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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Novembre 2006 |
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PREMIO EUROMEDITERRANEO 2006: ECCO I VINCITORI |
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Bologna, 13 novemrbe 2006 - Un riconoscimento importante per tutti i comunicatori "eccellenti", volto a premiare i migliori progetti nazionali e internazionali di comunicazione pubblica. E´ questo lo scopo del Premio Euromediterraneo, che da sei edizione viene consegnato a Com-pa, il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese che chiude i battenti oggi a Bologna. Promosso dall´Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, in collaborazione con Confindustria, attraverso l´area Assafrica & Mediterraneo riconosce e premia le buone pratiche di comunicazione per lo sviluppo nell´area del Mediterraneo. Il Premio Euromediterraneo per l´editoria è stato assegnato a Francesco Pira per il libro "Come comunicare il Sociale", il Premio Euromediterraneo alle Campagne Istituzionali del Marocco, mentre il Premio Perform alla Jobs School. Il Gran Prix Comunicazione Sociale è stato assegnato all´Inail per il "Progetto Giovani"; il Premio Speciale Divulgazione Scientifica a Furio Honsell, Rettore dell´Università di Udine; il Gran Prix Marketing Territoriale all´Ersac (Ente Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Campania) con il progetto "Vini di Campania i nuovi Classici"; il Premio Speciale per il Giornalismo a Telecamere di Rai3; il Gran Prix Comunicazione Istituzionale all´Ice (Istituto Commercio Estero) per la progettazione e la realizzazione di un piano di comunicazione istituzionale e anticontraffazione; il Premio Speciale Giornalismo a Gianfranco D´anna autore del programma "Pianeta Dimenticato". Il Premio Interactive Euromediterrano è stato consegnato al Wwf Italia per il progetto "Sito web Junior"; il Premio Best Practice Project all´Apt Abruzzo per il "Progetto cultura dell´ospitalità e tutela dei diritti del turista consumatore". Per quanto riguarda le categorie: a Veneto Agricoltura è andato il Premio Sapori e Gusti; al Gruppo Avis Giovani Veneto il Premio Giovani; al Crp della Regione Sardegna il Premio Categoria Comunicazione Istituzionale. All´assessorato Mediterraneo della Regione Puglia è stato consegnato il Premio Comunicazione Istituzionale; al Messaggero Veneto il Premio Report, all´Ato Ambiente Cl 1 S. P. A. Il Premio Ambiente e Salute; al portale www. Vivienna. It il Premio Web. Per i Best Practice Action sono stati conferiti riconoscimenti all´Arta Abruzzo (Agenzia Regionale per la Tutela dell´Ambiente), al Comando Generale dell´Arma dei Carabinieri, a Belice Ambiente S. P. A Ato Tp 2, alla Dottoressa Marina Galluzzo, Responsabile Comunicazione del Portale internet e intranet del Comune di Udine, alla Provincia di Cagliari e alla Campagna Stand Up. Il Premio è stato assegnato al termine del convegno "Integrated Comunication" organizzato da Assafrica & Mediterraneo di Confindustria e dall´Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica. L´importante appuntamento ha preso in esame l´evoluzione della comunicazione integrata e ha visto la partecipazione di: Francesco Pira, consigliere nazionale dell´Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e docente dell´Università di Udine, Bouchta Elouidani, Console del Marocco, Luca Brusati, docente di Management dell´Università di Udine, Gianfranco D´anna, vice direttore del Gr1 della Rai, e Anna La Rosa, conduttrice della trasmissione tv Telecamere. A presiedere e introdurre l´incontro Pier Luigi D´agata, direttore generale Assafrica &Mediterraneo. . |
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LA STAMPA ESTERA ASSEGNA IL PREMIO DEL GUSTO |
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Milano, 13 novembre 2006 - Il Consorzio del Prosciutto di Parma sarà presente al Grand Hotel Regis di Roma il 16 novembre alle ore 19,00, in occasione dell´assegnazione del Premio del Gusto della Stampa Estera. I giornalisti del Gruppo del Gusto della Stampa Estera, che si occupano di enogastronomia, hanno deciso di attribuire il loro premio annuale in condivisione alla Fattoria di Vaira del Molise ed al giornalista Bruno Gambacorta di Rai-2. All’unanimità, i giornalisti esteri hanno deciso di dare a Gualtiero Marchesi un premio alla carriera. Questa è la terza edizione del premio. Le votazioni finali non sono limitate ai giornalisti del Gruppo del Gusto, ma sono aperte a tutti i 500 corrispondenti inscritti all’Associazione della Stampa Estera in Italia. Le motivazioni per le scelte dei premiati sono state: alla Fattoria di Vaira, per il valore che attribuisce alla tradizione, all’innovazione e all’impegno sociale, nel mondo agricolo italiano. . |
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NUOVI STRUMENTI PER LA COMUNICAZIONE CHE CAMBIA UN CONVEGNO PER COMPRENDERE I MUTAMENTI DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE E AZIENDALE E LE EMOZIONI DEL SISTEMA PAESE TRASMESSE DAI MEDIA. |
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Milano, 13 novembre 2006 - Quali emozioni suscita un´azienda, un marchio o un prodotto? Come si può monitorare la percezione di un messaggio all´interno di una community on line, di un forum o di un segmento della blogosfera? Come si può orientare e governare il passaparola relativo ad aziende e istituzioni? Attraverso quali strumenti un comunicatore può conoscere e utilizzare in modo tempestivo i quotidiani cambiamenti degli stati d´animo dell´opinione pubblica? Quale formazione innovativa è necessaria per facilitare un´efficace pianificazione strategica delle attività di comunicazione? Quanto valore aggiunto reale producono sia la comunicazione tradizionale sia le nuove forme della comunicazione? Si tratta di domande che convergono verso un tema comune: come ´misurare´ in modo sistematico e scientifico l´impatto delle attività di comunicazione delle istituzioni e delle aziende. E questo il filo conduttore del convegno organizzato da Eikon: "Misurare La Comunicazione Che Cambia: I Nuovi Strumenti" Svoltosi giovedì 9 novembre a Milano. L´incontro è stato un vero e proprio evento dedicato alla comunicazione e ai comunicatori: l´occasione per presentare sia nuove ricerche utili per capire in che modo la comunicazione cambia, sia efficaci percorsi formativi per i nuovi professionisti del settore e per conoscere le esperienze e le best practice sviluppate da importanti aziende in Italia. Molto intenso il programma della mattinata. Tra gli altri momenti di lavoro, Enrico Pozzi, presidente Eikon e docente di Psicologia sociale all´Università di Roma "La Sapienza", che ha presentato "Misurare le emozioni", una ricerca che si avvale di Moodscape, un sistema complesso di analisi della comunicazione sociale che consente di monitorare in tempo reale lo stato d´animo (il "mood") attribuito a eventi, istituzioni, aziende, politici o manager. In "Misurare le emozioni", Pozzi ha presentato i risultati di un´analisi degli stati d´animo del sistema Paese veicolati dalle prime pagine di nove testate italiane negli ultimi cinque mesi. Parole e immagini delle prime pagine sono state classificate attraverso una griglia di mood opposti: aggressività/amore, infelicità/felicità, dissenso/consenso, debolezza/forza, paura/tranquillità, sfiducia/fiducia, staticità/dinamismo. Il metodo Moodscape consente di rilevare il peso del singolo stato d´animo e i temi a cui si associa. In occasione del convegno è stata anche presentato l´ "Executive Master: Metodi e pratiche di valutazione della comunicazione aziendale e istituzionale". Organizzato da Eikon e Iulm e diretto da Alberto Abruzzese - Direttore Istituto di Comunicazione Iulm - il master formerà un Esperto in Communication Auditing capace di ideare, per aziende e istituzioni, sistemi di monitoraggio e di valutazione della comunicazione basati su metodi accreditati e strumenti rigorosi e sofisticati. Il convegno è stato l’occasione per il lancio della prima associazione italiana che riunisce esperti e aziende che usano il passaparola come tecnica di comunicazione e marketing. L´associazione sarà affiliata all´americana Womma (Word of Mouth Marketing Association). Molto importanti sono state, naturalmente, le testimonianze delle aziende che sono intervenuti presentando le proprie esperienze e case history: Pfizer Italia, Abi, Enel, Eni, Brembo, D´antona & Partners, Banca Intesa. . |
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V CONVEGNO NAZIONALE SULLA COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA |
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Trieste, Il V Convegno Nazionale sulla Comunicazione della Scienza che si terrà a Forlì dal 30 novembre al 2 dicembre 2006. Il Convegno, organizzato dal gruppo Ics della Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste e dall´Associazione Nuova Civiltà delle Macchine di Forlì, avrà una sessione speciale dedicata alla comunicazione della salute e della medicina. Ai lavori, che inizieranno alle ore 14:00 di Giovedì 30 Novembre presso il Salone dell´Hotel della Città di Forlì, parteciperanno tra gli altri Luigi Berlinguer, Vittorio Bo, Giorgio Cosmacini e Pietro Greco, che modererà una tavola rotonda dal titolo La salute nei media. Http://ics. Sissa. It/conferences/cs2006. Html . |
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RADIO 1 RAI: LA GIORNALISTA E SCRITTRICE, BARBARA PALOMBELLI AL COMUNICATTIVO DI IGOR RIGHETTI “LA POLITICA È L’ESERCIZIO DELLA PAZIENZA. POTREI FARE IL MINISTRO IN UN REGIME DITTATORIALE” “PREFERISCO CORTEGGIARE, DETESTO ESSERE CORTEGGIATA. GLI UOMINI QUANDO CORTEGGIANO SONO MELENSI E NON PARTICOLARMENTE ATTRAENTI” |
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Roma, 13 novembre 2006 - Venerdì 10 novembre Barbara Palombelli, su Radio 1 Rai è stata l’ospite del “Confessionale del Comunicattivo”, programma dei linguaggi della comunicazione ideato e condotto da Igor Righetti. Ecco un estratto dell´intervista. Chi è Barbara Palombelli? È una signora che ha appena compiuto 53 anni, che non se li sente per sua fortuna o sfortuna non lo so e che fa il mestiere che aveva sognato di fare fin da quando era piccola. Quindi ogni mattina si sveglia e ringrazia tutti, il mondo, Dio e tutto il resto. Da bambina come immaginavi il tuo futuro? Esattamente così, a correre da una parte all’altra cercando di fare la giornalista. Era un sogno che è diventato realtà. Agli esordi della tua vasta attività giornalistica hai condotto su Radio Rai un filo diretto con le donne. Che cosa conservi di quella esperienza? Conservo che ora non ho più il filo diretto, ma ho sempre la sede di lavoro in via Asiago 10 che è una delle più belle sedi di lavoro che esistano perché è la storica sede dell’Eiar della radio italiana e quindi è un indirizzo magico. Ogni mattina, quando ci entro, mi batte un po’ il cuore come tanti anni fa. Di allora ricordo le grandi battaglie per le riforme delle donne, le riforme del diritto civile, della chiusura dei manicomi, la legalizzazione, in qualche modo, della prostituzione che ancora non esisteva, la dignità del corpo della donna. Certo la malinconia a volte mi acchiappa la gola perché mi rendo conto che dopo quello non c’è stato più nulla. Probabilmente pensavamo che la grande spinta alla fine degli anni ’70, quando mi occupavo di questo, sarebbe durata a lungo e che avrebbe anche portato le donne al potere. Non immaginavamo poi che a quella esperienza saremmo rimaste in qualche modo inchiodate. Sei da poco al Tg5. Quali sono i tuoi propositi? Il mio proposito principale è di imparare come funziona un telegiornale, quindi sto molto a guardare e a sentire. Ho cominciato una rubrica di posta che spero diventi poi familiare al pubblico del Tg5 della domenica alle 13. Cerco di portare da un lato la mia esperienza fatta in tanti anni di filo diretto con il pubblico e dall’altro sto molto a guardare e dico sempre per scherzo, ma neanche tanto, che ‘’sono all’asilo’’ nel senso che sono qui con la cartella e il grembiule a guardare che cosa sanno fare i colleghi perché ho fatto tanta televisione ma non l’ho mai fatta con le immagini, ma sempre con la faccia, con la bocca, con le parole e quindi andare in giro con gli operatori, fare inquadrare una persona, montare in studio sono tutte tecniche che devo acquisire col tempo. Tra le tante testate giornalistiche alle quali hai collaborato figurano Panorama, la Repubblica e il Corriere della sera. In quale redazione ti sei potuta esprimere più liberamente? Sinceramente sono sempre molto libera. Quando vedo che la mia libertà in qualche modo è limitata preferisco socchiudere la porta e andare via. Non l’ho mai sbattuta ho sempre ringraziato, poi ho cambiato come hai detto tante volte lavoro. No, devo vivere. La mia professione è libertà che non vuol dire che uno non debba tenere conto di tante cose. Non sono tanto facile a prendere ordini. Ormai l’ho dimostrato perché ho tanti anni di lavoro alle spalle. Giornalismo scritto e giornalismo televisivo. Quale preferisci? Sono due mezzi diversi. Quello scritto ti permette di approfondire, di raccontare tante cose, quello televisivo da quello che sto vedendo ti costringe a vedere e a raccontare in un minuto, un minuto e mezzo, due minuti quando va bene e quindi è un grande sforzo di sintesi e allora lì è veramente decisivo anche un aggettivo o un’inquadratura. Nel giornalismo scritto ci si può prendere anche il lusso di raccontare per novanta, cento righe una persona o un personaggio, qui invece è questione di attimi. Si dice che il successo di un uomo dipende dalla donna che ha accanto. Ma nel tuo caso è vero anche il contrario? Penso molto semplicemente che se una persona ha un rapporto felice e sereno lavora meglio, ma questo vale per chi lavora in fabbrica, in un ospedale, in un giornale. Credo che non dipenda, magari uno lo può pensare, dal potere o dalla vetrina: quella è una cosa abbastanza fastidiosa. No, il fatto di stare bene insieme, di stare volentieri a casa, di svegliarsi felici purtroppo o uno è predestinato oppure è un fatto di pelle o un fatto di carattere. Non ho mai capito che cos’è che tiene insieme le persone però è abbastanza misterioso e quando c’è è molto bello. Anche lì se non fosse così non è che sarei il tipo da accettare un matrimonio di convenienza, anzi per carità. Un giorno che non sarò più felice non lo accetterò più. Grazie a Dio abbiamo fatto tante battaglie ma almeno questa libertà ce la siamo conquistata. Sei una mamma iperimpegnata. Come organizzi la tua giornata? Grazie ai telefonini, ai computer e a tutto ciò che la tecnologia ci mette a disposizione si riesce a lavorare spesso anche da casa, dalla macchina, da davanti scuola dei figli o mentre loro fanno danza. Uno può mandare messaggi o prendere appunti quindi sono molto grata a tutti questi mezzi che hanno liberato le madri dalla presenza in redazione. Certo un po’ mi scapicollo ma loro sono grandini quindi mi posso permettere anche di scapicollarmi da una parte all’altra. La più piccola ha tredici anni. Però la sera di nuovo tutti insieme a casa. Appari come una donna saggia ed equilibrata. Quand’è che ti arrabbi? Tutti i giorni, tante volte al giorno. Mi arrabbio molto spesso in realtà ma mi dura dieci minuti, non sono in grado di andare a dormire se ho un rospo. Se ho i rospi li sputo però poi mi durano poco. Quest’estate mi sono arrabbiata anche pubblicamente quindi lasciamo perdere. Difendi strenuamente la lealtà, sei contro gli ipocriti e i doppiogiochisti. Quanti amici hai in politica? Sinceramente ho tanti amici, anche troppi nel senso che poi in questi anni grazie a Dio in tutte le redazioni che hai elencato e dove ho lavorato posso contare sull’amicizia, su tanti rapporti che magari non saranno quotidiani, ma sono comunque di solidarietà e di lealtà. L’ambiente dei giornali contrariamente forse a qualche pregiudizio esterno è un ambiente dove ci si confronta molto, ci si dice le cose in faccia molto spesso. Mi arrabbio, ecco a proposito di arrabbiature, quando si parla male dei giornalisti. I giornalisti firmano quello che dicono col volto, con la parola, come stiamo facendo noi o con il nome e il cognome in un servizio televisivo o nei giornali. Chissà se poi tutti i medici firmano le operazioni, le cartelle cliniche o se gli ingegneri… insomma noi siamo tra i più pubblici, tra i più visibili e siamo quelli che hanno più responsabilità pubbliche di tutti. Perché immediatamente se dici una sciocchezza si vede e come se si vede. Ho sempre avuto rapporti leali anche con chi legittimamente la pensa in maniera diversa sia in politica sia nelle redazioni. Qual è il politico che meno sopporti? Tendo a essere piuttosto indulgente con i politici anche degli altri schieramenti se vedo la passione e la buona fede. Sinceramente nella destra romana c’è stato, senza fare nomi, chi in ogni caso ha cercato di danneggiarmi su questioni personali con calunnie e con altri mezzi. Insomma ho avuto qualcuno che mi stava proprio sul gozzo. Preferisci corteggiare o essere corteggiata? Assolutamente corteggiare, detesto essere corteggiata. Perché? Perché corteggiare è più divertente e poi gli uomini quando corteggiano sono melensi e non particolarmente attraenti. Che cos’è per te l’amore? Quasi tutto. È la benzina con cui la mia macchina si accende tutte le mattine. Che ricordo hai del tuo primo amore? Lo ricordo minuto per minuto, ricordo i due anni che siamo stati insieme. Potrei citarti musiche, macchine, luoghi, orari e vetri appannati. Quelle cose lì. Ho una buonissima memoria finché dura. Come hai conosciuto Francesco Rutelli? Ci ha presentato un amico comune che è ancora un grande amico di tutti e due. Negli anni chi di voi due ha cambiato le opinioni che aveva nei primi tempi del vostro incontro? Sinceramente sono di una noia mortale perché non avendo mai fatto politica chiaramente per me è più facile mantenere le idee che avevo a 15 anni e averle mantenute fino ai 53. Ognuno poi è figlio della sua storia. Ho una storia politica molto comune a tantissimi ragazzi, il movimento a scuola, il cineforum e quindi un minimo di presa di coscienza di quello che poteva accadere. Tanti libri, tante manifestazioni, sono felice di aver avuto una formazione politica che penso sia stata una grande ricchezza. Sono anche felice di essere sempre legata a un’idea di sinistra che pensa che sia importante nutrire le persone di cultura prima ancora che di virgole sulla percentuale di Irpef o di Tfr. Penso che l’approccio della sinistra romana verso la politica, parlo di Goffredo Bettini che è stato il mio riferimento politico quando stavo a scuola e lo è quasi ancora, praticamente è l’idea che venga prima la cultura che poi la politica. Che leggendo libri, andando al cinema si cresce e si diventa persone. Penso che questo sia ancora la mia passione, mi appassiono di più alle persone che alle sigle di partito e comunque sono ferma dov’ero. Francesco ha fatto un altro percorso anche perché non avendo questa formazione, avendo una formazione radicale, i radicali sono molto più pragmatici, fanno le battaglie con chi ci sta, si pongono degli obiettivi e li raggiungono. Ma lui fa politica, è proprio diverso, io non la potrei fare neanche un minuto. Sei tollerante? No, non ho pazienza. La politica è l’esercizio della pazienza. Bisogna convincere gli altri, accettare le lungaggini estenuanti della battaglia parlamentare. Non avrei proprio pazienza. Potrei fare il ministro in un regime dittatoriale. Permissiva o severa? Severa. Quando ti senti a disagio che cosa fai, ironizzi? No, cerco di scappare via. Da dove nasce la tua sicurezza? No, non direi. Se sembro una tanto sicura non corrisponde alla realtà perché non è vero. Però sicuramente quello che mi dà una certa tranquillità nel fondo è il fatto di avere una famiglia di origine molto salda, molto unita. Quindi cugine, zie, mamma, fratelli, insomma un universo che nessuno può togliermi e quello mi dà una grande serenità, ma non è che mi dia sicurezza, perché anzi sono tutte persone molto timide e riservate. Quale musica ascolti? Tutta. Mozart, metto la radio come molti, tutta la musica contemporanea, mi diverto ad ascoltare le novità, ho i figli che mi mettono nell’Ipod le loro menate. Musica dance, sigle di cartoon… Frullo tutto Sixty sense, Nannini, Mannoia, Battisti, Mozart, Haendel è proprio il mio preferito però per i classici. Il tuo maggiore difetto? L’impulsività. Il coraggio premia? Secondo me sì insieme all’onestà. Alla lunga magari, ci vuole un po’ di costanza anche perché il coraggio da solo diventa incoscienza. Sicuramente ogni tanto bisogna buttarsi anche senza saper nuotare. A che cosa non potresti rinunciare? A una doccia la mattina. Che cosa guardi in televisione? Tutto da “Lost” a “Casalinghe disperate”, molti telegiornali, ho guardato anche la fiction “Capri” ideata dal mio direttore Carlo Rossella, ho trovato divertentissimo che lui si mettesse lì a ideare una fiction per Rai Uno. Straordinario, Rossella è fantastico. In quali occasioni ti commuovi? Moltissimo quando vedo bambini o animali in televisione o al cinema, faccio anche ridere un po’ perché piango proprio. Ho pianto al film di Tornatore e sono uscita singhiozzando senza salutare nessuno, una figuraccia! Progetti? Tantissimi. Il mio sogno segreto ancora tutto da realizzare è di avere un buco di casa davanti al mare, però mio marito non ama il mare. Pensa che sacrifici si fanno per amore. Quindi lo rimanderò credo, non lo so. Tra un po’ mi verranno i reumatismi e non ci potrò più andare al mare. Però a Capalbio vi avvistano ogni tanto… A Capalbio sì. Quando penso a un buco in mezzo al mare penso a un’isola, uno scoglio in mezzo al mare deserto non a quel mare lì, quella è la sabbia, è un’altra cosa. Un atollo maldiviano sperduto? Anche un’isola italiana. Uno di questi bei sassi che ci sono in mezzo al mare che sono meravigliosi, non so, arrampicati in cima a Palmarola. Ecco il mio sogno sarebbe avere una casetta in cima a Palmarola o a Ponza e guardare il tramonto sul mare. Ma non si realizzerà perché… chi lo sa. Non è detto, mai dire mai… Mai dire mai sì, sì. Tutto può cambiare… Speriamo. Non lo so speriamo in meglio, speriamo di convincere Rutelli di andare su un’isola, la vedo dura però perché quando ce lo porto mi maledice e vuole subito tornare davanti a un fax sulla terra ferma. Magari dopo tanti anni di politica… Ma lui vorrebbe rifugiarsi sempre in una metropoli e mai in mezzo al mare, non ama il mare. . |
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“ANIME LATINE”: SU RAIDUE UN VIAGGIO NELLA CULTURA DI UN GRANDE CONTINENTE |
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Milano, 13 novembre 2006 - Denny Mendez conduce su Raidue un programma dedicato all’universo latinoamericano. Rai affida al Festival Latinoamericando l’importante compito di contribuire in modo significativo con immagini di concerti, di “costume” e interviste agli artisti. Presentare l’”alma latina” attraverso la musica e la danza: questo è l’intento del programma che andrà in onda il 14 novembre, su Raidue (h. 22. 50). “Anime Latine”, condotto da Denny Mendez, si avvarrà soprattutto di immagini e contributi del Festival Latinoamericando, da 16 anni, il più importante appuntamento in Italia con la musica, la cultura e le tradizioni del grande continente. Latinoamericando infatti viene oggi riconosciuto come una realtà in grado di veicolare le innumerevoli sfaccettature dell’universo latino e di ricordare il grande contributo che le culture autoctone “amerinde” hanno apportato all’occidente nel corso degli anni. La tipica atmosfera gioiosa e carica di magia e colori del grande continente rivivrà così attraverso le immagini dei concerti dal vivo, le interviste ai più grandi artisti della musica latina che si sono esibiti al festival e immagini ricche di “latinità” che sono state girate quest’anno per l’occasione. Pepe Fabiani e Franca De Gasperi, rispettivamente patron e direttore artistico di Latinoamericando, hanno assunto un ruolo fondamentale per la realizzazione di “Anime Latine”: Fabiani in veste di direttore di produzione, e De Gasperi in qualità di consulente artistico. La coppia, di origine italoperuviana, interverrà inoltre nel corso del programma per raccontare la propria esperienza di ambasciatori della realtà del continente latinoamericano e per ribadire le radici italiane della cultura latina e le affinità socio-culturali che legano i due paesi. . |
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AL VIA UN MASTER IN ECONOMIA, GESTIONE E COMUNICAZIONE NEL TERZO SETTORE |
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Potenza, 13 novembre 2006 - E’ stato presentato il 9 novembre , il primo master in Economia, gestione e comunicazione nel terzo settore che si terrà, a partire dal mese di dicembre, nella sede di Matera dell’Università di Basilicata. L’iniziativa, finanziata con risorse del Fondo sociale europeo, è stata annunciata nel corso di una conferenza stampa dalla prof. Ssa Mariafara Favia presidente del comitato tecnico - scientifico del progetto. L’iniziativa è rivolta a 25 persone, in possesso di un titolo di laurea almeno triennale. Le domande potranno essere presentate entro il 20 novembre. Le selezioni si terranno il 23 novembre a Matera e il 24 a Potenza. Il corso durerà un anno e si articolerà lungo 600 ore di lezioni in aula e stage presso strutture no profit www. Altaformazioneusb. It . |
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“ICH DU WIR“, CONCORSO SUL RAPPORTO CON I MASS MEDIA 2006/07 |
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Bolzano, 13 novembre 2006 - La Consulta culturale provinciale ed il Nordtiroler Bildungsinstitut promuovono un concorso incentrato sul rapporto con i mass media dal titolo “Ich du wir” rivolto agli alunni ed agli studenti compresi nella fascia d’età tra i 6 ed i 19 anni. Gli elaborati relativi al concorso dovranno essere presentati dai partecipanti, sino al 13 aprile 2007, rispettivamente all’Ufficio audiovisivi della Provincia o al "Medienzentrum" del Land Tirol. I lavori inerenti il tema del rapporto tra i giovani ed i mass media potranno essere elaborati utilizzando supporti audio, video, giornali, fotografie, pagine web, fumetti, animazioni al computer, film, spot radiofonici, ecc. L’ufficio audiovisivi della Provincia è a disposizione dei partecipanti per il noleggio delle necessarie apparecchiature. I premi verranno assegnati tenendo conto di tre categorie d’età (1987 – 1991, 1992 – 1995, 1996 – 2000) e di tre categorie legate al medium utilizzato (filmato, audiovisivo, altre forme espressive). Il primo premio ammonta a 600 euro. . |
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TORNA IL KEY AWARD, IL RICONOSCIMENTO PER GLI SPOT MADE IN ITALY. |
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Milano, 13 novembre 2006 - Appuntamento il 4 dicembre 2006 presso il Cinema Orfeo di Milano per la 37° edizione dell’Oscar Italiano della Pubblicità, che premierà i migliori film in gara. E’ partita la 37ª edizione del Key Award, riconoscimento che intende stimolare la creatività nella realizzazione di film pubblicitari e favorire lo sviluppo e l’affermazione di un ‘made in Italy’ dello spot. Il premio si conferma anche quest’anno come punto di riferimento e momento di scambio culturale per creativi, produttori, registi pubblicitari, direttori di comunicazione e marketing, grazie anche alla sua cadenza semestrale (gennaio-giugno), atta a sottolineare in modo tempestivo le novità e le tendenze del mondo dello spot. Quest’anno sarà l’attrice Claudia Gerini, a presentare i vincitori delle quindici categorie in gara e ospiti del mondo del Giornalismo e dello Spettacolo e della Comunicazione si alterneranno sul palco nella consegna delle sculture in bronzo che i premiati riceveranno insieme ad un diploma con l’immagine più significativa dello spot. La manifestazione è organizzata da Media Key Events, divisione del Gruppo editoriale Media Key, da quasi venticinque anni punto di riferimento per chi opera nel mercato della pubblicità e della comunicazione d’impresa. Media Key Events, oltre al Key Award, realizza annualmente l’Interactive Key Award, premio dedicato al mondo del web e del wireless giunto quest’anno alla 7° edizione, e il Press & Outdoor Key Award, riconoscimento volto a premiare le migliori campagne stampa e affissione. Alla competizione partecipano i film pubblicitari realizzati per la tv, il cinema, il web o il mobile, andati in onda per la prima volta nel primo semestre 2006. I filmati trasmessi dopo il 30 giugno 2006 invece prenderanno parte alla competizione nella categoria speciale denominata “Premiere”. I lavori saranno valutati da una giuria composta da giornalisti ed esperti di comunicazione, che garantiscono la professionalità e l’autorevolezza di giudizio, premiando originalità, creatività e qualità della produzione.
Per ogni categoria verranno selezionati da due a quattro spot finalisti (nomination), che saranno proiettati la sera del galà durante la premiazione e al termine della serata un aperitivo organizzato per salutare premiati e premiatori attenderà tutti coloro che avranno partecipato all’evento. Appuntamento a lunedì 4 dicembre alle 18:30 al Cinema Orfeo in Viale Coni Zugna 50 a Milano per prendere visione dei migliori spot e assistere alla premiazione dei vincitori. Per partecipare alla serata è possibile accreditarsi sul sito www. Mediakey. It oppure farne richiesta all’indirizzo eventi@mediakey. It. . |
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IL NUOVO VOLTO DEL GRUPPO BNP |
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Novi Ligure, 13 novembre 2006 – Continua la crescita del gruppo bnp. L’agenzia creativa di Novi Ligure che opera da 20 anni nel settore della comunicazione ha deciso di rinnovare la propria immagine, scegliendo una nuova veste grafica e ampliando il proprio staff. Bnp ha scelto un’immagine forte ed incisiva che possa essere associata al concetto di “idee belle e buone”, il nuovo claim coniato dall’agenzia per sottolineare l’approccio multidisciplinare, che permette di utilizzare un mix di differenti strumenti a supporto delle esigenze e delle richieste dei clienti. Bnp, infatti, si propone come un bravo chef capace di creare idee “succulente” mescolando tra loro i diversi ingredienti a disposizione, tutti di ottima qualità. Inevitabile, quindi, l’associazione al cibo e, da buoni italiani, alla pasta. Per questo Bnp ha pensato ad uno dei piatti più tradizionali della nostra cucina: gli spaghetti aglio, olio e peperoncino. Un’immagine che richiama il concetto di italianità, e quindi di creatività, una creatività “piccante”, che da vita ad idee vivaci e stuzzicanti. La nuova immagine coordinata di Bnp, che comprende la brochure e il nuovo sito www. Bnp. It presenta le immagini invitanti dei più importanti ingredienti che compongono questo piatto semplice ma gustoso. Il concetto di semplicità viene adottato anche per il restyling del logo Bnp - realizzato dall’art director Valeria Balbi con la partecipazione della grafica Micaela Bailo - per il quale è stata scelta una grafica più lineare ed attuale, mantenendo il colore istituzionale dell’agenzia, il blu, che viene accostato ad una tonalità più accesa come l’arancione. La “b” e la “p” che compongono il logo, inoltre, rappresentano la stessa lettera capovolta…perchè creatività significa anche saper guardare le cose da diversi punti di vista. Il gruppo Bnp, che opera trasversalmente in molti settori realizzando progetti ad hoc ritagliati sulle esigenze del cliente, ha deciso di ampliare il proprio bagaglio di competenze e conoscenze al fine di offrire un servizio ancora più efficiente e completo. Quest’anno Bnp ha acquisito il marchio milanese “Whi?net”, che ha portato un importante portfolio di esperienza e qualità professionale nel campo dei New Media: dalla creazione di siti web innovativi, fino ad arrivare alla produzione e gestione di servizi e-commerce ed e-business o alla realizzazione di campagne di web ed e-mail marketing. Con il passaggio si trasferisce la mente, la memoria tecnica e propositiva della Whi?net: Gian Luigi Oddone, nell’ambiente conosciuto come Dodo. L’agenzia ha deciso, inoltre, di ampliare il proprio staff per rafforzare le competenze nell’ambito del settore comunicazione. Entra così a far parte del team del gruppo Bnp Alessandra Semino, che si occuperà principalmente delle attività di ufficio stampa e pubbliche relazioni. Alessandra ha maturato le proprie esperienze nell’ambito di agenzie di comunicazione milanesi, specializzandosi nei settori turismo, editoria e information technology. Ha curato come account l’ufficio stampa per aziende internazionali (Nortek, Navman, Tecniche Nuove), importanti tour operator italiani (Eurotravel, Naar) ed enti del turismo stranieri ( i 7 Paesi Centroamericani). L’amministratore delegato Marco Maria Barbagelata saluta così l’evoluzione “ La nostra agenzia è un vero e proprio laboratorio sempre in movimento alla ricerca di idee e progetti, di professionalità e personalità creative capaci di rispondere alla velocità dei cambiamenti e alle richieste del mercato nostro e dei nostri clienti, ogni scelta, anche la meno importante è sempre project oriented. ” Le nuove competenze e le innovazioni interne hanno permesso all’agenzia di realizzare, negli ultimi mesi, importanti progetti, in particolare nel settore dell’organizzazione di eventi. Bnp, infatti, è stata l’artefice di due manifestazioni che hanno ottenuto risultati inaspettati: Solidale, la prima fiera del non profit organizzata e promossa dalla provincia di Alessandria con il patrocinio della Regione Piemonte e Exposposi, la manifestazione dedicata ai futuri sposi che si è svolta nella meravigliosa cornice del Castello di San Cristoforo nelle colline del gaviese nel basso Piemonte. I due eventi hanno avuto una grande visibilità sia sui media locali sia su quelli nazionali, contribuendo a valorizzare maggiormente l’immagine del territorio alessandrino e confermando, ancora una volta, la capacità del gruppo Bnp di sviluppare strategie di comunicazione e marketing di grande successo. . |
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AVANADE: A LEWIS PR L´UFFICIO STAMPA |
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Milano, 13 novembre 2006 - Lewis Communications seguirà le attività di comunicazione e di ufficio stampa per Avanade, Technology Integrator a livello mondiale specializzato nello sviluppo e nell’implementazione di soluzioni per le aziende basate su tecnologia Microsoft nato nel 2000 dalla joint-venture tra Microsoft e Accenture. . |
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ON AIR IN FRANCIA IL NUOVO SPOT DA 20” IDEATO DA PUBLICIS PARIGI PER IL DENTIFRICIO SANOGYL PER LA REGIA DI EDOARDO LUGARI, REGISTA IN ESCLUSIVA DELLA BEDESCHIFILM |
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Milano, 13 novembre 2006. Porta la firma dell’agenzia Publicis di Parigi, il nuovo spot Sanogyl da 20” attualmente on air in Francia. Lo spot si apre con una sequenza di bellissimi sorrisi di bimbi che qua e là hanno perso i dentini da latte. Si inserisce una bella mamma che ci ribadisce quanto siano graziosi e divertenti i loro sorrisi sdentati e ricorda a noi adulti quanto sia importante la protezione delle nostre gengive senza la quale, si sottintende con un pizzico di ironia, si ottengono dei risultati ben poco graziosi e divertenti. Il velo di ironia rende lo spot originale e rompe con gli schemi generalmente utilizzati nella comunicazione in questo settore merceologico. Lo spot è stato girato da Edoardo Lugari, il più giovane dei talenti in esclusiva della casa di produzione di Giovanni Bedeschi. Classe 1979, laureato in Sociologia all’Università Statale di Milano, Edoardo Lugari è approdato in Bedeschifilm nel 2003. Oltre a Sanogyl ha lavorato per diversi clienti quali Kfc, Pizza Hut, Kraft Wampum Jeans, Tiscali e Lav per cui Edoardo ha girato la campagna “Purosangue” che ha vinto diversi premi e riconoscimenti. . |
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STEFANIA BORGHINI, LA CINEASTA DEL MARKETING DOPO UN’ESPERIENZA A CHICAGO, LA RICERCATRICE DELLA BOCCONI HA INTRODOTTO IN ITALIA LA PRODUZIONE DI FILM COME CONTRIBUTI SCIENTIFICI IN CAMPO MANAGERIALE. DISTILLANDO NOVE MINUTI DA 40 ORE DI RIPRESE |
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Milano, 13 novembre 2006 - L’oscar del 2005 è stato assegnato, a fine febbraio, a un film sul pugilato femminile, Million Dollar Baby di Clint Eastwood. Ad agosto dello stesso anno un film sulla partecipazione alle esposizioni fieristiche, Same Place, Next Year, ha dato altrettanta soddisfazione a Stefania Borghini, Francesca Golfetto e Diego Rinallo, i tre docenti Bocconi che lo hanno presentato non a un concorso cinematografico ma al congresso scientifico dell’Industrial Marketing and Purchasing Group a Rotterdam, aprendo la strada all’utilizzo di strumenti audiovisivi in un campo di ricerca come il marketing industriale. Gli autori hanno dovuto ripetere la proiezione del cortometraggio di 9 minuti e gli organizzatori lo hanno ricordato, nella relazione finale, come uno dei contributi fondamentali dell’incontro. Il motore dell’iniziativa è stata Stefania Borghini, ricercatrice oggi 35enne, docente di teoria dei consumi, con alle spalle un altro cortometraggio scientifico, realizzato nel 2003 a Chicago, presso la Kellogg School of Management, dove l’utilizzo di questo strumento era stato introdotto da qualche tempo nell’analisi del comportamento dei consumatori. “Sono stata a Chicago per sei mesi”, racconta Borghini, “in un gruppo di ricerca di sei persone, che lavoravano attorno a quel vero e proprio fenomeno di costume che sono le bambole American Girl”. Si tratta di bambole alte 45 centimetri, in vendita a 94 dollari, che rappresentano bambine di nove anni fortemente caratterizzate per periodo storico e appartenenza etnica. Sono nate dall’idea di Pleasant Rowland, un’insegnante che voleva coniugare divertimento e storia, e vengono lanciate sul mercato insieme ai libri che le vedono protagoniste e a mille, realistici accessori. I negozi di American Girl, organizzati come piccoli parchi a tema, sono meta di veri e propri pellegrinaggi di famiglia, con nonne e madri che vi accompagnano le bambine, alla scoperta dell’essenza della femminilità americana. “Il consumer behavior è una disciplina alla quale si applicano metodologie qualitative”, spiega Borghini, “mutuate dall’antropologia e dall’etnografia. Dal 2000, grazie allo stimolo di Russell Belk della University of Utah e di Robert Kozinets attualmente alla York University, si sono cominciati ad accettare filmati scientifici ai congressi americani, con la stessa dignità degli articoli. Il gruppo di Chicago, coordinato da John Sherry, lavorava sia alla stesura di paper sia alla realizzazione di un film”. La nuova modalità di ricerca si è consolidata al punto che, negli Usa, e da qualche tempo anche in America latina e in Europa, durante workshop dedicati, una squadra di tecnici è in grado di dare buoni consigli ai ricercatori e fornisce l’attrezzatura necessaria. La presentazione di filmati ai congressi americani di consumer behavior non è più occasionale e il programma ora prevede sempre una rassegna dedicata. Il primo film festival scientifico d’Europa è, invece, del 2005, con il congresso dell’Association for Consumer Research a Goteborg. Il congresso della stessa associazione alla Bocconi, nel 2007, sarà il secondo caso europeo, e il primo in Italia, di rassegna strutturata. È invece un’esperienza ormai diffusa in tutte le discipline manageriali l’utilizzo del cinema a fini didattici, attraverso la proiezione di spezzoni di film esplicativi dei concetti che si vogliono trasmettere. Tornata come ricercatrice alla Bocconi, dove aveva preso il Phd in management, Borghini è riuscita a coinvolgere nel suo entusiasmo per la nuova forma espressiva Diego Rinallo, un altro giovane Phd, e Francesca Golfetto, ordinario di marketing. Borghini e Rinallo hanno seguito un corso tecnico intensivo alla University of Utah e i tre hanno avviato il progetto sulle fiere, lavorando parallelamente su carta e su pellicola. Hanno visitato e osservato 13 fiere delle filiere del legno e della moda, osservando il comportamento rituale dei visitatori. “Il filmato si è dimostrato un mezzo efficacissimo per spiegare un fenomeno esperienziale e sociale come la fiera. Abbiamo mostrato con evidenza come la ritualità si esplichi nel fatto di non poter mancare a eventi che forniscono una rappresentazione dell’intero mercato di riferimento e nel comportamento standardizzato dei visitatori. La prima tappa è sempre lo stand dei leader di mercato; seguono quelli dei fornitori abituali e, solo se rimane tempo, quelli degli altri, per farsi un’idea di tutte le novità”. La creazione di un filmato scientifico si differenzia chiaramente dalla produzione di fiction, ma anche dal genere documentaristico che ha raggiunto le sale cinematografiche negli ultimi anni. La prima fase consiste nelle riprese. “Per i nove minuti del film sulle fiere abbiamo girato 40 ore”, calcola Borghini. Segue la puntuale trascrizione dei contenuti (più di 400 pagine, in quel caso). La terza fase, quella scientificamente più delicata, consiste nella scelta dei dati più importanti e significativi. Si deve, cioè, decidere che cosa dire, tenendo presente che la finalità prima non è la qualità cinematografica, ma il progresso scientifico. Si procede, poi, alla sceneggiatura, l’individuazione dei clip, il montaggio e la sovrapposizione di eventuali effetti. “Per fare un lavoro scientificamente fondato servono alcune attenzioni particolari”, spiega Borghini, “come il fatto di mostrare sempre il contesto dell’intervista, ma il fulcro di tutto è la scelta del contenuto scientifico che meglio si presta a essere spiegato attraverso le immagini e le voci. Il modo in cui combini le testimonianze, la voce narrante e i sottotitoli costituisce il tuo contributo, senza bisogno di virtuosismi”. A spingere Borghini su questa via innovativa non è stata una particolare passione per il cinema, ma “il desiderio di produrre conoscenza sperimentando metodi alternativi in modo creativo. È qualcosa che si aggiunge, ma non sostituisce la scrittura”. . |
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FILMMASTER CLIP UK DEBUTTA CON DUE VIDEO SENSAZIONALI: “BIG LIE”, DIRETTO E INTERPRETATO DA EVA HERZIGOVA, “A WHOLE NEW WORLD” CON KATIE PRICE E PETER ANDRE |
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Londra/Milano/Roma 13 novembre 2006 – Filmmaster Clip, divisione della casa di produzione presieduta da Giorgio Marino, inaugura Filmmaster Clip Uk, business unit con sede a Londra, capitale europea del mercato discografico. Infatti, Filmmaster Clip vuole porsi sempre di più come un soggetto internazionale nel mercato dei music video, come anche nella realizzazione di filmati originali e spot virali, consolidando i successi ottenuti negli ultimi 12 mesi con la produzione di video per star come Gwen Stefani, Planet Funk e Coolio ft. Snoop Dogg. Il progetto di espansione internazionale, coordinato dagli executive Guido Cella e Sebastiano Jodice, prende corpo con l’apertura di una sede permanente a Londra affidata alla responsabilità di Luca Legnani, già line producer di Filmmaster Clip. La qualità dello show reel di Fiimmaster Clip e dei suoi registi in esclusiva, giovani e creativamente vicini al mood inglese, permette a Filmmaster Clip Uk di essere protagonista di molti progetti di rilievo già alla sua partenza. In particolare, Filmmaster Clip Uk ha realizzato il suo primo lavoro coinvolgendo una regista d’eccezione alla sua prima esperienza di music video: si tratta di Eva Herzigova, che ha diretto “Big lie”, un videoclip per promuovere l’omonima canzone della band inglese “The rain” on air da oggi in Uk e presto in tutto il mondo. Nel video Eva gioca con la propria immagine sdoppiata, fino a che si accorge che la sua sosia è solo un manichino di plastica e, in quel momento, decide di distruggere il fantoccio. Sempre con la produzione di Filmmaster Clip, Eva aveva diretto a settembre anche “Massacre in Paris”, un cortometraggio realizzato per promuovere la sua linea di underwear e costumi da bagno presentato con grande successo alle ultime sfilate di Parigi. Eva Herzigova – già supermodel, poi attrice e adesso stilista – considera l’incontro con la macchina da presa una nuova sfida non effimera: non a caso, dopo l’esperienza con Filmmaster Clip Uk, ha dichiarato a Vanity Fair che la regia rappresenta per lei il modo per “incanalare tutte le energie artistiche, quel caos vitale di idee che ho dentro”. Eva Herzigova aveva lavorato con il Gruppo Filmmaster in precedenza per diversi spot e poi, più recentemente, in occasione delle Cerimonie Olimpiche di Torino 2006. L’altro video prodotto da Filmmaster Clip Uk in uscita a fine novembre è quello che vede protagonisti Peter Andre, cantante più volte al primo posto della classifica Uk e vincitore di 2 dischi d’oro e uno di platino e sua moglie, la modella Katie Price (Jordan), forse la pin up più famosa della scena inglese. Il video, prodotto da Luca Legnani e diretto da Luca Tommassini con la fotografia di Stefan Von Borbely, è ispirato a La Dolce Vita di Federico Fellini, con molti elementi scenografici originali del film (fra cui la statua dorata di Cristo benedicente che apriva il film). Con questi progetti prosegue un periodo particolarmente positivo per Filmmaster Clip che negli ultimi mesi ha prodotto video per Coolio ft. Snoop Dogg, Fabri Fibra, Mondo Marcio, Irene Grandi, Gianluca Grignani; dvd musicali per artisti del calibro di Jovanotti (“Buon sangue live”, a lungo in cima alle classifiche); promo e fillers per Discovery Channel; virali web per Kenwood e Gordon’s Gin; spot per Angel Devil e Klik. . |
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LA CINA ATTRAVERSO IL CINEMA: AL VIA DAL 15 NOVEMBRE LA RASSEGNA “CHINAFORUM” |
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Trento, 13 novembre 2006 - Promossa dal Centro Studi Martino Martini, con il patrocinio della Facoltà di Lettere e Filosofia e la collaborazione del Centro Audiovisivi e dell’Opera Universitaria. Prenderà il via il prossimo 15 novembre l’iniziativa Trento Chinaforum, rassegna cinematografica dedicata alla Cina ed organizzata dal Centro Studi Martino Martini, con il patrocinio della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento e la collaborazione del Centro Audiovisivi della Provincia autonoma di Trento e dell’Opera Universitaria. Nel corso di nove appuntamenti verranno proiettati film di recente produzione e classici cinesi e italiani aventi per oggetto l’evoluzione storica della Cina e le profonde trasformazioni che ne hanno caratterizzato la storia recente. . . |
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NEL 2005, NEL LAZIO, LE VENDITE DI LIBRI SONO AUMENTATE DEL 5,6% |
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Roma, 13 novembre 2006 - Nella regione operano 907 aziende editrici. "Quello dell´editoria e´ un settore in salute, con un peso economico importante nell´ambito della produzione laziale", ha affermato l´Assessore alla piccola e media impresa, commercio e artigianato Francesco De angelis, intervenendo alla presentazione di ´Piu´ libri piu´ liberi´, quinta fiera sull´editoria che si terra´ a Roma, presso il Palazzo dei congressi dell´Eur, dal 7 al 10 dicembre. "I dati sono eloquenti - ha detto De Angelis. - Il Lazio contribuisce con il 10,3% al Pil nazionale nel settore editoriale e per il 9,5% al numero di lettori i libri, lettori che sono cresciuti. Nel 2005, infatti, le vendite di libri nel Lazio hanno registrato rispetto all´anno precedente un incremento del 5,6%, contro una media nazionale dello 0,8". Anche dal punto di vista imprenditoriale ed occupazionale, la piccola e media editoria laziale gioca un ruolo importante. "Nella nostra regione - ha proseguito l´Assessore - operano 907 editori, il 17,2% del totale nazionale, offrendo lavoro a circa 7. 600 addetti, dato che, tra l´altro, non include l´indotto di traduttori, grafici, consulenti e illustratori. Un settore cui la Regione sta dedicando grande attenzione, sia attraverso l´Assessorato alla cultura, guidato da Giulia Rodano, sia attraverso iniziative piu´ squisitamente produttive. Penso ad esempio - ha concluso De Angelis - all´imminente riconoscimento del sistema produttivo cartario, una sorta di distretto industriale che rappresenta 91 aziende dell´intera filiera del settore, ed interessa 1. 750 dipendenti". . |
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ATTENZIONE, CADUTA PREZZI. IN LIBRERIA "EFFETTO WAL-MART" LA FEROCE DETERMINAZIONE A RIDURRE I PREZZI, RISPARMIANDO SUL LAVORO E IMPONENDOSI AI FORNITORI, PUÒ AVERE EFFETTI DIROMPENTI SE VIENE ESERCITATA DALLA PIÙ GRANDE IMPRESA DEL PIANETA, RACCONTA CHARLES FISHMAN |
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Milano, 13 novembre 2006 - Anche se sono guidati dalle migliori intenzioni i giganti, quando si muovono, devono fare i conti con le proprie dimensioni. La continua riduzione dei prezzi che Wal-mart, la più grande catena di distribuzione del mondo, riesce a garantire ai propri clienti comporta effetti collaterali che mettono in allarme l’America e il pianeta intero. Fondata nel 1962 a Bentonville, nel cuore rurale dell’Arkansas, Wal-mart, con 1. 800. 000 dipendenti, è il più grande datore di lavoro del mondo. Con 6. 100 centri in 15 paesi, 312,4 miliardi di dollari di vendite nell’anno fiscale 2006 e una feroce determinazione a garantire prezzi bassi tutti i giorni, è l’impresa che più di ogni altra ha contribuito a modificare il volto degli Stati Uniti, le abitudini d’acquisto degli americani e le filiere produttive dei beni che finiscono sui suoi scaffali. Facendo la spesa da Wal-mart, calcola Charles Fishman in Effetto Wal-mart. I costi nascosti della convenienza (Egea, Milano, 2006, 274 pagine, 19 euro, da domani in libreria), gli americani risparmiano 30 miliardi di dollari l’anno, eppure ogni volta che apre un nuovo supercentro si accende il dibattito sugli effetti che avrà sulla vita dell’area circostante e sull’occupazione: un supercentro può dare lavoro a 500 persone, ma molti punti vendita di dimensioni minori sono costretti a chiudere. L’effetto Wal-mart è però molto più ampio e a pagare “l’alto costo dei prezzi bassi” non è solo il vicinato, sostiene Fishman, il giornalista di Fast Company che ha sviluppato il libro a seguito delle furiose reazioni a una sua inchiesta sul tema. L’autore analizza i pochi studi accademici sull’effetto Wal-mart, che indicano una leggera riduzione di posti di lavoro e un aumento della povertà nelle zone in cui si insediano i suoi centri, ma segue, soprattutto, la vicenda di chi ha incrociato la strada dell’impresa più potente del mondo. Cinque dei 10 maggiori fornitori di Wal-mart nel 1994 sono oggi falliti o sono stati rilevati per evitare il fallimento. La pressione sui fornitori da parte di quello che è quasi invariabilmente il loro primo cliente è tale che la maggior parte di essi è costretta a cedere alle continue richieste di riduzione dei prezzi, beneficiando i clienti di Wal-mart, ma innescando un processo dalle conseguenze imprevedibili. “Ci stiamo comprando la nostra disoccupazione”, sostiene il presidente di un’industria tessile. All’inizio la riduzione può essere raggiunta grazie a qualche recupero di efficienza e alle economie di scala garantite dal grande cliente, ma è un processo che non può andare avanti all’infinito: quando l’impresa “finisce per dipendere dagli alti volumi garantiti da Wal-mart come dalla cocaina”, dice un ex imprenditore, vengono inevitabilmente compromesse la qualità del prodotto e il trattamento dei lavoratori e infine viene il turno della delocalizzazione in Cina o della chiusura. Alcuni dei prezzi di Wal-mart sono troppo bassi per essere realistici. Per spiegarli Fishman ripercorre la filiera del salmone fino agli allevamenti in Cile e scopre che possono fornire il pesce a quei prezzi solo grazie al totale disinteresse per i danni che apportano all’ambiente. Risale agli impianti tessili che lavorano per Wal-mart nel Bangladesh e descrive condizioni di lavoro insostenibili. L’analisi di Fishman è tanto più preziosa per la riservatezza della cultura aziendale di Wal-mart e per la presa dimostrata su dipendenti e fornitori nel far rispettare la consegna del silenzio. L’autore aggira l’ostacolo affidandosi ad ex manager dell’azienda e a dirigenti in pensione delle imprese fornitrici. Tutti gli altri preferiscono tacere. Il libro rispecchia l’ambivalenza degli americani per la catena di distribuzione. Wal-mart non può essere considerata un gigante egoista alla stregua di altre grandi imprese. Anche se viene accusata di sottopagare i lavoratori, il suo profitto di 6. 400 dollari per dipendente (Microsoft ne guadagna 200. 000) verrebbe totalmente annullato da un aumento dei salari di 3 dollari l’ora. E se, da una parte, finisce inevitabilmente sotto accusa una politica del lavoro che ha portato a migliaia di cause per straordinari non pagati, l’utilizzo di immigrati irregolari e la pratica di chiudere i dipendenti a chiave nei supermercati per avere un maggiore controllo, dall’altra l’autore riconosce il fascino di una cultura aziendale che porta ogni manager a sentirsi parte dell’impresa. Uno di essi (in pensione, naturalmente), per spiegare che cosa li spinga ad arredare gli uffici con le sedie dei campionari dei fornitori e a risparmiare sulle mance durante le trasferte, sostiene: “Puoi dire che Wal-mart guadagna 10 milioni di dollari l’anno, ma non è il modo di pensare di chi ci lavora. Se spendevi un dollaro, la domanda era: quanti dollari di merce devi vendere per recuperarlo? A noi ne servivano 35”. Charles Fishman, Effetto Wal-mart, I costi nascosti della convenienza, Milano, Egea, 2006, 274 pagine, 19 euro. . |
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MONETE E BANCONOTE DELLA SVIZZERA ITALIANA |
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Lugano, 13 novembre 2006 – Bsi presenta il volume “Varia Numismatica Ticinensia: Monete e banconote della Svizzera Italiana” edito dal Circolo Numismatico Ticinese, 223 pagine, numerosssime illustrazioni, rilegato. Il libro illustra la monetazione della Svizzera Italiana in relazione con le vicende storiche ed economiche con il territorio, dall’epoca celtica al Xix secolo. Il volume percorre in una sintesi avvincente e con numerosissime illustrazioni la presenza, l’operosità e la storia delle genti prealpine, mentre la fattura spesso squisita delle monete, i materiali, l’oro e l’argento, i valori della tradizione, le diverse fonti d’ispirazione, la sensibilità artistica e la pura creatività sono stati tradotti in capolavori di bulino e cesello che offrono una straordinaria rassegna di vita quotidiana del passato. In occasione della presentazione del volume illustrato, nell’ambito del programma Bsi Album, si tiene la mostra dallo stesso titolo “Varia Numismatica Ticinensia: Monete e banconote della Svizzera Italiana” nelle vetrine della banca Bsi di Lugano, Bellinzona, Chiasso, Locarno, Ginevra, Zurigo, St Moritz. . |
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SGUARDO METICCIO FESTIVAL DI LETTERATURA DELLA MIGRAZIONE 3° EDIZIONE REGIONALE 15-18 NOVEMBRE 2006 |
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Gorizia, Ronchi dei Legionari, Staranzano, Monfalcone, 13 novembre 2006 - E’ stato presentato l’ 11 novembre, alla Sala Giunta del Comune di Monfalcone , Sguardo Meticcio 2006, primo Festival Regionale di Letteratura della Migrazione giunto alla sua terza edizione, che si terrà dal 15 al 18 novembre nelle piazze, nelle biblioteche, nei locali e nelle scuole di Gorizia, Ronchi dei Legionari, Staranzano e Monfalcone. All’incontro ha partecipato Roberto Antonaz, assessore regionale alla Cultura, il quale ha sostenuto l’iniziativa fin dagli esordi, con la finalità di contribuire a creare una visione dell’immigrato non come figura problematica all’interno della comunità, ma come portatore di significati propri e diversificati che possano esprimersi sul territorio con contributi positivi. - ” La nostra è una regione che riesce ad assorbire le tensioni e a contenere le forme di esclusione che in genere riguardano l’immigrazione – ha sostenuto l’assessore, che ha poi specificato - Queste dinamiche sono sempre frutto dell’ignoranza e manifestazioni come questa permettono di confrontarsi con quanto negli uomini e nelle donne c’è di simile, anche partendo da diverse origini: i sentimenti e la loro trasmissione nella forma letteraria”. Assieme ad Antonaz, alla conferenza stampa hanno partecipato Rossana Puntin e Elena Gregoris, le rappresentanti dell’Associazione Alce ideatrici dell’evento, Silvia Altran, sindaco del Comune di Monfalcone e Marko Marincic, assessore provinciale alle Politiche transfrontaliere. Marko Marincic ha parlato a nome della Provincia, che sostiene questa iniziativa anche per il suo radicamento nell’area isontina, creando la possibilità di perpetuare una transcultura lontana dalla disumanizzazione e dal consumismo imperanti, aldilà dell’apporto delle singole istituzioni partecipanti al progetto. Silvia Altran, vicesindaco del Comune di Monfalcone, ha invece posto l’accento sul successo delle passate edizioni di Sguardo meticcio, che ha avuto un’ottima cassa di risonanza nelle scuole e nelle biblioteche, dove insegnanti, alunni, pubblico e addetti ai lavori si sono rivelati entusiasti degli scambi letterari presentati dagli autori intervenuti in passato. Le due rappresentanti di Alce hanno illustrato quindi il programma del Festival, a partire dal primo evento inaugurale del 15 novembre (ore 20. 30) a Gorizia, all’enosteria “Ai popoli”, con la presenza dello scrittore Cheikh Tidiane Gaye, nativo di Thiès in Senegal, che presenterà il suo secondo libro, Mery principessa albina, pubblicato dalle Edizioni dell´Arco. Si tratta di una lettura/incontro accompagnata dagli interventi musicali di Alberto Lionetti e Anselmo Luisi. Nei giorni seguenti si alterneranno diversi appuntamenti, (come da programma allegato) ai quali parteciperanno autori come Tahar Lamri, scrittore di origine algerina, ospite all’ultima edizione del Festival della Letteratura di Mantova e il cui ultimo libro, I sessanta nomi dell’amore, pubblicato da Fara Editore, è già esaurito nella librerie; la poetica al femminile è qui rappresentata da scrittrici come Rosana Crispim da Costa, che il 17 novembre (alle ore 18. 00) alla Libreria Rinascita di Monfalcone presenterà il suo ultimo volume di poesie, Desejo, pubblicato da Eks&tra Editore, prima casa editrice ad aver istituito un premio letterario per la letteratura migrante. Un esempio di poesia “civile” ed impegnata politicamente verrà invece da Hamid Barole Abdu, poeta e saggista di origine eritrea, che presenterà il suo ultimo libro Seppellite la mia pelle in Africa accompagnando le sue letture con la visione di due brevi documentari, Eritrea, la voce della tortura e un secondo documentario, girato dallo stesso Hamid, incentrato sulla vita nei campi profughi eritrei in Sudan. Questo e molto altro si susseguirà fino al pomeriggio conclusivo del 18 novembre a Monfalcone in piazza Cavour, quando diversi degli ospiti presenti si adopereranno anche in brevi recital accompagnati da musiche etniche e tradizionali. La manifestazione è stata organizzata in convenzione e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Assessorato alla cultura, con il contributo e il patrocinio della Provincia di Gorizia, (Assessorato alla pace) e in collaborazione con il Comune di Monfalcone e il Comune di Staranzano. . |
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MEDIEVALITUD, ROMANZO TEMPLARE CHE PARLA DI NOI |
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Firenze, 13 novembre 2006 - Alla fine del 1300, mentre ovunque in Occidente agonizzano gli antichi ideali della cavalleria, un gruppo di uomini e donne coraggiosi trova gli stimoli per gettare le basi di una nuova, grande esperienza. E’ lo sfondo di Medievalitud, storia e romanzata dei Cavalieri di Malta, presentata ieri in Palazzo Strozzi dal presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi, con Giovanni Pallanti e Franco Camarlinghi, rispettivamente già vicesindaco di Firenze e assessore alla Cultura. Un’iniziativa patrocinata, oltre che dal Quartiere, dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dal Lions Club Poggio Imperiale, e gratificata dalla presenza di oltre 300 persone. Il libro (92 pagine, 10 euro) è pubblicato da Carlo Zella Editore e i proventi saranno interamente devoluti a opere assistenziali per i bambini. L’autore, che firma con lo pseudonimo Cartesio, è Ghigo Frusi, ingegnere, noto specialista di sistemi per la sicurezza, appassionato di storia. “Il romanzo”, spiega, “rievoca la fine della cavalleria cristiana e tocca temi che stanno a cuore a tutti noi, come il concetto di giustizia e il senso dello convivenza sociale. In realtà parla dei nostri giorni, del nostro modo di vivere per troppi aspetti assurdo. Come i cavalieri di Medievalitud, forse anche noi dovremmo fermarci e bivaccare accanto a un focolare per ripensare davvero alla nostra avventura umana e al lungo scorrere del tempo”. E’ un libro di evidente ispirazione esoterica, hanno ricordato i tre interlocutori dell’iniziativa: “Cose cui si può credere o meno, ma se si tratta di parlarne giusto farlo in pubblico come in questa circostanza, piuttosto che tra pochi intimi in circoli segreti”. . |
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THUN PRESENTA “LA CONTESSA DEGLI ANGELI” UN LIBRO DA LEGGERE, DA VEDERE, DA TOCCARE |
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Milano, 13 novembre 2006 - Thun regala ai propri appassionati un meraviglioso volume dedicato alla Contessa Lene Thun, che attraverso fotografie tratte da album di famiglia, interviste con i familiari e i collaboratori, i suoi diari e le sue lettere ripercorre la vita di una donna davvero speciale. “La Contessa degli Angeli” è dunque un viaggio fatto di immagini, parole, emozioni e ricordi che racconta la vita di una donna straordinaria, dell’incontro con l’amato marito Otmar Thun, del sogno che hanno realizzato insieme, dei tantissimi amici che ha incontrato, dei suoi figli Matteo e Peter, dei suoi nipoti e di tutti i collaboratori che hanno condiviso con lei la passione della ceramica. Lene Thun, la Contessa degli Angeli, come molti la conoscevano, ha vissuto la sua vita intensamente, assaporandone ogni sfumatura e ogni istante. Questo libro vuole ricordare quindi una madre, una nonna amorevole, un’amica, ma soprattutto una grande artista che attraverso le sue creazioni ha saputo raggiungere i cuori di molti. L’angelo Laudante, una delle sue creazioni più note, ha decretato lo stile e il successo delle Officine Ceramiche Thun fondate nel 1950 con il marito ed è oggi il simbolo della città di Bolzano. Quando Otmar le presentò l’insegna del laboratorio, lei rise: “Officine ceramiche, non ti sembra un po’ esagerato? Siamo solo in due…”. Il piccolo laboratorio di allora, grazie alla creatività, alle abili mani e alle capacità imprenditoriali della Contessa, è oggi una fiorente Azienda con migliaia di dipendenti che produce stufe, articoli da regalo, T-shirt, borse, bijoux, tessili per bagno e cucina e molto altro ancora. Lene Thun amava ripetere che il bello dei sogni è che qualche volta si avverano. Lei ha realizzato il suo sogno: piccole e grandi opere d’arte in ceramica dipinta a mano, per donare gioia a se stessi e agli altri. Il libro voluto dai fratelli Thun, è stato curato da Peter, con la direzione creativa di hmc. Hanno inoltre collaborato all’ideazione Susanne Thun, moglie di Matteo e Claudia Antonia Merkle, che ha raccolto e organizzato i testi e le interviste. “La Contessa degli Angeli” sarà disponibile dal 9 novembre in tutti i Thun Shop e punti vendita Thun al prezzo di 19,90 euro. “La Contessa degli Angeli” è un libro da vedere, da leggere e da toccare, costruito e ritmato per accendere emozioni e donare gioia a tutti lettori. Un’opera da custodire e conservare nella propria biblioteca insieme ai volumi e agli oggetti più amati. . |
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PRESENTAZIONE DEL PRIMO VOLUME DELL’OPERA OMNIA DI DEGASPERI |
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Trento, 13 novembre 2006 - L’opera omnia di Alcide Degasperi, uno dei progetti più ambiziosi fra quelli definiti tre anni fa in occasione della prima edizione del Premio internazionale dedicato al grande statista originario di Pieve Tesino, comincia ora a venire alla luce. La presentazione del volume 1°, “Alcide Degasperi nel Trentino asburgico”, si terrà martedì 14 novembre alle ore 18. 30 nella sala Depero del Palazzo della Provincia autonoma di Trento, in piazza Dante a Trento, alla presenza fra gli altri del presidente della Provincia Lorenzo Dellai e dell’Itc Andrea Zanotti. Sono previsti interventi di Hans Heiss, Andrea Leonardi, Paolo Pombeni e Christoph von Hartungen, con il coordinamento del direttore dell’Itc-isis Gian Enrico Rusconi. Il volume contiene gli scritti dello statista fino al 1918. Ad esso seguiranno altri tre tomi: il secondo, che va dal 1918 al ‘42, coprendo il periodo delicato che va dalla fine della Prima guerra mondiale, con il passaggio del Trentino all’Italia, alla Seconda guerra mondiale e all’”esilio romano”; il terzo che va dal 1943 al ’48, ovvero dalla fase della Resistenza e della organizzazione di un forte polo politico cattolico-democratico fino alla fine dell’unità nazionale; e infine l’ultimo, il quarto, che va dal 1948 al ’54, con il delinearsi del sogno europeista che Degasperi lascerà in eredità ai suoi successori. Novità anche per quanto riguarda un altro progetto legato a Degasperi, la trasformazione della sua casa natale a Pieve Tesino in museo. Dopo l’inaugurazione della nuova struttura, avvenuta com’è noto il 18 agosto scorso alla presenza del presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi nel corso della seconda edizione del Premio Degasperi, essa ospiterà il 17 novembre 2006, alle ore 10. 00, per iniziativa dell’Istituto Luigi Sturzo, un confronto sul tema: “Per una musealizzazione della storia contemporanea: l’esperienza delle case museo dei padri fondatori d’Europa”. Saranno presenti i rappresentanti di alcune altre importanti case museo in Europa, legate ai “padri fondatori” dell’Unione europea come Konrad Adenauer, Jean Monnet, Robert Schuman. ! . |
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LUCA DONINELLI SU DOMUS DI NOVEMBRE: L’ORRORE DEL DEGRADO DI MILANO |
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Milano, 13 novembre 2006 - Luca Doninelli, scrittore, critico letterario ed editorialista, cammina per Milano a partire dalla prime luci dall’alba, secondo una direttrice periferia-centro, e lo racconta su domus di novembre. E’ una passeggiata mattutina in città attraverso i suoi diversi ‘Risvegli’, a partire dal Primo, quello degli immigrati clandestini: “Come molte città d’Europa, ogni mattino Milano si sveglia due volte” comincia così l’editoriale di Doninelli. “Per assistere al primo risveglio, il più drammatico, dovete alzarvi presto, alle cinque e mezza, massimo alle sei. Vicino alla stazione metropolitana di Cascina Gobba una folla enorme stipa la piazza antistante la stazione. Sono i derelitti, immigrati clandestini che in città non hanno lavoro né posto dove dormire, non dico letto ma portico, panchina, angolo di marciapiede. ” (…) “È frequentando i loro spazi che sperimentiamo l’orrore del degrado”. Ma il degrado, secondo Doninelli, non sta in questo popolo delle prime luci dell’alba, ma è “un pensiero, . Una ombra di pensiero, la sua sagoma nera, che si allarga in noi, noi che viviamo nella Milano decorosa…” Doninelli mescolandosi con “il popolo del Primo Risveglio” raggiunge il centro di Milano, percorre le vie Pontaccio, Brera e Ponte Vetero e da piazza del Carmine e tutti quei luoghi dove la vita sociale ha “un ordito e una trama”, una certa omogeneità antropologica e un insieme di attività commerciali (bar, ristoranti, bistrot. ) dentro le quali, in ore diverse, si svolge la vita dei milanesi. Quella di Doninelli è una passeggiata che gli permette considerazioni su come si manifesta Milano oggi: con il rito dell’aperitivo (“la nuova religione, il nuovo passe-partout” che sta a Milano come la Cultura sta alla Francia”), l’amore per la distinzione “vero carattere morale del milanese d’antan”, l’essere “anticapitale fin nel fondo dell’anima. Nonostante le sue dimensioni, . Una città piccola, una città-paese, stretta come tanti paesi intorno al Duomo”. Una città che, secondo Doninelli, ha diverse dimensioni sociali in cui urge una differenziazione capace di resistere al degrado incipiente: “L’inizio del degrado, il primo tratto, quasi inavvertibile, della decadenza sta probabilmente in questo: che una volta istituito un nuovo ‘centro’, questo deve essere continuamente messo a tema – ossia: la sua cura non va lasciata ai gestori dei bar e dei ristoranti, agli abitanti della zona, al servizio di nettezza urbana, ma deve avere un contenuto culturale chiaro e condiviso, in qualche modo, dalla città intera”. Allegato a domus di novembre anche una pubblicazione dedicata alle opera di Vico Magistretti, architetto e designer di fama internazionale recentemente scomparso. Introduce il volume un testo di Enrico Filippini – già editor di diverse case editrici, traduttore di opere in lingua tedesca e responsabile delle pagine culturali de ‘La Repubblica’ - dal titolo ‘Negozio come moschea’, che fu pubblicato su domus nel gennaio del 1980. Scrive Filippini: “Se dovessi sintetizzare al massimo, invece, la sensazione, la prima sensazione che lo stesso ‘cliente’ prova entrando ora nello ‘showroom’ Cassina dopo il restauro di Vico Magistretti, direi: è come entrare in una moschea. (…) La moschea è uno spazio per pregare. Ma se uno vi entra per ragioni diverse, per visitarla, per curiosità, anche per prendere il fresco come accade nelle infuocate estati per esempio di Istanbul, se uno sottrae alla moschea la sua destinazione sacra, ecco, la moschea è, generalmente parlando, uno degli spazi più gradevoli, più abitabili, più accoglienti che ci si possa immaginare. Uno spazio ‘giusto’. ” “Per quanto riguarda lo spazio, Magistretti ha fatto una cosa molto semplice: lo ha svuotato, ha ricuperato la struttura originaria dell’edificio (…). Questo svuotamento, e il bianco assoluto dei muri e dello stesso cupolone, comunicano un’impressione non di “architettura inventata” ma di “architettura ritrovata”, come di rinvenimento di qualcosa di prezioso, di autentico e di smarrito”. . |
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