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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Gennaio 2005
 
   
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  CNEL: TERZIARIO DI MERCATO IN CRISI PER IL 47% DELLE IMPRESE DI SETTORE  
   
  Roma, 24 gennaio 2005 - Il 47,4% delle imprese di servizi per il mercato ha sofferto la crisi che ha caratterizzato il settore negli ultimi tre anni e un altro 30,2% ha ‘accusato’ il colpo, ma e’ riuscito a sopravvivere. Solo il 21,1% non ne ha particolarmente risentito e l’1,2% ha segnato addirittura una crescita. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dal Cnel e presentata oggi in occasione del seminario dedicato ai “Percorsi di sviluppo per le piccole imprese del terziario di mercato” dal presidente della Commissione grandi opere e reti infrastrutturali del Cnel, Vincenzo Gervasio. Un settore in cui le aziende operano in condizioni di precarietà e incertezza, dunque, che impediscono non solo la crescita dimensionale e qualitativa della struttura imprenditoriale, ma anche la definizione di percorsi di specializzazione e diversificazione dell’offerta. Le aziende che hanno visto diminuire il proprio fatturato negli ultimi tre anni, infatti, oltre a mostrare un atteggiamento più passivo delle altre rispetto alla crisi (il 21,8% ha adottato misure di risparmio), appaiono anche meno orientate ad azioni di tipo attivo, come una maggiore specializzazione dell’offerta di servizi (20,3%) o un ampliamento della clientela (18,6%). Lo stesso interesse manifestato in passato per la formazione professionale si è tradotto in effettiva partecipazione ai corsi solo per il 43% degli intervistati. Tuttavia, non si sono rilevate particolari correlazioni tra la programmazione aziendale e gli effettivi risultati dell’impresa nel periodo considerato. In altri termini, gli ‘strateghi’ e gli ‘improvvisatori’ non sono stati premiati o puniti in base alla loro capacità di progettazione. Sono, però, le imprese più giovani a registrare un fatturato stabile o in crescita. Nel complesso, solo il 17,5% delle aziende interpellate ha registrato un incremento dei dipendenti e per il 49,2% è rimasto invariato il numero di clienti. Ma il 63,4% denuncia un aumento delle spese generali. Oltre il 60%, poi, eroga gli stessi servizi rispetto a tre anni fa e il 69,8% ha la stessa area di mercato. In particolare, il 47% è rappresentato da società di consulenza, il 26% offre servizi ausiliari, il 12% di informatica, l’11% di pubblicità e il 4% ambientali. La stragrande maggioranza (92,1%) non ha effettuato fusioni o incorporazioni. Per far fronte alla crisi, infine, il 93,7% crede nell’innovazione. “L’innovazione è la vera scommessa per le piccole imprese del terziario”, ha affermato il presidente della Commissione attività produttive e risorse ambientali del Cnel, Mario Sai, aprendo i lavori del seminario. “Nel nostro Paese, infatti, si fa ancora poca innovazione - ha spiegato - soprattutto in questo settore. Quello che manca, in realtà, è una vera politica di innovazione che permetta di valorizzare le risorse esistenti, vincendo le resistenze delle imprese a fare rete e dando valore alle specificità dei sistemi economici e sociali territoriali. Un tema sul quale il Cnel ha recentemente approvato un testo di osservazioni e proposte”. Per Paolo Leon (consulente scientifico - Cles), “le piccole imprese hanno difficoltà a innovare a causa della dimensione aziendale”. “L’unica possibilità - ha sottolineato - è quella di puntare sulla filiera, che parte dalla produzione e arriva fino ai servizi. Superando le singole categorie, infatti, si può introdurre innovazione anche nelle aziende piccole”.  
     
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