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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Marzo 2011
DATEGLI UN NOME! SI APRE LA GARA PER DESIGNARE IL NUOVO PROGRAMMA UE DI RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 29 marzo 2011 - Ricercatori, ingegneri, imprenditori, innovatori, studenti e tutti coloro che si sentono creativi hanno tempo fino al 10 maggio per suggerire un nome adeguato, attraente e suggestivo per il nuovo programma Ue di ricerca e innovazione che sarà introdotto dopo il 2013. Il concorso indetto oggi dalla Commissione europea è collegato alla consultazione, tuttora in corso, delle parti interessate sul Libro verde della Commissione relativo al nuovo programma (vedere Ip/11/138), Memo/11/76), che sarà al centro dell´iniziativa "Unione dell´innovazione" (Ip/10/1288, Memo/10/473) e della strategia "Europa 2020". La Commissione propone un modo più intelligente di sostenere ricercatori e innovatori in Europa, in modo da promuovere ulteriormente l´eccellenza e contribuire ad assicurare che le buone idee raggiungano il mercato e generino una crescita economica sostenibile e nuovi posti di lavoro. Il nuovo programma sarà basato su un "Quadro strategico comune", che riunisce in modo coerente e flessibile diversi tipi di finanziamento. Sarà così possibile armonizzare più efficacemente i fondi destinati alla ricerca per affrontare le sfide globali e dare un contributo importante alla strategia generale dell´Ue "Europa 2020". Le formalità burocratiche saranno ridotte al minimo e la partecipazione semplificata. La Commissione è quindi alla ricerca di un nome nuovo e si è assicurata l´aiuto di una giuria composta di personalità eminenti che, a partire dalle proposte ricevute, selezioneranno una rosa di possibilità; queste verranno poi votate on line. La commissaria europea per la ricerca, l´innovazione e la scienza Máire Geoghegan-quinn ha dichiarato: "L´europa ha tratto grande beneficio dai programmi quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, che continuano a creare crescita e occupazione e a migliorare la qualità di vita. Ma il nostro nuovo programma di ricerca e innovazione rappresenta un nuovo punto di partenza e una nuova avventura, per questo abbiamo bisogno di un nuovo nome. Dobbiamo entrare in contatto con le parti interessate e con il pubblico e dare maggiore visibilità politica e mediatica al nostro lavoro, il che a sua volta promuoverà la partecipazione e migliorerà i risultati. Vogliamo che il nuovo programma abbia un´identità precisa, che ne esprima il contenuto fondamentale, e che non sia semplicemente "un altro programma quadro". Per questo invito tutti ad essere creativi e a coniare un nome!" Il Libro verde della Commissione pubblicato in febbraio propone un quadro strategico comune per la ricerca e l´innovazione che si distacca dal passato e propone un nuovo approccio alle sfide che l´Europa dovrà affrontare nel prossimo decennio e oltre. Questo nuovo approccio richiede una nuova "identità"; si è così indetto un concorso per trovare un nome che sia facilmente associabile alla ricerca e innovazione e al tempo stesso originale, facile da ricordare, da pronunciare e da scrivere e utilizzabile in un´ampia gamma di lingue o agevolmente traducibile. Le proposte per il nuovo nome possono essere presentate fino al 10 maggio 2011 tramite il sito http://ec.Europa.eu/research/csfri/index_en.cfm?pg=younameit  che contiene anche le condizioni del concorso. Una giuria internazionale selezionerà tre proposte, che verranno poi votate dal pubblico tramite internet. I membri della giuria sono: Carmen Vela, direttore di Ingenasa, una Pmi innovativa nel settore della biotecnologia con sede a Madrid, Spagna; Frank Gannon, direttore e amministratore delegato del Queensland Institute of Medical Research (Qimr); Anne L´huillier, borsista del Consiglio europeo della ricerca, docente di fisica atomica all´università di Lund, Svezia, e vincitrice del premio L´oréal-unesco 2011; Anna Innamorati, presidente della società Mccann (ufficio di Roma), esperta di marchi/comunicazione; Massimo Busuoli, capo dell´ufficio di Bruxelles dell´Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l´energia e lo sviluppo economico sostenibile). Il nome vincente sarà annunciato il 10 giugno a Bruxelles dalla commissaria Geoghegan-quinn alla conferenza che concluderà l´attuale consultazione sul quadro strategico comune. Il vincitore sarà invitato, con spese di viaggio pagate, alla convenzione europea dell´innovazione che avrà luogo a Bruxelles alla fine dell´anno e incontrerà la commissaria ed altri esponenti del mondo politico, scientifico e imprenditoriale.  
   
   
L´OLAF RIAFFERMA LA PROPRIA COMPETENZA AD INDAGARE I MEMBRI DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 29 marzo 2011- Secondo un rapporto in The Times pubblicato Domenica 20 marzo 2011 in merito a tre membri del Parlamento europeo così come le informazioni provenienti da altre fonti l ´Olaf ha deciso di aprire immediatamente un´indagine formale. Questa decisione è stata rapida visti i potenziali danni alla reputazione delle istituzioni europee, l´interesse pubblico a chiarire la questione e la necessità di evitare che potenziali prove vengano distrutte. Va notato che, anche se una certa persona fisica o giuridica è oggetto di una indagine da parte dell´Olaf, non implica necessariamente che questa persona sia colpevole di ogni accusa di sorta. Questa dichiarazione viene rilasciata al fine chiarire il mandato dell´Olaf per condurre questa indagine. Nel quadro di questa inchiesta, gli investigatori Olaf hanno cercato di raccogliere elementi di prova presso gli uffici dei deputati in questione che si trovano presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles il Martedì 22 marzo. Come previsto dalla legislazione applicabile, gli investigatori si sono presentati alle autorità competenti del Parlamento europeo ed hanno comunicato la loro l´intenzione di procedere a un immediato controllo degli uffici dei deputati in questione. Parlamento europeo (Pe), l’ autorità si sono rifiutate di dare accesso a tali uffici e sostenuto che questi sarebbero garantite da personale di sicurezza del Parlamento europeo. L´olaf ha fatto notare che il Parlamento europeo dovrebbe svolgere una consultazione interna per valutare la richiesta dell´Olaf. L´olaf ha ricevuto una risposta scritta ufficiale da parte del Presidente del Parlamento Europeo Giovedi 24 Marzo affermando che non avrebbe accettato un´indagine nei suoi locali e la richiesta di ulteriori spiegazioni di competenza dell´Ufficio di indagare. Olaf ha debitamente inviato una giustificazione legale del suo mandato di svolgere un´indagine presso il Parlamento europeo il Venerdì 25 marzo. Indagini dell´Olaf sono effettuate sulla base delle competenze di cui all´articolo 325 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) e il regolamento 1073/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio. Il regolamento stabilisce che la finalità delle indagini dell´Olaf sono "lottare contro la frode, la corruzione e ogni altra attività illecita che leda gli interessi finanziari della Comunità europea" e "a ricercare i fatti gravi, connessi con l´esercizio di attività professionali, che possono costituire una violazione di obbligo ( ...), che possano portare a disciplinare e, se del caso, un procedimento penale o una violazione analoga di obblighi dei membri delle istituzioni (...) ". L´accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione chiarisce inoltre che la responsabilità dell´Ufficio ", oltre alla tutela degli interessi finanziari di tutte le attività connesse alla necessità di tutela degli interessi comunitari contro comportamenti irregolari". L´accordo fissa le competenze dell´Ufficio di svolgere le indagini interne ai membri del Parlamento europeo. Inoltre, questa competenza è illustrata in dettaglio nel regolamento interno del Parlamento europeo di procedura. L´olaf continua a perseguire altre azioni di indagine nell´ambito della sua inchiesta e si aspetta che il Parlamento europeo preservi le prove potenziale fino a che non possano essere esaminate dagli investigatori dell´Olaf.  
   
   
TRASPORTI 2050: LA COMMISSIONE EUROPEA DELINEA UN PIANO AMBIZIOSO PER INCREMENTARE LA MOBILITÀ E RIDURRE LE EMISSIONI  
 
Bruxelles, 29 marzo 2011 - La Commissione europea ha adottato ieri una strategia di ampio respiro (Trasporti 2050) per un sistema di trasporti concorrenziale in grado di incrementare la mobilità, rimuovere i principali ostacoli nelle aree essenziali e alimentare la crescita e l´occupazione. Contemporaneamente, le proposte contribuiranno a ridurre sensibilmente la dipendenza dell´Europa dalle importazioni di petrolio, nonché a ridurre le emissioni di anidride carbonica nei trasporti del 60% entro il 2050. Per raggiungere questo risultato sarà necessaria una trasformazione dell´attuale sistema dei trasporti europeo. Da qui al 2050, gli obiettivi essenziali saranno: esclusione delle auto ad alimentazione tradizionale nelle città, uso pari al 40% di carburanti sostenibili a bassa emissione di anidride carbonica nel settore aeronautico, riduzione di almeno il 40% delle emissioni del trasporto marittimo, trasferimento del 50% dei viaggi intercity di medio raggio di passeggeri e merci dal trasporto su gomma a quello su rotaia e per via fluviale, tutto questo porterà ad una riduzione del 60% delle emissioni nel settore dei trasporti entro la metà del secolo. Il vicepresidente Siim Kallas, responsabile per i trasporti, ha dichiarato: "Trasporti 2050 costituisce una roadmap per un settore dei trasporti competitivo in grado di incrementare la mobilità e ridurre le emissioni. Possiamo e dobbiamo fare entrambe le cose. La convinzione ampiamente diffusa per cui sarebbe necessario ridurre la mobilità per combattere il cambiamento climatico è semplicemente sbagliata. Dei sistemi di trasporto concorrenziali sono vitali per la capacità dell´Europa di competere nel mondo, per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e per la qualità della vita quotidiana delle persone. Ridurre la mobilità non è un´opzione; né lo è mantenere lo status quo. Possiamo interrompere la dipendenza del sistema dei trasporti dal petrolio senza sacrificarne l´efficienza e compromettere la mobilità. Possiamo guadagnare su tutti i fronti." La tabella di marcia Trasporti 2050 verso uno spazio unico europeo dei trasporti è diretta a eliminare i principali ostacoli e strozzature in molte aree essenziali di vari settori: investimenti e infrastrutture dei trasporti, innovazione e mercato interno. L´obiettivo è di creare uno spazio europeo unico dei trasporti con più concorrenza e una rete di trasporti pienamente integrata che colleghi i diversi modi e permetta un profondo cambiamento nei modi di trasporto per passeggeri e merci. A questo fine, la tabella di marcia presenta 40 iniziative concrete per il prossimo decennio. La tabella di marcia Trasporti 2050 stabilisce diversi obiettivi per diversi tipi di viaggi: all´interno delle città, da una città all´altra e su lunga distanza. 1. Per i viaggi intercity: il 50% di tutti i trasporti di medio raggio di passeggeri e merci dovrebbe passare dal trasporto su gomma a quello su rotaia e per via navigabile interna. Entro il 2050, la maggior parte del trasporto di passeggeri nel medio raggio, da 300 km e oltre, dovrebbe avvenire su rotaia. Entro il 2030, il 30% del trasporto di merci su gomma dovrebbe passare ad altri modi di trasporto come la ferrovia e le vie navigabili interne e più del 50% entro il 2050. Realizzare una rete pienamente funzionale e estesa in tutta l´Ue di corridoi di trasporto, che assicuri le infrastrutture per un trasferimento efficiente tra i modi di trasporto (rete Ten-t) entro il 2030, con una rete ad alta capacità di elevata qualità entro il 2050 e una serie corrispondente di servizi di informazione. Entro il 2050, collegare tutti gli aeroporti della rete centrale alla rete ferroviaria, preferibilmente ad alta velocità; assicurare un sufficiente collegamento di tutti i porti marittimi principali al sistema ferroviario merci e, se possibile, al sistema di navigazione interna. Entro il 2020, stabilire il quadro per un´informazione europea sui trasporti multimodali, il sistema di gestione e pagamento, sia per i passeggeri che per le merci. Passare alla piena applicazione dei principi "chi utilizza paga" e "chi inquina paga" e all´impegno del settore privato a eliminare le distorsioni, a generare profitti e assicurare il finanziamento dei futuri investimenti nei trasporti. 2. Per i viaggi a lunga distanza e il trasporto merci intercontinentale, continueranno a predominare i viaggi aerei e per nave. Nuovi motori, carburanti e sistemi di gestione del traffico aumenteranno l´efficienza e ridurranno le emissioni. I carburanti a bassa emissione di anidride carbonica nel settore aeronautico dovranno arrivare al 40% entro il 2050; inoltre, entro il 2050, dovranno essere ridotte del 40% le emissioni Ue di Co2 derivanti da combustibili di bordo nell´uso marittimo. Una modernizzazione completa del sistema di controllo del traffico aereo europeo entro il 2020, che realizzi il cielo unico europeo: viaggi aerei più brevi e più sicuri e maggiore capacità. Completamento dello spazio aereo comune europeo di 58 paesi e 1 miliardo di abitanti entro il 2020. Adozione di sistemi intelligenti di gestione dei trasporti a terra e in mare (ad esempio Ertms, Its, Ris, Safeseanet e Lrit1). Collaborazione con partner internazionali e organizzazioni internazionali come l´Icao e l´Imo per promuovere la competitività dell´Europa e gli obiettivi di ordine climatico a livello mondiale. 3. Per il trasporto urbano, un passaggio di proporzioni rilevanti verso auto e carburanti più puliti. L´abbandono nell´ordine del 50% delle auto ad alimentazione convenzionale entro il 2030, escludendole gradualmente dalle città entro il 2050. Dimezzare l´uso di auto "ad alimentazione convenzionale" nel trasporto urbano entro il 2030; escluderle gradualmente dalle città entro il 2050; ottenere entro il 2030 nei maggiori centri urbani un trasporto delle merci essenzialmente esente da Co2. Entro il 2050, avvicinarsi all´obiettivo di azzerare il numero delle vittime degli incidenti stradali. Coerentemente con questo obiettivo, l´Ue mira a dimezzare il numero delle vittime di incidenti stradali entro il 2020. Assicurare che l´Ue diventi un leader a livello mondiale in materia di sicurezza del trasporto aereo, ferroviario e marittimo.  
   
   
TRASPORTI 2050: LE PRINCIPALI SFIDE E LE INIZIATIVE ESSENZIALI PERCHÉ È IMPORTANTE  
 
Bruxelles, 29 marzo 2011 - I trasporti sono fondamentali per la nostra economia e per la nostra società. La mobilità è essenziale per la crescita e per la creazione di posti di lavoro. Il settore dei trasporti impiega direttamente circa dieci milioni di persone e rappresenta il 5% circa del prodotto interno lordo (Pil). Sistemi di trasporto efficaci sono alla base della competitività delle imprese europee nell’economia mondiale. La logistica, che comprende il trasporto e il magazzinaggio, rappresenta per le imprese europee il 10‑15% del costo di un prodotto finito. La qualità dei servizi di trasporto ha un forte impatto sulla qualità di vita dei cittadini. Il 13,2% in media del bilancio delle famiglie è destinato a beni e servizi di trasporto. Le principali sfide - La mobilità è destinata ad aumentare, ma i trasporti europei sono a un crocevia. Il nostro sistema di trasporto si trova di fronte a grandi sfide: La disponibilità di petrolio nei prossimi decenni è destinata a diminuire e a provenire sempre più da regioni instabili del pianeta. Si prevede che il prezzo del petrolio debba più che raddoppiare fra il 2005 e il 2050 (59 dollari al barile nel 2005). I recenti avvenimenti dimostrano l’estrema volatilità dei prezzi del petrolio. I trasporti sono diventati più efficienti in termini energetici, ma continuano a dipendere dal petrolio per il 96% del loro fabbisogno di energia. La congestione costa all’Europa circa l’1% del suo prodotto interno lordo (Pil) ogni anno. Occorre ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra nel mondo, con l’obiettivo di limitare i cambiamenti climatici a 2ºC. Complessivamente, per raggiungere questo obiettivo l’Ue dovrà ridurre le proprie emissioni dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990, entro il 2050. La congestione stradale e aerea è una forte preoccupazione. Si prevede che l’attività del trasporto merci aumenti del 40% circa dal 2005 al 2030 e di poco più dell’80% entro il 2050. Il traffico passeggeri dovrebbe invece registrare un aumento leggermente inferiore a quello delle merci: del 34% entro il 2030 e del 51% entro il 2050. Lo sviluppo delle infrastrutture è molto diseguale nei territori occidentali e orientali dell’Unione europea. Nei nuovi Stati membri oggi esistono solo circa 4 800 km di autostrade e nessuna linea ferroviaria specificamente costruita per l’alta velocità, mentre molte ferrovie convenzionali sono in cattive condizioni. Il settore dei trasporti dell’Ue si trova ad affrontare una concorrenza crescente su mercati mondiali dei trasporti in rapido sviluppo. Una visione d’insieme di statistiche essenziali sui trasporti è reperibile su: Trasporti 2050: 50 fatti e cifre. Trasporti 2050: principali iniziative - La strategia delineata nella Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti (Trasporti 2050) mira a introdurre cambiamenti strutturali profondi che trasformeranno il settore dei trasporti. Gli interventi proseguiranno nei prossimi anni (2011-2014) con iniziative fondamentali che comprendono: Una grande riorganizzazione del quadro normativo per le ferrovie (Pacchetto ferroviario 2012/2013). L’esigenza di una trasformazione del settore ferroviario è al cuore della tabella di marcia Trasporti 2050, in modo da renderlo più attraente e in grado di attirare una quota decisamente più elevata del mercato passeggeri e merci su medie distanze (>300 km) entro il 2050. Contemporaneamente, si intende triplicare l’estensione dell’attuale rete ferroviaria ad alta velocità entro il 2030. Tutto ciò richiederà modifiche sostanziali al quadro normativo per le ferrovie, fra cui: apertura del mercato dei servizi passeggeri nazionali; introduzione di strutture uniche di gestione per i corridoi ferroviari per le merci; separazione strutturale fra gestori delle infrastrutture e fornitori di servizi; miglioramento del contesto normativo per rendere il trasporto su rotaia più attraente per gli investitori privati. Nel 2012‑2013 la Commissione presenterà un pacchetto ambizioso di iniziative legislative per il settore ferroviario. Una rete essenziale di infrastrutture strategiche è fondamentale per creare uno spazio unico europeo dei trasporti. Nel 2011 la Commissione presenterà nuove proposte per una rete essenziale “multimodale” europea (pubblicazione di orientamenti sulle reti transeuropee Ten-t, mappe e proposte di finanziamento). L’ue erogherà finanziamenti mediante un quadro unico per utilizzare in modo coerente le risorse destinate ai fondi Ten-t, di coesione e strutturali. I condizionamenti finanziari garantiranno un’attenzione adeguata alle priorità dell’Ue e all’adozione di nuove tecnologie (stazioni di ricarica/rifornimento per nuovi veicoli, nuove tecnologie di gestione del traffico). La creazione di un sistema multimodale di trasporto pienamente funzionante richiede l’eliminazione di strozzature e barriere in altri elementi essenziali della rete, in particolare mediante un pacchetto aeroporti volto a migliorare l’efficienza e la capacità degli aeroporti (2011), una Comunicazione sulle vie navigabili interne (2011), per eliminare le barriere e migliorare l’efficienza delle vie navigabili interne, e l’iniziativa e-Maritime (2011) a favore di una navigazione sburocratizzata e intelligente, che contribuirà a creare una vera e propria “cintura blu”, senza barriere, per la navigazione. La Commissione si adopererà anche per eliminare le restrizioni al cabotaggio su gomma (2012‑2013). La creazione di un contesto finanziario equo rappresenterà un nuovo approccio alle tariffe dei trasporti. Occorre ristrutturare gli oneri e le tasse attualmente applicati nel settore dei trasporti in direzione di una più diffusa applicazione dei principi “chi inquina paga” e “chi utilizza paga”. Le misure principali che saranno adottate nei prossimi anni comprendono: La pubblicazione di orientamenti per l’applicazione dei costi delle infrastrutture alle autovetture private (2012). In una seconda fase, una proposta di quadro normativo per l’internalizzazione dei costi per tutti i veicoli su gomma (ad eccezione di quelli coperti dall’eurobollo) per coprire i costi infrastrutturali e i costi sociali della congestione, Co2 (se non compresa nell’imposta sui carburanti), inquinamento locale, inquinamento acustico e incidenti. L’applicazione di tali oneri avverrà a discrezione degli Stati membri, i quali però se decideranno di procedere potranno farlo nell’ambito di un quadro comune dell’Ue. L’internalizzazione dei costi esterni per gli altri modi di trasporto. Per garantire un finanziamento stabile dei trasporti, l’applicazione del principio di destinare entrate riscosse dagli utenti dei trasporti allo sviluppo di una rete integrata ed efficiente (in altre parole, l’obbligo di reinvestire nei trasporti una parte degli oneri dei trasporti stessi, per generare le risorse necessarie a infrastrutture di trasporti di alta qualità). L’introduzione progressiva di sistemi europei di pedaggio elettronico, quale il servizio di pedaggio elettronico per autocarri che diventerà operativo dall’ottobre 2012 e sarà esteso a tutte le tipologie di veicoli due anni dopo, consentendo agli autisti di pagare diversi pedaggi autostradali elettronicamente e mediante un unico fornitore di servizi per tutta Europa. Questo sistema potrebbe sostituire i molti sistemi diversi attualmente in uso in 21 Stati membri che applicano pedaggi stradali. Si tratta dello stesso principio della telefonia mobile: gli importi sono fatturati attraverso l’operatore o le autorità nazionali di origine ovunque ci si trovi in Europa. E il pedaggio elettronico consente anche di adattare le tariffe a condizioni variabili (ore di punta, veicoli più inquinanti). Un Piano strategico dell’Ue di tecnologia dei trasporti (2011). La ricerca e lo sviluppo effettivo di nuove tecnologie sarà un fattore fondamentale per ridurre le emissioni dei trasporti nell’Ue e nel resto del mondo per i trasporti urbani, interurbani e di lunga distanza. Nel 2011 il Piano strategico per la tecnologia dei trasporti (Pstt) sarà un’iniziativa importante per riunire e reindirizzare le attività di ricerca e sviluppo per i trasporti in Europa. Si darà la precedenza alla produzione di veicoli puliti, sicuri e silenziosi per tutti i modi di trasporto: veicoli stradali, navi, chiatte, materiale rotabile ferroviario e aeromobili. I settori chiave sono: carburanti alternativi, nuovi materiali, nuovi sistemi propulsivi e strumenti di tecnologia dell’informazione e di gestione del traffico per gestire e integrare sistemi di trasporti complessi. Il Pstt definirà: l’indirizzo dei fondi per la ricerca; la strategia di introduzione di nuove tecnologie che ne incentivi e garantisca l’adozione da parte del mercato; le modalità di adozione delle norme Ue necessarie per garantire un’adozione coerente in tutta Europa. Nell’ambito del Pstt complessivo, la Commissione pubblicherà una Strategia per i sistemi di trasporto puliti nel 2012 con ulteriori dettagli su misure specifiche per incentivare e agevolare l’introduzione di veicoli puliti e sull’elaborazione di norme Ue per l’introduzione di tali veicoli, cioè regole di interoperabilità per l’infrastruttura di ricarica e orientamenti e norme per l’infrastruttura di rifornimento. Tre aspetti per la strategia dei trasporti nelle città. Un elemento chiave della strategia Trasporti 2050 è l’obiettivo di ritirare gradualmente dalle città le autovetture a carburante tradizionale entro il 2050, raggiungibile mediante un passaggio ad autovetture elettriche, a idrogeno e ibride, al trasporto pubblico e agli spostamenti a piedi e in bicicletta in ambito urbano. La responsabilità dei trasporti urbani ricade in larga misura sugli Stati membri e spetterà alle singole città decidere quale debba essere il mix di trasporto più adatto alle realtà locali. Tuttavia, per agevolare il passaggio a mezzi di trasporto più puliti in città, la Commissione: definirà le procedure e l’assistenza finanziaria per verifiche della mobilità urbana e piani di mobilità urbana, su base volontaria, ed esaminerà le possibilità di vincolare i fondi regionali e di coesione a città e regioni che abbiano presentato piani di mobilità urbana. La Commissione presenterà proposte di un quadro Ue per i pedaggi urbani e i regimi di restrizione di accesso, all’indirizzo del numero crescente di Stati membri che intendono avvalersi di regimi di pedaggio per attenuare la congestione e modificare le tendenze della mobilità in città. Ciò garantirà che i vari regimi funzionino nell’ambito di un quadro coerente a livello dell’Ue, evitando qualsiasi discriminazione. Riguardo alle soluzioni tecnologiche che consentono di avere automobili pulite, nessuna città può agire da sola. In quest’ambito, l’Ue privilegerà le attività di ricerca dell’Unione e introdurrà strategie di adozione e condizioni di mercato propizie, a livello dell’Ue, per agevolare il passaggio a nuovi veicoli più puliti nelle città: la transizione ad autovetture private pulite è una priorità fondamentale del Piano strategico per la tecnologia dei trasporti (2011). Per i modi di trasporto su lunghe distanze, in cui i mezzi aerei e marittimi rimarranno dominanti, si privilegerà l’aumento della competitività e la riduzione delle emissioni mediante: una modernizzazione completa del sistema europeo di controllo del traffico aereo entro il 2020 (Sesar1), al fine di realizzare un Cielo unico europeo con viaggi aerei più brevi e più sicuri e una maggiore capacità di trasporto. In una prima fase, è in corso la creazione di blocchi funzionali di spazio aereo (Fab) entro il 2012, attraverso la cooperazione fra Stati membri. Il solo avvento del Cielo unico consentirà di ridurre i viaggi aerei del 10%, con una riduzione molto significativa del consumo di carburante e delle emissioni. Simili miglioramenti significativi della gestione del traffico daranno un contributo fondamentale per migliorare l’efficienza e ridurre le emissioni in tutti i modi di trasporto. Ciò comporta l’adozione di sistemi avanzati di gestione dei trasporti su terra e su acqua (Ertms, Its, Ris, Safeseanet e Lrit2). Altre azioni importanti per l’aviazione e per il settore marittimo comprendono: l’introduzione di motori più puliti e la progettazione e adozione di carburanti sostenibili (cfr. Pstt); il completamento dello spazio aereo comune europeo, con 58 paesi e un miliardo di abitanti, entro il 2020; la collaborazione con controparti internazionali e nell’ambito di organizzazioni internazionali quali l’Icao (Organizzazione internazionale dell’aviazione civile) e l’Imo (Organizzazione marittima internazionale) per promuovere la competitività dell’Europa e il raggiungimento degli obiettivi climatici a livello globale. Per i trasporti marittimi in particolare, l’obiettivo di ridurre di almeno il 40% le emissioni da oli combustibili si può raggiungere mediante misure operative e tecniche – fra cui nuovi modelli di navi – e l’utilizzazione di carburanti a basso tenore di carbonio. Considerando la dimensione globale del trasporto marittimo, tali misure per essere efficaci devono essere concertate nel contesto internazionale dell’Imo. Un’iniziativa forte a favore della pianificazione multimodale degli itinerari e dell’emissione integrata dei biglietti di viaggio. Uno spazio unico europeo dei trasporti dipende dall’esistenza di sistemi paneuropei efficaci e interoperabili per la pianificazione multimodale degli itinerari e l’emissione integrata dei biglietti di viaggio. A breve termine, ci si adopererà per l’adozione delle misure Ue necessarie per agevolare la pianificazione multimodale integrata degli itinerari di viaggio, a cominciare dalle norme di base per agevolare la pianificazione dei viaggi per ferrovia in tutta l’Ue (2012), nonché delle misure legislative necessarie per garantire che i prestatori di servizio abbiano accesso alle informazioni di viaggio e di traffico in tempo reale. Servizi di trasporto di qualità in tutti i settori dipendono dal consolidamento e dall’applicazione della normativa sui diritti dei passeggeri per tutti i modi di trasporto. In seguito al completamento del quadro normativo dei diritti dei passeggeri per tutti i modi di trasporto, la Commissione pubblicherà relazioni sull’applicazione dei diritti dei passeggeri dell’aviazione e successivamente, nel 2011, presenterà orientamenti sull’interpretazione comune dei diritti dei passeggeri per tutti i modi di trasporto. L’elenco non è completo e serve appena a evidenziare alcune fra le principali misure da intraprendere nel periodo 2011-2014 per introdurre i grandi cambiamenti strutturali necessari alla realizzazione di uno spazio unico europeo integrato dei trasporti. L’elenco completo delle iniziative previste dalla tabella di marcia Trasporti 2050 – in più di 40 settori del trasporto stradale, ferroviario, aereo, marittimo e fluviale – è reperibile sul sito http://ec.Europa.eu/transport/index_en.htm  1 : Ricerca sulla gestione del traffico aereo nel Cielo unico europeo, cfr. Http://ec.europa.eu/transport/air/sesar/sesar_en.htm  2 : Sistema di gestione del traffico ferroviario europeo, sistemi intelligenti di trasporto (per il trasporto su gomma), servizi di informazione fluviali, sistemi Ue di informazione marittima Safeseanet e identificazione e localizzazione a lungo raggio delle navi.  
   
   
UN´INDAGINE IN TUTTA L´UE DIMOSTRA CHE MOLTI CITTADINI EUROPEI NON CONOSCONO LA QUANTITÀ DI RIFIUTI CHE PRODUCONO  
 
 Bruxelles, 29 marzo 2011 - Secondo un sondaggio Eurobarometro pubblicato ieri, quasi il 60% dei cittadini dell´Ue non crede che il proprio nucleo familiare produce un’ eccessiva quantità di rifiuti. C´è un contrasto stridente con le statistiche che indicano che gli europei producono in media più 500 kg di rifiuti all´anno. L´indagine rivela anche una mancanza di consapevolezza per quanto riguarda la quantità di rifiuti alimentari. La maggior parte dei cittadini dell´Unione europea hanno convenuto sulla necessità di migliorare i servizi per la raccolta dei rifiuti e otto su dieci hanno affermato che le caratteristiche ambientali di un prodotto, come la possibilità di riutilizzare o riciclare, hanno fortemente influenzato le loro decisioni di acquisto. Intervenendo sul tema, Janez Potočnik, commissario europeo per l´Ambiente, ha dichiarato: "Questo sondaggio mostra che la maggior parte degli europei non conoscono la quantità di rifiuti effettivamente prodotto. Quando i rifiuti non possono essere evitati, essi dovrebbero essere utilizzati come una risorsa preziosa. Gran parte dei nostri rifiuti possono essere riutilizzati - a partire da scarti alimentari e il giardino di vecchi cellulari. ".L´uso efficiente delle risorse può anche risparmiare denaro: riducendo i loro rifiuti alimentari, casalinghi Ue potrebbe risparmiare circa 500 € ad esempio l´anno ". Nuovo studio sugli atteggiamenti dei cittadini ´vis-à-vis l´uso efficiente delle risorse - L´indagine dal titolo "Gli atteggiamenti degli europei nei confronti di un uso efficiente delle risorse" si riferisce all´atteggiamento opinioni e le pratiche dei cittadini dell´Ue per quanto riguarda l´uso efficace della risorse, gestione dei rifiuti e del riciclaggio. Uno dei principali risultati del sondaggio è una generale mancanza di consapevolezza circa la quantità di rifiuti effettivamente prodotti per nucleo familiare. In 21 dei 27 paesi dell´Unione europea, la maggioranza delle persone ha detto che la loro famiglia non ha prodotto una quantità eccessiva di rifiuti. E ´stato in Lettonia (73%), Bulgaria (74%) e Romania (75%). Complessivamente, solo il 41% degli europei pensa il contrario. Secondo l´ufficio statistico dell´Unione europea, Eurostat, ogni cittadino produce 513 kg di rifiuti urbani all´anno. Gli europei intervistati hanno anche sottovalutato la quantità di cibo che buttano via. Circa il 10% di loro ha dichiarato di non sprecare il cibo che acquistano, mentre il 70% ritiene che il 15% o meno alimentari acquistati finita nel cestino. Secondo uno studio britannico condotto sotto la Waste & Resources Action Programme (Wrap), le famiglie gettano via il 25% del cibo che acquista e il 60% di questi rifiuti potrebbe essere evitato. Secondo alcune stime, il 60% dei cittadini, migliorando le dimensioni delle porzioni per evitare di cucinare quantità eccessive e informazioni più precise sulle etichette alimentari - anche per quanto riguarda l´interpretazione delle date di scadenza e come conservazione e preparazione - consentirà loro di sprecare meno cibo. I cittadini sono anche a favore della introduzione di porzioni più piccole nei negozi e una migliore pianificazione prima di fare i loro acquisti. Necessità di migliorare i servizi di raccolta dei rifiuti - In quasi tutti i paesi dell´Ue, la maggioranza dei cittadini (70%) hanno concordato sulla necessità di migliorare i servizi di raccolta di gestire meglio i rifiuti nella loro comunità. Circa il 63% degli interpellati ha sostenuto l´idea di pagare i produttori per la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti, al fine di raggiungere questo obiettivo. Tuttavia, solo il 38% è favorevole all´idea che le famiglie pagano per i rifiuti che producono. Il supporto per questo approccio diversificato a seconda degli Stati membri, gli italiani sono i più favorevoli (65%) e meno favorevole maltesi (14%). Tuttavia, il 75% dei cittadini dell´Ue preferisce pagare un importo pari alla quantità di rifiuti prodotti dalla famiglia piuttosto che pagare attraverso le imposte. Allo stesso modo, circa il 60% degli intervistati preferisce che il costo della gestione dei rifiuti dovrebbe essere incluso nel prezzo dei prodotti, piuttosto che l´imposizione di tasse. L´eccezione più significativa è stata la Lituania, che poco più di un terzo (34%) della popolazione favorito l´idea di includere le spese per i rifiuti nel prezzo del prodotto, quindi il 43% ha dichiarato di preferire un contributo attraverso le tasse. Il supporto per riciclata e riutilizzata - I cittadini dell´Unione europea hanno detto che la stragrande maggioranza (86%) che avrebbero acquistato prodotti ottenuti da materiali riciclati. Disponibilità ad acquistare tali prodotti va dal 51% in Lituania e il 96% in Svezia e Danimarca. Nel complesso, quasi sette cittadini su dieci sono stati disposti ad acquistare prodotti come mobili, apparecchiature elettroniche e prodotti tessili. Da coloro che sono disposti a comprare qualsiasi utilizzato variava dal 40% in Slovacchia e l´80% in Danimarca, Finlandia e Svezia.  
   
   
FVG/SLOVENIA: FACCIAMO STATI GENERALI MINORANZE EUROPEE  
 
Trieste, 29 marzo 2011 - La Regione Friuli Venezia Giulia propone alla Slovenia di lavorare insieme per dare vita agli Stati generali delle Minoranze europee. Lo ha annunciato ieri a Udine l´assessore regionale alle Relazioni internazionali, Elio De Anna, a margine di un incontro svoltosi per illustrare la ripresa dell´attività nell´ambito dei progetti Interreg Italia-slovenia. La proposta dell´assessore, avallata dal console sloveno a Trieste, Vlasta Pelikan Valencic, prende spunto dagli Stati generali che la Regione ha organizzato circa un mese fa con il coinvolgimento di tutti i rappresentanti delle lingue germanofone, slovena e friulana. "Visto il successo che abbiamo ottenuto in quella circostanza - ha detto De Anna - ritengo che se ci saranno le condizioni potremo allargare la partecipazioni a tutti coloro che si trovano nelle nostre stesse condizioni perchè vivono una realtà di confine. Siccome a Bruxelles abbiamo ottenuto un grande riscontro per essere riusciti a sbloccare l´impasse sui progetti Interreg, potremo proporci su questo tema". L´idea è piaciuta al console, che ora lo sottoporrà al vaglio degli opportuni referenti nel governo sloveno. Nel corso dello stesso incontro odierno, De Anna ha proposto al console di allargare il Gect (gruppo eropeo di coesione territoriale) comprendendo anche la Slovenia nella forma più appropriata. Attualmente del gruppo di lavoro fanno parte Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Veneto. "Chiediamo - ha detto De Anna - una pre adesione slovena in maniera tale da accelerare i tempi. Rilanceremo questa opportunità anche in occasione di un forum che si terrà a Maribor ed al quale parteciperemo agli inizi di giugno".  
   
   
FVG/SLOVENIA: 10 MLN EURO IN PIÙ PER PROGETTI STRATEGICI  
 
 Trieste, 29 marzo 2011 - I progetti strategici inseriti nel programma Interreg Italia-slovenia potranno contare su un plus di finanziamenti pari a 10 milioni di euro. Lo ha annunciato ieri l´assessore regionale alle Relazioni Internazionali del Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna, precisando che ai 40 milioni già stanziati se ne aggiungono altri 10 che permetteranno di dare un´adeguata e capillare risposta a tutti i soggetti interessati. "Il bando - ha spiegato De Anna a Udine, nel corso della conferenza stampa con il console sloveno a Trieste, Vlasta Pelikan Valencic - al momento è chiuso e completato. In sostanza sono stati valutati i progetti ammissibili e quindi ora si procederà alla distribuzione delle risorse in base alla graduatoria stilata. Questi fondi aggiuntivi ci permetteranno di soddisfare alcuni richiedenti che ad oggi sarebbero rimasti esclusi". I 10 milioni di euro supplementari sono stati raccolti riducendo la disponibilità assegnata ai cross border ed agli small project, mentre gli standard potranno contare sempre sui 60 milioni di euro già assegnati. Per questi ultimi la procedura di valutazione è stata chiusa ed entro la fine dell´anno verrà stilata la graduatoria dei progetti ammessi e l´assegnazione dei relativi fondi. Per quanto riguarda i cross border, il governo regionale ha approvato il bando che a breve verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Dopodichè, dal 6 aprile e per l´intero mese di maggio, ci sarà tempo per presentare le richieste. "Tutte le economie derivanti dai 3 progetti - ha assicurato De Anna - verranno destinate al sostegno degli small projects". "La Slovenia - ha commentato il console sloveno, sempre durante la conferenza stampa nel capoluogo friulano - è molto soddisfatta del lavoro compiuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia nello sblocco di questi fondi. Per noi il passo avanti è molto importante e ci auguriamo che tra i progetti finanziati vi siano anche quelli presentati dalle minoranze sia in Slovenia che in Italia. L´obiettivo di questi progetti - ha concluso Pelikan Valencic - è quello di migliorare la qualità della vita delle nostre due popolazioni che vivono a cavallo della zona confinaria".  
   
   
COOPERAZIONE FVG: OGGI A BRUXELLES, INCONTRI CON BOSNIA E GABON  
 
Trieste, 29 marzo 2011- L´assessore a Sport, Cultura, Relazioni Internazionali e Comunitarie del Friuli Venezia, Elio De Anna, è oggi a Bruxelles per partecipare a due importanti incontri. Il primo, in mattinata, al Parlamento europeo, dedicato all´avvicinamento della Bosnia-erzegovina all´Europa, con la partecipazione di europarlamentari e di una rappresentanza istituzionale bosniaca. De Anna interverrà in veste di relatore sul rafforzamento della cooperazione regionale e transfrontaliera con il sud est Europa in prospettiva 2020. Nel pomeriggio, De Anna parteciperà alla seconda assise della Cooperazione decentrata, organizzata dal Comitato delle Regioni e dalla Commissione europea e dedicata alle questioni relative alla cooperazione allo sviluppo dell´Europa con il resto del mondo. In particolare, l´assessore parteciperà alla tavola rotonda sull´apporto delle autorità regionali e locali alla sicurezza alimentare. Allo stesso tavolo interverrà il ministro dell´agricoltura del Gabon, Raimond Ndong Sima. Il Gabon è tra i paesi collegati ad un progetto di cooperazione coordinato dall´università di Udine sulla formazione in campo veterinario per migliorare il grado di sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo.  
   
   
FURTI D´IDENTITÀ: NUOVE NORME CONTRO LE FRODI CREDITIZIE  
 
Roma, 29 marzo 2011- Consentire alle società che erogano prestiti di poter verificare i dati sensibili dei propri clienti per combattere e prevenire le frodi nel settore creditizio ed in particolare i furti d´identità nel credito. E’ quanto prevede il nuovo decreto legislativo sulle frodi creditizie, approvato dal Consiglio dei Ministri in via definitiva lo scorso 23 marzo. Il provvedimento integra il dlgs 141/2010 attraverso l´introduzione di un intero titolo (il titolo V-bis) nel codice del credito al consumo, finalizzato all´istituzione di un sistema pubblico di prevenzione, sul piano amministrativo, delle frodi nel settore creditizio. Ma cosa si intende per furto d´identità? Il decreto lo configura come una condotta criminale che si realizza attraverso le seguenti fattispecie: impersonificazione totale: tale condotta consiste nell´occultamento totale della propria identità mediante l´utilizzo indebito di dati relativi all´identità e al reddito di un altro soggetto. Tale condotta, può riguardare l´utilizzo indebito di dati riferibili sia ad un soggetto in vita sia ad un soggetto deceduto; impersonificazione parziale: tale condotta consiste nell´occultamento parziale della propria identità attraverso l´impiego, in forma combinata, di dati relativi alla propria persona e l´utilizzo indebito di dati relativi ad un altro soggetto. Per contrastare questi comportamenti illeciti e, di conseguenza, dare più sicurezza alle società e agli intermediari finanziari il decreto legislativo dispone una deroga alla normativa sulla privacy. In particolare, per le società finanziatrici sarà possibile ottenere informazioni su documenti d´identità, partite Iva, codici fiscali, dichiarazioni dei redditi, ma anche posizioni previdenziali e assistenziali dei consumatori che hanno chiesto un prestito, una dilazione o uno slittamento dei pagamenti. Il tutto attraverso un sistema pubblico di prevenzione. Il sistema, che sarà costituito presso il Ministero dell´economia, si basa su un archivio centrale informatizzato e su un gruppo di lavoro appositamente dedicato, i cui componenti resteranno in carica per tre anni. I costi del sistema graveranno interamente sugli aderenti il sistema pubblico di prevenzione. L´adesione al meccanismo di tutela e ogni richiesta di verifica, per singolo nominativo, comporteranno un pagamento che la finanziaria richiedente informazioni, aderente al sistema, dovrà versare all´ente gestore. Prima di poter accedere al sistema, ciascun aderente dovrà stipulare una convenzione con l´ente gestore. Al sistema di prevenzione potranno partecipare: banche (incluse quelle extraUe) e intermediari finanziari, fornitori di servizi di comunicazione elettronica, fornitori di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato, gestori di sistemi di informazioni creditizie e imprese che offrono servizi antifrode.  
   
   
AMMONTARE DI CCTEU E BTP IN EMISSIONE A MARZO 2011  
 
 Roma, 29 marzo 2011 - Il Mef comunica l´ammontare dei Ccteu e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 30 marzo. - Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi ("Ccteu"): decorrenza / scadenza: 15 ottobre 2010/2017; undicesima tranche Isin: It0004652175 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1.000 milioni di euro a un massimo di 1.500 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali decorrenza / scadenza: 1º aprile 2011/2014; prima tranche Isin: It0004707995 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 3.500 milioni di euro a un massimo di 4.500 milioni di euro decorrenza / scadenza: 1º marzo 2011/1º settembre 2021; terza tranche Isin: It0004695075 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2.500 milioni di euro a un massimo di 3.250 milioni di euro.  
   
   
PROGRAMMA TRIMESTRALE DI EMISSIONE - II TRIMESTRE 2011  
 
Roma, 29 marzo 2011- Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica l´emissione dei seguenti nuovi titoli per il secondo trimestre del 2011: Btp 01/04/2011 - 01/04/2014 Ammontare minimo dell´intera emissione: 9 miliardi di Euro; Btp 15/04/2011 - 15/04/2016 Ammontare minimo dell´intera emissione: 10 miliardi di Euro; Ctz 29/04/2011 - 30/04/2013 Ammontare minimo dell´intera emissione: 9 miliardi di Euro. L´ammontare minimo si riferisce all´intera emissione, ovvero al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza. La data di godimento dei nuovi titoli può non coincidere con quella di regolamento della prima tranche. Inoltre, durante il secondo trimestre, potranno essere emessi ulteriori nuovi titoli sulla base delle condizioni dei mercati finanziari. Saranno altresì offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli in corso di emissione: Btp 01/03/2011 - 01/09/2021 cedola 4,75%; Ccteu 15/10/2010 - 15/10/2017. Infine, in relazione alle condizioni di mercato, il Mef si riserva la facoltà di offrire ulteriori tranche di titoli a medio e lungo termine, nominali e indicizzati all´inflazione, ivi inclusi titoli non più in corso di emissione, per assicurare l´efficienza del mercato secondario. Per tutte le aste di titoli a medio e lungo termine, nominali e indicizzati, il Tesoro utilizzerà la consueta procedura d´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa.  
   
   
FEDERALISMO: SI DELLA CAMERA AL FISCO REGIONALE E PROVINCIALE  
 
Roma, 29 marzo 2011- Le commissioni parlamentari deputate ad esaminare lo schema di decreto attuativo del federalismo fiscale relativo all´autonomia di entrata per regioni e province, nonché determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario il 24 marzo scorso hanno dato parere favorevole sul testo del decreto riveduto con l´aggiunta di alcune osservazioni. Il provvedimento era all´esame delle commissioni parlamentari dal 10 gennaio 2011. Il presidente della conferenza delle regioni Errani – a proposito del decreto –ha affermato che “sono stati accolti e finiranno poi nel testo relativo al federalismo fiscale regionale una serie di importanti emendamenti, relativi ai fondi di perequazione, alla manovrabilità dell’addizionale Irpef, che non dovrà comportare aggravio fiscale e che dovrà partire dal 2013, ai meccanismi di garanzia della copertura finanziaria a fronte di minori gettiti”. Il decreto in sintesi individua le fonti di finanziamento delle regioni a statuto ordinario e dispone la contestuale soppressione dei trasferimenti statali. A decorrere dal 2013 verrà rideterminata l’addizionale regionale all’Irpef, con corrispondente riduzione delle aliquote Irpef di competenza statale, al fine di mantenere inalterato il prelievo fiscale a carico del contribuente; la rideterminazione deve comunque garantire alle regioni entrate equivalenti alla soppressione sia dei trasferimenti statali che della compartecipazione regionale all’accisa sulla benzina, entrambe disposte dallo schema in esame. All’aliquota così rideterminata si aggiungono le eventuali maggiorazioni dell’addizionale, attualmente pari all’ 0,9%, che ciascuna regione può effettuare nel limite dello 0,5% fino al 2013, dell’1,1% per il 2014 e del 2,1% dal 2015; qualora peraltro la maggiorazione sia superiore allo 0,5% la parte eccedente tale quota non si applica ai contribuenti titolari di redditi ricadenti nel primo scaglione di reddito (fino a 15.000 euro). Alle regioni spetta altresì una compartecipazione al gettito Iva, che per gli anni 2011 e 2012 viene calcolata in base alla normativa vigente, mentre dal 2013 sarà fissata in misura pari al fabbisogno sanitario “in una sola regione”. Il finanziamento delle province si incentra principalmente: a) sull’ imposta sulle assicurazioni per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei motori (Rc auto), che diviene tributo proprio derivato con aliquota del 12,5%, manovrabile dal 2011 in aumento o in diminuzione nella misura di 3,5 punti percentuali; b) sulla compartecipazione provinciale all’Irpef, a compensazione, dal 2012, della soppressione dei trasferimenti statali alle province nonché dell´addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica, (anch´essa soppressa, con attribuzione del gettito allo Stato). Rimane inoltre ferma la vigente attribuzione alle province dell’imposta provinciale di trascrizione, di cui peraltro viene previsto un riordino finalizzato, per gli atti soggetti all’Iva, al passaggio dall’attuale pagamento in misura fissa a quello di una tariffa modulata sulle caratteristiche di potenza e portata dei veicoli. Inoltre, analogamente ai criteri già applicati nei confronti dei finanziamenti regionali ai comuni, anche i trasferimenti regionali destinati al finanziamento delle spese provinciali sono soppressi, dal 2013, con compensazione a valere sull’istituzione di una compartecipazione provinciale al gettito della tassa automobilistica regionale; il gettito di tale compartecipazione affluisce, in misura non superiore al 30%, ad un fondo sperimentale di riequilibrio regionale, di durata triennale, per essere poi devoluto ad ogni singola provincia, previo accordo. Viene inoltre istituito dal 2012 un fondo sperimentale di riequilibrio provinciale, di durata biennale, alimentato con le entrate derivanti dalla compartecipazione provinciale all’Irpef, che ha la finalità di assicurare in forma territorialmente equilibrata l’attribuzione dell’autonomia di entrata alle province. Il provvedimento dà attuazione alla delega conferita al Governo dalla legge n. 42/09 sul federalismo fiscale, allo scopo di disciplinare l’autonomia impositiva delle regioni e delle province.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: IL PRESIDENTE ERRANI INCONTRA L’AMBASCIATORE TEDESCO GERDTS  
 
Bologna, 29 marzo 2011 - Il presidente della Regione Vasco Errani ha incontrato ieri pomeriggio, in visita di cortesia, l’ambasciatore di Germania Michael H. Gerdts, accompagnato dal console onorario di Bologna Beate Westrick.  
   
   
FVG: SARANNO SEMPLIFICATE LE REGOLE DI ACCESSO AL CREDITO  
 
 Trieste, 29 marzo 2011 - La crisi rappresenta un fattore di cambiamento che deve essere colto attraverso nuovi modelli di sviluppo. Su questo tema si sono trovati d´accordo l´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, ed il presidente degli industriali triestini, Sergio Razeto, che si sono confrontati nel corso dell´incontro con gli imprenditori triestini nella sede giuliana di Confindustria. "Sono diverse le aziende che, in risposta alla crisi, si stanno impegnando a dare una svolta alla loro attività nell´intento di agganciare i mercati esteri", ha osservato l´assessore, sottolineando la propensione all´innovazione dei nostri imprenditori. Un dato dimostrato anche dalla ricerca messa a punto da Informest sui punti di forza e debolezza delle imprese del Friuli Venezia Giulia nel processo di internazionalizzazione, che ha evidenziato come il cambiamento, strutturale e di prodotto, coincida spesso con lo sviluppo dell´export. "In risposta a queste imprese e con la volontà di affiancarle, fornendo loro gli strumenti utili a migliorare la loro capacità di proporsi su nuovi mercati - ha continuato Seganti - è nato il tavolo per l´internazionalizzazione delle imprese, ormai indispensabile anche per la contrazione del mercato interno" "Il tavolo - ha precisato l´assessore - ha cominciato i lavori un paio di settimane fa e si è posto già due obiettivi: la messa a punto della parte più squisitamente finanziaria da parte di Friulia, Finest ed Informest e l´individuazione, assieme a Camere di Commercio, Distretti, Fiere e la stessa Informest, delle azioni da attuare per comprendere quali siano i mercati su cui puntare". Seganti ha quindi parlato del Piano turistico 2011, elaborato assieme alle categorie coinvolte e mirato da un lato al consolidamento del mercato esistente e dall´altro al recupero di altri che, come quello russo e polacco, incominciano a mostrare interesse per il Friuli Venezia Giulia. L´assessore ha poi sottolineato l´importanza del commercio elettronico, di cui presto sarà disponibile la graduatoria del bando dedicato alla diffusione, attraverso il web, dei prodotti regionali e dell´offerta turistica. Razeto ha definito "pienamente condivisibile" la strada intrapresa dalla Regione e volta a rendere ancora più incisivi strumenti come il Frie (i cui finanziamenti sono stati allungati da 10 a 15 anni qualora prevalga la componente immobiliare) e la Lr 23/2001 (i cui collegati finanziamenti sono stati allungati da 3 a 5 anni). "In entrambi i casi si è trattato di un´estensione dei tempi di rientro mirata ad incoraggiare l´accesso al credito da parte delle aziende", ha commentato Seganti, evidenziando che i dati del Frie confermano il successo di un´iniziativa che, appena varata, ha incontrato subito il favore degli imprenditori. "Rispetto ai quasi 27 milioni di euro erogati il primo trimestre 2010 - ha ricordato l´assessore - il Frie ha già messo a disposizione, al 7 marzo scorso, ben 42 milioni, un chiaro indizio di come le aziende hanno ricominciato ad investire". "I dati relativi all´occupazione non sono ancora soddisfacenti, ma sappiamo che sono direttamente collegati allo sviluppo degli investimenti", ha notato ancora Seganti, ribadendo che il concetto di semplificazione avrà ruolo sostanziale nel nuovo ddl per l´accesso al credito che servirà a rimodulare il sistema delle contribuzioni. L´assessore ha poi citato l´impegno della Regione a favore di un´accelerazione delle istruttorie delle domande presentate sul canali regionale e comunitario della Lr a sostegno della ricerca e dello sviluppo. "Abbiamo ottenuto da Unicredit che fossero raddoppiate le persone che seguono le istruttorie in modo da accelerare le procedure - ha dichiarato Seganti - ed è nostra intenzione accelerare i tempi di liquidazione dei fondi pubblici. In questi giorni gli uffici stanno lavorando a strumenti che servano a risolvere il problema almeno sul canale regionale e stiamo studiando una nuova misura incentivante che, in parallelo alla Lr 5/2004, sia in grado di dare effettivamente risposte veloci alle attuali esigente delle Pmi". "Infine - ha concluso l´assessore - stiamo avviando un tavolo sul marketing territoriale per creare una politica regionale coordinata e supportata per attrarre nuovi investimenti. A questo proposito, speriamo di poter giocare la carta della fiscalità agevolata per sostenere l´insediamento di nuove aziende sul territorio".  
   
   
IMMIGRAZIONE, PROFUGHI: C’E’ UNA VALPADANA CHE HA GIÀ ‘DATO’: A MILANO 16,1% STRANIERI CONTRO IL 6,5% IN ITALIA. CITTÀ PRONTA SOLO A ‘RESTITUIRE’” MILANO HA NUMERI DA RECORD SU STRANIERI REGOLARI E CLANDESTINI ED E’ UNA DELLE SOLE 3 CITTÀ DEL NORDITALIA DOVE HA SEDE UN CIE  
 
 Milano, 29 marzo 2011- “In tema di accoglienza di immigrati Milano ha già dato. Basterebbe dire la città ospita 212 mila regolari (il 16,1% della popolazione residente) e 31 mila clandestini (il 64% della provincia e il 27% della Lombardia). E, secondo gli ultimi dati della Caritas, è la prima provincia per numero di immigrati, 407 mila, più di Roma che ha un territorio ben più esteso. Semmai Milano è pronta a ‘restituire’. Visto che ospita il 10% di stranieri regolari in più rispetto alla media nazionale, che è del 6,5%. E per gli irregolari nessuna città in Italia ha questi numeri. Quando ci sarà un riequilibrio di queste cifre, Milano potrà tornare a ricevere. Per ora ha già dato”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Al governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo - spiega De Corato – che ha parlato di installare delle tendopoli in Valpadana, rispondo che c’è una Valpadana che ha già dato. Quella dove sta Milano, che già accoglie i clandestini di Bergamo, Varese e altre località, visto che è una delle sole città al Nord (Con Torino e Gorizia) che ha un centro di identificazione ed espulsione. Senza dimenticare anche l’impegno eccezionale sul fronte rifugiati, visto che ha accolto la metà dei profughi di tutta Italia, 7000 negli ultimi 5 anni. Basta scaricare su Milano, ora tocca ad altri fare la propria parte”.  
   
   
CALABRIA: SOSTEGNO AL PIANO DI RILANCIO DEI TERRITORI ASI  
 
Catanzaro, 29 marzo 2011- L’assessore regionale alle Attività Produttive, facendo seguito alla recente approvazione del “Piano regionale per le infrastrutture produttive – parchi di impresa regionali”, adottata nel corso dell’ultima seduta di Giunta, intende sostenere un Piano di rilancio dei territori Asi per rafforzare la capacità attrattiva e insediativa dell’economia calabrese, attraverso il rafforzamento del ruolo dei Consorzi di Sviluppo Industriale, in qualità di enti strumentali dell’ente regionale. “In questo primo anno di attività - ha dichiarato l’assessore Caridi - su impulso del Presidente Scopelliti, abbiamo avviato una vasta campagna di ascolto del territorio. Un lavoro intenso, faticoso, a tratti esaltante, che ci è servito per mettere a punto strategie ed obiettivi. È arrivato dunque il momento di agire con decisione, discernendo ciò che dovrà essere necessariamente innovato da ciò che più semplicemente dovrà essere valorizzato o recuperato. Il comparto produttivo – ha proseguito Caridi - ci ha riservato non poche sorprese: un mondo di attività ed iniziative che costituiscono un giacimento prezioso di talenti, coraggio, capacità di competere. Fra le tante realtà che abbiamo avuto modo di conoscere da vicino, e che hanno disvelato straordinarie potenzialità, vi sono senz’altro le Aree di Sviluppo Industriale che, suddivise nelle cinque province calabresi, hanno avuto il merito di aver preservato nel tempo, oltre che un ingente patrimonio immobiliare ed infrastrutturale, un apparato giuridico composto da semplici, ma straordinari meccanismi di legge centrati sulla capacità espropriativa e sull’esenzione da alcuni contributi che, nel complesso, definiremmo oggi forme di finanziamento indiretto”. A tali meccanismi, per intervento recente del Governo, si sono aggiunti i benefici introdotti dal “Decreto Reti” che assieme agli incentivi storici possono costituire un potente volano di sviluppo. Per questo, secondo l’assessore Caridi “c’è da agganciare le politiche regionali con quelle nazionali che puntano con decisione al rafforzamento della competitività del sistema produttivo, ponendo la Calabria al centro dell’area mediterranea. È anche questa – ha detto Caridi - un’idea moderna, ma dal cuore antico. Il nostro gap – ha aggiunto - l’assessore alle Attività Produttive - è oggi innanzitutto di natura infrastrutturale, quello accumulato negli anni in cui all’intervento della Casmez avrebbe dovuto sostituirsi quello regionale. In questa direzione, abbiamo ormai avviato a realizzazione gli interventi previsti dal Ii Atto integrativo dell’Apq ‘Infrastrutturazione per lo Sviluppo Locale’, sottoscritto dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Calabria, che colmerà parte del gap. E con l’approvazione del Piano Regionale delle Infrastrutture Produttive a valere sui fondi Por Fesr 2007-2013, punteremo con maggiore decisione a colmarlo definitivamente”. Il Piano Regionale delle Infrastrutture Produttive prevede interventi mirati all’innalzamento complessivo dell’offerta localizzativa delle Aree Industriali regionali. Lo stesso Piano, congegnato sulla base dell’effettivo fabbisogno dei territori, distingue una parte attuativa, cofinanziata dai fondi Fas, pressoché immediatamente cantierabile, ed una parte programmatica da realizzare nel medio e/o lungo periodo. Oltre a questo, sarà messa a punto la diffusione della banda larga al fine di consentire alle imprese insediate “collegamenti” più veloci ed efficaci, promuoveremo l’ecosostenibilità dei territori Asi e la loro indipendenza energetica. “Si tratta – ha sottolineato Caridi - di un programma ambizioso, ma perfettamente realizzabile. Gli obiettivi, le strategie e i progetti da attivare per il Rilancio dei Consorzi Industriali della Calabria, devono rientrare in una attività di programmazione con orizzonte decennale, che presuppone uno stretto raccordo fra le Asi stesse e fra queste e la Regione. Perciò, si è pensato alla costituzione di un coordinamento tra i cinque Consorzi calabresi diretto a creare una stretta sinergia con l’assessorato alle Attività Produttive, anche al fine di dare attuazione ad una vecchia delibera di Giunta regionale, rimasta nel cassetto, che individua i Consorzi quali organismi intermedi nell’attuazione del Por Calabria. Pertanto, per passare dalle parole ai fatti, a breve sarà convocato il management delle Asi, con lo scopo – ha detto infine l’assessore Caridi - di costituire il comitato di coordinamento e proseguire sulla strada tracciata con speditezza, coerenza e decisione”.  
   
   
POLITICHE SOCIALI IN SARDEGNA: "TRA I COMPITI DELLA REGIONE, FAVORIRE SVILUPPO E BENESSERE DEI MINORI"  
 
 Cagliari, 29 Marzo 2011 - "Il ruolo della Regione è anche quello di garantire risposte adeguate ai bisogni, offrendo prestazioni per favorire lo sviluppo e il benessere dei minori e degli adolescenti e delle loro famiglie". Lo ha detto l´assessore regionale della Sanità e delle Politiche sociali, Antonello Liori, durante l´incontro con la delegazione della Commissione parlamentare per l´infanzia e l´adolescenza. "Abbiamo predisposto e finanziato un ´Piano triennale straordinario per lo sviluppo integrato dei servizi socio-educativi per la prima infanzia´, come nidi, servizi integrativi e innovativi nei luoghi di lavoro - ha sottolineato l´assessore Liori - Buoni risultati per il programma ´Ore preziose´, nato con l´obiettivo di favorire la conciliazione dei tempi di lavoro con la cura familiare: da 194 nel 2009, in appena un anno le adesioni dei Comuni sono diventate 223”. "Altre misure riguardano il programma di inclusione sociale per i giovani delle comunità alloggio e di recupero per tossicodipendenti e negli istituti penali - ha aggiunto l´Assessore - Sono stati programmati, in tutto il territorio regionale, nove centri antiviolenza e cinque case di accoglienza per donne vittime di violenza con figli minori. Inoltre, tra gli altri interventi, da ricordare la riorganizzazione della rete dei consultori familiari e programmi specifici per adozioni nazionali e internazionali e per affidi dei minori”. “Infine - ha concluso Liori - novità del 2010, il ´bonus famiglia´, pari a 1.000 euro per ogni famiglia con 4 o più figli, fino ai 25 anni".  
   
   
SICILIA, ENTI LOCALI: ASILI NIDO, 8 MLN A 55 COMUNI PER SPESE GESTIONE  
 
 Palermo, 29 marzo 2011 - Otto milioni di euro per 55 comuni siciliani quale rimborso dell´80% delle spese sostenute nel 2009 per la gestione degli asili nido. L´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, ha firmato il decreto con il quale viene approvato il piano di ripartizione tra gli enti locali con meno di 10mila abitanti, cosi´ come previsto dalla legge regionale 11/2010. Questo l´elenco dei comuni beneficiari, diviso per provincia. Agrigento (8 comuni): Alessandria della Rocca (174mila), Cammarata (271), Caltabellotta (219), Casteltermini (129), Cattolica Eraclea (19), Grotte (261), San Giovanni Gemini (400) e Siculiana (202). Caltanissetta (3): Butera (119), Campofranco (205) e Serradifalco (80). Catania (10): Castiglione di Sicilia (59), Linguaglossa (115), Militello Val di Catania (173), Mineo (143), Milo (1.876), Nicolosi (185), Trecastagni (95), San Michele di Ganzaria (127), Viagrande (99) e Vizzini (109). Messina (23): Brolo (212), Falcone (1.765), Furci Siculo (82), Furnari (176), Gualtieri Sicamino (41), Mistretta (67), Montagnareale (19), Montalbano Elicona (146), Nizza di Sicilia (107), Pace del Mela (193), Piraino (128), San Filippo del Mela (181), San Piero Patti (134), Santa Lucia del Mela (108), Sant´angelo di Brolo (38), Santa Teresa di Riva (221), Santo Stefano di Camastra (202), Saponara (94), Spadafora (219), Scaletta Zanclea (119), Torrenova (223), Villafranca Tirrena (99) e Venetico (119). Palermo (8): Camporeale (201), Castelbuono (80), Casteldaccia (211), Ficarazzi (110), Lercara Friddi (256), Marineo (218), Trabia (204) e Villafrati (137). Ragusa (2): Chiaramonte Gulfi (140) e Monterosso Almo (210). Trapani (1): Santa Ninfa (114).  
   
   
BOLZANO: CONFERENZA SU TEMATICHE FEMMINILI IL 30 MARZO A SILANDRO  
 
Bolzano, 29 marzo 2011 - Il Comitato provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Mercoledì 30 marzo 2011, alle ore 20.00, a Silandro, con la giornalista Nina Schröder, si parlerà delle reali differenze fra uomo e donna e di frequenti stereotipi in uso. Il Comitato provinciale per le pari opportunità e l´Ufficio donna della Provincia propongono nuovamente in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Mercoledì 30 marzo 2011, alle ore 20.00, presso l´Istituto Tecnico per il commercio e turismo a Silandro, con la giornalista Nina Schröder, si parlerà (in lingua tedesca)delle reali differenze fra uomo e donna e di frequenti stereotipi in uso, ad esempipo che le donne non sono capaci di parcheggiare. Le riflessioni partono dal dato di fatto che il mondo ha subito profonde modificazioni negli ulti decenni e che uomini e donne si avvinano sempre più in tutti i campi. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite alla primavera 2011 sono raccolte in un opuscolo "Donne informate" e spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con la pubblica amministrazione. L´opuscolo fornisce in modo sintetico informazioni sui compiti della Commissione provinciale pari opportunità e sul Servizio Donna; è in distribuzione gratuita presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it    
   
   
VIOLENZA SESSUALE, STUDENTESSA UNIVERSITÀ AGGREDITA A MILANO; DE CORATO: “RIMPATRI COATTI PER COMUNITARI NULLAFACENTI, MARONI ACCELERI APPROVAZIONE DDL.  
 
Milano, 29 marzo 2011 - “L’arresto del romeno che ha molestato una studentessa conferma che a Milano 9 violentatori su 10 finiscono in manette come ha affermato il prefetto Gian Valerio Lombardi. E che gli episodi da strada, diminuiti dell’80% in 4 anni grazie a un maggior controllo del territorio, vedono protagonisti quasi nella totalità stranieri. Era tunisino clandestino l’autore del primo stupro del 2011 a Milano. Ed è un romeno nullafacente e ricercato il soggetto fermato dalla Polizia di Stato. E il centrosinistra, intanto, vorrebbe spalancare le porte agli immigrati!” Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato dopo che un romeno nullafacente è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di violenza sessuale a danno di una studentessa universitaria nei pressi di Sant’ambrogio. “Sui comunitari nullafacenti -sottolinea De Corato - occorre che il ministro Maroni provveda a fare accelerare l’approvazione del ddl presentato al consiglio dei Ministri lo scorso novembre. E che prevede un giro di vite per i ‘recidivi. Anche lo stesso Sindaco Alemanno ha giustamente invocato l’urgenza di una legge che preveda allontanamenti coatti”. “La Polizia Locale di Milano, su mia disposizione, - sottolinea De Corato - ha cominciato sin dalla fine del mese di luglio 2007 ad attivare procedure identificative di stranieri comunitari nullafacenti (dai rom romeni presenti nei campi irregolari ai questuanti ai semafori) che dopo tre mesi, come prescrive la direttiva, non dispongono di mezzi di autosostentamento e non si sono registrati all’anagrafe. Identificazioni che proseguono tuttora accompagnate da richieste di rimpatrio sottoposte al vaglio della Prefettura. Dunque c’è un impegno di lunga data”.  
   
   
ROMA, NOMADI: DA OGGI CROCE ROSSA NEI CAMPI PER GESTIRE PRESIDI SOCIO EDUCATIVI  
 
Roma, 29 marzo 2011 - «Da oggi la Croce Rossa Italiana entra all’interno dei campi nomadi attrezzati capitolini dove si occuperà della realizzazione e gestione dei presidi socio educativi. Inizialmente, due operatori della Cri affiancheranno le cooperative sociali presenti in ciascun campo per consentire un ‘passaggio di consegne’. Il coinvolgimento della Cri all’interno nella gestione dei presidi socio educativi è disciplinato da un protocollo d’intesa firmato lo scorso 15 dicembre in Campidoglio dal sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno e dal Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca. I presidi socio educativi, come disciplinati dal Piano nomadi, saranno inizialmente realizzati nei cinque campi autorizzati capitolini (Candoni, Castel Romano, Gordiani, Lombroso e Salone). Il numero degli operatori oscillerà tra i 10 e i 15 in base all’ampiezza del campo e al numero dei residenti, e saranno distinti in mediatori culturali, mediatori linguistici, assistenti sociali, psicologi, educatori professionali, orientatori al lavoro e insegnanti di lingua italiana L2. Una volta a regime, i presidi daranno una risposta adeguata ai bisogni sociali dei residenti dei villaggi attraverso la creazione di percorsi di integrazione e inclusione sociale, contrastando le forme di devianza interna ed esterna ai campi e garantendo, in questo modo, la sicurezza sia della cittadinanza sia della stessa comunità nomade. Tra le funzioni di ciascun presidio la realizzazione di interventi a favore dell´infanzia e dell´adolescenza, la promozione di programmi di alfabetizzazione per bambini fino a tre anni e adulti che ne hanno bisogno, la scolarizzazione e la promozione di piani di recupero delle devianze in accordo con le associazioni del terzo settore. La Cri si occuperà, inoltre, della predisposizione di misure di prevenzione sanitaria, in accordo con gli operatori delle Asl e dei progetti per l´avvio di percorsi di formazione lavoro per adulti, in collaborazione con il Programma Retis promosso dall’Assessorato alle Politiche sociali. Continua l’opera di assistenza sociale e piccoli servizi sanitari dei volontari della Croce Rossa Italiana che da sei anni seguono le comunità Rom sia nei villaggi autorizzati che negli insediamenti abusivi. Si tratta di un gruppo di 80 persone che quest’anno verrà incrementato anche dalla presenza di volontari della Croce Rossa Rumena che si sono impegnati a collaborare con la Cri in progetti di sostegno e di rientro dei Rom romeni». Lo ha comunicato il 25 marzo in una nota il Dipartimento Affari sociali di Roma Capitale.