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11 APRILE 2002

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CONCLUSO A BRESCIA IL IV CONVEGNO NAZIONALE OSPEDALITÀ ACCREDITATA DELL'A.N.C.E. (ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARDIOLOGI EXTRAOSPEDALIERI)

Milano, 11 aprile 2002 - Anche quest'anno il IV Convegno Nazionale - Ospedalità Accreditata dell'Ance (Associazione Nazionale Cardiologi Extraospedalieri), svoltosi a Brescia e presieduto dal professor Cesare Proto, si è rivelato non soltanto un incontro di elevato profilo scientifico, ma anche un'opportunità di discussione dei problemi organizzativi ed assistenziali della cardiologia nazionale. "Ci troviamo di fronte a una realtà che potremmo definire a macchia di leopardo, e cioè caratterizzata da notevoli differenze tra una regione e l'altra, con punte di eccellenza di alcuni centri, tra cui primeggiano quelli lombardi" osserva il dottor Giuliano Cozzaglio, Direttore Sanitario Casa di Cura Poliambulanza di Brescia. Se il DPR del 14 gennaio 1997 prima e i Piani Sanitari Regionali poi hanno introdotto una sostanziale parificazione delle strutture pubbliche e di quelle private accreditate, lo scenario che si profila, in effetti, è poco rassicurante in considerazione della necessità di un forte contenimento dei costi. Come ricordato dal professor Vincenzo Romano, Presidente dell'Ance, stiamo infatti attraversando un periodo in cui, a fronte del processo di regionalizzazione, l'assistenza sanitaria spesso non trova un'uniformità programmatica sia dal punto di vista organizzativo sia in rapporto alla situazione economica. Sorge quindi spontaneo un quesito: quali modalità operative consentiranno di coniugare i bisogni di salute della popolazione alle nuove direttive di politica sanitaria? "In effetti oggi è ancora più sentita l'esigenza di disporre di chiari elementi di valutazione dei sistemi sanitari in un contesto di limitazione delle risorse finanziarie" afferma il professor Proto, dirigente dell'Unità Operativa di Cardiologia presso la Casa di Cura S. Anna di Brescia. "Il rischio è infatti che attività e prestazioni sanitarie, nella loro accessibilità e fruibilità da parte del cittadino nonché nei loro contenuti professionali ed umani, possano essere sacrificate in ragione delle leggi dell'economia. Tuttavia, non tutte le problematiche inerenti la qualità assistenziale sono riconducibili al solo aspetto della modalità e delle fonti di finanziamento, ma devono essere declinate anche in rapporto all'evoluzione nel tempo del profilo epidemiologico locale delle malattie cardiovascolari, a una gestione dei servizi operata in modo efficace ed efficiente, agli equilibri istituzionali e finanziari tra governi centrali e regionali, all'accreditamento dei servizi sanitari nei quali si esercitano le attività e si erogano le prestazioni nonché alle modalità di controllo sull'uso di farmaci e altre tecnologie e dispositivi medici. "Purtroppo, però, manca ancora oggi la comunicazione tra tutti i soggetti che si occupano di salute", afferma "Questi obiettivi potranno quindi essere raggiunti soltanto quando l'intero gruppo di operatori sarà affiatato e gli interventi saranno mirati e complementari nel rispetto della specificità delle funzioni di ciascuno: ed è proprio questa la direzione verso la quale è necessario investire energie e risorse", osserva il dottor Antonio Curti, specialista cardiologo presso l'Azienda USL di Bologna-Sud. Tra gli aspetti medico-scientifici più significativi emersi dal Convegno è da segnalare l'istituzione di un gruppo di lavoro, coordinato dal professor Proto, al quale parteciperanno cardiologi, psichiatri e medici di medicina generale, con l'obiettivo di elaborare e validare un questionario che consenta una rapida ma accurata identificazione dei pazienti la cui struttura di personalità costituisce un fattore predisponente a eventi cardiovascolari, in particolare all'infarto miocardico. "E' stato infatti dimostrato che lo stress cronico, a cui sono sottoposti soprattutto quei professionisti iperattivi e molto gratificati dal proprio lavoro, ma nel contempo molto controllati sul piano dell'aggressività, è un fattore molto importante nel determinismo della malattia coronarica" afferma il dottor Giuseppe Bersani del Dipartimento di Scienze Psichiatriche e Medicina Psicologica all'Università La Sapienza di Roma. "Per questa ragione è importante che il medico di medicina generale identifichi tra i suoi assistiti gli individui più a rischio, richiamando la loro attenzione sull'opportunità di uno stile di vita più rilassato, all'insegna di una regolare attività motoria e della ricerca di strategie utili a prevenire le conseguenze, sul piano organico, dello stress emozionale". Un altro aspetto interessante che è emerso nella relazione del dottor Alfio Bianchi, vicepresidente dell'Ance, riguarda i meccanismi di controllo dell'attività autonomica. L'incremento dell'attività simpatica e una riduzione dell'attività parasimpatica possono divenire determinati sia della morte improvvisa sia dell'evoluzione aterosclerotica, dello spasmo coronarico e della malattia coronarica in generale. Il medico di medicina generale dovrà quindi ricordare che la valutazione autonomica ha un consistente valore predittivo nell'evoluzione dell'aterosclerosi, della coronaropatia, dello spasmo coronarico, nella comparsa di un evento aritmico e nella morte improvvisa. Inoltre, anche una bilancia simpatovagale alterata diventa un marker sensibile di instabilità ischemica ed elettrica, la cui predittività aumenta se questo esame, facilmente ottenibile con le tecnologie attualmente disponibili, viene associato ad altre indagini diagnostiche.

IL MESSAGGIO DEI DERMATOLOGI AMBULATORIALI "CONTROLLA CHE I TUOI NEI SIANO SOLO DI BELLEZZA"
Milano, 11 aprile 2002 - Il costante aumento dei casi di tumori della pelle, ed in particolare del melanoma cutaneo - quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni - ha determinato la costituzione (all'interno dell'Aida-Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali) del Gispod-Gruppo Italiano di Studio e Prevenzione Onco-Dermatologica. Il Gruppo di Studio attua una serie di iniziative d'informazione rivolte alla popolazione, con l'obiettivo primario della diagnosi precoce dei tumori cutanei, ed in particolare del melanoma. Infatti sappiamo come il melanoma cutaneo sia un tumore fortemente aggressivo, ad alto rischio di estensione metastatica. La prognosi per i pazienti colpiti da tale neoplasia è decisamente condizionata sia dallo spessore e livello d'invasività che abbia raggiunto, sia da altri fattori tuttora in fase di studio, quali: l'ulcerazione e/o regressione della lesione, la sua localizzazione anatomica, l'età del paziente, la radicalità dell'intervento. L'inefficacia nei confronti del melanoma cutaneo di ogni trattamento post-chirurgico del tipo chemioterapico ci pone inequivocabilmente di fronte all'importanza della diagnosi precoce come unica metodica valida, associata ad una corretta terapia chirurgica, per combattere e quindi ridurre la mortalità da melanoma cutaneo. Una diagnosi precoce, cioè quando il tumore è ancora in una fase di crescita orizzontale, cosiddetto 'sottile', permette una prognosi ottima nel 100 per cento dei casi. Allora la nostra domanda è questa: "Perché morire di Melanoma cutaneo, quando si tratta di un tumore che è visibile ad occhio nudo e che compare per la stragrande maggioranza dei casi sulla cute?" (Certo, esistono pure dei casi che non appaiono con le caratteristiche cliniche classiche, anzi assumono degli aspetti di difficile o quasi impossibile diagnosi, ma questo è insito nella natura stessa di solo un 3 per cento dei melanomi cutanei.) Comunque i Dermatologi Ambulatoriali, col Gispod operano in questa ottica, cercando il miglioramento della prognosi dei tumori cutanei, attraverso una specifica sensibilizzazione dell'opinione pubblica alla diagnosi precoce. Il neo 'bello-e-buono" La prima Campagna d'Informazione Aida-Gispod ha avuto come slogan "Controlla che i tuoi nel siano tutti di bellezza', ed ha utilizzato come Itestimoniall una cucciolata di dalmata che con le loro macchie nere si specchiano nelle acque di uno stagno: un invito specifico a guardarsi ed osservare periodicamente i propri nel (auto-esame della cute) e quindi rivolgersi allo specialista dermatologo in caso di dubbio/necessità: "Lo specialista dermatologo ti insegna a conoscere ed a leggere la tua pelle". Attraverso le successive manifestazioni nazionali, come appunto gli Skin Cancer Day, si offre la possibilità ad un numero cospicuo di persone di effettuare gratuitamente un controllo specialistico della pelle e quindi si insegna il concetto fondamentale della prevenzione secondaria: solo così si potrà ottenere un aumento delle diagnosi precoci e, conseguentemente, il miglioramento della prognosi. L'ultima campagna Aida di sensibilizzazione "Sole Buono. Se ti proteggi" è rivolta ai bambini delle scuole materne ed elementari, come progetto di educazione scolastica continuo: ha lo scopo di far capire che il Sole è importante per la vita sul nostro Pianeta, ma troppo Sole può far male, specialmente se preso in modo sbagliato, e può contribuire ad aumentare il numero dei nevi sulla pelle dei il pazienti e di conseguenza ad aumentare il rischio di Melanoma Cutaneo. Questa è la prima Campagna di prevenzione primaria attuata sul territorio nazionale, ed ha visto molti dermatologi dell'Aida impegnati come tutor nelle scuole italiane di oltre 30 provincie per trasmettere ai relativi referenti salute scolastici i concetti primari sulla fotoprotezione.

BILLE' AL MINISTRO SIRCHIA: DIFENDIAMO LA FIGURA DELL'OTTICO OPTOMETRISTA
Roma, 11 aprile 2002 - Il Presidente di Confcommercio, Sergio Billè, scende in campo per sostenere la professionalità dei 28 mila ottici italiani a cui un decreto in via di approvazione, potrebbe precludere la possibilità di erogare servizi ai cittadini quali la misurazione e il controllo della vista. Il Consiglio Superiore della Sanità, infatti, pronunciandosi in merito al decreto "per la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'ottico optometrista", ha proposto di limitarsi a definire esclusivamente la figura dell'ottico, eliminando la qualifica dell'optometrista. In una lettera al Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, Billè propone "di sospendere per il momento l'iter procedurale del decreto ed avviare al più presto una consultazione con le categorie interessate per analizzare approfonditamente le possibili soluzioni da adottare".

ALLARME DELLA COMMISSIONE DIFESA VISTA SUGLI OCCHIALI DA SOLE: OLTRE IL 50% DEGLI ITALIANI NON DÀ IMPORTANZA ALLA PROTEZIONE SOLAREDA UN SONDAGGIO RISULTANO SCONOSCIUTE LE CARATTERISTICHE DI UN OCCHIALE A NORMA. LE AVVERTENZE E I CONSIGLI DEI MEDICI SPECIALISTI
Milano, 11 aprile 2002 - Una prolungata o impropria esposizione ai raggi solari può anche procurare danni agli occhi. Esattamente come avviene per la pelle. Ma se gli italiani prestano la dovuta attenzione alla protezione dell'epidermide, non fanno altrettanto per salvaguardare la vista. Anzi, ignorano generalmente il problema. È quanto emerge da un sondaggio commissionato dalla Commissione Difesa Vista su un campione rappresentativo di 1.000 persone interpellate nelle grandi città (Milano, Roma, Napoli). Scarsa risulta la conoscenza delle normative di conformità e sicurezza degli occhiali da sole. Circa il 65% del campione non verifica la presenza del marchio Ce (che attesta la capacità delle lenti di filtrare i raggi Uv, la resistenza meccanica agli urti, l'assenza di effetti correttivi o di distorsioni delle immagini) mentre il 55% non ne conosce addirittura il significato. Inoltre ben il 70% degli intervistati afferma di ignorare il valore del foglietto informativo accluso alle confezioni, che tra l'altro spiega il grado di protezione delle lenti. Infatti, il 57% circa del campione sostiene di aver comprato gli occhiali da sole principalmente per ragioni estetiche e di moda contro il 28% più attento a prezzo o praticità e solo il 15% sensibile alla qualità delle lenti e al fattore protezione. Se è pur vero che è ancora alta la fiducia degli italiani nei confronti dei negozi di ottica, preferiti per l'acquisto dell'ultimo paio di occhiali da sole da oltre il 76% degli intervistati, è considerevole il fatto che il 24% si sia rivolto o alla distribuzione trasversale rappresentata da grandi magazzini, supermercati, mercati rionali ecc (18%) o agli ambulanti (6%). Canali di vendita, questi ultimi, dove meno garantita è la qualità del prodotto e più vigile dovrebbe essere la scelta del consumatore. Tra l'altro, pur in un contesto di sicurezza e garanzia, l'affidabilità e qualità del punto vendita sono la ragione principale per l'acquisto, solo per il 21-22% degli intervistati. Per gli altri prevalgono la vicinanza del negozio a casa (15% circa), la cortesia e disponibilità del negoziante (9-10%), la capacità di offrire servizi specializzati (8-9%), prodotti di marca (4-5%), servizio di assistenza (4% circa). Mentre per il 13-14% del campione il motivo principale è il prezzo. Insomma, gli italiani sono assai poco sensibili al tema della protezione della vista e molto disinformati, come consumatori, sulle norme che certificano la qualità di un prodotto delicato come l'occhiale da sole. Eppure i danni a distanza prodotti dalle radiazioni solari rappresentano un rischio concreto per gli occhi sia degli adulti che dei bambini, come è emerso dagli interventi dei medici specialisti presenti alla conferenza stampa promossa dalla Commissione Difesa Vista stamane a Milano, il Professor Rosario Brancato, Direttore del Dipartimento di Oftalmologia e Scienze della Visione presso l'Istituto Scientifico Universitario, Ospedale San Raffaele di Milano, il Professor Paolo Nucci, Docente di Oftalmologia all'Università Statale di Milano, e la dott.ssa Fiammetta Cappio, consulente dermatologo presso l'Istituto Scientifico Universitario "San Raffaele" di Milano introdotti dal Segretario generale della Commissione, dott. Umberto Maltagliati. I rischi di una prolungata esposizione degli occhi ai raggi solari Sono i cosiddetti "fotoni ad alta energia" la parte più dannosa della radiazione solare. Quelli ultravioletti minacciano le porzioni anteriori dell'occhio (pelle, cornea, congiuntiva e cristallino), mentre quelli visibili "violetti e blu" insieme con gli "UVA" non completamente assorbiti dalle strutture anteriori, possono essere nocivi anche per la retina. Le strutture oculari maggiormente interessate dall'azione delle radiazioni a corta lunghezza d'onda sono il cristallino e la retina e in particolar modo la retina centrale. Le più importanti malattie oculari causate dall'azione delle radiazioni solari possono essere la cataratta e la degenerazione maculare, abitualmente definite "cataratta senile" e "degenerazione maculare senile". Come le principali malattie cutanee indotte dall'esposizione ai raggi solari, anche quelle oculari si sviluppano nel tempo, non presentando un'immediata evidenza del reale rapporto causa-effetto. Stime recenti indicano nel 10% le probabilità di andare incontro ad una degenerazione maculare e del 25% ad una cataratta tra i 65 ed i 75 anni. Oltre questa soglia il rischio sale al 30% e 50% rispettivamente. Tutte le persone sono a rischio. Nessuno meno degli altri. In tutto il mondo, la cataratta e la degenerazione maculare sono le cause principali di riduzione visiva anche grave con costo sociale ed economico rilevantissimo. Oggi, è più probabile che una persona con una durata di vita normale si sottoponga ad un intervento di cataratta che a qualsiasi altro tipo di operazione. Ancora peggiore è la degenerazione maculare, causa principale di grave riduzione visiva negli anziani. Si tratta di una malattia che invalida la vita professionale e non esiste nessun rimedio per ristabilire una visione corretta. L'impiego di occhiali da sole protettivi, dovrebbe iniziare in giovane età e continuare per tutta la vita perché minimizzare l'esposizione alle radiazioni solari (soprattutto ultraviolette e violette/blu) rallenta l'invecchiamento dei tessuti oculari e ritarda l'insorgenza delle malattie. Posporre solo di 20 anni l'età media in cui si manifestano queste patologie, eliminerebbe praticamente la cataratta e la degenerazione maculare, come cause rilevanti di difetti della vista. Insomma, proteggere gli occhi dalle radiazioni solari è un suggerimento che vale per tutti, ma in modo speciale per i bambini. "I raggi ultravioletti, infatti, possono causare cheratiti, cioè infiammazioni della cornea che causano fastidio e dolore - dice il Professor Nucci -. E a lungo andare potrebbero predisporre alla cataratta e ad alterazioni della retina". Fortunatamente sono già disponibili occhiali da sole per i piccoli al di sotto dei 3 anni, colorati, morbidi e con una resistenza a prova di bambino. Ma soprattutto in grado di assorbire tutte le radiazioni solari nocive. Anche la pelle che circonda l'occhio deve essere protetta in modo adeguato. Come ha ricordato la Dottoressa Cappio "sia i raggi UVA che quelli UVB sono dannosi, ma la loro capacità di penetrazione nella cute è diversa. Mentre gli UVB determinano reazioni quali eritema e arrossamento, che sono temporanee limitate allo strato basale dell'epidermide; gli UVA, invece, danneggiano cronicamente strati più profondi (derma ed i vasi capillari) e sono i principali responsabili dell'invecchiamento attinico o "photoaging" (caratterizzato da una progressiva distruzione delle fibre elastiche con conseguente comparsa di rughe), dello sviluppo di macchie scure e melanosi attiniche e da un aumentato rischio d'insorgenza di melanomi". La corretta protezione solare Nei confronti di queste patologie, in alcuni casi devastanti, è senz'altro possibile svolgere una efficace o persino totale azione di prevenzione o protezione, senza disturbare le normali funzioni visive ma semplicemente usando il giusto tipo di occhiale da sole, per far assorbire le radiazioni pericolose dalla lente prima che possano colpire gli occhi e produrre danni. L'identificazione delle componenti dannose della luce solare, ha reso possibile mettere a punto tipi di lenti che proteggano e preservino la salute degli occhi. La prescrizione dal punto di vista scientifico per occhiali da sole con lenti protettive prevede innanzitutto un assorbimento del 100% di raggi ultravioletti (sia Uva che Uvb). Questi, infatti, non servono alla vista e sono dannosi per qualsiasi parte dell'occhio che li assorba. La seconda parte della prescrizione prevede lenti che assorbano quasi tutte le radiazioni violette/blu, per proteggere la retina dalla degenerazione maculare. L'uso di occhiali da sole con lenti che assorbano il 100% dei raggi Uv e fino al 96% del violetto/blu è un mezzo di protezione semplice, sicuro, economico e subito pronto contro tutte le malattie oculari provocate da luce solare. Esistono ormai precise disposizioni comunitarie che regolano la produzione e la commercializzazione delle lenti protettive e la loro conformità agli standard qualitativi. I risultati di numerose ricerche hanno fornito oggi all'industria la possibilità di mettere a disposizione dei consumatori strumenti di protezione sempre più vicini alle condizioni naturali. Una buona lente deve essere in grado di assorbire le radiazioni dannose Uv comprese tra 300 e i 400 run e assorbire in modo progressivo le radiazioni visibili ad alta energia (luce blu) comprese tra 400 e 500 run, lasciandone filtrare non più del 5 per cento, in modo da non alterare la percezione dei colori. Per scegliere un occhiale conforme bisogna verificare la presenza della marcatura CE indelebile sulla montatura, la presenza della nota tecnica informativa che deve contenere le caratteristiche tecniche della montatura e delle lenti, le eventuali limitazioni d'uso, l'indicazione del grado di protezione dai raggi ultravioletti e i dati del produttore o del distributore. Si possono avere tre tipi di lenti: standard; polarizzanti (filtrano anche i riflessi e possono contribuire non solo a proteggere l'occhio, ma anche a migliorare la visibilità, per esempio sulla strada assolata, sulla superficie dell'acqua, ecc.); fotocromatiche (variano da sole il potere filtrante in funzione della quantità di UV presente nell'irradiazione solare). Le lenti, inoltre si differenziano per il "potere filtrante". In base a dove ci si trova, città, mare, montagna, ecc. la lente deve dotarsi di filtri protettivi più o meno forti sia per la pelle che per gli occhi. L'impiego di occhiali da sole protettivi dovrebbe iniziare in giovane età e continuare per tutta la vita. E soprattutto occorre riconoscere un occhiale da sole dalla sua capacità di proteggere e non solo di abbellire. Questo concetto ormai sostenuto dall'Associazione Optometrica Americana, dall'Accademia Americana di Oftalmologia, dal Servizio Sanitario Americano e dall'Associazione Americana per la Prevenzione della Cecità. La Commissione Difesa Vista, ha concluso il dott. Umberto Maltagliati, sta intensificando la sua azione di sensibilizzazione con una campagna informativa e formativa promossa con il ministero per le Attività produttive e l'Unione Nazionale dei Consumatori, che partirà a breve e su cui si appuntano le attese di migliorare la più corretta propensione all'acquisto da parte degli italiani.

PRENDERE IL CONTROLLO DEL PROPRIO BENESSERE PSICOFISICO. LO SI PUO' IMPARARE IN QUATTRO GIORNI ALL' "ENERGY SEMINAR" ORGANIZZATO AL CIOCCO DA HRD TRAINING GROUP
Il Ciocco, 11 Aprile 2002 Rompere una freccia oppure piegare un tondino d'acciaio pressandoli contro la giugulare. Lo faranno oltre 200 persone, dopo aver seguito per cinque giorni, da giovedì 25 a lunedì 29 aprile, l'Energy Seminar organizzato presso "Il Ciocco", a Castelvecchio Pascoli (Lu), da Hrd Training Group, società leader nel campo della formazione in Italia guidata da Roberto Re. Una metafora, la rottura della freccia o il piegamento del tondino d'acciaio, che sta a significare la possibilità che ciascun individuo ha di migliorare se stesso e di raggiungere gli obiettivi che si pone, affontando e vincendo qualsiasi paura e sfruttando al meglio il proprio potenziale. "Prendere coscienza dei propri limiti e sbarazzarsene -afferma Roberto Re-, non è affatto facile ma è un obiettivo cui possono simbolicamente contribuire atti come la rottura della freccia e il piegamento del tondino d'acciaio. Usare il 100% del nostro potenziale mentale vuol dire potere raggiungere moltissimi risultati che pensiamo irraggiungibili". Un obiettivo cui aspireranno casalinghe, impiegati, manager, studenti e professionisti, divisi equamente fra uomini e donne, che sono i partecipanti ai corsi organizzati in tutta Italia da Roberto Re, unanimamente considerato uno dei maggiori esperti di psicologia del cambiamento e peak performances e uno dei migliori formatori europei. L'Energy Seminar è un seminario di 5 giorni che si propone di migliorare l'approccio personale alle più importanti situazioni della vita professionale e privata. Durante il corso si apprende come abituare il corpo e la mente a creare vitalità, energia e benessere. Si acquisiscono nuove e salutari abitudini di vita, senza sforzo, ma con il piacere e la soddisfazione di farlo. Si apprende come eliminare dipendenze, autosabotaggi inconsci e down energetici, si impara ad acquisire corrette abitudini alimentari, ad allenare il proprio corpo, a mantenerlo costantemente in salute e a eliminare paure e fobie che ci accompagnano da anni. Ad affiancare Roberto Re, ospiti d'eccezione: Roy Martina, medico e psicologo olandese di fama internazionale, autore di 30 libri sul benessere psicofisico, oltre che istruttore sportivo, atleta, sette volte campione europeo di Karate e da diciotto anni medico specialista in medicina naturale; Jasmuheen, conosciuta a livello internazionale, autrice dei due famosi libri "Nutrirsi di luce" e "L'arte di vivere in risonanza" e ambasciatrice del "Movement of a Positive Awakened Society"; Max Damioli, titolare della Cattedra di Crescita Personale della European School of Economics di Milano, responsabile per la formazione insegnanti nel mondo, istruttore di FireWalking e Senior Trainer di Trasformational Breath; Robbie Kaman, nove volte campione del mondo di Thai Kick Boxing e oggi conosciuto in tutto il mondo per il suo famoso metodo Kaboa, il più avanzato metodo di allenamento di tutti i tempi. Hrd Training Group è dal 1992 precursore nel campo della motivazione in Italia e oggi vanta migliaia di partecipanti ai suoi corsi. Hrd propone seminari, corsi sulla motivazione e sulla crescita personale che aiutano a diventare più consapevoli dei propri mezzi nel lavoro e nella vita e che si rivolgono ad aziende ed individui, dal professionista alla casalinga. Una vera e propria scuola di formazione che insegna ad acquisire una mentalità nuova e vincente, utilizzando tutte le proprie risorse fisiche e mentali. Roberto Re è fondatore e Master Trainer di Hrd Training Group. Oltre dieci anni di esperienza "sul campo", più di 30.000 partecipanti ai suoi corsi, migliaia di giornate d'aula, fanno di lui, a soli 34 anni d'età, uno dei numeri uno della formazione europea. Ha lavorato tra gli altri con imprenditori e managers di aziende quali Ibm, Omnitel, McDonalds', L'Oreal, Ina, Mediolanum, Tecnocasa, personaggi dello spettacolo, atleti e squadre di calcio. Ha svolto interventi in svariate convention aziendali e in numerosi istituti scolastici tra i quali le università Bocconi, Cattolica e Iulm di Milano. La sua formazione personale è curata direttamente da Anthony Robbins, col quale collabora da più di quattro anni in qualità di trainer alla sua Mastery University, qualifica riservata a una sola cinquantina di individui in tutto il mondo.

 ZARA APRE A MILANO IL PRIMO MEGASTORE ITALIANO
Milano, 11 aprile 2002 - Zara apre a Milano il primo megastore italiano nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele, al civico numero 11. Realizzato con lo stile architettonico essenziale che contraddistingue i punti vendita nel mondo, lo store, con una superficie di circa 3.000 metri quadri, di cui 2.500 di vendita, è distribuito su quattro livelli, interamente dedicati alle collezioni Zara donna, uomo e bambino. L'apertura del punto vendita nel cuore di Milano è il primo risultato concreto dell'accordo di joint-venture tra il Gruppo spagnolo Inditex, proprietario del marchio Zara, e il Gruppo Percassi, tra i leader italiani del settore immobiliare e retail, siglato nell'ottobre 2001. L'accordo prevede anche la distribuzione degli altri marchi gestiti da Inditex, nel settore abbigliamento e underwear, tra cui il marchio Oysho, intimo e corsetteria, che in Italia vanta già tre punti vendita. Quello di Milano è il 520° negozio Zara nel mondo. L'Italia è il 35° Paese in cui approda il marchio spagnolo, già presente negli Stati Uniti, Giappone e in tutti i principali paesi europei, area geografica di maggior sviluppo nei progetti di espansione internazionale del Gruppo Inditex.

APERTA DOIMO DOMUS INTERIORS GALLERY
Milano, 11 aprile 2002 - Nella prima decade di aprile ha iniziato l'attività Doimo Domus Interiors Gallery, la nuova esposizione permanente del Gruppo Doimo ubicata a Mosnigo di Moriago (Treviso) e aperta 365 giorni l'anno. Doimo Domus è una grande mostra che presenta in modo prestigioso e coinvolgente, con soluzioni d'arredo a 360°, la produzione del settore casa di 19 aziende del Gruppo: Doimo Salotti, Doimo Arredamenti, Doimo Design, Linea Italia, Casamania by Frezza, Summer by Doimo, Doimo City Line, Desktop, Doimo Materassi, Doc Mobili, Doimo Cucine, Linea D Interni, Dielle, Arrital Cucine, Birex, Fontanella Arredo Bagno, Doimo Contract, Doimo Sofa Leather Collection e Doimo International Group. L'edificio che ospita l'esposizione permanente, progettato da Driusso Associati Architetti, con il coordinamento per il Gruppo dell'arch. Massimo Rosa, ha una struttura avveniristica, concepita con elevati parametri estetici e con caratteristiche di marcata versatilità, ideale non solo per mostrare nel modo migliore i prodotti delle aziende espositrici ma anche per fare informazione, marketing, attività di ricerca e sviluppo, formazione, eccetera. Alla Doimo Domus il pubblico può accedere solo se accompagnato dal rivenditore. Ecco, in sintesi, i dati più significativi dell'esposizione permanente del Gruppo Doimo: 67 ml di facciata, 14 ml di altezza, 150 ml di profondità, 6.000 mq di superficie espositiva, dove trovano spazio, insieme alle aree dedicate alle aziende, 12 uffici, una sala riunioni di 350 mq, attrezzata e insonorizzata, 5 circle rooms per eventi speciali, 4 web corners e varie zone di ristoro.

LA RIVOLUZIONE DEL MODO DI LAVORARE IMPONE IL RISPETTO DI NUOVE REGOLE IN UFFICIO COME A CASA MA OCCHIO ALLEŠNORME!
Milano, 11 aprile 2002 - Il Salone del mobile, in corso in questi giorni alla Fiera di Milano, ha messo in evidenza la "voglia di casa" presente nei luoghi di lavoro tanto che sono molti gli architetti che propongono di ricreare, negli anonimi open space degli uffici moderni, ambienti più familiari e personalizzati: tavoli colorati, lampade soffuse, pannelli che ricreano l¹intimità del proprio microcosmo. E', insomma, la fotografia di una organizzazione del lavoro più destrutturata, l¹unica che, secondo gli esperti, può salvarci dall¹apocalisse della congestione. L¹architetto Vico Magistretti, membro della Royal Society of Arts di Londra, ha sintetizzato questa vera e propria rivoluzione nel modo di lavorare con una felice battuta: "Siamo passati dal table al cable, cioè dall'era del tavolo da lavoro come simbolo di un'attività umana ben definita a quella dell'immaterialità delle comunicazioni via cavo". Diventa quindi di stringente attualità l'emanazione da parte dell' Uni, l'Ente Italiano di Unificazione che si occupa dello studio e della raccolta di norme tecniche volontarie che stabiliscono gli standard qualitativi di prodotti e servizi di una norma sperimentale, la Uni10915 riferita, appunto ai mobili per ufficio presi in considerazione non più solo come singoli arredi che devono avere determinate caratteristiche tecniche, ma anche e soprattutto come un insieme che deve armonizzarsi per creare un ambiente di lavoro oltre che sicuro, anche confortevole. "Con la 10915", dicono i tecnici del comitato "mobili per ufficio" dell'Uni " abbiamo voluto proporre una norma specifica, che fosse completa, semplice e facilmente interpretabile ed applicabile a tutte le tipologie di ufficio, da quello singolo a quello di gruppo per team di lavoro, dall'open space che interessa grandi superfici agli ambienti dedicati alle attività emergenti con sfruttamento intensivo degli spazi (call-center). La Uni 10915 non si rivolge solo a progettisti esperti e a tecnici qualificati, ma vuole essere anche una guida per personale meno esperto, ovvero per tutti coloro che procedono autonomamente all'allestimento dei propri spazi ufficio. La norma nasce da un'attenta valutazione di tutte le principali problematiche dell'ufficio moderno e ha lo scopo di fornire ai suoi utilizzatori misure e indicazioni per la progettazione ed il controllo dei progetti. Essa si esprime attraverso termini, definizioni e concetti fondamentali di facile lettura, supportati da schemi grafici e disegni esplicativi che facilitano la gestione delle superfici in relazione alle loro diverse funzioni, quelle occupate dai mobili, quelle occupate dalla funzionalità dei mobili, quelle libere di movimento o di passaggio. Il compito principale della norma è di indicare come possono interagire le varie superfici, in modo da non ostacolare il lavoro e i movimenti di tutti coloro che fruiscono lo spazio. Per raggiungere tale obiettivo, sono stati analizzati i casi più ricorrenti e di volta in volta è stata valutata l'ammissibilità o meno delle soluzioni elaborate in fase di progettazione. Tra le varie indicazioni riportate nella norma si ricordano, a titolo di esempio, quelle riferite allo spazio minimo da destinare ad un singolo operatore in relazione alla propria postura e alla sagoma del piano di lavoro utilizzato e le misure consigliate per i passaggi liberi o parzialmente occupati da elementi estensibili che possono generare sovrapposizioni di superfici. Molte aziende hanno capito che operare scelte giuste in termini di lay-out degli arredi è una condizione che porta anche vantaggi economici: migliorare l'ambiente di lavoro, migliora la qualità della vita degli operatori e di conseguenza ne migliora la produttività. Molti studi professionali rivolgono l'attenzione a questo importante aspetto della progettazione e ne fanno una loro particolare specializzazione, occupandosi principalmente di space planning e di logistica rivolta a progetti di grande scala per uffici, banche, società finanziarie e grossi gruppi multinazionali.

ZERITALIA S.R.L. ARRICCHISCE LA SUA PRESENZA AL "SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE" ATTRAVERSO LA COMUNICAZIONE ON LINE.
Milano, 11 aprile 2002 - Zeritalia s.r.l. ha accolto l'iniziativa di Magia New Media Agency www.magia.org di testare le opportunità di informazione offerte dal Web e dall'I.T. Zeritalia s.r.l. si presenta quest'anno con alcuni prototipi del marchio R.S.V.P. firmati da Ettore Sottsass e con i prodotti della linea "architetti&designer" affidati ai nomi più affermati e realizzati in vetro float, il vetro dell'ultima generazione. Zeritalia s.r.l., nata nel 1991 dal gruppo industriale Curvet, si propone quale azienda d'avanguardia in Europa nella produzione di oggetti in cristallo curvato abbinati ad altri materiali come legno e metallo per realizzare idee d'arredamento d'alto valore emozionale tra la totale libertà creativa del designer ed una particolare attenzione per la sicurezza del consumatore. Zeritalia s.r.l. è al Salone del Mobile al Pad.20/1 Stand C10 Infolink:
www.zeritalia.it

PARTESA PER IL VINO, DAL VINITALY IN POI
Milano, 11 aprile 2002 - Per il secondo anno Partesa per il Vino vivra' il Vinitaly da protagonista. Nata due anni fa da Partesa come riferimento per la distribuzione di vini di qualita', accostando a professionalita' e ampio assortimento di etichette nazionali ed estere la flessibilita' di piccole consegne e presenza costante sul punto di consumo, ha fatto il suo ingresso alla fiera veronese con un proprio stand nel 2001. Interessante il riscontro di pubblico e operatori, tanto da suggerire quest'anno un ampliamento dello spazio espositivo con l'allestimento di due aree nello stand, una pubblica e una riservata, che ospiteranno degustazioni ed eventi speciali. Molte le iniziative e le promozioni in cartellone. L'evento di venerdi' 12 aprile e' la degustazione presso la sala 'Caravaggio' - piano 1, padiglione 38 - dell'Associazione Italiana Sommeliers (AIS). Dalle 16.30 alle 18.30, ospiti d'eccezione gli enologi Alberto Antonini e Beppe Caviola, interverranno consulenti di alcune realta' produttrici distribuite da Partesa e saranno degustati alcuni prodotti dell'offerta Partesa. Fra le iniziative della cinque-giorni veronese si segnala il gioco a premi Passparvin, che si ripropone quest'anno con un nome simile e una formula nuova. Passparvin- il sapere e il buon bere e' un gioco dell'oca con un tour di degustazioni e tappe di prestigio, come Slow Food e Cantine IP, che riservano ai partecipanti sorprese, sconti e promozioni. Si richiedono una visita preliminare allo stand Partesa per ritirare la plancia del gioco completa di regolamento e piantina, la visita di un minimo di 3 produttori e il ritiro dei bollini-presenza, la soluzione a una serie di quesiti scritti, per acquisire nozioni sul vino, sui produttori visitati o sulle etichette degustate. Uno spunto ludico, quindi, che alla scoperta di nuovi produttori e prodotti associa il piacere di giocare e vincere premi, cumulabili a seconda del punteggio. Allo stand Partesa un calendario giornaliero annuncera' il programma quotidiano ai visitatori. Vale ricordare tuttavia che Partesa sara' in piena attivita' anche '' esterno'', con il debutto del corso nazionale teorico-pratico di formazione e specializzazione per consulenti commerciali della ristorazione. I 30 candidati selezionati nei mesi di febbraio e marzo parteciperanno a Desenzano sul Garda al master condotto da professionisti del settore, organizzato e finanziato da Partesa in collaborazione con Manpower e diretto ad appassionati o operatori della ristorazione che intendano specializzarsi ad alti livelli. A breve Partesa, in veste di sponsor ufficiale, affianchera' inoltre Slow Food nell'ormai noto Master of Food o Universita' popolare del Gusto, attivita' didattica sulla cultura alimentare e l'educazione sensoriale. Con questa scelta condotta su due fronti - la sponsorizzazione dell'iniziativa mediante fornitura di prodotti e la partecipazione diretta di 200 venditori Partesa ai corsi - l'azienda intende favorire i produttori portandone i vini su un palcoscenico di indubbio prestigio, e al contempo offrire un servizio sempre piu' di qualita' ai clienti formando forza vendita specializzata che vanti tutte le credenziali interessanti per il settore, fra cui il blasone Slow Food. Partesa partecipera' anche al prossimo Salone del Vino di ottobre al Lingotto di Torino con una propria enoteca nella quale presentera' i produttori- partner abbinandone i prodotti alle specialita' alimentari degustate dai visitatori. stand Partesa per il Vino, Vinitaly - padiglione 23 stand D5.

"FOLON DALLA PAROLA ALL'IMMAGINE": FIERA DEL LIBRO PER RAGAZZI DI BOLOGNA BOLOGNA, 10 - 13 APRILE 2002
Milano, 11 aprile 2002 - Il 10 aprile a Palazzo Malvezzi, in centro a Bologna, l'Awex (Agenzia Vallone per l'Esportazione) promuove in collaborazione con il Cgri (Comunità francese del Belgio Commissariato Generale per le Relazioni Internazionali) e la Provincia di Bologna Assessorato alla Cultura, la mostra "Folon dalla parola all'immagine". In concomitanza della 39esima edizione della Fiera del Libro per Ragazzi, saranno esposte 61 opere originali, fra cui 36 acquerelli e 25 gravures dell'artista originario della Vallonia che coprono un arco di tempo che va dai primi anni Settanta ad oggi. La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 12 Aprile al 5 maggio 2002 tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00 - Palazzo Malvezzi Via Zamboni, 13 - Bologna

FOTOGRAFIA ALLO SPAZIO CINQUESENSI - BACI DA... TRENTA SCATTI AL MI-SEX
Milano, 11 aprile 200 2- Dal 17 aprile al 10 maggio, lo Spazio Cinquesensi ospita la mostra Baci da... con foto di Claudio Gaiaschi e testi di Nicola Dal Falco. Baci da... non e' un reportage di denuncia, ne' un monologo interiore e tantomeno un prodotto pulp in bianco e nero. Le fotografie che Claudio Gaiaschi ha scattato durante il MI-SEX per due anni di seguito, nel 1995 e nel 1996 sono un viaggio, uno dei mille possibili, giornalmente, senza altra mappa che la propria tenerezza di osservatore. Perche' diventassero vere e proprie cartoline, ogni scatto porta in margine una frase, scritta successivamete da un'altra persona. Se e come arriveranno all'indirizzo giusto non sara', quindi, imputabile alle Poste. Le trenta fotografie in mostra sono stampe al bromuro d'argento, 40x50, tirate dall'autore su fogli di carta Prestige. Come sottolinea Roselina Salemi nella presentazione: '' sono cose che e' difficile raccontare per chiunque, scrittore, pittore, fotografo. Il sesso e' una di queste. Che cosa c'e' di piu' banale dell'esibizione del corpo, dell'offerta piu' o meno trasgressiva? (...) Eppure le foto di Gaiaschi trovano un loro spazio, inventano un nuovo territorio dove l'esibizione suggerisce il pudore e l'offerta diventa astratta come se l'oggetto dello sguardo non fosse il corpo, ma l'anima''. Claudio Gaiaschi e' nato a Milano nel 1950 e ha lavorato in campo pubblicitario; negli anni Ottanta e' stato premiato, piu' volte, dall'Art Director Club. Oggi, il suo interesse e' rivolto soprattutto alle figure che fotografa, cercando di allontanarsi il piu' possibile dal linguaggio fotografico. Nicola Dal Falco e' nato a Roma nel 1957; pubblicista, ha scritto per quasi vent'anni di viaggi.
http://www.cinquesensi.it

"ELEGANTIA" DEL SETTECENTO VENETO VENDITA DI ARREDI, DIPINTI, E OGGETTI D'ARTE PROVENIENTI DA UNA PRESTIGIOSA DIMORA VENETA DEL XVIII SECOLO
Milano, 11 aprile 2002 - Con il titolo "Elegantia", prerogativa di oggetti di fattura squisita e accurata, da ammirare e, se possibile, da possedere, Cecchetto Antiquariato apre un ciclo di vetrine-mercato che saranno ospitate nella sede liberty del famoso antiquario veneto, a ridosso della cinta muraria di Castelfranco Veneto (Treviso). Il primo appuntamento, di rilievo internazionale, è dal 20 aprile al 5 maggio, quando i saloni della Galleria di Cecchetto Antiquariato (via San Pio X, 17) ospiteranno un nucleo davvero importante di opere del Settecento veneziano e veneto, splendidi esempi dei livelli raggiunti a Venezia e in Terraferma dal barocco e dal barocchetto, opere di precisa provenienza: una villa veneta del territorio. All'oggettivo, straordinario, interesse dei pezzi proposti (tra i quali non pochi sono definibili come "capolavori" del loro genere), si unisce la novità della formula di vendita: non un'asta tradizionale ma una vendita di opere preventivamente pubblicate su catalogo, con prezzi predeterminati e comunicati, comprensivi di ogni spesa accessoria, dal restauro alla consegna dell'oggetto, oltre che di qualunque onere o tributo. Opere che si potranno ammirare da vicino nella mostra allestita, appunto, dal 20 aprile al 5 maggio. Autenticità e valore delle opere sono garantiti dalla grande esperienza di Cecchetto Antiquariato che fornisce, per ogni oggetto in esposizione, una scheda tecnica con la descrizione approfondita, oltre naturalmente all'expertise. Questo primo appuntamento del progetto "Elegantia" è interamente dedicato al secolo forse più caratterizzato delle arti applicate a Venezia: il Settecento. A rappresentarlo in modo esemplare sono esattamente 100 pezzi, selezionati tra gli arredi provenienti da una illustre dimora veneta di Terraferma. Tutti i pezzi sono stati preventivamente esaminati dagli esperti e, là dove necessario, sottoposti alle cure (documentate) degli eccellenti restauratori di Casa Cecchetto. Tra i "capolavori", un prezioso troumeau veneziano in radica di noce (valutato, da solo, intorno al miliardo di lire), un eccezionale guèridon, un curioso tavolino da gioco con piano sagomato a libro, una elegante consolle, una coppia di sinuose lumiere, rari (per livello qualitativo) confanetti e scatole laccate, due eleganti divani "da portego". Tra i dipinti, anche se leggermente antecedente al pieno Settecento, si segnala la "Venere che toglie frecce a Cupido", opera della piena maturità di Pietro Liberi. Nella mostra di avvio del progetto "Elegantia", Cecchetto Antiquariato ha scelto di contenere i prezzi, prezzi che - va sottolineato - sono del tutto trasparenti (essendo comunicati già in sede di catalogo) e senza sorprese, in quanto comprendono ogni spesa accessoria. Il catalogo è disponibile anche su internet al sito: www.cecchettoantiquariato.com o può essere richiesto alla sede di Cecchetto Antiquariato: 31033 Castelfranco Veneto (TV), Via San Pio X, 17, tel. e fax + 39.0423.721332.

EFFETTO ALBA FUCENS AVEZZANO, VILLA TORLONIA (MAGAZZINI DEL GRANO), 22 APRILE - 30 DICEMBRE 2002
Milano, 11 aprile 2002 - Pochi siti archeologici al mondo possiedono il fascino e la magia di Alba Fucens, la città romana che cinquant'anni di campagne di scavo stanno riportando alla luce tra i prati ed i boschi dell'alto territorio del Velino Sirente e del parco Nazionale d'Abruzzo. Ad Avezzano, città cresciuta sulla piana sottostante l'antico abitato di Alba Fucens, dal 22 aprile al 30 dicembre 2002, nei Magazzini del Grano di Villa Torlonia (nella sede che lo scorso anno ha ospitato la fortunata mostra "Il Tesoro del Lago"), una suggestiva esposizione racconta l'"Effetto Alba Fucens". Ad esservi documentate sono le vicende di questo mezzo secolo di scavi, ma soprattutto la mostra offre, in una scenografia che richiama la suggestione dei luoghi e degli ambienti di origine, gli straordinari reperti ritrovati all'interno delle ciclopiche mura dell'antica città romana scomparsa sotto una enorme coltre di terra. La mostra, diretta dalla Soprintendenza Archeologica d'Abruzzo, curata per gli aspetti scientifici da Adele Campanelli e per quelli dell'allestimento, da Ada Cardellicchio e Stefano Trocchi, è promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Avezzano (Assessore Flavia De Santis) e dall'arssa, con la partecipazione di Micron e Fondazione Carispaq. Per "Effetto Alba Fucens" tornano, per la prima volta nel territorio di provenienza reperti scavati decenni fa e subito consegnati al Museo di Chieti, gran parte dei quali mai visti, dopo la ricomposizione e il restauro, se non da pochi esperti. In un percorso che si snoda tra ricostruzioni di ambienti ed effetti speciali, sono evidenziate alcune delle tematiche più interessanti della storia urbana della città romana, proposte come "prove di scena" per l'allestimento del Museo che il prossimo anno sarà aperto nel romanico convento di San Pietro, proprio sul luogo di Alba Fucens. Statue di Venere, efebi e dignitari con la toga, ritratti di eccezionale valore documentario ed oggetti esotici, sculture ed arredi delle ricche domus e dei giardini privati, mosaici a preziose tarsie marmoree e affreschi con scene nilotiche, immagini di divinità e imperatori ricompaiono in questa mostra, ricomposti in un immaginario contesto originale suggerito da fondali, luci, ambienti. Pezzi che confermano la raffinatezza della classe dominante, l'importanza e il ruolo raggiunti da una una città inaccessibile tra monti altissimi, che diede ospitalità - dorata quanto farzata - a tanti illustri prigionieri di Roma come re Perseo di Macedonia o la regina Zenobia. Accanto ai tanti capolavori dell'arte e di un superbo artigianato, la mostra propone numerosi reperti di "vita quotidiana" di duemila anni fa: servizi da toeletta, giochi, utensili, vasi di vetro e di ceramica, lucerne in bronzo e terracotta. Sono tutti pezzi riportati alla luce dalle successive campagne di scavo condotte dalla missione belga dell'Università di Lovanio guidata dal professor J. Mertrens e dalla Soprintendenza Archeologica dell'Abruzzo, in particolare negli anni 1950 - 70. Questi scavi hanno svelato il cuore dell'antica città romana fondata nel quarto secolo avanti Cristo per controllare i territori delle temibili tribù italiche. Protetti da possenti mura, in uno scenario di "grandiosità naturale e illimitata" (Cesare Brandi), sono riemersi il foro, il magnifico anfiteatro (considerato tra i più belli della romanità), il tempio di Apollo con i graffiti di epoca romana ancora leggibili sulle mura riutilizzate dalla chiesa di San Pietro. Percorrendo le strade lastricate si può entrare nel mercato e nelle terme, gironzolare tra i resti della Basilica e del Diribitorium dove avvenivano le consultazioni elettorali. Dall'altra parte della strada le case patrizie occupano il terrazzamento che organizza le pendici delle colline che contengono la città. Tabernee, magazzini e laboratori si aprono lungo la via dei Pilastri nel percorso che dal tempio di Ercole riporta verso il foro cittadino. Con gli importanti resti degli edifici, sono stati rinvenuti moltissimi manufatti e un numero non meno rilevante di opere d'arte, non solo in marmo e pietra ma anche in metallo, in legno e addirittura in osso, protette per due millenni dall'accumularsi di strati sempre più alti di terra. La campagna è lungi dall'essere completata. Un grande progetto in corso di finanziamento dovrebbe, tra non molto, consentire lo scavo di ampie porzioni delle terre ancora mai esplorate, aggiungendo chissà quali importanti conoscenze storiche, archeologiche e artistiche. Si potranno così finalmente svelare i molti aspetti ancora non perfettamente definiti di un insediamento romano che, nell'epoca di massima espansione (nel primo secolo dopo Cristo) era abitato da oltre 5 mila persone. Una importanza che è difficile percepire vedendo le poche abitazioni ed i casolari agricoli che attualmente punteggiano la valle su cui si sviluppò l'antica Alba, una valle compresa tra tre alture, delle quali due furono poi occupate nel medioevo dal castello Orsini e dalla chiesa romanica di San Pietro, sorta tra le mura del Tempio di Apollo. Per secoli, nonostante la non immediata accessibilità del luogo, la sola fama letteraria di Alba Fucens ha richiamato tra questi monti molti viaggiatori e studiosi, subito conquistati dalla bellezza dell'ambiente. Gli scavi già effettuati hanno aggiunto alla fiera potenza del paesaggio, l'emozione di percorre le antiche vie della città romana, di entrare nelle domus e nelle botteghe, di sedersi ad ammirare i riflessi del sole d'alta quota sulle pietre dei templi e del perfetto anfiteateatro. Una esperienza che anche i visitatori della mostra di Avezzano sono invitati a compiere, passando così dalla realtà ricreata dai reperti a quella testimoniata dalle imponenti rovine di una grande città dall'arcano nome di Alba Fucens Per informazioni e prenotazioni: tel. 0863.501270 - 0863.501245 - 0871.63137

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