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3 DICEMBRE 2001


pagina 7

 

 

 

 

 

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da:"Ben Laden - La verité interdite" autori:Jean-Charles Brisard/Guillaume Dasquié

UN GASDOTTO PER I TALEBANI

Un uomo, più o meno volontariamente cristallizzerà queste attese dando concretezza al quell'aiuto esterno, che permetterrà ai talibani di prendere il potere. Si tratta, naturalmente di un "petroliere".Si chiama Carlos Bulgheroni, non è, né saudita, nè pakistano, nè americano;è argentino.Dirige il quarto gruppo energetico dell'America latina,la Bridas,una società di Buenos Aires, fondata nel dopo guerra.Dagli anni'80 in poi,la società petrolifera argentina è diventata un gruppo mondiale. Con attività in India e Pakistan, i dirigenti di Bridas avvertono ben presto,tra il '91 e il'92 la possibilità di allacciare partnariati con le ex repubbliche sovietiche, in particolare il Turkmenistan.Dai loro uffici di Islamabad, immaginano che l'Afghanistan diventerà presto un paese stabile con a capo dei dirigenti con i quali in fine ci si intenderà per costruire degli oleodotti che collegheranno il Turkmenistan con il Pakistan.Carlos Bulgheroni fa un primo partnariato nel gennaio del 1992 con il governo turkmeno per lo sfruttamento di un territorio a Daulatabad.E il 16 marzo del 1995, vince la scommessa, riunendo dirigenti pakistani e turkmeni, per un accordo di principio che prevede la costruzione di un oleodotto attraverso l'Afghanistan.Da quel momento Bulgheroni convince altre compagnie petrolifere ad unirsi al suo affare, in particolare il gruppo Unolocal, dodicesima società petrolifera americana.La Union Oil Company di California, fondata nel 1890 a Santa Paula, e diventata la Unolocal Corporation nel 1983, fa parte di quelle "success stories"del settore energetico.A partire da metà anni'90, sotto la guida dell'allora presidente Roger Beach tallona i primi dieci gruppi americani.Imprenditore avveduto,Beach coglie immediatamente le potenzialità che gli offre il suo partner Bulgheroni.A tal punto che decide poi d'investire da solo nella regione, senza il concorso della Bridas.Per mantenere un margine di manovra e disporre di appoggi finanziari sollecita un altro gruppo,il Delta Oil saudita.Il 21 ottobre 1995, i dirigenti di Unolocal e quelli di Delta Oil firmano un accordo con il Presidente del Turkmenistan Saparmurat Niyazov,per esportazioni di gas, valutate per otto miliardi di dollari.Da allora in poi l'aiuto ai talebani non è più soltanto una posta in gioco geostrategica, ma diventa priorità economica.E' curioso il fatto che,allo stesso tempo,i servizi segreti sauditi, del GID, diretti dal principe Turki Al-Faisal, decidano di finanziare massicciamente i talebani, fornendo loro in particolare mezzi di comunicazione, ma anche quelle decine di "pick up" nere,di fabbricazione giapponese, dai vetri colorati, che amano tanto. L'Arabia saudita molla tutte le altre fazioni di etnia uzbeka e tagica, che da allora si ritrovano impoverite.Esse indietreggiano, perdono terreno.Compatti i fondamentalisti marciano su Kabul, impadronendosi del potere il 27 settembre del 1996 con soddisfazione generale.Alcuni mesi dopo,l'assistente al Segretario di stato americano, responsabile dell'Asia del sud,Robin Raphel si recava a Kandahar per portare la sua benedizione agli eventi in corso.Il 19 aprile del 1996 dichiarava"Siamo preoccupati per le opportunità economiche, che ci potrebbero sfuggire se la stabilità politica non potesse essere restaurata."Esplicito,no? All'estero, questo sostegno ai fondamentalisti afgani è elargito dai prestigiosi cenacoli politici.I due istituti di ricerca americani più influenti in materia di politica estera prendono le loro parti.Questi difensori ascoltatissimi, si chiamano:The Council on Foreign Relations(vero tempio della diplomazia americana, di cui fanno parte ambasciatori, ex ministri,baroni in relazioni internazionali dell'Univdersità di Georgetown o della prestigiosa Hopkins School), ma anche la Rand Corporation(centro di studi, essenzialmente al servizio del Pentagono, l'industria della difesa ed il settore energetico).Così, Barnett Rubin, specialista di Afghanistan presso il Council on Foreign Relations, non esita a dire nel mese di ottobre 1996:"I talebani non possiedono in realtà alcun legame con l'internazionale radicale islamica.Per la verità, la detestano..."Eloquente!Dalle dichiarazioni di un mese dopo la loro presa di potere, quando gli studenti in religione, parlano già di un Emirato islamico d'Afghanistan, emerge che essi devono la loro spettacolare ascesa ai dollari della dittatura fondamentalista saudita,ed in particolare ai capi religiosi dei paesi partigiani di un islam ortodosso ed arcaico, che Mohammad Omar s'è autoproclamato Comandante dei credenti ed ha preso il titolo di Mullah, e infine che i talibani hanno sommariamente eliminato l'ex presidente filocomunista Mohammed Najibullah, rifugiatosi presso la sede dell'Onu di Kabul". No comment.All'inizio del terribile governo afgano,all'inizio del 1997 ,la faccenda sembra chiara.Sul luogo,controllato quasi al 90% dagli ambienti religiosi, si attivano esperti petrolieri e diplomatici riciclati agli affari.Il progetto del gasdotto potrà realizzarsi.Unolocal allarga le sue equipes stanziate a Islamabad ed invia parecchi delegati a Kabul e sopratutto a Kandahar, roccaforte dei nuovi e tanto preziosi alleati.La compagnia petrolifera non bada a spese,in ogni ambito.Offre 900.000 dollari al Centro di Studi afgani dell'Università del Nebraska, che li spende finanziando diverse infrastrutture nella stessa città di Kandahar.Eminenti personalità partecipano a questo slancio caritativo.Per esempio Gerald Boardman, ex responsabile di USAID(US Agency for International Development), l'organizzazione caritativa, posta direttamente sotto la tutela del Dipartimento di Stato americano.Grazie ai fondi di Unolocal, finanzia i progetti educativi dei talibani a Kandahar sotto forma di azioni umanitarie dell'Università del Nebraska.Unolocal recluta uomini d'immagine.Così Robert Oakley,ex ambasciatore degli Usa in Pakistan viene assunto per gestire l'insieme della diplomazia richiesta dalla "cuccagna afgana".S'installa a Islamabad nei locali di CentGas,il locale consorzio fondato dalla compagnia petroliera.Da parte saudita,Delta Oil,a parte, tutte le famiglie dei principi vorrebbero trarre profitto dall'egemonia dei talebani, questi giovani fratelli turbolenti, che ora mantengono l'ordine.L'argentino Bridas,lo capisce in fretta, e, dopo il tradimento di Unolocal, la società cerca nuovi partners e si avvicina alla compagnia saudita Ningharco, unn'industria vicinissima a Turki Al-Faisal, direttore dei servizi segreti del GID.

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