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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Gennaio 2005
 
   
  Pagina1  
  STATO DELLA CONTRAFFAZIONE DEL CONTANTE IN EURO NEL SECONDO SEMESTRE DEL 2004  
   
  Francoforte, 19 gennaio 2005 - Nel secondo semestre del 2004 sono state ritirate dalla circolazione 287.000 banconote in euro false complessivamente all’interno e all’esterno dell’area dell’euro, a fronte di 307.000 esemplari rinvenuti nel primo semestre, per un totale di circa 594.000 unità nel 2004. Malgrado un incremento nell’ordine dell’8% rispetto al 2003, la recente tendenza è al ribasso. Ripartizione delle banconote contraffatte in base al taglio nel secondo semestre del 2004:
€5 €10 €20 €50 €100 €200 €500 Totale
Percentuale 1 5 24 48 17 4 1 100
Questi dati vanno considerati in rapporto al numero di biglietti autentici in circolazione, pari a circa 9 miliardi. Il pubblico può guardare con fiducia alle banconote in euro, per la loro qualità e le caratteristiche di sicurezza di cui sono dotate. Nondimeno, l’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali dei dodici paesi dell’area dell’euro) rinnova ai cittadini l’invito a mantenere un atteggiamento vigile riguardo alla possibilità di ricevere biglietti contraffatti. La netta maggioranza dei falsi è facilmente riconoscibile con il semplice metodo basato sulle tre parole chiave “toccare, guardare, muovere”, che viene illustrato nel materiale divulgativo dell’Eurosistema[1]. Applicando questo metodo con attenzione, è possibile individuare anche le contraffazioni di buona qualità. In caso di dubbio, la banconota sospetta va confrontata con un’altra di autenticità comprovata. L’eurosistema è impegnato nella lotta alla falsificazione del contante in stretta collaborazione con l’Europol, l’Interpol, la Commissione europea (responsabile della comunicazione riguardo alle monete in euro contraffatte) e le forze di polizia nazionali. Chiunque riceva esemplari falsificati è esortato a consegnarli alla polizia, fornendo quante più informazioni possibili sulla loro provenienza, oppure alla banca centrale del proprio paese, se ciò è in linea con la prassi nazionale.
 
     
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