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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Gennaio 2005
 
   
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  E’ NATO IL PRIMO NETWORK ITALIANO DI EMERGENZA VASCOLARE AORTICA AORTICARE.ORG E’ ATTREZZATO PER INTERVENIRE PRONTAMENTE SULLE LESIONI POST TRAUMATICHE DELL’AORTA FREQUENTI IN INCIDENTI STRADALI  
   
  Roma 24 gennaio 2005 - Secondo i più aggiornati dati statunitensi la rottura dell’aorta rappresenta, nel 21% dei casi, la causa di mortalità in incidenti stradali e la seconda causa di morte per traumi. In Italia è stata annunciata oggi la nascita della prima Rete Nazionale di Emergenza Vascolare Aortica, formata da centri specializzati distribuiti sul territorio e organizzata per intervenire in maniera tempestiva ed efficace, in caso di emergenze legate alle lesioni dell’aorta toracica o addominale. Il Network è partito grazie a un progetto finanziato dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), con il patrocinio della Sic (Società Italiana di Cardiologia) e del Gise (Gruppo Italiano di Studi Emodinamici), per volontà della Regione Puglia e grazie allo sforzo organizzativo dell’Istituto di Cardiochirurgia del Policlinico di Bari. L’istituto di Bari, nel 1998, ha effettuato il primo intervento in urgenza in un caso di lesione secondaria a incidente stradale con le tecniche della emodinamica interventistica, senza ricorrere a un intervento chirurgico. Una nuova tecnica d’intervento “Secondo un’analisi della nostra casistica relativa agli ultimi 5 anni, pubblicata recentemente sulla rivista Circulation, l’intervento per via endovascolare, con approccio periferico, ottiene una percentuale di successo del 96,5 % - afferma Alessandro Santo Bortone, Responsabile dell’Unità di Emodinamica Interventistica dell’Istituto di Cardiochirurgia del Policlinico di Bari - evitando casi di paralisi degli arti inferiori, una delle complicanze più temibili del tradizionale intervento chirurgico. L’intervento è mini-invasivo, non prevede circolazione extracorporea e dura un massimo di 90 minuti calcolati a partire dal ricovero in emodinamica o in terapia intensiva”. Sempre secondo quanto riportato su Circulation, la mortalità di questo trattamento per tutte le patologie che portano alla lesione dell’aorta è inferiore al 3%. Le lesioni gravi dell’aorta, o ‘dissecazioni’, oltre a essere dovute a traumi possono essere la conseguenza della rottura spontanea di aneurismi dell’aorta (10,4 casi ogni 100mila abitanti l’anno). In Italia non esiste un Registro della casistica di tutte le patologie aortiche in fase acuta e cronica e, obiettivo del network, è proprio quello di costituire il primo Registro italiano delle lesioni aortiche. I centri nevralgici Azienda Ospedaliera Universitaria Ferrarotto di Catania, Istituto Cardiologico Monzino di Milano Policlinico Universitario Federico Ii e Azienda Ospedaliera Monaldi di Napoli: sono questi insieme al Policlinico Universitario di Bari i quattro centri che formano la Rete di Emergenza. I Centri hanno condiviso il protocollo di intervento e sono collegati tra loro da un sito web ( www.Aorticare.org ) e presto da un Call Center nazionale (Numero Verde 800 955 155). “In caso di incidente stradale o di una qualsiasi Emergenza Aortica - spiega Luigi de Luca Tupputi Schinosa, Direttore dell’Istituto di Cardiochirurgia dell’Università di Bari – ci si potrà ‘collegare’ alla nostra rete con una semplice telefonata o tramite il nostro sito. Il Call Center sarà in grado di fornire in tempo reale la consulenza di un esperto, indicare il centro di riferimento più vicino, allertare il centro individuato e predisporre l’intervento più idoneo in base ai dati raccolti. Il Call Center sarà inoltre, potenziato durante la tarda serata del sabato”. Il Policlinico Universitario di Bari sta lavorando attivamente con la Regione Puglia per mettere a punto il progetto della prima Unità Aortica Italiana su modello delle esistenti Unità Coronariche. “Il progetto, già in fase di attuazione nel centro barese, prevede all’interno del dipartimento di emergenza, la disponibilità di specialisti, quali un interventista radiologo, un cardiologo, un chirurgo e un anestesista rianimatore. L’unità potrà inoltre contare su alcuni posti letto di terapia intensiva dedicati all’emergenza aortica e su un laboratorio di emodinamica attrezzato per l’impianto di endoprotesi” afferma Tupputi Schinosa. “Il Network già funzionante costituisce la struttura di una Rete che, in futuro, potrebbe coprire in maniera capillare tutto il territorio nazionale” conclude Luigi de Luca Tupputi Schinosa. Entro l’anno inoltre, il Network di Emergenza Aortica si estenderà ad altri paesi europei: Tolosa per la Francia, Barcellona per la Spagna e Rostock per la Germania. Il primo Network Europeo di Emergenza Aortica sarà coordinato da Bruxelles.  
     
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