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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Maggio 2004
 
   
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  TEMPI E COSTI DELLA GIUSTIZIA: LA PROPOSTA DI ARAG ASSICURAZIONI S.P.A.  
   
  Verona, 12 maggio 2004 - Anche quest’anno la situazione della giustizia italiana, con i suoi otto milioni di processi penali e civili arretrati, si prospetta allarmante. Il Procuratore generale della Cassazione, Francesco Favara, durante la cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha letto i dati elaborati dal Ministero della giustizia relativi al periodo 1° luglio 2002 – 30 giugno 2003. I processi durano troppo e sono la causa degli intollerabili ritardi con cui si risponde alla domanda di giustizia, logorando così il rapporto di fiducia tra il cittadino e il sistema giudiziario. La giustizia civile è ancora in crisi e il motivo principale è da ricercare nel numero dei processi esauriti che è notevolmente inferiore a quello dei processi sopravvenuti, secondo una tendenza che si proietta pericolosamente anche nel futuro e che contribuisce ad aggravare la situazione del lavoro arretrato. Le pendenze dei giudizi di primo grado, complessivamente considerati, sono passate da 3.134.210 al 30 giugno 2002 a 3.036.649 alla data del 30 giugno 2003, con una diminuzione di soli 97.561 processi. I procedimenti arretrati in grado di appello hanno registrato invece un incremento, essendo passate dalle 247.268 cause del 30 giugno 2002 alle 265.386 del 30 giugno 2003. Relativamente alla durata media dei processi, mentre davanti ai Giudici di pace i tempi sono di poco inferiori all’anno (anche se in progressivo aumento), nei tribunali di primo grado per arrivare alla sentenza occorrono circa quattro anni. Anche per il giudizio di secondo grado davanti ai Tribunali la durata media è molto elevata (circa 2 anni e 10 mesi), mentre davanti alle Corti d’appello è minore (poco più di 2 anni), pur se sensibilmente aumentata rispetto a quella dell'anno precedente. Per quanto riguarda i procedimenti penali, l’aspetto negativo è costituito da un'accentuata riduzione dei procedimenti definiti (5.852.271, meno 4,6%); sicché la diminuzione del carico di lavoro rilevata al 30 giugno 2003 è dovuta, più che ad un aumento della produttività, alla riduzione dei procedimenti sopravvenuti nel periodo di riferimento. La durata media dei processi penali è in progressivo aumento, rappresentando così uno dei punti dolenti del sistema, specie in rapporto al livello europeo. Dove infatti si ipotizzi un procedimento che arrivi fino al dibattimento, la durata media è di 4 anni e 3 mesi, rispetto ai 4 anni del periodo precedente (se si tiene conto dell'eventuale giudizio di cassazione, occorre aggiungere ulteriori 216 giorni). L'effetto economico dell’estenuante lentezza dei processi diventerà presto però ancora più pesante per i cittadini. Il 14 aprile 2004 sono state infatti approvate ufficialmente le nuove tariffe forensi, che nel giro di poche settimane (il provvedimento è già stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) faranno lievitare le parcelle degli avvocati del 25 per cento. Un aumento di uguale misura riguarderà anche il rimborso forfetario delle spese generali, che passa dal 10 al 12,5 per cento. Il costo della polizza è di soli € 0,27 al giorno ovvero 99,00 euro all’anno.  
     
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