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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Aprile 2012
RICICLAGGIO ANTIRICICLAGGIO: CREAZIONE DI UN QUADRO UE MODERNO CAPACE DI RISPONDERE ALLE NUOVE MINACCE  
 
Bruxelles, 12 aprile 2012 - Senza norme efficaci per combattere il riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, la solidità, l´integrità e la stabilità del sistema finanziario potrebbe essere seriamente compromessa. Le minacce associate a riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo sono in continua evoluzione, che richiede una revisione periodica del quadro giuridico. Alla luce della recente approvazione della revisione standard internazionali ( Memo/12/113 ) e del processo di revisione della stessa Commissione, una relazione sull´applicazione della terza direttiva anti-riciclaggio di denaro è stata adottata ieri dalla Commissione. Il rapporto analizza come i diversi elementi del quadro esistente sono state applicate e considera come il quadro potrebbe essere necessario modificare. Esso contiene un esame delle disposizioni della direttiva, e in generale conclude che, sebbene il quadro esistente sembra funzionare bene e che non fondamentali carenze sono state individuate che richiederebbe modifiche sostanziali, alcune modifiche sono necessarie per adattarsi alle minacce in evoluzione poste. La Commissione prevede di presentare una proposta per una quarta direttiva anti-riciclaggio di denaro in autunno 2012. Mercato interno ei servizi, il commissario Michel Barnier ha dichiarato: "Oggi, stiamo compiendo un passo importante verso l´aggiornamento e rafforzamento delle norme europee volte a salvaguardare la solidità, l´integrità e la stabilità del sistema finanziario Ci impegniamo a integrare rapidamente ai nuovi standard internazionali e. A garantire che il sistema europeo risponde in modo appropriato all´evoluzione delle minacce di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo. L´ingegnosità dei criminali di sfruttare le lacune del quadro non conosce limiti. Nostro obiettivo è quello di proporre regole chiare e proporzionate, che sia proteggere il mercato unico e di evitare il sovraccarico partecipanti al mercato ". Fondo La terza Anti-money direttiva sul riciclaggio definisce un quadro che è stato progettato per proteggere il sistema finanziario contro i rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, ed è in larga misura basato su standard internazionali adottati dalla Financial Action Task Force (Fatf). In seguito alla pubblicazione di una nuova serie di standard internazionali, il 16 febbraio 2012, la Commissione si è impegnata in modo rapido aggiornamento del quadro legislativo comunitario per incorporare le modifiche necessarie. Parallelamente a questo processo, la Commissione ha anche avviato un riesame della terza direttiva sul riciclaggio di denaro, al fine di ovviare alle carenze individuate. La Commissione intende esaminare ulteriormente le questioni seguenti: Accogliere le modifiche alle norme internazionali, al fine di integrare più risk-based elementi che dovrebbero consentire un approccio più mirato e focalizzato alla valutazione dei rischi e l´applicazione di risorse dove sono più necessarie; Possibili estensioni della portata delle norme, ad esempio per garantire una copertura più completa del settore del gioco d´azzardo, così come l´integrazione di reati fiscali come un reato nuovo predicato per il riciclaggio di denaro; Eventuale chiarimento delle norme in materia di adeguata verifica della clientela - che richiedono che le banche e gli altri enti obbligati hanno in posizionati i controlli e procedure adeguate in modo che i clienti sanno con chi hanno a che fare e capire la natura della loro attività. In particolare, nuove norme dovranno garantire che le procedure semplificate non sono erroneamente percepito come esenzioni totali di adeguata verifica della clientela; Incorporando nuove disposizioni per far fronte a persone politicamente esposte (Pep) - a livello nazionale e coloro che lavorano per le organizzazioni internazionali; Rafforzamento dei poteri e la cooperazione tra le diverse nazionali unità di informazione finanziaria (Uif) i cui compiti sono per ricevere, analizzare e diffondere le competenti autorità circa le relazioni sospette di riciclaggio o finanziamento del terrorismo al fine di facilitare la loro cooperazione Chiarire come i poteri di vigilanza antiriciclaggio si applicano in situazioni transfrontaliere; Incorporando nuove disposizioni in materia di protezione dei dati , alla luce delle proposte della Commissione pubblicate a gennaio 2012 ( Ip/12/46 ). Il rapporto fornisce anche una valutazione del trattamento della direttiva di avvocati e altri liberi professionisti legali. Cfr. Anche Memo/12/246 Passi successivi Pubblicazione della relazione sarà seguita da una consultazione alla quale sono invitati tutti gli interessati a inviare le loro reazioni. Gli intervistati sono invitati ad inviare le loro osservazioni: Markt-aml@ec.europa.eu  entro il 13 giugno 2012. Una proposta legislativa è prevista per l´adozione da parte della Commissione nell´autunno 2012. Ulteriori informazioni compresa la stessa relazione è disponibile all´indirizzo: http://ec.Europa.eu/internal_market/company/financial-crime/index_en.htm    
   
   
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULL´APPLICAZIONE DEL TERZO ANTI-MONEY DIRETTIVA SUL RICICLAGGIO - DOMANDE FREQUENTI  
 
Bruxelles, 12 aprile 2012 - 1. Quali sono riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo? 1.1 Che cosa è il riciclaggio di denaro? Il riciclaggio di denaro è la conversione dei proventi di attività criminose in fondi apparentemente puliti, di solito attraverso il sistema finanziario. Questo è fatto da mascherare le fonti del denaro, cambiando la sua forma, o spostando i fondi per un posto in cui hanno meno probabilità di attirare l´attenzione. "Attività criminosa" comprende le frodi, la corruzione, traffico di droga e altri reati gravi. 1.2 Che cosa è il finanziamento del terrorismo? Finanziamento del terrorismo è la fornitura o la raccolta di fondi, con qualsiasi mezzo, direttamente o indirettamente, con l´intenzione che essi debbano essere utilizzati o sapendo che sono destinati ad essere utilizzati per effettuare reati di terrorismo. 2. Che cosa è l´Ue già facendo per combattere riciclaggio e finanziamento del terrorismo? 2.1 Qual è l´attuale quadro giuridico? L´attuale legislazione comunitaria, la cosiddetta Anti-terza direttiva sul riciclaggio di denaro (la terza Amld), è in vigore dal 2005. Esso fornisce un quadro europeo intorno alle Finanziarie Internazionali d´azione Task Force (Fatf) norme (vedi Ip/04/832 ). La direttiva si applica al settore finanziario, nonché ad avvocati, notai, contabili, agenti immobiliari, casinò e fornitori di servizi aziendali. Suo campo di applicazione comprende anche tutti i fornitori di beni, quando i pagamenti sono effettuati in contanti superiore a € 15 000. Quelli soggetti alla direttiva devono: identificare e verificare l´identità dei loro clienti e dei loro beneficiari, e per monitorare le transazioni di e il rapporto d´affari con i clienti; segnalare eventuali operazioni sospette di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo alle autorità pubbliche - di solito, l´unità di informazione finanziaria, e adottare misure di sostegno, come assicurare la corretta formazione del personale e l´istituzione di appropriate politiche interne di prevenzione e procedure. La direttiva introduce requisiti aggiuntivi e le garanzie per le situazioni di maggiore rischio (ad esempio di trading con banche corrispondenti situati al di fuori dell´Ue). Poiché la direttiva attuale si basa sugli standard internazionali, dovranno essere rivisti in modo da riflettere i nuovi standard del Gafi (cfr. Domanda 4.3.). 2.2 Quali sono gli altri elementi del quadro anti-riciclaggio di denaro? La terza Anti-money direttiva sul riciclaggio (3 ° Aml) fa parte di un più ampio insieme di misure legislative finalizzate alla prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, tra cui: La direttiva 2006/70 contenente una serie di misure di esecuzione nei confronti delle persone politicamente esposte, le procedure semplificate di adeguata verifica della clientela ed esenzioni limitate. Il regolamento 1781/2006 , che garantisce la tracciabilità dei trasferimenti di fondi richiedono informazioni relativi all´ordinante che accompagnano i trasferimenti di fondi ai fini della prevenzione, e individuazione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Il regolamento 1889/2005 relativo ai controlli sul denaro contante, che richiede persone che entrano o escono l´Ue di dichiarare somme in contanti che portano in grembo se gli importi di valore di € 10 000 o più. Ue Decisione del Consiglio 2000/642 concernente le modalità di cooperazione tra le unità di informazione finanziaria degli Stati membri per quanto riguarda lo scambio di informazioni, Un certo numero di strumenti giuridici dell´Ue impongono sanzioni e le misure restrittive sui governi dei paesi terzi o entità non statali e privati. 2,3. Come gli Stati membri cooperano in questo campo? Il terzo Amld impone agli Stati membri di fornire un´assistenza adeguata al fine di facilitare il coordinamento delle questioni di antiriciclaggio. A livello pratico, gli Stati membri partecipano attivamente alla piattaforma di Financial Intelligence Unit Ue. A livello politico, gli Stati membri partecipano alle riunioni periodiche del comitato per la prevenzione del riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo (Cpmltf) e l´Anti-money Comitato di riciclaggio. "Piattaforma Unità di informazione finanziaria dell´Unione europea" I è un gruppo informale istituito nel 2006 dalla Commissione europea, che raccoglie Unità di informazione finanziaria degli Stati membri. Il suo scopo principale è quello di facilitare la cooperazione tra le unità nazionali di informazione finanziaria (Uif), i cui compiti sono per ricevere, analizzare e diffondere le competenti autorità circa i rapporti sospetti di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. La Commissione europea partecipa nella piattaforma e fornisce il supporto. 3. Come sarà la Commissione europea aggiornare le norme comunitarie? E ´importante attuare rapidamente le norme internazionali che sono stati adottati dal Gruppo di azione finanziaria il 16 febbraio. L´adozione della relazione ricorso della Commissione sulla direttiva presenta l´esito del suo processo di opinione, e la strada è ora asfaltata per la preparazione di una valutazione d´impatto e l´adozione di una proposta legislativa in autunno 2012. 3.1 Quali i progetti della Ue è necessario aggiornare il terzo Anti-money direttiva sul riciclaggio? In previsione della necessità di rivedere la direttiva a seguito dell´adozione di una nuova serie di standard internazionali, la Commissione ha lanciato la sua opinione nel 2010. Questo processo ha incluso la pubblicazione di uno studio condotto da un´applicazione consulenti esterni, e consultazioni mirate con gli operatori privati, organizzazioni della società civile e gli Stati membri 1 . Ulteriori prove sono state fornite da anti-money comitato dei supervisori europei riciclaggio. Dalla relazione della Commissione fa un ampio esame della direttiva e conclude che, in generale, il quadro giuridico sembra funzionare bene e che non vi siano carenze fondamentali sono stati identificati, che richiederebbe profondi cambiamenti. La direttiva dovrà essere rivisto al fine di aggiornare in linea con le Raccomandazioni rivedute del Gafi, e in particolare di migliorare l´approccio basato sul rischio Aml compliance e di vigilanza. 3,2 è il feedback è previsto per questa relazione? La relazione della Commissione valuta gli elementi chiave della direttiva, e definisce le considerazioni di possibili cambiamenti futuri. La Commissione invita a presentare osservazioni a queste considerazioni, e in particolare sollecita pareri sul probabile impatto che eventuali modifiche della direttiva potrebbe avere. Possono essere inviati entro il 13 giugno al seguente indirizzo email: Markt-aml@ec.europa.eu. 3,3 L´ue ha inoltre hanno in programma di aggiornare altri elementi del quadro? Il regolamento 1781/2006 sulle informazioni che accompagnano i trasferimenti di fondi sarà anche bisogno di essere aggiornati alla luce delle nuove norme internazionali. La Commissione ha ordinato uno studio sull´applicazione del regolamento, i cui risultati sarà preso in considerazione in valutazione d´impatto della Commissione. La Commissione prevede anche di integrare le misure di attuazione in direttiva 2006/70 nel nuovo Anti-money direttiva sul riciclaggio, nonché introduzione di cooperazioni rafforzate tra le Unità di informazione finanziaria, che vengono attualmente trattati in Eu decisione del Consiglio 2000/642 . 4. Cosa si sta facendo a livello globale per rafforzare la lotta contro il riciclaggio di denaro? 4,1. Chi è responsabile per gli standard internazionali? Il Gafi è lo standard globale-setter per la lotta contro il riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo, e (più recentemente) il finanziamento di proliferazione. Si tratta di un organismo intergovernativo costituito da 36 membri, e con la partecipazione di oltre 180 paesi attraverso una rete globale di organismi regionali Fatf stile. La Commissione europea è uno dei membri fondatori del Gafi e svolge un ruolo attivo nei gruppi di lavoro e riunioni plenarie che si tengono tre volte l´anno. Inoltre, i 15 Stati membri dell´Ue sono membri del Gafi nel loro diritto. 4,2. Perché una revisione delle norme internazionali? Le norme originali del Fatf in materia anti-riciclaggio di denaro sono state modificate in seguito agli attacchi dell´11 / 9 per includere misure per contrastare il finanziamento del terrorismo. Le raccomandazioni sono state interamente riviste nel giugno 2003 per riflettere una maggiore consapevolezza del riciclaggio di denaro e questioni di finanziamento del terrorismo, che è stata incorporata nella Amld 3. L´ultima revisione delle raccomandazioni, adottata il 16 febbraio 2012, segna la continuazione di questo processo con una maggiore attenzione sull´efficacia dei regimi per contrastare il riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo. 4,3. Come cambierà la standard internazionali con il nuovo accordo Fatf? Le modifiche principali introdotte dalle nuove norme: L´introduzione di un approccio basato sul rischio : per la prima volta, i nuovi standard includono un approccio basato sul rischio. Ciò significa che i paesi più a rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo devono fare di più rispetto a quelli meno a rischio. I paesi hanno bisogno prima di capire chiaramente il riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo rischi che li riguardano, e adattare la loro riciclaggio di denaro Anti / Finanziamento contatore del terrorismo (Aml / Cft) sistema la natura di questi rischi - con misure rafforzate in cui i rischi sono più alti e la possibilità di misure semplificate dove i rischi sono inferiori. Sotto l´approccio basato sul rischio, i paesi saranno in grado di indirizzare le proprie risorse in modo più efficace e applicare le misure preventive che corrispondono ai rischi di settori o attività particolari. A ben implementata approccio basato sul rischio significa che l´Aml / Cft sistema sarà più efficace e meno costoso. Miglioramento delle misure di trasparenza: mancanza di trasparenza al momento intorno ad alcuni dei soggetti coinvolti in vari trasferimenti, in particolare i trasferimenti elettronici rendendoli vulnerabili ad abusi da parte di criminali e terroristi. Il nuovo accordo ha rafforzato i requisiti di trasparenza. Questo significa che richiede che non vi sono informazioni attendibili circa la proprietà e controllo delle società, trust, e altre persone giuridiche o di istituti giuridici. Significa anche requisiti più rigorosi in merito alle informazioni che devono accompagnare bonifici elettronici. Misure per migliorare la trasparenza, implementato a livello globale, renderà più difficile per criminali e terroristi per nascondere le loro attività. Verso una più efficace cooperazione internazionale : Con la crescente globalizzazione del riciclaggio di denaro e minacce di finanziamento del terrorismo, il Gafi ha anche migliorato la portata della cooperazione internazionale tra le agenzie governative, e tra i gruppi finanziari (ad esempio meccanismi di estradizione semplificate) delle Raccomandazioni rivedute permetteranno più efficace. Scambi di informazioni, l´identificazione di, congelamento di confisca dei beni e il rimpatrio dei clandestini. Individuazione di chiare norme operative : le raccomandazioni del Gafi interessati all´applicazione della legge e Financial Intelligence Units sono state ampliate in modo significativo. Le revisioni chiarire il ruolo e le funzioni degli enti operativi incaricati della lotta contro il riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo; e impostare la gamma di tecniche di indagine e poteri che dovrebbero essere a loro disposizione. Nuove minacce e nuove priorità di cui occuparsi : la Fatf anche affrontare le nuove minacce e aggravata e rispondere alle priorità stabilite dalla comunità internazionale, ad esempio attraverso il G20, in particolare: Finanziamento della proliferazione - La proliferazione delle armi di distruzione di massa è un problema di sicurezza significativo, e un approccio duro con finanziamento può essere un modo efficace per combattere questa minaccia. Il Gafi ha adottato una nuova raccomandazione mira a garantire un´attuazione coerente ed efficace delle sanzioni finanziarie mirate, quando questi sono chiamati dal Consiglio di Sicurezza dell´Onu. La corruzione e Persone Politicamente Esposte - le raccomandazioni del Gafi stringere i requisiti di "persone politicamente esposte", cioè le persone che possono rappresentare un rischio più elevato di corruzione in virtù delle posizioni in loro possesso. L´obbligo di applicare una maggiore diligenza dovuta per stranieri le persone politicamente esposte è stata ampliata con nuove raccomandazioni anche applicando domestici persone politicamente esposte e le organizzazioni internazionali, e per la famiglia e stretti collaboratori di tutte le persone politicamente esposte - che riflette i metodi utilizzati da funzionari corrotti e cleptocrati per riciclare i proventi della corruzione. Reati fiscali - L´elenco dei reati presupposto del riciclaggio è stata ampliata per includere i reati fiscali. Reati fiscali sono portati nell´ambito dei poteri e delle autorità di lotta contro il riciclaggio di denaro. Ciò contribuirà a un migliore coordinamento tra Aml e le autorità fiscali, e rimuovere i potenziali ostacoli alla cooperazione internazionale in materia di reati tributari. Finanziamento del terrorismo - Il finanziamento del terrorismo rimane una seria preoccupazione per la comunità internazionale, e rimane uno degli obiettivi principali del Gafi. Le raccomandazioni del Gafi riflettono sia il fatto che il finanziamento del terrorismo è un problema di lunga data, e gli stretti legami tra anti-riciclaggio di denaro e le misure per contrastare il finanziamento del terrorismo. 5. Le prossime tappe L´adozione della relazione di oggi il ricorso della Commissione sulla direttiva rappresenta un passo importante verso la revisione della direttiva. Questa sarà seguita dalla preparazione di una valutazione d´impatto e l´adozione di una proposta legislativa in autunno 2012.La Commissione sta inoltre pensando di organizzare un´audizione pubblica il 23 novembre 2012. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/company/financial-crime/index_en.htm    
   
   
I PROGRESSI DELL´ASSEMBLEA EURONEST A BAKU  
 
 Bruxelles, 12 aprile 2012 - Baku, la capitale dell´Azerbaigian, ha accolto dal 2 al 4 aprile la seconda sessione dell´Assemblea parlamentare Euronest. Questo incontro riunisce i deputati europei e i loro omologhi dei paesi orientali prossimi all´Ue. Abbiamo intervistato il copresidente dell´Assemblea parlamentare Kristian Vigenin (Socialisti e democratici) che ci ha parlato del conflitto nel Nagorno-karabakh e la situazione dei diritti umani nel Caucaso. Qual è il bilancio di questa Assemblea parlamentare? Kristian Vigenin - La riunione è stata utile. Non abbiamo solamente adottato quattro relazioni sui diritti umani, l´energia e gli affari sociali e commerciali, ma abbiamo anche imparato la lezione dello scorso meeting, in con non eravamo arrivati a nessun compromesso. A Baku, siamo riusciti a costruire un dialogo grazie al quale abbiamo raggiunto delle decisioni. Abbiamo modificato il nostro regolamento e abbiamo chiesto alle autorità ucraine di fornire le cure mediche necessarie alla leader dell´opposizione Yulia Tymoshenko. Quest´anno l´Eurovisione avrà luogo in Azerbaigian. Allo stesso il paese è molto criticato per non rispettare i diritti umani. Kv - La situazione dei diritti umani non è ideale in questo paese. Bisogna migliorare la situazione e le autorità l´hanno capito e ci stanno lavorando. Ma mi piacerebbe vedere un impegno più concreto da parte loro. Spero che la relazione adottata sul rinforzamento della democrazia, dei diritti umani e della libertà dei media farà avanzare le cose. Non solo in Azerbaigian, ma nell´insieme dei paesi dell´Euronest. Il conflitto di Nagorno-karabakh è stato un tema abbordato più volte durante la conferenza stampa di chiusura. L´assemblea ha contribuito alla sua risoluzione? Kv - Euronest non è il quadro adatto per risolvere questo conflitto. Esiste un organo riconosciuto a livello internazionale, il gruppo di Minsk, che deve occuparsene. Ma Euronest ha permesso più fiducia e dialogo tra Armenia e Azerbaigian. Per la prossima sessione plenaria dell´Assemblea, che avrà luogo a Bruxelles nel 2013, presenteremo una relazione sui problemi legati alla sicurezza nei paesi vicini: il tema del conflitto di Nagorno-karabakh non potrà essere evitato. Questo conflitto è una piaga aperta nella regione del Caucaso del Sud. Trovare una soluzione non è un´impresa facile ma se c´è la volontà politica, ci riusciremo. L´assemblea ha prolungato il mandato del gruppo di lavoro per la Bielorussia in modo da sostenere il processo di democratizzazione. Kv - Il gruppo di lavoro persegue i suoi obiettivi. Ascolta i rappresentanti dell´opposizione e tenta di stabilire un contatto con il governo. Spero che le prossime elezioni porteranno un bagliore di speranza e che potremo invitare presto i parlamentari bielorussi nella nostra assemblea. Euronest deve integrare la Bielorussia ma è necessario che le elezioni rispettino un minimo di norme internazionali di libertà ed equità.  
   
   
UNIONE PER IL MEDITERRANEO: LE CHIAMATE DELL´ASSEMBLEA PARLAMENTARE PER LA SOLUZIONE POLITICA AL CONFLITTO IN SIRIA  
 
Bruxelles, 12 aprile 2012 - Una soluzione politica del conflitto in Siria, una ripresa del processo di pace mediorientale e il sostegno per la transizione verso la democrazia in paesi sulla riva sud del Mediterraneo - questi erano i desideri fondamentali della 8 ª Assemblea parlamentare dell´Unione per il Mediterraneo (Upm ), tenutasi a Rabat (Marocco) il 24 e 25 marzo 2012. Il Parlamento europeo sarà ora presiedere questa assemblea per un anno. In sessione plenaria, Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, che ha guidato la delegazione del Pe e presidente dell´Assemblea dell´Unione per il Mediterraneo sarà per il prossimo anno, ha presentato le sue priorità. "La nostra Assemblea deve mobilitarsi per rafforzare il ruolo dei neo-eletti parlamentari e ai parlamenti di nuove. Si deve vedere che i bisogni dei nostri concittadini si riflettono nelle attività dell´Unione per il Mediterraneo e della politica europea di vicinato. Continuare con grande progetti che creano crescita e l´occupazione è una priorità. Inoltre, si deve riconoscere che il ´primavera araba´ ha un po ´oscurato il processo di pace in Medio Oriente. E´ quindi fondamentale per mantenere le condizioni di dialogo e di apertura per consentire ai nostri colleghi israeliani e palestinesi a prendere parte al nostro lavoro ", ha detto. Questo incontro è stato il primo a riunire eurodeputati e deputati neoeletti sulla sponda meridionale del Mediterraneo dopo la "primavera araba". Situazione in Siria e processo di pace in Medio Oriente - "E ´urgente porre immediatamente fine alla violenza in Siria e garantire un accesso pieno e protetto di assistenza umanitaria. Siria non ha bisogno di un intervento militare, ma una transizione politica guidata da siriani", ha detto, presidente della commissione per gli affari politici Tokia Saïfi (Ppe, Fr ), riecheggiando la raccomandazione approvata in seduta plenaria. I parlamentari hanno espresso il loro sostegno alla missione delle Nazioni Unite e della Lega Araba, l´inviato speciale di Kofi Annan, per giungere ad una soluzione politica alla crisi. Essi hanno inoltre espresso il loro sostegno, e solidarietà con, le persone ei giovani della Siria. La delibera di Domenica chiede a Israele di riconoscere l´iniziativa di pace araba, pur ribadendo l´importanza e l´urgenza di arrivare ad una soluzione giusta e duratura del conflitto israelo-palestinese. Sostenere la transizione verso la democrazia - Il supporto per il processo democratico nel contesto della politica di vicinato dell´Ue deve promuovere lo Stato di diritto, l´indipendenza della magistratura, il pluralismo dei media, la lotta contro la corruzione e il rafforzamento della società civile, dice il testo approvato. Le raccomandazioni anche ribadire il ruolo attivo che i giovani e le donne svolgono nei movimenti verso la democrazia, e sottolineare la necessità di coinvolgere loro nella transizione democratica. Inoltre, per promuovere l´istruzione e la formazione per i giovani, i parlamentari invitano la Commissione europea ad adottare la proposta del Parlamento europeo sulla creazione di Euro-mediterranea Erasmus (scambio di studenti) e Leonoardo Da Vinci (formazione professionale) programmi. Per sostenere i paesi del Mediterraneo sourthern nei loro sforzi di riforma e di decentramento, gli avvocati dell´Assemblea parlamentare creando una banca euromediterranea di investimento, a condizione che sia dimostrato di essere fattibile. Delegazione del Parlamento europeo - Assemblea parlamentare dell´Unione per il Mediterraneo - Martin Schulz, Presidente del Parlamento europeo e presidente della delegazione, François Alfonsi (Verdi / Ale, Fr), Kriton Arsenis (S & D, El), Ines Ayala Sender (S & D, Es), Malika Benarab-attou (Verdi / Ale, Fr), Vacilia Viorica Dancila (S & D, Ro), Isabelle Durant (Verdi / Ale, Be), Gaston Franco (Ppe, Fr), Vicente Garces Ramon (S & D, Es), Sajjad Karim (Ecr, Uk), Ioannis Kasoulides (Ppe, El ), Rodi Kratsa-tsagaropoulou (Ppe, El), Patrick Le Hyaric (Gue / Ngl, Francia), Guido Milana (S & D, It), Radvilé Morkunaitè-mikulènienè (Ppe, Lt), José Maria Obiols Germà (S & D, Es) , Pier Antonio Panzeri (S & D, It), Antonyia Parvanova (Alde, Bg), Carmen Romera Lopez (S & D, Es), Tokia Saïfi (Ppe, Fr), Marie-thérèse Sanchez Schmid (Ppe, Fr), Edward Scicluna (S & D , Mt), Kyriacos Triantaphyllides (Gue / Ngl, Cy), Ivo Vajgl (Alde, Sl), Dominique Vlasto (Ppe, Fr).  
   
   
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI LANCIA 50 MILIONI DI EURO DEL PROGRAMMA DI MICROFINANZA IN AFRICA ORIENTALE  
 
 Bruxelles, 12 aprile 2012 - Piccole e micro imprese in tutta l´Africa orientale potranno beneficiare nuovo strumento della Banca europea per gli investimenti Microfinance Eac, lanciato ieri. L´iniziativa favorirà la creazione di posti di lavoro e aumentare l´accesso ai finanziamenti a lungo termine per le micro e piccole imprese, attraverso esperti intermediari locali. Faulu Kenya Dtm e Co-operative Bank Kenya aderito al regime di 50 milioni di euro oggi come i primi partner regionali. Dell´africa orientale strumento di microfinanziamento comunitario, sostenuto dalla Banca europea per gli investimenti, l´Europa a lungo termine istituto di credito, consente alle banche esperti e le istituzioni di microfinanza impegnati in microfinanziamenti a ricevere finanziamenti in valuta locale per sostenere la loro finanziamento delle imprese locali. Banche partner possono anche beneficiare di una formazione dedicata e assistenza tecnica per migliorare l´efficacia di questo sostegno finanziario al settore privato. Dell´africa orientale strumento di microfinanziamento comunitario è stato lanciato oggi a Nairobi dal Direttore Generale del Gruppo, Co-operative Bank of Kenya, il dottor Gideon Muriuki, il Presidente, Consiglio di Amministrazione Faulu Kenya Dtm Ltd, Mr. Ken Wathome e della Banca europea per gli investimenti Vice President Plutarchos Sakellaris, attualmente in Kenya per una visita ufficiale. "La Banca europea per gli investimenti riconosce la forte domanda di finanziamento a lungo termine da parte degli imprenditori micro e piccole imprese in Africa orientale. Lavorare con esperti partner locali permetterà la East African Community strumento di microfinanziamento per stimolare sia la creazione di nuovi posti di lavoro e di assicurare il finanziamento è disponibile per la metà mancante. A partire da oggi con due partner rinomati in Kenya, sono sicuro che migliaia di imprenditori in tutta la regione potranno beneficiare come il programma si espande. ", Ha detto Plutarchos Sakellaris, Presidente della Banca europea per gli investimenti Vice. "Co-operative Bank of Kenya ha, fin dalla sua nascita, si è concentrata la maggior parte dei suoi sforzi sulla fornitura di servizi bancari per la media del Kenya, direttamente o tramite il movimento cooperativo. Il finanziamento andrà un lungo cammino verso trincerandosi value proposition della banca di questo segmento consumer ". Ha detto il dottor Gideon Muriuki, Amministratore Delegato del Gruppo Co-operative Bank of Kenya. "Faulu Kenya è impegnata a fornire soluzioni globali finanziarie agli imprenditori poveri economicamente attivi, micro e medie imprese attraverso prodotti innovativi. Questo finanziamento ridurre notevolmente il costo del credito per i nostri clienti e ad accrescere i nostri sforzi di outreach e di capacità nel settore informale del Kenya. ", Ha dichiarato John Mwara, Amministratore Delegato, Faulu Kenya di depositi microfinanza. Co-operative Bank di clienti in Kenya piccole imprese e microimprese potranno beneficiare di 20 milioni di euro in valuta locale, la Bei ha messo a disposizione nel quadro del Fondo Comunità dell´Africa orientale microfinanza. Co-operative Bank, una delle più grandi banche in Kenya, è ben posizionata per sostenere l´aumento degli investimenti da piccoli imprenditori del settore privato in tutto il paese. Faulu Kenya Dtm utilizzerà 4 milioni di euro in valuta locale dal programma di sostegno autonomo e imprenditore di proprietà micro e piccole imprese in Kenya. Essi divennero il primo keniano licenza istituto di microfinanza di depositi regolata dalla banca centrale nel 2009 e sono una delle più grandi istituzioni di microfinanza nel paese. Imprenditori del Kenya beneficerà inoltre assistenza tecnica per finanziare la preparazione di business plan, sviluppo di attività, migliorare le capacità di gestione e aumentare l´efficienza operativa. Questo dovrebbe migliorare il merito di credito dei beneficiari finanziari. Se del caso, le banche partner sarà impartita una formazione specializzata per affrontare la gestione del rischio di credito e sviluppo del prodotto. Dell´africa orientale strumento di microfinanziamento Comunità sarà il primo di tre programmi di microfinanza regionali che la Banca europea per gli investimenti prevede di lanciare nel sub-sahariana nei prossimi tre anni. Ciò contribuirà ad accrescere prestito diretto dalla Banca europea per gli investimenti alle istituzioni di microfinanza. In Africa orientale questo si rivolgerà entrambi i paesi con un mercato della microfinanza sviluppate, come il Kenya e l´Uganda, così come i paesi con attività di microfinanza in crescita, come la Tanzania e il Ruanda. Un programma di nuovi prestiti per sostenere i prestiti alle piccole imprese in Kenya viene anche lanciato oggi dalla Banca europea per gli investimenti.  
   
   
´GENERAZIONE 1992´: LA COMMISSIONE EUROPEA SI PROTENDE AI GIOVANI CON UN CONCORSO DI CREATIVITÀ SUL MERCATO UNICO  
 
Bruxelles, 12 aprile 2012 - Essendo cresciuti in un mondo dove la libera circolazione di persone, beni, servizi e capitali tra i 27 paesi dell´Unione europea è sempre stato un fatto della vita, i giovani adulti nati nel 1992 sono in una posizione unica per essere in grado di offrire una nuova prospettiva sul mercato unico europeo. Per questo motivo, la Commissione europea si rivolge questo ´1992 generazione´ con un concorso di creatività volti a attingere le visualizzazioni, esperienze, approfondimenti e aspettative di ciò che il mercato unico significa per giovani europei oggi. Il concorso, lanciato ieri, è aperto a tutti i cittadini europei nati tra il 1 ° gennaio e il 31 dicembre 1992. I partecipanti possono presentare un originale saggio, video, fotografia, fumetto o applicazione smart phone e può ha scelto di concentrarsi su una delle quattro categorie: istruzione e cittadinanza; posti di lavoro e imprenditorialità; cultura e tempo libero e i consumatori e ambiente. Michel Barnier, Commissario europeo per il mercato interno e servizi, ha detto: "nel 1992, abbiamo avuto grandi speranze per il mercato unico. Guardando indietro, ha davvero aiutato i cittadini lavorare ovunque che vogliono, reso più facile il commercio e ha portato più posti di lavoro. Tuttavia, 20 anni sulla c´è un sentimento che ha bloccato i progressi verso un vero mercato unico. Abbiamo bisogno di rilanciare il mercato unico, al fine di dare giovani adulti nati nel 1992 rinnovata speranza e maggiori opportunità. E abbiamo bisogno di questa generazione futura di contribuire allo sviluppo delle nostre politiche del mercato interno per i prossimi 20 anni." Sfondo - Il concorso è uno di una serie di eventi organizzati in tutta l´Ue per celebrare il ventesimo anniversario del mercato unico europeo. Le attività, che culmineranno nella settimana mercato unico per la nuova crescita dal 15 al 20 ottobre 2012, si concentrano in particolare sulla ricordando i successi del mercato unico e mettendo in evidenza le nuove iniziative volte a stimolare la crescita. Il mercato unico settimana sarà organizzato in concomitanza con la settimana delle Pmi e si concluderà con un forum nazionale a Cipro (esercita la Presidenza del Consiglio) il 20 ottobre. Durante questa settimana, un numero di eventi nazionali in diversi Stati membri diversi che riunirà cittadini, imprese, organizzazioni pubbliche ecc per esaminare e discutere lo stato del mercato unico in un contesto nazionale. Iscrizioni per il concorso devono essere presentate on-line e quelli più significativi saranno pubblicati su siti di social networking come Facebook e Twitter. Premi – tra cui compresse, smartphone, videocamere, lettori Mp3 e viaggi passes – saranno assegnati su base continuativa da aprile a settembre. Inoltre, 4 settimane stage nelle istituzioni europee come bene come in aziende internazionali saranno offerto ai vincitori per ciascuna categoria di concorso. Venti vincitori saranno invitati a prendere parte a singolo mercato settimana di ottobre, dove saranno presenti i vincitori presso la cerimonia di premiazione il 15 ottobre. Ulteriori informazioni Sito Web di generazione 1992: www.Generation1992.eu    
   
   
COMMISSIONE EUROPEA E GEORGIEVA AVVERTONO DI POSSIBILE CATASTROFE UMANITARIA NEL NORD DEL MALI  
 
Bruxelles, 12 aprile 2012 - A meno che non vi è un rapido progresso nei prossimi giorni per aprire lo spazio umanitario e consentire nelle forniture di cibo e medicine a nord del Mali, ci sarà una grave catastrofe umanitaria che potrebbe estendersi ai paesi vicini, avverte Kristalina Georgieva , il commissario europeo per gli aiuti umanitari e risposta alle crisi. La Commissione europea sta dando un supplemento di € 9 milioni di rispondere ai nuovi bisogni umanitari nel nord del Mali, ma i combattimenti e l´insicurezza stanno ostacolando la consegna degli aiuti ai più bisognosi. La violenza ha prodotto centinaia di migliaia di persone sia all´interno nord del Mali (il numero stimato di sfollati supera i 100.000) o oltre i confini di paesi vicini, soprattutto Algeria, Mauritania, Niger e Burkina Faso (circa 136.000 rifugiati in totale). Quelli che rimangono nelle loro case sono diminuendo l´accesso ai servizi di base e dei beni e sono esposti ad attacchi e violazioni dei diritti umani. Commissario Kristalina Georgieva ha dichiarato : " Molti tra gli sfollati erano già al limite della sopravvivenza a causa della crisi alimentare del Sahel temo che le recenti violenze aggraverà ulteriormente l´emergenza alimentare sia in. Nord del Mali e nei paesi vicini dove i rifugiati scorrono in aree dell´insicurezza alimentare acuta. Per questo motivo la Commissione sta intensificando i nostri aiuti umanitari a chi è costretto a fuggire dal conflitto. "Ma la nostra capacità di rispondere rapidamente alle crescenti esigenze è limitata dalla insicurezza. Invito tutte le parti coinvolte nel conflitto a rispettare i diritti di civili e diritto internazionale umanitario e di assicurare il libero accesso per gli operatori umanitari a chi ne ha bisogno , "Commissario Georgieva ha sottolineato. Il nuovo finanziamento aiuti di emergenza ha lo scopo di scalare la consegna di cibo, medicine, acqua e servizi igienici per i civili sfollati più vulnerabili nel nord del Mali e nei paesi limitrofi. Si saranno erogati attraverso agenzie delle Nazioni Unite, il Comitato Internazionale della Croce Rossa e delle Ong internazionali. " L´europa continua la nostra massiccia operazione umanitaria in tutto il Sahel Siamo decisi a evitare che la crisi alimentare si trasformi in un disastro -. E sono fiducioso che il nostro aiuto salverà milioni di vite e contribuire a portare soccorso nelle zone più colpite , "Commissario Georgieva promessi. Questo € 9 milioni di finanziamento è in cima al oltre € 280.000.000 che la Commissione si è mobilitata per affrontare la crisi alimentare che colpisce otto paesi della regione dell´Africa occidentale. Il Mali è uno dei più colpiti, con 1,4 milioni di persone ora hanno bisogno di assistenza alimentare d´emergenza.  
   
   
CONVEGNO EUROPEO PER LO SVILUPPO DEL MICROCREDITO E DELL´IMPRESA LEGALE - PALERMO, 12 E 13 APRILE  
 
Palermo, 12 aprile 2012 - La Provincia Regionale di Palermo, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e l’Ente Nazionale per il Microcredito, ha organizzato a Palermo il 12 e il 13 aprile prossimi il Convegno europeo per lo Sviluppo del Microcredito e dell´Impresa legale. L´iniziativa ha l’obiettivo di promuovere la cultura del microcredito e di migliorare la conoscenza dei relativi programmi e strumenti europei e le più importanti realtà legislative e organizzative esistenti a livello nazionale e locale. Il Convegno sarà articolato in due distinte giornate: · Giovedì 12 aprile, con inizio alle ore 14,30 e termine alle ore 18,30, avrà luogo una sessione tecnica all’interno della quale sarà previsto un Workshop sul tema: “Il downscaling delle banche in microfinanza. Come soddisfare i bisogni finanziari di giovani, migranti e imprenditoria femminile” a cura di European Microfinance Network. · Venerdì 13 aprile, dalle 9,00 alle 13,30, avrà luogo una sessione plenaria con la partecipazione del Presidente della Provincia Regionale di Palermo ing. Giovanni Avanti del Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, del Presidente dell´Ente Nazionale per il Microcredito on. Mario Baccini e del Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Lucio Battistotti; parteciperanno anche Rappresentanti della Regione Siciliana e di altre Istituzioni, Enti ed Associazioni e rappresentanti del mondo dell’imprenditoria e del microcredito sia a livello europeo che nazionale. Tutti gli interessati potranno fare richiesta di partecipazione sia ad una delle due sessioni che ad entrambe; comunque fino ad esaurimento dei posti disponibili; compilando un’apposita scheda di adesione pubblicata sul sito ufficiale della Provincia Regionale di Palermo all’indirizzo: http://www.Provincia.palermo.it    
   
   
RAPPORTI RUIS 2010 ED EUROPA 2020. MARINI: “RIPENSARE STRATEGIA EUROPA 2020 PER CRESCITA E SVILUPPO”  
 
Perugia, 12 aprile 2012 – “Occorre utilizzare i prossimi mesi affinché l’intera strategia ‘Europa 2020’ venga ripensata e reindirizzata verso politiche europee, e nazionali, che possano concretamente incidere sulla crisi economica e far riprendere crescita e sviluppo nel vecchio continente”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, incontrando ieri mattina Perugia i giornalisti, insieme al rappresentante della Commissione Europea che si occupa delle politiche regionali, Willebrord Sluijters, a margine dei lavori della conferenza sul tema “Competitività e innovazione in Umbria”. Convegno nel corso del quale sono stati illustrati due lavori relativi a “La distanza dell’Umbria dagli obiettivi di Europa 2020” e del “Ruis 2010. Il quadro di valutazione regionale dell’innovazione”. “Dai lavori e dai relativi dati presentatici oggi – ha affermato la presidente – emerge che l’Umbria, seppure in anni in cui si sono fatti sentire più forti gli effetti della crisi economica, è riuscita a mettere in campo azioni e politiche pubbliche coerenti con gli obiettivi della strategia Europa 2020, soprattutto per ciò che riguarda gli investimenti pubblici in ricerca e innovazione, l’efficientamento energetico del sistema delle imprese, l’incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili. Restano le criticità strutturali del sistema economico regionale che, soprattutto nell’ultimo periodo, hanno inciso negativamente sulla capacità competitiva dell’Umbria e di tutte le regioni del centro Italia. Per questo dobbiamo indirizzare le nostre politiche industriale verso i settori in grado di aumentare il grado di competitività del’Umbria. Ciò chiama in causa anche ruolo e responsabilità delle imprese e degli attori economici privati”. La presidente ha quindi ribadito che i prossimi mesi saranno decisivi soprattutto per la definizione delle risorse e degli obiettivi che l’Europa dovrà decidere per il futuro periodi di programmazione delle risorse comunitarie, dal 2014 al 2020: “per la nostra Regione e per le Regioni in generale – ha proseguito Marini - i fondi europei rappresentano lo strumento più importante per incidere sulle proprie politiche di sviluppo e di crescita. Anche noi in Umbria, quindi dobbiamo decidere quali dovranno essere i nostri obiettivi al fine del raggiungimento di quelli indicati da Europa 2020 che saranno indicati. E dobbiamo, quindi, decidere come e dove intendiamo investire per aggredire con adeguate politiche i nostri punti di criticità e di debolezza”. Il dirigente europeo Sluijters ha sottolineato l’importanza dell’incontro di oggi, in quanto è in atto in sede europea la discussione per la definizione dei nuovi regolamenti per la futura programmazione dei fondi comunitari, ed ha ricordato che la stessa presidente Marini è relatrice per il Comitato delle Regioni d’Europa del parere appunto sul regolamento per le nuove politiche di coesione: “Penso, ha aggiunto Sluijters, che resteranno come obiettivi strategici quelli per favorire ancor più ricerca e l’innovazione e l’efficienza energetica. Saranno queste per l’Europa le priorità nell’ambito di una politica che ci aiuti, insieme, a superare la crisi e riportare l’economia a crescere. In questo, devo dire, l’Umbria è in una buona posizione sia in ambito nazionale che europeo. E questo - ha concluso -sicuramente l’aiuterà, in futuro, a far bene e crescere”. Seminario innovazione: rapporti ruis 2010 ed europa 2020 (scheda) - (aun) – perugia, 11 apr. 012 - Il report Ruis (Regione Umbria Innovation Scoreboard) 2010, rivolto a valutare la capacità di innovazione della Regione dell’Umbria, comparando la evoluzione nel tempo di alcuni indicatori chiave (comuni alle altre Regioni italiane), è stato elaborato con alcune novità rispetto alle “edizioni” precedenti. Le novità cominciano dall’acronimo; prima era Ruics (con inclusa la “c” di competitiveness), essendo ora la valutazione ridotta alla sola capacità innovativa: è stata costruita pertanto su un solo indicatore di sintesi previsto dalle Ue, mentre i 19 fenomeni misurati che lo compongono “pesano” in maniera differenziata; il “confronto” dell’Umbria con altre realtà territoriali è allargato dalle Regioni italiane ad otto Regioni europee. Il rapporto colloca l’Umbria a metà circa nella graduatoria delle Regioni italiane. La sua posizione “scivola” di un posto all’indietro “rimanendo – afferma la ricerca – sostanzialmente stabile” in un quadro di generale e sostanziale conferma delle posizioni di tutte le Regioni. L’umbria continua ad essere in un gruppo di Regioni “seconde” (Umbria, Veneto, Toscana, Abruzzo), all’inseguimento di quelle che il rapporto definisce leader, tutte, ad eccezione del Lazio, Regioni del Nord. Peggiore è il confronto con le otto Regioni europee (assimilabili per dimensione e Pil procapite) rispetto a gran parte delle quali l’Umbria dimostra una inferiore propensione e capacità all’innovazione. La posizione dell’Umbria migliora rispetto all’anno precedente nell’area Risorse umane (senza però tornare ai valori pre-crisi del 2088), mentre negativi sono i dati in materia di Creazione della conoscenza (lodevole eccezione, gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo). L’umbria segna un leggero peggioramento delle posizioni in materia di Innovazioni finanziarie, di prodotto e di struttura dei mercati. Il rapporto avverte che nell’esaminare dati di questa natura occorre tenere presente della scarsa presenza nel territorio regionale di imprese autoctone di grandi dimensioni. Il secondo rapporto, che misura la distanza dagli obiettivi di crescita “intelligente, sostenibile e solidale” di Europa 2020, mette in luce come l’Umbria sia in posizione più avanzata, quindi migliore, rispetto alla media delle Regioni italiane nel tasso di occupazione, nei consumi di energia coperti da fonti rinnovabili e nel tasso di abbandono prematuro degli studi. In questi campi l’Umbria avrebbe già raggiunto i target nazionali previsti da Europa 2020. Contemporaneamente l’Umbria presenta valori superiori alla media nazionale, quindi più vicini ma non ancora in linea con Europa 2020, nel tasso di scolarizzazione superiore e nel numero delle famiglie a rischio povertà o esclusione. La posizione umbra è invece più distante dai target nazionali ed europei nella spesa per R&s (Ricerca e Sviluppo, soprattutto in relazione alla spesa delle aziende private) nella emissione di gas serra e nei consumi finali di energia sul Pil. Il perdurare della crisi economica, si legge nel rapporto, può compromettere gli obiettivi di Europa 2020, per tutti Paesi del continente ed in modo particolare per l’Italia e la nostra regione. “Fondamentale”, afferma il rapporto, sarà il buon uso delle risorse europee per la nuova fase di programmazione 2014-2020, mentre già il 52% dei fondi 2007-2013 (Por, Fesr, Fse, Fas e Psr) sono stati destinati in Umbria al raggiungimento degli obiettivi Europa 2020. Essi sono stati rivolti, in particolare a colmare i “ritardi” dell’Umbria, con le seguenti percentuali di destinazione delle risorse disponibili: ricerca e sviluppo 12%, riduzioni emissioni gas serra 13%, fonti rinnovabili 6%, efficienza energetica 19%.  
   
   
NUOVA RIUNIONE DELL’EUROREGIONE ALPI-MEDITERRANEO  
 
Torino, 12 aprile 2012 - Il presidente del Piemonte, Roberto Cota, ha presieduto l’11 aprile a Torino l’incontro con i rappresentanti dell’Euroregione Alpi-mediterraneo, convocato per esaminare le proposte della Commissione europea sulla programmazione della politica regionale per il periodo 2014-2020. Nel precedente incontro del 10 febbraio a Lione, Cota era stato designato fino a fine 2012 (con il raddoppio del mandato) presidente dell’Euroregione, di cui fanno parte Piemonte, Rhône-alpes, Valle d’Aosta, Liguria e Paca. “Abbiamo avuto l’occasione di lavorare con l’intento di avere una posizione comune rispetto al grande progetto di una Macroregione alpina, di cui si discuterà nell’incontro di San Gallo del 28 giugno - ha dichiarato Cota al termine della riunione - Questa iniziativa darà opportunità di sviluppo a territori che sono omogenei dal punto di vista economico, sociale e culturale attraverso strategie comuni in grado di intercettare specifiche opportunità previste a livello europeo. In una realtà sempre più globalizzata come quella di oggi, l’Unione Europea ha un senso nella misura in cui riconosce diritti e possibilità di iniziativa a regioni omogenee disposte a collaborare su specifiche tematiche. Noi non vediamo le Alpi come un elemento di divisione, ma come un elemento di unione”. I rappresentanti delle cinque Regioni hanno condiviso una visione comune rispetto al prossimo periodo di programmazione della politica regionale europea 2014-2020, sottolineando il valore strategico della cooperazione territoriale europea, nell’ambito della quale le Regioni transfrontaliere dovranno essere protagoniste di un futuro economico più solido. Sono stati molti gli argomenti trattati, dalle politiche per la montagna, ai trasporti, ai fondi strutturali, alla necessità di attivare strumenti europei per lo sviluppo di turismo e cultura. Spetterà al Comitato di pilotaggio dell’Euroregione realizzare un documento che rappresenti la posizione comune relativamente alla nuova politica regionale europea e predisporre un testo politico unitario e di forte coesione in vista del prossimo incontro di San Gallo.  
   
   
RIAVVIATI I LAVORI DELL’EUROREGIONE ALPI MEDITERRANEO  
 
Aosta, 12 aprile 2012 - Il Presidente Augusto Rollandin, il Presidente della Regione Piemonte e dell’Euroregione Alpi Mediterraneo Roberto Cota, il Vice Presidente della Regione Provence-alpes-côte d´Azur e Presidente del Comitato Massif des Alpes Françaises Joël Giraud, il primo Vice Presidente della Commissione Europa, relazioni e solidarietà internazionali della Regione Rhône-alpeschristian Dupessey e l’Assessore al turismo della Liguria Angelo Berlangieri hanno partecipato ieri mattina a Torino, nella sede della Regione Piemonte, ad un incontro per porre le basi del rilancio dell’attività dell’Euroregione Alpi Mediterraneo. I rappresentanti delle cinque Regioni hanno lavorato alla stesura della bozza di un documento comune sulla posizione da adottare nell’ambito della nuova programmazione europea di sviluppo regionale 2014-2020, documento nel quale, ha evidenziato il Presidente Rollandin “come Valle d’Aosta abbiamo chiesto che gli indirizzi della futura politica di coesione sappiamo tenere nella giusta considerazione la montagna, le sue peculiarità e le priorità per il suo sviluppo. Abbiamo ribadito la necessità di sottolineare nelle sedi comunitarie le particolarità di questo territorio, la cui crescita può essere assicurata solo attraverso politiche mirate.” Il documento sarà presentato a Bruxelles prima dell’estate. I presenti hanno poi concordato di elaborare un orientamento comune anche nel quadro della strategia macroregionale alpina, per la quale è previsto un incontro dei rappresentanti delle realtà territoriali dell’arco alpino il prossimo giugno a San Gallo. “Sempre nell’ottica di dare concretezza all’Euroregione” nel corso dell’incontro di questa mattina il Presidente Rollandin ha anche sollecitato “di riavviare il progetto del Gect, il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale, quale strumento giuridico funzionale a promuovere sia la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale sia le istanze di comune interesse presso le Istituzioni europee, e di aggiornare il Protocollo d’intesa che era stato firmato dai Presidenti delle cinque Regioni a Bard, il 18 luglio 2007.” Per quanto concerne invece l’esame dell’avanzamento dei 5 gruppi tematici, Rollandin ha illustrato il lavoro realizzato dal gruppo Educazione e formazione, di cui è capofila la Valle d’Aosta e nel cui ambitoè stato messo in atto il progetto strategico Peef - Pole d’excellence éducation et formation, nel Programma Alcotra 2007-2013, che si concluderà nell’ottobre di quest’anno. Nel quadro dell’iniziativa sono stati realizzati scambi di classe e partenariati scolastici, i percorsi bilingui Esabac per il conseguimento del doppio diploma franco-italiano così come attività di formazione per insegnanti, di valorizzazione delle eccellenze e scambi di buone pratiche. Il confronto sui temi della cooperazione transfrontaliera è proseguito nel pomeriggio con la seconda edizione dei Colloque franco-italien, che ha voluto fare il punto sulle opportunità di uno sviluppo integrato e di una “strategia di rete” fra i territori dell’Euroregione in tema di programmazione europea e politiche comunitarie. L’incontro si è aperto con i saluti del nuovo Ambasciatore di Francia in Italia Alain Le Roy,del Segretario generale di Unioncamere Piemonte Paolo Bertolino, del Presidente della Camera di commercio di Torino Alessandro Barberis e del Presidente delle Camere di commercio Alpmed Asbl Jean Paul Mauduy. Sul tema Il punto di vista della politica sono poi intervenuti i rappresentanti politici delle cinque Regioni presenti all’incontro dell’Euroregione, tra i quali il Presidente Rollandin, che ha sottolineato come “in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo è indispensabile lavorare in rete e in sinergia con altri territori, per favorirne la crescita e lo sviluppo”. Il seminario è poi proseguito con la presentazione del Secondo rapporto sugli scambi transfrontalieri nei territori dell’Alpmed, realizzato da Unioncamere Piemonte, e con la tavola rotonda La nuova programmazione europea 2014-2020: le sfide transfrontaliere, che ha raccolto la testimonianza di esperti italiani ed europei che, a diverso titolo, si occupano di programmazione dei fondi europei di sviluppo regionale. Le conclusioni dei lavori sono state tracciate dalla Console Generale di Francia a Torino e Genova Véronique Vouland-aneini.  
   
   
COLLOQUE FRANCO-ITALIEN SULLE RELAZIONI ECONOMICHE TRANSFRONTALIERE PROGETTARE INSIEME IN EUROPA  
 
Torino, 12 aprile 2012 - Ieri , presso il Centro Congressi Torino Incontra, si è tenuta la seconda edizione dei “Colloque franco-italien”, promossa dal Consolato Generale di Francia a Torino e Genova, dalla Camera di commercio di Torino e da Unioncamere Piemonte, dedicata alle opportunità di uno sviluppo integrato e di una “strategia di rete” fra le regioni geograficamente localizzate nell’ambito territoriale dell’Alpmed in tema di programmazione europea e politiche comunitarie, soprattutto nell’ambito della nuova programmazione di sviluppo regionale 2014-2020 (Feder). L’incontro, realizzato in collaborazione con l’Euroregione Alpmed, La Stampa e Erai (Entreprise Rhône-alpes International), si è aperto con i saluti del nuovo Ambasciatore di Francia in Italia Alain Le Roy, del Segretario generale di Unioncamere Piemonte Paolo Bertolino, del Presidente della Camera di commercio di Torino Alessandro Barberis, e del Presidente delle Camere di commercio Alpmed Asbl Jean Paul Mauduy. Sono poi intervenuti sul tema “Il punto di vista della politica” Roberto Cota, Presidente della Regione Piemonte e Presidente dell’Euroregione Alpi Mediterraneo; Joël Giraud, Vice Presidente della Regione Provence-alpes-côte d´Azur e Presidente del Comitato Massif des Alpes Françaises; Augusto Rollandin, Presidente della Regione Valle d’Aosta; Christian Dupessey, Primo vice-presidente della Commissione Europa, Relazioni e solidarietà internazionali per la Regione Rhône-alpes; e Angelo Berlangieri, Assessore al Turismo della Regione Liguria. Sarah Bovini, dell’Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte, ha presentato la sintesi della ricerca “Secondo rapporto sugli scambi transfrontalieri nei territori dell’Alpmed”. È seguita la tavola rotonda “La nuova programmazione europea 2014-2020: le sfide transfrontaliere”, moderata dal giornalista Marco Alfieri, che ha dato spazio alla testimonianza di esperti italiani ed europei che, a diverso titolo, si occupano di programmazione dei fondi europei di sviluppo regionale. Hanno partecipato alla tavola rotonda: Sabina De Luca, Capo Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico; Nicolas Evrard, Segretario generale dell’associazione europea dei rappresentanti della montagna, membro del comitato permanente della Convenzione alpina; e Cristina Cuscunà, Responsabile promozione e comunicazione Mesap - Polo piemontese della meccatronica. Ha concluso l’incontro la Console Generale di Francia a Torino e Genova Véronique Vouland-aneini. Alain Le Roy, Ambasciatore di Francia in Italia, ha sottolineato nel suo intervento di apertura: “Nous partageons la conviction que pour surmonter la crise que nous traversons, nous devons actionner tous les leviers en faveur de la croissance et de la compétitivité. Parmi eux, celui des projets transfrontaliers, qui s’inscrivent pleinement dans l’objectif poursuivi par l’Union européenne d’un développement de la coopération territoriale entre Etats membres, est fondamental. A nous, forts des enseignements que nous livre ce précieux rapport des Chambres de commerce, d’imaginer ensemble comment nous pouvons proposer à l’échelon européen des projets communs à nos régions et ainsi mettre nos idées au service de leur développement économique et social. “Nello scenario economico internazionale, la competizione si sta spostando dalle imprese ai territori: non è più sufficiente, quindi, essere competitivi e garantire servizi e prodotti innovativi e di qualità, ma occorre mettere in comune le eccellenze e affrontare alcune politiche in forma coordinata e sinergica, soprattutto quelle che fanno capo alla nuova programmazione europea - ha fatto sapere Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Il sistema delle Camere di commercio, che ha da sempre nel proprio Dna la caratteristica e la volontà di fare ‘rete’, deve quindi portare avanti il suo impegno a favore di progetti di collaborazione strategica con le vicine regioni francesi, nella consapevolezza che un territorio competitivo crea i presupposti per attrarre le migliori imprese e le migliori risorse umane, innescando un circuito virtuoso per il territorio stesso”. “La Francia si conferma uno dei principali partner commerciali dell’Italia e del Piemonte. La nostra regione, in particolare, realizza da sola il 13% delle esportazioni nazionali verso Parigi – ha commentato Alessandro Barberis, Presidente della Camera di commercio di Torino -. Nonostante gli orizzonti per l’internazionalizzazione si facciano sempre più ampi guardando anche ad altri continenti, la regione dell’Alpmed, che per il sistema camerale annovera anche Corsica e Sardegna, si presenta a livello mondiale come un vero e proprio motore economico: 550 miliardi di euro di Pil e una capacità di esportazione pari a 106 miliardi di euro annui. Di fronte però a un’economia europea ancora fragile, mentre l’Europa è alla ricerca di un pensiero politico comune che vada oltre gli aspetti monetari e finanziari, credo con convinzione che oggi le regioni dell’Alpmed possano dare il loro contributo anche cooperando e impegnandosi a lavorare insieme su temi, politiche e obiettivi condivisi”. I territori italiani di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Sardegna e quelli francesi di Rhône-alpes Provence-alpes-côte d’Azur e Corsica condividono, oltre alla vicinanza geografica, anche una storia e una cultura comune. Se venisse considerato congiuntamente, questo territorio rappresenterebbe una forte realtà economica e sociale a livello europeo, con i suoi 19milioni di abitanti, circa 2 milioni di unità locali e un Pil pari a 525 miliardi di euro, assimilabile a quello di interi Stati come i Paesi Bassi o la Turchia. Si tratta di un territorio che possiede una straordinaria varietà di eccellenze nel campo industriale, in quello agroalimentare e nella ricettività turistica, e che ha impostato il proprio modello di sviluppo su una forte proiezione internazionale, sulla qualità di prodotti e servizi e della ricerca innovativa. Il rapporto “Colloque franco-italien”, il secondo sugli scambi transfrontalieri tra i territori dell’Alpmed, si pone l’obiettivo di esaminare le relazioni economiche tra le regioni italiane e francesi collocate in questa macroregione: un compito non facile dal punto di vista metodologico, sia per la mancanza di statistiche ufficiali sugli scambi interregionali che per l’eterogeneità delle fonti dei due Paesi. L’interscambio commerciale - Il punto di partenza del rapporto è rappresentato dall’analisi dell’interscambio commerciale; proprio in questo caso, per mancanza di fonti statistiche, non è stato possibile analizzare direttamente il flusso di merci fra le regioni italiane e quelle francesi dell’Alpmed in quanto le fonti ufficiali utilizzate offrono un’asimmetria statistica non superabile. Si è quindi analizzato l’import-export delle regioni italiane dell’Alpmed verso la Francia nel suo complesso e il corrispondente flusso dalle regioni francesi verso l’Italia nel suo complesso. Nel 2011 le quattro regioni italiane dell’Alpmed (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Sardegna) hanno esportato merci verso la Francia per 6,8 miliardi di euro, con una crescita del 12% circa rispetto al 2010. Nello stesso periodo, le esportazioni di merci delle tre regioni francesi (Rhône-alpes, Provence-alpes-côte d’Azur, Corsica) verso l’Italia hanno raggiunto gli 8,4 miliardi di euro, realizzando un incremento del 23% rispetto all’anno precedente. I prodotti maggiormente richiesti dal mercato francese sono quelli dell’automotive e della meccanica, mentre sostanze e prodotti chimici, metalli e prodotti in metallo sono le merci che l’Italia richiede in maggior misura alle due regioni francesi dell’Alpmed. L’innovazione e le relazioni tra i poli di innovazione e i pôles de competitivité - Gli investimenti nel settore della ricerca e dell’innovazione sono fondamentali per potenziare la crescita del sistema imprenditoriale locale, in una macroarea importante come quella dell’Alpmed. Gli indicatori di input tecnologico, come la spesa e gli addetti alla ricerca, misurano lo sforzo innovativo di un territorio. Nel 2009 le spese destinate alla R&s nei territori analizzati hanno superato i 10,4 miliardi di euro, pari al 4,4% della somma complessivamente stanziata per R&s dai 27 Paesi dell’Unione europea. Tali investimenti incidono per il 2,0% sul Pil generato dai territori dell’Alpmed, in linea con quanto registrato nell’Ue27, dove la spesa in R&s ha rappresentato l’1,9% del Pil totale. La capacità innovativa di un territorio si misura anche attraverso i legami e le attività di collaborazione esistenti tra gli attori attivi nei settori innovativi. A tal fine sono state approfondite le relazioni esistenti tra i poli d’innovazione presenti nella macroregione, sottoponendo ai poli piemontesi, liguri e valdostani un questionario volto ad indagare i legami correnti e passati con i “pôles de compétitivité“ e i cluster francesi delle regioni Rhône-alpes, Provence-alpes-côte d’Azur e Corsica. Oltre la metà dei poli d’innovazione indagati hanno attualmente in corso collaborazioni con i pôles de competitivité delle regioni d’Oltralpe dell’Alpmed. Ad oggi si possono contare dieci progetti attivati, che coinvolgono nel complesso tredici attori, di cui sette instaurati con i cluster tecnologici del Rhône-alpes, due con la regione del Provence-alpes-côte d’Azur e uno con la regione della Corsica. La maggioranza delle collaborazioni si sviluppa all’interno del programma europeo Interreg Alcotra, è stata attivata tra il 2011 e il 2012 e prevede di concludersi nel biennio 2013-2014. Circa un terzo delle collaborazioni sviluppa temi inerenti ricerca e sviluppo nella sua più ampia accezione, e un altro 30% dei progetti si occupa di ricerca sui nuovi materiali e di scienze della vita. I poli italiani hanno, inoltre, dichiarato di aver instaurato e concluso quattro progetti con i partner d’oltralpe, di cui due con la regione del Rhône-alpes e due con quella del Provence-alpes Côte d’Azur. Quanto alle future collaborazioni, tre dei poli indagati prevedono di attivare altrettante nuove progettualità coinvolgendo in tutte le relazioni i cluster e i pôles de competitivité del Rhône-alpes e, in un caso, pôles de competitivité della regione Provence-alpes-côte d’Azur. L’internazionalizzazione accademica - In un’ottica di ampliamento degli orizzonti culturali e formativi del tessuto universitario, i rapporti di scambio e collaborazione interdisciplinare, nonché internazionale, tra le Università sono sempre più all’ordine del giorno. In particolare, nel caso di territori storicamente e culturalmente affini quali sono le regioni transfrontaliere dell’Alpmed, tali scambi svolgono un ruolo fondamentale sia per l’arricchimento della carriera universitaria e delle opportunià lavorative degli studenti che vi partecipano, sia per gli stessi istituti universitari di provenienza e di ricezione, sia per il tessuto locale che accoglie gli studenti stranieri. Sono ben 24 gli accordi fra istituzioni accademiche universitarie dell’Alpmed volti ad istituire lauree transnazionali, con una forte concentrazione fra Torino, Grenoble e Lione. Gli studenti francesi iscritti negli otto Atenei delle regioni italiane dell’Alpmed sono complessivamente quasi 200, lo 0,1% degli iscritti totali e il 2,3% degli iscritti stranieri. Si tratta di una quota abbastanza limitata ed inferiore a quella degli italiani presenti nei dieci Atenei del Rhône-alpes (760 iscritti, lo 0,5% degli iscritti totali e il 3,3% degli iscritti stranieri).  
   
   
PATTO: PRESIDENTE ABRUZZO, INTESA SU PRIORITA´ PER MINISTRO BARCA  
 
Pescara, 12 aprile 2012 - Masterplan, contratti di sviluppo, accordi di programma per le aree di crisi, tra le quali la Valle Peligna e Val Vibrata, accordo sulle infrastrutture per definire una centralità dell´Abruzzo sulla direttrice Est-ovest, ruolo dell´Abruzzo nella nuova programmazione 2014-2020 tra le regioni terremotate affinché rientrino nelle provvidenze del cratere sono alcune delle priorità che il Patto per lo sviluppo discuterà con il Ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, nell´incontro già fissato per il 17 aprile, presumibilmente a Pescara. Sui punti c´è stato l´accordo di tutti i componenti il Patto che, stamattina, nella sede del Consiglio regionale a Pescara, alla presenza del Presidente dell´Esecutivo e degli Assessori al Lavoro, all´Agricoltura e al Turismo, hanno convenuto di ripartire dal documento presentato il 21 settembre dello scorso anno all´allora Governo in carica, ma revisionato anche alla luce del finanziamento dei Fas e dei risultati della spesa dei fonti strutturali che il Comitato di sorveglianza he definito in linea con le previsioni. "Siamo intenzionati a chiedere al Governo le risorse che ci spettano - ha spiegato il Presidente. Il nostro problema non è certo l´assenza di strategia, invito tutti a leggere i nostri documenti di programmazione, ma la carenza di risorse che consentono o meno di realizzare i nostri obiettivi di sviluppo". Per il Presidente è "coerente e legittimo chiedere al Governo i fondi previsti dalle procedure di compartecipazione sui nove contratti di sviluppo, o per finanziarie gli accordi di programma e le intese, in particolare per le gravi difficoltà di alcune aree della nostra regione. Diversamente si costringono le Regioni a dover fare scelte drammatiche, avvalendosi esclusivamente delle proprie risorse". Secondo il Presidente, l´incontro al quale due gruppi di lavoro all´interno del Patto stanno lavorando per approntare il documento "è un fatto di estrema importanza, anche nella prospettiva di aprire con il Governo un confronto spedito e continuativo per lo sviluppo dell´Abruzzo. Mi pare che tutti si sia consci del fatto, anche dopo il riuscito vertice già avuto con il Governo lo scorso anno, che il Patto rappresenti uno strumento utile per dare autorevolezza e credibilità alle richieste che proponiamo". Un approccio ulteriormente facilitato "al risanamento dei conti sanitari e dalla reale possibilità che l´Abruzzo possa essere la prima regione italiana ad ipotizzare un taglio delle tasse", ha ribadito il Presidente. Nel corso dell´incontro, è stato anche affrontato il problema del credito e si è deciso di programmare una sessione straordinaria del Patto per la giornata del 4 maggio, con l´Abi e tutto il sistema creditizio. "Credo sia arrivato il momento di attenuare il fenomeno del credit crunch - ha avvertito il Presidente. Il sistema economico non sostenuto inevitabilmente si riverbera sul sistema bancario stesso. Nell´incontro del 4 maggio vogliamo che si faccia chiarezza sui ruoli e su quello che gli Istituti di credito possono realmente fare per sostenere le imprese abruzzesi, anche nell´intento di riallacciare la filiera locale, attraverso gli accordi nazionali".  
   
   
REFERENDUM, CAPPELLACCI: "POLITICA SIA PROTAGONISTA DEL CAMBIAMENTO"  
 
Cagliari, 12 Aprile 2012 - "La politica deve trovare la forza di essere promotrice del cambiamento". Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in merito ai dieci quesiti referendari sui quali i cittadini sardi saranno chiamati a pronunciarsi il 6 maggio. "La consultazione di maggio - ha aggiunto il Governatore - può e deve essere un’occasione di stimolo al dibattito su temi rispetto ai quali nella nostra società si registra una forte e crescente sensibilità e sui quali il migliore impulso può giungere da un voto popolare". Cappellacci si sofferma in particolare sulla questione relativa alle Province: "Appare evidente - ha osservato - la necessità di un nuovo assetto dell’amministrazione del territorio che metta in primo piano il ruolo dei Comuni e dei sindaci: il punto di riferimento del cittadino, vero e proprio cardine della democrazia". "L’amministrazione regionale - ha concluso il capo dell’Esecutivo regionale - sta predisponendo un’azione di informazione e di sensibilizzazione al voto perché è fondamentale che i sardi partecipino ai processi democratici e siano protagonisti del proprio destino anche attraverso lo strumento del referendum".  
   
   
ELEZIONI AMMINISTRATIVE: CAPPELLACCI RICHIESTA INCONTRO URGENTE CON MINISTRO CANCELLIERI  
 
Cagliari, 12 Aprile 2012 - La richiesta di "un incontro urgentissimo per affrontare il problema e scongiurare l´evenienza negativa di non poter assicurare un diritto costituzionalmente garantito" è il testo del telegramma che il presidente della regione, Ugo Cappellacci, ha inviato al Ministro dell´Interno Anna Maria Cancellieri. Il presidente della Regione evidenzia le "le forti preoccupazioni che emergono in questi giorni nei territori e nelle istituzioni sarde per il rischio di grave pregiudizio per la partecipazione democratica dei cittadini sardi in occasione delle prossime consultazioni amministrative, per il venir meno del sostenimento degli oneri finanziari e gestionali a carico dello Stato".  
   
   
FEDERALISMO: OGGI TAVOLO TECNICO TRA REGIONE SICILIA E GOVERNO NAZIONALE  
 
Palermo, 12 aprile 2012 - "L´incontro di domani a Roma del Tavolo tecnico con il Governo su autonomia finanziaria e bilancio, convocato su richiesta della Regione Siciliana, servira´ a valutare gli effetti delle due recenti sentenze della Corte Costituzionale che confermano quanto abbiamo piu´ volte ribadito sulle prerogative regionali ed aprono nuove opportunita´ per la Regione, anche per la definizione della manovra finanziaria. Da un canto e´ stato riconfermato con chiarezza dalla Corte che il percorso da perseguire per l´applicazione in Sicilia delle norme sul federalismo, in particolare quello fiscale e municipale, passa dal negoziato tra le parti e definito in sede di Commissione paritetica Stato-regione Siciliana. Per altro verso le due sentenze hanno offerto una chiara interpretazione sulla spettanza alla Regione siciliana del gettito dei tributi riscossi sul proprio territorio e sulla necessita´ di negoziare la perequazione infrastrutturale. Come abbiamo anticipato nei giorni scorsi, i principi riportati nelle due sentenze aprono nuove prospettive sulle quali l´assessorato per l´Economia ha prodotto due memorie agli uffici dello Stato che saranno oggetto della discussione nel Tavolo tecnico in programma domani alle ore 15". Lo ha dichiarato ieri l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao.  
   
   
LINGUE MINORITARIE: ÌFVG SI CANDIDA PER L´AGENZIA EUROPEA  
 
Udine, 12 aprile 2012 - Il Friuli Venezia Giulia si candida ad ospitare l´Agenzia europea per le Lingue minoritarie. La sede potrebbe essere Villa Manin di Passariano. L´annuncio è stato dato dall´assessore regionale alla Cultura, Elio De Anna, in occasione della presentazione, ieri ad Udine, dell´indagine sulle comunità linguistiche del Friuli Venezia Giulia, una ricerca redatta nel 2009, raccolta in una pubblicazione finanziata dalla Regione e realizzata dalla Società filologia friulana e dallo Slori (Istituto sloveno di Ricerche, di Trieste). La proposta di De Anna si basa sulla particolare condizione del Friuli Venezia Giulia, unica realtà europea nella quale si parlano quattro lingue diverse, e sulla quale si fonda lo statuto della specialità regionale: come infatti ha ricordato l´assessore, la specialità del Friuli Venezia Giulia consiste nella realtà multilingue, che per l´evoluzione dei tempi e delle dinamiche sociali sta divenendo anche multiculturale. Due concetti, il multilinguismo e il multiculturalismo, che per De Anna non vanno e non possono essere confusi. Non solo, ma il Friuli Venezia Giulia, nonostante la realtà multilinguistica che lo contraddistingue, non ha nel frattempo perso l´identità linguistica, che ha saputo resistere nei secoli al passaggio e alle invasioni di genti diverse. Oggi, in regione, circa 600 mila persone si esprimono in lingua friulana, 120 mila persone in lingua slovena, 25/30 mila persone in lingua tedesca, mentre 199 Comuni su 219 rientrano nella delimitazione territoriale per almeno una delle tre comunità linguistiche minoritarie. Una realtà che è pari a circa l´80 per cento del territorio e della popolazione del Friuli Venezia Giulia. La presentazione del volume inerente l´indagine, che ha considerato il parere di 3.000 residenti nelle zone a prevalente e precisa vocazione linguistica (friulanofoni, slavofoni, germanofoni), ha il significato, per De Anna, di segnare una tappa essenziale verso la chiusura degli Stati generali delle Lingue minoritarie. Come ha rilevato l´assessore, è stata accolta la proposta avanzata alle Autonomie locali per ospitare una Giornata della parlata in lingua tedesca, che si svolgerà a Sauris; per quanto riguarda la parlata in lingua slovena, sono state indicate tre località. De Anna ha quindi invitato le associazioni a presentare le candidature per la Giornata della lingua friulana. Nel corso della presentazione, condotta da Giuseppe Napoli, vicedirettore regionale e direttore del servizio Corregionali all´estero e Lingue minoritarie, Lorenzo Pelizzo, presidente della Società filologica friulana, ha evidenziato lo spessore della ricerca che ha coinvolto un elevato numero di cittadini, mentre, Devan Jagodic, direttore dello Slori, si è soffermato sull´eterogeneità della realtà regionale sotto il profilo linguistico e sulla non diffusa conoscenza da parte dei cittadini della consistenza e delle caratteristiche delle diverse lingue minoritarie del Friuli Venezia Giulia. I contenuti della ricerca sono quindi stati illustrati dal linguista Emidio Susic. Per redigere l´indagine sono stati sentiti 2.150 cittadini residenti in otto aree di parlata friulana: di Udine, Pordenone, Gorizia, del Friuli centrale, del Friuli orientale, del Friuli occidentale, della Carnia; 750 cittadini residenti nell´area slavofona: di Trieste, Gorizia, delle aree triestina, goriziana ed udinese; 100 cittadini residenti nell´area germanofona (Val Canale, Sauris, Timau). Dall´indagine emerge, secondo il relatore, che la gran parte degli intervistati ritiene che la lingua friulana debba essere insegnata nelle scuole. Nell´area friulanofona, per il 40 per cento degli intervistati la lingua madre, la prima appresa e parlata, è il friulano, o meglio una varietà del friulano; il 10 per cento ha appreso sia l´italiano che il friulano; il 33 per cento degli intervistati ha dichiarato che la lingua materna è l´italiano. Per l´area slavofona, il 31 per cento ha dichiarato che la lingua madre è lo sloveno; il 4 per cento di avere appreso e parlato per prime sia lo sloveno che l´italiano; il 45 per cento che è l´italiano. Gli intervistati dell´area germanofona per il 41 per cento hanno indicato l´italiano come lingua madre; il 27 per cento il tedesco; il 5 per cento il tedesco e l´italiano. All´incontro sono infine intervenuti Lorenzo Zanon, presidente dell´Agenzia regionale per la Lingua friulana, Michele Coren, componente della Commissione regionale consultiva per la Minoranza di lingua slovena, Alfredo Sandrini, componente della Commissione regionale per le Minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia, presenti anche il console della Repubblica Slovena in Italia, Bojana Cipot, ed il consigliere regionale Igor Gabrovez.  
   
   
BOLZANO: COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO, 1,7 MILIONI PER IL PROGRAMMA 2012  
 
Bolzano, 12 aprile 2012 - Sono tre i pilastri della cooperazione allo sviluppo della Provincia di Bolzano: la promozione di progetti propri, il sostegno a progetti di organizzazioni no-profit, e la sensibilizzazione della popolazione locale. In questa direzione si muove anche il programma 2012, approvato il 10 aprile dalla Giunta provinciale che ha stanziato 1,7 milioni di euro. "Gli 1,7 milioni di euro che mettiamo a disposizione per il 2012 - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - verranno investiti in parte nelle attività di sensibilizzazione da portare avanti sul territorio altoatesino, e in parte per sostenere i progetti di cooperazione allo sviluppo in tutto il mondo, con particolare attenzione all´Africa, che vengono gestiti direttamente dalla Provincia oppure da organizzazioni di volontariato". Per quanto riguarda la sensibilizzazione della popolazione locale, sono stati presentati 24 progetti per una spesa totale di 946mila euro, ma alla luce della pressi ormai consolidata seconda la quale i finanziamenti non devono superare il 15% delle risorse a disposizione sul bilancio provinciale, la commissione di valutazione ha approvato 13 progetti per un totale di poco inferiore ai 221mila euro. Le iniziative saranno orientate alle tematiche della pace, delle donne e della globalizzazione. Sono state 85, invece, le proposte di progetto presentate da organizzazioni di volontariato nel settore della cooperazione allo sviluppo. "La commissione sarà chiamata a valutare tutti i dettagli - ha spiegato Durnwalder - ci aspettiamo una decisione nel giro di due-tre mesi". Per quanto riguarda, infine, i progetti direttamente promossi dalla Provincia, la linea scelta è quella di puntare sulle iniziative indicate e co-finanziate da organizzazioni come la Fao e l´Unione Europea. Gli interventi altoatesini, in ogni caso, si concentreranno per il 2012 in Uganda e Burkina Faso: per entrambi i paesi sono stati istituiti dei tavoli tecnici con il compito di pianificare e coordinare al meglio i diversi interventi e le diverse attività.  
   
   
CALABRIA -REVISIONE NORME UE SU AIUTI DI STATO: CONSULTAZIONE PUBBLICA  
 
Catanzaro, 12 aprile 2012 - Il Desk Enterprise Europe Network di Unioncamere Calabria, nell’ambito del proprio ruolo di canale di dialogo fra imprenditori/cittadini/organizzazioni/consumatori e Istituzioni dell’Unione Europea sulle future politiche ed iniziative europee nonché sulla formazione della legislazione comunitaria, promuove la Consultazione pubblica sulla revisione delle norme dell´Unione europea in materia di aiuti di Stato a finalità regionale. In deroga al divieto generale di concedere aiuti di stato, il Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea (“Tfeu”) prevede, all´articolo 107, paragrafo 3, lettere a) o c), che gli aiuti di Stato destinati a promuovere lo sviluppo regionale, possono, a talune condizioni, considerarsi compatibili con il mercato interno. I criteri di compatibilità che tali aiuti devono soddisfare sono stabiliti dalla Commissione europea e figurano in diversi testi: - gli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale 2007-2013 (“Rag”), che fissano le disposizioni in base alle quali possono essere considerati compatibili con il mercato interno gli aiuti di Stato notificati destinati a favorire lo sviluppo economico di determinate zone svantaggiate all´interno dell´Unione europea; - la Comunicazione della Commissione relativa ai criteri per una valutazione dettagliata degli aiuti regionali destinati ai grandi progetti di investimento (“Idac”); - le pertinenti disposizioni del Regolamento (Ce) n. 800/2008, del 6 agosto 2008, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato (regolamento generale di esenzione per categoria - “Gber”) il quale fissa, tra l´altro, le condizioni alle quali gli aiuti di Stato a finalità regionale sono considerati compatibili con il mercato interno senza necessità di notifica preventiva alla Commissione. I “Rag” e il “Gber” scadranno il 31 dicembre 2013. La Commissione esaminerà l´esito della consultazione prima di decidere entro che limiti è necessario apportare modifiche alla normativa in vigore e presentare, se opportuno, una proposta di modifica. Il termine ultimo per inviare i contributi alla consultazione è il 26 aprile 2012. Per i documenti di riferimento e per partecipare alla Consultazione è possibile rivolgersi al Desk Enterprise Europe Network di Unioncamere Calabria tel. 096851481 fax 096853491 e-mail: p.Benedetto@unioncamere-calabria.it    
   
   
SCUOLA UMBRA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA, LUNEDÌ 16 APRILE CORSO SU LOTTA A INFILTRAZIONI MAFIOSE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
Perugia, 12 aprile 2012 - Ruolo e competenze di amministratori e dirigenti nella lotta alle infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione: è questo il tema che sarà approfondito lunedì 16 aprile a Villa Umbria (località Pila, Perugia) nella giornata organizzata dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, in collaborazione con l´Anci (Associazione nazionale Comuni) Umbria, alla quale interverrà l´assessore regionale a Politiche abitative e Lavori pubblici Stefano Vinti. I lavori saranno aperti alle ore 9 da Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola umbra di amministrazione pubblica, e da Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia e presidente dell´Anci Umbria. Fausto Cardella, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Terni, farà il punto sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Umbria che sarà poi analizzato, nello specifico della legislatura umbra sulla trasparenza e legalità degli appalti, dall´assessore Stefano Vinti. L´azione di prevenzione degli Enti locali sarà affrontata da Pierpaolo Romani, direttore di "Avviso Pubblico". Francesco Forgione, giornalista, già deputato e Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, chiuderà la giornata confrontando la dimensione penale e la dimensione sociale della lotta alla mafia e alla corruzione.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: SUL FINANZIAMENTO DELL´AUTONOMIA NO A MODIFICHE UNILATERALI  
 
Bolzano, 12 aprile 2012 - Nessuna comunicazione è giunta da Roma riguardo ad una possibile modifica del sistema di finanziamento dell´autonomia con la conseguente riduzione del gettito fiscale per la Provincia di Bolzano: "Ma una cosa deve essere chiara: simili modifiche non possono essere decise unilatermanete, serve l´intesa Stato-provincia", ha ribadito il 10 aprile il presidente Luis Durnwalder al termine della seduta della Giunta provinciale. Negli ultimi giorni è circolata una voce secondo cui il governo Monti starebbe valutando l´intenzione di tagliare il gettito delle imposte per la Provincia di Bolzano dall´attuale 90% al 60%. Si tratta, come noto, della quota di imposte riscosse in Alto Adige e che resta sul territorio. "Non abbiamo avuto alcuna comunicazione in merito a una simile ipotesi", ha commentato il presidente Durnwalder dopo la seduta di Giunta, chiarendo che nell´eventualità di una tale decisione la Provincia saprà difendersi con tutti i mezzi previsti dallo Statuto e dalle norme di legge. Il regolamento del finanziamento dell´autonomia non è fissato con legge costituzionale, ma richiede pur sempre un iter legislativo particolare e rafforzativo. Lo Statuto prevede infatti l´istituto giuridico dell´intesa tra lo Stato e la Provincia sulla modifica in materia di finanze, "come del resto avvenuto con la stipula dell´Accordo di Milano nel 2009", ha ricordato Durnwalder. Contro un´eventuale violazione dello Statuto da parte dello Stato la Provincia presenterebbe ricorso alla Corte costituzionale. Riguardo alla quota di gettito prodotto in Alto Adige e che resta sul territorio, il Presidente ha ricordato che la Provincia è chiamata a gestire direttamente molte competenze e costi di cui invece in altre Regioni si fa carico lo Stato.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE, MINORANZE: CONCESSI DALLA GIUNTA FINANZIAMENTI A COMUNI, ENTI E ASSOCIAZIONI  
 
 Trento, 12 aprile 2012 - Promuovere e valorizzare le lingue minoritarie attraverso il coinvolgimento delle popolazioni interessate e consolidare le specifiche identità culturali, rafforzando nelle minoranze la consapevolezza del proprio senso di appartenenza. Sono gli obiettivi a cui la Regione si ispira intervenendo a sostegno delle iniziative di tutela e promozione delle minoranze linguistiche. Nella seduta di oggi, la Giunta regionale, ha approvato la concessione di finanziamenti ad enti, istituti e associazioni che realizzano progetti per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche regionali, come primo stralcio 2012. Per i soggetti che operano in provincia di Trento sono stati stanziati 479.700 euro, mentre per i soggetti che operano in provincia di Bolzano, l’importo stanziato è di 93.200 euro. Complessivamente sono 45 le iniziative finanziate. Sempre nell’ambito delle politiche a sostegno delle minoranze la Giunta ha stanziato 117.700 euro per il finanziamento a comuni, enti, istituti e associazioni che svolgono iniziative sovra provinciali, in campo culturale e di comunicazione, per la tutela della minoranza linguistica ladina.  
   
   
È NATO IL "PROGETTO DI RETE", CHE PREVEDE LA COLLABORAZIONE TRA I PIANI GIOVANI DEL TRENTINO  
 
Trento, 12 aprile 2012 - Nella riunione del 5 aprile la Giunta provinciale, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, ha dato il via libera ai Progetti di Rete, una nuova tipologia di progetti volta a stimolare la collaborazione fra Piani Giovani di Zona e di Ambito. I Progetti di rete sono infatti promossi con l´obiettivo di sviluppare azioni sovraterritoriali e/o trasversali agli ambiti e per stimolare la collaborazione della Comunità coinvolta. Rappresentano quindi uno sviluppo delle attività promosse dalle Politiche Giovanili che, da un’ottica locale e ristretta al singolo Piano di Zona, potranno allargare i propri orizzonti a un’ottica di rete e di partecipazione tra i vari Piani. Fra i criteri oggi approvati figura la necessità che la rete nata da questa nuova forma di collaborazione comprenda più Piani Giovani di Zona o di Ambito che non facciano riferimento allo stesso Comune. Il Progetto di Rete inoltre non dovrà sviluppare e non dovrà coincidere con uno dei progetti presentanti nei Piano Operativo Giovani (Pog) dell’anno di riferimento dai Piani Giovani che aderiscono alla rete. La domanda di finanziamento del Progetto di rete potrà essere presentata dell’ente capofila del Piano responsabile del progetto almeno venti giorni prima dell’inizio della realizzazione delle attività previste. I Piani Giovani di Zona potranno delegare la responsabilità gestionale del Progetto di Rete alla Comunità di riferimento, purché tutti i Piani di zona aderenti alla rete rientrino nel territorio della Comunità stessa. Nella riunione la Giunta ha approvato anche i criteri per la realizzazione di Progetti non prevedibili. Il Progetto non prevedibile consiste in un’azione progettuale che non sia non programmabile da parte del Tavolo al momento della definizione del Piano Operativo Giovani dell’anno di riferimento e che non sia rinviabile all’anno successivo. Il carattere di “imprevedibilità” di questo tipo di progetto dovrà essere supportata dagli atti del Tavolo del confronto e della proposta. Per la realizzazione dei Progetti di rete per l’anno 2012 sono stati destinati 150.000,00 euro, mentre per l’attuazione dei Progetti non prevedibili sono stati destinati complessivamente 55.000,00 euro, nello specifico 50.000 euro per i 32 Piani Giovani di Zona e 5.000,00 euro per i tre Piani Giovani d’Ambito. Entrambe le due tipologie di progetto dovranno essere attivate e ultimate entro il 2012, con un proroga massima di tre mesi.  
   
   
COWORKING, VENDOLA: DENTRO LA FIERA DEL LEVANTE UN PEZZO DI MONDO NUOVO  
 
Bari, 12 aprile 2012 - “Sono molto contento di questo bando. Per noi, da un certo punto di vista si tratta di un azzardo che contiene molti azzardi: una riflessione sulla difficoltà di localizzare luoghi produttivi per le giovani imprese; una possibilità di connessione tra esperienze produttive di giovani e un luogo che può diventare un osservatorio su quello che potremmo fare sempre di più e sempre meglio”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando questa mattina, insieme all’Assessore alle Politiche Giovanili Nicola Fratoianni, al Presidente della Fiera del Levante Gianfranco Viesti e al Direttore Generale della Provincia di Bari Onofrio Padovano il bando di gara per la selezione di imprese giovanili operanti nel campo della creatività e dell’innovazione, che intendano utilizzare spazi del quartiere fieristico per localizzare la propria attività economica. “Normalmente – ha spiegato Vendola – le politiche giovanili vengono percepite come pura dissipazione di risorse pubbliche, come costruzione di eventi superficiali, o coccole giovanilistiche. Noi, in questi anni, abbiamo fatto la differenza misurandoci con un’idea complessa di costruzione di forme d’investimento sul talento giovanile; e man mano che queste politiche sono cresciute noi le abbiamo osservate per vedere quali nuove filiere produttive potevamo mettere in campo. Ci siamo relazionati criticamente per capire come migliorarle e come poter fare delle politiche giovanili un pezzo non di “politica della domenica”, ma il punto di emersione delle intenzioni generali, dell’idea di sviluppo e dell’idea di futuro. Attraverso i giovani abbiamo messo in campo un processo di innovazione culturale permanente del nostro territorio”. “La Fiera del Levante – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – è un luogo che ha vissuto in questi anni in una oggettiva ambiguità di collocazione e di destino. Oggi aprendo la strada a insediamenti di coworking legati ad attività fortemente innovative introduciamo dentro la Fiera, che immaginiamo sempre più come una smart city, un pezzo di mondo nuovo”. Secondo Vendola, “la Fiera smette di essere monoculturale, ossia il solo luogo della Campionaria e con questo bando si apre concretamente ad una vita nuova, intrecciando percorsi differenti”. Il bando scaturisce dal Protocollo d’Intesa sottoscritto nell’agosto 2011 da Regione Puglia, Arti e Fiera del Levante, finalizzato ad intraprendere azioni comuni per la promozione dell’imprenditorialità giovanile e la rivitalizzazione del quartiere fieristico attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare sottoutilizzato della Fiera. Tre i padiglioni da destinare a questo scopo (n.120, n. 123 e n. 177) che saranno affidati in locazione con un canone minimo, per un periodo di 6 anni rinnovabili. “L’obiettivo di questo bando – ha commentato l’Assessore Fratoianni – è fare sistema, mettere insieme le energie per conseguire un risultato che consideriamo molto importante: da un lato, la rivitalizzazione del quartiere fieristico e la sua rigenerazione urbana; dall’altro, quello che per noi è prioritario, consolidare i risultati che le nostre politiche hanno prodotto in questi anni. Sono risultati molto importanti che ci dicono che quando si investe sul talento, sull’innovazione e sulla creatività giovanile si produce una grande fioritura di possibilità”. Secondo Fratoianni “proviamo a costruire, in questo modo, le possibilità perché queste esperienze imprenditoriali si consolidino e incontrino meno ostacoli. Offrire dei luoghi nei quali installare la propria attività significa costruire questa condizione positiva”. Si tratta, per il Presidente della Fiera del Levante Gianfranco Viesti di veri e propri “giovani capitani coraggiosi, che in anni terribili, di crisi drammatica, decidono di aprire nuove attività imprenditoriali. A questi ragazzi va data una piattaforma di sostegno intelligente”. Http://www.regione.puglia.it/web/files/agierrenet/disciplinare_di_gara.pdf    
   
   
BOLZANO: PROLUNGATI SINO AL 31 MARZO 2013 GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Bolzano, 12 aprile 2012 - L’assessore Roberto Bizzo unitamente ai rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali locali e delle organizzazioni sindacali ha siglato l’accordo per la terza proroga degli ammortizzatori sociali sino al 31 marzo 2013. È stato sottoscritto dall’assessore provinciale al lavoro, Roberto Bizzo, dai rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali (Assoimprenditori, Associazione degli albergatori e pubblici esercenti, Unione agricoltori sudtirolesi, Apa/lvh, Cna/shv, Unione commercio, turismo e servizi, Agci, Confcooperative, Legacoopbund, Federazione cooperative Raiffeisen, Confesercenti, Confprofessioni Südtirol-alto Adige), delle organizzazioni sindacali dei lavoratori (Asgb, Cgil/agb, Cisl/sgb, Uil/sgk), l’accordo per la terza proroga sino al 31 marzo 2013 dell’accordo quadro sugli ammortizzatori sociali. La proroga prevede, tra l’altro, che dal 1° gennaio 2012 l’iscrizione nelle liste di mobilità in deroga è nuovamente possibile. La durata massima dell’indennità di mobilità in deroga è pari a 12 mesi e non può essere concessa al termine del periodo di fruizione della mobilità ordinaria. La cassa integrazione guadagni in deroga viene concessa alle aziende che, a causa del contesto economico caratterizzato da una crisi a livello internazionale, si trovano in condizioni di difficoltà oggettivamente dimostrabili relative all’intero settore o all’intero mercato in cui opera l’azienda richiedente. Il trattamento non può essere concesso per difficoltà riconducibili alla situazione individuale dell’azienda o alla sua strategia imprenditoriale. L’istanza di cassa integrazione in deroga viene prorogata unicamente per le aziende che, in caso di effettivo godimento di più di 160 ore di cassa integrazione in deroga riferite a ciascun dipendente, allegano la relativa dichiarazione della struttura di formazione oppure una dichiarazione sostitutiva relativa all’assolvimento dell’obbligo di frequenza di attività formative. Il finanziamento delle misure contro la crisi e gli ammortizzatori sociali è per il 40% a carico della Provincia ed i resto viene erogato da parte dello Stato. Sinora sono stati impiegati per l’introduzione di queste misure circa 5 milioni di euro.  
   
   
“L’USURA E GLI ALTRI REATI AL TEMPO DELLA CRISI”, OGGI CONVEGNO A PERUGIA  
 
Perugia, 12 aprile 2012 - "L´usura e gli altri reati al tempo della crisi": è questo il tema del convegno organizzato dalla Fondazione Umbria contro l´usura, in collaborazione con la sezione di Perugia dell´Aiga (Associazione italiana giovani avvocati, che si avvale del patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Perugia e si tiene oggi  giovedì 12 aprile (dalle ore 9.30 alle 19) nella Sala dei Notari a Perugia. La prima parte dei lavori prevede le relazioni del presidente della Fondazione Umbria contro l´usura Alberto Bellocchi, l´assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi, il presidente di "Sos Impresa" Lino Busà, don Marcello Cozzi dell´Ufficio di presidenza di "Libera", il segretario regionale della Cgil Umbria Mario Bravi. La sessione è coordinata dalla vicepresidente della Fondazione Umbria contro l´usura Lucia Baldoni. Nella seconda sessione, dalle ore 15, sono previsti gli interventi del procuratore della Repubblica di Perugia Giacomo Fumu, del procuratore della Repubblica di Terni Fausto Cardella, del procuratore della Repubblica di Forlì Sergio Sottani, l´avvocato Francesco Falcinelli e l´avvocato Marco Angelini, docente all´Università di Perugia. La conclusione dei lavori, coordinati dall´avvocato Ermes Farinazzo, presidente della sezione Aiga di Perugia, è prevista per le 19.  
   
   
DOPO LA CAROVANA I CAMPI ANTIMAFIA: UN ALTRO MODO PER TENERE I RIFLETTORI ACCESI  
 
Firenze, 12 aprile 2012 - C’è chi è stato a Corleone e Canicattì, terre delle mafia in Sicilia, a coltivare viti e pomodori dormendo nell’appartamento che fu del boss Provenzano e nella casa dei Riina. Altri hanno trascorso una settimana o quindici giorni a Pentedattilo, borgo abbandonato in provincia di Reggio Calabria, due chilometri di tornanti sopra il mare azzurrissimo di Melito Porto Salvo, nei campi strappati alla potente ‘ndrangheta. E poi altri ancora in Puglia e Campania, sulle terre della Sacra corona unita e della camorra. Sono i ragazzi toscani, a centinaia, che ogni anno partecipano ai campi di lavoro organizzati da Arci e Cgil assieme a Libera e la Regione. A loro, ai ragazzi dei campi dell’anno scorso e al loro lavoro, è dedicata una mostra che accompagnerà la carovana. Un’esperienza quasi unica in Italia, che anche la prossima estate sarà riproposta. I primi campi apriranno a Corleone il 28 aprile, il paese siciliano che sorge in mezzo al nulla (o quasi), patria di santi, boss mafiosi ma anche eroi come Placido Rizzotto. E le partenze proseguiranno fin quasi alla fine di ottobre. Ci saranno campi e laboratori in Sicilia (a Corleone, Canicattì e Catania), in Calabria (a Melito Porto San Salvo e Riace), in Puglia (a Torchiarolo e Bari) e in Campania (a Parete). Laboratori sulla legalità saranno organizzati pure in Toscana (a Carrara, Cecina, Serravalle pistoiese e Sant’anna di Stazzema), in Lombardia (Colico) e in Liguria (Ventimiglia). I campi sono venticinque in tutto per il 2012 e dieci i laboratori. I posti a disposizione sfiorano il migliaio e sono poco meno di quattrocento in Sicilia, una cinquantina in Calabria, altri 140 in Puglia e 60 in Campania, altri duecento in Toscana, Lombardia e Liguria. Sono tanti, ogni anno crescono ma quasi non bastano a coprire ogni volta le richieste; e già questo la dice lunga sul successo di un’iniziativa che non ha neppure troppo bisogno della pubblicità per promuoversi: basta a volte il solo tam tam dei ragazzi. Quest’anno una particolare attenzione sarà dedicata anche agli stili di vita e alla sostenibilità ambientale, a cominciare dai prodotti a chilometri zero nei menu di ogni giorno e i piatti in ceramica e i bicchieri di vetro sulla tavola. Ragazzi di culture ed età diverse - Ma chi partecipa ogni anno ai campi di lavoro? Sono giovani tra 16 e 30 anni, ragazzi ma soprattutto ragazze, e provengono da quasi tutta la Toscana. All’inizio erano soprattutto universitari, oggi studenti delle scuole superiori. Quest’anno tra i primi iscritti la maggior parte sono adolescenti di 16 e 17 anni, il 76 per cento ragazze. Giovani di mondi e culture diverse, a volte già impegnati nel volontariato ma anche alla prima esperienza. Ragazzi che fanno attività nelle case del popolo e nelle parrocchie oppure con gli scout dell’Agesci. Ragazzi che pagano volentieri dieci euro al giorno per ‘sporcarsi’ le mani di terra e coltivare anticorpi contro la criminalità e l’illegalità. Ragazzi che per una settimana o quindici giorni volentieri prestano le loro braccia per dissodare i campi e dunque offrono un aiuto concreto con manodopera che si aggiunge a quella dei lavoratori delle cooperative del posto, che sui terreni strappati alle mafie lavorano tutto l’anno. Ragazzi che vogliono capire, che al mattino lavorano nei campi e la sera fanno magari animazione. Ragazzi che con il loro impegno permettono di tenere un riflettore sempre acceso e rompere l’isolamento di una terra su cui, a volte con fatica, si sta riaffacciando la speranza. La mattina nei campi, la sera a fare animazione - Coltivano pomodori e peperoni, melanzane e zucchine, uva e alberi da frutto, a seconda del posto. Ogni campo ha la sua vocazione. Negli occhi a fine giornata, lo sa bene chi c’è stato, si legge la stanchezza fisica, ma anche tanta soddisfazione. Ci si alza la mattina presto: ore ed ore con la schiena curva, a strappare erbacce, riempire cassette o ad accudire le piante. Nel primo pomeriggio ci si riposa. Poi iniziano gli incontri o le visite ai luoghi della memoria, dove molti che si sono opposti alle mafie sono morti. Per poi la sera fare animazione nei paesi che li ospitano.  
   
   
SONO 61 I BENI CONFISCATI ALLA MAFIA IN TOSCANA: NEL 2010 ERANO 50  
 
Firenze, 12 aprile 2012 - Sono 12.064 i beni confiscati alla mafia in tutta Italia. Il conto è aggiornato al 1 marzo e 61 di questi sono in Toscana: una regione che non è terra di mafia, diceva Caponnetto, ma dove la mafia c’è. Magari meno che altrove, ma c’è. Lo confermano le parole, appena dieci giorni fa, del sostituto procuratore della Dda di Firenze Ettore Squillace. “In Toscana non sono operativi organi stabili delle mafie, ma ci sono segnali da non sottovalutare” ha detto intervenendo alla presentazione del rapporto di Sos Impresa sulla criminalità. I sessantuno beni confiscati in Toscana sono uno spia: anche se possono sembrare pochi rispetto ai 5.242 siciliani, i 1819 della Campania, i 1699 della Calabria, i 1044 della Puglia, i 1031 della Lombardia e i 576 del Lazio. Proprio all’interno di alcuni di questi beni, ma anche nei luoghi del caporalato che è un’altra piaga da combattere e denunciare (anche in Toscana), farà tappa la carovana internazionale antimafie organizzata anche quest’anno da Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Uil, Legambiente, Banca Etica, Ligue, Flare e Da sud. Gli immobili confiscati in Toscana alla criminalità organizzata erano 50 nel 2010: in due anni sono cresciuti di undici, un quinto contro meno di un decimo in tutta Italia. Tolta Grosseto, nessuna provincia fa eccezione. La maggior parte si trova a Pistoia (14) e Firenze (13). Seguono Massa-carrara (8), Lucca (7), Arezzo (6), Prato e Siena (5 entrambi), Pisa (2) e Livorno (1). In Toscana mafia e criminalità organizzata hanno riciclato soldi sporchi acquistando alberghi, tra questi l’ex hotel Paradiso a Montecatini alto, ma anche negozi, locali notturni ed aziende, oppure prestando denaro ad usura o gestendo bische clandestine. Tra i beni toscani confiscati c’è la tenuta di Suvignano, centinaia di ettari destinati a produzioni pregiate e attività venatorie, ma anche case coloniche, fabbricati e due ville per ospitare turisti nel cuore della campagna senese. Si trova nel comune di Monteroni d’Arbia e fino a qualche anno fa era il più grande bene sequestrato alla mafia in tutto il centro e nord Italia.  
   
   
SECONDO IL WALL STREET JOURNAL, TRA I PROFILI DELLE MAMME DI TUTTI I PAESI E DI TUTTI I CONTINENTI LE MAMME ITALIANE SONO LE MIGLIORI.  
 
Lecce, 12 aprile 2012 - Mamma, solo per te la mia canzone vola… recitava Beniamino Gigli e poi milioni di italiani in una vecchia, melodiosa canzone in onore della mamma, ma di tutte le mamme italiane, le mamme migliori al mondo. Ma non è solo una canzone o l’opinione e l’orgoglio degli italiani a confermare e rafforzare l’idea che le madri italiane siano le migliori, ma un’analisi disinteressata apparsa su un importante articolo dello scrittore Joe Queenan che ha fatto il giro del mondo, pubblicato niente meno che sul Wall Street Journal, prestigioso quotidiano americano di economia e finanza. Va precisato, per non essere fuorvianti, che il risultato cui è giunto lo scrittore non rappresenta un semplice parere di chi l’ha scritto, ma nasce dall’analisi e dall’incrocio dei profili delle mamme di tutti i Paesi e di tutti i continenti, elaborati da psicologi e pedagogisti che hanno studiato le caratteristiche delle mamme dei propri paesi d’appartenenza. Per arrivare al risultato, e forzando un po’ la mano con le generalizzazioni e forse anche con credenze diffuse, si parte dalle mamme cinesi, definite non a caso mamme “tigri” perché i loro figli sono sottoposti sin da tenere età ad una rigorosa disciplina e nella inflessibilità, sino ad essere legati alla sedia, se non hanno voglia di studiare. Poi le mamme francesi, che appaiono più flessibili e che non ossessionano i loro figli con le ansie e i timori, ma ci tengono all’alimentazione vietando ai propri figli, a ragione, di mangiare a tutte le ore, ma non sembrano disposte a mettere da parte la loro femminilità. Altre caratteristiche fondamentali, delle donne d’oltralpe è l’insegnamento delle buone maniere e a cavarsela da soli. In poche parole, pensano più ad educare i figli all’autonomia che a garantire loro affetto e protezione. Ed ancora le mamme gallesi, ben più distaccate e avare di complimenti e di affettuosità, in perfetto stile militare. Per tornare in Asia, sino alla remota Mongolia, qui le mamme sono particolari, perché vivono lontane dai mariti per lunghi periodi, ed i loro figli trattati con affetto e con dolcezza, ma soprattutto vivono in gruppo sin da piccoli. In sostanza, fanno quello che vogliono, in maniera pacifica e rassegnata, senza spinte. Altre mamme da segnalare, perché non basterebbero pagine e pagine per riportarne i profili da tutto il mondo, sono quelle delle isole Fiji, le quali sono solite affidare i loro figli alla natura e al paradisiaco mondo che li circonda, dove i bimbi fanno vivono indisturbati a fare quello che desiderano anche perché non corrono pericoli di sorta. Non si tratta di un vero e proprio disinteresse ad educare, ma di una sorta di agnosticismo educativo. I figli, per così dire, crescono senza sapere esattamente cosa devono diventare, senza ordini né regole. Ma è dal confronto dei profili delle mamme, che lo scrittore americano emette la sua bella sentenza: “Le mamme migliori sono senz’altro le italiane: amano tantissimo i figli, li trattano con modi affettuosi, li riempiono di coccole, si occupano di loro, sono protettive ma non soffocanti. Per questo i bambini quando crescono diventano veri e propri pilastri della società. E poi le italiane sanno anche cucinare benissimo, regalando amore anche attraverso deliziosi piatti”. L’articolo in questione, come si diceva, pare abbia fatto il giro del mondo, ma le critiche più dure pare ed ingenerose sull’esito dell’indagine pare siano giunte proprio dagli italiani, se autorevoli psicologi italiani avrebbero sostenuto che il giornale americano si sarebbe limitato a rendere omaggio ad un’immagine di mamma che non c’è più: chioccia, iperprotettiva, disposta a stare ore ai fornelli per accontentare ogni desiderio dei suoi figli. Ma si tratterebbe di un’immagine sbiadita che riguarda il passato, mentre il presente sarebbe generalmente più triste se si pensa che le italiane di oggi siano superimpegnate e divise tra lavoro e famiglia, e delegano sempre più spesso ad altri, a nonni e baby-sitter, molti dei loro compiti. Forse questa è la dura realtà, che dovrebbe far riflettere le mamme italiane di oggi, ma anche chi è al governo perché chi è nelle istituzioni, per Giovanni D’agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, dovrebbe garantire tutte le tutele possibili per le madri lavoratrici per non cancellare per sempre quella bella immagine della mamma italiana ancora viva nei nostri ricordi e tutt’ora riconosciuta nel resto del mondo.  
   
   
"QUANDO UNA MADRE UCCIDE" INCONTRI SU MATERNITY BLUES PER ROMPERE IL SILENZIO E LA SOLITUDINE DELLE NEO MAMME  
 
Milano, 12 aprile 2012 - Intervita Onlus sceglie ancora una volta il cinema come linguaggio privilegiato per sostenere i diritti delle donne e appoggia il progetto ideato dal regista di Maternity Blues, Fabrizio Cattani: “Quando una madre Uccide”, ciclo di incontri itineranti sulla Sindrome Blues (Depressione Post Partum). A Milano appuntamento martedì 24 aprile ore 16.30 alla Mediateca Santa Teresa. Maternity Blues di Fabrizio Cattani, presentato al Festival di Venezia e in anteprima lo scorso novembre durante la rassegna cinematografica di Intervita Onlus Siamo Pari. La Parola alle Donne, esce ufficialmente nelle sale cinematografiche italiane il 27 aprile distribuito da Fandango distribuzione. Il film tratta con delicatezza e senza morbosità il tema della depressione post partum, raccontando le vicende di quattro donne diverse tra loro, ma legate da una colpa comune: l’infanticidio. All’interno di un ospedale psichiatrico giudiziario, trascorrono il loro tempo espiando una condanna che è soprattutto interiore: il senso di colpa per un gesto che ha vanificato le loro esistenze. Dalla convivenza forzata, che a sua volta genera la sofferenza di leggere la propria colpa in quella dell’altra, germogliano amicizie, spezzate confessioni, un conforto mai pienamente consolatorio ma che fa apparire queste donne come colpevoli innocenti. Parallelamente all’uscita del film si svolge il ciclo di incontri dal titolo “Quando una madre uccide” che da nord a sud punteranno i riflettori su un tema scomodo e troppo spesso taciuto: la depressione post partum. Obiettivo del progetto è infatti spezzare la gabbia di solitudine che intrappola tante, troppe, neo-mamme dopo il parto. Il progetto “Quando una madre uccide” ideato da Fabrizio Cattani con l’appoggio di Intervita Onlus è realizzato grazie alla collaborazione con Faso Film, nota casa di produzione cinematografica e televisiva di Roma attiva dal 1975, Ipotesi Cinema, scuola di cinema nata nel 1982 per opera di Ermanno Olmi, diventata poi Produzione Cinematografica e da Sism - Segretariato Italiano Studenti Medicina. Si parte a Genova sabato 21 aprile, fino a sabato 7 maggio a Palermo. Relatori prestigiosi si passeranno simbolicamente il microfono in questo viaggio da nord a sud in Italia. A Milano martedì 24 aprile insieme a Fabrizio Cattani, regista di Maternity Blues e ideatore del progetto, interverranno il Daniela Bernacchi, Direttore Generale di Intervita Onlus, Antonino Calogero Direttore Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, che segue diversi casi di madri che hanno commesso infanticidio e che ha dato la propria consulenza per la realizzazione del film, la psicologa Cristina Maggioni e Grazia Verasani autrice del libro From Medea da cui è tratto il film. A scandire il ritmo dell’incontro la giornalista Marina Cappa di Vanity Fair. Una selezione degli scatti della mostra fotografica “Baby Blues” di Guia Besana ci accompagnerà nel nostro viaggio alla ricerca della comprensione attraverso le città italiane. Con il successo dell’anteprima di Maternity Blues durante la Rassegna cinematografica di Intervita Onlus si è concretizzata la collaborazione tra l’associazione e il regista Fabrizio Cattani, perché un diritto delle donne è anche di poter vivere serenamente la propria maternità. Intervita Onlus opera nel Sud del Mondo e da anni è al fianco delle donne e dei loro diritti anche grazie alla campagna di sensibilizzazione Siamo Pari! nata a 30 anni dalla Convenzione Onu sull´Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione delle Donne per promuovere la Parità di Genere. “Parità di genere” come volontà di promuovere e tutelare i diritti delle donne, ma anche lotta alla violenza domestica e allo sfruttamento sessuale: sono questi i temi su cui Intervita ha deciso di concentrare il proprio impegno. Milano Martedì 24 Aprile Ore 16.30 Mediateca Santa Teresa, Via della Moscova, 28 Intervengono: Fabrizio Cattani, regista Maternity Blues; Daniela Bernacchi, Direttore Generale Intervita Onlus; Dott.sa Cristina Maggioni, Psicologa; Dott. Antonino Calogero, Dir. Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere; Grazia Verasani, autrice di “From Medea”; Modera: Marina Cappa - Vanity Fair. Il 70% delle donne, nei giorni immediatamente successivi al parto, manifestano sintomi leggeri di depressione, un mix di malinconia e ansia definiti in inglese Blues Sindrome (anche conosciuta come Maternity Blues). Alcune ricerche imputano l’apparizione della “depressione post-partum”a cambiamenti ormonali nella donna, in particolare alla riduzione del livello degli estrogeni e del progesterone. In realtà ci sono molti altri fattori che concorrono alla comparsa di questo disturbo: si tratta di aspetti psicologici, come il cambiamento di ruolo della donna in ambito sociale, il timore per le sue imminenti responsabilità e per il proprio aspetto fisico. La sintomatologia della depressione post- partum si può manifestare in forma lieve e scomparire nel giro di pochi giorni, ma il disturbo può diventare progressivamente più grave fino alla psicosi puerperale con sintomi anche duraturi e conseguenze, nei casi più gravi, davvero drammatiche: l’infanticidio. Ciò che sembra accomunare le donne che uccidono i propri figli è il contesto di solitudine in cui vivono, che può derivare dal degrado sociale, da violenze subite durante l’infanzia, dal fatto che il loro malessere psichico non venga adeguatamente accolto o dall’affrontare una gravidanza in totale solitudine. È proprio la sensazione di isolamento percepita dalle neo-mamme che può condurre a un circolo vizioso insostenibile e portare ad un gesto estremo nei confronti del figlio. Tacere l’esistenza della sindrome Maternity Blues alimenta il circolo vizioso di sensi di colpa, solitudine e isolamento che molte neo-madri provano dopo il parto. Per spezzare il circolo del silenzio è stato pensato il ciclo di incontri: “Quando una madre uccide” Prossimi Appuntamenti Quando una madre uccide: Giovedì 26 Aprile – Firenze - cinema odeon – Piazza Strozzi; Sabato 28 Aprile -Bologna - Teatro del Navile; Lunedì 30 Aprile - Napoli – Università degli Studi; Giovedì 3 Maggio - Catania - King Cinema Via A. De Curtis 14; Lunedì 7 Maggio - Palermo - Sala Magna di Palazzo Steri – P.za Marina, 61; Incontri “Quando una madre uccide”. Www.intervita.it    
   
   
ETÀ DELL´ORO: SOCIAL NETWORK PER BAMBINI E ANZIANI  
 
Milano, 12 aprile 2012 - Un social network con cui far dialogare anziani e bambini ma anche un contenitore attivo che racchiuda la memoria delle vecchie generazioni per renderla fruibile alle nuove. Una chat con cui i ragazzi delle scuole possano dialogare con gli ospiti delle Rsa oltre a laboratori teatrali per un coinvolgimento attivo fra scuole e case di riposo nelle province di Milano, Varese e Pavia. Questi i contenuti principali del progetto ´Età dell´Oro´, partito in via sperimentale nella bergamasca nel 2011 e presentato a Palazzo Pirelli dall´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e solidarietà sociale, Giulio Boscagli. Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, l´organizzatore del progetto, Oreste Castagna, l´assessore regionale al Territorio e Urbanistica, Daniele Belotti e il consigliere regionale, Roberto Pedretti. La Conciliazione - "Mi piace molto il nome di questo progetto - ha detto Boscagli - che, con il termine oro, ricorda il tesoro, la storia, la risorsa fondamentale che sono i nostri anziani. Una splendida iniziativa intergenerazionale resa possibile grazie al contributo concreto di aziende private che realizzano un programma di conciliazione. In Lombardia sono oltre 900.000 le persone con più di 75 anni e ogni anno aumentano di circa 30.000 unità. Nella nostra regione, abbiamo 650 Rsa con oltre 60.000 anziani; una risorsa importante che, anche grazie a progetti come questo, può essere di aiuto alle fasce più giovani della popolazione". Il Progetto - L´iniziativa prevede che i bambini delle scuole primarie incontrino gli anziani ospitati nelle Rsa, svolgendo insieme diverse attività, tra cui spettacoli teatrali, la realizzazione di video box e laboratori pittorici. Questo permette lo scambio di esperienze all´insegna del passaggio generazionale attraverso il sapere, la crescita reciproca, l´esplorazione continua e attiva che, partendo da una base teatrale-pedagogica porterà i partecipanti ad un sistema relazionale fatto di nuovi media: reti, trasmissioni, piattaforme video e community. Attraverso il video box, sarà inoltre possibile raccogliere racconti, memorie e testimonianze che gli anziani lasceranno in dote ai bambini delle scuole primarie. Le Tappe - Gli organizzatori di ´Età dell´Oro´ hanno deciso di estendere il progetto, dopo la positiva esperienza realizzata all´interno della fondazione Cardinale Gusmini di Vertova (Bg) con l´istituto comprensivo di Vertova e quello di Sant´angela di Fiorano al Serio (Bg), ad altri istituti. In particolare, il 24 aprile, i ragazzi dell´istituto comprensivo Scialoia di Milano saranno alla Residenza Ippocrate nel capoluogo meneghino. Sempre a Milano, l´11 e 12 maggio, gli studenti dell´Istituto Comprensivo Vittorio Locchi saranno alla Fondazione Don Carlo Gnocchi in via Girola. Il 18 maggio toccherà a Varese: i ragazzi dell´Istituto Comprensivo Varese2 ´Pellico´ saranno negli spazi della Casa di riposo Maria Immacolata. Ancora da definire la tappa pavese di fine maggio quando gli studenti dell´Istituto comprensivo di Rivanazzano Terme (Pv), si recheranno nella Residenza Le Torri a Retorbido (Pv). La Community - Attraverso il link www.Etadelloro.it si accede ad una community web personalizzata che rende interattivo il rapporto tra famiglia, istituzioni, giovani, anziani. Un contenitore multimediale che raccoglie e rendere fruibile il materiale video, informa gli anziani su temi di interesse come alimentazione, stili di vita, strutture e modalità di accesso. La Nostra Memoria - "Un poeta africano - ha sottolineato Boscagli - diceva: ´quando muore un anziano è come se bruciasse una biblioteca´. Credo che il simbolo di questo progetto sia quello di andare oltre alla perdita del patrimonio, conservare tante piccole biblioteche che siano la memoria della nostra storia passata e ci facciano ricordare i nostri anziani, non come un fardello che è pesato negli ultimi anni, ma come un importante contributo che hanno dato nella loro vita alla società nella quale viviamo. Solo recependo questo, con l´ausilio di Asl e privati, possiamo ricreare un pezzo di socialità".  
   
   
SOCIETA’: I FIGLI DEI RICCHI SONO I PIU’ MALEDUCATI STUDIO POLO PSICODINAMICHE. MA PAOLA DE BENEDETTI SMENTISCE: “LA MALEDUCAZIONE È TRASVERSALE”  
 
Roma, 12 aprile 2012 – I figli dei ricchi italiani sono i più cafoni e maleducati. Lo dice uno studio condotto su un campione di 300 tra professionisti del servizio come camerieri, albergatori, commessi e tassisti italiani. Il giudizio è impietoso: il 68% del campione contattato per conto dell’agenzia formativa Polo Psicodinamiche di Prato boccia senza appello i figli di papà italiani under 25 che sono giudicati più maleducati, incivili e irrispettosi rispetto ai figli di famiglie meno abbienti e più modeste. Ma Paola Ferrari De Benedetti, madre di due figli, contrattacca: “La maleducazione è trasversale”. Ecco dunque che, nonostante tate acculturate, babysitter professionali, trainer educativi e scuole di educazione elitarie, i giovani cresciuti nella bambagia sono mediamente ritenuti arroganti (26%), pretenziosi (17%), spocchiosi (13%), supponenti (10%), calcolatori (9%) e addirittura incapaci di gesti di comprensione e umanità (8%). Come se non bastasse questo biglietto da visita, i figli di ricchi sono anche ritenuti sempre più tirchi e avari da ben il 36% degli intervistati, soprattutto per coloro che lavorano nella ristorazione di alto livello e nelle strutture alberghiere, per il 23% di loro non lasciano mai mance o, se lo fanno, si peritano di lasciare molto poco e solo a meno dell’8% riconoscono cifre superiori ai 30 euro; il 33% del campione ha risposto che la mancia media è ormai sui 5 euro, un 9% riceve solo resti e monete e per un 5% c´è chi arriva anche a lasciare addirittura… 10 centesimi! Quando poi devono spostarsi o viaggiare, le cose non vanno meglio se si ha a che fare con i viziati figli benestanti: danno del tu al personale di bordo (29%), parlano al telefono senza degnare il conducente (55%), maltrattano gli autisti (32%) e tassisti (nel 45% dei casi li accusano di frodare sulle corse preferendo percorsi allungati); nel 6% dei casi addirittura entrano in hotel lasciando la corsa da pagare. Come se non bastasse, nel 14% dei casi bestemmiano e dicono parolacce al conducente o rivolgendosi alle altre auto nel traffico. Anche nel divertimento e durante il tempo libero i giovani ricchi non si liberano della compagnia della loro maleducazione e arroganza. Un esempio eclatante sono i comportamenti in discoteca dove, a detta del 48% dei camerieri, non pagano la consumazione, bevono a dismisura e oltre gli orari consentiti (35%), vomitano e sporcano i bagni lasciandoli in stati pietosi (21%)e soprattutto urlano (il 18% di loro) e provocano baruffe o risse (nel 34% dei casi). Insomma, se dobbiamo giudicare la nostra alta borghesia dai comportamenti dei suoi rampolli, c´è da mettersi le mani nei capelli soprattutto perché questi “sfoggi” vengono fatti nei confronti di chi lavora e si presta a servirli. Il massimo della maleducazione, poi, viene raggiunto quando i rampolli sono in gruppo o in grande compagnia… Nel 67% dei casi, quando entrano in un locale in gruppo, mostrano arroganza e pretendono il miglior posto; nel 42% dei casi lanciano provocazioni o apprezzamenti pesanti al personale femminile, mentre nel 21% dei casi nei ristoranti fanno eccessivo rumore e lanciano oggetti o pezzi di cibo verso i tavoli contigui. Assolutamente contraria all’iconografia dei giovani ricchi e maleducati che emerge dallo studio è la giornalista Paola Ferrari De Benedetti, da sempre attenta alle problematiche di educazione dei giovanissimi e impegnata, tra le altre cose, in alcune iniziative anti-bullismo insieme alla pedagoga Giovanna Pini. La conduttrice de La Domenica Sportiva confuta con decisione i dati del sondaggio e smentisce che ci sia un legame diretto tra il ceto sociale delle famiglie e l’educazione dei figli, affermando che, “per quanto sia facile pensare che i ragazzi che hanno di più e hanno la vita più facile possano essere più prepotenti ed arroganti, la maleducazione arriva purtroppo da tutti gli strati sociali e dipende esclusivamente dall’educazione che i figli ricevono e dall’attenzione delle famiglie”. “I ragazzi sono ragazzi, indipendentemente dalle classificazioni sociali. Io, ad esempio – commenta ancora Paola Ferrari, che porta l’esempio dei suoi due figli adolescenti, Alessandro e Virginia – non accetto le parolacce e ho sempre insegnato loro che, nella vita, nulla è dovuto e tutto va conquistato”. “I comportamenti discutibili riscontrati nei ragazzi appartenenti a famiglie ricche –conclude infine lo psicologo e psicoterapeuta Ezio Benelli, direttore del Polo Psicodinamiche di Prato- prendono le mosse il più delle volte da una carenza affettiva che genera un’aggressività repressa. Quest’ultima, non potendo essere espressa contro chi ne è la causa, ovvero i genitori, che garantiscono loro il benessere, finisce inevitabilmente per riversarsi contro persone che in qualche modo questi ragazzi di buona famiglia sentono inferiori a loro. Si innesca sostanzialmente un meccanismo simile a quello di un vaso comunicante verso il basso. Non potendo prendersela con la famiglia, che reagirebbe sottraendo loro gli agi e i benefit cui sono abituati, danno noia piuttosto a immigrati, barboni ed extracomunitari. Le cronache, del resto, danno conto molto spesso di episodi del genere”.  
   
   
OSSERVATORIO PROFESSIONE DONNA: SI ALLE DOMENICHE APERTE. MA BISOGNA ORGANIZZARSI CON CONTRATTI SPECIALI  
 
 Padova, 12 aprile 2012 - E´ molto netto il giudizio dell´Osservatorio Professone Donna, che raccoglie imprenditrici e professioniste del nord est particolarmente attive nel dibattito economico, a proposito dei problemi che emergono in questi giorni di festa sulle aperture domenicali. Da un rapido test emerge che l´utilità delle aperture domenicali è unanime per il 100% delle intervistate, che le ritiene una opportunità in più per il consumatore (69%), e una liberalizzazione necessaria per la crescita economica (44%). Tuttavia per il 56% l´apertura domenicale è particolarmente rilevante per il carico di lavoro familiare della donna, e il 63% si dichiara d´accordo con le recenti proteste. Molto precise le soluzioni indicate da professioniste e imprenditrici dell´Osservatorio: fare contratti speciali per coprire i turni domenicali (81%), e aumentare sensibilmente gli incentivi per il lavoro domenicale (38%). Solo il 19% raccomanda di limitare le aperture a periodi particolarmente significativi per gli acquisti. Secondo l´Ing. Lisa Zanardo, che ha curato il test: "Nei commenti che accompagnano le risposte si sottolinea questa opportunità per i più giovani: i contratti speciali sono una piccola fonte di guadagno importante per chi studia, e aprono un contatto diretto con il mondo del lavoro. E parliamo di abitudini e strumenti che all’estero sono consolidati da molti anni."  
   
   
ADOZIONI. ASSESSORE VENETO SERVIZI SOCIALI FIRMA PROTOCOLLO CON ENTI AUTORIZZATI, ULLSS E, PER PRIMA VOLTA, CON SCUOLA E PUBBLICO TUTORE MINORI; DA 2000 A 2011 3476 ADOTTATI DI CUI 324 NEL 2011  
 
Venezia, 12 aprile 2012 - E’ stato firmato ieri a Venezia, palazzo Balbi, il protocollo d’intesa operativo 2012-2014 sulle adozioni nazionali e internazionali tra l’Assessore regionale ai servizi sociali, gli Enti Autorizzati, i Direttori generali delle Aziende Ullss e, per la prima volta, con il Pubblico Tutore dei Minori e l’Ufficio scolastico regionale. “Con la sottoscrizione di quest’atto – sottolinea l’Assessore – rafforziamo e riaggiorniamo gli obiettivi della rete e del sistema veneto adozioni già attivo da anni nel territorio regionale e tra i più validi d’Italia. Ricordo che dal 2000 al 2011 in Veneto sono stati adottati 3476 minori di cui 324 nel 2011. La collaborazione tra gli enti sottoscrittori, in particolare e per la prima volta con il mondo della scuola, permette di garantire accompagnamento e servizi di vicinanza alle famiglie e ai bambini adottivi, all’inizio del delicato percorso d’adozione, durante l’attesa e dopo l’ingresso del minore nella nuova famiglia”. L’esponente del Governo veneto ha sottolineato che “le adozioni sono un fenomeno, prima che giuridico, umano e dimostrano lo spirito di solidarietà e di genitorialità insito nelle persone. In Veneto in questi anni sono sempre tante le famiglie che aprono le porte della loro casa e del loro cuore all’accoglienza di un minore e l’adozione è sostenuta ed accompagnata dal sistema dei servizi socio sanitari insieme al privato sociale”. Per quanto riguarda la sottoscrizione del protocollo anche da parte del mondo della scuola, l’Assessore ha rilevato che “sul territorio in questi anni sono state attivate numerose progetti di formazione per gli insegnanti poiché per l’inserimento scolastico di un bambino adottato, in particolare se proveniente da un paese straniero, va attuata una capacità di comprensione e di accoglienza specifica”. Il nuovo protocollo nasce dal confronto e dalla riflessione tra i vari soggetti in particolare le equipe adozioni e gli enti autorizzati del privato sociale. Con l’occasione sono state presentate anche le Linee Guida sull’adozione nazionale ed internazionale in Veneto”, uno strumento di consultazione e di riferimento per tutti gli operatori del pubblico e del privato sociale. Alcuni Dati Sulle Adozioni Internazionali (Fonte: Cai) Dal 2000 Al 2011 In Veneto Sono Entrati 3476 Minori Con Una Percentuale Totale Rispetto All´italia Pari Al 9,6%. Nel 2011 Sono Entrati In Veneto 324 Minori In Leggera Diminuzione Rispetto Al 2010 (335). In Italia 4022. Paesi Di Provenienza: Armenia 5; Bielorussia 6; Bolivia 1; Brasile 17; Bulgaria 8; Burkina Faso 1; Cambogia 4; Cile 2; Cina 10; Colombia 47; Ecuador 3; Etiopia 47; Russia 81; Filippine 1; India 24; Kazakhstan 5; Lituania 4; Moldova 1; Nepal 4; Nigeria 1; Pakistan 1; Peru´ 10; Polonia 3; Repubblica Democratica Del Congo 5; Senegal 1; Sri Lanka 5; Togo 1; Ucraina 13; Ungheria 6; Vietnam 7.  
   
   
NAPOLI PER IL KOSOVO: IL COMUNE ORGANIZZA I CORPI CIVILI DI PACE SCAMBIO “ALLA PARI” CON LE ASSOCIAZIONI BALCANICHE PER CONDIVIDERE ESPERIENZE E PRATICHE. PRIMO PROGETTO DEL GENERE PROMOSSO DA UN ENTE LOCALE ITALIANO. IN AUTUNNO A NAPOLI FORMAZIONE PER AZIONI DI CONTRASTO ALLA VIOLENZA.  
 
Napoli, 12 aprile 2012 - Il progetto “Corpi Civili di Pace in Kosovo” del Comune di Napoli è, in Italia, la prima sperimentazione da parte di un’amministrazione locale, per la costruzione dei Corpi Civili di Pace. L’iniziativa vede la collaborazione di due associazioni italiane, Operatori di Pace – Campania Onlus e Ipri - Rete dei Corpi Civili di Pace e tre associazioni kosovare, Community Building di Mitrovica, Association for Peace of Kosovo e Kfos di Pristina. Il 3 aprile in sala giunta del Comune di Napoli, a Palazzo San Giacomo, è stato presentato il progetto con il sindaco Luigi de Magistris, la dottoressa Clara Degni e il presidente degli Operatori di Pace in Campania, Gian Marco Pisa. «Napoli deve continuare ad essere la capitale dei diritti umani – ha spiegato de Magistris – lo spirito di questa iniziativa non è mettere in primo piano la supponenza Occidentale, ma contaminarsi con esperienza diverse. Questa è Napoli, una città dalla brande identità che accoglie, protagonista nel Mediterraneo. Il Progetto “Corpi Civili di Pace” è un’esperienza concreta anche da raccontare a Napoli attraverso gli scambi culturali tra le associazioni». L’idea è realizzare scambi, gemellaggi e reti con le associazioni straniere, con la finalità di creare le condizioni di conoscenza e cooperazione che permettano il superamento dei conflitti legati all´integrazione degli immigrati dall´area (in particolare delle popolazioni rom). Scopo del progetto è la risoluzione dei conflitti sociali e culturali in Kosovo e la maturazione di opzioni di "pace positiva" e mutuo beneficio, finalizzati alla costituzione di un Corpo Civile di Pace locale, da impegnarsi per la prevenzione delle violenze post-belliche e sociali nell´area. Il progetto è stato elaborato e si sta sviluppando adottando metodi e contenuti della educazione non-formale, della educazione peer-to-peer e della ricerca-azione, orientata alla condivisione di concetti, metodologie e pratiche proprie dell´intervento strutturato dei civili disarmati in contesti di conflitto, con compiti di mitigazione della violenza e di prevenzione e di ricostruzione della comunicazione tra le parti. Il programma è diviso in due fasi, con la prima si è proceduto alla formazione di operatori italiani alle metodologie di ascolto e gestione dei conflitti etnici e con la seconda si è provveduto ad inviare l´equipe, così formata, in Kosovo, nei distretti di Mitrovica, Pec e Pristina, presso le associazioni locali partner con il compito di attivare meccanismi di facilitazione di contatto e rilevazione delle istanze di confronto con la cittadinanza locale, individuando ipotesi di riconciliazione non violenta coerenti con le condizioni sociali dell´area. Terminato il progetto, l´associazione Operatori di Pace – Campania onlus propone di trasferire l´esperienza acquisita in Kosovo sul territorio napoletano, in termini di metodologia operativa di ascolto dei bisogni e di gestione dei conflitti di comunità e contrasto alla violenza diffusa: i racconti dell´esperienza, i percorsi di formazione e le buone pratiche definite e sperimentate nella realizzazione del progetto saranno, poi, resi disponibili sui siti delle associazioni partner. Il progetto rappresenta una sperimentazione innovativa, nell´ambito delle politiche di città per la promozione della pace e per una nuova "Napoli capitale dei diritti umani", verso la costruzione di Corpi Civili di Pace, per un´azione civile, non armata e nonviolenta, di ripristino della fiducia nel post-conflitto e per la trasformazione costruttiva del conflitto in Kosovo. L´iniziativa assume particolare interesse, perché oltre a rivolgersi ad un´area (quella balcanica) verso la quale la Città di Napoli ha, negli anni, sviluppato particolare attenzione. Il Progetto è finanziato con delibera di Giunta Comunale della Città di Napoli (n. 1029 in data 20 Ottobre 2011) e dello sviluppo del coordinamento tra l´Associazione proponente “Operatori di Pace - Campania” Onlus e il servizio competente del Comune di Napoli (Servizio Educazione alla Pace e ai Diritti Umani diretto dalla dottoressa Clara Degni).