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2003 anno 6°  

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VENERDI'
11 LUGLIO 2003

pagina 1

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L'"INIZIATIVA PER LA CRESCITA": STIMOLARE GLI INVESTIMENTI NELLE RETI TRANSEUROPEE E NEI PRINCIPALI PROGETTI DI R&S

Bruxelles, 11 luglio 2003 La Commissione ha delineato il 9 luglio il proprio pacchetto globale di misure finanziarie e normative dirette a promuovere gli investimenti nelle Reti transeuropee (Ten) e nei principali progetti di Ricerca e sviluppo (R&S): l'iniziativa per la crescita. Gli ostacoli che si frappongono all'aumento degli investimenti privati in questi due campi sono molteplici e complessi e potranno essere superati solo se gli Stati membri dell'Unione europea adotteranno un'impostazione di lungo termine, sviluppando politiche credibili che consentano di superare gli ostacoli di natura tecnica e normativa che impediscono l'accelerazione degli investimenti in questi settori. I governi sono invitati a rivedere i loro programmi di entrata e di spesa, a riorientare la spesa pubblica verso investimenti che favoriscano la crescita, cercando di incrementare l'effetto leva degli investimenti privati. I finanziamenti comunitari devono dirigersi maggiormente sui progetti ad alta priorità e la Banca europea per gli investimenti (BEI) deve fornire un sostegno attraverso gli strumenti necessari per accompagnare questo sforzo. L'"Iniziativa per la crescita" fa seguito alle conclusioni del Consiglio europeo di Salonicco e si basa sul lavoro di preparazione svolto dalla Commissione dopo il Consiglio di primavera, nei rispettivi settori. Delle proposte più dettagliate, in cooperazione con la BEI, verranno presentate in tempo per il Consiglio europeo di ottobre. La Presidenza italiana ha incluso fra le proprie priorità il coordinamento delle varie formazioni del Consiglio interessate e la preparazione del sostegno politico che risulta fondamentale perché questa importante iniziativa possa dare risultati concreti. Il Presidente della Commissione europea Romano Prodi ha dichiarato: "L'"Iniziativa per la crescita" intende dare un forte segnale della capacità di della governance economica dell'Unione nel rafforzare la fiducia nel potenziale dell'economia europea e consolidare la crescita economica. La necessità di un'iniziativa nel settore delle infrastrutture Ten e della R&S era già stata evidenziata nella relazione di primavera della Commissione. Ma l'Iniziativa sviluppa una maggiore attenzione su questa materia. Nel momento in cui l'economia europea sta uscendo da un periodo prolungato di crescita lenta dobbiamo dimostrare che possiamo lavorare assieme con determinazione per creare le basi della crescita nei prossimi anni" Le reti transeuropee Le priorità per le Reti transeuropee di trasporto erano già state individuate tempo fa ma, al ritmo attuale, alla UE sarebbero necessari altri 20 o 30 anni per raggiungere gli obiettivi di Lisbona in questo settore. L'ampiezza della sfida è notevole. A titolo illustrativo, il recente rapporto Van Miert, commissionato dalla Commissione europea, presenta una stima del totale degli investimenti da finanziare: circa € 235 miliardi per le priorità su un fabbisogno totale di € 600 miliardi per l'intera rete. Tali cifre vanno viste alla luce di una media di investimenti di solo € 30 miliardi all'anno nel corso degli ultimi anni. La Commissione ha analizzato gli ostacoli che si frappongono allo sviluppo delle TEN(1) e propone delle misure in grado di rimuoverli. L'analisi della Commissione dimostra la necessità di definire meglio un quadro e le priorità di una politica stabile in materia di trasporti, energia e tecnologia informatica, nonché l'esigenza di affrontare aspetti come il diritto societario o gli appalti pubblici che possono ostacolare la partecipazione di privati a progetti di ampio respiro. A questo riguardo è importante ricordare le proposte in arrivo da parte della Commissione sulla direttiva "Eurobollo" sui pedaggi per le infrastrutture e le nuove linee direttrici TEN che tengono conto dei risultati del Gruppo Van Miert. Inoltre, il prossimo Libro verde sugli aspetti normativi della collaborazione pubblico-privato dovrà affrontare tutti gli ostacoli di tipo normativo esistenti in questo settore. Per quanto riguarda il finanziamento, a parere della Commissione sussiste la evidente necessità di mobilitare e coordinare le fonti di finanziamento UE esistenti. Tale obiettivo può essere raggiunto: (i) concentrando l'utilizzo dei fondi previsti dal bilancio TEN in pochi progetti prioritari, (ii) promovendo il coordinamento fra gli Stati membri dei vari aspetti finanziari e operativi concernenti i progetti TEN, (iii) prendendo in esame la creazione di un fondo di garanzia europeo per i suddetti progetti che permetta di condividere i rischi con investitori privati. Inoltre, la BEI potrebbe fornire un sostegno attraverso strumenti finanziari mirati alle necessità specifiche dei progetti in questione. Infine, gli Stati membri dovrebbero trarre vantaggio dalla revisione di medio termine di quest'anno dei programmi sostenuti dai Fondi strutturali e dalla allocazione della riserva di risultato nel 2004 allo scopo di riesaminare le necessità di investimento. Principali progetti di R&S Nonostante gli appelli dell'UE all'attuazione degli obiettivi di Lisbona, l'Europa continua a segnare il passo per quanto riguarda sforzi e risultati in materia di ricerca. Le iniziative di ricerca congiunta, le reti di eccellenza e i programmi in settori come le scienze biologiche e l'energia rinnovabile, sono di vitale importanza per una crescita sostenibile, la coesione e l'ambiente in Europa. Tuttavia la spesa pubblica destinata alla ricerca è in realtà diminuita dall'anno scorso. Inoltre, le grandi società europee svolgono il 40% della loro attività di ricerca fuori dell'Europa e centinaia di migliaia dei nostri più dotati ricercatori scelgono di lavorare negli Stati Uniti. Gli sforzi intrapresi dalle autorità degli Stati membri e dai diretti interessati mancano di un coordinamento mentre le capacità nazionali sono spesso frammentate e insufficienti a creare la massa critica necessaria per centri di eccellenza di livello mondiale. L'interesse che possono suscitare gli investimenti nella ricerca viene criticamente minato dagli ostacoli di tipo normativo e tecnico sussistenti in questo settore. Nel quadro della "Iniziativa per la crescita" la Commissione auspica lo sviluppo di un'agenda europea per la ricerca avanzata connessa alla sicurezza globale e di un quadro giuridico per gli investimenti di capitale di rischio nei settori della R&S. Anche la semplificazione delle procedure in materia di aiuti di Stato alle piccole e medie imprese (PMI), che verrà adottata entro la fine del 2003, dovrebbe offrire un contributo in questo campo. Per quanto riguarda il finanziamento, il programma della Commissione "Investire nella ricerca: un piano d'azione per l'Europa" propone una roadmap dettagliata per ottenere un incremento della spesa pubblica e privata connessa alla ricerca nell'Unione. L'"Iniziativa per la crescita" mira ad accelerare la costituzione e lo sviluppo di "Piattaforme tecnologiche europee" in settori chiave come l'idrogeno, l'energia fotovoltaica, le nanotecnologie, la genomica e i trasporti aerei e ferroviari. Essa mira inoltre a promuovere la costituzione di partenariati di finanziamento di sufficiente massa critica in grado di associare le risorse del programma quadro UE in materia di ricerca, la BEI e le fonti di finanziamento nazionali. 

IL COMMISSARIO MONTI SI COMPIACE DELLA FIRMA DI UN ACCORDO UE-GIAPPONE NEL SETTORE DELLA CONCORRENZA 
Bruxelles, 11 luglio 2003 - L'Unione europea e il Giappone hanno firmato quest'oggi un accordo che potenzierà la cooperazione fra le rispettive autorità della concorrenza, nell'interesse delle imprese e dei consumatori in entrambe le giurisdizioni. Si tratta del terzo accordo del genere firmato dall'Unione, dopo quelli conclusi con Stati Uniti e Canada. "Questo accordo segna una tappa importante nella cooperazione tra l'Unione europea e il Giappone", ha dichiarato il commissario Mario Monti. "È con entusiasmo che consideriamo l'avvio di una nuova èra di più intensa collaborazione rafforzata con l'autorità giapponese garante della concorrenza (Japan Fair Trade Commission), dato che questa cooperazione proficua si rivelerà per le imprese che operano su entrambi i mercati, oltre che per i consumatori". Per conto dell'Unione, è nel 1999 che la Commissione aveva proposto l'accordo. L'Unione europea e il Giappone hanno firmato un accordo che inquadra la cooperazione fra la Commissione europea e l'autorità giapponese garante della concorrenza. L'accordo prevede la reciproca notifica dei provvedimenti esecutivi che possono incidere su interessi di rilievo dell'altra parte. La Commissione informerà per esempio regolarmente il suo omologo giapponese circa eventuali procedure di concentrazione o di altro tipo nei confronti di imprese giapponesi, nonché qualora attività anticoncorrenziali vengano riscontrate in Giappone. Le autorità giapponesi faranno altrettanto. L'accordo prevede una collaborazione per coordinare i provvedimenti esecutivi, nella misura in cui ciò sia compatibile con le rispettive legislazioni. A norma dell'accordo, qualora sul territorio della controparte vengano constatati comportamenti anticoncorrenziali, l'Unione e il Giappone possono chiedere che l'altra parte prenda provvedimenti esecutivi. La cooperazione internazionale in materia di lotta contro i cartelli risulterà potenziata, e si terranno regolari contatti per discutere le strategie politiche e definire le iniziative prioritarie. Si tratta del terzo accordo di cooperazione concluso dall'Unione. Esso ricalca quelli già in vigore con gli Stati Uniti e con il Canada. Analogamente a questi ultimi, esso non permette lo scambio di informazioni confidenziali, tranne con l'esplicita autorizzazione delle imprese interessate. Rinunce del genere sono comunque prassi comune nell'ambito del controllo sulle concentrazioni. Il commissario Monti aveva evocato per la prima volta l'idea di un accordo durante una visita in Giappone nell'ottobre 1999. Quindi, nel giugno 2000 il Consiglio dei ministri ha dato mandato alla Commissione per intavolare negoziati col governo giapponese. Un progetto di accordo è stato siglato nel giugno 2002, approvato poi dal Parlamento europeo nello stesso mese e dal Consiglio europeo nel luglio 2003. L'accordo entrerà in vigore fra 30 giorni. 

ASSEGNATO AL GOVERNO AUSTRIACO IL PREMIO "EEUROPE 2003" 
Bruxelles, 11 luglio 2003 - Help, l'iniziativa della Cancelleria federale austriaca che propone una guida virtuale alle autorità, gli uffici e le istituzioni dell'Austria, è uno dei vincitori del premio eEurope 2003 per l'eGovernment. Il premio è stato consegnato dal commissario europeo Erkki Liikanen durante una cerimonia ufficiale tenutasi il 7 luglio nel corso della conferenza sull'eGovernment, alla presenza del premier italiano Silvio Berlusconi e del suo ministro dell'Innovazione e delle Tecnologie Lucio Stanca. Oltre 350 candidature sono pervenute per partecipare al premio, fra le quali sono stati selezionati 65 progetti, centrati su temi quali il ruolo dell'eGovernment nella competitività europea, l'e-cooperation fra i governi europei, centrali e locali e una migliore qualità di vita per i cittadini europei. A ritirare il premio a nome del progetto Help è stata Elisabeth Dearing, direttrice amministrativa presso la Cancelleria austriaca, la quale ha dichiarato al Notiziario Cordis che questo successo ha conferito al team Help uno "slancio nuovo e forte". Il portale Help è una guida virtuale che offre ai cittadini informazioni sulle situazioni di vita reale, come la procedura da seguire per ottenere gli assegni familiari o per creare un'impresa. I cittadini, inoltre, possono accedere ad una vasta gamma di informazioni su altre procedure ufficiali, scadenze e tasse da pagare, nonché ai moduli da compilare o scaricare. Quando fu varato nel 1997, il progetto contemplava solo dieci "situazioni di vita", illustrate sul sito. Da allora, il portale è stato arricchito e oggi prevede circa 200 situazioni. Oltre a fornire informazioni alle imprese ed ai cittadini austriaci, il sito ha esteso i propri servizi anche ai cittadini stranieri che desiderano stabilirsi o lavorare in Austria, nonché alle persone con disabilità, consentendo loro di accedere ai documenti ufficiali in base alle linee guida globali sull'accessibilità a Internet. Tuttavia, come ha spiegato la Dearing al Notiziario Cordis, il concetto di proporre "situazioni di vita" on line è già diffuso. "Ciò che distingue il nostro portale è la completa integrazione della firma, del pagamento e della consegna elettronici. Questo significa che l'intero processo è totalmente elettronico. Inoltre, penso che siamo stati i primi ad introdurre la firma mobile", ha affermato la Direttrice. Nell'ambito del progetto Help, si è cercato altresì di promuovere l'utilizzo dei servizi da parte dei cittadini di tutta l'Austria. Grazie alla collaborazione delle tabaccherie e degli uffici postali, il team Help ha potuto installare dei terminali nei comuni più isolati del paese. La Dearing ritiene che rendere disponibili i servizi Help in questo modo sia essenziale per il successo dell'eGovernment. La cooperazione e la comunicazione con i cittadini e i partenariati sono stati determinanti per la riuscita del progetto. "Disponiamo di una rete cooperativa molto vasta che collega tutti i livelli di governo", ha affermato la Dearing, spiegando che i costi di Help vengono ridotti al minimo grazie alla cooperazione: "Tutti i nostri esperti presso i ministeri e perfino il settore privato contribuiscono ai nostri servizi su base volontaria, poiché vogliono far parte di Help". Nell'ambito del portale, inoltre, è stato messo a punto un efficace meccanismo di feedback da parte dei cittadini basato su un "libro degli invitati" virtuale e un questionario utenti, per garantire un rapido miglioramento del sito in base ai commenti espressi. Il consenso in merito ai vantaggi offerti da tali servizi e applicazioni on line è cresciuto a tal punto che, in ottobre, i servizi Help saranno estesi alla Repubblica Ceca, alla Slovacchia, all'Ungheria e alla Slovenia. Interrogata sulle sfide che occorre ancora affrontare per una completa attuazione dell'eGovernment in Europa, la Dearing ha citato la necessità di migliorare la comunicazione con i cittadini, affermando che il successo dell'eGovernment non si basa sulla tecnologia, ma sulla "capacità di rendere più democratiche le autorità pubbliche, attraverso una maggiore facilità di partecipazione dei cittadini al processo legislativo e decisionale". Nella dichiarazione ministeriale emessa l'8 luglio durante la conferenza sull'eGovernment, i ministri degli Stati membri dell'UE attuali e futuri, dei paesi candidati e dell'EFfta hanno sottolineato anch'essi la necessità di un coinvolgimento dei cittadini, affermando che l'approccio dell'eGovernment deve essere incentrato sui cittadini e le imprese, piuttosto che sulle formalità amministrative. I ministri, pertanto, hanno condiviso la proposta della rete delle amministrazioni pubbliche europee di elaborare raccomandazioni organizzative su tale argomento. Essi, inoltre, hanno invitato la Commissione a tener conto dei risultati della conferenza al momento della preparazione dell'imminente comunicazione sull'eGovernment. http://www.help.gv.at/Help-FC.html 

UNA RELAZIONE DI EUROSTAT RIVELA UN AUMENTO DELLE RICHIESTE DI BREVETTI PRESENTATE ALL'UEB NEL SETTORE DELLE TIC 
Bruxelles, 11 luglio 2003 - Una nuova relazione della serie "Statistiche in breve", pubblicata da Eurostat e dedicata alla scienza e alla tecnologia, rivela che la percentuale complessiva di richieste di brevetti nel settore delle tecnologie dell'informazione, presentate all'Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) dai paesi dell'UE, è aumentata di oltre il doppio nel corso degli anni '90. Nel 1991, soltanto il 6,8 per cento delle domande avanzate all'Ueb dai paesi dell'UE si riferiva al rilascio di brevetti nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic). Fino al 2001 le richieste si sono incrementate di una percentuale pari al 2,3, con le domande per il rilascio di brevetti nel settore delle TIC che hanno rappresentato il 15,5 per cento di tutte le richieste. Il tasso di incremento delle domande presentate all'Ueb dalle società giapponesi e statunitensi nello stesso periodo è aumentato rispettivamente di 1,3 e di 2 volte. Delle 9.421 domande di brevetti nel settore delle Tic avanzate nel 2001 dall'UE, oltre il 90 per cento proveniva da sei paesi solamente: Germania (29,9 per cento), Regno Unito (18,6 per cento), Francia (15,3 per cento), Paesi Bassi (10,4 per cento), Svezia (8,9 per cento) e Finlandia (7,5 per cento). Tuttavia, se si considera il numero di richieste di brevetti per milione di abitanti, la Finlandia è al primo posto con 136 domande per milione, seguita dalla Svezia con 94 e dai Paesi Bassi con 62. Le richieste di brevetti nel settore delle Tic presentate all'Ueb dai futuri Stati membri rappresentano tuttora una quota relativamente bassa rispetto al totale delle domande. Ciononostante, la percentuale complessiva di richieste avanzate in questo settore ha superato la media comunitaria del 15,5 per cento, e più precisamente in Ungheria (21,2 per cento), a Cipro (18,2 per cento) ed in Slovenia (17,9 per cento). 

DA ID TECHNOLOGY PER IL GRUPPO BORSA ITALIANA UN NETWORK CHE COLLEGA IN TEMPO REALE GLI OPERATORI DEL MERCATO 
Milano, 11 luglio 2003 - Niente più fax o telefoni per comunicare al mercato, ma un sistema elettronico che mette in rete in tempo reale gli operatori: Borsa, Consob, Società emittenti e Agenzie di stampa, per un totale di circa 300 postazioni collegate. Il Gruppo Borsa Italiana, società responsabile del funzionamento dei mercati finanziari italiani, è infatti tra le prime realtà europee ad avere adottato una tecnologia proprietaria per l'invio in formato elettronico delle informazioni rilevanti agli operatori di mercato. Il Nis (Network Information System) è la soluzione che Id Technology ha perfezionato per la società guidata da Massimo Capuano. In particolare, un team di consulenti di Id Technology (affinity partner di Open Text Corporation) e di Open Text, insieme al Gruppo Borsa Italiana, ha gestito il progetto grazie al quale gli operatori di mercato possono inviare i comunicati finanziari al Nis che fornisce la conferma dell'avvenuta ricezione. Dopo 15 minuti, che è il tempo previsto dalla normativa per la valutazione della diffusione dell'informativa, il Nis controlla che il comunicato abbia effettivamente raggiunto almeno due agenzie di stampa (ma sono oramai una decina quelle collegate), dopodiché sul sito di Borsa Italiana www.borsaitaliana.it  il testo viene inserito negli avvisi di Borsa. Sono evidenti i vantaggi in termini di velocità e disponibilità dell'informazione introdotti dal nuovo sistema, che annulla i rischi derivanti dalla classificazione e della registrazione manuale delle notizie, come avveniva in passato. Il mercato oggi, non essendo più concentrato fisicamente a Piazza Affari, non può prescindere da Internet per la comunicazione. Il volume delle comunicazioni aumenta di anno in anno: basti pensare che le società quotate sono circa 280 e che nel 2002 gli avvisi di borsa sono stati 11 mila, più o meno 50 comunicati al giorno. Per quanto riguarda i dettagli più tecnici dell'operazione, il backbone del Nis è Livelink, il software di Open Text che consente di integrare il knowledge management con il document management e la formazione a distanza. Si tratta di una piattaforma web based per il Collaborative Knowledge Management che integra dati eterogenei, informazioni in Intranet e/o Internet, strumenti per favorire il lavoro collaborativo dei partecipanti a un team, oltre a un insieme di interfacce e di integrazioni con i più diffusi sistemi aziendali. La tecnologia adottata - spiegano al Gruppo Borsa Italiana - è stata selezionata per gli standard di sicurezza offerti, per l'affidabilità del sistema, per l'accurata funzionalità di monitoraggio degli accessi e dell'attività svolta all'interno del sistema stesso e per la sua struttura web based, in grado di mettere in collegamento il complesso network d'agenzie stampa e società quotate. La scelta di Id Technology come società di consulenza per approntare e personalizzare il sistema, invece, è dipesa dall'estrema competenza dimostrata nelle metodologie e nelle applicazioni di document e knowledge management, in un momento in cui queste problematiche non erano ancora molto sentite. L'esperienza di Id Technology - commentano al Gruppo Borsa Italiana - è stato determinante per il conseguimento dei risultati e continua ad esserlo, perché il sistema richiede uno sviluppo e un aggiornamento continuo. Per questo anche organizzazioni complesse di rilevanza nazionale si sono affidate a Id Technology per lo studio di soluzioni ad hoc nell'ambito della gestione documentale e delle informazioni. Tra i principali clienti vi sono Barilla, Eni, Presidenza del Consiglio dei Ministr. Ma il Nis non è l'unico processo altamente innovativo, in termini di soluzioni tecnologiche adottate, introdotto dal Gruppo Borsa Italiana. All'aumento di efficienza nei processi di comunicazione verso l'esterno, infatti, si è affiancato quello nelle comunicazioni interne del Gruppo con la creazione di WeBIt, il portale Intranet sul quale sono state informatizzate numerose procedure aziendali per avvicinarsi al modello di paperless enterprise. Come per il Nis, tra i vantaggi vi sono, oltre alla maggiore efficienza ed efficacia della comunicazione, anche valutazioni di carattere economico, legate alla riduzione del materiale cartaceo impiegato e all'eliminazione di attività a basso valore aggiunto e time consuming. Il portale Intranet realizzato per il Gruppo Borsa Italiana supporta e semplifica alcuni processi nevralgici. Comprende, infatti, moduli per la gestione di eventi interni, comunicati aziendali, rubrica telefonica, corporate guidelines e policies, procedure dedicate, standard grafici, struttura organizzativa, procedure amministrative, rassegne e comunicati stampa, library on line. Le funzionalità più rilevanti del progetto Intranet riguardano il workflow per la gestione dei processi e quello per l'automazione delle procedure. Le richieste di acquisto, ad esempio, non vengono più inoltrate con modulistica cartacea ma con moduli html. Più in dettaglio, Livelink è collegato con il database Oracle del controllo di gestione e permette l'identificazione automatica dei livelli e dei nominativi dei responsabili dell'approvazione. Il workflow di gestione e protocollazione dei documenti, infine, ha eliminato il rischio di perdita dei testi, garantendo elevati livelli di riservatezza della corrispondenza. Infolink: www.idtech.it 

BANCA PROFILO ACQUISISCE LE ATTIVITÀ DI PRIVATE BANKING DI HSBC IN ITALIA 
Milano, 11 luglio 2003 - E' stato firmato ieri un contratto preliminare per l'acquisto da parte di Banca Profilo delle attività di Private Banking di Hsbc Bank Plc in Italia per un corrispettivo di € 10.8 milioni. In particolare, l'accordo prevede la vendita della società italiana di gestione (Hsbc Sgr), nonché delle attività di amministrazione e custodia titoli e di lending verso clientela privata della filiale italiana di Hsbc. Passeranno a Banca Profilo attività per circa € 866 milioni di raccolta (di cui € 582 milioni gestita) e € 172 milioni di linee di credito. Inoltre, a seguito della cessione, è intenzione di Hsbc di continuare ad offrire l'accesso alle strutture, prodotti e servizi del Gruppo a quella clientela di Banca Profilo che desideri un'operatività internazionale. . Il perfezionamento finale dell'intesa fra Banca Profilo e Hsbc è soggetto all'autorizzazione da parte di Banca d'Italia, secondo quanto previsto dal D.Lgs.385/93 e dalla legge 287/90. Come ha affermato Sandro Capotosti, Presidente e Amministratore Delegato di Banca Profilo, "questa operazione incrementa sensibilmente lo sviluppo delle nostre attività di Private Banking portando a circa 3 miliardi di Euro la raccolta totale della banca. Banca Profilo è inoltre felice di soddisfare le esigenze della nuova clientela acquisita con la professionalità e la qualità dei propri servizi". Hsbc continuerà ad operare sul mercato italiano offrendo i propri servizi di corporate banking, corporate finance, trade finance, treasury e capital markets. Alessandro Baroni, Chief Executive di Hsbc Italia ha dichiarato che "questo accordo conclude la nostra strategia di disinventimento nel settore Private Banking in Italia dove, soprattutto nelle attuali condizioni di mercato, risultava difficile generare economie di scala adeguate. Cionondimeno, il network internazionale di Hsbc sarà disponibile a supportare le esigenze di operatività internazionale dell'attuale e futura clientela di Banca Profilo."

 TRE NUOVE SUCCURSALI PER BANCA SELLA CON LE APERTURE DI CASTELFRANCO EMILIA (MODENA), OULX (TORINO), E SASSARI IL NUMERO COMPLESSIVO DI SUCCURSALI IN ITALIA SALE A 186. 
Biella, 10 luglio 2003 - Da alcuni giorni hanno aperto al pubblico tre nuove succursali di Banca Sella a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, a Oulx (Torino) e a Sassari. Con queste tre nuove aperture il numero totale di succursali di Banca Sella in Italia sale a 186 a cui si aggiungono due sedi estere in Lussemburgo e a Miami. La nuova succursale di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, si trova in via Circondaria Sud, 87/93. In Emilia Romagna Banca Sella è presente dal 2000 con la succursale di Bologna a cui si sono aggiunte, nel 2001, quelle di Modena e Vignola e, nel 2002, quella di Sassuolo. Responsabile dello sportello di Castelfranco Emilia è Loris Maselli. L'apertura degli sportelli è prevista dalla 8,20 alle 13,20 e dalle 15 alle 16. La filiale è contattabile al numero 059/958149. La filiale di Sassari, la terza dell'isola dopo quelle di Nuoro e Cagliari, si trova invece in via Roma 11/b. Responsabile della succursale, che risponde al numero 079/232383, è Massimo Nieddu. L'apertura degli sportelli è prevista dalle 8,20 alle 13,20 e dalle 15 alle 16. La nuova succursale di Oulx è operativa in Corso Torino 5, la dove dal 1997 esisteva un Centro di promozione finanziaria di Sella Consult (società del Gruppo Banca Sella). Il responsabile della nuova struttura è Valter Perron Cabus, l'apertura degli sportelli è prevista il mattino dalle 8,20 alle 13,20 e il pomeriggio dalle 14,45 alle 15,45. Per qualsiasi informazione, oppure per fissare un appuntamento, sono a disposizione i numeri telefonici 0122/830829 o 0122/830846. Con questa nuova inaugurazione il totale succursali di Banca Sella aperte in Piemonte sale a 130 di cui 73 in provincia di Torino (22 in città), 33 nel Biellese (9 in città), 10 nel Vercellese, 7 nel Cuneese, 5 in provincia di Alessandria e 2 nel Novarese. Tutte le nuove succursali sono dotate di sportello bancomat. 

LUXOTTICA GROUP ANNUNCIA CHE L'OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO SULLE AZIONI DI OPSM VERRA' ESTESA FINO AL 1° AGOSTO 2003 
Milano, 11 luglio 2003 - Luxottica Group S.p.A. , leader mondiale nel settore degli occhiali, ha annunciato oggi che l'Offerta Pubblica di Acquisto in contanti, annunciata il 30 aprile 2003 e iniziata il 16 giugno 2003, su tutte le azioni e le opzioni di Opsm Group Limited (Asx: Ops) verrà estesa di due settimane. L'offerta di Luxottica South Pacific, una società indirettamente controllata da Luxottica Group, agli azionisti e ai possessori di opzioni di Opsm Group terminerà alle ore 19.00 (ora di Sidney) del 1° agosto 2003, a meno di una proroga, in conformità con l'Australian Corporations Act. L'offerta è soggetta a una serie di condizioni, inclusa l'approvazione dell'Australian Foreign Investment Review Board (Firb). In considerazione del fatto che il Firb non è in grado di confermare che darà la propria approvazione prima del 18 luglio, la data iniziale di chiusura dell'offerta, Luxottica Group ha deciso di estendere il periodo di offerta per agevolare tale processo di approvazione, oltre che per lasciare agli azionisti Opsm ulteriore tempo per aderirvi. Luxottica Group ha inoltre annunciato che, al fine di soddisfare una delle condizioni previste dall'offerta, ha ricevuto conferma dall'Australian Competition and Consumer Commission (Accc) del fatto che quest'ultima non interverrà nell'offerta di Luxottica Group su tutte le azioni e opzioni di Opsm Group, rilasciando il nulla-osta all'acquisizione. Per qualsiasi informazione rivolgersi ai seguenti numeri: 1300 766 050 per chiamate dall'Australia, e +61 2 9240 7546 per chiamate da altri paesi. Per motivi legali le telefonate saranno registrate. 

PRECISAZIONI DI PARMALAT FINANZIARIA 
Milano, 11 luglio 2003 - Parmalat Finanziaria, con riferimento all'articolo pubblicato su Affari & Finanza - La Repubblica del 7 luglio 2003 e a seguito della richiesta di Consob ai sensi dell'art. 114, comma 3, del D. Lgs. 58/1998, con il presente comunicato intende fornire al pubblico le informazioni sull'ammontare dei prestiti obbligazionari emessi dal Gruppo. Al 31 dicembre 2002 il Gruppo Parmalat aveva emesso obbligazioni, non ancora scadute, per un importo complessivo di 5,9 miliardi di euro, dei quali 2,2 miliardi di euro riacquistate da imprese controllate incluse nell'area di consolidamento. A livello consolidato le partite di debito e di credito esistenti fra le imprese incluse nell'area di consolidamento sono state eliminate e, pertanto, il debito netto iscritto nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2002 per l'emissione dei prestiti obbligazionari ammontava a 3,7 miliardi di euro imputati alle seguenti voci: obbligazioni con scadenza entro l'esercizio successivo 0,1 miliardi di euro; obbligazioni con scadenza oltre l'esercizio successivo 0,5 miliardi; obbligazioni convertibili con scadenza oltre l'esercizio successivo 0,9 miliardi; bonds iscritti, come indicato nella nota integrativa al bilancio consolidato, nella voce debiti verso banche con scadenza entro l'esercizio successivo 0,2 miliardi di euro e con scadenza oltre l'esercizio successivo 2 miliardi di euro. I dati riportati nell'articolo pubblicato su La Repubblica raccolgono informazioni provenienti da fonti esterne al nostro Gruppo e, in particolare, fa riferimento al dato pubblicato da Bloomberg relativo all'ammontare complessivo dei prestiti emessi al 31 dicembre 2002, pari a 7 miliardi di euro, dato discordante rispetto ai 5,9 miliardi di euro sopraindicati. Dall'analisi effettuata con le tabelle di Bloomberg, tale differenza è dovuta a: - prestito emesso da Parmalat Finance Corp. Bv zero coupon con valore alla scadenza del 18 febbraio 2028, indicato da Bloomberg, di 517 milioni di euro; nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2002 viene indicato il valore maturato fino alla data di chiusura del bilancio pari a 95 milioni di euro; - prestito emesso da Beatrice Food zero coupon con valore alla scadenza del 19 novembre 2026, indicato da Bloomberg, di 75 milioni di dollari statunitensi; nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2002 viene indicato il valore maturato fino alla data di chiusura del bilancio pari a 8 milioni di euro; - quattro serie di preference shares emesse da Parmalat Capital Finance Limited rispettivamente di nominali 200 miliardi di lire, 100 milioni di dollari statunitensi, 100 milioni di sterline e 125 milioni di euro per un ammontare complessivo ai cambi di fine anno di 477 milioni di euro; tali emissioni, come indicato nella nota integrativa al bilancio consolidato, sono state iscritte nella voce "patrimonio netto di spettanza di terzi"; - coperture sul rischio di cambio legate ad operazioni di emissioni di bond che hanno generato un effetto positivo sul debito di 93 milioni di euro; - tre prestiti obbligazionari sono stati emessi in dollari statunitensi per un ammontare complessivo di 725 milioni di Usd; tali prestiti nel bilancio consolidato sono convertiti in euro ai cambi di fine esercizio e, pertanto, suscettibili di oscillazione valutaria non raffrontabile con i dati Bloomberg. Alla data del 30 giugno 2003 le obbligazioni riacquistate da imprese controllate incluse nell'area di consolidamento ammontavano a 2,2 miliardi di euro. La liquidità del Gruppo viene investita in strumenti finanziari di breve termine, alle migliori condizioni di mercato e con basso profilo di rischio, nell'attesa che sia utilizzata per le necessità finanziarie del Gruppo (investimenti, rimborso di finanziamenti in scadenza, etc.) Il business plan finanziario prevede una riduzione di tale liquidità, entro la fine del 2005, di quasi 900 milioni di euro. 

AIRPLUS: RISULTATI FINANZIARI 2002 UN RISULTATO OPERATIVO DI 3,5 MILIONI DI EURO, UN'ESPANSIONE INTERNAZIONALE E UNA NUOVA GENERAZIONE DI SOFTWARE PER L'ANALISI DEI COSTI DEI VIAGGI D'AFFARI. 
Milano, 11 luglio 2003 - Nonostante il rallentamento dell'economia mondiale, il giro d'affari di Airplus International, società leader nella fornitura di carte di credito e soluzioni on-line per la gestione dei viaggi d'affari, è aumentato raggiungendo nel 2002 il suo massimo storico. L'anno scorso Airplus International ha complessivamente generato un fatturato di 8,2 miliardi di euro, con una crescita del 13% rispetto al 2001. Anche il numero di carte di credito emesse dalla società nel corso del 2002 ha registrato una crescita passando da 708.000 a 782.600. Dopo aver registrato per la prima volta una perdita nel 2001 a causa di investimenti record. Nel 2002 Airplus è tornata in attivo con un utile ante imposte di 3,5 milioni di euro. "Airplus ha dimostrato di essere in grado di superare momenti di crisi, di saper rispondere tempestivamente agli eventi e di agire con flessibilità. Nonostante una difficile congiuntura economica e l'incertezza internazionale, la società ha raggiunto un buon risultato grazie anche alla politica di espansione in nuovi mercati internazionali. Mentre il fatturato in Germania è rimasto costante, all'estero è quasi raddoppiato. Nei prossimi quattro anni contiamo di generare la metà del fatturato Airplus all'estero", ha dichiarato Peter Metzler, Membro del Consiglio di Amministrazione di Airplus. Nel 2003 Airplus International proseguirà nella propria strategia di espansione internazionale. Secondo Patrick W. Diemer, Membro del Consiglio di Amministrazione e Director of Sales and Customer Care, "la partnership siglata con British Airways nel 2002 e avviata con molto successo, verrà ulteriormente sviluppata". In Gran Bretagna, Airplus International ha acquisito in pochi mesi prestigiosi clienti quali Hitachi, Motorola e L'Oréal. Anche in Svizzera, dove si sta verificando un analogo processo di espansione, le aziende che si affidano ad Airplus per la gestione di viaggi d'affari sono oltre 1000. Diemer prevede inoltre una crescita futura negli Stati Uniti dove Airplus ha aperto, nel febbraio 2002, una consociata. A partire da settembre 2003, le soluzioni Airplus per la gestione dei viaggi d'affari saranno disponibili anche per le aziende con sede ad Hong Kong portando a 15 il numero totale di paesi nei quali la società opera direttamente. Airplus Information Manager è un nuovo e innovativo prodotto sviluppato da Airplus. Questo sistema informativo basato su Internet mette a disposizione dei travel manager un sofisticato sistema di analisi delle spese di viaggio a livello globale. Airplus Information Manager permette loro di individuare i fornitori più vantaggiosi per acquistare contingenti (come ad esempio biglietti aerei o camere d'albergo) e di ottimizzarne l'uso. "I costi dei viaggi d'affari rappresentano il terzo costo più alto relativo al personale dopo i costi fissi di retribuzione e i costi dei collaboratori", ha spiegato Partick W. Diemer. "Soltanto in Germania, le imprese potrebbero ridurre in modo considerevole le spese associate ai viaggi d'affari senza penalizzare la qualità del servizio ricevuto attraverso l'ottimizzazione dei processi interni e la negoziazione dei prezzi con i fornitori. Airplus Information Manager costituisce uno strumento importante per raggiungere questo obiettivo". Quest'anno, il debole andamento dell'economia a livello internazionale, gli effetti della guerra in Iraq, la SARS e il conseguente cambiamento nelle abitudini di viaggio si stanno ripercuotendo sul risultato operativo di Airplus. "Tuttavia, non è ancora possibile fare una stima dell'anno in corso", ha affermato Peter Metzler. Il calo nel fatturato indotto dalla crisi dell'aviazione verrà controbilanciato con una severa disciplina di contenimento dei costi e con un aumento della produttività. Airplus continuerà a perseguire una chiara strategia aziendale in quanto "solo una forte espansione sui mercati internazionali e lo sviluppo di innovazione possono garantire la continua crescita di Airplus" ha concluso Peter Metzler. Infolink: www.airplus.com 

SALSOMAGGIORE E TABIANO S.P.A: A.A.A. PARTNER PRIVATO CERCASI 
Milano, 11 luglio 2003 - Sul sito web www.comune.salsomaggiore-terme.pr.it  (cliccare su "bandi" ed è tutto scaricabile) è indicato come "Procedura ad evidenza pubblica, per la ricerca del socio privato della costituenda società di gestione delle Terme di Salsomaggiore e Tabiano e cessione al medesimo soggetto del 20% delle azioni della Società Terme di Salsomaggiore S.p.a. e del 20% della Società Terme di Tabiano S.p.a". E' il bando di gara che il Comune di Salsomaggiore Terme, l'affascinante cittadina emiliana tutta Liberty, wellness e glamour tra le colline del Parmense, ha lanciato per sollecitare una "manifestazione di interesse" da parte di un soggetto privato (è qui la novità). Un soggetto che sarà chiamato a costituire insieme con Salsomaggiore S.p.a. e Tabiano S.p.a. una società per azioni provvisoriamente denominata New.co gestione S.p.A. per la gestione di entrambi i complessi termali parmensi, oltre all'acquisto di un pacchetto azionario dalle S.p.a. in questione, dal Comune di Salsomaggiore, dalla Regione Emila-Romagna e dalla Provincia di Parma. Nei piani delle tre amministrazioni pubbliche c'è la fusione per incorporazione delle due società termali in un'unica "Terme di Salsomaggiore e Tabiano S.p.a.". Il partner privato dovrà inoltre sottoscrivere un patto con il quale si impegna ad attuare la suddetta fusione. Per inciso, la Salsomaggiore S.p.a. esercita l'attività alberghiera attraverso la controllata (al 100%) Graal S.r.l. e insieme con la Tabiano S.p.a. ha recentemente costituito la "Compagnia delle Terme" per la commercializzazione e la vendita dei prodotti termali e cosmetici che, partendo dall'efficacia delle acque salsobromoiodiche dei percorsi termali e dalla grande esperienza del personale medico e paramedico, hanno contribuito a rafforzare il mito salsese. L'operazione si pone come obiettivo il rilancio in grande stile delle terme ed offre ad un privato una splendida opportunità per inserirsi in un settore in forte evoluzione, con un occhio particolare allo sviluppo e alla riqualificazione economico-sociale del territorio. Tra gli altri impegni, il socio privato dovrà garantire il rispetto del protocollo d'intesa tra le parti sociali (enti e organizzazioni sindacali) e l'attuale periodo di apertura degli stabilimenti termali. Il bando è riservato a soggetti, italiani o esteri, anche riuniti in "pool" in possesso di requisiti come patrimonio netto non inferiore a dieci milioni di euro, accreditamento in Italia come struttura termale (o equivalente, se all'estero), un fatturato di almeno 40 milioni di euro derivante dalle attività relative a termalismo, healthcare, turismo, produzione e/o commercializzazione di prodotti omeopatici e cosmetici. Le "manifestazione di interesse" dovrà essere spedita o recapitata a mano, in busta sigillata, in lingua italiana e sottoscritta dal legale del soggetto interessato (la documentazione può essere richiesta anche via fax) indirizzata al Comune di Salsomagiore Terme entro le ore 13.00 del 30 luglio 2003. La New.co gestione S.p.a. dovrebbe durare fino al 2050. C'è da augurasi che vada anche più in là: due templi del benessere come Salsomaggiore e Tabiano lo meritano. www.comune.salsomaggiore-terme.pr.it 

LA MECCANICA VARIA REAGISCE ALLA CRISI 
Milano 11 luglio 2003 - Meccanica varia in recupero: per il 2003 il settore si attende una crescita su ritmi pressoché analoghi a quelli del 2002. E' quanto ha affermato il 7 luglio Savino Rizzio, Presidente Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia e Affine.), nel presentare il trend settoriale all'Assemblea Generale degli Associati. Secondo le stime dell'Area Economia e Comunicazione Anima, il 2003 dovrebbe chiudersi con un fatturato pari a 34.135 milioni di euro, con un incremento della produzione di circa l'1,7% in volume, (+2,4% in valore). Come ha sottolineato Rizzio, "I risultati non sono certo eclatanti, ma sono da ritenersi positivi se si tiene conto che l'attività è stata penalizzata da numerosi fattori, tra cui la generale stasi degli investimenti, il rallentamento dell'economia americana, il malessere dell'Europa e dalla Germania in particolare, i gravi problemi dei paesi dell'America Latina. Nei primi mesi del 2003 il settore ha segnato il passo: alla consueta ciclicità della domanda si sono infatti aggiunte le ripercussioni negative della guerra in Iraq e i primi effetti della Sars. In molti settori si stanno tuttavia avvertendo segnali di ripresa, specie per quanto riguarda i mercati esteri, dove dovrebbe registrarsi un + 3% sul 2002 (da 16.442 a 16.935, milioni di euro). Inferiori le attese sul mercato interno, sul quale peserà la fine delle agevolazioni di acquisto di beni strumentali previsti della legge Tremonti bis e dove quest'anno la crescita dovrebbe attestarsi su un +1,7% rispetto al 2002. Gli investimenti, cresciuti del 2% nel corso del 2002, dovrebbero subire secondo Anima una flessione del 3,7%. L'occupazione, sostanzialmente in stallo nel corso del 2002, rimarrà stabile anche nel 2003. Preoccupa soprattutto la riduzione di competitività conseguente al forte apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro, che penalizza le nostre produzioni già afflitte dalla aggressività commerciale dei paesi emergenti (est europei e asiatici). Il nostro settore - commenta a questo riguardo il Presidente Rizzio - " è soffocato da prodotti di infima qualità a costi risibili che sono il frutto di un dumping sociale ed ecologico. Sappiano di non poterne fermare la diffusione. Vogliamo pero che sia dichiarato chiaramente la loro provenienza: è un indizio in più per rintracciare l'origine quando sono prodotti fuori dalle norme e minacciano la salute, la sicurezza e l'ambiente. Il mercato americano gode dal 1930 di questa regolamentazione fatta per la tutela dell'utilizzatore e del consumatore e che certamente non è mirata a difendere le imprese dalla concorrenza quando questa si sviluppi in un sistema di regole eque e ragionevoli. " I dati relativi al 2002 indicano che la meccanica italiana ha superato i 33.351 milioni di fatturato, con un incremento del 2,5% sul 2001 (pari all'1,7% in volume), occupando oltre 187.000 addetti. A questo risultato hanno contribuito in prevalenza le esportazioni, che hanno fatto segnare un incremento del 5,2% sull'anno precedente. Modesto invece l'apporto del mercato interno, dove il fatturato si attesta sui 16.900 milioni di euro, con una flessione dello 0,1% sull'anno precedente. La quota export fatturato è passata dal 48% del 2001 al 49,3% del 2002. Dall'analisi dell'andamento delle varie produzioni emergono situazioni non omogenee. La liberalizzazione del mercato dell'energia in Italia e il buon andamento del settore petrolifero a livello mondiale hanno contribuito a sostenere l'attività di molti comparti che rientrano nel raggruppamento "macchine ed impianti per la produzione di energia e per l'industria chimica e petrolifera" il più importante in termini di fatturato (13.696 milioni di euro). La crescita, dell'ordine del 6,8% in valore e 5,5% in volume nel 2002, proseguirà anche nel 2003 ad un ritmo del 4,5%. Da segnalare i risultati soddisfacenti realizzati dai produttori di "turbine a vapore" e "turbine a gas". L'attività del raggruppamento "logistica e movimentazione delle merci" ha consolidato nel 2002 i valori del 2001 raggiungendo i 1.861 milioni di euro. I dati mostrano una battuta d'arresto delle esportazioni dopo i buoni risultati degli ultimi anni. La situazione rimarrà sostanzialmente invariata nel 2003. Le "tecnologie ed attrezzature per prodotti alimentari " hanno raggiunto un fatturato pari a 4.035 milioni di euro, segnando una flessione dell' 1,0 % in valore (-1,8% in volume) che è attesa proseguire nel 2003. La crescita di alcuni comparti tra cui le "macchine per caffè espresso" non è riuscita a compensare il calo di altri, in particolare le "macchine e impianti per molini, mangimifici e sili". Le "tecnologie e prodotti per l'industria" con un fatturato totale pari a 1.728 milioni di euro, è risultato nel 2002 fortemente penalizzato dalla sfavorevole congiuntura internazionale che, creando un clima di incertezza; ha frenato gli investimenti. Si notano, tuttavia, timidi segnali di ripresa che inducono ad essere più ottimisti per i risultati 2003. Non tutti i comparti collegati all'edilizia, rientranti nel raggruppamento "impianti, macchine e prodotti per l'edilizia", che mediamente - con un fatturato di 8.669 - ha segnato un incremento dell' 1,2% in valore (-0,9% in volume) hanno tratto beneficio dal trend favorevole che ha contraddistinto il mercato delle costruzioni. Se buono è stato l'andamento delle "macchine edili, stradali, minerarie ed affini" e abbastanza soddisfacente quello degli "apparecchi e componenti per impianti termici" e del "valvolame e rubinetteria", si deve purtroppo segnalare la battuta d'arresto che ha contraddistinto il comparto "apparecchiature e gli impianti aeraulici". Da ultimo, diversificati anche gli andamenti dei comparti del raggruppamento "macchine ed impianti per la sicurezza dell'uomo e dell'ambiente" che ha realizzato un fatturato pari a 3.362 milioni di euro con una flessione dell' 1,4% in valore (-1,3% in volume) sul 2001. Da evidenziare la dinamica positiva che ha contraddistinto la produzione degli "impianti ed apparecchiature per la depurazione di acque reflue" e la forte contrazione del mercato italiano accusata dal comparto "casseforti, porte corazzate e cassette di sicurezza". 

OLIDATA DOMANDA GIUSTIZIA 
Milano, 11 luglio 2003 - Il 14 luglio inizia il dibattimento per reati fiscali attribuiti a Carlo Rossi, fondatore della Società Olidata, e a Susan Paganelli nel corso dell'indagine condotta dalla Guardia di Finanza. Il collegio difensivo, composto dagli Avvocati Carlo Campagna, Sauro Branzaglia, entrambi di Forlì, e dal Professor Filippo Sgubbi di Bologna, per il Rossi, nonché dall'Avvocato Giordano Anconelli di Forlì, per la Paganelli, ha richiesto procedersi a giudizio immediato, forte della certezza di poter dimostrare che gli imputati sono estranei ai fatti a loro contestati. La necessità di una conclusione rapida è inoltre comprovata dalle precarie condizioni di salute di Carlo Rossi aggravate dalla perdurante situazione di stress psicologico in attesa che, finalmente, dopo il lungo periodo di indagini, venga fatta giustizia. Un giudizio veloce e definitivo, inoltre, porrà fine ad una situazione in cui la Società Olidata, quotata alla Borsa di Milano, malgrado ottenga risultati in contro tendenza rispetto al mercato di riferimento, vede gli analisti di borsa "alla finestra". Il procedimento in corso, infatti, è la principale causa dell'incertezza che viene attribuita al titolo dalla generalità degli analisti di borsa e dei principali investitori istituzionali nonostante i brillanti risultati, in termini di profitti, che la società continua ad ottenere. Olidata, a difesa della propria immagine, si riserva di adire l'Autorità Giudiziaria contro chiunque, nell'ambito dello sviluppo processuale, possa svolgere attività di denigrazione della Società. 

"INSEGNA FERRI: STESSO NOME, NUOVA AZIENDA PER IL RILANCIO" 
Milano, 11 luglio 2003 - Il recente fallimento di Genesi, l'azienda madre del Gruppo Ferri, interviene in un momento in cui sono già state date in gestione parti sostanziali dell'azienda ad un nuovo soggetto, Nowa SpA, che da marzo 2003 sta rilanciando l'insegna Ferri e la rete dei Punti Vendita. L'attività di Nowa permetterà a Genesi di ricavare dall'affitto risorse finanziarie per far fronte parzialmente al proprio passivo". Con queste parole Fabio Melcarne, Amministratore Delegato di Nowa, l'azienda che da marzo 2003 ha in gestione il marchio Ferri e la rete dei Punti Vendita, vuole fare chiarezza sul futuro della catena distributiva leader in Italia nel settore no food. "L'insegna Ferri, che è sotto la nostra gestione, è più che mai viva, ed il rilancio del marchio iniziato a giugno continua e sta dando risultati ampiamente positivi" continua Melcarne "Possiamo contare su 265 Punti Vendita in tutta Italia che costituiscono una rete efficace e capace di essere vicina alle esigenze dei nostri clienti" Protagonista dell'operazione di rilancio è la holding finanziaria Melcarne e Soci SpA che, con i suoi nuovi azionisti, controlla la società operativa Nowa Spa. "Da luglio Nowa SpA, la società operativa che ha in gestione il marchio Ferri, ha cambiato la propria denominazione sociale in Arepo SpA" spiega Giovanni Gucciardi Crostarosa, Presidente del Cda della Melcarne e Soci SpA "Il cambio di nome è stato dettato dall'esigenza di trovare una denominazione maggiormente legata ai principi che guidano il rilancio della Nuova Ferri. Inoltre, la sede direzionale dell'azienda e le funzioni di management strategico si trasferiranno nei nuovi uffici di Roma mentre rimarranno a Corato (Ba) tutte le funzioni aziendali legate alla logistica". L'obiettivo primario del management di Nowa SpA, ora Arepo SpA, è quello di consolidare il ruolo di leader nazionale nel retail non alimentare di prossimità: mantenere la leadership acquisita nel settore della distribuzione focalizzato su prodotti per la casa, detergenza, cura della persona e casalinghi in particolare. L'estate vedrà Arepo scendere in campo con nuove iniziative per fidelizzare la clientela e aumentare la notorietà dell'insegna Ferri a livello nazionale "Dalla precedente gestione abbiamo ereditato una rete di Punti Vendita capillare ma anche diverse problematiche che ci siamo trovati a gestire, come il problema della mancata consegna dei regali del concorso a premi "Ferri regala un mondo di.." che ha creato lamentele e proteste nei clienti Ferri" spiega l'Amministratore Delegato Fabio Melcarne"Il rapporto coi clienti è la nostra forza e per questo abbiamo deciso di intervenire progettando un'operazione che coinvolgerà i nostri Punti Vendita e che è mirata alla consegna dei regali ancora in sospeso". Partirà, infatti, nei prossimi giorni, presso i Punti Vendita affiliati, l'operazione per la soluzione della Raccolta a Punti che permetterà di dare risposte concrete alle richieste dei clienti e faciliterà la consegna dei regali. "Contemporaneamente a questo progetto, avvieremo una grande azione di rilancio con una campagna pubblicitaria nazionale sui principali media. Questa campagna giocherà un ruolo fondamentale perché avrà il compito di presentare all'esterno un'identità forte e distintiva del marchio Ferri e, non da ultimo, dare sempre più informazioni chiare al mercato" conclude Melcarne "La campagna estiva sarà incentrata sulla ricerca della famiglia ideale: tutti i clienti, singole persone oppure intere famiglie, potranno partecipare alla selezione. Il casting definirà poi i nuovi testimonial della nostra insegna che saranno i protagonisti della nuova campagna autunnale che partirà ad ottobre per comunicare i punti di forza della Nuova Ferri. Inoltre sono sulla rampa di lancio nuove iniziative legate ai prodotti a marchio proprio ed alla carta fedeltà". 

PER COMPRARE CASA A MILANO CI VOGLIONO 16 ANNI DI STIPENDIO (SENZA MANGIARE, NE' VESTIRSI...) 
Milano, 11 luglio 2003 - Investire nel mattone costituisce ancora un muro contro l'inflazione. In un anno il prezzo al metro quadro dei nuovi appartamenti è cresciuto del 7,5% circa contro il 2,6% dell'indice dei prezzi Istat al consumo (30/06/03). In particolare nel primo semestre 2003 il prezzo medio è passato dai 3.495 euro del dicembre 2002 ai 3.608 di giugno 2003. Gli immobili recenti, quelli non più vecchi di 35 anni, registrano un aumento del 2% circa dal dicembre 2002 e del 6 % circa in un anno, raggiungendo un valore medio di 2.721 euro/mq. Ripartono gli affitti, dai 144 euro mensili del dicembre 2002 si è passati ai 148, registrando un aumento del 2,78% in sei mesi, dopo che per tutto il 2002 in media gli affitti sono rimasti stabili. Si contraggono lievemente i rendimenti degli immobili (calcolati come il rapporto tra il prezzo dell'affitto di un immobile e il suo prezzo di acquisto): si passa dal 4% del 2002 al 3,88% del primo semestre 2003. Se il reddito medio a Milano è di 20 mila e 500 euro e l'appartamento medio raggiunge i 90 mq, per comprare casa occorrono più di 16 anni dell'intero stipendio. Sono queste le prime tendenze che si delineano nella ventitreesima "Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano" realizzata da Osmi-Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con Fimaa Milano, che sarà oggetto di una presentazione il prossimo settembre. "In una fase di transizione per l'economia a livello internazionale - ha commentato Antonio Pastore, presidente di Osmi -Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - il mercato immobiliare ha continuato nel suo trend positivo, segno evidente che la casa rimane il bene rifugio per eccellenza dei milanesi. E' sempre più evidente la voglia di qualità: gli acquirenti investono maggior tempo in ricerca della casa adatta alle proprie esigenze. Se a questo si aggiunge il crescente divario tra il prezzo richiesto per l'immobile ed il prezzo che l'acquirente è disposto a pagare, si comprende perchè i tempi di vendita si stiano allungando. Elementi, questi, che congiuntamente al rallentamento dei rendimenti, indicano come la crescita dei prezzi si stia ormai avvicinando ad un punto di equilibrio. Al fine di analizzare e commentare più nel dettaglio i dati rilevati, organizzeremo per settembre un convegno che coinvolgerà diversi enti, creando l'occasione per uno studio a 360 gradi su un settore rilevante per lo sviluppo della città di Milano e per la vita dei milanesi". 

 

Costo euro/mq

30 giugno 2003

Costo euro/mq

31 dicembre 2002

Variazione  rispetto a sei mesi

Variazione a 12 mesi

Immobili Nuovi

3.608

3.495

+3,23%

+7,48%

Immobili recenti

(non più vecchi di 35 anni)

2.721

2.668

+1,99%

+5,98%

Locazioni Residenziali

148

144

+2,78%

+2,78%

ASILI NIDO CONDOMINIALI: ATTENZIONE ALLE NORME! IN VISTA DEL DEBUTTO DEI "NIDI IN CASA", UNI INVITA I GENITORI A VERIFICARE GLI STANDARD DI SERVIZIO 
Milano, 11 luglio 2003 - L'Ente Nazionale Italiano di Unificazione ricorda che le strutture pubbliche e private che si occupano dei bambini in età compresa fra zero e sei anni, devono avere spazi ed arredi adeguati ed attenersi ad un preciso piano annuale di attività ricreativa e di aggregazione sociale, finalizzato a favorire un equilibrato sviluppo fisico e psichico dei piccoli ospiti. Grande interesse sta suscitando l'iniziativa degli asili nido "di famiglia" o "condominiali" che dal prossimo autunno debutterà nella città di Milano per far fronte alla lunga lista di attesa per gli asili nidi comunali. A chi sceglierà di iscrivere il proprio figlio in un nido condominiale il Comune erogherà un contributo mensile di 250 euro e in ogni casa potranno essere accuditi un minimo di tre ed un massimo di 7 bambini. Per quanto riguarda i locali che verranno adibiti ad asilo famigliare, non sono previsti requisiti particolari, se non quelli di igiene e di sicurezza previsti dalla legge mentre la cura e la custodia sarà affidata ad un educatore familiare in possesso di un diploma di scuola media superiore in area psico-pedagogica, passato al vaglio del Comune che, fra l'altro, per l'occasione, organizzerà corsi specifici di 30 ore. Le famiglie prenderanno accordi con gli educatori su tariffe, somministrazione dei pasti, giochi, fornitura viveri e materiali di supporto mentre il Comune di Milano svolgerà la funzione di supervisione, controllo e verifica della sperimentazione. A questo punto l'Uni, l'Ente Nazionale Italiano di unificazione, ricorda a tutti gli interessati (responsabili dell'Amministrazione Pubblica e genitori) che di recente, per assicurare i migliori standard di servizio in un ambito così delicato come, appunto, quello della cura dei bambini in una fascia di età particolarmente critica (da 0 a 6 anni), che influenza largamente lo sviluppo fisico ed intellettuale dei più piccoli, è stata pubblicata la norma Uni 11034 "Servizi all'infanzia - Requisiti del servizio". Questa nuova norma dell'Ente Nazionale Italiano di Unificazione si applica ai nidi d'infanzia (0-3 anni), alle scuole materne (3-6 anni) ed ai centri infanzia che comprendono l'intera fascia d'età da 0 a 6 anni. Questa norma si può estendere anche a tutte quelle strutture chiamate "servizi integrativi all'infanzia" che fungono da supporto ai centri infanzia, ai nidi, ecc., e che svolgono attività dedicate al gioco, culturali e di aggregazione sociale ove, se richiesta, è prevista la presenza di un genitore o di un accompagnatore. Lo scopo di questi servizi è quello di favorire l'equilibrato sviluppo fisico e psichico dei bambini, di facilitare le relazioni tra i loro coetanei e con gli adulti, offrendo stimoli al loro percorso di crescita e integrando l'esperienza educativa delle famiglie. La norma prevede che la direzione della struttura che si prende carico dell'educazione dei piccoli, dopo aver definito la propria mission, cioè i propri impegni e gli obiettivi socio-educativi, deve predisporre un documento tecnico che prescriva le pratiche, le procedure e le proprie strategie per svolgere l'attività. E' altrettanto indispensabile che venga definita una pianificazione annuale delle attività di controllo, per verificare che gli obiettivi vengano rispettati. Inoltre, la struttura, per organizzare lo svolgimento dei propri servizi, deve definire un calendario annuale, accessibile a tutti, suddiviso in mesi, giorni ed ore dedicate alla cura dei bambini. Per garantire la continuità educativa, cioè un passaggio graduale e progressivo nei diversi livelli di apprendimento, è importante che nel nido, nella scuola materna, ecc., tutte le attività siano organizzate in funzione dell'età dei bambini (ad esempio distinguendo tra piccoli 0-1 anni, medi 1-2 anni e grandi 2-3 anni).La struttura deve inoltre curare gli spazi e gli arredi in modo tale da garantire il benessere e la sicurezza dei bimbi. Devono essere previsti, quindi, spazi: per l'accoglienza, per il riposo, per i servizi igienici, per la cucina (se è previsto il servizio mensa) e per le attività di gruppo all'interno e all'esterno della struttura.Per fare in modo che il progetto educativo si realizzi al meglio, la struttura deve garantire, inoltre, che vi sia la presenza di una figura famigliare che affianchi il bambino nella fase di ambientamento (cioè nella prima settimana di frequenza), che i tempi di allontanamento del genitore/accompagnatore e di permanenza nella struttura siano graduali; che vi sia continuità di frequenza, soprattutto nella fase di ambientamento e che venga garantita la presenza di un educatore di riferimento sia per il bambino che per i genitori. Secondo la nuova norma Uni, i nidi aziendali, gli asili, e le scuole materne, devono avvalersi di collaboratori che abbiano specifiche competenze gestionali, esperienza tecnica e/o educativa e siano in possesso di diploma o laurea ad indirizzo socio-pedagogico. 

LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DA PARTE DI SIEMENS DELLE ATTIVITÀ DI ALSTOM NEL SETTORE DELLE TURBINE A GAS ED A VAPORE 
Bruxelles, 11 luglio 2003 - La Commissione europea ha dato il via libera all'operazione con cui Siemens AG acquisisce le attività di Alstom nei settori delle piccole/medie turbine a gas e delle turbine industriali a vapore. Queste turbine sono utilizzate per applicazioni di azionamento meccanico e la generazione di energia elettrica. La Commissione ha concluso che l'acquisizione non dà adito a problemi di concorrenza in Europa. Alla fine di maggio, Siemens ha notificato alla Commissione la sua intenzione di acquistare le attività di Alstom nel settore delle turbine a gas di piccole e medie dimensioni e nel settore delle turbine industriali a vapore. Alstom conserva le attività nel comparto delle grandi turbine a gas e continuerà ad operare anche come fornitore indipendente di grandi turbine a vapore. L'indagine sul mercato della Commissione si è concentrata sui mercati delle turbine a gas ed a vapore, che costituiscono mercati distinti e possono essere ulteriormente suddivisi in base alla potenza delle turbine. Nel mercato delle turbine a gas, Siemens è attualmente presente solo in modo limitato nella gamma di potenza più bassa e, di conseguenza, non si hanno importanti sovrapposizioni orizzontali. L'impresa continuerà inoltre a dover affrontare una sufficiente concorrenza da parte di più operatori. Anche per quanto riguarda le turbine industriali a vapore, per le quali Alstom è l'attuale leader di mercato in Europa, la Commissione ha concluso che non sono giustificate serie preoccupazioni. Questo perché il mercato funziona sulla base di gare e, quale che sia la definizione del mercato, rimarrà un numero sufficiente di affermati e solidi concorrenti capaci di presentare offerte per nuovi progetti e, quindi, di limitare il potere di mercato combinato di Siemens ed Alstom. Siemens è un gruppo industriale diversificato, la cui sede principale è in Germania, che opera in numerosi settori tra i quali l'informazione e la comunicazione, l'automazione e controllo, la generazione di energia elettrica, prodotti e servizi nel comparto delle trasmissioni, i trasporti, l'illuminazione e le applicazioni mediche. Alstom è un'impresa francese le cui principali attività sono la produzione di impianti per la generazione, la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica, la conversione di energia, i cantieri navali e le ferrovie. 

L'ENERGIA NUCLEARE IN EUROPA: UNA QUESTIONE ANCORA APERTA 
Milano, 11 luglio 2003: La realizzazione di un programma nucleare in Italia fu fermata dal referendum del 1987 ma rimangono aperte le questioni legate al panorama europeo in cui si colloca l'impiego dell'energia nucleare. Dopo l'apertura del mercato elettrico europeo, infatti, continuano gli scambi di elettricità (una quota non trascurabile consumata in Italia è di origine nucleare) e continua il processo di integrazione delle imprese. Recentemente, poi, la Commissione europea ha presentato nuove direttive sulla sicurezza degli impianti nucleari e la gestione dei rifiuti radioattivi, un problema di grande attualità per l'Italia. Di tutto ciò si discuterà al convegno organizzato dallo Iefe, l'Istituto di economia e politica dell'energia e dell'ambiente dell'Università Bocconi. I lavori si apriranno con Luigi De Paoli, direttore Iefe, che discuterà della competitività economica e degli aspetti ambientali dell'energia nucleare. Carlo Lombardi, Politecnico di Milano, discuterà poi degli sviluppi nella tecnologia e sicurezza dei reattori e Piero Risoluti, Enea, discuterà dello smaltimento dei rifiuti. Seguirà una sessione sulle esperienze e prospettive per l'energia nucleare in Europa con la presenza di Bernard Dupaz, vice direttore divisione energia EdF, Eduardo Baena, direttore produzione Endesa, Robert Leclère, direttore affari pubblici e comunicazione Electrabel, e Steve Thomas, Università di Greenwich. Nel pomeriggio si svolgeranno una discussione sulle possibilità di una cultura nucleare in Italia con Sergio Vaccà, Iefe, e Giovanni Zorzoli, Università La Sapienza, e una tavola rotonda con la partecipazione di Sergio Garribba, Commissario Autorità per l'energia elettrica e il gas, Bruno Tabacci, Presidente X Commissione attività produttive della Camera dei deputati, Giulio Del Ninno, a.d. Edison, Giuseppe Forasassi, presidente Cirten, Angelo Papa, direttore deposito e combustibile Sogin, Edo Ronchi, presidente Issi, Giuseppe Zampini, a.d. Ansaldo Energia. Chiuderà i lavori Guido Possa, Viceministro all'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica. Lunedì 14 luglio, ore 9.30 Aula Magna, Via Gobbi 5, Milano. 

E' IN CORSO LA SELEZIONE DEL PERSONALE PER IL CASTEL ROMANO OUTLET. 
Milano, 11 luglio 2003 - In occasione dell'apertura del secondo Outlet italiano a Castel Romano prevista per l'ottobre 2003 è stata incaricata la Promo.Ter - Società di formazione di Confcommercio Roma - della selezione e relativa formazione del personale che verrà assunto all'interno del futuro centro. Il servizio è totalmente finanziato e fornirà ai negozi del centro un data base di risorse umane divise per categorie. In particolare vengono richiesti candidati per ricoprire il ruolo di responsabile del punto vendita e di addetto alle vendite. I primi corsi sono iniziati e hanno dato la possibilità ad oltre 300 persone di prendervi parte. Tutti i profili pervenuti verranno consegnati alle aziende che apriranno il proprio punto vendita nel Designer Outlet di Castel Romano. La raccolta dei curricula avviene presso la BMG Castel Romano via Ponte di Piscina Cupa SS148 via Pontina 00128 Castel Romano (Roma). Intanto proseguono a ritmo incalzante i lavori nel cantiere dell'Outlet. Dei 20.000 mq. è già stato realizzato oltre l'80% del costruito e sono già stati consegnati 50 negozi pronti per essere arredati. Il Castel Romano Outlet, realizzato dalla joint venture tra la toscana Fingen e la McArthurGlen, fa parte del nuovo Polo tecnologico che sorgerà alle porte della capitale, e rappresenta un'importante realtà per la riqualificazione del territorio. Con i suoi 100 punti vendita, l'outlet è un valido motore per il rilancio dell'occupazione e dell'economia. La costruzione dell'outlet di Castel Romano si colloca in un ben più ampio progetto commerciale che vede la realizzazione di 4 centri per lo shopping in 5 anni. Al primo outlet a Serravalle Scrivia - inaugurato nel 2000 e divenuto in breve tempo centro di riferimento per lo shopping intelligente frequentato anche da vip e personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo - si aggiungeranno quelli di Castel Romano nell'ottobre del 2003 e quelli di Barberino nei pressi di Firenze e di Conselve (Padova) previsti rispettivamente per il 2004 e per il 2005. 

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