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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 29 Gennaio 2007 |
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PARLAMENTO EUROPEO, ANTEPRIMA DEL 31 GENNAIO/1° FEBBRAIO 2007: MORATORIA SULLA PENA DI MORTE E TRASFERIMENTO DEI DATI PERSONALI DEI PASSEGGERI IL PROBLEMA DELL´OBESITÀ NELL’UE |
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Strasburgo, 29 gennaio 2007 - Di seguito I Punti Forti che verranno discussi dal Parlamento europeo Mercoledì 31 gennaio. Le dichiarazioni di Consiglio e Commissione apriranno una discussione in Aula sull´idea di rilanciare il dibattito internazionale in merito a una moratoria sulla pena di morte. I deputati saranno quindi chiamati ad approvare una risoluzione su tale questione. Già nel corso della sessione di metà gennaio, il Parlamento ne aveva adottata una in cui affermava la sua radicale opposizione alla pena capitale. Nel 2005 vi sono state circa 5. 494 esecuzioni capitali, di cui almeno 5. 000 solo in Cina. L´aula terrà un dibattito sugli sviluppi del caso del trasferimento di dati bancari da parte della società Swift alle autorità Usa nonché sull´evoluzione dei negoziati con gli Stati Uniti in merito a un nuovo accordo sul trasferimento dei dati personali dei passeggeri in viaggio transatlantico. Pur ribadendo la ferma volontà di combattere il terrorismo, i deputati hanno ripetutamente chiesto garanzie a tutela della privacy dei cittadini Ue. Il Parlamento adotterà ora due ulteriori risoluzioni. Le dichiarazioni di Consiglio e Commissione apriranno un dibattito in Aula riguardo ai cambiamenti climatici. Si tratta della prima occasione per i deputati per esprimersi sul pacchetto di misure proposte recentemente dall´Esecutivo Ue tese combattere i cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra e una nuova politica energetica. Campagne di informazione, etichette chiare sugli alimenti, rilancio del consumo di frutta e verdura, finanziamento di progetti di ricerca, educativi e sportivi, modifica o adozione di norme che incidono sulla salute nutrizionale dei cittadini, come quelle in materia di pubblicità. E’ questa la ricetta avanzata da una relazione all’esame dell’Aula per affrontare il problema dell´obesità nell’Ue, che colpisce il 27% degli uomini e il 38% delle donne e che grava fino al 7% sulla spesa sanitaria (relazione Ries). Una relazione all´esame dell´Aula chiede maggiore impegno per promuovere le pari opportunità delle donne nella società, anche grazie all´istruzione. Sono quindi sollecitate misure per incentivare le madri a proseguire gli studi, eliminare ogni discriminazione - anche salariale - nelle carriere e per conciliare meglio vita familiare e professionale. Va garantita un´adeguata istruzione alle immigrate, rifiutando ogni relativismo culturale e religioso che possa violare i loro diritti fondamentali (relazione Flasarová). Nell´ambito del consueto turn over che si realizza ogni metà legislatura - che ha portato all´elezione del nuovo Presidente e dei 14 Vicepresidenti - il Parlamento adotterà una decisione sulla composizione delle venti commissioni parlamentari e delle sottocommissioni. I loro uffici di presidenza saranno eletti successivamente dai loro rispettivi membri. Giovedì 1° febbraio Una relazione all´esame dell´Aula sollecita la definizione di uno statuto della società privata europea (Spe), soprattutto per agevolare le piccole e medie imprese europee nelle loro attività transfrontaliere. I deputati formulano una serie di raccomandazioni che riguardano, tra le altre cose, la strutturazione della forma societaria, il capitale iniziale, l´organizzazione e le responsabilità degli amministratori. A loro parere, alle Spe dovrebbe applicarsi in via esclusiva la normativa Ue (relazione Lehne). Un´interrogazione orale alla Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito ai negoziati per la definizione di un nuovo accordo plurilaterale sugli appalti pubblici. La commissione per il commercio internazionale sollecita informazioni sull´offerta presentata dall´Ue in questo ambito nonché una valutazione dell´impatto dell´Accordo per le imprese europee. I deputati chiedono anche di essere informati quando, e a quali condizioni, la Cina ne diventerà parte contraente. Il Presidente rumeno Traian Basescu e quello bulgaro Georgi Parvanov si rivolgeranno ai deputati in seduta solenne (rispettivamente il mercoledì e giovedì). Sarà l´occasione per celebrare nuovamente l´adesione all´Ue dal 1° gennaio scorso di questi due paesi . . |
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UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER L´EUROPA: SECONDO UN RECENTE STUDIO I CONTENUTI CREATIVI IN LINEA CRESCERANNO DEL 400% |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - Secondo un recente studio effettuato per conto della Commissione europea, nel 2010 i contenuti in linea genereranno entrate per 8,3 miliardi di euro in Europa, con una crescita di oltre il 400% in cinque anni. I contenuti in linea rappresenteranno una quota significativa delle entrate complessive dei settori più avanzati, pari al 20% per la musica e al 33% per i videogiochi. Lo studio indica che, grazie alla diffusione della banda larga, all´introduzione di reti mobili avanzate e all´adozione generalizzata dei dispositivi digitali, la distribuzione di contenuti in linea sta diventando un mercato di massa che offre opportunità senza precedenti per l´Europa. "La convergenza digitale, prevista da tempo, sta divenendo una realtà economica e apre grandi opportunità per i consumatori, i fornitori di contenuti e le imprese tecnologiche in Europa", ha dichiarato Viviane Reding, commissaria europea per la Società dell´informazione e i media. "Per approfittare di questa convergenza occorrerà esaminare senza preconcetti gli aspetti tecnici e giuridici e seguire un approccio più moderno e orientato al mercato per dare un valore aggiunto ai contenuti europei. Lo studio appena pubblicato mi sarà molto utile per la preparazione del pacchetto di misure sui contenuti in linea nel mercato unico, previsto per la seconda metà del 2007". Il recente studio sui contenuti interattivi e la convergenza e sulle loro conseguenze per la società dell´informazione ha valutato il potenziale dell´emergente mercato dei contenuti creativi in linea ed ha riscontrato che, sebbene il mercato sia in costante crescita, è necessario trovare risposte alle sfide tecnologiche, economiche e giuridiche (in particolare in materia di diritti di proprietà intellettuale e di interoperabilità) per far sì che il mercato europeo possa espandersi ancora più rapidamente. Lo studio ha inoltre rilevato che l´Europa è in ritardo rispetto agli Stati Uniti nello sviluppo di servizi interattivi a banda larga e rispetto al Giappone e alla Corea nel settore dei servizi mobili. Un´ampia consultazione ha permesso di individuare 36 ostacoli allo sviluppo dei contenuti in linea e di valutare il loro effetto sul mercato fino al 2010. L´ostacolo più evidente, oggi, è costituito dalla connettività. La banda larga si sta diffondendo rapidamente ed è adottata con entusiasmo dai consumatori, ma le differenze tra gli Stati membri dell´Ue rischiano di rimanere significative. Gli ostacoli per i servizi mobili sono costituiti da una lenta adozione del 3G in Europa e da una certa mancanza di chiarezza dei prezzi e delle strutture tariffarie per il trasferimento dei dati. Numerosi protagonisti del mercato devono ancora adattarsi alle nuove tecnologie di distribuzione che ignorano i confini nazionali e le tradizionali separazioni tra settori. Ciò costituisce un ostacolo importante allo sviluppo dei contenuti in linea, ma si stanno elaborando soluzioni innovative e basate sulla collaborazione per lo sfruttamento dei contenuti in linea. La pirateria dissuade le imprese del settore dei media dal proporre contenuti in linea in quanto può risucchiare parte dei proventi. Per rendere la distribuzione digitale più sicura e sostenibile sono necessari sistemi efficaci di gestione digitale dei diritti (Digital Rights Management, Drm) atti a gestire e proteggere i contenuti digitali. Se tuttavia si teme una mancanza di interoperabilità o di standardizzazione dei sistemi di gestione dei diritti, a lungo termine la diffusione dei servizi e dei dispositivi per i contenuti digitali può risultare frenata. Hanno ripercussioni significative sul mercato anche l´atteggiamento dei consumatori nei confronti dei nuovi servizi di contenuti, la mancanza di competenze specialistiche nelle imprese del settore dei media e, non da ultimo, il costo della digitalizzazione dei contenuti. Alcuni di questi ostacoli sono di natura globale, mentre altri sono legati alla struttura del mercato europeo e al quadro giuridico in vigore in Europa e possono rallentare significativamente la crescita e la competitività. Di pari passo con la maturazione del mercato, l´evoluzione delle pratiche commerciali permetterà di rimuovere determinati ostacoli, mentre per eliminarne altri l´industria dovrà reagire ed occorrerà adattare la legislazione comunitaria per garantire la certezza del diritto per consumatori, fornitori di contenuti e i fabbricanti di dispositivi. Lo studio contribuirà in modo significativo alla formulazione delle proposte della Commissione sui contenuti in linea nel mercato unico europeo che saranno pubblicate nel corso del secondo semestre 2007. Il questionario della consultazione pubblica sui contenuti in linea nel mercato unico (che si è svolta dal 28 luglio al 13 ottobre 2006) e l´audizione pubblica dell´11 ottobre 2006 hanno permesso di raccogliere oltre 175 contributi scritti che sono attualmente studiati nell´ambito dell´elaborazione delle proposte. Più di 160 contributi sono stati pubblicati in linea. . |
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IL COMMISSARIO EUROPEO JANEZ POTOCNIK PRESENTA A ROMA IL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO DI RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO DELL´UNIONE EUROPEA (2007-2013) COSTRUIRE L´EUROPA DELLA CONOSCENZA |
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Roma 29 gennaio 2007 - Il commissario europeo per la scienza e la ricerca Janez Potočnik sarà a Roma a Palazzo Corsini oggi per presentare il Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico 2007-2013. All’incontro con università, imprenditori e altri operatori del settore all’Accademia Nazionale dei Lincei il 29 gennaio parteciperanno Fabio Mussi, Ministro dell’Università e della Ricerca, e Emma Bonino, Ministro per le Politiche Comunitarie e il Commercio Internazionale. Ricerca e innovazione sono il futuro della competitività europea. La strategia europea per far fronte alle sfide della globalizzazione si fonda sull’investire nel nostro futuro mettendo al centro risorse umane, innovazione e ricerca. Per realizzare l´obiettivo, la Commissione ha rafforzato ulteriormente il principale strumento destinato alla ricerca e incentivare così gli investimenti nazionali e privati, raddoppiando gli stanziamenti 2007-2013 rispetto al precedente programma. Il Settimo programma quadro è il principale strumento di attuazione della politica di ricerca e innovazione dell’Ue. Con i suoi 50,521 miliardi di euro stanziati per il periodo 2007–2013, più altri 2,751 miliardi per il programma Euratom. Il programma quadro rappresenta una risorsa fondamentale sia per la ricerca di base che per quella applicata con l’obiettivo di continuare la costruzione dello Spazio europeo della ricerca. Il programma introduce una forte semplificazione del quadro procedurale eliminando inutili burocrazie. Le priorità del settimo programma quadro sono contenute nei programmi specifici: Cooperazione, mirato a incentivare e a rafforzare i legami tra l´industria e la ricerca; Idee, con l’obiettivo di incentivare la ricerca pura d’indagine, alle frontiere della scienza e della tecnologia; Persone, che mobilita risorse finanziarie importanti per migliorare le prospettive di carriera dei ricercatori in Europa ed attirare più giovani ricercatori; Capacità, per rafforzare la qualità e la competitività della ricerca europea. . |
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DIVENTA UN DEPUTATO EUROPEO! |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - Come fare per diventare deputato europeo? Semplice, basta essere fra i vincitori delle elezioni europee. In realtà, non è così facile come sembra. La maggioranza dei deputati europei inizia la carriera molti anni prima. Quanti di voi hanno mai pensato di votare temi come l’immigrazione, l’economia, la salute e la protezione dell’ambiente? Grazie a questo nuovo gioco Internet, puoi realizzare le tue aspirazioni e assaporare l’ebbrézza di diventare eurodeputato. Scegli la tua corrente politica e comportati da vero politico. Collegati e unisciti alla sfida! Le regole sul sito http://www. Bemep. Eu/ . |
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AFGHANISTAN: 600 MILIONI DI EURO DALL´UE LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTERÀ LE SUE PROPOSTE A BERLINO IL 29 GENNAIO |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - Il commissario per le relazioni esterne e la politica europea di vicinato Benita Ferrero-waldner parteciperà alla Troika ministeriale Ue-afghanistan il 29 gennaio a Berlino. L’agenda dei lavori prevede l’attuazione dell’“Afghanistan Compact”, il contributo dell’Unione europea al miglioramento dell’ordine pubblico nel paese, azioni antidroga e gli sviluppi regionali, comprese le relazioni tra Afghanistan e Pakistan. Durante l’incontro il commissario presenterà i suoi piani per i prossimi quattro anni, proponendo un pacchetto di 600 milioni di euro per il periodo 2007-2010, che si concentrerà su tre aree prioritarie: la riforma della giustizia, lo sviluppo rurale, e la sanità. La Commissione europea rimane uno dei maggiori donatori in Afghanistan e uno dei pochi che ha un impegno pluriennale. A ridosso dell’incontro, il commissario Ferrero Waldner ha sottolineato come l’Ue stia tenendo fede ai suoi impegni verso l’Afghanistan. “La promessa di 1 miliardo di euro che avevamo fatto dopo la caduta dei talebani è stata mantenuta, e con questo nuovo pacchetto stiamo dimostrando di voler proseguire nel nostro impegno per aiutare l’Afghanistan a costruire un futuro più sicuro e prospero”, ha dichiarato il commissario, aggiungendo che “i problemi dell’Afghanistan non possono essere risolti senza una governance più forte e il rispetto dello Stato di diritto. Le sfide principali sono quelle di accrescere l’autorità del governo sulle province e schiacciare la produzione di droga che destabilizza il paese politicamente ed economicamente. E’ per queste ragioni che il nostro nuovo pacchetto punterà al rafforzamento dell’amministrazione pubblica e, in particolare, alla riforma del settore della giustizia. Il miglioramento della professionalità delle principali istituzioni legali farà da complemento al lavoro svolto dall’Ue con la polizia afgana, rafforzando l’applicazione della legge a tutti i livelli”. Stato di diritto - In qualità di maggiore donatore del fondo fiduciario per l’ordine pubblico in Afghanistan (135 milioni di euro a partire dal 2002), la Commissione ha già compiuto un grande sforzo per finanziare gli stipendi e le esigenze di formazione della polizia afgana, e questo impegno continuerà con il nuovo pacchetto. La Commissione intende adesso lanciare un nuovo programma di sostegno al settore della giustizia. Entro pochi mesi verranno inviati degli esperti nelle istituzioni chiave (Ministero della Giustizia, Corte suprema e Ufficio del Procuratore Generale) con il compito di stilare un programma di riforme. Lo scopo sarà quello di migliorare la qualificazione, la selezione e la struttura delle carriere di giudici e pubblici ministeri e di introdurre un codice etico. Oltre a queste iniziative nel settore della giustizia, Bruxelles sosterrà anche il rafforzamento delle capacità delle amministrazioni locali e regionali. Sviluppo rurale - L’applicazione della legge non è sufficiente a risolvere il problema della coltivazione dei papaveri. L’esecutivo europeo sostiene i programmi di sviluppo rurale dell’Afghanistan nelle zone orientali e nord-orientali, cercando di ridurre la dipendenza dai papaveri attraverso lo sviluppo fonti di sostentamento alternative. Nonostante il complessivo aumento della coltivazione di papaveri nel 2006, si sono registrati segnali incoraggianti di riduzione in aree dove la Commissione è intervenuta, come a Nangarhar. La Commissione continuerà le sue attività in queste province per assicurare che la coltivazione dei papaveri non venga ripristinata. Sanità - La Commissione europea è uno dei tre principali donatori del settore sanitario (insieme alla Banca Mondiale e agli Stati Uniti). Il nuovo pacchetto continuerà a concentrarsi sulla fornitura di servizi sanitari primari, allo scopo di aumentarne la diffusione. La copertura attuale di circa il 75% dovrebbe passare a quasi il 100% entro la fine del 2010. Saranno costruiti o ristrutturati degli ospedali e verrà formato lo staff medico. Fino a oggi più di 200 ospedali sono stati costruiti con i finanziamenti della Commissione. . . |
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LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA IL NUOVO GRUPPO DI ESPERTI SUL FINANZIAMENTO FILANTROPICO DELLA RICERCA |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - La Commissione europea ha istituito un gruppo di esperti con il compito di valutare come le università possano individuare nuove opportunità di raccolta fondi da organismi filantropici come le fondazioni, le fiduciarie, gli enti di beneficenza, le sponsorizzazioni di aziende, privati ed ex allievi. Una conferenza sullo stesso tema, tenutasi a Bruxelles nel marzo del 2006, aveva formulato tra le sue raccomandazioni principali quella di istituire il gruppo, di cui oggi fanno parte i rappresentanti di fondazioni, università e istituti di ricerca di tutta Europa. Presidente del gruppo è William Wakeham, vicerettore dell´università di Southampton (Regno Unito). Nei prossimi mesi il gruppo analizzerà la situazione in Europa e all´estero, evidenziando le buone prassi in termini di strutture universitarie per la raccolta di fondi, di gestione delle relazioni con gli sponsor e di sostegno della pubblica amministrazione. Alla luce dell´analisi svolta, gli esperti elaboreranno una serie di orientamenti per un´interazione università-sponsor privati basata su strategie concrete e modalità redditizie di raccolta fondi. Il gruppo definirà inoltre le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti. I risultati dell´attività dovrebbero essere presentati nel novembre del 2007. Il lavoro svolto sarà utilizzato dal forum europeo sulla filantropia e il finanziamento della ricerca, che sarà aperto nel corso di quest´anno dallo European Foundation Centre con il sostegno della Commissione europea. Anche la Commissione stessa farà probabilmente ricorso a quanto emerso dalle attività del gruppo di esperti per sviluppare iniziative future. La filantropia può costituire una fonte importante di fondi per la ricerca, ed è una via che quasi tutti gli istituti scolastici superiori d´Europa cercano di intraprendere. Nel Regno Unito e in Svezia oltre il 18% della spesa universitaria per la ricerca e sviluppo (R&s) è finanziato da donazioni filantropiche. Altrove in Europa, tuttavia, la situazione è meno rosea e la media per l´Ue si attesta a un modesto 4,2%. È fondamentale mobilitare tutte le potenziali fonti di finanziamento se si vuole che l´Ue raggiunga l´obiettivo di riservare il 3% del Pil alla spesa per la ricerca. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/invest-in-research/policy/philanthropy_en. Htm . |
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SICUREZZA MARITTIMA: LE NUOVE PROPOSTE L´ESECUTIVO EUROPEO SOTTOLINEA LA NECESSITÀ DI COMPIERE PASSI AVANTI IN MATERIA |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - Gli incidenti marittimi avvenuti recentemente nel sud del Regno Unito e in Italia hanno messo in evidenza la necessità di dare nuovo impulso alle proposte presentate dalla Commissione europea al fine di migliorare la sicurezza marittima nelle acque europee. Nel novembre 2005 l´esecutivo europeo, su iniziativa del vicepresidente Jacques Barrot, aveva infatti presentato un nuovo pacchetto di misure legislative in materia, allo scopo di migliorare la prevenzione degli incidenti e affrontare in modo più efficace le eventuali conseguenze. Una delle proposte della Commissione mira al rafforzamento delle disposizioni dell´attuale direttiva sul monitoraggio del traffico marittimo relativa all´accoglimento in luoghi di rifugio delle navi in pericolo. La proposta stabilisce che l´assistenza a queste navi debba essere fornita sulla base di un giudizio della situazione svolto dalla competente autorità e garantisce inoltre nell´interesse pubblico generale una decisione da parte di un´autorità indipendente non soggetta alla pressione locale. Si tratta di un modo per ridurre il rischio di serio inquinamento che interessa il litorale di diversi Stati membri. A questo riguardo, la Commissione si rallegra per l´efficacia dell´azione intrapresa dalle autorità del Regno Unito per assistere la "Msc Napoli", un´azione basata su decisioni indipendenti prese in seguito ad un´oggettiva analisi della situazione e che ha reso possibile evitare un disastro maggiore. Questo è il motivo per cui la Commissione considera essenziale dare impulso a questa proposta e conta sul sostegno della presidenza tedesca e degli Stati membri al Consiglio perché venga accettato il principio dell´accoglimento in un luogo di rifugio e la garanzia di una decisione indipendente. La "Msc Napoli" potrebbe causare diversi danni a terzi a causa del suo carico di prodotti tossici e dell´inquinamento provocato dal suo carburante. Per questi due tipi di danni esistono delle convenzioni internazionali sulla responsabilità e il risarcimento: la convenzione sulle sostanze tossiche e potenzialmente nocive e quella sul carburante delle navi. Al riguardo la Commissione esprime la propria preoccupazione per le poche ratifiche da parte degli Stati membri e chiede che queste avvengano il prima possibile in modo da assicurare un risarcimento per i danni causati dalle navi. La Commissione considera inoltre essenziale compiere progressi relativamente alle altre parti del terzo pacchetto di misure sulla sicurezza marittima, che proponeva in particolare un regolamento per i risarcimenti dei danni causati ai passeggeri nel caso di incidenti marittimi, compresi quelli avvenuti nel corso di viaggi interni. La collisione avvenuta nello Stretto di Messina tra un traghetto e una portacontainer, che ha causato morti e decine di feriti, mette in evidenza la necessità di un´azione a livello comunitario. L´esecutivo di Bruxelles sottolinea infine la necessità di individuare le cause all´origine di questi incidenti. In tale contesto, essa ritiene che l´adozione della propria proposta di direttiva sulle inchieste successive agli incidenti dovrebbe assicurare che queste vengano condotte in modo efficace, obiettivo e trasparente. La Commissione è soddisfatta del sostegno da parte del Parlamento europeo sul terzo pacchetto sulla sicurezza marittima e intende lavorare a stretto contatto con la presidenza tedesca per assicurare che nei prossimi mesi venga compiuto un decisivo passo in avanti verso la sua attuazione. . |
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IL MERCATO DEL LAVORO NEI PAESI EST EUROPA |
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Trieste, 29 gennaio 2007 - Milioni di romeni cercano lavoro all´estero, e così in Romania le imprese hanno difficoltà a trovare lavoratori idonei. La situazione del mercato del lavoro nei nuovi Paesi Ue è simile, secondo Seeurope, ed è singolare, ma si spiega con l´evolversi dell´economia in quei Paesi. Il tasso di disoccupazione nei neo-Paesi Ue può essere basso (5,5 p. C. In Romania), oppure alto (15 p. C. In Polonia), ma in alcuni settori dell´economia mancano lavoratori. Anche se di primo acchito sembrerebbe un paradosso, disoccupazione e mancanza di lavoratori possono coesistere. Oggi, l´emigrazione riduce il tasso di disoccupazione, ma in patria mancano lavoratori specializzati, perchè per i cittadini di questi Paesi non è facile acquisire quella specializzazione che le aziende di alcuni settori richiedono. . |
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SLOVENIA APPOGGIA NEGOZIATI MACEDONIA-UE |
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Trieste, 29 gennaio 2007 - Le ambizioni europee della Macedonia ritrovano un forte alleato nella Slovenia, per il rilancio nel 2008 dei negoziati per l´entrata nell´Unione. Il Ministro degli Esteri sloveno Dimitrij Rupel, in una recente conferenza stampa tenuta assieme al suo omologo macedone Antonio Miloshoski, ha infatti affermato che l´avvio dei negoziati tra Macedonia e Ue sarà tra le priorità del semestre di presidenza slovena dell´Unione, che partirà nel gennaio del 2008. Rupel ha sottolineato come sarà compito della Macedonia fugare lo scetticismo espresso da alcuni Paesi membri sulla preparazione del Paese all´entrata nell´Unione. Il Ministro macedone Antonio Miloshoski ha detto che le affermazioni del governo sloveno a supporto degli sforzi di integrazione europea della Macedonia sono uno stimolo in più per il Paese a moltiplicare i propri sforzi per il completamento delle riforme in corso. . |
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LA GERMANIA LANCIA UN NUOVO PROGRAMMA DI RICERCA NEL SETTORE DELLA SICUREZZA |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - Il governo tedesco ha lanciato un nuovo programma di ricerca ad ampio raggio nel settore della sicurezza, che disporrà di un finanziamento di 123 Mio Eur per i prossimi quattro anni. Il finanziamento è destinato principalmente ad aspetti fondamentali della sicurezza quali la protezione e il salvataggio dei cittadini, la prevenzione dei guasti alle infrastrutture di approvvigionamento, la protezione delle infrastrutture di trasporto e la salvaguardia delle linee di produzione. «Dobbiamo proteggerci dai pericoli costituiti da terrorismo, criminalità e catastrofi naturali, rafforzando allo stesso tempo le nostre libertà e lo Stato di diritto. A tal fine, la ricerca è necessaria», ha affermato il ministro della Ricerca tedesco, dott. Ssa Annette Schavan. «Per giungere a soluzioni intelligenti nel settore della sicurezza dobbiamo unire i nostri punti di forza nelle scienze tecniche e naturali con il potenziale delle scienze sociali e umanistiche. » Il programma di ricerca nel settore della sicurezza metterà a disposizione una piattaforma nell´ambito della quale industria, istituti di ricerca e università potranno collaborare con autorità e servizi di sicurezza nonché fornitori di energia, servizi di trasporto, prodotti alimentari e assistenza sanitaria. Il governo intende finanziare attività di ricerca che condurranno allo sviluppo di tecnologie di sicurezza quali, per esempio, degli strumenti che potranno contribuire all´individuazione di esplosivi e sostanze pericolose o al riconoscimento di persone. L´esecutivo è inoltre interessato alle tecnologie che promuoveranno e tuteleranno i servizi di emergenza nello svolgimento dei loro compiti. Desidera inoltre garantire che, in caso di black out elettrico, l´approvvigionamento di altri servizi, ad esempio idrici e di telecomunicazione, non sarà interrotto. I sistemi in grado di individuare sostanze pericolose in maniera rapida ed efficiente ridurranno le file d´attesa per i passeggeri aerei e limiteranno controlli e restrizioni di carattere discriminatorio sugli oggetti che è possibile portare a bordo degli aerei. Il nuovo programma, che fa parte della strategia tedesca per l´alta tecnologia, dovrebbe rafforzare a lungo termine la situazione della ricerca e sviluppo a livello nazionale nel settore della sicurezza. I primi inviti a presentare proposte saranno pubblicati nel marzo del prossimo anno. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Sicherheitsforschungsprogramm. De . |
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LANCIO DELL´ANNO TEDESCO-EGIZIANO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - I rapporti di collaborazione scientifica tra Germania ed Egitto sembrano destinati a rafforzarsi grazie al lancio dell´Anno tedesco-egiziano della scienza e della tecnologia. Con il motto «Unire i cervelli scientifici», l´iniziativa della durata di un anno presenterà una serie di conferenze, workshop e altre manifestazioni bilaterali volte a promuovere uno scambio di idee più efficace tra gli scienziati dei due paesi. Un ulteriore obiettivo consisterà nel creare ed espandere reti di collegamento tra scienziati egiziani e tedeschi che resteranno operative dopo il 2007. «L´anno tedesco-egiziano della scienza e della tecnologia fornisce una piattaforma straordinaria per dimostrare la priorità attribuita alla scienza e alla ricerca nei nostri due paesi, rendere omaggio alla nostra collaborazione e intensificarla, stimolare gli scambi tra scienziati e modellare il futuro attraverso il processo di apprendimento reciproco», ha dichiarato Annette Schavan, ministro federale tedesco dell´Istruzione e della ricerca. Per Hany Helal, ministro egiziano dell´Istruzione superiore e sottosegretario di Stato, tale iniziativa non solo consentirà di potenziare il rapporto di collaborazione scientifica esistente tra i due paesi, ma getterà un ponte tra il nord e il sud. «Riconosciamo il ruolo fondamentale svolto dalla scienza, dalla tecnologia e dall´innovazione nel determinare uno sviluppo sostenibile, debellare la povertà, promuovere l´inclusione sociale e migliorare la qualità della vita», ha aggiunto. Sono state individuate sei aree di ricerca tematiche per le quali i rapporti di collaborazione sono già stati avviati e potrebbero essere rafforzati ulteriormente. Si tratta dei seguenti settori: scienza dei materiali, risorse idriche, energia rinnovabile, biotecnologia, ricerca sulla salute, scienze umanistiche e sociali. Inoltre entrambi i paesi cercheranno di accrescere la cooperazione universitaria e la mobilità studentesca. Da quasi cinque decenni ormai il Servizio tedesco per lo scambio accademico (Daad), nonché le istituzioni partner in Germania come la Fondazione Alexander von Humboldt (Avh), facilitano gli scambi universitari e la collaborazione con le università egiziane. Nel 2004 si sono iscritti alle università tedesche 1 035 studenti egiziani, mentre circa 230 scienziati hanno lavorato per un periodo di tempo in una università o in un istituto di ricerca in Germania. Al contrario, il numero di studenti tedeschi che si reca in una università egiziana è molto più esiguo. Nel corso del 2007 il Daad svilupperà le proprie attività in Egitto allo scopo di sostenere i giovani studenti e ricercatori più meritevoli. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Yearofscience. Org/ . |
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L´ITALIANO FA SCUOLA A BRUXELLES |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - "Le autorità o altri esponenti di uno Stato membro hanno tutto il diritto di protestare se ritengono che la loro lingua sia stata ingiustamente discriminata. Anche questo è un modo di promuovere l’identità nazionale. Per quanto mi riguarda, tuttavia, trovo molto più interessante e produttivo l’approccio seguito dalla vostra rete di eccellenza: collaborare per garantire un costante ed equilibrato sviluppo della lingua": con queste parole, pronunciate simpaticamente in italiano, il Direttore generale della Traduzione, il finlandese Karl Johan Lönnroth, ha salutato l´avvio della Terza giornata della Rete di eccellenza dell´italiano istituzionale (Rei), ospitata il 25 gennaio 2007 a Bruxelles dalla Commissione europea. Tra i temi affrontati da un´affollata riunione di italianisti, giuristi e traduttori, la terminologia dell´economia e della finanza e i problemi legati alla traduzione dei testi legislativi comunitari, complesso sforzo di creare un ponte tra il diritto comunitario e quello nazionale. Più di cento partecipanti hanno seguito con interesse le relazioni di rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali ed europee. Nata da un´iniziativa del dipartimento italiano della Direzione generale della Traduzione della Commissione europea, la Rete di eccellenza dell´italiano istituzionale ha rapidamente catalizzato l´attenzione dell´Accademia della Crusca, di Università e istituti impegnati nella promozione dell´italiano nonché di ministeri ed altri organismi direttamente interessati a favorire un continuo e coerente sviluppo della nostra lingua. Tra i primi risultati previsti, la creazione di un sito Internet per mettere in comune le risorse terminologiche e un manuale di stile che serva da guida per quanti operano in questo campo. Nel suo discorso, Lönnroth ha sottolineato il reciproco interesse delle istituzioni nazionali ed europee a collaborare per assicurare la chiarezza della legislazione direttamente applicabile a tutti i cittadini. L´obiettivo della rete non è imbrigliare l´uso creativo della lingua, ma piuttosto indirizzare un armonico sviluppo dell´italiano utilizzato dalle istituzioni per permettergli di resistere meglio all´impatto del Globish. Sull´onda del successo della Rei, vari dipartimenti linguistici hanno già manifestato l´intenzione di seguire l´esempio degli italiani. . |
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LINGUA ITALIANA ESCLUSA DAL SITO PER I 50 ANNI UE |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - “Non posso tacere la mia amarezza e la mia profonda insoddisfazione per questa scelta che colpisce la lingua italiana”. Così il vice-presidente della Commissione europea, Franco Frattini, ha commentato l’esclusione della lingua italiana dal un sito istituzionale che celebra i 50 anni dell’Unione europea, realizzato nelle lingue di lavoro della Commissione (inglese, francese, tedesco) e in spagnolo, ma non in italiano. Critiche anche dall’Ambasciatore Rocco Cangelosi, Rappresentante Permanente dell’Italia presso l’Ue, per il mancato rispetto delle regole e la scarsa “sensibilità politica” nei confronti del paese protagonista della creazione dell’Ue e nella cui capitale i Trattati furono firmati. Bruxelles ha precisato che si tratterebbe di un fraintendimento, poiché il sito in questione è solo descrittivo e rivolto all’esterno. Il sito che comunica con i cittadini europei sui 50 anni del Trattato è un altro ed è stato realizzato in 19 lingue, compreso l’italiano. Per saperne di più: http://ec. Europa. Eu/avservices/50/index_en. Cfm . |
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LA COMUNICAZIONE MULTILINGUE: FORMAZIONE E LAVORO |
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Milano, 29 gennaio 2007 - E’ e sarà sempre più difficile trovare lavoro in Italia e in Europa per chi non conosce almeno due lingue oltre la lingua madre, ecco alcuni dei dati che sono stati presentati a Milano il 24 e 25 gennaio in occasione di una manifestazione di due giorni, presso il Dipartimento di Lingue della Fondazione Scm-politecnico della Cultura, delle Arti e della Musica. L’iniziativa era aperta al pubblico. Vi hanno aderito aziende, formatori, docenti e studenti. E’ stata distribuita documentazione sia da parte della Commissione europea che da parte del Parlamento europeo. “La conoscenza delle lingue è un obbligo oggi giorno, qualsiasi sia la tipologia di professione che si desideri esercitare. Come Dipartimento di Lingue”, dice il dott. Pietro Schenone, Direttore del Dipartimento di Lingue del Politecnico della Cultura - Fondazione Scm, “quest’anno abbiamo voluto raccogliere tutti i dati più aggiornati sulla comunicazione multilingue e le opportunità di formazione e lavoro in Italia e all’estero”. In queste due giornate presso il Dipartimento di Lingue si è evidenziato come i sistemi educativi di ogni Paese per le future generazioni siano elementi cruciali per affrontare le sfide del multilinguismo e di come siano necessari programmi quali Eramus , Lingua, progetti interdisciplinari comunitari, progetti di cooperazione e nuovi tools/ strumenti anche multimediali per i docenti e per gli studenti. Sono stati presentati dati aggiornati del Comune di Milano da parte dell’assessore Mascaretti , dalla Regione Lombardia, dal Ministero della Pubblica istruzione , dal Parlamento europeo , con la partecipazione della dott. Ssa Maria Grazia Cavenaghi-smith, e anche da parte della Commissione europea, sia sulla formazione per la conoscenza delle lingue che relativamente a come si stanno evolvendo le opportunità di lavoro per chi conosce o non conosce le lingue. Inoltre sono stati presentati i risultati di due importanti ricerche: una ricerca sulla politica linguistica della Lombardia, svolta dall’Ufficio Scolastico Regionale, con il Consiglio d’Europa e la Direzione Generale per gli Affari Internazionali dell’Istruzione Scolastica ed i risultati della ricerca “Dalla formazione al lavoro: il Dipartimento di Lingue e la fortuna professionale degli ex-allievi”, a cura di Silvia Sbisà, della Società Swg . Per famiglie, docenti, studenti dunque si è trattato di due giornate di approfondimento e informazione anche sui progetti europei più recenti quali Eurofluent, uno strumento destinato al pubblico, basato sul web, per esercizi di apprendimento e pratica della pronuncia delle lingue francese, inglese, italiana, neogreca, nederlandese, norvegese, portoghese, spagnola e tedesca, a cura di Daniela Sfirra, del Dipartimento di Lingue della Fondazione Scm. Nel corso delle due giornate oltre alle lingue europee sono stati illustrati i dati relativamente ad altre lingue che il mercato del lavoro richiede come il cinese ed il russo. “Il cinese nei corsi universitari di Mediazione linguistica e Traduzione”, dice il dott Pietro Schenone,”ha una distribuzione sul territorio diversificata. I corsi di Mediazione linguistica in Italia che prevedono il cinese sono il 31% del totale (10 su 32), mentre i corsi di Traduzione che prevedono il cinese sono il 14% del totale (2 su 14); i corsi di Interpretazione che prevedono il cinese sono lo 0% del totale (0 su 4). Il nostro Dipartimento dal prossimo anno introduce sia il russo che il cinese”. La maggior parte degli europei (56%- dati Eurostat) preferisce vedere ad esempio film e programmi stranieri doppiati piuttosto che in versione originale con i sottotitoli, c’è molta pigrizia in questo sia in Italia (90%) che in altri Stati quali Ungheria (84%) e in Repubblica Ceca (78%). Il 77 % dei cittadini europei ritiene che i loro figli debbano apprendere l’inglese come seconda lingua europea oltre la loro lingua madre e solo il 39 % accetta che i loro figli inizino ad imparare una seconda lingua straniera dopo i 6 anni e non prima. Questo mentre il mercato del lavoro richiede almeno due lingue di conoscenza in più oltre la madre lingua quasi per tutte le professionalità. Dai dati Eurostat emerge che l’obiettivo “madrelingua-2” è sostenuto solo dal 50% degli europei, il 44 % è contrario, il 28 % afferma di poter conversare in due lingue. Le percentuali più basse di cittadini che accettano l’idea di dover e poter parlare almeno due lingue straniere oltre alla madrelingua sono in Svezia (27%) e in Bulgaria (27%). Tuttavia il 67% ritiene che l’insegnamento delle lingue straniere debba essere una priorità politica. “Come Politecnico della Cultura, delle Arti e delle Lingue,” dice la dott. Ssa Anna Fellegara, Direttore della Fondazione Scm-politecnico”, formiamo professionisti dello spettacolo e della comunicazione attraverso quattro dipartimenti: Cinema, Lingue, Musica, Teatro. La Fondazione Scm-scuole Civiche di Milano – Politecnico della Cultura, delle Arti e delle Lingue”, dice la dott. Ssa Anna Fellegara, Direttore della Fondazione, “mira a valorizzare l’integrazione di risorse, conoscenze e capacità progettuali. Siamo convinti che il professionista dello spettacolo e della comunicazione debba essere consapevole del proprio potenziale di relazione e della propria responsabilità sociale nel fare e proporre cultura. Creiamo il contesto adatto per sviluppare creatività e far incontrare diversi linguaggi. Offriamo conoscenze e capacità specialistiche. Favoriamo l’incontro fra realtà professionali di respiro internazionale. Riconosciamo i talenti, accrescendo inclinazioni e qualità individuali. Abbiamo un’offerta formativa di circa 170 corsi (dal propedeutico alle specializzazioni), articolati su tre macro aree: corsi curricolari, formazione permanente e formazione continua. Siamo una realtà tra le più apprezzate in Italia nel campo della formazione artistico-linguistica. Questa manifestazione è l’esempio di un impegno concreto sul territorio che si proietta in Europa per aiutare le giovani generazioni”. . |
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7,77 MILIONI DI EURO PER L´AGGIORNAMENTO E L´APPRENDIMENTO LINGUISTICO A BOLZANO |
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Bolzano, 29 gennaio 2007 - Nel corso della recente seduta della Giunta provinciale è stato approvato il programma annuale di aggiornamento presentato dall’assessora alla cultura Sabina Kasslatter Mur che prevede un impegno complessivo di 7,77 milioni di euro. Il programma di aggiornamento per il 2007 prevede una spesa di 6,6 milioni di euro per misure appunto nel campo dell’aggiornamento tra le quali vi sono, ad esempio, progetti nel campo della formazione del personale, spese per la gestione ordinaria di associazioni che operano nel campo della cultura, investimenti e corsi. A questa somma si aggiungono 1,176 milioni di euro per iniziative dell’Assessorato alla cultura tedesca nel campo del miglioramento della conoscenza della seconda lingua. In particolare questo stanziamento andrà a coprire le spese per corsi rivolti all’apprendimento della seconda lingua del personale delle amministrazioni pubbliche, ad eccezione dei dipendenti provinciali. Grazie a questi fondi i dipendenti di enti pubblici potranno ricevere contributi per seguire corsi di seconda lingua presso strutture formative. Il 50 per cento delle spese sostenute in questo ambito sono a carico del Commissariato del Governo. . |
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SIGLATO IL PROTOCOLLO D’INTESA ABI – FEDERUTILITY PER L’UTILIZZO E LA GESTIONE DELL’ENERGIA IN BANCA. FOCUS SULLA CONTINUITÀ OPERATIVA. |
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Milano, 29 gennaio 2007 – Il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Corrado Faissola, e il Presidente di Federutility, Giuliano Zuccoli, hanno firmato un protocollo di intesa nel settore della cooperazione energetica in banca per estendere a livello nazionale i principi già espressi nell’accordo Abi-enel e garantire qualità, efficienza e efficacia dei servizi. Il protocollo prevede una serie di iniziative congiunte, dalla costituzione di tavoli e gruppi di lavoro tematici alla sottoscrizione di ulteriori protocolli tecnici. Le aree tematiche di intervento previste dal protocollo sono: lo studio delle specifiche esigenze del settore bancario in materia di continuità del servizio (la cosiddetta business continuity); la prevenzione e la risoluzione di situazione di “ disagio” dovute a disalimentazione elettrica; il monitoraggio dei siti bancari privilegiati e l’analisi congiunta di quelli a maggior rischio; l’approfondimento sulle procedure di emergenza e riavvio al fine di un miglior coordinamento operativo;la condivisione di livelli di servizio specifici nelle forniture energetiche per il sistema bancario; la realizzazione di attività congiunte nell’ambito dell’efficienza energetica. Sull’accordo, Corrado Faissola ha detto: “è un passo in più verso l’aumento dell’efficienza e della qualità dei servizi energetici forniti alle banche, insieme alla crescente attenzione per la tutela dell’ambiente. Soprattutto – ha concluso Fissola – l’accordo è importante perché punta a garantire un’operatività vicina al 100% del servizio offerto ai milioni di clienti che quotidianamente si rivolgono alle banche e che pretendono, giustamente, la continuità dei servizi”. Giuliano Zuccoli ha detto: "il protocollo rientra nella filosofia delle nostre aziende e della federazione: garantire il miglior servizio possibile, soprattutto alle imprese che operano con i cittadini. L’intesa con Abi ribadisce l’intenzione delle utilities ai settori particolarmente delicati, per i quali continuità del servizio elettrico, prevedibilità dei rischi e prevenzione, ricoprono importanza a volte vitale". Le attività saranno svolte direttamente o attraverso il coordinamento operativo della Direzione Energia di Federutility, la Federazione del sistema Confservizi che riunisce oltre 550 aziende di servizi pubblici e locali dei settori idrico ed energetico, e dal Consorzio Abi – Energia creato dal settore bancario per promuovere un uso razionale dell’energia, ottimizzare i processi di verifica e analisi dei consumi e studiare gli investimenti in tecnologie più efficienti e a minor impatto ambientale. . |
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UNICREDIT ANNUNCIA CHE IL SUPERVISORY BOARD DI BA-CA HA APPROVATO DEGLI ACCANTONAMENTI |
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Milano, 29 gennaio 2007 - Unicredit annuncia che il Supervisory Board di Bank Austria Creditanstalt (Ba-ca) ha approvato un piano di ristrutturazione che si concreta in investimenti infrastrutturali e misure di riorganizzazione e ristrutturazione nelle Divisioni Retail, Corporate, Markets & Investment Banking, Global Banking Services, Support Services e Risk Management. Questo piano ha un impatto sul bilancio del quarto trimestre 2006 di Ba-ca con accantonamenti stimati per 225 Milioni di Euro. Ba-ca pubblicherà i risultati di fine anno 2006 il 21 marzo 2007. . . |
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BPI-BPVN: AUTORIZZATO DALLA BANCA D’ITALIA IL PROGETTO DI FUSIONE PRECISAZIONI SUL RIPARTO STRAORDINARIO DELLA RISERVA SOVRAPPREZZO DA PARTE DI BPI |
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Lodi/verona, 29 gennaio 2007 - Il Banco Popolare di Verona e Novara e la Banca Popolare Italiana comunicano che Banca d’Italia ha autorizzato, con lettera in data 26 gennaio, la fusione tra i due istituti che porterà alla creazione del Banco Popolare. Inoltre, per quanto attiene al riparto straordinario della riserva sovrapprezzo, si conferma, sentita anche la Consob, che, in data antecedente all’efficacia della fusione, l’assemblea ordinaria di Bpi sarà chiamata a deliberare, subordinatamente a e nel contesto del perfezionamento della fusione e comunque con efficacia in un momento immediatamente antecedente a quello di efficacia della stessa, l’attribuzione straordinaria della riserva sovrapprezzo azioni nella misura di Euro 2,17 per ciascuna azione Bpi (ivi incluse quelle rivenienti dalla conversione delle obbligazioni convertibili del Poc ed escluse le azioni proprie che Bpi dovesse detenere in portafoglio) e l’assegnazione dell’ammontare che sarà stabilito, ai sensi dell’art. 7 lett. C del Regolamento del Poc, per ciascuna obbligazione non convertita. La delibera che precede: (i) sarà subordinata alla verifica ed all’attestazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Italiana che alla data del 30 giugno 2007 non si siano verificati eventi negativi tali da incidere sulla consistenza delle riserve da distribuire in misura tale da non consentirne l’attribuzione agli azionisti di Bpi ed ai portatori del Poc nella misura approvata; (ii) sarà sospensivamente condizionata al perfezionamento della Fusione; la stessa, pertanto, non produrrà effetti sino a che, ai sensi dell´art. 2504-bis del Codice Civile, abbia avuto luogo l´iscrizione dell´atto di fusione nel Registro delle Imprese di Verona, quale registro delle imprese del luogo ove ha sede il costituendo Banco Popolare. In ragione della contestualità tra l’avveramento della condizione di efficacia della delibera e l’efficacia della fusione con costituzione del Banco Popolare, sarà quest’ultimo, nei tempi tecnici strettamente necessari, a provvedere al pagamento dell’importo di spettanza degli azionisti Bpi e dell’importo di spettanza dei portatori di obbligazioni convertibili di cui al Poc Bpi. La distribuzione straordinaria del dividendo da parte di Bpi, inoltre, potrà aver luogo, nel rispetto delle condizioni previste, senza necessità di procedere ad interventi sul capitale della stessa. . |
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BANCA D´ITALIA E L´AUTORITA´ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO AUTORIZZANO VENETO BANCA ALL´ACQUISTO DELLA PARTECIPAZIONE DI CONTROLLO IN BANCA POPOLARE DI INTRA MOSE´ FAGIANI VIENE NOMINATO CONDIRETTORE GENERALE DI BANCA POPOLARE DI INTRA |
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Verbania Intra, 29 gennaio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Intra, riunitosi sotto la presidenza del dr. Luigi Terzoli, ha preso atto dell´autorizzazione rilasciata a Veneto Banca da Banca d´Italia e dall´Autorità Garante della concorrenza e del mercato ad acquisire il controllo di Banca Popolare di Intra e ha manifestato il suo apprezzamento per le modalità con cui sta proseguendo il progetto di integrazione con Veneto Banca. Il Consiglio di Amministrazione ha, quindi, nominato il sig. Mosè Fagiani - attuale Vice Direttore Generale di Veneto Banca e Amministratore Delegato di Banca di Bergamo - Condirettore Generale della Banca Popolare di Intra, con gli stessi poteri e deleghe operative attribuite al Direttore Generale. Il curriculum vitae del rag. Fagiani è disponibile sul sito internet della Banca. Al termine della seduta ordinaria, i Consigli di Amministrazione di Banca Popolare di Intra e di Veneto Banca si sono riuniti a Intra, presso la sede della Banca Popolare di Intra, per un incontro di condivisione delle prospettive strategiche di sviluppo del nuovo Gruppo Bancario, già comunicate al mercato in occasione della sottoscrizione del protocollo d´intesa in data 10 novembre 2006. Banca d´Italia ha pure autorizzato la trasformazione della Banca Popolare di Intra in società per azioni, trasformazione che verrà sottoposta per l´approvazione all´Assemblea Straordinaria dei Soci, già convocata per il 24 marzo 2007. . |
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NULLA OSTA DELLA CONSOB ALLA PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO RELATIVO ALL’OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO VOLONTARIA PROMOSSA DA UNIPOL ASSICURAZIONI S.P.A. SU TUTTE LE AZIONI AURORA ASSICURAZIONI S.P.A. |
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Bologna, 29 gennaio 2007 – In data 24 gennaio, Consob ha deliberato la pubblicazione del documento relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria promossa da Unipol Assicurazioni S. P. A. Sulla totalità delle azioni emesse da Aurora (“Aurora”). Il periodo di adesione all’offerta, concordato con Consob ai sensi della normativa applicabile, avrà inizio il 29 gennaio 2007 e terminerà il 2 marzo 2007. Il documento di offerta, contenente il comunicato approvato in data 18 gennaio 2007 dal Consiglio di Amministrazione di Aurora, ai sensi dell’art. 103, comma 3, del Tuf e dell’art. 39 del Regolamento Consob 11971/1999, verrà pubblicato nei prossimi giorni e reso disponibile ai sensi di legge. . . |
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LA BANCA D’ITALIA RILASCIA L’AUTORIZZAZIONE ALLA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI BANCA LOMBARDA E PIEMONTESE IN BANCHE POPOLARI UNITE |
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Bergamo e Brescia , 29 gennaio 2007 - La Banca d’Italia, con delibera in data 26 gennaio n. 93 (prot. 96656 di pari data), ha concesso l’autorizzazione alla fusione per incorporazione di Banca Lombarda e Piemontese in Banche Popolari Unite, a fronte dell’istanza presentata da quest’ultima in data 18 dicembre 2006. . |
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COFIDE: MERRILL LYNCH RAGGIUNGE UN ACCORDO PER INVESTIRE IN SOCIETA´ FINANZA ATTIVA |
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Milano, 29 gennaio 2007 - Cofide-compagnia Finanziaria De Benedetti Spa ha raggiunto un accordo con Merrill Lynch, in base al quale Merrill Lynch acquisirà una partecipazione di Società Finanza Attiva Spa, società specializzata nello sviluppo di soluzioni finanziarie per la famiglia e la terza età. A valle del closing dell´operazione, previsto entro il primo trimestre 2007, Cofide deterrà il 55% circa del capitale della società, Merrill Lynch il 39% circa, mentre il rimanente 6% farà capo al management. Merrill Lynch investirà 8 milioni di euro attraverso un aumento di capitale e fornirà anche supporto finanziario per l´erogazione dei prestiti. In concomitanza con il closing, Società Finanza Attiva cambierà la propria denominazione in Euvis. Società Finanza Attiva è stata fondata nel 2004 da Cofide e dall´amministratore delegato, Paolo Buzzonetti, per introdurre sul mercato italiano i prestiti vitalizi ipotecari destinati alla terza età, diffusi da oltre dieci anni sul mercato inglese ("lifetime mortgages"). L´obiettivo della società è di costruire in Italia, a partire dalle sedi di Milano e Roma, una capillare rete distributiva di agenti autorizzati per soddisfare la crescente domanda sul mercato italiano di queste forme di finanziamento. Commentando l´accordo raggiunto, Rodolfo De Benedetti, amministratore delegato di Cofide, ha dichiarato: "L´ingresso nell´azionariato di Società Finanza Attiva da parte di una primaria istituzione finanziaria globale quale Merrill Lynch rappresenta per Cofide un importante riconoscimento della visione innovativa avuta nell´introdurre per prima in Italia soluzioni finanziarie da tempo ben presenti nel mondo anglosassone. In questa circostanza, desidero formulare al management un vivo apprezzamento per i risultati fin qui raggiunti, insieme con la convinzione che, anche grazie al supporto di Merrill Lynch, Società Finanza Attiva potrà ora esprimere compiutamente sul mercato tutte le sue potenzialità Pierluigi Berchicci, Managing Director Emea Debt Capital Markets di Merrill Lynch, ha dichiarato: "In un Paese come l´Italia, dove esistono pochi prodotti finanziari per le persone con più di 65 anni di età, Società Finanza Attiva ha colmato un vuoto di offerta nei confronti di un segmento in crescita della popolazione. Nel complimentarmi con Cofide e con il management di Società Finanza Attiva per il vantaggio competitivo acquisito come `first mover", siamo felici di lavorare insieme con loro per creare un´alleanza di successo" . |
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AL VIA LA PARTNERSHIP BANCARIO-ASSICURATIVA TRA IL GRUPPO CATTOLICA E IL GRUPPO BANCA POPOLARE DI VICENZA SIGLATO UN PROTOCOLLO D’INTESA DI LUNGO PERIODO NEI SERVIZI ASSICURATIVI, BANCARI E FINANZIARI |
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Verona, Vicenza, 26 gennaio 2007. Cattolica Assicurazioni e Banca Popolare di Vicenza, hanno sottoscritto in data 26 gennaio un protocollo d’intesa finalizzato a dare vita ad una partnership strategica nel comparto dei servizi assicurativi, bancari e finanziari per la persona secondo un modello innovativo di cooperazione e di sviluppo che, nel rispetto delle reciproche autonomie, consenta ai due Gruppi, sviluppando sinergie su alcuni ambiti comuni, di focalizzarsi sui propri obiettivi strategici di core business. Ciò avverrà secondo un modello industriale che valorizza la leadership di competenza e i benefici della scala dimensionale. La partnership tra i due ultracentenari gruppi cooperativi veneti, con comuni radici etiche, che sarà caratterizzata anche dall’assunzione di una serie di reciproche partecipazioni strategiche, è volta infatti a rafforzare e integrare i rispettivi ambiti di attività nei settori bancario e assicurativo, operando in modo coordinato sulle rispettive reti distributive. Per il Gruppo Banca Popolare di Vicenza l’accordo consente di accelerare lo sviluppo nel comparto dei servizi assicurativi alla propria clientela disponendo di un più ampio supporto tecnico grazie all’esperienza di Cattolica, leader in Italia nel settore della bancassicurazione vita e danni al servizio di partner bancari regionali, nonché di accedere alla rete distributiva assicurativa del Gruppo Cattolica che, forte di oltre 1. 500 agenzie distribuite sull’intero territorio nazionale, rappresenta la terza rete assicurativa italiana per numero di punti vendita al servizio di oltre 2 milioni di clienti. Per Cattolica Assicurazioni la nuova alleanza rappresenta il rafforzamento di un modello bancassicurativo caratterizzato, in particolare, da accresciuti contenuti strategici e di lungo periodo, e costituisce un’ulteriore opportunità di sviluppo nel settore vita e danni, che ben si integra con gli attuali altri accordi di bancassurance. In tale contesto, la partnership col Gruppo Banca Popolare di Vicenza, che consente a Cattolica di accedere alla rete di 528 sportelli del nuovo partner bancario (che ha un piano di oltre 620 sportelli al 2008), rappresenta un passo determinante verso l’attuazione del piano strategico 2007-2010, in fase di definizione. Il protocollo prevede che la partnership industriale tra i due Gruppi, della durata iniziale di cinque anni, rinnovati automaticamente per altri cinque, si realizzi mettendo a fattori comune, anche mediante acquisizione e scambio di partecipazioni, le rispettive competenze specialistiche nel business vita e previdenziale, nel business danni, nei servizi di asset management per clientela istituzionale e privata e nel collocamento di prodotti bancari. 1. Bancassicurazione Vita E Previdenza - Il protocollo d’intesa prevede l’ingresso da parte di Cattolica al 50% nelle società assicurative vita del Gruppo Banca Popolare di Vicenza, Berica Vita Spa e Vicenza Life Ltd, rispettivamente compagnia di diritto italiano e compagnia di diritto irlandese. Anteriormente alla stipulazione dell’Accordo Quadro sarà determinato dagli advisor finanziari, con l’ausilio di un valutatore attuariale incaricato congiuntamente dalle Parti che applicherà usuali e già condivisi criteri valutativi di mercato per simili transazioni e terrà conto di un Piano di Produzione, il prezzo per l’acquisto della partecipazione in Berica Vita e Vicenza Life. Le due compagnie, nel corso del 2005, hanno sviluppato una raccolta premi lordi di quasi 400 milioni di euro e detengono oltre 1 miliardo di euro di riserve matematiche. I due Gruppi sottoscriveranno patti parasociali tali da assicurare a Cattolica la gestione delle due compagnie e il conseguente consolidamento integrale delle stesse. Le due compagnie svilupperanno, a valere su un accordo commerciale in esclusiva con il Gruppo Banca Popolare di Vicenza della durata pari alla durata della partnership, le attività di bancassicurazione vita sui canali distributivi del Gruppo Banca Popolare di Vicenza. Vicenza Life, nel caso opportunamente ridenominata, collocherà i propri prodotti in Libera Prestazione di Servizi, per le tipologie di prodotti non producibili da altre fabbriche italiane del Gruppo Cattolica, anche attraverso le oltre 1. 500 agenzie del Gruppo Cattolica ed eventualmente anche attraverso le reti delle altre banche medio piccole partner del Gruppo Cattolica interessate all’offerta della compagnia irlandese. Con riferimento alla previdenza integrativa, l’accordo prevede il rapido sviluppo di importanti sinergie di business. In particolare sarà collocato sulle reti del Gruppo Bpvi, il Fondo Pensione Aperto “Cattolica Gestione Previdenza”. Anche relativamente al prodotto “Piano di previdenza individuale” (c. D. Fip) Cattolica metterà a disposizione del Gruppo Bpvi i propri strumenti con tutti i supporti operativi e commerciali necessari, peraltro già definiti e realizzati per gli istituti facenti parte del network bancassicurativo del Gruppo. 2. Bancassicurazione Danni - Nella comune visione delle potenzialità del business danni ed allo scopo di mettere a fattore comune una fabbrica assicurativa al servizio delle reti del Gruppo Bpvi, Cattolica Assicurazioni cederà il 50% di Abc Assicura Spa alla Banca che, allo stato, non dispone di una compagnia assicurativa danni dedicata ed opera sulla scorta di diversi accordi commerciali. Anteriormente alla stipulazione dell’Accordo Quadro sarà determinato, dagli advisor finanziari, che applicheranno usuali e condivisi criteri valutativi di mercato per simili transazioni, il prezzo per l’acquisto della partecipazione Abc Assicura. I due Gruppi sottoscriveranno patti parasociali tali da assicurare a Cattolica la gestione della compagnia e il conseguente consolidamento integrale della stessa. Abc Assicura svilupperà, a valere su un accordo commerciale in esclusiva con il Gruppo Banca Popolare di Vicenza, della durata pari alla durata della partnership, le attività di bancassicurazione danni sui canali distributivi del Gruppo Banca Popolare di Vicenza. 3. Servizi Di Asset Management Per Clientela Istituzionale E Privata Secondo il principio della leadership di competenza e della ricerca dei benefici di scala, Cattolica e Bpvi procederanno, salvo diverse evidenze che emergessero da uno studio congiunto da concludersi entro la data di sottoscrizione degli accordi definitivi, alla fusione tra Verona Gestioni Sgr, società di asset management istituzionale del Gruppo Cattolica, e B. P. Vi Fondi Sgr, società di gestione del risparmio del Gruppo Bpvi dedicata alle gestioni individuali per clientela privata. La fusione tra le due società sarà effettuata in modo tale da assicurare una partecipazione paritetica di Cattolica (50%) e di Bpvi (50%) nella società risultante dalla fusione. Verona Gestioni Sgr ha attualmente in gestione asset per oltre 3,2 miliardi di euro e B. P. Vi Fondi Sgr per circa 2,7 miliardi. L’integrazione delle due fabbriche porterà quindi alla nascita di un player del risparmio gestito da circa 6 miliardi di euro di asset under management, focalizzato, grazie a business unit specializzate, tanto sul segmento della clientela istituzionale quanto su quello della clientela privata. I due Gruppi sottoscriveranno patti parasociali tali da assicurare a Bpvi la gestione della Sgr risultante dalla fusione e il conseguente consolidamento integrale della stessa. 4. Newco Di Collocamento Di Prodotti Bancari - Allo scopo di poter fare massima leva sulla capillare rete distributiva del Gruppo Cattolica di oltre 1. 500 agenzie, Cattolica e Bpvi costituiranno una Newco, partecipata al 50% ciascuno da Cattolica e Bpvi, per il collocamento sull’intera rete di agenzie del Gruppo Cattolica di prodotti bancari, in particolare di erogazione, sviluppati da strutture del Gruppo Banca Popolare di Vicenza a brand Cattolica. I due Gruppi sottoscriveranno patti parasociali tali da assicurare a Bpvi la gestione della Newco e il conseguente consolidamento integrale della stessa. A completamento e rafforzamento della partnership industriale è, tra l’altro, previsto che: - il Consiglio di Amministrazione di Cattolica proponga all’assemblea straordinaria un aumento di capitale, con esclusione del diritto di opzione, riservato alla Bpvi e alle sue controllate, da eseguire in 2 tranches. La prima tranche, per una quota dell’8% del capitale di Cattolica post-aumento, dovrà essere sottoscritta a decorrere dall’iscrizione della delibera di aumento al registro delle imprese. Il prezzo di sottoscrizione della prima tranche sarà pari ad euro 44,87 per azione per un controvalore complessivo di circa Euro 185 milioni. La seconda tranche, per un ulteriore 4% del capitale, potrà essere sottoscritta a decorrere dal 1/07/2010. Il prezzo di sottoscrizione della seconda tranche, sarà pari alla media ponderata dei “prezzi ufficiali” (come rilevati attraverso Borsa Italiana) registrati dalle azioni Cattolica nei sei mesi antecedenti la data di inizio del periodo di sottoscrizione di tale tranche; - il Consiglio di Amministrazione di Cattolica coopti 2 componenti designati da Bpvi. Tutte le informazioni allo stato ancora non disponibili saranno tempestivamente rese note al mercato quando definite alla stipula degli accordi definitivi. L’operazione, che avrà esecuzione nel corso del 2007, prevede la sottoscrizione degli accordi definitivi entro il 15 marzo 2007 ed è subordinata all’approvazione da parte dell’Assemblea dei Soci di Cattolica Assicurazioni, nonchè al rilascio delle autorizzazioni da parte di Banca d’Italia, dell’Isvap e delle altre competenti autorità. La partnership, disciplinata dagli accordi definitivi, avrà una durata di cinque anni rinnovati automaticamente per altri cinque anni. E’ quindi previsto che tutti gli accordi definitivi, e in particolare i contratti di distribuzione commerciale, abbiano tale durata comune. In caso di cessazione della partnership sono previsti meccanismi di exit dalle reciproche partecipazioni. Advisor finanziari per l’operazione sono Kpmg Corporate Finance per Cattolica e Citigroup per Banca Popolare di Vicenza. Advisor legali sono lo Studio Legale Rucellai&raffaelli e lo Studio Legale Avv. Prof. Mario Cera per Cattolica e lo Studio Legale Bonelli, Erede e Pappalardo per Banca Popolare di Vicenza. . . |
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UNIPOL ASSICURAZION PRECONSUNTIVO RELATIVI ALL’ESERCIZIO 2006 ED IL PREVENTIVO DELL’ESERCIZIO 2007 LA RACCOLTA ASSICURATIVA AGGREGATA DELLE SOCIETÀ DEL GRUPPO UNIPOL È AMMONTATA A 10,8 MILIARDI DI EURO, IN LINEA CON IL 2005. |
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Bologna, 29 gennaio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Assicurazioni, riunitosi il 26 gennaio , ha esaminato i dati preconsuntivi dell’esercizio 2006 ed il preventivo 2007 del Gruppo Unipol. Nel comparto assicurativo la raccolta 2006 aggregata delle società del Gruppo è ammontata a 10,8 miliardi di euro (in linea con quella del 2005), di cui 4,1 nei rami Danni (+3% circa) e 6,7 nei rami Vita (-1%). In particolare la raccolta assicurativa diretta relativa alle compagnie multiramo (Unipol Assicurazioni, Aurora Assicurazioni) ha raggiunto i 6,3 miliardi di euro (-3% circa), di cui 3,6 miliardi nei rami Danni (+3%) e 2,7 nei rami Vita (-10%). Quest’ultimo dato è da spiegarsi sia con il minore apporto della raccolta da prodotti di capitalizzazione, conseguente alla nuova strategia del Gruppo (illustrata in sede di presentazione del piano 2006-2009) orientata a diminuire il peso di questa tipologia di prodotti, sia con il venire meno dell’effetto “una tantum” sui premi verificatosi nel 2005, conseguente alla presa in carico di parte degli attivi del fondo pensione Cometa. Sulla base dei dati di mercato disponibili, relativi ai primi 9 mesi, si può ragionevolmente prevedere che il Gruppo Unipol abbia guadagnato quote di mercato. Nel comparto bancario è proseguito lo sviluppo della rete distributiva di Unipol Banca, che dispone a fine anno di 265 filiali (+15 filiali rispetto al 2005) di cui 146 integrate con agenzie assicurative. La raccolta diretta ha raggiunto i 7,8 miliardi di euro (+11%), la raccolta indiretta i 26,4 miliardi di euro (+12%, di cui 24,2 miliardi di raccolta amministrata e 2,2 di risparmio gestito) e gli impieghi i 6,2 miliardi di euro (+18%). Il risultato netto di Unipol Banca è previsto in forte crescita. Dal punto di vista reddituale i dati di preconsuntivo evidenziano un risultato 2006 atteso in crescita rispetto all’esercizio precedente ed in linea con gli obiettivi di budget. L’esame dei dati definitivi del progetto di bilancio di Unipol Assicurazioni e del bilancio consolidato relativi all’esercizio 2006 è previsto nella riunione del Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2007, come si evince dal calendario degli eventi societari riportato di seguito.
Data |
Organo Sociale |
Argomento |
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Giovedì, |
Consiglio di |
Approvazione del progetto di |
15 Marzo 2007 |
Amministrazione |
bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2006 |
Lunedì, |
Assemblea |
Approvazione del bilancio |
23 Aprile 2007 |
degli Azionisti |
d’esercizio 2006 |
(1° convocazione) Martedì |
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24 Aprile 2007 (2° convocazione) |
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Giovedì |
Consiglio di |
Approvazione della relazione |
10 Maggio 2007 |
Amministrazione |
trimestrale consolidata al 31 marzo 2007 |
Giovedì, |
Consiglio di |
Approvazione della relazione |
13 Settembre 2007 |
Amministrazione |
semestrale al 30 giugno |
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2007 |
Giovedì |
Consiglio di |
Approvazione della relazione |
8 Novembre 2007 |
Amministrazione |
trimestrale consolidata al 30 settembre 2007 | Successivamente alle sopra indicate riunioni dei Consigli di Amministrazione saranno organizzate presentazioni pubbliche alla comunità finanziaria e/o conference call secondo tempi e modalità che verranno pubblicati sul sito internet www. Unipol. It (sezione Investor Relations). Il pagamento degli eventuali dividendi a valere sui risultati dell’esercizio 2006 è previsto nel mese di maggio 2007. Per il 2007 il Gruppo si pone un obiettivo di raccolta assicurativa aggregata pari a 11 miliardi di euro, di raccolta diretta bancaria pari a 9 miliardi di euro, di raccolta indiretta a circa 28 miliardi di euro e di impieghi superiori a 8 miliardi di euro. L’obiettivo di risultato consolidato prevede un utile netto in crescita e coerente con i target di piano. . |
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EMIL BANCA IN BULGARIA CON ROMANO PRODI E GLI IMPRENDITORI LOCALI DAL LOCALE AL GLOBALE: LA FINANZA NON HA PIÙ BARRIERE NÉ CONFINI. |
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Bologna, 29 gennaio 2007 - È appena tornata la delegazione di imprenditori italiani che, guidati dal Premier Romano Prodi, ha fatto visita alle autorità bulgare per sostenere linee di interscambio privilegiate tra noi e il Paese che dal 1 gennaio scorso è entrato a far parte dell’Unione Europea. Delegazione che ha incontrato, tra gli altri, il Presidente della Repubblica di Bulgaria, Georgi Parvanov, il Governatore di Sofia, Emil Ivanov, l´Ambasciatore di Bulgaria in Italia, Nikola Kaludov, e il Vice Ministro degli Esteri, Liubomir Kyuchukov, ed ha siglato un Memorandum d’Intesa tra l’Istituto Nazionale per il Commercio Estero e l’Agenzia bulgara per la Promozione delle Piccole e medie imprese. Due gli istituti di credito italiani che hanno partecipato alla missione: Unicredit Spa ed Emil Banca. La banca di credito cooperativo presente a Bologna e Modena è così tornata in Bulgaria dopo i contatti avviati lo scorso anno con i massimi vertici delle autorità locali. Prima dell’entrata nella Ue del Paese balcanico, Emil Banca ha messo in piedi una fitta rete di rapporti che, grazie alla collaborazione del Desk per gli affari esteri della Regione Emilia Romagna, l’ha portata ad accompagnare in Bulgaria un gruppo di imprenditori bolognesi intenzionati ad investire. “Quella visita fu molto proficua – ricorda il direttore generare di Emil Banca, Daniele Ravaglia – alcuni nostri soci attivarono canali molto interessanti che sono poi sfociati in una serie di investimenti nel campo immobiliare e della produzione industriale. Questo dimostra che anche un Istituto strettamente locale come il nostro, davanti alla sempre maggior internazionalizzazione dei mercati e della finanza, può trovare, se è in sintonia e in stretto legame con il territorio, soluzioni adeguate allo sviluppo del proprio sistema economico di riferimento”. Prova ne è, oltre agli affari avviati da alcuni soci Emil Banca, la presenza del vicedirettore della Bcc emiliana, Giuseppe Fiumi, nella delegazione guidata da Prodi che vedeva imprenditori del calibro di Piero Gnudi, presidente Enel, Carlo Pesenti, Consigliere Delegato di Italcementi, Luca dal Pozzo di Cmc e Peter Wilk delle Assicurazioni Generali. Nutrita anche la schiera di rappresentanti istituzionali di cui facevano parte, oltre alla europarlamentare Anna Catasta, presidente del Centro di Iniziativa Europea, il vicepresidente della Regione Emilia-romagna, Flavio Delbono, Daniele Alni, Presidente di Ervet, e Aurelio Donati, responsabile Desk E-r in Bulgaria. . |
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ASTA DI FINE MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO |
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Regolamento |
31. 01. 2007 |
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Durata gg. |
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181 |
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Prezzo medio ponderato |
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98,15 |
Ritenuta fiscale 12,5% |
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0,23125 |
Arrotondamento |
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-0,00125 |
Prezzo netto d´aggiudicazione |
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98,38 |
Rendimento semplice netto |
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3,28 |
Rendimento composto netto |
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3,30 |
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Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano |
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così modificati: |
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Commissioni massime |
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0,20 |
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Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) |
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98,58 |
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Rendimento semplice (minimo) |
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2,86 |
Rendimento composto netto (minimo) |
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2,89 | Fonte Assiom . |
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ICE: FIRMATO ACCORDO CON AGENZIA DI ATTRAZIONE INVESTIMENTI TISPA L´INTESA AGEVOLERÀ GLI INVESTIMENTI ITALIANI IN TURCHIA |
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Roma, 29 gennaio 2007 - L´istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice) e l´Agenzia governativa turca che supporta e si occupa dell´attrazione degli investimenti esteri nel Paese, (Tispa - Turkish Investment Support and Promotion Agency), hanno firmato un accordo di collaborazione per l´attrazione degli investimenti italiani in Turchia. La firma è avvenuta in occasione della visita ufficiale del Presidente del Consiglio Prodi ad Ankara ed Istanbul. Grazie a questo accordo, le aziende italiane potranno avvalersi della collaborazione dei due Enti governativi il cui contributo sarà quello di agevolare gli investimenti italiani in Turchia. "L´intesa rappresenta un concreto passo in avanti nella collaborazione economica tra i due Paesi - ha commentato il Presidente dell´Ice, Umberto Vattani - ed in collaborazione con l´Ambasciata d´Italia in Turchia stiamo già organizzando per la prossima primavera, un seminario di incontri tra aziende italiane e turche per rafforzarne ulteriormente i legami e stringerne di nuovi. Anche in questo caso sarà determinante l´aiuto che verrà fornito da Tispa e dal governo Turco". L´accordo è stato sottoscritto ad Istanbul dal Presidente della Tispa, Alpaslan Korkmaz e dal Presidente dell´Ice, Umberto Vattani, alla presenza del Presidente del Consiglio Turco, Recep Tayyip Erdogan e del Presidente del Consiglio Romano Prodi. . |
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SOCIETÀ E DISUGUAGLIANZE: COME CAMBIA MILANO UNA CITTÀ CHE SI SVUOTA (-8% IN DIECI ANNI). SEMPRE PIÙ ANZIANI (QUASI UNO SU QUATTRO) IMMIGRATI (OLTRE UNO SU SETTE). |
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Milano, 29 gennaio 2007 - Milano, luogo di contrasti. Quasi un milanese su quattro (23%) supera i 65 anni, e se 100. 000 tra questi anziani vivono da soli, soprattutto le donne (56,4%), in un caso su dieci hanno un figlio che abita nello stesso condominio. E quando non sono più autosufficienti, se ne occupa soprattutto la famiglia (86%), ricorrendo spesso all’aiuto di assistenti domiciliari stranieri (33. 700). Nascono più bambini del passato, soprattutto fuori dal matrimonio (33% nel 2004, in crescita del 188% rispetto al 1991), da coppie miste (30%, +331% in dieci anni) e tra gli extracomunitari, che in molti casi fanno più figli a Milano che nel Paese di origine, addirittura le egiziane quasi raddoppiano il proprio tasso di fecondità (5 figli in media a testa per donna contro 2,9) mentre si riducono rispetto al Paese di origine per rumene, filippine, somale. Una città dove una trentenne su tre non vuole figli soprattutto perché ostacolano l’attività lavorativa e il 42% delle donne che lavora si occupa di casa e prole senza aiuto dal partner (contro il 25% dell’Italia) ma in cui quasi la metà delle famiglie con bambini piccoli (48,4%) ricorre ai nonni per accudirli e il 32,3% alle babysitter. Milano perde residenti (8% in dieci anni), soprattutto tra i giovani e a favore della provincia (+7,1%) o del resto della Lombardia (20,4%). Mentre aumentano i residenti immigrati, al ritmo di 35. 000 all’anno, toccando i 200. 000 in città (oltre uno su sette) e quasi 370. 000 in tutta la provincia milanese. Sempre di più gli studenti universitari (oltre 40. 000 i fuori sede). E il lavoro, sempre più flessibile (nel 2004 il 70% degli avviamenti al lavoro sono stati atipici), offre le retribuzioni più alte della Lombardia ma penalizza in termini salariali le fasce intermedie e i giovani laureati con 3-5 anni di esperienza (-3,8% la retribuzione totale lorda in 4 anni). Emerge dal rapporto “Milano tra coesione sociale e sviluppo”, promosso dalla Camera di commercio di Milano e realizzato dal Politecnico di Milano, Laboratorio Politiche Sociali che fotografa eccellenze, contrasti e prospettive della Milano del terzo millennio. “La Camera di commercio è attenta alle dinamiche economiche e sociali – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano -. In una città come Milano al centro di mutamenti continui in quanto città aperta e avanzata, testa di ponte che precede le tendenze a livello nazionale ma anche internazionale”.
Popolazione |
1 milione e 300 mila |
Popolazione in 10 anni |
-8% |
Superano i 65 anni |
23% |
Anziani che vivono da soli |
100. 000 |
Anziani non autosufficienti aiutati da un assistente domiciliare o domestico straniero |
33. 700 |
Bambini nati in un anno |
Circa 12. 500 |
Da coppie miste |
30% |
Fuori dal matrimonio |
33% |
Li assiste la nonna |
48,4% delle famiglie con bambini |
Li assiste la baby sitter |
32,3% |
Immigrati |
200. 000 in città (370. 000 in tutta la provincia) |
Iscrizioni all’anagrafe di immigrati ogni anno |
35. 000 |
Donne: trentenni senza figli (perché ostacolano il lavoro) |
Una su tre |
Donne che lavorano non aiutate dal partner per casa e prole |
42% |
Donne straniere e tasso di fecondità |
Basso per rumene, filippine, somale, alto per egiziane (5 a testa, quasi il doppio che in patria) |
Universitari fuori sede |
40. 000 |
Giovani e lavoro flessibile |
70% degli avviamenti | Alcuni Dati Del Rapporto Lavoro femminile e fecondità: Il tasso di fecondità milanese ha iniziato a risalire dalla seconda metà degli anni 90, passando dal 0,96 figli per donna del 1995 al 1,26 del 2004. E’ cresciuto anche il tasso di attività femminile della provincia, aumentato di 10 punti percentuali dal 1994 (50,1%) al 2004 (60,6%), anno in cui il tasso di occupazione femminile raggiunge il 57%. L’aumento della fecondità delle donne si registra soprattutto nelle appartenenti alla fascia 15-24 anni (11% nel 1997, 13. 7% nel 2004) e 35-44 anni (26,8% nel 1997, 31% nel 2004) mentre diminuisce per le donne comprese tra 25 e 34 anni (da 62% a 54,9%). A Milano tuttavia si rileva una differenza tra i tassi di fecondità delle donne che lavorano e quelle che non sono occupate, appartenenti alle stesse classi di età. Fecondità per donne, occupate e non, a Milano
Fasce d’età |
tasso di fecondità donne occupate |
tasso di fecondità donne non occupate |
scarto |
quota donne occupate in coppia senza figli |
quota donne non occupate in coppia senza figli |
scarto |
20-24 |
0,06 |
0,12 |
-0,06 |
100 |
8,1 |
91,9 |
25-29 |
0,29 |
0,26 |
0,03 |
52,1 |
41,7 |
10,4 |
30-34 |
0,46 |
1,29 |
-0,83 |
40,8 |
18,2 |
22,6 |
35-39 |
0,99 |
1,53 |
-0,54 |
12,8 |
5,4 |
7,4 |
40-44 |
1,28 |
1,88 |
-0,6 |
18,3 |
0 |
18,3 |
45-49 |
1,33 |
1,75 |
-0,42 |
10,8 |
5,1 |
5,7 | Quote donne con figli (dati in percentuale)
Fasce d’età |
Milano |
Nord Italia |
scarto |
20-24 |
8,6 |
3,6 |
5 |
25-29 |
17,2 |
27,6 |
-10,4 |
30-34 |
34,7 |
74,9 |
-40,2 |
35-39 |
65,8 |
80,5 |
-14,7 |
40-44 |
75,2 |
88 |
-12,8 |
45-49 |
76,4 |
90,6 |
-14,2 | Aumento delle unioni consensuali informali: più diffuse, come prima tipologia di unione, tra le 30-34enni (59%) e 20-24enni (68%), decisamente poco diffuse tra le 35-39enni (19%). Nati fuori dal matrimonio: 1. 430 su 9. 831 (14,5%) nel 1991, 4. 120 su 12. 488 (33%) nel 2004, in aumento in 13 anni del 188% contro una leggera diminuzione (-0,4%) dei figli nati da coppia sposata. Le nascite totali, tra figli naturali e non, crescono nello stesso periodo del 27%. Apporto della popolazione straniera: è aumentato il numero di immigrati residenti a Milano provenienti da Paesi a forte pressione immigratoria, da 14. 000 nel 1986 diventano 48. 400 nel 1996, triplicandosi, e superano quota 141. 800 nel primo semestre del 2005 (+59% in 5 anni). Le immigrate a Milano hanno un tasso di fecondità superiore al dato italiano superando spesso il dato del tasso di fecondità del Paese di origine come le cinesi (2,6 figli per donna contro 1,8) o le rumene (2,2 contro 1,3) con un picco per la comunità egiziana che vede addirittura uno differenza di +2,1 figli rispetto al Paese di origine. Mentre il saldo è negativo per le donne albanesi, filippine e soprattutto somale.
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numero medio figli per donna (2003) |
numero medio figli per donna al Paese di origine (2002) |
Saldo |
Albania |
1,6 |
2,3 |
-0,7 |
Brasile |
2,4 |
2,2 |
0,2 |
Cina |
2,6 |
1,8 |
0,8 |
Ecuador |
2,8 |
2,8 |
0 |
Egitto |
5 |
2,9 |
2,1 |
Filippine |
2,1 |
3,2 |
-1,1 |
Francia |
1,2 |
1,8 |
-0,6 |
Marocco |
3,4 |
3 |
0,4 |
Perù |
1,8 |
2,6 |
-0,8 |
Romania |
2,2 |
1,3 |
0,9 |
Sri Lanka |
2,8 |
2,1 |
0,7 |
Somalia |
0,6 |
7,3 |
-6,7 | Nati da coppie miste: aumentano i figli di coppie miste, in dieci anni (1994-2004) crescono di oltre il 331% passando da 854 a 3. 684 contro un aumento dei nati da genitori entrambi italiani del 0,7% (da 8. 747 a 8. 804) Le donne ritardano matrimonio e figli: se le donne con età compresa tra 45 e 49 anni, in media, conquistavano l’indipendenza economica a 22 anni, si sposavano a 24 anni e a 25 avevano il primo figlio, l’indipendenza economica, secondo le trentenni interrogate (30-34 anni), era stata raggiunta a 24 anni, il rapporto di coppia a 25 e il figlio a 28 anni. Esaminando le diverse fasce di età, si registra in generale uno spostamento temporale in avanti dell’età in cui le donne raggiungono l’indipendenza economica (da +1 a + 2 anni), di quella in cui si sposano o convivono (+1 anno) e soprattutto hanno il primo figlio (da +2 a +4 anni). Difficoltà di conciliare lavoro e famiglia: problema percepito molto dalle milanesi. Una donna su tre a Milano non vuole un (altro) figlio (36,4%), percentuale al 31,3% per le trentenni e 6,4% per le ventenni. Soprattutto le generazioni più giovani considerano un motivo importante per non fare un figlio (il primo o un altro) le difficoltà che ciò creerebbe al loro lavoro (ventenni 67%, trentenni 56%). Mentre le quarantenni dubitano soprattutto dell’opportunità di fare un figlio ad età avanzata (76%), le trentenni vivono la maternità più come fonte di problemi e preoccupazioni (75%) e le ventenni legano la mancata maternità a dubbi sul rapporto di coppia (80%) e ai costi della prole (69%). A Milano risulta più alta della media nazionale la quota di donne in unione che oltre a lavorare si occupano anche quasi esclusivamente della casa e dei figli: 42% contro il 25%. Solo nel 12% dei casi, contro la media italiana del 21%, entrambi i genitori lavorano e si occupano di casa e figli. Ciononostante, il 41% delle lavoratrici trentenni che è aiutata dal partner a casa non ha figli contro il 31,1% di quelle che non ricevono aiuto. Nel caso di figli, invece, il 64,6% delle donne di 30 anni che lavora fuori e dentro casa ha da 1 a 2 figli contro il 49,9% delle donne che sono aiutate dal compagno nella gestione familiare. Diffusione del part-time: esteso sempre più anche a figure professionali di alto livello e a tempo indeterminato, in Lombardia l’84,3% del part-time è di donne, il 18% del lavoro femminile, richiesto nel 38% dei casi da donne con età compresa tra 30 e 39 anni. Tuttavia negli anni la componente femminile del part-time nella provincia di Milano, anche se maggioritaria, sta perdendo peso (dal 68,4% del 2001 al 61,3% del 2004) e si sta concentrando in fasce di età elevata (oltre i 40 anni) a scapito delle under 30. Il lavoro part-time nella città di Milano è diffuso tra le donne occupate (23%) e riguarda il 41% delle donne occupate con bimbi sotto i due anni, raggiungendo picchi nelle mamme con età compresa tra 25 e 29 anni (51,3%) e tra 40 e 44 anni (53,8%). Rete parentale per curare i figli: in Lombardia il 37,9% delle famiglie con bambini sotto i 3 anni ricorre alla rete parentale (soprattutto nonni) per accudirli, 36,5% nella provincia e 48,4% nella città di Milano. Tra i nonni è soprattutto la nonna materna la più presente nella vita di figlia e nipoti: il 54,1% delle donne occupate con i figli, il 43,2% delle non occupate con figli e il 64,5% delle occupate con figli sotto i due anni la vede infatti tutti i giorni. Anche i nonni aiutano: quello materno di più, il 45,5%delle donne occupate con figli lo vedono tutti i giorni e il 48%di quelle occupate con figli più piccoli di 2 anni. Quello paterno cura i figli della nuora che lavora ogni giorno in un caso su quattro. Servizi per l’infanzia: secondo una ricerca del 2000 i nidi d’infanzia comunali di Milano, nell’anno 2000-2001, coprivano il 18,4% della domanda potenziale e il 70,3% di quella effettiva. L’aumento, dal 2002 in poi, dell’offerta pubblica e la riduzione congiunta delle domande di iscrizione hanno portato, per l’anno 2004-2005, a un tasso di copertura della domanda potenziale (35. 532 bambini sotto i 2 anni) pari al 20,6% e di quella effettiva (8. 583 domande di iscrizione) pari al 85,4%. Per sopperire all’inconveniente degli orari degli asili nidi pubblici, che non sempre riescono a garantire la copertura degli orari di lavoro, si è sviluppato il sistema degli asili nido privati, che offrono nel 40% dei casi in Lombardia oltre 10 ore di apertura giornaliera, e in un caso su venti (4,8%) l’apertura il sabato con costi non particolarmente più elevati rispetto al servizio pubblico se si appartiene alla fasce alte del reddito. Il 22,7% delle famiglie lombarde e il 32,3% di quelle di Milano ricorre, inoltre, alle babysitter. Lavoro e salari: nonostante le retribuzioni della provincia di Milano siano più elevate di quelle nazionali, nel medio periodo si registra un rallentamento della crescita salariale. Dal 2001 al 2005 dirigenti e quadri hanno registrato in media una crescita salariale del 6,8%, il salario degli operai è rimasto sostanzialmente invariato, hanno perso gli appartenenti alla fascia intermedia (quadri impiegatizi, lavoratori con competenze tecniche e non direttive). In media, soprattutto, perdono i laureati under 30 per i quali nella provincia di Milano le condizioni salariali sono peggiorate dal 2005 al 2001, sia per i laureati con 1-2 anni di esperienza, (+0,7% in 4 anni, dato inferiore sia alla media nazionale, +0,8%, che a quella di province lombarde come Bergamo, +6,2%, e Brescia, +1,4%) che, soprattutto, per i laureati con 3-5 anni di esperienza (-3,8%). La “questione anziani”. Milano è una città che invecchia. Gli over 65 rappresentano il 23% della popolazione nel 2001 (circa un milanese su quattro), valore che supera il dato regionale (18%) e nazionale (19%). Nel 2001 nel comune di Milano sono 96. 611 gli anziani over 65 che abitano da soli (il 34% del totale degli anziani della stessa fascia d’età), in maggioranza donne (56,4%). Reti famigliari per la cura degli anziani. In Lombardia restano ancora diffuse le condizioni di prossimità tra l’abitazione dei genitori anziani e quella dei figli, soprattutto nei piccoli centri, meno nelle grandi aree urbane: a Milano ed hinterland il 10% degli over 65 ha almeno un figlio che vive nello stesso condominio (a fronte del 15-20% registrato nei comuni di dimensioni ridotte) e il 26% dei genitori anziani vede almeno un figlio tutti i giorni (contro il 42,1% rilevato a livello regionale), il 52,1% tutte le settimane (il dato regionale ammonta a 40,1%) e il 49,2% riceve telefonate quotidiane (36,5% a livello regionale). Gli over 65 offrono un contributo importante nel rispondere alla domanda di cura espressa dalle famiglie con bambini in età pre-scolare. Le famiglie con figli sotto i 5 anni d’età residenti a Milano per la cura dei figli ricorrono nell’ordine a: asilo (35,4%), nonni (30,5%), autoaddossamento (15,4%) e babysitter (11,9%). Il ricorso ai nonni diminuisce con la nascita del secondo o terzo nipote e al crescere del reddito famigliare. Il problema dell’assistenza. Il problema più drammatico per gli anziani è la non-autosufficienza, che interessa il 10% della popolazione over 65, pari a circa 28. 000 soggetti gravati da una elevata fragilità. In Lombardia l’86% degli anziani non autosufficienti è accudito dalla famiglia, mentre il 26% ricorre a parenti, amici o vicini. Cresce il mercato privato dell’assistenza, soprattutto cui nel 2000 è ricorso il 16,4% delle famiglie lombarde con anziani non autosufficienti. Nel 2003 gli assistenti familiari regolari nella provincia di Milano erano 53. 230 (14 ogni 1. 000 residenti, l’11% del totale nazionale dei lavoratori domestici regolari), di cui l’88% (46. 837) stranieri. Nel 2005 solo a Milano sono 33. 700 gli stranieri occupati impiegati (regolarmente o in nero) come domestici (fissi o a ore) o come assistenti domiciliari, di cui ben il 49% donne. Andamento della popolazione residente. Milano perde abitanti “tradizionali” che cercano casa fuori dai confini comunali. Tra il 1991 e il 2001 si registra una flessione della popolazione residente nel comune di Milano (-8,3%) e un forte aumento negli altri comuni della provincia (+7,1%). Per la maggior parte sono giovani: nel 2004 risulta interessato da cancellazione anagrafica il 6,2% della popolazione residente a Milano tra 25 e 34 anni e il 3,6% della popolazione tra i 35 e i 44 anni. Tra il 1976 e il 1980 prevalgono le cancellazioni di soggetti coniugati, mentre a partire dal 1990 aumentano progressivamente quelle dei soggetti celibi e nubili. In aumento tra 1976 e 2004 i soggetti che lasciano il comune di Milano per trasferirsi in altre province lombarde (dal 14,2% delle cancellazioni totali del 1976 salgono a quota 20,4% nel 2004). In diminuzione invece quelli che si trasferiscono in altre regioni (che passano dal 39,3% dei cancellati del 1976 al 26,5% del 2004). Contenuti e stabili invece i trasferimenti verso l’estero, pari al 5,5 delle cancellazioni totali. Ma Milano continua ad esercitare una forte attrazione lavorativa: ogni giorno 430. 000 persone entrano in città per studiare o lavorare, mentre solo 87. 000 (circa un quinto) compiono il percorso inverso. Il capoluogo lombardo, infatti, offre da lavorare a 131 persone per ogni 100 residenti. Residenti immigrati. Una quota consistente della popolazione in ingresso a Milano è rappresentata da immigrati stranieri: sono quasi 200. 000 gli immigrati residenti in città, cui si aggiungono altri 170. 000 immigrati residenti nella provincia. Il flusso di iscrizione annuale all’anagrafe comunale è di 35. 000 persone nuove ogni anno ed è sufficiente a rendere positivo il saldo migratorio complessivo. Nel 2005 si rileva una diminuzione della presenza degli immigrati a Milano (-5% rispetto al 2004) mentre aumenta negli altri comuni della provincia (+77%). Le donne arrivano a rappresentare il 45% della popolazione immigrata: in città passano da 37,7% nel 1997 a 43,1% nel 2005, in provincia da 28,1% a 45,8%. Quella immigrata è inoltre una popolazione più giovane di quella autoctona: nel 2005 gli stranieri residenti nella città di Milano hanno un’età media pari a 34 anni, mentre quella degli italiani nello stesso anno è di 40,8 anni per i maschi e di 46 per le femmine. Studenti universitari. Con 175. 000 studenti universitari iscritti nell’anno accademico 2003/2004 (pari al 13% dell’intera popolazione cittadina), Milano è la seconda città italiana per popolazione studentesca universitaria dopo Roma (che ne conta 210. 000). Di questi il 20% (circa 36. 000 studenti) è rappresentato da residenti a Milano, il 55% da pendolari (96. 000, residenti a meno di 90 minuti dal capoluogo) e il 25% da studenti “fuori sede” (43. 000 persone che risiedono in comuni posti a oltre 90 minuti di distanza da Milano). Gli studenti stranieri sono solo 4. 080, pari al 2% del totale degli studenti iscritti (solo 12 unità in più rispetto all’anno accademico precedente). Di questi il 53% proviene dall’Est Europa (soprattutto dall’Albania) e solo il 2% dal Nord America. . |
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FEDERDISTRIBUZIONE: ORA LE REGIONI RECEPISCANO LO SPIRITO DELLA RIFORMA SULLE LIBERALIZZAZIONI |
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Milano, 29 gennaio 2007 – In seguito alle decisioni del governo in tema di liberalizzazioni Federdistribuzione, l’organismo di coordinamento e di rappresentanza della maggioranza delle imprese distributive operanti nei settori alimentare e non alimentare, chiede con forza che le amministrazioni locali recepiscano al più presto lo spirito della riforma sulle liberalizzazioni, traducendola velocemente in atti concreti. Sono infatti le regioni, che hanno la titolarità in materia di normative sul commercio, che devono rendere applicativi i provvedimenti sulle liberalizzazioni decisi dal governo, evitando rallentamenti che rischierebbero di frenare la modernizzazione e la crescita del sistema Paese. Occorre, a livello locale, andare oltre la tutela di interessi corporativi, per mettere al centro gli interessi dei cittadini, generando le condizioni per avere mercati con piena libertà di concorrenza: solo così si garantisce lo sviluppo economico e quindi un riequilibrio sociale del Paese. Tra i settori oggetto delle decisioni del governo, nel mercato dei carburanti, secondo Federdistribuzione, un processo di liberalizzazione che porti all’apertura a nuovi operatori, e tra questi quelli delle insegne della Gdo, rappresenta l’unico modo per ottenere un concreto abbassamento dei prezzi delle benzine e un miglior servizio al consumatore, promuovendo un generale percorso di ammodernamento e di maggiore efficienza. Anche per il settore dei giornali, è necessario che le amministrazioni locali accolgano prontamente le indicazioni del governo, per eliminare ogni interpretazione restrittiva, permettendo la vendita di ogni tipo di pubblicazione al di fuori delle edicole, consentendo così al consumatore di avere la migliore opportunità d’acquisto possibile. “Siamo soddisfatti delle decisioni del governo. – dice Paolo Barberini, Presidente di Federdistribuzione – La scelta delle liberalizzazioni deve continuare ad essere un’impostazione strategica degli interventi governativi, completando alcune liberalizzazioni avviate solo a metà, come quella dei farmaci da banco che prevede la presenza di un farmacista negli esercizi commerciali alternativi alle farmacie, e coinvolgendo in modo rilevante anche energia, banche e assicurazioni, tutti settori nei quali la mancanza di vera concorrenza genera un costo elevatissimo per l’intera comunità, un costo che finisce poi per ricadere sempre sulle spalle dei cittadini contribuendo a frenare l’evoluzione dei consumi e quindi dell’intero sistema economico nazionale”. . |
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LOMBARDIA, FORMIGONI RIUNISCE COMITATO COMPETITIVITA´ |
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Milano, 29 gennaio 2007 - Torna a riunirsi al Palazzo della Regione il Comitato Strategico per la Competitività, convocato dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, alle 20 di oggi lunedì 29 gennaio. Esponenti di spicco dell´economia lombarda (e italiana) faranno il punto sui risultati già raggiunti (le leggi recentemente approvate sul mercato del lavoro e sulla competitività, l´accordo con il sistema camerale) e sui progetti per l´immediato futuro, primo fra tutti la riforma del sistema lombardo di istruzione e formazione. Insieme a diversi assessori della Giunta regionale, vi saranno imprenditori, banchieri e presidenti del mondo associativo e camerale come Auricchio, Bombassei, Diana Bracco, Colaninno, Emma Marcegaglia, Micheli, Paolucci, Rocca, Scaglia, Squinzi, Tronchetti Provera, Versace, Passera, Profumo, Sangalli e altri ancora. Tema centrale dei lavori di lunedì, il capitale umano, e dunque le linee guida per una proposta di legge di grande riforma del sistema educativo di istruzione e di formazione della Regione Lombardia. "È un´iniziativa di altissimo livello - spiega Formigoni - che risponde all´esigenza di puntare l´attenzione, dell´opinione pubblica,della classe dirigente e della classe politica, sulla competitività del nostro sistema, che è il tema cruciale che noi abbiamo individuato, e in particolare sul capitale umano e quindi sull´educazione, che ne sono il primo fattore. La Regione, in questo, ha un ruolo molto importante: non perché la competitività si faccia per legge o per atto amministrativo, ma perché noi vogliamo riconoscere al mondo della ricerca, dell´impresa e del lavoro, che sono i primi attori della competitività, l´importanza per tutta la collettività del loro ruolo, perché deve creare condizioni di contesto favorevoli alla intrapresa economica". Il Comitato strategico per la Competitività è stato istituito nel maggio del 2005 con l´avvio dell´ottava legislatura lombarda. Ha funzionato come un libero ma impegnativo laboratorio di strategie regionali, che coinvolgono il sistema lombardo, nel capo dell´economia, delle infrastrutture, della compatibilità ambientale, dell´educazione e della introduzione al lavoro. Un percorso organico e articolato, i cui traguardi raggiunti lunedì sera verranno valutati e rilanciati nelle dinamiche attuative: la riforma del mercato del lavoro, le norme per le riduzioni delle emissioni nell´atmosfera, gli strumenti per la competitività delle imprese (si tratta di tre leggi di iniziativa della Giunta, già approvate dal Consiglio regionale); l´Accordo di Programma con il sistema camerale. E, ancora, si parlerà della costituzione dell´Agenzia nazionale per l´Innovazione (che avrà sede a Milano), dei Poli formativi, del programma per la Sovvenzione Globale Ingenio (sostegno ai giovani ricercatori), di Programmazione comunitaria (2007-2013) nell´Europa allargata. E, infine, della candidatura di Milano per Expo 2015. Anche i risultati e le opportunità aperte dalla recente missione istituzionale dalla recente missione istituzionale in India verrà dato resoconto. Del Comitato Strategico Fanno Parte: Giandomenico Auricchio, Presidente Camera di Commercio di Cremona Benito Benedini, Presidente Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Sandro Bicocchi, Presidente Biko Consulting Alberto Bombassei, Presidente Società Brembo Diana Bracco, Presidente Bracco Spa e Assolombarda Giovanni Cobolli Gigli, Presidente Federdistribuzione Vittorio Colao, Presidente Vodafone Europa Roberto Colaninno, Presidente Omniaholding Spa Bruno Ermolli, Presidente Sin&rgetica Srl Cesare Fumagalli, Direttore Confartigianato Paolo Galassi Presidente Api Milano Salvatore Ligresti Emma Marcegaglia, Amministratore Delegato Gruppo Marcegaglia Francesco Micheli, Presidente Genextra Mario Monti, Presidente Università Bocconi Umberto Paolucci, Presidente Microsoft Italia Corrado Passera, Presidente Intesa San Paolo Michele Perini, Presidente Sagsa Fiera Milano Alessandro Profumo, Amministratore Delegato Unicredito Gianfelice Rocca, Presidente Techint Luigi Roth, Presidente Fondazione Fiera di Milano Carlo Sangalli, Presidente Camera di Commercio Silvio Scaglia Presidente Fastweb Giorgio Squinzi, Amministratore Delegato Mapei s. P. A Marco Tronchetti Provera, Presidente Pirelli Spa Santo Versace, Presidente Versace Spa Raffaello Vignali, Presidente Compagnia delle Opere. . |
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AUTONOMIA FISCALE: "FISCALITÀ REGIONALE, ECCO IL POSSIBILE FUTURO DEI TRIBUTI TOSCANI" LA PIATTAFORMA ILLUSTRATA ALLA VIGILIA DEL´APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE GOVERNATIVO |
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Firenze, 29 gennaio 2007 - Una piattaforma di proposte-guida per definire i futuri tributi regionali. La lancia, intervenendo al convegno di Irpet e Società Italiana Economia Pubblica sulla fiscalità regionale e locale, l´assessore regionale al bilancio e finanze Giuseppe Bertolucci, alla vigilia dell´approvazione del disegno di legge sul principio di autonomia finanziaria e fiscale degli enti territoriali con il quale il Governo darà l´avvio all´attuazione dell´articolo 119 della Costituzione. "Siamo finalmente al passaggio decisivo per dare concretezza all´obiettivo dell´autonomia fiscale di Regioni e enti locali - ha dichiarato Bertolucci - E la Toscana è pronta ad affrontarlo". Sette i punti delineati dall´assessore Bertolucci. Innanzitutto, la trasformazione in tributi propri delle tasse di concessione, dei tributi sulle discariche e delle compartecipazioni alle imposte sui carburanti per autotrazione. "In questo scenario - spiega Bertolucci - rimarrebbe semmai il problema del gasolio: la differenziazione potrebbe portare costi industriali diversi per le imprese di autotrasporto da regione a regione e incidere su tutta la filiera produttiva". Il secondo punto tocca la trasformazione delle anacronistiche imposte sulle concessioni del demanio e del patrimonio dello Stato in tributi propri di carattere ambientale. Altro passo, l´attribuzione delle tasse automobilistiche come tributo proprio. "Operazione - prosegue l´assessore - che andrebbe svolta comunque nell´ambito di un forte coordinamento statale in materia di archivio nazionale delle tasse auto. In pratica, lo Stato dovrebbe esercitare una forte azione di coordinamento fissando un tariffario base (individuando le aliquote standard) con struttura fissa. Così come dovrebbe essere riconsiderata la tariffa per il trasporto di cose, visto che è sottoposta a vincoli comunitari. In Francia, per esempio, ci sono due tasse diverse: una sulle autovetture e una sugli autocarri". Altro punto riguarda la possibilità di agire più liberamente su Irap e addizionale Irpef, tributi statali che la Corte Costituzionale ha definito come "tributi devoluti" alle Regioni. "Riguardo all´addizionale - propone l´assessore - potrebbe essere attribuita alle Regioni una base imponibile ampia, senza ´no tax area´, ma con la possibilità di dare agevolazioni per particolari tipi di spese meritevoli di tutela consentendo di detrarre gli importi dalla base imponibile dell´addizionale". Da proporre, inoltre, la facoltà di istituire tasse di scopo destinate a finanziare investimenti, la facoltà di istituire tributi propri di natura commutativa e, infine, la facoltà di istituire tributi propri che gravino su aree di prelievo non occupate dallo Stato. . |
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EUROPA: IN ABRUZZO SUMMIT EUROPEO SU PROGRAMMA ADRIATICO-IPA |
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L´aquila, 29 gennaio 2007 - L´abruzzo per due giorni al centro dell´attenzione europea nella cooperazione transfrontaliera Adriatica che coinvolge otto Stati e sette regioni italiane. La Regione ha promosso una serie di incontri per la "costruzione" del nuovo programma Adriatico Ipa, che sosterrà nel periodo 2007-2013 lo sviluppo di un vasto ed importante territorio europeo che va dalla Slovenia alla Grecia. L´obiettivo è preparare una bozza del programma da consegnare poi alla Commissione europea che provvederà all´approvazione e al varo della programmazione. In sostanza, Adriatico Ipa, per il quale l´Abruzzo è stato indicato unanimemente come regione capofila, sostituisce continuandone le finalità Interreg Iii A che in sei anni ha avuto una dotazione economica di circa 110 milioni di euro. All´aquila si sono riuniti i partner del vecchio e nuovo programma. In particolare, durante l´incontro del 25 gennaio , promosso dalla Commissione europea e dalla Regione, sono state adottate alcune importanti decisioni in merito al regolamento di Adriatico-ipa. E´ stato indicato il budget a disposizione che tra le varie voci si aggira intorno ai 250 milioni di euro. Tutto ciò nel nome della cooperazione economica ed istituzionale, culturale, turistica, ambientale ed infrastrutturale tesa ad armonizzare il livello sociale di una grossa area transfrontaliera adriatica rappresentata dalle regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise, Puglia, e dagli Stati di Albania, Bosnia, Erzegovina, Croazia, Serbia, Montenegro e dai nuovi entrati Grecia e Slovenia. E tutto in continuità dell´azione di Interreg Iii A che aveva come assi portanti la tutela e la valorizzazione ambientale e culturale ed infrastrutturale, l´integrazione economica dei sistemi produttivi, le azioni di rafforzamento della cooperazione e l´assistenza tecnica all´attuazione del programma. La proposta da presentare alla Commissione europea dovrebbe essere pronta per il mese di maggio. . |
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IN SARDEGNA LA CRESCITA DEL PIL PIÙ ALTA DEL MEZZOGIORNO |
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Cagliari, 29 gennaio 2007 - L´istat rende disponibili le stime a livello regionale, riferite al 2005, di occupati interni, unità di lavoro, valore aggiunto, prodotto interno lordo, redditi da lavoro dipendente e spesa per consumi finali delle famiglie. I risultati migliori sono stati realizzati dalla Sardegna (+2,2%) che registra la crescita del Pil più alta tra tutte le regioni della ripartizione, seguita dalla Sicilia (+1,5%) e dall´Abruzzo (+1,2%); tutte le altre regioni, invece, risultano ridimensionate, con Calabria e Campania in declino (-2,1% e -1,7% rispettivamente), mentre Puglia e Molise registrano riduzioni più lievi (-0,4% e -0,3%, rispettivamente). Cosi l´Istat commenta nel suo sito i dati dei principali aggregati dei conti economici regionali, relativi alla Sardegna. Il buon risultato della Sardegna - continua la nota dell´Istat - è ascrivibile ad una fase espansiva che ha caratterizzato una parte dei comparti produttivi, a partire dall´industria (+8,3%), seguita dai servizi (+2,3%), cui si è contrapposto il calo lieve del settore edile (-0,4%) e quello più marcato del settore agricolo (-2,2%). D´altra parte, l´annata agraria è risultata positiva solo in alcune regioni: gli incrementi maggiori si sono avuti in Basilicata (+7,2%), in Abruzzo (+3,3%) e in Molise (+0,8%). L´andamento del valore aggiunto dell´industria risulta negativo ovunque, con l´unica eccezione della già menzionata Sardegna (+8,3%). La dinamica della spesa delle famiglie è leggermente crescente in Puglia e Basilicata (+0,1%) oltre che in Sardegna (+0,3%), assume segno negativo in Campania (-0,3%), Abruzzo (-0,9%), Molise (-1,0%) e Calabria (-0,8%) mentre risulta invariata in Sicilia. La produttività del lavoro cresce invece in tutte le regioni della ripartizione: nell´ordine Sardegna (+3,0%), Molise (+2,3%), Basilicata (+2,2%), Abruzzo (+2,1%), Calabria (+1,5%), Puglia (+1,2%), Sicilia (+0,9) e Campania (+0,3%). . |
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FIRENZE: PRESENTATO RAPPORTO SULL’IMPRENDITORIA FEMMINILE PROVINCIALE |
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Firenze, 29 gennaio 2007 - Sono 19. 591(il 21,8%) le imprese femminili, iscritte nella provincia di Firenze alla fine del primo semestre 2006, su un totale di 89. 845 imprese. Si tratta di una quota ancora di tutto rilievo anche se inferiore ai valori riscontrati a livello regionale e nazionale. Segnali problematici provengono dall’analisi delle cariche femminili all’interno delle imprese fiorentine che si attestano su quote generalmente più basse rispetto alle altre province toscane. A Firenze sono 49. 087 le cariche sociali ricoperte da donne a fronte di circa 190. 000 soggetti che detengono cariche sociali nel complesso delle imprese. Per quanto concerne l’anzianità, il 39% delle imprese rosa attuali si è formato dall’anno 2000. Lo rileva un’indagine della Camera di Commercio di Firenze, presentata oggi dal presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile, Cristina Bandinelli. Debolmente strutturata in termini giuridici e finanziari (solo il 6,4% dichiara un capitale sociale superiore a 50mila euro), attiva nel commercio e soprattutto nei servizi, l’impresa femminile sembra denunciare maggiori elementi di difficoltà nelle fasi congiunturali negative del ciclo economico, come lo testimonia il calo del tasso di crescita. In questo quadro, emerge la rilevanza della componente extracomunitaria, che consolida il proprio spazio tra i diversi settori di attività mostrando, nel triennio 2003-2006, un sostenuto processo di crescita. “Il profilo che emerge – spiega Cristina Bandinelli - conferma una netta maggioranza di imprese “esclusive” (poco meno del 92% delle imprese), ovvero costituite solo da donne. Si tratta, in prevalenza, di imprese individuali che svolgono la loro attività principalmente nei settori del commercio (31,3%), nel manifatturiero (18,1%), nei servizi alle imprese ed alle persone (16,4%) e nell’agricoltura (10,7%)”. “Servono azioni coordinate per incoraggiare le donne a fare impresa. Soprattutto per invertire la tendenza rilevata di una loro debolezza strutturale giuridica e finanziaria, anche alla luce dei nuovi scenari che saranno introdotti dall’Accordo di Basilea Iirif. Cdc Firenze, Studio Torricelli, tel. 055 211905 – email: studio. Torricelli@flashnet. It . |
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MILANO: INDAGINE SULLE DINAMICHE ECONOMICHE E SOCIALI DELLA PROVINCIA |
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Milano, 29 gennaio 2007 - luogo di contrasti. Quasi un milanese su quattro (23%) supera i 65 anni, e se 100. 000 tra questi anziani vivono da soli, soprattutto le donne (56,4%), in un caso su dieci hanno un figlio che abita nello stesso condominio. E quando non sono più autosufficienti, se ne occupa soprattutto la famiglia (86%), ricorrendo spesso all’aiuto di assistenti domiciliari stranieri (33. 700). Nascono più bambini del passato, soprattutto fuori dal matrimonio (33% nel 2004, in crescita del 188% rispetto al 1991), da coppie miste (30%, +331% in dieci anni) e tra gli extracomunitari, che in molti casi fanno più figli a Milano che nel Paese di origine, addirittura le egiziane quasi raddoppiano il proprio tasso di fecondità (5 figli in media a testa per donna contro 2,9) mentre si riducono rispetto al Paese di origine per rumene, filippine, somale. Una città dove una trentenne su tre non vuole figli soprattutto perché ostacolano l’attività lavorativa e il 42% delle donne che lavora si occupa di casa e prole senza aiuto dal partner (contro il 25% dell’Italia) ma in cui quasi la metà delle famiglie con bambini piccoli (48,4%) ricorre ai nonni per accudirli e il 32,3% alle babysitter. Milano perde residenti (8% in dieci anni), soprattutto tra i giovani e a favore della provincia (+7,1%) o del resto della Lombardia (20,4%). Mentre aumentano i residenti immigrati, al ritmo di 35. 000 all’anno, toccando i 200. 000 in città (oltre uno su sette) e quasi 370. 000 in tutta la provincia milanese. Sempre di più gli studenti universitari (oltre 40. 000 i fuori sede). E il lavoro, sempre più flessibile (nel 2004 il 70% degli avviamenti al lavoro sono stati atipici), offre le retribuzioni più alte della Lombardia ma penalizza in termini salariali le fasce intermedie e i giovani laureati con 3-5 anni di esperienza (-3,8% la retribuzione totale lorda in 4 anni). Emerge dal rapporto “Milano tra coesione sociale e sviluppo”, promosso dalla Camera di Commercio di Milano e realizzato dal Politecnico di Milano, Laboratorio Politiche Sociali che fotografa eccellenze, contrasti e prospettive della Milano del terzo millennio. “La Camera di Commercio è attenta alle dinamiche economiche e sociali – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano -. In una città come Milano al centro di mutamenti continui in quanto città aperta e avanzata, testa di ponte che precede le tendenze a livello nazionale ma anche internazionale”. . |
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LOMBARDIA: CONVENZIONE ARTIGIANATO: ON LINE ELENCO PROGETTI APPROVATI |
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Milano, 29 gennaio 2007 - Il comitato direttivo di Unioncamere Lombardia e la Regione Lombardia hanno approvato i progetti presentati sul I Bando 2006 della Convenzione artigianato 2006-2010. Sono stati approvati 35 progetti su 52 presentati, per un cofinanziamento che ammonta in totale a 2. 660. 000 euro. E´ disponibile on line sul sito camerale l’elenco dei progetti approvati all’indirizzo http://www. Unioncamerelombardia. It/inside. Asp?id=446 . |
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SEMINARIO SUL BILANCIO SOCIALE, IL 6 FEBBRAIO |
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Arezzo, 29 gennaio 2007 - Il prossimo 6 febbraio si svolgerà un’iniziativa di approfondimento dedicata alla rendicontazione sociale dal titolo “Il Bilancio sociale delle imprese e della Pubblica amministrazione, prove di dialogo” organizzata dal servizio Internazionalizzazione della Camera di Commercio. Alla giornata di studio parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, imprenditori ed esperti con l’obbiettivo di illustrare gli aspetti salienti collegati all’impegno etico quale nuovo e sostanziale aspetto della gestione di aziende e pubblica amministrazione. Il seminario si terrà alla Borsa Merci di Arezzo, a partire dalle ore 9. La partecipazione è gratuita. Per ulteriori informazioni rivolgersi allo sportello per l’internazionalizzazione Globus Sprintoscana, tel 0575 303806 - email carla. Fabbrini@ar. Camcom. It . |
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BERGAMO: IN DISTRIBUZIONE IL BOLLETTINO OPERE EDILI 2/2006 |
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Bergamo, 29 gennaio 2007 - La Camera di Commercio di Bergamo comunica che è in vendita, presso l’Ufficio Provveditorato – largo Belotti 16 - e la sede distaccata di Treviglio il 2° volume per l’anno 2006 del Bollettino dei prezzi informativi delle Opere Edili, edito in collaborazione con l’Aceb. La pubblicazione riporta le quotazioni, esaminate dalla commissione camerale competente, di mano d’opera, noleggi, materiali e opere compiute (in totale circa 6000 voci) risultanti dalla rilevazione effettuata nel periodo 1 – 15 settembre 2006 e alla quale hanno collaborato circa 300 ditte, le principali del settore. Nel volume è riportato l’andamento delle variazioni semestrali ed annuali dei prezzi rilevati, distinte per capitoli e per settore (edilizia civile e urbanizzazione), calcolate in base a un computo metrico relativo a un fabbricato di 12 alloggi, avente le seguenti caratteristiche: 3 tipologie di alloggio; 3 piani; volume complessivo metri cubi 6. 300 circa, di cui metri cubi 3. 900 fuori terra e metri cubi 2. 400 interrato per box e cantine; superficie lorda di pavimenti pari metri quadri 1. 200; fondazioni speciali. La Camera di Commercio comunica che in questo numero verrà svolta un’indagine di customer satisfaction sul Bollettino delle Opere Edili disponibile sia su volume cartaceo che su sito internet camerale; la versione del Bollettino edizione 2/2006 è disponibile su Internet e può essere importata in programmi di gestione prezzi e di calcolo del computo metrico che leggano i formati Ascii e Xml. Per accedere al servizio, è necessario abbonarsi e collegarsi al sito prezziari. Bg. Camcom. It Per informazioni contattare i seguenti Uffici: Provveditorato, tel. 0354225238 - email: provveditorato@bg. Camcom. It; per abbonamenti; Osservatorio Territoriale, tel. 035 4225228 - email: prezzi@bg. Camcom. It, per altre informazioni. . |
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COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO E STRUTTURE METALLICHE TREND COSTANTE |
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Bolzano, 29 gennaio 2007 - Il servizio "Accettazione denunce opere in cemento armato e strutture metalliche" della Provincia nel 2006 ha ricevuto 2. 862 denunce di costruzioni. I progetti presentanti sono conservati in versione originale in un apposito archivio; l´accesso ai documenti avviene in modo rapido grazie alle migliorie introdotte. Le costruzioni in cemento armanto o con struttura metallica soggiacciono all´obbligo di denuncia. In provincia di Bolzano tali denunce vengono presentate presso l´Ufficio edilizia ovest della Ripartizione Edilizia e servizio tecnico della Provincia all´apposito servizio "Accettazione denunce opere in cemento armato e strutture metalliche". Passato dallo Stato alla competenze della Provincia nel 1972, il servizio, come ricorda l´assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, è stato costantemente ampliato e migliorato con conseguente ottimizzazione della gestione dei dati e, quindi, dell´attività in favore del pubblico. Se nel 1972 i cantieri i denunciati furono 1640, nel 2002, quando si registrò il picco massimo dell´attività edilizia con impiego di cemento armanto e strutture metalliche, i cantieri denunciati furono 2. 975. A partire dal 1994 anche la Provincia provvede alla denuncia dei propri progetti in qualità di committente. Mentre negli ultimi dieci anni il trend costruttivo con questa tipologia di materiali non ha fatto registrare variazioni considerevoli, negli anni Ottanta essa aveva subito un riduzione considerevole fino a toccare 1. 500/1. 600 progetti. . |
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FIRENZA, RESTAURO: A RISCHIO IL COMPARTO CHE CONTA 1100 IMPRESE ED UN FATTURATO DI CIRCA 45MILIONI DI EURO CON LA NUOVA NORMATIVA SOLO UN IMPRESA SU DIECI RICONOSCIUTA IDONEA |
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Firenze, 29 gennaio 2007 - Idoneità a svolgere il mestiere di restauratore dei beni culturali, modalità per dimostrare il possesso dei titoli, opportunità di comunicazione con la nascita della “Città virtuale del Restauro”. Questi i principali temi al centro dell’assemblea (aperta a tutti gli operatori del settore), organizzata da Cna Firenze per il 30 gennaio, ore 17,00, presso la sede dell’associazione (via Alamanni 31), che prelude all’incontro che si terrà il 5 febbraio con il Sottosegretario ai Beni e le Attività Culturali Danielle de Mazzonis. L’obiettivo: far chiarezza sulle normativa esistente e su alcuni provvedimenti correttivi alla medesima preannunciati dal governo Prodi. Il Codice dei Beni Culturali (Codice Urbani), con disposizioni che rinviano nel tempo alcune decisioni, ha istituito un albo ministeriale che seleziona drasticamente il sistema delle imprese e, di fatto, non chiarisce quali siano, nella fase transitoria, le modalità per dimostrare il possesso dei titoli per ottenere il riconoscimento della figura imprenditoriale di restauratore. Allo stato attuale posseggono la qualifica solo coloro che si diplomano in alcuni istituti riconosciuti (per Firenze e provincia, l’Opificio delle Pietre Dure), lasciando senza tutela migliaia di imprenditori e lavoratori dipendenti (collaboratori di restauro di beni culturali) formatisi in questi anni nei laboratori artigiani: solo 1 impresa su 10, oggi, potrebbe avere garanzie di iscrizione all’albo ministeriale! Una questione grave, che mette a rischio un comparto rilevante per l’economia ed il prestigio fiorentino. “Il restauro – commenta Franco Vichi, coordinatore settore artistico Cna Firenze - è una professione che riscuote notevole attrazione tra i giovani ed in particolare nella componente femminile. I dati parlano chiaro: aumentano le iscrizioni alle scuole artistiche, ai corsi e agli istituti specializzati di settore e sono ben 1100 le imprese a Firenze e provincia con oltre 2400 addetti, per un fatturato che oscilla prudenzialmente intorno ai 45 milioni di euro. Non dobbiamo però trascurare il fatto che il quadro dell’artigianato del restauro resta comunque difficile per una serie di problematiche: prima fra tutte la mancanza di investimenti pubblici e privati nel settore e la crisi delle risorse provenienti dal serbatoio della finanza locale e nazionale; una dimensione d’impresa che, negli ultimi cinque anni, ha subito un abbassamento del 30% dei propri standard di redditività e che ha palesemente avuto pochissime chances per entrare nell’orbita dei grandi appalti pubblici”. Secondo la classificazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il campo di attività del restauro prevede 13 categorie, accompagnate da ben 300 specializzazioni, diffuse su tutte le tipologie di beni e materiali. Dal restauro affine all’edilizia al restauro di maioliche, tessuti, materiali lapidei, legno, metalli siano essi preziosi o comuni, senza tralasciare il restauro delle superfici dipinte o della carta e del libro. Firenze si colloca ai primi posti fra le città leader a livello internazione nel settore del restauro: una presenza di eccellenza, dovuta ad una raffinata manualità congiunta e ad un inestimabile patrimonio di conoscenze tecniche legate alla materia. A questo deve aggiungersi una sempre maggiore diffusione di raffinate metodologie di analisi e di sofisticate tecniche diagnostiche, che certificano il valore e il ‘di più’ di questo importante comparto imprenditorial- artistico e culturale. Di particolare rilievo è la collaborazione che Cna Firenze ha instaurato con il Comune di Firenze con la nascita del portale www. Firenzerestauro. It, un progetto legato al Piano Strategico che intende consolidare il ruolo della città di Firenze e del suo hinterland metropolitano come punto di riferimento mondiale per il settore del restauro. . |
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SIGLATO UN PROTOCOLLO D’INTESA NUOVA COLLABORAZIONE TRA L’AUTORITÀ E IL COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO (CEI) |
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Milano, 29 gennaio 2007 - L’autorità per l’energia elettrica e il gas e il Comitato elettrotecnico italiano (Cei) hanno siglato un Protocollo d’intesa per lo sviluppo di attività di comune interesse nel settore elettrico. Il Protocollo d’intesa giunge a completamento dell’attività svolta negli ultimi anni, durante i quali si è progressivamente intensificata l´interazione e la collaborazione tra l’Autorità e il Cei. La regolazione dei servizi elettrici (di competenza dell’Autorità) determina infatti la necessità di una continua revisione e aggiornamento della normativa tecnica (di competenza del Cei) che costituisce un naturale complemento di dettaglio delle disposizioni emanate dall’Autorità; ciò in materia di condizioni tecniche di accesso alla rete, qualità del servizio ed altri aspetti dei servizi di generazione, trasmissione, distribuzione, misura dell’energia elettrica. Esempi recenti della collaborazione prestata dal Cei, a beneficio della regolazione, sono: la predisposizione di una norma tecnica di riferimento relativa alle connessioni, applicabile per tutti gli operatori della distribuzione di energia elettrica (attualmente oggetto di consultazione da parte dell’Autorità e, in parallelo, di inchiesta pubblica da parte Cei); lo sviluppo della norma tecnica Cei 0-15, relativa alla manutenzione delle cabine Mt/bt di utenza, commissionato dall’Autorità per dare completa attuazione alla regolazione in materia di adeguamento degli impianti di utenza Mt, per il miglioramento della continuità del servizio; il recepimento delle nuove norme tecniche europee in materia di progettazione e costruzione delle linee aeree (En 50431), che introdurranno nuovi criteri di adeguamento strutturale e robustezza delle linee elettriche (in particolare per le precipitazioni nevose, i carichi da ghiaccio e la resistenza alle raffiche di vento eccezionali); le attività attualmente in corso in sede europea, a cui sia l’Autorità sia il Cei partecipano attivamente, tramite i rispettivi organismi di livello europeo (Ceer per i Regolatori, Cenelec per gli organismi di normazione tecnica), in materia di revisione della norma tecnica europea per le caratteristiche della tensione (En 50160). Il Protocollo d’intesa prevede: una più intensa partecipazione di rappresentanti dell’Autorità ai gruppi di lavoro e comitati tecnici del Cei; iniziative di divulgazione e formazione per la promozione e la diffusione della cultura tecnica e della sicurezza elettrica (che rientrano tra le finalità istituzionali di entrambe le istituzioni); progetti ad hoc commissionati dall’Autorità al Cei. . |
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MODIFICA ALLA NORMATIVA SULLE INCENTIVAZIONI IN MATERIA DI USO RAZIONALE DELL’ENERGIA |
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Aosta, 29 gennaio 2007 - L´assessorato delle Attività produttive e Politiche del Lavoro ricorda che con la legge finanziaria regionale per il 2007 è stata apportata una modifica alla normativa in materia di risparmio energetico, sfruttamento delle fonti rinnovabili, utilizzo dei combustibili gassosi , approvata con la legge regionale n. 3 del 2006 “Nuove disposizioni in materia di interventi regionali per la promozione dell´uso razionale dell´energia”. A seguito della modifica, sono ora considerati cumulabili con le agevolazioni della stessa legge regionale n. 3 del 2006 i finanziamenti già ottenuti per le stesse realizzazioni nella forma del mutuo agevolato (quale ad esempio quello per l´acquisto della prima casa o per le ristrutturazioni edilizie), purché gli interventi rispondano a tutti i requisiti previsti dalla suddetta legge e dalle relative modalità di applicazione. In via transitoria, sono ammissibili le opere documentate con fatture commerciali emesse successivamente al 1° giugno 2005, a condizione che le richieste di finanziamento siano presentate all´Assessorato entro il 31 maggio del corrente anno. . |
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ENI: NUOVA SCOPERTA PETROLIFERA NELL’OFFSHORE DELL’ANGOLA |
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San Donato Milanese (Mi), 29 gennaio 2007 - Eni ha scoperto, attraverso la perforazione del pozzo Lucapa-1, un nuovo e rilevante giacimento petrolifero nel Blocco 14, situato nell´offshore dell´Angola a circa 400 km a Nord-ovest di Luanda. Nel Blocco 14 Eni detiene la quota del 20%. Gli altri azionisti sono Cabinda Gulf Oil Company (Operatore, 31%), Sonangol (20%), Total (20%) e Galp (9%). Il pozzo Lucapa-1, che è stato perforato a una profondità di 3. 340 metri e in 1. 200 metri d´acqua, ha condotto alla scoperta di 85 metri di sabbie mineralizzate a olio della qualità di 24 gradi Api1. La perforazione di un ulteriore pozzo esplorativo e la conduzione degli studi geologici appropriati consentiranno di valutare riserve e potenziale del giacimento. Con questa scoperta si rafforza ulteriormente la posizione di Eni in Angola, dove recentemente ha acquisito il ruolo di Operatore nel Blocco 15/06, area esplorativa a elevato potenziale minerario. L´angola, insieme ad Algeria, Egitto, Libia, Nigeria e Kazakhstan, è uno dei Paesi che Eni considera strategici per la propria crescita produttiva. Questi Paesi sono tra quelli che a livello mondiale vantano il maggior potenziale di crescita petrolifera. Eni è presente in Angola sin dagli inizi degli anni ´80 dove ha raggiunto importanti livelli produttivi, circa 160 mila barili di olio equivalente al giorno, con previsione di raggiungere i 200 mila barili al giorno nel 2009 grazie al contributo degli sviluppi in acque profonde. . |
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PROGETTO DELL´UE METTE A PUNTO UNA NAVE PER IL RECUPERO DEL PETROLIO |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - Oil Sea Harvester è un progetto finanziato dall´Ue incentrato sullo studio di una nave innovativa per affrontare il problema delle fuoriuscite di petrolio in acque agitate. La decisione di progettare una nave di questo tipo è stata presa all´indomani di due grandi disastri petroliferi avvenuti in Europa. Il 12 dicembre 1999 la petroliera Erika, che trasportava circa 30 000 tonnellate di diesel pesante, si è spezzata in due al largo della costa della Bretagna (Francia). Circa 13 000 tonnellate si sono riversate in mare. Tre anni dopo, la petroliera Prestige, con il suo carico di 70 000 tonnellate di olio combustibile denso, è andata incontro allo stesso destino al largo della costa nord-occidentale della Spagna. Prima che la nave si inabissasse, sono fuoriuscite 4 000 tonnellate di idrocarburi. In entrambe le occasioni, a causa delle proibitive condizioni atmosferiche le operazioni di pulitura non hanno potuto impedire che lo sversamento raggiungesse le coste francesi e spagnole. «Al momento della catastrofe dell´Erika, ho notato che le navi esistenti per il recupero del petrolio non erano in grado di operare in mari agitati, né di recuperare il petrolio altamente viscoso», ha dichiarato al Notiziario Cordis Christian Gaudin, architetto navale e coordinatore del progetto Oil Sea Harvester. Secondo Gaudin, in caso di catastrofi come queste non è possibile attendere che le acque si calmino: quanto più a lungo durano le operazioni di disinquinamento, tanto più è probabile che il petrolio si separi e si mescoli con l´acqua e i detriti, rendendo molto più difficile il recupero. «Ho iniziato a pensare che fosse necessaria una nave specifica in grado di reagire prontamente a tali catastrofi e di operare immediatamente in cattive condizioni atmosferiche», ha dichiarato. Il progetto che Gaudin e la sua équipe hanno presentato è un trimarano, lungo 138 metri e largo 38 metri, composto da un grande monoscafo centrale e da due scafi laterali. Questi ultimi contribuiscono a stabilizzare la nave, consentendole di resistere a venti di burrasca forza nove e a mari fino a forza sette. I due scafi creano inoltre due canali di otto metri dove le acque sono più calme ed è possibile recuperare il petrolio. «Si tratta di una progettazione unica; infatti, alcuni paesi hanno sì navi equipaggiate con strumenti di recupero, ma prive di mezzi per operare quando il mare è agitato», sostiene Gaudin. Fra questi canali sono collocati gli strumenti di recupero, che sono un sistema di nastro trasportatore a spazzola per gli idrocarburi altamente viscosi e uno skimmer di sbarramento per l´olio leggero. «Mentre il nastro può recuperare il 99% di tutto il petrolio versato, lo skimmer serve a perfezionare il lavoro», spiega Gaudin. Il progetto della nave comprende inoltre barriere di contenimento, che possono essere impiegate autonomamente per allargare l´area di azione disponibile, e due skiff (piccole imbarcazioni) controllati a distanza, dotati di sensori di rilevamento di tossicità e di presenza di esplosivi, per determinare il grado di volatilità dello sversamento in questione. La nave potrebbe inoltre essere dotata di serpentine di riscaldamento e di altre attrezzature per il trattamento del petrolio. Studi di fattibilità indicano che la Oil Sea Harvester potrebbe recuperare fino a 250 tonnellate di petrolio l´ora e che ha la capacità di immagazzinare a bordo un massimo di 6 000 tonnellate. I partner del progetto sostengono che, grazie ad una velocità di crociera di 20 nodi, il trimarano è in grado di raggiungere in tempi brevi la chiazza di petrolio. Una volta sul posto, la velocità della nave potrebbe ridursi a un nodo per il recupero del petrolio. Il progetto si concluderà in dicembre e il consorzio del progetto cercherà potenziali partner interessati a finanziare la costruzione di un prototipo. Ma i vantaggi ricavabili dalla Oil Sea Harvester avranno un costo elevato: Gaudin stima che la costruzione della nave potrebbe costare fra i 50 e i 100 Mio Eur. Un punto a favore tuttavia, secondo il consorzio del progetto, è il possibile impiego della nave per altri compiti, ovvero pattugliamento delle coste e controllo doganale, rimorchio, attività scientifiche o recupero di container. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Osh-project. Org/ . |
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ROBOT DA UTILIZZARE COME CANARINI PER AIUTARE I VIGILI DEL FUOCO NELLE LORO RISCHIOSE MISSIONI |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - Spegnere gli incendi è senza dubbio una delle attività più pericolose del mondo, sia nel caso di incendi industriali sia dovendo affrontare esplosioni e relative conseguenze. Un´équipe di scienziati è attualmente impegnata su due progetti finanziati dall´Unione europea tesi allo sviluppo di un gruppo autonomo di robot, destinati a essere impiegati come venivano utilizzati i canarini nelle miniere, per ridurre i pericoli in loco e i tempi di ricerca. Questi robot esploratori di piccole dimensioni saranno i primi soccorritori a entrare negli edifici al fine di tracciare una mappa dei pericoli prima di trasmettere le informazioni al capo di una squadra di uomini e a una stazione di controllo. Il dottor Jacques Penders, ricercatore senior presso la Sheffield Hallam University, è alla guida dei progetti finalizzati allo sviluppo di due minirobot, al cui studio collaborano il South Yorkshire Fire and Rescue Service e quattro altre organizzazioni europee. I robot, i cui nomi saranno «Guardian» e «Viewfinder», avranno un diametro di appena 16 cm e saranno dotati di dispositivi di comunicazione mobile, televisione e telecamere a infrarossi incorporate (Tv/ir), laser radar (Ladar), nonché di due tipi di sensori per il rilevamento di sostanze chimiche tossiche e per la navigazione. «Le operazioni di soccorso e antincendio celano numerosi pericoli, legati ad esempio alla solidità strutturale degli edifici o al fumo denso che in alcuni casi nasconde la via di entrata o di fuga per i soccorritori, il che può pregiudicare gravemente i loro sensi», ha dichiarato Penders al Notiziario Cordis. «I robot Guardian e Viewfinder forniranno assistenza nelle operazioni di ricerca e soccorso garantendo la comunicazione e aiutando la squadra di uomini a valutare il livello di sicurezza del percorso da coprire e la direzione migliore da seguire», ha aggiunto. I Guardian lavoreranno in grandi équipe di trenta unità, raccogliendo informazioni da ognuno dei tragitti percorsi su sostanze chimiche tossiche, presenza di fiamme e ostacoli umani e trasmettendole poi ai vigili del fuoco grazie a tecnologie mobili quali una rete locale senza fili (Wireless Local Area Network, Wlan), Bluetooth e Zigbee. «Non è come nei film, dove i soccorritori possono buttarsi a capofitto in una situazione e trarre in salvo i malcapitati. In quanto responsabile dell´emergenza, devo innanzi tutto garantire la sicurezza della mia squadra per poter aiutare gli altri. La creazione di questi robot consentirà di risparmiare tempo e offrirà un valido contributo nella valutazione della sicurezza nel caso specifico. È un risparmio di tempo di importanza fondamentale perché può consentirci di soccorrere le vittime», spiega Neil Baugh, responsabile di stazione del South Yorkshire Fire and Rescue. Da parte loro i robot Viewfinder saranno dotati di sensori chimici e telecamere a infrarossi al fine di individuare i passaggi sicuri affinché le squadre possano accedere a siti industriali parzialmente distrutti. I robot, organizzati in gruppi da tre, trasmetteranno le informazioni a un´unità centrale costituita da utenti umani attraverso un´interfaccia uomo-robot progettata specificamente per questo scopo e sviluppata dall´équipe. «Il terrorismo e in particolare le bombe fatte esplodere a Londra hanno convinto i servizi antincendio e di soccorso dell´urgente necessità di una conoscenza più approfondita dei pericoli chimici. Ma hanno bisogno di acquisire una quantità incredibile di informazioni e il loro lavoro a tempo pieno è lottare contro gli incendi!», afferma Penders. «La collaborazione in corso tra noi e il South Yorkshire Fire and Rescue Service ci permetterà di apportare un aiuto condividendo con loro le nostre conoscenze». I due progetti sono stati avviati nel gennaio 2007 e dovrebbero concludersi nel 2010 con modelli pilota che dovrebbero diventare robot operanti nella vita reale, utilizzati dai vigili del fuoco nelle loro mansioni quotidiane in cui sfidano la morte. «Nei prossimi tre anni le tecniche verranno ulteriormente sviluppate e adeguate per le operazioni antincendio. Queste tecniche avanzate creano opportunità che si potranno applicare nelle abitazioni, dove i robot potranno assistere persone non vedenti o con mobilità ridotta», afferma Penders. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Shu. Ac. Uk/mmvl/research/guardians/ http://www. Shu. Ac. Uk/mmvl/research/viewfinder/ . |
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AMBIENTE: ABRUZZO PILOTA PER CERTIFICAZIONE DI QUALITA´ CONVEGNO A GIULIANOVA SU EMAS |
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Pescara, 29 gennaio 2007 - "La certificazione Emas ed il progetto Etica per il turismo e per lo sviluppo sostenibile è un punto di partenza, volto ad un maggiore impegno per la tutela ambientale e per coniugare sviluppo e sostenibilità". E´ quanto ha sostenuto l´assessore all´Ambiente, Franco Caramanico, nel suo saluto di apertura al convegno sul progetto Etica (Emas per il turismo nelle aree interne e costiere), in corso di svolgimento a Giulianova, nella sede dell´Università di Teramo. "Per la certificazione europa Emas - ha ricordato l´Assessore - la Regione ha previsto fondi per un milione e 400 mila euro nel piano triennale per l´ambiente, approvato nello scorso ottobre". Secondo Caramanico l´obiettivo da perseguire, anche attraverso la certificazione Emas, è quello di riequilibrare la tutela dell´ambiente tra l´area costiera e le aree interne dell´Abruzzo". Infatti, come ha spiegato l´Assessore "ad un Abruzzo interno, caratterizzato da un´ampia tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e di contro da difficoltà economiche, fa da pendant un Abruzzo costiero, economicamente più progredito ma più bisognoso di tutela ambientale, soprattutto nell´area metropolitana Chieti- Pescara". In proposito l´Assessore ha definito "virtuosa la Provincia di Teramo per l´impegno e la sensibilità dimostrati in fatto di tutela ambientale, come attestano i dati riferiti al riciclaggio dei rifiuti e alla pianificazione energetica". Caramanico ha quindi concluso con l´auspicio che "l´intero Abruzzo approdi alla certificazione Emas, considerando che è regione verde d´Europa, la più ricca di parchi e riserve sul suo territorio ed in procinto di istituire ulteriori aree protette, come la riserva naturale della costa teatina". Emas è acronimo di ecomanagement and audit scheme, cioè sistema di ecogestione e audit, e trae origine da un regolamento del 2001 emanato dall´ Unione Europea. Attraverso un sistema di verifiche, le imprese conformi a questo regolamento vengono iscritte in un registro europeo. E´ un sistema volontario che Enti ed Organizzazioni pubbliche e private adottano per valutare e migliorare la propria efficenza ambientale. Tale miglioramento è effetto di una buona gestione delle attività che hanno impatto sull´ambiente. Per ottenere la certificazione Emas, gli Enti interessati debbono adempiere una serie di prescrizioni come analisi ambientale iniziale, elaborazione di una politica ambientale, implementazione del sistema di gestione ambientale, audit ambientale ed infine accesso alla registrazione. L´esperimento di certificazione Emas, che riguarda sette comuni della costa teramana (Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto, Pineto e Silvi), è un esperimento pilota nazionale perchè per la prima volta in Italia l´importante registrazione riguarda una zona litoranea estesa per 45 Km, un territorio che in abruzzo intercetta la parte pù consistente dei flussi turistici. Le iniziative già avviate riguardano il monitoraggio delle politihe ambientali e dei servizi offerti e le azioni finalizzate ad accrescere la competitività complessiva dell´area costiera teramana. . |
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DIFESA COSTE: DEL TURCO FIRMA INTESA CON DIREZIONE MARITTIMA |
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L´aquila, 29 gennaio 2007 - ´Gli interventi strategici finalizzati alle attività di Protezione Civile nell´ambito costiero sono fondamentali per una regione meravigliosa ma con diversi problemi, tipici delle coste, come l´Abruzzo. Lo ha detto il presidente della Regione, Ottaviano del Turco, in occasione della firma del Protocollo d´Intesa tra Regione e Direzione Marittima Costiera di Pescara, che durerà sino al 31 dicembre 2009. L´obiettivo della sottocrizione, avvenuta stamane a palazzo Centi, tra Del Turco ed il Capitano Carlo Paternuostro della Direzione Costiera, ´è una sinergia tra le attività specifiche di Protezione Civile della Regione, in abito marino e costiero, e l´Osservazione e Protezione delle zone interessate´ ha affermato il Presidente. Si farà, per quanto attiene le principali attività di Protezione Civile, monitoraggio delle acque contro l´inquinamento, provocato dal traffico marittimo oppure di origine tellurica, interventi di riutilizzo dei materiali, vigilanza e controllo delle operazioni di bonifica in mare, adempimenti finalizzati alla raccolta per i rifiuti prodotti da navi. Per quanto riguada l´attività di Osservazione, invece, si tratterà di condivisione dei processi pianificatori e gestionali collegati alle rispettive competenze in ambito meteomarino e terrestre, oltre a procedure di intervento congiunte ed attività formative, informative, esercitative anche attraverso il volontariato. ´L´accordo - ha sottolineato l´assessore alla Protezione Civile, Tommaso Ginoble, presente all´incontro - con l´autorità marittima di Pescara è di fondamentale importanza poichè ci consente la disponibilità della manutenzione marittima da parte della Capitaneria´. ´La firma - ha evidenziato Mimmo Srour assessore alle Risorse Idriche - è la base per orientare meglio gli interventi che intendiamo attuare contro il dissesto idrogeologico´. Alla stipula era presente anche il Comandante della Capitaneria di Porto di Ortona, Donato De Carolis. . |
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PER LA TUTELA DELLE LAGUNE DELTIZIE E DI CAORLE: FONDI DA REGIONE |
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Venezia, 29 gennaio 2007 - Su proposta dell’Assessore all’ambiente Giancarlo Conta, la Giunta regionale, ha approvato un finanziamento complessivo di 3. 716. 000,00 euro, a favore dei Consorzi di bonifica Delta Po Adige e Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento per interventi finalizzati a garantire la funzionalità delle opere e l’assetto idrodinamico delle correnti delle lagune deltizie e di Caorle. In tali ambiti costieri, in forte evoluzione e in precario equilibrio tra terra e mare, le attività di manutenzione garantiscono – ha precisato Conta - il mantenimento e il miglioramento del regime delle correnti di marea e il ricambio interno degli specchi acquei. Al fine di conservare la funzionalità delle opere realizzate nel recente passato nell’ambito dei Programmi Integrati Mediterranei (Pim), garantendo, altresì, un generale miglioramento della qualità delle acque e il conseguente incremento della fauna ittica, il finanziamento è stato ripartito, per la realizzazione di importanti interventi, tra i Consorzi di bonifica interessati: 3. 216. 000,00 euro a favore del Consorzio di bonifica Delta Po Adige di Taglio di Po (Ro) per azioni manutentorie atte per favorire la funzionalità delle opere realizzate e l’assetto idraulico delle lagune deltizie” e 500. 000,00 euro al Consorzio di bonifica Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento di Portogruaro (Ve) per i lavori di scavo del canale dei Lovi e ringrosso, diaframmatura e presidio di un tratto dell’argine del Bacino Brussa, che si trova del territorio del comune di Caorle. . |
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PRESENTATA LA NUOVA RETE GEODETICA REGIONALE MARCHIGIANA |
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Ancona, 29 gennaio 2007 - ´Un´iniziativa molto importante che offre grandi opportunita` per tutti coloro che operano nel settore del territorio´. Cosi` l´assessore regionale alla Viabilita` e Governo del territorio, Loredana Pistelli, ha definito la nuova Rete geodetica della Regione Marche, presentata questa mattina a Palazzo Raffaello nel corso di un convegno. ´L´importanza della Rete ´ ha continuato Pistelli ´ sta anche nel fatto che e` frutto di un´intesa tra Stato e Regioni approvata nel 1996, e che e` stata realizzata con il contributo dell´Universita` Politecnica delle Marche e con la collaborazione dell´Igmi (Istituto Geografico Militare Italiano), l´ente cartografico dello Stato con cui la Regione Marche ha stipulato un accordo per lo scambio e la condivisione dei dati tra i due enti´. Sull´importanza della nuova Rete Geodetica e sui suoi vantaggi hanno insistito anche il generale Carlo Colella, comandante dell´Igmi, l´ingegner Bruno Balassone, direttore regionale dell´Agenzia del Territorio, e il professor Gabriele Fangi dell´Universita` Politecnica delle Marche, responsabile della direzione tecnica e scientifica del progetto, dei lavori per i calcoli, le verifiche e le misurazioni necessarie per la costruzione della rete, eseguiti con un rilevante impegno durato oltre due anni, dal Dipartimento di Architettura, Rilievo e Disegno. La Rete rendera` piu` agevole il rilievo topografico e cartografico del territorio, sia in termini di una maggiore conoscenza e fruibilita` di dati e informazioni, sia perche`, con i suoi numerosi nuovi punti, caratterizzati da un´elevata precisione, consentira` un´ottimizzazione dei tempi di lavoro degli operatori del settore in termini di spostamenti e di durata delle sessioni di misura. Essa e` infatti il raffittimento a 7 km della rete d´inquadramento nazionale rilevata e gestita dall´Igmi; e` costituita da 454 punti, rilevati mediante apparecchiatura Gps (Global Positioning System) di tipo geodetico, materializzati con apposito contrassegno di facile identificazione e caratterizzati da una precisione molto elevata (accuratezza maggiore di 3 cm. In planimetria ed in altimetria): cio` e` stato reso possibile grazie, anche, all´utilizzo dell´ultimo aggiornamento del modello di geoide, predisposto dall´Istituto Geografico Militare Italiano. Le informazioni relative alla nuova rete sono strutturate attraverso un database che consente il facile aggiornamento e una veloce consultazione dei dati. ´Sara` un importante strumento di lavoro ´ ha proseguito Loredana Pistelli - che verra` utilizzato per tutte le operazioni cartografiche e le rilevazioni della Regione Marche e sara` inoltre messo a disposizione di tutti gli enti pubblici e delle categorie professionali che si occupano di rilievi topografici e di cartografia. Ma soprattutto e` di importanza fondamentale perche` si inserisce all´interno del discorso relativo alla nuova legge regionale sull´urbanistica´. Altro aspetto significativo e` che la nuova rete e` dotata di totale copertura finanziaria grazie ai fondi statali previsti per tale finalita` dall´intesa ed assegnati alle singole Regioni, incaricate direttamente della realizzazione degli interventi. . |
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VENDOLA: "SU EMERGENZA RIFIUTI, NO A LOGICA TANTO PEGGIO, TANTO MEGLIO" |
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Bari, 29 gennaio 2007 - “Bisogna smascherare il tentativo in atto di giocare al <>. Una maniera un po’ troppo carica di rabbia politica che tenta di distrarre l’opinione pubblica dalla realtà dei fatti. Suggerisco al Presidente Palese di attendere con tranquillità fino a martedì prossimo. La Puglia non è e soprattutto non sarà paragonabile alla Campania per quanto riguarda la ventilata minaccia di una emergenza rifiuti fuori controllo. Quando sono diventato Commissario erano passati già 11 anni e mezzo di un’emergenza che sembrava non avere fine. Ora, dopo appena 1 anno e mezzo dal mio insediamento,posso tranquillamente dire che l’emergenza è avviata a conclusione e al prossimo Consiglio Regionale di martedì 30 spiegherò dettagliatamente il perché”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, in qualità di Commissario Straordinario per l’Emergenza Rifiuti in Puglia, replica alle affermazioni fatte dal Presidente del Gruppo Regionale di Forza Italia Rocco Palese su presunti “ritardi attribuiti a Vendola nel dare risposta alle pesanti accuse che arrivano anche dal Centrosinistra”. “Una volgarità che non conosce limiti e che si allinea all’altrettanta disgustosa volgarità presente nell’intervento dell’On. Raffaele Fitto e dei suoi accoliti ieri alla Camera, con una interpellanza già rigettata dal Governo perché ritenuta senza alcuna veridicità effettiva, perché, in caso contrario, sarebbe materia di interesse della Procura della Repubblica” sostiene Vendola. “Trovo singolare poi che l’on. Fitto abbia addirittura chiesto al Governo di bloccare i finanziamenti previsti per l’Ato Lecce 2 pari a due tranches di 2 Milioni di Euro ciascuna. In realtà quello che è sicuramente saltato finora è il giocattolo da loro inventato per un business milionario dei rifiuti basato sui termovalorizzatori” aggiunge Vendola. “Sono tranquillo nel lasciare alle Province la delega sui rifiuti” conclude Vendola “perché nessun Comune e nessuna Provincia finora ha avuto il benché minimo dubbio sulla trasparenza e la correttezza di questa fase di passaggio, dall’espletamento delle gare per i nuovi impianti fino all’esproprio dei siti destinati ad ospitarli. A partire da Febbraio le deleghe a Province, Comuni e Ato contribuiranno a responsabilizzare gli Enti Locali a camminare con le proprie gambe, per evitare che la Puglia, in questo caso sì, possa rimanere sepolta dai rifiuti come sta accedendo in Campania”. Bari, 26 Gennaio 2007 L’addetto Stampa del Presidente . |
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LOSAPPIO RICHIEDE LA VIA PER L´INCENERITORE DI MASSAFRA |
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Bari, 29 gennaio 2007 - A seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 23 novembre 2006 che richiede all’Italia l’assunzione di provvedimenti in merito alla mancata procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per l’impianto di Massafra (Ta) pure prevista dalle Direttive 85/337/Cee e 97/11/Cee, l’Assessorato Regionale all’Ecologia ha chiesto alla Società Appia Energy di Massafra “di avviare con la massima tempestività formale procedimento di Via” per l’impianto di termovalorizzazione in questione. “La Regione – spiega l’assessore all’Ecologia Michele Losappio – così adempie al proprio compito col solo rimpianto che grazie ad una legge nazionale sia stato possibile, finora, negare ai pugliesi ed alla Istituzione l’esercizio delle proprie funzioni di tutela e garanzia dei cittadini e del territorio”. . |
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SCUOLA, GLI ISTITUTI TECNICI TORNANO IN "SERIE A" ANCHE ALLE SCUOLE LE AGEVOLAZIONI FISCALI DELLE FONDAZIONI |
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Roma, 29 gennaio 2007 - Reintroduzione degli istituti tecnici e professionali nel sistema di istruzione secondaria superiore, abrogazione dei licei tecnologici ed economici, istituzione di Poli tecnico professionali, almeno uno in ogni Provincia, ed estensione del regime fiscale delle Fondazioni per le donazioni alle scuole: c´è anche un nutrito capitolo di norme del comparto scuola, presentate dal ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, nel pacchetto di provvedimenti approvato oggi dal Consiglio dei Ministri in materia di liberalizzazioni. L´intervento del Ministro Fioroni si è mosso su un duplice piano; da una parte mediante l´inserimento di alcune disposizioni urgenti nel decreto-legge (norme sugli istituti tecnici e professionali, sulla creazione di Poli tecnico professionali e sull´applicazione alle istituzioni scolastiche del regime fiscale previsto per le donazioni alle fondazioni), dall´altra con la previsione di norme di carattere più ampio che sono confluite nel disegno di legge (norme sull´ordinamento dell´istruzione tecnico-professionale, sugli organi collegiali della scuola e sull´istituzione di un fondo perequativo). Nell´ambito del decreto legge in materia di liberalizzazioni si prevede: 1) Non Piu´ Solo Licei - - il mantenimento degli attuali istituti tecnici e professionali, nell´ambito del sistema dell´istruzione secondaria superiore, finalizzati al conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore; sono stati di conseguenza soppressi i licei tecnologici ed economici; 2) La Rivoluzione Dei Poli Tecnico Professionali, Almeno Uno Per Provincia - Possibilità di istituire, in ciascuna provincia, i "Poli tecnico-professionali", organismi di natura consortile formati da tre componenti: istituti tecnici e professionali; strutture formative accreditate per il conseguimento di qualifiche (gli attuali percorsi triennali) e diplomi professionali spendibili a livello nazionale ed europeo; Istituti tecnici superiori che saranno istituiti come trasformazione degli attuali Ifts (cioè percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore post secondaria non universitaria). I Poli sono finalizzati a promuovere in modo stabile e organico la diffusione della cultura scientifica e tecnica e le misure per lo sviluppo economico e produttivo del Paese. Ricordiamo che ogni anno le imprese cercano, senza trovarli, circa 500. 000 giovani che abbiano qualifiche e diplomi tecnico professionali e 80. 000 super periti. 3) Anche Alle Scuole Le Agevolazioni Delle Fondazioni - Riconoscimento delle stesse agevolazioni fiscali previste per le donazioni fatte alle Fondazioni anche a chi faccia donazioni in favore delle istituzioni scolastiche, finalizzate all´innovazione tecnologica, all´edilizia scolastica e all´ampliamento dell´offerta formativa. Gli sgravi sono previsti per tutte le donazioni effettuate da persone fisiche, imprese e mondo dell´associazionismo no profit (Onlus). (Per questo si prevede anche un´apposita integrazione delle disposizioni contenute nel testo unico delle imposte sui redditi). Questo sarà possibile già nella dichiarazione dei redditi 2008, con riferimento all´anno fiscale 2007. Il Consiglio dei ministri ha approvato inoltre un disegno di legge, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, che prevede: Riordino E Potenziamento Degli Istituti Tecnici E Professionali - - il riordino e il potenziamento degli istituti tecnici e professionali, quali istituzioni appartenenti al sistema dell´istruzione secondaria superiore, strutturati organicamente sul territorio attraverso collegamenti stabili con il mondo del lavoro, con la formazione professionale e con l´università e la ricerca. - l´adozione di appositi regolamenti ministeriali per snellire il numero degli attuali indirizzi di studio degli istituti tecnici e professionali, per avere un monte ore di lezioni sostenibile dagli allievi, per prevedere più spazio per le attività di laboratorio, di tirocinio e di stage e per orientare meglio alle scelte universitarie e al sistema dell´istruzione e formazione tecnica superiore. Raccordo Tra Istruzione Tecnico Professionale E Istruzione E Formazione Professionale - - la predisposizione di linee guida, definite con il sistema delle Regioni e delle Autonomie Locali, per realizzare raccordi organici tra i percorsi dell´istruzione tecnico-professionale e i percorsi dell´istruzione e formazione professionale effettuati da idonee strutture formative e per il conseguimento di qualifiche e diplomi professionali di competenza delle Regioni che rispondano ai livelli essenziali delle prestazioni e siano spendibili su tutto il territorio nazionale. Riordino Degli Organi Collegiali - - una delega al Ministro della Pubblica Istruzione, da esercitare entro 12 mesi, per l´emanazione di decreti legislativi di riordino degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche. Giunte Esecutive - E´ previsto inoltre il potenziamento delle funzioni delle giunte esecutive delle istituzioni scolastiche con funzioni di supporto e collaborazione alle competenze della dirigenza scolastica sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio di circolo o di istituto, in merito alle decisioni di rilevanza economico-finanziaria nonché in materia di gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche autonome e di gestione delle risorse ottenute dalle donazioni o da altri contributi. Si introduce inoltre la possibilità di far partecipare agli organi collegiali e alla giunta esecutiva rappresentanti delle autonomie locali, delle università, delle associazioni, delle fondazioni, delle organizzazioni rappresentative del mondo economico, del terzo settore, del lavoro e delle realtà sociali e culturali presenti sul territorio. Comitato Tecnico - Nelle scuole arriva anche la possibilità di istituire un "Comitato tecnico" per monitorare e supportare la corretta attuazione del piano dell´offerta formativa durante l´intero anno scolastico. Fondo Perequativo - Viene poi istituito nel Bilancio del Ministero della Pubblica Istruzione un apposito "Fondo perequativo" con il quale il ministero potrà assegnare le risorse necessarie alle scuole che non siano state beneficiarie in maniera significativa di donazioni in loro favore per l´arricchimento e l´ampliamento dell´offerta formativa. Rinvio Di Un Altro Anno Per La Riforma Moratti - Viene infine rinviato di un altro anno l´avvio del secondo ciclo di istruzione previsto dalla riforma Moratti. . |
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FORMAZIONE IN LOMBARDIA, NIENTE ABBANDONI NEI CORSI TRIENNALI SOLO 4% DEGLI ALUNNI LASCIA, CONTRO 30% DEGLI ISTITUTI STATALI STANZIATI 107 MILIONI PER IL 2007, 29.000 GLI STUDENTI ISCRITTI |
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Milano, 29 gennaio 2007 - La Giunta regionale della Lombardia ha approvato, su proposta dell´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, il provvedimento che garantisce la prosecuzione e l´avvio di nuovi corsi triennali di formazione professionale. Per finanziare la realizzazione della "Offerta formativa dei percorsi di qualifica per l´assolvimento del diritto dovere di istruzione professionale per l´anno formativo 2007-2008" la Regione ha stanziato quasi 107 milioni di euro, 4 in più di quelli stanziati lo scorso anno. "I corsi triennali, partiti in via sperimentale, nel 2002 - precisa l´assessore Rossoni - sono stati frequentati in questi anni da migliaia di studenti. Quest´anno se ne contano oltre 29. 000, distribuiti in 1. 100 corsi, che arrivano alla cifra di 31. 000 se consideriamo anche i quarti anni (per un totale di 1. 500 corsi). E´ la verifica di come la Lombardia, prima in Italia, abbia saputo rispondere ad una domanda che non trovava risposta nell´attuale ordinamento scolastico. L´abbandono scolastico, in questi corsi, infatti, è sempre stato bassissimo: meno del 4% rispetto al 30% degli istituti professionali di Stato. L´esperienza e l´autorevolezza della posizione lombarda è stata riconosciuta anche a Roma dove, nei giorni scorsi, il coordinamento degli assessori regionali all´istruzione ha riconosciuto il forte impatto di questi corsi, adottando il criterio di riparto di fondi statali da noi proposto, che dà maggior peso alle attività svolte e al numero degli iscritti ai corsi triennali. Questo ci farà ottenere, per l´anno formativo 2007-2008, 1. 300. 000 euro in più rispetto al passato". Ciònonostante il trasferimento di fondi statali è ancora largamente insufficiente e non permette di rispondere completamente alla domanda di partecipazione delle famiglie e degli allievi: dei 107 milioni stanziati, infatti, la maggior parte grava sul bilancio regionale (circa 60) e solo il restante proviene dal Ministero dell´Istruzione e dal Ministero del Lavoro (circa 47). Di questi fondi quasi 73 milioni sono destinati alla prosecuzione dei corsi già avviati e gli altri 33 milioni e mezzo a far partire i nuovi corsi. "Con quest´anno - prosegue l´assessore - la nostra offerta formativa tende a stabilizzarsi. Come l´anno scorso, infatti, partiranno 416 nuovi corsi che saranno frequentati da 8. 320 allievi. Quest´anno inoltre è l´ultimo anno di sperimentazione, il prossimo, quello 2008 - 2009, sarà l´anno in cui il sistema andrà a regime con la riforma complessiva del sistema educativo della Regione Lombardia". La tipologia dei nuovi corsi e le 14 aree professionali di riferimento (agricola, alimentare e alberghiera, artigianato artistico, commerciale e delle vendite, comunicazione e spettacolo, edile e del territorio, elettrica e elettronica, estetica e benessere, grafica e fotografia, mobile e arredamento, meccanica e metallurgia, servizi di impresa, tessile e moda turistica) sono le stesse dello scorso anno. Ciò darà continuità ed omogeneità al lavoro degli studenti, degli operatori e degli istituti. Il finanziamento regionale, per "quota capitaria" è stato stabilito in 4. 500 euro a studente. Nel caso in cui lo studente sia un portatore di handicap è prevista un´adeguata quota di sostegno. Ogni nuovo corso dovrà avere un numero di allievi non inferiore a 15 e non superiore a 20 e ogni allievo potrà iscriversi ad un solo corso. Entro il 15 marzo 2007 gli enti di formazione dichiareranno alle Province le iscrizione raccolte e di conseguenza l´ammontare dei contributi richiesti per ciascun corso. Entro la stessa data gli enti comunicheranno alle scuole medie di provenienza l´elenco degli gli allievi di cui è stata accettata l´iscrizione. "L´ordinamento dei nostri corsi triennali - conclude Rossoni - è già in linea con quanto prevede la "Finanziaria", recentemente approvata. Essa infatti ha introdotto il nuovo obbligo di istruzione per 10 anni (dai 6 ai 16 anni di età), comprendendo nel calcolo, dunque, anche il primo biennio del Ii ciclo. Questo biennio, deve, secondo le disposizioni, "essere finalizzato alla formazione del cittadino e all´acquisizione di saperi e competenze di base". La nostra sperimentazione triennale si inserisce proprio in questa prospettiva di acquisizione di saperi di base, nel rispetto però delle specificità dell´indirizzo professionale e della specificità della Lombardia in questo campo". . |
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TEKES INCREMENTA GLI INVESTIMENTI IN R&S NEL 2006 |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - Secondo le sue più recenti statistiche, Tekes, l´agenzia nazionale finlandese per la tecnologia, ha investito 465 Mio Eur in attività di ricerca e innovazione all´interno di imprese, università e istituti di ricerca nel 2006, in confronto ai 429 Mio Eur del 2005. Grazie a tale somma sono stati finanziati quasi 2 000 progetti di ricerca e sviluppo (R&s) completati nel 2006, creati oltre 830 prodotti o servizi e istituiti oltre 200 processi produttivi. Inoltre, i progetti hanno generato circa 750 applicazioni brevettate, 950 tesi e quasi 2 400 pubblicazioni. Oltre la metà dei finanziamenti (271 Mio Eur) è stata destinata ad attività di ricerca e innovazione condotte dalle imprese, mentre 195 Mio Eur sono stati stanziati per la ricerca condotta da università, politecnici e istituti di ricerca. Tekes, i cui fondi sono assegnati dal bilancio statale attraverso il ministero finlandese del Commercio e dell´industria, dedica la sua attenzione in particolare allo sviluppo di finanziamenti e servizi per start-up innovative. Oltre il 50% dei finanziamenti alle imprese è andato a beneficio di piccole e medie imprese (Pmi) e pressoché la metà dei clienti di Tekes sono state microimprese con meno di 10 impiegati. Tekes garantisce finanziamenti per progetti di R&s applicata e industriale sia attraverso programmi concernenti vari settori della tecnologia e dell´innovazione sia sulla base di candidature spontanee. I programmi tecnologici mirano a attuare una cooperazione stretta tra imprese, università e istituti di ricerca, accrescendo così le loro competenze. Quasi la metà dei finanziamenti Tekes è stata assegnata attraverso programmi tecnologici, che nel 2006 sono stati in totale 24. Tekes ne sta attualmente preprando altri 11. L´agenzia di finanziamento ha inoltre dato risalto al successo della cooperazione internazionale che ha coinvolto imprese e università finlandesi: nel 2006 il 40% dei loro progetti di R&s era inserito in una rete internazionale. Tra i principali promotori dell´internazionalizzazione emergono il centro d´innovazione Finchi di Shangai e Finnode in California, che hanno garantito contratti con organizzazioni di R&s, imprese e enti governativi. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Tekes. Fi/eng/tekes/fundingstatistics/ . |
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DAL SUD ITALIA AL SUD DEL LIBANO: LA TOGETHER ONLUS E I CASCHI BLU ITALIANI DISTRIBUISCONO AIUTI NELL’AREA DI TIRO. |
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Tibnine 29 gennaio 2007 - In Libano il grande cuore lucano. L’associazione Together Onlus, presieduta dal giornalista Rai Nello Rega, ha distribuito al “ Mosan Centre” di Tiro, in collaborazione con il contingente italiano, del materiale didattico e di laboratorio. Il “Mosan Centre”, con cui i caschi blu italiani hanno già avviato una collaborazione, è un istituto che si occupa della riabilitazione per diversamente abili nonché uno dei pochi centri specializzati presenti nel sud del Libano. Il materiale distribuito servirà al laboratorio di meccanica e saldatura, che con quelli di panificazione, cucito e falegnameria, consentono agli ospiti del “ Mosan” di acquisire delle professionalità. Ad accogliere la delegazione italiana, presieduta da Rega ed accompagnata dal tenente colonnello Roberto Di Giorgio, capo cellula J9 ( la branca che si occupa della cooperazione civile e militare), la direttrice del centro Ria Berti e numerosi allievi dell’istituto. – Il rapporto di amicizia con voi italiani- ha tenuto a dire la direttrice- è sempre più saldo e desidero ringraziare i soldati italiani e Nello Rega per il prezioso contributo a nome dei famigliari dei nostri piccoli ospiti. -. L’associazione umanitaria italiana, che ha sede a Potenza, non’è nuova in Libano dove opera dal 2005 a Beirut e Bednaye. Negli scorsi giorni, con l’ausilio di due medici dell’associazioned, hanno effettuato oltre 450 visite mediche in varie parti del paese. Altri aiuti umanitari, viveri di prima necessità, sono stati distribuiti nella municipalità di Dayr Amis, a circa 20 chilometri da Tiro. Nel piccolo comune, di 2400 abitanti, il sindaco, Hussein Abdallah Bassoun ha segnalato le famiglie particolarmente bisognose a cui sono state distribuiti gli aiuti ( pasta, riso, farina etc. ). Al termine della giornata, i componenti di Together Onlus sono stati ricevuti dal generale di brigata Paolo Gerometta, comandante del contingente italiano e del settore ovest di Unifil. La missione italiana, in questo momento a guida Brigata di Cavalleria “ Pozzuolo del Friuli”, effettuerà il prossimo Marzo altre attività in sinergia con la “Together Onlus”. . |
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PROGETTO GIOVANI - "LA NUOVA GENERAZIONE DEI PROGRAMMI GIOVANILI 2007-2013", UN SEMINARIO INFORMATIVO A BOLOGNA |
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Bologna, 29 gennaio 2007 - Gemellaggi, formazione permanente, acquisizione di nuove "capacità" attraverso attività di educazione informali. Scambi fra artisti, valorizzazione degli spazi culturali, modalità per costruire un´Europa sempre più vicina. Mille opportunità in arrivo per i cittadini più giovani dell´Ue: se n´è discusso il 26 gennaio nella sede dell´Auditorium della Regione Emilia-romagna nel corso del seminario "La nuova generazione dei programmi giovanili 2007-2013", organizzato dalla Giunta e dall´Assemblea legislativa. Un´occasione per informare il pubblico sui nuovi strumenti di finanziamento comunitari - "L´europa per i cittadini", "Gioventù in azione", "Cultura 2007", "Media 2007" e "Lifelong Learning" - cui possono accedere, tramite gli appositi bandi, istituzioni, Università, associazioni, scuole e privati per ottenere un sostegno a politiche e attività su misura per i giovani. Al seminario erano presenti esperti e rappresentanti delle agenzie nazionali e degli sportelli europei in Italia; in apertura dei lavori, il vicepresidente della Regione Flavio Delbono ha sottolineato gli "ottimi risultati scaturiti dal partenariato, a livello di politiche giovanili, con altre regioni", all´interno di una realtà dove "si può davvero avvertire lo spirito della gioventù europea: penso soprattutto alle città universitarie dell´Emilia-romagna". "Questi programmi possono aiutare il nostro paese a superare il proprio ritardo in tema di politiche giovanili e culturali - ha ribadito Alberto Ronchi, assessore alla Cultura, sport e progetto giovani della Regione - . E´ un´opportunità per svecchiare l´Italia, guardando a quanto avviene negli altri paesi dell´Unione. In Emilia-romagna, per il lavoro fatto negli anni passati e l´esperienza degli enti locali - ha aggiunto l´assessore - abbiamo la possibilità di costruire scambi e produrre innovazione, a maggior ragione in un´ottica europea". L´incontro fa parte delle attività previste dal gruppo di lavoro per lo sviluppo del protocollo di intesa "Cooperazione internazionale sulle politiche giovanili" fra dieci regioni europee (Emilia-romagna, Aquitaine, Aragona, Dolny Slask, Generalitat Valenciana, Hessen, Pays de la Loire, Västra Götaland, Wales, Wielkopolska) che verrà firmato a Bruxelles nella primavera 2007. Per l´occasione il Centro documentazione Europa dell´Assemblea legislativa della Regione ha preparato un numero speciale della propria pubblicazione periodica "I Diari dell´Europa". . |
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UNO SGUARDO AL FUTURO DELL´ASTRONOMIA EUROPEA |
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Bruxelles, 29 gennaio 2007 - Sono iniziati i lavori di preparazione di una tabella di marcia intesa ad individuare quali infrastrutture saranno necessarie per sostenere l´astronomia europea nei prossimi 10-20 anni. La tabella di marcia sarà elaborata da Michael Bode, docente di astrofisica dell´Università John Moores di Liverpool, per conto di Astronet, un progetto Era-net cui partecipano nove organizzazioni scientifiche nazionali e laboratori di Francia, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Regno Unito e Norvegia. Il consorzio comprende inoltre l´Osservatorio europeo australe (Eso) in qualità di membro e l´Agenzia spaziale europea (Esa) in qualità di membro associato. I programmi Era-net (nell´ambito dello Spazio europeo della ricerca) mirano a sostenere il coordinamento e l´apertura reciproca dei programmi di ricerca nazionali e regionali. L´astronomia è una delle scienze più antiche del mondo. Sin dagli albori delle prime civiltà, gli astronomi si sono dedicati a osservazioni metodiche del cielo notturno. Ma è solo con l´avvento del telescopio che l´astronomia è letteralmente decollata. Grazie a scienziati coraggiosi e alla tecnologia sempre più avanzata, stiamo iniziando a capire come funzionano i processi che hanno dato vita al nostro Universo e che continuano a plasmarlo. Rimangono tuttora da risolvere numerose questioni importanti su fenomeni quali l´evoluzione e la formazione delle galassie e delle stelle, la nostra comprensione degli estremi dell´Universo e del modo in cui noi ci siamo adattati ad esso. La risposta a queste domande richiederà lo sviluppo delle infrastrutture esistenti, nonché investimenti di portata europea in nuove strutture. La tabella di marcia è volta ad esplorare le varie possibilità e ad elaborare infine un elenco di priorità delle missioni spaziali, delle strutture terrestri, degli «osservatori virtuali» e delle strutture di calcolo su ampia scala che dovranno essere sviluppati nei prossimi venti anni. Le infrastrutture future potrebbero comprendere i più grandi telescopi radio e ottici mai realizzati in precedenza, nonché strutture per individuare particelle esotiche subatomiche. Per quanto riguarda lo spazio, i candidati più accreditati sono sofisticati osservatori spaziali, in grado non solo di osservare attraverso lo spettro elettromagnetico, ma anche attraverso le onde gravitazionali. Potrebbero essere prese in considerazione anche strutture che stimolino l´interesse dei giovani nei confronti dello studio dell´astronomia. «Considerata la portata e il costo di tali strutture, è fondamentale che gli scienziati e i principali enti di finanziamento in tutta Europa raggiungano un consenso, basato su un imperativo scientifico ben definito, in relazione agli sviluppi su cui investire nei prossimi 20 anni», ha dichiarato il professor Bode. «Sarà difficile ottenere questo consenso, ma sarà altamente vantaggioso per la salute e la competitività a lungo termine dell´astronomia e della ricerca spaziale europee. Gli astronomi europei hanno l´opportunità di essere leader dell´esplorazione umana dell´Universo nei prossimi anni», ha dichiarato Keith Mason, amministratore delegato del Particle Physics and Astronomy Research Council (Pparc), membro di Astronet. Poiché riunisce le principali organizzazioni nazionali di ricerca in Europa, nonché l´Eso e l´Esa, Astronet è vista come lo strumento più adatto attraverso cui elaborare tale piano strategico a lungo termine per l´astronomia europea. La tabella di marcia dovrebbe essere pronta entro il primo semestre del 2008. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Astronet-eu. Org/ . . |
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