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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Gennaio 2005
 
   
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  DERIVATI: ABI, BENE LE BANCHE VERSO PMI E ENTI LOCALI  
   
  Roma, 19 gennaio 2005 - “Le banche hanno adottato cura e diligenza nel verificare, caso per caso, che le imprese potessero essere considerate operatori qualificati. Abi è sulla stessa linea di Confindustria, immaginando un’integrazione delle norme esistenti, che preveda maggiori e specifici requisiti in termini quantitativi per poter ottenere lo status di operatore qualificato, nell’attesa che sia recepita la nuova direttiva sui mercati degli strumenti finanziari” Così Domenico Santececca, Direttore centrale Abi, all’audizione alla Commissione finanze della Camera sui derivati. Sulla base della rilevazione effettuata dall’Abi sulle principali banche italiane attive sui derivati, è emerso come il ricorso da parte di piccole e medie imprese italiane a strumenti di gestione del rischio, pur coinvolgendo più di 36 mila aziende, rappresenta un fenomeno dai contorni limitati. Si stima che solo l’1% delle piccole e medie imprese utilizzi strumenti derivati, per un ammontare pari a solo il 2% della consistenza presso il sistema bancario italiano. La dimensione media del fatturato delle Pmi coinvolte è risultato essere di 7,8 milioni, con un finanziamento medio pari ad 1 milione circa, il 40% circa del quale risulta coperto con derivati. L’utilizzo dei derivati da parte della pubblica amministrazione è più recente e ancor più limitato. Sono interessati 831 enti locali, pari a circa il 10% del totale. Il campione di banche intervistato ha evidenziato un bassissimo livello di reclami, pari a meno dell’un per cento del numero delle Pmi con derivati. Dall’esame dei dati forniti dalle banche è emerso che, operazioni in derivati sono state, su richiesta delle imprese stesse, oggetto di rinegoziazione. Per quanto riguarda la possibile perdita di 4Mld, Santececca ha ricordato che “è solo potenziale. Non è assolutamente certo che alla scadenza delle operazioni questo importo corrisponderà a quanto effettivamente a carico delle imprese”. “La richiesta da parte delle imprese di un rapporto con il sistema bancario votato alla maggiore trasparenza è certamente condivisibile-ha aggiunto Santececca – In questa direzione un importate passo è stato compiuto con il recente protocollo d’intesa siglato dall’Abi e dalla Confindustria, che stabilisce una serie di misure di semplificazione dei rapporti operativi tra imprese bancarie e degli altri settori produttivi”. Su questa strada, specifiche possibili iniziative di sistema da parte dell’industria bancaria potrebbero essere intraprese efficacemente, al fine di migliorare la comprensione dell’uso degli strumenti derivati da parte delle piccole e medie aziende.  
     
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