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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Gennaio 2005
 
   
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  STUDIO PUBBLICATO SUL NEW ENGLAND JOURNAL OF MEDICINE DIMOSTRA L’EFFICACIA DEI DEFIBRILLATORI IMPIANTABILI NEL TRATTAMENTO DELLO SCOMPENSO CARDIACO  
   
  Milano, 24 gennaio 2005 — L’uso di un defibrillatore impiantabile (Icd) in persone affette da scompenso cardiaco, il cui cuore non riesce a pompare sangue efficientemente, riduce la mortalità del 23%. Lo dimostra uno studio pubblicato sul numero di questa settimana del New England Journal of Medicine. Secondo gli autori dello studio, inoltre, un paziente con scompenso cardiaco su tre è a rischio di arresto cardiaco (conosciuta anche come morte cardiaca improvvisa) e dovrebbe pertanto essere protetto con un Icd, un dispositivo in grado con una scarica elettrica al cuore di interrompere istantaneamente l’eventuale ritmo rapido e caotico che può portare alla morte in pochi minuti. “Nei pazienti con insufficienza cardiaca, le aritmie maligne che conducono a morte improvvisa sono la causa prevalente di mortalità” ha dichiarato Edoardo Gronda, primario cardiologo presso l’Istituto Clinico Humanitas di Milano. “Per la prima volta uno studio condotto su di un ampio gruppo di questi malati, trattati con terapia medica ottimale (l’80% assumeva il beta bloccante) ha dimostrato che l’aggiunta di amiodarone non è efficace per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa. Questa si può prevenire solo con l’impianto di un defibrillatore”. Lo studio Scd-heft (Sudden Cardiac Death in Heart Failure Trial, ovvero sperimentazione sulla morte cardiaca improvvisa nello scompenso cardiaco), con disegno a tre bracci paralleli, ha posto a confronto la terapia Icd e amiodarone (un farmaco comunemente impiegato per il cuore) con placebo in 2.521 pazienti con scompenso cardiaco moderato e scarsa funzionalità di pompaggio del cuore, che non avevano episodi pregressi di arresto cardiaco improvviso. Un totale di 150 centri medici negli Stati Uniti, in Canada e in Nuova Zelanda hanno arruolato pazienti nello studio Scd-heft, il più lungo e più ampio nella storia della terapia con Icd. Lo studio è stato sponsorizzato dal National Institutes of Health, ed ha ricevuto finanziamenti da parte di Medtronic, Inc. (Nyse: Mdt) e Wyeth Pharmaceuticals (Nyse: Wye). Inoltre, i dati di valutazione e impatto economico di Scd-heft, presentati alle Sessioni Scientifiche 2004 della American Heart Association, indicano che gli Icd costituiscono una terapia con un buon rapporto costo/efficacia in questa popolazione di pazienti con scompenso cardiaco. Il Cms (Centers for Medicare and Medicaid Services) americano ha dichiarato che intende aumentare il numero di beneficiari di Medicare eleggibili per un impianto di Icd, proprio sulla base dei risultati di Scd-heft. I defibrillatori impiantabili sono stati approvati alla fine degli anni ’80, ma primariamente per quel 5% di pazienti che era sopravvissuto ad un episodio pregresso di arresto cardiaco improvviso. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che gli Icd possono essere utilizzati come terapia preventiva per evitare un episodio fatale di arresto cardiaco o morte improvvisa e salvare la vita di molti pazienti colpiti da infarto miocardico o attacco cardiaco, anche se non hanno mai avuto un arresto cardiaco. La terapia con Icd è stata estesa oggi a molti altri pazienti affetti da scompenso cardiaco. Le persone affette da scompenso cardiaco possono essere valutate attraverso un semplice elettrocardiogramma per determinare se sono a rischio di arresto cardiaco improvviso. Con una visita con uno specialista di aritmie cardiache, si può stabilire se un paziente è idoneo ad un impianto di Icd. Lo scompenso cardiaco è una patologia progressiva per la quale le camere inferiori del cuore perdono la capacità di pompare sangue in maniera adeguata alle necessità del sistema circolatorio. Lo scompenso cardiaco è più diffuso della maggior parte delle neoplasie, compresi il cancro mammario, testicolare, cervicale e intestinale. In Europa, le persone affette da scompenso cardiaco sono circa 14 milioni. In Italia il numero dei ricoveri per scompenso supera quello degli infarti. Ci sono 500 persone ricoverate ogni giorno per scompenso cardiaco e ben 180000 nuovi casi ogni anno. Uno ogni tre di questi pazienti è a rischio di arresto cardiaco; secondo l’American Heart Association l’arresto cardiaco colpisce da 6 a 9 volte più frequentemente i pazienti che soffrono di scompenso cardiaco rispetto a chi non ne soffre. Http://www.scompenso-cardiaco.com/  http://www.Scdheft.com/  
     
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