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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Gennaio 2008
Politica
IL GRAN MUFTÌ DI SIRIA AL PARLAMENTO EUROPEO : SIAMO UN´UNICA CIVILTÀ, NO ALLE GUERRE DI RELIGIONE  
 
Strasburgo, 16 gennaio 2008 - Il Gran Muftì di Siria ieri al Parlamento europeo. L´aula ha accolto in seduta solenne il Gran Muftì di Siria che, accompagnato da un vescovo cattolico, ha sottolineato come tutti gli uomini facciano parte della medesima civiltà, che si esprime in diverse culture e religioni. Non credendo alla guerra Santa, ha evidenziato la sacralità della vita umana e la necessità di insegnarla nelle scuole e nei luoghi di culto. Rivolgendo un appello a difendere la pace, ha sostenuto che ebrei e musulmani vivrebbero in pace se frequentassero le stesse scuole. Aprendo la seduta solenne, il Presidente Hans-gert Pöttering si è detto onorato e felice di poter accogliere in Aula il Gran Muftì di Siria nell´ambito delle iniziative indette per l´Anno europeo del dialogo interculturale. Anno, ha sottolineato il Presidente, a cui il Parlamento europeo attribuisce «grande importanza». Si è infatti detto convinto che la convivenza pacifica di culture e religioni, nell´Ue e nel resto del mondo, «è possibile e necessaria». A suo parere occorre creare un ponte con l´altra sponda del Mediterraneo attraverso un dialogo costante e aperto che aiuti la comprensione reciproca. Il nucleo di questo dialogo, ha spiegato il Presidente, «è la tolleranza». Questa consiste nel poter esprimere le proprie opinioni, rispettando quelle degli altri. Nel sottolineare poi l´importanza dei valori comuni, come la dignità della persona e i diritti umani, il Presidente ha affermato che il Gran Muftì «è un sostenitore illustre dei diritti umani» e proviene da un paese, la Siria, in cui «diverse religioni vivono in pace». Prova ne è, ha concluso, che è venuto accompagnato dal Vescovo cattolico della Chiesa caldea Antoine Odo. Prima di prendere la parola, il Gran Muftì Ahmad Badr Al-din Hassoun ha stretto la mano al Vescovo e, alzando insieme le braccia hanno salutato l´Aula. Il Gran Muftì ha esordito salutando i deputati «nel nome del nostro Creatore che col suo spirito ci consente di vivere», aggiungendo che «siamo tutti creature di Dio, fratelli su questa terra». Ha poi sottolineato di essere originario della Siria per «volontà del cielo» e che Siria, Palestina, Libano, Israele e Giordania sono una «terra benedetta» da dove provengono Abramo, Gesù - «sia con lui la pace di Dio» - e Maometto. Il Gran Muftì si è detto particolarmente lieto di essere stato invitato a parlare di culture e non delle civiltà. Infatti, la civiltà umana è unica, costruita dall´uomo, ed è arricchita dalla molteplicità delle culture, per questo non si può parlare di «scontro di civiltà». La civiltà, ha proseguito, non si costruisce isolatamente «è una creazione collettiva»: coloro che hanno costruito le piramidi sono parte della nostra stessa civiltà, che poi si esprime in diverse culture e religioni. Queste, al contrario della civiltà, sono create da Dio. «Siamo tutti fratelli», ha proseguito, a prescindere dalla religione o dalla lingua. Bisogna quindi evitare che i giovani pensino «che "l´altro" sia un animale». Abramo, Mosé e Maometto provengono da un´unica religione e se la sharia, la legge, evolve col tempo ed è possibile che siamo diversi, «abbiamo un unico Dio cui siamo sottomessi, un´unica religione». «Non ci sarà una guerra Santa, perché non ci sono guerre sante; è la pace a essere Santa». Occorre quindi insegnare ai nostri figli, nelle scuole, nei templi, nelle chiese e nelle moschee, «che ciò che è veramente Santo è l´essere umano» e «i figli valgono tutti i luoghi santi del mondo». «Sia quindi maledetto colui che distrugge l´uomo, poiché mentre chiese e templi possono essere ricostruiti, non è possibile rendere la vita a chi è stato ucciso». Il Gran Muftì ha quindi rivolto un appello affinché la civiltà «non poggi su basi religiose, ma umane». La Terra, ha proseguito, «ha bisogno di pace» e non è possibile obbligare chiunque a adottare la propria religione. Facendo riferimento alla situazione in Palestina e agli appelli per la pace nella regione rivolti dal Papa, ha poi affermato che «se musulmani ed ebrei andassero nelle stesse scuole, vivrebbero in pace». Nel sottolineare poi le parole pacifiste del Presidente siriano Assad, ha affermato che «il vero vincitore è colui che porta l´altro ad essere suo fratello». Ha quindi sostenuto che «tutti - ebrei, cristiani, musulmani e laici - viviamo come un´unica famiglia, in un´unica casa». Nell´esortare gli eurodeputati - «rappresentanti il mondo intero» - a difendere la causa della pace e del diritto, ha aggiunto che «il mondo musulmano non può che aspirare alla pace». Nonostante «le ingiustizie che hanno creato tensione e estremismo . La religione non permette di uccidere, poiché deve portare pace e felicità». Per il Gran Muftì, inoltre, «sono gli uomini ad opprimere e non le religioni». Ha poi sottolineato che Strasburgo «è simbolo della pace» e «il miracolo del Xx secolo è l´Europa», che dopo aver conosciuto due guerre mondiali ed aver abbattuto il muro di Berlino senza versare una goccia di sangue, «si è riunificata». Il Gran Muftì ha quindi concluso invitando i parlamentari a tenere una seduta a Damasco, che quest´anno è Capitale della cultura araba. Si è quindi congedato invocando «la pace di Dio» sui deputati. L´aula gli ha tributato un caloroso applauso. . .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, AUTO PIÙ ECOCOMPATIBILI, BIOCARBURANTI ANCHE IN FORMULA 1: MODIFICARE LE PROPRIE REGOLE AFFINCHÉ POSSANO ESSERE PIÙ FACILMENTE APPLICATE TECNOLOGIE PIÙ RISPETTOSE DELL´AMBIENTE COME I BIOCARBURANTI, I MOTORI A QUATTRO CILINDRI E I MOTORI IBRIDI  
 
Strasburgo, 16 gennaio 2008 - Sottolineando il potenziale contributo del comparto auto europeo alla riduzione dell´inquinamento, il Parlamento europeo chiede incentivi alla rottamazione, tassazione basata sulle emissioni, obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni di Co2 (dal 2015), sensibilizzazione dei conducenti e migliori infrastrutture. Ma occorre anche promuovere un maggiore ricorso a biocarburanti e motori ibridi, pure in Formula 1, il miglioramento della qualità dei carburanti e l´aumento dei fondi per la ricerca. Il Parlamento europeo chiede inoltre di completare il mercato interno delle auto, dalla vendita alla riparazione, ma anche delle multe. Bisogna poi ridurre e semplificare la normativa, ed eliminare gli oneri burocratici, migliorare la sicurezza stradale, nonché garantire una leale concorrenza internazionale e l´accesso ai mercati esteri. Il Parlamento ha approvato con 607 voti favorevoli, 76 contrari e 14 astensioni la relazione di Georgios Chatzimarkakis (Alde/adle, De) che risponde alla posizione della Commissione in merito alle raccomandazioni sulle politiche e sulla normativa nel settore automobilistico per accrescerne la competitività, migliorare la sicurezza e la protezione dell´ambiente, formulate dal gruppo di alto livello Cars 21. I deputati sottolineano anzitutto che l´industria automobilistica dell´Ue rappresenta uno dei suoi settori economici più importanti, con una produzione annua di 19 milioni di veicoli e 2,3 milioni di addetti diretti e altri 10 milioni nell´indotto. Si compiacciono quindi della relazione finale di Cars 21 e della comunicazione della Commissione che, a loro parere, «indicano la direzione della futura politica nel settore dell´automobile». Incentivare la rottamazione e, dal 2015, ridurre le emissioni di Co2 - Un´ambiziosa politica di riduzione delle emissioni «avrà effetti positivi a livello mondiale in termini di riduzione delle emissioni legate ai trasporti» e le norme sulle emissioni inquinanti rappresentano «un reale successo poiché hanno portato ad autovetture molto pulite». Il Parlamento plaude quindi ai programmi della Commissione per ridurre le emissioni di Co2 delle autovetture e sottolinea che, per raggiungere questo scopo, lo strumento «più adeguato» è un approccio integrato che tenga conto di tutte le possibilità. Occorre quindi agire su infrastrutture, comportamento degli automobilisti, incentivi per favorire l´uso di automobili più pulite, biocarburanti e tecnologie dei veicoli. Per il Parlamento, peraltro, parallelamente all´introduzione di veicoli meno inquinanti, il miglioramento della qualità dell´aria «potrà avvenire solo attraverso un rinnovo più rapido del parco auto». Sono quindi necessarie misure finanziarie per incoraggiare i consumatori a sostituire le loro vecchie autovetture con veicoli meno inquinanti. Sollecita poi il Consiglio a raggiungere un accordo sulla proposta intesa a collegare le tasse sulle autovetture alle loro emissioni inquinanti, nella fattispecie quelle di biossido di carbonio. Il Parlamento chiede inoltre obiettivi ambiziosi «ma realistici» per la riduzione delle emissioni di Co2, ma sottolinea che quanto più questi saranno ambiziosi «tanto più lungo dovrà essere il periodo accordato all´industria automobilistica per adattarvisi». Nel ricordare che lo sviluppo di nuovi tipi di autovetture richiede dai cinque ai sette anni, chiede quindi alla Commissione di non fissare obiettivi obbligatori definitivi per le emissioni di Co2 prima del 2015. A partire da quella data, per i deputati, un obiettivo medio di 125g/km di emissioni di Co2 per le nuove autovetture «dovrebbe essere realizzabile», ma andrebbero fissati obiettivi a lungo termine «più ambiziosi» e modulati in funzione del peso dei veicoli. Il Parlamento chiede poi che le misure intese a ridurre le emissioni di Co2 pongano maggiormente l´accento sulla sensibilizzazione dei conducenti alle tecniche di guida economiche. Quest´opera di sensibilizzazione dovrebbe anche essere realizzata attraverso il miglioramento dell´indicazione dei dati relativi al consumo di carburante e sulle emissioni inquinanti. Ricordando che la riduzione delle emissioni di Co2 dalle automobili può essere più facilmente realizzata mediante la ristrutturazione dei sistemi di trasporto pubblico, chiede poi di stilare un inventario delle altre misure di carattere non tecnico applicate per ridurre la Co2 nell´Unione europea. Promuovere i biocarburanti, anche in Formula 1 - Accogliendo un emendamento dei Verdi, il Parlamento prende atto dell´intento della Commissione di fissare un obiettivo vincolante per i combustibili agricoli e la invita a sviluppare un sistema di certificazione «vincolante e completo», applicabile ai combustibili di origine agricola immessi nell´Ue. Ritiene inoltre che tali criteri debbano essere concepiti in modo da garantire un risparmio di gas serra di almeno il 50% lungo tutto il ciclo di vita rispetto ai combustibili convenzionali. Invita poi la Fia (Federazione Internazionale dell´Automobile) e altri soggetti partecipanti alla Formula 1 «a modificare le proprie regole affinché possano essere più facilmente applicate tecnologie più rispettose dell´ambiente come i biocarburanti, i motori a quattro cilindri e i motori ibridi». Sottolinea, peraltro, che per realizzare l´obiettivo di una maggiore utilizzazione dei biocarburanti e dell´idrogeno, «è urgente dare impulso alle necessarie reti locali che consentano l´approvvigionamento dei cittadini». Migliorare la qualità dei carburanti - I deputati esprimono apprezzamento per la rapida introduzione delle norme Euro-5 e Euro-6 per la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti dalle automobili private, ma sollecitano la Commissione ad adottare senza indugio «una proposta ambiziosa» per una norma Euro-vi relativa agli automezzi pesanti. In tale contesto, accolgono con favore la proposta di revisione della direttiva sulla qualità dei carburanti per «tener conto del ciclo di vita delle emissioni di gas serra riconducibili ai carburanti utilizzati per i trasporti stradali». Aumentare i fondi per la ricerca: auto elettriche e ibride - Il Parlamento chiede alla Commissione di adottare entro il 2012 una strategia per incrementare in modo significativo e sufficiente i finanziamenti a favore della R&s per il settore automobilistico, prestando particolare attenzione all´industria dell´indotto. Sollecita però gli Stati membri a subordinare qualsiasi aumento dei finanziamenti alla natura vincolante degli obiettivi di emissione di Co2. Per i deputati, unitamente ad automobili più efficienti sotto il profilo del consumo di carburante, è fondamentale l´introduzione di auto elettriche da città e, pertanto, sollecitano il sostegno alla ricerca e allo sviluppo delle necessarie tecnologie, «in particolare nel campo dei motori all´idrogeno, delle pile a combustibile o dei veicoli ibridi». Completare il mercato interno dell´automobile - Il Parlamento invita la Commissione a garantire un´adeguata attuazione in tutta l´Ue del regolamento sulla distribuzione di autoveicoli (esenzione per categoria) e sollecita misure per garantire una procedura di registrazione che renda più facile la vendita transfrontaliera, in particolare di automobili usate. Dovrebbe inoltre avanzare proposte relative alla creazione di un mercato interno per le componenti personalizzate e il tuning (quali pneumatici speciali, ruote e altre componenti per il tuning) e ricambi. La Commissione è invitata inoltre a promuovere un´effettiva concorrenza nel mercato dei servizi di assistenza post-vendita. In proposito, i deputati la sollecitano ad affrontare adeguatamente la questione della "libertà di riparazione" dei veicoli in tutte le nuove iniziative legislative, per garantire la libertà di scelta dei consumatori e la concorrenza sul mercato dei servizi di assistenza post-vendita. Allo stesso tempo dovrebbe intensificare la lotta contro l´importazione di ricambi per auto contraffatti. Migliorare la regolamentazione - Il Parlamento sottolinea l´importanza di eliminare ogni inutile burocrazia, compresa la duplicazione di regolamenti dovuta all´esistenza di convenzioni internazionali e invita quindi la Commissione a portare avanti il processo di semplificazione della normativa. Nel riconoscere che la normazione strategica «sia un essenziale elemento trainante della competitività», valuta positivamente l´intenzione della Commissione di sostituire 38 regolamenti comunitari con regolamenti Un/ece in vigore e di introdurre procedure di autocontrollo o metodi di prova virtuali. Anche perché, con circa 80 direttive e 115 regolamenti, quello dell´auto è uno dei settori attualmente più regolamentati dell´Ue. Rendere i trasporti stradali ancora più sicuri - Per ridurre le vittime dei trasporti stradali, il Parlamento sottolinea la necessità di un approccio integrato che contempli miglioramenti a livello della tecnologia dei veicoli, misure in materia di infrastrutture stradali, educazione e informazione ed interventi per assicurare il rispetto delle norme. D´altra parte, osservando che i sistemi di sicurezza addizionali potrebbero fare aumentare le emissioni di Co2, chiede di consentire ai costruttori di produrre, senza penalità, veicoli con livelli superiori di Co2 se tali emissioni aggiuntive derivano da misure di sicurezza Ue vincolanti. Nel ritenere che le luci di circolazione diurne non debbano essere obbligatorie in tutta l´Ue, i deputati invitano la Commissione a migliorare il regime transfrontaliero di ispezione dei veicoli e l´esecuzione delle contravvenzioni inflitte in un altro Stato membro. Preoccupati per l´impatto negativo dell´aumento della velocità dei veicoli, chiedono di rendere più rigorosi i requisiti relativi alla formazione dei futuri conducenti e introdurre disposizioni che prevedano corsi di aggiornamento periodici per i conducenti professionali. Garantire una leale concorrenza internazionale e l´accesso ai mercati esteri - Per i deputati una concorrenza sleale e le violazioni dei diritti della proprietà intellettuale minacciano la competitività dell´industria automobilistica europea. Nel sottolineare l´importanza di uno stretto partenariato con la Cina per lo sviluppo di un quadro regolamentare che offra condizioni omogenee, sottolineano quindi che «l´effettiva tutela dei diritti della proprietà intellettuale è un requisito essenziale per tale partenariato». Inoltre, ritengono estremamente importante che nel quadro dei negoziati in sede Wto si rendano quanto più possibile accessibili i mercati nei paesi terzi per i costruttori. D´altro canto, appoggiano l´intenzione della Commissione di negoziare nuovi accordi commerciali bilaterali, in primo luogo con i paesi asiatici, per migliorare le condizioni di accesso al mercato. Si dicono convinti che la conclusione di accordi bilaterali tra l´Ue e l´Asean, l´India e il Mercosur «sia importante per l´industria automobilistica». Nel quadro degli attuali negoziati per un accordo di libero scambio tra l´Ue e la Corea, il Parlamento sollecita la Commissione a far sì che tale paese sopprima tutti gli ostacoli non tariffari esistenti e dia maggiore attuazione ai regolamenti Un/ece. Al contempo chiede di prendere in considerazione una strategia volta a eliminare gradualmente le tariffe all´importazione dell´Ue con salvaguardie e raccomanda di collegarla alla soppressione delle barriere non tariffarie da parte coreana. . .  
   
   
INFORTUNI SUL LAVORO: PIÙ FONDI PER LA SICUREZZA NEI SETTORI A RISCHIO  
 
Strasburgo, 16 gennaio 2008 - Il Parlamento europeo sollecita una strategia europea per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro che attribuisca maggiore attenzione ai settori a rischio, come la siderurgia e l´edilizia, anche attraverso maggiori investimenti e il pieno ricorso ai fondi europei. Chiede anche una migliore applicazione del diritto Ue, sanzioni più severe, il rafforzamento delle ispezioni e misure di prevenzione. Ai lavoratori temporanei e atipici vanno garantite pari condizioni di sicurezza. Approvando con 598 voti favorevoli, 20 contrari e 23 astensioni la relazione di Glenis Willmott (Pse, Uk) sulla proposta della Commissione in merito a una strategia comunitaria 2007-2012 per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, il Parlamento sottolinea anzitutto che «la tutela del lavoro e della salute non solo contribuisce alla produttività, al rendimento e al benessere dei lavoratori, ma comporta anche risparmi per l´economia e l´intera società». Ricorda peraltro che, secondo le stime dell´Oil, nel 2006, nell´Unione europea, circa 167. 000 persone sono morte a seguito di un infortunio sul lavoro o di malattie connesse all´attività lavorativa, mentre la Commissione stima che ogni anno 300. 000 lavoratori subiscono un´invalidità permanente di gradi diversi. Il Parlamento si compiace quindi «dell´ambizioso obiettivo» della Commissione di ridurre in media del 25% il numero degli infortuni sul lavoro nell´Ue, ma ritiene importante disporre di misure mirate e corredate di un calendario e di impegni finanziari che possano quindi essere misurati e valutati. I deputati esortano poi la Commissione a prestare particolare attenzione, nell´ambito della sua strategia, «alle attività o ai settori particolarmente inclini al rischio (ad esempio, metallurgia, edilizia, elettricità, attività forestale, ecc. )». D´altra parte, ritengono che il forte accento posto sull´assistenza alle Pmi affinché soddisfino i loro obblighi in materia di salute e sicurezza «sia estremamente positivo». Visti gli elevati pericoli cui sono esposti i lavoratori dell´industria mineraria, dell´industria estrattiva, dell´industria siderurgica e della cantieristica, il Parlamento chiede agli Stati membri e alla Commissione di liberare risorse sufficienti per i necessari investimenti volti a garantire la salute e la sicurezza sul lavoro. Gli Stati membri sono inoltre invitati a prendere in considerazione l´adozione di incentivi finanziari per promuovere la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro: sgravi fiscali o preferenza accordata nell´ambito delle gare d´appalto ad imprese sicure e aziende certificate dal punto di vista della salute e della sicurezza, introduzione di un sistema "bonus-malus" nelle polizze di assicurazione e contributi per la sicurezza sociale, nonché incentivi finanziari per la sostituzione di attrezzature obsolete o non sicure. Il Parlamento invita poi la Commissione ad avvalersi appieno dei fondi comunitari esistenti (segnatamente il Fondo sociale europeo) per le questioni relative alla salute e alla sicurezza: prevenzione e sviluppo di una cultura della prevenzione, sensibilizzazione, formazione professionale, apprendimento lungo tutto l´arco della vita, riadattamento e reinserimento dei lavoratori a seguito di una malattia professionale o di un incidente sul lavoro. Nel sottolineare poi la necessità di accordare un´attenzione particolare alle Pmi, si dovrebbero destinare altri fondi comunitari (segnatamente quelli del 7° programma quadro di ricerca) e nazionali alla ricerca sulle malattie professionali. Per i deputati è della massima importanza garantire una migliore applicazione degli attuali strumenti legislativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. A loro parere, le misure da prendere in considerazione dovrebbero comprendere requisiti minimi per la qualità dei servizi di prevenzione e di ispezione sul lavoro, sanzioni più severe, una migliore valutazione dell´attuazione della normativa, lo scambio delle migliori prassi, il rafforzamento della cultura della prevenzione e dei sistemi di allarme preventivo, un maggiore coinvolgimento dei lavoratori sul luogo di lavoro e il rafforzamento del ricorso ad accordi di dialogo sociale. La Commissione dovrebbe inoltre ricorrere più diffusamente alle procedure di infrazione. Il Parlamento reputa poi che le ispezioni sul lavoro «costituiscano un fattore essenziale per l´attuazione della normativa sulla salute e la sicurezza» e chiede quindi agli Stati membri di fornire ai loro ispettorati nazionali personale e mezzi finanziari adeguati. Occorre inoltre aumentare il numero degli ispettori del lavoro (almeno 1 ispettore ogni 10. 000 lavoratori), migliorare la qualità del loro lavoro offrendo una formazione più multidisciplinare e concentrare le ispezioni su settori prioritari e su comparti e imprese ad alto rischio di incidenti e con elevati livelli di gruppi vulnerabili. I deputati riconoscono inoltre che la prevenzione «riveste un´importanza fondamentale» e invita quindi la Commissione ad attuare, nell´ambito della strategia, misure volte a garantire che i datori di lavoro riconoscano e si assumano le loro responsabilità prevedendo adeguati servizi di prevenzione in tutti i luoghi di lavoro. Occorre poi assicurare che le attività di prevenzione siano svolte per quanto possibile all´interno dell´impresa, garantire che il monitoraggio della salute vada di pari passo con la prevenzione e adattare sistematicamente al progresso tecnologico la legislazione relativa alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro. Il Parlamento esprime peraltro «grave preoccupazione» per l´incidenza «troppo elevata» di infortuni fra i lavoratori temporanei, a breve termine e scarsamente qualificati. Ricorda peraltro che una direttiva Ue attribuisce ai lavoratori interinali gli stessi diritti degli altri lavoratori per quanto concerne la salute sul lavoro, ma non prevede meccanismi specifici per l´applicazione pratica di questo principio. Chiede quindi alla Commissione di colmare urgentemente questa lacuna. Nel rilevare poi il numero crescente di contratti di lavoro atipici, ribadisce che le condizioni in essi contenute «non devono comportare dei rischi per la salute e la sicurezza». D´altra parte - con 306 voti favorevoli, 375 contrari e 10 astensioni - l´Aula ha soppresso un paragrafo che sottolineava come un «posto permanente» rappresenti «un contributo importante ai fini della salute e della sicurezza sul lavoro». I deputati invitano la Commissione a riesaminare le attuali procedure statistiche, in modo da individuare e misurare correttamente le malattie professionali, in particolare i tumori, al fine di stabilire obiettivi per la loro riduzione. Sottolineando poi la necessità di considerare la dimensione di genere nel trattare le questioni riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro, sostengono che la riabilitazione e la reintegrazione dei lavoratori dopo una malattia o un infortunio sul lavoro «sono essenziali». Infine, il Parlamento, chiede alla Commissione di avviare una revisione della direttiva Ue per promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento. Dovrebbe inoltre proporre un codice di condotta europeo sulla prevenzione delle infezioni associate alle cure sanitarie e modificare la direttiva sull´esposizione ad agenti cancerogeni per includervi le sostanze tossiche per la riproduzione, rivedere i valori limite vincolanti e stabilire nuovi valori limite per alcuni agenti non ancora inclusi nella direttiva. Occorre poi valutare l´opportunità di prevedere che tutti i nuovi edifici destinati ad essere luoghi di lavoro siano provvisti di impianti antincendio a pioggia (sprinkler). .  
   
   
ANKARA, DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELL’APCE: IL PROGRESSO DEMOCRATICO DEVE ESSERE CONSOLIDATO DA RIFORME COSTITUZIONALI E LEGISLATIVE  
 
Strasburgo, 16 gennaio 2008 – ´´Mi complimento con le autorità turche per l’importante impegno dimostrato nella continuazione delle riforme democratiche´´, è quanto ha dichiarato René van der Linden, presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce), al termine della visita ufficiale condotta in Turchia (Ankara e Konya) dal 13 al 15 gennaio 2008. ´´Le elezioni parlamentari e presidenziali del 2007 hanno confermato la stabilità della democrazia turca e hanno aumentato il carattere pluralistico e rappresentativo del Parlamento di cui fa parte un maggior numero di donne e di rappresentanti del Sud Est della Turchia´´, ha affermato il Presidente. ´´Ciò nonostante, è necessario continuare i dibattiti in merito all’abbassamento della soglia del dieci per cento per il Parlamento, la più alta in Europa´´. ´´Le riforme democratiche devono essere consolidate attraverso opportuni provvedimenti costituzionali e legislativi, così come sollecitato dall’Assemblea in occasione della chiusura della procedura di verifica nel 2004´´. ´´In particolare, queste misure devono consolidare le garanzie a tutela della libertà di espressione e religione, l’indipendenza della giustizia e la lotta alla corruzione; devono inoltre agevolare l’istituzione di un efficace ufficio del Difensore Civico´´. Van der Linden ha sollecitato le autorità turche a modificare l’Articolo 301 del Codice Penale al fine di renderlo conforme agli standard del Consiglio d’Europa. ´´L’impegno dimostrato dal Presidente della Turchia al fine di progredire in tal senso – impegno dichiarato di fronte l’Assemblea a Strasburgo, nell’ottobre del 2007 - è un incoraggiamento´´, ha affermato van der Linden. Proseguire il processo di riforma è il modo migliore per ottenere dei progressi nei negoziati di adesione alla Ue, ha continuato il Presidente. ´´Se la Turchia adempie ai suoi impegni democratici, la Ue dovrà mantenere le sue promesse in merito all’ingresso della Turchia nell’Unione´´. Il Presidente dell’Apce ha invitato la Turchia a ricorrere al pieno potenziale del Consiglio d’Europa e dei suoi strumenti, inclusa ´´l’expertise´´ della Commissione di Venezia. "In quanto paese democratico e musulmano, la Turchia svolge un ruolo indispensabile nella promozione del diaologo interreligioso e interculturale. Questo è stato dimostrato dall’iniziativa congiunta del Primo Ministro della Turchia e del Primo Ministro della Spagna relativa ad ´´un’alleanza delle civiltà´´, il cui forum si sta attualmente svolgendo a Madrid. Il Consiglio d’Europa e l’Assemblea, radunando i rappresentanti delle diverse culture e religioni, costituiscono i partner naturali di questa ´´Alleanza´´. Inoltre, il Presidente dell’Apce ha sottolineato il potenziale dell’Assemblea nel contribuire ad una soluzione per la questione di Cipro. Van der Linden ha ricordato l’incontro storico dei leader religiosi di entrambe le comunità - tenutosi sotto il suo auspicio nel febbraio 2007 - ed ha inoltre affermato che l’Assemblea è l’unica istituzione europea ad associare, nel suo lavoro, i rappresentanti eletti nella comunità turco-cipriota. Questo rappresenta un esempio concreto del contributo dell’Asseblea. "Ho scelto la Turchia per la mia ultima visita ufficiale in qualità di Presidente dell’Apce per sottolineare l’importanza di questo paese per il futuro dell’Europa. La Turchia avrà un ruolo sempre più importante in termini economici e geopolitici ed è nell’interesse di tutti avere la Turchia come partner ancorato ai valori europei" ha concluso van der Linden. Durante la visita, van der Linden ha incontrato ad Ankara: il presidente della Repubblica, Abdullah Gül; il presidente della Grande Assemblea Nazionale, Köksal Toptan; il ministro dell’Economia, Mehmet Şimşek; il presidente della Commissione di Armonizzazione della Ue, Yaşar Yakış, e il presidente della Commissione per gli Affari Esteri, Murat Mercan. A Konya, van der Linden ha incontrato il Governatore e il Sindaco. .  
   
   
IL MONEYVAL PUBBLICA IL RAPPORTO SULLA POLONIA NEL QUADRO DEL 3° CICLO DI VALUTAZIONE  
 
 Strasburgo, 16 gennaio 2008 – Ieri il Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa (Comitato di esperti per la valutazione delle misure contro il riciclaggio di denaro e contro il finanziamento del terrorismo) ha pubblicato il rapporto sulla Polonia nel quadro del Terzo Ciclo di valutazione. Tale rapporto analizza l’applicazione delle norme internazionali ed europee nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo (Lab/cft) e valuta in che misura la Polonia sia in conformità con le 40 + 9 raccomandazioni del Gafi. Il rapporto include inoltre un piano d’azione volto a migliorare il sistema polacco Lab/cft. Di seguito, le principali conclusioni del rapporto di valutazione: Al momento dell’ultima visita in Polonia (aprile 2002), le autorità polacche hanno rilevato una sola condanna per riciclaggio di denaro. In seguito alle modifiche apportate nella definizione del reato di riciclaggio di denaro, il numero di procedimenti giudiziari e di condanne in tale ambito è aumentato notevolmente (76 condanne, in base all’articolo 299, paragrafo 1 del Codice Penale tra il 2003 e il 2005). La responsabilità penale è stata estesa alle persone giuridiche e possono essere applicati diversi tipi di sanzione anche se questa nuova disposizione non è stata ancora mai applicata. Il sistema giuridico polacco non prevede un reato a parte per il « finanziamento del terrorismo »; di conseguenza, tale comportamento rientra nella definizione di sostegno e incoraggiamento di « un atto di terrorismo ». La Polonia ha avviato recentemente una procedura legislativa volta ad introdurre, nel Codice Penale, il reato di «finanziamento del terrorismo ». Il quadro giuridico relativo ai provvedimenti provvisori e alla confisca è notevolmente migliorato dall’ultima valutazione. Attualmente le disposizioni relative alla confisca prevedono, in alcuni casi, il rovesciamento dell’onere della prova e, in caso di transazione volta ad evitare la confisca, è prevista la reversione della proprietà a favore delle autorità polacche. L’unità polacca per la raccolta di informazioni finanziarie (ispezione generale delle informazioni finanziarie) è l’organo centrale del sistema polacco di Lab/cft; l’unità esamina numerosi rapporti di transazioni (operazioni apparentemente sospette o eccessivamente elevate). Dal momento che le banche sono i principali enti tenuti a presentare dichiarazioni, è necessario intensificare gli impegni per la sensibilizzazione di alcuni attori finanziari (in particolare gli uffici di cambio) nonché delle attività e professioni non finanziarie (Dnfbp) - in particolare i casinò - al fine di spiegare in dettaglio il concetto di sospetto. In pratica, l’identificazione dei clienti è generalmente conforme alle norme internazionali. Tuttavia, la principale difficoltà deriva dal fatto che diversi elementi chiave della procedura di vigilanza relativa alla clientela – elementi definiti nelle raccomandazioni del Gafi – non trovano sufficiente riscontro nella legge o nei regolamenti. Inoltre, le istituzioni finanziarie non sono legalmente tenute a prendere ragionevoli misure per determinare la persona fisica che, infine, possiede o controlla un cliente e/o la persona per conto della quale viene effettuata una transazione («beneficiario effettivo»). · Nonostante esistano delle procedure a tutela di una certa trasparenza finanziaria, sembra non ci sia stata un’attenta analisi dei rischi relativi agli organismi a scopo non di lucro per ciò che attiene ad eventuali abusi volti a finanziare azioni terroristiche. La Polonia è il 13° paese esaminato nell’ambito del 3° ciclo di valutazione. Il rapporto è stato adottato in occasione della 23ª riunione plenaria del Moneyval (Strasburgo, 5-7 giugno 2007). Il Moneyval seguirà l’attuazione delle raccomandazioni nel quadro della sua procedura di rapporti di verifica. Secondo tale procedura, tutti i paesi membri devono informare il comitato in merito alle azioni adottate alla luce del rapporto di valutazione reciproca un anno dopo la sua adozione. Il rapporto è disponibile al seguente indirizzo: www. Coe. Int/moneyval .  
   
   
CONFERENZA SULL´INTERCULTURALITÀ A LUBIANA  
 
Lubiana, 16 gennaio 2008 - Si è svolta a Lubiana una conferenza su "Il dialogo interculturale come valore fondamentale dell´Ue", con la partecipazione del commissario per l´Istruzione e la Cultura dell´Ue, Jan Figel, del ministro della Cultura sloveno, Vasko Limoniti, e del commissario europeo alla Scienza e Ricerca, Janez Potocnik. Secondo il sito web del Governo sloveno, i tre rappresentanti hanno concordato che le nazioni d´Europa devono superare lo stadio di mera coesistenza e diventare società interculturali. "Vogliamo andare oltre la società multiculturale dove le culture e i gruppi semplicemente coesistono l´uno accanto all´altro, dove vivono vite parallele. Abbiamo bisogno di diventare società interculturali", ha detto Figel. Il commissario europeo si è detto felice che il primo evento della Presidenza slovena sia stato dedicato alla cultura. La Commissione europea investirà una considerevole somma in progetti riguardanti il dialogo interculturale, nei prossimi anni. Più di 700 programmi, del valore di 10 milioni di euro, inclusi nel programma Europa per i Cittadini di quest´anno riguardano il dialogo interculturale. .  
   
   
SLOVACCHIA, UN AIUTO ALLE IMPRESE LOCALI  
 
Bratislava, 16 gennaio 2008 - Secondo un rapporto sul clima imprenditoriale condotto dal ministero dell´Economia, i cambiamenti in Slovacchia negli ultimi anni sono stati significativi e hanno condizionato le società slovacche in modo positivo. Sono stati indicati come sviluppi decisivi per il miglioramento del clima per gli investimenti dello scorso anno sia la nuova legge sugli appalti, sia l´abolizione del lavoro nero fornito da familiari. Un´altra normativa importante, su cui informa Informest, adottata nel 2007, è stato il nuovo Codice del Lavoro. Il ministro slovacco non ha fornito una stima sul suo impatto nell´ambiente imprenditoriale, tuttavia altre ricerche hanno dimostrato che è stato negativo. Secondo il rapporto slovacco, i maggiori problemi per le società sono rappresentanti dagli alti contributi per la sicurezza sociale e il carico amministrativo, la scarsa applicazione delle norme, la corruzione e una base legislativa instabile. Una problematica minore è costituita dalla mancanza di una strategia coerente per il supporto delle piccole e medie imprese, tuttavia il rapporto sottolinea che questa sarà elaborata entro la fine dell´anno. .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI NOVEMBRE 2007  
 
Roma, 16 gennaio 2008 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di novembre 2007.
Fabbisogno del settore statale del mese di novembre 2007
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 41. 976
Spese 46. 411
di cui: spesa per interessi 8. 331
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -4. 435
Copertura
Totale 4. 435
Titoli a breve termine -848
Titoli a medio-lungo termine -5. 269
Titoli esteri 489
Altre operazioni (1) 10. 063
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. Roma, 15 gennaio 2007 Ore, 17,35 In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito (Collegamento a sito esterno http://dsbb. Imf. Org). .
 
   
   
UNICREDIT: RISULTATI DELL´INCONTRO TRA PROFUMO, CUFFARO E PUGLISI BDS A SUPPORTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL´ISOLA  
 
Milano, 16 gennaio 2008 - Durante l´incontro svoltosi stamattina nella sede di Unicredit in un clima sereno tra l´Amministratore Delegato Alessandro Profumo, il Governatore della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro e il Presidente della Fondazione Banco di Sicilia Giovanni Puglisi è stato verificato il comune interesse ad avere un Banco di Sicilia leader dell´operatività nell´Isola al servizio della crescita dell´economia siciliana e solidamente inserito nel Gruppo Unicredit con le sue regole di governance. Al fine di sviluppare una evoluzione operativa che consenta di rasserenare il clima, ci si sta adoperando per realizzare soluzioni non traumatiche. Si è inoltre concordato di: riscrivere la convenzione tra la Regione Siciliana e Unicredit, mantenere per la Regione la facoltà di indicare i Consiglieri in propria rappresentanza, rivedere in aumento le facoltà creditizie a supporto della imprenditorialità siciliana e creare – insieme alla Fondazione Banco di Sicilia - un osservatorio socio-economico sull´Isola. .  
   
   
BDS: CUFFARO, "DA INCONTRO MISURE A TUTELA DEL BANCO DI SICILIA E DEI SICILIANI"  
 
Palermo, 18 gennaio 2008 - - Il presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, al termine dell´incontro avuto a Milano con l´amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo, incontro al quale ha partecipato anche il presidente della Fondazione del Banco di Sicilia Gianni Puglisi, ha voluto esprimere la sua soddisfazione per l´esito della riunione, "svolta in un clima di grande serenità- ha detto il governatore - e nel corso della quale sono state adottate importanti misure a tutela del patrimonio del Banco e dei propri clienti". Secondo Cuffaro "le soluzioni non traumatiche e consensuali adottate pggo a Milano, vanno nella direzione da tutti auspicata di un rasserenamento del clima e confermano il ruolo del Banco di Sicilia quale realtà importante e imprescindibile al servizio degli imprenditori e dei siciliani tutti". Entrando nel merito delle decisioni prese, il presidente della Regione esprime grande soddisfazione per la conferma della convenzione stilata tra Regione e Unicredit, "un patto - dice Cuffaro - che per i prossimi anni regolerà modalità e impegni reciproci, rivedendo in aumento facoltà creditizie a supporto delle imprese siciliane". La facoltà di credito del Banco nei confronti dei propri clienti passerà infatti da 3 a 7 milioni di euro. “Inoltre, Unicredit - spiega il governatore - si è impegnata a reimpiegare in Sicilia risorse almeno pari a quelle raccolte sul territorio, un impegno che dimostra la volontà dei vertici dell´istituto di collaborare allo sviluppo del territorio e alla crescita delle imprese siciliane". Sarà oltretutto istituito un Osservatorio Socio-economico che col contributo della Fondazione analizzerà le dinamiche del mercato e dell´economia in Sicilia e farà da supporto a imprese e investitori, una sorta di rilancio in grande stile del Centro Studi del Banco: "Tutti impegni - ha dichiarato Cuffaro al termine dell´incontro - che fanno pensare che ci siano tutte le condizioni affinché Regione e Fondazione restino azionisti stabili di Unicredit: il Banco di Sicilia è un pezzo di Unicredit e noi siamo felici che lo sia". L´intesa raggiunta a piazza Cordusio prevede anche che la Regione Siciliana manterrà la facoltà di indicare i consiglieri del Banco di Sicilia di propria rappresentanza, " i pesi all´interno del Banco - ha detto Cuffaro - rimangono quelli attuali e non abbiamo negoziato niente di più di quanto già non fosse noto". Il presidente della Regione ha infine ringraziato l´Ad di Unicredit Profumo "per averci dato le giuste risposte in tema di tutela del patrimonio, di professionalità interne e di garanzie nei confronti delle imprese siciliane". .  
   
   
ANTONIO LIROSI NOMINATO “MISTER PREZZI”  
 
Rieti, 16 gennaio 2008 – Il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini, esprime compiacimento per la nomina di Antonio Lirosi, ex commissario straordinario della Camera di Commercio di Rieti, al ruolo di primo “Mister Prezzi”, una figura istituita dalla Finanziaria 2008 per vigilare sugli “aumenti selvaggi” e più in generale per riferire le dinamiche e le eventuali anomalie dei prezzi al ministro dello Sviluppo economico. È quest’ultimo che provvede poi, ove necessario, alla formulazione di segnalazioni all’Autorità garante della concorrenza e di proposte normative, anche nell’ambito della legge annuale per la promozione della concorrenza e la tutela dei consumatori. L’attività di Lirosi - nominato ieri “Garante per la sorveglianza dei prezzi” dal presidente del Consiglio Romano Prodi su proposta del ministro Pierluigi Bersani e di cui Regnini ha sottolineato “l’elevata competenza dimostrata sia quale capo del Dipartimento per la regolazione del mercato del ministero per lo Sviluppo economico sia nell’ambito dell’esperienza camerale reatina” - si interfaccerà in maniera continua con quella delle Camere di Commercio e, in particolare, dei loro “Uffici Prezzi”, che ricevono segnalazioni e verificano le dinamiche concernenti le variazioni dei prezzi di beni e servizi praticati ai consumatori finali. “Mister prezzi” dovrà sovrintendere alla tenuta ed elaborazione delle informazioni richieste agli uffici prezzi delle Camere di commercio, all’Istat, ai competenti uffici del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nonché, quanto ai servizi di pubblica utilità, alla Presidenza del Consiglio dei ministri, e dovrà renderle note, anche in forma comparata e telematica, avvalendosi del “Portale delle imprese” gestito in rete dalle Camere di commercio. .  
   
   
ASSO CONSULENZA: LA VOLATILITÀ È DESTINATA, NEL LUNGO PERIODO, A SALIRE ULTERIORMENTE  
 
Milano, 16 gennaio 2008 - Osservatorio Finanziario - Volatilita´ S´era scritto le ultime volte: "La volatilità è destinata, nel lungo periodo, a salire ulteriormente, con obiettivi comunque superiori ai 40p entro il 2008. Tuttavia, su una scala temporale più breve, sin al 1° trimestre 2008, la stessa non dovrebbe portarsi granché oltre le attuali soglie (tra i 20 e i 30p) ed in tempi ancor più brevi dovremmo vederla spesso sotto i 20p, a dispetto di alcune "scosse" d´assestamento che potrebbero sempre far sentire la propria influenza. Dovremo comunque abituarci a convivere con mercati a volatilità molto più alta del recente passato e proprio per questo sarà bene non farsi troppe illusioni. "_ E sarà bene non farsene del tutto, giacché tutti i cicli sono ormai entrati in fibrillazione (il giallo apparso in consolle di sintesi è proprio lì a dimostrarlo!): tanto il ciclo di lungo che quello di breve sono ormai in fase rialzista ancorché fase 1 non sia particolarmente solida. Sul medio, invece, non ci siamo ancora: fase 8 è fase da cui è possibile invertire al rialzo, ma se la volatilità si mantiene sugli attuali livelli (alta, sì, ma non altissima) è difficile che possa accadere prima del prossimo trimestre. Vedremo. Mercati Azionari - "E´ il ciclo di medio dei diversi mercati azionari che mostra difficoltà nel riprender la retta via (come conferma il Msci World). Difficile pensare che il quadro possa tornar al bello in tempi brevissimi, non dimenticando, però, come la Fase 6 (quella occupata dal ciclo di medio, N. D. R. ) sia solitamente da considerarsi ad alto rischio ed altissimo rendimento . "_ Al momento si resta ancor all´alto rischio: dell´altissimo rendimento, infatti, non solo non v´è alcuna traccia, ma non v´è neanche il lontano sentore. E´ ben vero che fase 8 di breve è fase che non lascia più molto tempo all´attuale spinta al ribasso, ma da qui a trarne conclusioni ottimistiche ce ne corre. Vedremo settimana prossima se si potrà dir qualcosa di più a tal proposito. Per quel che riguarda, invece, Bombay e Mosca, beh. A noi sembra un po´ strano che due mercati tanto periferici possano farsi carico dei problemi del mondo. Al massimo possono farsi carico dei problemi dei gestori (che li tengono in piedi solo per dimostrar la validità di certi prodotti ampiamente pubblicizzati, vd. Bric: sui mercati "bambini" si può far ciò che è impossibile su quelli adulti, vd. S&p500). Settori - Quando le cose vanno male s´usa sempre il solito protocollo: "Comprare Farmaceutici e Utilities ". I Telefonici , in realtà, sono da qualche anno un po´ un ibrido (spesso più vicini ai tecnologici che non alle utilities), ma hanno buoni flussi di cassa e, se non fanno acquisizioni o scelte sbagliate, qualcosa da mangiare, lì, si trova sempre. Il settore Farmaceutico, in questo momento, parrebbe il più gettonato (giacché i prezzi sono storicamente alquanto bassi), ma il quadro tecnico complessivo è ancor debole, seppur il ciclo di medio in fase 2 (fase solitamente tra le più solide) potrebbe garantire quella tenuta dei corsi in grado di consentire anche agli altri cicli di portarsi definitivamente sulla retta via. Una considerazione, tuttavia, non può esser sottaciuta: i settori che oggi salgono, lo fanno solo per debolezza altrui. Non di certo per forza propria. Valute - Il Dollar Index ha ormai toccato il fondo e, presto o tardi, dovrebbe assumere un aspetto più attraente, ma pensare che possa esser proprio il dollaro a salire sul trono lasciato vacante dall´euro non ha oggi gran senso. Ad ogni buon conto, parrebbe finalmente partita l´inversione al rialzo del dollaro. Intendiamoci, le attuali probabilità di successo son così modeste che non servirebbe a nulla costruir castelli in aria, tuttavia è ben vero che siamo solo all´inizio di un movimento che potrebbe durare ancor a lungo e che nel lungo periodo anche tali probabilità potrebbero aumentare e non poco. La vera partita, secondo noi, si gioca tutta qui (il resto, infatti, è solo conseguenza) e noi continuiamo a credere nell´inversione al rialzo tanto del ciclo di medio quanto di quello di lungo periodo. Obbligazioni - Il quadro è di gran conforto (cosa che il sottoscritto non aveva mai detto in precedenza. ): se qualcuno avesse obbligazioni, pertanto, non dovrebbe venderle. Ben diverse, però, son le cose se qualcuno dovesse acquistarle. Noi non lo suggeriremmo. E´ vero, il ciclo di medio è in una fase rialzista tra le più solide ed il ciclo di lungo, anche solo per trascinamento, s´è un po´ ripreso a propria volta. Tutto vero, certo, ma la volatilità ha preso ad abbracciare anche questo comparto (solitamente esente da tali pericoli) e noi preferiremmo attendere prima di dir qualcosa di particolarmente importante. Nel frattempo, l´annunciato sorpasso del T-bond ai danni del Bund è venuto concretandosi: in termini di prezzo, in termini di struttura dei diversi percorsi, in termini di probabilità di successo. E´ vero però che il quadro del Bund s´è fatto oggi ancor più confortante di quanto fosse prima. La prossima settimana potremmo assistere ad un ulteriore allungo verso fase 2. Vedremo. . .  
   
   
OPERAZIONI IN DERIVATI DEL COMUNE DI MILANO: AL VIA LA VALUTAZIONE FINANZIARIA  
 
Milano, 16 gennaio 2008 - Entro la fine della prossima settimana – secondo quando confermato in aula a seguito di una richiesta formale del gruppo consiliare del Pd - la Commissione Bilancio darà inizio all’iter di valutazione economica delle operazioni in derivati poste in essere dal Comune di Milano. In base agli accordi raggiunti dalle forze di maggioranza e minoranza, si procederà alla nomina di un collegio di valutazione tecnico/finanziaria incaricato di effettuare una stima dei valori di mercato (mark to market) dei contratti in derivati in essere e sottoscritti negli ultimi tre anni. Il collegio di valutazione sarà composto da 3 esperti di provata competenza tecnica nel settore: uno indicato dalla maggioranza, uno dalla minoranza, ed uno scelto di comune accordo tra le parti. “Esprimiamo soddisfazione per l’avvio dei lavori della Commissione Bilancio sul tema dei derivati", dichiarano Corritore e Spirolazzi, Consiglieri del Pd – Auspichiamo che la decisione di procedere ad una stima condivisa delle operazioni poste in essere, da noi richiesta da tempo per ragioni di trasparenza nei confronti dei cittadini, possa costituire l’inizio di un confronto approfondito e collaborativo in un ambito – quello dell’utilizzo dei prodotti derivati – complesso e delicato per i suoi impatti sui bilanci del Comune”. .  
   
   
IL MIRAGGIO DEL TRASFERIMENTO GRATUITO DEL MUTUO. QUALI LE POSSIBILITÀ PER SALVARSI DAL CARO MUTUO?  
 
Roma 15 gennaio - È on line la nuova inchiesta del portale della Regione Lazio dedicato ai Consumatori (www. Portaleconsumatore. It). Nessuna commissione o onere a carico del cliente dice la legge Bersani, e la Finanziaria 2008 ribadisce, ma per chi vuole trasferire il mutuo a costo zero da un istituto di credito a un altro, per beneficiare di tassi e condizioni migliori, deve fare i conti con gli oneri notarili e altre spese. Tra gli istituti di credito interpellati dal Portale consumatore sulle misure varate per la surroga, tre colossi del mercato prendono tempo. Nonostante la norma (n° 40/2007) sia in vigore già dall´aprile 2007, le banche non sono ancora in grado di offrire prodotti ad hoc. Unicredit, Bnl e Intesa-sanpaolo dichiarano di essere ancora ferme: stanno definendo le condizioni della portabilità del mutuo alla luce delle indicazioni ribadite dalla Finanziaria. Più veloci, Banca Sella e Ing Direct si dicono pronte alla surroga, ma tra i costi a carico del cliente continuano a contemplare le spese notarili. Ad alimentare la confusione contribuiscono le proposte di Monte dei Paschi di Siena e Carige, che prevedono persino le spese di istruttoria, non ammesse nella procedura di surroga. La nuova inchiesta del Portale consumatore, consultabile sul web, non si è fermata qui, perché un´ancora di salvezza ci deve pur essere per le 530mila famiglie, che secondo il Censis sono a rischio insolvenza. Fortunatamente, tra le altre possibilità di cambiare un mutuo diventato troppo costoso, qualcosa si muove. Sul fronte della rinegoziazione, vale a dire la modifica del tasso e della durata del prestito allo scopo di ridurre la rata, restando con la stessa banca, si moltiplicano le adesioni all´appello lanciato da Cittadinanzattiva nei mesi scorsi. Dopo Unicredit e Monte dei Paschi di Siena, che per primi hanno annunciato la rinegoziazione senza spese per i loro clienti, si sono mossi in questa direzione numerosi altri istituti. L´operazione è senza costi. Inoltre, un mutuo può essere sostituito. Sono stati, così, selezionati 8 mutui di sostituzione tra i più convenienti. Questo prodotto è studiato ad hoc per trasferire il prestito a una nuova banca e consente di modificare non solo la durata e il tipo di tasso, ma anche l´importo del finanziamento. «La surroga potrebbe essere un aiuto importante per le numerose famiglie che si trovano ad affrontare rate altissime, così come l’istituzione di un fondo di solidarietà, previsto dalla finanziaria 2008, che dà la possibilità di sospendere, fino a un massimo di 18 mesi, il pagamento delle rate del prestito a chi si trova in particolare difficoltà economica - commenta, Mario Michelangeli, assessore alla Tutela dei consumatori, che prosegue - È necessario affrontare il problema legato all’emergenza abitativa in maniera concreta, magari investendo di più nell’edilizia pubblica, prevenendo situazioni al limite come quella della forte pressione economica che tante famiglie sono costrette a fronteggiare ogni mese per le rate del mutuo». .  
   
   
IPR: BATTELLINO, APPROVAZIONE LEGGE ASSOCIAZIONI SEGRETE E APPARTENENZA ALLA MASSONERIA  
 
Trieste, 16 gennaio 2008 - Perché la Regione Friuli Venezia Giulia ha approvato in tempo record la legge che toglie l´obbligo di indicare, negli incarichi pubblici, la propria appartenenza alla massoneria? A chiederselo è la consigliera Alessandra Battellino, presidente del gruppo consiliare Intesa per la Regione, la quale tra l´altro aggiunge: "Si può pensare che sia stato per ottemperare ad un obbligo dettato dalla Corte europea dei diritti dell´uomo, ma forse non sbaglia anche chi ritiene che l´urgenza sia dovuta a pressioni esterne. La lotta alle discriminazioni, nessuna esclusa, va certo fatta, ma senza rischiare, come è avvenuto, di colpire la trasparenza negli incarichi pubblici". Nulla contro la legge, solo che - conclude la consigliera - intervenendo al posto dello Stato, la Regione ha tolto spazio a leggi molto più urgenti per i cittadini. .  
   
   
INCONTRO REGIONE MARCHE-PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI  
 
Roma, 16 gennaio 2008 - E` stata una riunione estremamente positiva, quella che si e` tenuta, ieri, a Palazzo Chigi, tra la delegazione marchigiana - guidata dal presidente della Regione, Gian Mario Spacca ´ e il presidente del Consiglio, Romano Prodi. All´incontro hanno partecipato anche i ministri Livia Turco e Antonio Di Pietro, il sottosegretario Enrico Letta, il vice presidente della Regione, Luciano Agostini, i vertici marchigiani di Anci, Upi, Uncem (Fabio Sturani, Palmiro Ucchielli, Maria Assunta Paci), il presidente dell´Inrca, don Vinicio Albanesi; il sindaco di Macerata, Giorgio Meschini. Spacca ha invitato il presidente Prodi a visitare prossimamente le Marche. Tra i problemi affrontati, va segnalata la realizzazione della Fano-grosseto, che la Regione considera una arteria strategica anche per consentire quello sviluppo turistico a cui le Marche aspirano. Prodi ha convenuto che l´arteria sia strategica e che occorre ´andare avanti´, mettendo al bando ogni dubbio. Il ministro Di Pietro si e` gia` impegnato ad attivare un project financing, essendoci un accordo di massima sul tracciato tra le Regioni interessate (Marche, Umbria, Toscana). Il project financing riguardera` l´intero tracciato dell´infrastruttura, con il 50% degli oneri in quota pubblica e il 50% in quota privata. Se il percorso del project non risultasse possibile, il ministro Di Pietro ha assicurato ´che se ne fara` carico il Governo, partendo dal lotto 4´. Questo impegno e` stato confermato da Prodi, che ha detto di condividere le preoccupazioni espresse da Spacca circa il gap, in termini di infrastrutture, per una regione che rappresenta un modello di sviluppo. Spacca ha ribadito come le Marche siano la prima regione in Italia e tra le prime 15 nell´Ue per specializzazione produttiva; abbiano 9 poli produttivi tra i primi 50 nazionali; ma nessun piazzamento tra i primi 50 sistemi locali infrastrutturali, nella graduatoria stilata dallo stesso Ministero. Sempre sul fronte delle infrastrutture, e` stato ribadito che tra poco si conosceranno i risultati della gara per l´uscita ad ovest del Porto di Ancona: un´opera che garantisce il consolidamento del polo logistico di Ancona, Porto-aeroporto-interporto. Sull´agenzia della terza eta` nelle Marche, si procede come da programma: e` in dirittura d´arrivo la firma del Protocollo tra Regione e Ministero della Salute che stabilisce la partenza effettiva della struttura, la quale dovra` garantire una politica a 360 gradi per gli anziani, favorendo la ricerca, quindi non solo sulla cura e l´assistenza delle patologie, ma soprattutto sugli stili di vita e il tempo libero. L´obiettivo e` quello di promuovere la ´longevita` attiva´, o l´invecchiamento attivo degli anziani, come lo ha definito il ministro Turco, con tutti i vantaggi in termini di qualita` della vita e risparmi sul sistema sanitario. ´L´agenzia rappresenta una grande opportunita` - ha ribadito il ministro, con l´assenso del presidente Prodi - per uscire dall´aspetto sanitario con cui ci si approccia al problema degli anziani´. Altra questione affrontata e` stata quella del Progetto dedicato a Padre Matteo Ricci, di cui ricorre nel 2010 il 400ario della morte. Le Marche chiedono che sia assunto come ´evento nazionale´, visto il valore della figura del missionario che per primo ha varcato le porte di luoghi simbolo nella Cina imperiale, intessendo un dialogo e un confronto culturale e religioso, che sono i punti di riferimento per i rapporti odierni. Prodi si e` dimostrato particolarmente entusiasta di questo progetto, che deve essere gestito ´a livelli alti di ricerca, perche` e` attraverso questi strumenti che si consolidano i rapporti con l´Oriente, che ha bisognio di ritrovare la sua storia e il suo legame con l´Occidente, soprattutto in questo moneto in cui si apre al mondo´. Prodi ha assicurato che coinvolgera` nel progetto anche il ministro della Cultura, Francesco Rutelli. A questo Progetto e` legata l´idea di costituire, nelle Marche, un Istituto dedicato alle relazioni con l´Oriente, che potrebbe nascere nel 2011, anno in cui verra` celebrato il 150enario dell´Unita` d´Italia, che prevede la possibilita`, per ogni Regione, di attivare iniziative di spessore nazionale. E` stato affrontato anche il tema di Falconara, di un aiuto in termini economici alla cittadina che ospita la raffineria Api e che potrebbe utilizzare parte dei proventi delle accise sulla raffinazione, cosi` come si e` gia` fatto in altre realta` del Paese (Sicilia), attuando, nella sostanza l´art. 113 della Finanziaria 2001, che prevede la compartecipazione dei Comuni sedi di impianti di raffinazione ai tributi erariali con finalita` ambientali. E` stato poi affrontato il tema della concessione Enac per l´aeroporto delle Marche che, pur recuperando rispetto al passato, risente di un clima nazionale complessivo e, nel biennio 2006-2007, ha vissuto 561 cancellazioni di voli Alitalia sulle tratte per Milano e Roma. Su questo tema e sulla riattivazione delle fermate soppresse degli Eurostar sulla tratta Ancona-roma e` stata attivata la sensibilita` del ministro Di Pietro, oltre che di Prodi. L´impegno del Governo e` quello di intervenire su Trenitalia. Si e` anche affrontato il tema della galleria di Cattolica che, cosi` com´e`, non consente il trasporto dei mezzi pesanti su rotaia, questione su cui esistono le risorse e sara` affrontata prossimamente. E` stata portata all´attenzione di Prodi anche la vicenda Sadam di Jesi, che senza alcun preavviso ha deciso la dismissione dell´operativita` dello stabilimento, al quale e` collegato l´impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica: non solo quindi una reale emergenza occupazionale per una fabbrica storica nella vita della regione e della Vallesina, ma anche un reale problema sul fronte energetico, con il venir meno di impegni assunti dalla stessa proprieta` dello zuccherificio. Spacca ha chiesto che ci sia un sostegno al confronto nazionale per garantire che il patrimonio acquisito non venga svenduto e ritirare, attraverso un Accordo quadro nazionale, la procedura di dismissione attivata dalla proprieta`, che potrebbe essere oggetto del prossimo incontro di giovedi` prossimo a Roma. E` sempre sul versante del lavoro, la situazione piu` critica, dal punto di vista occupazionale, e` quella dell´ascolano, per la chiusura di alcune multinazionali nate con la cassa per il mezzogiorno: un territorio, ha detto Spacca, che va aiutato perche` possa costruire una cultura d´impresa che lo allinei al resto della regione. .  
   
   
IMMIGRAZIONE: VENETO AGGIORNA STRUMENTI INFORMATIVI  
 
Venezia, 16 gennaio 2008 - A marzo sarà presentato ufficialmente il Rapporto 2007 sull’immigrazione nel Veneto, con dati aggiornati sull’evoluzione del fenomeno immigratorio e delle sue caratteristiche; intanto è stata impostata la nuova banca dati, destinata ad essere consultabile sul sito regionale “Veneto Immigrazione”. Lo ha annunciato ieria Mestre (Venezia) l’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona in occasione della riunione del Comitato Tecnico di Indirizzo e Pilotaggio della Rete Informativa Immigrazione della Regione del Veneto. L’assessore ha fatto il punto su questo progetto, affidato all’Agenzia Italia Lavoro, per mettere a regime un sistema informativo territoriale dedicato ai servizi di inserimento della popolazione immigrata e mirato ad offrire informazione di qualità, facilmente accessibile, non parcellizzata, parametrata sulle esigenze del cittadino utente e fruitore dei servizi. “Fondamentale per il successo di questo progetto – ha detto De Bona – è la cooperazione tra la Regione e i soggetti territoriali che gestiscono, ognuno nella sua sfera di competenza, la vasta e articolata mappa dei servizi territoriali attivi nel settore dell’integrazione”. In questi mesi Italia Lavoro, nell’ambito degli interventi riorganizzativi della Rete Informativa, ha messo a punto la prima versione della banca dati che sarà costantemente aggiornata. Parallelamente, l’Osservatorio Immigrazione, passato in carico all’ente regionale Veneto Lavoro, sta procedendo nella sua attività comprendente anche il Rapporto regionale immigrazione 2007, i cui testi sono ormai in fase di ultimazione. “Possiamo quindi registrare con soddisfazione – ha commentato De Bona - che le innovazioni di merito e di metodo introdotte su questi due rilevanti progetti regionali stanno dando i risultati auspicati dal Tavolo Unico Immigrazione, contribuendo ad attrezzare il Veneto alla miglior gestione di flussi migratori di lunga durata attraverso strumenti strutturati e consoni all’importanza della sfida che dobbiamo affrontare” L’assessore ha concluso informando il Comitato dei provvedimenti adottati della giunta regionale lo scorso dicembre, in attuazione del piano triennale 2007-2009 per l’immigrazione, con finanziamenti complessivi per circa 4 milioni di euro. .  
   
   
CDC E ISTITUTI DI CREDITO PER LE IMPRESE AL FEMMINILE  
 
Livorno, 16 gennaio 2008 - Giovedì 17 gennaio 2008, alle 11. 00, presso la sala Biblioteca della Camera di Commercio, il presidente Roberto Nardi e Giulia Massini, presidente del Comitato imprenditoria femminile della Camera di Commercio, presentano un’importante iniziativa che riguarda le imprenditrici livornesi. Si tratta della stipula di una convenzione tra la Camera di Commercio e alcuni Istituti di credito operanti nella provincia di Livorno, che permetterà alle piccole e medie imprese femminili di accedere al credito a condizioni vantaggiose, di ottenere supporto e assistenza in materia di pianificazione strategica, ristrutturazioni finanziarie, analisi di progetti di investimento, finanza innovativa ecc. La firma del protocollo tra i soggetti che hanno aderito avverrà contestualmente alla presentazione dell’iniziativa alla stampa, alle associazioni di categoria e alle imprenditrici. Il protocollo impegna le parti a promuovere e diffondere la convenzione stessa. L’evento si colloca nel più ampio quadro delle iniziative messe in campo dalla Regione Toscana per lo sviluppo del tessuto economico provinciale. E’ del 2006 infatti la sottoscrizione di un’altra intesa tra la Regione e i principali Istituti del sistema bancario, finalizzata al consolidamento del tessuto produttivo toscano, che ha incluso anche una precedente convenzione dal titolo “Investire in rosa”. Le opportunità offerte da questi accordi non hanno però trovato nella provincia di Livorno un largo riscontro, forse anche per carenza di informazione. Una carenza che il Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Livorno è intenzionato invece a colmare. .  
   
   
LE IMPRESE MOLISANE ALLA CONQUISTA DELLA FLORIDA  
 
Campobasso, 16 gennaio 2008 – Si allarga nel mondo la rete che il sistema camerale molisano sta costruendo per rafforzare la presenza delle imprese della regione nelle aree geo-economiche di maggiore interesse. Questa volta tocca allo stato americano della Florida, il cui mercato (come, più in generale, quello del Sud-est degli Stati Uniti) è considerato un punto cruciale per la promozione internazionale delle produzioni locali. L’iniziativa verrà illustrata nel corso della conferenza stampa in programma sabato 19 gennaio 2008, con inizio alle ore 10. 30 presso la Sala Falcione della Camera di Commercio di Campobasso, alla presenza del Presidente della Italy-america Chamber of Commerce Southeast - Camera di Commercio Italo-americana di Miami – Giampiero Di Persia, dell’Assessore Regionale alle Attività Produttive, Franco Giorgio Marinelli, dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, Filoteo Di Sandro, del Presidente dell’Unioncamere Molise, Paolo di Laura Frattura, del Presidente della Camera di Commercio di Isernia, Luigi Brasiello, e dei massimi rappresentanti del mondo imprenditoriale della regione. La Camera di Commercio Italo-americana di Miami è diventata, in questi ultimi anni, punto di riferimento autorevole per la promozione di investimenti e scambi commerciali tra l’Italia e il Sud-est degli Stati Uniti, grazie anche alla miriade di servizi offerti per assistere e facilitare la presenza delle imprese italiane sul mercato statunitense. La Florida, abitata da oltre 17 milioni di abitanti, con un reddito pro-capite che la posiziona al quarto posto negli Usa, è meta di circa 60 milioni di visitatori l’anno. Le aree metropolitane della costa (Miami, Fort Lauderdale, West Palm Beach/boca Raton, Jacksonville, Daytona Beach) e le città più all’interno come Orlando, una delle sedi della Walt Disney company, Tallahassee, la capitale, sono altri centri commerciali importanti del territorio. Data la sua posizione geografica e il tessuto multietnico, la Florida è diventata la sede principale per l’America Latina di numerosissime aziende statunitensi ed europee che hanno scelto Miami per diversi motivi, tra i quali la sicurezza e stabilità politica ed economica, comunicazioni e trasporti agevoli, presenza di infrastrutture all’avanguardia. Da non sottovalutare infine il ruolo di Miami quale “vetrina del lusso” per acquirenti provenienti, non solo dagli Usa ma da tutti i paesi dell’America Latina e dei Caraibi che vi si recano per vedere e comprare il meglio del design, della moda, dell’oreficeria e, piu’ in generale, dei beni di consumo presenti sul mercato Usa. Le molteplici opportunità che le aziende molisane possono cogliere in Florida sono quindi alla base dell’iniziativa che l’Unioncamere Molise intende intraprendere per sostenere il processo di internazionalizzazione delle imprese, prezioso per la crescita economica dell’intera collettività regionale. .  
   
   
PISTOIA: INTERNAZIONALIZZAZIONE, RISULTATI DELL’INCONTRO  
 
 Pistoia, 16 gennaio 2008 – Fare internazionalizzazione con un approccio diverso, che passi necessariamente dalla conoscenza dei mercati circostanti ma al tempo stesso dell’impresa. Questa l’esigenza sottolineata dal Presidente della Camera di Commercio di Pistoia, Rinaldo Incerpi, nel corso della conferenza stampa “L’internazionalizzazione a portata di impresa” che si è tenuta irti nei locali della sede universitaria a Pistoia. Incerpi nel suo intervento di apertura, dopo aver richiamato l’attenzione su questo nuovo modo di comunicare le strategie promozionali, ha sottolineato l’importanza di adottare anche nuovi strumenti per aggredire i mercati internazionali. Con l’occasione, sottolineando l’importanza di lavorare insieme agli altri partner del sistema economico regionale, Incerpi ha anticipato la volontà di Toscana Promozione di entrare nella compagine societaria di Pistoia Promuove. Una platea inconsueta e curiosa - composta da mass media, istituzioni, associazioni di categoria, Ong fiorentine, ma anche imprenditori e studenti - era presente questa mattina alla conferenza stampa. Un approccio diverso quello voluto dalla Camera di Commercio di Pistoia, che, per l’occasione, ha riunito intorno a questa importante tematica più soggetti economici territoriali e non. Fra i relatori i direttori di Toscana Promozione e Ice Firenze. È intervenuto l’assessore Risaliti della provincia di Pistoia, ribadendo la volontà di continuare in questo percorso di collaborazione avviato con l’ente camerale e l’interesse ad entrare, come amministrazione provinciale, a far parte di Pistoia Promuove, riconoscendone il ruolo di coordinatore a livello territoriale di tutta l’attività promozionale. Soddisfatto il neo presidente di Pistoia Promuove, Stefano Morandi, che nell’attesa di verificare le nuove strategie, alla luce dall’attuale finanziaria sugli assetti delle partecipate pubbliche, ha apprezzato il lavoro svolto in ambito internazionale con metodi innovativi ed efficaci. In aula presenti anche i rappresentanti di Promofirenze, oltre all’assessore del comune di Pistoia Barbara Lucchesi. Toscana Promozione e Ice hanno presentato il nuovo modo di lavorare, i servizi mirati dedicati alle imprese, i “nuovi tavoli settoriali” costituiti appositamente per facilitare il trasferimento di conoscenze fra imprenditori ed esperti “che siano in grado di parlare lo stesso linguaggio”. Andrea Massaini, Direttore di Pistoia Promuove, ha portato all’attenzione dei presenti le difficoltà di operare in ambito internazione ed ha illustrato esperienze vissute in modo diretto presentando quattro progetti-tipo su azioni svolte nel corso del 2007: Tokyo, Tunisi, Lione, Vienna. Hanno lasciato testimonianza positiva dell’esperienza avuta due degli imprenditori protagonisti nelle azioni sovracitate, ed in particolare Tokyo e Vienna, rispettivamente Marco Rindori e Renzo Malvezzi. Fra gli interventi, quello della prof. Ssa Necciai dell’Ist. Pacini di Pistoia, presente con alcune classi, la quale ha apprezzato il coinvolgimento nell’iniziativa, invitando gli altri enti presenti a stimolare sempre più l’attenzione del mondo scolastico agli argomenti di “internazionalizzazione” del territorio. .  
   
   
LE PROVINCE DEL NORD OVEST A PALAZZO GHILINI INCONTRO SUL CENSIMENTO DEGLI ARCHIVI AMMINISTRATIVI  
 
Alessandria, 16 gennaio 2008 - “Nell’ambito della querelle che si protrae ormai da anni sull’utilità, o meglio presunta inutilità, delle Province come enti intermedi, questo progetto costituisce un importante tassello a testimonianza dell’accresciuta attività, in termini di funzioni trasferite e maggiori competenze, delle amministrazioni provinciali”. Con queste parole il presidente della Provincia, Paolo Filippi, ha aperto l’incontro tra le Province del Nord Ovest sul censimento degli archivi amministrativi, che si è svolto nella sala del Consiglio provinciale di Alessandria. Avviata nel marzo del 2007 con la costituzione del gruppo di lavoro – Upi (Unione Province Italiane)/cuspi (Coordinamento degli Uffici di Statistica delle Province Italiane) di Asti, Genova, Reggio Calabria, Rimini e Rovigo e Istat – l’iniziativa mira a valorizzare il potenziale statistico della vasta attività di rilevazione condotta dalle amministrazioni in ambito istituzionale. Il progetto prevede, infatti, l’utilizzo dei risultati del censimento di ogni Provincia per arrivare alla costituzione di una base dati nazionale, allo scopo di valutare la fruibilità degli stessi archivi, individuandone alcuni che possano fungere da modello nell’ambito del sistema statistico nazionale. L’obiettivo che si intende raggiungere è l’attivazione di una rappresentanza per Regione attraverso la costituzione di nuclei regionali del Cuspi, con una Provincia che svolga il ruolo di coordinatrice, curando la predisposizione di “pacchetti operativi” per le consorelle regionali. Ad ogni Provincia sarà lasciata la massima libertà sui giacimenti informativi interni da censire, con un occhio di riguardo, però, per due campi che riscuotono una maggiore attenzione da parte della pubblica opinione: ambiente e lavoro. “Il processo di riorganizzazione dell’ente che abbiamo avviato nel 2004 – ha precisato il presidente Filippi – è un motivo in più per aderire a questo progetto comune di vasto respiro, che ci consentirà di migliorare l’operatività dell’organizzazione amministrativa, supportando i compiti gestionali e di programmazione del territorio con procedure rapide e uniformi per tutti”. Finora hanno aderito al progetto 30 Province su 107 (il 28%) e, in particolare, 12 Province su 46 nel Nord Italia (il 17% nel Nord Ovest). Il 29 febbraio 2008 è la data individuata come termine ultimo di adesione, mentre per una prima verifica dei risultati ottenuti da questa prima analisi sperimentale occorrerà aspettare la primavera, posticipando all’autunno l’analisi delle banche dati e l’individuazione degli archivi idonei all’utilizzo dei dati a fini statistici. .  
   
   
L’ARTIGIANATO TRENTINO, UNA “FORZA QUIETA” CHE SOSTIENE L’ECONOMIA, SI TRASFORMA E CORRE VERSO IL FUTURO  
 
 Trento, 15 gennaio 2008 – Una “forza quieta” che non si muove con passi da gigante nel tempestoso mare dei mercati, della globalizzazione e dell’innovazione, ma che, pur nelle difficoltà, continua a crescere ed a trasformarsi. Un “basic” dell’economia che non è fatto solo di lavori tradizionali ma che cerca l’innovazione e contribuisce a dare stabilità al sistema, che ha voglia di mettersi in rete e di stipulare alleanze d’impresa (anche se molti tra gli imprenditori artigiani non sanno che potrebbero usufruire, a tale scopo, di incentivi pubblici). È l’immagine che dell’artigianato trentino – settore nel quale operano oltre 14 mila aziende con 37 mila addetti – offre il Secondo Rapporto annuale 2007 dell’artigianato trentino, presentato ieri a Palazzo Roccabruna dalla società Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema di Roma. Il Rapporto, realizzato per conto dell’Assessorato provinciale all’artigianato, cooperazione e trasporti in collaborazione con Camera di commercio, Associazione artigiani e Piccole imprese e Ceii Trentino, ha inteso quest’anno misurare lo stato di salute delle imprese artigiane di casa nostra, individuarne le tensioni al cambiamento, cogliere le spinte alla diversificazione ed approfondire due ambiti specifici di possibile modernizzazione: quello della cultura economico-finanziaria delle imprese (“Un terzo degli imprenditori artigiani si fidano del proprio naso, ma questo non basta più” ha detto Nadio Delai, curatore del Rapporto) - e quello dello sviluppo delle relazioni tra le imprese stesse. Alla presentazione del Rapporto 2007 è intervenuto anche l’assessore provinciale all’artigianato, cooperazione e trasporti Franco Panizza: “Sappiamo di poter contare su un settore stabile e forte ma l’artigianato non ha ancora conquistato la testa dei trentini e non è visto come forza del futuro”. Alla sua seconda edizione, il Rapporto ha innanzitutto dimostrato di rappresentare un’occasione da sfruttare per entrare dentro un settore ancora troppo poco conosciuto e prigioniero di stereotipi e che pure, come ha sottolineato Paolo Spagni, dirigente generale del Dipartimento Industria, artigianato e miniere della Provincia, “riserva sempre nuove sorprese”. Una sorpresa, sia pure in termini relativi ancorché sottostimati, è ad esempio la più accentuata propensione all’internazionalizzazione delle imprese artigiane, aspetto questo che nel Rapporto 2007, come ha ricordato il segretario generale della Camera di commercio di Trento Marco Zanoni, è stato direttamente indagato dall’ente camerale, che ha fra l’altro preso in carico dal primo gennaio la gestione dell’Albo delle imprese artigiane. Ma chi è l’artigiano oggi? Gianni Benedetti, direttore dell’Associazione Artigiani e Piccole imprese della provincia di Trento ha usato una metafora calcistica per spiegarlo: “E’ come un calciatore che batte un corner e poi corre in area per trasformare in gol il proprio tiro”. Un lavoratore che corre, insomma, tutti i giorni dell’anno, ma che alla politica chiede soprattutto certezze, ma anche serenità e tranquillità. Nel suo intervento, Panizza ha toccato i temi da tempo all’ordine del giorno dell’azione del governo provinciale nei confronti dell’artigianato: formazione, promozione, stimolo per l’occupazione giovanile, sinergia con i settori del turismo e della cultura, valorizzazione delle piccole imprese eccellenti, il ricambio generazionale, gli standard di qualità. “Non trascureremo i segnali di difficoltà e le criticità che pure questo secondo Rapporto mette in luce, ma sono fiducioso. L’artigianato sarà parte viva e attiva dell’economia del futuro, e compito delle politiche pubbliche è proprio quello di assecondare questa tendenza, impressa nel suo profilo evolutivo e nel suo dinamismo, aiutando l’artigianato a succedere a sé stesso”. Ma vediamo un po’ più da vicino il Rapporto 2007. L’analisi di Ermeneia sottolinea il valore di un patrimonio imprenditoriale che nell’insieme rappresenta una “forza quieta”, connotata peraltro da trasformazioni significative, visto che nel periodo 2000-2006 sono cresciuti il numero delle imprese (+8,7%) - in particolare nei settori produttivi (+11,1%) e le società di capitale (374 nel 2006 rispetto alle 39 del 2000) - la componente femminile dei titolari e dei soci artigiani, la presenza dei giovani (titolari e soci fino a 24 anni di età aumentano del +14,3%) ma anche quella dei “vecchi” artigiani (le persone con oltre 65 anni lievitano del 28,1%), così come è cresciuta la componente straniera (+ 16,3 % fra titolari, soci e collaboratori toccando le 993 unità), a dimostrazione che l’artigianato crea integrazione. Dinamiche di cambiamento alle quali corrisponde, sul versante dei risultati d’impresa, una segmentazione della realtà artigiana che vede accanto ad imprese che vanno bene o anche molto bene, altre che vanno male o anche molto male, all’interno dello stesso comparto o dello stesso territorio. “La novità – ha però detto Nadio Delai a questo proposito – è che oggi gli imprenditori artigiani lo sanno”. I problemi non mancano e non sono nemmeno pochi, ma la maggior parte degli imprenditori artigiani trentini (70 per cento) si sente impegnato a sviluppare ulteriormente l’azienda, perché vede buone prospettive e intende scommettere sul proprio futuro personale e d’impresa, a fronte di un 30 per cento circa di aziende che invece vive la fase di abbandono o perché preferisce passare la mano ad altri o perché tende addirittura a chiudere l’attività. La polarizzazione delle imprese tocca dunque anche il Trentino ma qui, a differenza che altrove – afferma Ermeneia - il fenomeno assume una connotazione “morbida”, quasi garbata. C’è dunque una certa ambivalenza di valutazioni negli atteggiamenti degli artigiani rispetto al futuro, fenomeno già rilevato lo scorso anno. Se questo è il quadro, quali sono le strategie di accompagnamento del settore che vengono suggerite? I curatori del Rapporto 2007 ne individuano cinque: l’osservazione costante non solo dei numeri ma anche delle dinamiche dei fenomeni, la “facilitazione dei mutamenti al margine”, un’azione di sostegno alla segmentazione delle imprese, il presidio su alcuni ambiti-chiave quali, ad esempio, la cultura economico-finanziaria delle imprese, che è sostanzialmente debole, e la promozione delle alleanze tra imprese, ma anche un sostegno particolare dei settori di punta ma anche quelli, da salvare e tutelare, dei mestieri tradizionali di valore. Infine l’esigenza di predisporre una strategia di comunicazione, che non può che essere rivolta contemporaneamente tanto all’interno quanto all’esterno. .  
   
   
TERRITORIO: MARANGON; “VINTA SFIDA DI PROGRAMMAZIONE” IN 350 COMUNI VENETI ( 60,24%) GIA’ AVVIATI I NUOVI PAT E PATI IL “REPORT” A FINE 2007 INDICA PADOVA E ROVIGO TRA LE PIU’ “VIRTUOSE”.  
 
Venezia, 16 gennaio 2008 - “Al termine dell’attività programmatoria 2007 possiamo finalmente dire, dati alla mano, che è stata vinta la sfida della riforma urbanistica della Regione del Veneto incentrata sui nuovi strumenti dei Piani Comunali di Assetto Territoriale (Pat) e dei Piani di Assetto Territoriale Intercomunali (Pati) e sulla procedura della concertazione tra Regione ed Enti Locali”. Lo ha detto l’Assessore alle Politiche per il Territorio del Veneto Renzo Marangon, presentando le ultime rilevazioni sull’andamento della legge dell’aprile 2004, che ha completamente mutato il quadro e le procedure di pianificazione comunale del territorio. Ad oggi, il 60,24% dei Comuni (350 sul totale di 581) hanno sottoscritto i rispettivi Accordi di Pianificazione con la Regione e molte altre procedure sono in corso. “Un dato – ha sottolineato Marangon – che, se da un lato smentisce le ‘Cassandre’ che a suo tempo profetizzarono il fallimento della nuova legge, dall’altro conferma che gli Enti locali, i Comuni ma anche le Province, hanno saputo cogliere la rivoluzione di cultura del territorio e della pianificazione che la legge introduceva. Grazie ad un grande lavoro di squadra, oggi il territorio veneto è trattato molto diversamente che in passato, con più rispetto e con una visione complessiva che non riguarda più solo i metri cubi, come spesso accadeva nei vecchi Prg, ma lo sviluppo complessivo, l’ambiente, l’equilibrio tra insediamenti civili, produttivi, attività agricole, peculiarità ambientali. Ed è un risultato straordinario, perché con queste procedure di concertazione si limita al minimo il rischio di errore, e nella programmazione del territorio un errore si paga per decenni!”. Marangon ha messo particolarmente in rilievo il “successo” avuto dai piani di Assetto Territoriali Intercomunali (i Pati). Sono infatti sinora ben 281 i Comuni che hanno scelto la via della programmazione intercomunale, dando vita a 61 Pati. “Anche qui – dice Marangon – si è saputo dare la giusta interpretazione alla realtà territoriale: in un contesto urbanizzato in cui la continuità insediativa annulla i margini degli abitati, costituendo di fatto un’unica grande città orizzontale, è infatti saggio e logico che una riorganizzazione territoriale si basi su obbiettivi strategici comuni e su comuni strategie per conseguirli”. In questo ambito, sono emblematici i casi delle province di Padova e di Rovigo. A Padova, con Accordi che hanno coinvolto anche l’Amministrazione Provinciale, si sono realizzati 12 Pati che coprono la quasi totalità del territorio e ben 95 Comuni; a Rovigo i Pati sono altrettanti (12) con 69 Comuni interessati. Proprio nell’ottica di “territorio allargato”, spesso è accaduto che uno stesso Comune si sia coinvolto in più di un Piano Intercomunale, soprattutto nel caso di quelli tematici. Nell’ideale classifica delle province “virtuose”, Verona segue Padova e Rovigo, con 42 Comuni coinvolti in 17 Pati; quindi Vicenza, con 36 Comuni e 9 Pati; Treviso (26 Comuni e 8 Pati); Belluno (11 Comuni e 2 Pati). “Fanalino di coda” è Venezia, con un solo Pati e 2 Comuni coinvolti. Una caratteristica positiva rispetto al passato, che si ritrova in pressoché tutti i Pati E Pat attivati, è infine una notevole presa di coscienza delle problematiche ambientali, che ha privilegiato la tutela e salvaguardia dell’ambiente con una prima mappatura delle criticità riscontrate nei vari territori e una verifica delle varie azioni di Piano per eliminare, o perlomeno non aggravare, la situazione in atto. .  
   
   
FIRMATO ACCORDO PER PIANO DI ASSETTO TERRITORIALE RECOARO TERME  
 
Venezia, 16 gennaio 2008 - E’ stato firmato ieri mattina a Venezia, tra l’assessore alle politiche del territorio del Veneto Renzo Marangon e il sindaco del Comune di Recoaro Terme Franco Niero l’Accordo di Pianificazione che porterà all’adozione del Piano di Assetto Territoriale comunale. “Il Pat – ha fatto presente Marangon – è lo strumento di governo del territorio che la legge che ha riformato l’urbanistica del Veneto ha previsto in sostituzione dei vecchi Piani Regolatori. Si tratta una radicale trasformazione, di una rivoluzione del modo in cui ciascuna comunità disegna il proprio futuro: il Pat è infatti frutto della copianificazione, ma nello stesso tempo una straordinaria espressione di autogoverno, ma anche di responsabilità e responsabilizzazione, che richiede il coinvolgimento e si realizza in rapporto diretto con tutta la comunità, chiamata a condividere i percorsi del suo sviluppo”. Il Pat di Recoaro Terme indirizzerà le proprie scelte verso una trasformazione urbanistica equilibrata, armonica e policentrica che consenta di sviluppare adeguatamente le esigenze socio-economiche del presente senza compromettere l’integrità futura del territorio e salvaguardando le risorse naturali, funzionali allo sviluppo. L’accordo sottoscritto stamani impegna gli enti firmatari a promuovere e coordinare i rapporti nella redazione del piano urbanistico in forma concertata, verificando gli indirizzi e definendo i contenuti del Pat in accordo con gli strumenti territoriali sovracomunali. .  
   
   
FIRMATO PIANO DI ASSETTO TERRITORIALE CAVALLINO TREPORTI  
 
Venezia, 16 gennaio 2008 - Ulteriore tappa in provincia di Venezia verso una copianificazione del territorio da parte delle Istituzioni e con la partecipazione delle comunità locali. L’assessore alle politiche urbanistiche del Veneto Renzo Marangon ha sottoscritto questa mattina a Venezia con il sindaco del Comune di cavallino Treporti Erminio Vanin e con l’assessore provinciale Enza Vio, presente la vicesindaca Roberta Nesto, l’accordo di pianificazione per la predisposizione del Piano di Assetto Territoriale. “Il Pat – ha ricordato Marangon – è lo strumento di governo del territorio previsto dalla legge che ha riformato l’urbanistica del Veneto in sostituzione dei vecchi Piani Regolatori. Non si tratta però di un cambio di nome, ma di una radicale trasformazione del modo in cui ciascuna comunità disegna il proprio futuro; in questo senzo il Pat è una straordinaria espressione di autogoverno, ma anche di responsabilità e responsabilizzazione, che richiede il coinvolgimento e si realizza in rapporto diretto con tutta la comunità, chiamata a condividere i percorsi del suo sviluppo”. Il Pat di cavallino Treporti – ha ricordato dal canto suo il sindaco Vanin – delinea una serie di scelte strategiche che premiano le vocazioni ambientale, agricola e di polo internazionale del turismo all’aperto proprie del nostro Comune, con lo scopo di assicurare la tutela e la valorizzazione dei punti di forza sui quali si è sviluppata la comunità, in un contesto generale di razionalizzazione della rete di servizi e degli insediamenti compatibili, ma anche cogliendo le evoluzioni e trasformazioni in atto, ad esempio il Mose, come ulteriori occasioni per caratterizzare il nostro territorio. .  
   
   
ACCORDI PER PIANO ASSETTO COMUNALE RONCO ALL’ADIGE, ANGIARI E CASALEONE  
 
Venezia, 16 gennaio 2008 - Una decisa accelerazione al processo di pianificazione territoriale nel Veronese è stata data questo pomeriggio a Venezia, dove l’assessore regionale all’urbanistica Renzo Marangon, assieme al presidente della Provincia di Verona Elio Mosele, ha firmato con i sindaci dei Comuni di Angiari, Vincenzo Bonomo, di Casaleone, Gabriele Ambrosi, e di Ronco All’adige, Massimo Fin, gli Accordi di Pianificazione che porteranno all’adozione dei rispettivi Piani di Assetto Territoriale. “I Pat – ha ribadito Marangon – sono il nuovo strumento di governo del territorio che la legge che ha riformato l’urbanistica del Veneto ha previsto in sostituzione dei vecchi Piani Regolatori. Non si tratta di un cambiamento di nome, ma di una radicale trasformazione, di una rivoluzione del modo in cui ciascuna comunità disegna il proprio futuro: il Pat è infatti frutto della copianificazione, ovvero di una pianificazione alla quale collaborano i diversi livelli istituzionali, ma nello stesso tempo è una straordinaria espressione di autogoverno, e come tale rappresenta anche un’assunzione di responsabilità degli amministratori locali, che richiede il coinvolgimento e si realizza in rapporto diretto con tutta la comunità, chiamata a condividere i percorsi del suo sviluppo”. I Pat, dei quali gli accordi firmati indicano anche i tempi di approvazione, prevista per i primi mesi del 2009, puntano a coniugare lo sviluppo possibile con la tutela dell’integrità fisica e ambientale dei territori interessati e la loro identità culturale e paesaggistica. Lo scopo di arrivare ad una trasformazione urbanistica funzionalmente equilibrata, dove siano armonizzati lo sviluppo e le esigenze socio – economiche, senza compromettere la conservazione e l’utilizzo futuro delle risorse, che vanno consegnate alle prossime generazioni. .  
   
   
FIRMATO ACCORDO PIANO DI ASSETTO TERRITORIALE ZEVIO  
 
 Venezia, 16 gennaio 2008 - L’assessore alle politiche del territorio del Veneto Renzo Marangon ha sottoscritto questa mattina a Venezia con il sindaco di Zevio Paolo Lorenzoni l’Accordo di Pianificazione che porterà al Piano di Assetto Territoriale del Comune, la cui ratifica e pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione è prevista per i primi mesi del prossimo anno. “Il Pat – ha ricordato Marangon – è lo strumento di governo del territorio che la legge che ha riformato l’urbanistica del Veneto ha previsto in sostituzione dei vecchi Piani Regolatori. Si tratta una radicale trasformazione, di una rivoluzione del modo in cui ciascuna comunità disegna il proprio futuro: il Pat è infatti frutto della copianificazione, ma nello stesso tempo una straordinaria espressione di autogoverno, ma anche di responsabilità e responsabilizzazione, che richiede il coinvolgimento e si realizza in rapporto diretto con tutta la comunità, chiamata a condividere i percorsi del suo sviluppo”. Il Pat di Zevio – ha detto dal canto suo il sindaco Lorenzoni – intende coniugare lo sviluppo possibile con la tutela dell’integrità fisica e ambientale del territorio e la sua identità culturale e paesaggistica. Il Piano punta insomma ad una trasformazione urbanistica funzionalmente equilibrata, armonica e policentrica e ad uno sviluppo adeguato a soddisfare le esigenze socio – economiche del presente, senza compromettere la conservazione e l’utilizzo futuro delle risorse , in particolare di quelle non riproducibili. Questo mediante il consolidamento del ruolo del capoluogo, il miglioramento dell’accessibilità e della mobilità, la ricomposizione urbana, il riordino del costruito, lo sviluppo del sistema produttivo, la tutela del paesaggio agrario, la salvaguardia delle valenze ambientali e naturalistiche di valore, la promozione del turismo sostenibile. .  
   
   
COMMISSIONE CAVE AL SENATO, PROVINCIA DI TREVISO NON INVITATA. MURARO: “VERGOGNOSO”.  
 
Treviso, 16 gennaio 2007 - Il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, interviene in merito alla Commissione Ambiente del Senato, convocata giovedì 10 ottobre 2007 a Roma, alla quale non è stata invitata la Provincia di Treviso. “Basta, non ne posso più – tuona Muraro – sono stanco che lo Stato snobbi la Provincia di Treviso. Giovedì è stata convocata in Senato la 13° Commissione Permanente su Territorio, Ambiente e Beni Ambientali, per parlare di attività estrattive. Ebbene, scorrendo la lista degli invitati all’audizione sono rimasto sconcertato: ci sono quasi tutti sindaci di sinistra (Mogliano, Roncade, Montebelluna e Paese e qualche altro), nonché i rappresentanti dei Comitati, da Paesambiente a Italia Nostra. Per la Provincia di Treviso invece, come per altri Enti competenti in materia, neppure l’ombra di un invito. Hanno pensato di salvarsi convocando l’assessore regionale Chisso, altrimenti sarebbe stata una bella “riunione di famiglia”. La trovo una cosa tremendamente vergognosa. Se pensano di affrontare i problemi ambientali ascoltando solo la loro campana e prendendo decisioni tra di loro, senza neppure degnarsi di invitare un Ente come il nostro che ha competenze in materia e da anni lavora seriamente per affrontare i problemi, è ora che si dimettano tutti. Siamo stufi di essere presi in giro. Ma soprattutto, speriamo che non affrontino il problema come hanno fatto con la questione dei rifiuti campani…”. .  
   
   
LA DIVISIONE BOSCH ELETTROUTENSILI SI AMPLIA: ACQUISISCE ROBOTOOLZ, SPECIALISTA IN STRUMENTI DI MISURA  
 
 Milano, 16 gennaio 2008 - Bosch ha acquisito la Robotoolz Ltd. , con sede principale a Hong Kong. Acquistando questa azienda specializzata nelle livelle laser, Bosch dà una forte spinta alla sua divisione Elettroutensili, espandendo ulteriormente la sua attività nel dinamico segmento degli strumenti di misura. Robotoolz è un importante produttore di innovative livelle laser con quattro sedi: due in Cina (Hong Kong e Dong Guan), una negli Usa (Mountain View) e una in Germania (Monaco). Nel 2006, l’azienda e i suoi circa 250 dipendenti hanno generato vendite per circa 11 milioni di dollari Usa (8,8 milioni di Euro). Le aziende hanno concordato di non rendere pubblico il prezzo d’acquisto. "Con la Robotoolz, continuiamo il nostro percorso di crescita nel promettente segmento degli strumenti di misura" ha dichiarato Uwe Raschke, Presidente della divisione Elettroutensili. "Questo segmento ha un enorme potenziale globale. Vogliamo sfruttarlo" continua Raschke. Gli strumenti di misura intelligenti come i dispositivi di misura laser, i rilevatori e le livelle laser facilitano la pianificazione e l’esecuzione del lavoro dei professionisti e degli hobbisti. Per esempio è possibile misurare con precisione gradienti, angoli o distanze. Bosch è un importante fornitore nel segmento in crescita degli strumenti di misura per hobbisti e professionisti. Come leader nell’innovazione, Bosch offre ai professionisti una gamma di prodotti che include il dispositivo di misura laser più piccolo al mondo (il Dle 50). Bosch è anche stata la prima azienda a introdurre con successo un dispositivo di misura laser nel mercato del fai da te Europeo (Plr 30). Con elettroutensili, accessori, utensili per il giardino e la tecnologia di misurazione, nel 2006 la divisione Elettroutensili di Bosch ha raggiunto vendite per 2,8 miliardi di Euro. Di questi, il 90 percento al di fuori della Germania. La divisione impiega una forza lavoro globale di circa 14. 500 dipendenti. .  
   
   
VI GIORNATA DELLA FORMAZIONE MANAGERIALE ASFOR: “UN PROGETTO PER LO SVILUPPO DEL PAESE"  
 
Milano, 16 gennaio 2008 - L´annuale appuntamento della "Giornata della Formazione Manageriale Asfor", giunta alla sesta edizione, che quest´anno tratterà il tema "Formazione manageriale: un progetto per lo sviluppo del Paese". Il programma dettagliato e maggiori informazioni, saranno disponibili a breve nel sito www. Asfor. It. Sarà altresi disponibile il modulo per l´iscrizione on line. La manifestazione si terrà a Milano il 19 febbraio presso la Triennale di Milano, Salone d´Onore - Viale Alemagna 6. .  
   
   
PIACENZA, LA PROVINCIA FERMA LE CENTRALINE IDROELETTRICHE  
 
Piacenza, 16 gennaio 2008 - La Provincia di Piacenza dice no alle derivazioni dei fiumi, in attesa di un nuovo Ptcp e del parere della Regione. Al termine di una lunga seduta del consiglio, affollata da oltre 200 cittadini, l’assemblea ha approvato all’unanimità (unica eccezione il consigliere della Lega Nord Luigi Fogliazza) un ordine del giorno condiviso nel quale si propone che nessuna derivazione interessi le aste principali dei fiumi Trebbia, Aveto e Nure, che negli affluenti minori si utilizzino solo le strutture già esistenti nei tratti già compromessi evitando nuove alterazioni e aggravamenti dell’ambiente naturale. Infine, i consiglieri hanno chiesto di essere tempestivamente informati dagli assessori competenti riguardo l’evoluzione dell’iter amministrativo, anche attraverso la convocazione delle Commissioni Consiliari Ambiente e Programmazione Territoriale, in ordine ai progetti di cui si è già parlato e a quelli eventualmente riproposti o presentati ex novo in futuro. “Sono soddisfatto del confronto – ha sottolineato il presidente della Provincia Gianluigi Boiardi -, perché rappresenta un fondamentale punto di incontro tra cittadini e amministratori”. Dichiarazioni che hanno fatto seguito a quelle dell’assessore alla Programmazione e allo Sviluppo Economico del Territorio Alberto Borghi: “La Provincia ha chiesto che il Ptcp possa avere una valenza politica e amministrativa maggiore rispetto ai piani regionali – ha ribadito -. Nutriamo forti perplessità verso le centraline con un così alto impatto ambientale, ed è nostra precisa volontà avviare un percorso partecipato che conduca ad una chiara programmazione”. Soddisfazione è stata espressa anche dal comitato No Tube, che si è fatto portavoce delle istanze di numerosi cittadini contrari alla realizzazione delle centraline. Laconico invece il commento di San Colombano s. R. L. , che ha affidato ad una nota scritta l’annuncio del ritiro del progetto di derivazione del fiume Trebbia e del torrente Aveto nel territorio dei comuni di Cerignale, Ferriere e Zerba. “La società e i comuni interessati dall’impianto – si legge nel comunicato -, annunciano il ritiro della procedura autorizzativa, attualmente sospesa, relativa al progetto idroelettrico, al fine di permettere il ricrearsi di un clima di serenità all’interno dell’Amministrazione provinciale e di quelle comunali e per poter effettuare maggiori approfondimenti di carattere tecnico e ambientale. Si auspica inoltre che tale scelta (…) contribuirà alla definizione di precise direttive relative allo sviluppo dell’energia idroelettrica quale fonte rinnovabile, all’interno della complessa pianificazione territoriale provinciale”. .  
   
   
CONTRIBUTI PER L´INSTALLAZIONE DEI PANNELLI SOLARI  
 
Pescara, 16 gennaio 2008 - La Regione Abruzzo erogherà contributi pari al 30 per cento del costo massimo ammissibile dell´impianto per l´installazione di impianti solari termici finalizzati alla produzione di acqua calda sanitaria e al riscaldamento degli ambienti. Il bando, promosso dall´Assessorato all´Ambiente e al Territorio, e pubblicato sul Bura n. 3 del 9 gennaio 2008, prevede che possono accedere ai contributi coloro che siano proprietari di un´abitazione ubicata nel territorio regionale e ricadente fra una delle seguenti categorie catastali (A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7). Dai contributi sono esclusi gli Enti Pubblici e le Società a partecipazione pubblica. Le domande di contributo dovranno essere inoltrate esclusivamente a mezzo plico raccomandato con avviso di ricevimento alla Fi. R. A. S. P. A. (Finanziaria Regionale Abruzzese) Via Parini n. 21 - 65122 Pescara (Pe). Saranno ammesse ad istruttoria esclusivamente le domande che risultino spedite entro 90 giorni, a partire dal giorno successivo alla data di pubblicazione del presente bando sul Bura. La data di scadenza per la presentazione delle domande è fissata per l´ 8 aprile 2008. Per la data di spedizione farà fede il timbro dell´ufficio postale accettante. .  
   
   
RISPARMIO ENERGETICO. LA PROVINCIA PRESENTA IL ´´DIBAWATT´´ SUL TERRITORIO  
 
 Potenza, 16 gennaio 2008 - La Provincia di con Legambiente e la società Eligent srl (gruppo Sorgenia), hano illustrato ieri , a Pignola e Ginestra, i contenuti del protocollo d´intesa sul risparmio energetico, stipulato nello scorso mese di novembre. L´intesa, sottoscritta nell´ambito delle attività della Conferenza delle Autonomie Locali e Funzionali, cui aderiscono i sindaci del territorio provinciale, è finalizzata all´ottimizzazione degli impianti di illuminazione pubblica e alla sensibilizzazione verso forme ecosostenibili di risparmio energetico ed economico, mediante l´adozione del ´´Dibawatt´´, sistema innovativo brevettato dalla Eligent. Nel corso degli incontri sono state chiarite le modalità operative per l´eventuale avviamento, su richiesta dei Comuni interessati, della procedura di intervento sugli impianti. .  
   
   
I RICERCATORI FINLANDESI STUDIANO LA POSSIBILITÀ DI UTILIZZARE TRUCIOLI DI LEGNO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA IN NAMIBIA  
 
 Bruxelles, 16 gennaio 2008 - Produrre energia elettrica in Namibia utilizzando trucioli di legno in centrali a biomassa non è redditizia in assenza di aiuti agli investimenti e di vantaggi derivanti dallo scambio di quote di emissioni. Sono queste le conclusioni di uno studio condotto dal Centro finlandese per la ricerca tecnica (Vtt) in collaborazione con esperti namibiani. Affinché la produzione di elettricità da trucioli di legno in impianti da 10 e 20 megawatt sia commercialmente remunerativa, occorrerebbero aiuti agli investimenti nella misura del 35% e 15 Eur per tonnellata di biossido di carbonio scambiata in base al regime dello scambio di emissioni. Solo in questo caso la centrale raggiungerebbe il punto di break even dopo 7-10 anni. Tuttavia, nella capitale del paese, Windhoek, esiste una centrale alimentata a carbone. Secondo i ricercatori finlandesi e namibiani, la conversione alla biomassa di una delle sue quattro caldaie sarebbe redditizia anche senza aiuti. Raggiungendo una capacità di 20 Mw, l´investimento si ripagherebbe in sette anni. In molte parti di questo paese dell´Africa meridionale il sottobosco cresce in misura eccessiva: nelle zone dov´è più fitta, circa 10 milioni di ettari nelle aree settentrionali della Namibia centrale e orientale, pare che crescano da 1000 a 10. 000 cespugli per ettaro, ossia da 5 a 25 tonnellate di biomassa per ettaro. Questa densità rende difficoltosa l´attività di allevamento del bestiame, fonte primaria di sussistenza nel paese, perché impedisce gli spostamenti e la crescita di erba da pascolo. Secondo lo studio, il sottobosco potrebbe essere sfoltito, lasciando nella savana solo 200-300 piante più grandi. Con una quantità media di 10 tonnellate per ettaro, l´area interessata produrrebbe in totale 125 milioni di tonnellate di biomassa, pari a circa 500 terawattore (Twh). In ogni caso, i ricercatori rilevano che nel 1999 il consumo totale di energia della Namibia è stato di sole 12,6 Twh. Quindi, l´utilizzo di trucioli di legno per la produzione di elettricità, oltre ad agevolare l´allevamento del bestiame contribuirebbe all´autosufficienza energetica della Namibia, che attualmente importa la maggior parte dell´energia dal vicino Sudafrica. In Namibia, i trucioli di legno sono già utilizzati come legna da ardere e come materia prima per la produzione di carbone vegetale e bricchette. Per maggiori informazioni, consultare: http://www. Vtt. Fi/ .  
   
   
BIOENERGY WORLD EUROPE: ESPOSIZIONE, NETWORKING, FORUM E VISITE DI STUDIO  
 
Verona, 16 gennaio 2008 - Dal 7 al 10 febbraio si terrà a Verona la manifestazione «Bioenergy World Europe». L´iniziativa ospiterà un´esposizione sulla bioenergia, nonché Chance2meet. Questo sistema di pianificazione delle riunioni di affari online consente ai potenziali partecipanti di abbinare le esigenze individuali alle tecnologie e ai servizi in offerta prima della manifestazione e di richiedere anticipatamente riunioni mirate con potenziali partner di affari. Un forum combinerà inoltre questioni strategiche ed intersettoriali con illustrazioni pratiche per gli sviluppatori dei progetti e offrirà varie visite di studio. Per ulteriori informazioni http://www. Bioenergy-world. Com/europe/2008/article. Php3?id_article=90 .  
   
   
RENDIMENTO 97% AFFIDABILITA’ MAI COSI’ ELEVATA: ECCO I NUOVI INVERTER MONOFASE SOLARMAX SERIE ‘S’ DI SPUTNIK ENGINEERING ITALIA  
 
 Giussano (Milano), 16 gennaio 2008 - Sputnik Engineering Italia, neonata Filiale dell’azienda Svizzera Sputnik Engineering Ag leader nel campo degli inverter solari per la connessione alla rete elettrica, debutta in grande stile sul mercato con l’annuncio di una nuova famiglia di inverter monofase Solarmax – la Serie ‘S’ – che rappresenta il top dell’evoluzione tecnologica e apre il settore a nuovi standard prestazionali. Già commercializzati dal corrente mese di gennaio, i nuovi inverter monofase Solarmax Serie S sono disponibili in 4 modelli – 2000S, 3000S, 4200S, 6000S – con potenze da 2 a 6 kW e sostituiscono interamente la precedente famiglia Solarmax Serie C. “Il settore dell’energia solare fotovoltaica sta vivendo nel nostro Paese un grande fermento, alimentato anche dalle politiche energetiche che finalmente premiano chi investe nelle fonti rinnovabili”, dice Roberto Colombo, Amministratore Delegato di Sputnik Engineering Italia. “Grazie ai nuovi livelli di affidabilità raggiunti, alla straordinaria facilità di montaggio e manutenzione e grazie altresì al favorevole rapporto prezzo/prestazioni, gli inverter monofase della nuovissima famiglia Solarmax Serie S sono lo strumento ideale per tutti gli impianti fotovoltaici di piccole dimensioni. Siamo convinti che queste loro caratteristiche contribuiscano al decollo dell’intero settore, con grande vantaggio di tutti, anche della qualità ambientale”. Le molteplici innovazioni introdotte riguardano tutti gli aspetti dei nuovi inverter Solarmax Serie S, dai materiali costruttivi all’elettronica, alle possibilità di connessione, ai dispositivi di sicurezza, agli accorgimenti progettuali in fatto di praticità di installazione, di eleganza del design, di effetto cromatico. Il rendimento massimo è stato elevato fino a livelli del 97 per cento. Il range della temperatura ambiente in cui il sistema può operare spazia da -20 a +60 °C, mentre il nuovo sistema di raffreddamento con ventola esterna – per altro più semplice da pulire e sostituire – garantisce il 100 per cento della potenza nominale fino alla temperatura ambientale di +45 °C. Il sezionatore per la corrente continua, prescritto dalla nuova normativa Din, è già integrato. Una nuova architettura di controllo effettua il monitoraggio continuo della rete evitando il disinserimento anche nelle condizioni di funzionamento meno fluide e lineari. Le dotazioni standard di connessione degli inverter monofase Solarmax S comprendono sia un´interfaccia Rs485, sia un´interfaccia Ethernet, consentendo opportunità veramente universali di comunicazione dati. Nuovo è anche il display grafico, particolarmente semplice da utilizzare tramite soli tre tasti. L’involucro in alluminio di alta qualità, pratico e raffinato nel design, resiste agli agenti esterni più ostili. Il suo livello di protezione Ip54 consente di installare l’inverter tanto in interno quanto in esterno. L’operazione è inoltre facilitata da ingombri ridotti e da un alleggerimento notevole del peso complessivo, ridotto a meno di 15 kg. Il nuovo colore giallo solare trasforma l’inverter in elemento di arredo vivace e simpatico. Il campo di regolazione automatica delle tensioni di ingresso è amplissimo e spazia da 100 a 550 Volt, con una tensione massima accettata di 600 Volt. L’umidità relativa dell’aria non produce effetti di condensa neppure a soglie del 98 per cento. La guida di montaggio rende l’installazione dell’inverter Solarmax S veramente semplice e rapida. Tutti i raccordi si possono innestare dall’esterno. Per le operazioni più comuni quali la messa in opera, la manutenzione o la sostituzione del ventilatore esterno, non è più richiesta l’apertura dell’involucro dell’inverter. Il prezzo di acquisto è molto favorevole in rapporto alla qualità e alle prestazioni e comprende un servizio di assistenza rapido e professionale. Non solo. La consueta garanzia – solitamente di 5 anni – viene estesa a 8 anni, senza alcun costo aggiuntivo per tutti coloro che effettueranno l’acquisto di un inverter monofase Solarmax S di qualsiasi modello entro il 31 dicembre 2008. .  
   
   
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, APPROVATI I CRITERI PER L´ASSEGNAZIONE DEGLI ALLOGGI NERLLE MARCHE  
 
 Ancona, 16 gennaio 2008 - Il provvedimento adottato dalla Giunta, su proposta dell´assessore all´Edilizia pubblica, Gianluca Carrabs, e trasmesso alla presidenza del Consiglio regionale per il parere della competente Commissione, disciplina le procedure di assegnazione degli alloggi, dall´avviso pubblico alla formazione delle graduatorie. In particolare, i Comuni dovranno assicurare la partecipazione di tutti i cittadini interessati; e` stata introdotta la novita` delle ´graduatorie aperte´ da aggiornare con cadenza almeno annuale; la domanda dovra` essere presentata entro i termini di pubblicazione del bando utilizzando i modelli predisposti dai Comuni. Per la formazione della graduatoria, il Comune si avvarra` di un´apposita commissione costituita da almeno tre componenti, interni o esterni all´ente; i requisiti soggettivi e le condizioni che danno titolo al punteggio dovranno sussistere al momento di presentazione della domanda. Spettera` poi al Comune l´accertamento dei requisiti prima dell´assegnazione dell´appartamento che verra` effettuata in base all´ordine stabilito dalla graduatoria e alle preferenze espresse tenendo conto della dimensione degli alloggi, della composizione e della consistenza del nucleo familiare. Di norma, si seguono questi rapporti: famiglie monopersonali: mq44; famiglie di due persone: mq59; famiglie composte da tre persone: mq68; famiglie di quattro persone: mq77; famiglie di cinque persone: mq94; famiglie composte da sei o piu` persone: mq105. Nel contempo, l´esecutivo regionale ha richiesto il parere della competente commissione consiliare in merito ai prezzi di vendita degli immobili di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata. Viene assunto come prezzo base il valore di mercato determinato dall´ente proprietario in riferimento ai valori pubblicati dall´Osservatorio dell´Agenzia del Territorio per immobili con tipologia abitazione civile o di tipo economico. Tale valore potra` essere abbattuto fino a un massimo del 20 per cento. .