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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Febbraio 2004
 
   
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  IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE CHE SI FACCIA DI PIÙ PER MIGLIORARE LA CONSULENZA SCIENTIFICA NEL SETTORE DELLA PESCA  
   
  Bruxlles, 16 febbraio 2004 - In risposta ad una comunicazione dalla Commissione europea, il Parlamento ha adottato il 10 febbraio una relazione sul miglioramento della consulenza scientifica e tecnica per la gestione del settore pesca della Comunità. La relazione sollecita consulenza scientifica di migliore qualità, una maggiore cooperazione tra scienziati e operatori del settore, un maggior uso di principi conservativi; chiede inoltre che alla Comunità, agli Stati membri ed ai pescatori sia fornita informazione più affidabile, che il bilancio per la pesca venga aumentato e che si stanzino maggiori risorse per la ricerca nel settore dell'acquacoltura. La relazione afferma che 'la politica comune della pesca è una delle politiche comunitarie che maggiormente dipende dalla ricerca scientifica, e la credibilità delle misure prese dipende da una consulenza scientifica d'alta qualità'. Per ora tuttavia i bisogni dell'Unione di consulenza scientifica nel settore non sono adeguatamente soddisfatti. A questo va aggiunta una grave carenza d'informazione affidabile, che incide sull'interpretazione dei dati, le stime, le valutazioni e le diagnosi. La relazione, presentata dal parlamentare europeo portoghese Carlos Lage della commissione Pesca, sostiene il passaggio alla consulenza integrata per creare le basi di una gestione basata sull'ecosistema. Secondo il relatore, è urgente 'rafforzare le relazioni tra scienza e industria migliorando la consultazione tra scienziati e industria della pesca e integrandoli in un organo congiunto ai livelli europeo, nazionale e regionale'. Per raggiungere questo obiettivo, Lage ha raccomandato l'ingresso degli scienziati nei Consigli consultivi regionali. Si dovrebbero anche incoraggiare gli scienziati a servirsi dei battelli da pesca per fare ricerca durante le operazioni di pesca. In tal modo le divergenze d'opinione tra scienziati e pescatori verrebbero ridotte e questi ultimi appoggerebbero maggiormente le misure prese sulla base della consulenza scientifica. La relazione suggerisce di rafforzare il consiglio internazionale del mare Ices (International Council for the Exploration of the Seas) e destinare maggiori risorse di bilancio agli scienziati e ai quadri del settore della pesca. La Commissione europea viene inoltre invitata ad assumere più personale ed esperti. La relazione prosegue insistendo perché l'Ue adotti un approccio conservativo alla gestione della pesca. In questo modo non solo si ridurrebbe la necessità di consulenza scientifica, ma si eviterebbe l'impoverimento degli stock ittici, estremamente dannoso per l'ambiente e causa di difficoltà socioeconomiche nelle comunità costiere. Lage ha sottolineato la necessità di stanziare maggiori risorse per sviluppare l'acquacoltura, ed ha affermato che andrebbe creato un comitato consultivo responsabile dell'acquacultura, che si occuperebbe di fare ricerca sulla produzione, i dati economici e i dati ambientali. La relazione conclude ricordando alla Commissione europea che 'le questioni di rischio biologico e sostenibilità e le questioni dell'impatto socioeconomico delle misure di gestione o di ripristino degli stock sono attualmente le principali considerazioni nella gestione della pesca. Le misure dell'Unione basate su consulenza scientifica possono avere pesanti ripercussioni sulle comunità peschiere e pertanto è vitale migliorare la qualità sia della consulenza scientifica che delle valutazioni d'impatto socioeconomico'.  
     
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