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18 MARZO 2002
pagina 7
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"SIAMO IN MEZZO ALLA TEMPESTA" IL CRITICO DI REGIME SAAD AL-FAKIH PARLA DELLA LOTTA CONTRO LA CASA REGNANTE E DI OSAMA BIN LADEN
Fakih,43 anni,proviene da una delle principali familie saudite.Dopo esser stato in prigione per essersi espresso criticamente sulla casa regnante, il chirurgo si rifugiò a Londra, dove vive dal 1994. Nel'1996 fondò il"Movimento per la Riforma Islamica in Arabia",che reclama la caduta della dinastia. Spiegel:Lei crede esista una seria possibilità di cacciare i principi dai loro palazzi? Fakih:La caduta della casa reale non è una questione del se, ma del quando.Naturalmente potranno ancora passare anni,anche se il tramonto dei sauditi diventa sempre più evidente.Ai principi riesce sempre meno di ingannare il mondo su corruzione, malgoverno e incompetenza.L'Arabia Saudita può ben dire di essere in mezzo alla tempesta. Spiegel:Come immagina un cambio del potere? Fakih:Ritengo probabile che la monarchia si distrugga da sola nelle liti per l'eredità.Da anni,troppo malato per regnare,Re Fahd, che è totalmente inattivo,ha avuto proprio recentemente una brutta ricaduta,taciuta dai media.Malgrado ciò a Riad ci si comporta, come se ricevesse persone,scrivesse lettere.Assurdo, ma è tuttavia un altro segnale che sono incapaci di restare insieme. Spiegel:Il principe ereditario Abdullah é tuttavia il successore designato, e di fatto regna nel paese. Fakih: La Sua nomina ufficiale non è assolutamente certa.Egli non vuole dividere il potere con il Principe Sultan,il Ministro della Difesa, che pretende questo.Alla morte di re Fahd, prevedo un conflitto aperto,che mette rà in ginocchio la casa regnante.La seconda possibilità per la fine del regime è la variante argentina:proteste di massa della popolazione contro l'incapacità di governo. Spiegel:Non è che Lei esageri terribilmente le difficoltà finanziarie dell'Arabia Saudita? Fakih:I debiti dello stato ammontano, secondo i nostri calcoli a 200 miliardi di dollari,voci ufficiali saudite parlano di 160 miliardi.Entrambe le cifre sono sono ben troppo alte in rapporto al prodotto interno lordo e l'unione Europea non le accetterebbe come quote affidabili per una in qualche modo sana economia popolare:c'è il rischio di un collasso.E questo la gente non lo accetterebbe.E tuttavia, a differenza dell'Argentina,da noi non esistono costituzione e istituzioni civili,che si potrebbero riprendere dopo il caos. Spiegel: Per la verità, ci si sarebbe aspettati,che Lei,cadendo la monarchia,sottolineasse l'influsso dell'opposizione. Fakih:Questo è il terzo scenario:rovesciamento con la forza.Dopo che Osama Bin Laden, ancora ad inizio anni novanta,ebbe assicurato i vertici del regime, ad esempio Sultan,il Ministro della Difesa,di non fare di loro alcun bersaglio di attentati,oggi lui ed i suoi più vicini seguaci, la pensano diversamente.Sono pronti all'assassinio delle cariche più importanti di Casa saudita. Spiegel:E Lei come lo sa con tanta precisione? Fakih:Abbiamo le nostre fonti. Spiegel:Ci dica, dove? Fakih:Non posso. Spiegel:Che cosa dicono le vostre fonti del luogo dove vive Bin Laden? Fakih:Lui è vivo.Sta preparando con i suoi, dopo la riorganizzazione in un posto segreto, di nuovo un grande attentato. Spiegel:Quant'è popolare Bin Laden in Sud Arabia? Fakih:Enormemente popolare.Sondaggi interni dicono che il 95% dei giovani simpatizzano per lui.Con le sue dichiarazioni,con le sue azioni ha fatto centro. Spiegel:Questo è stupefacente.E'anche Lei un suo fan? FaKIH:Io non mi voglio confrontare con Bin Laden.Diversamente da me, lui ha un progetto globale, combatte con altri mezzi per altri scopi. Spiegel:Le Vostre esternazioni dell'opposizione suonano come propaganda islamica."Bin Laden si merita l'amore e il rispetto di tutta la società.",è scritto ,qui.Voi non propagandate il terrore - ma non si assomigliano i vostri obbiettivi per quanto concerne il futuro dell'Arabia Saudita? Fakih:C'è una certa quantità di cose in comune.Ma noi vogliamo,dopo la fine della monarchia, una società trasparente, con capi responsabili nei confronti del popolo, e un'economia, che serva a tutti.Il tutto basato su di uno stato islamico.Adesso,oltre il 40%degli incassi del petrolio,va nelle casse dei principi.Ciò deve finire.
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