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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Gennaio 2005
 
   
  Pagina7-PolEst  
  EX OSTAGGIO FRANCESE DESCRIVE LE SUE VICISSITUDINI  
   
  International Herald Tribune, 10-1-2005
Ex ostaggio francese descrive le sue vicissitudini.
Malbrunot, 41 anni, giornalista di Figaro, ha osservato l'insurrezione irachena dal di dentro, visto la sua organizzazione, vissuto il suo modo di vedere le cose. Un mondo oscuro alla maggior parte degli osservatori dell' Irak, divenne il suo universo, benchè la sua visione fosse neccessariamente assai limitata.Catturato il 20 agosto, sulla strada da Bagdad a Najaf, tenuto in cinque luoghi differenti, giudicato da un tribunale islamico auto-istituito, Malbrunot ed il suo collega che parla l'arabo, Christian Chesnot, di 38 anni, di Radio France International, se ne è venuto via con l'impressione di un movimento ben organizzato con una chiara strategia.Un attivista che dice di esser stato addestrato nei campi afghani di Osama Bin Laden, elencò i seguenti obbiettivi: il rovesciamento dei regimi egiziano e saudita; la sconfitta delle forze americane in Irak, la creazione di una spaccatura tra Europa e Stati Uniti; il ripristino di un califfato arabo; e la continuazione su di un ampio fronte della guerra contro l'occidente, rappresentata come una guerra di legittima difesa.In Irak, gli insorti sembravano in grado di spostare i loro prigionieri con facilità, dalla parte sud della capitale, a un appartamento nei sobborghi di Bagdad, a una base a nord della città, dove molti attivisti andavano e venivano.Questa mobilità attraverso vaste aree, manifestamente simpatizzanti con i combattenti, possono aiutare a spiegare perchè l'assalto americano a Falluja pare abbia fattopoco per fermare la marea di attacchi su forze americane
Anche quando durante un trasferimento si sgonfiava una ruota dell'automezzo, gli attivisti non si scomponevano ordinando ai prigionieri di non muoversi al di sotto delle coperte che li coprivano.Davano l'impressione di avere denaro, molti automezzi, e una quantità di armi.Talvolta si vantavano di aver infiltrato la polizia americana addestrata. Alcuni militanti del gruppo"L'esrecito islamico di Irak", aveva un background diverso da quello del tale che diceva di essersi addestrato in Afghanistan. Uno di loro, che i giornalisti chiamavano"il grasso", e che era indicato a loro come il capo della sicurezza interna del movimento, sembrava fosse stato addestrato nei servizi segreti di Saddam Hussein. Egli era alternativamente adulatore e ottuso, conciliante e minaccioso. "Era un professionista, ed ex Baathista, un seguace dell'islam, ma non un fanatico", disse Malbrunot. Era chiaro ai giornalisti che l'esercito islamico includeva ex sostenitori di Saddam accanto a fanatici jihadisti, che essi chiamavano"bin Ladenisti". Quando chiesero ad un uomo al quale il capo della sicurezza si rivolgeva come al suo"boss", che relazioni avesse il suo gruppo col movimento guidato dall'attivista  giordano Abu Musab al-Zarkawi."Egli disse che avrebbero cooperato per certe missioni tattiche, ma mantenuto separate organizzazioni e ogni tipo di strategia ", disse Malbrunot.......
 
     
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