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Notiziario Marketpress di
Lunedì 24 Gennaio 2005
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INCONTRO CON SIMONE STENTI, AUTORE DEL LIBRO “ELOGIO DEL FURTO – VINCERE DA JUVENTINI, RUBANDO SENZA RIMORSI” |
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Milano, 24 gennaio 2005 – Venerdì 21 gennaio, Simone Stenti ha incontrato i lettori presso la Sala Convegni Salvioni in Via De Bernardi 3 a Seregno (Mi). La serata è stata promossa e sponsorizzata dall’Agenzia generale di Seregno della Cattolica. Durante l'incontro Siomone Stenti ha scambiato qualche battuta con il Presidente Moggi, in collegamento telefonico per l'occasione. “Ci danno dei ladri, dicono che rubiamo? Ebbene hanno ragione, ma non conoscono un dettaglio. Mentre rapiniamo, godiamo.” Dopo il successo del suo primo libro “Dieci scudetti per una coppa – Essere juventini in Europa”, apprezzato non solo dai tifosi juventini ma anche e soprattutto dagli anti-bianconeri, Simone Stenti – giornalista, umorista e soprattutto bianconero d.O.c. – impugna nuovamente la penna e firma il suo secondo scritto: “Elogio del furto – Vincere da juventini, rubando senza rimorsi”, edito da Limina. Il libro è una sorta di lettera aperta nella quale l’autore, prendendo spunto dall’insigne teologo Erasmo da Rotterdam che dedicò l’“Elogio della Follia” a Tommaso Moro, dedica il suo Elogio a colui che per gli avversari invidiosi è il Principe dei ladri: Luciano Moggi. Scritto per gli juventini d.O.c., ma anche per gli anti-juventini, che possono trovare molti spunti per alimentare la convinzione che la Juve vince perché ruba. Un libro autoironico, a tratti comico, ma sorretto da una rigorosa ricerca storica. Ogni capitolo del libro è dedicato a una vittoria juventina, a ben ragione – ammette lo stesso autore – contestata. Il libro ha molti, molti capitoli. Un viaggio tra i ricordi, dove l’autore racconta cosa vuol dire vivere da sempre e per sempre una vita in bianconero anche dopo l’invenzione della televisione a colori. Simone Stenti, 1965, è giornalista, scrittore, umorista e juventino, ma non necessariamente in quest’ordine. Attualmente, è vicedirettore del sito del mensile «Gq». Ha scritto per alcuni tra i più importanti quotidiani e periodici italiani («il Giornale», «Sette» e «Io Donna» del «Corriere della Sera», «Anna», «Max», «Meridiani»). È stato caporedattore di «Topolino», sceneggiatore di fumetti, autore di serie a cartoni animati e trasmissioni di Radiorai. È stato tra i padri fondatori di «Comix» e ha diretto e fondato il mensile d'umorismo «Cactus».
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