Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Gennaio 2005
 
   
  Pagina1  
  A VENEZIA DAL 21 AL 23 SETTEMBRE 2005 LA PRIMA CONFERENZA MONDIALE SUL FUTURO DELLA SCIENZA CINQUE PREMI NOBEL E ALTRI PROTAGONISTI INTERNAZIONALI DELLA SCIENZA, DELLA CULTURA E DELLA POLITICA SI CONFRONTANO SUL RUOLO DELLA SCIENZA NELLA SOCIETÀ DEL TERZO MILLENNIO  
   
  Milano, 17 gennaio 2005 - Giovanni Batoli, Enrico Bellezza, Marco Tronchetti Provera e Umberto Veronesi hanno presentato a Milano la "First World Conference on the Future of Science" che si terrà a Venezia, sull'Isola di San Giorgio Maggiore, dal 21 al 23 settembre prossimo. L'evento, organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con la Fondazione Silvio Tronchetti Provera, intende contribuire al processo di affermazione dell'Europa e dell'Italia nel mondo della cultura scientifica. Obiettivo della Conferenza è infatti quello di interrogarsi sul ruolo della scienza nella società del terzo millennio, anche per offrire ai governi e alla pubblica opinione indicazioni chiare e motivate sulle potenzialità del pensiero scientifico e sull'importanza della formazione scientifica nel mondo che verrà. Essa affronterà quindi temi destinati a cambiare la nostra vita, come la genetica applicata all'agricoltura, la genetica umana, la donazione nell'uomo, l'astrofisica, l'utilizzo dell'energia nucleare o dell'idrogeno, lo sviluppo delle telecomunicazioni; e ancora i grandi problemi del finanziamento della ricerca, della proprietà intellettuale del ricercatore e della brevettabilità dei geni. La Conferenza, come dichiarano i promotori, nasce dunque per riportare la scienza al centro del dibattito culturale e sociale. Anche se in questo secolo oltre un terzo delle risorse dei Paesi avanzati saranno investiti in scienza e tecnologia, la società sembra infatti interessarsi solo marginalmente ai risvolti strategici degli investimenti in ricerca e all'impatto del progresso e dell'esplosione tecnologica sulla nostra vita quotidiana. Anzi, spesso, quando l'individuo ne prende coscienza, ne ha paura e li rifiuta. Il primo passo è perciò quello di attirare l'attenzione e creare i presupposti per una nuova coscienza collettiva sulle grandi scelte che il progresso scientifico insistentemente pone ad una comunità dai confini ormai mondiali. Sostanzialmente questo farà la Conferenza, mettendo a confronto per tre giorni esperti di diverse discipline, che porteranno a Venezia il loro particolare patrimonio culturale. La prima giornata sarà dedicata alla Scienza e i Valori: la sessione "Scienza, Cultura ed Etica" si propone di chiarire la relazione tra lo sviluppo della scienza e le multiformi facce dell'etica; in "Scienza e Religione, mettendo in evidenza le difficili connessioni tra pensiero scientifico e fede, si cercherà di identificare un terreno comune per un dialogo produttivo; infine con "Libertà della Scienza e Filosofia" si affronterà il problema dell'indipendenza degli scienziati dagli interessi degli enti finanziatori. La seconda giornata affronterà l'Impatto della Scienza sulla Vita Umana attraverso le sessioni le Future Fonti di Energia per l'Umanità", la Rivoluzione del Dna; "una Sfida per la Scienza: la conquista del cancro"e"il Futuro dell'Informazione e della Comunicazione". La terza sarà la giornata in cui si discuterà del rapporto tra Scienza e i Poteri: la sessione "Scienza e Tecnologia" avrà l'obiettivo di riconciliare le esigenze della scienza con quelle della tecnologia per un comune sforzo a favore del progresso della civiltà;"Scienza ed Economia" analizzerà il difficile campo dei punti di contatto tra economia e scienza; mentre in "Scienza e Politica" si cercherà di identificare le condizioni ideali per un'azione sinergica tra governi e mondo scientifico, trovando un equilibrio tra le necessità di queste due realtà. Il comitato scientifico e di programma riunisce cinque premi Nobel (Michael Bishop, Rita Levi Montalcini, Paul Nurse, Carlo Rubbia, Claude Cohen-tannoudij) e studiosi come Giuliano Amato, " Jacques Bernier, Margherita Hack, Mario Monti e Gianfranco Ravasi. Presidente della Conferenza è Umberto Veronesi e Segretario Generale Chiara Tonelli, Professore di Genetica all'Università di Milano. "Il senso della nostra partecipazione all'organizzazione di questa Conferenza sul Futuro della Scienza - sottolinea Giovanni Bazoli, Presidente della Fondazione Giorgio Cini - testimonia ancora una volta l'impegno e la volontà della Fondazione Giorgio Cini di esercitare la propria tradizionale funzione di avanguardia culturale in Italia e in Europa, con particolare riguardo ai grandi temi della produzione, organizzazione e diffusione del sapere - di ogni forma di sapere -, delle sue applicazioni e implicazioni." "Attraverso la conferenza di Venezia - commenta Marco Tronchetti Provera, Presidente della Fondazione Silvio Tronchetti Provera - vogliamo creare un'occasione per stimolare il dialogo tra il mondo della ricerca scientifica e la società civile e produttiva, che è elemento fondamentale per lo sviluppo. Mai come oggi l'impatto dell'innovazione tecnologica sul modo di vivere delle persone è stato così forte, in particolare nel settore biomedico e in quello delle telecomunicazioni. E lo sarà ancora di più per le nuove generazioni. È importante poter offrire ai giovani, da cui dipende il futuro della nostra società, un insieme integrato di valori e conoscenze scientifiche e, soprattutto, una prospettiva sul ruolo delle scienze nel Terzo Millennio. L'incontro di Venezia, con il suo carattere interdisciplinare e interculturale e l'autorevolezza dei partecipanti, sottolinea proprio questa esigenza" "Molti pensano che la scienza non abbia responsabilità, che produca conoscenza e che i suoi risultati dipendano dal buono o cattivo uso che di questa faranno gli uomini politici, o gli economisti o la società - conclude Umberto Veronesi. - Molti scienziati dicono che la scienza è neutrale, ma io non credo che sia così. Sarebbe come una specie di corpo estraneo alla società, privo di coscienza etica, privo di percezione del significato di una collettività. Io credo invece che il mondo della scienza debba riconoscere ed essere orgoglioso della sua funzione civilizzatrice; non dimentichiamoci che è stata la scienza a liberarci da una quantità di credenze e di rituali, anche crudeli, legati a un mondo primitivo che era radicato dentro di noi da migliaia di anni. La scienza risponde a grandi principi etici: "l'universalità del pensiero scientifico", cioè il bisogno di rendere partecipe tutta l'umanità di ogni nuova scoperta, "l'oggettività della scienza", "la riproducibilità della scienza," ma soprattutto "la funzione civilizzatrice della scienza". Io credo che la scienza debba riappropriarsi di questi suoi fondamenti, e la Conferenza di Venezia è un passo importante in questa direzione." www.Veniceconference2005.org  
     
  <<BACK