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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Febbraio 2004
 
   
  Pagina1  
  INSTABILITÀ FINANZIARIA? PIÙ DI 12 MILA LE IMPRESE ITALIANE ATTIVE IN SUDAMERICA  
   
  Milano, 17 febbraio 2004. Le difficili procedure doganali, l'instabilità finanziaria, le alte tariffe e le barriere non tariffarie ma anche la paura per la sicurezza: sono queste le maggiori difficoltà che incontrano le imprese ad operare con i Paesi dell'America latina. Nonostante questo, sono più di 12 mila le imprese italiane che commerciano con i Paesi dell'America Latina. Hanno in media oltre 40 addetti e operano soprattutto nel settore dell'industria (59,4%). Nel 2003 il giro d'affari italiano con il Sudamerica ha superato i 6 miliardi di euro. Nel nord arriva il 60% dell’import e parte l’80% dell’export sul totale nazionale. Nel centro le percentuali sono del 14,6% e del 4,9%, nel sud e isole del 17% e del 7%. E le importazioni vengono soprattutto da Cile (18,9%), Brasile (39%) e Argentina (18,1%), mentre le esportazioni sono attratte da Brasile (51,1%), Argentina (12,2%) e Cile (10,5%). E' quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat e Sdoe, anagrafe delle ditte operanti con l'estero su dati del Registro delle Imprese. Ma qual è il piano complessivo, quali i progetti di infrastrutture che si realizzeranno in Sud America e quali le opportunità che si apriranno per le aziende italiane operanti nei settori: infrastrutture, energia, trasporti e telecomunicazioni? Ottimizzare la competitività e la sostenibilità della catena logistica in America Latina di questo si è parlato durante il convegno "La rete delle infrastrutture per lo sviluppo e l'integrazione dell'America Latina", svoltosi oggi a Palazzo Turati. All’evento, promosso dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Regione Lombardia e dalla Camera di Commercio di Milano, hanno partecipato, tra gli altri: il sottosegretario agli Esteri Mario Baccini; il vice ministro dell’Economia Mario Baldassarri; il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e il Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, Bruno Ermolli. "Il consolidamento delle infrastrutture nella regione sudamericana rappresenta un'opportunità per il nostro mondo imprenditoriale e un mezzo per consolidare i rapporti tra il nostro sistema Paese e il continente latino-americano – ha dichiarato Bruno Ermolli, Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali-. E interessanti prospettive si aprono in particolare per le imprese di minori dimensioni, quelle che più diffusamente caratterizzano il nostro tessuto economico. Una realtà da incentivare e che sarà sicuramente favorita dall'apertura di una vasta area regionale di libero scambio nelle Americhe. Inoltre, la radicata presenza italiana in questa regione del mondo ha alimentato il rapporto di vicinanza. Mi piace quindi pensare alle comunità di origine italiana come ad un'infrastruttura sociale molto importante per alimentare e facilitare le relazioni tra i due continenti”. Interscambio Italia– America Latina- Iii trimestre 2003 - Valori in euro
2.003 % su tot Italia 03
import export import export
1-Italia Nord-occidentale 1.390.128.206 1.233.754.990 33,9% 52,8%
2-Italia Nord-orientale 1.076.661.870 631.591.402 26,2% 27,0%
3-Italia Centrale 928.851.411 307.069.490 22,6% 13,1%
4-Italia Meridionale 601.090.993 115.158.523 14,6% 4,9%
5-Italia Insulare 104.976.610 45.834.143 2,6% 2,0%
6-Diverse o non specificate 1.458.449 3.154.512 0,0% 0,1%
Tot. Italia 4.103.167.539 2.336.563.060 100,0% 100,0%
Fonte: Elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati Istat Interscambio Italia– America Latina- Iii trimestre 2003 - Valori in euro Fonte: Elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati Istat
Italia_america Latina 3° trimestre 2003
0480-Colombia 0484-Venezuela 0500-Ecuador
import export import export import export
Italia Nord-occidentale 81.873.007 80.271.004 36.513.811 91.867.509 78.470.446 36.076.655
Italia Nord-orientale 92.802.235 52.868.771 49.852.420 33.199.044 39.000.479 22.481.169
Italia Centrale 62.438.724 32.453.320 34.960.167 24.857.625 64.041.915 7.280.361
Italia Meridionale 17.093.882 12.131.921 60.372.076 6.564.942 22.090.745 7.335.894
Italia Insulare 1.362.030 1.242.541 52.065.371 20.111.075 5.847.761 35.758
Diverse o non specificate 0 56.728 0 642.431 0 5.358
Tot. Italia255.569.878 179.024.285 233.763.845 177.242.626 209.451.346 73.215.195
% per Paese su tot. Italia 6,2% 7,7% 5,7% 7,6% 5,1% 3,1%
0504-Peru' 0508-Brasile 0512-Cile
import export import export import export
52.673.566 50.139.334 576.221.938 674.159.228 371.387.295 122.346.705
21.751.099 33.231.623 434.718.009 305.492.012 98.703.476 77.365.698
18.663.449 12.120.661 327.053.948 138.869.112 158.424.806 35.797.917
33.393.890 4.197.868 247.613.092 56.706.931 143.630.753 8.891.455
10.944.251 653.563 13.151.280 17.304.504 1.219.927 737.930
0 18.385 950.911 1.991.890 246.319 345.228
137.426.255 100.361.434 1.599.709.178 1.194.523.677 773.612.576 245.484.933
3,3% 4,3% 39,0% 51,1% 18,9% 10,5%
0516-Bolivia 0520-Paraguay 0524-Uruguay 0528-Argentina
import export import export import export import export
2.170.315 7.211.541 3.476.765 6.193.325 22.902.112 16.361.273 164.438.951 149.128.416
6.534.023 4.157.358 29.468.984 7.342.183 38.374.345 12.591.800 265.456.800 82.861.744
1.520.438 1.940.135 14.463.397 8.917.835 19.634.271 13.489.229 227.650.296 31.343.295
301.857 117.709 7.330.785 514.401 5.122.841 2.289.963 64.141.072 16.407.439
0 46.231 84.357 9.275 1.123.814 596.270 19.177.819 5.096.996
37.469 12.139 199.293 0 24.457 82.353
10.564.102 13.485.113 55.023.581 22.977.019 87.157.383 45.328.535 740.889.395 284.920.243
0,3% 0,6% 1,3% 1,0% 2,1% 1,9% 18,1% 12,2%
Ostacoli a commerciare con l'America Latina per le imprese. Al primo posto ci sono le difficili procedure doganali: in un voto tra 0 e 10, ottengono quasi 9. Segue l'instabilità finanziaria (8,5), le alte tariffe e le barriere non tariffarie (quasi 7). Ai primi posti anche la paura per la sicurezza (oltre 6), la bassa protezione per gli intellectual property rights (5,5). Seguono la concorrenza sleale (4,5), le barriere linguistiche (3,5). Meno problematici i costi dei trasporti, la distanza culturale e la corruzione (tutti sotto 1). Emerge da un'indagine del 2002 delle Camere di commercio europee.
 
     
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