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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Novembre 1998
INTERVENTO DI GIANCARLO LIVRAGHI PER ALCEI AL CONVEGNO DI NAPOLI AIIP "EMERGENZA INTERNET "  
 
Napoli, 30 novembre 1998 - A nome di tutti noi di Alcei ringrazio lŽAiip per lŽinvito a partecipare a questo convegno. EŽ noto che Alcei ha lŽabitudine di esprimere le sue opinioni con molta franchezza - e continueremo a farlo, ogni volta che ci troveremo davanti a un rischio di repressione o censura o a qualsiasi fatto o progetto che possa ostacolare la libera e civile crescita delle reti telematiche, la libertaŽ di opinione e la libertaŽ di scambio di idee e di informazioni. Ma non credo che questo ci ponga in contrasto con gli obiettivi dellŽAiip e con il tema di questo convegno. Al contrario, credo che ci sia una naturale e precisa convergenza di intenti. Ricordiamo, per esempio, che fin dalle sue origini Alcei si eŽ sempre opposta rigorosamente al concetto di "responsabilitaŽ oggettiva" degli internet provider; e che fin dalle sue origini ha espresso la sua preoccupazione per i pericoli di ogni forma di monopolio, a cominciare da quello della Telecom. (Non eŽ questa la sede per parlare di monopolio del software, e di come si estenda al controllo della rete; ma non possiamo dimenticare che anche quello eŽ un problema serio). Alcuni credono che ci sia un contrasto insanabile fra le attivitaŽ dŽimpresa "con fini di lucro" e le libertaŽ individuali. Noi non ne siamo affatto convinti. Lavorare, produrre, vendere e guadagnare sono fattori essenziali di ogni societaŽ umana. Anche lo sviluppo dei sistemi di comunicazione ne trae un necessario e utile nutrimento. Altri forse pensano che si possano sviluppare attivitaŽ economiche in rete senza badare alla cultura e alla libertaŽ di comunicazione; ma anche questo, secondo noi, eŽ un errore di prospettiva. Le attivitaŽ commerciali si sviluppano molto meglio in un clima aperto, in una cultura libera e umanamente viva. Il ruolo degli Isp eŽ fondamentale per lo sviluppo della rete. La libertaŽ competitiva di questo settore devŽessere promossa e difesa. LŽintera comunitaŽ dei "cittadini della rete" devŽessere, secondo noi, solidale con i provider nel contrastare ogni monopolio o distorsione del mercato. Dobbiamo anche, credo, preoccuparci dellŽarretratezza italiana. Siamo allŽultimo posto nella ComunitaŽ Europea per attivitaŽ in rete in confronto al Pil. Per densitaŽ rispetto alla popolazione non solo siamo lontanissimi dagli Stati Uniti, dai paesi scandinavi, dallŽOlanda, dalla Svizzera o dalla Gran Bretagna, ma siamo dietro la lŽEstonia, Slovenia, la Repubblica Ceca e lŽUngheria. EŽ vero che la rete sta crescendo in Italia, specialmente questŽanno; ma siamo ancora lontani da un tasso di crescita che ci porti a piuŽ che raddoppiare (come sarebbe necessario) la nostra "quota" rispetto al resto dellŽEuropa. Sono sicuramente da appoggiare le iniziative dei provider per allargare e facilitare gli accessi. Secondo noi questo eŽ "necessario ma non sufficiente". Occorre anche abbattere le barriere culturali, diffondere una piuŽ concreta e umana cultura della rete (non basta per questo una banale "alfabetizzazione" tecnica). Occorre combattere ogni restrizione, ogni inopportuna "regolamentazione", ogni legislazione che, anche partendo da "buone intenzioni", si traduca in repressione o restrizione della libertaŽ. Occorre combattere con energia le frequenti "demonizzazioni" o "criminalizzazioni" dellŽinternet; ma anche le esagerate elucubrazioni tecnologiche che la fanno percepire come estranea e remota a molte persone (e imprese) che potrebbero ricavarne notevoli vantaggi. Occorre dare alle nostre imprese quegli strumenti e quelle conoscenze che le aiutino a usare questi strumenti per essere competitive sul mercato internazionale. Che non sono basate sulla tecnologia, ma sulla cultura di mercato e dŽimpresa. Nella "Dichiarazione di Bonn" (7 luglio 1997) lŽUnione Europea ha messo in grande evidenza lŽimportanza delle "reti elettroniche globali" per lo sviluppo delle imprese europee e soprattutto delle "piccole e medie imprese". Un tema particolarmente importante per lŽItalia. Lo sviluppo economico, quindi la creazione di nuovi posti di lavoro, non riguarda solo lŽattivitaŽ nel campo specifico (tecnologia dellŽinformazione e comunicazione in rete) ma tutte le attivitaŽ di impresa di ogni specie, che possono usare la rete per crescere e per diffondere i loro prodotti e servizi - specialmente allŽesportazione. Nella stessa Dichiarazione, lŽUnione Europea ha messo in evidenza il problema dei "non abbienti di informazione", cioeŽ delle persone o categorie sociali oggi "emarginate" per motivi economici e culturali. Anche questo eŽ un tema importante, che richiede fra lŽaltro la diffusione di tecnologie piuŽ semplici e meno costose - e piuŽ aperte e compatibili. (Un altro argomento di grande rilievo che non eŽ possibile approfondire nel breve spazio di questo intervento). Finora si eŽ parlato molto, ma si eŽ fatto poco. Credo che lŽimpegno comune di tutti, dai cittadini alle imprese, dalla comunitaŽ sociale agli operatori del settore, dalle autoritaŽ pubbliche alla scuola, sia far crescere la presenza italiana in rete. Per la nostra economia e per la nostra cultura. Per quanto riguarda le "regole", puo essere utile ricordare che Alcei fu la prima, giaŽ nel 1994, a parlare di "autoregolamentazione". Ci trovammo allora, e molte volte negli anni successivi, davanti a tre forme di opposizione. Di chi vuole a tutti i costi imporre "dallŽalto" regole e discipline. Di chi si oppone in modo estremo a qualsiasi regola, anche alle piuŽ elementari consuetudini della convivenza civile. E di chi, con una certa miopia, bada solo al suo "particulare" (cioe a interessi di settore o addirittura di singola impresa). Avevamo proposto allora quelli che forse un poŽ troppo solennemente chiamavamo "gli stati generali della telematica", cioeŽ un incontro aperto e chiaro fra tutti i settori e i "mondi" della comunicazione interattiva per cercare unŽintesa sui principi fondamentali. Se quellŽidea non si e realizzata dipende in parte da unŽinsufficiente aggressivita di Alcei; ma molto dal disinteresse di tutti gli altri. Sarebbe stato meglio agire in anticipo, come noi allora proponevamo; ma "non eŽ troppo tardi" e rimane aperta la nostra disponibilita al dialogo. Un punto peroŽ rimane fermo nella nostra posizione: siamo contrari a ogni forma di repressione o censura, comunque travestita; e crediamo che lo sviluppo della societaŽ civile debba basarsi sullŽinformazione e la formazione culturale dei cittadini, non sulla "tutela". PercheŽ se si trattano i cittadini come bambini stupidi e incapaci eŽ troppo facile che i bavaglini si trasformano in bavagli. .  
   
   
CHI EŽ ALCEI  
 
Milano, 30 novembre 1998 - Dopo le affermazioni di Giancarlo Livraghi è opportuno chiarire, per chi non lo sapesse, chi è e cosa fa questa organizzazione, che da alcuni anni si muove allŽinterno del nuovo scenario che internet ha e sta costituendo. Un ulteriore approfondimento proviene da un loro comunicato stampa che di seguito pubblichiamo. Alcei (Electronic Frontiers ltaly) è una libera associazione di cittadini che ha per scopo la difesa della libertà di opinione, lo sviluppo culturale della comunicazione interattiva, lŽaffermazione dei diritti del "cittadino elettronico" (gli obiettivi e i modi della sua attivitaŽ sono descritti nella dichiarazione di principi http://www. Alcei. It/inf/dicprinc. Htm). Alcei sostiene il diritto per ciascun cittadino di esprimere il proprio pensiero in completa libertà come di avere il controllo della sua privacy personale; e si oppone con forza a ogni tentativo di limitare questi diritti. Nata nel 1994, ha messo in atto una serie di iniziative volte a comunicare e ad informare, nonché a segnalare e denunciare ogni abuso. Benché negli ultimi due anni sia stata molto meno visibile e meno presente sui grandi mezzi di informazione tradizionali, non ha mai smesso di porsi, nella realtà italiana, come punto di riferimento per le tematiche riferite alla libertà, alla privacy, alla crittografia e per la difesa contro abusi e restrizioni di ogni specie contro gli utilizzatori dell internet; né di mantenere dialogo e collaborazione continua con altre organizzazioni nel mondo che hanno le stesse finalità. Ora sta ritrovando la forza per riportare il suo nome e la sua presenza nella posizione di visibilità che meritano tutte le iniziative basate sul volontariato di persone serie e motivate che portano avanti battaglie per i diritti civili e per la libertà di espressione, anche nella comunicazione elettronica sta riorganizzando, con lŽimportante apporto di nuove iscrizioni e di nuove persone attivamente impegnate. EŽ in preparazione unŽassemblea degli iscritti, che si svolgerà entro dicembre, per riaffermare lŽimpegno di Alcei e definire le linee di attività per il prossimo anno. Il sito-line di Alcei ( http://www. Alcei. It ) è in corso di ristrutturazione, per rispondere ancora meglio alle esigenze dei pubblici di riferimento; comunque disponibile la documentazione sui principi ispiratori, sugli obiettivi che si propone, sulle attività svolte in passato, nonché sulle modalità di iscrizione; cui man mano si aggiungono notizie sulle nuove iniziative. Altre informazioni su Alcei: http://www. Alcei. It e-mail alcei@alcei. It , di seguito sono elencati anche alcuni recapiti telefonici: Tel O2-867045 / 085-294255 / 0347-5831350 / 0338 -6088276 Fax 02-867055 .  
   
   
IL COMPUTER PORTATILE SI DIFFONDE SEMPRE DI PIU’  
 
Milano, 30 novembre Ž98 - Xircom Inc. (www. Xircom. Com) (Nasdaq: Xirc), produttore di Pc Card integrate, Pc Card e Cardbus per la connessione mobile e remota degli utenti notebook, ha annunciato lŽapertura della filiale Xircom ltaly, a conferma della crescente importanza che il mobile computing sta ricoprendo in Italia. La nuova struttura, con sede a Milano, si occuperà di coordinare a livello strategico le attività commerciali, di marketing e di gestire i rapporti con clienti e partner. La responsabilità della nuova filiale è stata affidata a Maurizio Riva. Laureato in Ingegneria Elettronica, viene da una lunga esperienza nel settore relativa al mercato italiano e del mediterraneo orientale, maturata, tra lŽaltro, in Novell Italia e Sun Microsystems. Secondo una ricerca Gartner Group, nel 2000 gli utenti di computer portatili (mobili) saranno oltre 55 milioni, mentre Idc stima che solo nel 1998 i Pc notebook distribuiti in tutto il mondo raggiungeranno i 15 milioni di unità. Il numero di Pc Card distribuite in Italia - secondo una ricerca Icd - crescerà a ritmi del 49% nel 1998 e del 47% nel 1999, rispetto alle 130,000 vendute nel 1997; lŽitalia rappresenta infatti, insieme alla Germania, il mercato destinato ad una più rapida espansione a livello europeo. .