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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Novembre 2011
PARLAMENTO EUROPEO: UNA POLITICA ECONOMICA EUROPEA PIÙ FORTE "LA CRISI CI HA INSEGNATO COS´È L´INTERDIPENDENZA E QUESTO È IL PERCHÉ DOBBIAMO RISOLVERE LE COSE INSIEME". "IL MODELLO FRANCO-TEDESCO NON È SOSTENIBILE. ABBIAMO BISOGNO DI UN APPROCCIO GLOBALE GUIDATO DALLA COMMISSIONE".  
 
Strasburgo, 21 novembre 2011 - Mercoledì mattina i deputati hanno discusso con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, il presidente dell´Eurogruppo Jean-claude Juncker e il presidente dalla Commissione José Manuel Barroso dell´immediata necessità di adottare una politica economica europea più forte. La maggior parte dei capigruppo politici del Parlamento europeo hanno sottolineato che delle modifiche al Trattato saranno possibili solo in maniera trasparente, e in presenza dei deputati nazionali e europei. Questo é l´unico modo per garantire la legittimità democratica. Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy: "É stato esagerato parlare di un´Europa a due velocità. É il momento di sdrammatizzare. Bisogna però rendersi conto che sono gli Stati membri fuori dall´eurozona che hanno una deroga e non viceversa". Il presidente dalla Commissione José Manuel Barroso: "Una politica economica più forte è ormai una questione di buon senso e non il sogno di alcune persone a favore dell´Europa. La crisi ci ha insegnato cos´è l´interdipendenza e questo è il perché dobbiamo risolvere le cose insieme". Il presidente dell´Eurogruppo Jean-claude Juncker: "Il semestre economico (sistema di coordinamento economico) ha bisogno di essere più politico e meno tecnico. Il coordinamento della politica economica comunitaria non può dipendere unicamente dei ministri delle finanze". Il parlamentare francese di centro-destra Joseph Daul, capogruppo del Partito popolare europeo: "Il presidente Van Rompuy deve lavorare più velocemente ora. Quando c´è un incendio si cerca di spegnerlo rapidamente, non di analizzarlo." Su un´Europa a più velocità ha dichiarato: "Dobbiamo includere quegli Stati membri che prevedono di entrare nell´eurozona nel futuro. Per questo si dovrebbe fare collaborare di più con questi paesi in materia di politica economica". Il parlamentare tedesco di centro sinistra Martin Schulz, capogruppo del gruppo S&d: "L´italia e la Grecia hanno bisogno sia di investimenti che di crescita. Questo è quello su cui dovremmo discutere questa mattina. Questi paesi non sono solo vittime dell´eccessivo indebitamento ma anche della speculazione". Replicando alle parole di Van Rompuy ha dichiarato che "il Parlamento europeo non è semplicemente un gruppo di esperti, ma una fonte di soluzioni, come può dimostrare l´adozione della legislazione "six pack", le leggi sulla vendita allo scoperto e così via". Il parlamentare belga liberal-democratico Guy Verhofstadt: "Il modello franco-tedesco non è sostenibile. Abbiamo bisogno di un approccio globale guidato dalla Commissione. Abbiamo bisogno di un´unione economica e globale. Questa è l´unica possibilità per uscire dalla crisi, com´è stato anche riconosciuto dai consiglieri economici di Angela Merkel". Il parlamentare francese dei Verdi Daniel Cohn-bendit: "Abbiamo bisogno di una strategia d´investimento europea. Gli Stati membri non sono più capaci di intraprendere da soli gli investimenti necessari. Gli eurobonds e l´opinione data dai consiglieri economici di Angela Merkel per una mutualizzazione del debito è quello che ci serve." Il parlamentare ceco conservatore Jan Zahradil del gruppo Ecr: "In questa sta prevalendo l´ideologia sul pensiero economico". Riguardo alla modifica del trattato ha dichiarato: "State attenti perché se il trattato verrà cambiato alcuni Stati membri non accetteranno i cambiamenti senza negoziare o chiedere delle concessioni." Il parlamentare tedesco del gruppo Gue/ngl Lothar Bisky: "Quanto deve estendersi la crisi prima che capiate cosa bisogna fare? Le persone vogliono uguaglianza sociale e meno ingiustizie nelle tassazioni". Il parlamentare inglese del gruppo Efd Nigel Farrage: "Quello che abbiamo ora si chiama dominio tedesco. L´unione europea è stata creata appositamente per prevenire ciò. Non voglio essere dominato dalla Germania".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, VENDITE ALLO SCOPERTO: BASTA ALLA SPECULAZIONE IL PARLAMENTO HA VOTATO PER VIETARE LE VENDITE ALLO SCOPERTO. CDS: "QUESTI STRUMENTI NON POSSANO PIÙ ESSERE USATI PER SPECULARE".  
 
Strasburgo, 21 novembre 2011 - La maggior parte delle persone che compra azioni o investe i propri risparmi in obbligazioni guadagna qualcosa soltanto se aumentano i prezzi di questi strumenti finanziari. C´è invece un altro tipo di persone che fa soldi quando i mercati perdono. Sono chiamati venditori allo scoperto e sono stati accusati di approfittare delle sfortune degli investitori normali e di far salire i costi dei prestiti necessari ai governi. Ne abbiamo parlato con il deputato francese dei Verdi Pascal Canfin per capire cosa bisogna fare per rendere le vendite allo scoperto più sicure. Il deputato è infatti responsabile del rapporto sulle vendite allo scoperto (short selling) e sui credit default swaps discusso lo scorso 7 gennaio dalla commissione per gli affari economici. Oggi il parlamento ha seguito la sua raccomandazione e ha votato per vietare le vendite allo scoperto. Mentre i mercati globali continuano a combattere la crisi, i deputati hanno votato martedì riguardo alle vendite allo scoperto. "Abbiamo visto chiaramente durante questa crisi quali sono i costi di avere un sistema finanziario auto- regolamentanto. Non sono stato eletto per permettere che questo succeda di nuovo", ha commentato Canfin. Le vendite allo scoperto - Le vendite allo scoperto sono una strategia di scambio che permette agli investitori di approfittare del calo dei prezzi. Mettiamo di prevedere un ribasso del valore delle azioni di Barney´s Hardware (Bh), per esempio. In quel caso posso prendere in prestito 1000 azioni di Bh per 10 euro l´una e venderle a 10.000 euro. Aspetto poi che il prezzo delle azioni scenda, arrivando per esempio sui 9 euro, e ricompro le stesse 1000 azioni per 9.000 euro. Poi le azioni vengono restituite , ma nelle tasche degli speculatori sono rimasti 1.000 euro di guadagno netto. I Cds - I credit default swap, invece, sono una forma di assicurazione contro il rischio di default. Prendiamo sempre la società Bh, ma questa volta per le sue obbligazioni. Se ho paura che questa possa fallire, insieme ai titoli compro un Cds per essere rimborsato nel caso di fallimento della società e della conseguente impossibilità a restituirmi i miei soldi. Così se va male sono coperto. Se va bene, e la compagnia rimborsa regolarmente senza fallire, gli unici soldi che vanno persi sono quelli spesi nell´acquisto dell´assicurazione. Una pratica in chiaroscuro… Le vendite allo scoperto non sono necessariamente negative. Da un lato rendono i mercati più efficienti visto che creano investitori desiderosi di scambiare sia in caso di rialzi che di ribassi della borsa. E così i Cds che permettono di assicurarsi contro il rischio. Il problema, però, è che questi prodotti possono aumentare la volatilità e le reazioni eccessive del mercato, sottolinea Canfin. Vale anche per i Cds. Quando la Grecia per esempio ha iniziato a soffrire sui mercati per i propri problemi interni di bilancio, tutti sono corsi a comprare Cds, persino coloro che non avevano nessun titolo di Stato greco in mano che giustificasse l´acquisto, ma che sarebbero stati rimborsati comunque in caso di default. Inoltre l´aumento di richiesta per i Cds fa salire il prezzo delle assicurazioni dando l´impressione che i titoli siano più a rischio e costringendo quindi il governo a pagare rendimenti più alti per convincere i cittadini a comprare. Le soluzioni del rapporto Tra le soluzioni proposte da Canfin, oltre all´aumento della trasparenza, anche la volontà di rendere impossibili le vendite al dettaglio e i Cds "nudi", vale a dire che non si appoggiano al reale possesso di titoli, ma che consistono soltanto in pura e semplice speculazione. "Mettere al bando i Cds non risolverà i problemi finanziari della Grecia o dell´Irlanda, ma farà sì che questi strumenti non possano più essere usati per speculare", commenta Canfin. Servono inoltre regole più stringenti, sostiene il rapporto, nonostante il rischio che alcune società finanziarie lascino così l´Europa alla ricerca di mercati più permissivi. "Non credo che le società europee siano interessate a spostarsi negli Usa, dove gli ostacoli amministrativi sono ancora più pesanti", commenta Canfin. "Qui il rischio più evidente è quello di una competizione ingiusta tra le piazze di scambio europee. Ecco perché serve un´Autorità europea sulle azioni e sui mercati, per un´attuazione uniforme delle regole nell´Unione europea".  
   
   
RICERCATORI METTONO IN LUCE IL CONTROLLO MONDIALE DELLE AZIENDE SCOPERTO UN NUCLEO DI 1.318 SOCIETÀ CON PROPRIETÀ CONCATENATE CHE RAPPRESENTA IL 20% DEI RICAVI DI ESERCIZIO DEL MONDO E POSSEIEDE LA MAGGIOR PARTE DELLE GRANDI AZIENDE DI CAPITALIZZAZIONE E MANIFATTURIERE DEL MONDO.  
 
Bruxelles, 21 novembre 2011 - La rete di controllo delle società multinazionali influenza la concorrenza del mercato oltre alla stabilità finanziaria a livello globale. Ricercatori in Svizzera hanno studiato l´architettura della rete internazionale di proprietà e l´ammontare del controllo detenuto da ciascuna azienda mondiale. I risultati, pubblicati sulla rivista Plos One, mostrano che le aziende multinazionali fanno parte di un enorme struttura "a cravatta" e che una grande parte del controllo è mantenuta da un piccolo ma solido "nucleo" di istituzioni finanziarie. I ricercatori chiamano questo nucleo una "superentità" economica. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Foc-ii ("Forecasting financial crises") che ha ricevuto quasi 1,9 milioni di euro nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq). Sebbene molte persone credano da tempo che una manciata di società domina l´economia globale, nessuno studio è stato in grado di confermare o confutare questa teoria. Raccogliere le informazioni quantitative non è un compito facile, le aziende potrebbero infatti controllare altre aziende direttamente o indirettamente. Per trovare la struttura di controllo e le sue implicazioni, in particolare come influenzano l´economia globale, i ricercatori della Cattedra di progettazione di sistemi dell´Istituto federale svizzero di tecnologia a Zurigo (Eth Zurich) hanno identificato un piccolo gruppo di aziende che hanno un potere sproporzionato sull´economia mondiale. Il team ha ottenuto questo risultato studiando la relazione tra 43.000 compagnie multinazionali. "Partiamo da una lista di 43.060 società transnazionali identificate sulla base della definizione dell´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), presa da un campione di circa 30 milioni di enti economici contenuti nel database Orbis 2007", scrivono gli autori. "Effettuiamo poi una ricerca ricorsiva che identifica, per la prima volta a quanto ci risulta, la rete di tutti i percorsi di proprietà che partono da e arrivano a società transnazionali. La rete che ne risulta comprende 600.508 nodi e 1,1 milioni di legami di proprietà." Nello studio, i ricercatori hanno scoperto un nucleo di 1.318 società con proprietà concatenate. Ognuna delle 1.318 società aveva collegamenti con almeno 2 società o più. In media, ogni società era legata a 20 altre. Il team sottolinea che sebbene il nucleo rappresenti il 20% dei ricavi di esercizio del mondo, le 1.318 sembrano possedere, attraverso le loro partecipazioni, la maggior parte delle grandi aziende di capitalizzazione e manifatturiere del mondo. Queste ultime sono da molti considerate la "vera economia" e rappresentano un altro 60% dei redditi mondiali. Hanno anche scoperto che appena 147 società controllano il 40% della ricchezza della rete, quello che molte persone conoscono come l´"1%". "Questa eccezionale scoperta solleva almeno due interrogativi che sono fondamentali per capire il funzionamento dell´economia globale," scrivono gli autori dello studio. "Prima di tutto, quali sono le implicazioni per la stabilità finanziaria mondiale? Si sa che le istituzioni finanziarie costituiscono contratti finanziari, come strumenti derivati di prestito o credito, con diverse altre istituzioni. Questo permette loro di diversificare il rischio, ma, allo stesso tempo, li espone al contagio. Sfortunatamente, le informazioni su questi contratti spesso non sono divulgate per motivi strategici. In vari paesi però l´esistenza di tali legami finanziari è collegata all´esistenza di relazioni di proprietà. Così, nell´ipotesi che la struttura della rete di proprietà sia una buona rappresentazione di quella della rete finanziaria, questo implica che la rete finanziaria globale è anch´essa molto intricata." I ricercatori dicono che la loro metodologia si può usare per identificare nodi significativi in qualsiasi rete reale nella quale una quantità scalare, come le risorse, scorre lungo legami diretti e ponderati. Per maggiori informazioni, visitare: Plos One: http://www.Plosone.org/home.action  Foc-ii: http://www.Focproject.net/  Eth Zurich: http://www.Ethz.ch/index_en    
   
   
L´UNIONE EUROPEA IN DIFESA DEL PROTOCOLLO DI KYOTO "L´EU DOVREBBE LAVORARE CON GLI ALTRI PAESI SU UNA ROADMAP PER GARANTIRE UN TRATTATO COMPRENSIVO SUL CLIMA ENTRO IL 2015 AL MASSIMO". EVITARE UN VUOTO NORMATIVO ALLA CONCLUSIONE DELLA FASE ATTUALE, IN SCADENZA A FINE 2012.  
 
 Strasburgo, 21 novembre 2011 - L´ue dovrebbe assumere un ruolo guida al vertice Onu sul clima a Durban e battersi per proseguire oltre il 2012 nel taglio di Co2 previsto dal protocollo di Kyoto, sottolinea la risoluzione votata dal Parlamento europeo mercoledì. Inoltre, per i deputati l´economia dell´Unione europea trarrebbe beneficio se puntasse a superare l´attuale 20% previsto di riduzione di gas serra. I negoziati internazionali sul clima sono a un bivio fra stagnazione e progresso: l´Ue deve aiutare la creazione di una nuova dinamica a Durban", ha affermato il Presidente della commissione ambiente e capo della delegazione del Parlamento europeo (*) Jo Leinen (S&d, De), prima del voto della risoluzione che è stata poi approvata con 532 voti a favore, 76 contrari e 43 astenuti. "La crisi economica non deve essere usata come pretesto per non agire. L´eu dovrebbe sostenere il Protocollo di Kyoto e lavorare con gli altri paesi su una roadmap per garantire un trattato comprensivo sul clima entro il 2015 al massimo", ha aggiunto Leinen. Il supporto per Kyoto - La risoluzione afferma che l´Ue dovrebbe dare sostegno "pubblico e inequivocabile" al proseguimento del Protocollo di Kyoto, un accordo internazionale vincolante e di riferimento, che impegna i paesi industrializzati a ridurre le emissioni di gas serra. I deputati vogliono evitare un vuoto normativo alla conclusione della fase attuale, in scadenza a fine 2012. Più del 20% di tagli alle emissioni - Ricordando le precedenti risoluzioni sul clima, i deputati ribadiscono che l´Ue dovrebbe mirare a un incremento del suo attuale obiettivo, fissato al 20% di riduzione delle emissioni per il 2020. Ciò sarebbe nel suo interesse economico, visti i benefici per "posti di lavoro verdi, crescita e sicurezza". Fondi per il clima e altre misure - I deputati invitano l´Unione europea ad assumere un ruolo centrale nella ricerca di un accordo sulle fonti e sulla gestione di un fondo verde per il clima per sostenere i paesi in via di sviluppo, che dovrebbe raggiungere 100 miliardi di dollari annuali entro il 2020. Nuove misure sono necessarie anche per ridurre le emissioni dei trasporti aerei e marittimi (esclusi dal protocollo di Kyoto), e per affrontare i cambiamenti nell´utilizzo del suolo. Di fronte alle sfide di alcuni paesi al di fuori dell´Ue, i deputati sostengono fermamente la legislazione approvata nel 2008 per includere, dal 1° gennaio 2012, l´aviazione nel sistema di scambio di emissioni. I deputati temono che ci sia un "gigatonne gap" tra gli impegni internazionali e l´obiettivo delle Nazioni Unite di limitare il riscaldamento globale medio a 2°C. Studi scientifici delle Nazioni Unite hanno concluso che i paesi industrializzati devono ridurre entro il 2020 le loro emissioni del 25-40% rispetto ai livelli del 1990. * Delegazione del Parlamento europeo alla 17a Conferenza delle parti delle Nazioni Unite a Durban, Sudafrica: presidente Jo Leinen (S&d, De), vice-presidente Karl-heinz Florenz (Ppe, De), Kriton Arsenis (S&d, El), Bairbre De Brún (Gue/ngl, Uk), Pilar del Castillo (Ppe, Es), Bas Eickhout (Verdi/ale, Nl), Elisabetta Gardini (Ppe, It), Dan Jørgensen (S&d, Dk), Corinne Lepage (Alde, Fr), Vladko Panayotov (Alde, Bg), Anna Rosbach (Ecr, Dk), Oreste Rossi (Efd, It), Richard Seeber (Ppe, At), Francisco Sosa Wagner (Ni, Es) e Marita Ulvskog (S&d, Se).  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA UN FINANZIAMENTO DI 40 MILIONI DI EURO PER LA POLITICA MARITTIMA INTEGRATA  
 
Strasburgo, 21 novembre 2011 - I deputati, giovedì, hanno dato il via libera all´inserimento in bilancio di 40 milioni di euro da destinarsi a programmi e progetti pilota nell´ambito della politica marittima integrata per il periodo 2011-2013. Il testo approvato riflette un accordo con il Consiglio in prima lettura. "Questo regolamento finanziario ci permetterà di creare sinergie per sostenere la crescita economica, l´innovazione, l´occupazione, la coesione sociale e la protezione dell´ambiente", ha detto il relatore Georgios Koumoutsakos (Ppe, El). "Questo è un primo passo nello sviluppo di una governance marittima realmente integrata, in cooperazione con i paesi terzi." La politica marittima integrata, lanciata nel 2007, incorpora e combina trasporto marittimo, turismo, pesca, tutela dell´ambiente e le politiche della biodiversità. Il Parlamento ha sottolineato che tutti i soggetti a livello internazionale, nazionale, regionale e locale dovrebbero essere coinvolti nella definizione di questa politica, per aiutare a sviluppare le zone costiere e le regioni ultraperiferiche dell´Ue. I parlamentari chiedono che un finanziamento continuo sia previsto nelle prospettive finanziarie dell´Ue 2014-2020 (all´interno del Quadro finanziario pluriennale). La risoluzione è stata approvata con 541 voti a favore, 33 contrari e 14 astensioni.  
   
   
UE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LE SOVVENZIONI CER A FAVORE DI RICERCATORI AVANZATI  
 
Bruxelles, 21 novembre 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per le sovvenzioni Cer a favore di ricercatori avanzati. Attuare progetti di ricerca non convenzionali o ad alto rischio è un modo ampiamente riconosciuto per raggiungere importanti progressi scientifici, ma molte agenzie di finanziamento hanno difficoltà a raccogliere i finanziamenti necessari a questo scopo. Le sovvenzioni del Consiglio europeo della ricerca (Cer) a favore di ricercatori avanzati intendono promuovere progressi sostanziali nella conoscenza di frontiera, e incoraggiare nuove linee produttive d´inchiesta e nuovi metodi e tecniche, tra cui approcci non convenzionali e indagini a livello di interfaccia tra le discipline stabilite. Con la concessione di sovvenzioni competitive basate solo sul criterio di eccellenza, il Cer stabilirà parametri di riferimento chiari per la qualità che contribuiranno a innalzare il livello di tutta la ricerca europea. In questo modo le sovvenzioni andranno ad integrare e valorizzare gli strumenti di finanziamento e gli investimenti esistenti a livello nazionale ed europeo. I destinatari saranno tanto importanti ricercatori già affermati in Europa, quanto i rimpatriati della "diaspora" europea che vogliono stabilirsi in Europa. Inoltre, il Cer è particolarmente intenzionato a incoraggiare proposte eccellenti che prevedono la creazione di una nuova attività di ricerca nell´Ue o nei paesi associati, presentate da un ricercatore principale che si sposta da un paese terzo o dai paesi associati nel territorio dell´Ue. Per leggere l´annuncio ufficiale dell´invito, consultare: Gu C 335 del 16 novembre 2011 http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=oj:c:2011:335:0022:0022:it:pdf  e il seguente link http://ec.Europa.eu/research/participants/portal/page/ideas?callidentifier=erc-2012-adg_20120411    
   
   
STRATEGIA PER I ROM: I PARLAMENTARI EUROPEI RICHIEDONO UN INTERVENTO "IL CONSIGLIO DARÀ UN SUPPORTO POLITICO AGLI STATI MEMBRI NEL PREPARARE LE STRATEGIE NAZIONALI". "ADOTTARE UNA STRATEGIA PER I ROM È SOLO L´INIZIO".  
 
Strasburgo, 21 novembre 2011 - Secondo i deputati la Commissione non farebbe abbastanza per la lotta alla discriminazione verso i rom. Gli europarlamentari hanno esortato gli Stati membri in un dibattito tenuto a Strasburgo il 16 novembre a preparare delle strategie nazionali per i rom entro la fine del 2011. Alla luce dei recenti episodi discriminatori contro i rom in diversi Stati membri, i parlamentari hanno espresso la preoccupazione che la Commissione non stia facendo abbastanza per risolvere la questione. Per quanto riguarda la strategia europea per l´integrazione dei rom, la commissariaAndroulla Vassiliou ha promesso di passare all´azione integrando l´attuale legislazione europea sulla lotta contro la discriminazione. Il Segretario di Stato polacco per la paritá di trattamento Elzbieta Radziszewska, parlando a nome del Consiglio, ha dichiarato che é una vergogna che molti dei 10 milioni di rom europei vivano in uno stato di estrema povertà e isolamento. "Il Consiglio darà un supporto politico agli Stati membri nel preparare le strategie nazionali". "Adottare una strategia per i rom è solo l´inizio. Saranno necessari dei programmi complessi per avere dei risultati" ha dichiarato la parlamentare ungherese di centro-destra Lívia Járóka, ex-relatrice parlamentare di questo tema all´inizio dell´anno. La parlamentare rumena liberal-democratica Renate Weber ha sollecitato la Commissione europea nel far rispettare i diritti fondamentali e ritiene che l´espulsione dei rom da diversi Stati membri sia inaccettabile. La parlamentare italiana di centro-destra Roberta Angelilli si è concentrata sulla situazione dei minori rom e ha citato un sondaggio secondo cui solo il 40% dei bambini rom frequenta la scuola elementare e il 10% riceve un´istruzione secondaria. La media europea di frequenza della scuola elementare è del 97%. Il parlamentare austriaco di centro sinistra Hannes Swoboda denuncia una mancanza di informazioni precise sulle strategie nazionali e su come i fondi europei vengano usati per migliorare il destino dei rom. La parlamentare italiana Efd Mara Bizzotto ha criticato la strategia per i rom definendola "ipocrita". Si è chiesta perché l´Unione europea spenda soldi per l´integrazione nonostante i rom non abbiano intenzione di integrarsi. La Commissione ha adottato la strategia europea per l´integrazione dei rom in aprile 2011. Vuole migliorare l´accesso ad una casa, all´educazione, al lavoro e alla cure. Gli Stati membri hanno tempo fino alla fine del 2011 per presentare le loro strategie specificando come intendono realizzare questi obiettivi. La commissaria Vassiliou ha sostenuto inoltre che dopo che la Commissione avrà valutato le strategie nazionali, comunicherà al Parlamento europeo i risultati all´inizio del 2012.  
   
   
FONDO DI SOLIDARIETÀ DELLA UE: LA COMMISSIONE PROPONE DI DESTINARE 16,9 MILIONI ALLA REGIONE VENETO (ITALIA) A SEGUITO DELLE GRAVI INONDAZIONI CHE L’HANNO COLPITA  
 
Bruxelles, 21 novembre 2011 - Johannes Hahn, commissario europeo per la politica regionale, ha confermato il 17 novembre la proposta della Commissione di stanziare 16,9 milioni di euro a favore della regione Veneto (Italia) per fronteggiare le conseguenze delle piogge torrenziali cadute dell’ottobre 2010. La sovvenzione sarà versata attraverso il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Fsue). Essa aiuterà le autorità pubbliche a sostenere le spese causate dall’emergenza, soprattutto per ripristinare infrastrutture essenziali. Johannes Hahn, commissario Ue, responsabile del Fondo di solidarietà, ha dichiarato: “La solidarietà non è una parola vuota in Europa. L’accordo odierno dà un contenuto concreto al sostegno che possiamo fornire al Veneto, colpito da gravi inondazioni lo scorso anno. Ciò aiuterà l’Italia a compensare i costi relativi a misure di emergenza e a migliorare le condizioni di vita della popolazione colpita da questo tremendo evento naturale.” Tra il 31 ottobre e il 2 novembre 2010, il Veneto, regione dell’Italia nordorientale, è stata colpita da piogge torrenziali. Gli effetti di queste precipitazioni straordinariamente abbondanti sono stati aggravati dallo “scirocco”, un vento caldo del Mediterraneo, che ha sciolto le nevi delle vicine montagne. Questo fenomeno meteorologico ha provocato la rottura degli argini dei fiumi e l’inondazione di una vasta zona, causando danni alla rete stradale, alle infrastrutture, all’agricoltura, alle imprese e alle zone residenziali. Le autorità italiane hanno completato nell’agosto del 2011 la domanda iniziale di assistenza al Fsue presentata nel gennaio 2011. La Commissione ha riconosciuto danni per un ammontare di 676,4 milioni di euro, Pur essendo tale importo inferiore alla normale soglia d’intervento del Fondo di solidarietà della Ue (0,6% del reddito nazionale lordo, pari a 3,5 miliardi di euro per l’Italia), la Commissione ha potuto mobilitare il Fondo ricorrendo alla clausola delle “catastrofi regionali straordinarie”. Essa permette alla Commissione di intervenire se una regione viene colpita da una catastrofe straordinaria, che coinvolga la maggior parte della popolazione, con gravi e durevoli ripercussioni sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla stabilità economica della regione stessa. La richiesta sottolinea il danno alle proprietà private, alle infrastrutture vitali (come l’autostrada A4), alle imprese, all’agricoltura e al patrimonio culturale, concentrato nel bacino del fiume Bacchiglione. In seguito all’alluvione, sono a rischio 40 400 imprese , di esse 9 900 sono piccole imprese, che occupano 250 000 persone circa. Contesto - Per consentire il versamento della sovvenzione a favore della Regione Veneto, la Commissione chiede all’autorità di bilancio (il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’Ue) di approvare un bilancio rettificativo a integrazione del bilancio dell’Unione relativo all’anno in corso. Questa proposta di finanziamento dell’Ue contribuirà a coprire i costi di misure urgenti adottate dalle autorità italiane: ripristino di infrastrutture, servizi di alloggiamento e di soccorso, infrastrutture di prevenzione (come il miglioramento dei livelli di sicurezza del sistema di gestione delle acque), bonifica delle zone colpite, ecc. Il finanziamento non può tuttavia essere usato per risarcire danni privati. Il Fondo di solidarietà dell’Ue (Fsue) è stato istituito in seguito alle inondazioni che hanno colpito l’Europa centrale nell’estate 2002. Esso concede aiuti di emergenza agli Stati membri e ai paesi in via di adesione colpiti da catastrofi naturali gravi. La sua dotazione annuale ammonta a 1 miliardo di euro. Il 6 ottobre 2011, la Commissione ha pubblicato una comunicazione in cui propone di rendere il Fsue più semplice e chiaro, più rapido nella risposta e più visibile di fronte ai cittadini. Terminate le consultazioni con gli Stati membri, il Parlamento europeo e altre parti interessate, la comunicazione potrebbe successivamente portare a una proposta legislativa. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/regional_policy/thefunds/solidarity/index_en.cfm    
   
   
APPROVATA DAL PARLAMENTO EUROPEO LA RELAZIONE SU “UNA NUOVA STRATEGIA PER LA POLITICA DEI CONSUMATORI” DELL’UE. SU SEGNALAZIONE DELL’EURODEPUTATO IDV – ALDE ON. GIOMMARIA UGGIAS RIPORTIAMO IN ANTEPRIMA EUROPEA LA RELAZIONE POLITICA SULLA TUTELA DEI CONSUMATORI CHE VINCOLERÀ GLI ORGANI EUROPEI E QUINDI GLI STATI MEMBRI A PARTIRE DA MAGGIO 2012  
 
 Lecce, 17 novembre 2011 L’europa ancora una volta si dimostra più di un passo avanti e tempestiva rispetto agli stati membri nell’ambito dell’esigenze di tutela dei diritti dei cittadini e delle strategie generali da adottare al fine di promuovere le relative iniziative. Uno degli ambiti in cui l’Unione ha da sempre dimostrato particolare sensibilità è la Tutela dei Diritti dei Consumatori con iniziative che hanno condizionato decisivamente le singole normative nazionali concorrendo a realizzare un’uniformità su tutto il territorio europeo. Su preziosa indicazione dell’eurodeputato Idv – Alde, on. Giommaria Uggias, a tal uopo, Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, segnala l’importante decisone del Parlamento Europeo che in data dell’altro ieri 15 novembre 2011 ha approvato la relazione dall’eloquente titolo “Una nuova strategia per la politica dei consumatori”. Il fondamentale documento che provvediamo a pubblicare costituirà il faro guida delle politiche comunitarie ed il nocciolo fondamentale sul quale verrà varata, entro maggio 2012, la nuova strategia europea in materia di tutela dei consumatori che amplifica le tutele già previste introducendo novità importanti specie in tema di strumenti collettivi di ricorso, per il quale auspichiamo la definizione in tempi brevi di una class action europea, e di difesa delle categorie più deboli quali i minori. Secondo quanto sostenuto dall’on. Uggias le cui posizioni in merito al ruolo della relazione condividiamo pienamente: “La strategia di protezione dei consumatori fornirà un quadro entro cui inserire tutte le tematiche e le importanti sfide future nel settore dei consumi. Questa nuova disciplina rappresenterà una pietra miliare nella politica dei consumatori dell´Ue e, per la prima volta, darà un significato concreto al principio espresso nel trattato dell´Ue, in base al quale gli interessi dei consumatori devono essere integrati in tutte le altre politiche pertinenti dell´Unione europea”. La risoluzione proposta dalla “Commissione per il mercato interno e la difesa dei consumatori” contiene aspetti riguardanti: 1) la responsabilizzazione dei consumatori; 2) la sostenibilità sociale e ambientale; 3) la sicurezza degli alimenti e dei prodotti; 4) la tutela dei bambini dalla pubblicizzazione di alimenti nocivi per la salute; 5) garanzie per il trattamento dei dati personali del “consumatore digitale”; 6) l’implementazione di ricorsi collettivi per la risoluzione delle controversie. Di seguito, quindi, la relazione approvata ed un commento a firma dell’avv. Leonardo Di Franco membro dello staff dell’on. Uggias.  
   
   
RELAZIONE SU UNA NUOVA STRATEGIA PER LA POLITICA DEI CONSUMATORI (2011/2149(INI)) COMMISSIONE PER IL MERCATO INTERNO E LA PROTEZIONE DEI CONSUMATORI RELATORE: KYRIACOS TRIANTAPHYLLIDES  
 
 La Commissione europea pubblicherà, entro maggio 2012, una strategia di protezione dei consumatori quale seguito della strategia europea per i consumatori 2007-2013 (Com (2007) 99 def.). La pubblicazione si presenterà sotto la veste di una comunicazione della Commissione e includerà tutte le iniziative rivolte ai consumatori a partire dal 2012, ma si spingerà oltre il campo di applicazione della strategia europea per i consumatori 2007-2013. La strategia di protezione dei consumatori dovrebbe fornire un quadro entro cui inserire tutte le tematiche e le importanti sfide future nel settore dei consumi. Dovrebbe rappresentare una pietra miliare nella politica dei consumatori dell´Ue e, per la prima volta, dare un significato concreto al principio espresso nel trattato dell´Ue, in base al quale gli interessi dei consumatori devono essere integrati in tutte le altre politiche pertinenti dell´Unione europea. Responsabilizzazione dei consumatori. La garanzia della sicurezza alimentare, della salute e della sicurezza dei prodotti dovrebbe costituire la massima priorità della strategia di protezione dei consumatori. Occorre tuttavia anche una strategia di protezione dei consumatori in grado di ridurre le disuguaglianze fra i consumatori europei, di contribuire a un´economia a basso tenore di carbonio, come stabilito dalla strategia Ue 2020, e di tutelare i minori nei riguardi della pubblicità. Più in generale, devono essere affrontate le nuove sfide poste alle società moderne, quali la globalizzazione dei mercati, la digitalizzazione dell´economia e l´invecchiamento della popolazione, nonché l´importanza del rispetto dei diritti dei consumatori e degli strumenti di ricorso e il sostegno alle organizzazioni dei consumatori. Recenti studi della Commissione rilevano la necessità di conferire ai consumatori maggiori poteri. Tale responsabilizzazione dipende dalla conoscenza dei diritti dei consumatori e dall´informazione, dalla presenza di amministrazioni pubbliche e organizzazioni non governative note ed efficienti, da mezzi di comunicazione attivi e da strumenti di ricorso semplici e accessibili. Sostenibilità sociale e ambientale. Le condizioni per i consumatori variano enormemente attraverso l´Europa, dove 499 milioni di persone, cittadini ed esseri umani, si confrontano con condizioni diverse. Circa 80 milioni di persone, di cui 19 milioni sono bambini, non hanno accesso a risorse fondamentali quali un´abitazione riscaldata, la possibilità di pagare l´affitto o di trascorrere le vacanze estive lontano da casa. Simili condizioni di disuguaglianza tra i consumatori meritano attenzione e la strategia di protezione dei consumatori deve includere la prospettiva dell´accessibilità ai consumatori. Circa 80 milioni di persone, di cui 19 milioni sono bambini, non hanno accesso a risorse fondamentali quali un´abitazione riscaldata, la possibilità di pagare l´affitto o di trascorrere le vacanze estive lontano da casa. Simili condizioni di disuguaglianza tra i consumatori meritano attenzione e la strategia di protezione dei consumatori deve includere la prospettiva dell´accessibilità ai consumatori. Secondo la strategia Ue 2020, l´Europa punta a creare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. L´ue ha fissato obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni di Co2 e per raggiungere tali traguardi e creare un´economia a basse emissioni di carbonio nell´Unione europea è necessario fare in modo che i consumi privati diventino più sostenibili, dal momento che essi rappresentano il 56% del Pil europeo. Nella promozione di un consumo sostenibile, anche gli appalti pubblici possono svolgere un ruolo importante: occorrerebbe non soltanto consentire ma anche imporre standard elevati in materia di protezione ambientale, diritto del lavoro e contratti collettivi. Sicurezza degli alimenti e dei prodotti. Da consumatori, spendiamo una parte importante del nostro reddito per la nostra alimentazione ed è quindi essenziale che la sicurezza, l´etichettatura e gli altri aspetti connessi al cibo siano inclusi nella strategia di protezione dei consumatori. Per combattere l´obesità e promuovere scelte favorevoli alla salute, i consumatori hanno bisogno di informazioni più chiare rispetto a quelle oggi a disposizione. L´informazione alimentare deve essere completa e di facile comprensione. Sono inoltre necessari standard più elevati in materia di sicurezza alimentare e una cultura dell´etichettatura dei prodotti sostenibile, affinché i consumatori possano operare scelte più consapevoli. L´etichettatura alimentare è oggetto della proposta di regolamento sull´informazione alimentare ai consumatori, ma dovrebbe essere inserita altresì nella strategia di protezione dei consumatori, visto che il cibo è essenziale. È necessario che il sistema di notifica Rapex1 sia reso più trasparente ed efficace in modo tale che i legislatori possano conoscere i rischi rappresentati da specifici prodotti al consumo. Le norme sulla sicurezza generale dei prodotti devono essere rafforzate e attuate correttamente mentre è necessario sviluppare o migliorare norme specifiche sui prodotti pericolosi. Le nanotecnologie devono essere adeguatamente disciplinate e i prodotti contenenti nanomateriali devono essere etichettati. In casi specifici, è inoltre necessario che la sicurezza dei giocattoli sia sottoposta a test effettuati da terzi indipendenti. Minori e pubblicità. I bambini appartengono a una delle categorie di consumatori più vulnerabili. In particolare, occorre urgentemente tutelare i bambini dalla pubblicizzazione di alimenti nocivi per la salute. Nel mondo, 177 milioni di bambini sono obesi e una delle ragioni risiede, secondo le organizzazioni dei consumatori, nell´enorme mole di pubblicità cui i minori sono esposti. Vi è la necessità di vietare la pubblicità televisiva e la pubblicità diretta rivolta ai minori di 12 anni. Particolare, occorre urgentemente tutelare i bambini dalla pubblicizzazione di alimenti nocivi per la salute. Nel mondo, 177 milioni di bambini sono obesi e una delle ragioni risiede, secondo le organizzazioni dei consumatori, nell´enorme mole di pubblicità cui i minori sono esposti. Vi è la necessità di vietare la pubblicità televisiva e la pubblicità diretta rivolta ai minori di 12 anni. Ambiente digitale. Fornire al “consumatore digitale” un ambiente sicuro per l´accesso alle reti di telecomunicazione quale strumento dell´inclusione sociale ed economica e il rispetto dei diritti fondamentali dei consumatori, specialmente la protezione dei loro dati personali. Inoltre, la concorrenza sul mercato delle telecomunicazioni nell´Unione europea deve essere tale da garantire ai consumatori scelta e qualità. Rispetto dei diritti e strumenti di ricorso. I sistemi di ricorso collettivo e i metodi alternativi di risoluzione delle controversie sono elementi chiave di una strategia per la politica dei consumatori rigorosa. È accolto con favore il fatto che gli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie siano stati inseriti in via prioritaria nell´atto per il mercato unico della Commissione, ma le soluzioni alternative non possono funzionare senza la creazione di sistemi anch´essi alternativi: si invita la Commissione a presentare in tempi brevi una proposta legislativa per l´istituzione di uno strumento giudiziario in grado di consentire ai consumatori il ricorso collettivo in tutta l´Unione europea. Il grave divario fra gli strumenti a disposizione dei consumatori per esercitare i propri diritti deve essere colmato adesso. Conclusioni “La relazione su una nuova strategia per la politica dei consumatori” risulta di grande interesse ed attualità. La tutela dei consumatori nel documento è trattata in particolare con riferimento a quelle categorie di consumatori deboli per i quali prevede tutele accessorie. La relazione è condivisibile in ogni sua parte. Palermo, 11 novembre 2011 Avv. Leonardo Di Franco  
   
   
SARDEGNA: "DAL CONFRONTO CON ALTRI PAESI, IDEE PER CRESCITA DEI SERVIZI PER IL LAVORO"  
 
Cagliari, 21 Novembre 2011 - "Il confronto con altre realtà europee ha rappresentato un’importante occasione di condivisione, scambio e trasferimento di esperienze e di conoscenze, per verificare l´organizzazione del mercato del lavoro nei paesi partner del Progetto ed individuare le cosiddette ‘buone pratiche’ da poter trasferire nel nostro sistema regionale". Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Antonello Liori, durante il suo intervento alla Conferenza finale del "Progetto Ies: politiche e servizi per il lavoro. Obiettivo Europa”, promosso dall´Agenzia regionale per il lavoro della Sardegna. Il “Progetto Ies” (Implementing employment service) è stato ideato per migliorare e rendere più efficaci le politiche del lavoro, attraverso il confronto tra sistemi diversi in tema di servizi per il lavoro. Insieme alla Sardegna, sono stati coinvolti altri cinque paesi europei: Austria, Germania, Spagna (con due partner), Romania e Slovenia. "I Servizi per il lavoro hanno un ruolo fondamentale come strumento per combattere la disoccupazione e favorire l’incontro domanda/offerta – ha proseguito l’assessore Liori -. E’, perciò, necessario un miglioramento dell´organizzazione per erogare servizi sempre più efficaci e soprattutto un riordino generale del sistema. Dal confronto con altri paesi è scaturita l´individuazione di alcune "buone pratiche", che ora anche la Sardegna attiverà, adattandole alle sue peculiarità, per puntare alla crescita del servizio offerto. A conferma dell’utilità dei progetti di partenariato europeo, che unendo le forze e trasferendo le esperienze contribuiscono ad affrontare le principali sfide sociali, migliorando l’efficacia delle politiche di sviluppo regionale e contribuendo alla modernizzazione economica ed alla competitività del sistema Sardegna". "Il Progetto Ies - ha detto il direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro, Stefano Tunis, che ha introdotto i lavori della Conferenza - è stata una esperienza entusiasmante, oltre che un esempio di competenza e qualità dell´Amministrazione regionale. Il fatto che l’evento conclusivo coincida con l‘ultima fase della vertenza Csl-cesil rappresenta un buon auspicio. Il mio pensiero è rivolto proprio a quei colleghi che, una volta stabilizzati nel loro ruolo, da progetti come questo ottengano un valido supporto alla professionalità".  
   
   
CAFÉ EUROPE 2011: L’UNIONE EUROPEA TRA COMPETIZIONE E COOPERAZIONE  
 
 Aosta, 21 novembre 2011 - Dopo l’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), nel 2001, la Repubblica popolare cinese ha potuto compiere un passo decisivo verso la sua integrazione nell´ordine economico globale, diventandone uno dei principali interlocutori commerciali. L´unione europea è stata da sempre uno dei maggiori sostenitori dell´ingresso della Cina nella Wto. L´ue negli ultimi anni ha guardato con sempre maggiore interesse gli sviluppi economico e sociali della Cina nell´intento di rafforzare le relazioni con questo grande paese ed ha, perciò, promosso un crescente dialogo politico e siglato diversi accordi di cooperazione in ambito politico ed economico. In futuro, i rapporti fra le due potenze saranno destinati ad intensificarsi ulteriormente dato che il deficit commerciale dell’Ue, nei confronti del colosso asiatico, è considerevolmente aumentato. Le politiche monetarie dei due Paesi, la lotta contro la contraffazione, il rispetto dei diritti umani, gli scambi commerciali e la possibilità di realizzare nuove forme di dialogo e di cooperazione saranno i temi trattati durante il secondo incontro di Café Europe 2011, dal titolo “L’unione europea e la Cina tra competizione e cooperazione”. Il seminario si svolgerà martedì 22 novembre, alle ore 17.00, presso l’Aula Magna della sede dell’Università della Valle d’Aosta in via dei Cappuccini. L’incontro prosegue la proficua collaborazione tra la Facoltà di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali e il Centro Europe Direct Vallée d’Aoste. Apriranno i lavori della tavola rotonda, il Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta, Augusto Rollandin e il Magnifico Rettore dell’Università della Valle d’Aosta, Fabrizio Cassella. Mentre, Giuseppe Porro, Professore ordinario di Diritto internazionale nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino e Michele Vellano, Preside della Facoltà di Scienze politiche e delle relazioni internazionali dell’Università della Valle d’Aosta parleranno dei rapporti economici e diplomatici tra Cina e Unione europea. All’incontro interverranno anche Patrik Vesan, Ricercatore in Scienza politica della Facoltà di Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali dell’Università della Valle d’Aosta e Jeannette Pia Grosjacques, Direttore per i rapporti con l´Europa, le politiche di concorrenza e le aree montane del Dipartimento Politiche strutturali e affari europei.  
   
   
POLITICA EUROPEA: OGGI VICENZA SEMINARIO SUL PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO PER LA COMPETITIVITA’ DEL VENETO  
 
Venezia, 21 novembre 2011 - “Il partenariato pubblico-privato per la competitività del Veneto. Un approccio territoriale alla Politica Europea di Coesione”. Questo il titolo del seminario promosso dalla Regione del Veneto, nell’ambito degli Open Days 2011, iniziativa del Comitato delle Regioni di Bruxelles, che si terrà presso il Teatro Olimpico di Vicenza, lunedì, 21 novembre, con inizio alle ore 9.00. “Il seminario – spiega l’assessore regionale al bilancio e ai programmi Fesr, Roberto Ciambetti – ha lo scopo di riunire attori istituzionali e stakeholder pubblici e privati per discutere le possibilità di promuovere attraverso i Fondi Strutturali e la Politica di Coesione Europea la competitività regionale, valorizzando le specificità territoriali, anche grazie a partenariati pubblico-privati”. I lavori saranno aperti dall’on. Amalia Sartori, parlamentare europea e presidente del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, a cui seguirà la relazione dell’assessore Ciambetti, che presenterà le potenzialità dei Fondi Strutturali come strumento per promuovere l’eredità culturale e artistica della Regione Veneto e per stimolare lo sviluppo culturale e una crescita economica sostenibile. Il programma prevede poi gli interventi di Giuliana Fontanella, presidente Istituto Regionale Ville Venete, Guido Beltramini, direttore del Cisa Andrea Palladio, Vladimiro Riva, rappresentante del distretto orafo-argentiero di Vicenza della Camera di Commercio.  
   
   
LOMBARDIA/VENETO.AREE CONFINE,FIRMATO ACCORDO PER SVILUPPO INTESA CHE AIUTA CRESCITA DI MANTOVA,BRESCIA E VERONA  
 
 Verona, 21 novembre 2011 - Si rafforza l´intesa tra Lombardia e Veneto per valorizzare e far crescere insieme le aree di confine, in particolare sull´asse Mantova-verona e Brescia-verona, nei territori tra Adige, Garda e Po. L´avvio di una più stretta collaborazione è avvenuto il 17 novembre, nell´ambito della terza edizione di ´Geo Oikos - luoghi persone prospettive´, la Fiera dedicata alle città e al territorio, alla pianificazione e al paesaggio. In questo contesto, l´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia Carlo Maccari e il vice presidente della Regione Veneto e assessore al Territorio, Cultura e Affari generali Marino Zorzato hanno sottoscritto una lettera di intenti che rappresenta l´avvio del percorso che porterà, a breve, alla firma di un Protocollo tra le due Regioni. Alla firma era presente anche il presidente della Provincia di Mantova Alessandro Pastacci. Ambiti Di Collaborazione - Temi e ambiti di collaborazione saranno lo sviluppo sostenibile, le infrastrutture ferroviarie, il potenziamento dell´asse medio-padano con la realizzazione e l´interconnessione delle autostrade Cremona-mantova e Nogara-mare Adriatico, l´idrovia Mantova-venezia, l´intermodalità e la logistica, il turismo e la cultura. ´La firma di oggi - ha commentato l´assessore Maccari - rappresenta l´avvio di un cammino comune. Condividiamo infatti l´importanza di mettere a sistema i soggetti pubblici e privati presenti nelle province interessate´. Una Zona Europea - Si tratta di un´area di grande interesse anche a livello europeo, in quanto snodo dei corridoi 1 (Berlino-brennero-roma-palermo) e 5 (Lisbona-torino-milano-venezia-kiev). ´La capacità di agire bene - ha sottolineato Maccari - si misurerà anche sull´utilizzo di questi assi strategici per lo sviluppo economico, ma anche per la promozione delle eccellenze locali nei campi del turismo, della cultura e dell´innovazione, nonché delle filiere contraddistinte da marchi Dop e Doc, coerentemente con gli obiettivi di Expo 2015´. Programmazione Integrata - Alcuni progetti del Veneto, come la ´Città dei Motori´ in provincia di Verona, la creazione di un polo per la filiera agro-alimentare e di un interporto per l´intermodalità ferro-gomma, richiedono una programmazione coordinata anche in territorio lombardo, in particolare nella provincia di Mantova. ´Per questo motivo - ha spiegato Maccari - all´interno dell´adeguamento del Ptr (Piano Territoriale Regionale) è in previsione il varo di un Piano d´area ´Quadrante Sud-est Lombardia´, le cui progettualità sono comprese nell´Aqst (Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale) mantovano come occasione di crescita per tutta l´area padana´.  
   
   
ROSSI IN CONFERENZA REGIONI: “CLIMA DIVERSO. MA RESTANO LE NOSTRE RICHIESTE PER SERVIZI E SVILUPPO”  
 
Firenze, 21 novembre 2011 - “Un clima diverso”. È questa la prima impressione a caldo espressa dal presidente Enrico Rossi che ha partecipato il 17 novembre a Roma alla riunione della Conferenza delle Regioni. La composizione e il varo del nuovo governo hanno evidentemente avuto dei riflessi immediati. E così anche il fatto che la delega diretta per gli Affari Regionali e la presidenza delle Conferenze Stato-regioni e Unificata verranno assunte direttamente dal presidente del consiglio Mario Monti. “Una decisione che ci fa ben sperare – ha aggiunto Rossi – in un rinnovato dialogo istituzionale”. “Restano comunque sul tappeto – ha proseguito il presidente – alcune questioni cruciali, che le Regioni mettono subito sul tavolo del nuovo governo. Tre le richieste prioritarie. Devono essere garantite più risorse per il trasporto pubblico: treni e autobus non possono fermarsi. Poi riduzione dei tagli per il 2012. La Toscana nel 2010 aveva una capacità di spesa, sanità esclusa, di 2.200 milioni. Nel 2012, a causa dei tagli Tremonti-berlusconi, disporrà solo di 1.700 milioni. 500 milioni in meno, quasi 1,5 milioni in meno al giorno”. “Questo non è un taglio ma un terremoto – ribadisce il presidente Rossi – che cambia in peggio il ruolo della Regione. Da parte nostra abbiamo fatto tagli, accorpamenti, ridotto i costi di gestione del 10%, nel 2012 risparmieremo altri 35 milioni grazie alla revisione complessiva della spesa. Vogliamo diminuire il numero dei consiglieri e abolire i vitalizi. Ma questo del governo è un taglio insopportabile”. Un altro punto prioritario per il presidente Rossi riguarda la sanità. “Il patto per la salute deve essere rinnovato – ribadisce – garantendo le risorse alle Regioni che hanno bilanci in pareggio. Altrimenti tutta l’Italia sarà in deficit. Premiare l’efficienza è il primo passo per il risanamento della spesa pubblica. In fondo tagliare i fondi alle regioni significa penalizzare servizi essenziali per i cittadini e colpire ancora una volta di più chi ha meno”. Infine investimenti e sviluppo: “Il patto di stabilità va rivisto. Dobbiamo poter spendere i Fondi europei e le risorse disponibili. Anche per la Toscana – conclude il presidente Rossi – questo significherebbe un sostegno decisivo per la ripresa di tutti i settori dell’economia e, non ultima urgenza, la possibilità di effettuare gli interventi di ripristino e di messa in sicurezza delle zone duramente colpite dall’alluvione”.  
   
   
CONFERENZA REGIONI, LIGURIA: GIÀ CHIESTO APPUNTAMENTO AL NEO MINISTRO FORNERO  
 
Genova, 21 Novembre 2011 - “Condivido le valutazioni positive espresse dai presidenti delle regioni in merito alla delega degli affari regionali al presidente del consiglio, Mario Monti. Questo ci rassicura in merito alla nuova attenzione nei confronti degli altri livelli istituzionali e al rapporto tra questi e il Governo che ormai negli ultimi tempi si era molto deteriorato”. Lo ha detto l’assessore alle politiche sociali della Regione Liguria, Lorena Rambaudi e coordinatrice degli assessori al termine dei lavori della Conferenza delle Regioni a cui ha preso parte in rappresentanza della Giunta regionale ligure. “La Conferenza – ha ribadito Rambaudi – ha condiviso i punti principali da proporre al governo che hanno una valenza prioritaria anche per la Liguria, come il trasporto pubblico locale e il patto per la salute. Come coordinatrice degli assessori al welfare ho chiesto inoltre che vi sia una particolare attenzione nei confronti delle politiche sociali che versano in grave difficoltà, come sottolineato anche dai presidenti delle Regioni”. E proprio per ribadire l’importanza del sociale l’assessore Rambaudi, in veste di coordinatrice degli assessori, ha già chiesto appuntamento al neo Ministro, Elsa Fornero.  
   
   
COSTI POLITICA IN LOMBARDIA, FORMIGONI: BENE TAGLIO VITALIZI  
 
Milano, 21 novembre 2011 - ´Bene la decisione del Comitato bipartisan sui tagli ai costi della politica di proporre all´aula del Consiglio regionale l´abolizione dei vitalizi dei consiglieri´. E´ quanto dichiara il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il quale sottolinea che ´anche nel campo della riduzione dei costi della politica la Lombardia dimostra di fare le cose con serietà´.  
   
   
COSTI POLITICA, CAPPELLACCI: "DALLA SARDEGNA SEGNALI SIGNIFICATIVI PER RIDARE CREDIBILITÀ ALLA POLITICA" ELIMINATO IL VITALIZIO PER I CONSIGLIERI REGIONALI  
 
Cagliari, 21 Novembre 2011 - "L’eliminazione del vitalizio per i consiglieri regionali rappresenta un segnale positivo, che si somma alla decisione dell’Assemblea di ridurre il numero di consiglieri da 80 a 60". Così il governatore Cappellacci, che nel mese di ottobre ha ridotto la propria indennità di presidente della Giunta a un euro, ha commentato la decisione adottata il 17 novembre dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. "La Sardegna - ha aggiunto il Presidente della Regione - è tra le prime Regioni ad avviare un processo virtuoso che può condurre a ridare credibilità alla politica, riportandola alla giusta dimensione e riconducendola nell’alveo dell’impegno per la propria comunità. Nel momento in cui si chiedono sacrifici e coraggio è giusto fare il primo passo per ripristinare il legame tra la legittimazione democratica derivante dal voto e quella legittimazione morale, che deve essere guadagnata con i comportamenti concreti ogni giorno. L´auspicio è che questi primi segnali possano essere i germogli di un nuovo corso della politica e di un rinnovato spirito di coesione che spinga tutti a rimboccarsi le maniche per una ricostruzione nostro sistema che sia culturale, ideale, sociale e non solo economica".  
   
   
FVG, GIUNTA: APPROVATO DDL MODIFICA NUMERO ASSESSORI REGIONALI  
 
Trieste, 21 novembre 2011 - Un disegno di legge approvato il 18 novembre dalla Giunta regionale stabilisce che il numero degli assessori regionali è fissato tra un minimo di otto ed un massimo di dieci. Entro questi limiti il presidente della Regione determina la composizione della Giunta. Il disegno di legge - ha notato il presidente Renzo Tondo - risponde alle richieste di contenimento della spesa espresse dalla comunità e nel contempo consente di operare scelte adeguate a gestire con efficacia ed efficienza la macchina burocratica regionale. Il provvedimento di modifica delle attuali norme che fissano in 10 il numero degli assessori, viene inviato al Consiglio regionale, come ulteriore passo sulla via delle riforme istituzionali annunciate dal presidente Tondo nello scorso mese di settembre.  
   
   
MILANO, BILANCIO: LA GIUNTA APPROVA L’ASSESTAMENTO DEL 2011 NELLA MANOVRA INSERITE L’OPERAZIONE SEA E L’INGRESSO IN AREXPO  
 
Milano, 21 novembre 2011- La Giunta ha approvato nella seduta del 18 novembre l’assestamento di Bilancio 2011 che rappresenta l’ultimo atto della programmazione finanziaria del Comune. Come previsto dall’articolo 175, comma 2, del Testo Unico per gli Enti locali, il Consiglio comunale deve iniziare l’esame della delibera entro il 30 novembre. La manovra prevede una risistemazione delle risorse sulla spesa corrente per 17,04 milioni di euro: in particolare il fronte delle spese è costituito da 1.734.670 per il contratto di Milanosport, 1.187.000 per i sistemi informativi e 300 mila euro per le festività natalizie, 400 mila euro per la campagna per informare i cittadini sulla nuova Area C (la precedente Amministrazione per Ecopass aveva speso 1,8 milioni di euro) mentre si registrano minori spese per 9.956.263 del trasporto pubblico locale (si tratta di mere correzioni tecniche al Bilancio 2011 che non determinano alcun taglio nel servizio di trasporto pubblico: in particolare, 6 milioni riguardano il diritto di rogito relativo al contratto di servizio il cui pagamento non è più dovuto; per i restanti 4 milioni, relativi al trasporto pubblico scolastico, è stata fatta una mera sistemazione contabile tra Direzioni, in quanto la somma era già stata computata sotto la Direzione competente). Nella parte in conto capitale si prende atto dell’operazione Sea (240.000.000) e si prevede il mutuo per l’ingresso in Arexpo (28.466.000). Già prevista, invece, l’alienazione di Serravalle.  
   
   
UNIONI DEI COMUNI, LIGURIA A SINDACI: ASSOCIAZIONISMO CONDIVISO, NO A SCELTE AUTONOME 183 I CENTRI SOTTO I 5 MILA ABITANTI INTERESSATI ALL’ACCORPAMENTO. BAYPASSATA LA SCADENZA PER DEFINIRE LE SOGLIE DEMOGRAFICHE  
 
Genova, 21 Novembre 2011 - La Regione Liguria alle prese con il post-alluvione a Genova e nello Spezzino, rinvia la scelta di definire gli ambiti territoriali delle Unione dei Comuni. Entro il 17 novembre , infatti, la giunta regionale avrebbe potuto individuare soglie demografiche diverse da quelle minime di cinquemila abitanti- tremila per i territori montani- una facoltà stabilita dalla manovra governativa del Ferragosto 2010 per costituire le Unioni dei Comuni. La Regione Liguria non vuole, però, decidere da sola, convinta che il provvedimento “non dovrà essere frutto di una imposizione, ma nascere da un processo di condivisione con i sindaci e i comuni”, spiega l’assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita. “E’ giusto che i comuni si uniscano per migliorare, tutti insieme, la loro organizzazione e i servizi ai cittadini, aggiunge l’assessore- ma ciò dovrà avvenire tenendo presente il complesso territorio della Liguria, da rafforzare anche nel rapporto fra costa ed entroterra”. Frattanto, la Regione Liguria ha stanziato contributi per sostenere e favorire l’associazionismo fra i comuni nei diversi scaglioni. In Liguria, sui 235 comuni esistenti, 183 (78% del totale) presentano una popolazione inferiore a 5 mila abitanti, e quindi rientrano nell’obbligo di accorpamento delle funzioni previsto dalla manovra, mentre solo il 4% supera i 20 mila abitanti. I «piccoli Comuni», la cui dimensione media è pari a 1.364 abitanti, rappresentano il 15% della popolazione ligure e il 72% della superficie complessiva regionale, con una densità media pari a 64 abitanti per chilometro quadrato. Il programma di riordino territoriale in Liguria deve necessariamente tenere conto, oltre che delle difficoltà di integrazione istituzionale all’interno del territorio, dell’estrema parcellizzazione dei comuni, la cui superficie media è tra le più basse d’Italia (23 Kmq, superiore solo alla Lombardia e al Piemonte). Per favorire l’integrazione e le Unioni fra i piccoli comuni sotto i cinquemila abitanti e gestire in maniera associata i servizi, dopo i significativi tagli della manovra finanziaria agli enti locali, la Regione Liguria ha dato vita a uno sportello multiente. Al nuovo servizio della Regione Liguria i sindaci possono chiedere pareri, quesiti, informazioni legislative e organizzative in vista della scadenza del 15 marzo 2012, quando la Regione Liguria dovrà approvare la programmazione complessiva delle funzioni, in forma associata, dei servizi comunali sul territorio e definire le soglie demografiche. "L´obiettivo di questo servizio, così come per gli incontri che stiamo organizzando sul tema, è quello di costruire una riforma dal basso, nei limiti stabiliti dalla norma nazionale, coinvolgendo i comuni nell´impostazione, afferma Paita – Lo sportello è composto dai funzionari Adriana Bottero, contattabile il lunedì e il martedì dalle 9,30 alle 13 al numero telefonico 010-5485406 e Maurizio Masnata, il giovedì e il venerdì, dalle 9,30 alle 13, al numero telefonico 010-5484637. I comuni potranno anche scrivere all’ e-mail comuniassociati@regione.Liguria.it Investita dal governo del compito di definire il nuovo assetto istituzionale locale incentrato sulle forme associative intercomunali, la Regione Liguria coinvolgerà nel nuovo servizio i diversi assessorati competenti per materia, dal patto di stabilità, al bilancio, ai distretti sociali, alle ex Comunità Montane.  
   
   
FVG: TONDO, COSTRUIRE CONDIZIONI PER SUPERARE DIFFICOLTÀ  
 
Majano, 21 novembre 2011 - "Il cambiamento o si governa o si subisce e la grande scommessa oggi è creare una comunità in grado di gestire la competizione futura". Così il presidente della Regione, Renzo Tondo ha focalizzato, nel suo intervento il 19 novembre in apertura di "Smart city, smart home", il convegno organizzato a Majano dalla Rino Snaidero Scientific Foundation, l´obiettivo che fa seguito a tre anni e mezzo di governo regionale. Un governo incentrato, ha ricordato, sui pilastri della riduzione del debito pubblico, degli ammortizzatori sociali che hanno garantito reddito ai lavoratori delle aziende in crisi, di una politica delle infrastrutture mirata a far uscire il Friuli Venezia Giulia dal collo di bottiglia tra Est e Ovest dopo il crollo del muro di Berlino. Tondo ha quindi parlato della riduzione del 25 per cento dell´Irap "per tutte le 88 mila aziende grandi e piccole della nostra regione, perché crediamo nelle nostre imprese e nel fatto che la nostra regione possa essere attrattiva". Ringraziando Edi Snaidero e la sua famiglia per quello che è diventato "un appuntamento importante ed una opportunità d´incontro che ci aiuta a dare fiducia, a disegnare l´uscita dalla crisi e a guardare al futuro" il presidente della Regione, agganciandosi al tema del convegno, ha dichiarato che tutto ciò che è stato fatto "va accompagnato da una stagione di riforme in cui il sistema pubblico deve porsi l´obiettivo di diventare più smart(intelligente) possibile". "Nonostante i segnali negativi che arrivano da tutto il mondo, essere pessimisti non serve a nulla - ha detto il presidente - bisogna costruire le condizioni migliori e uscire dai momenti difficili" "Di fronte al cambiamento nessuno si chiami fuori - ha concluso il presidente - tutti, anche se è più facile a dirsi che a farsi, dobbiamo dare il nostro contributo ed ancora una volta la Fondazione scientifica Rino Snaidero è un passo avanti".  
   
   
ABRUZZO: RIVISTI LIMITI DEMOGRAFICI PER GESTIONE ASSOCIATA SI E´ TENUTO CONTO DELLE PECULIARITA´ TERRITORIALI  
 
Pescara, 21 novembre 2011 -Nella seduta di lunedì scorso, la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Riforme istituzionali ed agli Enti Locali, Carlo Masci, ha abbassato la soglia minima demografica delle forme associative per i Comuni che sono obbligati ad esercitare in forma associata funzioni e servizi, in attuazione della normativa statale di riferimento. Lo stesso assessore Masci, nelle scorse settimane, ha tenuto incontri nelle quattro Province con i Comuni interessati per avviare un processo di riforma condiviso con tutti. "L´intento - ha affermato Masci - è quello di supportare i Comuni, fin dall´inizio, in questo complesso processo di riforme istituzionali che interesserà 250 municipalità della regione Abruzzo con popolazione non superiore a 5.000 abitanti". Con la delibera approvata, la Regione Abruzzo ha recepito le istanze dei piccoli Comuni abbassando le soglie demografiche minime previste nella normativa statale. Infatti, la Giunta ha disposto che i Comuni fino a 1000 abitanti esercitino tutte le funzioni/servizi loro spettanti obbligatoriamente in forma associata attraverso Unioni o convenzioni in modo che, nel caso si costituiscano in Unioni, il limite demografico minimo, ossia la complessiva popolazione residente nei rispettivi territori, sia superiore a 1000 abitanti, tenuto conto della diffusa esistenza di piccolissimi Comuni e delle caratteristiche territoriali della regione Abruzzo; la Giunta regionale ha, inoltre, stabilito che i Comuni da 1001 a 3000 abitanti, se appartenenti o appartenuti a Comunità Montane, e quelli da 1001 e 5000 abitanti, negli altri casi, esercitino le sei funzioni/servizi fondamentali, previste dall´art. 21, comma 3, della L. 5 maggio 2003, n. 42, loro spettanti, obbligatoriamente in forma associata attraverso Unioni o convenzioni, in modo che il limite demografico minimo, ossia la complessiva popolazione residente nei rispettivi territori, sia superiore a 5000 abitanti, e ciò in linea con quanto già previsto dalla Legge regionale 143/97. La scelta, oltre che provenire dagli stessi amministratori locali, è scaturita anche da evidenti ragioni legate alla peculiarità del territorio abruzzese; infatti, soglie demografiche troppo elevate avrebbero generato enormi disagi, dando vita ad accorpamenti non funzionali, tra centri che distano tra loro decine di chilometri. "Il processo di riforme in atto, che vede impegnata la Regione in prima persona, - ha sostenuto Masci - mira a centrare gli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità voluti dal legislatore statale mediante un fattivo e costruttivo percorso di confronto, di collaborazione e concertazione tra tutti gli attori interessati alle riforme. Un ulteriore prossimo passaggio, questa volta di natura legislativa, - conclude l´assessore - sarà compiuto dalla Regione Abruzzo con la definizione, per quanto concerne le forme associative, della dimensione territoriale ottimale ed omogenea per area geografica nell´ambito di una disciplina complessiva della materia, assicurando, come richiesto dai rappresentanti dei piccoli Comuni negli incontri provinciali, la necessaria flessibilità nel rispetto della normativa vigente".  
   
   
MOLISE: INSEDIAMENTO MONTI, IL MESSAGGIO DI CONGRATULAZIONI DI IORIO  
 
Campobasso, 21 novembre 2011 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha inviato un messaggio di congratulazioni al nuovo Presidente del Consiglio, Sen. Prof. Mario Monti, in occasione del suo insediamento. Questo il testo: «Caro Presidente, Le esprimo a nome mio personale e di tutto il Molise le più vive congratulazioni per l´incarico che ha assunto insieme agli altri Ministri del Governo. Le Sue esperienze accademiche e di direzione della più prestigiosa università italiana, unite alla capacità e all´incisività d´azione dimostrate nell´incarico di Commissario Europeo, Le consentiranno di svolgere al meglio il Suo nuovo ruolo di sintesi politica nell´ampia ed inedita maggioranza che si appresta a concederLe fiducia. Ho avuto modo di conoscerLa durante il Suo incarico di Commissario Europeo e di verificare di persona la Sua sensibilità alle problematiche e la Sua volontà di dare risposte concrete ed immediate alle richieste evidenziateLe. Sono quindi persuaso che saprà davvero dare ascolto e attenzione alle parti politiche, ai vari livelli istituzionali dell´Italia e ai singoli strati della nostra società, al fine di dar vita ad un risanamento dei conti pubblici che sia sempre accompagnato da una crescita reale e da una concreta coesione territoriale. In attesa di poterci confrontare nell´ambito dei rispetti ruoli istituzionali sulle strategie da porre in essere in questa fase di rinascita che il nostro Paese ha intrapreso, la saluto cordialmente.  
   
   
SARDEGNA, DDL GIUNTA PER MODIFICA SISTEMA RISCOSSIONE. CAPPELLACCI: "VOGLIAMO SRADICARE SISTEMA EQUITALIA"  
 
Cagliari, 21 Novembre 2011 - "Vogliamo sradicare il sistema Equitalia". Così il presidente Cappellacci ha commentato l´approvazione durante la seduta del 16 novembre della Giunta di un Disegno di Legge finalizzato a modificare il regime delle competenze in materia di riscossione attraverso la riforma dell’art. 9 dello Statuto. "Una modifica in questa direzione - spiega il presidente - consentirebbe di adeguare i meccanismi di recupero alla gravità delle difficoltà economiche attraversate in questo momento dalla nostra Isola". "Vi sarebbe, ad esempio, la possibilità - evidenzia il presidente - di predisporre idonei piani di rientro, di applicare aggi meno vantaggiosi per l’agenzia, di riscossione, di evitare l’applicazione di interessi anatocistici e di escludere tassi usurari. Inoltre, si potrebbero compensare i debiti con eventuali crediti nei confronti di Enti pubblici regionali". "In questo modo - conclude il Governatore - vogliamo andare incontro ai tanti cittadini, a tante imprese che si trovano in una oggettiva difficoltà, spesso causata non solo dalla situazione debitoria in sé dal modo stesso in cui viene esercitata l’attività di recupero".  
   
   
BOLZANO, BILANCIO 2012: LE PRIORITÀ NELLE OPERE PUBBLICHE, NEL PATRIMONIO E NELLA BANDA LARGA  
 
Bolzano, 21 novembre 2011 - Misure congiunturali con un doppio effetto: così l´assessore provinciale Florian Mussner definisce il programma di lavori pubblici previsto dalla Giunta provinciale con il bilancio 2012. Da un lato si garantiscono a società ed economia le necessarie infrastrutture, dall´altro si favorisce il rilancio delle aziende locali. Il 18 novembre a Bolzano l´assessore Mussner ha illustrato le priorità nel settore delle opere pubbliche, delle aree militari e della banda larga. "Un buon bilancio di previsione con riduzione delle imposte, esenzioni, sostegno all´innovazione e aumento delle risorse del fondo di rotazione per le aziende": così ha esordito l´assessore Florian Mussner illustrando a Palazzo Widmann i punti chiave del bilancio provinciale 2012 nei settori di sua competenza: lavori pubblici, patrimonio, scuola e cultura ladina. La strategia di fondo è chiara: "I mezzi a bilancio per le opere pubbliche, circa 300 milioni di euro, sono stabili ma in leggero calo: dobbiamo quindi lavorare secondo precise priorità per assicurare il completamento delle infrastrutture nel giro di 4-6 anni", ha sottolineato Mussner. Le piste di intervento sono due: da un lato la prosecuzione dei lavori più impegnativi per migliorare la viabilità e la qualità della vita dei centri urbani e del territorio. "Per opere stradali abbiamo a disposizione 101 milioni di euro per le circonvallazioni e gli interventi nelle aree che registrano il passaggio di oltre 20mila veicoli al giorno, come la Me-bo, Laives, Ora, Merano, Vandoies, San Lorenzo", ha specificato Mussner. Dall´altro la Provincia, per ottimizzare le risorse a disposizione, prevede la messa in stand by di alcuni grandi progetti per privilegiare piccoli ma funzionali interventi in determinate località. Passi avanti anche nell´edilizia scolastica e nelle strutture di formazione, "settore in cui il programma pluriennale è quasi concluso", ha sottolineato Mussner. Tra gli impegni, la nuova sede del liceo classico Carducci di Bolzano, l´ampliamento della palestra del cnetro scolastico Falcone e Borsellino di Bressanone, la sistemazione della scuola professionale Ritz di Merano. Sul fronte del patrimonio "concentriamo l´attenzione, con il coinvolgimento delle aziende locali, sul programma di permuta che vede la costruzione nelle caserme di alloggi per i soldati e in cambio l´acquisizione di aree militari dismesse. A Brennero è in corso un progetto pilota", ha spiegato Mussner. Sono in discussione anche possibili acquisti di immobili per i servizi dell´Amministrazione. La copertura di tutto il territorio con la banda larga è una delle priorità iscritte nel prossimo bilancio provinciale: "Si procede secondo la tabella di marcia, nel 2012 sono a disposizione 9 milioni di euro, la cifra più alta degli ultimi anni", ha confermato l´assessore. Entro il 2013 la Giunta provinciale vuole garantire la copertura totale del territorio.  
   
   
BOLZANO, BILANCIO 2012: INTERVENTI PER RILANCIARE LE AZIENDE LOCALI  
 
Bolzano, 21 novembre 2011 - Misure per la crescita dell´Alto Adige sono uno dei punti centrali del bilancio provinciale 2012, come hanno confermato il 18 novembre a Bolzano gli assessori Florian Mussner e Christian Tommasini nella presentazione delle rispettive priorità per il prossimo anno alla luce delle risorse assegnate. Aiuti mirati alle aziende. Un impegno a garantire il lavoro, l´economia e quindi la pace sociale in Alto Adige: parte da qui l´assessore Mussner per delineare le misure della Giunta provinciale volte a favorire la crescita in una fase economica difficile. "Con i 300 milioni di euro a disposizione l´Assessorato ai lavori pubblici e al patrimonio vuole realizzare un programma che sia anche di sostegno alle aziende locali". Ad esempio, facendo in modo che la gran parte degli incarichi appaltati possa restare in Alto Adige. "Siamo già arrivati ad un ottimo livello - ha chiarito Mussner - visto che attualmente oltre il 90% degli appalti viene assegnato a ditte altoatesine, mentre fino a dieci anni fa non raggiungevano il 40%." Malgrado le normative europee e statali, ci sono ancora margini di manovra per promuovere il rilancio delle settore costruzioni, ancora in sofferenza, creare nuovi posti di lavoro e generare introiti fiscali. Punto dolente resta la grande fetta di subappalti assegnati ad aziende provenienti da fuori provincia, "mentre invece proprio segmenti di lavoro potrebbero affidati alle piccole aziende locali", ha ricordato Mussner. Per invogliare subappaltatori altoatesini la Provincia intende potenziare l´attività di sensibilizzazione di artigiani e operatori economici: "Cerchiamo la collaborazione delle categorie economiche e raccomandiamo la costituzione di consorzi tra imprese. Sono la strada del futuro, e inoltre i progetti pubblici sono in fondo anche una vetrina per l´economia locale", ha ripertuto l´assessore provinciale. Un´altra misura avviata dalla Giunta attraverso il bilancio 2012 riguarda la velocizzazione dei pagamenti alle aziende, "per assicurare loro la necessaria liquidità", ha specificato Mussner. Il nuovo sistema consentirà di saldare i primi pagamenti senza attendere che i lavori raggiungano il 50% dell´importo totale dell´appalto. "Con la consegna di una dichiarazione sostitutiva anziché esigere il Durc potremo pagare più rapidamente i passi avanti nelle costruzioni", ha concluso Mussner.  
   
   
FVG, INDUSTRIA: RIAPERTO IL CANALE CONTRIBUTIVO DELLA LR 47/78  
 
 Trieste, 21 novembre 2011 - La giunta regionale ha approvato il 18 novembre, su proposta dell´assessore alle Attività produttive Federica Seganti, le modifiche e le integrazioni al Regolamento relativo all´assegnazione dei contributi destinati a sostenere le imprese che investono nell´innovazione di processo e prodotto. "In questo modo - spiega l´assessore Seganti - e poiché abbiamo a disposizione risorse a favore di tali attività, viene disposta la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di contributo sulla Lr 47/1978 - Provvedimenti a favore dell´industria regionale e per la realizzazione di infrastrutture commerciali - a partire dal 15 gennaio 2012". Il nuovo Regolamento concernente condizioni, criteri modalità e procedure per l´attuazione degli interventi per l´innovazione delle strutture industriali previsti dalla Lr 47/1978 (che in seguito a quanto introdotto dalla Lr 26/2005 prevede anche il sostegno all´innovazione), fa tesoro dell´esperienza maturata con il bando Por-fesr 2007-2013 e fissa a 120 il numero massimo di domande che possono venir istruite ogni quadrimestre, al fine di garantire un´adeguata accelerazione delle procedure di approvazione della successiva graduatoria. L´introduzione, ai fini del coordinamento normativo, dell´elenco delle zone di svantaggio socio economico e di specifiche relative all´avvio e alla durata dell´iniziativa, in modo da favorire un rapido utilizzo delle risorse disponibili, sono altre due novità introdotte dal Regolamento, che prevede anche un allungamento del termine stabilito per l´obbligo del mantenimento della sede o dell´unità produttiva in regione nei cinque anni successivi alla data di conclusione dell´iniziativa. Le istanze potranno venir presentate per via telematica, in modo da agevolare le imprese, favorire lo snellimento amministrativo e semplificare le procedure di valutazione.  
   
   
TRENTO: 1,5 MILIONI DI EURO PER L´INSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE SVANTAGGIATE AVVISO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI DI FORMAZIONE  
 
Trento, 21 novembre 2011 - La Giunta provinciale ha approvato il 18 novembre , su proposta del presidente Dellai, la procedura di evidenza pubblica che consentirà il finanziamento di progetti di formazione volti all’inserimento lavorativo di soggetti in situazione di svantaggio al fine di valorizzarne le capacità professionali e promuoverne la piena autonomia economica e sociale. Le risorse messe a disposizione per l´attuazione di tali progetti sono pari a 1.569.000 euro. Gli attuali processi di cambiamento economico e sociale indotti dalla crisi economica, se non adeguatamente governati, rischiano di produrre un aumento delle disuguaglianze nelle opportunità di accesso al lavoro in particolare per quelle categorie di persone che, per particolari condizioni personali o sociali, partono da una condizione di svantaggio. Al fine di facilitare l’accesso al mondo del lavoro della popolazione trentina maggiormente esposta a rischio di esclusione sociale e lavorativa, la Giunta provinciale ha messo quindi a disposizione complessivamente 1.569.000 euro. Con tale somma potranno essere finanziati progetti finalizzati a migliorare le competenze professionali delle persone coinvolte attraverso attività di apprendimento teorico ma anche esperienze pratiche in azienda tramite tirocini formativi di arricchimento delle capacità tecniche. Nello specifico l´avviso prevede la possibilità per gli enti di formazione di presentare progetti formativi relativi ai seguenti destinatari/obiettivi: inserimento professionale a favore di soggetti disabili (risorse disponibili 1.000.000 di euro), inserimento professionale a favore di soggetti in situazioni di svantaggio (risorse disponibili 400.000 euro), inserimento sociale e lavorativo di detenuti e persone in esecuzione penale esterna (risorse disponibili 60.000 euro), inserimento professionale di persone in via di recupero dalla tossicodipendenza (risorse disponibili 109.000 euro). I progetti dovranno pervenire alla Provincia Autonoma di Trento – Servizio Europa - Ufficio Fondo Sociale Europeo - Via Romagnosi, 9 – Ii piano – 38122 Trento, a partire dalla data di pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige dell’avviso ed entro la scadenza delle ore 12.30 del 20 gennaio 2012. Le iniziative in argomento sono finanziate a valere sull’Asse Iii - Inclusione sociale del Programma Operativo Fondo Sociale Europeo della Provincia Autonoma di Tento 2007 – 2013.  
   
   
BOLZANO, LEGGE SULLA FAMIGLIA: PROGETTO IN DISCUSSIONE CON I TAVOLI TECNICI  
 
 Bolzano, 21 novembre 2011 - Sostegno preventivo ai genitori, conciliazione lavoro-famiglia e sostegno finanziario. Sono questi i tre pilastri sui quali si costruirà la nuova legge sulla famiglia che verrà portata in Giunta provinciale nel settembre 2012. Dopo gli Stati generali sulla famiglia di due settimane fa, il processo di discussione della nuova legge prende corpo attraverso i tavoli tecnici. Il concetto di famiglia, nel progetto di legge in fase di elaborazione da parte dell´Assessorato che fa capo a Richard Theiner, parte da una considerazione di estrema trasversalità. Per questo, nel lungo processo che a settembre 2012 dovrebbe concludersi con il via libera della Giunta provinciale, l´obiettivo è quello di coinvolgere esperti provenienti dai più diversi settori: dalla formazione all´economia, dal sociale alla salute, dalla mobilità alla cultura, dallo sport all´edilizia abitativa. Questo processo di discussione a 360 gradi ha preso il via dopo gli Stati generali della famiglia di fine ottobre con la nascita dei tavoli tecnici. Dopo il primo riguardante il tema del sostegno preventivo (vedi relativo comunicato), ora è la volta degli altri due sulla conciliabilità lavoro-famiglia e sul sostegno finanziario. "Garantire una migliore conciliabilità fra i tempi di lavoro e quelli della famiglia - commenta l´assessore Theiner - significa garantire una migliore qualità di vita sia ai genitori che ai figli". Circa 30 persone in rappresentanza del mondo della scuola, dell´economia, delle associazioni e dei comuni, hanno analizzato sei punti considerati fondamentali: l´assistenza alla prima infanzia, l´assistenza nelle attività scolastiche ed extrascolastiche, l´attenzione delle imprese alle esigenze familiari dei propri lavoratori, la creazione di ambienti di vita più confortevoli per le famiglie, l´assistenza ai componenti anziani della famiglia e la sensibilizzazione ai cambiamenti socio-culturali. Per quanto riguarda, invece, il sostegno finanziario alle famiglie, il gruppo di lavoro composto da una ventina di persone ha concentrato la propria attenzione su otto tematiche ritenute prioritarie. Dagli assegni familiari alla tariffe scontate, dalle agevolazioni fiscali al sostegno delle attività formative, dalle misure previdenziali all´assistenza ai non autosufficienti, dal sostegno alle imprese alla garanzia di un reddito minimo delle famiglie.  
   
   
ROMA, GIORNATA INFANZIA: DIFENDERE FAMIGLIA UNICO MODO PER DARE RISPOSTA AI NOSTRI BAMBINI  
 
Roma, 21 novembre 2011 - «Sono fortemente convinto che le Istituzioni nazionali e locali abbiano il dovere di difendere la famiglia e i figli, unica vera ‘materia prima’ di cui dispone il nostro Paese, dal rischio di ‘estinzione’, esito ineluttabile se non si interviene urgentemente con politiche di sostegno e di rimodulazione dei welfare locali e nazionali». Così l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo nella Giornata mondiale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. «Credo sia giunto il momento – aggiunge l’Assessore – di investire con convinzione nella famiglia e nei bambini, per favorire la natalità: la crisi economica, infatti, secondo i dati pubblicati in queste ore, rischia di pesare soprattutto sui minori, in assenza di misure specifiche di tutela. Dal 2008 ad oggi, in Italia, sono proprio le famiglie con minori ad aver pagato il prezzo più alto della grande crisi mondiale: negli ultimi anni la percentuale delle famiglie a basso reddito con un minore è aumentata dell’1,8% e tre volte tanto (5,7%) quella di chi ha 2 o più figli». «La ricorrenza odierna tuttavia - prosegue De Palo - deve rappresentare soprattutto l’occasione per riflettere su quanto, ed è tanto, ancora resta da fare e per esortare tutti noi ad un forte senso di responsabilità affinché venga data risposta ai problemi di chi non ha voce per chiedere. Non sono pochi, infatti, anche nella nostra città, i minori che vivono situazioni di disagio e di povertà. Solamente rompendo gli schemi ideologici e lavorando tutti insieme riusciremo a trovare risposte adeguate e concrete per trasformare Roma in una città a misura di bambino». «In tal senso, abbiamo in programma una serie di eventi dedicati ai minori, che inizieranno proprio in questa settimana dedicata all’infanzia e all’adolescenza e ci vedranno impegnati a dare voce a un importante progetto di clownterapia nei reparti di Pediatria degli ospedali romani e a rilanciare un protocollo d´intesa con il Dipartimento di Pediatria e di Neuropsichiatria Infantile della ´Sapienza´ Università di Roma per estendere il progetto già avviato quest´anno sulle diffiicoltà di apprendimento dei bambini che frequentano le scuole di infanzia comunali di Roma Capitale. Inoltre, per la prima volta nella nostra città, il prossimo 17 dicembre avremo la I Conferenza sulla Famiglia a Roma: un appuntamento importante per rimettere al centro dell’agenda la famiglia. Roma vuole essere Capitale anche in questo senso: una città-traino in grado di influenzare le altre città e le Istituzioni regionali e nazionali verso una seria politica integrata a favore di famiglia e figli», conclude De Palo.  
   
   
PRESENTATE A TRENTO LE POLITICHE PER IL BENESSERE FAMILIARE  
 
Trento, 21 novembre 2011 - Presentata il 17 novembre a Trento, a Palazzo Geremia, la legge sulle politiche familiari, la 1 del 2011, una norma che integra le diverse misure già attive ma al tempo stesso introduce, anche rispetto agli schemi nazionali, una visione nuova, centrata sul benessere e sulle potenzialità della famiglia piuttosto che sulle situazioni di disagio, e che dà ampio spazio al ruolo della società civile. Sono intervenuti all´incontro il sindaco Alessandro Andreatta, che ha aperto i lavori, l´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, l´assessore alle politiche sociali del Comune Violetta Plotegher, il dirigente dell´Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili Luciano Malfer, la presidente del Forum delle Associazioni familiari del Trentino Silvia Peraro. Nel corso dell´incontro. Organizzato d´intesa fra la Provincia autonoma e i Comuni di Trento, Aldeno, Cimone e Garniga, sono state illustrate le misure concrete contenute nella nuova legge in favore della famiglia e della natalità, ma anche la filosofia di una norma che introduce elementi di novità nell´approccio dell´ente pubblico a questa tematica. "Di famiglia si parla sempre - ha detto Andreatta - ma non sempre alle parole seguono le azioni. Il Trentino rispetto al panorama nazionale rappresenta un´eccezione. Importante è ora capire il ruolo delle Comunità di vale e dei Comuni all´interno del quadro disegnato dalla normativa. A sua volta associazionismo, che ha dato un forte contributo alla stesura del testo finale, deve avere un ruolo significativo." L´assessore Rossi, dopo avere ringraziato per il suo impegno Luciano Malfer, dirigente responsabile dell´Agenzia della famiglia, che ha il compito di raccordare i vari settori dell´amministrazione che operano in questo campo, ha esposto le ragioni che hanno spinto la Provincia a dotarsi di un nuovo strumento normativo: "Perché una legge sulla famiglia? Innanzitutto perché le politiche familiari hanno una forte ricaduta su tutte le misure poste in essere dall´amministrazione, che si parli di casa piuttosto che di trasporti, di salute o di livelli di reddito. Pensavamo quindi fosse necessario integrare tutte le queste politiche, aumentando in tal modo la loro efficacia.. Ma dietro a questa ragione ´tecnica´, c´era anche una ragione culturale. C´e bisogno infatti, ad ogni livello, di una cultura della famiglia, una cultura che informi di sé tutte le politiche poste in essere dalle pubbliche amministrazioni. Volevamo poi che il nostro impegno avesse un carattere non episodico, perché spesso la famiglia è oggetto di politiche-spot. La legge costituisce un punto fermo, e tutte le amministrazioni che verranno dovranno confrontarsi con essa. Il terzo elemento è la trasversalità: abbiamo fatto sintesi, infatti, di cinque proposte diverse, avanzate sia dalla maggioranza che dall´opposizione, oltre che dalla Giunta provinciale. Con molto pragmatismo, e abbandonando anche qualche incrostazione ideologica tipica del dibattito nazionale, abbiamo cercato di mettere in pratica un metodo di lavoro, garantito dalla Commissione legislativa, che ci ha consentito di affrontare certi temi con una buona dose di praticità. Ci siamo quindi rivolti a tutto il ventaglio delle famiglie possibili - se costituite da almeno un adulto con un bambino - pur senza rinunciare, ciascuno di noi, alle proprie idee su cosa è famiglia. Altra caratteristica fondamentale della legge è che si occupa delle famiglie in quanto tali, non delle famiglie in situazione di disagio, pur contenendo misure che ovviamente vanno anche a vantaggio delle famiglie disagiate. Questa legge si occupa dunque in primo luogo del benessere delle famiglie e della promozione della natalità. Ed ancora, un principio fondamentale è quello secondo il quale la società civile arriva prima della pubblica amministrazione. I cittadini sanno riconoscere prima i bisogni e sanno dare prima le risposte adeguate. Abbiamo voluto dare quindi pieno riconoscimento al ruolo primario dei cittadini, cosa tanto più importante in Trentino, dove il mondo dell´associazionismo è straordinariamente sviluppato." Il tema che preoccupa maggiormente - ne ha parlato Luciano Malfer nella sua relazione - è quello della natalità. Oggi in Trentino ci sono 30.000 ultra ottantenni, triplicati rispetto al 1981 e in ulteriore crescita. Il Trentino ha tassi di natalità fra i più alti in Italia, ma fra una quindicina di anni ci sarà una classe di anziani particolarmente numerosa sorretta da una base di persone di più giovane età assai ridotta. Per questo è necessario da un lato aiutare le famiglie che intendono avere figli, con misure che toccano tutti gli aspetti in gioco, dal sostegno al reddito alla conciliazione famiglia-lavoro ai servizi, e al tempo stesso guardare allo scenario più ampio in cui le politiche familiari si collocano. Per questo la legge per le politiche familiari si integra con quella sulla sanità, che conferma il ruolo centrale dell´assistenza pubblica, con le politiche del lavoro, che devono dare risposta a tutti i bisogni, a partire da quelli dei giovani, con le politiche di reddito, comprensive dello strumento, innovativo per l´Italia, del reddito di garanzia (per il quale se si scende sotto una certa soglia si ha diritto ad una integrazione), con le politiche sociali. Tutte queste politiche compongono il sistema integrato del welfare trentino, che garantisce una rete di protezione valida per l´insieme dei cittadini.  
   
   
MILANO, CONSIGLI DI ZONA DEI RAGAZZI. PISAPIA: “LE IDEE DEI BAMBINI CI AIUTERANNO A FAR DIVENTARE MILANO UNA CITTÀ AMICA DI TUTTI” GUIDA: “COSTRUIAMO MODELLI NUOVI DI PARTECIPAZIONE”  
 
 Milano, 21 novembre 2011 – La scorsa settimana 1056 bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni, provenienti da 54 scuole cittadine, hanno incontrato il Sindaco e gli assessori nei nove Consigli di Zona di Milano. L’iniziativa è stata organizzata dalla Giunta in occasione del Xxii anniversario della firma della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, per dare il via alla nascita dei Consigli di Zona dei Ragazzi e delle Ragazze. “Avete presentato idee per la città molto precise e concrete, come le piste ciclabili, i parchi puliti, le scuole più vivibili e aperte al quartiere. Le prendiamo subito tutte in considerazione: alcune sono realizzabili in tempi brevi, per altre ci vorrà un po’ più di tempo”. Lo ha detto il Sindaco Giuliano Pisapia ai ragazzi presenti nel Consiglio di Zona 9. “Mi colpisce e mi fa molto piacere questa vostra preparazione sui temi della città. Grazie al vostro aiuto potremo migliorare veramente Milano e renderla una città amica di tutti”, ha concluso il Sindaco. Questa mattina in Consiglio di Zona 9 si sono insediati i 49 bambini appena eletti nelle scuole del quartiere: qui nel 2006 è nato il primo Consiglio di Zona dei Ragazzi e delle Ragazze, grazie a un progetto pilota realizzato dal Cdz9 e dal Coordinamento Lombardia per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Pidida) composto da settanta associazioni. “Costruiamo modelli nuovi di partecipazione a partire dai Consigli di Zona dei Ragazzi”. Lo ha dichiarato la vicesindaco e assessore all’Educazione e istruzione Maria Grazia Guida. “Questa mattina – ha proseguito la vicesindaco - ho incontrato un centinaio di bambini che hanno mostrato di conoscere molto bene il loro quartiere, profondamente consapevoli di tutti i problemi: dal traffico alla sicurezza, dalla pulizia delle strade al rispetto delle regole del vivere civile. I bambini della scuola media di via Giusti, in zona Paolo Sarpi, ci hanno segnalato il disagio provocato da coloro che con i furgoncini sostano in doppia fila per scaricare le merci, la mancanza delle piste ciclabili, la maleducazione dei padroni dei cani che sporcano sul marciapiede e poi non lo puliscono, il bisogno di illuminare meglio alcune vie. Hanno invocato anche la necessità di una città più verde e colorata, di una maggiore presenza nel territorio dei Vigili, la cui figura viene vissuta come positiva e rassicurante. Raccogliamo tutte queste richieste preziose e, tutti insieme, adulti e ragazzi, iniziamo a lavorare in maniera trasversale: assessori, consiglieri comunali e di Zona, insegnanti delle scuole, genitori, insieme alle associazioni del territorio e del Pidida, individueremo le modalità per rendere efficace e coinvolgente il progetto dei Consigli di Zona dei Ragazzi e delle Ragazze che devono diventare un modello virtuoso di partecipazione dei ragazzi alla vita cittadina, sul modello di quanto accade già da molti anni in Francia. Colgo l’occasione - ha concluso la vicesindaco Guida - per ringraziare le associazioni del Pidida che stanno apportando un contributo fondamentale per la realizzazione del progetto nelle nove Zone della città: Arciragazzi, Associazione Sos Villaggi dei Bambini Onlus, Associazione Valeria, Celim, Ciai, Comitato di Milano per l’Unicef, Cnca, Fondazione L’albero della Vita Onlus, Fratelli dell’Uomo, Legambiente”.  
   
   
LOMBARDIA: PROGETTO FAMIGLIA, SEGNALE DI SPERANZA  
 
 Brescia, 21 novembre 2011 - Attività socio-educative di mediazione familiare, lavoro di messa in rete di associazioni giovanili, società sportive e volontariato per favorire condizioni di miglior benessere ed agio per uno sviluppo psicofisico e sociale armonioso dei giovani, interventi per i giovani nel rapporto con la scuola tramite colloqui individuali e con la famiglia accompagnati da indagini pedagogiche a sostegno, percorsi per la costruzione di identità che si dedichino agli altri favorendo scelte di volontariato, lavoro con i genitori per sostenere la funzione genitoriale specie nel rapporto con figli in età adolescenziale, attività di accompagnamento ed orientamento al lavoro per i giovani, percorsi formativi e socio-educativi per le giovani coppie nella loro costruzione di percorsi di vita e futura genitorialità. E´ quanto prevede il progetto il ´Progetto Famiglia´, approvato nel giugno scorso dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore allo Sport e Giovani, Monica Rizzi, finanziato con 150.000 euro e da lei illustrato a Palazzo Broletto a Brescia. Oltre all´assessore Rizzi era presente Aristide Peli, assessore all´Istruzione e Famiglia della Provincia di Brescia. "Nel 2002 il progetto pilota - ha sottolineato l´assessore Rizzi - riguardava solo tre comuni, tra cui Darfo Boario Terme. Ora gli sportelli sono dislocati in tutto il territorio bresciano; questo permette di monitorare le problematiche giovanili e delle famiglie in modo da permettere alle istituzioni e agli enti locali di intervenire in maniera efficace". Oltre alla Provincia di Brescia e a Darfo Boario Terme sono coinvolti anche i comuni di Montichiari, Brandico, Palazzolo sull´Oglio, la Comunità di Valle Trompia e quella di Valsabbia. "In un momento difficile come questo - ha aggiunto l´assessore Rizzi - il progetto famiglia è un segnale di speranza vera e concreta. I giovani sono il futuro, è importante sostenerli nel momento più difficile, quello della crescita e della formazione". "Regione Lombardia ha dimostrato ancora una volta - ha detto l´assessore Rizzi - di essere vicina al proprio territorio. Questo progetto costituisce un ottimo esempio di collaborazione interistituzionale e il coinvolgimento diretto della Provincia ne è una testimonianza". Per la realizzazione del piano di lavoro, che si concluderà entro il mese di agosto 2012, è prevista la costituzione di un ´Tavolo di Progetto´ costituito da Regione e Provincia e dai referenti di tutti i soggetti coinvolti, che avrà il ruolo di ´cabina di regia´.  
   
   
POLITICHE SOCIALI, MILANO: SERVIZI DI ASCOLTO E SOSTEGNO AI GIOCATORI COMPULSIVI E AI LORO FAMILIARI  
 
Milano, 21 novembre 2011 - “Entro un anno intendiamo aprire altri servizi di ascolto e supporto ai giocatori compulsivi e ai loro familiari”. Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, partecipando questa mattina, presso il Consiglio di Zona 3, alla conferenza stampa di presentazione del nuovo sportello di ascolto gratuito per le vittime di giochi d’azzardo, lotterie, new slot, poker cash, jackpot e scommesse. “L’iniziativa adottata dal Consiglio di Zona 3 è molto importante. Le vittime di questi cosiddetti ‘giochi’ sono persone fragili, che non hanno fiducia in se stesse e che, se non vengono aiutate nell’abbandono di questa dipendenza, rischiano facilmente di portare alla rovina economica anche le loro famiglie. L’amministrazione deve supportare questi cittadini e i loro cari, fornendo soluzioni immediate di sostegno attraverso operatori sociali specializzati”. Lo sportello di ascolto è aperto presso il Consiglio di Zona 3, via Sansovino 9, (tel. 02.88458300), dalle 16 alle 18, nelle seguenti date: 25 e 29 novembre, 13, 16 e 20 dicembre, 10, 13 e 17 gennaio.