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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Gennaio 2005
 
   
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  DAL 18 GENNAIO, AL TEATRO STREHLER, IN PRIMA NAZIONALE ASSOLUTA, PROFESSOR BERNHARDI DI ARTHUR SCHNITZLER, REGIA DI LUCA RONCONI  
   
  Milano, 10 gennaio 2005 - Da martedì 18 gennaio, (ore 19.30), al Teatro Strehler, in prima nazionale assoluta, Professor Bernhardi, di Arthur Schnitzler, regia di Luca Ronconi, traduzione di Roberto Menin, produzione Piccolo Teatro di Milano Teatro d'Europa. Scritto da Schnitzler nel 1912, Professor Bernhardi rintraccia e traduce drammaturgicamente, in un paradigmatico caso di deontologia clinica, temi di vasta portata etica, in cui gli echi di una Vienna germinale, in cui si incontrano allo stato nascente, psicoanalisi e jugendstil, egalitarismo sociale e rigurgiti antisemiti, si sovrappongono a motivi autobiografici (Schnitzler è medico, come suo padre). La vicenda è, come si diceva, paradigmatica: nella clinica diretta dal Professor Bernhardi, insigne esponente di quella classe di professionisti ebrei che tanta parte hanno avuto nella vita culturale della Vienna del tempo, una giovane donna, in seguito ad un aborto mal eseguito, è in fin di vita, ma ignara della sua sorte. Bernhardi, per non inquinare la sua fiducia in una pronta ripresa, impedisce ad un prete cattolico di impartirle l'estrema unzione. Il caso, di immediata risonanza accademica e poi penale (Bernhardi verrà privato delle sue cariche, ma anche della libertà ), si trasforma in uno scandalo che mette in luce l'ipocrisia di un mondo nutrito di opportunismo e falsità , in cui l'antisemitismo è solo una delle componenti patogene. L'atteggiamento di Schnitzler nei confronti di una materia composita in cui il milieu medico si erge a modello di un'intera organizzazione sociale, è analitico, non critico o moralistico. Professor Bernhardi - una commedia sever - dichiara Luca Ronconi - dove accanto ai casi di corruzione della politica e della società e di antisemitismo, c'è una riflessione sorprendente: l'anima è una terra sconosciuta e dunque le motivazoni delle nostre azioni sono insondabili, inconoscibili. Fuori da ogni formalismo, ma con estrema competenza drammaturgica, Schnitzler costruisce un universo di caratteri con sicura rispondenza nella vita contemporanea ( Si sente che i ministri, i medici, i professori universitari di cui si parla non sono di fantasia, ma esseri umani visti e conosciuti, aggiunge il regista), ma intemporali, così come lo sono i malcostumi, l'immoralità , la corruzione, di cui l'antisemitismo, in questo caso Dreyfus viennese, appare come un corollario, una componente virulenta di un insieme complessivamente distruttivo. Per approfondire e anticipare i temi dello spettacolo (in scena al Teatro Strehler fino al 20 febbraio), sono in programma due incontri. Martedì 11 gennaio, al Teatro Studio, ore 17, Rosy Bindi, Sergio Escobar, Curzio Maltese, Luca Ronconi e Arturo Schwarz interverranno sul tema Schnitzler e antisemitismo, mentre lunedì 17 gennaio, alla Scatola Magica del Teatro Strehler (ore 17), Luca Ronconi con Luigi Reitani e Reinhard Urbach, analizzeranno Professor Bernhardi, dal punto di vista dei motivi letterari e dei riflessi sociopolitici. Coordina Flavia Foradini. Www.piccoloteatro.org    
     
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