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Notiziario Marketpress di Venerdì 14 Maggio 2004
 
   
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  BENETTON BILANCIO 2003: DIVIDENDO CRESCE A 0,38 EURO PER AZIONE  
   
  Ponzano 14 maggio 2004. L’assemblea degli azionisti di Benetton Group, riunitasi il 12 maggio sotto la presidenza di Luciano Benetton, ha approvato il bilancio 2003, chiuso con ricavi consolidati pari a 1.859 milioni di euro, utili netti a 108 milioni di euro e un utile netto normalizzato a 139 milioni. Si è deciso di distribuire un dividendo di 0,38 euro per azione (0,35 euro nell’esercizio precedente), in pagamento il 27 maggio, pari a 69 milioni di euro complessivi, confermando un pay out ratio del 50 per cento rispetto all’utile netto normalizzato. Gli altri dati del bilancio 2003 vedono, in particolare, un autofinanziamento stabile a circa 330 milioni di euro e un indebitamento netto in calo a 468 milioni di euro. L’assemblea ha inoltre riconfermato i consiglieri del Cda esistente, e ha conferito l’incarico di revisore contabile a Pricewaterhousecoopers dopo che era giunto a scadenza il mandato del precedente revisore. Di seguito le lettere agli azionisti del presidente e dell’amministratore delegato di Benetton Group. Lettera agli azionisti del presidente e fondatore del Gruppo Benetton, Luciano Benetton “Signori Azionisti, in quasi 40 anni di vita (li compiremo nel 2005), Benetton ha dimostrato di essere un gruppo flessibile, allenato al cambiamento e agli scenari contraddittori, capace di affrontare il futuro. La ragione principale risiede nel nostro modello di business che ancora oggi ci rende unici e difficilmente imitabili: un modello che poggia su tre fondamentali valori. Il primo è la notorietà dei nostri marchi, simboli del temperamento e del lavoro italiani, in grado di dare ai prodotti un valore aggiunto in termini di stile e qualità della vita. Il secondo valore è la struttura stessa del modello Benetton basato, da un lato su una consolidata rete commerciale di partner-imprenditori; dall’altro su un know how industriale raffinato e aggiornato costantemente grazie a importanti investimenti nell’innovazione. La qualità del prodotto rappresenta il terzo valore, che consolidiamo e sosteniamo con una continua ricerca, nelle materie prime come nel design. È una qualità made in Italy che intendiamo garantire per proporre ai mercati un plus di identità, innovazione e cura dei particolari. Oggi più che mai siamo realisti e al tempo stesso, senza ignorare le difficoltà del clima economico generale, siamo ottimisti. Pensiamo, in particolare, a uno sviluppo importante in Cina e India perché sappiamo di poter contare su un patrimonio di strutture, risorse ed esperienza nei mercati asiatici: soprattutto in Giappone e Corea del Sud, dove i marchi Benetton hanno conquistato grande notorietà e gradimento. È una nuova sfida a fare sempre meglio quello che sappiamo fare bene.” Lettera agli Azionisti dell’amministratore delegato di Benetton Group, Silvano Cassano “Signori Azionisti, nel corso dell’esercizio 2003, pur in uno scenario di incertezza economica mondiale, il Gruppo Benetton ha confermato la sua solidità e ha ottenuto risultati importanti: in particolare utili soddisfacenti, forte cash flow, indebitamento in continua diminuzione a fronte di investimenti costanti negli anni. Partendo dalla consolidata attenzione Benetton a qualità, stile e innovazione, le Linee Guida 2004-2007, presentate ai mercati finanziari nel 2003, puntano a una crescita sostenibile grazie, soprattutto, al forte posizionamento dei marchi, all’aggiornamento continuo del mix di prodotto, all’accelerazione dell’espansione commerciale e a significativi investimenti produttivi. La migliore definizione dei brand United Colors of Benetton, Sisley, Playlife e Killer Loop, necessaria per una più precisa e forte percezione di marca da parte dei clienti, andrà di pari passo con l’estensione dell’offerta di prodotti a maggiore redditività, come le collezioni uomo e i capispalla, e della gamma di accessori e prodotti su licenza. Per quanto riguarda i mercati Benetton Group, oltre a sviluppare la rete di vendita (anche in termini di superfici) nel mercato europeo, punta con decisione ad aumentare la propria presenza nei grandi Paesi emergenti come Russia, Cina, India, in Corea del Sud e nei mercati dell’Est Europa. Gli investimenti produttivi, a loro volta, si propongono di migliorare velocità di reazione, vicinanza al mercato e alle sue richieste. Si tratta di obiettivi concreti al cui raggiungimento contribuirà anche la nuova organizzazione industriale basata su centri produttivi e logistici autonomi, per raggiungere più rapidamente i diversi mercati regionali. I positivi effetti economici di questi interventi sono attesi già dal 2005, e sono convinto quindi che i risultati del prossimo anno ci forniranno una significativa conferma di avere intrapreso la strada giusta.”  
     
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