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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Gennaio 2005
 
   
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  LILA, FINALMENTE!: SVOLTA STORICA DELLA CHIESA SPAGNOLA SULL’USO DEL PRESERVATIVO  
   
  Torino, 19 gennaio 2005 - Filippo Manassero, presidente nazionale della Lila, si dichiara molto soddisfatto della svolta storica della Chiesa spagnola sull’uso del preservativo come strumento di prevenzione contro l’Aids. Si augura quindi che altre voci religiose si uniscano a quella spagnola e che la politica omicida di disinformazione che ancora oggi viene praticata soprattutto in Italia possa aver termine. Finalmente in Spagna hanno vinto il buon senso e la corretta informazione scientifica. Finalmente la Chiesa spagnola si arrende all’evidenza abbandonando quella cultura ipocrita e sessuofoba che porta alla morte di milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo, mentre in quelli sviluppati porta a correre inutilmente pericoli enormi. Il passo successivo auspicabile sarebbe che alla dichiarazione della Conferenza episcopale di Madrid si aggiungessero anche altre voci religiose, come quella – anche se parziale - dell’arcivescovo di Bruxelles Danneels. Ma soprattutto servirebbe che il Vaticano abbandonasse la netta opposizione all’uso del condom, sollevando i cattolici dall’incubo di dover scegliere tra astinenza e contagio. Voglio inoltre ricordare che non c’è solo la Chiesa cattolica arroccata su queste posizioni, ma che in Italia ormai da anni viene praticata a livello istituzionale una politica omicida di disattenzione e disinformazione che si riversa poi a cascata in ogni ambito, dalle scelte sanitarie a quelle sociali, dalle scuole alla famiglia. In Italia anche nel campo della sessualità si preferisce la repressione alla prevenzione. Per questo motivo noi come Lila chiediamo che: il Ministro della Sanità si faccia mediatore (come per il latte in polvere) con i produttori di preservativi in modo da ottenere un prezzo alla portata di tutti, soprattutto dei giovani; il Ministro dell’Istruzione si faccia promotore per l’installazione di distributori automatici nelle scuole; il Governo si faccia finalmente carico di campagne istituzionali che diano un’informazione corretta, esplicita, non sessuofoba e tesa a consapevolizzare che nessuno è escluso dal rischio dell’Aids.  
     
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