Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Ottobre 2009
PARALMENTO EUROPEO, APERTURA DELLA SESSIONE SU: REFERENDUM IN IRLANDA - ALLUVIONI IN PROVINCIA DI MESSINA - ANNIVERSARIO DELL´UCCISIONE DI ANNA POLITKOVSKAJA  
 
 Bruxelles, 8 ottobre 2009 - Il Presidente Buzek si è congratulato per l´esito positivo del referendum irlandese sul Trattato di Lisbona. Ha poi espresso le condoglianze del Parlamento alle famiglie delle vittime delle alluvioni in provincia di Messina e ha ricordato il terzo anniversario dell´assassinio della giornalista russa Anna Politkovskaja. L´aula ha respinto la richiesta di depennare dall´ordine del giorno il dibattito sulla libertà di informazione in Italia. Ieri è stato deciso se votare lo stanziamento dei fondi Ue per il terremoto in Abruzzo. Referendum in Irlanda - Aprendo la seduta, il Presidente Jerzy Buzek si è detto lieto per il risultato del referendum in Irlanda sul trattato di Lisbona: "E´ un grande giorno per l´Irlanda e per l´Europa". Ha quindi osservato che gli irlandesi hanno lanciato "un chiaro segnale" della loro volontà di "restare nel Continente riunito". Dopo aver ringraziato quanti si sono prodigati a favore della ratifica del trattato, incluso l´ex Presidente del Parlamento europeo Pat Cox, si è detto convinto che il processo di ratifica andrà avanti e si completerà anche in Polonia e nella Repubblica ceca. In proposito, ha detto di esse stato rassicurato dal Presidente polacco che egli apporrà la sua firma sul trattato ed ha auspicato che il Presidente ceco faccia lo stesso una volta che la Corte costituzionale abbia risolto tutti i dubbi. Il trattato di Lisbona, ha aggiunto il Presidente, "dota l´Unione europea degli strumenti per affrontare le sfide del Xxi secolo", come il cambiamento climatico e la disoccupazione crescente. Nel sottolineare la necessità di ascoltare e tenere conto delle ragioni dei sostenitori del "no" al referendum, ha concluso sostenendo che occorre lavorare affinché "L´europa unita sia l´Europa di tutti". Alluvioni in provincia di Messina - Il Presidente ha poi voluto ricordare la "catastrofe accaduta a Messina" e ha ribadito le condoglianze del Parlamento alle famiglie delle vittime. Anniversario dell´uccisione di Anna Politkovskaja - Il Presidente ha voluto rendere omaggio ad Anna Politkovskaja, in occasione del terzo anniversario della sua uccisione. Sottolineando che la questione rimane ancora oscura e che gli assassini non sono stati portati davanti alla giustizia, Buzek ha anche evidenziato che altri giornalisti sono stati uccisi da allora. Ha anche approvato l´omaggio reso da alcuni deputati con l´esposizione di una foto della giornalista. Modifiche all´ordine del giorno: terremoto in Abruzzo e libertà d´informazione in Italia - Il Presidente ha annunciato all´Aula il depennamento dall´ordine del giorno della relazione Edit Bauer sull´organizzazione dell´orario di lavoro delle persone che effettuano operazioni mobili di autotrasporto. Anche alcune relazioni relative al Bilancio sono state rinviate o perché non ancora votate in commissione parlamentare o perché votate troppo tardi per disporre di una traduzione. Tra queste ultime figura anche una relazione sulla mobilitazione del Fondo di solidarietà dell´Ue per il terremoto in Abruzzo. In proposito, Barbara Matera (Ppe, It) ha espresso il proprio "disappunto" per lo slittamento di due settimane del voto sullo sblocco del fondo di solidarietà a favore dei terremotati abruzzesi, quando alcuni di essi "vivono ancora nelle tende . In una fra le zone più fredde d´Italia". Ha quindi sottolineato l´importanza "di modificare e di snellire, le procedure di smobilitazione di questo fondo". Il Vicepresidente vicario Gianni Pittella (S&d, It) ha sostenuto l´iniziativa della collega affermando che "noi tutti nutriamo rispetto nei confronti di coloro che hanno subito un terremoto, ma non possiamo soltanto fare celebrazioni nel momento in cui le cose avvengono e non dare risposte quando è nelle nostre possibilità darle". Ha quindi chiesto che l´Aula autorizzi l´approvazione dello sblocco del fondo di solidarietà anche senza traduzioni. Con 268 voti favorevoli, 284 contrari e 18 astensioni, l´Aula ha respinto la richiesta del Ppe di depennare dall´ordine del giorno della seduta il dibattito con la Commissione sulla libertà d´informazione in Italia. Con 286 voti favorevoli, 293 contrari e 18 astensioni, il Parlamento ha inoltre respinto la richiesta avanzata dallo stesso gruppo di non votare una risoluzione nel corso della prossima sessione. In proposito, Joseph Daul (Ppe, Fr) ha sottolineato anzitutto che il suo gruppo "sostiene profondamente la libertà d´espressione e di stampa", tant´è che ha fatto quanto possibile affinché la Carta dei diritti fondamentali acquisisse valore vincolante. Tuttavia, ha spiegato, il dibattito previsto per l´indomani "punta un solo paese e non riguarda l´Europa nel suo insieme". Ha quindi aggiunto che il Ppe non accetta che il Parlamento europeo "diventi un luogo in cui si regolano i conti politici e strettamente nazionali" né che sia "strumentalizzato a fini meramente partigiani e nazionali". Anche Francesco Enrico Speroni (Efd, It) ha appoggiato la richiesta del Ppe sostenendo che tutti sono a favore e difendono la libertà di espressione e di stampa, ma che è inopportuno "puntare il dito" verso un solo paese, l´Italia, in cui la libertà di stampa non è assolutamente in pericolo. Basta, ha aggiunto, andare su Internet o in un´edicola per rendersene conto. Altrimenti, ha concluso, che si abbia il coraggio di avviare la procedura prevista dai trattati (art. 7: violazione dei principi fondamentali da parte di uno Stato membro). Martin Schulz (S&d, De), dicendosi invece contrario alla cancellazione del dibattito, ha spiegato che sebbene il collega Daul sia un difensore della libertà di parola, "ci sono altre persone in Europa che hanno un´altra concezione delle libertà di espressione". Un dibattito a livello europeo è quindi necessario, ha aggiunto, "perché ciò accade in un paese membro dell´Ue, l´Italia". Ma, ha continuato, il problema non è solo italiano: si pone la questione "dell´intreccio di poteri mediatici, economici e politici che mette in pericolo la libertà di espressione in Europa". Il leader dei Verdi, Daniel Cohn Bendit, ha appoggiato la richiesta di tenere il dibattito in Aula e di votare una risoluzione. Mario Mauro (Ppe, It), invece, ha affermato che se si vuole estendere, come intende Schulz, il dibattito alla situazione europea, "non ha senso votare una risoluzione che, nel titolo, fa riferimento alla libertà di stampa solamente in Italia". .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: ISTITUITA UNA COMMISSIONE PARLAMENTARE SPECIALE SULLA CRISI FINANZIARIA ED ECONOMICA IL PRESIDENTE BUZEK: " DOVREMMO IMPARARE LA LEZIONE DA QUESTE CRISI ECONOMICHE E FINANZIARIE AFFINCHÉ NON SI RIPETANO".  
 
 Bruxelles, 8 ottobre 2009 - Il Parlamento ha istituito una commissione speciale sulla crisi finanziaria ed economica che, composta di 45 deputati, dovrà analizzare la situazione e proporre delle misure appropriate, valutare la legislazione Ue e il coordinamento tra gli Stati membri e curare le relazioni con le istituzioni Ue e gli le organizzazioni internazionali. Il mandato della commissione è di 12 mesi a decorrere dall´8 ottobre 2009. Il Presidente Jerzy Buzek ha affermato in proposito che " dovremmo imparare la lezione da queste crisi economiche e finanziarie affinché non si ripetano". I membri del Parlamento europeo, ha aggiunto, "dovranno valutare l´efficacia delle misure prese a livello Ue e dagli Stati membri per rispondere alla crisi e questa nuova commissione servirà da importante luogo di dibattito". Più in particolare, la commissione speciale dovrà analizzare e valutare l´ampiezza della crisi sociale, economica e finanziaria, il suo impatto sull´Unione europea e sugli Stati membri e la situazione a livello della governance mondiale, nonché proporre misure appropriate al fine di ricostruire a lungo termine mercati finanziari "sani e stabili, atti a sostenere la crescita sostenibile, la coesione sociale e l´occupazione, a tutti i livelli, e fornire una valutazione dell´incidenza degli interventi a i costi dell´inazione". Sarà chiamata, inoltre, ad analizzare e valutare l´attuazione effettiva della legislazione comunitaria in tutti i settori interessati, nonché il coordinamento delle azioni avviate dagli Stati membri "per sostenere una crescita sostenibile e qualitativa e gli investimenti a lungo termine, onde lottare contro la disoccupazione e rispondere alle sfide demografiche e climatiche, nel rispetto del principio di sussidiarietà". Infine, dovrà allacciare i contatti necessari e organizzare audizioni con le istituzioni europee e le istituzioni e gli organi internazioni, europei e internazionali, i parlamenti e i governi nazionali degli Stati membri e di paesi terzi, nonché con rappresentanti della comunità scientifica, delle imprese e della società civile, comprese le parti sociali, in stretta cooperazione con le commissioni permanenti. La decisione, è precisato, lascia immutate le prerogative delle commissioni permanenti del Parlamento, competenti in materia di approvazione, controllo e applicazione della legislazione comunitaria relativa a detto settore. La commissione speciale, peraltro, potrà esprimere raccomandazioni concernenti le misure o le iniziative da avviare, in stretta cooperazione con le commissioni permanenti. Presenterà al Parlamento una relazione intermedia e una relazione finale in cui figureranno, se del caso, raccomandazioni in merito ad azioni o iniziative da intraprendere. La commissione speciale, composta di 45 membri, avrà un mandato di dodici mesi a decorrere dall´8 ottobre 2009, ma la sua durata potrà essere prorogata.
.
 
   
   
INVESTIRE NEL FUTURO: LA COMMISSIONE EUROPEA RITIENE NECESSARI ALTRI 50 MILIARDI DI EURO PER LE TECNOLOGIE A BASSA EMISSIONE DI CARBONIO  
 
 Bruxelles, 8 ottobre 2009 - La Commissione europea ha esortato le autorità pubbliche, le imprese e i ricercatori alla collaborazione per sviluppare entro il 2020 le tecnologie necessarie per far fronte al cambiamento climatico, garantire l’approvvigionamento energetico dell’Ue e assicurare la competitività delle nostre economie. Nella proposta “Investire nello sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio” la Commissione stima che per i prossimi dieci anni occorrerà un investimento supplementare di 50 miliardi di euro nella ricerca sulle tecnologie energetiche. Ciò significa che l’investimento annuo nell’Unione europea dovrà quasi triplicare, passando da 3 a 8 miliardi di euro; la proposta rappresenta un passo avanti nell’attuazione del piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (piano Set), pilastro tecnologico della politica energetica e climatica dell’Unione europea. Nel documento vengono esaminate varie fonti di finanziamento, provenienti dai settori pubblico e privato a livello nazionale e comunitario, che dovranno essere utilizzate in maniera coordinata e che contribuiranno a dare impulso ad un settore industriale in rapida crescita e a creare posti di lavoro. Il commissario europeo responsabile della scienza e della ricerca, Janez Potočnik, ha affermato: “Se l’Europa vuole rendere più economico il cammino verso Copenaghen e oltre, è urgente aumentare gli investimenti nella ricerca sulle tecnologie pulite. Con le stime odierne la Commissione vuole trasformare il piano Set in un trampolino di lancio per un’economia a bassa emissione di carbonio, impresa possibile solo se i soggetti pubblici e privati mettono in comune le risorse in modo coerente. L’aumento degli investimenti intelligenti nella ricerca rappresenta oggi un’opportunità per sviluppare nuove fonti di crescita, per rendere la nostra economia più rispettosa dell’ambiente e per assicurare la competitività dell’Unione europea dopo la crisi”. Andris Piebalgs, commissario responsabile dell’energia, ha dichiarato: “Le rivoluzioni industriali precedenti hanno mostrato che tecnologie adeguate possono migliorare il nostro modo di vivere. Oggi abbiamo un’opportunità unica per passare da un modello energetico basato su combustibili fossili inquinanti, scarsi e pericolosi a un modello pulito, sostenibile e meno dipendente dalle fonti fossili. Tutto sta nello scegliere le tecnologie giuste”. “L’investimento necessario per sviluppare energie pulite e rinnovabili può essere ottenuto soltanto mediante un’ampia serie di strumenti finanziari. A tal fine, la Commissione e la Banca europea per gli investimenti (Bei) hanno già aumentato notevolmente i finanziamenti, ma occorre mobilitare maggiormente i fondi provenienti dal settore pubblico e privato. Proponiamo di potenziare il meccanismo di finanziamento con condivisione dei rischi, di offrire ulteriore sostegno al capitale di rischio e di sviluppare il fondo Marguerite e altri fondi”, ha affermato Joaquín Almunia, commissario europeo per gli affari economici e monetari. .  
   
   
TERREMOTO IN ABRUZZO: MOBILITATI CIRCA 494 MILIONI DI EURO DAL FONDO UE DI SOLIDARIETÀ  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2009 - Il Parlamento europeo ha deciso di mobilitare una somma di 493. 771. 159 euro di stanziamenti d’impegno e di pagamento nell’ambito del Fondo di solidarietà dell’Unione europea per contribuire a riparare i danni causati del terremoto che ha devastato l´Abruzzo nell´aprile 2009. L´italia aveva chiesto l´assistenza del Fondo in seguito al terremoto che nell´aprile 2009 ha colpito la regione dell´Abruzzo, provocando la morte di 300 persone e causando danni di notevole entità. Stando alle stime dei servizi della Commissione, i danni diretti causati dal terremoto ammontano complessivamente a 10,212 miliardi di euro. L’evento è stato classificato come “catastrofe naturale grave” e rientra pertanto nel campo di applicazione del Fondo. Con 620 voti favorevoli, 4 contrari e 14 astensioni, il Parlamento ha adottato una decisione che, nel quadro del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2009, mobilita 493. 771. 159 euro (in stanziamenti d’impegno e di pagamento) nell’ambito del Fondo di solidarietà dell’Unione europea. Istituito nel 2002, il Fondo di solidarietà dell´Unione europea ha l´obiettivo di "permettere alla Comunità di affrontare situazioni d´emergenza in maniera rapida, efficace e flessibile". L´ue intende così dimostrare la propria solidarietà alla popolazione delle regioni colpite da "gravi catastrofi" apportando un sostegno finanziario "per contribuire, a ripristinare rapidamente condizioni di vita normale in tutte le regioni sinistrate". Il sostegno dovrebbe principalmente essere mobilizzato in caso di catastrofi naturali. Il Fondo può intervenire principalmente qualora si verifichi sul territorio di uno Stato una "catastrofe naturale grave, con serie ripercussioni sulle condizioni di vita dei cittadini, sull´ambiente naturale o sull´economia di una o più regioni o di uno o più Stati". E´ considerata grave una catastrofe che, in almeno uno degli Stati interessati, provoca danni stimati a oltre 3 miliardi di euro, a prezzi 2002, o superiori allo 0,6 % del Rnl di detto Stato. L´accordo interistituzionale del 17 marzo 2006 consente la mobilitazione del Fondo entro un massimale annuale di 1 miliardo di euro. Si tratta della terza proposta di mobilitazione del Fondo nel 2009: è già stato stanziato un importo di 121,2 milioni di euro per una richiesta presentata dalla Romania e dalla Francia, lasciando una disponibilità di 878,8 milioni di euro. .  
   
   
CROAZIA RIPRENDE LE TRATTATIVE UE  
 
Zagabria, 8 ottobre 2009 - Sono riprese le trattative per l´adesione all´Ue della Croazia, bloccate dalla Slovenia alla fine del 2008 per la questione sul confine marittimo, risolta di recente. Le trattative, riporta Setimes. Com. , sono riprese in questi giorni con l´apertura di sei capitoli di negoziato e la chiusura di cinque capitoli, nel corso di una conferenza intergovernativa. Attualmente sono aperti 28 capitoli e 12 sono chiusi. La Croazia attende di aprire tutti e 33 i capitoli di negoziato dell´acquis entro la fine dell´anno in corso e di chiuderne almeno 20 entro lo stesso termine. La Svezia, che attualmente detiene la presidenza dell´Ue, intende bandire altre due conferenze con la Croazia entro la fine dell´anno. .  
   
   
L´IRLANDA HA DETTO SÌ AL NUOVO TRATTATO DELL´UE: COSA VUOL DIRE?  
 
Roma, 8 ottobre 2009 - I cittadini irlandesi hanno votato venerdì scorso a larga maggioranza a favore del Trattato di Lisbona, ribaltando l´esito di un´analoga consultazione tenuta poco più di un anno fa. Il significato di questo voto è importante e si può analizzare sotto (almeno) due punti di vista: quello della costruzione europea e quello dei cittadini europei. Prima domanda: cosa significa questo voto positivo per il processo di costruzione europea? Insomma, per l´Ue in quanto soggetto istituzionale e politico chiamato ad affrontare le nuove sfide della crisi e della globalizzazione? Il Sì irlandese rappresenta un passo in avanti importante per l´Europa. Esso elimina lo scoglio più alto rimasto nella navigazione istituzionale dell´Unione, partita oltre dieci anni fa da Nizza con un Trattato inadatto alle nuove sfide, e quasi arrivata a Lisbona attraverso, appunto, Dublino. Ci sarebbe piaciuto scrivere l´"ultimo" scoglio, ma purtroppo dei 27 Paesi che devono ratificare il testo per la sua entrata in vigore ne manca uno, quella Repubblica Ceca il cui Presidente Klaus continua a remare contro e a non sottoscrivere una ratifica già concessa dal Parlamento del suo Paese. Ma se per un attimo non consideriamo questo triste aspetto, diremmo che l´adozione del Trattato permetterà alle istituzioni dell´Unione di funzionare meglio, al Parlamento di aumentare i suoi poteri accrescendo così la democraticità del progetto, e all´Europa di agire con più forza in molti settori in cui ancora oggi sembra impotente (uno su tutti, d´estrema attualità: l´immigrazione). E dal punto di vista politico? Si può dire che il sì irlandese realizzi il matrimonio tra l´Unione e i suoi cittadini, e quindi renda il progetto dell´Unione europea "popolare"? Non credo. Le ragioni del cambio di rotta degli irlandesi in un solo anno non mi sembrano legate direttamente alla bontà del progetto. Secondo alcuni le paure create dalla crisi hanno convinto gli irlandesi a non isolarsi e a ritenere l´Europa un´ancora di salvataggio. Noi siamo ovviamente convinti che sia così, per gli irlandesi e per tutti gli altri, compresi noi italiani. Ma un anno fa, per spiegare il no di Dublino, si diceva che la paura (dell´apertura economica e sociale) fosse alla base del "no", cosi come lo era stata nel caso dei "no" alla Costituzione in Francia e in Olanda nel 2005. Del resto, analoghi approcci quali localismo o protezione sono alla base di posizioni "euroscettiche" presenti anche in Italia, soprattutto nelle regioni più ricche del Nord. Forze contrarie all´approfondimento del progetto europeo dicono oggi, ad esempio, che "l´Ue fa poco e male sull´immigrazione". Bene, con il Trattato di Lisbona l´Ue potrà fare "molto e bene", sull´immigrazione e non solo. Basta che lo vogliano quelli che restano sostanzialmente i padroni del gioco, anche con Lisbona, ovvero i Paesi membri dell´Ue e i loro Governi. Questi ultimi resteranno protagonisti fin quando non si realizzerà una vera Unione in senso federalista, completo: una prospettiva questa oggi molto ma molto lontana. Perché da che Europa è Europa (e qui è meglio eliminare gli elementi di confusione e parlare chiaro), l´Europa la fanno i Governi, spinti o frenati da alcune personalità più (esempio: i padri fondatori, Delors, o la coppia Kohl - Mitterrand per l´euro e più tardi la riunificazione) o meno "illuminate". Non l´hanno mai fatta i cittadini che, a parte appunto le élites, non hanno mai veramente "sentito" l´urgenza di una costruzione europea politica e forte. Seconda domanda: cosa significa questo voto per tutti i quasi 500 milioni di cittadini dell´Unione europea, inclusi noi italiani? Molto più di quanto non immaginiamo, e in ogni caso di quanto non percepisca il cittadino comune attraverso il sistema di comunicazione nazionale. Matteo Fornara Rappresentanza a Milano .  
   
   
CONFERENZA DEL PROGETTO RECON: "RECONSTITUTING DEMOCRACY IN EUROPE  
 
Praga, 8 ottobre 2009 - Il 9 e 10 ottobre si terrà a Praga (Repubblica ceca) una conferenza ospitata dal progetto Recon ("Reconstituting democracy in Europe") finanziato dall´Ue. La prima giornata della conferenza sarà dedicata a un tema principale di ciascuno dei tre modelli Recon, nonché ad una tavola rotonda su ciascun modello per permettere una discussione più approfondita sui modelli e sui risultati iniziali del progetto. Saranno invitati a partecipare alla discussione la comunità accademica, responsabili delle politiche, esponenti della società civile e il pubblico generale. La seconda giornata sarà dedicata a sessioni di lavoro parallele per discutere sulla ricerca in corso, lo stato dei lavori e i piani per la parte restante del progetto. L´evento si concluderà con una sessione plenaria, durante la quale saranno presentate le sintesi delle sessioni parallele nonché discussi e abbozzati le scoperte generali e i piani per il futuro. La conferenza sarà inaugurata da Vladimír Spidla, commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Reconproject. Eu/projectweb/portalproject/reconmidtermconferenceoct09. Html . . .  
   
   
CONSUMATORI D´EUROPA, UNITEVI….PER L´APPUNTAMENTO DI MILANO!  
 
Milano, 8 ottobre 2009 - Anche quest´anno, l´ormai tradizionale Seminario d´autunno sulla politica europea dei consumatori è un appuntamento fisso nell´agenda. Anzi, è alle porte: si svolgerà a Milano, presso Una Hotel Tocq, il prossimo 9 ottobre 2009 dalle ore 9. 00 alle ore 14. 00. Si tratta di un seminario di aggiornamento sulle tematiche legate ai consumatori, organizzato dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea e dall´Eccg ( Gruppo europeo consultivo dei consumatori), aperto alle Associazioni dei Consumatori nazionali, regionali e locali. I Durante l´incontro si terrà un dibattito aperto con i relatori - tra cui spiccano Paola Testori-coggi, Direttore Generale Aggiunto alla Direzione generale Salute e consumatori della Commissione europea, David Mair della medesima Direzione generale, Beatrice Covassi in rappresentanza della Direzione generale Società dell´informazione e mezzi di comunicazione, Anna Bartolini, rappresentante italiana dell’Eccg (Gruppo europeo consultivo Consumatori) e Massiliano Dona, alternative Eccg - su argomenti di più scottante attualità (energia, azione collettiva risarcitoria, e-commerce, mondo digitale, politica alimentare, acquis comunitario). Ad aprire i lavori sarà invece Carlo Corazza, Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea. Per confermare la propria partecipazione, basta inviare un e-mail al seguente indirizzo: comm-rep-mil@ec. Europa. Eu . .  
   
   
INFO DAY SU COOPERAZIONE GRECIA-ITALIA  
 
Bari, 8 ottobre 2009 - Una giornata di chiarimenti e confronto aperto sul Programma di cooperazione transfrontaliero Grecia Italia 2007-2013 e sul bando in scadenza il 30 ottobre 2009: questo il significato dell´Info day, secondo quanto rivela l´Aise Agenzia internazionale stampa estero, che si è svolto lo scorso 28 settembre a Bari per iniziativa dell´assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia. .  
   
   
EUROPA:VENERDI A PESCARA TAVOLO SUL PROGRAMMA IPA ADRIATICO INTERVERRA´ IL PRESIDENTE GIANNI CHIODI  
 
Pescara, 8 ottobre 2009 - "Moving Abruzzo Forward", una giornata di lavoro sui temi del Programma di cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico, è in programma venerdi, 9 ottobre, dalle 9. 30, nell´auditorium De Cecco, in piazza Unione, a Pescara. Il programma Ipa Adriatico rappresenta la prosecuzione di quello relativo al periodo 2000-2006 con la Regione Abruzzo capofila. A concludere il tavolo di lavoro di venerdi sarà il presidente della Regione, Gianni Chiodi, intorno alle ore 12. Introdurrà l´incontro Antonio Sorgi, direttore della Direzione Affari della Presidenza, Politiche legislative e comunitarie. Seguiranno, tra gli altri, Rossella Rusca, dirigente Mise, che si occuperà dei programmi di cooperazione europea, Francesco Guddemi, esperto giuridico e Olivera Del Cont, project manager per la Croazia. .  
   
   
UE, DE FILIPPO [BASILICATA] INCONTRERA’ IL COMMISSARIO SAMECKI  
 
Potenza, 8 ottobre, 2009 - Venerdì 9 ottobre a Bruxelles il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, accompagnato dall’assessore alle Attività produttive, Gennaro Straziuso, e dall’Autorità di gestione del Por, Patrizia Minardi, incontrerà il Commissario Pawel Samecki (che ha sostituito il Commissario Donata Hubner) sull’attuazione dei Programmi Operativi 2007-2013. Nell’incontro saranno analizzati i progressi realizzati nella prima fase del ciclo programmatorio 2007-2013, i risultati conseguiti e le eventuali criticità, ma saranno affrontati anche i temi delle prospettive della politica di coesione comunitaria. Le Regioni stanno attraversando un momento di crisi economica a livello globale e nazionale e lamentano anche difficoltà nella fase di avvio della nuova programmazione, causate dalla complessità dei nuovi regolamenti comunitari. La Basilicata, però, può guardare con fiducia e tranquillità alla scadenza del 31 dicembre 2009, data entro la quale dovrà essere rendicontata la spesa del biennio 2007-2009, evitando il disimpegno automatico. De Filippo relazionerà circa la spesa di 102 milioni di euro che la Regione si appresta ad effettuare entro la fine del 2009, nonché sulla qualità delle scelte operate in tema di inclusione sociale, per sostenere fondi di garanzia impegnati nei campi dell’innovazione, della ricerca e dell’energia e i regimi di aiuto per le Piccole e medie imprese, nel settore dell’ambiente e per la realizzazione di interventi infrastrutturali su tutto il territorio regionale. L’occasione dell’incontro con il Commissario Samecki consentirà al presidente De Filippo di dichiarare che la Regione Basilicata ha già ad oggi certificato una spesa pari a circa 28 milioni di euro. .  
   
   
UE: CALCOLATRICE DEI VOTI DEL CONSIGLIO, ORA A DISPOSIZIONE DI TUTTI!  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2009 - Vi siete mai chiesti come sono calcolati i voti degli Stati membri dell´Ue nella presa di decisioni? Che ruolo svolgono le dimensioni della popolazione di ciascun paese? Che differenza fa se la maggioranza richiesta è semplice o qualificata? Usate la calcolatrice dei voti aperta su questo sito per simulare le configurazioni possibili e ottenere il risultato in un secondo. È il Consiglio la sede in cui i rappresentanti degli Stati membri, abitualmente i ministri, si riuniscono per discutere e votare proposte in vista dell´adozione di nuove normative europee. Il sistema di voto al Consiglio è piuttosto complicato. Il numero di voti di ciascun membro del Consiglio è stabilito dai trattati, che stabiliscono anche i casi in cui è richiesta la maggioranza semplice, la maggioranza qualificata o l´unanimità. Un membro del Consiglio può chiedere la conferma che i voti favorevoli rappresentano almeno il 62% della popolazione complessiva dell´Unione. La decisione non viene adottata se dal computo dei voti emerge che tale condizione non è soddisfatta. Per usare la calcolatrice, andate alla pagina seguente e cliccate su "Istruzioni". Al momento la calcolatrice è disponibile soltanto in inglese, ma potete consultare la guida "Istruzioni" in tutte le 23 lingue ufficiali dell´Ue. Le istruzioni contengono inoltre informazioni utili sulle regole di voto al Consiglio e sulla ponderazione dei voti per ciascuno Stato membro. In appresso troverete un collegamento a questo strumento utile e istruttivo. Provatelo! http://www. Consilium. Europa. Eu/app/calculette/default. Aspx?lang=it&cmsid=1690 .  
   
   
ALBANIA: NUOVI ACCORDI DI COOPERAZIONE CON CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE  
 
Tirana, 8 ottobre 2009 - Il primo ottobre la Camera di Commercio e Industria di Tirana (Tik) e la sua controparte italiana di Torino hanno siglato un accordo per la cooperazione economica, che dovrebbe promuovere gli investimenti italiani nel Paese. L’accordo avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo della cooperazione economica fra i due Paesi, secondo il capo del Tik, Gjok Uldedaj. Ha evidenziato che 400 società italiane operano sul mercato locale in settori chiave come il sistema bancario, energetico e industriale. Inoltre, il Paese mediterraneo è il principale mercato estero per le imprese locali e incide per il 27% delle importazioni albanesi e per il 62% delle esportazioni, ha spiegato Uldedaj. Il sindaco di Torino, presente alla sigla dell’accordo, ha espresso la sua valutazione positiva per l’ambiente per gli affari per investitori stranieri nel Paese. Il Tik ha creato lo scorso ottobre la propria filiale nella città italiana, rappresentante gli interessi di circa 40 imprese locali. . .  
   
   
SLOVENIA, A SETTEMBRE DEFLAZIONE DELLO 0,2 P.C.  
 
Lubiana, 8 ottobre 2009 - In settembre, secondo l´Ufficio Statistico Sloveno, si è registrata una deflazione e i prezzi sono diminuiti dello 0,2 per cento rispetto al mese precedente e dello 0,1 per cento rispetto all´anno scorso. I prezzi dei servizi sono diminuiti del 2,3 per cento, mentre i prezzi dei beni sono aumentati in media dello 0,8 per cento. I beni semi-durevoli e non durevoli sono aumentati del 5,5 e 0,2 per cento rispettivamente, mentre i prezzi dei beni durevoli sono diminuiti dello 0,9 p. C. .  
   
   
SLOVACCHIA: IL PIL INIZIERÀ UN RAPIDO RECUPERO A PARTIRE DAL 2010  
 
Bratislava, 8 ottobre 2009 - Il Fmi ha previsto che il Pil in Slovacchia scenda del 4,7% a/a nel 2009, secondo l’ultimo rapporto World Economic Outlook, tuttavia segnerà una crescita del 3,7% a/a già nel 2010. Le stime sono più ottimistiche rispetto a quelle del Ministero delle Finanze o della Banca Centrale. Recenti aggiornamenti delle previsioni del Ministero e della Banca Nazionale Slovena (Nbs) hanno mostrato una contrazione del 5,6%-5,7% a/a nel 2009 e una crescita economica del 1,9%-2,9% a/a nel 2010. La Slovacchia avrebbe dovuto essere il Paese con la crescita più forte nell’eurozona nel 2010 così come nella regione dell’Europa centro orientale. Il Fmi prevede che il livello medio dell’inflazione nel Paese rallenterà a 1,5% a/a, riflettendo un deficit produttivo e una riduzione dei prezzi dei beni sui mercati internazionali. E’ stato previsto un aumento al 2,3% a/a nel 2010. La disoccupazione dovrebbe crescere al 10,8% e del 10,3%, rispettivamente, nel 2009 e 2010. . .  
   
   
DEFICIT "AS USUAL"  
 
Roma, 7 ottobre 2009 - N. 20 su 27 Paesi dell´Unione europea sono in deficit "eccessivo". Si fa prima a dire quelli che non lo sono: Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lussemburgo, Svezia. In questi termini, oltre il 90% del Pil europeo è in deficit eccessivo. Rispetto a quello degli altri Paesi il livello del deficit dell´Italia non è certo tra i più alti. Basti notare che, se diversi altri Paesi sono al di sopra del 10%, l´Italia è intorno al 5%, quindi meno della metà. In realtà non è eccezionale la situazione italiana, ma è eccezionale, per effetto della crisi, la situazione europea e mondiale. Questo non vuol dire che anche in Italia non ci si deve impegnare per riequilibrare quanto prima possibile i conti. .  
   
   
DALLE FERROVIE AL MADE IN ITAY: TUTTE LE MISURE DEL "DECRETO RONCHI"  
 
 Roma, 8 ottobre 2009 - Dalle ferrovie alla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, dall´etichettatura dei prodotti alimentari ai controlli in materia di sicurezza alimentare, dal Numero di emergenza unico europeo ai sistemi di misura installati nelle reti di trasporto del gas, fino alle norme sul Made In Italy. Queste alcune delle materie - estremamente eterogenee tra loro - trattate dal cosiddetto Decreto Ronchi in vigore dal 26 settembre scorso. Il decreto legge 25 settembre 2009, n. 235, "Disposizioni urgenti per l´attuazione di obblighi comunitari e per l´esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee", approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 settembre 2009, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 25 settembre 2009. Il provvedimento risponde alla necessità di adempiere ad obblighi comunitari già giunti in scadenza per il ritardo o il non corretto recepimento della normativa comunitaria nell´ordinamento italiano. Si tratta di situazioni eterogenee nei contenuti ma accomunate dalla identica necessità di garantire l´assolvimento degli impegni dell´Italia. Cosa contiene il provvedimento: Veicoli fuori uso (art. 1); - Agenzia nazionale sicurezza ferrovie (art. 2); - esclusione automatica imprese collegate da gare pubbliche (art. 3); - Autorità competente per l’emission trading alle compagnie aeree (art. 4); - Gestione e smaltimento rifiuti elettrici ed elettronici (art. 5); - etichettatura prodotti alimentari (art. 6); - contatori gas (art. 7); - Numero unico europeo (art. 8); - Aggiunta del ministero della difesa nel pacchetto igiene (art. 9); - rappresentante fiscale assicurazioni (art. 10); - applicazione Iva (art. 11); - Ssiq (art. 12); - tassazione discriminatoria in materia di oli lubrificanti rigenerati (art. 13); - tassazione fondi (art. 14); - Servizi pubblici locali di rilevanza economica (art. 15); - Made in Italy (art. 16); - censimento agricoltura (art. 17); - quote latte (art. 18); - recupero aiuti non dovuti (art. 19); - farmacie comunali (art. 20). .  
   
   
EMISSIONE BOT OTTOBRE 2009  
 
 Roma, 8 ottobre 2009 - Il Mef ha disposto per il giorno 12 ottobre 2009, con regolamento 15 ottobre 2009, un´asta di Bot:
regolamento 15 ottobre 2009
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Annuali 6. 000 15. 10. 2010 365
Si comunica che, in seguito all´assenza di specifiche esigenze di cassa, il giorno 12 ottobre 2009 non verrà offerto il Bot trimestrale. È da tener presente che il 15 ottobre 2009 vengono a scadere Bot per 10. 500 milioni di euro (4. 500 milioni di euro trimestrali e 6. 000 milioni di euro annuali). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con offerte degli operatori espresse in termini di rendimento. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 12 ottobre 2009, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot annuali, previsto in via automatica per il giorno 13 ottobre 2009. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 13 ottobre 2009. La circolazione dei Bot al 30 settembre 2009 era pari a 167. 975,595 milioni di euro, di cui 3. 500 milioni di euro a 214 giorni, 3. 500 milioni di euro a 276 giorni, 8. 500 milioni di euro trimestrali, 63. 003 milioni di euro semestrali e 89. 472,595 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI BTP OTTOBRE 2009  
 
Roma, 8 ottobre 2009 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 14 ottobre 2009, con regolamento 16 ottobre 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º giugno 2009; nona tranche scadenza : 1º giugno 2014; tasso d´interesse annuo lordo : 3,50% Isin : It0004505076 decorrenza : 1º marzo 2009; quarta tranche scadenza : 1º marzo 2025; tasso d´interesse annuo lordo : 5 % Isin : It0004513641 decorrenza : 1º settembre 2009; seconda tranche scadenza : 1º settembre 2040; tasso d´interesse annuo lordo : 5 % Isin : It0004532559 Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Btp 3,50% 1. 6. 2009/2014, - 0,40% per i Btp 5% 1. 3. 2009/2025, - 0,40% per i Btp 5% 1. 9. 2009/2040, Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
calendario delle operazioni di sottoscrizione
Btt scad. 1. 6. 2014 Btp scad. 1. 3. 2025 Btp scad. 1. 9. 2040
Prenotazione da parte del pubblico entro il 13 ottobre 2009 13 ottobre 2009 13 ottobre 2009
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 14 ottobre 2009 14 ottobre 2009 14 ottobre 2009
Regolamento sottoscrizioni 16 ottobre 2009 16 ottobre 2009 16 ottobre 2009
Dietimi d´interesse da corrispondere 137 45 45
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo non superiore: - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1. 6. 2014, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1. 3. 2025, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1. 9. 2040. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. .
 
   
   
SUPERVISIONE: ABI, PROPOSTE UE PASSO IMPORTANTE VERSO VIGILANZA CONSOLIDATA E RAFFORZAMENTO DELLA SUPERVISIONE FINANZIARIA A LIVELLO EUROPEO, ATTRAVERSO LA COSTITUZIONE DI UN’AUTORITÀ A PRESIDIO DEI RISCHI SISTEMICI E DI TREAUTORITÀ PER LA VIGILANZA DI BANCHE, ASSICURAZIONI E MERCATI DEI TITOLI.  
 
Bruxelles, 7 ottobre 2009 - L´abi valuta favorevolmente la proposta della Commissione di rafforzare la supervisione finanziaria creando un’autorità europea per il presidio dei rischi sistemici e tre autorità europee per la vigilanza di banche, assicurazioni e mercati dei titoli. “Si tratta di un importante passo verso un’architettura di vigilanza europea più efficace e integrata – ha commentato il Direttore Generale dell’Abi, Giovanni Sabatini – in grado di rispondere alle sfide del mercato unico europeo dei servizi finanziari”. L’abi ritiene particolarmente importante la proposta di affidare un ruolo alle tre autorità europee con compiti di micro-vigilanza per la definizione di regole comuni e pratiche di vigilanza omogenee a livello continentale. Ciò dovrebbe permettere a tutte le banche europee di sfruttare in pieno le potenzialità del mercato unico e di ridurre considerevolmente i costi di compliance che derivano dall’internazionalizzazione, a tutto vantaggio dei costi e della qualità dei servizi offerti ai consumatori. A tal fine l’Abi auspica che Consiglio e Parlamento europeo, che dovranno approvare in codecisione le proposte della Commissione, semplifichino il processo di definizione delle regole conferendo poteri più pregnanti alle nuove autorità europee. Secondo l’Abi, i prossimi passi del processo di consolidamento della vigilanza europea dovranno riguardare la creazione di un framework comunitario in tema di identificazione e gestione delle crisi transfrontaliere; l’obiettivo a tendere è quello di rendere effettivamente possibile la trasposizione nell’ordinamento comunitario del concetto di “gruppo bancario” attualmente in vigore in Italia, che permette una effettiva gestione a livello consolidato dei gruppi transfrontalieri e, di conseguenza, di capitalizzare le economie di scala e di scopo che è in grado di offrire il mercato unico. .  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA PRESIDENTI STIRIA E SARAJEVO  
 
Trieste, 8 ottobre 2009 - A conclusione della sua missione a Bruxelles, il presidente della Regione Renzo Tondo ha incontrato ieri mattina i presidenti della Stiria, Franz Voves, e del Cantone di Sarajevo, Denis Zvizdic, per definire operativamente le prossime iniziative da intraprendere sul piano bilaterale ma anche multilaterale. Tondo era affiancato dal vicedirettore centrale alle Relazioni internazionali, Giuseppe Napoli, e dal responsabile dell´ufficio della Regione a Bruxelles, Giorgio Perini. Alla delegazione stiriana, Tondo ha proposto un incontro in vista dell´assemblea generale della Comunità di lavoro Alpe Adria, di cui attualmente lo stesso Tondo è presidente di turno, per individuare assieme i punti forti da sviluppare. Nella visione del presidente Tondo, condivisa pienamente dal suo omologo stiriano, Alpe Adria potrebbe diventare il punto di partenza di una nuova strategia di area vasta che superi la logica del riavvicinamento Ovest-est, ormai datata. L´obiettivo è invece di coagulare nuovi entusiasmi ed energie attorno a un progetto di condivisione delle grandi politiche sui trasporti, l´ambiente, l´energia anche in chiave anti-crisi che si sviluppi piuttosto lungo l´asse Nord-sud, sulla falsariga della sintonia tra le 14 regioni europee firmatarie della risoluzione sul Corridoio di trasporto Baltico-adriatco. I due Presidenti si sono ripromessi di incontrarsi molto presto per concordare il progetto per la "nuova Alpe Adria" da presentare, magari già con l´appoggio di Veneto e Carinzia, agli altri membri. Al presidente Zvizdic, che guidava la delegazione di Sarajevo, Tondo ha ricordato il suo coinvolgimento anche personale nelle tragedie che hanno sconvolto la Bosnia, oltre all´impegno dell´Italia e della Regione (Tondo aveva preso parte, assieme all´allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, alla posa della prima pietra della ricostruzione del ponte di Mostar). Tondo ha pienamente accolto l´indicazione del presidente del Cantone di Sarajevo di rafforzare la collaborazione su alcuni progetti prioritari quali la cooperazione istituzionale e l´accompagnamento verso l´Ue, la tutela ambientale e le risorse energetiche, lo sviluppo del sistema imprenditoriale anche nel settore turistico. Il presidente del Friuli Venezia Giulia ha proposto l´avvio immediato di una verifica sulla "cantierabilità" dei progetti proposti. .  
   
   
LA SICILIA DIVENTERA’ UNA ZONA FRANCA BUROCRATICA  
 
Palermo, 7 ottobre 2009 - “Stiamo lavorando per trasformare la Sicilia in una sorta di zona franca burocratica. Gli imprenditori che decideranno di investire nella nostra Isola dovranno poter contare su risposte celeri e certe da parte delle pubbliche amministrazioni”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Presidenza, Gaetano Armao, intervenendo Ieri mattina alla seconda edizione del ‘Festival della legalità’ in corso a Palermo nel giardino di villa Filippina. “Accanto alla fiscalità di vantaggio che, di recente, la Commissione Europea ha autorizzato per la Sicilia - ha sottolineato Armao - dobbiamo creare una burocrazia in grado di incentivare gli imprenditori a investire nel nostro territorio. Vanno eliminate le lungaggini burocratiche. Oggi registriamo troppo atti espliciti e pochi atti impliciti. Fatti salvi alcuni interventi preventivi legati alla tutela del paesaggio e della salute dei cittadini, la pubblica amministrazione siciliana che stiamo ‘disegnando’ dovrà autorizzare sempre meno e avviare invece verifiche e controlli ad attività iniziate tramite il silenzio-assenso”. L’assessore ha ricordato che la Regione, oggi, spende 1,4 miliardi di euro all’anno per la retribuzione del personale in attività e in quiescenza. Mentre per il sostegno alle imprese si impiegano solo 200 milioni di euro all’anno. “Dobbiamo invertire questa tendenza - ha aggiunto - puntando su una pubblica amministrazione più efficiente e meno costosa. La burocrazia è una risorsa immateriale importante che va valorizzata. Non possiamo più continuare a utilizzare male le nostre risorse perché questo ci condannerebbe al sottosviluppo”. “Nella riforma della pubblica amministrazione che stiamo mettendo a punto - ha precisato Armao - contiamo di incentivare la fuoriuscita del personale e, contemporaneamente, l’assunzione, tramite concorsi, di personale giovane. Il rapporto dovrà essere tre ad uno: per ogni tre dipendenti che opteranno per il prepensionamento assumeremo un giovane. Come ho più volte ribadito, oggi l’amministrazione regionale può contare su appena 11 dirigenti tra i 35 e i 40 anni. Anche in questo caso dobbiamo invertire la tendenza e tornare a investire sui giovani”. L’assessore Armao si è soffermato anche su quella che ha definito “l’arretratezza digitale della Sicilia”. “Su questo fronte - ha concluso - scontiamo ritardi enormi. Dobbiamo passare da un’amministrazione pubblica cartacea a un’amministrazione digitale. Risparmieremo tempo e guadagneremo in efficienza. Il Fas stanzia 90 milioni di euro per la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Ci impegniamo a utilizzare al meglio queste risorse”. .  
   
   
UN GREEN DAY TOSCANO VERSO IL VERTICE DI COPENAGHEN EGIONI FONDAMENTALI PER COMBATTERE I CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Firenze, 8 ottobre 2009 - «Porteremo a Copenaghen le nostre proposte per uno sviluppo sostenibile e organizzeremo un Green Day per presentare anche ai toscani i nostri progetti. È necessario che i Governi coinvolgano le Regioni, che si apra una nuova fase di dialogo, perché è dai territori che può venire una risposta ai problemi che abbiamo di fronte. Le Regioni possono svolgere un ruolo fondamentale nel combattere i cambiamenti climatici». È stato questo uno dei passaggi chiave del discorso che il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha tenuto ieri a Bruxelles durante la riunione plenaria del Comitato delle Regioni d’Europa, nella sessione dedicata a “Risposte regionali e locali e ai cambiamenti climatici”. Il Green Day della Toscana si terrà a fine novembre, a pochi giorni dal vertice mondiale sul clima di Copenaghen, in programma dal 7 al 18 dicem bre prossimi. La giornata verde saràl’occasione per illustrare la via toscana verso il vertice ambientale, con l’illustrazione del contributo che la Regione sta dando all’abbattimento dei gas serra, all’adattamento ai cambiamenti in atto e per lo sviluppo della green economy. A questo proposito il presidente Martini ha detto che occorre reagire e rilanciare l’economia verde per un grande new deal dedicato ai temi dell’ambiente, superando gli approcci e risposte troppo tecnologiche, privilegiando l’alleanza tra scienza e cultura e legando le politiche ai territori. «Non possiamo fallire l’appuntamento con Copenaghen – ha aggiunto Martini – rispetto al quale c’è grande aspettativa, ma occorre stare attenti e non illuderci troppo. Stiamo attraversando il momento economico più difficile e lo sbaglio più grosso sarebbe quello di chi dice che non è il tempo dell’ecolog ia e dell’ambiente, ma che potremo riparlarne quando avremmo riavviato la macchina economica. Io credo invece che la risposta alla crisi stia nell’economia verde. Altrimenti ai tre 20 (meno 20% di consumi ed emissioni, più 20% di energia da fonti rinnovabili) dell’Unione Europea, che la Toscana ha recepito in pieno, dovremo aggiungere un altro 20, cioè la consapevolezza che queste stesse cose potevamo farle 20 anni fa». Il presidente Martini ha concluso ricordando come le tante iniziative locali in atto devono unirsi e fare massa critica e che nell’America del sud, in Asia e anche in Africa stanno nascendo unioni di Regioni impegnate a mettere in atto politiche di sviluppo sostenibile e per contrastare i cambiamenti climatici. .  
   
   
MARCHE, MODELLO ANCHE PER LA SICUREZZA IN SANITA``.  
 
Ancona, 8 Ottobre 2009 - Le Marche fanno modello anche per la sicurezza sui luoghi di lavoro, in Sanita`. E´ quanto dibattuto a Senigallia, nella prima giornata seminariale dedicata all´applicazione dei codici di sicurezza aziendali ex lege 81/08, organizzata dall´Asur Marche. Davanti ad una folta platea di circa 680 dirigenti di tutte le ztl marchigiane, riuniti insieme per la prima volta, il Presidente Gian Mario Spacca alla presenza del direttore Asur Roberto Malucelli ha ricordato il primato delle Marche nell´aver riportato in pochi anni il bilancio sanitario in pari dopo una grave situazione di deficit e la crescita dei servizi, impegno preciso della giunta regionale, per qualita` e efficienza. A cominciare dall´anticipo di 110 milioni di euro, quest´anno, per la manutenzione delle strutture e il rinnovo degli impianti, interventi destinati a potenziare il sistema sociosanitario e a mantenere gli attuali livelli qualitativi, anche in periodi di crisi e di tagli, annunciati purtroppo dal governo centrale. .  
   
   
IMPRESE: REGIONI, RIFORMARE SETTORE INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Roma, 8 ottobre 2009 - La delega assegnata al governo per il riordino del settore dell’internazionalizzazione delle imprese rappresenta “un’occasione unica per dare attuazione nel nostro paese ad un nuovo corso di politica economica per l’internazionalizzazione e dare così risposte concrete ai problemi”. Lo sostengono i ‘ Governatori’ che, nell’ultima riunione della Conferenza delle Regioni, hanno approvato un documento nel quale si sottolinea che, dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, le Regioni che dispongono di competenze esclusive in materia di politica industriale e concorrenti in materia di internazionalizzazione, sono convinte che un’autentica collaborazione istituzionale e progettuale tra Istituzioni, Categorie produttive e Forze sociali rappresenti la via obbligata per il rilancio e per un reale sviluppo del Sistema Paese e per una sua ancora maggiore affermazione nei mercati globali. Le Regioni italiane chiedono quindi di partecipare “a pieno titolo al processo di riforma complessiva degli strumenti, degli enti e delle modalità di finanziamento per il commercio estero e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché di orientare tale riforma verso una forte semplificazione dell’attuale sistema di sostegno alle imprese attive sui mercati esteri e di rafforzare l’impronta federalista degli attuali assetti pubblici, a partire dalle sedi territoriali dell’Ice come già proposto dalle Regioni nell’ambito dell’incontro fra i Ministri degli Esteri, dello Sviluppo Economico e degli Affari Regionali e i Presidenti regionali, in occasione dell’intesa in materia di rapporti internazionali del 10 giugno scorso”. Le Regioni “desiderano cogliere l’occasione della riforma introdotta con la delega suddetta per segnalare al governo alcune criticità che devono essere superate con l’obiettivo di aumentare l’efficienza dell’attuale sistema di sostegno all’internazionalizzazione dell’economia italiana”. .  
   
   
TERREMOTO: CHIODI, REGIONE HA RUOLO PARITARIO CON GOVERNO  
 
L´aquila, 8 ottobre 2009 - "I risultati sono sotto gli occhi di tutti e se si è arrivati a questo punto lo si deve solo alla grande intesa che si è instaurata tra questa Giunta regionale e il governo nazionale". Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, tornando sui rapporti tra Regione Abruzzo e Governo centrale in materia di gestione dell´emergenza e fase della ricostruzione post-terremoto. "I fatti parlano da soli - insiste Chiodi - e nonostante tutto c´è ancora qualcuno che non si rende ancora conto degli straordinari risultati finora raggiunti. Dalla gestione dell´emergenza al rispetto dell´impegno di dare un tetto sicuro con l´approssimarsi dell´inverno, dalla riaperture delle scuole della città dell´Aquila e degli altri centri colpiti gravemente dal terremoto all´impegno di mettere in sicurezza nel giro di pochi mesi tutte quelle scuole della provincia anch´essa segnate dall´evento sismico. A questi risultati - aggiunge il Presidente della Regione - si è arrivati solo grazie alla perfetta armonia con il Governo che si è caratterizzata dal forte spirito collaborativo che si è instaurato con tutti i membri dell´esecutivo nazionale. Mi sembra fuori luogo - conclude Chiodi - chi ancora oggi, a sei mesi dal sisma, contesta alla Regione di recitare un ruolo marginale e secondario nella gestione post-terremoto". .  
   
   
DISTRETTI PRODUTTIVI: IL VIA LIBERA DELLA GIUNTA PUGLIESE  
 
Bari, 8 ottobre 2009 - Sono quattro e tra i più attesi, i nuovi distretti produttivi riconosciuti ieri dalla Giunta regionale. Agroalimentare, florovivaistico ed editoria i settori economici ai quali appartengono. Le imprese aderenti, 1204, rappresentano un vero esercito praticamente quasi la metà (per la precisione il 45%) delle aziende aggregate in tutti i distretti produttivi della Puglia, che oggi sono ufficialmente 15 e contano complessivamente 2. 638 imprese. È un salto di qualità per la Puglia economica, che completa così un percorso iniziato a febbraio 2008 con l’arrivo di 59 proposte. I nuovi distretti si chiamano per intero “Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico-salentino”, “Distretto Agroalimentare di Qualità Terre Federiciane”, “Distretto Florovivaistico di Puglia”, “Distretto Produttivo della Comunicazione, dell’Editoria, dell’Industria Grafica e Cartotecnica”. Rappresentano tutti settori della nostra tradizione economica ma ad accomunarli è la spinta verso l’innovazione e la competitività raggiunta con la ricerca industriale e l’internazionalizzazione. Non è stato facile concludere l’istruttoria per la definizione di questi distretti, per questo il varo di ieri si arricchisce di un significato importante che è rappresentato dalla voglia di aggregarsi e di fare sistema espressa dalle nostre imprese. Nei quattro nuovi distretti si sono fuse infatti ben 15 proposte, di cui nove per i distretti agroalimentari. Tant’è che proprio queste ultime sono confluite in due aggregazioni. Fino ad oggi non erano mai state considerate ammissibili proposte che interessavano porzioni di territorio sub regionali e non l’intera Puglia. “Occorre tuttavia rilevare – è scritto sulla delibera di riconoscimento - che nell’ambito dell’agricoltura il territorio pugliese e suddiviso in Regioni Agrarie”. Le due zone regionali corrispondono secondo la più recente normativa alle province di Bari-foggia e Lecce-brindisi-taranto. Ecco il perché di due proposte che peraltro contribuiscono a valorizzare le tipicità dei territori. Il Distretto Agroalimentare di Qualità Terre Federiciane rappresenta dunque la “zona regionale” delle province di Foggia e Bari, mentre il Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico-salentino indica quella delle province di Taranto, Brindisi e Lecce. Entrambi i distretti sono accomunati dal filo conduttore rappresentato non solo dalla produzione agroalimentare, ma dalla qualità del prodotto. Una caratteristica che non a caso è stata sottolineata dalla Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che ha portato in giunta le delibere. “Le proposte di distretto approvate ieri – ha commentato – rappresentano un traguardo di enorme rilievo per la nostra economia. Voglio sottolinearlo con forza non solo perché oggi si conclude un’istruttoria complicatissima, ma perché queste proposte di aggregazione dimostrano la volontà delle imprese di accogliere le sfide promuovendo ricerca, internazionalizzazione e nuovi investimenti. Dimostrano di voler affrontare le difficoltà della congiuntura economica puntando sulla qualità, che è il valore aggiunto della Puglia. I distretti agroalimentari contengono questa parola nel loro nome. Non è un caso. È la qualità che valorizza la Puglia sui mercati esteri e che attrae gli investimenti. È la qualità che la Giunta regionale vuole valorizzare come biglietto da visita della Puglia nel mondo”. Anche l’assessore all’Agricoltura Dario Stefano ha voluto commentare il riconoscimento di ieri: “Con questo varo – ha detto - il mondo agricolo pugliese ha la grande occasione di rinnovarsi, lasciando inalterato tuttavia il patrimonio di una grande tradizione. Attraverso i due distretti le nostre produzioni agroalimentari riceveranno ottime opportunità di valorizzazione e promozione”. .  
   
   
A FIRENZE UN SEMINARIO SUGLI SPORTELLI PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DA 850 A 18 LE ATTIVITÀ CON AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA  
 
 Firenze, 8 ottobre 2009 - In Toscana, nelle materie di competenza regionale, sono già passate da 850 a 18 le attività economiche soggette ad autorizzazione preventiva, mentre per tutte le altre basta ormai presentare una dichiarazione di inizio attività. È questo il dato reso noto ieri dal vicepresidente Federico Gelli nell´ambito del seminario al Palacongressi di Firenze, dedicato alla semplificazione e al ruolo degli Sportelli unici per le attività produttive. «Un dato che da solo basta a dimostrare l´impegno della Regione Toscana a favore di una sostanziale sburocratizzazione delle relazioni tra imprese e uffici pubblici – ha sottolineato Gelli – Certo, la strada per raggiungere adeguati livelli di semplificazione è ancora lunga, ma si possono già registrare primi significativi risultati. Intanto siamo già al lavoro per il procedimen to unico, con la consapevolezza che quando le imprese lamentano tempi eccessivi per la conclusione di un procedimento questo è dovuto in gran parte al fatto che il procedimento si svolge in fasi successive. Contiamo di arrivare a importanti novità anche su questo terreno, con la fondamentale collaborazione delle imprese e delle associazioni». Il vicepresidente ha sottolineato l´importanza della Rete dei Suap, una realtà che può ormai contare su 259 soggetti aderenti. «Una rete – ha spiegato – che intendiamo sostenere e qualificare con grande determinazione, convinti che l´efficace funzionamento dei Suap è una delle condizioni necessarie per favorire l´insediamento di nuove imprese nel territorio toscano, per abbassare i costi della burocrazia e per rendere più competitiva la nostra economia». .  
   
   
ECONOMIA FVG: CIRIANI A BANCHE, FARE CONVENZIONI FRIE E CONFIDI  
 
Trieste, 8 ottobre 2009 - Gli istituti bancari regionali si convenzioneranno in tempi brevissimi con Frie e Confidi per mettere concretamente a disposizione degli imprenditori i 50 milioni di euro, parte del pacchetto anticrisi, stanziati dall´amministrazione regionale per l´attivazione delle garanzie e delle controgaranzie. Ieri in Prefettura a Trieste il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Luca Ciriani ha sollecitato infatti il segretario regionale dell´Abi, l´associazione bancaria italiana Dario Barnaba, che ha confermato l´impegno a chiudere in tempi molto veloci l´attività di convenzionamento. A sostenere la richiesta del vicepresidente della Regione anche il prefetto di Trieste, Giovanni Balsamo, che si è impegnato ad inviare una lettera formale agli istituti di credito coinvolti chiedendo di velocizzare i tempi di convenzionamento. "Ho ribadito all´Associazione bancaria - ha dichiarato il vicepresidente - il ruolo centrale ricoperto in questa fase da parte degli istituti di credito per attivare i fondi per le garanzie e controgaranzie, che rappresentano una fetta importante, pari a 50 milioni di euro, dello stanziamento regionale nel pacchetto anticrisi. L´amministrazione regionale ha ampiamente concluso il proprio iter mettendo a disposizione fondi per lo smobilizzo dei crediti e per i fondi di rotazione per un totale di 250 milioni di euro, dei quali 200 mln sono già "attivi" nel sistema, mentre 50 mln, pur essendo stanziati dalla Regione, attendono che le banche concludano con Frie e Confidi le convenzioni, i cui schemi sono già pronti da tempo". Da parte dell´Associazione bancaria, attraverso la segreteria regionale - ha confermato Ciriani - il sostanziale accordo sulla necessità di fare presto e di concludere l´iter molto velocemente. "Auspico - ha concluso il vicepresidente - che effettivamente gli istituti di credito si mobilitino immediatamente: la lentezza, infatti, non favorisce le aziende e gli imprenditori del territorio". .  
   
   
TAVOLO DEL PATTO: STRATEGIA E MISURE ANTICRISI, CIG IN UMBRIA  
 
Perugia, 8 ottobre 2009 - In previsione della riunione del Tavolo generale del Patto per lo sviluppo e l’innovazione, convocata per venerdì prossimo 9 ottobre dal Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, al fine di verificare e rilanciare la strategia anticrisi adottata dalla Giunta, il Servizio della programmazione strategica della Regione ha reso noti i dati sulla cassa integrazione in Umbria, elaborati su fonte Inps. I dati sono riferiti a tre aspetti: confronto cassa integrazione agosto/luglio 2009, confronto cassa integrazione periodo gennaio/agosto 2009 - gennaio/agosto 2008, domande di cassa integrazione (Cig) in deroga. Considerazioni Di Sintesi - La mole, molto ampia e articolata, dei dati suggerisce, a giudizio del servizio regionale, le seguenti considerazioni di sintesi. La tendenza alla diminuzione delle richieste di cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, (tendenza messa in risalto dal confronto luglio/agosto 2009), è, in Umbria, meno accentuata della media nazionale e del resto del centro Italia. Il ricorso alla Cig in Umbria era stato, però, notevolmente minore (nel caso della cassa speciale, Cigs, con una differenza clamorosa) che in Italia e nelle regioni contermini. Il dato di diminuzione inferiore dell’Umbria è influenzato dal fatto che, in generale, in provincia di Perugia la Cig diminuisce mentre in quella di Terni aumenta o si manifesta per la prima volta. Dopo le categorie operaie, la cassa integrazione, colpisce ora quelle impiegatizie. I dati sulla Cigs, rivelerebbero, per la crisi umbra, un carattere più “strutturale”, rispetto alla congiuntura il cui andamento è affidato alla lettura della cassa integrazione ordinaria (Cio). I lavoratori interessati alla cassa integrazione dall’inizio del 2009 sarebbero 4. 550, 1850 in Cigs e 2600 in Cio. A queste stime si arriva “trasformando” le ore di Cig in unità di lavoro equivalenti. Si tratta di una stima sottodimensionata poiché dovrebbe trattarsi di unità a tempo pieno e utilizzatori per tutti gli otto mesi da gennaio ad agosto, anche se si deve aggiungere che, in molti casi, le imprese non utilizzano tutto il monte ore che viene autorizzato. I settori che, a giudizio del servizio regionale vanno tenuti “sotto controllo” sono l’edilizia, che non segue il positivo trend di ripresa delle regioni vicine, il tessile e l’abbigliamento, che rivelano “piccoli segnali negativi meritevoli di attenzione” e la metallurgia la cui crisi potrebbe assumere carattere strutturale. Agosto/luglio 2009 - Cassa integrazione ordinaria (Cio). In Umbria si è ridotta del 26,23%, in maniera meno significativa che a livello nazionale (- 51,46) ed è la riduzione più bassa tra quelle dell’Italia centrale. Ad agosto in Umbria sono state autorizzate 388. 093 ore di Cio (-26,23% rispetto a luglio e +334,54 rispetto ad agosto 2008) Sul dato incide l’aumento in controtendenza registrato a Terni (+6,86, con una punta per gli impiegati del +37%) rispetto alla diminuzione registrata a Perugia (-33,30), anche se si deve rilevare come le ore di Cio autorizzate a Perugia (289. 086) sono molto superiori a quelle di Terni (99. 007). C’è da dire che gli aumenti della Cio rispetto all’agosto del 2008 sono, in Umbria, di gran lunga meno rilevanti che nell’Italia settentrionale (+1831,84), nell’Italia centrale (+589,73) e nell’Italia meridionale (+3004,08). La riduzione percentuale della Cio ad agosto di quest’anno in Umbria, rispetto al mese precedente, nel comparto industria, è stata del 33,9% (Italia -48,52), così ripartita per settori: tessile -84,4%, carta -63,5, chimica -58,3, abbigliamento -57,3, minerali non metalliferi -27,3, legno -25,6. In edilizia, invece, dopo quattro riduzioni, ad agosto la Cio è tornata a crescere del 32,88, “segnale - afferma il Servizio programmazione strategica della Regione - da valutare con particolare attenzione soprattutto perché in controtendenza con le significative riduzioni registrate in tutte le altre regioni dell’Italia centrale, con Lazio e Marche in cui di fatto le ore autorizzate ad agosto si azzerano e con i dati nazionali (-5,03%). Cassa integrazione straordinaria (Cigs). La riduzione registrata in Umbria ad agosto 2009 rispetto al precedente mese di luglio (-4,13%) è inferiore alla media nazionale (-24,29%) e a quella dell’Italia centrale (-36,68%) anche se, tra le regioni del centro, solo il Lazio presenta una riduzione di ricorso alla Cigs (-75,5%), mentre Toscana e Marche fanno registrare forti incrementi rispetto a luglio scorso: rispettivamente +19,6% e +29,4%. Anche per quanto riguarda la Cigs, il dato dell’Umbria è frutto di un dualismo territoriale che, a fronte di un -7,03% della provincia di Perugia, dà luogo a un +53,38% in quella di Terni. E’ ancora la categoria “impiegati” a far registrare gli incrementi più consistenti, sia nella provincia di Perugia (+10,7%) che nella provincia di Terni (+390,9%) e soprattutto nel settore Commercio, dove le ore autorizzate nell’ambito di questa categoria rappresentano il 38% del totale delle ore. Anche in termini di Cigs l’incremento dell’Umbria di agosto 2009 su agosto 2008 (+11,09, pari a 363. 389 ore autorizzate) è molto più contenuto di quelli dell’ Italia settentrionale (+454,26) di quella centrale (+127,05) e di quella meridionale e insulare (+121,11). Nel comparto industria le riduzioni per settori, da luglio ad agosto 2009, sono le seguenti: meccanica –18,7%, tessile -10,6, trasporti -22,7, chimica -86,4. Crescono invece le ore di Cigs nei settori minerali non metalliferi (+347%), carta (+130%) e abbigliamento (+15%). Il “legno” diminuisce le ore di Cigs a Perugia, ma le aumenta a Terni (+60%). Nel settore del commercio sono state autorizzate, in Umbria, 22. 410 ore (-12,04% rispetto a luglio) di cui 13. 803 a Perugia (-41,61% su luglio). A Terni le ore di Cigs in questo settore sono aumentate del 368,28% e assommano a 8. 607. Ad agosto 2008, in Umbria nel settore del commercio, non si erano registrate ore di Cigs. La Cigs nel commercio interviene in imprese con più di cinquanta dipendenti. Gennaio/agosto 2009 – Gennaio/agosto 2008 - In Umbria nel periodo gennaio/agosto 2009 sono state autorizzate 6. 013. 128 ore di Cig totale con un aumento del 253,71% sullo stesso periodo del 2008. Quattro milioni e 988. 943 ore in provincia di Perugia (+215,85% sul 2008) e 1. 024. 185 (+383,94% in provincia di Terni). La Cio (ordinaria) è stata la seguente: Umbria 3. 520. 834 (+348,02%), Perugia 2. 566. 570 (+321,77%), Terni 954. 264 (+438,10). La Gigs (straordinaria) è stata la seguente: Umbria 2. 492. 294 (+147,91% sul 2008), Perugia 2. 422. 373 (+149,47%), Terni 69. 921 (+103,88). Questi dati si prestano alle seguenti considerazioni del Servizio regionale della programmazione. Il ricorso alla Cassa integrazione in Umbria è più che triplicato rispetto allo stesso periodo del 2008, anche se l’incremento registrato è meno consistente rispetto al dato medio dell’Italia centrale (+252,28%)e, in misura ancor più significativa, rispetto alla media nazionale (+314,58). I dati della provincia di Terni segnalano una crescita (+384%) maggiore rispetto a quella della provincia di Perugia (+216%) ma va considerato che, in valore assoluto, le ore autorizzate nel perugino rappresentano più dell’80% delle ore complessivamente autorizzate in Umbria. Il mese in cui si è registrato l’ammontare maggiore di ore è il mese di maggio, quando sono state autorizzate quasi 1,2 milioni di ore, circa sei volte in più di quelle rilevate a gennaio 2009. Va sottolineato che il monte ore di agosto, pari a circa 750. 000 ore, è piuttosto elevato – il quarto dall’inizio dell’anno – soprattutto per le peculiarità di questo mese, tendenzialmente “feriale”. Le ore di Cig autorizzate in Umbria fino ad agosto rappresentano l’1,2% del totale nazionale. In generale, gli incrementi più sostanziosi di ore autorizzate si sono registrati per la Cassa integrazione ordinaria (Cio), lo strumento che per sua natura segnala crisi a carattere “congiunturale”, e che rappresenta, a livello nazionale, circa il 68% del totale delle ore. Per quanto riguarda l’Umbria, anche per la Cio l’incremento registrato nei primi otto mesi del 2009, +348%, è inferiore al dato dell’Italia centrale e a quello medio nazionale ed è stato più consistente nella provincia di Terni dove però, in valore assoluto, le ore di Cio autorizzate rappresentano solo un quarto del totale delle ore di Cassa integrazione rilevate in Umbria. Per la Cassa integrazione straordinaria (Cigs), che segnala crisi a carattere “strutturale”, è necessario sottolineare principalmente tre aspetti: essa rappresenta in Umbria il 42% delle ore di Cig autorizzate e pertanto pesa circa 10 punti in più rispetto alla media nazionale, segnalando quindi che in Umbria più che in Italia la crisi avrebbe caratteristiche “strutturali”; l’incremento registrato in Umbria è inferiore a quello dell’Italia centrale, ma superiore al dato medio nazionale; questo incremento è più significativo nella provincia di Perugia che in quella di Terni dove peraltro si concentrano appena il 28% delle ore di Cigs autorizzate in Umbria. -Il picco di ore di Cigs autorizzate in Umbria dall’inizio dell’anno si è avuto nel mese di aprile con oltre 450. 000 ore e, come per la Cio, il monte ore registrato ad agosto, oltre 360. 000 ore, è il quarto dall’inizio dell’anno, piuttosto consistente date le caratteristiche del mese. L’incidenza delle ore di Cigs autorizzate in Umbria sul totale delle ore dell’Italia è dell’1,5%, superiore a quella delle ore di Cio che si attesta sull’1%. Se si prova a “trasformare” le ore autorizzate in “unità di lavoro equivalenti” si stima che complessivamente in Umbria il fenomeno della Cig ha interessato complessivamente circa 4. 500 unità dall’inizio del 2009, di cui 1. 850 attraverso la Cigs e più di 2. 600 attraverso la Cio. Il numero dei lavoratori effettivamente toccati dalla Cig è probabilmente molto più alto perché questa stima suppone che si tratti di unità a tempo pieno e che gli stessi abbiano usufruito di questo strumento per tutti gli otto mesi presi in considerazione. Di contro, va anche tenuto presente che i dati sul “tiraggio” della Cig forniti dall’Inps per il periodo gennaio-luglio 2009 indicano che mediamente le ore effettivamente utilizzate dalle imprese rappresentano il 60,9% delle ore autorizzate. L’83% delle ore totali (Cio +Cigs) di cassa integrazione autorizzate in Umbria sono riferite al settore industria (88% in campo nazionale). In Umbria assommano a 4. 988. 517 con un aumento del 305,16% nei primi otto mesi 2009 sugli stessi del 2008 (4. 262. 256 a Perugia, +261,76% e 726. 261 a Terni, +1269,48%). Il settore maggiormente colpito è la meccanica con valori percentuali quattro volte maggiori del resto del centro e doppi di quelli nazionali. Nel tessile abbigliamento si manifestano, a giudizio del servizio regionale, “piccoli segnali da non sottovalutare nella valutazione dello stato di salute di questi settori”, segnali rappresentati dal fatto che nel tessile nel 2008 non c’erano state richieste di Cigs (oggi sono 92mila ore, valore più alto dal 2005) e nell’abbigliamento le ore di Cigs sono il triplo del 2008. A giudizio del servizio regionale anche la metallurgia appare come settore da tenere sotto controllo poiché se il dato di 6mila ore di Cigs (le prime dal 2006) fosse mantenuto nei prossimi mesi, la crisi potrebbe assumere un carattere strutturale. In edilizia il ricorso alla Cio è cresciuto in Umbria del 52%, in misura inferiore tanto alla media nazionale (+95) che dell’Italia centrale (+110%). I segnali di crisi del commercio si sono manifestati a partire dal mese di marzo con un picco a giugno e un totale, negli otto mesi, di 175mila ore autorizzate, superiori a quelle di Toscana e Marche e localizzate, per il 90%, in provincia di Perugia. Le ore di Cigs autorizzate in Umbria nel periodo gennaio/agosto 2008 erano state meno di 2mila. Cassa Integrazione In Deroga - La cassa integrazione in deroga è rivolta ai lavoratori appartenenti ad aziende escluse dalla Cio e dalla Cigs (es. Imprese artigiane, industriali con meno di 15 dipendenti, del commercio con meno di 50) o che abbiano esaurito la Cio o la Cigs o che abbiano in essere contratti di lavoro che non la prevedano (apprendisti, somministrati). Le richieste di esame congiunto pervenute alla Regione Umbria superano le 800 unità, e 768 di esse sono già state oggetto di esame congiunto in Regione, a seguito del quale la Direzione regionale del lavoro sta emanando i decreti di autorizzazione (ad oggi 730) sulla base dei quali l’Inps eroga il sostegno al reddito ai lavoratori coinvolti. Sette aziende hanno chiesto la mobilità in deroga per 34 lavoratori. Le altre 761 hanno avanzato richiesta di Cig per il massimo periodo consentito. In media la richiesta vale per 7,5 lavoratori su un organico medio di 20 unità (37% organico). Finora però, solo una parte minoritaria di imprese ha utilizzato l’ammontare massimo delle ore concesse; mediamente ne sono state utilizzate circa il 30%. Nel complesso il numero dei lavoratori coinvolti ammonta a quasi 5. 700 unità (il 45,3% dei quali donne) per un massimale di ore prossimo a 5,9 milioni. Oltre il 20% delle aziende che hanno sostenuto l’esame congiunto opera nel comparto dell’abbigliamento e circa il 7% nel tessile; rilevante è il numero di richieste provenienti dalla metallurgia (18,5%); ci sono poi la lavorazione dei materiali non metalliferi (9,2%), le costruzioni (7,8%), la lavorazione del legno (7%) e il commercio (6,6%). La distribuzione per numero di lavoratori coinvolti – il 14,3% dei quali stranieri - non differisce in maniera sensibile rispetto a quella delle aziende, con solo il metallurgico tra i settori sopra elencati che ha un peso in questo caso significativamente più elevato (22,3%). Circa i 2/3 dei lavoratori coinvolti hanno una qualifica operaia; la presenza di figure impiegatizie si limita al 10% mentre gli apprendisti sono circa il 20%. .  
   
   
4 MILIONI DI EURO PER INTEGRARE IL SALARIO DEI LAVORATORI PUGLIESI IN “SOLIDARIETÀ”.  
 
Bari, 8 ottobre 2009 - L’assessorato al Lavoro ha predisposto ed inviato alla Giunta la delibera contenente un avviso pubblico finalizzato a sostenere i lavoratori interessati da contratti difensivi di solidarietà mediante l’integrazione delle retribuzioni. Si tratta dei dipendenti delle imprese e delle cooperative che nel corso del 2009 hanno stipulato un contratto collettivo aziendale che prevede una riduzione dell’orario di lavoro in genere necessitato dalla crisi e dall’opportunità di non compromettere l’andamento economico dell’azienda. I 4 milioni del bando, con meccanismo a sportello, consentiranno perciò ai lavoratori di recuperare una parte della retribuzione persa (fino al 20% del monte ore non retribuito) in conseguenza della riduzione dell’orario sulla base della semplice e documentata richiesta della Società. Sarà poi l’Inps, previa convenzione con la Regione, a liquidare con assegno direttamente i lavoratori aventi diritto. Il bando rientra nelle scelte antirecessive praticate dalla Regione e dall’Assessorato a sostegno dei lavoratori e in applicazione degli impegni assunti dalla Regione con le organizzazioni sindacali. .  
   
   
LAVORO FVG: SU CASSA INTEGRAZIONE SETTEMBRE  
 
Trieste, 8 ottobre 2009 - Depurato dagli ammortizzatori in deroga maturati nei mesi precedenti, il terzo trimestre del 2009 conferma sostanzialmente il numero delle ore di cassa integrazione del secondo trimestre 2009. "Si tratta di un segnale, sia pure modesto, che potrebbe far registrare nel quarto trimestre 2009 una prima flessione dei picchi raggiunti nei mesi centrali dell´anno" dichiara l´assessore al Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen, confermando che i dati di settembre denotano la necessità di non abbassare la guardia, mantenendo costante l´attenzione sulle situazioni di difficoltà occupazionale e continuando a monitorare la crisi. In settembre le ore di Cassa integrazione erogate ammontano complessivamente a 1. 528. 956 e, di queste, 644. 511 ore sono di Cassa integrazione straordinaria, pari al 42 per cento del totale, mentre 772. 946 ore sono di Cassa integrazione ordinaria (Cigo) nell´industria (il 51 per cento) e 111. 499 nell´Edilizia (il 7 per cento). "L´andamento in calo della Cigo e la crescita della Cig di settembre - nota l´assessore Rosolen - si inquadrano all´interno di una dinamica, già annunciata, che da un lato segnala timidi fenomeni di ripresa del mercato e dall´altro conferma l´esistenza di sacche di criticità occupazionali che, dopo aver fatto ricorso alla Cigo, hanno fatto ricorso alla Cigs anche in previsione di interventi di ristrutturazione organizzativa". Nel complesso, le ore di Cig autorizzate in settembre aumentano del 66,6 per cento rispetto al quantitativo autorizzato ad agosto (a livello nazionale, nello stesso periodo l´incremento è del 95,3 per cento) e i valori sono in crescita in tutti i settori: la gestione edilizia aumenta del 121 per cento, la Cigo nell´industria cresce del 75,8 per cento e la Cigs del 50,6 per cento. In settembre, pertanto, le ore totali di Cig autorizzate crescono del 476,3 per cento rispetto al quantitativo concesso nel settembre 2008 (a livello nazionale, l´incremento registrato per lo stesso mese è del 437 per cento) e l´aumento è generale: in particolare, la Cigs cresce del 1. 039,5 per cento, l´ordinaria nell´industria sale del 557,4 per cento e la gestione edilizia sale aumenta del 22,3 per cento. "A settembre - conferma l´assessore - assistiamo a un riavvicinamento dei valori di Cassa integrazione a quelli di maggio e di giugno, e cioè in calo rispetto a luglio ed in aumento rispetto ad agosto; l´andamento non deve stupire perché questi sono due mesi atipici dal punto di vista della cassa integrazione" "La mensilità di luglio - continua l´assessore - ingloba infatti, per la prima volta, la Cig in deroga dei mesi precedenti, mentre agosto è un mese di ferie". "Il calo della Cigo si assesta sui livelli vicini dello scorso febbraio - conclude Rosolen - mentre il dato della Cigs riflette anche la differenza temporale tra il momento della domanda ed il momento dell´autorizzazione ministeriale". In Friuli Venezia Giulia, la distribuzione delle 1. 528. 956 ore autorizzate in settembre è comunque la seguente: il 48 per cento nella provincia di Pordenone, il 31 per cento in quella di Udine, l´11 per cento in quella di Trieste e il 10 per cento a Gorizia. Rispetto ad agosto, la Cig di settembre aumenta in tutta la regione, ma a fare da traino è la Provincia di Pordenone, dove la crescita è del 229,3 per cento, un incremento dovuto soprattutto alla crescita degli interventi ordinari nell´industria che ammontano al 370,9 per cento. A livelli inferiori rispetto alla media regionale si colloca Gorizia, con un +49,7 per cento, mentre la Cig cresce in misura nettamente inferiore nella provincia di Trieste (+15,2 per cento) e in quella di Udine (+5,4 per cento). Da sottolineare il decremento, in provincia di Udine, della componente ordinaria nell´industria che registra un -9,4 per cento, mentre in quella di Gorizia non risultano ore di Cigo autorizzate nell´industria nel mese di settembre. La provincia di Udine si distingue per essere l´unico territorio in cui è in calo anche la componente straordinaria (-2,5 per cento). Per contro, nella provincia di Gorizia si manifesta il trend di crescita più elevato per la Cigs (+1. 853,2 per cento). Significativa la distribuzione settoriale: nel mese di settembre oltre 600mila ore della Cig autorizzata in Friuli Venezia Giulia sono destinate al settore della meccanica, 360mila a quello del legno, 95mila a trasporti e comunicazioni. .  
   
   
BASILICATA: APPROVATO AVVISO PUBBLICO “CULTURE IN FORMAZIONE”  
 
Potenza, 8 ottobre 2009 - La Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore alla Formazione-lavoro-cultura Antonio Autilio, ha approvato l’Avviso Pubblico denominato “Culture in formazione” che prevede una spesa complessiva di 6 milioni 500 mila euro. L’a. P. Definisce le modalità e i termini per la presentazione di progetti integrati finalizzati alla formazione e qualificazione professionale, allo sviluppo della produzione culturale, alla valorizzazione del patrimonio culturale regionale, alla promozione dell’occupazione e all’avvio di nuove imprese nel settore culturale e alla creazione di reti. I destinatari dei progetti sono le persone in cerca di occupazione, disoccupati o inoccupati, residenti in Basilicata e in possesso di un diploma di scuola media superiore o titolo di laurea (triennale, specialistica-magistrale, vecchio ordinamento o titolo equipollente). Sono quattro le tipologie di progetti ammesse a finanziamento: progetti di formazione di figure professionali in grado di operare nei processi di valorizzazione deo sistemi archeologico lucano, storico-artistico, del sacro e ella religiosità popolare, dei beni demo-etno-antropologici, beni archivistici e bibliografici, letterario, musicale, etnico e bandistico; progetti di formazione di figure professionali di elevato livello di specializzazione i grado di operare nei processi di innovazione tecnica e gestionale e della ricerca nel settore dei beni culturali (in questo caso i progetti devono essere realizzati con la diretta partecipazione di centri di ricerca, università, sopraintenderne, soggetti altamente qualificati del settore; progetti di formazione di addetti tecnici ed esperti in grado di promuovere, sviluppare e supportare le attività di produzione culturale; progetti transnazionali e/o interregionali di formazione nel settore dei ben ed attività culturali (attività di formazione all’estero e scambi) finalizzati anche alla costruzione di reti per la sperimentazione di nuove competenze professionali, di strategie formative e occupazionali, al trasferimento di buone pratiche, agli scambi di esperienze e allo sviluppo di accordi collaborativi. I progetti possono essere presentati da associazioni temporanee di impresa di tipo verticale costituite o in fase di costituzione composte dai seguenti soggetti: un organismo di formazione accreditato dalla Regione, almeno un’associazione culturale, almeno un soggetto pubblico e privato qualificato nel settore della cultura. L’esperienza maturata con il Progetto Culture in Loco, che, negli anni precedenti, ha dato importanti risultati – ha spiegato l’assessore Autilio – ci ha guidato a porre una maggiore attenzione per rendere i temi progettuali di maggiore valenza regionale, favorendo la progettualità tra territori e con riguardo all’effetto formativo finalizzato in maniera sempre più efficace alla creazione di impresa, non escludendo la possibilità di un relativo aiuto a forme di autoimprenditoria per l’inizio delle attività. Puntare sul capitale umano, qualificarlo, prepararlo alle sfide continua a rappresentare un´opportunità per innalzare la qualità dell´offerta formativa attraverso una formazione, risultato di progettazione partecipata, che individua nel caso di specie nella filiera culturale l´ambito di applicazione. L’obiettivo finale è quello di promuovere la “cultura” come fattore di sviluppo della nostra Regione Basilicata nell’ambito della quale si possano assicurare percorsi per la formazione di figure professionali che acquisiscano competenze tali da poter essere spese anche in regione. Con tale progettualità si potrà altresì contribuire concretamente alla qualificazione professionale degli operatori nel settore ed alla crescita della capacità imprenditoriale di specie nonché riscoprire le tante peculiarità culturali disseminate in ogni realtà comunale del nostro territorio e conseguentemente di porle in rilievo con una azione sistematica e sinergica. Quindi una nuova strada per rafforzare identità regionale concreta e reale ma altrettanto innovativa ed energica, saldamente ancorata sulla roccia della storia, sulle tradizioni, su un sistema interconnettivo di saperi e conoscenze. .  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER INCONTRA IL COMMISSARIO UE SPIDLA: IN DISCUSSIONE PARI OPPORTUNITÀ E LAVORO  
 
Bolzano, 8 ottobre 2009 - L´occupazione in generale e quella femminile in particolare, l´inserimento dei cittadini immigrati e la lotta contro ogni forma di discriminazione, gli interventi per garantire le pari opportunità: sono i temi che il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha affrontato il 7 ottobre a Bruxelles nell´incontro con Vladimir Spidla, commissario Ue all´occupazione, agli affari sociali e alle pari opportunità. La situazione lavorativa in Alto Adige è stata illustrata da Durnwalder al commissario Spidla nell´incontro a margine del Comitato delle Regioni: "Ha registrato con piacere - riferisce Durnwalder - che con una quota di occupazione femminile del 61,7% la Provincia di Bolzano ha raggiunto e nettamente superato per la prima volta l’obiettivo di 60% fissato dall’Ue nel quadro della cosiddetta Strategia di Lisbona. " Il Presidente ha informato il Commissario Ue dell´organizzazione di una Conferenza internazionale sul tema, in programma nella seconda metà di ottobre a Merano, "e Spidla ha assicurato l´invio al convegno di un esperto del suo Gabinetto", riferisce Durnwalder. Nell´incontro a Bruxelles si è parlato inoltre del disegno di legge sulle pari opportunità elaborato dalla Giunta provinciale, "e il commissario Spidla ha salutato con favore le nuove misure che vanno in direzione della parità dei sessi. " Durnwalder ha inoltre informato Spidla degli interventi della Provincia per favorire l´integrazione e l´inserimento lavorativo dei cittadini immigrati, comunitari e non. "Alla base di ogni misura c´è la pace sociale e l´impegno ad evitare ogni forma di discriminazione", ha detto Durnwalder al commissario della Repubblica Ceca, che ha ricordato come l´Ue sia molto attenta nel contrastare ogni atto che possa configurare una discriminazione delle persone. "Ho invitato Spidla in Alto Adige - conclude Durnwalder - per partecipare al convegno che organizzeremo nel 2010, in occasione dell´Anno europeo della lotta contro la povertà e l´esclusione sociale. Sarà un´occasione per rinnovare l´impegno delle istituzioni verso la solidarietà e la giustizia. " .  
   
   
PRESENTATA A PALAZZO CHIGI L’INIZIATIVA: ASILI NIDO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI.  
 
Roma, 8 ottobre 2009 - Una quota dei risparmi derivanti dall’innalzamento dell’età pensionabile nel pubblico impiego verranno impiegati per realizzare asili nido negli uffici pubblici. Risorse che saranno disponibili a partire dal prossimo anno. Ma per il 2009 sono già disponibili 25 milioni di euro grazie ai finanziamenti del Dipartimento delle politiche familiari (18 milioni di euro) e del Dipartimento per le pari opportunità (7 milioni di euro). Queste risorse serviranno a finanziare nell´immediato 70 nuove strutture nella pubblica amministrazione che ospiteranno circa 1400 bambini. A partire dal 2010 si potranno raggiungere i 40-60 milioni, con cui finanziare fino a 80-100 mila posti in asili nido in 10 anni. Secondo i calcoli che ha fatto il ministro Brunetta in conferenza stampa: con il graduale innalzamento dell’età pensionabile ´´si risparmieranno 2,3 miliardi, una media di 230 milioni all´anno. Una parte di questi soldi, tra il 10 e il 30%, verrà utilizzata per far fronte ai fabbisogni degli asili nido´´. A questi si potranno aggiungere i cofinanziamenti delle amministrazioni centrali e periferiche, arrivando così a 80-100 milioni di euro all´anno, corrispondenti a 7-10 mila posti di asilo nido all´ anno, per un totale di 80-100 mila posti nel decennio. "L´obiettivo di questo Governo è sostenere l´occupazione femminile e implementare i servizi di assistenza all´infanzia" ha detto il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Nido Pa”. Presenti alla conferenza, oltre al ministro Carfagna, anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Carlo Giovanardi, responsabile delle politiche familiari e ideatore del progetto, e il ministro per la Pubblica Amministrazione e l´Innovazione, Renato Brunetta. Nella fase di start-up del progetto è previsto un censimento – che partirà subito - degli asili nido esistenti e immediatamente dopo un´indagine per conoscere il fabbisogno e la disponibilità delle amministrazioni. Il progetto promuove lo sviluppo di servizi destinati ai figli - da 0 a 3 anni - dei dipendenti pubblici, integrando, così, quanto già previsto dal Piano straordinario del Governo per la prima infanzia. Un progetto a sostegno della natalità l’ha definito il sottosegretario Giovanardi tenuto conto che sui servizi per la prima infanzia molto c’è da fare. La situazione attuale degli asili nido in Italia registra appena l´11,4% di copertura e con sperequazioni molto forti tra regione e regione (27% in Emilia Romagna contro l´1,7% della Calabria). Il piano presentato oggi riguarda dunque il ´´futuro del Paese´´ e punta ad innalzare gli indici di natalità. . .  
   
   
CONVEGNO CRPO SU RIBELLISMO DONNE LUCANE DURANTE FASCISMO  
 
Potenza, 8 ottobre 2009 à- Oggi a Potenza, nella sala A del Palazzo del Consiglio regionale, in Viale Vincenzo Verrastro n. 6, alle ore 17. 00, si svolgerà il secondo e ultimo degli incontri seminariali di storia “Itinerari della diversità di genere in Basilicata tra ‘800 e ‘900”, dal titolo “Donne In Piazza - Le donne lucane nel ribellismo sociale durante il fascismo”. All’incontro, organizzato dalla Commissione Regionale per la Parità e le Pari Opportunità in collaborazione con lo Zonta International Club di Potenza, prenderanno parte Antonietta Botta e Dina Russiello, rispettivamente presidente della Crpo e dello Zonta. Relazionerà Michele Strazza, socio della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea. “Il filo conduttore del seminario – spiega Antonietta Botta – verterà sul rapporto tra regime fascista e figura femminile che il Duce volle sempre subordinata a quella maschile. Il ruolo delle donne nella Basilicata durante il Ventennio fascista – continua Botta - sarà esaminato nelle sue varie sfaccettature, comprendendo nella disamina storica, la loro partecipazione attiva alle organizzazioni di partito, analizzando se fu presente in maniera pregnante il sintomo di un’adesione al regime o, piuttosto, v’era dell’altro, visto che le donne furono protagoniste di numerosi tumulti popolari causati da motivazioni squisitamente economiche e sociali. In essi – ricorda Botta – un ruolo rilevante ebbero, è giusto ricordarlo, le donne lucane che, preoccupate per l’aumento della povertà nelle proprie famiglie, scesero in piazza per protestare, pagando duramente, anche con il carcere, iniziative di lotta, e rivendicando, nei fatti, un nuovo protagonismo che il Fascismo non volle mai riconoscere”. .