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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Maggio 2014
PARLAMENTO EUROPEO, GRUPPI POLITICI: RAPPRESENTARE I CITTADINI A LIVELLO EUROPEO  
 
Bruxelles, 29 maggio 2014 - Le elezioni si sono concluse e molti dei deputati eletti dovranno integrare - o formare - un gruppo politico transnazionale sulle basi delle affinità politiche. I gruppi politici hanno numerosi vantaggi, ma per essere riconosciuti come tali, devono rispettare alcuni parametri. I gruppi politici ufficiali formati al Parlamento europeo dovrebbero essere creati entro fine giugno, poco prima della prima sessione plenaria dell´1 luglio. Per essere riconosciuto un gruppo politico deve essere composto da almeno 25 deputati eletti in sette Stati membri (almeno un quarto di tutti i paesi). Quando un gruppo politico è costituito, il presidente del Pe deve essere informato del suo nome, la sua composizione e leadership. Ogni gruppo è responsabile della propria organizzazione interna approvando uno o più co-presidenti, un ufficio di presidenza e un segretariato. I gruppi politici giocano un ruolo fondamentale nella costruzione dell´agenda del Parlamento, scegliendo il Presidente, i vicepresidenti, i presidenti delle commissioni e i relatori, e anche il tempo di parola durante i dibattiti. Alcuni membri non appartengono a nessun gruppo politico, i non iscritti. Nel Parlamento uscentem ci sono sette gruppi politici che rappresentano più di 100 partiti dai 28 Stati membri.  
   
   
OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE UE BARROSO DOPO IL SUO INCONTRO CON IL PRIMO MINISTRO DELL´ESTONIA, TAAVI ROIVAS  
 
Bruxelles, 29 Maggio 2014 - Buone pomeriggio onorevoli e signori, Primo Ministro, E ´mio grande piacere darvi il benvenuto qui presso la Commissione europea. Il primo ministro Taavi Roivas ed io, abbiamo avuto un incontro molto buono e produttivo dove abbiamo discusso il panorama politico ed economico in Estonia e in Europa. Abbiamo scambiato opinioni sulla situazione della sicurezza in Europa orientale, che è una questione di grande preoccupazione per l´Estonia, e, in relazione a ciò, le questioni energetiche e la questione della sicurezza energetica. Abbiamo anche affrontato gli ultimi sviluppi relativi al. Vorrei iniziare con-dipendenza energetica e la sicurezza energetica, che è una questione chiave per l´Estonia. Dobbiamo intensificare i nostri sforzi per ridurre la dipendenza energetica, in particolare per i più vulnerabili degli Stati membri. Abbiamo promosso non-dipendenza energetica per lungo tempo. Nel 2009, otto Mar Baltico Stati membri hanno firmato un memorandum d´intesa sul Piano mercato energetico del Baltico. Così l´interconnessione del mercato energetico è stato fin dall´inizio una priorità molto importante nella Commissione. E ´stato il frutto di un lungo lavoro su iniziativa della Commissione europea di esaminare misure concrete per collegare la Lituania, Lettonia ed Estonia meglio più ampie reti energetiche europee. Così, Incoraggio vivamente l´Estonia a prendere ancora più ambiziosi passi verso l´efficienza energetica, in particolare nei settori dell´edilizia e dei trasporti. L´estonia ha anche ottenuto risultati notevolmente sulle fonti rinnovabili. In Europa, stiamo anche affrontando la sicurezza energetica attraverso il nostro approccio comune. La Commissione ha presentato oggi un sostanziale piano globale per la riduzione della dipendenza energetica dell´Unione europea in vista del Consiglio europeo di giugno: La strategia europea di sicurezza energetica sarà incentrata su 8 azioni chiave. E ´stata già presentata oggi, quindi non ho intenzione nei dettagli ora. Posso solo dirvi che andranno dalle azioni immediate volte ad aumentare la capacità dell´Ue di superare ogni grave interruzione dell´approvvigionamento, alle azioni a più lungo termine, e naturalmente alle azioni strutturali, come l´approfondimento del mercato interno, per avere un vera unione di energia, per avere interconnector, molte questioni specifiche, che troverete nella comunicazione che abbiamo appena pubblicato. Ciò che conta è che ridurre la nostra dipendenza energetica esterna e migliorare l´efficienza del nostro consumo di energia, salvaguardando così la competitività e dell´economia europea. Questo è ciò che possiamo fare all´interno dei nostri confini. Ma dobbiamo anche prendere in considerazione fattori esterni. La situazione in Ucraina e le tensioni con la Russia possono avere conseguenze di vasta portata sul settore energetico dell´Ue e sulla sicurezza energetica dell´Ue. Questo è il motivo per cui sosteniamo con forza l´Estonia in lotta per l´indipendenza energetica e la piena integrazione nel sistema energetico interno dell´Ue e mercato dell´energia. Allo stesso tempo, non dobbiamo trascurare il dialogo con la Russia. Ho scritto al presidente Putin il 17 aprile e il 21 maggio, per quanto riguarda le consultazioni con la Russia e l´Ucraina sulla sicurezza dell´approvvigionamento di gas e di transito. Sono fiducioso che, se c´è buona volontà, non ci può essere un accordo tra Russia e Ucraina sulla materia di energia, che è ovviamente molto importante per la credibilità della Russia come paese fornitore, per l´Ucraina come paese di transito, e anche molto importante per noi come clienti. Oggi abbiamo anche discusso gli sviluppi in Ucraina e le nostre ampie relazioni con la Russia. Io non vado nei dettagli ora, avete sembrare dichiarazione di ieri, ha approvato all´unanimità dal Consiglio europeo, quindi penso che rispecchia molto quello che pensiamo. Lasciatemi solo dire che non vedo l´ora di lavorare a stretto contatto con il presidente eletto Petro Poroshenko (a cui ho parlato al telefono due giorni fa), in vista di contribuire a garantire la stabilità politica ed economica dell´Ucraina. Accolgo con favore la dichiarazione della Federazione Russa indica che rispetterà la volontà del popolo ucraino e di impegnarsi in un dialogo con il nuovo presidente ucraino. Saremo lieti di ulteriori passi concreti su questo percorso costruttivo, compreso l´uso della leva finanziaria sui gruppi armati di de-escalation della situazione sul terreno. L´ucraina e la sua gente ora bisogno di pace e stabilità al fine di impegnarsi nell´attuazione delle riforme tanto necessarie per il loro benessere. Infine, una parola sull´economia. Il recupero è ora prendendo piede nell´Ue e nell´area dell´euro, con una crescita positiva girando in quasi tutti gli Stati membri. L´economia estone è destinato a crescere più velocemente rispetto alla media Ue ed è ben posizionata per beneficiare della ripresa. Ciò che conta ora per l´Estonia - e per ogni Stato membro dell´Ue - è quello di consolidare questi risultati, continuando con le riforme economiche che rilancino la crescita. Nel 2013 abbiamo identificato sfide fondamentali per l´Estonia in termini di produttività, manodopera qualificata e intensità energetica. La Commissione ha ricevuto il piano di riforma nazionale dell´Estonia per il prossimo anno, e risponderà ad essa il 2 giugno, quando proponiamo raccomandazioni specifiche per l´Estonia - e per tutti gli Stati membri - sulle riforme prioritarie per i prossimi mesi. Quindi non voglio anticipare ora che ci accingiamo a presentare, ma vorrei dire a questo bivio che l´Estonia ha infatti un eccellente track record in termini di riforme. L´estonia è uno dei paesi più virtuosi in Europa in termini di rigore fiscale - anzi con un debito pubblico molto basso di circa il 10% del Pil, il che rende molti altri paesi geloso - e anche in altri aspetti, come ad esempio la grande capacità di assorbimento dei fondi strutturali. Quindi, in alcune aree, possiamo dire che l´Estonia è stata davvero un modello e non vedo l´ora di pieno impegno dell´Estonia in questo processo, quando ci accingiamo a discutere, in una nuova governance dell´Unione europea, nella zona euro, il cosiddetto chiamato "semestre europeo". Penso che sia molto importante anche per lo scambio di pratiche tra gli Stati membri. Per concludere, mi permetta di congratularmi sinceramente il primo ministro e il suo partito per la loro vittoria elettorale alle elezioni europee. E ´importante notare, al di là di ogni tipo di considerazione partigiana, che il sostegno per l´Ue rimane molto forte in Estonia. E probabilmente quello che è successo - questa è la mia opinione - perché i capi estoni ei politici estoni, nel corso di questi anni dalla loro adesione, non hanno messo la colpa sull´Unione europea, quando le cose erano più difficili. Essi stanno prendendo le loro riforme, perché credono che questo sia importante per il loro paese. E non mettere la responsabilità sulle spalle della Ue quando le cose sono più problematiche. E allo stesso tempo sono in grado di spiegare alla popolazione i benefici che l´integrazione europea, per esempio, i fondi strutturali, può portare alla prosperità dei cittadini estoni. Lo dico in questo momento, perché non è vero che in tutti i paesi europei le forze anti-europee fatti grandi progressi. No. In alcuni altri paesi, probabilmente a causa della politica, è stato possibile avere un forte sostegno per il progetto europeo. Tra l´altro, anche in termini generali le forze pro-europee restano in gran parte delle forze dominanti nella nostra Unione. Così, allo stesso tempo, dobbiamo riconoscere i problemi. Dobbiamo anche essere obiettivi e riconoscere le possibilità che abbiamo nella nostra Unione. Lo so, il primo ministro, che si sono personalmente impegnati in Europa. E non vedo l´ora di continuare a lavorare con il governo per il bene di Estonia e l´Unione europea. Grazie mille.”  
   
   
LA GOVERNANCE ECONOMICA DELL´UE IN DETTAGLIO  
 
 Bruxelles, 29 maggio 2014 - Gli insegnamenti tratti dalla recente crisi economica, finanziaria e del debito sovrano hanno portato a successive riforme delle norme Ue con l´introduzione, tra l´altro, di nuovi sistemi di sorveglianza delle politiche economiche e di bilancio e di un nuovo calendario di bilancio per la zona euro. Le nuove disposizioni (introdotte con il "six pack", il "two pack" e il trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance) sono integrate nel calendario decisionale dell´Ue, denominato "semestre europeo". Questo sistema integrato garantisce norme più chiare, un migliore coordinamento delle politiche nazionali nel corso dell´intero anno, la verifica regolare e l´applicazione più rapida di sanzioni in caso di violazione delle norme. Questo aiuta gli Stati membri a rispettare i loro impegni di riforma e di bilancio rendendo così più solida l´Unione economica e monetaria nel suo complesso. Di seguito si illustrano le principali caratteristiche del nuovo sistema. Coordinamento Durante Tutto L´anno: Il Semestre Europeo - Prima della crisi la programmazione di bilancio e economica nell´Ue avveniva mediante processi diversi. Non esisteva una visione globale degli sforzi compiuti a livello nazionale, e gli Stati membri non avevano la possibilità di discutere una strategia collettiva per l´economia dell´Ue. Coordinamento e orientamento - Il semestre europeo, introdotto nel 2010, assicura che gli Stati membri discutano i loro programmi economici e di bilancio con i partner dell´Ue in momenti specifici dell´anno. Ciò consente loro di fare osservazioni sui programmi degli altri e permette alla Commissione di offrire un orientamento politico in tempo utile prima che vengano adottate decisioni a livello nazionale. La Commissione verifica altresì se gli Stati membri stiano lavorando per la realizzazione degli obiettivi in materia di occupazione, istruzione, innovazione, clima e riduzione della povertà fissati da Europa 2020, la strategia di crescita a lungo termine dell´Ue. Un calendario chiaro - Il ciclo inizia ogni anno, a novembre, con l´analisi annuale della crescita della Commissione (priorità economiche generali per l´Ue), che fornisce agli Stati membri orientamenti politici per l´anno successivo. Le raccomandazioni specifiche per paese pubblicate in primavera offrono agli Stati membri una consulenza specifica sulle riforme strutturali di più vasta portata, il cui completamento richiede spesso più di un anno. Il monitoraggio dei bilanci nella zona euro si intensifica verso la fine dell´anno, quando gli Stati membri presentano i loro documenti programmatici di bilancio che vengono valutati dalla Commissione e discussi dai ministri delle Finanze della zona euro. La Commissione esamina anche l´orientamento di bilancio per la zona euro considerata nel suo insieme. La Commissione verifica l´attuazione delle priorità e delle riforme più volte all´anno, concentrandosi sulla zona euro e sugli Stati membri con problemi finanziari o di bilancio. Novembre: l´analisi annuale della crescita definisce le priorità economiche generali dell´Ue per l´anno successivo. La relazione sul meccanismo di allerta analizza la situazione degli Stati membri per individuare eventuali squilibri economici. La Commissione pubblica i suoi pareri sui documenti programmatici di bilancio (per tutti i paesi della zona euro) e sui programmi di partenariato economico (per i paesi della zona euro con disavanzi di bilancio eccessivi). I documenti programmatici di bilancio vengono discussi anche dai ministri delle Finanze della zona euro. Dicembre: gli Stati membri della zona euro adottano i bilanci annuali definitivi, tenendo conto della consulenza della Commissione e dei pareri dei ministri delle Finanze. Febbraio/marzo: il Parlamento europeo e i ministri dell´Ue competenti in materia di occupazione, economia, finanze e competitività, riuniti in sede di Consiglio, discutono dell´analisi annuale della crescita. La Commissione pubblica le sue previsioni economiche invernali. Il Consiglio europeo adotta le priorità economiche dell´Ue sulla base dell´analisi annuale della crescita. Nello stesso periodo vengono pubblicati gli esami approfonditi della Commissione relativi agli Stati membri con potenziali squilibri (individuati nella relazione sul meccanismo di allerta). Aprile: gli Stati membri presentano i programmi di stabilità o di convergenza (piani di bilancio a medio termine) e i programmi nazionali di riforma (piani economici), che devono essere in linea con tutte le precedenti raccomandazioni dell´Ue. I programmi vanno presentati preferibilmente il 15 aprile e comunque non oltre il 30 aprile di ogni anno. Eurostat pubblica i dati verificati relativi al debito e al disavanzo dell´anno precedente, indispensabili per appurare se gli Stati membri stiano raggiungendo i loro obiettivi di bilancio. Maggio: la Commissione propone raccomandazioni specifiche per paese e una consulenza politica ad hoc per gli Stati membri in base alle priorità individuate nell´analisi annuale della crescita e alle informazioni ricavate dai piani ricevuti in aprile. A maggio la Commissione pubblica anche le sue previsioni economiche di primavera. Giugno/luglio: il Consiglio europeo approva le raccomandazioni specifiche per paese e i ministri dell´Ue ne discutono in sede di Consiglio. I ministri delle Finanze dell´Ue adottano le raccomandazioni a luglio. Ottobre: gli Stati membri della zona euro presentano alla Commissione i documenti programmatici di bilancio per l´anno successivo (entro il 15 ottobre). Se un documento programmatico non è in linea con gli obiettivi a medio termine dello Stato membro la Commissione può chiedere che venga riformulato. Un Bilancio Più Responsabile - Il patto di stabilità e crescita è stato concluso contestualmente alla creazione della moneta unica, per garantire finanze pubbliche sane. Tuttavia, il modo in cui è stato attuato prima della crisi non ha impedito l´insorgere di gravi squilibri di bilancio in alcuni Stati membri. Il patto è stato riformato mediante il "six pack" (entrato in vigore nel dicembre 2011) e il "two pack" (entrato in vigore nel maggio 2013) e rafforzato dal trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance (entrato in vigore nel gennaio 2013 nei 25 paesi firmatari). Regole più efficaci - I limiti al disavanzo e al debito nominali: i limiti del 3% del Pil per il disavanzo e del 60% del Pil per il debito, fissati nel patto di stabilità e crescita e sanciti dal trattato, restano validi. Una maggiore attenzione al debito: le nuove norme rendono operativo il limite del 60% del Pil applicato al debito. Questo significa che la procedura per i disavanzi eccessivi viene avviata nei confronti degli Stati membri con un debito superiore al 60% del Pil che non viene ridotto in misura sufficiente (nel senso che la differenza non diminuisce almeno del 5% all´anno in media nell´arco di tre anni). Un nuovo parametro di riferimento per la spesa: ai sensi delle nuove norme, la spesa pubblica non può aumentare più velocemente della crescita potenziale del Pil a medio termine, a meno che non sia coperta da entrate adeguate. L´importanza della posizione di bilancio sottostante: il patto di stabilità e crescita è maggiormente incentrato sul miglioramento delle finanze pubbliche in termini strutturali (tenendo conto degli effetti sul disavanzo di una recessione economica o di misure una tantum). Gli Stati membri fissano i propri obiettivi di bilancio a medio termine, aggiornati almeno ogni tre anni, allo scopo di migliorare il saldo strutturale dello 0,5% del Pil all´anno. Questo garantisce un margine di sicurezza contro il superamento del limite del 3% per il disavanzo nominale; gli Stati membri, in particolare quelli con un debito superiore al 60% del Pil, vengono esortati a fare di più quando la congiuntura economica è favorevole e meno quando la congiuntura è sfavorevole. Un patto di bilancio per 25 Stati membri: ai sensi del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance economica, a partire da gennaio 2014 gli obiettivi di bilancio a medio termine devono essere sanciti nel diritto nazionale e deve essere previsto il limite dello 0,5% del Pil per i disavanzi strutturali (che può salire all´1% se il rapporto debito/Pil è nettamente inferiore al 60%). Sono disposizioni previste dal cosiddetto Patto di bilancio. Il trattato dispone anche che in caso di superamento del limite del disavanzo strutturale (o di deviazione dal percorso di avvicinamento ad esso) scatti automaticamente un meccanismo di correzione, che impone agli Stati membri di prevedere nel diritto nazionale le modalità e i tempi per porre rimedio alla violazione nei bilanci futuri. Flessibilità in caso di crisi: ponendo l´accento sulla posizione di bilancio sottostante a medio termine, il patto di stabilità e crescita può essere flessibile nel corso di una crisi. Se la crescita si deteriora inaspettatamente, agli Stati membri con un disavanzo di bilancio superiore al 3% del Pil può essere concesso più tempo per correggerlo, purché essi abbiano adottato le azioni strutturali necessarie. Questo si è verificato nel 2012 per Spagna, Portogallo e Grecia e nel 2013 per Francia, Paesi Bassi, Polonia e Slovenia. Migliore applicazione delle regole - Migliore prevenzione: gli Stati membri sono giudicati sulla base del rispetto dei loro obiettivi di bilancio a medio termine, indicati nei loro programmi di stabilità/convergenza (piani di bilancio triennali, i primi per i paesi della zona euro e i secondi per l´Ue) presentati ogni anno ad aprile. Questi documenti sono pubblicati ed esaminati dalla Commissione e dal Consiglio e costituiscono la base delle raccomandazioni specifiche per paese formulate dalla Commissione a primavera. Allarme precoce: in caso di "deviazione significativa" dall´obiettivo a medio termine o dal percorso di avvicinamento ad esso, la Commissione rivolge un avvertimento allo Stato membro, che deve essere approvato dal Consiglio e che può essere reso pubblico. La situazione è poi monitorata nel corso di tutto l´anno e, se non corretta, la Commissione può proporre un deposito fruttifero pari allo 0,2% del Pil (solo per i paesi della zona euro), misura che deve essere approvata dal Consiglio. La somma può essere restituita allo Stato membro in caso di correzione della deviazione. Procedura per i disavanzi eccessivi: contro gli Stati membri che non rispettano il criterio del disavanzo o quello del debito viene avviata la procedura per i disavanzi eccessivi, in virtù della quale vengono assoggettati a controlli supplementari (di norma ogni tre o sei mesi) e viene loro imposto un termine per la correzione del disavanzo. La Commissione verifica la conformità durante tutto l´anno, basandosi sulle previsioni economiche periodiche e sui dati Eurostat. La Commissione può chiedere ulteriori informazioni o raccomandare l´adozione di ulteriori misure ai paesi che rischiano di non raggiungere in tempo i loro obiettivi in termini di disavanzo. Sanzioni più rapide: le sanzioni contro gli Stati membri della zona euro soggetti a procedura per i disavanzi eccessivi possono essere applicate prima e possono essere aumentate gradualmente. La mancata riduzione del disavanzo può comportare un´ammenda pari allo 0,2% del Pil. Le ammende possono arrivare ad un massimo dello 0,5% in caso di frode statistica accertata. Le sanzioni possono includere la sospensione dei finanziamenti regionali dell´Ue (anche per i paesi non appartenenti alla zona euro). Parallelamente, i 25 Stati membri che hanno firmato il trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance possono essere condannati a pagare un´ammenda pari allo 0,1% del Pil qualora non abbiano integrato adeguatamente il patto di bilancio nell´ordinamento nazionale. Nuovo sistema di voto: le decisioni sulla maggior parte delle sanzioni nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi sono prese mediante voto a maggioranza qualificata inversa: le ammende si ritengono approvate dal Consiglio a meno che la maggioranza qualificata degli Stati membri non capovolga la decisione. Ciò non era possibile prima dell´entrata in vigore del "six pack". Inoltre, i 25 Stati membri che hanno firmato il trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance hanno convenuto di utilizzare il meccanismo del voto a maggioranza qualificata inversa anche in una fase più precoce della procedura, ad esempio, quando si tratta di decidere se avviare la procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti di uno Stato membro. Sorveglianza Rafforzata Nella Zona Euro - La crisi ha dimostrato che le difficoltà in uno Stato membro della zona euro possono avere effetti di contagio sui paesi confinanti. Pertanto, la maggiore sorveglianza è giustificata per contenere i problemi prima che diventino sistemici. Il two pack, che è entrato in vigore il 30 maggio 2013, ha introdotto un nuovo ciclo di monitoraggio per la zona euro con la presentazione, ad ottobre, dei documenti programmatici di bilancio degli Stati membri (ad eccezione di quelli oggetto di programmi di aggiustamento macroeconomico) su cui la Commissione esprime un parere. Questo consente un monitoraggio più approfondito dei paesi della zona euro con un disavanzo eccessivo e una sorveglianza più rigorosa di quelli con difficoltà più gravi. Gli Stati membri soggetti a procedura per i disavanzi eccessividevono presentare, oltre ai documenti programmatici di bilancio, programmi di partenariato economico contenenti riforme di bilancio e strutturali dettagliate (riguardanti, ad esempio, le pensioni, l´imposizione fiscale o la sanità pubblica) atte a correggere il disavanzo in modo duraturo. Gli Stati membri che hanno difficoltà finanziarie e quelli beneficiari di un programma di assistenza a titolo precauzionale finanziato mediante il meccanismo europeo di stabilità sono soggetti a "sorveglianza rafforzata", il che significa che sono oggetto di missioni di verifica periodiche da parte della Commissione e devono fornire informazioni aggiuntive, ad esempio, sul loro settore finanziario. Programmi di assistenza finanziaria: Gli Stati membri le cui difficoltà potrebbero avere "effetti molto negativi" sul resto della zona euro possono essere invitati a predisporre programmi completi di aggiustamento macroeconomico. La decisione in materia è adottata dal Consiglio, che delibera a maggioranza qualificata su proposta della Commissione. Tali programmi sono soggetti a missioni di verifica trimestrali e a condizioni rigorose in cambio dell´assistenza finanziaria. Sorveglianza post-programma: gli Stati membri sono sottoposti a sorveglianza post-programma finché il 75% dell´aiuto finanziario prelevato resta in essere. Monitoraggio Esteso Agli Squilibri Macroeconomici - Basandosi sull´esperienza della crisi, le riforme del six pack hanno introdotto un sistema di monitoraggio delle politiche economiche in senso lato, per individuare in modo molto più tempestivo problemi quali bolle immobiliari, crisi bancarie o diminuzioni della competitività. Si tratta della cosiddetta procedura per gli squilibri macroeconomici, che prevede una serie di fasi successive: Migliore prevenzione: tutti gli Stati membri continuano a presentare il programma nazionale di riforma. Attualmente viene presentato ogni anno in aprile. I programmi sono pubblicati dalla Commissione e da essa esaminati per assicurare che le riforme programmate siano in linea con le priorità dell´Ue in materia di crescita e occupazione, tra cui la strategia Europa 2020 per la crescita a lungo termine. Allarme precoce: per individuare potenziali squilibri gli Stati membri sono sottoposti a esame sulla base degli 11 indicatori, di indicatori ausiliari e di altre informazioni, che misurano gli sviluppi economici nel tempo. Ogni anno la Commissione pubblica, a novembre, i risultati nella relazione sul meccanismo di allerta (cfr. Memo/12/912). La relazione individua gli Stati membri per i quali occorre un´ulteriore analisi (esame approfondito) ma non trae conclusioni. Esami approfonditi: la Commissione procede a un esame approfondito degli Stati membri individuati nella relazione sul meccanismo di allerta potenzialmente a rischio di squilibri. L´esame approfondito è pubblicato in primavera e conferma o nega l´esistenza di squilibri e se detti squilibri sono eccessivi o no. Gli Stati membri devono tener conto delle conclusioni dell´esame approfondito nei loro programmi di riforma per l´anno successivo. Le conclusioni delle verifiche sono integrate nella consulenza che la Commissione fornisce a ciascuno Stato membro nelle raccomandazioni specifiche per paese pubblicate alla fine di maggio. Procedura per gli squilibri eccessivi: se conclude che in uno Stato membro esistono squilibri eccessivi, la Commissione può raccomandargli di predisporre un piano di azione correttivo, comprendente i termini di attuazione delle nuove misure. Le raccomandazioni sono adottate dal Consiglio. La Commissione verifica durante tutto l´anno se le politiche previste dal piano siano effettivamente attuate. Ammende a carico degli Stati membri della zona euro: Le ammende vengono imposte solo in ultima istanza e sanzionano la ripetuta mancanza di azioni, non gli squilibri. Se conclude ripetutamente che un piano di azione correttivo è insoddisfacente, ad esempio, la Commissione può proporre al Consiglio di imporre un´ammenda pari allo 0,1% del Pil all´anno (solo per i paesi della zona euro). Vengono applicate sanzioni anche se gli Stati membri non adottano misure sulla base del piano (si parte da un deposito fruttifero pari allo 0,1% del Pil, che può essere convertito in un´ammenda in caso di infrazione ripetuta). Le sanzioni si intendono approvate a meno che non siano capovolte a maggioranza qualificata degli Stati membri. Un Piano Per Il Futuro - Le riforme intraprese negli ultimi tre anni sono senza precedenti, ma la crisi ha dimostrato in che misura è aumentata l´interdipendenza delle nostre economie dalla creazione dell´Unione economica e monetaria. È particolarmente importante che i paesi della zona euro collaborino più strettamente per adottare decisioni politiche che tengano conto degli interessi degli altri membri della zona euro. Le idee della Commissione europea per il futuro figurano nel piano per un´Unione economica e monetaria autentica e approfondita, pubblicato il 28 novembre 2012 (cfr. Ip/12/1272). Il piano indica come progredire nei prossimi mesi e anni sulla base delle riforme già attuate. Basandosi sul piano, la Commissione ha sviluppato le proprie idee su come incoraggiare e sostenere gli Stati membri che attuano riforme difficili (cfr. Ip/13/248). Le proposte saranno sviluppate dopo le discussioni al Consiglio europeo.  
   
   
INIZIATIVA DEI CITTADINI EUROPEI: LA COMMISSIONE RISPONDE A "UNO DI NOI"  
 
Bruxelles, 29 maggio 2014 - La Commissione europea ha risposto ieri all´iniziativa dei cittadini europei "Uno di noi". Dopo aver incontrato gli organizzatori dell´iniziativa e avere esaminato la loro richiesta, la Commissione ha deciso di non presentare una proposta legislativa, in quanto gli Stati membri e il Parlamento europeo hanno discusso e deciso la politica dell´Ue in questo settore solo recentemente. Con l´iniziativa "Uno di noi" è stato chiesto all´Unione europea di smettere di finanziare attività che implicano la distruzione di embrioni umani, in particolare nei settori della ricerca, degli aiuti allo sviluppo e della salute pubblica. Dopo la registrazione della loro proposta, gli organizzatori dell´iniziativa hanno raccolto più del milione di firme necessario (da firmatari appartenenti ad almeno sette Stati membri dell´Ue). Hanno inoltre tenuto un incontro con la Commissione il 9 aprile (Statement/14/115), cui è seguita, il 10 aprile, un´audizione pubblica al Parlamento europeo. La Commissione ha concluso che l´esistente quadro di finanziamento, recentemente discusso e concordato dagli Stati membri dell´Ue e dal Parlamento europeo, è quello appropriato. Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, ha dichiarato: "Ci siamo impegnati a studiare questa iniziativa dei cittadini e abbiamo dato alla richiesta tutta l´attenzione necessaria. Gli Stati membri e il Parlamento europeo hanno tuttavia deciso di continuare a finanziare la ricerca in questo settore per una ragione: le cellule staminali embrionali sono uniche e servono per cure che possono salvare la vita, e per le quali sono già in corso sperimentazioni cliniche. La Commissione continuerà ad applicare le rigorose norme etiche e le restrizioni vigenti per la ricerca finanziata dall´Ue, fra cui il divieto di finanziare la distruzione di embrioni." Il Commissario Ue per lo sviluppo, Andris Piebalgs, ha affermato: "Le iniziative dei cittadini europei consentono loro di partecipare direttamente all´elaborazione delle politiche dell´Ue, e noi vi prestiamo grande attenzione. Le complicazioni legate alla gravidanza e al parto sono, tuttora, all´origine della morte di troppe donne. Per questo motivo la comunità internazionale ha incluso fra gli obiettivi di sviluppo del millennio la riduzione della mortalità materna e l´accesso per tutti ai servizi di salute riproduttiva. L´unione europea, i suoi Stati membri e altri donatori internazionali sono impegnati a fondo nella realizzazione di questo obiettivo, di cui hanno fatto, così come della salute in generale, una priorità. I nostri programmi di sviluppo in questo campo sono volti ad ampliare l´accesso a servizi efficaci di pianificazione familiare, eliminando così la necessità di ricorrere all´aborto". Ricerca con le cellule staminali embrionali umane La Commissione europea applica, per ogni ricerca che implichi l´uso di cellule staminali embrionali umane, un particolareggiato sistema di "triplo lucchetto" ritenuto pienamente conforme ai trattati Ue e alla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea, sistema già utilizzato nel precedente programma di ricerca dell´Ue e concordato dagli Stati membri dell´Unione e dal Parlamento europeo nell´ambito dell´adozione della legislazione relativa a "Orizzonte 2020", nel 2013. Le regole sono le seguenti: rispetto delle normative nazionali: i progetti Ue devono osservare le leggi del paese in cui è svolta la ricerca; convalida scientifica di tutti i progetti mediante un esame inter pares e un rigoroso esame etico; divieto di utilizzo dei fondi dell´Ue per la derivazione di nuove linee di cellule staminali o per ricerche che comportino la distruzione di embrioni, anche per l´ottenimento di cellule staminali. La Commissione europea non intende esplicitamente finanziare ricerche che utilizzino cellule staminali embrionali umane. Si tratta piuttosto di finanziare ricerche per il trattamento di malattie o per affrontare sfide in campo medico, ad esempio per terapie per il morbo di Parkinson e il morbo di Huntington, o per il diabete. La ricerca può implicare il ricorso a cellule staminali embrionali umane se ciò è previsto dai migliori progetti proposti. Fra il 2007 e il 2013 l´Unione europea ha finanziato 27 progetti di collaborazione nel settore della ricerca medica con cellule staminali embrionali umane, stanziando un contributo di 156,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, la spesa totale per la ricerca in campo sanitario è stata di circa 6 miliardi di euro. Assistenza dell´Ue in campo sanitario ai paesi in via di sviluppo La cooperazione allo sviluppo nel settore della salute materna e infantile si basa sui seguenti aspetti: gli obiettivi di sviluppo del millennio volti a contrastare la povertà mondiale, tra i quali figura l´obiettivo specifico di ridurre di tre quarti la mortalità materna entro il 2015 e di consentire a tutti l´accesso ai servizi di salute riproduttiva; il programma d´azione della Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo, in cui si dichiara che in nessun caso l´aborto va incoraggiato come metodo di pianificazione familiare, che le cure legate all´aborto devono conformarsi al quadro giuridico di ogni paese e che l´aborto, quando è consentito dalla legge, deve essere praticato in condizioni sicure. Le priorità del finanziamento dell´Ue nel settore sanitario sono decise insieme ai governi dei paesi partner, focalizzando l´attenzione su un migliore e maggiore accesso ai sistemi sanitari nazionali. Fra il 2008 e il 2012 l´Unione europea ha speso 3,2 miliardi di euro in fondi di sviluppo nel settore sanitario: di questi, 1,5 miliardi di euro sono andati al settore della salute materna, neonatale e infantile, 87 milioni di euro al settore della salute riproduttiva e 17 milioni di euro alla pianificazione familiare. Lo strumento di cooperazione allo sviluppo è uno dei principali strumenti di finanziamento dell´Ue per gli aiuti allo sviluppo. Apporta un sostegno bilaterale ai paesi in via di sviluppo non coperti dal Fondo europeo di sviluppo e un sostegno tematico a tutti i paesi partner in settori prioritari quali i diritti dell´uomo, la democrazia, la buona governance e la crescita inclusiva e sostenibile. Oltre alla valutazione d´impatto e ad altre analisi interne, la Commissione ha organizzato, nel 2010-2011, una consultazione pubblica sui finanziamenti futuri dell´azione esterna dell´Ue. Il regolamento sullo strumento di cooperazione allo sviluppo è stato adottato nel marzo 2014 dopo l´approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio europeo. Per il periodo 2014-2020, allo strumento di cooperazione allo sviluppo sarà assegnato un importo di 19,7 miliardi di euro prelevato sul bilancio dell´Ue.  
   
   
DA SOVVENZIONE A STRATEGIC INVESTMENT: CHE COSA PUÒ FARE, LA NUOVA POLITICA REGIONALE RIFORMATA DELL´UE PER LA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE NEL 2014-20?  
 
Londra, 28 maggio 2014 – Di seguito l’intervento di Johannes Hahn Commissario per la politica regionale nel corso del dibattito alla London School of Economics - Il commissario Johannes Hahn "in conversazione" con il professor Iain Begg dall´Europa Institute Lse; “ Dopo le elezioni europee, si può immaginare che ci sia molta riflessione a Bruxelles e nelle capitali degli Stati membri dell´Ue. E quindi ci dovrebbe essere. Diverse persone trarrà conclusioni diverse. Ma se siete a favore o contro l´Unione europea, è preoccupante che così poche persone sentivano il loro voto contava abbastanza per andare a votare, nel Regno Unito e in tutta l´Ue. È anche preoccupante che così pochi elettori sentivano informato abbastanza per fare una scelta. Ci saranno un sacco di discussioni nelle prossime settimane sulla necessità di un cambiamento: e uno dei più grandi cambiamenti devono venire in modo aiutiamo le persone sanno ciò che è già stato fatto in loro nome, per esempio nelle politiche come quella io sono qui per discutere con voi stasera. Credo che la politica regionale è uno dei modi più concreti che l´Ue può migliorare la vita della gente comune, svolgere più ampi obiettivi dell´Ue come la creazione di posti di lavoro e crescita e investire nel nostro futuro - per esempio nel settore dell´energia rinnovabile e dell´efficienza energetica. Le nuove riforme che ho introdotto ci consentono di farlo in un modo più efficace che mai. La nostra politica è il mezzo per attuare l´Agenda dell´Ue per la crescita 2020, con il quale è completamente allineato. Questi obiettivi europei sono anche, tra l´altro, del tutto coerente con gli obiettivi propri del Regno Unito, per esempio sui obiettivi per sostenere l´innovazione e un´economia a basse emissioni di carbonio. L´ue non è una religione, gli Stati membri scelgono di essere in essa, perché è vantaggioso per loro. Sono qui per parlarvi di solo uno dei grandi vantaggi: la capacità dell´Ue di investire la propria competitività - costruire la competitività delle regioni meno favorite, mantenendo i punti di forza di quelle più prospere. Politica regionale Ue è il braccio di investimento strategico dell´Ue. Essa ha contribuito a ridurre l´impatto della recente crisi; aiuta a promuovere la crescita e l´occupazione; e lo farà ancora di più ora che abbiamo riformato per affinare la propria azione su settori chiave. Se eri a favore o contro l´austerità, il fatto è che gli investimenti pubblici nell´Ue è diminuito del 20% tra il 2008 -2013. In Grecia, Spagna e Irlanda, la percentuale è del 60%. La nostra politica ha impedito un crollo totale degli investimenti pubblici in cui la crisi era al suo momento più doloroso e pericoloso. In molti paesi gli investimenti dell´Ue nel quadro della politica regionale dell´Ue rappresentano ormai la maggioranza degli investimenti pubblici; in un paese come la Slovacchia oltre il 90%. Senza gli investimenti Ue, la crisi sarebbe stata ancora più grave: Dal 2007-12, il Fondo europeo di sviluppo regionale ha creato quasi 600 000 posti di lavoro che altrimenti non sarebbero stati lì. Ha investito in 200 000 i progetti delle Pmi e 80 000 start-up, ha finanziato 22 000 di ricerca progetti di cooperazione to-business, e ha fornito a banda larga per oltre 5 milioni di persone. Nel solo Regno Unito, negli ultimi investimenti di periodo di finanziamento che abbiamo co-finanziato contribuito a creare più di 87 000 posti di lavoro, supportato più di 29 000 start-up e 1770 progetti di ricerca e sviluppo tecnico. Perché utilizzare i fondi comunitari per tutto questo? Perché non rinazionalizzare la politica come qualcuno potrebbe obiettare? Due motivi: in primo luogo ci investono su un periodo sette anni fornendo prevedibilità agli investitori privati, che è prezioso per sfruttare altri fondi. Nessun governo soggetti ad un ciclo elettorale può fare questo. Secondo: non ho mai incontrato i rappresentanti di ogni regione del Regno Unito o altrove che credere che il loro governo nazionale dovrebbe mantenere questo livello di finanziamento regionale. Ora la sfida è quella di uscire dalla crisi e in crescita: ho lavorato per riformare il modo in cui la politica lavora per assicurare che ogni Stato membro concentrare i fondi disponibili nei settori che conosciamo sono più importanti per promuovere la crescita, l´occupazione e la qualità della vita: piccole e medie imprese, innovazione, informatica e il Low Carbon Economy. Per fare solo un esempio - le regioni più sviluppate d´Europa dovranno spendere il 20% dei fondi regionali dell´Ue in materia di incrementare l´efficienza energetica e le energie rinnovabili - promuovere azione per il clima, riducendo la nostra dipendenza dalle importazioni di energia e fornendo uno stimolo alla ricerca e all´innovazione. Nel complesso l´investimento sarà più che raddoppiato - a circa € 36700000000. Factoring in contributi nazionali e gli investimenti privati ​​ci aspettiamo di sfruttare, questa potrebbe salire a oltre 50 miliardi di €. Modellizzazione economica mostra che l´impatto macroeconomico in grandi paesi beneficiari come la Polonia o gli Stati baltici potrebbe essere un aumento del Pil di oltre il 2% l´anno nel breve termine, e del 3,6% in quanto i benefici cumulano fino al 2030. Ciò significa che ogni euro investito attraverso la politica di coesione generare più di 4 euro. Per i paesi come la Gran Bretagna e la Germania, che ha anche rendimenti chiari - per sostenere i mercati di crescente importanza per loro. Nel 2012, quasi il 9,4% delle esportazioni del Regno Unito dovesse Stati membri considerati come i principali beneficiari della politica regionale dell´Ue - (dell´Ue 12, Spagna, Grecia, Portogallo e Italia). Questa è una politica che può beneficiare entrambi i paesi ricchi e poveri, con l´accento sulla strategia, sui risultati e rigore. Abbiamo - nonostante alcune percezioni popolari - controlli molto rigorosi nel posto. Ma dobbiamo andare oltre. Buona spesa non significa solo audit, significa investire e ottenere un ritorno, e la dimostrazione di questi risultati in modo chiaro.  
   
   
L’UNIONE EUROPEA ANNUNCIA UN NUOVO SUPPORTO PER IL POPOLO PALESTINESE  
 
Bruxelles, 29 Maggio 2014 - L´unione europea ha messo a disposizione € 200.000.000 per garantire un sostegno all´Autorità palestinese (Pa) e il soccorso delle Nazioni Unite e l´occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa), al fine di fornire servizi di base essenziali per il popolo palestinese (come come l´educazione, il sollievo sanità e servizi sociali). Questa è la prima tranche del sostegno dell´Ue al popolo palestinese per il 2014 e si compone di due azioni principali: un contributo di € 130.000.000, attraverso il meccanismo Pegase, per l´Autorità palestinese e un contributo di € 70 milioni al Fondo Generale dell´Unrwa . Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato, Štefan Füle, ha commentato: "L´ue intende, attraverso i suoi contributi all´Autorità palestinese e l´Unrwa, per aiutare a sostenere le principali istituzioni palestinesi e per fornire una rete di sicurezza sociale per i rifugiati." Il Commissario ha aggiunto: "Il meccanismo Pegase è aperto a contributi per gli Stati membri e gli altri donatori che intendono fornire il loro sostegno all´Autorità palestinese attraverso un rapido sistema trasparente, ben funzionante e". Pegase (che sta per ´Mécanisme Palestino-européen de Gestion de l´Aide Socio-economique´) è il meccanismo attraverso il quale l´Unione europea aiuta l´Autorità palestinese a costruire le istituzioni del futuro Stato palestinese indipendente. Attraverso il pagamento degli stipendi dei dipendenti pubblici e dei pensionati assicura che i servizi pubblici essenziali continuano il loro funzionamento; in aggiunta Pegase prevede quote sociali a queste famiglie palestinesi che vivono in estrema povertà. Come è avvenuto nel 2013, il contributo Pegase Ue per il 2014 include una componente di € 13 milioni per alleviare i debiti degli ospedali di Gerusalemme Est e promuovere la riforma del sistema di rinvio sanitario. Via Unrwa, l´Ue sta dando il suo sostegno ai rifugiati palestinesi in Cisgiordania, Gaza, Giordania, Siria e Libano, permettendo alle famiglie di rifugiati e ai loro figli di frequentare la scuola, ricevere cure mediche e per sopravvivere economicamente, in questo modo mantenendo vivi i valori di umanità, solidarietà e dignità dei rifugiati.  
   
   
UE: MOBILITA E SOSTEGNO FINANZIARIO SUPPLEMENTARE PER LE COMUNITÀ LIBANESI CHE OSPITANO I PROFUGHI SIRIANI  
 
Bruxelles, 29 Maggio 2014 - La Commissione europea ha annunciato un ulteriore pacchetto di assistenza finanziaria, in totale 21.000.000 €, per il Libano per mitigare l´impatto della crisi dei rifugiati siriani nel paese. Tale sostegno, in particolare, a beneficio delle comunità che ospitano nelle regioni più colpite dall´afflusso di rifugiati siriani. Il nuovo sostegno dell´Ue avrà lo scopo di ridurre le tensioni causate da rischi per la salute e ambientali (ad esempio mitigare le conseguenze di una massiccia concentrazione di diverso tipo di rifiuti, acqua inquinata, ecc) e per rilanciare l´economia locale e creare opportunità di lavoro per i gruppi vulnerabili. Questo obiettivo sarà raggiunto tramite il potenziamento delle capacità di gestione dei rifiuti solidi e per migliorare la produttività della piccola agricoltura sostenibile. Štefan Füle, commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato ha dichiarato: " L´ue capisce chiaramente che è fondamentale sostenere non solo i profughi siriani, ma anche le comunità che li ospitano. Nella sua risposta a mitigare le conseguenze della crisi siriana in Libano, il nuovo supporto contribuirà ad alleviare la pressione attuale aggiornando servizi comunali di gestione dei rifiuti solidi e anche stimolando iniziative locali per creare posti di lavoro. " Il pacchetto di assistenza, recentemente adottata si compone di due programmi: il primo, del valore di € 7.000.000, si concentrerà su come aiutare le economie locali nelle comunità di hosting libanesi di recuperare fornendo mezzi di sussistenza e le opportunità di lavoro nel settore agricolo, attraverso il miglioramento della produttività dei piccoli ridimensionare l´agricoltura sostenibile. Tra gli altri il progetto sosterrà la realizzazione di progetti infrastrutturali agricole che miglioreranno la distribuzione di irrigazione e la qualità delle acque e fornirà singoli agricoltori con i servizi di consulenza aziendale. Il progetto sarà anche aiutarli nella progettazione di piani aziendali, preparazione di proiezioni di cash flow e le richieste di prestiti per un Fondo specifico. Il secondo, del valore di € 14.000.000, mira a migliorare l´efficienza complessiva e l´efficacia della gestione dei rifiuti solidi nelle zone del Libano maggiormente interessate dall´afflusso di rifugiati siriani. Esso aumenterà e migliorare i servizi di smaltimento dei rifiuti e migliorare la gestione complessiva delle amministrazioni locali nel settore della gestione dei rifiuti solidi.  
   
   
LA GUERRA SILENZIOSA: 200.000 SIRIANI SONO MORTI A CAUSA DELLA MANCANZA DI ACCESSO ALLE CURE SANITARIE  
 
 Bruxelles, 29 Maggio 2014 - Il commissario europeo per la Cooperazione internazionale, gli aiuti di risposta e crisi umanitaria, Kristalina Georgieva, ha rilasciato la seguente dichiarazione: " La relazione del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon sull´attuazione della risoluzione 2139 in materia di assistenza umanitaria in Siria conferma purtroppo quello che abbiamo visto sulle notizie ogni giorno: il disagio e la sofferenza di milioni di persone colpite dal conflitto continua tragicamente. , le parti in conflitto non sono ancora conformi alle clausole della risoluzione che garantisce un rapido, sicuro e senza ostacoli l´accesso agli aiuti da parte di tutti. Dietro le immagini di guerra e distruzione di una guerra silenziosa infuria. Non solo sono civili le vittime degli attacchi di mortaio, botte bombardamenti e fuoco incrociato, ma sono affetti dalle conseguenze durature del conflitto che ha lasciato molti senza accesso alle cure mediche di base e costato la vita di centinaia di migliaia di persone. In realtà, i rapporti stimano che dall´inizio del conflitto, circa 200.000 siriani sono morti da malattie croniche a causa della mancanza di accesso alle cure e ai farmaci, che è in realtà più che i circa 162.000 persone che sono morte come risultato diretto della guerra. Programmi di vaccinazione sono state interrotte o fermato del tutto e abbiamo visto focolai di poliomielite e il morbillo. Si stima che circa 650 000 persone sono state ferite nel conflitto e molte di queste lesioni hanno provocato disabilità a lungo termine. Ci sono rapporti di attrezzature mediche essere ritirato dal convogli di aiuti e più della metà dei medici della Siria hanno lasciato il Paese dall´inizio del conflitto. 3,5 milioni di persone sono stimate a risiedere in zone che sono difficili o impossibili per gli attori umanitari e medici professionisti da raggiungere. Negare tale accesso è un crimine. Tutte le parti in conflitto devono consentire l´accesso senza ostacoli di aiuti umanitari di principio, compresa l´assistenza medica, per raggiungere le persone più vulnerabili in tutte le aree del paese, tra cui difficili da raggiungere e assediati zone, da tutti i possibili canali, tra cui la linea di fondo e croce -border. Invito il governo della Siria a prendere azioni decisive per agevolare tutti i canali di accesso. Il conflitto è ormai al suo quarto anno e, per l´orrore della comunità internazionale che si trova impotente mentre il disastro si dispiega non mostra alcun segno di cedimento. E ´chiaro che l´unica soluzione duratura per porre fine alla sofferenza di milioni di persone che sono colpite da questo terribile conflitto è di natura politica. Esorto ancora una volta la comunità internazionale a riunirsi per trovare una soluzione politica duratura per porre fine a questa tragica guerra e per il libero accesso all´assistenza umanitaria. L´ue continuerà a guidare gli sforzi internazionali di assistenza per alleviare le sofferenze del popolo siriano. "  
   
   
EUREGIO, I NUOVI TEMI DEL MESE SULLA HOMEPAGE  
 
Bolzano, 29 maggio 2014 - Ogni mese l´Euroregione informa con testi, foto e video su personalità, luoghi interessanti e temi giuridici di attualità a carattere transfrontaliero. Questo mese sulla pagina web ampio spazio dedicato alla fortezza Altfinstermünz, al presidente del Trento Film Festival Roberto De Martin, e alla Convenzione delle Alpi. Dettagli e video di attualità sui nuovi temi mensili proposti dall´Euregio - accanto a comunicati, calendario di manifestazioni e presentazione di progetti - sono a disposizione sulla homepage www.Europaregion.info, gestita da Alto Adige, Trentino e Tirolo. Il luogo del mese dell´Euregio è rappresentato dalla fortezza Altfinstermünz, situata in prossimità di Passo Resia, al confine fra Italia, Austria e Svizzera. Sino a 150 anni fa, gran parte del traffico alpino transitava per Altfinstermünz, e la fortificazione è ora al centro di un importante progetto di ristrutturazione che la trasformerà in un vero e proprio centro culturale. Per saperne di più: www.Europaregion.info/it/altfinstermuenz.asp. Per quanto riguarda la questione giuridica del mese, fari puntati sulla Convenzione delle Alpi, trattato internazionale sottoscritto dai Paesi alpini e dall´Unione Europea con l´obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile. In una serie di video, i passaggi chiave della Convenzione verranno illustrati dal segretario generale Markus Reiterer. Per saperne di più: www.Euroregione.info/it/alpenkonvention.asp  La personalità del mese dell´Euregio, infine, è Roberto De Martin, da novembre 2011 presidente del Trento Film Festival. La troupe dell´Euregio gli ha fatto visita durante il Film Festival, ha potuto osservare il "dietro le quinte" di questa importante manifestazione cinematografica e ha discusso con lui sulla possibilità di realizzare una rete transfrontaliera nel settore fra Trento, Bolzano e Innsbruck. Per saperne di più: www.Euroregione.info/it/roberto-de-martin.asp  
   
   
DUE TERRITORI DELL´UMBRIA NELLA "STRATEGIA NAZIONALE PER LE AREE INTERNE": POSITIVO CONFRONTO GOVERNO – REGIONE A PERUGIA  
 
Perugia, 29 maggio 2014– "Ciò che vogliamo realizzare è un progetto di sviluppo locale delle aree interne dell´Umbria e lontane dai poli urbani principali, non hanno adeguati servizi essenziali in settori primari come istruzione, sanità, infrastrutture e trasporti". E´ quanto affermato dalla rappresentante della presidenza della Regione Umbria, introducendo i lavori dell´incontro tra rappresentanti della Giunta regionale e la delegazione del governo italiano composta da rappresentanti del Dipartimento delle Politiche di sviluppo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri della Salute, Infrastrutture, Università e ricerca e Beni culturali, guidata da Fabrizio Barca, Dirigente generale al Ministero dell´Economia e delle Finanze, in Umbria nelle giornate di oggi e domani, per incontrare gli amministratori locali, l´imprenditoria locale e le realtà produttive storicamente rappresentative del contesto economico locale dei due territori che la Regione ha scelto di inserire tra quelle che rientreranno nella "Strategia nazionale per le aree interne". Per l´Umbria sono stati scelti i territori dell´Appennino (comprendente i comuni di Pietralunga, Montone, Gubbio, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Nocera Umbra) e dell´Orvietano (Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove, Penna in Teverina). "In questi territori – ha spiegato la rappresentante della Regione – sarà possibile, per la prima volta, realizzare specifici progetti di sviluppo locale a valere sulle risorse della nuova programmazione dei fondi comunitari per il prossimo settennato, che per la prima volta prevede la possibilità di definire una strategia nazionale per le aree interne". "L´individuazione delle Aree Interne del Paese – ha spiegato il direttore Barca - parte da una lettura policentrica del territorio Italiano, cioè un territorio caratterizzato da una rete di comuni o aggregazioni di comuni (centri di offerta di servizi) attorno ai quali gravitano aree caratterizzate da diversi livelli di perifericità spaziale. L´idea portante è quella che identifica in prima istanza la natura di Area Interna nella "lontananza" dai servizi essenziali. Da notare che Area Interna, in questa concezione, non è necessariamente sinonimo di "area debole". Solo attraverso l´esame delle caratteristiche e della dinamica della struttura demografica e socio-economica delle aree individuate si potrà avere una lettura completa dei diversi percorsi di sviluppo territoriale. Gli obiettivi che il progetto nazionale Aree interne intende perseguire anche per ciò che riguarda i territori umbri interessati, possono essere riassunti nei seguenti: Tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti; Promuovere la diversità naturale e culturale e il policentrismo; Concorrere al rilancio dello sviluppo. Tutela del territorio e della sicurezza degli abitanti e promozione delle diversità e del policentrismo possono tradursi in nuove e diffuse opportunità di sviluppo. Anzi, solo se si aprono nuove opportunità di sviluppo la popolazione troverà attraente e conveniente vivere in questi territori, in modo permanente o per una parte della propria vita, e potrà quindi assicurare manutenzione e promozione della diversità. Per sviluppo si intende qui, ovviamente, sia crescita, sia inclusione sociale. "La missione di oggi rappresenta, dunque, il momento concreto di avvio delle attività a partire da un´estesa riflessione sulle politiche di sviluppo locale, al fine di focalizzare l´attenzione sulle scelte strategiche future rispetto alle quali innestare progetti di crescita per queste aree ed ha sostanzialmente lo scopo di far emergere i bisogni, le aspettative e gli obiettivi di massima dei territori interessati, nonché – ha concluso Fabrizio Barca - di leggere il territorio rispetto ad una griglia di indicatori nei settori della sanità, istruzione e mobilità, per definire, in lavoro congiunto tra Governo e Regione, alla concreta "strategia di sviluppo" che qui sarà realizzata".  
   
   
CALABRIA, ISTAT: DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENTE FACENTE FUNZIONI ANTONELLA STASI  
 
Catanzaro, 29 maggio 2014 - La presidente facente funzioni della Regione Antonella Stasi, partendo dai dati Istat sullo sviluppo economico, esprime le sue preoccupazioni per “un Mezzogiorno che perde più occupazione rispetto al Nord” e, rivolgendosi anche al presidente del Consiglio Matteo Renzi, segnala una serie di provvedimenti urgenti su cui puntare. “Finiti i comizi e le promesse elettorali – evidenzia la Stasi - si ritorna nella quotidianità, con una fotografia ancora più drammatica fornita dai dati resi noti oggi dall´Istat che segnalano che da un lato se la recessione forse è finita dall´altro la situazione del Paese, soprattutto del Sud, è allarmante. I numeri mostrano, infatti, una Italia divisa in due con il Mezzogiorno fanalino di coda dello sviluppo economico nazionale e con una situazione ritenuta altamente critica sia dal punto di vista economico che sociale. Un Mezzogiorno che si allontana sempre più dal resto del paese e dell’Europa e che perde più occupazione rispetto al Nord. Alla luce di questo contesto – rimarca - non possiamo non esprimere le nostre preoccupazioni. Ora più che mai serve un governo nazionale che supporti ed affianchi i territori e in questa direzione va anche il recente sollecito che abbiamo rivolto al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi in occasione della recente costituzione della cabina di regia sulla Calabria in cui devono essere presenti anche le istituzioni locali. Nessuna delle questioni più urgenti richieste sono state al momento trattate e neanche approfondite rispetto alle istanze presentate. Mi riferisco al riconoscimento della Zes per Gioia Tauro che potrebbe rappresentare la vera chiave di volta per il rilancio economico non solo della Calabria ma di tutto il Mezzogiorno, l’emanazione di un provvedimento che autorizzi la nostra Regione all’utilizzo dei fondi Fas a supporto del trasporto pubblico locale che vive un momento di grande criticità e lo sblocco del turn-over nella sanità. A questo si aggiungono i provvedimenti sugli ammortizzatori sociali già annunciati da alcuni ministri e di cui chiediamo di avere al più presto chiarimenti. Questioni concrete, importanti, strategiche, ma soprattutto a costo zero per il governo nazionale. Per cominciare a dare una mano al Sud – specifica infine la presidente Stasi - c’è bisogno di uno sforzo in più, e questo governo nazionale potrebbe avere le carte in regola per farlo, ci vuole solo più interesse verso questa parte dell’Italia e più coraggio”.  
   
   
SARDEGNA: SEDUTA DELLA GIUNTA REGIONALE DEL 27 MAGGIO 2014  
 
Cagliari, 29 Maggio 2014 - Si è aperta con un atto di indirizzo strategico per la programmazione unitaria 2014-2020, il 27 maggio, la seduta della Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru. Si tratta della riorganizzazione degli interventi in base alle priorità del programma di governo: istruzione, creazione di opportunità di lavoro attraverso le imprese, società inclusiva, ambiente sostenibile, sviluppo urbano e delle aree interne, potenziamento delle infrastrutture e qualità istituzionale. Il percorso individua poi le modalità e i programmi operativi che permettono di realizzare gli obiettivi strategici in un percorso temporale definito. Altra proposta della Presidenza è stata l’istituzione di un Tavolo di Coordinamento Interassessoriale per la definizione della variante al Piano di Assetto Idrogeologico (Pai) del comune di Olbia a seguito dell´alluvione del novembre 2013 e per l´individuazione di misure e interventi di messa in sicurezza e di mitigazione del rischio idrogeologico. Le delibere portate al tavolo dei lavori dall’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda hanno riguardato il subentro della Regione nella titolarità delle concessioni di derivazione di opere del sistema idrico multisettoriale regionale e il trasferimento di gestione. Con l’approvazione della Giunta una serie di dighe, tra cui Coghinas, Flumendosa e Taloro, vengono così incluse nel sistema multisettoriale regionale. In relazione al Fondo nazionale per le non autosufficienze annualità 2013, la proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru ha delineato la definizione di nuove modalità operative per il finanziamento degli interventi per le non autosufficienze e il potenziamento del supporto domiciliare alle persone in situazione di disabilità grave. Viene così disposto l’incremento per l’assistenza domiciliare, potenziando il programma “Ritornare a casa”. Dall’assessore Arru anche una delibera sulle strutture e i servizi residenziali e semiresidenziali per la salute mentale, con l’avvio della ricognizione di fabbisogno, offerta e adeguamento alle necessità attuali, oltre alla contestuale sospensione della concessione di nuove o ulteriori autorizzazioni. L’atto di indirizzo presentato dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci stabilisce i compiti di vigilanza dei Collegi dei Revisori sulla regolarità amministrativa e contabile degli enti regionali. Dall’assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu è arrivata la presa d’atto della Sentenza del Tar Sardegna n. 294/2014 sul comune di Putifigari, che ne stabilisce la gestione provvisoria; il commissario sarà Giuseppe Deligia. Le altre delibere dell’assessorato Enti Locali hanno riguardato immobili e terreni di proprietà della Regione Sardegna. Dall’assessore Donatella Spano è stata portata all’attenzione della Giunta la delibera del Consiglio di Amministrazione dell´Ente Foreste sul Bilancio di previsione 2014-2016 della Sardegna, mentre l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras ha portato una delibera di autorizzazione per un’integrazione di risorse destinate a Carbosulcis s.P.a. Per attività di messa in sicurezza della miniera di Nuraxi Figus relativamente all´anno 2013. Sull’argomento Trasporti, l’assessore Massimo Deiana ha presentato una proposta relativa alla razionalizzazione e il contenimento della spesa per quanto riguarda i contratti di servizio sul sistema dei trasporti pubblici locali. In tema di nomine, per l’Assessorato della Pubblica Istruzione, Cultura e Sport, la Direzione Generale della Cultura è stata affidata ad Antonina Scanu. Per il Consorzio di Bonifica del Cixerri, infine, è stata decisa la proroga della gestione commissariale, e commissario è Graziella Carta. Altre delibere approvate riguardano disposizioni legali.  
   
   
AOSTA, LE CONGRATULAZIONI DI ROLLANDIN A CHIAMPARINO E D’ALFONSO  
 
 Aosta, 29 maggio 2015 - Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha espresso le proprie congratulazioni ai due neo Presidenti della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e della Regione Abruzzo, Luciano D’alfonso, augurando ad entrambi di riuscire a lavorare con impegno e determinazione per la crescita delle proprie realtà regionali. In particolare, nella nota inviata al nuovo Governatore del Piemonte, il Presidente Rollandin, assicurando la piena disponibilità della Valle d’Aosta ad operare in un’ottica di fattiva collaborazione, auspica che possa proseguire quella sinergia d’intenti che ha portato le due realtà alpine a partecipare alla Strategia della macroregione alpina. “Sono sicuro che anche Chiamparino – dice Rollandin - vorrà essere tra i protagonisti principali della nuova realtà territoriale che si sta delineando a livello europeo per la tutela e la valorizzazione delle aree di montagna come le nostre”.  
   
   
VALLE D’AOSTA: IL PRESIDENTE ROLLANDIN A ROMA PER LE CONFERENZE TRA STATO E REGIONI  
 
Aosta, 29 maggio 2014 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin partecipa oggi, giovedì 29 maggio, a Roma alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome a cui seguiranno le riunioni della Stato-regioni e della Conferenza Unificata, convocate in seduta straordinaria. All’ordine del giorno di tutti e tre gli incontri l’intesa da sancire tra lo Stato e le Regioni per la ripartizione tra le Regione dei 500 milioni di euro prevista dal comma 6 dell’articolo 46 che il decreto 66 del 2014 (Spending Review), per il concorso al risanamento della spesa pubblica. Comma dal quale le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome, come già definito nella riunione del 15 maggio della Conferenza delle Regioni in un emendamento condiviso e presentato al Governo, chiedono di essere escluse, in quanto il loro contributo è già determinato da altri commi specifici all’interno delle stesso articolo 46 del decreto.  
   
   
MARCHE: CONTRIBUTI AI COMUNI ISTITUITI PER FUSIONE: 480 MILA EURO PER TRECASTELLI E VALLEFOGLIA.  
 
Ancona, 29 maggio 2014 - Nel 2014 la Regione Marche destina 480 mila euro per sostenere i Comuni Trecastelli (An) e Vallefoglia (Pu), istituiti a seguito della fusione di cinque amministrazioni comunali. La Giunta regionale ha trasmesso al Consiglio delle autonomie locali (Cal), per un preventivo e obbligatorio parere, la delibera che fissa criteri e modalità di concessione del contributo. “La normativa nazionale e regionale prevede la concessione di sostegni, anche finanziari, per incentivare i progetti di fusione dei Comuni – evidenzia il vicepresidente e assessore agli Enti locali, Antonio Canzian – Mediante la fusione è infatti possibile realizzare risparmi dovuti alle economie di scala, alla riduzione delle spese di funzionamento e dei molteplici centri di spesa. A fronte di questi vantaggi, i nuovi Comuni devono sostenere, all’inizio, spese straordinarie per adeguare i sistemi informativi e telematici, la toponomastica, le banche dati, i regolamenti e le tariffe dei servizi. Quello delle fusioni è un percorso virtuoso che intendiamo favorire, nonostante le ristrettezze di bilancio, perché solo razionalizzando è possibile garantire i servizi alla popolazione, specie nei centri minori dove le difficoltà risultano amplificate della dimensione amministrativa e dalle ridotte disponibilità finanziarie”. Il Comune di Trecastelli è nato dalla fusione di Castel Colonna, Monterado e Ripe. La legge regionale istitutiva prevede la concessione di 280 mila euro, per dieci anni, a decorrere dal 2014. Il Comune di Vallefoglia riunisce, invece, quelli di Colbordolo e Sant’angelo in Lizzola; la Regione deve sostenerlo “con adeguate misure, anche finanziarie”. A questo scopo la Giunta regionale destina a Vallefoglia, per il 2014, una disponibilità del Programma operativo annuale (Por) pari a 200 mila euro. I nuovi Comuni, entro il 28 febbraio successivo, dovranno rendicontare alla Regione i fondi assegnati annualmente.  
   
   
GARANZIA GIOVANI, TOSCANA PRIMA: GIÀ 694 COLLOQUI. A GIUGNO BANDI PER IMPRENDITORIA  
 
Firenze, 29 maggio 2014 - Garanzia giovani in Toscana è già da settimane una realtà e in 5.448 dal 28 aprile, in un mese, hanno preso d´assalto il portale on line per aderire. Lo ricorda a Roma l´assessore al lavoro e alle attività produttive della Toscana, Gianfranco Simoncini, nel corso oggi di un evento al Forum Pa, il salone della pubblica amministrazione. Del resto i numeri, i più alti nel centro nord e terzi a livello nazionale, stupiscono fino ad un certo punto: antesignana per molti aspetti e da alcuni anni delle politiche per i giovani e sull´occupazione dei giovani, la Toscana è stata infatti la prima regione In Italia ad attivare il portale per la registrazione e la prima ad inaugurare il servizio di accoglienza nei Centri per l´impiego. Hanno iniziato a ricevere i giovani dal 15 maggio e già ci sono stati 694 colloqui di orientamento, sono stati siglati 476 patti di attivazione e definiti 605 profili. "Con 65 milioni di euro – dice l´assessore Simoncini - stimiamo di coinvolgere tra il 2014 e il 2015 circa 55 mila giovani in Toscana" Le misure al momento attive sono quelle dei tirocini non curriculari, dell´apprendistato di Iii livello, e interventi di formazione a distanza per l´apprendistato professionalizzante e il supporto all´autoimpiego. Nei prossimi mesi saranno attivati i bandi per servizio civile, il reinserimento in percorsi formativi (Iefp) di giovani tra 15 e 24 anni, quello per gli incentivi per l´assunzione di giovani laureati, la mobilità transnazionale e il Job coaching rivolto ai centri per l´impiego e le agenzie per il lavoro private. Al riguardo è previsto un sistema a rimborso calibrato sulla base della tipologia e durata dell´assunzione dei giovani: da 1.500 a 3.000 euro per tempo tempo indeterminato e apprendistato di I e Iii livello, da 1.000 a 2.000 euro per apprendistato di Ii livello e tempo determinato o somministrazione e da 600 a 1.200 euro per tempo determinato o somministrazione. A breve, ricorda l´assessore, partiranno anche altre misure per i giovani che vogliono metter su un´impresa. In particolare sarà pubblicato l´avviso per i percorsi di formazione, di assistenza personalizzata per la stesura di business plan, di accompagnamento all´accesso al credito ed altri servizi di supporto. La platea in questo caso è quella dei giovani che intendono usufruire delle agevolazioni per l´imprenditoria giovanile e femminile. Misure varate con una legge nel 2008, contributi per investimenti e sgravi fiscali per imprese di giovani fino a 40 anni, che dopo una breve sospensione saranno nuovamente attive da giugno. "Ovviamente - ricorda l´assessore Simoncini - queste misure in Toscana si aggiungono a quelle già attive con Giovanisi, il progetto della Regione Toscana per l´autonomia dei giovani che prevede più misure dal lavoro alla casa ".  
   
   
VALLE D’AOSTA: ANTICIPAZIONE DEL TRATTAMENTO DI CASSA INTEGRAZIONE A 120 LAVORATORI  
 
Aosta, 29 maggio 2014 - L’assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Pierluigi Marquis, comunica che è stata riattivata la procedura di anticipazione della Cassa Integrazione Straordinaria per i lavoratori di aziende in crisi, presenti sul territorio regionale, impossibilitate a erogare il trattamento spettante. Al momento, la disposizione interessa 120 lavoratori di 3 aziende. «L’adozione di questa importante misura - spiega l’Assessore - è stata concordata con le Organizzazioni Sindacali e consentirà di superare le tempistiche utilizzate abitualmente dal Ministero del lavoro per l’erogazione del trattamento di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, che corrispondono in media a 6 mesi, consentendo di fatto ai lavoratori di disporre in tempi rapidi delle somme dovute». A seguito della domanda di accesso ai benefici inoltrata al Ministero del lavoro, le imprese dovranno produrre direttamente al Dipartimento Politiche del lavoro e della formazione dell’Assessorato i conteggi relativi alle somme spettanti ai lavoratori. Il Dipartimento si farà carico di verificare la documentazione e di autorizzare la società Finaosta Spa ad anticipare gli importi dovuti ai singoli lavoratori, che dovranno sottoscrivere alla società stessa il mandato affinché questa possa riscuoterli presso l’Inps.  
   
   
TALENT DONNA 2014: ULTIMO APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE A MILANO  
 
Milano, 29 maggio 2014 - Si conclude il 5 giugno la seconda stagione a Milano di Talent Donna, un percorso di social empowerment nato per valorizzare il talento professionale femminile attraverso l’energia della Rete. Un percorso in cui si alternano lezioni “in aula” e momenti di networking, degli aperitivi social denominati Inspiring Happy Hour. Il 5 giugno si terrà l’ultimo Inspiring Happy Hour dedicato alle “Social Shopper”, in collaborazione con Qvc Italia e come ospite d’eccezione Elisa D’ospina, modella, tutor, presentatrice, blogger e scrittrice. Parleremo delle community femminili in rete, attraverso il racconto dell’esperienza di Qvc Italia e attraverso la professionalità di Elisa D’ospina, modella internazionale, che ha portato all’attenzione del mondo della moda e dei media il ruolo stereotipato della donna. Anche grazie al suo ultimo libro “Una vita tutta curve”. Le due edizioni del progetto hanno coinvolto circa 100 “donne di talento” quali “studenti” dei workshop formativi, motivate a migliorare la propria attività professionale o iniziare un nuovo business. Gli appuntamenti inspiring sono stati 10 (tra la prima e la seconda edizione) a cui hanno partecipato circa 1.000 persone – si è parlato di startup ed innovazione, di donne e lavoro, d’imprese al femminile, di storie di italiani di successo in Italia e all’estero, attraverso la testimonianza di persone come Mario Calabresi (direttore de La Stampa), Layla Pavone (Presidente onorario Iab Italia), Emil Abirascid (giornalista e fondatore di Startupbusiness), Simona Zanette (Ad di Alfemminile), Annalisa Monfreda (direttore di Donna Moderna e Confidenze), Michele Padovani (Ceo di iStarter), Roberto Bonzio (giornalista e autore di Italiani di Frontiera). Per partecipare all’Inspiring Happy Hour gratuito del 5 giugno alle ore 19.00 a Milano c/o Talent Garden è necessario registrarsi qui: http://talentdonna.It/inspiring-happy-hour-5-giugno-2014/