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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2004
 
   
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  MARINA FULGERI E ILANA HALPERIN DROMOCROMA GALLERIA AUTORI CAMBI 6 FEBBRAIO - 20  
   
  Roma, 3 febbraio 2004 - La Galleria Autori Cambi apre la nuova stagione con una doppia mostra personale delle due giovani artiste Ilana Halperin e Marina Fulgeri, a cura di Laura Garbarino. Dromocroma. La realtà si costruisce su infiniti piani di lettura, su molteplici punti di vista, su corrispondenze dettate da vicinanze e dissonanze. Dromocroma è un neologismo che riprende una terminologia mutuata dalla geofisica (dromocrona) che indica la “traccia dei tempi di propagazione di un’onda sismica in funzione della distanza dall’epicentro di un terremoto”. Tracce e vibrazioni sono gli elementi su cui Ilana Halperin e Marina Fulgeri lavorano in questa mostra, entità effimere, sottili che preludono ad un’esplosione. Ilana Halperin Giovane artista nata nel 1973 a New York, vive e lavora a Glasgow. Alla sua prima mostra in Italia ha già una carriera espositiva che comprende personali in spazi espositivi privati e pubblici, partecipazioni in collettive significative, premi e pubblicazioni di alto livello. Fra le personali citiamo quelle alla Galleria Doggerfisher di Edimburgo e alla Galleria Tramway di Glasgow. Ilana Halperin analizza da sempre le relazioni tra i propri ritmi di vita quelli di fenomeni naturali. Si sofferma sull’intersezione temporale che intercorre tra la sfera personale, quella storica e quella geologica. Approfondisce temi scientifici e crea narrazioni laterali, ma i suoi riferimenti geologici non sono solo citazioni scientifiche. Ilana Halperin segue dal vivo tali eventi (l’eruzione di un vulcano o lo scioglimento di un ghiacciaio), il suo è un lavoro di re-interpretazione, decifrazione e ri-locazione dei ritmi di vita biologici, umani. Il lavoro che presenterà nella sua prima mostra in Italia consiste in un grande wall drawing, nel quale la sua traccia ripercorrerà l’incredibile e complessa stratificazione storico-architettonica del luogo che ospita Autori Cambi (dal 500 a.C. Al Xix secolo), grafite sulle arcate della galleria, un’inondazione di lava di lapis, il progetto Eldfeel and I are the Same Age. L’eruzione del vulcano Eldfell a trent’anni dalla sua emersione, che l’artista visita in coincidenza con il suo trentesimo compleanno. Corrispondenze che innescano in Ilana i termini di un progetto. Un lavoro la cui meticolosità sottolinea il valore del tempo anche se, per sua stessa natura, è concepito come la negazione del senso della durata, la cui esistenza effimera e transitoria coinciderà con il tempo della mostra. Il suo intervento si completa con un lavoro sonoro, una testimonianza viva delle vibrazioni che la natura trasmette. Marina Fulgeri è nata a Bologna nel 1978 dove vive e lavora. Tra le sue mostre più recenti partecipa a Collaudi , Villa delle Rose, Spazio Aperto Gam di Bologna, a cura di Marco Altavilla e Daniela Lotta; Ad’a, Rocca Sforzesca di Imola, a cura di Roberto Daolio, Imola; Private Architecture, Galleria Continua, a cura di Roberto Pinto, San Giminiano. E’ stata selezionata alla Biennale di Praga I e presenta il suo lavoro nella personale: Operazione Impossibile, Galleria Placentia Arte, a Piacenza. Nel 2002 partecipa al Corso Superiore di Arte Visiva della Fondazione Ratti, con Giulio Paolini come visiting professor, alla mostra personale Punto di Fuga presso Care/of a Milano, a cura di Maria Rosa Sossai e alla collettiva Oltre il Giardino nel Parco di Rimini, un progetto a cura di Roberto Daolio e Mazner. Nel lavoro di Marina Fulgeri i dati reali vengono falsati tramite interventi minimali, di sottile slittamento che molto hanno a che fare con l’idea di invisibilità. Le sue installazioni creano altri stati possibili, la luce che si intravede sotto una soglia apre all’immaginazione un altro luogo, un’arcata o colonna fittizia ridefinisce uno spazio di solito deputato ad altro. I suoi progetti usano spesso spazi laterali a quelli espositivi, la cella di un carcere dismesso oppure uno spazio espositivo prima che venga allestito. Elemento centrale delle sue installazioni è l’imprevedibilità, e le diverse reazioni che implica nel pubblico. In questa mostra Marina Fulgeri lavorerà sugli ambienti della galleria, alterandone la forma architettonica. La percezione non immediata del suo intervento creerà un disorientamento nel visitatore, un’incongruenza architettonica percepibile solo da uno sguardo attento. La luce ridefinirà lo spazio, falsandone la percezione del fruitore. Il titolo delle opere fotografiche, “Via San Martino ai Monti 21/d” (civico inesistente), richiamano a uno spazio adiacente alla galleria verso il quale sarà creata una apertura alla ricerca di un luogo “altro”, tutto da immaginare. L’elemento spaziale sarà accompagnato da una seconda installazione che introdurrà all’effimero, al momentaneo, elementi che legano profondamente il suo lavoro a quello di Ilana Halperin. L’utilizzo di una luce ad intermittenza determinerà il passaggio dal giorno alla notte in una dimensione astratta in quanto posta, ed innaturalmente accelerata, in un luogo che nella realtà non è mai illuminato dal sole. Un intervento che scandirà un ritmo, un tempo alternato, quel materiale impalpabile che rende immediatamente un senso di trapasso, l’angoscia del trascorrere e la levità della mimesi, del confondersi col mondo, definendolo. Laura Garbarino, classe 1974, curatrice indipendente, vive e lavora a Milano. Ha spesso lavorato con artisti contemporanei italiani e stranieri su progetti site specific. Tra le sue principali curatele: Amor Vacui, 2001, presso l’Openspace, Palazzo dell’Arengario, Milano. Cinque installazioni di: Gruppo A12, Marzia Migliora, Marco Papa, Luisa Rabbia e Roberta Silva. Assab One, 2002, ideata in collaborazione con Roberto Pinto, 24 giovani artisti in uno spazio industriale dismesso. Mostra promossa come evento collaterale a Miart. Nel 2003 organizza l’evento Elettrorganica dedicato ai media elettronici audio-visivi a cura di Luca Cerizza, presso l’area industriale di Via Ventura, Milano. La sua mostra più recente é Defrag, presso la galleria Suite 106 Gallery, New York, dove ha presentato tre giovani artisti italiani. Collabora con alcune riviste come Flash Art, Rodeo Magazine, Exibart. Segue, dal 2001, una collezione privata di video arte e coordina l’iniziativa Domus Art Experience: workshops tenuti da artisti internazionali per Domus Academy. Infolink: www.Arteautoricambi.it  
     
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