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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 16 Maggio 2007 |
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LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA "MINICHEF EUROPEI," UN SITO WEB SULLA CUCINA SANA DESTINATO AI BAMBINI |
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La Commissione europea e Euro-toques International, l´associazione europea degli chef, hanno inaugurato il 15 maggio "Minichef europei", un sito web per bambini che intende contribuire alla lotta contro l´obesità infantile incoraggiando abitudini sane nell´alimentazione e in cucina. Il sito promuove la giornata europea per la salute nell´alimentazione e in cucina, che sarà celebrata l´8 novembre 2007. Nel corso di questa giornata gli chef dell´Unione europea insegneranno ai bambini come cucinare e mangiare in modo sano nelle scuole e nei ristoranti. Il sito illustra anche le condizioni alle quali i bambini potranno partecipare a un concorso di disegno destinato a selezionare il manifesto della campagna. Offre inoltre un forum per genitori, insegnanti e bambini dedicato alla salute nell´alimentazione e in cucina e propone ricette semplici e sane e suggerimenti culinari di alcuni fra i migliori chef d´Europa. Markos Kyprianou, il commissario europeo responsabile della salute, ha dichiarato: "In Europa l´obesità è in aumento, soprattutto fra i bambini. Ogni anno nell´Ue più di 400 000 bambini cominciano a soffrire di problemi di sovrappeso e obesità. È responsabilità di ciascuno di noi controbattere questa tendenza. Oggi ci siamo alleati con Euro-toques International per lanciare un sito web destinato ai bambini, che li aiuterà a capire l´importanza di mangiare e cucinare in modo sano. Vogliamo incoraggiare i bambini, gli insegnanti e i genitori ad adottare abitudini alimentari sane e corrette". Nell´ambito dell´iniziativa "Minichef europei" la Commissione e Euro-toques International lanciano anche un concorso di disegno per gli scolari europei, il cui tema è "il piacere di mangiare bene in Europa". Il disegno vincitore sarà usato in tutta l´Unione come manifesto per la Giornata europea per la salute nell´alimentazione e in cucina. Il sito web L´indirizzo del sito "Minichef europei" è: http://eu. Mini-chefs. Eu Il sito mostra ai bambini che si può mangiare in modo sano divertendosi e senza spendere una fortuna. Il sito "Minichef europei" promuove la giornata europea per la salute nell´alimentazione e in cucina e illustra le norme per partecipare a un concorso di disegno per bambini. Esso propone inoltre un forum europeo per la salute nell´alimentazione e in cucina, con ricette sane e consigli culinari dei grandi chef. È prevista la diffusione di varie newsletter elettroniche. Il sito web sarà presto disponibile in 12 lingue e presenterà un gioco interattivo grazie al quale i bambini potranno imparare a cucinare giocando. Il concorso di disegno. Il concorso di disegno, che si svolgerà in ambito scolastico, si rivolge ai bambini di età compresa fra i 9 e i 12 anni. Gli insegnanti si occuperanno di coordinare la partecipazione dei bambini al concorso. Lanciato oggi, il concorso si concluderà il 30 giugno e i risultati saranno comunicati nel settembre 2007. Gli uffici nazionali di Euro-toques International riceveranno i disegni e selezioneranno i vincitori di ciascun premio nazionale, che consisterà in un invito ad un ristorante membro dell´associazione. Il vincitore europeo sarà selezionato da una giuria a Bruxelles e il suo nome sarà annunciato nel settembre 2007. Il miglior disegno verrà utilizzato come manifesto per promuovere la giornata dell´8 novembre. Il premio europeo comprenderà inoltre un invito per la classe vincitrice ed il suo insegnante a partecipare alla cerimonia di consegna dei premi che si terrà a Bruxelles nel settembre o ottobre 2007. È previsto anche un invito al parco Mini-europa di Bruxelles. La giornata dell´8 novembre 2007 Nel corso di questa giornata, nella maggior parte dei paesi dell´Ue, gli chef di Euro-toques International visiteranno una scuola locale per attività pratiche con i bambini o inviteranno una classe nei loro ristoranti per pranzare e discutere di cucina sana. La manifestazione si svolgerà nei 17 paesi membri di Euro-toques International, un´associazione europea di chef che promuovono il patrimonio culinario europeo. I paesi membri sono: Germania, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Spagna, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia, Svizzera e San Marino. Si prevede che alla manifestazione parteciperanno circa 1 000 scuole e 20 000 bambini. . |
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BIOETANOLO: ACCORDO RICONVERSIONE ZUCCHERIFICIO PORTO VIRO |
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“Prende concretezza la riconversione produttiva dello stabilimento saccarifero di Porto Viro, in Polesine, in impianto di produzione di bioetanolo”. Lo annuncia il vicepresidente Luca Zaia, che ha portato all’approvazione della Giunta regionale l’accordo per la riconversione stessa, nel contesto dell’attuazione della nuova Organizzazione Comune di Mercato dello zucchero. “E’ un passaggio indispensabile – ha ricordato Zaia – per utilizzare il sostegno comunitario e nazionale finalizzato a dare un nuovo futuro produttivo ed occupazionale sia ai lavoratori dell’impianto, sia al sistema agricolo che gravita in una vasta area attorno allo stabilimento riconvertito, attraverso la concertazione tra le parti sociali, gli enti locali e la Regione”. L’intesa sarà sottoscritta infatti da Regione, Provincia di Rovigo, Comuni di Porto Viro e Loreo, Italia Zuccheri S. P. A. , Organizzazioni professionali agricole, rappresentanze sindacali dei lavoratori, organizzazioni delle cooperative. “La riforma della politica europea dello zucchero – ha fatto presente Zaia – ha comportato la chiusura di 13 dei 19 stabilimenti operanti in Italia, tra i quali appunto quello di Porto Viro, per il quale Italia Zuccheri S. P. A. Rinuncia a una quota produttiva di zucchero pari a 71. 185,6 tonnellate, ricevendo come indennizzo un aiuto comunitario e predisponendo un progetto per la produzione di 160 mila tonnellate l’anno di alcol, mediante l’utilizzo di 521 mila tonnellate annue di granella di mais, per produrre le quali servono circa 50 – 55 mila ettari di terreno. Lo stabilimento darà lavoro a 54 persone, verrà realizzato a Loreo, sempre in Polesine, e produrrà inoltre 170 tonnellate di sottoprodotto di lavorazione, utilizzabile nell’alimentazione animale e in futuro come fonte di energia, con un prelievo di acqua dal Po pari a circa un terzo rispetto ai fabbisogni dello zuccherificio. Per l’attuale sito di Porto Viro si sta valutando la possibilità di riconversione a terziario avanzato, attività artigianali, commerciali ed industriali, oltre che per area di espansione residenziale e di servizio ai cittadini”. . |
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APPROVATA IN CONSIGLIO REGIONALE LA PROPOSTA DI LEGGE SUI PASSI CARRAI IN AMBITO RURALE UNA TUTELA IMPORTANTE PER IL MONDO AGRICOLO |
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Una nuova proposta di legge verrà presentata dalla Regione Piemonte al Parlamento per richiedere la netta riduzione degli oneri attualmente previsti per gli addetti del settore agricolo, per l’accesso dai terreni privati alle strade pubbliche mediante passi carrai. Si tratta di una proposta di modifica di una norma del codice della strada, approvata questa mattina all’unanimità dal Consiglio Regionale e che verrà ora sottoposta alle Camere come iniziativa regionale, varata su iniziativa della Giunta e presentata dall’assessore all’Agricoltura Mino Taricco. La proposta nasce per fare fronte a una situazione creatasi all’inizio del 2006, quando l’Anas ha avviato in Piemonte una verifica sugli accessi carrai sulle strade di sua competenza, e ha notificato i canoni provvisori accertati, che sono risultati estremamente esosi. In particolare nelle aree montane, il canone annuale richiesto è risultato in molti casi superiore al valore dell’appezzamento di terreno e al reddito ricavabile dai fondi stessi, anche a causa del notevole frazionamento che caratterizza queste zone. L’entità e l’insostenibilità dei canoni avevano suscitato una reazione molto ferma da parte degli interessati nonché delle istituzioni e delle Associazioni di categoria. Il provvedimento approvato oggi dal Consiglio Regionale richiede di abbattere totalmente la somma dovuta per l’autorizzazione agli accessi agricoli “unici ed indispensabili”, ovvero senza possibili alternative, ai fabbricati rurali ed ai fondi rustici, situati nei comuni classificati come montani o parzialmente montani. Per gli accessi agricoli con le stesse caratteristiche situati in altri territori si richiede un abbattimento pari all’80%. “Esprimo grande soddisfazione - afferma l’assessore Mino Taricco - per l’approvazione della proposta di legge con un così ampio consenso in Consiglio Regionale e ho già provveduto a inviare una lettera al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta e a tutti i parlamentari piemontesi, per promuovere una soluzione veloce della vicenda a livello nazionale. Abbiamo inteso, con questa iniziativa, porre rimedio a una grave iniquità che ha colpito in particolare i titolari di accessi agricoli del Piemonte, regione nella quale l’Anas ha avviato sperimentalmente questo provvedimento, ma che potrebbe avere risvolti nazionali comuni ad altre regioni. Si tenga conto che gli accessi carrai di cui parliamo sono indispensabili per la normale attività agricola, che, oltre agli evidenti aspetti economici, svolge un importantissimo ruolo di prevenzione ambientale e paesaggistica nei territori rurali. ” . |
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INDENNITÀ COMPENSATIVA AGRICOLTORI MONTANI |
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La giunta regionale del Veneto, su proposta del vicepresidente Luca Zaia, ha deciso di aprire i termini per la presentazione di domande volte ad ottenere l’indennità compensativa a favore degli agricoltori che operano nelle zone montane, come indicato dal Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013 adottato dalla Giunta e inviato alla Commissione Europea per la valutazione e la definitiva approvazione. “Abbiamo voluto in questo modo assicurare la massima continuità e tempestività anche rispetto alla programmazione 2000 – 2006 nell’erogazione dell’indennità – ha spiegato Zaia – finalizzata a compensare gli agricoltori per i costi aggiuntivi e il minor reddito che deriva dagli svantaggi oggettivi che ostacolano la produzione agricola in queste aree difficili. L’erogazione dell’indennità stessa – ha precisato Zaia – è in ogni caso condizionata alla definitiva approvazione del Psr e della misura riferita a questo genere di intervento di sostegno; per questo chi la richiede dovrà dichiarare in modo esplicito di non aver nulla da rivendicare qualora la Commissione Europea non fosse d’accordo con tale misura o ne modificasse i contenuti”. Le zone montane già riconosciute dalla Commissione Europea comprendono 629. 245 ettari; a questi si aggiungono ulteriori 4. 791 ettari individuati dal Consiglio regionale che però la Commissione deve ancora riconoscere. Potranno essere interessate al provvedimento anche le superfici foraggiere aziendali contermini a Veneto, localizzate in comuni delle province autonome di Trento e Bolzano e del Friuli Venezia Giulia, purchè la sede aziendale sia nella montagna veneta. “La dotazione finanziaria complessiva di 81 milioni di euro il periodo 2007 – 2013, è stata calcolata con l’obiettivo di assicurare l’erogazione del sostegno per tutti gli anni di programmazione, senza soluzioni di continuità rispetto la programmazione 2000-2006. La sospensione anche per un solo anno del pagamento –ha affermato Zaia – può compromettere la presenza attiva dell’uomo, aumentando il rischio di abbandono, il degrado ambientale, la compromissione della vitalità economica delle aziende agricole”. L’entità dell’indennità è rapportata alla superficie foraggiera utilizzata in zona montana, correlata ad un carico minimo di bestiame del beneficiario, differenziata secondo la potenzialità foraggiera riconosciuta. . |
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MONTAGNA: ILLUSTRATO IL PIANO DI AZIONE PER LA CARNIA |
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Tolmezzo (Ud) - Nasce dalla base, con una concertazione che ha coinvolto un centinaio di enti ed organizzazioni, tutti i Comuni e gli enti pubblici del territorio, il nuovo Pal, Piano di azione locale, parte del più generale Progetto montagna. Il documento, con il quale l´Amministrazione regionale, attraverso la Comunità montana della Carnia che lo ha elaborato, traccia il nuovo scenario di interventi per il triennio 2007-2009 per contribuire alla crescita economica e allo sviluppo sociale in tutta la Carnia, è stato presentato oggi, nel corso di un incontro organizzato dalla Comunità montana, al quale è intervenuto il presidente della Regione, assieme all´assessore alla Montagna. Il presidente era atteso fuori dalla sede da una quarantina di manifestanti di comitati che avevano richiesto un incontro con la Regione su tematiche ambientali e caldeggiavano il confronto prima che avvenisse la presentazione pubblica del Pal organizzata dalla Comunità montana e fissata da tempo per la giornata odierna. Non essendo stato possibile calendarizzare l´incontro, il presidente ha cercato di interloquire con i manifestanti per spiegare il fatto, ma del tutto inutilmente. Nel corso dell´incontro sul Pal, da parte della Regione è stata ribadita la grande attenzione per la montagna friulana, una delle poche zone dell´arco alpino ove persistono problemi demografici ed economici, per risolvere i quali la Regione sta sostenendo importanti investimenti finanziari tramite le partecipate Agemont e Promotur e le amministrazioni locali. Il Progetto montagna affronta in maniera sistemica tutte le componenti del territorio con un concetto di filiera, mirando non tanto alla soluzione delle problematiche quanto allo sviluppo delle opportunità in un piano temporale medio lungo. Tra i settori da implementare nel Pal - è stato sottolineato da parte del presidente della Regione - vi sono due temi che traggono spunto da due risorse naturali della montagna: l´acqua e la pietra. Oltre a questo, nell´era della conoscenza, la risorsa fondamentale che le zone montane possono valorizzare è la qualità della vita: in tal senso progetti per la diffusione del telelavoro sono allo studio di Agemont, ma molto altro di specifico potrà essere sviluppato dai Pal. La valorizzazione del turismo di nicchia, legato alla qualità e alle produzioni artigianali del territorio montano, è un altro degli obiettivi su cui punta l´amministrazione regionale e che dovrà essere avviato in Carnia - è stato sottolineato -, come uno dei tanti tasselli che formano il mosaico di servizi turistici promossi da Turismo Fvg. In merito alle sinergie, fondamentali per la realizzazione del Progetto montagna, sono state individuate quelle con l´Università e la Provincia di Udine, con lo Stato e con i soggetti privati. L´operatività del Pal sarà immediata. E´ stato annunciato, infatti, che sarà attivato uno stralcio del programma per il 2007 in modo da dare una prima, seppur parziale, attuazione finanziata attraverso il Fondo regionale montagna. Questo per avere a disposizione risorse per realizzare un piano organico e di medio lungo termine e per evitare i finanziamenti episodici. Il documento elaborato con un percorso iniziato alla fine del 2004 dalla Comunità montana della Carnia è suddiviso in 8 assi principali (servizi locali alla persona, agricoltura, legno, turismo, industria, artigianato e commercio, saperi e competenze, energia, tutela delle risorse ambientali) e 48 progetti specifici. Si tratta del risultato di un percorso concertativo, condotto secondo i criteri dell´integrazione e della programmazione partecipata indicati dalla Regione, condiviso dalla ´Cabina di regia´, organismo costituito a livello comprensoriale. All´incontro sono intervenuti il presidente della Comunità montana, Lino Not, il direttore dell´Ass3, Beppino Colle, il vicepresidente di Promotur, Armando Angeli. Quest´ultimo ha esposto le linee di investimento della partecipata della Regione, tra cui l´investimento di 7,5 milioni di euro per la creazione di strutture ricettive. All´interno del Pal, un ruolo di coordinamento con i settori produttivi sarà svolto dall´Agemont, il cui presidente Alberto Felice De Toni ha illustrato una serie di progetti per un totale di 4 milioni di euro nei settori della banda larga, della riconversione strategica e produttiva delle imprese, design industriale, nuovi materiali, edilizia sostenibile, filiera Ict, teledidattica. . |
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POLO BIANCO, CONCORDATA LA COLLOCAZIONE DEI 33 LAVORATORI DELLA EX CENTRALE DEL LATTE DIECI DIPENDENTI ALLA LATTE |
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Trento - 7 al Concast e i rimanenti a Villalagarina Trento – Quale collocazione avranno i lavoratori del “Polo Latte”? Se ne è parlato il 15 maggio in un incontro promosso dall’assessore all’Agricoltura, commercio e turismo Tiziano Mellarini, a seguito delle richieste di informazioni presentate dalle organizzazioni sindacali in merito al futuro lavorativo dei dipendenti della ex Centrale del Latte, oggi di proprietà del Caseificio Pinzolo - Fiavè – Rovereto, in considerazione della prevista dismissione della stessa, preventivata per i primi mesi del 2008, e alla luce del recente accordo, volto alla costituzione del Polo Bianco Provinciale, sottoscritto il 5 aprile 2007 dai presidenti del caseificio Pinzolo Fiavè Rovereto, Carmelo Zambotti, e del caseificio Latte Trento, Francesco Perozzo, nonché dall’assessore Mellarini, dal presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, Diego Schelfi, e dal presidente del Centro Operativo Formaggi trentini del Concast, Alessandro Carloni. All’incontro di oggi hanno partecipato Tiziano Faes, segretario generale Fai-cisl, Franco Zancanella segretario aggiunto Fai-cisl, Giovanni Galluccio della Uila-uil, Campana in rappresentanza della Flai-cgil, una rappresentanza dei lavoratori impiegati presso la ex-centrale del Latte di Trento, Francesco Perozzo, presidente, e Sergio Paoli, direttore, del caseificio Latte Trento S. C. A. , Giorgio Gosetti direttore del caseificio Pinzolo Fiavè Rovereto, Lorenzo Giacomelli in rappresentanza del Concast Trentingrana e Mauro Fezzi, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e alimentazione. Nella riunione è stata concordata la presumibile ricollocazione, con la connessa tempistica, delle unità lavorative (33 persone) oggi occupate presso la Centrale del Latte. Si è previsto di distribuire il personale in tre centri di produzione rappresentati dallo stabilimento del caseificio di Fiavè, sito a Villalagarina, dove è in fase di avanzata realizzazione un nuovo impianto per la produzione di yogurt cremoso, dal nuovo caseificio Latte Trento di Spini di Gardolo, dove si concentrerà la produzione di latte alimentare a livello provinciale, anch’esso in fase di ultimazione, e dal Centro Operativo formaggi trentini del Concast, sempre a Spini di Gardolo, in considerazione della realizzazione di una nuova piattaforma logistica. E’ stata preventivata l’assunzione di 10 dipendenti alla Latte Trento e 7 dipendenti al Centro Operativo Formaggi Trentini del Concast, mentre i restanti, già dipendenti del caseificio di Fiavè, verranno collocati presso lo stabilimento di Villalagarina. L’assorbimento del personale presso i tre centri di produzione avverrà in modo scalare e di concerto con il completamento dei nuovi impianti che è stato così preventivato: luglio per l’impianto dello yogurt di Villalagarina, agosto - settembre per lo stabilimento del latte alimentare di Spini di Gardolo e febbraio - marzo per la nuova piattaforma logistica sempre a Spini di Gardolo. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali si sono impegnati a considerare e predisporre dei criteri in funzione delle specifiche professionalità maturate e di altre opzioni relative al personale interessato, nell’intento di favorire il processo di ricollocamento dello stesso. In chiusura, l’assessore Mellarini ha confermato la propria disponibilità a promuovere un nuovo incontro con le parti volto a chiarire gli aspetti connessi alle condizioni contrattuali riguardanti le nuove assunzioni delle maestranze della Centrale del Latte. . |
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IL PREMIO WORLDSTAR PER IL PACKAGING WORLD PACKAGING |
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Organization ha premiato con il Worldstar Award, uno dei suoi massimi riconoscimenti, O-i (leader mondiale del packaging in vetro, www. O-i. Com) e Agros Nova (azienda polacca del settore alimentare www. Agrosnova. Eu) per l´innovativa e attraente confezione di marmellate, il cui vasetto in vetro è stato studiato per i bambini dal dipartimento di design di O-i a Jaroslaw. All´edizione 2006 del Worldstar hanno partecipato 265 prodotti di 35 Paesi. I vincitori sono stati scelti da una giuria internazionale riunita a Poznan in Polonia, mentre i premi vengono assegnati oggi nella cerimonia di premiazione che si tiene a Chicago in Usa. Il vasetto in vetro da 165 ml (contenente 200 gr di prodotto) è stato ideato per Łowicz Czeko Dżemi, una marca di Agros Nova che propone una nuova gamma di marmellate con cioccolato aggiunto. Lanciata lo scorso anno in Polonia, Czeko Dżemi è disponibile in quattro gusti: fragola e cioccolato, mirtillo e cioccolato, banana e cioccolato bianco, ciliegia e cioccolato. La piccola dimensione del vasetto e la forma ergonomica si adattano perfettamente al palmo della mano di un bambino. Il vasetto è avvolto da una membrana shrink sleeve che funge da ampia etichetta. La grafica esalta i principali attributi del prodotto: la frutta e il cioccolato. La forma, il gioioso carattere di stampa e i colori accesi fanno spiccare la visibilità di Czeko Dżemi sugli scaffali, stimolando fortemente il target. Possiamo dire che gli elementi distintivi della grafica, armonizzati con l´etichetta avvolgente e con la forma specifica del vasetto, sanno ben interpretare i valori della marca. Questa confezione innovativa è il risultato dell´impegno condiviso fra Agros Nova e O-i, il cui team locale ha sviluppato una duratura partnership in Polonia. Il nuovo packaging combina l´attrattiva estetica con i valori ergonomici che sono originali e funzionali, consentendo una presa facile per i bambini. Inoltre assicurano la stabilità dei vasetti sia nelle linee di riempimento sia poi sugli scaffali della distribuzione. I vasetti in vetro sono sviluppati e prodotti da O-i nei suoi impianti di Jaroslaw in Polonia, la capacità produttiva dello stabilimento è di circa 5. 500. 000 unità al giorno. I vasetti prodotti per Czeko Dżemi sono 300. 000 al giorno. Lo stabilimento di O-i a Jaroslaw, fondato nel 1974, è uno dei maggiori in Europa ed è l´unico produttore di contenitori in vetro per cibi per bambini in Polonia. . |
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SIENA PALCOSCENICO DELL’ECCELLENZA AGROALIMENTARE ITALIANA GIORNATA NAZIONALE DEI CONSORZI DI TUTELA DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE ITALIANE 18 MAGGIO 2007 COMPLESSO MUSEALE SANTA MARIA DELLA SCALA |
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Progetti e idee per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari Dop e Igp italiani il tema che verrà affrontato nella prima parte della Giornata Nazionale dei Consorzi di Tutela delle Indicazioni Geografiche Italiane, con Siena scelta come palcoscenico privilegiato dell’eccellenza agroalimentare nazionale. Una tavola rotonda alla quale interverranno rappresentanti di consorzi, dal Grana Padano al San Daniele, all’oliva La Bella della Daunia, ricercatori universitari, tecnici del Ministero e giornalisti. Nel pomeriggio, la nuova politica comunitaria ed il futuro dei prodotti italiani a indicazione geografica il tema che verrà analizzato dagli assessori all’agricoltura di diverse regioni italiane: Emilia Romagna, Lombardia, Puglia, Sicilia e Veneto. Ma appuntamento centrale della giornata sarà la presenza a Siena del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Paolo De Castro. A un anno esatto dalla sua seconda nomina a Ministro dell’Agricoltura, De Castro torna a Siena, ospite della Fondazione Qualivita, di cui è stato presidente per quattro anni. Intervistato da Lamberto Sposini, il Ministro farà un bilancio di questi dodici mesi di lavoro per il Governo. Con questo appuntamento Siena diventa punto di riferimento delle eccellenze italiane. In collaborazione con Aicig, l’ associazione italiana dei consorzi delle indicazioni geografiche, la Fondazione Qualivita continua nella sua opera di valorizzazione e tutela dei prodotti a denominazione di origine. Proprio per l’ impegno di Qualivita e l’interesse che nel corso degli anni ha saputo sollecitare a livello internazionale, Siena assume un ruolo di rilievo nelle politiche agroalimentari. Grazie alle istituzioni senesi che hanno dato vita a Qualivita, Amministrazione Provinciale, Comune e Camera di Commercio, con il sostegno del Monte dei Paschi e della Fondazione Mps, oggi la città di Siena può vantare un’istituzione riconosciuta ed apprezzata a livello internazionale, con il Forum di Madrid nel 2006 e quello previsto a Parigi per il 2008. Il dibattito che si svolgerà a Siena sulle Indicazioni Geografiche sarà utile anche per le politiche europee e rappresenta un segnale positivo sull’ intuizione delle istituzioni senesi che hanno puntato sulla valorizzazione del settore agroalimentare di eccellenza come volano trainante di flussi economici, conservazione dell’identità dei territori e salvaguardia di antiche tradizioni. . |
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DURNWALDER INCONTRA IL COMMISSARIO UE ALL´AGRICOLTURA: NUOVE REGOLE PER MERCATO VINICOLO E QUOTE LATTE |
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La riforma del regolamento del mercato vinicolo e le novità in agricoltura dopo il 2014 sono stati i temi al centro del colloquio che il presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder ha avuto il 14 maggio a Bruxelles con il commissario Ue all´agricoltura e sviluppo rurale, signora Mariann Fischer Boel, a margine della cerimonia in onore. La proposta di riforma dell´Ue nel settore vinicolo sarà pronta ai primi di luglio, ha annunciato Mariann Fischer Boel al presidente Durnwalder. "Il commissario Ue confida che la sua proposta trovi favorevole accoglienza tra gli Stati - riferisce Durnwalder - in quanto ritiene di aver tenuto conto delle osservazioni e delle richieste avanzate da varie parti. Ma ho qualche dubbio che la riforma possa essere condivisa da tutti. Noi siamo per la tutela della tradizione vitivinicola europea e della qualità intrinseca del prodotto. " Con Fischer Boel il presidente Durnwalder ha discusso poi delle prospettive dell´agricoltura e dello sviluppo dello spazio rurale dopo il 2014. "Il programma di sviluppo approvato dalla Giunta provinciale è ora all´esame di Bruxelles - spiega Durnwalder - e la signora Fischer Boel completerà la valutazione tra giugno e luglio. Se saranno necessari ulteriori chiarimenti, il commissario Ue intende contattare la Provincia in via preventiva. " Cambiano anche le prospettive del settore agricolo dopo il 2014: "Il commissario Fischer Boel ha confermato che a quella data l´Ue prevede la cancellazione delle quote latte, ma Stati e Regioni avranno la possibilità di adottare misure di compensazione a favore delle zone di montagna", spiega Durnwalder. . |
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DALLA FOOD VALLEY DEL NORD OVEST SICUREZZA, QUALITÀ E ORGANIZZAZIONE PER SODDISFARE LA CRESCENTE DOMANDA DI MADE IN ITALY DEI MERCATI STRANIERI |
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Lodi - Un’area che da sola copre il 30-35% del totale delle esportazioni italiane in campo agroalimentare, pari a 22 miliardi di euro all’anno. Questo è il ruolo della macroregione del Nord Ovest (Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna) protagonista del convegno Il Nord Ovest come nuova “food valley” italiana. Cultura, innovazione, creatività, organizzato dal Comitato Promotore della Fondazione delle Province del Nord Ovest, dalla Provincia di Milano e dalla Provincia di Lodi e tenutosi il 14 maggio non a caso nel lodigiano Parco Tecnologico Padano. “Nella rete delle Province del Nord Ovest, Lodi è stata candidata ad essere un punto di riferimento per la ricerca biotecnologica applicata al campo alimentare in vista dell’Expo 2015, una possibilità che riguarda Milano, ma anche tutta l’area metropolitana che la circonda” – ha precisato Lino Osvaldo Felissari, presidente della Provincia di Lodi – “La ricerca oggi è il propellente indispensabile per la nuova competizione economica: il sapere diventa impresa, creando opportunità che vanno colte per attuare occasioni di emancipazione per i territori, attraverso sinergie e cooperazioni. Nell’agroalimentare, il polo della ricerca lodigiano è a disposizione del Paese per garantire, attraverso strumenti innovativi, salubrità, sicurezza e rintracciabilità degli alimenti”. Proprio la portata nazionale dell’evento è stata garantita dalla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Paolo De Castro, convenuto ad incontrare i rappresentanti del mondo della produzione, della ricerca e della promozione della filiera del food italiano. Il Ministro De Castro ha sottolineato l’importanza dell’intero settore agroalimentare italiano che da solo copre circa ¼ dell’intera quota di esportazioni del nostro Paese, ma ha anche rimarcato come spesso la filiera produttiva e distributiva sia inadeguata da un punto di vista organizzativo. Ciò ci penalizza sui mercati del mondo. “Il problema è nostro” - ha affermato con chiarezza il Ministro – “non tanto di chi all’estero spaccia per made in Italy prodotti che in realtà non sono nostri o di chi soddisfa una domanda comunque crescente del mercato con prodotti di scarsa qualità. “La domanda c’è” - ha concluso De Castro - “Occorre organizzarsi per soddisfarla”. “Un buon modo per fare un salto di qualità nel modo di procedere è quello di fare rete tra le province dove si ricerca e si producono gli alimenti, anche se ciò è complicato perché implica ascoltare l’altro. C’è una rete dei saperi sul territorio della food valley che va intercettata e valorizzata” – ha precisato Daniela Gasparini, Assessore al Piano Strategico dell’Area Metropolitana, Rete delle Province del Nord Ovest, Provincia di Milano. La salvaguardia dei nostri prodotti Doc (Denominazione di Origine Controllata) e Dop (Denominazione di Origine Protetta), la loro valorizzazione e la loro maggior diffusione all’estero, sono stati alcuni dei tanti temi che più hanno animato il dibattito. Oltre a quello della sicurezza alimentare, su cui ha insistito Vittorio Silano, Direttore del Dipartimento Innovazione, Ministero della Salute. Giacomo Mojoli, di Slow Food Italia, ha ad esempio evidenziato come occorra tenere conto anche dei “valori” legati al cibo, ad esempio il rispetto della sostenibilità ambientale (la produzione agroalimentare può avere un forte impatto sull’ecologia del territorio), per arrivare a consumare un cibo di qualità e “buono”, in tutti i sensi, da mangiare. L’altissimo standard di sicurezza del cibo non solo italiano ma anche europeo, in tempi di preoccupazione per il diffondersi degli alimenti geneticamente modificati (Ogm) e di paura appena passata per il “morbo della mucca pazza”, è stato invece ribadito da Francesco Salamini, direttore del Centro Tecnologico Padano. Sicurezza che è frutto della ricerca continua, come quella condotta proprio al Parco Tecnologico, che ormai da anni raccoglie l’invito fatto dall’ex Presidente Ciampi e ricordato dal sindaco di Lodi Lorenzo Guerini di “ripartire dalla ricerca per innovare e sviluppare il Paese”. La sessione pomeridiana del convegno, dal taglio più prettamente operativo, ha visto la partecipazione del designer Stefano Maffei, dello chef Carlo Cracco, ,del Presidente Consorzio Tutela Grana Padano Nicola C. Baldrighi e del Presidente Coop Consorzio Nord-ovest Marcello Balestrero, coordinati dal giornalista Paolo Marchi. La discussione ha rimarcato una debolezza generalizzata del sistema “food Italia”, ricomponibile attraverso la candidatura di Milano all’Expo 2015, supportata con decisione anche dalle province del Nord Ovest. . |
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IL PROGETTO "DIFFUSIONE DEL MARCHIO AGRIQUALITÀ" |
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Si è svolto il 20 aprile scorso presso la Camera di Commercio di Siena il primo workshop tra concessionari del marchio Agriqualità e media/piccola distribuzione nonché ristorazione. L´incontro, organizzato nell´ambito del progetto "Diffusione del marchio Agriqualità", è stato promosso e realizzato da Confcommercio e Confesercenti regionali con la collaborazione di Unioncamere Toscana. Sul territorio regionale sono previsti altri due eventi finalizzati a favorire un incontro tecnico-operativo tra chi produce con un marchio che identifica prodotti agricoli ed alimentari ottenuti con tecniche di produzione integrata (legge regionale n. 25 del 15/4/99), e chi offre al consumatore finale prodotti agroalimentari di qualità. L´iniziative sopra richiamate sono state accolte con favore dai concessionari del marchio Agriqualità impegnati in questi mesi in attività promozionali dirette a far conoscere un marchio di dare al consumatore garanzie di tutela sanitaria e sicurezza alimentare. La collaborazione con Toscana Promozione ha inoltre coinvolto i concessionari del marchio nella manifestazione Tutto Food di Milano, in programma dal 5 all´8 maggio. . |
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TIROCINI FORMATIVI NELLE AZIENDE AGRICOLE VALDOSTANE |
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L’assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali ricorda che lo stage rivolto a quindici studenti provenienti da due istituti agrari polacchi (nell’ambito del progetto cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta) sarà curato dell’Institut Agricole Régional di Aosta e durerà tredici settimane, dall’11 giugno all’8 settembre 2007. Il percorso formativo, finalizzato allo sviluppo del settore in Polonia grazie all’applicazione delle competenze acquisite, sarà utile anche all’inserimento di personale negli alpeggi e nei caseifici valdostani. L’assessorato ricerca strutture di trasformazione del latte (caseifici) disponibili ad accogliere un tirocinante presso la propria azienda. Per essere ammesse al progetto, le aziende dovranno effettuare la lavorazione del latte nel periodo sopraindicato e garantire allo studente vitto e alloggio per tutta la durata del tirocinio. I caseifici interessati sono invitati a presentare domanda, entro martedì 22 maggio prossimo, all’ufficio formazione e aggiornamento professionale, in località Grande Charrière 66, a Saint-christophe (tutti i giorni dalle 8. 30 alle 12. 30 e dalle 14 alle 16. 30, telefono 0165 275201 – 0165 275294), che è a disposizione per ogni ulteriore informazione. . |
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BUON SUCCESSO PER LA PARTECIPAZIONE DI SLOW FOOD CAMPANIA A SLOW FISH |
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Raccoglie un buon risultato la partecipazione di Slow Food Campania a Slow Fish, il maxi-evento svoltosi a Genova e nel quale il sodalizio ha curato la presenza della Regione Campania e dell´Ersac. L´osteria del mare della Campania, che ha proposto giornalmente menu della tradizione con la riscoperta del pesce povero, infatti, ha registrato sempre il tutto esaurito. Cui va aggiunto che, nei giorni della rassegna genovese, hanno apprezzato i piatti campani, tra gli altri, il Ministro dell´Ambiente on. Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Guido Tampieri, oltre a Carlo Petrini, Roberto Burdese e Silvio Barbero di Slow Food. L´osteria è stata affiancata dalla cucina di strada, curata dallo staff di Antonio Tubelli, dove è stato proposto il fritto di mare nel classico "cuppetiello", nel rigoroso rispetto della tradizione partenopea. Buona, inoltre, la riuscita anche dei tre Laboratori del Gusto condotti dai fiduciari: Rita Abagnale e Vito Trotta, con fari puntati sulle tematiche legate alla salvaguardia degli ambienti marini. Tra i relatori intervenuti segnaliamo Antonino Miccio, Direttore della Riserva Integrale di Punta Campanella e Giuseppe Palma, Direttore del mercato ittico di Pozzuoli. "Il nostro intervento - ha spiegato Gaetano Pascale, Presidente di Slow Food Campania - ha avuto l´obiettivo di sensibilizzare il pubblico sul consumo del pesce povero, in modo da favorire tecniche di pesca più rispettose degli ecosistemi marini e, nello stesso tempo, di promuovere la tradizione gastronomica regionale. Lo sforzo organizzativo è stato premiato sia in termini di presenze sia in termini di attenzione. A questo proposito sento il dovere di ringraziare l´Ersac per aver sostenuto in maniera convinta un´adesione così rilevante, i fiduciari e quanti si sono adoperati per la buona riuscita dell´iniziativa". . |
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CONTINUA NEL 2006 IL CALO DEL PATRIMONIO SUINO NAZIONALE, AUMENTANO I SUINI DESTINATI ALLA MACELLAZIONE, GRAZIE ALL’AUMENTO DELLE IMPORTAZIONI DI SUINI VIVI |
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Nel 2007 a consuntivo si prevede una leggera crescita dellla consistenza del parco suinicolo (0,5-1% ), con un calo di prezzi dei suini grassi e dei magroni. Il 2006 si configura come un anno positivo per la redditività del settore dell’allevamento, dopo un biennio critico: ripresa dei prezzi dei suini vivi , contenimento dei costi di produzione nel 2006 il fatturato del settore è stato pari a 2,3 md di euro, con una crescita media annua nell’ultimo quinquennio dello 0,7%. Si riducono gli allevamenti di riproduttori puri per l’elevata concorrenzialità; si concentrano gli allevamenti di riproduttori ibridi, calano gli allevamenti a ciclo aperto, penalizzati dalla frammentazione delle aziende e dalla concorrenza del prodotto estero; concentrazione e integrazione verticale e orizzontale per gli allevamenti a ciclo chiuso, caratterizzati da rigidità produttiva e di approvvigionamento; crescita per gli allevamenti da ingrasso, con un’elevata flessibilità di approvvigionamento sui mercati esteri e nazionali. Cresce la concentrazione, in termini di capi allevati, delle imprese/gruppi di elevate dimensioni; si riduce la presenza nel settore dei gruppi di mangimisti e dei caseifici con annesso l’allevamento, si affermano i gruppi di aziende agricole/allevatori, si sviluppano le alleanze tra allevatori/macelli/salumifici, per garantire il controllo di filiera. In crescita gli allevamenti in soccida (70% del patrimonio nazionale). Il ruolo predominante nella filiera suina è sempre realizzato dal crudo dop di parma, che influenza e condiziona le dinamiche del settore suinicolo. Tra le minacce che frenano la crescita settoriale si evidenziano: la polverizzazione di tutti i livelli della filiera, l’instabilità della materia prima, l’aumento delle importazioni, la scarsa dinamicità dei consumi di carne suina fresca e trasformata. Tra le maggiori opportunità si registrano: il rilancio della filiera suinicola, attraverso la tracciabilità, gli accordi tra i vari attori della filiera. Dati Di Sintesi, 2006
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Numero aziende con suini |
89. 000 |
Numero aziende con più di 100 capi suini |
1. 900 |
Numero aziende con più di 5. 000 capi suini |
140 |
Addetti complessivi |
200. 000 |
Addetti in aziende con più di 100 capi |
10. 000 |
Produzione(b): |
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· ‘000 capi |
9. 136 |
· Mn. Euro(c) |
2. 275 |
Variazione media annua della produzione 2006/2002 (%): |
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· in quantità |
-0,7 |
· in valore |
0,7 |
Quota di mercato prime quattro imprese o gruppi(d) (%) |
188 |
Quota di mercato prime otto imprese o gruppi(d) (%) |
21,9 |
Previsioni di sviluppo della produzione(d): |
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· 2007/2006 |
lieve aumento |
· tendenza di medio periodo |
calo |
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| a) - dato riferito al 2005 b) - suini allevati in Italia c) - a prezzi da allevatore a grossista o macellatore d) - in quantità Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: Aprile 2007 . |
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NUOVO MARCHIO PER LO SPECK ALTOATESINO, OK DAL MINISTERO DELL´AGRICOLTURA |
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In occasione dell´ormai tradizionale festa dedicata al più famoso insaccato locale, svoltasi a Bolzano, il Consorzio ha potuto presentare il nuovo marchio legato allo speck altoatesino. Dopo aver ascoltato tutte le parti in causa, il Ministero dell´Agricoltura ha finalmente dato il via libera alla modifica del marchio: nel nuovo logo, che sostituisce il precedente, vengono ripresi il panorama e le scritte del marchio di qualità Alto Adige. Proprio questo ha rappresentato, negli ultimi mesi, il pomo della discordia. I consorzi "Chianti", "Parmigiano Reggiano" e "Prosciutto di Parma" avevano infatti presentato ricorso contro la scelta del consorzio "Speck Alto Adige", sostenendo che in futuro alcuni enti avrebbero potuto utilizzare elementi dei propri marchi, sfruttando in questo modo la riconoscibilità internazionale dei prodotti in questione. La delegazione locale, guidata dall´assessore provinciale all´agricoltura Hans Berger, dai funzionari del Dipartimento che fa capo all´assessore Frick, Ulrich Stofner e Hansi Felder, e dal presidente del consorzio "Speck Alto Adige" Franz Mitterutzner è però riuscita a far prevalare la linea altoatesina. La carta vincente è stata quella di far riconoscere come il marchio di qualità e il marchio dello speck siano due loghi distinti e distinguibili tra di loro, per di più utilizzati per prodotti diversi. Sullo speck prodotto in Alto Adige, dunque, non comparirà mai il marchio di qualità, ma solamente il nuovo logo elaborato per l´indicazione geografica tipica (Igp), che rappresenta un adattamento grafico del marchio. Altrettanto decisiva, inoltre, la motivazione secondo la quale non è la Provincia che si appropria di un elemento del marchio dello speck, ma esattamente il contrario. Un´evidenza che mette al riparo da eventuali rischi futuri anche i tre consorzi ricorrenti. . |
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L’ITALIA DEL PESCE: SULLE NOSTRE TAVOLE SOLO IL 10% DELLE SPECIE MEDITERRANEE PESCI, MOLLUSCHI BIVALVI, MOLLUSCHI CEFALOPODI, MOLLUSCHI GASTEROPODI, CROSTACEI ED ECHINODERMI. |
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Dall’acipenser Sturio (Storione) al Paracentrotus Lividus (Riccio di Mare) sono ben 266 gli animali acquatici che vivono nel Mediterraneo. Ma di fronte a questa immensa varietà poco più del 10% (per un totale di una trentina di specie) si trovano con una certa regolarità sui banchi delle pescherie di piccole e grandi città, per un consumo procapite annuo di 21,2 kg di questa insostituibile fonte di proteine animali. Leggendo “L’italia del pesce” edito dall’Accademia italiana della cucina, a inaugurare la nuova collana editoriale intitolata “Itinerari di Cultura Gastronomica”, si scopre quanta cultura gastronomica e quale ricchezza “biologica” esista dietro uno degli ingredienti più insostituibili della celebre dieta mediterranea. “Con questo libro - afferma il Prof. Giuseppe dell’Osso, Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina - abbiamo voluto fare il punto sul presente e aprire qualche riflessione sul futuro di uno degli alimenti da sempre centrali nella dieta dell’uomo. Dietro il quale c’è una cultura e una serie di abitudini e tradizioni che, a fronte dello scenario di omologazione e standardizzazione dei gusti portato dalla globalizzazione, rischia di perdersi. L’egemonia assoluta di una trentina scarsa di specie - dalla trota alla spigola, dalla cernia all’orata – rischia di cancellare ogni giorno che passa un pezzo della nostra storia gastronomica, mettendo in ombra, e fuori mercato, tutto il resto”. “Nelle pagine di questo volume - continua Dell’osso - abbiamo voluto evidenziare i valori che la cucina del pesce - di mare ma anche di lago e di fiume - porta in sé: rispetto della tradizione, intelligente opera di rivisitazione, proiezione in un futuro sempre più ricco di varietà e disponibilità. Questo anche in considerazione del fatto che oggi la cucina del pesce sta vivendo, in Italia, un momento favorevole. In particolare stiamo assistendo ad una riscoperta del pesce azzurro, di cui abbondano i nostri mari, un tempo riservato alla cosiddetta cucina povera. Questa è una tendenza che va favorita e incoraggiata, soprattutto nel mondo dell’alta ristorazione che fa tendenza”. In Italia Oltre Il 45% Della Produzione Di Pesce È Dato Dall’acquacoltura Il continuo crescere della popolazione mondiale - nel 2050 arriveremo a quota 9 miliardi di persone - sta infatti mettendo a rischio un equilibrio che, tutto sommato, ha retto per diversi millenni. Come dimostrato da un recente studio pubblicato su Nature, negli ultimi 50 anni tra le 29 specie che peschiamo con maggior frequenza almeno 10 si sono ridotte a meno del 10% della quantità d’origine. La continua richiesta, ovviamente, produce anche un altro effetto: secondo l’Ismea il 69% del pesce consumato dagli italiani nel 2005 è d’importazione e il deficit della bilancia commerciale del settore è cresciuto del 2% in volume e del 7,5% in valore rispetto al 2004. Nel 2005 le importazioni hanno raggiunto le 860 mila tonnellate per un controvalore di 3,32 miliardi di euro. Per fare un esempio, ogni anno oltre 100. 000 tonnellate di seppie e calamari provengono dai mercati esteri. Oramai siamo anche prossimi a quello che potrebbe essere uno storico sorpasso: a fronte di circa 282. 000 tonnellate di prodotti ittici pescati in mare aperto (-8,1%), ce ne sono 234. 000 che provengono da acquacoltura (+0,6 % in volume e + 1,3% in valore). Un rapporto destinato in breve tempo a rovesciarsi a favore della produzione controllata, in continua crescita sia in Italia (45,2% della produzione totale) che nel resto del mondo (dati di fonte Fao danno già per acquisito che il 50% del fabbisogno mondiale è ad oggi assicurato dal pesce di acquacoltura). In questo contesto - aumento della richiesta, mutamenti indotti dall’aumento della temperatura delle acque, globalizzazione dei consumi che fissa l’attenzione commerciale sempre sulle stesse specie un po’ in tutto il mondo - ben 12. 000 specie rischiano l’estinzione. “L’italia del Pesce” racconta le tradizioni ittiche italiane evidenziando la loro evoluzione e in molti casi, purtroppo, la loro scomparsa. Lo sviluppo della congelazione, della catena del freddo e dei trasporti rapidi hanno infatti cambiato le condizioni economiche e tecnologiche del mercato del pesce: oggi è possibile trovare nei mercati il merluzzo del Nord Europa, addirittura fresco. Mentre pesci tipici come la Torpedine, abbondantissimo fino all’epoca prebellica sul Medio Adriatico, sono oramai sempre più rari. Un’ Opera Universale “L’italia del Pesce” è un lungo e appassionante viaggio alla scoperta di questo prezioso alimento. Per scoprire le tradizioni degli antichi borghi di mare. Ma anche per dar voce ai tanti laghi, fiumi e torrenti della provincia italiana forniti di un pesce d’acqua dolce che non ha nulla da invidiare al pesce di mare. È il caso dell’Umbria, che grazie al Lago Trasimeno e al fiume Nera ha potuto sviluppare uno straordinario patrimonio gastronomico autoctono o del Piemonte, attraversato dalla Dora Baltea ricca di Trote Fario, carpe e tinche. Regione per regione, provincia per provincia, vengono analizzate la storia, la cultura, l’ambiente, le tecniche di pesca e di conservazione relative alle tradizioni ittiche locali. I numerosi documenti e le testimonianze che emergono, al di la del loro immenso valore culturale, imprimono all’opera un indiscusso carattere scientifico. Particolare attenzione viene data alle ricette che illustrano la cucina regionale tradizionale, ancora viva nei 618 ristoranti di pesce censiti nel libro e consultabili on-line sul sito internet www. Accademiaitalianacucina. It/indiguidaristo. Html. Un repertorio gastronomico invidiabile che insieme all’interesse economico e naturalistico fa di quest’opera il più completo studio finora apparso sulla storia di questo alimento. Il volume è frutto del lavoro di numerosi Accademici che hanno collaborato alla realizzazione di quest’opera sotto la direzione del Prof. Corrado Piccinetti, un’autorità internazionale in questo ambito. Natura E Gastronomia: Come L’ambiente Influisce Sul Sapore Del Pesce L’elemento che influisce maggiormente sul sapore del pesce è la salinità delle acque nel quale vive l’animale. I pesci d’acqua dolce hanno dei sapori delicati e trovano riscontro in preparazioni gastronomiche tradizionali, spesso con abbinamenti e condimenti marcati per rafforzare i sapori. I laghi poi, a causa del loro isolamento, danno luogo alla presenza di vere e proprie forme endemiche tipiche ed esclusive di una zona: la trota sarda, la trota del lago di Garda. L’ambiente delle acque salate presenta invece alcune varianti, perché la salinità non è un elemento costante in ogni mare. Differenze che si traducono nella qualità dei prodotti ittici: una spigola che vive nella laguna veneta ha un sapore più delicato rispetto ad una spigola che vive in uno stagno sardo. Anche le caratteristiche organolettiche degli animali acquatici dipendono dalla qualità e dalla quantità del cibo che mangiano e determinano gusti differenti nella stessa specie di pesce, proveniente da mari diversi. Le carni di sogliola del canale di Sicilia sono più consistenti di quelle della fascia costiera dell’Adriatico, mare più ricco di invertebrati. Sulle tradizioni alimentari influiscono anche le dimensioni dei pesci. Nel Mediterraneo in genere le specie ittiche non raggiungono le dimensioni di quelle dell’Oceano Atlantico o del mare del Nord. Il risultato gastronomico è un Nord Europa con una tradizione di consumo di pesci di grandi dimensioni mentre i pesci piccoli non sono apprezzati. Nel Mediterraneo, ed in particolare nell’area italiana, vi è una diffusa tradizione di consumo di pesci di piccola dimensione che vengono venduti nella maggioranza dei casi interi. . |
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TUTTOFOOD CENTRA L’OBIETTIVO LA MOSTRA DELL’ALIMENTARE DI FIERA MILANO CHIUDE CON 20MILA VISITATORI PROFESSIONALI QUALIFICATI, 20% PROVENIENTI DALL’ESTERO |
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Sono stati oltre 20 mila, di cui il 20% esteri, i visitatori della prima edizione di Tuttofood, la mostra professionale dell’alimentare di Fiera Milano, che chiude oggi i battenti al quartiere espositivo di Rho con ampia soddisfazione delle aziende presenti. I 1. 200 espositori sono così stati premiati da un afflusso di pubblico significativo non solo in termini quantitativi (l’elaborazione definitiva dei dati è attualmente in corso) ma soprattutto in termini qualitativi. Il carattere di mostra strettamente b2b di Tuttofood ha infatti consentito agli espositori di concentrasi sui contatti di business, ottenendo il massimo risultato dalla manifestazione. “Abbiamo cercato di caratterizzare e distinguere Tuttofood - aggiunge Ernesto Calaprice, amministratore delegato di Sifa, la società del gruppo Fiera Milano che organizza la mostra - con tre elementi: qualità del visitatore, innovazione e soprattutto internazionalità. Un’internazionalità testimoniata dal grande numero di buyers esteri, che si sono aggiunti a quelli nazionali, che hanno visitato la mostra, in rappresentanza di catene della grande distribuzione e ristorazione. Fiera Milano, come di consueto, ha avviato un’indagine conoscitiva per valutare il grado di soddisfazione delle imprese presenti alla manifestazione al fine di rendere la prossima edizione ancor più rispondente alle esigenze degli addetti ai lavori. Le prime schede pervenute sono altamente confortanti e confermano il “concetto” di Tuttofood. Non dimentichiamo, poi, che la valorizzazione di questa mostra è fondamentale per il successo dell’Expo del 2015 che proprio come tema ha scelto l’alimentazione del mondo”. I quattro giorni di manifestazione sono stati arricchiti da importanti momenti informativi e di aggiornamento professionale, che hanno fatto di Tuttofood non solo un importante evento commerciale ma anche un forum aperto all’approfondimento di tematiche di attualità nel settore. Tra questi momenti figurano il forum degli olii alimentari; il convegno sulla valorizzazione in chiave salutistica dei prodotti derivati dal latte i capra; l’ottavo congresso di Scienza e tecnologia degli alimenti, contemporaneo a Tuttofood; l’evento “Il mondo in un piatto”, diretto alla valorizzazione della grande cucina italiana nel mondo attraverso un contest in cui si sono misurati cinque nostri acclamati chef che lavorano fuori Italia. E infine il Cheese Award, il premio per i migliori formaggi in mostra, nato per valorizzare l’offerta casearia e rafforzarne la presenza sui mercati internazionali. . |
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IL CONSORZIO PARTECIPA CON DOPPIA PRESENZA A TUTTOFOOD DAL 5 ALL’8 MAGGIO PROSCIUTTO TOSCANO DOP CHIUDE IL 2006 CON + 3,5%
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Decolla il preconfezionato: + 40%. Modifica allo statuto che consente l’ingresso nel Consorzio anche alle aziende che provvedono al porzionamento e al confezionamento del prodotto Il Consorzio del Prosciutto Toscano Dop comunica che la produzione del 2006 è stata di circa 300. 000 prosciutti per un corrispettivo di quasi 2. 650 tonnellate e per un valore economico che supera i 40 milioni di Euro. La produzione è cresciuta del 3,5% rispetto al 2005, confermando l’ottimo trend di crescita del Prosciutto Toscano Dop che aveva fatto registrare nell’anno precedente un incremento produttivo del 24%. Sul fronte del prodotto affettato preconfenzionato, nel 2006 sono state prodotte circa 1. 400. 000 vaschette, per un corrispettivo di poco superiore alle 173 tonnellate. La crescita è stata del 40% rispetto al 2005, per un valore al consumo intorno ai 4,5 milioni di Euro. L’ottimo andamento del settore conferma l’apprezzamento da parte del consumatore nei confronti del prodotto affettato, il quale offre al consumatore una garanzia circa l’identificazione delle confezioni sulle quali è riportato un codice che ne assicura la rintracciabilità. Inoltre, le operazioni di affettamento avvengono sotto il rigoroso controllo dell’Organismo di controllo incaricato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Nel 2006 il numero dei laboratori di affettamento è passato da 3 a 4. Altra sostanziale novità è quella della modifica dello Statuto del Consorzio del Prosciutto Toscano, realizzata per renderlo conforme alla L. 526/99 relativa al riconoscimento dei Consorzi di tutela delle Dop e Igp. In tal modo, sarà possibile anche l’ammissione al Consorzio delle aziende che provvedono al porzionamento e confezionamento del Prosciutto Toscano Dop. “Questa novità, afferma Aldo Neri, Presidente del Consorzio Prosciutto Toscano, assume una notevole rilevanza per il prezioso contributo e l’importante collaborazione che si potrà instaurare tra i produttori e i confezionatori visto il ruolo di quest’ultimi nel presentare il prodotto ai consumatori finali”. Il Consorzio sarà presente alla Fiera Tuttofood, che si terrà presso la nuova Fiera Milano (Rho) dal 5 all’8 maggio 2007, con un proprio stand di 54 m2 (Padiglione 22P/1 stand H17). Presso lo stand sarà possibile degustare tutti i giorni il Prosciutto Toscano in abbinamento con il tipico pane sciapo Toscano. Per chi desidera, invece, gustarlo in abbinamento con il Chianti Docg, l’appuntamento è all’interno dello spazio espositivo di 320 m2 di Toscana Promozione (Padiglione 13 Stand A03-b13 e A13-b05) dove il Prosciutto Toscano Dop verrà presentato, accanto ad altri prodotti Dop e Igp toscani, in un’area ad esso dedicata e dove, martedì 8 maggio alle ore 11. 00, si terrà il corso di degustazione guidata, curato da esperti del Consorzio e Sommelier. . |
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AL SIAB, PIZZA AMATA MA «SALATA»
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Sempre più estimatori in Italia e all’estero, ma il prodotto registra un’impennata nei prezzi, cresciuti mediamente di 50 centesimi rispetto allo scorso anno. Il primato negativo spetta a Milano, ma la città con l’incremento più elevato risulta Brescia nel nord Italia e Bari nel sud Al trancio, da asporto o surgelata, la pizza si conferma la «più amata dagli italiani». A Siab, Salone internazionale dell’Arte Bianca, dove il disco di pasta, mozzarella e pomodoro l’ha fatta da protagonista grazie ad eventi di richiamo internazionale, emerge anche un leggero calo nella vitalità di un comparto che rappresenta ancora la «bandiera» della cultura gastronomica italiana nel mondo. L’intramontabile «Margherita» mantiene saldamente il primato dei consumi, avanzano però lentamente i nuovi gusti: mais, formaggio caprino, mozzarella di bufala e pomodori Pachino, che si adagiano sempre di più su basi realizzate spesso con impasti senza glutine, adatti a chi soffre di celiachia, o con farina integrale. Secondo i dati forniti dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), in Italia attualmente il consumo di pizze a settimana si attesta sui 56 milioni, ovvero quasi 3 miliardi di pizze consumate in un anno. Secondo l’Istituto Europeo della Pizza, le pizzerie, in particolare in Italia, non riescono ad uscire dalla situazione di stagnazione causata dall’introduzione dell’euro e degli aumenti indiscriminati introdotti dal settore nella fase della conversione dalla lira alla nuova moneta. Pizze buone e digeribili, con prodotti innovativi e con servizi moderni e innovativi esistono e sono davvero la «formula di successo» di questo settore, ma sono gestiti solo da una minoranza che rappresenta meno del 5% del mercato della pizza di oggi. Unico ingrediente sicuramente sgradito ai consumatori è quello del prezzo, cresciuto in media di 50 centesimi rispetto allo scorso anno. Il primato dei costi più alti spetta a Milano, la città che ha registrato l’aumento più elevato dei prezzi è Brescia e non manca il sud Italia dove – precisamente a Bari – lo scontrino è aumentato del 13,79%. . |
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CONVIVIUM VOLUPTATIS - 15° EDIZIONE FESTA DE LO POPOLO E BANCHETTI RINASCIMENTALI PALAZZO DEI PRINCIPI GONZAGA A VOLTA MANTOVANA
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A Volta Mantovana il 20, 24 e 27 Giugno, avrà luogo il “Convivium Voluptatis”, la rievocazione filologica della festa che ogni anno organizzavano i marchesi di Mantova, Ludovico Ii° Gonzaga e sua moglie Barbara di Brandeburgo, nella loro residenza estiva, per salutare l’inizio dell’estate. Domenica 24 giugno: La Festa De Lo Popolo Domenica 24 Giugno a partire dalle h. 17. 30 fino a notte fonda, giornata di festa in rigoroso stile rinascimentale. Apertura con grande festa popolare nei giardini e per le vie dell’antico borgo. Dalle 19 si potranno degustare risotto con pesto di porco, pesci, carni, formaggi delle Colline e vini locali. Mercoledì 20 e 27 giugno: I Banchetti Rinascimentali Mercoledì 20 e 27 Giugno dalle 20,30 alle 24 sarà la volta dei banchetti dedicati al viaggio. L’ingresso con aperitivo di accoglienza, tra giullari e cantastorie, sarà situato negli splendidi giardini di Palazzo Gonzaga dai quali poi si passerà alle scuderie del palazzo nelle quali i partecipanti verranno riuniti in tavolate posizionate a cerchio, intorno alla scena dello spettacolo con danze, giocolieri, trampolieri figuranti, tutti in costume rinascimentale. Oltre allo spettacolo, i banchetti saranno come sempre allietati da sorprese e scherzi di giullari impertinenti. Sarà inoltre possibile intrattenersi piacevolmente con grafologi, chiromanti e cartomanti che nel corso del banchetto si aggireranno tra le tavolate. Menù come sempre in rigoroso stile d’epoca con abbinamenti e sapori dimenticati nel tempo. Tel. 0376/839431-2 e mail segreteria@comune. Volta. Mn. It, www. Conviviovolta. Net . |
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AI FRANTOI CELLETTI & CULTIVAR MILANO CELEBRAGLI OLI ITALIANI CAMPIONI A PECHINO |
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Frantoi celletti & Cultivar ha ospitato una presentazione e una celebrazione dei Produttori italiani premiati ad Oil China 2007 16. 18 Aprile,che grazie al loro illuminato spirito imprenditoriale, partecipando per primi a questa manifestazione hanno riconfermato al Mondo l´unicità incontrastata del Valore Umano, Professionale e Territoriale dell’Olivicoltura Italiana Così si indica all´Economia Italiana che il Settore Oleicolo Italiano è sicuro investimento nazionale Il Dr Gino Celletti, Capo Panel e Direttore Marketing Oil China ha presentato i Componenti Panel d’Assaggio Oil China 2007, i risultati e metodo d’assaggio “in cieco” (Coi T20 Median analysis) Le aziende Vincitrici e i titolari: Oro Giorgio Franci, Frantoio Franci , Maurizio Nicolai, Consorzio Le Vie dell’Olio, Renato Merzetti, Frantoio San Lorenzo , Maria Caterina Burgarella, Frantoio Fontanasalza, - Alessio Vaccari, Frantoio Casalaccio. Frantoio Franci - Montenero d’Orcia, Toscana; olio: Villa Magra, La Molazza Consorzio Vie dell’Olio-cosenza,calabria; olio:Coriolanum Dop Bruzio. Argento Mer. Cal. Fruit - Montelibretti, Lazio; olio: San Lorenzo Dop Sabina Az. Agr. Fontanasalsa - Fontanasalsa, Sicilia; olio: Nocellara Del Belice. Bronzo Az. Agr. Fontanasalsa - Fontanasalsa, Sicilia olio: Biancolilla, Casalaccio - Canino, Lazio; olio: Dop Canino Gli Assaggiatori del Panel Frantoi Celletti & Cultivar hanno documentato con i grafici dell’elaborazione della Mediana, i pregi di ciascun olio premiato . |
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GIROTONNO 2007 : SORPRENDETE I VOSTRI SENSI CON I SAPORI PERUVIANI |
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La famosa competizione gastronomica sarda avrà tra i suoi protagonisti due dei nomi più affermati della gastronomia peruviana: Hajime Kasuga e Diego Oka Hosaka. I due chef gareggeranno per il Perù insieme ad altri colleghi provenienti dai 5 Continenti. L’edizione 2007 del Girotonno, gara gastronomica internazionale che si tiene a Carloforte dal 17 al 20 maggio, anche quest’anno avrà ai fornelli chef provenienti da tutto il mondo. In rappresentanza della ricca tradizione gastronomica peruviana, per questa kermesse, ci saranno Hajime Kasuga e Diego Oka Hosaka. “Girotonno – Uomini, storie e sapori sulle rotte del tonno”, evento giunto ormai alla sua quinta edizione, prevede quattro giornate di competizione con il tonno quale protagonista indiscusso. Chef stellati, provenienti da Australia, Brasile, Danimarca, Giappone, Italia, Perù, Spagna e Tunisia, si sfideranno, infatti, con piatti a base del pregiato pesce proposto attraverso le loro migliori e più fantasiose ricette. Il Peru’, attende di salire sul gradino più alto del podio grazie alla partecipazione di due dei più importanti rappresentanti della gastronomia del Paese: lo chef Hajime Kasuga e lo chef Diego Oka Hosaka, entrambi peruviano-giapponesi di 3za generazione. Testimoni della ricchezza e della varietà di sapori della cucina peruviana, ritenuta una tra le migliori del mondo, questi due cuochi prepareranno ricche ricette tipiche a base di tonno. Hajime Kasuga è specializzato nella preparazione di piatti peruviano- giapponesi. Ha iniziato la sua carriera con la cucina internazionale, per continuare con quella peruviana e diventare, quindi, un vero esperto della cucina peruviano-giaponese, stimolante perché richiede tecniche e un’arte diversa nella preparazione, oltre ad una particolare attenzione per le materie prime utilizzate. Diego Oka Hosaka,malgrado la giovane età, ha già maturato una forte esperienza nel settore ed è attualmente il primo chef de “Cebicheria La Mar”, in Messico, dove i piatti che propone sono il felice risultato dell’esperienza culinaria maturata in Perù. Entrambi, sotto i colori della bandiera peruviana, prepareranno alcune delle migliori specialità della gastronomia del Paese. Ricette particolari, che vanno a rappresentare degnamente la tradizione e la cultura del Perù nell’ambito di una manifestazione che intende rinnovare e celebrare l’antica cultura della tonnara di Carloforte, nella splendida cornice dell’isola di San Pietro. . |
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“MERENDA IN FESTA” NEI PARCHI MILANESI CON MILANO RISTORAZIONE
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Milano Ristorazione, la società di proprietà del Comune di Milano che gestisce la refezione scolastica delle scuole cittadine, ha ideato 4 eventi dal titolo “Merenda In Festa”, che si svolgeranno, dalle 15 alle 19, per tre domeniche di maggio e giugno nei principali parchi di Milano: · 20 maggio - Parco Sempione · 27 maggio - Giardini Pubblici Indro Montanelli (Via Palestro) · 3 giugno - Parco Trenno. Saranno momenti di incontro con le famiglie: una vera e propria merenda all’aperto, a contatto con la natura e la “naturalità” della merenda offerta da Milano Ristorazione. Lo scopo è duplice. Da un lato, educare i bambini e i genitori ai corretti stili di vita, cioè attività fisica e buone abitudini alimentari, che sono alla base della lotta alle malattie legate alla scorretta alimentazione, tra le quali l’obesità. Dall’altro, avvicinare Milano Ristorazione alla città, raccontando ai genitori la propria filosofia e lo spirito di dedizione e di tutela della salute dei ragazzi e, al tempo stesso, informare, attraverso momenti e attività che uniscano in modo forte la componente educativa al momento ludico, la salute al gioco. “Milano Ristorazione ha imboccato nel 2007 una strada nuova, impegnandosi in una serie di progetti – come le mense self-service che stiamo installando nelle scuole primarie e secondarie di primo grado – che rendano la refezione scolastica più efficiente e gradita ai ragazzi, ma soprattutto che li responsabilizzino nelle scelte e nella gestione del proprio modo di alimentarsi”, spiega il professor Michele Carruba, Presidente di Milano Ristorazione, uno dei massimi esperti italiani di obesità e disturbi dell’alimentazione. “Il nostro progetto è di creare una forte alleanza con i genitori e le famiglie per mettere in atto strategie di educazione alimentare dei più piccoli, in accordo con gli Assessorati alla Salute e alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, gli insegnanti e gli educatori. Vogliamo far fronte al problema sempre più attuale del sovrappeso delle nuove generazioni e dei disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia, che purtroppo sempre più riguardano non solo adolescenti, ma anche ragazzine in fasce d’età precoci”, aggiunge. “Il 45% per cento dei milanesi è sovrappeso od obeso e lo è anche 1 bambino su 3, tra i 6 e gli 11 anni. Tuttavia, preoccupa il fatto che mentre tra gli adulti gli obesi raggiungono il 9% della popolazione, tra bambini e adolescenti la percentuale è già oggi del 13%”, ricorda Carruba. “Gli eventi si svilupperanno attraverso giochi, coinvolgimento e una sana merenda, all’interno di una sorta di “villaggio” allestito al centro di ogni parco, che ospiterà il palco destinato alle performance di compagnie teatrali, sul tema dell’alimentazione, e uno spazio destinato alle attività d’intrattenimento per i bambini: clown, equilibristi, mangiafuoco, che si esibiranno per il piccolo pubblico”, spiega Mauro Bianchi, Direttore . |
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LA NUOVA INSALATA TONNO E LEGUMI INSIEME ALL’INSALATA CAPRESE ARRICCHISCE OFFERTA ESTIVA DELLA LINEA SALADS PLUS DI MCDONALD’S
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Fino al 30 settembre, con la nuova Insalata Tonno e Legumi si arricchisce l’offerta della linea Salads Plus di Mcdonald’s: 7 tipi di insalata, pomodorini cherry, tonno e fagioli sono gli ingredienti di questa nuova Insalata che è l’ideale per chi, d’estate, non vuole rinunciare alla forma e al gusto. Ritorna, inoltre, un grande classico dell’estate: l’Insalata Caprese, caratterizzata da pomodorini ciliegia e gustosi spicchi di mozzarella fresca di latte vaccino. Oltre all’Insalata Tonno e Legumi e all’Insalata Caprese, la linea di prodotti Salads Plus propone altre due gustose insalate, anch’esse preparate rigorosamente al momento: la Caesar Salad, con petto di pollo caldo alla piastra o croccante. Per completare tutti i menu oltre alla bibita, si possono scegliere il Fruit & Yogurt, fresco dessert con fragole a pezzettini, mirtilli e yogurt alla vaniglia, la Fruit Bag con mele a spicchi e acini d’uva o l’Ananas Fruit Bag, un succoso spicchio di ananas sbucciato e pronto da mangiare. Grazie alla linea Salads Plus, Mcdonald’s può offrire una più ampia varietà di prodotti freschi, bilanciati e gustosi dedicati a tutte le persone che vogliono un pasto leggero, senza rinunciare al gusto Mcdonald’s. Le Salads Plus, infatti, riflettono le nuove esigenze alimentari dei clienti e si rivolgono ad un target di Giovani Adulti (25-44 anni), che non vivono di diete ma che vogliono mangiare in maniera sana ed equilibrata. Da sempre Mcdonald’s presta molta attenzione alle richieste dei suoi clienti, che sono sempre più alla ricerca di prodotti coerenti con uno stile di vita sano e bilanciato. In questi ultimi anni, inoltre, Mcdonald’s ha via via ampliato la propria offerta alimentare introducendo nei propri menu i succhi di frutta, un’ampia gamma di ricche insalate e la possibilità di gustare i mitici panini Mcdonald’s non solo con le patatine, ma anche con una fresca Mix Salad, per soddisfare la domanda di maggiore varietà e di corretto equilibrio nutrizionale, principi cardine di una buona alimentazione. . . |
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DREHER: LA BIRRA CHE DA OLTRE 200 ANNI DISSETA GLI ITALIANI IN MANIERA “ALLEGRA E FRIZZANTE” SI PRESENTA CON UN PACKAGING MODERNO E INNOVATIVO.
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Un’immagine fresca e dissetante rievoca la storia della prima birra lager attraverso colori intensi, forme moderne e simbolismi legati ad una tradizione consolidata. Dreher - la birra lager che da oltre 200 anni è sinonimo di un’allegria, freschezza e dissetanza - cambia immagine e si presenta con un packaging interamente rinnovato, a cominciare dall’etichetta che racchiude l’essenza del marchio. Sulle bottiglie di Dreher da oggi in distribuzione campeggia un logo nuovo che enfatizza gli elementi caratterizzanti di questo storico brand: freschezza, genuinità, qualità e potere dissetante. La ricerca di un equilibrio tra tradizione e modernità è stato l’impegno di Artefice - il laboratorio creativo milanese che ha curato la nuova identità visiva di Dreher - volto a definire un sistema di comunicazione in grado di trasmettere un naturale cambiamento e, nello stesso tempo, di conservare intatto il cuore dei valori storici di birra Dreher. Il logo dalle linee morbide e sinuose esprime dinamismo e modernità. Il brand name è informale e famigliare per mantenere il carattere accessibile della marca. Il fondo bianco e argentato che richiama il potere dissetante di Dreher e la sensazione di leggerezza - intesa come bevibilità e capacità rinfrescante - circonda il “cuore” dell’etichetta che mantiene i colori caldi, il giallo e il rosso, da sempre legati a Dreher, che esprimono solarità e vitalità. Su questi si inseriscono due nuovi motivi: le spighe di malto e la firma di Anton Dreher. Simbolo di una tradizione forte e radicata, le spighe di malto sottolineano la naturalità e la genuinità del prodotto, mentre la firma del fondatore è il segno qualificante delle origini e della storia di uno dei più prestigiosi marchi italiani di birra. Il nuovo packaging di Dreher è reso particolarmente distintivo dalla sua impronta moderna, giovane e impattante che rievoca tutte le sensazioni piacevoli che accompagnano il consumo di una buona birra fresca, conciliando l’efficacia di un’immagine completamente rinnovata con il gusto di sempre. Oggi Dreher non è solo un’ottima birra lager, realizzata secondo la ricetta tradizionale creata nel 1773, ma è anche sinonimo di una tendenza all’innovazione che continua sin dalla sua creazione. La birra Dreher con il nuovo packaging è disponibile nella Gdo e nel canale Ho. Re. Ca nei formati bottiglie in vetro da 20, 33 e 66 cl. , lattina da 33 cl. . |
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BIALETTI: UN FIORE IN CUCINA
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L’omino con i baffi Bialetti ne ha inventata un’altra delle sue: con la nuova linea Flowers spezza la monotonia di tutti i giorni portando un tocco di glamour in cucina. Strisce multicolor e fresche fantasie floreali rivestono di una luce completamente nuova e ricca di colore tutti i complementi della linea Flowers. Un fiore in cucina Flower si caratterizza per un allegro decoro a 5 colori, a tema floreale realizzato in vernice siliconica e applicato sul rivestimento esterno grazie a un innovativo processo di applicazione del colore in policromia. Internamente, gli articoli presentano il rivestimento antiaderente in Teflon Classic Tm applicato con tecnologia Act. Il manigliame in bakelite color panna come il corpo di casseruole, tegami e pentole. . |
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NUOVA BATTERIA DI PENTOLE K2 TESCOMA ALL’ALTEZZA DI OGNI ASPETTATIVA
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La nuova linea di strumenti di cottura si presenta con un’impronta avveniristica, per atmosfere decisamente hi-tech. K2 nasce con un carattere deciso, dove alla severità delle geometrie si coniuga un contenuto tecnico di tutto rilievo. I corpi hanno la caratteristica forma conica, leggermente svasata, ed eleganti superfici esterne in finitura satinata. I manici, le maniglie e i pomoli contribuiscono a dettare uno stile superbo, vigoroso. Le forme triangolari e le superfici sagomate dalle proprietà anti-scivolo sono le peculiarità che li rendono inimitabili. Sono realizzati in bakelite, nelle versioni nero e blu. Prodotta in acciaio inox 18/10, K2 esibisce una solida e perfetta rifinitura conforme ai più alti requisiti della cucina moderna. Tutti gli articoli sono provvisti di fondo sandwich a tre strati extra spesso, acciaio-alluminio-acciaio, con rivoluzionario sistema di distribuzione del calore. Grazie a questa tecnologia, il calore è trasmesso dalla fonte al recipiente in modo continuo ed uniforme senza alcuna dispersione. Una nota di merito spetta alla padella, dotata del rivestimento anti-aderente Excalibur che permette anche l’utilizzo di utensili in metallo. . |
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DUE STILI PER UN VINO DALL´ANIMA ANTICA LE DUE DECLINAZIONI DI RABOSO PIAVE DOC A VINO IN VILLA |
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Un vino dall’anima antica, dal timbro inconfondibile. Ed oggi, anche, un vino con due diversi stili, per esaltarne il suo gusto unico. E’ questo il Raboso Piave Doc, ospite d’onore a Vino in Villa, il festival internazionale del Prosecco Doc di Conegliano e Valdobbiadene, in programma il 19 e 20 maggio al Castello di San Salvatore di Susegana (Tv). Autoctono d’eccellenza (l’unico a bacca rossa della Marca trevigiana). Il Raboso Piave Doc non poteva mancare alla celebre manifestazione promossa dal Consorzio Tutela Prosecco Doc di Conegliano e Valdobbiadene che quest’anno si concentra sul tema degli autoctoni e della tipicità. E saranno dieci i produttori aderenti al Consorzio Tutela Vini del Piave Doc che presenteranno in degustazione a Vino in Villa il loro Raboso Piave Doc, raccontando al pubblico la storia di un vino che ha rischiato di essere “dimenticato” a causa delle sue spiccate caratteristiche, e che proprio grazie a queste, oggi, gode di un grande prestigio. La presenza contestuale di dieci produttori che hanno saputo vincere la scommessa di “recuperare” e rilanciare il Raboso Piave Doc, offrirà al pubblico di Vino in Villa anche la possibilità di degustare i due diversi “stili” con cui oggi questo vino è prodotto, utilizzando vinificazioni tradizionali oppure attraverso l’appassimento di una parte delle uve, tecnica che rende più rotondo e rispondente al gusto contemporaneo questo vino dall’anima antica. “Si tratta di una tecnica che ha consegnato al Raboso Piave Doc grandi successi - spiega Pierclaudio De Martin, presidente del Consorzio Tutela Vini del Piave - e che il Consorzio ha anche posto al centro del nuovo Disciplinare che definirà, dalla vendemmia 2006, il Raboso Piave Doc “Superiore”, nuova denominazione nata dalla volontà di conferire al Raboso Piave una sorta di titolo di merito che, ci auguriamo, potrà poi portare al titolo di Docg per questo che è divenuto una sorta di vino-simbolo dell’enologia del Piave”. Come prescrive il Disciplinare di produzione, che dispone che il Raboso Piave Doc sia immesso nel mercato solo dopo tre anni di invecchiamento, ci vorrà ancora un po’ di tempo prima di poter degustare il “Raboso Superiore”. Ma, intanto, la sua cifra stilistica è già in molte produzioni dei “rabosisti” del Piave, che lo proporranno in degustazione al pubblico di Vino in Villa, accanto al Raboso Piave Doc tradizionale. Per offrire così le due diverse declinazioni di un vino dalle caratteristiche uniche. I produttori di Raboso Piave Doc presenti a Vino in Villa saranno: Bonotto delle Tezze di Tezze di Vazzola; Tessere di Noventa di Piave; Casa Roma di San Polo di Piave, Az. Agr. Nardin Walter di Roncadelle; Az. Agr. Cecchetto Giorgio di Tezze di Vazzola; Az. Agr. Lucchese Paolo & Figli di San Polo di Piave; Az. Agr. Bellussi Agostino & Lamberto di Tezze di Vazzola; Sutto Vignaioli di Campodipietra; Viticoltori Ponte di Ponte di Piave; Az. Agricola Moletto di Motta di Livenza . |
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DAL CILE ARRIVA CAVAS SUBMARINAS, UN VINO UNICO E UNO DEI BRAND PIÙ APPREZZATI NEL MONDO |
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Global Link Point, un’azienda giovane e intraprendete guidata da Camilo Federico Becerra, rappresenta il marchio Cavas Submarinas in esclusiva. Dopo l’ottimo risultato d’immagine e di vendita ottenuto a Montecarlo, presenta al mercato italiano, una selezione di vini prestigiosi e assolutamente unici. La filosofia che alimenta la “Release” di Cavas Submarinas è semplice ed essenziale: realizzare il picco della produzione vinicola, usando le migliori uve e le migliori tecniche di vinificazione per il conseguimento dell’eccellenza. Cavas Submarinas offre un range di vini di qualità che dalle vigne della Valle del Itata arriva in America del Nord, America del Sud, Spagna, Belgio, Uk e adesso anche in Italia. Storia Il Nome Cavas Submarinas, evoca, l’oceano Pacifico e i suoi segreti e rappresenta un vero gioiello nel panorama enologico. Il fondatore della casa vinicola Don Hugo Casanueva, un artista e suo figlio Patricio Casanueva, un giovane viticultore all´avanguardia, hanno realizzato insieme un concetto evoluto di vinificazione. Grazie ai vitigni forniti dai più importanti produttori cileni, i cui antenati, più di 100 anni fa, avevano importato le viti dall’Europa, Cavas Submarinas ha ottenuto un risultato ottimale attraverso un processo di vinificazione “originario” con uve di vitigni incontaminati. Cavas Submarinas utilizza un terroir con caratteristiche uniche e differenti grazie alle diverse condizioni climatiche, edafiche e topografiche. Il Terroir è un risultato composito di terreno, clima e cultura in senso lato, che crea l’unicità di certi vini, attraverso i decenni e i secoli, fuori dalle mode di un momento, dove il lavoro del viticultore rappresenta la variabile che crea l´equilibrio necessario per ottenere uve di grande qualità. Per queste ragioni, un grande vino si differenzia anche da ogni suo vicino, nella capacità di esprimere sensazioni uniche ed evocare ricordi, sapori, immagini e situazioni che sono proprie. Un modello della gestione di queste variabili sono i 125 ettari delle Casa Vinicola Vina Casanueva, produttrice del vino Cavas Submarinas, con sede a Bulnes, Valle del Itata, 447 km a sud di Santiago, dove il terroir è determinato da specifiche condizioni. La valle del Itata è una delle aree del Cile più soleggiate, delle regioni più estreme, dove la frutta giunge a maturazione completa con un’eccellente concentrazione di sapore. Un ambiente ideale per le varietà che maturano in ritardo, come il Cabernet-sauvignon ed il Merlot. Know how Il vino Cavai Submarimas viene conservato in barrique francesi per sei mesi e successivamente imbottigliato. Le bottiglie, sigillate ermeticamente, trascorrono tra i due e i sei mesi immerse ad una profondità di 14 metri nell’oceano Pacifico. Il processo di “invecchiamento” sul fondo marino produce un curioso effetto “salty” alla degustazione sebbene la chiusura ermetica impedisca ogni tipo d’infiltrazione, e ogni contatto con ossigeno libero. Un concetto assolutamente nuovo e unico nel mondo. L´aroma minerale del vino è frutto dell’energia del luogo e delle variabili generate da: Movimento delle acque assolutamente naturale e non meccanico. Temperatura costante (8-9 gradi, la temperatura dell’oceano Pacifico) che preserva da escursioni termiche improvvise. Pressione (1,5 atmosfere) maggiore della pressione terrestre. Illuminazione filtrata (rifrazione luce solare) diversa da ogni cantina terrestre. Queste quattro condizioni producono un invecchiamento che non ha eguali. Cosi vengono preservati l’aroma, il gusto e il colore. E’ un vino che racchiude in se la forza della terra e l’energia del mare. Un vino giovane ma antico, classico ma assolutamente originale. I fondali marini sono sempre stati avvolti dal fascino del mistero, da esseri mitologici e creature leggendarie. Particolarmente in questa frangia dell’Oceano Pacifico dove si narra che giovani e bellissime sirene si prendano cura delle preziose bottiglie di Cavas Submarinas. E´ interessante notare le proporzioni di Pinot e la presenza del Carmenèré uno dei vitigni europei più antichi e ormai introvabile nel vecchio continente a causa dell´epidemia di Filossera del 1867 che distrusse i vigneti. Si racconta che fosse il vitigno utilizzato dagli antichi romani per il loro vino preferito e si presumeva addirittura estinto. In realtà alcuni viticultori cileni, tra cui il bisnonno di Camilo Federico Becerra, che nell´800 avevano importato vitigni di Cabernet e Merlot dalla Francia, riconobbero tra questi il Carmenèré che isolato venne reimpiantato e prodotto. Www. Globallinkpoint. Com . |
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ALTRE NOVE DOMANDE APPROVATE DA PROVINEA INTERVENTI IN TUTTA LA PROVINCIA PER LA TUTELA DEL TERRITORIO |
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Sondrio - C’è ancora voglia, e fortunatamente tanta, di lavorare e salvaguardare il territorio vitato terrazzato della provincia di Sondrio: lo sa bene la Fondazione Provinea “Vita alla Vite di Valtellina” Onlus che ogni giorno tocca con mano le esigenze dei viticoltori valtellinesi. La conferma arriva dall’ennesima riunione del Comitato tecnico del fondo di rotazione per i terrazzamenti provinciali istituito dall’Amministrazione Provinciale di Sondrio e gestito da Provinea che, riunitosi il 15 maggio per la seconda volta nel corso del 2007, ha approvato domande di finanziamento per un totale di 340. 000 euro: uniti ai 250. 000 euro stanziati nella riunione precedente, fanno un totale di 590. 000 euro quando ancora il mese di maggio non è finito. Per chi tutti i giorni lavora al grande progetto che si chiama candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Unesco (Provinea, Provincia di Sondrio e Banca Popolare di Sondrio) questi dati rappresentano molto di più di uno stimolo per continuare di questo passo: non c’è infatti zona che sia risparmiata dalle domande e dagli interventi. Questa volta, infatti, si lavorerà a Tresivio, Teglio, Morbegno, Castione, Villa di Tirano e Bianzone, tanto per fare qualche esempio delle domande approvate dopo i sopralluoghi effettuati. Gli interventi già effettuati sono ben visibili anche sul sito di Provinea (www. Provinea. It - sezione attività – azioni di salvaguardia del ) con immagini del prima e del dopo l’intervento a conferma di quanto l’opera sia inesauribile e importante. A conferma dell’efficacia dell’opera di Provinea sono le parole del Vicepresidente della Fondazione, Severino De Stefani, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Sondrio: “cosa significano questi dati? Che si sta lavorando bene e che c’è una grande voglia di salvaguardare il nostro territorio. Tutto ciò è molto importante per una provincia come la nostra. Direi che l’annualità è partita molto bene e che la gente sta prendendo coscienza di quanto sia importante tornare a coltivare la vite. L’iniziativa è validissima, lo notiamo anche dalla distribuzione di domande sul territorio, quindi la speranza è che si possa continuare su questa linea”. . |
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CENA COL VIGNAIOLO, DEGUSTAZIONI GUIDATE, UNA MOSTRA DEDICATA ALLE CARTE GEOGRAFICHE: COSÌ CANTINE APERTE ALLA LIVIO FELLUGA E A TERRA & VINI
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Cena col vignaiolo, degustazioni guidate, una mostra dedicata alle carte geografiche: così la Livio Felluga di Brazzano di Cormòns articola quest’anno l’atteso appuntamento con Cantine Aperte. Nella famosa maison del Collio goriziano è in programma un preludio alla grande kermesse dell’enoturismo (che si svolge ormai tradizionalmente l’ultima domenica di maggio): già da sabato 26 maggio, infatti, saranno organizzate visite guidate in cantina (orari: 10. 30 e 15. 30). La precedenza nelle visite sarà data agli ospiti che soggiorneranno a Terra & Vini, la caratteristica osteria con alloggio di fronte all’azienda. E sarà proprio Terra & Vini a fare da cornice, la sera di sabato, alla “Cena con il Vignaiolo”, un evento atteso da gourmet e appassionati di vino, che avranno modo di essere guidati nella degustazione di cibi e vini direttamente da Elda Felluga, presidente della Delegazione del Friuli Venezia Giulia del Movimento Turismo Vino. Il menu, curato dallo chef Marco Boccotti, è un omaggio ai prodotti e alla tradizione gastronomica friulana: sformatino di asparagi verdi e crema al Montasio, gnocchi di ricotta con verdurine di stagione, stinco di maialino da latte con patate novelle, crostata di fragole, abbinati ad una selezione di vini dell’azienda (su prenotazione). Nel corso della serata sarà presentato il libro “50 anni di carta geografica. Storia di un viaggio intorno”, omaggio alla carta geografica, motivo che da ormai 50 anni caratterizza le etichette della Livio Felluga. Un volume curioso e piacevole, che alterna la storia di Livio Felluga e della sua azienda a digressioni, approfondimenti, narrazioni attorno all’affascinante tema delle mappe e dell’arte della cartografia. A fare da ideale trait d’union fra libro e vini, saranno antiche e pregevoli mappe, esposte nella sala degustazione dell’azienda nella raffinata mostra “Viaggio intorno alle carte geografiche”, appuntamento con la storia, la cultura, il passato che la Livio Felluga ha voluto organizzare in occasione di Cantine Aperte 2007. Domenica 27 maggio la Livio Felluga accoglierà gli enoturisti dalle 10. 00 alle 18. 00 su prenotazione: oltre alla visita guidata in cantina con degustazione, sarà possibile visitare anche la mostra. Per informazioni e prenotazioni: Terra & Vini, Tel. 0481 60028, www. Terraevini. It, e-mail: info@terraevini. It. Per informazioni e prenotazioni Cantine Aperte: Tel. 0481 60203, www. Liviofelluga. It, e-mail: info@liviofelluga. It . |
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I COLLI EUGANEI SI RIFLETTONO SUL TEVERE LA CANTINA VIGNALTA PRESENTA UNA SELEZIONE DI ETICHETTE RAPPRESENTATIVE DI UNO DEI PIU’ AFFASCINANTI TERRITORI DEL NOSTRO PAESE |
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Dopo il grande successo dei mesi scorsi, riprendono le degustazioni organizzate a bordo delle imbarcazioni dei Battelli di Roma, la Compagnia che ormai da anni offre ai propri passeggeri un servizio impeccabile e, soprattutto, la possibilità di godere le bellezze della Capitale da una prospettiva decisamente insolita. Naso all’insù, quindi, a bearsi del maestoso profilo di Castel Sant’angelo e dei palazzi del Lungotevere. Ma naso anche ben dentro il calice, a captare i mille sentori delle straordinarie etichette presentate in degustazione dalla Cantina Vignalta. Nel ciclo di incontri, tutti assolutamente gratuiti e con lo scopo principale di promuovere le bellezze dei territori italiani attraverso i vini che li rappresentano, è infatti la volta dei Colli Euganei. 20. 000 ettari di bellezze naturali, tutelati dal Parco Regionale e costellati da numerosi gioielli artistici. Basti pensare a Padova, con i suoi 3000 anni di storia. Un vero e proprio scrigno ricco di preziosi tesori, come la Cappella degli Scrovegni con il suo ciclo di opere di Giotto; o l’ardita architettura del Palazzo della Regione che domina le piazze delle Erbe e dei Frutti. E poi gli antichi borghi, tutti da scoprire: da Arquà Petrarca a Monselice, da Teolo a Torreglia, passando per Este e Baone. Ma non si può parlare di questa bellissima zona senza accennare alle Terme Euganee. 240 piscine termali, assoluta professionalità e comfort totale per quella che è la più grande stazione termale d’Europa. “Ovviamente non possiamo trasportare tutto questo a Roma - racconta con un sorriso Lucio Gomiero, fondatore e co-titolare della Cantina Vignalta - Anzi, il nostro principale desiderio é portare gli abitanti della Capitale a conoscere le bellezze del nostro territorio, del quale offriamo un assaggio con i nostri vini, tra i quali abbiamo ritenuto per quest´appuntamento romano di inserire il Gemola Doc, premiato per ben sei volte con i Tre Bicchieri”. E si tratterà certamente di un assaggio assai gradito ai 40 fortunati che, attraverso prenotazione (Mg Logos tel 06 99705682 ) potranno prendere posto sul battello Rea Silvia e, con partenza dal molo di Ponte Sant’angelo (giovedì 24 maggio, ore 18. 30) salpare per una navigazione di due ore nel corso delle quali Antonio Paolini, una delle firme più note del giornalismo enogastronomico e non solo in Italia, racconterà ai presenti i segreti di un territorio attraverso la degustazione di 5 etichette di grande fascino. “Abbiamo voluto scegliere 5 vini diversi tra di loro - spiega Graziano Cardin, altro proprietario della Cantina Vignalta - proprio per dare al pubblico romano la possibilità di apprezzare la nostra produzione nel suo complesso. Con la speranza di destare la curiosità di qualcuno di loro e spingerlo a venirci a trovare nella nostra cantina di Arquà Petrarca, completamente scavata nella roccia e visitare i nostri 55 ettari di vigneti che si estendono su un territorio collinare di origine vulcanica”. Un viaggio che vale sicuramente la pena di fare. Intanto sarà bello accontentarsi di questo assaggio di Colli Euganei sul Tevere. Info e prenotazioni tel: 06. 99705682 - 06. 99705685 www. Mglogos. It . |
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8-9 GIUGNO 2007 LA QUINTA EDIZIONE IRPINIAWINE BANCO D’ASSAGGIO DEI VINI D’IRPINIA AD AVELLINO
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L’associazione Go Wine, d’intesa con il locale Club Go Wine di Avellino, promuove la quinta edizione di “Irpiniawine”, banco d’assaggio per promuovere un territorio ricco di tradizione e cultura enogastronomica e stabilire un momento promozionale d’incontro fra consumatori e uomini del vino di questa terra. L’appuntamento è fissato per venerdì 8 e sabato 9 giugno 2007, dalle ore 18 alle 23; il percorso degustativo si snoderà nelle sale e nei locali dell’ex-carcere borbonico di Avellino, nel cuore della città, in uno splendido scenario e nell’atmosfera di serate che aprono all’estate. Nelle due giornate saranno gli stessi produttori a presentare e offrire i propri vini nella degustazione aperta al pubblico dei consumatori e degli appassionati. Sono previste, in abbinamento ai vini, anche degustazioni di salumi, formaggi e dolci della tradizione locale. La manifestazione è ideata e promossa da Go Wine, associazione nazionale di enoturisti, in collaborazione con i soci del locale Club Go Wine di Avellino e con il sostegno della Provincia di Avellino, con il supporto della Camera di Commercio, della Comunità Montana del Partenio e della Comunità Montana Terminio Cervialto Montella. Go Wine guarda in particolare al consumatore che ama viaggiare alla scoperta dei territori del vino di qualità e si propone di costruire un progetto che possa dare voce a questa figura qualificata di consumatore. “Le precedenti edizioni di Irpiniawine hanno riscosso un notevole successo – commenta Teobaldo Acone, socio promotore e delegato del Club Go Wine di Avellino – e siamo convinti di quanto sia importante realizzare un evento promozionale dei vini delle aziende irpine all’interno del territorio e comunicare la crescita e la qualità della viticoltura irpina”. “Questo tipo di manifestazioni – aggiunge Massimo Corrado, presidente di Go Wine – vengono promosse dalla nostra Associazione proprio al fine di far incontrare gli uomini del vino con il pubblico dei consumatori e degli appassionati e creare un clima che è al contempo di festa e di cultura”. Il programma di questa edizione conferma due importanti iniziative collaterali: un wine-tasting riservato ad alcuni importanti giornalisti italiani che degusteranno in anteprima i vini presenti in rassegna ed una serie di mini corsi per valorizzare i vitigni autoctoni del territorio. Per informazioni: Associazione Go Wine tel. 0173364631 – fax 0173 361147 – mail: info@gowinet. It ; sito web www. Gowinet. It ; Teobaldo Acone 348 7466963 . |
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OGGI FORUM SU VITICOLTURA A GENOVA |
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Forum sulla viticoltura ligure, domani, mercoledì 16 maggio, a Genova. L´iniziativa, promossa dalla Regione Liguria-dipartimento Agricoltura, avrà luogo, il 16 maggio con inizio alle ore 9,30, nella sala convegni della Fondazione Carige, in via D´annunzio e proseguirà fino alle ore 17. Sviluppo e qualità della viticoltura ligure, sostegni alle imprese, ricerca, promozione, attività e risultati saranno alcuni dei temi sui quali interverranno docenti universitari di vari atenei italiani, esperti, dirigenti regionali e di Unioncamere Liguri. I lavori del forum saranno conclusi, alle 16,15, dall´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria Giancarlo Cassini, al termine in programma la presentazione di alcuni vini microvinificati da uve autoctone, con degustazione. . |
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