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2003 anno 6°  

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VENERDI'
5 SETTEMBRE  2003

pagina 4

 

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IL NUOVO ORGANIGRAMMA DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Roma, 5 settembre 2003 - In seguito al nuovo regolamento del Ministero della Salute, il 1 settembre scorso, il Ministro Girolamo Sirchia, con uno specifico decreto, ha conferito i seguenti incarichi: Dr. Raffaele D’ari – Capo Dipartimento della Qualità Dr. Filippo Palumbo – Direttore generale della programmazione sanitaria, dei livelli di assistenza e dei principi etici di sistema Dr. Claudio Mastrocola – Direttore generale delle risorse umane e delle professioni sanitarie Dr. Walter Bergamaschi – Direttore generale del sistema informativo D.ssa Paola Pulga Leggio – Segretario generale del Consiglio Superiore di Sanità Prof. Vittorio Silano – Capo Dipartimento dell’Innovazione Dr. Nello Martini – Direttore generale dei farmaci e dei dispositivi medici Dr. Giovanni Zotta – Direttore generale della ricerca scientifica e tecnologica Dr. Giuseppe Celotto – Direttore generale del personale, organizzazione e bilancio D.ssa Antonella Cinque – Capo Dipartimento della prevenzione e della comunicazione Dr. Fabrizio Oleari – Direttore generale della prevenzione sanitaria Dr. Romano Marabelli - Direttore generale della sanità veterinaria e degli alimenti Dr. Roberto Iadicicco – Direttore generale della comunicazione e relazioni istituzionali Dr. Claudio De Giuli – Direttore generale per i rapporti con l’Unione europea e per i rapporti internazionali D.ssa Magda Fossati – Direttore del Servizio di controllo interno.

UN PROGETTO EUROPEO CONSENTIRÀ DI ELABORARE TERAPIE INNOVATIVE CONTRO IL CANCRO DELLA PROSTATA

Bruxelles, 5 settembre 2003 - La Commissione europea ha concesso un finanziamento ad una nuova rete di ricerca sul cancro della prostata, nell'ambito della priorità 1 ("Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute") del Sesto programma quadro (6Pq). Ogni anno, nell'Ue vengono diagnosticati circa 200.000 casi di carcinoma prostatico, cifra che secondo gli esperti è destinata ad aumentare a causa dell'invecchiamento della popolazione europea. Se riconosciuto precocemente, il cancro alla prostata offre ottime possibilità di cura. Tuttavia, per circa la metà degli uomini colpiti da questa malattia, la diagnosi avviene in fase già avanzata, durante la quale è possibile che la malattia non risponda alle terapie ormonali. In questi casi, il cancro può estendersi alle ossa, assumendo la forma di cancro metastatico osseo di origine prostatica. La rete Prima è un progetto integrato che riunisce complessivamente 14 gruppi accademici e 3 società private, provenienti da quattro Stati membri dell'Ue e da Israele, al fine di analizzare i processi che inducono l'ormonoresistenza del cancro della prostata e lo sviluppo di metastasi ossee. In particolare, la rete studierà l'interazione fra le cellule cancerose della prostata e il microambiente osseo. Jack Schalken, ricercatore presso l'Università di Nimega (Paesi Bassi) e coordinatore del progetto, ha spiegato al Notiziario Cordis una delle insidie degli attuali trattamenti contro il cancro della prostata. "Per il momento, le uniche terapie riconosciute contro le forme avanzate del carcinoma prostatico sono la castrazione chirurgica (orchiectomia) e quella chimica. Pur consentendo un migliore controllo della malattia, questi trattamenti non impediscono alle cellule cancerose di sviluppare una resistenza nei confronti della terapia e di estendersi ad altre parti del corpo". Invece di utilizzare dei modelli, il team di ricercatori analizzerà i tessuti di pazienti affetti da cancro della prostata, al fine di esaminare i processi che causano la diffusione della malattia. In seguito, il consorzio si dedicherà allo sviluppo di una terapia complementare agli attuali trattamenti. Consapevoli del fatto che le strutture genetiche delle cellule cancerose possono alterarsi facilmente, i ricercatori esploreranno tutte le possibili vie terapeutiche, fra cui i trattamenti basati su piccole molecole, le vie di segnalazione androgena e le nuove immunoterapie. Una volta convalidata, la terapia sarà sottoposta ad una serie di trial clinici e, se la sperimentazione avrà esito positivo, il consorzio è fiducioso di poter commercializzare presto il trattamento. Secondo il prof. Schalken, grazie alle sue conoscenze ampie ed integrate, la rete Prima potrà svolgere un lavoro senza precedenti nel campo della ricerca e della diagnostica in materia di cancro prostatico. "Il ricorso al meccanismo del progetto integrato - ha affermato - ci ha permesso di ottenere la massa critica necessaria per affrontare questo grave problema sanitario".

CONFERENZA PER LE START-UP DEL SETTORE DELLE SCIENZE BIOLOGICHE
Bruxelles, 5 settembre 2003 - Il 2 ottobre si svolgerà a Groninga (Paesi Bassi) una conferenza internazionale intitolata "Science to the Market" (La scienza sul mercato) rivolta alle aziende start-up nel settore delle scienze biologiche. L'edizione di quest'anno si concentrerà sulla cooperazione. Fra i temi principali che saranno affrontati, figurano: aspetti legali ed organizzativi della cooperazione; cooperazione con gli istituti scientifici; valutazione delle giovani imprese (start-up); cooperazione con i distributori internazionali; il ruolo degli specialisti in capitale di rischio. La manifestazione accoglierà inoltre diversi oratori di livello internazionale e offrirà la possibilità di costituire reti. Per ulteriori informazioni consultare il seguente indirizzo web: http://www.Sciencetothemarket.nl 

LA COMMISSIONE RESPINGE LA RICHIESTA DI INTRODURRE UN DIVIETO SUGLI OGM NELL'AUSTRIA SUPERIORE
Bruxelles, 5 settembre 2003 - Il 2 settembre, la Commissione europea ha deciso di respingere la richiesta dell'Austria Superiore di introdurre un divieto di tre anni sull'utilizzo di organismi geneticamente modificati (Ogm) nella regione. Secondo il governo regionale austriaco, tale divieto era necessario per tutelare la produzione agricola biologica e convenzionale e le risorse genetiche vegetali e animali dall'ibridazione con gli Ogm. Prima di prendere una decisione, la Commissione ha consultato l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Aesa). A luglio, il comitato scientifico dell'Aesa è giunto alla conclusione che non sono emerse nuove prove scientifiche a sostegno del divieto e che le autorità dell'Austria Superiore non hanno provato l'esistenza di un problema specifico alla regione che giustificasse l'autorizzazione di tale approccio. Il commissario per l'Ambiente Margot Wallström ha affermato: "Abbiamo analizzato molto attentamente il progetto di legge austriaco e dal punto di vista giuridico il caso sembra piuttosto chiaro". "Naturalmente, ho pieno rispetto per le preoccupazioni delle autorità austriache per la protezione dell'ambiente e della salute umana e non ho difficoltà a riconoscere che quello della coesistenza è un importante problema da affrontare. Tuttavia, desidero sottolineare che si tratta di preoccupazioni comuni, condivise da molte regioni europee, alle quali è possibile trovare una valida risposta nell'ambito del quadro giuridico vigente", ha aggiunto il Commissario. Un portavoce dell'unità di biotecnologia del ministero federale austriaco della Salute ha dichiarato al Notiziario Cordis che la decisione della Commissione ha deluso gli austriaci: "I cittadini sono comprensibilmente molto amareggiati per questa decisione, poiché il 90 per cento di essi è contrario all'utilizzo delle tecniche di manipolazione genetica nell'agricoltura". Tuttavia, il portavoce ha ammesso che da un punto di vista giuridico, cercare di introdurre un divieto regionale sugli Ogm "non è stato, probabilmente, il modo migliore di affrontare la questione".
Infolink: http://europa.Eu.int/comm/food/fs/gmo/gmo_index_en.html

ENGINEERING SI AGGIUDICA COMMESSA CORTE DEI CONTI
Roma, 5 settembre 2003: Engineering Ingegneria Informatica s.P.a. Si è aggiudicata la commessa della Corte dei Conti per l'integrazione e l'evoluzione dei sistemi informativi che presiedono l'attività delle 23 Sezioni giurisdizionali e delle altrettante Procure regionali della Magistratura contabile in Italia. Il progetto, del valore di circa 9,5 milioni di euro in 4 anni, si articola in 4 filoni di attività: manutenzione ed evoluzione dei sistemi informativi, facility management (conduzione tecnica dell'hardware), help desk a sostegno di Procure e Sezioni e la formazione di circa 100 risorse professionali abilitate all'addestramento informatico dei dipendenti della Corte dei Conti. La commessa include ulteriori aree di sviluppo, significative ai fini della trasparenza amministrativa e della velocizzazione degli iter decisionali. Engineering infatti introdurrà alla Corte dei Conti la firma digitale e curerà lo start up del processo telematico per la gestione delle sentenze, nonché la loro pubblicizzazione via web verso l'esterno. Con questo progetto Engineering si conferma il primo fornitore di tecnologia della Corte dei Conti e consolida la propria leadership nel settore della Pubblica Amministrazione centrale che vede la Società presente nella maggioranza dei Ministeri italiani, negli Organismi di controllo e nel sistema previdenziale. Quotata al Nuovo Mercato, Engineering Ingegneria Informatica ha circa 2800 dipendenti e ricavi netti consolidati per circa 250 milioni di euro.

APRE IL MACEF A MILANO
Milano, 5 settembre 2003 - Dal 5 all’8 settembre 2003 si terrà Macef Autunno 2003, una della manifestazioni più importanti del calendario di Fiera Milano, leader internazionale nel “sistema casa”, oggettistica e oro-argento. Questa edizione guarderà al periodo natalizio concentrandosi in modo particolare alla decorazione e al regalo. Non mancherà il settore Fatto a mano con i suoi prodotti d’artigianato rigorosamente fatti a mano e fatti in Italia. Modern&design, una sezione di assoluta autorevolezza nel panorama internazionale del design fiore all’occhiello della nostra nazione. Gold & Silver Gallery, all’interno di Oro/argento grande area dedicata all’eccellenza che esalta un comparto molto importante e ancora… pietre dure e bigiotteria. Spazi etnici: oggetti e arredi esotici provenienti dagli angoli più suggestivi del pianeta, destinati a soddisfare quel desiderio di contaminazione culturale tipico del nostro tempo e anche a giocare un ruolo non indifferente in un quadro di rilancio dei consumi. New Classic e Stile e tradizione: per chi ama dare alla propria casa un tocco di classica importanza nel rispetto di antiche tradizioni. E Macef ha un occhio di riguardo al Sud con il Progetto Sud: ha realizzato superpacchetti, che a costo stracciato, consentono agli operatori commerciali una visita alla manifestazione. In concomitanza con Macef Autunno si svolgerà Bijoux. Il salone dedicato interamente alla bigiotteria che mette in mostra tutto il bello del pianeta “accessorio” per la persona. Www.fmi.it/macef
 

"MACEF AUTUNNO 2003" - IL GRANDE SALONE INTERNAZIONALE DELLA CASA , PUNTA SUL TESSILE D'ARREDAMENTO - FIERA MILANO, 5/8 SETTEMBRE
Milano, 5 settembre 2003 - “Macef Autunno 2003”, una mostra specializzata che si fa anche interprete delle novità dell'intero sistema casa, sempre più integrato ed esposto ad input e tendenze comuni. Mentre già si guarda al progetto che vedrà la luce a partire dal 2004 e che riposizionerà Macef sul mercato internazionale dei prodotti per la casa e la persona con l'obiettivo di divenirne l'evento catalizzatore, Macef Autunno 2003 -la grande manifestazione espositiva organizzata da Fiera Milano International in programma a Fiera Milano dal 5 alI' 8 settembre 2003 -si presenta a questa edizione autunnale con la forza dei suoi tanti (circa 2.500, prevalentemente piccole e medie aziende) espositori ripartiti nelle quattro macro aree tematico/merceologiche Tavola/cucina, Oro/argento, Regalo e Decorazione d’interni. I visitatori attesi sono oltre 75mila, con una forte componente internazionale. Macef Autunno ha come target gli operatori commerciali, soprattutto i dettaglianti che guardano al periodo natalizio, e si concentra in special modo sull'oggettistica, la decorazione e il regalo. L'edizione 2003, accanto alle consuete iniziative che rendono omaggio all'artigianato, alla professionalità e alla competenza degli addetti ai lavori per favorirne scelte oculate, offrirà anche una chiave di lettura preferenziale, quella costituita dal tessile d'arredamento. Infatti, all'interno del padiglione 10, dedicato a “Star” (il settore del tessile per la casa che ha debuttato con successo la scorsa primavera all'interno di Macef), sarà allestita una mostra curata dal designer di tessuti Andrea Dall'olio, che prenderà in esame e racconterà "con stile" le dodici principali tendenze che influenzeranno il mercato del tessile e non solo, nei mesi a venire. Con questa iniziativa, frutto della consolidata esperienza di Dall'olio incrociata con ricerche e dati raccolti su base internazionale, Macef dà il via a un vero e proprio Osservatorio delle tendenze, un progetto che raccoglie ed evolve il ruolo che gli operatori ormai chiedono a Macef quale punto d'incontro ma anche punto di riferimento per il mercato. Tra le iniziative presentate a Macef non mancheranno eventi e spazi di interesse per ogni settore. Queste le principali: "Emporium 2000" -All'interno del settore regalo, di particolare interesse in vista del Natale, sarà presentata un 'iniziativa nata dalla collaborazione tra la Firb (Federazione Italiana Operatori Regali, Bomboniere, Tessuti e Complementi d'arredo, aderente a Confcommercio), il Macefe Fiera Milano International, insieme alle riviste Bomboniera Italiana, Emporium e D' A. Rivolto agli operatori del settore vicini alla Firb il Forum sarà articolato in due sezioni. Una ospiterà uno spazio dimostrativo, allestito a laboratorio di confezionamento (di bomboniere, regali e idee nuove per la presentazione dei regali), della vetrinistica, dove maestri esperti mostreranno abbinamenti e confezioni che faranno tendenza e spiegheranno i segreti del visual merchandising; l’altra parte userà eleganti vetrine per mostrare i “trend” del momento lungo tutto il percorso del meeting point aperto ai referenti delle aziende espositrici. "Fatto a Mano" - -Omaggio ai prodotti d'artigianato “made in Italy”, questa iniziativa allestita presso i padiglioni 24 e 26 che si affacciano su Piazzale Italia ospiterà alcune delle le più interessanti realtà artigiane italiane che proporranno oggetti d'arredo, tessuti, giochi antichi, mosaici, ricami, cesti, scatole, vetri, maioliche, ceramiche, profumi ed essenze. Tutto proveniente da lavorazioni rigorosamente "fatte a mano" e "fatte in Italia". A sostegno del progetto stanno singole aziende e anche Regioni, Enti Provinciali, Comuni, Camere di Commercio e Istituzioni impegnate nella promozione dell' artigianato artistico di qualità, un comparto di grande prestigio e importanza per Macef. "Modern&design" - L'area di riferimento (pad. 9/!) dedicata a tutti i prodot1i destinati allo spazio domestico che hanno un preciso connotato di design migliora di anno in anno. Una sezione di -grande lustro che è valsa a Macef il riconoscimento come punto di riferimento di assoluta autorevolezzza nel panorama internazionale del design. Non a caso a fine maggio a San Pietroburgo la Sala Italia dell 'Accademia delle belle arti è stata inaugurata in pompa magna e presentata al mondo attraverso una "storia del mondo degli ultimi 30 anni" disegnata su pannelli tematici illustrati ciascuno da un prodotto di design risalente all 'anno di riferimento esposto al Macef "Gold and Silver Gallery" - All'interno dell'Oro/argento (riproposto nei padiglioni 14/I, 15/I e 17) spicca la "Gold and Silver Gallery" grande area dedicata all' eccellenza, che esalta un comparto di Macef importante e internazionale (non esiste al mondo una mostra argentiera paragonabile per dimensione all'area argento di Macet). Pietre dure e bigiotteria ("Stones & gems") hanno sede al padiglione 17, e ospitano circa 150 delle 500 aziende che espongono nell'intera area Oro/argento. "Spazi Etnici" -In omaggio alle più recenti tendenze della globalizzazione -giustamente superaffollata da un paio di anni in qua, l'area (Pad 21) dedicata agli spazi etnici di Macef resta una vetrina privilegiata che accoglie oggetti e arredi esotici provenienti dagli angoli più suggestivi del pianeta, destinata a soddisfare quel desiderio di contaminazione culturale tipico del nostro tempo e anche a giocare un ruolo non indifferente in un quadro di rilancio dei consumi. "New Classic" e "Stile e Tradizione lnteriors" - Al padiglione 3/! e 4 vengono riproposti i percorsi dell' arredo classico, con i tradizionali angoli “Old England”, per chi ama dare alla propria casa un tocco di classica importanza nel rispetto di tradizioni antiche e consolidate ( spiccano le lavorazioni vetro/piombo del Liberty). “Corsi gemmologici Igi” – Organizzati dall Istituto Gemmologico Italiano e dall’Associazione Orafa Lombarda e riservati ai dettaglianti orafi, sono un’occasione per accrescere ulteriormente la loro formazione, favorendone le opportunità di business su basi di una ritrovata e rinnovata qualità professionale. Materie degli incontri, guidati da docenti Igi, affascinanti approfondimenti sulle gemme: dal processo di estrazione dei rubini nelle miniere birmane alle caratteristiche che rendono peculiari e preziose le varie gemme, "Progetto Sud" -Un percorso privilegiato per chi intende venire a Milano partendo dalle città del centro-sud, D'intesa con un'agenzia di viaggi specializzata, Macef ha istituito dei "superpacchetti" che, “a costo letteralmente stracciato” (dicono gli organizzatori), consentono agli operatori commerciali una visita efficace ed efficiente alla mostra milanese.

“BIJOUX”: GLI ACCESSORI DI TENDENZA PER IL TOTAL LOOK DI FINE ANNO
Milano, 5 settembre 2003 - Dal 5 all’8 settembre in Fiera Milano, nell’ambito di Macef Autunno, il Salone della Bigiotteria presenta le novità di fine anno e Beltade, l’evento in collaborazione con Estée Lauder, che svela in anteprima tutti i “trucchi” del nuovo make up “Bijoux”, in una parola moda, fascino e seduzione: in Fiera Milano si rinnova l’appuntamento con il Salone della Bigiotteria, che mette in mostra tutto il bello del pianeta “accessorio”. Accessori moda, accessori per capelli, accessori per profumeria e accessori da toilette: tutte le idee che faranno tendenza nelle feste di fine anno, proposte da 136 espositori (diretti e indiretti) su 4.014 metri quadrati netti di esposizione e una serie di special events sotto il comun denominatore di Beltade. Le performance creative e le originali interpretazioni degli ultimi trend della moda fanno di Beltade una straordinaria fonte di ispirazione e di styling per tutto il comparto, alla ricerca di nuove idee e nuovi look per le feste di Natale e Capodanno. Settembre è infatti il momento più idoneo per presentare le collezioni invernali, le novità legate alle feste natalizie e alle vendite di articoli raffinati e di tendenza. Inaugurato nella scorsa edizione, Beltade è stato accolto con grande successo di pubblico - oltre 80.000 operatori professionali tra Bijoux e Macef - confermandosi come momento fondamentale per tutto il settore. Gli eventi di quest’anno sono affidati all’abilità dei Make up Artists di Estée Lauder, uno dei leader mondiali della cosmetica, che presentano in anteprima ai visitatori di Bijoux il nuovo stile ispirato a forme audaci e geometriche per l’autunno 2003. Dagli occhi ai capelli, dal make up alla pochette, il total look detta legge e fa degli accessori i nuovi comandamenti della moda. Nastri, cerchi, pinze, fiocchi fantasia, clips e cerchietti, coperti da una pioggia di strass, paillettes e cristalli, ma anche stoffa, jeans, raso, seta e perline cangianti. Per tutti i tagli e le misure: dai capelli sbarazzini alla Audrey Tatoo ai riccioli botticelliani frutto delle magiche extension. Bijoux 2003, che occupa il padiglione 9/2o di Fiera Milano, con ingresso dedicato da Porta Metropolitana 17, può godere inoltre della contemporaneità e stretta sinergia con Macef, uno degli appuntamenti business-to-business più importanti d’Europa. “Ormai non si tratta più di inseguire le mode, - spiega Marisa Corso, Exhibition Director di Bijoux - ma di aggiungere ad ogni taglio e ad ogni abito qualcosa di unico, di togliere la banalità del dejà vu con un dettaglio che doni carattere al viso e all’intera persona. E’ questo il senso dell’accessorio. E Beltade vuole essere un momento di spettacolo e di creatività, ma anche di incontro tra i diversi attori sul palcoscenico della moda, capace di suggerire e indirizzare il nuovo corso del fashion”.

AL SALONE DELLA MONTAGNA E PARCHI DEL 2000 LA FEDERAZIONE ITALIANA ESCURSIONISMO PRESENTA "IL CAMMINO DELL'ALLEANZA" UNA PASSEGGIATA DI 1200 KM ATTRAVERSO L’ITALIA.
Torino, 5 settembre 2003 - Il prossimo Salone della Montagna, in programma nei padiglioni di Lingotto Fiere dal 16 al 19 ottobre, ospiterà tra le altre organizzazioni che promuovono un turismo montano ecocompatibile la Federazione Italiana Escursionismo. L
'attuale Fie trova le sue origini nel 1880, quando un gruppo di appassionati lombardi fondò la Federazione Prealpina, divenuta poi nel 1906 Consorzio per le segnalazioni di montagna e che dopo altre trasformazioni assume nel 1946 l'attuale denominazione di Fie (Federazione Italiana Escursionismo). Le finalità della Fie sono molteplici: formative, nei confronti degli accompagnatori di escursionisti, attività questa molto meritevole vista l'impreparazione di chi pensa di affrontare la montagna con le scarpe da tennis, collaborazione con gli istituti cartografici per la creazione di guide e di cartine dei sentieri, informativa e formativa nelle scuole, accompagnamento di disabili e a questo riguardo la concomitanza del Salone della Montagna con il Salone Ability - Tecn Help, dedicato appunto alle problematiche del mondo della disabilità, risulta quanto mai opportuna, promozione del camminare in montagna e ripristino della segnaletica di sentieri, vie e salite. Ma quest¹anno la Fie è particolarmente impegnata, insieme ad altre associazioni europee, nel ripristino del sentiero d¹Europa che da Hammerfest, in Norvegia, attraversa tutto il nostro Continente e raggiunge la Sicilia. Il tratto italiano, di 1200 chilometri, che inizia dal confine Svizzero, tocca 17 aree tra le più suggestive del nostro Paese; la Fie ha già ³sistemato² 800 km del "cammino dell¹alleanza" che può essere percorso sia a piedi che in mountain-bike. In questa importante iniziativa, che va incontro alle nuove tendenze di un turismo più attento all¹ambiente e meno attratto dalla mondanità, la Fie ha trovato nell¹Alleanza Assicurazioni uno sponsor tradizionalmente sensibile a questi valori. Alla luce di queste interessanti e ancora poco note iniziative, certamente lo stand Fie attirerà l¹attenzione dei visitatori che vorranno documentarsi sulle varie tappe del "cammino".
Infolink:  www.Salonedellamontagna.it 

GLASSFAB DA UN'IDEA DI MATALI CRASSET, UNA COLLEZIONE DI OGGETTI IN VETRO TRA ARTE E DESIGN REALIZZATI DA: CLAUDE COLSKY, MATALI CRASSET, JOSEPH GRIGELY, FABRICE GYGI, YVES NETZHAMMER, TOBIAS REHBERGER, DENIS SANTACHIARA, RIRKRIT TIRAVANIJA, MAXIM VELCOVSKY, VOGT + WEIZENEGGER
Milano, 5 settembre 2003 - La galleria Acs Editions ospiterà dal prossimo 18 settembre la mostra itinerante Glassfab, ideata dalla nota designer francese Matali Crasset, vincitrice nel 1997 del Grand Prix du Design, ed organizzata in collaborazione con la Gandy Gallery di Praga. Il progetto raccoglie lavori in edizione limitata concepiti da artisti e designer internazionali e realizzati dai maestri artigiani della Vetreria Ajeto (Repubblica Ceca). Il progetto Fab. È nato da un desiderio di interazione e scambio tra le arti, in grado di coniugare creatività artistica e tradizione artigianale attraverso l'utilizzo di più svariati materiali, sia quelli perenni come il cristallo (Glassfab), sia quelli degradabili come il sapone (Soapfab) e la cera (Waxfab). Per fab. Ogni artista ha realizzato un oggetto esplorando una tematica a lui affidata, slegata dall'aspetto meramente funzionale di quest'ultimo: il peso, la trasparenza, il suono, la memoria, il gusto, la seduzione, e così via. Dalle indagini e dalle sperimentazioni sono scaturite nuove interpretazioni dei materiali e originali possibilità di utilizzo. Tra i lavori in mostra segnaliamo Sunic, una lampada di Matali Crasset (Chalons-en-champagne, 1965) caratterizzata da un'intensa luce di colore giallo, un richiamo all'energia positiva del Sole, sinonimo di ottimismo. Il tedesco Tobias Rehberger (Esslingen, 1966), presenta Ashtray, un portacenere a forma di polmone che simbolizza un autoritratto psicologico dell'artista come fumatore. Cheese King è una grattugia per formaggio tecnologica, sempre in cristallo di Boemia, di Denis Santachiara (Reggio Emilia, 1950), creata dall'artista in omaggio alla sua terra d'origine, l'Emilia Romagna, dove si produce il miglior Parmigiano. Con la sua Infinity Pan, assemblaggio di due padelle, l'artista Rirkrit Tiravanija (Buenos Aires, 1961) suggerisce l'idea di annullare la scansione temporale dei pasti. Glassfab, per la prima volta in Italia, è stata precedentemente ospitata a Praga presso la Gandy Gallery e verrà presentata in futuro in varie istituzioni e gallerie internazionali. A fine progetto sarà disponibile un catalogo che raccoglierà l'intera produzione. Acs Editions appartiene al gruppo Gabrius. La mostra, che proseguirà fino al 15 novembre 2003, sarà patrocinata dal centro culturale francese e da quello svizzero. Inaugurazione: 18 settembre 2003 ore 18 Acs Editions, Via Borromei, 2 Milano lunedì- venerdì 10 - 13 / 14 - 19 e su appuntamento

VELIMNA: GLI ETRUSCHI DEL FIUME 
Ponte San Giovanni, 5 settembre 2003 - La magica atmosfera di un popolo misterioso, i suoni ammalianti di una civiltà radiosa, l’arte e la cultura avvolte nella leggenda. E’ stato presentato così il ritorno a Ponte San Giovanni di Perugia di “Velimna, gli Etruschi del fiume”. Dall’11 al 14 settembre incontri, conferenze, rievocazioni storiche in costume, mostre e tour storico-artistici per riscoprire la vita e la storia degli antenati dell’Umbria. Dopo il clamoroso successo dello scorso anno, fatto di numeri importanti a livello turistico e soprattutto di ampi consensi per gli alti contenuti culturali espressi, è tutto pronto per la seconda edizione di “Velimna”, l’evento che ha l’obiettivo di catalizzare l’attenzione sulle origini del territorio perugino e in particolare ponteggiano attraverso la ricerca delle radici storiche affrontata da vari punti di vista. Uno di questi è strettamente legato alla figura femminile, molto più evoluta e vicina ai comportamenti attuali di quanto si possa pensare ed elemento portante della vita quotidiana dell’epoca. Per questo la manifestazione stavolta è un omaggio alla Donna Etrusca, il tema scelto dall’associazione “Pro Ponte” che organizza una kermesse avente ancora come scenario naturale di riferimento il fiume Tevere ed il rinato “Ponte Vecchio”, da sempre luogo di riferimento per gli abitanti della frazione, in virtù dell’unione che sin dall’epoca etrusca appariva evidente tra la popolazione e il corso d’acqua a ridosso del quale sono stati rinvenuti numerosi insediamenti. Abitudini, stili, comportamenti, personalità della Donna Etrusca verranno riproposti nelle varie scene in costume su cui gli organizzatori hanno lavorato per mesi e attraverso una serie di conferenze di alto spessore che ne illustreranno la sua disinvoltura. L’iniziativa, che anche in questa occasione ha raccolto l’entusiastico favore della Sovrintendenza per i beni archeologici dell’Umbria, delle istituzioni, degli operatori economici e turistici locali e di numerosi sponsor, si snoderà attraverso un fitto programma di appuntamenti ed avrà un succoso prologo, “Aspettando gli Etruschi”, da lunedì 8 al pomeriggi di giovedì 11 in cui si cercherà di far crescere l’attesa tra la popolazione approfittando dell’inaugurazione della mostra (Ipogeo dei Volumi, Antiquarium del Palazzone, orario 9-13/15.30.-18.30, apertura per tutto il periodo di Velimna fino alle 23) curata dalla Soprintendenza sul tema “Il piacere della seduzione. Moda, costume e bellezza nell’Italia antica”. Previsti anche alcuni incontri a tema (“La sacerdotessa racconta…”), prima dell’inizio vero e proprio che si avrà con la suggestiva e coinvolgente sfilata storica in costume di giovedì 11 (inizio ore 21) da via Manzoni a via Ponte Vecchio. I successivi appuntamenti di rilievo di un evento patrocinato dal Senato della Repubblica, dall’Ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo, dal Ministero dei beni e delle attività culturali e da tutti gli enti locali, vedranno insieme momenti culturali e momenti di aggregazione. Su tutti le visite guidate ai siti archeologici etruschi di Perugia e dintorni attraverso dei tours con navetta (ticket euro 9,50 per l’ingresso cumulativo a musei e necropoli), ma anche, novità della seconda edizione di Velimna, di Orvieto, città con la quale si è voluto stringere una sorta di gemellaggio nel nome degli Etruschi (il tour orvietano, che prevede spostamento in autobus al mattino e rientro nel pomeriggio ha un costo di euro 35 comprendente visite guidate, accesso ai musei e pranzo). Di assoluto valore storico-culturale anche le tre conferenze previste grazie alla disponibilità di illustri studiosi: “Tessuti e colori nella tradizione etrusca” di Maria Luciana Buseghin, “Il ruolo della donna nella società etrusca”, di Mario Torelli e “La donna in Etruria: aspetti e considerazioni” di Laura Bonomi. Altri momenti da seguire l’esposizione e la realizzazione dal vivo di riproduzione di ceramiche e gioielli etruschi, un’estemporanea di pittura dei giovani del comprensorio ponteggiano, un concerto musicale, una corsa podistica in costume, rappresentazioni sparse di vita dell’epoca e la caratteristica cena finale sul “Ponte Vecchio” con menù tipicamente etrusco.
Informazioni e prenotazioni: Associazione Pro Ponte: telefono e Fax 075-396803 ( segreteria telefonica)  e-mail: info@proponte.it

SUZUKI IGNIS 2004 MOBILITÀ IN OGNI SITUAZIONE – TUTTO QUELLO CHE CHIEDETE A UN’AUTO.
Milano, 5 settembre 2003 Nel 2000 Suzuki ha introdotto un nuovo concetto nel mondo delle utilitarie: divertimento e versatilità. Era nata la Ignis. Oggi questo mix esclusivo delle migliori caratteristiche di un’auto e di un Suv ha portato alla realizzazione della seconda generazione di Ignis: una proposta ancora una volta unica nel suo segmento. Costruita in Ungheria nello stabilimento della Magyar Suzuki Corporation a Esztergom, vicino a Budapest, Ignis rinnova tutte le qualità che ne hanno fatto un best seller in tutti i mercati europei. L’esperienza maturata da Suzuki, sia nella costruzione di vetture compatte sia con la presenza della Ignis Super 1.600 nel Junior World Rally Championship (Jwrc), è stata utilizzata per la progettazione e realizzazione della nuova Ignis. Le linee muscolose, insieme ai fari anteriori dall’esclusivo design a sviluppo verticale, all’ampia mascherina e ai passaruota bombati, conferiscono al piccolo monovolume Suzuki un aspetto ancora più dinamico rispetto alla versione originaria. Il connubio con una moderna soluzione progettuale genera oggi un’automobile piacevole da guidare in città come in fuoristrada, grazie alla versione 4x4. L’elegante interno è stato concepito secondo gli elevati standard di qualità che Suzuki infonde in tutte le sue creazioni, ponendo l’attenzione sulla vivibilità e sulla sportività grazie anche all’utilizzo di molti utili accessori normalmente riservati ad auto di livello superiore. Il tutto senza venire meno ad uno stile sobrio, giusto compromesso fra funzionalità e comfort. La nuova Ignis: aggressiva fuori ed elegante dentro. Tutto quello che chiedete a un’auto. La linea dei fari e della mascherina è stata studiata per rendere la nuova Ignis riconoscibile al primo sguardo: l’originale design, in particolare, sottolinea piacevolmente il look sportivo e dinamico di questo nuovo mini Suv. I nuovi gruppi ottici anteriori a sviluppo verticale hanno un aspetto deciso e aggressivo ed incorporano luci di posizione e indicatori di direzione. Grazie alla loro particolare linea, che limita gli ingombri orizzontali, è stato possibile migliorare il flusso d’aria di raffreddamento del motore utilizzando una mascherina studiata appositamente al computer. Il risultato è un’immagine molto dinamica che permette ad Ignis di sembrare più grande di quanto sia in realtà. Rispetto alle altre vetture del suo segmento, Ignis si distingue anche per la notevole altezza (1.565 mm, 1.605 mm includendo le barre portatutto offerte di serie). Lunghezza (3.770 mm) e larghezza (1.605 mm) sono invece quasi da citycar e garantiscono un’eccellente mobilità all’interno delle città. Facile risulta inoltre il reperimento di uno spazio adeguato per il parcheggio, operazione che si porta a termine agevolmente, oltre che per le dimensioni contenute, anche grazie ad un diametro di sterzata di 10 metri e al servosterzo di serie. Il frontale scolpito, con l’ampio scudo ed il logo Suzuki in primo piano, e i tratti posteriori volitivi, sono sottolineati dalle linee dei paraurti (in tinta con la carrozzeria) che si prolungano sulle fiancate creando un profilo pulito e filante su tutta la fiancata. I passaruota, leggermente bombati, conferiscono ad Ignis un aspetto più massiccio e aggressivo enfatizzando sensazioni di velocità, stabilità, agilità e potenza. Per renderla ancora più personale, Ignis viene proposta per il mercato italiano con codolini neri sui passaruota e profili inferiori sull’intero perimetro del veicolo. Il design della plancia è stato studiato per creare un ambiente elegante e raffinato. I materiali utilizzati per i rivestimenti sono resistenti e dal disegno accattivante. Il cruscotto è caratterizzato da contagiri e tachimetro circolari con sfondo bianco. Questa soluzione di colore garantisce una buona leggibilità in ogni condizione di luce e trasmette una piacevole sensazione di sportività. Il display multifunzione inserito nella consolle centrale riporta l’ora, il livello di consumo di carburante e la temperatura esterna e, inoltre, visualizza la sintonia radio e le informazioni del sistema audio integrato dotato di lettore cd di serie. La posizione di seduta più elevata rispetto alle auto tradizionali consente agli occupanti di avere una maggiore visuale in tutte le direzioni, elemento molto importante per incrementare la sicurezza attiva. L’altezza del padiglione è adeguata per ospitare anche persone di statura elevata senza il rischio di toccare con la testa l’imperiale del tetto. Altrettanto generosa è la larghezza dell’abitacolo che consente di ospitare comodamente tre persone sul sedile posteriore. I posti anteriori sono ampi e confortevoli; i sedili sono sagomati per fornire il massimo sostegno e favorire la postura ottimale insieme ad un adeguato contenimento laterale. Inoltre, sono realizzati con particolari molle che distribuiscono correttamente sul sedile la pressione esercitata dalla schiena e dalle gambe degli occupanti. Gli schienali anteriori e posteriori possono essere ribaltati e adeguatamente regolati per garantire il più elevato comfort. Tutti i comandi sono posizionati ergonomicamente in modo da essere facilmente raggiungibili. In particolare, i comandi del climatizzatore, offerto di serie, sono estremamente intuitivi. Per aumentare la sensazione di controllo, il volante a tre razze è stato disegnato per offrire il massimo comfort e un ottimo grip. La leva del cambio è inoltre rivestita in pelle per migliorare il feeling con il guidatore. Il comfort di bordo è assicurato anche dall’elevata silenziosità, ottenuta grazie all’impiego di nuovi moderni motori e alla vasta gamma di dispositivi atti a ridurre la rumorosità e le vibrazioni, tra cui elementi strutturali in materiale espanso, fogli per l'isolamento acustico, superfici esterne della scocca perfettamente piane e doppie guarnizioni di tenuta contro gli agenti atmosferici. Tutti particolari che rendono l'insonorizzazione su Ignis particolarmente efficace. Numerose soluzioni all’interno dell’auto rendono i viaggi più piacevoli: telecomando per apertura delle portiere, chiusura centralizzata, 4 vetri elettrici, tasche nei pannelli porta, portabottiglie in tutte le porte, portabicchieri, cassetto del cruscotto, portaoggetti nella plancia, tasca dietro lo schienale anteriore, maniglioni per i passeggeri, appendiabiti, presa elettrica, cassetto sotto il sedile del passeggero anteriore e altro ancora, sono tutte dotazioni di serie su Ignis. Il divano posteriore, predisposto per i seggiolini per bambini con attacco tipo Isofix, è abbattibile anche parzialmente in modo asimmetrico (60:40) per permettere di ripartire al meglio lo spazio per i passeggeri e i bagagli. Con 5 posti disponibili, il vano posteriore è lungo 665 mm e largo 1.119, per un volume utile di 236 litri. La capacità cresce fino a 526 litri (1.002 litri fino al tetto) quando si ripiegano i sedili posteriori, operazione effettuabile con un solo movimento. Se si devono trasportare oggetti ingombranti, si possono utilizzare anche le barre portatutto sul tetto, disponibili come equipaggiamento standard. Ignis può essere equipaggiata con due motori a benzina, un 1.3 e un 1.5, e un turbodiesel Ddis 1.3. Queste unità garantiscono ottime prestazioni, in linea con l’aspetto aggressivo e sportivo della nuova Ignis. Tutti i propulsori soddisfano le norme Euro 4 in materia di emissioni; anche il motore diesel rispetta queste severe regole antinquinamento ed è stato uno dei primi ad ottenere questa omologazione. Per il mercato italiano le tre motorizzazioni sono abbinate esclusivamente a un cambio manuale a 5 marce. Il brillante 1.3 16V a benzina adotta la distribuzione a fasatura variabile (Vvt) ed eroga una potenza di 69 kW/94 Cv a 6.000 giri/min. La fasatura variabile permette di ottimizzare il rendimento della curva di potenza e di coppia (118 Nm a 4.100 giri/min) a tutti i regimi senza penalizzare i consumi, pari a 6,5 l/100 km nel ciclo combinato. Di rilievo l’accelerazione da fermo 0-100 km/h (11,1 s) e la velocità massima (160 km/h). Le emissioni di Co2 sono di 154 g/km. Questo nuovo motore 16V da 73 kW/99 Cv con Vvt è stato sviluppato appositamente per la nuova Ignis. È un motore elastico e con una coppia elevata (133 Nm il valore massimo), caratteristica particolarmente apprezzata nelle vetture 4x4. La Ignis 1.5 4x4 raggiunge i 100 km/h in 11,0 s e tocca i 165 km/h. Le emissioni di Co2 sono di 172 g/km. Tecnologicamente molto avanzato, il nuovo turbodiesel 16V della Ignis è di tipo ad iniezione diretta di gasolio ad altissima pressione in più fasi denominato Suzuki Ddis. Questo sistema permette di ottenere potenza e coppia di rilievo e al tempo stesso di contenere le emissioni (omologazione Euro 4). Con una cilindrata di soli 1.248 cm³, questa unità eroga 51 kW/70 Cv a 4.000 giri/min e ha una coppia massima di 170 Nm costante tra 1.700 e 2.500 giri/min. Notevole quindi l’elasticità e brillanti anche le prestazioni di punta: 155 km/h con un’accelerazione da 0-100 km/h in 15 secondi. Le emissioni di Co2 sono di 133 g/km. Le già ottime doti dinamiche di Ignis vengono migliorate nella versione 4x4 (motore 1.5) che aggiunge la garanzia di un’ottima motricità e un comportamento sicuro su fondi scivolosi e in condizioni di guida critiche. Grazie alla posizione del giunto viscoso, situato davanti al differenziale posteriore, è stato possibile ottimizzare la distribuzione del peso e ridurre al minimo le vibrazioni provocate dal differenziale stesso e dalla rotazione dell'assale, permettendo così al veicolo una marcia regolare e silenziosa. Le sospensioni sono state messe a punto per ottenere un comportamento brillante e neutro in ogni condizione di asfalto, ponendo particolare attenzione al comfort nei lunghi viaggi. I montanti Mcpherson delle sospensioni anteriori, che utilizzano ammortizzatori con molle integrate, e le sospensioni posteriori con schema Suzuki Isolated Trailing Link (a tre ancoraggi) contribuiscono a un comportamento lineare per una marcia confortevole anche con una guida brillante. Come per Alto e Wagon R+, il servosterzo di Ignis è elettrico. Questa soluzione riduce l’assorbimento di potenza ed il consumo dal 3 al 5% assicurando un maggiore controllo alle velocità più basse a vantaggio di una guida più agevole e una migliore maneggevolezza. Il servosterzo elettrico, ad assistenza variabile in funzione della velocità, garantisce a chi guida maggior sicurezza e confidenza nei rapidi cambi di corsia e nei trasferimenti veloci su percorsi extraurbani. I dischi anteriori autoventilanti, generosamente dimensionati (257 mm), accoppiati ai tamburi posteriori assicurano una frenata potente e affidabile. Inoltre, l’Abs offerto di serie rende più sicura la guida in ogni condizione atmosferica. Per conferire un comportamento ed un assetto ancora più sportivi, Ignis è equipaggiata di serie con cerchi in lega da 15” e pneumatici 185/60R. La struttura di Ignis è costituita da un monoscocca robusto e resistente. La progettazione, ottimizzata grazie all’utilizzo di programmi computerizzati, ha permesso di realizzare delle zone deformabili ad assorbimento d'urto che consentono di disperdere l'energia dell’impatto su più direttive salvaguardando gli occupanti. La notevole robustezza non si paga sul piano di prestazioni e consumi in quanto il peso a vuoto supera di poco i 1.000 kg anche nelle versioni diesel e 4Wd. La protezione degli occupanti è favorita dalla cellula di rinforzo realizzata intorno all’abitacolo nonché dalle barre laterali di protezione inserite nelle portiere anteriori e posteriori. Un’ulteriore funzione protettiva e di assorbimento degli urti è garantita anche dai tamponi d'espanso uretanico che rivestono le portiere anteriori e i montanti centrali. Tutti e cinque i posti sono dotati di cinture di sicurezza a tre punti con arrotolatore, con pretensionatori e regolazione in altezza per i posti anteriori. Un meccanismo limitatore di carico per le cinture di sicurezza contribuisce a ridurre gli effetti del colpo di frusta. Per aumentare ulteriormente la sicurezza, Ignis viene offerta di serie con il climatizzatore, per migliorare il comfort in ogni condizione atmosferica e garantire maggiore attenzione e prontezza da parte del guidatore, ed i fari fendinebbia, per una migliore visibilità. Ignis è equipaggiata di serie con airbag per il conducente e per il passeggero anteriore. In caso di tamponamento, i poggiatesta attivi dei sedili anteriori proteggono la testa dell’occupante: è la stessa pressione del corpo sullo schienale a muovere istantaneamente in avanti il cuscino per offrire un buon appoggio a testa e collo riducendo il rischio di lesioni. Il sistema frenante antibloccaggio (Abs) assicura il controllo ottimale del mezzo anche quando si è costretti a frenare su fondi scivolosi. L’ebd regola elettronicamente la distribuzione della forza frenante tra gli assi anteriore e posteriore in funzione del carico (passeggeri e bagagli) per assicurare il massimo potere frenante in ogni condizione. Lo sforzo al pedale è ridotto per consentire al guidatore di frenare rapidamente e con progressività. L’efficace sistema di sicurezza comprende anche chiusure di sicurezza per i bambini nelle porte posteriori, il sistema antifurto immobilizer e serrature di sicurezza che girano a vuoto nel caso non si utilizzi la chiave originale. Di seguito riportiamo il listino prezzi della nuova Suzuki Ignis in vigore dal 1° ottobre 2003. Ignis 1.3 2Wd benzina Standard Euro 11.950,00 (lancio inizio 2004); Ignis 1.3 2Wd benzina Deluxe Euro 12.950,00; Ignis 1.3 2Wd Ddis Standard Euro 13.450,00 (lancio inizio 2004); Ignis 1.5 4Wd benzina Deluxe Euro 14.450,00; Ignis 1.3 2Wd Ddis Deluxe Euro 14.450,00. Optional: Aria condizionata (di serie sulla versione Deluxe) Euro 750,00; Vernice metallizzata Euro 300,00.

SUZUKI WAGON R+ LA WAGON R+ È UN’INNOVATIVA CITY CAR CHE ABBINA ALLE DOTI TIPICHE DELLE VETTURE COMPATTE, CON UN’ELEVATA ABITABILITÀ INTERNA CON FLESSIBILITÀ E COMFORT PER I PASSEGGERI.
Milano, 5 settembre 2003 - Si tratta di un insieme di qualità che rendono la Wagon R+ una vettura adatta per soddisfare le esigenze di un’ampia tilopogia di utenti. Suzuki Motor Corporation è stata negli ultimi 27 anni leader in Giappone nella fabbricazione di auto compatte. Dal punto di vista del design, la Suzuki ha immesso sul mercato modelli innovativi, come Vitara, Samurai e Jimny, oltre alla Grand Vitara 3 e 5 porte che sta riscuotendo un enorme successo. Questi ed altri nuovi modelli, compresi Wagon R+, Ignis e Liana, hanno contribuito ad aumentare la fama di Suzuki come uno dei più fantasiosi designer di veicoli funzionali e compatti. Tutto ciò riflette la filosofia aziendale di Suzuki, mirata a sviluppare prodotti automobilistici che soddisfino la più vasta gamma di gusti personali dei clienti e le esigenze d'utilizzo dei giorni nostri. Tutti i modelli Suzuki sono studiati per soddisfare tre requisiti fondamentali: Unicità, Sportività e Alta Qualità. Concentrandosi su questi tre parametri, Suzuki si è impegnata a garantire che ogni veicolo della gamma soddisfi in modo attento e personalizzato le aspettative e le esigenze di chi lo usa. Suzuki ha un’alta considerazione dei propri Clienti ed apprezza la loro continua ricerca di qualcosa di diverso. Questa attenzione alle esigenze ha portato Suzuki ad esplorare innovativi orizzonti che anticipano le richieste dei clienti e creano settori di mercato totalmente nuovi. Ad esempio, è stata Suzuki ad indicare la strada per lo sviluppo del mercato europeo di veicoli 4x4 compatti per il tempo libero, settore nel quale i modelli Samurai, Jimny e Vitara continuano riscuotere ampi consensi. Con Wagon R+, Suzuki introduce un nuovc prodotto progettato per soddisfare le esigenze di coloro che necessitano di un abitacolo spazioso e di dimensioni esterne compatte districarsi agevolmente nel traffico cittadino. Per Suzuki “sportività” non significa solo prestazioni elevate, ma anche “emozioni”. Traendo beneficio dalla sua lunga esperienza nello sviluppo di veicoli a due e quattro ruote, Suzuki progetta ogni modello per garantire sensazioni positive a coloro che lo possiedono e lo guidano. Le qualità meccaniche delle vetture Suzuki consentono ai piloti di tutto il mondo di primeggiare in diverse discipline. Le moto Suzuki da molti anni ottengono ragguardevoli successi, sia su strada sia su pista. Le automobili Suzuki sono sempre più apprezzate per le loro prestazioni competitive in gare impegnative, come la "Pike's Peak Hill climb", i "Rally Aprc” (Campionato Rally Asia Pacifico) e la partecipazione al Jwrc (Junior World Rally Championship) con le Ignis Super 1600. Inoltre, questi eventi sportivi forniscono ai tecnici Suzuki informazioni e dati fondamentali, che sono poi sfruttati per ottimizzare le prestazioni globali e l'affidabilità di tutti i veicoli prodotti in grande serie. In tutte le sue unità produttive, in 31 paesi nel mondo, Suzuki fa sempre valere la sua esperienza e mantiene elevato il livello qualitativo. La sicurezza, l’affidabilità e il rispetto dell’ambiente sono i principali obiettivi perseguiti dalla Suzuki per soddisfare le esigenze dei consumatori. Obiettivi raggiunti grazie all’abilità artigianale giapponese, all’avanzata tecnologia impiegata e ai precisi sistemi di controllo di qualità. Suzuki, primo costruttore giapponese di mini-car, ha una esperienza di oltre 30 anni nella progettazione, produzione e commercializzazione di veicoli compatti in grado di offrire innumerevoli vantaggi agli automobilisti che li guidano. La Wagon R+ è l'ultima arrivata della famosa serie Suzuki Wagon R. Presentata per la prima volta nel settembre 1993 sul mercato giapponese, la Wagon R rappresentava un concetto unico e nuovo nel settore delle vetture compatte. Un’unicità che le ha consentito di essere la mini-car più popolare in Giappone dal 1995 e di essere il modello più venduto nel paese dal 1998, nonché di essere commercializzata in oltre 1,3 milioni di esemplari: un risultato che rappresenta il migliore esempio di successo dell’industria automobilistica giapponese. L’ingegnoso progetto, in grado di soddisfare le nuove esigenze di spostamento nelle aree urbane e di tenere conto degli aspetti ambientali, ha consentito alla Wagon R di essere la prima automobile della sua classe ad essere scelta per ricevere il premio "New Car of the Year" in Giappone. Il modello europeo della Wagon R+ è prodotto dalla Magyar Suzuki Corporation in Ungheria. Lo stabilimento di Esztergom, alle porte di Budapest, è il risultato della strategia di “Sourcing globale” di Suzuki, che prevede la l’utilizzo di altri importanti impianti produttivi al di fuori del Giappone, come ad esempio Maruti Udyog in India (Alto), Santana in Spagna (Jimny Cabrio, Vitara e Samurai) e Cami in Canada (Grand Vitara Cabrio). Magyar Suzuki ha una lunga esperienza nella produzione di veicoli che rispettano standard qualitativi uguali a quelli raggiunti in Giappone, ed è uno degli impianti più recenti per la produzione di auto realizzato in Europa. Ultimamente è stato ulteriormente ampliato e rinnovato per poter ospitare la produzione di Wagon R+. Lo stabilimento di 47.000 m2 - costruito su un'area di 350.000 m2 - ha una planimetria simile all'impianto giapponese di Kosai (dove sono prodotti tutti gli altri modelli della serie Wagon R) ed ha una capacità produttiva di oltre 650.000 unità l’anno. Oltre 400 persone dello staff Magyar Suzuki sono state formate presso la Suzuki Motor Corporation in Giappone, per studiare la competenza di Suzuki nella tecnologia dei veicoli compatti, nel controllo qualità e nelle tecniche di produzione generali. Al di là del successo ottenuto in Giappone e su altri importanti mercati a livello mondiale, Suzuki sta assumendo un ruolo sempre più trainante anche sui mercati delle auto compatte e delle mini-car in tutta Europa. Le vendite totali di vetture stradali Suzuki nel Vecchio Continente hanno registrato un costante aumento da quando le auto Suzuki sono state progressivamente introdotte nei singoli mercati a partire dal 1979. Le vendite cumulative totali di auto, 4x4 e veicoli commerciali sul territorio europeo – comprese le 40.000 unità del precedente modello della Wagon R+ - hanno superato il milione d' unità. Con l'introduzione di Wagon R+, Suzuki amplia la gamma di vetture stradali con un modello versatile in grado di soddisfare le diverse esigenze degli automobilisti. Lo sfruttamento intelligente degli spazi, il vano di carico ampio e flessibile, le prestazioni vivaci, l’elevata manegevolezza e la vasta gamma di accessori rendono la Wagon R+ ideale per lo shopping, per portare i figli a scuola, per i pendolari e per altre attività legate al tempo libero e ai diversi stili di vita. Il design “funzionale” della Wagon R+ va incontro anche alle preoccupazioni ambientali, puntando su risparmio di carburante, componenti riciclabili e contenute dimensioni esterne. L’ampia apertura delle porte e la maggiore altezza dei sedili rispetto ad altri modelli dello stesso segmento, permettono di accedere agevolmente nell’abitacolo mentre l'ampia vetratura e gli specchietti retrovisori esterni di grandi dimensioni assicurano un’ottima visibilità in tutte le direzioni, a tutto vantaggio di sicurezza e facilità di parcheggio. Lunga appena 3.500 mm e larga solo 1.600 mm, la Wagon R+ ha ingombri compatti ma un'eccezionale abitabilità e capacità di carico. Un risultato ottenuto grazie all’efficace studio degli spazi derivato dalla lunga eseperienza nella progettazione di mini-car. L’ampio raggio di apertura delle porte facilita l’accesso all’abitacolo mentre il grande portellone posteriore e la ridotta altezza da terra del piano di carico agevolano le operazioni di carico/scarico. La versatilità del bagagliaio è assicurata anche dalla possibilità di ribaltare i sedili posteriori frazionati in modo da caricare facilmente oggetti lunghi e di grandi dimensioni. Il compatto motore a 4 cilindri a iniezione da 1.3 litri utilizza numerosi componenti in alluminio che lo rendono molto leggero. Le qualità del motore G13bb Sohc sono molte: le ridotte vibrazioni e rumorosità aumentano il comfort, la potenza di 56 kW (76 Cv) garantisce prestazioni brillanti, la tecnologia utilizzata permette di percorre 100 km con soli 6,1 litri di carburante e di avere una ottima affidabilità. Wagon R+ è disponibile con cambio manuale a 5 marce o con cambio automatico a comando elettronico a 4 rapporti. La trasmissione può essere a due o quattro ruote motrici (solo con cambio manuale). Le sospensioni sono ricavate da un disegno Suzuki già collaudato; i freni anteriori sono a disco e quelli posteriori a tamburo. Il telaio monoscocca è stato disegnato al computer e permette di assorbire l'energia d'urto prodotta da una collisione. Le porte anteriori e posteriori sono dotate di barre laterali anti intrusione. Per garantire un’adeguata sicurezza, la Wagon R+ è equipaggiata di serie con doppio airbag Srs full-size, con un sistema di sblocco dei pedali del freno e della frizione, con cinture di sicurezza anteriori pretensionate con limitatori di forza e dispositivo di regolazione dell'altezza delle spalle. L’efficace sistema di sicurezza comprende anche chiusure di sicurezza bambini nelle porte posteriori, sistema antifurto immobilizer e cilindri delle serrature delle porte a ruota libera. Quest’ultimo sistema, che fa girare a vuoto la serratura se non si inserisce la chiave originale, ha permesso a Wagon R+ di essere eletta, dalla prestigiosa testata inglese "Auto Express", come migliore vettura a prova di ladro venduta in Inghilterra nel 2001. Wagon R+ è facile e piacevole da guidare, grazie anche all’elevata manegevolezza assicurata dalle dimensioni compatte e dal raggio di sterzata di soli 4,9 metri. Il comfort e la praticità sono quelli solitamente associati a veicoli molto più grandi. Le dotazioni includono retrovisori esterni regolabili elettricamente, servosterzo elettrico, aria condizionata, vetri elettrici anteriori e chiusura centralizzata. A tale equipaggiamento si aggiunge l’Abs sulla versione 4wd. I sedili – rivestiti di tessuto ad alta resistenza – sono comodi e accoglienti. L'abitacolo passeggeri è dotato di numerosi vani per alloggiare piccoli oggetti. La strumentazione, di facile lettura, comprende contagiri, contachilometri e orologio digitale. Tutti i comandi sono collocati in posizione comoda e facilmente raggiungibile. Il design originale della Wagon R+ è caratterizzato dal frontale aerodinamico con fari multifocali, dalla griglia Suzuki e dal paraurti anteriore monoblocco. Coloro che desiderano personalizzare ulteriormente il modello possono contare su una vasta gamma di accessori, che comprende particolari esterni ed interni. Con uno stile originale, con l’elevata flessibilità e versatilità, con prestazioni adeguate e con un’ampia possibilità di personalizzazione, la Wagon R+ è una vettura unica nel suo genere che si adatta perfettamente alle esigenze di modilità del nuovo Millennio. Per la Wagon R+ 4x4 è stato utilizzato il collaudato sistema adottato su Ignis e Liana. Si tratta di un sistema a trazione integrale permanente progressiva variabile con giunto viscoso posizionato, in questo caso, sull’albero di trasmissione. Le vetture equipaggiate con questo sistema funzionano come una normale vettura a trazione anteriore. Soltanto in caso di necessità (per esempio, una partenza in salita) o di scarsa aderenza (fondo bagnato o sdrucciolevole), la trazione viene progressivamente spostata sulle ruote posteriori, fino a raggiungere una ripartizione del 50:50. Con l'introduzione della Wagon R+ 4x4, Suzuki ha ulteriormente rafforzato ed ampliato la sua innovativa gamma di vetture stradali. Wagon R+ 4x4 è un'auto versatile e compatta che assicura un’ottima maneggevolezza nel traffico cittadino e interni spaziosi che garantiscono un elevato comfort. Nonostante le dimensione esterne ridotte, la capacità di carico utile è simile a quello di una station wagon e molto versatile, grazie alle svariate configurazioni dei sedili possibili e all’ampio portellone che agevola il carico di oggetti ingombranti. La Wagon R+ 4x4 è quindi in grado di soddisfare le esigenze di un’ampia tipologia di clientela, da coloro che la utilizzano per lo shopping e per portare i figli a scuola, a chi l’adopera per il lavoro o per il tempo libero. Suzuki aveva previsto che il mercato automobilistico mondiale era in cerca della praticità, e che gli aspetti ambientali, la flessibilità, i consumi ridotti e le dimensioni esterne compatte avrebbero acquisito una sempre maggiore importanza. L'idea originale di Suzuki per l'innovativa Wagon R+ fu perciò quella di progettare diverse versioni di un’auto stradale particolare, che fosse in grado di conquistare la più vasta gamma di clienti possibile, aggiungendo una dimensione completamente nuova alla scelta individuale. Da questo punto di partenza Suzuki ha iniziato a sviluppare ed introdurre un nuovo veicolo che fosse in grado di soddisfare le esigenze fondamentali degli acquirenti di auto compatte e – allo stesso tempo – fosse in grado di garantire la massima flessibilità d'uso possibile, adattandosi a molti stili di vita diversi tra loro. L'obiettivo era creare un nuovo veicolo che non potesse essere classificato tradizionalmente, superando i preconcetti tradizionali e creando un nuovo punto di riferimento nel settore delle auto compatte. Con Wagon R+, Suzuki ha generato un modello rivoluzionario che è al tempo stesso funzionale e flessibile e che integra dimensioni esterne compatte a una disposizione interna innovativa e spaziosa adattandosi inoltre alle diverse esigenze di utilizzo da parte degli automobilisti. Una rivoluzione che rende ancora oggi impossibile inserire il concetto Wagon R+ in una categoria ben precisa. Con Wagon R+ Suzuki supera e sfida tutti i confini tradizionali dei segmenti di mercato, racchiudendo e offrendo in un’unica vettura lo spazio di carico di una station wagon, la manovrabilità di un'auto compatta e la praticità di un'autovettura a tre porte. Grazie a questa idea originale alla base del concetto di prodotto di Suzuki, la Wagon R ha iniziato a modificare lo stile e i gusti nel settore del trasporto di persone in Giappone fin dalla sua presentazione nel 1993. Fondamentalmente pratica, ma con un forte carattere distintivo, Wagon R offriva facilità d'accesso, un interno spazioso con una notevole altezza, una posizione dei sedili più alta rispetto alla media degli altri modelli e molte altri aspetti innovativi che prima non erano disponibili su una compatta tradizionale. Accorgendosi delle potenzialità offerte dal progetto Wagon R sui mercati internazionali, Suzuki ha sviluppato la Wagon R+. Presentata in Europa nel 1997, la “R+” è stata subito accolta come un’auto concettualmente nuova con un posizionamento senza uguali tra i vari segmenti di mercato. Sostanzialmente più larga e più potente della Wagon R originale, la “R+” garantiva prestazioni superiori e un'impareggiabile spaziosità interna in grado di ospitare comodamente cinque persone e i relativi bagagli. Divenuto presto un modello molto popolare, la Wagon R+ è stata completamente rinnovata nel 2000 ed ha subito un lieve face lifting nel 2002 che hanno permesso di essere omolgata per 5 persone. In particolare, le modifiche estetiche apportate le hanno conferito un aspetto più attraente e con un'identità più marcata che ha permesso a Suzuki di confermarsi il fabbricante che produce l'auto più venduta in questo settore così competitivo in Giappone. Con una lunghezza di soli 3.500 mm ed una larghezza di 1.600 mm (90 mm più lunga e 25 mm più larga dell'originale), Wagon R+ ha ingombri estremamente ridotti abbinati ad un abitacolo spazioso e comodo. Una particolarità che crea la sensazione che sia più grande dentro che fuori. A contribuire all’ottima abitabilità ottenuta nonostante le dimensioni ridotte è stato l’innovativo design “cubico” della carrozzeria e il posizionamento delle ruote alle quattro estremità della vettura. Una soluzione che ha consentito anche di ottenere un’estetica moderna ed attrente, caratterizzata da linee arrotondate e morbide che favoriscono un buon coefficiente aerodinamico. Il frontale si contraddistingue per i larghi fari multifocali, la tradizionale griglia Suzuki ulteriormente valorizzata da una cornice cromata e per il moderno disegno dei parurti. L'aspetto lineare e particolarmente attraente di Wagon R+ è completato da superfici vetrate di grandi dimensioni, ampi retrovisori esterni, fascioni di protezione laterale, luci posteriori di forma avvolgente, paraurti posteriori e lunotto curvi: il tutto per aumentare il fascino visivo di quest'auto che si distingue tra tutte le altre… L’accesso all’abitacolo è favorito dalle porte con ampio raggio di apertura (quelle posteriori si aprono a 67°), dall’elevata altezza del tetto e dalla posizione rialzata dei sedili. Soluzioni che permettono anche alle persone alte di salire facilmente sulla Wagon R+ nonché di ottenere un migliore sfruttamento dello spazio interno grazie alla posizione di seduta rialzata, il tutto a vantaggio dello spazio per le gambe e per i bagagli. Inoltre, i sedili posteriori hanno un’altezza maggiore rispetto a quelli anteriori (730 mm contro 660 mm) in modo da consentire anche agli occupanti della seconda fila di avere un’ottima visibilità anteriore. Nel complesso Wagon R+ offre maggiore spazio interno rispetto a molte delle sue concorrenti – creando un ambiente piacevole, comodo e rilassante per il conducente e 4 passeggeri. Versatilità, praticità e flessibilità saranno, per la maggior parte delle persone, gli elementi chiave che riassumono le prime impressioni relative a Wagon R+. Lo spazio a disposizione di tutti i passeggeri è ampio grazie alla notevole altezza del padiglione e all’abbondante larghezza interna. I comodi sedili anteriori – abbondantemente imbottiti, con buon sostegno laterale e rivestiti in tessuto di alta qualità – sono regolabili e reclinabili in molte posizioni. I sedili posteriori possono essere ribaltati completamente con un semplice movimento, permettendo di caricare facilmente bagagli di grandi dimensioni e di forma particolarmente lunga. È possibile anche ribaltare singolarmente i sedili posteriori in modo da offrire numerose soluzioni di seduta e di carico a seconda delle esigenze. Con entrambi i sedili posteriori ribaltati, la capacità di carico, misurata al tetto, è di 1.250 litri. L’accesso al vano di carico è garantito dall’ampio portellone posteriore con apertura verso l’alto, progettato per essere sfruttato, se necessario, come riparo dagli agenti atmosferici in fase di carico e scarico. Tra gli altri accorgimenti a favore della praticità ricordiamo la comoda maniglia interna al portellone che ne facilita la chiusura. In linea con l'attenzione che i designer hanno dedicato ai dettagli, l'interno di Wagon R+ è dotato di molti utili spazi per riporre oggetti. A seconda della forma e della dimensione, questi oggetti possono essere sistemati nel cassetto portaoggetti, nelle tasche delle porte anteriori e posteriori, nel vano nella console centrale, nella vasca sulla plancia e nelle tasche dietro gli schienali anteriori. Sono presenti anche tre portabicchieri – due nella parte anteriore e uno nella parte posteriore – e pratici cassetti scorrevoli nascosti sotto i sedili anteriori. Per Wagon R+ i tecnici Suzuki hanno previsto alti livelli di tecnologia integrata, studiata per offrire livelli ottimali di rendimento, affidabilità, economia d'uso, comfort di guida e sicurezza, nonché bassi costi di manutenzione e di gestione. Il motore a 4 cilindri da 1.3 litri è leggero, compatto e silenzioso. Caratteristiche ottenute grazie all’ampio impiego di componenti in alluminio e di soluzioni, come l’installazione del motore su un supporto oleodinamico, atte a ridurre vibrazioni e rumorosità,. Il propulsore alimentato a benzina G13bb Sohc a 16 valvole con iniezione elettronica multipoint garantisce prestazioni brillanti, livelli di consumo molto ridotti ed una ottima affidabilità. La potenza di 56 kW (76 cv) a 5.500 giri/minuto e la coppia massima di 115 Nm a 4.250 giri/minuto consentono a Wagon R+ di avere brillanti doti di ripresa e accelerazione (12,8 secondi da 0 a 100 km/h), nonché di superare agevolmente i 150 km/h. Il consumo di carburante (Ue – ciclo combinato) è di 6,1 litri/100 Km (cambio manuale), grazie anche alla corretta rapportatura delle marce. Disponibile anche un cambio automatico a controllo elettronico con blocco meccanico della terza e quarta marcia. Tale meccanismo riduce il consumo di carburante limitando la rumorosità, particolare che si apprezza sia nella guida cittadina sia durante i viaggi lunghi. Un’altra qualità importante della Wagon R+ è quella legata all’ecologia. L’adozione di un convertitore catalitico integrato con un sofisticato sistema elettronico di controllo delle emissioni, che include un sistema di Ricircolo dei Gas di Scarico (Egr), consente alla vettura di avere un basso impatto ambientale. Il servosterzo elettrico ed un raggio di sterzata di soli 4,9 metri, insieme ai ridotti sbalzi anteriore e posteriore, rendono la Wagon R+ estremamente maneggevole, facile da guidare e semplice da parcheggiare anche in spazi minimi. Le soluzioni adottate per ridurre la rumorosità e le vibrazioni (Nvh) sono state tutte ottimizzate, rendendo l'interno di Wagon R+ un ambiente piacevole e rilassante. La costruzione a sandwich espanso dei montanti A e B riduce la risonanza e la rumorosità del vento; la paratia frontale di disegno particolare riduce la trasmissione della rumorosità del motore nell'abitacolo e il sottopavimento con struttura multistrato attutisce i rumori della strada. Il rispetto dell'ambiente è un elemento fondamentale della filosofia Suzuki e del concetto di prodotto Wagon R+. Nella piccola monovolume tutti i materiali sono stati utilizzati in modo ottimale per ridurre al minimo lo spreco nella costruzione di ciascun componente. Grazie all'avanzata tecnologia del motore e alla leggerezza della scocca, i consumi di carburante sono ridotti e le emissioni di scarico risultano molto contenute. Il motore, completamente costruito in alluminio, favorisce il riciclaggio mentre ogni singolo componente in plastica della Wagon R+ il cui peso superi i 100 grammi è chiaramente contrassegnato con il nome del rispettivo materiale al fine di facilitarne il riutilizzo in nuovi processi produttivi. Inoltre, non sono stati usati né polistirolo espanso per l'insonorizzazione né amianto per il sistema di frenata. In generale, Wagon R+ è progettata secondo i più alti standard Suzuki e – per garantire la più lunga durata del veicolo – la maggior parte dei particolari della scocca in lamiera è costruita in acciaio zincato per evitare la corrosione, con una garanzia di 12 anni sulla corrosione passante. I freni anteriori sono a disco ventilati, quelli posteriori a tamburo. Il sistema di frenata include una valvola premente con sensore del carico e un servofreno da 8 pollici per ottimizzare le prestazioni dell'impianto e assicurare risultati costanti e di massima sicurezza nelle più svariate condizioni atmosferiche e di fondo stradale. A richiesta, di serie sulla versione 4Wd, è disponibile il sistema antibloccaggio Abs con Ebd (distribuzione elettronica della forza frenante). Tale sistema registra la velocità di ogni ruota e controlla le forze frenanti applicate, riducendo al minimo il bloccaggio delle ruote e assicurando un controllo direzionale più preciso. Le sospensioni della Wagon R+ sono derivate da uno schema Suzuki già collaudato che prevede nell’anteriore ammortizzatori con molle elicoidali che utilizzano puntoni Macpherson e smorzatori e, nel posteriore, un sistema rigido a tre punti con molle elicoidali. Il telaio monoscocca, robusto e rigido, è stato disegnato al computer e progettato in modo da assorbire l'energia d'urto, sia anteriormente sia posteriormente, attraverso zone di cedimento che disperdono l'energia in tre direzioni assicurando un elevato grado di assorbimento dinamico. Inoltre, le portiere sono dotate di barre laterali anti intrusione. Le portiere anteriori e i montanti centrali sono a loro volta equipaggiate con cuscinetti in uretano espanso che favoriscono ulteriormente l'assorbimento degli urti laterali. Le specifiche di serie includono anche un innovativo sistema di sbloccaggio dei pedali del freno e della frizione nella versione con cambio manuale, e del pedale del freno nella versione con cambio automatico. Tale sistema limita il movimento all'interno dell’abitacolo dei pedali, evitando eventuali danni alle gambe del conducente nel caso d' urto frontale. La sicurezza passiva è garantita anche dalla presenza di serie del doppio airbag Srs full-size e delle cinture di sicurezza anteriori con pretensionatore e limitatore di sforzo. Di serie sono anche il dispositivo di regolazione altezza spalle sulle cinture dei sedili anteriori e le chiusure di sicurezza posteriori per bambini. Tra i dispositivi antifurto è previsto un sistema "immobilizer" integrato nella chiave d'accensione e cilindri delle serrature delle porte a ruota libera. Quest’ultimo sistema, che fa girare a vuoto la serratura se non si inserisce la chiave giusta, ha permesso a Wagon R+ nel 2001di essere eletta, dalla prestigiosa testata inglese "Auto Express", come migliore vettura a prova di ladro venduta in Inghilterra. L’equipaggiamento di serie della Wagon R+ comprende: doppio airbag Srs full-size, retrovisori esterni regolabili elettricamente, contagiri, tergicristalli intermittenti a 2 velocità, tergi-lava lunotto, sistema di riscaldamento e ventilazione a 4 velocità, lunotto posteriore termico e specchietto di cortesia. Le ricche dotazioni includono, inoltre, servosterzo, vetri elettrici anteriori, chiusura centralizzata, orologio digitale, vetri azzurrati, paraurti anteriori e posteriori in tinta, aria condizionata. La strumentazione – con fondo nero e lancette bianche e illuminazione notturna con una calda luce ambrata – è di facile lettura e i comandi sono disposti in modo ergonomico in modo da consentire al conducente di mantenere sempre lo sguardo sulla strada. La versione 4Wd offre inoltre l’Abs di serie. Wagon R+ è straordinariamente facile, maneggevole e piacevole da guidare, ed offre quel comfort e quella praticità che generalmente sono associati a veicoli più grandi. A rendere “unica” la Wagon R+ è anche la sua versatilità di impiego: la capacità di carico con i sedili posteriori reclinati è paragonabile a quella di una station wagon, la manovrabilità è tipica delle utilitarie, la comodità e l’abitabilità sono quelle caratteristiche delle berline a cinque porte. Inoltre la flessibilità interna, le vivaci prestazioni del motore e la vasta gamma di accessori disponibili, rendono la Wagon R+ ideale per diverse tipologie di automobilisti, da quelli che usano la vettura per accompagnare i figli a scuola e per fare shopping a coloro che la impiegano per recarsi quotidianamente al lavoro o per spostarsi nel tempo libero. Per rendere ancora più ampia la flessibilità di utilizzo la Suzuki ha studiato per la Wagon R+ una vasta gamma di accessori dedicati. La linea di accessori, che riflette le esigenze di molti clienti che si dedicano a hobby e passatempi diversi, comprende numerosi articoli da montare all'esterno e dotazioni per aumentare il comfort all'interno, tra cui cargo box, spoiler anteriori, posteriori e laterali, protezioni paraurti, cappelliera rigida, selleria in pelle, mostrine per la console centrale in radica, carbon look e tinta silver. Tali articoli sono disponibili presso la rete vendita ufficiale Suzuki.
Infolink: www.Suzuki.it

DEGAS E GLI ITALIANI A PARIGI FERRARA, PALAZZO DEI DIAMANTI, 14 SETTEMBRE – 16 NOVEMBRE 2003
Ferrara, 5 settembre 2003 - Dal 14 settembre al 16 novembre, Palazzo dei Diamanti propone la grande mostra “Degas e gli italiani a Parigi” organizzata congiuntamente da Ferrara Arte e dalle National Galleries of Scotland e curata da Ann Dumas. A Parigi Degas fu un punto di riferimento per un manipolo di artisti italiani: Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Medardo Rosso e Federico Zandomeneghi. Questa mostra è la prima dedicata allo studio delle relazioni intercorse tra Degas e questi artisti mediante il confronto diretto delle loro opere, oltre cento pezzi, dei quali più della metà di Degas. Il percorso, tematico, è dedicato ai soggetti che hanno reso famoso Degas e affascinato anche i suoi amici italiani. Prende l’avvio con i rapporti tra Degas e l’Italia. Di origine napoletana, Degas rimase sempre legato al nostro paese. Il suo amore per la cultura e l’arte italiana è una costante del suo lavoro e una delle ragioni della sua inclinazione ai legami con gli artisti italiani. La mostra presenta opere realizzate in gioventù durante i suoi soggiorni nella penisola, preziosi documenti di una fase di studio ma, ad un tempo, testimonianze affascinanti di una precocissima maturità. Seguono i ritratti. Il portato rivoluzionario della ritrattistica di Degas è racchiuso nella sua capacità di cogliere con apparente naturalezza il momento più intimo del soggetto. Su questo tema, tra gli italiani, è Boldini in particolare a dialogare col maestro francese. «Per voi ci vuole la vita naturale, per me la vita artificiale», dice Degas sottolineando una delle sue peculiarità rispetto agli altri impressionisti e lo dimostra la sua passione per i temi della vita moderna come le ballerine, le cantanti o i caffè parigini, ai quali è dedicata la sezione successiva della mostra. Anche Zandomeneghi e Boldini si misurano ripetutamente con questi soggetti. Vengono poi le corse dei cavalli, tema al quale Degas ha dedicato ampia attenzione producendo capolavori celebri. È una passione questa che ha condiviso soprattutto con De Nittis. Dalla metà degli anni Ottanta Degas si rivolge ad uno studio meticoloso del nudo femminile, colto da un punto di vista totalmente nuovo, cui è dedicata un’altra sezione della mostra. Egli preferiva non mettere in posa la modella bensì ritrarla in tutta la sua naturalezza «come guardandola dal buco della serratura». Anche gli italiani, primo fra tutti Zandomeneghi, sono interessati a questo “moderno tipo di osservazione”. La sezione successiva è dedicata alla relazione tra le vedute dipinte en plein air da De Nittis e il Degas paesaggista. Le tarde prove paesistiche del francese sembrerebbero infatti memori degli esiti compositivi più innovativi di De Nittis. I monotipi di Degas degli anni Novanta raggiungono tuttavia una figurazione ancor più moderna, quasi astratta. Degas si cimentò anche con la scultura, dando prova di rara maestria. È Medardo Rosso questa volta a confrontarsi con lui, e non soltanto nella scelta dei temi, ma ancor più nel progredire verso una dissoluzione della forma che dà il via a una ricerca che produrrà i suoi esiti più estremi nell’arte del Xx secolo. A partire da questa mostra Palazzo dei Diamanti offre due nuovi servizi ai propri visitatori: il call center per informazioni, prenotazioni e prevendita gruppi (tel. 0532.209988, fax 0532.203064) e singoli (tel. 0532 248045, fax 0532 203064), e inoltre una serie di pacchetti turistici differenziati dedicati a coloro che intendono unire alla visita alla mostra il soggiorno a Ferrara (informazioni e prenotazioni: Agenzia De Romei Viaggi, tel. 0532.243239, fax 0532 243069, turismo@deromeiviaggi.It ). Un’altra novità consiste nell’estensione degli orari di visita: un’ora in più dalla domenica al giovedì e un’apertura prolungata sino alle 24 il venerdì e il sabato. Vista l’affluenza che già da ora è lecito supporre avrà la rassegna, l’apertura serale è stata pensata per coloro che, ferraresi e non, desiderino visitare l’esposizione in una situazione di maggior agio e tranquillità.
Infolink: www.Comune.fe.it 

CHIMENTO, NUOVE COLLEZIONI A OROGEMMA PIOGGIA DI NOVITÀ DALLA MAISON VICENTINA: CROCI DA UOMO IN FIBRA DI CARBONIO, BRACCIALI, ANELLI, GIROCOLLO ADATTABILI E RAFFINATE “RETI” DI DIAMANTI.
Grisignano (Vicenza) 5 settembre 2003 – Chimento, azienda vicentina leader nel mercato dei gioielli, sarà presente a Orogemma dal 6 all’11 settembre per proporre al pubblico le sue nuove collezioni. Nello spazio espositivo, oltre ad alcuni grandi classici, tra cui Double, Stretch e Damier, Chimento presenterà le sue nuove creazioni. Tra queste la collezione Web: cuori, rombi, rettangoli e ragnatele in oro bianco e diamanti protagonisti della nuova campagna pubblicitaria Chimento che sarà presente sui principali periodici maschili e femminili fino a Natale. Suitable, anelli, bracciali e girocollo adattabili grazie alla loro particolare maglia in oro, con un moderno design che invita ad indossare questi gioielli anche nell’avambraccio e nelle caviglie. Sunny Cross, la nuovissima linea maschile di croci e polsini in oro e fibra di carbonio. Chimento ha chiuso il 2002 con un bilancio di 51 milioni di Euro, conseguendo un utile di circa 370 mila Euro, ed è presente sui maggiori mercati del mondo, in particolar modo in Estremo Oriente, Stati Uniti, Mercati Arabi e Est Europa. Positivo l’export, dove è stato realizzato il 30% del fatturato, per un valore totale di circa 15.7 milioni di Euro registrando un +16% rispetto ai 13.5 milioni di Euro del 2001. Evento rilevante nell’ambito delle strategie di penetrazione del mercato estero è stata l’apertura di un corner nel più noto centro commerciale di Seul, in Corea. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti durante il 2002 e del primo semestre di quest’anno – affedrma Adriano Chimento, Presidente della società vicentina -. Nonostante le condizioni di mercato stiano penalizzando i consumi dei beni di lusso, siamo riusciti a confermare i nostri trend di crescita grazie alle strategie di penetrazione anche nei mercati internazionali. Abbiamo studiato delle collezioni per il prossimo Natale – come Web e Suitable - che tengono in considerazione l’evoluzione nell’indossare i gioielli, coniugando la preziosità con la versatilità”. Oltre alle quattro boutique di proprietà (Ginevra, Venezia, Vicenza e Milano in via Spiga, 1), Chimento distribuisce i propri prodotti in 876 punti vendita in Italia con 150 corner e si avvale di dodici show room in Italia ed all’estero (Milano, Roma, Firenze, Torino, Napoli, Vicenza, Miami, Toronto, Lione, Barcellona, Tokyo, Pforzheim) ove, nel corso dell’anno, vengono presentate le collezioni Chimento.

LA CREAZIONE ANSIOSA DA PICASSO A BACON 200 OPERE E 90 PROTAGONISTI IN MOSTRA A VERONA
Verona,, 5 settembre 2003 - Dal prossimo 13 settembre fino all’11 gennaio 2004 a Palazzo Forti di Verona, sede della Galleria d’Arte Moderna, la mostra “La creazione ansiosa / da Picasso a Bacon” La straordinaria fioritura dei linguaggi che inaugura e attraversa il Xx secolo nasce dalla rivolta contro i modelli interpretativi ottocenteschi: anziché rappresentare il mondo attraverso le alterne vicende degli stili, i nuovi linguaggi navigano nel mare minaccioso di un pensiero che ha perduto i tradizionali riferimenti e che si appresta a penetrare nelle zone inesplorate della psiche. La conturbante problematicità di questi temi viene approfondita da un evento espositivo, fin d'ora molto atteso dal pubblico e dai centri culturali italiani e internazionali. La mostra intende analizzare il contesto qui sintetizzato attraverso piste parallele, in modo tale che l'urlo e il brivido, la figurazione e l'astrazione, lo spazio e la materia interagiscano tra loro in un affascinante spaccato culturale. Frutto di una lunga indagine, sostenuta da un'importante e prestigiosa collaborazione internazionale ­ 80 prestatori, di cui 40 prestigiose collezioni pubbliche, dal Giappone alla Scandinavia ­, la mostra permetterà il confronto di 90 protagonisti in assoluto dell'arte moderna e di circa 200 opere di tale portata emozionale da coinvolgere il pubblico nel significato profondo della comune vicenda umana. A partire dai fermenti simbolisti, dalle gelide notti di Munch, dall'ironia ribelle di Ensor e di Toulouse-lautrec, dai viaggi improbabili di Böcklin, l'itinerario di una creazione ansiosa si sviluppa attraverso un percorso espositivo che permette di far convivere e dialogare le diverse generazioni artistiche che hanno caratterizzato il secolo. Un tale stato d'animo è contrassegnato ora da un senso di ribellione espresso attraverso le poetiche di un linguaggio irriguardoso di qualsivoglia ritualità ­ si pensi appunto a Strindberg, Schiele, Kokoschka, Viani, Soutine, Artaud, per un verso, e per altri versi a Fautrier, Giacometti, Brus, Rainer, Burri, Freud ­ ora invece dal brivido gelido delle ricorrenti metafisiche ­ da de Chirico a Radziwill, Cremonini, De Andrea, Beecroft ­ per accennare solo a qualche nome. La mostra introduce il visitatore in una rete di percorsi incrociati, suddivisi in sezioni volutamente non cronologiche: il pubblico è tra l¹altro invitato a soffermarsi davanti alle figure di Francis Bacon, che reagiscono all'umiliazione dell'analisi, a quelle di Lucian Freud, che ostentano nel corpo la tormentata consapevolezza dell'animo; potrà riflettere sulla fredda assenza di tempo che caratterizza le immagini del primo Casorati e di Cagnaccio di San Pietro, sulla crudeltà degli sguardi spaesati e premonitori dei personaggi di Schad, Dix e Grosz; potrà approfondire le testimonianze del disastro memorizzato nelle ferite della materia che caratterizzano il linguaggio di Burri, Tàpies, Dubuffet, e altri ancora. Sono infatti le assonanze esistenziali e le strategie della coscienza, le comuni vertigini dell'anima e i sortilegi di una visione allucinata e contraddetta, a costituire le sequenze di una mostra che si sviluppa in veri e propri "gironi" concentrici, percorribili in qualsivoglia direzione spaziale e successione temporale. Promosso da una lunga ricerca storico-critica, l'enigmatico fascino di questi temi viene indagato da un evento espositivo unico e irripetibile, di grande impegno metodologico. L'intento di Giorgio Cortenova, direttore di Palazzo Forti e curatore della mostra, è stato quello d'introdurci alla comprensione della nostra storia attraverso un tema di difficile ma essenziale definizione, espresso con capolavori di strepitosa intensità, proposti in un dialogo inedito ed emozionante.

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