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19 GIUGNO 2002

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ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTAZIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO DI SALONICCO 

Bruxelles, 19 giugno 2003 - Di seguito la relazione di Prodi tenuta nel corso della conferenza stampa di ieri per la presentazione del consiglio europeo di Salonicco: "Signore e signori, il Consiglio europeo di Salonicco che avrà inizio domani 19 giugno affronta diverse questioni di grande urgenza e rilevanza per l'Europa e la Presidenza greca ci ha aiutato preparando con grande competenza. Sono sicuro che il vertice sarà un successo per tutti. Inizierò con la questione dell'immigrazione, delle frontiere e dell'asilo sulla quale l'Unione deve elaborare una politica comune. Si tratta di una priorità politica di prima grandezza, come confermato anche dalla Convenzione, e di un tema sul quale le aspettative dell'opinione pubblica negli Stati membri sono molto alte. Secondo l'ultimo Eurobarometro, uscito ieri, sette cittadini europei su dieci vogliono che l'Unione europea abbia una politica comune su asilo e immigrazione. Il Consiglio ha ribadito a più riprese che occorre procedere in modo organico. La Commissione condivide pienamente questo approccio che, infatti, ha seguito presentando tre comunicazioni al Consiglio europeo, corredate da una proposta specifica di cooperazione con i paesi terzi. La Commissione è convinta che, visti i progressi di questi anni, sia arrivato il momento di avanzare verso nuovi traguardi per consolidare le basi della nostra politica comune. Farò tre esempi: Il finanziamento comunitario deve portarsi a un livello che, restando compatibile con i margini esistenti, sia all'altezza delle nostre ambizioni politiche. Abbiamo previsto un pacchetto che comprende 140 milioni di euro per la gestione delle frontiere esterne e 250 milioni di euro per la cooperazione con i paesi terzi. Occorre integrare l'attività legislativa rafforzando la cooperazione amministrativa e realizzando le infrastrutture necessarie. Le direttive sul ricongiungimento familiare e sui residenti di lunga durata sono un successo incontestabile della Presidenza greca. Ora dobbiamo proseguire sulla stessa strada e affermare un approccio positivo verso l'immigrazione mettendone in evidenza i vantaggi. L'integrazione degli immigrati regolari deve diventare una priorità comune. Dobbiamo mostrare la stessa volontà politica anche nel campo dell'asilo. Abbiamo lavorato bene e, gradualmente, la prima fase del sistema comune voluto a Tampere si sta realizzando. Mi dispiace sottolineare però che, dopo mesi di intense trattative, non c'è ancora un accordo sulla direttiva che definisce la nozione di rifugiato e che armonizza le forme di protezione sussidiaria. Questo strumento, assieme alla direttiva sulle procedure, è il cuore del sistema comune. È essenziale che la Presidenza italiana consideri prioritaria l'adozione di questi due testi al più tardi entro dicembre per rispettare il calendario fissato a Siviglia. Inoltre, per la politica di riammissione, occorre fare uno sforzo supplementare sulla base di una piena collaborazione da parte dei paesi di provenienza e di transito. Il secondo grande tema del vertice di Salonicco sarà la Convenzione. Il mio auspicio è che il Consiglio europeo stabilisca che il progetto di Costituzione presentato dalla Convenzione sia la base per la Conferenza intergovernativa che avrà inizio a ottobre. Il testo prodotto dalla Convenzione va nella direzione giusta e centra alcuni obiettivi importanti: La sfida della Conferenza intergovernativa sarà quella di migliorare il progetto su due punti chiave: l'estensione del voto a maggioranza e l'architettura istituzionale. La Convenzione ha dimostrato di saper lavorare con efficacia e voglio ringraziare il suo Presidente Giscard d'Estaing per l'abilità con la quale l'ha portata al compromesso finale. A mio avviso, questi sono i risultati più positivi: L'Unione europea del futuro sarà meglio attrezzata pergarantire sicurezza e giustizia ai suoi cittadini. La Carta dei diritti fondamentali avrà forza di legge. Questo significa che i diritti di base diventano più visibili e più espliciti per tutti i cittadini. La Commissione rappresenterà l'Unione sulla scena internazionale, tranne che nella Politica estera di sicurezza comune e per l'euro. Cresce così la nostra influenza nel mondo e nel contesto della globalizzazione. Per quanto riguarda la Pesc, avremo un Ministro degli affari esteri dell'Unione che sarà anche vicepresidente della Commissione. La creazione di questa posizione è una innovazione istituzionale importante e la accolgo con grande favore. Il testo della Convenzione semplifica i Trattati attuali e chiarisce i poteri dell'Unione e degli Stati membri. Tuttavia, su alcuni punti la Convenzione non ha prodotto risultati soddisfacenti. Purtroppo per un gran numero di decisioni è stato mantenuto il diritto di veto . Su questo punto voglio parlare con grande chiarezza: accettare la regola dell'unanimità significa accettare che non si prenderà nessuna decisione. Il diritto di veto porta l'Unione europea alla paralisi. Più volte ho messo in guardia dal rischio di creare centri di potere in conflitto fra loro riguardo all'esecuzione delle politiche dell'Unione. Non sono sicuro che l'elenco che specifica le funzioni del nuovo Chair del Consiglio europeo elimini completamente il rischio di creare un doppione per le funzioni esecutive. Se al Consiglio europeo occorre un Chair più stabile per operare meglio, allora si devono aggiungere altre salvaguardie per scongiurare questo rischio. Infine, le innovazioni operative proposte per la Commissione dopo il 2009 fanno sorgere qualche timore sull'efficacia di questa istituzione: la Commissione sarà essenziale per un'azione coerente nell'Unione allargata. Finirò con qualche considerazione sulla strategia dell'Unione verso i Balcani occidentali. Il vertice di Salonicco sarà una tappa decisiva in questa strategia. Verrà ribadita la nostra responsabilità verso la regione a la nostra determinazione ad aiutare i paesi che ne fanno parte a diventare membri dell'Unione. L'ho detto spesso e voglio ripeterlo ancora una volta: l'unificazione dell'Europa non sarà completata fino a quando i paesi amici dei Balcani non entreranno nella nostra famiglia. La domanda di adesione presentata dalla Croazia è un segno incoraggiante e lo accolgo con grande piacere. Non posso nascondere che la realizzazione di questo progetto comune richiederà molto lavoro. È per questo che, sulla base della nostra comunicazione dello scorso maggio, abbiamo messo a punto un'Agenda per i Balcani occidentali che i Ministri degli esteri dell'Unione hanno approvato lunedì scorso a Lussemburgo. L'agenda è ampia e ambiziosa: un'agenda comune per un progetto comune. Siamo certi che tutti i paesi della regione sono decisi a fare la loro parte accelerando il processo di riforme. È chiaro che, per metterla in pratica, la nostra agenda richiederà risorse all'altezza delle nostre ambizioni. In questa prospettiva, il nostro pacchetto finanziario per la regione crescerà di 210 milioni di euro nel corso dei prossimi tre anni. Può darsi che ciò non corrisponda esattamente a ciò che noi e i paesi della regione speravamo. Tuttavia abbiamo anche un impegno da parte del Consiglio di sostenere con aiuti finanziari consistenti lo sforzo che i paesi dei Balcani occidentali faranno per avvicinarsi agli standard dell'Unione. Quindi lancio un appello alla regione: andate avanti a lavorare e 'costringeteci' a darvi più fondi. Per finire, un commento sulla dimensione regionale, che non è affatto una questione retorica ma una necessità assoluta." 

LA RETE DEGLI EURO INFO CENTRE AIUTA LE PMI A PREPARARSI IN VISTA DELL'ALLARGAMENTO
Bruxelles, 19 giugno 2003 - La rete degli Euro Info Centre (Eic) ha predisposto un'iniziativa per aiutare le piccole imprese a prepararsi in vista dell'imminente allargamento dell'Unione europea. Il programma dal titolo "Opportunità commerciali offerte dall'allargamento", istituito di recente, si articola in oltre 400 attività rivolte specificatamente alle piccole e medie imprese (Pmi). Tali attività saranno realizzate nei centri Eic dei 26 paesi che partecipano attualmente all'iniziativa della rete. In un discorso pronunciato il 16 giugno alla Camera di commercio di Vienna, il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha ribadito che è importante aiutare le Pmi a prepararsi in vista dell'allargamento: "[Un] mercato interno allargato offre numerose opportunità alle [.] società. Quanto più esse otterranno informazioni e quanto prima si organizzeranno, tanto più saranno in grado di cogliere tali opportunità". Le attività proposte si articolano in una serie di seminari e manifestazioni che verteranno in particolare sulle opportunità commerciali offerte dall'allargamento. Si costituiranno altresì associazioni commerciali, al fine di garantire che le imprese con interessi comuni possano riunirsi ad intervalli regolari per scambiarsi esperienze ed idee. Inoltre, si predisporrà un servizio specifico per l'allargamento volto a fornire assistenza continua alle Pmi. Le attività si protrarranno fino a maggio 2004. Per ulteriori informazioni sulla rete degli Euro Info Centre (Eic) visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/enterprise/networks/eic/eic_enlargement_en.html 

LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE LA RICHIESTA DI ELABORARE UN'AGENDA STRATEGICA DI RICERCA PER L'ECONOMIA DELL'IDROGENO 
Bruxelles, 19 giugno 2003 - Il presidente della Commissione Romano Prodi ha espresso il suo sostegno ad una nuova relazione pubblicata dal Gruppo di alto livello sull'idrogeno e le celle a combustibile, nella quale si chiede la definizione di un'agenda strategica di ricerca europea e di una "roadmap" (tabella di marcia) per favorire la creazione di un'economia dell'idrogeno. Prodi ha manifestato il suo consenso nel discorso di apertura della conferenza di due giorni, dal titolo "L'economia dell'idrogeno: la strada verso l'energia sostenibile", varata a Bruxelles il 16 giugno. "Ci sentiamo [la Commissione] fortemente impegnati verso l'obiettivo di passare, da qui alla metà del secolo, ad un'economia europea basata esclusivamente sulle fonti energetiche rinnovabili", ha dichiarato Prodi, aggiungendo: "Dobbiamo definire un'agenda di ricerca ed una strategia europea, le quali condurranno all'elaborazione di una roadmap di attuazione". Il Gruppo di alto livello è stato istituito nel 2002 dal commissario per i Trasporti e l'Energia Loyola de Palacio e dal commissario per la Ricerca Philippe Busquin, con il sostegno del presidente Prodi. Nella sua relazione, dal titolo "L'energia all'idrogeno e le celle a combustibile: una visione per il nostro futuro", il Gruppo illustra le fasi di ricerca e di attuazione, nonché le misure non tecniche necessarie affinché l'Europa possa diventare un'economia dell'idrogeno. Tale relazione ha costituito la base della conferenza di Bruxelles. Il documento è giunto alla conclusione che per avviare la fase di transizione dai combustibili fossili all'economia basata sull'idrogeno sono necessari cinque elementi: un quadro politico favorevole; un'agenda strategica di ricerca; una strategia di attuazione; una roadmap europea per l'idrogeno e le celle a combustibile; e un partenariato europeo sull'idrogeno e le celle a combustibile. Secondo le raccomandazioni contenute nella relazione del Gruppo di alto livello, costituito da alti rappresentanti dell'industria e degli istituti di ricerca, l'agenda strategica di ricerca dovrà riunire i migliori ricercatori in Europa, al fine di generare una massa critica di risorse, sforzi e competenze, e superare così gli ostacoli tecnici e i problemi socioeconomici esistenti. Nello specifico, il documento sostiene che l'agenda dovrà affrontare le sfide tecnologiche in materia di produzione, distribuzione, stoccaggio, infrastruttura e sicurezza dell'idrogeno, nonché di prestazioni, durata e costi delle celle a combustibile. Essa, inoltre, dovrà contribuire ad una revisione ed un perfezionamento costanti della roadmap europea per l'idrogeno, con obiettivi e criteri di analisi basati sui risultati della ricerca. Nell'attuare l'agenda strategica di ricerca, la relazione suggerisce l'identificazione di centri di eccellenza virtuali europei che fungano da punto di riferimento per la ricerca, l'elaborazione di prototipi di progetti dimostrativi e la definizione delle norme in materia di proprietà intellettuale, volte a promuovere la ricerca cooperativa internazionale. La definizione di quadro politico favorevole implica lo stanziamento di finanziamenti da parte del settore pubblico, al fine di stimolare le attività e condividere con l'industria i rischi associati alla ricerca, allo sviluppo e alla fase iniziale di attuazione. Fra le iniziative politiche di sostegno figurano, inoltre, la promozione di misure a favore dell'efficienza energetica, volte a incoraggiare la domanda di nuove tecnologie, l'abbattimento delle barriere normative alla commercializzazione dell'idrogeno e delle pile a combustibile e lo sviluppo di codici e norme comuni. Commentando favorevolmente la relazione, la de Palacio ha affermato: "Il Gruppo ha avuto per obiettivo formulare una visione collettiva del contributo che l'idrogeno e le celle a combustibile possono fornire alla realizzazione di sistemi energetici sostenibili per il futuro. In qualità di commissario responsabile per la politica in materia di energia e trasporti, avevo chiesto al Gruppo di alto livello di stilare una relazione realistica e sono soddisfatta del risultato del loro lavoro". Busquin ha definito la relazione del Gruppo "un importante documento per le politiche energetiche dell'Unione", aggiungendo che in sei mesi di intenso lavoro, il Gruppo di alto livello ha "delineato, per la prima volta, una visione comune sull'economia dell'idrogeno, all'interno dell'industria europea". Il Commissario per la Ricerca ha avvertito che le sfide connesse alle tecnologie all'idrogeno restano significative, ma ha ricordato ai delegati che la prima rete elettrica è stata installata solo 20 anni dopo la dimostrazione della prima lampadina. La de Palacio ha sottolineato che, sebbene dovranno trascorrere ancora 20-30 anni prima che l'economia dell'idrogeno possa emergere, occorre assumere fin d'ora le decisioni politiche cruciali. 

L'UE E GLI USA FIRMANO UN ACCORDO DI PARTENARIATO SULLE TECNOLOGIE DELLE CELLE A COMBUSTIBILE 
Bruxelles, 19 giugno 2003 - L'Ue e gli Stati Uniti hanno siglato un accordo ufficiale per il lancio di progetti cooperativi in materia di tecnologie delle celle a combustibile, al fine di ridurre al minimo la duplicazione degli sforzi in tale settore, superare gli ostacoli tecnici e definire norme e codici comuni per stimolare il mercato. L'impegno sottoscritto è contenuto in un allegato all'accordo di cooperazione scientifica per l'energia non nucleare Ue-Usa, siglato dal commissario per la Ricerca Philippe Busquin, per l'Ue, e dal segretario di Stato per l'Energia Spencer Abraham, per gli Stati Uniti, durante una speciale cerimonia organizzata nel corso della conferenza sull'economia dell'idrogeno, tenutasi a Bruxelles il 16 giugno. Nel giudicare positivamente l'accordo, Busquin ha affermato: "Unendo gli sforzi e le risorse di ricerca dell'Ue e degli Stati Uniti, aumentiamo le possibilità di trovare una soluzione a lungo termine ai problemi mondiali dell'energia e dei trasporti. Attraverso dei partenariati globali possiamo collaborare allo sviluppo delle tecnologie in materia di celle a combustibile, al fine di fornire alternative plausibili e sostenibili sotto il profilo ambientale ai combustibili fossili". Nel suo precedente intervento nel corso della conferenza, Abraham ha dichiarato: "Questo allegato favorirà l'unificazione dei nostri rispettivi approcci alla ricerca sull'idrogeno e sottolinea l'importanza della cooperazione internazionale nel settore dello sviluppo delle tecnologie per l'energia all'idrogeno. Lavorando insieme ai partner internazionali possiamo ottimizzare lo sfruttamento delle risorse esauribili e far avanzare i programmi per la ricerca, lo sviluppo e l'adozione delle tecnologie [...] all'idrogeno". Nello specifico, l'allegato prevede delle iniziative comuni in sette ambiti relativi alle celle a combustibile, fra cui la dimostrazione di veicoli a pile a combustibile e di infrastrutture di rifornimento, l'utilizzo delle celle a combustibile come generatori ausiliari e lo sviluppo di codici e norme comuni per l'infrastruttura e i veicoli basati su tale tecnologia. Abraham ha sottolineato l'importanza di definire delle norme globali per stimolare il mercato delle celle a combustibile e dell'idrogeno: "Le imprese e le industrie che conducono ricerca sull'idrogeno saranno maggiormente incentivate ad investire con successo sapendo che i loro prodotti troveranno applicazione in tutto il mondo. Prima definiremo tali norme, prima potrà cominciare la rivoluzione dell'idrogeno". Il vicepresidente della Commissione, Loyola de Palacio, anch'essa presente alla manifestazione, ha sostenuto con forza la necessità di potenziare la cooperazione internazionale, affermando: "Attualmente l'Europa sta conducendo il più ampio progetto al mondo di dimostrazione di autobus a celle a combustibile alimentate ad idrogeno. Iniziative di questo tipo procedono nella giusta direzione, ma non riescono a raggiungere la massa critica necessaria per penetrare il mercato". Secondo Abraham, l'accordo Ue-Usa rappresenta l'inizio di un nuovo approccio internazionale verso il raggiungimento di obiettivi comuni in materia di tecnologia all'idrogeno. Egli ha proseguito affermando che diversi ministri europei hanno risposto positivamente alla sua proposta di creare un "Partenariato internazionale per l'idrogeno" ed ha invitato i rappresentanti dell'Ue e degli Stati membri a partecipare alla conferenza ministeriale, che si terrà quest'autunno, per definire formalmente tale organismo e procedere alla sua istituzione. 

PROSPETTIVE DEI MERCATI FINANZIARI ANALISI DI STEFANO VIGHI - ECONOMISTA DI UNION INVESTMENT 
Milano, 19 giugno 2003 - Anche se é presto per parlare di una inversione di tendenza a lungo termine dei mercati azionari possiamo scorgere segnali che ci rendono ottimisti circa l'andamento dei listini per i prossimi mesi: un cauto ottimismo dei consumatori Usa, l'attenuarsi dei timori relativi alla diffusione della Sars ed un lieve miglioramento della situazione economica giapponese sono elementi che indicano una possibile, se pur contenuta, crescita globale. Permangono, é vero, rischi legati al terrorismo internazionale, al Medio Oriente e alla deflazione, ma se consideriamo che i listini azionari trattano a livelli assolutamente interessanti, le potenzialità di crescita sono di gran lunga superiori alle possibilità di nuovi ribassi. I fatturati delle società cresceranno poco e il miglioramento dei risultati sarà ancora legato in gran parte ai processi di ristrutturazione e di contenimento dei costi, tuttavia crediamo che l'equity lieviterà in modo contenuto ma costante. Nel lungo periodo invece é possibile che sia ancora soggetto ad una certa volatilità. I listini del Nord America hanno evidenziato le migliori performance, soprattutto i listini tecnologici. L'indebolimento del dollaro, insieme al buon andamento delle economie del Far East e dei calanti timori legati alla Sars, potrebbero consentire un incremento delle vendite. Per quanto riguarda l'Europa, l'euro sembra essere destinato a mentenersi ancora forte nei confronti del dollaro. Le economie di Eurolandia soffrono ancora di una pesante debolezza e i listini hanno tradotto questo aspetto in una performance meno positiva rispetto ad altre areee geografiche. Anche se i prezzi dei titoli Euro ci sembrano più bassi rispetto ai concorrenti Usa, suggeriamo di puntare sui Paesi emergenti dell'Est. 

DOPO LA BOLLA TORNA IL VENTURE CAPITAL NELL'HI TECH -  IN ITALIA IL  TECH TOUR 2003 
Milano, 19 giugno 2003 - Dopo Svizzera, Irlanda, Svezia, Germania, Finlandia, Spagna Francia, Scozia, Olanda, Norvegia e Svizzera, per la prima volta dalla sua costituzione la Ett European Tech Tour Association ha deciso di organizzare un tour anche in Italia che si tiene il 18, 19 e 20 giugno 2003. Alla presidenza dell' Itt è stato nominato Roberto Italia, laureato alla Luiss di Roma ed con una Mba ottenuto presso l'Insead di Fontainebleau, ha da poco lanciato una società che opera nel campo del private equità in Italia la Equitalia Partners. Prima di dedicarsi direttamente ad attività di investimento in Italia, dal 1994 alla fine del 2002, aveva lavorato alla Warburg Pincus, una realtà tra la principali nell'industria del private equità alivello mondiale. Fino al 1994 Roberto Italia aveva lavorato nel gruppo Telecom Italia in varie posizione con vari incarichi. L' Ett ha come fine quello di identificare progetti innovativi ed unici che abbiano il potenziale in grado di incidere sl panorama tecnologico europeo. Indurre le aziende selezionate in un circolo di prestigio di investitori, società e consulenti internazionali nel campo dell' High Tech. Contribuire allo sviluppo delle aziend enel cmapo dell'innovazione e dell' high-tech in Europa, operando come organizzazione non profit. Di seguito alcuni elementi che caratterizzano l'Ett: 11 eventi, 125 volontari locali di best practice, 275 aziende selezionate, 350 delgati da oltre 20 paesi, 2250 progetti raffrontati e valutati, 2800 ospiti inviati alle cene d'inaugurazione, € 1,5 milioni di sponsorizzazioni. Fra gli obiettivi: identificare fino a 25 aziende high tech in ogni paese che abbiano il potenziale in gardo di incidere sul panorama globale/europeo. Organizzare fino a 4 tour per anno nei diversi paesi. Acquistare una conoscenza di prim'ordine di una selezione delle più avanzate aziende high tech in una specifica area. Stabilire un circolo globale di professionisti di alto prestigio nella catena di supporto al settore pe ri delegati. Creare un network forte di investitori globali e di strategici/società partner per le aziende selezionate. Creare un durevole network di aziende imprenditori di spicco in ogni paese europeo, insieme ad un network di personalità di alto profilo nle mondo della tecnologia, in quello bancario, dell'investimento, delle società di consulenza e dell'ambiente imprenditoriale. European Tech Tour Association (Ett) nasce a Ginevra nel 1998. E' una organizzazione indipendente senza scopo di lucro che ha come obiettivo quello di creare occasioni di incontro tra aziende europee, attive nel processo di internazionalizzazione ed una rete di personalità internazionali che operano nel campo delle tecnologie e dell'innovazione - imprenditori, capitani di industria, operatori politici ed economici. Grazie a questa struttura, nel corso degli anni, fortissimo è stato il contributo di tante personalità all'evoluzione ed al successo della Ett. Di questi fanno parte: Daniel Borel di Logitech, Marco Landi, già di Apple e Texas Instruments, Anti Kokkinen di Nokia, Bob Bishop di Silicon Graphics, Martin Velasco, oggi Ad i4progress, e Tim Keating di Intel, tra gli altri. La missione della Ett e' di individuare giovani aziende che hanno il potenziale per modificare il panorama industriale europeo e presentarle a operatori internazionali attivi nel mondo delle tecnologie e degli investimenti, dotati delle basi di conoscenze e capitali necessarie. La Ett organizza 3 eventi (i tour) all'anno in diversi paesi europei dove ha riscontrato un particolare interesse tra i propri membri e dove ritiene di poter trovare aziende giovani operanti nel campo delle tecnologie e dell'innovazione di processo e prodotto che abbiano un potenziale di crescita a livello globale. Nei mesi precedenti al tour, la Ett procede ad una selezione delle aziende da presentare attraverso le attività del Comitato di Selezione già costituito nel paese di riferimento. Il Comitato di Selezione locale si compone di un pool di operatori economici e finanziari operativi nel paese di riferimento che opera sotto la supervisione del President locale. Il President locale tipicamente e' un operatore di spicco della comunità economica e finanziaria originario del paese di riferimento, selezionato appositamente dal board della Ett tramite la rete di membri a livello internazionale. Infolink: www.techtour.com 

PARMALAT FINANZIARIA CONFERMA PRIVATE PLACEMENT PER 300 MILIONI DI EURO 
Milano, 19 giugno 2003 - Parmalat conferma la propria politica di gestione del debito finanziario e, in particolare, che il Gruppo nel medio periodo non emetterà obbligazioni convertibili e nel breve periodo obbligazioni da collocare sul cosiddetto mercato retail. Il Gruppo comunque intende sfruttare tutte le opportunità che si presentino sul mercato che permettano la raccolta di nuovi mezzi finanziari a condizioni vantaggiose da utilizzare per rifinanziare parte dell'indebitamento a breve in essere. In quest'ottica rientra pienamente l'operazione realizzata nei giorni scorsi attraverso un private placement, su un unico investitore istituzionale, di un prestito del valore di 300 milioni di euro con scadenza 2008 ad un tasso variabile indicizzato all'Euribor maggiorato di 305 punti base. 

IL BILANCIO È DA "OSCAR" QUANDO È FOTOGRAFIA DELL'IMPRESA. WORKSHOP DI APPROFONDIMENTO E AUTOVALUTAZIONE 
Milano, 19 giugno 2003 - Si è svolto, presso la sala Camerana di Assolombarda, il Workshop di approfondimento e autovalutazione del bilancio, organizzato dalla Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (Ferpi), in collaborazione con il Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti (Cndc), Assolombarda e l'Associazione Italiana degli Analisti Finanziari (Aiaf). L'iniziativa costituisce il primo di una serie di appuntamenti organizzati per promuovere l'edizione 2003 dell'Oscar di Bilancio, un premio che, da quasi cinquant'anni, incoraggia le aziende a trasformare la redazione del proprio bilancio da mero strumento contabile a preziosa occasione di comunicazione. L'obbiettivo del Workshop era quello di illustrare come il bilancio possa concretamente trasformarsi in uno strumento di business per il raggiungimento di precisi riscontri economici. Dopo il saluto di Carlo Moretti, Presidente Piccola Industria Assolombarda, e di Gherarda Guastalla Lucchini, Vice Presidente Ferpi, i lavori sono stati introdotti dal Presidente Aiaf Franco Carlo Papa, che ha illustrato i coinvolgimenti che la nuova riforma societaria, l'armonizzazione dei principi contabili (Ias), le nuove norme di regolamentazione per il credito avranno in futuro soprattutto per le piccole e medie imprese. Successivamente, Claudio Siciliotti, vice Presidente Cndc, e Giovanni Camera, Consigliere Aiaf, hanno illustrato, con esempi concreti, come le piccole e medie aziende, anche quelle non tenute a pubblicizzare il proprio bilancio, possono utilizzare questo strumento per una procedura di autovalutazione e di comunicazione rivolta verso l'esterno. Il pomeriggio è proseguito con la relazione di Roberto Marziantonio, socio fondatore della Ferpi, che ha presentato un modello per il monitoraggio, la rendicontazione e la comunicazione del processo di gestione responsabile per lo sviluppo sostenibile delle aziende. In seguito, Ruggero Bodo, Consulente di Sodalitas, ha illustrato i criteri per la redazione del bilancio sostenibile (Triple-Bottom-Line), una modalità di redazione del rendiconto che comprende anche le relazioni aziendali con i propri stakeholder e con l'orizzonte complessivo di riferimento della società. "Il workshop - ha affermato Gherarda Guastalla Lucchini a conclusione dell'incontro - ha evidenziato come anche le piccole e medie imprese possono ricavare grandi vantaggi dalla presentazione di bilanci disegnati per la comunicazione con i propri pubblici di riferimento. Si sta diffondendo la netta percezione che il bilancio debba essere considerato non semplicemente come una valutazione contabile, ma debba tenere conto di tutte le relazioni aziendali, consentendo un completo check up dello stato di salute dell'impresa, piccola o grande che sia. Per questo motivo, quest'anno abbiamo istituito anche un Oscar dedicato al bilancio di sostenibilità, convinti come siamo che le relazioni abbiano il primo posto nella vita di un'azienda. Siamo inoltre consapevoli che queste ultime sono sempre più chiamate a scelte etiche, difficili ma necessarie in una società complessa e evoluta come la nostra". 

ECCO LA PRIMA FOTOGRAFIA DELL'IMPRESA IN'ROSA' 
Milano, 19 giugno 2003 - Quante sono attualmente le imprese lombarde che si "tingono" di rosa? Qual è il loro peso nella realtà economica milanese e lombarda? Che caratteristiche hanno? E quali sono gli strumenti, i programmi e gli interventi di finanziamento a sostegno dell'imprenditorialità femminile? Se ne parlerà al convegno "Lavoro autonomo e Impresa al femminile: la prima fotografia della realtà economica lombarda", organizzato da Unioncamere Lombardia, Formaper - azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - e Comune di Gallarate. La partecipazione è libera e gratuita. L'incontro si terrà: Martedì 24 giugno 2003 Ore 9.30 - 13.00 Unioncamere Lombardia Sala Melegari Via Oldofredi, 23 -Milano - Interventi di: Renato Borghi, Presidente Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, Renzo Ruffini, Direttore Generale Assessorato Formazione, Istruzione e Lavoro della Regione Lombardia, Enzo Rodeschini, Responsabile Area Studi e Informazione Economica Unioncamere Lombardia, Andrea Fumagalli, Professore Associato Dipartimento Economia Politica e Metodi Quantitativi Università di Pavia, Antonella Rosso e Anna Soru, Area Ricerca Formaper.. Tavola rotonda con: Alessandra Bassan, Segretario Cna provincia di Milano, Gisella Introzzi, direttore Unioncamere Lombardia, Marilena La Fratta, Unità Organizzativa Politiche Femminili e Pari Opportunità della Regione Lombardia, Gianna Martinengo, Presidente Comitato per la Promozione dell'Imprenditoria Femminile Camera di Commercio di Milano, Maria Antonia Pigozzi Rossini, Presidente Terziario Donna. 

WORLD FORUM ON ENERGY REGULATION (ROMA, 5-9 OTTOBRE 2003): 130 RELATORI E MODERATORI DA 36 PAESI 
Milano, 19 giugno 2003 Interverranno 130 relatori e moderatori provenienti da 36 Paesi al World Forum on Energy Regulation 2003, che si svolgerà presso l'Auditorium della musica di Roma dal 5 al 9 ottobre prossimi. Completato il programma scientifico, pubblicato oggi sul sito internet www.energyforum2003.org prosegue l'organizzazione dell'incontro triennale mondiale delle authority dell'energia. All'incontro, la cui organizzazione è stata affidata quest'anno all'Autorità italiana per l'energia elettrica e il gas dalle associazioni continentali delle authority, sono attesi oltre 1000 partecipanti tra commissari e funzionari delle authority, rappresentanti di governi, imprese, associazioni ambientaliste, università, società finanziarie ed esperti del settore. 40 dei 130 relatori saranno regolatori dell'energia provenienti dalle authority di 32 Paesi. Per l'Europa da Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Regno Unito. Per il Nord America da Stati Uniti, Canada e Messico. Per l'America del Sud da Argentina, Brasile e Cile. Per il Medio oriente da Siria, Giordania, Libano e Turchia. Per l'Asia e il Pacifico da Russia, India, Cina, Sri Lanka, Australia. Per l'Africa dal Sudafrica. Per la prima volta parteciperanno rappresentanti delle due associazioni continentali delle authority dell'energia costituite più di recente, l'African Forum for Utility Regulation e il South Asia Forum for Infrastructure Regulation, che non erano presenti al Forum di Montreal di tre anni fa e che si affiancano adesso alle altre associazioni esistenti: Asociación Iberoamericana de Entidades Reguladoras de la Energía, Council of European Energy Regulators, Energy Regulators Regional Association (Europa centrale e orientale), Us National Association of Regulatory Utility Commissioners and the Canadian Association of Members of Public Utility Tribunals. La progressiva costituzione delle authority dell'energia nazionali e delle loro associazioni internazionali conferma l'espansione a livello mondiale della regolazione indipendente come modello preferito per la gestione della liberalizzazione e dell'apertura dei mercati di elettricità e gas. A rappresentare il punto di vista delle imprese sugli sviluppi della regolazione economica applicata ai mercati dell'elettricità e del gas sarà il top management di alcune tra le più importanti imprese del settore, operanti in contesti di mercato diversi, tra le quali Edf (Francia), Enel and Eni (Italia), Entergy (Us), Hydro-Quebec (Canada), Ues e Gazprom (Russia), Mavir (Ungheria), e delle loro associazioni: Eurelectric, Eurogas, Canadian Electricity and Gas Associations, International Gas Union. Saranno anche rappresentate le organizzazioni dei gestori delle reti: Gas Transmission Europe, Etso, Ucte, Nordel, Centrel. Oltre che della Commissione Europea, interverranno anche rappresentanti delle altre istituzioni e organizzazioni internazionali coinvolte nella liberalizzazione dei mercati energetici, come l'Asian Development Bank, l'Energy Charter Secretariat, la European Bank for Reconstruction and Development, l'International Energy Agency, l'Oecd, l'Undp, la World Bank e il World Energy Council. Saranno presenti autorità antitrust, associazioni dei consumatori, commissioni di borsa, associazioni dei trader di elettricità e gas. Esponenti governativi proverranno in particolare dall'Unione Europea, dagli Stati Uniti, dal Canada, dalla Russia, dal Giappone e dall'Algeria, mentre il mondo della consulenza sarà rappresentato da esperti di At Kearney, Ibm, The Brattle Group, Cera, Cepa, Kema GmbH e Pierce Atwood. Interverranno anche professori ed esperti provenienti da 13 tra le principali università, tra le quali Harvard, Stanford e Florida (Usa) Warwick Business School (Gb), e centri di ricerca, tra i quali l'Edison Electric Institute, the Gas Technology Institute, l'Electric Power Research Institute, (Usa), il Tata Energy Research Institute (India), il World Coal Institute (Gb) e l'Energy Research Institute (Cina). Alla cerimonia di apertura dei lavori del Forum, la mattina del 6 ottobre, parteciperanno il Presidente della Repubblica Ciampi, il sindaco di Roma Veltroni e il Ministro per le attività produttive Marzano. 

RIVOLUZIONE NELLE IMPRESE DI TUTTO IL MONDO. MA L'ITALIA RISCHIA DI STARNE FUORI URGENTI LE CONCLUSIONI DEL CORSO DI FORMAZIONE MANAGERIALE DEL CNR A PALERMO 
Palermo, 19 giugno 2003 - "Il mondo è diventato ipercompetitivo. Non ci sono più vantaggi permanenti: vince chi lo ha capito e insegna alle imprese a diventare viaggiatori, perché sulla destinazione del cambiamento stesso non possiamo più essere sicuri; mentre la consulenza di direzione italiana è ancora troppo focalizzata sulla posizione invece che sulla velocità" ha spiegato Giacomo Silvestri dell'Università "Bocconi" di Milano al corso di formazione manageriale sulla qualità del Consiglio nazionale delle ricerche tenutosi a Palermo dal 2 al 6 giugno. "Il fotovoltaico e l'eolico per generare energia da fonti rinnovabili -- ha aggiunto Alex Sorokin della società Internergy -- non sono il futuro. Sono una realtà industriale attuale e in crescita esponenziale in Germania, Usa, Nord Europa e Giappone nella quale l'Italia è praticamente assente, unico Paese industrializzato ad aver diminuito negli ultimi 10 anni, invece che aumentato di 10 o 20 volte, la propria quota di produzione. Mentre l'efficienza energetica è talmente vantaggiosa per tutti che noi in Italia, come il Wuppertal Institute in Germania, spesso ci facciamo pagare dalle imprese con i risparmi generati dai nostri interventi". E Michele Bonfiglioli della consulenza Bcsoa di Bologna ha raccontato: "In Marini a Ravenna abbiamo rivoluzionato il modo in cui producono le gigantesche macchine asfaltatrici e da 100 pezzi per anno siamo passati a 200 macchine, eliminando sprechi e ritardi e mettendo a flusso la produzione". Quindi il giornalista e imprenditore della comunicazione Igor Righetti ha spiegato: "La comunicazione in Italia è in crisi da stipsi creativa: non sappiamo più parlare ai giovani, il target cui tutti diciamo di essere più interessati. Le imprese come le amministrazioni non sanno comunicare: o non comunicano affatto oppure ci inondano di informazioni irrilevanti in formati respingenti. Ma chi non comunica, non esiste: questa è la prima regola della frenetica e ipercompetitiva società contemporanea; e proprio per questo solo chi sa comunicare, può sperare di vincere nella competizione odierna". Queste le urgenti e attuali conclusioni emerse al Cnr di Palermo: "Le imprese concorrenti dei Paesi progrediti, dalla Francia alla Corea, si rivoluzionano: diventano snelle e si integrano con i loro fornitori - ha detto ancora Mario Pagliaro, il ricercatore chimico e formatore manageriale del Cnr che ha tenuto il corso -. Si focalizzano sulla qualità per i loro clienti e hanno iniziato la transizione verso la sostenibilità basata sull'innovazione e sull'uso delle nuove tecnologie dell'informazione che non ha implicazioni positive solo per l'ambiente: ma gli consente di produrre beni migliori a costi minori in tempi più rapidi mettendo fuori mercato un numero crescente di aziende italiane. Per cui, se vogliamo evitare un rapido declino, dobbiamo fare della qualità la priorità quotidiana delle nostre imprese e delle nostre amministrazioni". Il resoconto del corso, a breve on-line sul sito web www.qualitas1998.net  offre a politici, imprenditori, manager, professionisti della consulenza e della comunicazione la possibilità di approfondire questi e altri argomenti di importanti esponenti italiani dell'imprenditoria, del management e della politica come Antonello Perricone (Maserati), Antonio Tombolini (Antoniotombolini.com) e Leoluca Orlando già intervenuti ai corsi del Quality College del Consiglio nazionale delle ricerche. 

"THE ESSENCE OF ITALIAN CULTURE AND THE CHALLENGE OF A GLOBAL AGE": IL CASO DELL'ITALICITÀ NELL'ERA GLOBALE 
Milano, 19 giugno 2003 Questa sera alle ore 17.30, presso il Palazzo dei Giureconsulti a Milano, sarà presentato "The Essence of Italian Culture and the Challenge of a Global Age", la pubblicazione che esplora per la prima volta in modo sistematico il ruolo e l'importanza degli "Italici" - un soggetto politico, economico e culturale rappresentato da 200 milioni di persone in tutto il mondo - come fondamentale risorsa per affrontare le sfide della nuova era globale. Una vera e propria rivoluzione in atto, quella della globalizzazione, che porta con sé straordinarie opportunità di sviluppo e benessere ma anche nuovi rischi e minacce, come il terrorismo e i conflitti tra i popoli, o un'omologazione che schiaccia e appiattisce l'umano. Per suggerire proposte e soluzioni alle sfide della globalizzazione occorre partire da esperienze già in atto, da case histories che possano costituire una proposta per tutti. L'italicità è una di queste. Ne parleranno Piero Bassetti, Presidente dell'Associazione Globus et Locus, Gianfranco Fabi, Vice Direttore vicario de Il Sole 24 Ore, Ludovico Incisa di Camerana, Segretario Generale IILA (Istituto Italo Latino Americano), Paolo Janni, Ambasciatore e Senior Fellow in European Politics presso la Catholic University of Washington e Lorenzo Ornaghi, Rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Introdurrà l'incontro Danilo Broggi, Membro di Giunta della Camera di Commercio di Milano. "The Essence of Italian Culture and the Challenge of a Global Age" nasce da un seminario, svoltosi nell'aprile 2002 a Washington e organizzato da Globus et Locus in collaborazione con la Catholic University of America (Cua), che ha visto la partecipazione di studiosi italiani (dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, della Terza Università di Roma, della Fondazione Agnelli), di autorevoli esponenti della cultura italo-americana, e di intellettuali provenienti da tutto il mondo. Un contributo prezioso nel segnare la rotta verso quelle che saranno le sfide del Terzo Millennio. Un importante momento di dibattito e confronto tra accademici di Washington e alcuni esponenti dell'eredità culturale italica, volto a porre le premesse perché una struttura permanente continui e approfondisca questo lavoro attraverso la ricerca congiunta. Nella prima parte del volume, Piero Bassetti definisce il termine "italicità" e la sua radice storica riassumendone i valori essenziali: l'essence of italian culture. Tra essi, l'apertura alla differenza anziché all'egemonia; il senso estetico, creativo e affettivo; l'universalismo e il cosmopolitismo; il ruolo centrale della famiglia e il valore della persona. Un ricco contenuto culturale, dunque, di grande capacità attrattiva, comunicabile attraverso le frontiere e suscettibile di essere estratto, vissuto e sviluppato non solo dalla diaspora italiana, ma anche dai molti soggetti disposti a impegnarsi con esso. L'opera esamina quindi come questo rapporto si sia reso storicamente visibile nella vita dinamica della comunità italica: a partire dall'esperienza della diaspora nel Nordamerica, che ha saputo riproporre la cultura italiana in forme nuove e di successo, condivisibili da tutti, fino all'identificazione della business community italo-americana, fondata sulla capacità di trasformare un ricco patrimonio culturale in una risorsa economica strategica. L'ultima sezione affronta infine il significato e il contributo dell'italicità alle sfide della nuova Era globale, vera e propria sconnessione dei parametri consueti sia a livello strutturale che soggettivo. L'antica cultura italiana, insieme all'esperienza italo-americana di una popolazione capace di riconciliare valori del vecchio e del nuovo mondo, è infatti in grado di recare importanti contributi al superamento dei gap della globalizzazione e alla scoperta di come le culture possano trovare uno spazio di pace e sviluppo per la propria fruizione. In questa luce l'italicità viene a porsi come fenomeno che interessa l'Italia, ma anche e soprattutto come prospettiva che ogni popolo è chiamato a guardare e a rivivere. 

LUFTHANSA GUIDA IL SETTORE DEL TRASPORTO AEREO WOLFGANG MAYRHUBER SUCCEDE A JUERGEN WEBER IN QUALITÀ DI PRESIDENTE E CEO LUFTHANSA 
Milano, 19 giugno 2003 - Nel corso dell'ultima Assemblea Generale Annuale, il Presidente del Comitato Esecutivo Lufthansa Jürgen Weber ha presentato un Gruppo Lufthansa finanziariamente solido pronto ad affrontare le sfide del futuro. "Lufthansa guida il settore del trasporto aereo" ha dichiarato a Colonia. Dopo 12 anni al vertice della società Jürgen Weber, il presidente più a lungo in carica di Lufthansa, cede le redini al suo successore Wolfgang Mayrhuber. La trasformazione di Lufthansa da compagnia statale a gruppo privato e la fondazione di Star Alliance, la più importante alleanza del trasporto aereo a livello mondiale, costituiscono le pietre miliari del suo operato. Con Wolfgang Mayrhuber, la società è ben equipaggiata per il futuro in tempi di crisi, ha commentato Weber. "Sotto la sua guida sarà pronta per qualsiasi tipo di cambiamento e svilupperà i suoi punti di forza come vigilanza, tempestività e scelta dei mezzi più appropriati". Wolfgang Mayrhuber, ha aggiunto, opererà con l'obiettivo di mantenere un equilibrio tra gli interessi dei clienti, degli azionisti e dei dipendenti Lufthansa. Secondo Jürgen Weber, i risultati finanziari 2002 e la forza finanziaria della società sono prova tangibile che Lufthansa è pronta a gestire i cambiamenti in atto nell'industria del trasporto aereo. Il fatto che Lufthansa oggi può dimostrare i migliori risultati finanziari 2002 del settore a livello mondiale è dimostrazione di come il Gruppo ha affrontato con successo i processi di trasformazione che hanno caratterizzato l'ultimo decennio: un risultato operativo di €718 milioni e un giro d'affari di €1,6 miliardi (un incremento di €1,9 miliardi rispetto all'anno precedente). In base ai risultati conseguiti il Consiglio di Amministrazione e il Consiglio di Supervisione propongono un dividendo di €0,60 per azione. Lasciando la sua attuale carica di presidente Jürgen Weber ha ricordato che è grazie al suo personale e al suo management che Lh è riuscita a superare lo shock dell'11 settembre e a registrare un buon risultato nel 2002. Dipendenti e management hanno saputo lavorare insieme vigilando e adattandosi alla realtà del mercato e sviluppando l'abilità di reagire tempestivamente ha dichiarato Weber. La gestione della crisi non ha automaticamente comportato la riduzione degli organici, una soluzione spesso adottata da altri. "Quell'approccio non fa parte della cultura aziendale di Lufthansa", ha sottolineato Jürgen Weber. Le chiavi del successo sono riconducibili a due fattori: flessibilità strutturale e stabilità finanziaria. Una società a controllo pubblico si è trasformata in un gruppo dedicato ai propri clienti e guidato nelle sue scelte dal mercato. Tuttavia la gestione di crisi sovrapposte ha rappresentato una sfida importante. "Il fatturato del Gruppo è calato del 5%. Di conseguenza nonostante le tempestive misure adottate siamo stati costretti a registrare un risultato operativo negativo per 415 milioni di Euro al termine del primo trimestre 2003. Ciononostante siamo riusciti a ridurre l'indebitamento a 1 miliardo di Euro e a generare un cash flow positivo" ha dichiarato Jürgen Weber. Si intravedono tuttavia all'orizzonte alcuni segnali di ripresa. Negli Stati Uniti assistiamo a un graduale aumento di quanti viaggiano per affari. Anche le rotte verso il Nord America danno segni di risveglio. Nel mese di maggio abbiamo avvertito miglioramenti per quanto riguarda il numero di passeggeri trasportati. Con la sola eccezione della regione dell'Asia Pacifico tutte le altre aree sono riuscite a migliorare i coefficienti di riempimento. Restano tuttavia spazi di miglioramento per quanto riguarda i margini. La riduzione della capacità ha comportato la messa a terra di 68 aeromobili. Quello di cui abbiamo bisogno adesso è un quadro economico che stimoli la ripresa. "La ripresa economica, in particolare in Germania, è di importanza vitale per le nostre attività". Ma anche se dovessimo assistere nella seconda parte dell'anno ad un miglioramento della congiuntura, Lufthansa deve rassegnarsi al fatto che il 2003 non sarà uno dei suoi anni migliori. La Iata ha stimato che l'industria del trasporto aereo ha perso nel corso dei primi 5 mesi dell'anno 10 miliardi di dollari, ha aggiunto Weber. "Il primo trimestre è tradizionalmente il più debole, anche se raramente è stato drammatico come quello di quest'anno. Ma se i segnali che abbiamo osservato nelle ultime settimane persistono, alla fine dell'anno ci troveremo in una situazione migliore rispetto a quella di molti nostri concorrenti" ha dichiarato Weber. Anche se Jürgen Weber si sarebbe auspicato una prospettiva migliore per l'anno in corso il presidente di Lufthansa ritiene che: "abbiamo attraversato i momenti più difficili. La solidità delle nostre fondamenta ci hanno consentito di superare la tempesta e la consapevolezza che una buona squadra si appresta a dirigere Lufthansa mi dà sicurezza anche in questo difficile momento". A capo della nuova squadra Wolfgang Mayrhuber che ha contribuito in maniera determinante al successo di Lufthansa. Per Mayrhuber qualità, innovazione e una forte attenzione al cliente sono le linee guida per il futuro. Anche nei momenti più difficili ha dichiarato Jürgen Weber è stato necessario investire nel nostro prodotto e in tecnologie d'avanguardia per mantenere la lealtà dei nostri clienti. L'aggiustamento della capacità offerta al mercato e un rigoroso piano di controllo dei costi non ci hanno precluso investimenti in tecnologie d'avanguardia, equipaggiamento tecnico e moderne procedure. L'immagine di Lufthansa è forte, ha concluso Weber. E' caratterizzata da competenza tecnica, alti standard di sicurezza, affidabilità ed elevati standard di prodotto e servizio. Wolfgang Mayrhuber continuerà ad operare nella stessa direzione. A partire dall'autunno 2003 Lufthansa offrirà ai propri passeggeri una nuova Business Class con maggiori comfort e sedili che si trasformano in letti. Lufthansa investirà €30 milioni in un programma rivolto ai propri clienti premium con una qualità di servizio ancora superiore con terminal e salette transfer a loro riservate negli aeroporti di Francoforte e Monaco a partire dall'estate 2004. Il Nuovo Terminal2 a Monaco che sarà operativo a partire dal 29 giugno, garantirà tempi di trasferimento di 30 minuti e nuovi standard di servizio, ha dichiarato Jürgen Weber. Progetti rivolti al futuro quali Internet a bordo, l'installazione nelle sale di attesa degli aeroporti del sistema di connessione internet Wireless LAN e l'introduzione dell'Executive Jet Service sono esempi dell'a capacità di innovazione Lufthansa avviati da Wolfgang Mayrhuber che proseguirà adesso con il suo incarico a Presidente e Ceo Lufthansa. 

I GARANTI UE CHIEDONO PRECISE GARANZIE PER LA TRASMISSIONE DEI DATI DEI PASSEGGERI EUROPEI IN VOLO VERSO GLI USA 
Milano, 19 giugno 2003 - Il Gruppo che riunisce i Garanti europei per la protezione dei dati, presieduto da Stefano Rodotà, ha espresso preoccupazione sul trasferimento dei dati dei passeggeri delle compagnie aeree europee in volo verso Usa, e ha chiesto precise garanzie sul livello di protezione dei dati che l'amministrazione americana deve assicurare. Dopo l'11 settembre gli Stati Uniti hanno adottato un serie di leggi e regolamenti che prevedono la richiesta alle compagnie in volo sul loro territorio di trasmettere alle autorità doganali le informazioni personali dei passeggeri e degli equipaggi. I Garanti, pur consapevoli della necessità di mettere in atto efficaci sistemi di lotta al terrorismo, hanno sottolineato la necessità di non derogare al quadro di principi sancito in ambito europeo riguardo al rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali degli individui, compreso il diritto alla privacy e alla protezione dei dati. Le Autorità, in particolare, hanno richiamato l'attenzione sul rilievo assunto dalla protezione dei dati personali nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e nel progetto di Costituzione europea. Nel quadro del negoziato in corso con l'amministrazione Usa e in vista di una decisione della Commissione Europea, i Garanti affermano la necessità di valutare attentamente il livello di protezione assicurato negli Usa, in modo tale da stabilire, nel più breve tempo possibile, un chiaro quadro di norme per il trasferimento dei dati e con modalità che siano compatibili con i principi della protezione dei dati. Il Gruppo ha sottolineato, in particolare, la necessità di evitare trattamenti di dati potenzialmente in grado di consentire schedature di massa (Transportation Security Administration con il programma Capps II, Total Information Awareness). La Commissione dovrà tenere nel dovuto conto le tutele individuate dal Gruppo. Queste, in sintesi, le garanzie richieste dai Garanti UE per la tutela dei cittadini europei: il numero dei dati richiesti deve essere limitato alle sole informazioni effettivamente indispensabili (deve essere esclusa ovviamente la raccolta di dati sensibili, ma anche di quelli non pertinenti); gli scopi per i quali i dati vengono raccolti devono essere limitati alla sola lotta al terrorismo, senza riferimenti a non specificati reati minori; la decisione sull'adeguatezza del livello di protezione deve avere natura transitoria e va previsto un suo riesame periodico; la raccolta dei dati dovrà avvenire massimo 48 ore prima della partenza del singolo volo; la raccolta dei dati non dovrà essere effettuata direttamente on line dall'amministrazione Usa competente, ma saranno le compagnie ad inviare telematicamente i dati (sistema "push"); la conservazione dai dati dovrà essere estremamente limitata nel tempo (poche settimane o mesi rispetto ai 7-8 anni chiesti dagli Usa); deve essere prevista la possibilità per i cittadini europei interessati di esercitare i propri diritti (accesso dati, rettifica etc.), compresa la possibilità di rivolgersi ad un organismo terzo; devono essere previste forme di pubblicità dei controlli effettuati da organismi indipendenti. Il Gruppo si era già pronunciato una prima volta nell'ottobre 2002, quando aveva sottolineato come le richieste Usa fossero in contrasto con quanto stabilito dalla Direttiva Europea sulla privacy 95/46 e sollecitato una riflessione comune da parte dell'Unione Europea sui negoziati da intraprendere tra Commissione e Autorità americane. Nella seduta del 13 marzo 2003 lo stesso Europarlamento si era occupato della questione, chiedendo un chiaro quadro di norme in base alle quali la trasmissione potesse essere effettuata. Il testo del documento dei Garanti UE è disponibile in inglese all'indirizzo: http://europa.eu.int/... 

ASSEMBLEA ASSOLATTE: L'EXPORT DEI FORMAGGI VOLA (+7,7%), MA TANTE LE SFIDE PER IL FUTURO
Milano, 19 giugno 2003 - "L'industria lattiero casearia italiana ha dimostrato anche nel 2002 di rappresentare un patrimonio ricchissimo, frutto dell'esperienza e della sapienza di tutti gli operatori: con 13,2 miliardi di Euro di fatturato complessivo il settore si conferma infatti al primo posto all'interno dell'industria alimentare e i formaggi italiani, in particolar modo quelli tradizionali, incrementano le brillanti performance nell'export (+7,7%), già realizzate negli scorsi anni." Con queste parole Giuseppe Ambrosi, Presidente di Assolatte, ha aperto oggi i lavori dell'Assemblea annuale dell'Associazione Italiana Lattiero Casearia. Si è trovato in sintonia con Ambrosi anche il Presidente di Federalimentare, Luigi Rossi di Montelera: "È con vero piacere che partecipo oggi ai lavori dell'Assemblea annuale Assolatte.- ha dichiarato Rossi di Montelera - Anche perchè vi confermate primo comparto del settore alimentare in un anno molto particolare. L'industria alimentare nel suo complesso ha registrato infatti nel 2002 un avanzamento che l'ha portata a diventare il secondo comparto industriale italiano, dietro solo a quello metalmeccanico." La brillante perfomance del comparto è da attribuire agli sforzi e all'impegno di tutti gli operatori del settore:"Talvolta si dimentica - ha aggiunto Ambrosi - che tanto l'agricoltura quanto l'industria alimentare sono il frutto in Italia di una comune tradizione e, anche laddove operino separatamente, sono entrambe portatrici di valore aggiunto per tutta la filiera. Proprio per questo siamo certi che anche l'attuale contrattazione interprofessionale sul prezzo del latte giungerà ad un accordo che soddisfi entrambe le parti." Nonostante i brillanti risultati economici del comparto Ambrosi non ha nascosto che il quadro che si delinea per il futuro presenta anche alcuni elementi di incertezza, che vengono sia dai negoziati Wto, sia dalle nuove dinamiche che coinvolgeranno l'Unione Europea. "Forti preoccupazioni - ha dichiarato in merito Ambrosi - derivano dal fatto che nel documento di mediazione proposto dall'Organizzazione mondiale del commercio non si sia fatta menzione alcuna alla protezione internazionale delle denominazioni geografiche, che forse rappresentava l'unico tema veramente interessante per le nostre produzioni". L'allargamento dell'Unione Europea, con l'ingresso dal 16 aprile 2003 di 10 nuovi paesi, può portare invece con sé anche aspetti critici: "Troppo spesso - ha detto in merito Ambrosi - nelle analisi dei possibili scenari, ci si limita alla constatazione che si tratta di Paesi con un tasso di autosufficienza ancora inadeguato. Ma è un errore, perché bisogna valutare, e da subito, che l'ingresso di questi 10 nuovi Stati rischia seriamente di causare, a nostre spese, nuovi squilibri di mercato all'interno dell'Unione e di cambiare il processo decisionale comunitario su questioni delicate, sulle quali già in passato si era raggiunto con difficoltà un assestamento." Per restare in Europa anche la riforma della Politica Agricola Comune (Pac), che ha spostato ulteriormente nel tempo l'ipotesi di un superamento delle quote latte, costituisce un elemento critico per il settore. "Ciò non toglie - ha aggiunto Ambrosi - che continueremo a batterci per ottenere il superamento e proprio in vista di questo obiettivo, che purtroppo vediamo sempre più lontano, sarà bene metterci a lavorare sin da subito perché si possa arrivare a quel giorno con un'industria efficiente, avendone difeso e sostenuto i suoi marchi in ambito nazionale e internazionale." 

UN LIBRO BIANCO AL SERVIZIO DEI CONSUMATORI: PER COMBATTERE LA CATTIVA INFORMAZIONE Milano, 19 giugno 2003 - "La ricerca deve essere un elemento propulsore, essenziale per la crescita complessiva del nostro sistema. Ciò si realizza principalmente attraverso iniziative in grado di far dialogare, in modo organico, il sistema impresa ed il sistema ricerca, nella pianificazione strategica di obiettivi e percorsi che possano produrre vera innovazione." Così Ferdinando Romano, Presidente dell'Inran, ha commentato ieri, intervenendo all'Assemblea annuale di Assolatte, l'accordo quadro stipulato il 14 maggio scorso tra l'Istituto di ricerca da lui presieduto e l'Associazione Italiana Lattiero Casearia. Il primo passo dell'accordo quadro, proprio in funzione del dialogo tra ricerca e impresa, prevede l'istituzione di un tavolo di concertazione della ricerca, che consentirà un confronto costante tra Inran e Assolatte per definire gli indirizzi strategici e le attività su cui far convergere le risorse disponibili, pubbliche e private. Al tavolo prenderanno parte le più autorevoli autorità scientifiche, anche di area medica, perché lo scopo è allargare sul piano tecnico il momento del confronto e della condivisione degli obiettivi. Un'altra priorità dell'accordo riguarda l'informazione dei consumatori, i quali sono sottoposti sempre di più ad un bombardamento mediatico fatto di suggerimenti, consigli, soluzioni legati all'alimentazione, che spesso sfuggono a qualsiasi controllo scientifico. Proprio per contribuire ad un'informazione completa, corretta e chiara dei consumatori, sarà stilato nei prossimi mesi, nell'ambito dell'accordo quadro, un Libro Bianco sulle produzioni lattiero casearie. "Il Libro Bianco - ha commentato Romano - dovrà rappresentare non solo il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono conoscere, approfondire o divulgare in modo serio e rigoroso le tematiche del settore, ma anche il benchmark dell'informazione in ambito lattiero caseario." Il board che svilupperà il documento avrà carattere multidisciplinare, ed includerà, psicologi, sociologi e rappresentanti delle principali Società Scientifiche nazionali, accanto ovviamente alle migliori professionalità di Inran ed Assolatte. "Credo che sia un nostro dovere fornire al consumatore informazioni oggettive, ottenute sulla base di evidenze scientifiche." - ha terminato Romano - "Il Libro Bianco sulle produzioni lattiero casearie va sicuramente in questa direzione e la nuova dimensione relazionale tra ricerca e impresa, attuata tramite l'accordo quadro Assolatte-Inran, traccia un percorso che spero serva d'esempio, perché i momenti di condivisione tra le due realtà non siano episodici e transitori, ma strutturali e duraturi, anche in favore di una crescente consapevolezza da parte del cittadino-consumatore." 

CONSORZIO LEGNOLEGNO - CORSO IMPRENDITORI DEL SETTORE LEGNO 
Milano, 19 giugno 2003 - E' ormai opinione diffusa che l'aggiornamento professionale è alla base della crescita delle realtà imprenditoriali che sono, oggi più che mai, legate alle tecnologie sia di produzione che di comunicazione, oltre che ad un moderno bagaglio di conoscenze che permetta alle aziende di continuare, ogni giorno delle loro vita, ad essere competitive in un mercato in continua evoluzione; il Consorzio LegnoLegno, credendo fortemente in questo, ha voluto organizzare per il settore un "Corso per Imprenditori del settore Serramento", serie di incontri formativi e di aggiornamento che affrontano tematiche che spaziavano dall'organizzazione e gestione aziendale fino materie tecniche legate al prodotto serramento. Il progetto si prefigge l'obbiettivo di favorire l'inserimento nelle aziende di nuove risorse, in particolare fornendo ai giovani conoscenze e strumenti operativi che dovranno supportarli nella gestione della complessità del ruolo; inoltre, il corso vuole preparare i giovani imprenditori ad affrontare le problematiche dell'impresa in modo professionale, in un'ottica di costante crescita qualitativa. Il corso ha coinvolto giovani imprenditori di aziende mediamente strutturate ed operatori del settore serramento che hanno maturato precedenti esperienze di lavoro nel settore, ha un monte-ore di 84 ore, ha preso il via a maggio 2003 e vedrà la sua conclusione a settembre di questo stesso anno, al Meeting del Serramentista che si terrà a Reggio Emilia il prossimo 20 settembre. Il corso ha la caratteristica di essere estremamente "a misura" dei partecipanti: infatti il modo di trattare gli argomenti scelti viene "tarato" verso le esigenze dei partecipanti stessi perché saranno i partecipanti che decideranno il grado di approfondimento degli argomenti in programma; inoltre, parte di ogni singola giornata di corso sarà dedicata al "dibattito aperto" al fine di far aderire al massimo la teoria dei concetti affrontati ad ogni singola realtà aziendale dei partecipanti. Grande rilevanza abbiamo dato alla scelta dei docenti che sono apprezzati professionisti formatori, ricercatori, consulenti aziendali e docenti universitari in grado, quindi, di coinvolgere il gruppo in dibattiti utili al confronto e alla crescita oltre che trasmettere un know how necessario alla moderna vita in azienda. Le lezioni vengono tenute all'interno di strutture di aziende leader del settore legno: questo dà al corso la caratteristica di essere itinerante e permette agli allievi di conoscere le diverse realtà aziendali ed incontrare i tecnici esperti di queste importanti ditte: infatti, presso tutte le sedi del corso viene organizzato un tech - tour informativo. Infolink: www.legnolegno.it 

IL VINO ITALIANO HA IL FIATO DELL'AUSTRALIA SUL COLLO PREOCCUPAZIONI E PROGETTI DELLE AZIENDE AL CONVEGNO DELL'UNIVERSITÀ SUL MERCATO VITIVINICOLO. INTANTO AGRARIA VARA UN CENTRO PER ELABORARE DATI FRESCHI E IL RETTORE ANNUNCIA NUOVE INIZIATIVE 
Firenze, 19 giugno 2003 - "Manca solo un anno alle Olimpiadi di Atene e non meravigliamoci se il fornitore ufficiale di vino sarà l'Australia". Evocato da Alessandro Costantini, direttore marketing della Ruffino, una delle aziende italiane più presenti sul ricco mercato Usa, il paradosso australiano ha gelato la platea, oggi, al convegno Il mercato internazionale del vino, tendenze e strategie promosso da Università e Provincia di Firenze a chiusura del terzo Master in management e marketing delle imprese vitivinicole. Carneade del settore fino a pochi anni fa, l'Australia ha clamorosamente bypassato la Francia sul mercato inglese e americano. Che la stessa Italia possa dunque finire per subire questo drammatico destino si sta facendo largo anche tra i nostri operatori che, a dispetto degli exploit entusiasmanti dell'ultimo decennio, stanno facendo i conti con competitor sempre più capaci e aggressivi. Sentirsi questi fiati sul collo sta provocando mea culpa e riflessioni a cascata a cominciare dalla Francia sotto shock, come ha raccontato Nathalie Guibert, direttrice del Laboratoire Management et Commerce International- Filiere Vin, dell'Università di Avignone. Riflessioni peraltro suggerite anche da Diuska Luppi, direttore del Consorzio del Marchio Storico Chianti Classico: "Per le nostre aziende", ha detto, "gli ultimi due ci hanno fatto risalire ai livelli di un anno fa anche negli Stati Uniti. Ma non c'è alcun dubbio che il settore debba dotarsi di strumenti e capitale umano adeguati. Altrimenti la concorrenza prima o poi avrà la meglio". La Ruffino, invece, per la prima volta da anni registra una flessione sul mercato americano. Secondo Costantini è il riflesso della crisi innescata dalle Twin Towers. "Ma ora", ha aggiunto, "c'è anche il super euro i cui effetti negativi si cominceranno a sentire probabilmente l'anno prossimo. Forse l'Italia potrà compensare i danni accaparrandosi quote di mercato della Francia boicottata dopo la guerra Iraq. Vedremo. Ma per uscirne dovremo rivedere varie cose, a cominciare dalla politica dei prezzi. Il vino italiano è decisamente sovrastimato e le nostre aziende troppo piccole e troppo poco strutturate per reggere l'impatto della concorrenza". L'agricoltura Toscana, ha ricordato Mario Lastrucci, assessore al settore alla provincia di Firenze, viene da un periodo di vacche grasse e anche in questo periodo di crisi ha registrato un Pil in aumento (+7,1). Ma non è affatto il caso di dormire sugli allori perché i trend possono invertire rotta assai rapidamente. L'investimento nel Master è importante proprio perché crea capitale umano decisivo. Temi ripresi dal Leonardo Casini, direttore del Master, e dal rettore Augusto Marinelli che hanno annunciato due nuove iniziative, una appena realizzata, l'altra in fase di progetto. Casini ha dato notizia della creazione presso la Facoltà di Agraria di un Centro per le analisi di mercato del settore vitivinicolo, uno strumento prezioso destinato a sopperire alla cronica mancanza di dati aggiornati di cui soffre non soltanto l'agricoltura. Marinelli, che da anni progetta una rete tra le tre università toscane, ha ammesso di non aver incontrato analoghi entusiasmi per dar vita a una facoltà di enologia. Ma ha spiegato di aver in programma in questi giorni una serie di incontri ad alto livello dai quali potrebbe scaturire importanti novità destinate a incrociarsi con esigenze del mondo imprenditoriale altrettanto importanti. 18 gli iscritti al master per un totale di 450 ore di lezione. 46 i diplomati dei due anni precedenti. Tutti hanno trovato ottimi impieghi. Tre le borse di studio da € 2.000 assegnate oggi a studenti del Master 2001-2002: Costanza Nosi, 30 anni di S. Casciano, laurea in economia, ora impegnata in ricerche, consulenze e docenza all'università; Cristina Santini, 26 anni di Prato, oggi al lavoro alla Fattoria Castello di Verrazzano e all'Accademia dei Georgofili; Giovanni Ascione, 38 anni di Cesena, economista che con altri due corsisti ha aperto uno studio di consulenze vitivinicole 

INTERACTION DESIGN A IVREA INVITA A VIVERE L'ESPERIENZA DEL DOMANI DAL 27 AL 28 GIUGNO.
Ivrea, 19 giugno 2003 - L'Interaction Design Institute Ivrea, associazione indipendente no-profit, gestisce un Master biennale in Interaction Design destinato a laureati in design, architettura, scienze della comunicazione, informatica o psicologia. Il primo ciclo biennale del Master in Interaction Design si conclude nelle giornate del 27 e 28 giugno con l'evento "L'esperienza del domani". La manifestazione si tiene presso la sede dell'Istituto in via Montenavale 1 a Ivrea (To) dalle 14.30 del 27 alle 17.30 del 28 giugno e prevede un ricco calendario di iniziative: mostre sui progetti realizzati dagli allievi, incontri e conferenze sul design per l'innovazione. L'interaction design, disciplina nata nella Silicon Valley da c ui si sta diffondendo nel contesto europeo, interpreta le tendenze attuali del design riferite alla tecnologia che influenza sempre di più lo stile di vita contemporaneo. La sua innovazione sta nella capacita' di progettare non solo dispositivi fisici ma anche servizi, che migliorano la nostra qualita' di vita. E' un'area del design che esplora gli oggetti e i servizi sotto il profilo della loro usabilità e che fa leva sul concetto cardine dell'interazione che essi hanno con l1individuo. Interaction design e' l'esperienza del domani, in cui la funzione e l'informazione convergono. Infolink: www.interaction-ivrea.it 

CORSO DI APPROFONDIMENTO SUL DIAMANTE CON ESAME FINALE
Milano, 19 giugno 2003. L'allievo dapprima seguirà il "Re delle Gemme" dal suo luogo di formazione a 200 km sotto la superficie terrestre, fino al banco del gioielliere, passando per la fase di estrazione, di commercializzazione e di taglio, per poi arrivare a comprendere tutte le varie caratteristiche tecnico-commerciali che compaiono su un certificato di analisi gemmologica. Successivamente verranno affrontati anche la distinzione tra diamante ed imitazioni, gli eventuali trattamenti a cui la pietra può essere sottoposta, compresi i più recenti e innovativi, per concludere con le caratteristiche dei diamanti sintetici. Questa corposa parte teorica verrà supportata da materiale didattico di elevata qualità, tra cui una ricca dispensa illustrata. Ma lo scopo di questo corso non è solo quello di fornire informazioni; grande rilevanza verrà data alla parte pratica in cui l'allievo, utilizzando strumentazione del tutto simile a quella presente nel laboratorio Cisgem, potrà imparare a rilevare tutte le principali caratteristiche tecnico-commerciali del diamante, analizzando molte pietre, il tutto sotto la supervisione degli analisti. L'esame finale, che avverrà l'ultimo giorno, avrà la funzione di verificare il corretto apprendimento delle nozioni da parte dell'allievo e si comporrà sia di un test pratico sia di uno teorico. Tre settimane consecutive, da lunedì a venerdì dal 30 giugno al 18 luglio 2003 Quota di partecipazione € 1.500, 00 + Iva Il corso si terrà in via delle Orsole, 4 - Milano (10:00-13:30/14:00-16:30). Infolink: www.cisgem.it/Inc.Diamante.htm 

NASCE A ROMA LA SCUOLA PER PARRUCCHIERI E TRUCCATORI CINEMATOGRAFICI 
Roma, 19 giugno 2003 - Partiranno in autunno i corsi per truccatori e parrucchieri cinematografici, rivolto a coloro che già operano professionalmente nel mondo dell'acconciatura, dell'estetica , del make up. La possibilità di acquisire specifiche professionalità necessarie per lavorare nel mondo del cinema, della televisione, del teatro, è subordinata ad una preparazione mirata, altamente qualificata e specifica, svolta da professionisti del settore che siano in grado di fornire nozioni teoriche e pratiche finalizzate a lavorare nel mondo dello spettacolo. Un invecchiamento, una trasformazione, una parrucca con il tulle da incollare sulla fronte, una acconciatura d'epoca, sono solo alcune delle tante esigenze del mondo del cinema, del teatro o della televisione. I corsi per truccatori e parrucchieri cinematografici saranno a numero chiuso (massimo. 16 allievi a corso). Questo per garantire una elevata qualità dell'insegnamento e la possibilità per i docenti di seguire in modo accurato ogni singolo allievo. Due tra i più prestigiosi professionisti cinematografici, non solo a livello nazionale, sono i responsabili dei corsi. Giancarlo De Leonardis - per il corso di parrucchiere cinematografico. Ha partecipato con il suo lavoro a più di 120 film internazionali. Alcuni titoli: Deserto Rosso di Michelangelo Antognoni, La Pantera Rosa di Blake Edwards, I Racconti di Canterbury di Pier Paolo Pisolini, Catch 22 di Mike Nichols, Il Marchese del Grillo di Mario Monicelli, L'Ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci, Hannibal di Ridley Scott, L'Exorcist the Beginning l'ultimo film di Paul Schrader. In questo corso sarà distribuito il primo libro didattico completo su questa professione. Walter Cossu - per il corso di truccatore cinematografico Opera da oltre quarant'anni nel cinema sia in produzioni nazionali che internazionali. Alcuni titoli di film in cui ha lavorato: l'Inchiesta di Damiano Damiani, Signori e Signore Buonanotte di Luigi Magni e Mario Monicelli, Cronaca di una Morte Annunciata di Francesco Rosi, La Vita è Bella di Roberto Benigni, Castle Keep di Sidney Pollak, Donne con le Gonne di Francesco Nuti. Nel campo dello spettacolo e della televisione è impegnato nella realizzazione di trucchi speciali con il Bagaglino. Per informazioni e iscrizioni : Federacconciatori Cna -Scuola Di Cinema - tel. 06 44188262 - 44188259 E-mail acconciatori@cna.it 

DIBATTITO SU: PRIMARIE A MILANO. COME? 
Milano, 19 giugno 2003 - I Cittadini per l'Ulivo della provincia di Milano promuovono un dibattito pubblico sul tema: "Primarie A Milano. Come?". L'incontro avrà luogo Lunedì 23 giugno alle ore 20.30 presso l'Auditorium S. Carlo, C.so Matteotti 14- Milano. Introduce Stefano Facchi, Relazione di Alberto Martinelli. Partecipano: Sandro Antoniazzi, Massimo Cacciari, Daria Colombo, Francesca Corso, Nando Dalla Chiesa, Michele Faglia, Carlo Monguzzi, Vincenzo Ortolina, Antonio Panzeri, Filippo Penati, Riccardo Sarfatti, Massimo Scalia, Mirella Strani, Nando Vertemati. 

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