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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Maggio 2007
CELLULE STAMINALI: NUOVA ORDINANZA SU DONAZIONE E CONSERVAZIONE CORDONE OMBELICALE  
 
 Roma, 22 maggio 2007 - E´ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 110 del 14 maggio scorso l´ordinanza del Ministro della Salute del 4 maggio 2007 concernente ´´Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale´´. Con questa ordinanza, che sostituisce la precedente scaduta il 9 maggio scorso, si conferma che l´attività di conservazione del cordone ombelicale è effettuata esclusivamente dalle banche di strutture pubbliche e assimilate. La conservazione del cordone a seguito di donazioni, senza oneri a carico delle donatrici, è prevista nei seguenti casi: per uso allogenico, a scopo solidaristico; per uso dedicato, al proprio neonato o a consanguineo affetto da patologia in atto al momento della raccolta del cordone, per la quale può essere utile un eventuale trapianto di cellule cordonali; per uso dedicato, nel caso di famiglie ad alto rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate per le quali risulti appropriato il trapianto. L´ordinanza affronta inoltre per la prima volta la possibilità per le donne di conservare il proprio cordone per uso autologo, anche in quei casi in cui il neonato non sia affetto o sia a rischio di contrarre patologie per le quali è già oggi provata l´utilità del trapianto. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/cordone_ombelicale/index. Html .  
   
   
SIEMENS IT SOLUTIONS AND SERVICES ITALIA PRESENTA AL FORUM PA DUE NUOVE SOLUZIONI RFID PER GLI OSPEDALI. NUMEROSI I CAMPI APPLICATIVI, DALLA SOMMINISTRAZIONE DELLE CURE, ALLA PROTEZIONE DELLO STAFF MEDICO FINO AI REPARTI MATERNITÀ  
 
Milano, Roma 23 maggio 2007 – Siemens It Solutions and Services Italia partecipa all’edizione 2007 di Forum Pa insieme alla divisione medicale di Siemens Italia. In questa occasione presenterà due nuove soluzioni Rfid per l’identificazione e la localizzazione del paziente. La prima soluzione consente di identificare in modo sicuro il paziente, la cura e infine l’operatore responsabile della somministrazione. Il matching di questi tre elementi garantisce la correttezza del processo di somministrazione, riducendo il rischio clinico. L’identificazione avviene, in tutti e tre i casi, tramite la lettura di un tag Rfid passivo, inizializzato con un codice in corrispondenza con i dati del paziente, del medicamento o dell’operatore sanitario. Il tag potrà assumere la forma di un braccialetto da far indossare al paziente, di un badge o di un’etichetta da apporre a medicinali, sacche di sangue, etc. Questa soluzione ha varie possibilità applicative. Può essere integrata nella cartella clinica Soarian di Siemens Medical per il rilevamento automatico dei dati identificativi del paziente; gestire il processo trasfusionale, tramite il matching tra la sacca ematica e il paziente; somministrare sacche chemioterapich con l’identificazione automatica del paziente, della sacca e dell’operatore sanitario responsabile. La seconda soluzione è stata studiata sulla base delle esigenze dei moderni ospedali in cui gli amministratori devono gestire un alto numero di pazienti, gestire uno staff e tenere sotto controllo apparecchiature costose e delicate. Anche in questo le applicazioni sono molteplici. Nei reparti di maternità viene dato un bracciale Rfid sia alla madre che al bambino in modo da poter monitorare in modo continuo l’esatta localizzazione del neonato e poter effettuare il controllo della corrispondenza tra madre e neonato. Per la sicurezza degli infermieri, è previsto un tag personale che può funzionare anche come badge. Per richiedere aiuto, il personale preme un bottone apposto sul proprio tag, ed è così facilmente identificato e localizzato. La stessa soluzione può essere prevista per i pazienti che muniti di un dispositivo a chiamata possono richiedere un intervento da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Il sistema ha la possibilità di pilotare sistemi di allarme e di chiusura automatica di accessi e consente in questo modo di sventare rapimenti di neonati, furti di materiale di valore e fughe di pazienti con deficit di orientamento. La tecnologia utilizzata si basa in questo caso su tag Rfid semiattivi e su un sistema di rilevazione a infrarossi e radiofrequenza. Dalla tecnologia Rfid la struttura sanitaria trae numerosi vantaggi. Può ridurre il rischio clinico e quello dei furti o smarrimenti degli asset ospedalieri, fornire ai pazienti maggior comfort e sicurezza, diminuire i premi assicurativi e di conseguenza migliorare la propria immagine complessiva. .  
   
   
MEDICI DI BASE E PEDIATRI AL LAVORO ANCHE IL SABATO MATTINA IL NUOVO SERVIZIO A PARTIRE DA SABATO 9 GIUGNO SARANNO ASSICURATE LA REPERIBILITÀ TELEFONICA FINO ALLE 10 E LE VISITE DOMICILIARI  
 
Firenze, 22 maggio 2007 - Medici e pediatri di base al lavoro anche di sabato. Lo ha deciso con delibera approvata ieri la giunta regionale, su proposta dell´assessore regionale per il diritto alla salute. La nuova organizzazione partirà da sabato 9 giugno e rappresenta una vera e propria novità nel panorama assistenziale toscano. L´intento dell´assessore è quello di migliorare la qualità dell´assistenza territoriale, rafforzando la sua continuità e quel rapporto di fiducia tra medico e assistito che costituisce la peculiarità dell´assistenza primaria. La decisione è motivata inoltre dalle necessità di venire incontro alle numerose segnalazioni dei cittadini, che lamentano l´impossibilità di contattare il medico di fiducia in un arco di tempo molto ampio, dal venerdì al lunedì. La copertura del servizio è stata comunque garantita fino ad ora dai medici di continuità assistenziale (guadia medica) che operano dalle 20 del venerdì alle 8 del lunedì, ma è comprensibile che i cittadini si rivolgano preferibilmente, per se stessi e per i propri bambini, al proprio medico e al pediatra che ne conosce a fondo situazione ed esigenze. Dal 9 giugno quindi, così come del resto previsto dall´accordo nazionale, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta saranno di servizio anche il sabato mattina e nei prefestivi, e garantiranno la reperibilità telefonica fino alle 10 e le visite domiciliari richieste entro questo orario, più quelle che non hanno potuto effettuare nel corso del giorno precedente. Di sabato il medico e il pediatra non effettueranno attività ambulatoriale, mentre nei prefestivi la garantiranno quando sia normalmente prevista in quel giorno della settimana nell´orario del mattino. A sua volta il servizio di continuità assistenziale verrà attivato dalle Asl il sabato mattina e nei prefestivi a partire dalle ore 10 (e non dalle ore 8). Un´ultima decisione contenuta in delibera riguarda l´attività di formazione obbligatoria dei medici, che fino ad ora, secondo l´accordo regionale, doveva essere svolta di sabato. Le Asl vengono oggi invitate a programmare, attraverso accordi aziendali, l´attività di formazione in 10 sessioni per 40 ore complessive nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì. Questa riorganizzazione è coerente con la strategia impostata dall´assessore per il diritto alla salute per garantire servizi migliori al cittadino senza per questo incidere sulle limitate risorse a cui puo´ attingere il servizio sanitario. Infatti si sottolinea nella delibera che l´applicazione della nuova organizzazione non comporta alcun onere aggiuntivo, in quanto il risparmio derivato dalla disattivazione del servizio di continuità assistenziale coprirà i compensi dovuti ai sostituti che permetteranno a medici e pediatri convenzionati di partecipare alla formazione obbligatoria. .  
   
   
TAR RIGETTA RICORSO ASSOCIAZIONE MEDICI DIRIGENTI  
 
Trieste, 22 maggio 2007 - Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha rigettato il ricorso dell´Anaao Assomed (Associazione sindacale dei medici dirigenti del sevizio sanitario nazionale) contro la Regione e l´Università di Trieste, per l´annullamento della delibera con cui la Giunta regionale aveva approvato il protocollo di intesa tra la Regione e l´ateneo giuliano sull´organizzazione ed il funzionamento dell´Azienda Ospedaliero-universitaria degli Ospedali Riuniti di Trieste. Lo conferma l´assessore regionale alla Salute e Protezione Sociale, che esprime la soddisfazione del Governo regionale per la sentenza del Tar, la quale conferma la piena validità del protocollo ed imprime nuovo vigore agli accordi a suo tempo stipulati dalla Regione sia con l´Università di Trieste che con quella di Udine. La vicenda è stata risolta rapidamente (per la Regione sono intervenuti gli avvocati Enzo Bevilacqua e Gianna Di Danieli, l´Anaao era rappresentata dagli avvocati Valentina Montecchia e Patrizia Fontanesi), dal momento che il ricorso era stato inoltrato nei primi mesi di quest´anno. L´anaao, che lamentava la scarsa considerazione nei confronti dei medici ospedalieri rispetto alla componente universitaria, aveva anche richiesto che venisse sospesa l´efficacia dei provvedimenti impugnati, rinunciando in seguito alla relativa istanza in funzione di una decisione urgente sul merito. Ora, dopo la decisione del Tar, la piena validità di questo documento e dell´atto di indirizzo dell´Azienda Ospedaliero-universitaria con cui esso era stato applicato hanno trovato conferma. .  
   
   
ALTO ADIGE PRESENTE AD UN CONVEGNO DELL’ARGE ALP SUL TRATTAMENTO DELL’INFARTO DEL MIOCARDIO  
 
 Bolzano, 22 maggio 2007 - Nei giorni scorsi il Dr. Karl Kob , consulente scientifico dell’Assessorato provinciale alla sanità, ed il Prof. Dr. Christian Widermann, primario del Reparto di Medicina 2 dell’Ospedale di Bolzano, hanno preso parte a Seeon in Baviera ad un convegno dell’Arge Alp incentrato sul trattamento dell’ictus e dell’infarto del miocardio. Il convegno organizzato dall’Arge Alp, tenutosi nei giorni scorsi presso il Convento di Seeon in Bavier,a sul tema del trattamento dell’ictus e dell’infarto del miocardio ha rappresentato, indubbiamente, un importante momento di informazione e di confronto sullo “stato dell’arte” nelle varie regioni che fanno parte dell’Arge Alp. Il trattamento rapido e competente dei casi di ictus e dell’infarto del miocardio è uno dei punti chiave nell’affrontare questi casi difficili e ad alto rischio che richiedono interventi diagnostici e terapeutici particolarmente veloci ed altamente specializzati. Le esperienze altoatesine in questo ambito sono state presentate nel corso dei lavori del congresso in rappresentanza dell’assessore provinciale, Richard Theiner, dal Dr. Karl Kob , consulente scientifico dell’Assessorato provinciale alla sanità e dal Prof. Dr. Christian Widermann, primario del Reparto di Medicina 2 dell’Ospedale di Bolzano. Attualmente solo l’ospedale di Bolzano dispone delle strutture per un trattamento tempestivo dei casi di ictus e di infarto del miocardio. La necessità di intervenire in maniera tempestiva, hanno sottolineato i due rappresentanti della sanità altoatesina nel corso dei loro interventi, richiede però che nel prossimo futuro vengano create, a livello provinciale, due ulteriori strutture periferiche. Queste saranno collegate direttamente con la struttura centrale dove i pazienti colpiti da ictus e da infarto del miocardio saranno trasferiti dopo il trattamento della fase acuta. In questo modo i pazienti, superata la fase acuta, potranno essere trasportati nel nosocomio di Bolzano dove vi sono reparti specializzati in questo settore come, ad esempio, neurochirurgia e chirurgia vascolare. .  
   
   
BOLZANO: ASSEGNATE NUOVE SEDI DI FARMACIE IN 16 COMUNI  
 
Bolzano, 22 maggio 2007 - La Giunta provinciale ha approvato oggi una delibera che assegna ai vincitori le farmacie bandite alla fine del 2006 con un apposito concorso pubblico. Si tratta di nuove farmacie che potranno essere aperte nei prossimi mesi in 16 Comuni altoatesini. Entro 60 giorni dalla data di pubblicazione della deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Trentino-alto Adige i vincitori del concorso dovranno reperire nei rispettivi Comuni appositi locali da adibire a farmacia. I sindaci dei Comuni interessati possono eventualmente aiutare gli aspiranti titolari di farmacia nella ricerca di idonei locali. Una volta reperiti i locali necessari la Commissione competente per le ispezioni nelle farmacie effettuerà quindi il sopralluogo per verificare l’idoneità dei locali. Se i vincitori non saranno in grado di reperire locali idonei all’apertura della farmacia entro i 60 giorni dalla pubblicazione dell’assegnazione sul Bollettino ufficiale, la farmacia sarà assegnata ad un altro vincitore, secondo l’ordine stabilito dalla graduatoria del concorso provinciale. Ecco di seguito le farmacie assegnate e i relativi vincitori:
Comune Vincitrice/ore
Aldino Günther Morandell
Barbiano Ruth Fink
Appiano (3a sede) Susanne Giuliani
Campo di Trens Barbara Destefani
Curon Venosta Markus Siebenförcher
Laion Christian Ricoldo
Laives (4a sede) Luca Puce
Meltina Susanne Ausserer
Naz-sciaves Paul Zelger
Valdaora (già aperta) Wilhelm Steifler
Val di Vizze (centro abitato Prati) Günther Unterkircher
Renon (frazione Auna di Sotto) Abdollahi Nader
Sluderno Christa Jochberger
Senales Pietro Mazzotta
Trodena (località Fontanefredde) Andrea Zucal
Funes(centro abitato San Pietro) Roberta Fregna
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EDILIZIA SANITARIA: LA GIUNTA PIEMONTESE APPROVA IL PROGRAMMA DI INVESTIMENTI PREVISTI INTERVENTI PER 3 MILIARDI E 700 MILIONI DI EURO, TRA NUOVE COSTRUZIONI E ADEGUAMENTI  
 
Torino, 22 maggio 2007 - Miglioramento della qualità e dell’efficienza del sistema di assistenza e di cure e, contemporaneamente, del benessere del cittadino/paziente: sono questi i due principi ispiratori alla base del programma di investimenti in edilizia e attrezzature sanitarie che la Giunta regionale ha approvato nella seduta odierna e che punta, in una prospettiva decennale, al completo rinnovamento strutturale e tecnologico dei servizi sanitari piemontesi. Il documento, che dovrà ora passare al vaglio del Consiglio regionale, si articola in sei filoni di intervento, a partire da quello relativo alla realizzazione delle nuove strutture sanitarie e ospedaliere indicate dal piano socio-sanitario, per un investimento complessivo di circa un miliardo e 800 milioni di euro: Città della salute e della scienza di Torino (600 milioni di euro) e di Novara (350 milioni di euro), Maria Vittoria (120 milioni di euro), Venaria Reale (15,7 milioni di euro), Moncalieri (120 milioni di euro), Canavese (120 milioni di euro), Vercelli (120 milioni di euro), Valle Belbo (50 milioni di euro), Alessandria (320 milioni di euro). Oltre che alla costruzione dei nuovi presidi, il programma regionale assegna ingenti risorse anche all’adeguamento e all’umanizzazione di quelli esistenti, per i quali uno studio dell’Aress ha evidenziato l’esigenza di interventi per circa 1. 400 milioni di euro. Saranno invece 58 i milioni occorrenti per il completamento dei tre nuovi ospedali in corso di realizzazione - di cui 52 per Biella, 4 per Mondovì e 2 per Borgosesia - mentre ulteriori 97 milioni verranno destinati all’ampliamento del Martini (12 milioni), dell’Amedeo di Savoia (53,5 milioni) e del San Giovanni Bosco a Torino (18 milioni) e del San Biagio a Domodossola (13,2 milioni di euro). Ed ancora, per consolidare i percorsi di cura afferenti all’area delle funzioni socio-sanitarie e garantire la continuità assistenziale, la Giunta ha incluso nel proprio piano anche la realizzazione di una rete di Case della salute diffusa su tutto il territorio regionale, nonché il potenziamento e la ristrutturazione dei poliambulatori esistenti, per un impegno di spesa calcolato, rispettivamente, intorno ai 122 e ai 216 milioni di euro. «Gli interventi di ristrutturazione delle strutture esistenti e le nuove realizzazioni - spiega la presidente Mercedes Bresso - dovranno inoltre essere coerenti con i criteri di contenimento e razionalizzazione dei consumi energetici e prevedere l’utilizzo di principi progettuali e realizzativi e l’adozione di tecnologie energetiche orientate alla sostenibilità e al risparmio. Queste azioni saranno sostenute da risorse specifiche delle politiche energetiche, nonché da altri fondi in corso di definizione in collaborazione con le fondazioni bancarie». Il programma di edilizia non indica priorità di intervento. Ciò significa che le risorse via via reperite verranno assegnate ai progetti in stato di avanzamento più progredito. In questo senso, a fronte di un fabbisogno complessivo di 3 miliardi e 700 milioni di euro, l’amministrazione regionale può contare oggi su una disponibilità di circa 560 milioni, tra stanziamenti governativi e regionali. A questo importo, vanno aggiunti i 170 milioni di euro per l’edilizia sanitaria già inseriti nella finanziaria 2007 e i 226 milioni presenti nel bilancio regionale 2007. Per la cifra restante, gli uffici regionali hanno provveduto alla predisposizione di un piano di copertura di massima, che prevede l’acquisizione graduale delle somme necessarie con l’utilizzo di forme e fonti diverse di finanziamento: i fondi che già figurano nel bilancio pluriennale regionale per gli investimenti in edilizia sanitaria (200 milioni di euro nel 2008 e altrettanti nel 2009), gli ulteriori trasferimenti che verranno erogati sempre allo stesso titolo da parte da parte dello Stato (500 milioni), il ricavato delle operazioni di valorizzazione e alienazione del patrimonio indisponibile delle aziende sanitarie (860 milioni di euro), il ricorso a leasing o mutui immobiliari a carico della Regione (800 milioni di euro) e quello a fondi regionali e statali provenienti da capitoli inerenti il rinnovo delle dotazioni impiantistiche e la ricerca (200 milioni). Primo passo del percorso di realizzazione del programma, una volta adottato dal Consiglio regionale, sarà la stipula di un nuovo accordo di programma con il Ministero della salute, che consentirà all’amministrazione regionale di accedere ai 186 milioni residui di precedenti stanziamenti del governo, che risultano ancora a disposizione del Piemonte. Del nuovo accordo faranno parte, oltre all’elenco di opere già approvate con deliberazione del Consiglio regionale del 20 febbraio 2007 , anche una serie di altri interventi - per i quali la progettazione esecutiva sarà pronta entro 12 mesi - per lo più di ampliamento, ristrutturazione e messa a norma delle strutture esistenti . «Intanto - aggiunge l’assessore alla ricerca e innovazione, Andrea Bairati - prosegue il lavoro con l’Università per la definizione di tutti gli aspetti connessi alla realizzazione delle “Città della salute e della scienza” di Torino e di Novara. Sulla prima, il prossimo appuntamento è fissato per domani pomeriggio, quando si riunirà il tavolo congiunto Regione-ateneo per esaminare le ultime informazioni raccolte nell’ambito dello studio commissionato sui diversi siti ipotizzati, in vista di una scelta definitiva che evidentemente non è stata ancora fatta». .  
   
   
DALLA REGIONE PIEMONTE 63 MILIONI DI EURO PER I SERVIZI SOCIOASSISTENZIALI  
 
Torino, 22 maggio2007 - E’ stato approvato ieri dalla Giunta regionale l’accantonamento delle risorse regionali destinate agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e alle province per l’istituzione degli uffici di pubblica tutela. In attesa che venga ripartito il fondo nazionale tra le Regioni, l’Assessorato regionale al Welfare ha ritenuto quindi di procedere alla assegnazione delle risorse regionali in modo da assicurare la continuità dei servizi socioassistenziali. Complessivamente vengono assegnati 63 milioni di euro. “La Regione destina quest’anno circa 3 milioni di euro in più all’attività dei servizi sul territorio,- dichiara l’assessore regionale Migliasso - “si tratta di una boccata di ossigeno per gli enti gestori delle funzioni socioassistenziali che potranno contare su un aumento dei trasferimenti per la programmazione dei servizi e la loro implementazione”. A queste risorse, destinate a tutto il territorio piemontese, si aggiungono i finanziamenti delle varie attività e di progetti su azioni specifiche. Sono inoltre stati destinati 135 mila euro alla formazione per gli operatori sociosanitari che operano nell’area della disabilità, con l’obiettivo di diffondere l’utilizzo della classificazione Icf, come prescritto dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Sono stati infine assegnati 50. 000 euro alla Città di Torino per attività volte a contrastare gli effetti del caldo estivo sulla popolazione anziana. Tali risorse, non più garantite da qualche anno al capoluogo torinese dal Ministero alla salute, sono state reperite e destinate dall’Assessorato regionale al Welfare nella consapevolezza che la situazione estiva a Torino sarà particolarmente difficile, soprattutto per le persone anziane. Saranno comunque confermate le risorse per progetti e azioni, realizzate di concerto con gli organismi di collegamento e coordinamento del volontariato, in tutto il Piemonte. . .  
   
   
“UNA MANO PER AIL” UN CLASSICO NEL MONDO DELL’ARTE E DELLA SOLIDARIETÀ MILANESE: L’ASTA DI AIL  
 
Milano, 22 maggio 2007 - Il 24 maggio 2007 alle ore 19. 00 verrà battuta un’asta molto particolare sia per la singolarità delle opere proposte che per la finalità dell’evento. Si tratta di “Una mano per Ail”, un’iniziativa creata dall’Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e Mieloma di Milano e Provincia, allo scopo di raccogliere fondi da destinare alla realizzazione di progetti sociali. Per il quarto anno consecutivo Ail Milano ha chiesto a cantanti, attori, artisti e sportivi di compiere un piccolo gesto significativo: dare una mano all’Associazione donando l’impronta della propria mano. Ogni calco è stato poi interpretato da altrettanti pittori che hanno realizzato opere d’arte del tutto particolari e uniche. Anche l’edizione 2007 vedrà coinvolta la Casa d’Aste Christie’s che ha gentilmente rinnovato il suo impegno. Christie’s batterà l’asta presso Palazzo Clerici durante una manifestazione di grande rilievo, che accoglierà e riunirà personaggi famosi, personalità ed esponenti di varie Istituzioni Pubbliche e Private in una gara di solidarietà dal significato profondo, destinata a lasciare un’impronta. Nella stessa sede le opere verranno esposte al pubblico dal 17 al 24 maggio, per dare alle stesse una maggiore visibilità. Ciò costituisce una duplice importante novità: mentre nelle passate edizioni i quadri venivano esposti solo per due giorni, quest’anno saranno tenuti in mostra una settimana, per l’intero periodo di aste d’arte contemporanea. Il ricavato di “Una mano per Ail” chiuderà la campagna di raccolta fondi, aperta con l’asta 2006, da destinare al progetto “Ail accoglie”, che ha avuto l’obiettivo d’incrementare il numero di unità abitative messe gratuitamente a disposizione dei malati provenienti da fuori città per essere curati nei centri ospedalieri milanesi. Grazie alle somme raccolte nelle prime due edizioni è stato possibile contribuire al finanziamento per la realizzazione del nuovo Reparto di Degenze di Ematologia dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Chi sono i personaggi che hanno aderito quest’anno? Hanno nomi famosi ed evidentemente una grande sensibilità: Marco Melandri, Pietro Sermonti, Valerio Mastrandrea, Arturo Brachetti, Ricky Gianco, Zucchero, Enzo Iachetti, Carlo Lucarelli, Giovanni Soldini, Loris Capirossi, Vinicio Capossela, Daniele Luttazzi, Margherita Hack, Gae Aulenti, Carmen Consoli, Giorgio Rocca, Jeffery Deaver, Marcello Fois, Andrea Camilleri, Red Ronnie, Antonio Catania, Ilaria D’amico, Neri Marcorè, Raul Cremona, Salvatore Accardo, Lucio Dalla, Paolo Rossi, Aldo Nove, Oliviero Toscani, Patti Smith, Michael Schumacher, Fritjof Capra. E certo, la stessa sensibilità, unita al talento, l’hanno gli artisti che hanno trasformato le impronte in opere d’arte uniche e irripetibili: Massimiliano Alioto, Karin Andersen, Matteo Basilè, Alessandro Bazan, Corrado Bonomi, Tommaso Cascella, Carlos Ceci, Andrea Chiesi, Roberto Coda Zabetta, Leonida De Filippi, Francesco De Grandi, Fulvio Di Piazza, Giosetta Fioroni, Giovanni Frangi, Michelangelo Galliani, Eloisa Gobbo, Leonardo Greco, Giuliano Guatta, Federico Guida, Marco Lodola, Federico Lombardo, Andrea Mastrovito, Alessandro Papetti, Marco Petrus, Domenica Regazzoni, Massimo Soldati, Alessandro Spadari, Maria Francesca Tassi, Oliviero Toscani (che ha realizzato personalmente il quadro che porta l’impronta della sua mano), Velasco, Dany Vescovi, Andrea Zucchi. L’iniziativa 2007, come la precedente, avrà anche lo scopo di promuovere giovani talenti: accanto agli artisti affermati Ail ha riservato a 10 giovani pittori dell’Accademia di Brera un apposito spazio all’interno dell’asta. Ecco i loro nomi: Mattia Barbieri, Nunzia Cardone, Maurizio Carriero, Tommaso Chiappa, Cristina Crippa, Hilla Ram, Kate Michael, Loriana Pinna, Carlo Alberto Rastelli, Cristina Sammarco. Esposizione a Palazzo Clerici, Via Clerici, 5 dal 17 al 24 maggio dalle ore 10 alle ore 19.  
   
   
PROTEZIONE SOCIALE: PROTOCOLLO SU INTEGRAZIONE DISABILI  
 
Trieste, 22 maggio 2007 - L´assessore regionale alla Salute e Protezione Sociale ha sottoscritto il 18 maggio un protocollo di intesa tra Regione e le Province di Gorizia, Pordenone, Udine e Trieste per la promozione e la realizzazione di iniziative volte a sperimentare modelli organizzativi innovativi per la tutela, l´integrazione sociale, l´autonomia, l´autodeterminazione e le pari opportunità delle persone disabili in tutti i campi della vita sociale. Il protocollo, firmato dai presidenti della Provincia di Trieste e Pordenone e dai delegati (l´assessore alle Politiche sociali, Pari opportunità, Giovani e Volontariato della Provincia di Gorizia e un componente del Consiglio provinciale di Udine) dei presidenti delle altre due Province, prevede la piena interazione dei servizi e dei sistemi coinvolti e finalizza la sperimentazione all´acquisizione di esperienze utili a verificarne le possibilità di diffusione. All´atto della firma è stata sottolineata l´importanza della collaborazione tra Regione e Province anche attraverso la valorizzazione delle rispettive competenze e la rilevanza della sperimentazione in questo settore e dell´affiancamento delle famiglie da parte delle istituzioni. Primo obiettivo delle azioni sperimentali, che saranno finanziate per l´80 per cento dalla Regione, è il progressivo superamento e la prevenzione dei ricoveri dei disabili in strutture residenziali attraverso interventi innovativi. Interventi sostanzialmente mirati allo sviluppo di soluzioni alternative all´istituzionalizzazione del disabile e alla sua permanenza in famiglia. Soluzioni che consentano il raggiungimento, da parte dei portatori d´handicap, del massimo grado di autonomia, integrazione ed inclusione sociale. A tal fine gli interventi dovranno portare al miglioramento, alla differenziazione e allo sviluppo dell´offerta dei servizi, ma anche alla diffusione di buone prassi amministrative e allo sviluppo, a livello territoriale, di risposte personalizzate. Saranno le Province a predisporre il programma triennale di sperimentazione, che prevede un piano di attivazione sui metodi, gli strumenti e i tempi della sperimentazione, l´individuazione dei progetti ed il piano finanziario. I programmi dovranno valorizzare l´integrazione e l´interazione delle risorse e delle competenze ed essere raccordati con la programmazione territoriale dei Piani di zona e dei Programmi per le attività territoriali. L´individuazione degli indicatori omogenei di monitoraggio e valutazione, la predisposizione di strumenti comuni per la rilevazione dei dati ed il supporto alle amministrazioni pubbliche coinvolte saranno affidati ad un gruppo tecnico di lavoro composto da rappresentanti della Regione e delle Province. Alla Consulta regionale delle associazioni dei disabili, che già ora è di valido aiuto alla Regione con i suoi suggerimenti, competeranno osservazioni e proposte per il buon andamento della sperimentazione. .  
   
   
PROGRAMMA “MOBILITÀ RENAULT”: L’IMPEGNO DI RENAULT ITALIA VERSO I DIVERSAMENTE ABILI  
 
Roma, 22 maggio 2007 - Con il patrocinio della Fondazione Santa Lucia, Ospedale ad alta specializzazione di rilievo nazionale per la riabilitazione neuromotoria, ed in collaborazione con i propri allestitori di fiducia, Renault Italia ha realizzato un programma di incontri per illustrare nel dettaglio tutte le soluzioni, standard e personalizzate, pensate per adattare i propri veicoli alle diverse forme di disabilità. Gli incontri per la presentazione del Programma “Mobilità Renault”, che si terranno fino al 17 giugno nelle 4 Filiali di Renault Italia (Milano, Roma, Firenze, Napoli), coinvolgeranno diverse Onlus (Anglat-associazione nazionale guida patenti speciali, Anmic-associazione nazionale invalidi civili, Fish-federazione italiana superamento handicap, Aisa-associazione italiana sindromi atassiche), gli allestitori- Guidosimplex, Focaccia, Tecno Drive, Sora-, i consulenti alle vendite della Rete Renault e gli utenti interessati. Nell’ottica di accrescere le competenze in un settore altamente specializzato e complesso come quello della mobilità dei diversamente abili, a settembre scorso i venditori della Rete Renault hanno ricevuto una formazione specifica sulle caratteristiche dei veicoli allestiti della gamma Renault, i termini legislativi e fiscali che regolano la vendita di tali veicoli nonché l’approccio comportamentale verso i clienti portatori di handicap ed i loro familiari. L’offerta Renault per la disabilità comprende: accessori che facilitano la guida, come i comandi al volante con impugnatura, appositamente studiati per disabili con ridotte capacità motorie agli arti superiori o il sistema di inversione del pedale dell’acceleratore, per chi presenta problemi di mobilità del piede destro o ancora il cerchio al volante, per chi presenta limitazioni dell’uso degli arti inferiori; sistemi per il trasporto individuale, come il sedile elettrico che ruota verso l’esterno per consentire al passeggero di salire e scendere al livello del suolo, il sistema di abbassamento del pianale posteriore del veicolo, che permette un agevole accesso del disabile su carrozzina, ed il dispositivo carrozzina-sedile che associa il comfort di un sedile alla mobilità di una carrozzina sistemi per il trasporto collettivo, su Trafic e Master, con possibilità di ospitare da una a tre carrozzine con accompagnatore con tre soluzioni di accesso: sganciamento della pedana abbinato ad una rampa manuale, abbassamento idraulico o pneumatico delle sospensioni posteriori, piattaforma sollevatrice. In collaborazione con gli allestitori sopra citati, Renault ha sintetizzato il proprio impegno in questo settore attraverso una brochure, disponibile presso tutti i concessionari della propria Rete, che presenta nel dettaglio le soluzioni studiate per adattare i veicoli della gamma alle diverse forme di disabilità. .  
   
   
FIERA MILANO: RILEVATO DAL SOCIO ANIE DOPO LA CHIUSURA DEL TRIMESTRE IL 49% DI FIERA MILANO TECH PER 2,2 MILIONI RICAVI CONSOLIDATI A 103,2 MILIONI DI EURO (-31%)  
 
Milano, 22 maggio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Fiera Milano Spa, riunitosi il 14 maggio sotto la presidenza di Michele Perini, ha approvato la Relazione Trimestrale Consolidata per il trimestre gennaio-marzo 2007, primo del nuovo esercizio sociale che a seguito della delibera assunta dall’Assemblea dei soci il 10 gennaio scorso coincide da quest’anno con l’anno solare. La Relazione è stata redatta in conformità ai principi contabili Ias/ifrs e di conseguenza rappresenta i risultati gestionali per i tre settori di attività: “Spazi e servizi correlati” (che fanno capo principalmente alla capogruppo Fiera Milano Spa), “Servizi a valore aggiunto” (connessi all’attività fieristica e congressuale ed erogati dalle società specializzate del Gruppo) e “Organizzazione manifestazioni e congressi”. Poiché attualmente il Gruppo Fiera Milano non svolge attività significative all’estero, non è stato adottato uno schema secondario di presentazione per area geografica. Si ricorda che l’attività del Gruppo presenta connotazioni di stagionalità di duplice natura: (i) maggiore concentrazione delle manifestazioni fieristiche nel semestre gennaio-giugno; (ii) manifestazioni fieristiche a cadenza pluriennale. Peraltro, l’assenza di manifestazioni fieristiche nei mesi di luglio e agosto e la presenza di attività solo nella prima parte del mese di dicembre incidono in maniera significativa sui risultati del semestre luglio-dicembre. Dato l’andamento stagionale delle attività, i ricavi ed i risultati conseguiti nei singoli trimestri non sono rapportabili ad anno e presentano variazioni anche rilevanti tra un trimestre e l’altro. Il trimestre in esame risente, nel confronto con il primo trimestre 2006, dell’assenza di importanti manifestazioni biennali e triennali (Mostra Convegno Expocomfort, organizzata dal Gruppo, Plast e Ipack Ima). Tale assenza è solo parzialmente compensata, in termini di superfici vendute, dalle biennali Enermotive e Livinluce, svoltesi nel febbraio scorso. Da segnalare peraltro che le mostre annuali evidenziano invece un incremento delle aree espositive del 5% grazie a Build Up Expo, che ha più che bilanciato la contrazione accusata da Macef Primavera. Questa situazione trova riflesso nella diminuzione dei ricavi consolidati (e del Margine operativo lordo), sui quali ha influito anche il venir meno nel trimestre di rilevanti commesse di carattere non ricorrente ottenute lo scorso anno dalla controllata Nolostand, attiva nell’area allestimenti. Il 1° trimestre 2007 presenta risultati in linea con le attese, tenuto conto che alcuni miglioramenti registrati sia sul versante dei ricavi che nella componente costi sono stati assorbiti dai maggiori stanziamenti che si sono resi necessari sulle due nuove manifestazioni Buy&drive e Milanocheckup, in programma nel giugno prossimo. In particolare, per Buy&drive le valutazioni effettuate nel corso del mese di aprile hanno suggerito di sospendere l’edizione 2007 della manifestazione e di rivisitare il progetto sulla base delle evidenze emerse. Nel trimestre in esame sono stati, quindi, spesati tutti i costi sostenuti nei confronti di terzi, pari a circa 600. 000 euro. Per quanto riguarda Milanocheckup, sono previsti minori ricavi connessi alla parte espositiva e maggiori costi per il sostegno di una parte convegnistica di alto livello, divenuta preponderante, con una perdita prevista di circa 1,5 milioni di euro. La manifestazione è stata fortemente penalizzata dalle implicazioni dell’ultima Legge finanziaria sull’Industria del settore in genere e in particolare su quella del farmaco e dei prodotti elettromedicali. Inoltre, le peculiarità del settore medico-sanitario hanno acuito le difficoltà tipiche di un lancio di una prima edizione. Va comunque precisato che il Gruppo ritiene questa iniziativa una manifestazione che in futuro potrà divenire un punto di riferimento nel settore medico-sanitario, a livello sia nazionale che internazionale. Pertanto, la perdita che oggi viene registrata a conto economico, anche per l’approccio molto restrittivo che i nuovi principi contabili Ias richiedono per i costi di start-up, deve essere considerata un investimento che il Gruppo ha sostenuto in funzione dei ritorni attesi sulle prossime edizione della manifestazione. Il Mol (Margine Operativo Lordo) è pari a 17,8 milioni di euro, rispetto a 48,5 nel periodo di raffronto. La variazione di -30,8 milioni oltre a riflettere l’andamento dei ricavi recepisce la perdita della prima edizione di Build Up Expo e la perdita dovuta ai costi che sono stati interamente spesati nel trimestre a seguito della decisione di sospendere, come detto, la manifestazione Buy&drive; il risultato operativo netto (Ebit) è di 13,5 milioni, contro 43,7. La variazione è sostanzialmente allineata a quella registrata per il Mol. Gli ammortamenti diminuiscono per 258mila euro, di cui la quota più rilevante riguarda Nolostand. Lo stanziamento netto al fondo rischi ed altri accantonamenti per 984mila euro è il saldo tra l’accantonamento per la perdita prevista su Milanocheckup (1,45 milioni), l’utilizzo per 633mila euro relativo a Italian System for Business ed altri accantonamenti/utilizzi per 167mila euro; la gestione finanziaria registra un saldo negativo di -13mila euro rispetto a + 686mila del corrispondente periodo dell’anno precedente. La riduzione è ascrivibile sia alla minore giacenza media tipica del 1° trimestre di un anno dispari (per minori manifestazioni in calendario) sia al minore cash flow della gestione; il risultato prima delle imposte da attività continuative è di 13,5 milioni (rispetto a 44,4 milioni al 31. 03. 06), mentre il risultato prima delle imposte da attività destinate alla vendita è pari a 1,4 milioni e si riferisce alla plusvalenza sulla cessione delle attività di Eurostands. Il risultato prima delle imposte totale ammonta a 14,9 milioni (rispetto ai precedenti 44,7) ed è per 11,8 milioni di competenza del Gruppo (33,5 milioni nel primo trimestre 2006); il cash flow totale (risultato prima delle imposte totale più ammortamenti ed accantonamenti) si attesta nel trimestre a 19,1 milioni, rispetto a 49,6 dello stesso periodo dell’anno precedente. Nel periodo si sono svolte nei due quartieri espositivi fieramilano e fieramilanocity 22 manifestazioni e 4 eventi convegnistici con annessa area espositiva, per un totale di 524. 900 metri quadrati netti occupati con la partecipazione di 8. 930 espositori. Le manifestazioni organizzate dal Gruppo hanno occupato una superficie netta complessiva di 328. 900 metri quadrati (63% del totale). Andamento Per Settori Di Attivita’ - I principali dati di sintesi relativi ai tre settori di attività del Gruppo sono esposti qui a seguito (si precisa che sono relativi alle attività continuative e, per un confronto omogeneo, non includono nel trimestre 2006 le attività di Eurostands Spa). - I ricavi delle vendite e delle prestazioni, al lordo delle elisioni per scambi tra i tre settori di attività del Gruppo sono pari a 140,3 milioni di euro, inferiori di circa il 29% rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente. Si ripartiscono per settori di attività come segue: 37,7% Spazi e servizi correlati; 13,5% Servizi a valore aggiunto; 48,8% Organizzazione manifestazioni e congressi. I ricavi per Spazi e servizi correlati, che si riferiscono quasi esclusivamente alla Capogruppo Fiera Milano Spa, ammontano a 53,0 milioni e presentano una riduzione del 29% rispetto al dato dello stesso trimestre dell’anno precedente. I ricavi per Servizi a valore aggiunto ammontano nel trimestre a 18,9 milioni, inferiori di circa il 33% rispetto all’analogo dato dell’anno precedente. La riduzione è attribuibile in larghissima parte alla società Nolostand e, per effetto di minori attività realizzate nel periodo, alla società Expopage. I ricavi del settore Organizzazione Manifestazioni e Congressi ammontano a 68,4 milioni e riguardano per il 92% l’organizzazione di manifestazioni. I ricavi sono inferiori rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente per circa il 28%. Il Margine Operativo Lordo di 17,8 milioni di euro per il totale Gruppo è così distribuito per settori di attività: il Mol per Spazi e servizi correlati è di 9,1 milioni (rispetto ai precedenti 23,5); la variazione è essenzialmente spiegata con i minori margini dovuti alla già citata ciclicità delle manifestazioni e al Mol negativo di Italian System for Business; il Mol dell’area Servizi a Valore Aggiunto è di 3,1 milioni (contro 3,4 nel 2006). Il peggioramento è attribuibile alla società Expopage per effetto delle minori attività realizzate nel periodo, mentre la società Nolostand nonostante i minori fatturati ha mantenuto lo stesso livello di Mol dell’anno precedente grazie ad una significativa ottimizzazione dei costi; il Mol di Organizzazione Manifestazioni e Congressi è di 5,6 rispetto a 21,6 milioni e la variazione è principalmente attribuibile all’assenza dei margini della manifestazione Mostra Convegno Expocomfort. - Il risultato operativo netto dei tre settori di attività, pari nel complesso a 13,5 milioni rispetto a 43,7 dell’analogo periodo dell’anno precedente, risente dell’andamento del Mol sopra descritto. Posizione Finanziaria Netta - La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2007 presenta un indebitamento netto di 1,6 milioni di euro rispetto a 27,8 milioni del 31 dicembre 2006. Tale miglioramento si evidenzia non solo con riferimento all’indebitamento netto totale ma anche rispetto al dato di 10,9 milioni relativo alle sole attività continuative, cioè con esclusione dell’indebitamento di pertinenza delle attività Eurostands. Fatti Di Rilievo Successivi Alla Chiusura Del Trimestre - In data 27 aprile l’Assemblea ordinaria della Capogruppo Fiera Milano ha approvato il Bilancio al 31 dicembre 2006, relativo ad un periodo di sei mesi ed il primo con chiusura alla fine dell’anno solare. A fine aprile è stato stipulato l’atto di fusione nella Capogruppo Fiera Milano della controllata Italian System for Business, con decorrenza dell’operazione, ai fini contabili e fiscali, dal 1° gennaio 2007. Fiera Milano Spa e Federezione Anie hanno raggiunto un accordo in base al quale quest’ultima ha ceduto, in data 23 aprile, a Fiera Milano la sua partecipazione del 49% nella società Fiera Milano Tech. I due soci hanno infatti deciso di proseguire la loro collaborazione solo su base operativa e senza vincoli di natura societaria. In tal modo Fiera Milano ha acquisito il 100% della propria controllata e ciò ha consentito da un lato di ridurre le minorities e dall’altro, di disporre dell’intera società al fine di poter portare avanti la linea di azione di razionalizzazione societaria indicata nel Piano industriale. Attraverso l’accordo di collaborazione, che è in via di finalizzazione, Anie continuerà a supportare le manifestazioni organizzate da Fiera Milano Tech nei settori di interesse della Federazione. Il prezzo pagato per il 49% di Fiera Milano Tech è stato di 2,2 milioni di euro. Per quanto riguarda l’ipotesi di accordo con Deutsche Messe di Hannover, i contatti sono proseguiti anche oltre la scadenza del 31 marzo concordata tra le Parti in gennaio. Infatti, si sta tuttora lavorando per la definitiva messa a punto dell’accordo ed in tempi brevi si potrà valutare la sua finalizzazione. Prevedibile Evoluzione Della Gestione - A seguito della variazione della data di chiusura del bilancio annuale, è attualmente in corso l’esercizio che si chiuderà al 31 dicembre 2007. Le previsioni per tale esercizio indicano un livello di metri quadrati netti espositivi di circa 1,8 milioni, con tassi di rotazione dei due quartieri fieramilano e fieramilanocity che registrano, quindi, valori non soddisfacenti ed in particolar modo per quello urbano. Come è noto i risultati del trimestre gennaio-marzo sono quelli più significativi e pertanto l’andamento riscontrato nel trimestre in commento consente di poter al momento confermare che l’esercizio 2007 si possa chiudere secondo le stime comunicate in sede di presentazione del Piano 2007-2011. In effetti, come già comunicato, anche l’anno 2007 si preannuncia come un esercizio difficile ed il management sta puntando al raggiungimento del break-even a livello di Margine Operativo Lordo consolidato. . .  
   
   
MINO MACCARI BAGNACAVALLO 3 GIUGNO - 5 AGOSTO 2007 MUSEO CIVICO DELLE CAPPUCCINE L´ETÀ SELVAGGIA CERVIA 24 GIUGNO - 19 AGOSTO 2007 MAGAZZINI DEL SALE COSE MAI VISTE  
 
 Cervia, 22 maggio 2007 - Con l´intento di estendere l´offerta di grandi eventi culturali sul territorio e di qualificare le opportunità di soggiorno nel periodo estivo, la Cna provinciale di Ravenna ha individuato quest´anno due momenti e due prestigiosi contenitori d´arte per una grande mostra dedicata all´opera di Mino Maccari. A fianco dell´ormai tradizionale appuntamento ai Magazzini del Sale di Cervia, giunto alla sua quarta edizione, quest´anno si associa il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, spazio vocato da alcuni decenni alle arti figurative e, in particolare, alle tecniche dell´incisione. Potendo contare anche su intese di collaborazione già collaudate dagli Uffici turistici delle due Amministrazioni, è stato avviato un progetto che intende investire sia la costa che l´entroterra del Ravennate con una manifestazione di originale spessore culturale legata ad un grande artista del Novecento italiano. All´interno della vastissima produzione di Maccari (Siena 1898 - Roma 1989) sono stati individuati, presso importanti collezioni romane, alcune opere ad olio ancora inedite che hanno ispirato il titolo della mostra, parafrasando una celebre raccolta di Ugo Ojetti. La disposizione delle due mostre vede collocato a Bagnacavallo il primo Maccari, quello del periodo tra le due guerre mondiali, legato alla rivista Il Selvaggio, che l´autore diresse per quasi vent´anni, facendone una delle principali officine culturali del suo tempo. Saranno esposti qui disegni, incisioni, opere grafiche a tecnica mista, ma anche piccole tavole ad olio che meglio identificano il Maccari più noto ed apprezzato fino alla fine degli anni ´40. A Cervia, invece, saranno presentati soprattutto oli ed acquerelli degli anni ´60 e ´70, tra cui si segnala una tavola particolare, dipinta su entrambi i lati. A margine dei due percorsi espositivi sarà visibile, sia a Cervia che a Bagnacavallo, un interessante programma audiovisivo di circa un´ora, realizzato sugli ultimi trent´anni di attività dell´autore, con interviste e servizi televisivi a lui dedicati, appositamente montati in occasione della scelta, caduta sull´artista toscano nel 2006, per l´Anno dell´Italia in Cina promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, allorché un´antologica di 140 opere di Maccari, intitolata Satira e Tenerezza ha goduto di ben quattro allestimenti in diverse città della Cina. La mostra estiva promossa così dalla Cna provinciale, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, sarà accompagnata da un apposito catalogo contenente tutte le opere esposte sia a Cervia che a Bagnacavallo, oltre che da visite guidate lungo tutta l´estate 2007. Breve biografia dell’autore - Mino Maccari (Siena, 1898 – Roma 1989) scrittore, disegnatore satirico, pittore, giornalista, editore del Novecento. Nasce nel 1989 in una famiglia della piccola borghesia senese. Fin da piccolo estroverso e dotato di una vivace intelligenza visiva, è portato verso il disegno libero con il carboncino, ma il padre, professore di lettere, cerca in tutti i modi di indirizzarlo verso studi umanistici. Completati gli studi secondari si iscrive all’università. Interventista come molti giovani del suo tempo, partecipa a soli diciannove anni come ufficiale di artiglieria di campagna alla Grande Guerra. Alla fine del conflitto riprende a Siena gli studi universitari e nel 1920 si laurea in giurisprudenza. Nel tempo libero si dedica alla sua vera passione: la pittura. Questo periodo molto tormentato del primo dopoguerra trova in Maccari terreno fertile per il suo carattere vivace, beffardo e polemico, che lo porta sia a partecipare agli scontri sociali nel paese, sia come personaggio non secondario alla Marcia su Roma del 1922. Nel 1924 viene chiamato da Angiolo Bencini a curare la stampa della rivista Il Selvaggio, dove gli vengono pubblicate le sue prime incisioni. Dopo alcuni anni di convivenza tra lavoro al giornale e lo studio legale, agli inizi del 1926 lascia la professione forense per assumere la direzione del Selvaggio che terrà fino al 1942. Nel frattempo, negli anni che vanno dal 1927 al 1930, si fa conoscere al grande pubblico come pittore partecipando a varie mostre nazionali. Sempre nel 1930 Maccari lavora a Torino a La Stampa come caporedattore e ha come direttore lo scrittore Curzio Malaparte. Per la sua opera pittorica ricca di evidenti accentuazioni cromatiche e pennellate veloci, il disegno violento unito al tratto vivo del segno grafico delle sue incisioni, viene riconosciuto dalla critica artista completo. Nel secondo dopoguerra continua ancora ad acquisire riconoscimenti, merito di un prolifico lavoro creativo a presentare alcune mostre personali, nel 1962 gli viene affidata la presidenza dell’Accademia dei Lincei e riesce ad ottenere addirittura una mostra personale a New York alla Gallery 63. Dopo una vita passata al centro dell’attenzione, organizzatore di roventi e contraddittori dibattiti sulla cultura del secolo scorso, con il suo ultimo sorriso beffardo e canzonatorio disegnato sul volto, muore senza grandi clamori, in silenzio, quasi 92enne a Roma nel 1989. I luoghi espositivi Il Museo Civico delle Cappuccine a Bagnacavallo - Situato nell’ex Convento delle Rr. Mm. Cappuccine di San Girolamo, il Museo Civico delle Cappuccine” è un complesso armonioso molto ampio, disposto attorno ad un chiostro centrale e fianco del Parco Pubblico. Il Museo comprende la Sezione di Arte Antica, la Sezione di Arte Moderna e Contemporanea, il Gabinetto delle Stampe e la Sezione Naturalistica “Pietro Bubani”. Di particolare rilevanza è l’attività di studio e conservazione nel campo della grafica, intrapresa dal 1988 con l’istituzione del Gabinetto delle Stampe. Ricco di circa un migliaio di opere antiche e di più di 7. 000 incisioni contemporanee, il Gabinetto delle Stampe è oggi promotore di un´intensa attività espositiva e di ricerca intorno alle diverse tecniche calcografiche. Non solo luogo deputato alla conservazione, dunque, ma centro promotore di iniziative volte alla diffusione. Il Museo è aperto al pubblico: in inverno, da martedì a domenica, ore 10-12/15-18 in estate, da martedì a domenica, ore 10-12/16-19. Aperture più ampie in occasione di mostre particolari e l’ultimo week-end di settembre. Per la mostra valgono gli orari di apertura del museo Cervia, il Magazzino del Sale “torre” - Ambiente estremamente suggestivo nel cuore storico della città, fa parte, insieme al Magazzino del Sale Darsena e alla torre San Michele, dell’antica area dedicata allo stivaggio e alla commercializzazione del sale di Cervia. La sua costruzione risale al 1691, data antecedente il trasferimento della città dalle saline all’attuale posizione sul mare avvenuta qualche anno dopo, dal 1698 in poi. Questa splendida costruzione, testimonianza della passata attività prevalente dei cervesi, ancora oggi è apprezzata e ammirata soprattutto per la sua struttura interna che ricorda quella di una cattedrale. A tre navate e sei campate, il suo interno mostra un ambiente imponente, articolato da colonne e archi che lo caratterizzano e ne fanno il simbolo del passato salinaro della città. Al suo interno venivano stivati oltre 100. 000 quintali di sale cervese in attesa di distribuzione. Recuperato di recente attraverso un attento restauro e riportato al suo antico splendore, il magazzino è sede molto ambita per esposizioni e attività culturali di vario genere. E’ suggestivo scenario anche per sfilate di moda e servizi fotografici di grande qualità artistica. Custode nel passato del prezioso “oro bianco” (il sale) prodotto dalle nostre saline il magazzino, oggi è custode della cultura e delle tradizioni della civiltà salinara che proprio in questo luogo storico trovano la loro perfetta collocazione. Due ante del magazzino infatti sono sede permanente di Musa, museo interattivo che propone, attraverso percorsi guidati, la magica scoperta delle fasi di produzione del sale, dall’ingresso dell’acqua marina alla estrazione del pregiato “sale dolce”. I percorsi conducono inoltre alla scoperta del lavoro e della vita dei salinari attraverso una importante raccolta di documenti storici con immagini, testi e attrezzi usati nell’arte antica della produzione del sale. Www. Mostramaccari. It .  
   
   
“GHIACCIAI IN SERRA” AL MUSEO DI SCIENZE NATURALI  
 
Bolzano, 22 maggio 2007 – Dal 22 al 26 agosto il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige ospita un’interessante mostra fotografica dal titolo “Ghiacciai in serra” nella quale il visitatore può compiere un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso i ghiacciai alpini e verificare di persona le notevoli trasformazioni verificatesi nell’arco Alpino nell’arco dell’ultimo secolo. È stata inaugurata alla presenza del presidente dell’Associazione Musei provinciali altoatesini, Bruno Hosp, del presidente dell’ Alpenverein Südtirol Avs, Luis Vonmetz, e del direttore del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, Vito Zingerle, la mostra temporanea “Ghiacciai in serra”. L’allestimento si basa sulla documentazione fotografica raccolta dalla Gesellschaft für ökologische Forschung (Società per la ricerca ecologica) di Monaco di Baviera ed è stato organizzato dal Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige in collaborazione con l’Alpenverein Südtirol (Avs). La mostra rimarrà aperta presso il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, in via Botai,1 a Bolzano dal 22 maggio sino al 26 agosto. I ghiacciai delle vette vengono considerati degli indicatori chiave del cambiamento climatico, quasi una sorta di termometro globale della febbre“. Mettendo a confronto foto d’epoca ed attuali foto di ghiacciai delle Alpi la mostra allestita nel Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, in via Bottai,1 a Bolzano, rende visibile la rapida fusione dei ghiacciai avvenuta negli ultimi decenni. “Ghiacciai in serra” documenta non solo il cambiamento drammatico dei ghiacciai nell’arco alpino, ma accenna anche alle conseguenze del loro scioglimento. La mostra evidenzia che la scomparsa dei ghiacciai comporta, tra l’altro, delle conseguenze per la memoria climatica della terra. Campioni dalla profondità nel "permafrost" con strati di neve mai sciolte o toccate dall’acqua di scioglimento permettono infatti di effettuare delle analisi del clima terrestre degli ultimi secoli e millenni. Negli ultimi 100 anni il limite del "permafrost" si è già innalzato di 150 - 200 metri e con la sua scomparsa si cancella la “memoria climatica” della terra. L’arretramento dei ghiacciai è inoltre un segnale evidente di un riscaldamento terrestre di portata mondiale. Dalla metà del Xix secolo e con l’inizio dell’industrializzazione i ghiacciai alpini hanno perso mediamente circa un terzo della loro superficie e la metà del loro volume. Una superficie bianca di ghiaccio può riflettere la luce solare fino al 100%. Questo "albedo" diminuisce quando la superficie dei ghiacciai si sporca e si scurisce con polvere e fuliggine. In questo caso il ghiaccio trattiene e assorbe una maggiore quantità di calore solare. La riduzione della superficie di un ghiacciaio è anche un annuncio di frane. Il ghiaccio tiene uniti tra loro macigni di roccia, macerie, sassi e terreno, ma quando questo si scioglie, si sgretolano di conseguenza i pendii delle montagne. Questo può avvenire lentamente, ma anche all’improvviso e in modo inaspettato. La loro riduzione e scomparsa comporterà anche problemi idrici in quanto i ghiacciai sono importanti depositi d’acqua ed in molte regioni potrebbe essere messo in pericolo anche il rifornimento di acqua potabile con rispettive conseguenze economiche. La mostra è stata ideata da Wolfgang Zängl e Sylvia Hamburger della “Società per la ricerca ecologica” di Monaco ed organizzata dal Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige in collaborazione con l’Alpenverein Südtirol Avs. .  
   
   
MOSTRA PERSONALE DI SERGIO SARRI: MILANO ANNI ´60: SARRI OGGI E IERI DAL 23 MAGGIO 2007 AL 30 GIUGNO 2007  
 
 Milano, 22 maggio 2007 - Si inaugura il 23 maggio 2007 alle ore 18. 30 all´Annunciata galleria d´arte la mostra personale di Sergio Sarri, all´interno del ciclo “Milano ieri e oggi” che sta riproponendo al pubblico con grande successo alcune delle figure-chiave emerse all´interno della cultura artistica milanese negli anni Sessanta e tuttora in piena fase creativa. Sergio Sarri è stato, alla fine degli anni Sessanta, uno dei più acuti rappresentanti di quell´”immagine critica” che, a partire dalle premesse della Pop Art, giungeva a elaborare una personale visione della realtà contemporanea. Sarri operava e tuttora opera sulle immagini provenienti soprattutto dal mondo della comunicazione di massa, dei giornali, della tv e, oggi, di internet: per Sarri queste fonti sono un magazzino inesauribile di stimoli visivi e intellettuali, che nelle sue tele si trovano a confrontarsi con una costruzione dello spazio totalmente inventata, ricreata attraverso libere associazioni di immagini e luoghi. Nei primi anni Settanta la sua pittura è caratterizzata dall´incontro tra l´immaginario collettivo – rappresentato dal mondo della macchina nelle sue varie declinazioni - e quello individuale, che si compone sulle tele anche attraverso l´utilizzo di strutture e oggetti reali, capaci di conferire ulteriore concretezza e insieme visionarietà all´opera. Nel corso degli ultimi anni Sarri ha continuato a operare in una direzione analoga, accentuando l´effetto di straniamento dell´immagine originaria, dove i corpi reali, frammentati e ricomposti, dialogano con gli oggetti e le figure tratte dal mondo circostante, in particolare dalla realtà virtuale del cinema e del fumetto. Sergio Sarri è nato a Torino nel 1938, vive e lavora a Milano e sul Lago Maggiore. Le sue prime esposizioni risalgono agli anni a cavallo tra Sessanta e Settanta, quando partecipa a collettive come “Alternative attuali 3” a L´aquila, “Metamorfosi dell´oggetto” a Palazzo Reale a Milano, alla Biennale di Venezia e tiene mostre personali alla Galleria Vinciana di Milano e a Il Punto a Torino. Tra le mostre più recenti si ricordano l´antologica alla Galleria d´Arte Moderna di Gallarate (1999), alla Sala Gambacorta della Banca di Teramo (2003) e al Museo dello Splendore a Giulianova Marche (2006). .  
   
   
“CAROSELLO ITALIANO” RASSEGNA DI ARTE CONTEMPORANEA A BIELLA, PALAZZO BOGLIETTI 26 MAGGIO 2007 – 29 LUGLIO 2007  
 
 Milano, 22 maggio 2007 - Nella particolare struttura architettonica di Palazzo Boglietti s´inaugura Sabato 26 Maggio 2007 la rassegna di arte contemporanea “Carosello italiano”. “Carosello Italiano” comprende un numero significativo di artisti in rappresentanza delle varie tendenze presenti nel mondo contemporaneo dell’arte italiana. Quindi uno spaccato e una prospettiva d’arte contemporanea che rappresenta una opportunità e un palcoscenico straordinario di assoluto prestigio e visibilità. Gli artisti rappresentano varie tendenze; hanno in comune la qualità e l’aver operato con continuità nei programmi espositivi di Scoglio di Quarto. Nomi noti si alterneranno ad altri emergenti: tutti protagonisti della vita culturale e artistica italiana. Partecipano all’evento 48 pittori, 10 scultori, 12 fotografi, nonché 7 videoartisti in rappresentanza di numerose regioni italiane. La mostra è a cura di Galleria Scoglio di Quarto di Milano e di Associazione Culturale Obiettivo Domani con l’intervento critico di Angelo Mistrangelo critico d’arte e giornalista della Stampa nonché coordinatore artistico di Palazzo Boglietti, Roberto Mutti critico d’arte fotografica e giornalista di Repubblica e Claudio Rizzi critico d’arte e Presidente di Adacta. La prima tappa dell’evento avrà luogo nella futuristica cornice architettonica di Palazzo Boglietti (26 Maggio 2007 – 29 Luglio 2007) per poi spostarsi al palazzo della Vecchia Pretura di Castel Arquato (14 ottobre – 6 novembre) e successivamente toccare altre città sia in Italia che all’estero. In tutte le sedi verrà distribuito il materiale promozionale e il catalogo. .  
   
   
AL PAC, PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA DI MILANO, LA MOSTRA LUNA-PAC SERAFINI  
 
Milano, 22 maggio 2007 - Pittore, scultore, architetto, designer, scrittore o meglio ironico viaggiatore nei territori dell’inconscio culturale e dell’immaginario sociale, Luigi Serafini (Roma, 1949) è stato descritto da Vittorio Sgarbi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, come “impareggiabile miniatore e instancabile artigiano, che all´arte chiede di essere un parco dei divertimenti, uno sterminato luna park, un paradiso per bambini”. Artista dal talento eclettico e bizzarro, all’insegna dello spiazzamento e della sorpresa, Serafini sarà protagonista di una mostra antologica, in programma al Pac fino al 17 giugno 2007, che ripercorre il suo lavoro in maniera trasversale, attraverso salti linguistici e concettuali tenuti insieme dall’idea fondante di Teatro, perché “Serafini utilizza una sorta di teatralizzazione dell’immagine, capace di permetterne la massima individuazione e lettura”, come scrive Achille Bonito Oliva. Luna-pac Serafini – “una mostra ontologica”, come recita il sottotitolo – è una summa del folle mondo di uno degli artisti italiani più controversi e discussi degli ultimi anni, amato visceralmente da critici, storici dell’arte, scrittori e intellettuali di estrazione diversa, e guardato sempre con malcelato sospetto dal sistema dell’arte che l’ha spesso considerato, a torto, un epigono del movimento surrealista o un banale illustratore fantastico. Il suo genio sregolato e immaginifico è semmai da inserirsi in una bizzarra linea di confine che si colloca a metà strada tra le grandi allegorie scientifiche medievali e la spettacolare enfatizzazione biomorfa della tendenza più estrema della scena artistica contemporanea, e che ha tra i suoi referenti Jeff Koons o l’acido iperrealismo della Young British Art. In questa mostra l’artista dispiega tutta la sua capacità creativa con effetti di forte spettacolarizzazione ed enfatizzazione di un mondo fantastico e parallelo, popolato da misteriosi ibridi: esseri metà uomini e metà rondini, come nell’opera Coppia di Hirundòmani mostra alla competente Autorità aviaria il permesso di soggiorno al Pac che apre idealmente la mostra, cervi dalle corna luminose, mangiatori di luce blu, leopardi integrali, uova di mucca dalla codina semovente, donne-carota, famiglie Gomitaly, immense uova fritte, altalene etrusche e molto altro ancora, in un mix di citazioni che attingono alla mitologia classica, alla società dei consumi, alla filosofia e alla semiotica. La balconata, al primo piano, ospiterà un centinaio di tavole originali del celeberrimo Codex Seraphinianus, per la prima volta esposte al grande pubblico. Il Codex, pubblicato da Franco Maria Ricci nel 1981 (e riedito nel 2006 da Rizzoli, con nuove tavole di prefazione), è un libro che ripercorre in chiave utopica e fantastica tutti i campi dello scibile, dalla zoologia alla botanica, dalla mineralogia all’etnografia, dalla fisica alla tecnologia, e valse all’epoca al suo autore le attenzioni di Italo Calvino, Roland Barthes, Giorgio Manganelli, Federico Zeri, Federico Fellini, Douglas Hofstadter e molti altri. Calvino in particolare descrisse minutamente le regole, i meccanismi interni, le figure retoriche a cui la visionarietà dell’artista sottostava: “come l’Ovidio delle Metamorfosi, Serafini crede nella contiguità e permeabilità d’ogni territorio dell’esistere: l’anatomico e il meccanico si scambiano le loro morfologie, l’umano e il vegetale si completano… il vegetale si sposa al merceologico… lo zoologico al minerale, e così il cementizio e il geologico, l’araldico e il tecnologico, il selvaggio e il metropolitano, lo scritto e il vivente. ” Nell’attigua galleria si incontrano ancora quadri, ceramiche, i lavori fotografici e quelli digitali, i cosiddetti repaintings. Il tour del Luna-pac si conclude con “Codex”, video di uno spettacolo di Philippe Decoufflé (1987) ispirato appunto al Codex. Prosegue, anche durante la mostra di Serafini, la proposta di giornate ad ingresso gratuito finalizzate alla promozione dell’arte contemporanea, con l’iniziativa Domenica al Luna-pac! 3 domeniche ad ingresso gratuito: il 30 maggio, il 3 e 17 giugno. Negli altri giorni l’ingresso prevede un biglietto unico a 3 euro, bambini fino a 10 anni gratis e scolaresche in gruppo ad 1 euro ciascuno. Come di consueto è previsto un programma di attività didattiche gratuite per bambini, ragazzi e singoli visitatori, e a pagamento per gruppi e scolaresche, curate da Marte snc con il contributo di Gruppo Coop Lombardia. La mostra è accompagnata da un ricco catalogo edito da Federico Motta Editore. Www. Comune. Milano. It/pac . .  
   
   
MILANO ALLA GALLERIA BELLINZONA LA MOSTRA OMAGGIO A BASELITZ DAL 24 MAGGIO AL 10 LUGLIO 2007  
 
Milano, 22 maggio 2007 - L’artista tedesco, presentato con una personale di opere grafiche già nel 2003, torna alla Galleria Bellinzona con oltre trenta incisioni, in un’antologica che propone alcuni pezzi storici di grande valore, come Hirte e Rebel, del 1965, prima dei celebri capovolgimenti prospettici. Sono poi esposte opere più recenti, in un percorso cronologico utile a comprendere appieno il linguaggio del maestro che, nel lavoro inciso, trova tutta la forza del segno, ma anche ampie gestualità. Per l’occasione sarà anche esposta la cartella “Imperia Suite - ein Portrait”, che vede la collaborazione fra Baselitz e il fotografo tedesco Hans Hermann. La cartella è composta da 3 xilografie stampate da Baselitz nel 2005, nonché 17 fotografie originali di Hermann interamente dedicate all’amico pittore. Per Baselitz l’incisione è di primaria importanza e come afferma lo stesso artista, “Nella grafica si può dimostrare in maniera molto presente il soggetto perché più immediato rispetto al dipinto, dove il medium pittorico si sovrappone all’immagine, mentre l’incisione lascia trasparire il disegno, diversamente appunto nascosto”. Scrive Paolo Savardi, nel saggio introduttivo al catalogo del 2003: «Nell’affrontare un´opera di Baselitz, la prima impressione è che l’artista abbia in sé la memoria di una avanguardia - l’espressionismo - che ha caratterizzato il secolo appena trascorso. Ma se la lezione espressionista si coglie nell’estetica del segno, nella volontà pittorica di sostenere la forma attraverso una leggibilità esteriore, l’artista travalica il percorso consueto nel preciso momento in cui scompagina l’ordine costituito delle cose, il loro rispondere a leggi fisiche certe, confutabili solo nel dominio visionario e libero dell’arte. Baselitz non rovescia le sue opere bensì le dipinge a rovescio, come se il nucleo centrale della terra avesse traslato - in un cielo estremo - il punto attrattivo della forza di gravità. Il processo creativo ci restituisce, con bassi toni cromatici, ritratti e paesaggi che conservano solidità, capacità narrante e vivono contigui - di opera in opera - a comporre i molteplici protagonisti dell’esistere quotidiano». Note biografiche Georg Baselitz nasce a Deutschbaselitz, in quella che successivamente diventò la Germania Orientale, nel 1938. Nel 1956, si trasferisce a Berlino Est, e nel 1957 a Berlino Ovest. A Berlino Ovest prende il nome di Baselitz in onore della sua città natale. Baselitz sostiene di essere stato profondamente influenzato dall’espressionismo astratto americano e in particolare dal lavoro di Jackson Pollock, di cui conobbe quando era studente dell’Accademia di Belle Arti di Berlino Ovest. Deciso a trovare alternative all’arte del Realismo Socialista e all’Art Informel, Baselitz inizia ad interessarsi all’espressione artistica dei malati di mente. La sua prima mostra – a Berlino Ovest nel 1963 – provoca scalpore, e diversi opere - "La Grande Notte nel Secchio" e "Uomo Nudo" vengono sequestrati perché ritenuti indecenti. Nel 1965, Baselitz trascorre sei mesi a Villa Romana a Firenze, dove realizza la serie di quadri "Tierstück". Il soggiorno fiorentino fu il primo di una serie di viaggi in Italia: in particolare dal 1976 al 1981 Baselitz utilizza uno studio a Firenze e nel 1987 allestisce uno studio ad Imperia, che utilizza ancora oggi. Nel 1969 Baselitz inizia a dipingere le proprie opere con il soggetto capovolto, arrivando a capovolgere il punto naturale di vista delle opere: la figura capovolta è infatti divenuta uno dei segni più caratteristici delle sue opere. Negli anni ‘70 ritrae paesaggi con il tema del quadro nel quadro. Nel 1983 realizza l’importante composizione "Cena notturna a Dresda" e per un periodo i temi cristiani figurano in modo cospicuo nella sua opera. Oltre alla pittura e alla scultura, Baselitz lavora con numerose altre tecniche, come la xilografia l’incisione in linoleum, con libri illustrati, acqueforti, disegni, acquarelli, e si è cimentato altresì come scenografo. Nel 1975 l’artista si reca a New York, dove allestisce uno studio per breve tempo e realizza due paesaggi sassoni e i disegni "Aquila". Si reca poi in Brasile per la Biennale di San Paolo. Nel 1980 la sua fama è già consolidata e viene scelto per rappresentare la Germania alla Biennale di Venezia. La sua partecipazione alla Biennale lo fa collocare tra le file dei pittori/scultori. Alla fine degli anni ‘80 numerose mostre a livello internazionale hanno reso omaggio al suo talento. A Bonn è stata recentemente inaugurata una retrospettiva che illustra 45 anni dell’artista. Baselitz ha fortemente influenzato la generazione degli artisti dei primi anni ’80. I suoi lavori sono profondamente legati alle problematiche del dopoguerra tedesco, anche se nel corso della sua carriera Baselitz ha sempre cercato di rompere stilisticamente con ciò che aveva realizzato in passato. Nel 2003, la Galleria Bellinzona presenta nelle sue sedi di Milano e Lecco trenta opere incise del maestro. Accompagna l´evento un catalogo èdito dalla Galleria Bellinzona, introdotto da Paolo Savardi, che presenta tutte le opere esposte. Nel 2004, la città di Genova dedica al maestro una mostra di opere recenti allestita presso il Palazzo della Borsa. L´esposizione è promossa dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Federale di Germania, quale contributo tedesco a "Genova 2004 - Capitale Europea della Cultura". Nel 2004 gli è conferito il Praemium Imperiale per la pittura. Nel 2007 il Museo d´Arte Moderna di Lugano gli dedica un’ampia antologica. 150 opere tra dipinti, sculture in legno, incisioni monumentali e disegni ripercorreranno, dagli esordi alle ultime prove del 2006 appartenenti alla serie Remix, l’intera carriera dell’artista. .  
   
   
LODOVICO POGLIAGHI E LA FACCIATA A MARE DI PALAZZO SAN GIORGIO GENOVA, GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLA 19 MAGGIO – 9 SETTEMBRE 2007  
 
 Genova, 22 maggio 2007 - Nella sequenza delle mostre-dossier organizzate dalla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Genova e finalizzate alla presentazione al pubblico delle acquisizioni e donazioni che hanno arricchito nel corso degli ultimi anni le raccolte della Galleria (tra le quali si ricordano La Santa Caterina di Barnaba da Modena e, lo scorso anno, Giacomo Boselli e la sua fortuna e Garofani e Tulipani), si aggiunge ora l’evento espositivo qui presentato, realizzato grazie al fondamentale contributo dell’Autorità Portuale di Genova, dedicato a un inedito momento di approfondimento e analisi dei fatti storici che hanno caratterizzato la facciata a mare di Palazzo San Giorgio all’inizio del Novecento. Le vicende storico-artistiche che hanno ispirato la mostra Il restauro del “Putto con attributi marinareschi” di Ferdinando Bialetti - Occasione che ha suggerito il tema della mostra sono gli importanti e innovativi esiti scaturiti dal restauro, realizzato nel 2005 da Monica Piatti, con la direzione di Farida Simonetti, grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di un dipinto affresco raffigurante un Putto con attributi marinareschi, tradizionalmente ritenuto uno dei frammenti della decorazione originale realizzata da Lazzaro Tavarone. Intorno al dipinto, donato alla Galleria Nazionale della Liguria nel 1991 dalla Casa d’Aste Boetto di Genova, sono ripercorse le tappe principali del cantiere ed è approfondita, con nuove chiavi di lettura, la fase dei ripristini ottocenteschi, nell’ambito dei quali ebbe un ruolo fondamentale il pittore Lodovico Pogliaghi, sulla cui considerevole attività in Liguria la mostra fa ulteriore luce. Il restauro ha potuto accertare, grazie ad una accurata serie di analisi preliminari, che l’affresco non era parte della facciata seicentesca, ma risale al momento restaurativo di inizio Novecento. Infatti, esso non dimostra condizioni conservative compatibili con un suo eventuale stacco e non reca neppure tracce di danni provocati dall’esposizione, per tre secoli, ad agenti atmosferici dannosi, come ci si aspetterebbe su una facciata vicino al mare; infine, le analisi chimiche hanno sottolineato che la composizione della malta è formata da sabbie corrispondenti al “gruppo di Voltri”, utilizzate a Genova dalla metà del Xix secolo in poi. Il concorso del 1910 e l’intervento di primo ‘900 alla facciata a mare di Palazzo San Giorgio - Il Consorzio Autonomo del Porto, che aveva trasferito da alcuni anni la propria sede a Palazzo San Giorgio, dopo aver affidato ad Alfredo D’andrade il restauro architettonico, nel 1910 bandì un concorso per il recupero della facciata a mare dell’edificio, ma la commissione esaminatrice non ritenne idoneo nessuno dei bozzetti presentati. Indirizzata dalle ricerche storiche e archivistiche, la restauratrice Monica Piatti ha più facilmente interpretato dei graffi nella parte superiore destra dell’affresco che si sono rivelati la firma dell’autore “Bialetti”, seguita dalla parola “Concors(o)”; a questo dato si è aggiunto il confortante confronto con un altro frammento, identico nell’iconografia (ma già definito come “falso Tavarone”) facente parte della collezione Zerbone, che è stato riconosciuto, attraverso la firma posta in alto a destra, come il bozzetto di Cresseri: entrambi gli affreschi rappresentano, quindi, le prove presentate dai due autori al concorso del 1910. Lodovico Pogliaghi - Conseguenza dello sterile esito del concorso del 1910, fu la rinuncia di Lodovico Pogliaghi (Milano, 1857 – Varese, 1950), inizialmente incaricato dal Consorzio Autonomo del Porto, di dirigere i lavori sulla facciata. La rinuncia, in realtà, fu un atto solo formale perché D’andrade e Pogliaghi continuarono ad occuparsi della questione, godendo della fiducia sia della committenza sia del Ministero. Artista poliedrico, nato a Milano nel 1857, si misurò nel corso della sua carriera con pittura, scultura, oreficeria, scenografia, raccogliendo la gloriosa tradizione artigiana ed eclettica risalente all’epoca medioevale. Nel primo Novecento la sua fama era già indiscussa avendo ottenuto molte commissioni nel capoluogo lombardo, dove realizzò una Porta Centrale del Duomo e, presso il Cimitero Monumentale, i cartoni per i mosaici delle tre lunette sulle porte del Famedio, nonché i cartoni preparatori per la decorazione musiva della Cappella Verdi nella Casa di riposo per musicisti voluta dall’artista di Busseto. Cresseri e Bialetti - Nel 1911 i pittori lombardi Cresseri e Bialetti, giudicati migliori, seppur non vincenti, nel già citato concorso indetto l’anno precedente dal Consorzio Autonomo del Porto, vengono incaricati di realizzare i lucidi della facciata tavaroniana. Gaetano Cresseri (Brescia, 1870 – 1933), autodidatta, solo in età adulta formatosi a Brera, pittore fecondissimo e versatile, noto per un’abbondante produzione nell´ambito della decorazione ad affresco, sia a tema sacro sia di soggetto profano, era già conosciuto a Genova, per avere collaborato con lo stesso Pogliaghi alla parte pittorica della decorazione in San Lorenzo. Ferdinando Bialetti (Mede Lomellina, 1864 – Pavia, 1958) fratello del più noto scultore Felice e di formazione accademica torinese, personalità dotata probabilmente di minore autonomia creativa rispetto a Cresseri, in quest´epoca aveva già operato ad affresco in diversi cantieri lombardi, a Casale Monferrato e a Genova, all´interno del Castello Mackenzie. Pogliaghi, che ufficialmente in questa fase non è coinvolto, segue in realtà l´operato dei due pittori, che già nel giugno 1911 gli inviano alcuni cartoni, sui quali lavora al completamento delle parti mancanti: l´incarico formale all´artista per la direzione dei lavori arriva, infatti, soltanto nel novembre di quell´anno, dopo che il Consiglio Superiore per le Belle Arti, incaricata una commissione presieduta da Camillo Boito, approva l’operato di Cresseri e Bialetti; in realtà, il connubio artistico fra i due si spezza poco dopo, quando, nel maggio 1912, Cresseri abbandona l’incarico per una controversia di natura economica: quindi, sotto la direzione di Pogliaghi, la facciata viene portata a termine da Bialetti, che ne realizza materialmente la maggior parte degli interventi. Lo scoprimento avviene nel giugno 1913, senza clamore e senza una cerimonia d’inaugurazione per timore di giudizi poco benevoli da parte dell’ambiente culturale genovese. Le opere in mostra I cartoni e gli studi di Lodovico Pogliaghi - Partendo dalla presentazione dei due affreschi, pressoché identici, raffiguranti un Putto con attributi marinareschi realizzati da Bialetti e Cresseri, sono illustrate le scelte operative cui si attennero secondo un metodo ottocentesco di concepire il ripristino delle superfici dipinte, di cui la facciata di Palazzo San Giorgio costituisce una fondamentale testimonianza, a livello italiano, per il prestigio delle personalità coinvolte, per l’accurata progettazione e i risultati conseguiti. Lo dimostrano il notevole bozzetto di Lodovico Pogliaghi proveniente da Palazzo San Giorgio, gli studi eseguiti dallo stesso artista che giungono da collezioni private e alcuni dei progetti e cartoni (il cui restauro, realizzato in occasione di questa mostra, è stato finanziato dall’Autorità Portuale di Genova), fra cui quelli raffiguranti personaggi illustri della Superba, come Guglielmo Embriaco, Simone Boccanegra e Cristoforo Colombo, provenienti dalla sua casa-museo del Sacro Monte di Varese, una straordinaria residenza che rispecchia perfettamente la formazione e l’operato di Pogliaghi; da quello che fu un vero e proprio laboratorio-museo, dove visse e lavorò, ma anche raccolse la sua eclettica e prestigiosa collezione di opere d’arte, che spaziava dai reperti di epoca classica sino a opere barocche, emerge il suo sconfinato amore per il passato, ma anche la poliedricità e trasversalità dei suoi interessi e del suo essere artista. La facciata di Lazzaro Tavarone - Il ripristino della facciata di primo Novecento seguito da Pogliaghi è imprescindibile dal riferimento alla facciata realizzata agli inizi del Xvii secolo da Lazzaro Tavarone. Il prospetto a mare del Palazzo di San Giorgio, sin dalle origini fulcro vitale delle vicende economiche della Superba, diviene dalla fine del Xvi secolo uno dei cantieri più importanti ed emblematici in ambito cittadino per la forte valenza politica e celebrativa dell’articolato progetto decorativo, scelto dai Protettori per esaltare la magnificenza pubblica e il potere della Repubblica attraverso la presentazione nel settore centrale dei suoi uomini più illustri e l’inserimento nel registro superiore della figura di San Giorgio colto mentre uccide il drago. Sono esposte, pertanto, le attestazioni d’archivio che documentano i pagamenti al pittore Lazzaro Tavarone (Genova, 1556? - 1640) dal settembre del 1606 al marzo del 1608 e che permettono di ripercorrere alcune delle fasi iniziali della decorazione di questo prospetto, dopo lo sfortunato intervento di Andrea Semino (Genova, 1525 ca. - 1594) nel 1590, che non trova pieno consenso presso la committenza. Proprio i Protettori del Banco di San Giorgio, come attesta un documento dell’epoca, convocano, in qualità di consulente, Giovanni Battista Paggi (Genova, 1554 – 1627), il quale, in quel momento, incarna alla perfezione l’immagine di personaggio di cultura stimato non solo in ambito locale, che può conferire un contributo fondamentale per l’efficacia e il valore dei soggetti storici e allegorici da dispiegare sul prospetto del palazzo, uno dei primi edifici della Superba a catturare l’occhio del visitatore giunto via mare. Proprio una tela del Paggi del 1613 raffigurante la Madonna con il Bambino, san Giovannino e san Giorgio, conservata ancor oggi a Palazzo San Giorgio e in questa occasione esposta in mostra, ci restituisce, almeno in parte, l’idea di quella che poteva essere la decorazione tavaroniana, andata purtroppo perduta nel corso dei secoli. Palazzo San Giorgio protagonista delle vedute di Genova - Contribuiscono a ciò anche altre opere raccolte in questa esposizione, come una serie di incisioni risalenti al Xviii secolo, fra cui quelle di Friedrich Bernhard Werner (Reichenau, 1690 – Breslau, 1778), con il Prospetto del palazzo di San Giorgio con Ponte Regio, e di Gian Lorenzo Guidotti (Lucca, attivo nella seconda metà del Xviii sec. ) raffigurante la Veduta di Ponte Reale dal Portofranco che costituisce un’interessante testimonianza dell’aspetto settecentesco della zona antistante la Ripa. La visione ottocentesca di Ponte Reale ci è invece trasmessa attraverso il dipinto, esposto in mostra, di Domenico Pasquale Cambiaso (Genova, 1811 – 1894); pittore formatosi all’Accademia Ligustica, fu autore prolifico e ritrasse, quasi ossessivamente, Genova e le Riviere, con l’intento di conservare memoria del passato in un periodo di vorticosi cambiamenti. Le raffigurazioni di Palazzo San Giorgio nei primi decenni del Xix secolo sono invece documentate da una litografia e una tela di Leopoldina Zanetti Borzino (Venezia, 1826 – Milano, 1902); veneziana di origine e di formazione artistica, approda a Genova nel 1849, dove sposa Giacomo Ulisse Borzino, fervido patriota, pittore e per lungo tempo direttore della Scuola di pittura dell’Accademia Ligustica. In particolare, l’opera pittorica dell’artista veneta ci trasmette la tavolozza cromatica dell’immagine tavaroniana, almeno per la parte superiore, mentre il successivo studio scientifico di Alfredo D’andrade (Lisbona, 1839 – Genova, 1915) testimonia il progressivo degrado della facciata, accentuatosi soprattutto nel corso Xix secolo, e che ha portato al totale ripristino all’inizio del Novecento attuato sotto la direzione di Pogliaghi. .  
   
   
“SEQUENCE 1. PITTURA E SCULTURA NELLA COLLEZIONE FRANçOIS PINAULT” LA PRIMA MOSTRA DI UNA SERIE ESPOSITIVA (SEQUENCE) DEDICATA ALL’ARTE CONTEMPORANEA FINO AL 11 NOVEMBRE  
 
 Milano, 22 maggio 2007 - Palazzo Grassi ospita la nuova mostra intitolata Sequence 1. Pittura e Scultura nella collezione François Pinault. Come il titolo suggerisce, la mostra è la prima esposizione di una sequenza dedicata ai segni distintivi e ai punti di forza della collezione di arte contemporanea di François Pinault. A partire da questa primavera, le mostre Sequence saranno infatti appuntamenti regolari del calendario di Palazzo Grassi e daranno testimonianza della passione e del profondo impegno di François Pinault collezionista nei confronti degli artisti contemporanei. Gli importanti insiemi monografici che caratterizzano la collezione Pinault saranno il cuore delle diverse esposizioni. Sequence 1 A cura di Alison M. Gingeras, Sequence 1 presenta le opere di sedici artisti selezionate nell’ambito della collezione François Pinault o commissionate per la mostra veneziana, proponendo lavori in cui viene messo in luce il principio di artigianalità nell’arte contemporanea, attraverso tutti i tradizionali generi creativi. Internazionali e appartenenti a diverse generazioni, gli artisti in mostra sono tutti veri e propri creatori di opere d’arte, il cui talento si esprime in larga misura in pittura o in scultura. Sfuggendo all’approccio tematico o narrativo, Sequence 1 ci ricorda che gli artisti contemporanei non hanno mai abbandonato queste discipline apparentemente “tradizionali”, scegliendo invece di modificarle con costanti revisioni concettuali e tecniche in continua evoluzione. La mostra è corredata da un catalogo, edito da Skira. Biografie degli artisti di Sequence 1 Kristin Baker Americana, nata nel 1975; vive e lavora a New York Roberto Cuoghi Italiano, nato nel 1973; vive e lavora a Milano. Marlene Dumas Sudafricana, nata nel 1953; vive e lavora ad Amsterdam. Urs Fischer Svizzero, nato nel 1973; vive e lavora a New York Robert Gober Americano, nato nel 1954; vive e lavora a New York Subodh Gupta Indiano, nato nel 1964; vive e lavora a New Delhi David Hammons Americano, nato nel 1943; vive e lavora a Brooklyn Mike Kelley Americano, nato nel 1954; vive e lavora a Los Angeles Louise Lawler Americana, nata nel 1947; vive e lavora a New York Laura Owens Americana, nata nel 1970; vive e lavora a Los Angeles. Richard Prince Americano, nato nel 1949; vive e lavora a Renselierville, New York Martial Raysse Francese, nato nel 1936; vive e lavora in Dordogne Anselm Reyle Tedesco, nato nel 1970; vive e lavora a Berlino Tamuna Sirbiladze Georgiana, nata nel 1971, vive a Vienna e Tibilisi Rudolf Stingel Italiano, nato nel 1956; vive e lavora a New York e Merano Franz West Austriaco, nato nel 1947; vive e lavora a Vienna. .  
   
   
TERRA E ANIMA. SCULTURE DI MIMMA NICOLOSI. A CURA DI ELISA LOMBARDO CON LA COLLABORAZIONE DI DARIO RETEUNA. DAL 25 MAGGIO AL 22 GIUGNO DEL 2007 CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO  
 
Torino, 22 maggio 2007 - La mostra Terra e anima, Sculture di Mimma Nicolosi ospitata nelle Sale della Biblioteca del Circolo degli Artisti, offre un ampio e rappresentativo incontro con il prolifico e ormai consolidato operare di Mimma Nicolosi, scultrice e responsabile dell’Atelier Elios Iter - Sezione Scultura - a Torino, con circa 30 sculture prevalentemente in terracotta, spesso dipinta e talvolta solidale a pietra, legno o plexiglas, nonché alcune fusioni in bronzo e alluminio di particolare interesse e una campionatura altrettanto esaustiva di fischietti (sempre in terracotta, realizzati con diverse tecniche, ad acqua e monotonali). L’argilla, nella sua valenza primigenia di materia da plasmare, ed evocativa di una dimensione e di una cultura ancora a “misura d’uomo”, viene impiegata dalla scultrice nelle sue numerose e suggestive varianti cromatiche, nonché nella molteplicità delle sue applicazioni e finiture (verniciature, smalti e raku), in un’indagine che ha dato e continua a dare vita ad opere in cui si fondono valori antichi, radicati nelle culture e negli oggetti dell’arte popolare italiana da cui emerge una fantasiosa serie di policromi fischietti. La creatività della Nicolosi è anche caratterizzata da una sensualità disinibita e fortemente passionale, come dimostrano la generosità delle forme femminili e i sinuosi intrecci dei corpi, che insieme ai più manifesti simboli della virilità maschile (riscontrabili in una complessa serie di “Opere Falliche”), si configurano come elementi ricorrenti della sua espressione artistica, dove i temi della fertilità e della creazione si trovano al centro di una ricerca che pare suggellarsi nell’opera In-izio (2002). In mostra, sempre della serie dei già citati fischietti, che non solo evocano la storia dell’uomo, ma si configurano come un vero e proprio oggetto magico e ludico che incuriosisce ed affascina, spiccano altre creazioni che per complessità strutturale e ricchezza di significati assurgono alla dignità di vere e proprie impegnative opere scultoree, come Legge…ra (1999) o Le Marine (2006). Della sua copiosa produzione sarà possibile ammirare alcuni esemplari di particolare rilievo, quali la riuscita e impegnativa, doppia opera, Gli Avvocati (2005), dove il dualismo interiore del personaggio rappresentato è resa da una contrapposizione dialettica tra le diverse cromie dei materiali impiegati (bronzo e alluminio). Ancora da citare L’inganno delle Vestali (2006) e l’impegnativo monolite statuario Per ora soltanto buonasera (2005), che entrambi rappresentano due esplicite rivisitazioni delle affascinanti e ancora attuali culture surrealiste del secolo scorso. .  
   
   
PARMA: IN PRIMA NAZIONALE LO ZüRCHER BALLETT DI HEINZ SPOERLI PRESENTA L’ASTRATTO E POETICO IN DEN WINDEN IM NICHTS SULLE SUITES PER VIOLONCELLO SOLO DI BACH ESEGUITE DAL VIVO DA CLAUDIUS HERRMANN  
 
 Parma, 22 maggio 2007 - Con lo Zürcher Ballett arriva per la prima volta al Teatro Regio di Parma la brillante compagnia svizzera che presenterà il 23 e 24 maggio alle ore 20. 00 in prima nazionale l’astratto e poetico In den Winden im Nichts. A firmarlo, nel 2003, Heinz Spoerli, direttore e anima della compagnia di Zurigo da oltre un decennio, coreografo dalla felice vena neoclassica, maestro di una danza fluida e musicale, apprezzata per la delicata vivacità e l’umorismo leggero. Spoerli, già autore di capolavori su musiche di grandi compositori quali Brahms, Mozart, Schubert, ha scelto questa volta le partiture di Johann Sebastian Bach, da cui si era già lasciato ispirare per la creazione di Goldberg Variations, dedicata alla celeberrima composizione bachiana. Per In den Winden im Nichts Spoerli si abbandona alle Suites per violoncello solo di Bach e, dopo …und mied den Nicht, nella quale il coreografo si è ispirò alle Suites 1, 4, 5, a Parma il Balletto di Zurigo darà corpo alle Suites n 2, 3, 6, nell’esecuzione dal vivo affidata alla maestria e alla sensibilità del violoncellista tedesco Claudius Herrmann, in scena accanto ai ballerini con un magnifico strumento costruito da Giovanni Paolo Maggini nel 1600. Se nella sua prima trilogia bachiana Spoerli aveva accostato alla musica la metafora di tre elementi naturali: terra, acqua e fuoco, nella creazione in scena a Parma è l’acqua ad essere evocata nelle liquide armonie danzanti. Il direttore del Balletto di Zurigo non si limita a parafrasare la musica di Johann Sebastian Bach traducendola in pura danza. La regolarità di forma con la quale il coreografo segue fedelmente le forme musicali di Bach, incluse le ripetizioni, è solo uno dei pregi del balletto. A emergere è anche il riconoscimento del contenuto intellettuale, dell’assoluta perfezione e dell’incantevole serenità di questa musica. Stati emozionali e atmosfere nitidamente simboliche fluttuano nello spazio e continuano a vibrare tra i movimenti, nel silenzio delle cadenze danzate, quando la musica è già svanita. Con ornata stilizzazione, in In den Winden im Nichts Spoerli mostra le due doti migliori: la musica di Bach diviene l’occasione melodica per una danza neoclassica brillante, svelta, a tratti persino cinetica, sempre estremamente agile, affidata agli eccellenti ballerini dell’ensemble di Zurigo. Degli uomini si mette in luce l’atletismo, visibile nelle lift e nelle prese dei numerosi passi a due, mentre alle ragazze il coreografo chiede ricamati virtuosismi. Senza mai perdere di vista l’animata eleganza dello spirito classico. Nel set minimalista e d’effetto ideato da Sergio Cavero domina un grande cerchio metallico sullo sfondo, ora illuminato dalle fiamme, ora da brume fumose, mentre le luci e i costumi si tingono in successione, con il trascorrere delle suites, dei colori rosso, verde, blu. Parmadanza 2007 è realizzato dal Teatro Regio di Parma con il sostegno di Cariparma, Pinko, con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di Ater. Parmadanza è parte di un’iniziativa più ampia in collaborazione con Red Reggio Emilia Danza, coordinata dal Reggio Parma Festival, che moltiplica così le occasioni di incontro con le eccellenze della danza e del balletto e contribuisce significativamente alla diffusione e alla partecipazione degli eventi in cartellone. .  
   
   
LA FONDAZIONE PRADA PRESENTA ALLA FONDAZIONE GIORGIO CINI DI VENEZIA UNA MOSTRA PERSONALE DI THOMAS DEMAND 7 GIUGNO – 7 LUGLIO  
 
Milano, 22 maggio 2007 - La Fondazione Prada presenta un progetto dell´ artista Thomas Demand a cura di Germano Celant. Il lavoro proposto consiste in due grandi installazioni. La prima, dal titolo Yellowcake, si riferisce ad alcuni eventi politici recentemente accaduti in Italia e connessi con l´intervento armato americano in Iraq. Il secondo lavoro, intitolato Processo grottesco, si riferisce al tema della “grotta”, di cui l´artista si è occupato recentemente. Demand, conosciuto e apprezzato per le sue complesse e inquietanti fotografie, si è imposto all´attenzione della scena artistica internazionale per l´uso innovativo del mezzo fotografico. Partendo da un’immagine tratta dalla vita di tutti i giorni e che spesso si riferisce a controversi eventi politici, l´artista procede ricostruendo tale scena tramite un modello in cartone. Le fotografie di questo modello saranno il prodotto finale esposto in mostra. Per questa occasione Thomas Demand cambia tipo di approccio, permettendo al visitatore di ripercorrere le varie fasi che compongono il suo processo creativo e il suo metodo operativo. In Processo grottesco, accanto alla fotografia, l’artista presenta per la prima volta il materiale di documentazione che ha collezionato per il lavoro, unitamente alla scultura da cui è stata tratta l’immagine fotografica. Www. Fondazioneprada. .  
   
   
LA PITTURA DELL’ 800 E ‘900 A VILLA ERBA DI CERNOBBIO (CO) FINO AL 27 MAGGIO  
 
Milano, 22 maggio 2007 - Venti d’arte soffiano sul Lago di Como. Fino al 27 maggio prossimi, Cernobbio sarà teatro di una grande mostra dedicata alla pittura italiana fra Otto e Novecento. Un evento progettato da un pool composto da una ventina fra le più prestigiose gallerie d’arte nazionali, nell’intento di riallacciarsi ad una tradizione già viva alcuni anni fa - quella delle esposizioni dedicate alla pittura dell’Ottocento italiano, che avevano sede a Villa Olmo (Como). La tradizione si ripresenta dunque con nuove linfe dopo un’interruzione di alcuni anni, per offrire ai collezionisti ed agli amanti dell’arte l’opportunità di vedere riuniti circa 600 capolavori di pittura del periodo storico compreso fra la seconda metà dell’Xix secolo e l’inizio del Xx. Un periodo rispetto al quale il mercato ha registrato negli ultimi anni una crescita costante, accompagnata da un fiorire di mostre pubbliche su tutto il territorio italiano. Il Lago di Como torna ad essere parte attiva di questo fermento e palcoscenico di un evento di interesse internazionale. Sede della mostra sarà la magnifica Villa Erba di Cernobbio, il cui parco è punteggiato da alberi secolari, e le cui stanze profumano di ricordi viscontiani. Qui infatti il regista Luchino Visconti trascorse l’infanzia e qui tornò dopo essere stato colpito dalla malattia. Il lungolago, il parco e le sale interne della villa costituiscono uno scenario esclusivo, dove i visitatori della mostra avranno la possibilità di sostare. Negli stessi giorni in cui a Villa Olmo la Mostra “Gli impressionisti, i simbolisti e le avanguardie”, porterà, dal Museo Nazionale di Belgrado, opere di Renoir, Degas, Pissarro, Monet, Mondrian, Kandinsky, a Villa Erba si potranno invece ammirare opere appartenenti alle più importanti correnti pittoriche italiane dello stesso periodo. Dai Macchiaioli ai Divisionisti, dalla Scapigliatura alla Scuola di Posillipo e la Scuola di Resina, dalla Scuola Veneta ai Grandi Maestri internazionali. Correnti che, come nel caso dei Macchiaioli, possono essere considerate a tutti gli effetti pionieristiche rispetto allo stesso Impressionismo francese. I Macchiaioli, così battezzati (inizialmente con valenza dispregiativa) da un anonimo recensore, hanno infatti dato origine, negli anni Sessanta dell’Ottocento, ad un rinnovamento antiaccademico della pittura in senso verista, opponendosi al purismo e sostenendo che l’immagine del vero è un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro. Del gruppo facevano parte Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca e molti altri, attivi tra Firenze, Livorno e la Maremma, dove raffigurarono scene di vita agreste, in uno straordinario ambiente naturale caratterizzato dal contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro. Un’altra importante corrente pittorica presente in mostra è la Scapigliatura, sviluppatasi inizialmente in Lombardia. La ribellione di questi artisti contro la cultura tradizionale si traduce in uno sguardo rinnovato sulla realtà e fa emergere per la prima volta in Italia il conflitto tra artista e società, già palpabile nei modelli romantici tedeschi. Tra i protagonisti della Scapigliatura esposti a Cernobbio si annoverano Tranquillo Cremona, Mosé Bianchi, Daniele Ranzoni, Luigi Conconi e altri. Scuole particolarmente interessanti nel quadro dell’Italia pittorica del Xix secolo sono poi quella del Veneto – con esponenti quali Luigi Nono, Guglielmo Ciardi, Giacomo Favretto, Alessandro Milesi, Pietro Fragiacomo, Ettore Tito, Cesare Laurenti, Giuseppe Bordignon – e le napoletane, la prima detta Scuola di Posillipo, il cui esponente più famoso è Giacinto Gigante, affonda le sue radici nell´arte di Salvator Rosa e si fonde con le innovazioni di artisti quali Constable e Turner, e la seconda detta Scuola di Resina che per prima introduce la tecnica della pittura en plein air, dipingendo i paesaggi più classici della città partenopea in splendidi olii ricchi di luce ed effetti cromatici. Tra i fondatori della Scuola di Resina si annoverano Marco De Gregorio, Giuseppe De Nittis, Antonino Leto e Federico Rossano. Anche questa scuola darà il via all’opera di artisti quali i fratelli Palizzi, Francesco Paolo Michetti, Antonio Mancini. Il gruppo di pittori piemontesi che annovera nomi quali Lorenzo Delleani, Giovanni Battista Quadrone, Marco Calderini, Antonio Fontanesi, Vittorio Avondo, per non citare che alcuni tra i più prestigiosi, sono il naturale risultato dei movimenti verista, naturalista e realista, anche se ognuno di essi realizzò il suo percorso autonomamente. La mostra non dimentica poi il movimento Divisionista che si sviluppa verso la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento sulle orme del post-impressionismo francese. La tecnica, estremamente innovativa, nata dall’esigenza di rappresentare gli effetti di luce dal vero, consiste nell’accostare colori puri in piccoli tratti o punti, senza mischiarli, ottenendo la massima luminosità sulla tela. Tra i principali maestri del Divisionismo italiano si ricordano Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Angelo Morbelli, Filippo Carcano, Plinio Nomellini, Carlo Fornara. La mostra di Villa Erba raccoglie circa 600 lavori, offrendo una panoramica estremamente ampia dei movimenti operanti in Italia fra Otto e Novecento. Tra gli artisti presenti sono inoltre da segnalare i tre “Italiani di Parigi”: Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi: questi Artisti, trasferitisi nella capitale francese nella seconda metà dell’800, acquisirono ben presto una fama internazionale, come testimoniato dalle importanti mostre pubbliche allestite sia in Francia che in Italia anche negli ultimi decenni. Tra le opere di particolare interesse, presenti all’inaugurazione della mostra, si segnalano: “Parlatorio Pio Albergo Trivulzio” (olio su tela 60x45 cm) di Angelo Morbelli (Alessandria 1853 – Milano 1919). Il dipinto, presentato alla critica per la prima volta alla storica e leggendaria (era la prima volta che si presentavano al pubblico le opere del gruppo dei divisionisti) I Triennale di Brera, del 1891, la stessa Esposizione in cui Segantini presentava per la prima volta “Le due madri”, oggi alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. Questo capolavoro del Maestro Piemontese, vero e proprio incunabolo del divisionismo, propone per la prima volta l’applicazione del metodo divisionista a temi cari al pittore (fin dall’inizio degli anni ottanta dell’Ottocento, frequentava i locali del Trivulzio di Milano) e, fin dal suo esordio espositivo, fu al centro di accesissime polemiche tra Luigi Chirtani (celebre e “spietato” critico del Corriere della Sera) e Vittore Grubicy (mecenate/mercante del gruppo divisionista). L’anno successivo il dipinto vinse la medaglia d’oro alla Promotrice di Torino, ricevendo gli elogi dovuti e meritati. L’opera di Morbelli, assente da oltre 50 anni da esposizioni pubbliche, venne l’ultima volta proposta alla Mostra post-mortem, organizzata nel 1949 a Milano, nei locali della Famiglia Artistica (di cui Morbelli era socio). Alla stessa mostra il dipinto era affiancato al celebre “Autoritratto”, che il prossimo giugno verrà battuto da Christie’s a Londra con una stima di oltre 2 milioni di Euro. In occasione della presenza in Mostra del dipinto, il Prof. Giovanni Anzani, curatore del Catalogo Generale dell’artista, presenterà uno studio critico dedicato al quadro. “Campagna livornese con tamerici” (olio su cartone 17. 2x33. 4) di Giovanni Fattori (Livorno 1825 – Firenze 1908). Il dipinto, probabilmente realizzato nell´estate del 1865, è senz’altro una delle opere più celebrate del Maestro livornese ed in questa occasione viene “eccezionalmente” proposto dopo anni di assenza da pubbliche manifestazioni. Il dipinto si presenta con quella stessa corposità di superficie e con quella stessa luce smagliante sempre presente nei dipinti fattoriani degli anni 1860-70 ed è un chiarissimo esempio della grande novità che i Macchiaioli introdussero, nella seconda metà dell’Ottocento, con le loro ricerche di pittura all´aperto. Infatti, l’innovazione dei Macchiaioli fu proprio quella di trovare una ragione di resa pittorica anche in ciò che apparentemente, per la loro visione tradizionale, poteva sembrare una insignificante visione della realtà. Fattori, assillato più di altri dal desiderio di cogliere il reale nella sua piena efficacia visiva, si distinse per questa integrale genuinità del linguaggio e così molte delle opere più impegnative realizzate negli anni Sessanta si presentano con aspetti di nuda semplicità che le rendono sfuggenti ad ogni volontà interpretativa. La grande originalità di questo quadretto consiste quindi nel presentarsi a noi quasi in anonimato, senza che esso sveli il segreto della grande forza vitale che anima ogni suo particolare. La tensione lirica e la purezza rarefatta dei cromatismi, ordinati in una scala di passaggi tonali che smorzano i contrasti luminosi, sono quelle consuete che distinguono le tipiche impressioni campestri livornesi. “Inverno a Miazzina” (olio su tela 60x100 cm) di Achille Tominetti (Milano 1848 – Miazzina 1917). Questo straordinario “documento storico”, che lo stesso Vittore Grubicy, conscio delle grandi capacità del giovane artista, volle esporre nella storica Esposizione di artisti Italiani del 1888 a Londra (buona parte delle opere esposte in quella Mostra si trovano ora in pubbliche collezioni Italiane ed estere), al fianco di dipinti dei leggendari (e affermati caposcuola) Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni e Giovanni Segantini, viene riproposta in pubblico dopo la più recente partecipazione (2005) alla mostra dedicata a Grubicy alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, a cura di A. P. Quinsac. “Viso di fanciulla” (olio su tela 27x37 cm) di Gaetano Previati (Ferrara 1852 – Lavagna 1920). Sono rarissime le apparizioni in pubblico di opere “scapigliate” di questo straordinario artista, ferrarese di nascita, ma lombardo per colori, soggetti e iter artistico. Il dipinto, di piccolo formato, ma freschissimo per taglio, gestualità della pennellata e qualità, appartiene agli anni ottanta dell’Ottocento e viene per la prima volta proposto, dopo decenni trascorsi in una inaccessibile collezione privata Milanese. “Prima del ballo” (olio su tavola 36x26. 5 cm) di Giuseppe De Nittis (Barletta 1846 – St. Germain en Laye 1884). Questo capolavoro del Maestro pugliese, il più raro dei tre “Grandi di Parigi” (appunto De Nittis, Boldini e Zandomeneghi) da vedere in Esposizioni pubbliche, appartiene a un ristretto gruppo di opere rintracciate in Francia dopo molti anni di “esilio”. Il dipinto infatti conosciutissimo alla critica (sono molte le pubblicazioni su libri e cataloghi dedicati all’artista), non apparve mai in pubblico, probabilmente ceduto dall’artista a collezionisti attenti alla qualità, e da lì custodito con gelosia. “Pescarenico” (olio su tela 25. 5x50 cm) di Ercole Calvi (Verona 1824 – 1900). I laghi lombardi hanno da sempre ispirato pittori locali e artisti, come Ercole Calvi, che hanno trasformato semplici ispirazioni in poesia sulla tela, come appunto in questa veduta di Pescarenico, località che più di altre, è stata al centro di ricerche cromatiche e prospettiche. L’opera, bellissima, fonde semplicità di taglio ad una attenzione particolare alla vita quotidiana dell’isola, nei suoi gesti. “Egogla” (olio su tela 220x 130 cm) di Stefano Bruzzi (Piacenza 1835 – 1911). L’opera, tra le più celebri e monumentali dell’artista piacentino, venne presentata nel 1898 alla Mostra Nazionale di Torino e venduta ad un facoltoso collezionista torinese, per la ragguardevole cifra di 5. 000 lire e riprodotto in incisione dal Turletti. Da allora il dipinto, gelosamente custodito e da tempo dato per disperso (si pensava addirittura che fosse andato distrutto durante l’ultimo conflitto bellico), non apparve più in pubblico. Prestigiose le gallerie impegnate nel progetto: le milanesi Arte Solferino, Le Pleiadi, Il Servo di Scena, Silbernagl Volker, Galleria d’Arte Ambrosiana; la bolognese Bottegantica di Savoia; le fiorentine La Stanzina, Il Magnifico, Parronchi; Nuova Arcadia di Padova; Mediarte, Bentivegna, Bottega d’Arte Livorno di Montecatini; il Centro Espositivo Permanente di Treviso; la Clas Art di Lodi, la Galleria d’Arte Doc di Brescia; la Galleria Vincent Casa d’Aste di Napoli; Studio d’Arte Verbania da Verbania e, da Livorno, Rotini Art Gallery e Studio d’Arte dell’800. Www. Dipinti800acernobbio. Com .  
   
   
BIOKIP UNDERGROUND ARTS GALLERY PRESENTS: “L’ INVIDIA” MOSTRA COLLETTIVA DAL 2 GIUGNO A FINE LUGLIO 2007  
 
 Milano, 22 maggio 2007 - La Biokip Gallery apre le sue porte dal 02-06 al 14-07-07 per ospitare i lavori del team di casa in una collettiva che ruota tutta attorno al gelido sorriso dell’Invidia, un sorriso forzato di fatto in difetto. Biokip supporta da tempo le diverse forme d’espressione underground e così anche in questa collettiva una decina di artisti, provenienti da diversi background, vengono chiamati in causa al fine di rappresentare al meglio le ghiacciate meccaniche dell’Invidia. Installazioni, video proiezioni, immagini e lettere s’incrociano nel tentativo di schierarsi dalla parte dell’accusa, o della difesa, di questa glaciale invidia che sembra comportarsi come un parassita, bruciando chi la ospita. E’ indistintamente qualcosa di tangibile o non tangibile, un pregio, un merito, un oggetto, o solo una scintilla negli occhi che rende verde d’invidia chi non la possiede. E questo si sente come spodestato. In deficit. Indebolito dalla privazione di ciò che desidera, e che vede accecante in qualcun altro. Così inizia a disprezzare e sminuire, come per vendetta, l’oggetto del proprio desiderio-frustrazione. Ma è davvero così negativa l’invidia, o può anche spingerci a migliorarci? E’ davvero un limite o è solo un ostacolo difficile da superare? Perché qualcosa può essere allo stesso tempo motivo d’invidia per qualcuno e d’orgoglio per qualcun altro? Esiste chi non abbia niente da invidiare al prossimo ? Anche stavolta il compito degli artisti del team Biokip è quello di interrogare e di interrogarsi su questa emozione così ambigua e algida, oggi incrociata troppo spesso negli sguardi della gente. Anche in questa esposizione stili e tecniche lontani tra loro s’incontrano per saperne di più sulla genesi dell’Invidia, sulle sue caratteristiche e sulla sua routine. Opere a tecnica mista, video installazioni, animazioni, parole e suoni ne mettono in luce ogni aspetto. Detto e non detto. E’ un’altra collettiva Biokip “L’invidia” che tinge di verde la Biokip Gallery, ma alla Biokip Gallery, l’erba del vicino è davvero più verde? .  
   
   
LA MAGLIA NERA GESTA E INGEGNO DI LUIGI MALABROCCA DI E CON MATTEO CACCIA  
 
Milano, 22 maggio 2007 - In occasione delle due mostre ispirate al Futurismo dedicate ad Adriana Bisi Fabbri e al Battaglione Lombardo, il Museo della Permanente, in collaborazione con Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, propone giovedì 24 maggio alle ore 21. 00 lo spettacolo “La maglia nera”, di e con Matteo Caccia. Un monologo che racconta la vita e le gesta di un ciclista degli anni ´50, Luigi Malabrocca, divenuto famoso per aver scoperto che era più facile accaparrarsi le simpatie della gente arrivando ultimo. Scomparso esattamente otto mesi fa all’età di 86 anni, “Luisìn aveva scelto di arrivare ultimo, perché quello era il sistema per sconfiggere la miseria” come ha scritto Marco Pastonesi su La Gazzetta dello Sport il 2 ottobre 2006, il giorno dopo la morte a Garlasco di Malabrocca Luigi, nato a Tortona il 22 giugno 1920. Andava in fuga dietro al gruppo. Entrava nei bar e non ne usciva più. Si nascondeva nelle scarpate, nei fienili, nelle cantine. Una volta si tuffò addirittura in una specie di pozzo, vuoto, ma un contadino baffuto, la pelle rosolata dal sole, s’insospettì e sollevò il coperchio: “E allora” gli intimò. “Sto correndo il Giro d’Italia”, tentò di spiegargli. Poi risalì sulla bici, affrontò Rolle, Pordoi, Campolongo e Gardena, perché era il tappone dolomitico, infine giunse al traguardo. Ultimo, ultimissimo, maglia nera, nerissima. Era il suo forte, il suo fortissimo (Marco Pastonesi) Negli anni del secondo dopo guerra in Italia il ciclismo è lo sport più popolare. Lo è grazie alle imprese dei due rivali più famosi di sempre Coppi e Bartali. In quello stesso periodo però, sullo sfondo del palcoscenico del Giro d´Italia, si muove un´altra figura. È quella di un ciclista, un gregario balzato agli onori della cronaca per aver regalato all´ultimo in classifica la stessa ribalta dei primi. È quella di un uomo di grande ingegno che ha intuito che arrivare ultimo era preferibile ad arrivare 10°, come nel 1946 quando giunse a 4h9’34” da Gino Bartali o l’anno successivo a 5h52’20” da Fausto Coppi. In un momento storico in cui gli italiani si sentivano "ultimi", era facile per la gente ai bordi delle strade affezionarsi a quel reietto che arrivava in fondo, arrivava ultimo ma arrivava, e l´unico modo in cui potevano premiarlo era attraverso i doni che conoscevano: salami, damigiane di vino, d´olio, formaggi e animali. Un corridore di per sé formidabile, visto che in carriera vinse 138 corse, di cui 15 da professionista (l’ultima al giro di Croazia e Slovenia nel 1949) che dopo aver dato prestigio al ruolo dell´ultimo, elevandolo per la prima volta al rango dei primi, si concesse il lusso di vincere 2 campionati italiani di ciclo campestre (1951 e 1953), il ciclismo di campagna, regalando agli italiani un insperato sapore di riscatto e una nuova sensazione di speranza. Scritto ed interpretato in forma di lettura scenica da Matteo Caccia, nel solco del teatro di narrazione, La maglia nera è una storia di sfondo che racconta un pezzo d´Italia attraverso la vita sportiva e umana di un ciclista, un uomo, un italiano degli anni ´50, che senza volerlo ha segnato un’epoca, un ciclismo, un’Italia. Una figura che non scomparirà mai, che con la semplice intenzione di fare la Sua storia è stato in grado di rappresentare la Storia. Quella di un paese piegato ma pieno di volontà e coraggio. Museo Della Permanente Giovedì 24 maggio 2007, ore 21. 00 Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti Per prenotazioni: 02 324377, 02 39257055 .  
   
   
ARCHITETTURA A TEATRO “IL DENARO”  
 
 Milano, 22 maggio 2007 - In seguito ad una collaborazione già collaudata negli anni scorsi, il Teatro Arsenale e il Politecnico di Milano hanno deciso di dar vita ad un nuovo progetto didattico che ha visto coinvolti gli studenti della Scuola di Teatro ‘Arsenale’ e gli studenti del Dipartimento di Progettazione dell’Architettura. Il progetto, nato dall’esigenza comune di uscire dal proprio ‘territorio’ ed ambito di studio per affrontare delle situazioni concrete, ha portato alla realizzazione di un percorso di 15 “stazioni sceniche”, ideate e costruite ad hoc dagli studenti del Politecnico all’interno dello Spazio Patio di Via Ampère. Queste piccole ribalte verranno animate di volta in volta dagli studenti della Scuola di Teatro “Arsenale” attraverso brevi “shorts teatrali”: piccoli spettacoli, sketches, improvvisazioni tutti legati da un filo conduttore comune, il tema del Denaro. Per gli studenti di Architettura si tratta di passare dalla fase di progetto alla fase di realizzazione di un progetto, dalla libertà teorica alla realtà pratica. E’ molto utile infatti che gli studenti che dedicano gli studi alla scenografia e all’allestimento, dopo un periodo di sperimentazione e libertà, senz’altro fondamentali nella loro formazione, si cimentino con un tipo di realtà più simile a quella che troveranno poi al di fuori dell’Università: la realizzabilità pratica di un progetto, la commissione a tema, la possibilità che il progetto risponda alle innumerevoli esigenze legate allo spettacolo e alla performance in generale. Per gli studenti di teatro è fondamentale poter imparare a interagire con gli spazi, creare i loro pezzi di teatro in rapporto agli spazi a disposizione, nonché imparare a gestire il rapporto con gli scenografi e gli allestitori nel rispetto delle reciproche esigenze e creatività. In realtà queste esperienze, fondamentali per operatori che dovranno necessariamente lavorare sempre insieme, non sono mai fattibili in ambito scolastico e vengono affrontate poi a spanne e con tutte le difficoltà e gli sbagli possibili in ambito lavorativo. Un attore, un regista, un operatore dello spettacolo non ha normalmente nelle sue scuole la possibilità di affrontare l’esperienza viva di un rapporto creativo con chi allestirà gli spazi del suo lavoro e uno studente di scenografia non avrà mai, in ambito universitario, un rapporto vivo e concreto con un teatro. In questo caso, dal tema prescelto - Il Denaro – sono scaturiti una serie di sottotemi che, assegnati agli studenti di entrambi gli istituti, sono stati pretesto di creazioni autonome. L’insieme dei progetti costituisce un’unica pièce scenografico-teatrale un po’ alla maniera di un antico canovaccio. Giovedì 24 maggio 2007 - ore 21,00 Spazio Patio della Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano Via Ampère, 2.  
   
   
GOLF - LPGA TOUR: UNDICESIMO TITOLO PER LORENA OCHOA NEL SYBASE CLASSIC GIULIA SERGAS SI CLASSIFICA AL 38ª POSTO  
 
 Milano, 22 maggio 2007 - Irresistibile Lorena Ochoa. La messicana ha centrato l´undicesima vittoria nel Lpga Tour, la seconda stagionale, imponendosi nel Sybase Classic sul percorso dell´Upper Montclair Cc di Clifton, nel New Jersey. Con un giro finale in 68 colpi la numero uno mondiale (270 - 68 67 67 68) ha superato Sarah Lee (273 - 66 69 65 73), coreana nata in Inghilterra che la precedeva di due colpi dopo 54 buche e ha concluso in suo favore un braccio di ferro durato per tutta la gara con alterne fortune. Al terzo posto la coreana Se Ri Pak, distanziata di nove colpi (279 - 68 72 73 66), al quarto con 280 Brittany Lang e Juli Inkster, al sesto con 281 Sherri Steinhauer e Kate Golden, all´11° con 284 Karrie Webb. Si è classificata al 38° posto Giulia Sergas (292 - 77 71 70 74), che dopo aver evitato il taglio con un ottimo secondo giro in 71 colpi, rimediando a una situazione disperata, si è poi portata nel terzo (parziale di 70) a metà graduatoria. Ha intascato 7. 329 dollari ed è salita al 73° posto nell´ordine di merito, dove è passata a condurre la Ochoa (755. 714 dollari). Silvia Cavalleri, che non ha preso parte alla gara, è 16ª con 226. 755 dollari, mentre Veronica Zorzi, che ha disputato pochissimi tornei, è 132ª con 10. 916. Us Pga Tour: Zach Johnson In Spareggio - La vittoria nel Masters ha caricato Zach Johnson, che è tornato al successo (secondo stagionale e terzo in carriera) nell´At&t Classic (Us Pga Tour), al Tpc Sugarloaf, a Duluth in Georgia. Johnson (273 - 71 66 69 67) ha superato con un par alla prima buca di play off il giapponese Ryuji Imada (273 - 67 67 69 70) con il quale aveva terminato alla pari la gara, dopo averlo raggiunto alla 15ª buca. Al terzo posto con 276 Camilo Villegas, Matt Kuchar e Troy Matteson, leader insieme a Imada dopo il terzo giro. Al sesto con 277 Bob Estes, Stephen Marino e Chris Tidland, al 30° con 283 David Toms. .  
   
   
VELA: CONCLUSO AD ALBARELLA IL CAMPIONATO NAZIONALE DELL’ADRIATICO IMS-TROFEO ALILAGUNA  
 
 Albarella (Ro), 22 maggio 2007 – Con l’ultima giornata di regate si è conclusa ad Albarella (Ro) l’edizione 2007 del Campionato Nazionale Ims dell’Adriatico-trofeo Alilaguna. In una giornata di piena estate e con vento leggero – intorno ai 5-6 nodi in calare – da bora (nord est) è stata disputata la quarta e ultima prova valida solo per il gruppo di imbarcazioni di maggiori dimensioni, cioè le classi 0-2. Per il raggruppamento B comprendente le imbarcazioni delle classi 3-5 non è stato possibile segnalare l’arrivo di alcun concorrente entro il tempo massimo poiché il vento calava inesorabilmente nell’ultimo lato (sesto lato di poppa). Primo della classifica nella prova conclusiva era il team di Pitikao, il Milllennium 45, nuovissima imbarcazione progettata da Umberto Felci, dell’armatore anconetano Paolo Balercia che si avvaleva della presenza a bordo del leccese Paolo Montefusco nel ruolo di tattico. L’equipaggio del Grand Soleil 42 Man Fred Mello Mantovani dell’armatore forlivese Fausto Farneti (portacolori del C. V. Ravennate) e con il chioggiotto Enrico Zennari nel ruolo di timoniere, concludeva al terzo posto alle spalle di Mister X di Andrea Cavagnis, X-35 Od timonato dall’olimpionico di Star Giorgio “Dodo” Gorla. La classifica generale dopo le 4 prove del raggruppamento A (stilata con lo scarto del peggior risultato) vedeva la conferma al vertice di Man Fred Mello Mantovani seguito, rispettivamente al secondo e terzo posto, dal team ceco di Praga Bohemia Express (Grand Soleil 42) e da un altro equipaggio ravennate, quello di Vahinè 5 (Grand Soleil 40) guidato da Francesco Montanari. Invariata la classifica finale del raggruppamento B che vedeva Sagola di Fausto Pierobon al primo posto, Sideracordis del veneziano Pier Vettor Grimani in seconda posizione e l’equipaggio di Morgan dell’ armatore barese Nicola De Gemmis al terzo posto. Il Campionato Nazionale Ims dell’Adriatico-trofeo Alilaguna era valido quale selezione per il Campionato Italiano Assoluto Ims 2007 in programma a Pescara a fine agosto. Il brindisi di apertura è stato offerto dalla Fattoria Monte Fasolo. La cena di sabato per tutti gli equipaggi ha avuto luogo presso il Centro Sportivo, “ Ristorante Terrazze di Levante” innaffiata dai vini del Gruppo Coltiva e dal pesce azzurro di Chioggia della Ditta Clam. Alilaguna Lines e Isuzu sono stati partner della manifestazione. Lo svolgimento del Campionato Nazionale Ims dell’Adriatico-trofeo Alilaguna è possibile grazie all’ospitalità di Albarella e del Gruppo Marcegaglia Tourism. .