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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Ottobre 2007
BRUXELLES, PIANI DI SVILUPPO RURALE: 3 REGIONI ITALIANE CAMPANIA FRIULI VENEZIA GIULIA E LIGURIA  
 
 Il profilo dell´Italia: Popolazione: 58,7 mio; Pil pro capite: 110% (Eu 25); Tasso di convergenza delle regioni: 74%; Tasso di competitività delle regioni: 124%; Tasso di occupazione: 57,6% (Eu 25: 63,1%); Tasso di disoccupazione: 8%; Territorio: 30,1 mio ha; Superficie agricola utilizzata (Sau): 13,2 mio ha; Superficie forestale: 10,7 mio ha; Zone svantaggiate/di montagna: 61% dl territorio; Zone Natura 2000: 4,3 mio ha (14,4% del territorio). Definizione delle zone rurali: adattamento del metodo Ocse : Superficie zone rurali B, C, D = 92% del territorio; 93% Sau; Popolazione: 57%; Densità (ab. /km²): 54 zone D; 143 zone C; 210 zone B; Reddito per abitante (It=100: 88% (zone C e D); Disoccupazione: 12% (zone C e D); Convergenza 20%; Agricoltori che esercitano un´altra attività: 26,5%; Lavoratori indipendenti: 24%; Formazione continua nelle zone rurali: 6,3% (9% Eu 25). Le zone rurali C e D sono caratterizzate da: infrastrutture (incluse quelle turistiche) e servizi alla popolazione insufficienti ; invecchiamento degli attivi in agricoltura, abbandono delle terre ;Ricchezza del paesaggio e del patrimonio ambientale, culturale e storico ;Insufficiente diffusione di Internet ;Popolazione Leader + concentrata nelle zone C e D. La strategia scelta - Sulla base dei bisogni identificati e delle strategie di Lisbona e Göteborg, il Piano strategico nazionale individua 3 obiettivi strategici: miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale; miglioramento dell´ambiente e dello spazio rurale; qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell´economia rurale. Totale contributo Ue - Per l´Italia, Il contributo totale del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) per il periodo 2007-2013 è di 8 292 mio Eur. Regione: Campania Profilo della regione - La Campania ha una popolazione di 5,8 milioni di abitanti. Il territorio regionale (13 590 km²) è per il 25% pianeggiante, per il 40% collinare e per il 30% montuoso. Le colline sono situate nelle parti interne e costiere della regione. La crescita economica è in calo costante dal 2003. Nel 2004 il Pil ammontava a 90 552 milioni di euro (6,7% del Pil nazionale). Il tasso di occupazione (all´incirca del 44,40%) è inferiore alla media nazionale (58,4%). Nella regione esistono circa 250 000 aziende agricole, con una superficie media di 2,4 ha/azienda. Il sistema di produzione agricola è estremamente frammentato e solo il 10% delle aziende utilizza più di 5 ettari di Sau. I principali settori agricoli della regione sono le colture permanenti (frutta, viticoltura, oleicoltura), l´orticoltura (soprattutto i pomodori) e i seminativi (inclusi i foraggi e i cereali destinati al consumo umano). La coltivazione del tabacco e l´allevamento del bestiame costituiscono importanti attività agricole. Il latte di bufala è utilizzato per la fabbricazione di prodotti lattiero-caseari (mozzarella di bufala), che svolgono un ruolo importante nell´economia rurale della regione. L´esportazione di prodotti agricoli trasformati offre un considerevole contributo all´economia regionale. Il turismo è ben sviluppato nella zona rurale costiera. L´amministrazione regionale ha riservato una particolare attenzione alla tutela delle aree protette, che rappresentano il 35% del territorio regionale, inclusi i siti Natura 2000, i parchi nazionali e regionali e altre zone protette. La qualità delle acque risulta critica in alcune zone geografiche, dove il monitoraggio rivela costanti problemi di inquinamento. L´erosione del suolo costituisce un problema rilevante, con sostanziali differenze fra le varie aree geografiche e a seconda dei vari tipi di suoli. Bilancio totale e quota di partecipazione Ue Nel periodo 2007-2013 la regione Campania potrà beneficiare di una dotazione finanziaria totale di 1 882,3 mio di Eur, di cui 1 082,3 mio di Eur provenienti dal bilancio Ue per il Programma di sviluppo rurale.
Asse Dotazione totale Tasso di partecipazione Feasr (%) Importo Feasr
Asse 1 752 938 435 57,50 % 432 939 600
Asse 2 677 644 590 57,50 % 389 645 640
Asse 3 282 351 914 57,50% 162 352 350
Leader 94 117 304 57,50% 54 117 450
At 75 293 843 57,50% 43 293 960
Totale 1 882 346 086 57,50% 1 082 349 000
Obiettivo generale del Programma di sviluppo rurale della regione . L´obiettivo generale del programma consiste nel promuovere in modo sostenibile la competitività del settore agroalimentare e di quello forestale. L´intervento a favore delle aziende agricole competitive dovrebbe riguardare l´innovazione, la qualità, l´integrazione del settore industriale, la sicurezza alimentare e il rispetto degli standard. L´intervento a favore delle aziende agricole multifunzionali (=situate in zone di montagna, ecc. , orientate alla fornitura di servizi anziché di prodotti) dovrebbe riguardare la salvaguardia/valorizzazione dell´ambiente/territorio, i prodotti di nicchia/di qualità, la commercializzazione diretta, la fornitura di servizi. Occorre inoltre migliorare l´efficienza ambientale nelle zone rurali, ad esempio tramite la riduzione dell´inquinamento da nitrati e del consumo di acqua. Il rinnovamento di prodotti e processi e il miglioramento dell´integrazione del settore industriale costituiranno altri ambiti di azione importanti, così come la riorganizzazione della produzione di tabacco. Asse 1: allocazione di bilancio e obiettivi prioritari . Dotazione finanziaria: 752,9 mio Eur – Partecipazione Feasr: 432,9 mio Eur. Il sostegno al miglioramento della competitività dell´agricoltura e della silvicoltura ha le seguenti priorità: promuovere l´ammodernamento e l´innovazione nel settore agroalimentare; migliorare la qualità della produzione; migliorare le risorse umane e facilitare il ringiovanimento nel settore agroalimentare. Asse 2: allocazione di bilancio e obiettivi prioritari. Dotazione finanziaria: 677,6 mio Eur – Partecipazione Feasr: 389,6 mio Eur. Il sostegno al miglioramento dell´ambiente e del territorio avrà le seguenti priorità: promuovere uno sviluppo sostenibile dell´agricoltura e della silvicoltura in base alle esigenze di salvaguardia della biodiversità, di valorizzazione dello spazio rurale e di sviluppo di energie rinnovabili; tenuto conto dei gravi problemi connessi alle frane e all´erosione, una considerevole importanza viene riservata agli investimenti non produttivi destinati a combattere questi problemi; vengono inoltre pianificate vigorose azioni di lotta e prevenzione contro gli incendi forestali al fine di garantire la protezione dei boschi in una regione ad alto rischio di incendi. Asse 3: allocazione di bilancio e obiettivi prioritari - Dotazione finanziaria: 282,3 mio Eur – Partecipazione Feasr: 162,3 mio Eur. Il sostegno alla qualità della vita nelle zone rurali e alla diversificazione dell´economia rurale avrà le seguenti priorità: garantire la permanenza della popolazione rurale nelle zone svantaggiate, promuovendo il contributo dell´agricoltura alla qualità della vita, e diversificare l´economia rurale al fine di creare occupazione. Allocazione di bilancio per Leader: Dotazione finanziaria: 94,1 mio Eur – Partecipazione Feasr: 54,1 mio Eur. La strategia generale per l´asse 4 è di integrare l´agricoltura nelle attività di sviluppo rurale al fine di migliorare l´efficacia della governance locale e di aumentare l´occupazione locale e la diversificazione. Almeno l´80% delle risorse Leader verrà destinato all´attuazione delle misure dell´asse 3. Friuli Venezia Giulia Profilo della regione - Il territorio regionale ha una superficie di circa 7 856 km² ed è caratterizzato da zone montuose (principalmente alpine), colline, valli e laguna. La popolazione è all’incirca di 1,2 milioni di abitanti, il 33% dei quali vive in zone urbane (2,8% dell’intero territorio). La densità di popolazione è relativamente bassa (154 abitanti/km²). Il tasso di disoccupazione (3,9%) è inferiore agli standard italiani e dell’Ue. Nel 2005 erano presenti 23 837 aziende agricole, per un totale di 224 521 ha di superficie agricola utilizzata (Saa) (40% della superficie regionale complessiva). Quasi il 35% del territorio regionale (275 000 ha) è coperto da foreste. Il 23% della superficie agricola utilizzata è situata in zone di montagna (donde l’importanza della misura “zone svantaggiate”). La presenza dell’agricoltura biologica è relativamente bassa rispetto ad altre regioni italiane (solo l’1,3% della Saa). Bilancio totale e quota di partecipazione Ue: Nel periodo 2007-2013 la regione Friuli Venezia Giulia potrà beneficiare di una dotazione finanziaria totale di 247,2 mio Eur, di cui 108 mio Eur provenienti dal bilancio Ue per il Programma di sviluppo rurale.
Asse Spesa pubblica totale Partecipazione del Feasr alla spesa pubblica in % Contributo Feasr
Asse 1 106 300 886 44,00 % 46 772 390
Asse 2 91 468 205 44,00 % 40 246 010
Asse 3 24 721 136 44,00 % 10 877 300
Leader 16 068 739 44,00 % 7 070 245
A T 8 652 398 44,00 % 3 807 055
Totale 247 211 364 44,00 % 108 773 000
Obiettivo generale del Programma di sviluppo rurale della regione Gli obiettivi generali del piano sono i seguenti: rafforzare la competitività del settore agricolo e forestale, sviluppare un uso sostenibile delle risorse naturali, preservare il paesaggio locale mantenendo nel contempo le attività agricole nelle zone rurali, ridurre il rischio di abbandono delle terre, promuovere la diversificazione dell’economia rurale. Agricoltura e industria agroalimentare: Le aziende agricole hanno in genere dimensioni ridotte (8,7 ha) ed esiste un’evidente necessità di diversificazione al fine di migliorare il valore aggiunto degli attuali prodotti agricoli. Ambiente: Gli obiettivi principali per la conservazione dell’ambiente sono la salvaguardia delle risorse naturali esistenti e l’incentivazione di attività produttive sostenibili. Gli obiettivi del programma di sviluppo rurale in materia di ambiente includono la conservazione delle fasce forestali esistenti, l’attuazione di piani di azione per la prevenzione degli incendi boschivi (tramite l’applicazione del protocollo di Kyoto), la conservazione degli habitat e della biodiversità (in conformità della direttiva “Uccelli” 79/409/Cee (Zps per la protezione degli uccelli selvatici) e 92/43/Cee (designazione Sic). Asse 1: allocazione di bilancio e obiettivi prioritari - Dotazione finanziaria: 106,3 mio Eur – Partecipazione Feasr: 46,7 Mio Eur. Il sostegno al miglioramento della competitività dell’agricoltura e della silvicoltura include misure agricole incentrate sulle esigenze territoriali. Questo asse intende promuovere e sviluppare l’ammodernamento e l’innovazione nel settore agroalimentare, migliorare le risorse umane e il rinnovo generazionale nel settore agricolo, ottenere una migliore qualità dei prodotti agricoli per soddisfare le esigenze del mercato e dei consumatori, favorire l’innovazione e rafforzare le filiere produttive dell’agricoltura e della silvicoltura nonché promuovere la produzione di biomassa. Asse 2: allocazione di bilancio e obiettivi prioritari - Dotazione finanziaria: 91,4 mio Eur – Partecipazione Feasr: 40,2 Mio Eur. Il sostegno al miglioramento dell’ambiente nelle zone rurali è destinato a salvaguardare le condizioni ambientali, a sostenere e preservare l’agricoltura nelle zone di montagna, a promuovere uno sviluppo agricolo e forestale sostenibile in base ad esigenze di salvaguardia della biodiversità, valorizzazione dello spazio rurale e sviluppo di energie rinnovabili. Asse 3: allocazione di bilancio e obiettivi prioritari - Dotazione finanziaria: 24,7 mio Eur – Partecipazione Feasr: 10,8 mio Eur. Il sostegno alla qualità della vita nelle zone rurali e alla diversificazione dell’economia rurale avrà le seguenti priorità: sviluppo del turismo rurale; sostegno allo sviluppo integrato e multifunzionale dell’agricoltura nelle zone rurali e svantaggiate; promozione della produzione di energie rinnovabili; sviluppo di servizi per l’economia e la popolazione rurale e miglioramento dell’efficacia della governance locale. Allocazione di bilancio per Leader: Dotazione finanziaria: 16,0 mio Eur – Partecipazione Feasr: 7,0 Mio Eur. L’iniziativa Leader sarà incentrata sul turismo, i prodotti di qualità e le tradizioni locali. Liguria Profilo della regione - La Liguria ha una superficie totale di 5 421 km² e una popolazione di 1 592 309 abitanti. Il territorio è caratterizzato da coste scoscese e da una zona montuosa interna. Manca quasi completamente la pianura. Le zone rurali coprono la parte più collinare della costa e la parte interna, montuosa, della regione. Esse occupano il 75% del territorio regionale e accolgono il 17% della popolazione. La densità di popolazione rurale è in media di 67 abitanti/km². La copertura del territorio regionale è ripartita come segue: agricoltura e silvicoltura: 79%, zone naturali: 16%, zone artificiali: 5%. La regione presenta alcune caratteristiche peculiari quanto all’utilizzo dei terreni. La superficie agricola è assai ridotta, con circa 65 000 ha in termini di Saa. L’estensione del territorio coperto da foreste è invece molto elevata e raggiunge il 63% del territorio regionale. In termini di utilizzazione delle superfici, la regione presenta una quota significativa di pascoli permanenti e prati (56% della Saa). Le colture permanenti coprono il 28% della superficie agricola e i seminativi solo il 14%. Le aziende agricole regionali sono circa 28 200. La superficie media non raggiunge i 2,6 ha di Saa e la dimensione economica media è di 9,3 Ude. La produttività delle terre e della manodopera sono invece assai elevate. Il settore agricolo principale è costituito dalla floricoltura, che rappresenta il 72% della produzione agricola regionale. Si tratta dell’unica produzione presente sui mercati nazionali e internazionali. Un altro importante settore dell’agricoltura regionale è l’orticoltura, specializzata in prodotti di alta qualità, che rappresenta il 10% della produzione. Gli altri settori agricoli sono il vino, l’olio d’oliva, il latte e le carni bovine. Il settore alimentare occupa all’incirca 13 000 unità. I settori alimentari più importanti sono: panetteria e biscotteria, caseifici, produzione di olio d’oliva e trasformazione di carni. Il settore forestale non è particolarmente sviluppato.
Asse Spesa pubblica totale Partecipazione del Feasr alla spesa pubblica in % Contributo Feasr
Asse 1 143 566 953 35,00 % 50 248 434
Asse 2 55 892 093 44,00 % 24 592 521
Asse 3 15 284 091 44,00 % 6 725 000
Leader 54 383 077 39,00 % 21 209 400
At 7 435 557 44,00 % 3 271 645
Totale 276 561 772 38,34 % 106 047 000
Obiettivo generale del Programma di sviluppo rurale della regione Gli obiettivi generali sono: rafforzare la competitività del settore agricolo e forestale, promuovere l’uso sostenibile delle risorse naturali e la conservazione del paesaggio, promuovere la diversificazione dell’economia rurale e la qualità della vita. Asse 1: allocazione di bilancio e obiettivi prioritari - Dotazione finanziaria: 143,5 mio Eur – Partecipazione Feasr: 50,2 Mio Eur. Il peso finanziario dell’asse è del 47,4% (55,4% includendovi Leader). Le priorità sono le seguenti: promuovere le capacità imprenditoriali dei lavoratori agricoli e forestali e il rinnovo generazionale; promuovere l’ammodernamento e l’innovazione delle aziende e l’integrazione delle industrie; migliorare le infrastrutture fisiche e telematiche; sviluppare la qualità della produzione agricola e forestale. Le misure dell’asse 1 saranno concentrate sulla promozione dell’innovazione e della ristrutturazione e sullo sviluppo del capitale fisico (84% dell’asse). Anche il miglioramento del potenziale umano beneficerà di una quota importante (15%), mentre il miglioramento della qualità, sebbene strategico, si concentrerà su pochi prodotti (1%). Asse 2: allocazione di bilancio e obiettivi prioritari Dotazione finanziaria: 55,8 mio Eur – Partecipazione Feasr: 24,5 mio Eur Il peso finanziario dell’asse è del 23,2% (29,1% includendovi Leader). Le priorità sono le seguenti: protezione del territorio; conservazione della biodiversità e protezione delle zone agricole e forestali ad alto valore ambientale; protezione delle risorse idriche (sotto il profilo qualitativo e quantitativo), riduzione dei gas ad effetto serra. Le misure volte a favorire un uso sostenibile della superficie agricola avranno un peso preponderante (93% dell’asse). Le misure agroambientali, in particolare, assorbiranno quasi il 60% delle risorse finanziarie dell’asse 2. Asse 3: allocazione di bilancio e obiettivi prioritari - Dotazione finanziaria: 15,2 mio Eur – Partecipazione Feasr: 6,7 mio Eur Il peso finanziario dell’asse è del 6,3% (15,5% includendovi Leader). Le priorità sono le seguenti: mantenere e creare occupazione e reddito nelle zone rurali; migliorare le condizioni delle zone rurali per la popolazione e le imprese. Le misure volte a diversificare l’economia rurale utilizzeranno il 61% delle risorse dell’asse 3, mentre le misure dirette a migliorare la qualità della vita assorbiranno una quota molto più ridotta (27%). Il 12% delle risorse sarà utilizzato per azioni di formazione e informazione. Allocazione di bilancio per Leader: Dotazione finanziaria: 54,3 mio Eur – Partecipazione Feasr: 21,2 mio Eur Il peso finanziario dell’asse è del 20%. Le linee prioritarie sono le seguenti: rafforzare la partecipazione delle comunità locali nella definizione delle politiche di sviluppo rurale; valorizzare le risorse endogene delle zone rurali. Sono previsti 10 gruppi di azione locale che attueranno le misure dei tre assi. Verrà inoltre finanziata la cooperazione interterritoriale e transnazionale. Http://ec. Europa. Eu/agriculture/rurdev/index_it. Htm .
 
   
   
AGRICOLTURA:UE APPROVA PROGRAMMA SVILUPPO RURALE FVG 2007-13  
 
 Trieste, Nella seduta del 24 ottobre il Comitato per lo Sviluppo Rurale della Commissione europea ha approvato all´unanimità il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Friuli Venezia Giulia. L´assessore regionale alle Risorse agricole e forestali Enzo Marsilio sottolinea come l´approvazione di Bruxelles giunga a conclusione di un lungo e articolato iter che ha impegnato a lungo gli uffici della direzione centrale delle Risorse agricole, naturali, forestali e Montagna della Regione. Il documento, infatti, è stato notificato alla Ue il 23 marzo di quest´anno e dichiarato ricevibile il successivo 13 aprile. Da tale data è iniziata la fase di negoziato con la Commissione europea, che si è conclusa con l´approvazione finale avvenuta oggi. Il Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2007-2013 della Regione Friuli Venezia Giulia è articolato in 4 assi, che rispondono a specifici obiettivi: Asse 1: miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale; Asse 2: miglioramento dell´ambiente e dello spazio rurale; Asse 3: qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell´economia rurale; Asse 4: iniziativa leader. Complessivamente sono previste 27 misure, suddivise a loro volta in azioni ed interventi volti al potenziamento strutturale delle imprese agricole e forestali; al ricambio generazionale; al miglioramento della qualità dei prodotti, delle infrastrutture a servizio della produzione, delle capacità imprenditoriali e professionali; al mantenimento delle attività nelle aree montane; alla diffusione di pratiche agroambientali; allo sviluppo dell´utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia; alla diversificazione del reddito nelle zone rurali; al rafforzamento del capitale sociale e delle capacità di governo dei processi di sviluppo locale. In totale il Psr 2007-2013 avrà una dotazione finanziaria complessiva di 247. 211. 363 euro (di cui 108. 773. 000 euro a titolo di quota comunitaria), con una movimentazione finanziaria, comprensiva della spesa privata, stimabile in circa 477. 000. 000 euro. A questa entità finanziaria, strettamente derivante dalla disponibilità dei fondi europei (Feasr), sono da aggiungere i fondi regionali aggiuntivi, pari a circa 56. 500. 000 euro. In dettaglio la dotazione finanziaria prevista per ogni singolo asse risulta così articolata (totale contributo pubblico): - Asse 1: 106. 300. 886 euro (di cui il 44 p. C. Quota comunitaria pari ad 46. 772. 390 euro); - Asse 2: 91. 468. 205 euro (di cui il 44 p. C. Quota comunitaria pari ad 40. 246. 010 euro); - Asse 3: 24. 721. 136 euro (di cui il 44 p. C. Quota comunitaria pari ad 10. 877. 300 euro); - Asse 4: 16. 068. 738 euro (di cui il 44 p. C. Quota comunitaria pari ad 7. 070. 245 euro). .  
   
   
AGRICOLTURA: PIANO SVILUPPO RURALE CAMPANO APPROVATO A BRUXELLES. COZZOLINO: "PIÙ QUALITÀ CON 1,8 MLD DI EURO PER L´AGRICOLTURA CAMPANA"  
 
"La Campania è la prima regione dell´obiettivo convergenza ad aver ottenuto l´approvazione del Psr 2007-2013". Così Andrea Cozzolino, Assessore regionale all´Agricoltura e alle attività produttive, annuncia il via libera dato questa mattina a Bruxelles dal Comitato Star dell´Unione Europea al Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Campania. "Un risultato che da un lato premia la competenza di tutta la struttura dell´Assessorato all´Agricoltura e dall´altro permette alla Regione di attivare iniziative urgenti per la difesa e il rilancio del settore agroalimentare e per il sostegno delle aree rurali", aggiunge Cozzolino. Il programma campano potrà contare complessivamente su 1,8 miliardi di euro di risorse pubbliche da destinare all´agricoltura e allo sviluppo rurale, il secondo in Italia per dotazione finanziaria. Il 40 per cento dei fondi sono destinati ad accrescere la competitività del settore agricolo, con azioni sinergiche sul capitale umano, sulle dotazioni strutturali delle aziende e sulla qualità dei prodotti. Circa un terzo delle risorse sarà utilizzato per l´agroambiente, al fine di attenuare l´impatto dell´agricoltura e della silvicoltura sull´ambiente naturale. Il 15 per cento, in linea con la tradizione della Campania, è destinato a migliorare la qualità di vita nelle zone rurali e a promuovere la diversificazione delle attività economiche nelle stesse aree. Le azioni di questa misura saranno estese anche alle aree parco nazionali e regionali. Il budget restante andrà a sostenere azioni di sviluppo bottom-up, ancorate alle potenzialità territoriali, secondo la logica dell´approccio Leader (azioni di sviluppo integrate). La strategia complessiva del Psr si muoverà lungo quattro assi (competitività, agroambiente, sviluppo rurale e approccio Leader) e circa 30 misure, a cui si aggiunge l´assistenza tecnica. "Dopo l´approvazione - conclude Cozzolino - inizia ora la fase operativa. Il nostro obiettivo è far partire i bandi già a gennaio, così da mettere subito a disposizione degli agricoltori campani queste fondamentali risorse". .  
   
   
LIGURIA, L´UE PROMUOVE IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE (441 MLN) PRIMO DISCO VERDE DEL COMITATO A BRUXELLES  
 
Il Comitato per lo sviluppo rurale dell´Unione Europea di Bruxelles ha approvato il 25 ottobre all´unanimità, il programma di sviluppo rurale della Liguria (Psr) per il periodo 2007-2013. Il Comitato per lo sviluppo rurale è un organo tecnico della Commissione Europea e la sua approvazione costituisce il passo decisivo per arrivare alla decisione finale, che entro una ventina di giorni dovrà essere decisa dalla Commissione Europea. Il programma di sviluppo rurale è il documento fondamentale per lo sviluppo dell´agricoltura, della selvicoltura, dell´ambiente naturale e dell´economia delle zone rurali della Liguria, ed è stato costruito dall´ assessorato all´Agricoltura della Regione Liguria e dal proprio dipartimento, in collaborazione con le categorie economiche e sociali interessate, in particolare le organizzazioni professionali agricole. Il Psr prevede il finanziamento di circa 30 "misure". Ogni "misura" corrisponde a una determinata categoria di interventi. Fra i più importanti figurano gli investimenti nelle aziende agricole e forestali, l´insediamento dei giovani in agricoltura, l´agro-ambiente, la prevenzione degli incendi forestali, l´agriturismo, lo sviluppo delle micro-imprese nelle zone interne della Liguria, la formazione professionale e la consulenza tecnica per gli agricoltori. Il piano finanziario del Psr ligure prevede la realizzazione di investimenti e altre attività, nel periodo 2007-2013, per un volume complessivo di investimenti pari a 441 milioni di euro. Il contributo pubblico totale ammonta a 276 milioni, di cui 106 a carico dell´Unione europea, 119 del Governo nazionale e 51 della Regione. Il finanziamento complessivo è suddiviso in tre "assi" principali, che raggruppano al loro interno diverse "misure" accomunate da un medesimo obiettivo generale. Gli assi sono i seguenti: asse 1 (competitività del settore agricolo e forestale): 161 milioni di finanziamento pubblico; asse 2 (miglioramento dell´ambiente): 68 milioni; asse 3 (sviluppo dei territori rurali): 40 milioni. Circa 7 milioni sono destinati alle spese per la gestione del programma. "Siamo molto soddisfattI - commenta l´assessore all´ Agricoltura Giancarlo Cassini - per l´approvazione ottenuta dalla Regione Liguria, sesta regione, in ordine di tempo. In Italia, che si vede approvato il Psr, e per il fatto che Bruxelles abbia ritenuto idonea la scelta regionale di riservare circa il 60% delle risorse del piano, agli investimenti per le imprese agricole. I prossimi passaggi che la Regione dovrà affrontare saranno ora la definitiva e doverosa approvazione da parte dal Consiglio regionale dell´intero Programma, e - conclude Cassini - successivamente sarà possibile aprire i bandi sulle varie misure rivolte alle imprese, anche se, giova ricordare, la Regione Liguria da tempo ha predisposto alcuni meccanismi di pre-adesione, per alcune misure ritenute più strategiche". .  
   
   
VERSO UN USO SOSTENIBILE DEI PESTICIDI IN EUROPA  
 
Il Parlamento europeo ha approvato due relazioni riguardanti il pacchetto legislativo sull´utilizzo sostenibile dei pesticidi e sulla commercializzazione dei prodotti sanitari. In generale, chiede norme più rigorose sull´uso dei pesticidi, soprattutto per tutelare le persone più vulnerabili, come gestanti e bambini. Chiede il bando dell´irrorazione aerea dei pesticidi, salvo deroghe ben definite, e zone cuscinetto nei pressi dei corsi d´acqua, nonché il divieto d´uso nei parchi e nei terreni da gioco. Approvando la relazione di Christa Klass (Ppe/de, De), il Parlamento approva la proposta di direttiva sull´utilizzo sostenibile dei pesticidi proponendo tuttavia diversi emendamenti. Più in particolare, accoglie con favore l´idea di vietare l´irrorazione aerea dei pesticidi, tenuto conto dei rischi che essi possano derivare verso zone popolate o ecologicamente sensibili. Eventuali deroghe, precisano i deputati, dovranno essere concesse unicamente se non esistono alternative praticabili, se l´irrorazione ha impatti ridotti sulla salute umana e se i benefici socioeconomici e ambientali superano gli effetti potenziali sulla salute. Le sostanze classificate come estremamente tossiche (R50) per gli organismi acquatici, inoltre, non possono essere irrorate. Il Parlamento chiede anche che l´irrorazione aerea sia preventivamente notificata all´autorità competente e autorizzata da quest´ultima e che siano adottate tutte le misure necessarie per avvertire tempestivamente le persone residenti e le persone che transitano o sostano nelle vicinanze della zona interessata. Questa, è anche specificato, non deve essere in prossimità di zone aperte al pubblico. Il Parlamento accoglie la proposta di istituire delle zone "cuscinetto" all´interno delle quali l´immagazzinamento e l´uso dei pesticidi sarebbero vietati per proteggere i corsi d´acqua. Tuttavia, ha respinto gli emendamenti che proponevano di fissare a livello Ue l´ampiezza di queste zone, lasciando così agli Stati membri il compito di definirle. Il Parlamento, inoltre, fa propria l´idea della Commissione di vietare o limitare il più possibile l´uso di pesticidi in zone in cui i rischi dell´esposizione sono elevati per la popolazione, come i parchi pubblici, i campi sportivi o i parchi gioco per bambini. Ma la rende ancora più stringente chiedendo che il ricorso a queste sostanze sia vietato anche nelle zone residenziali, nelle aree ricreative e nei campus scolastici, nonché nelle zone situate nei pressi di strutture sanitarie pubbliche, quali ospedali e ospizi. L´obiettivo sarebbe di proteggere così gruppi sensibili come i neonati, i bambini, le gestanti, gli anziani e le persone che soffrono di problemi di salute preesistenti e che stanno assumendo farmaci. I deputati hanno anche appoggiato la proposta di imporre agli Stati membri l´elaborazione di Piani d´azione nazionali (Pan) per definire gli obiettivi, le misure e i tempi per la riduzione dei rischi connessi ai pesticidi. Ma l´Aula ha respinto degli emendamenti che proponevano di fissare a livello comunitario l´entità di questa riduzione come suggerito dalla commissione ambiente, fatto salvo per le «sostanze attive molto preoccupanti». E´ stato inoltre respinto l´emendamento che chiedeva di finanziare i Pan con tasse o prelievi sui pesticidi. Autorizzazioni più rapide, ma norme più rigorose Il Parlamento ha anche approvato la relazione di Hiltrud Breyer (Verdi/ale, De) riguardo a una proposta di regolamento sulla commercializzazione dei prodotti fitosanitari che ha tra l´altro l´obiettivo di attualizzare una direttiva europea del 1991 in questo campo. Scopo del regolamento è di rivedere le procedure di autorizzazione applicate ai nuovi prodotti al fine di rafforzare la protezione dell´ambiente e della salute, nonché di ridurre i test clinici sugli animali. Favorendo al contempo la concorrenza tra i produttori, a vantaggio degli agricoltori e degli altri utilizzatori. I deputati hanno accolto con favore la proposta di stilare una lista positiva a livello comunitario delle sostanze attive (componenti essenziali del prodotto). E´ sulla base di questo elenco che i nuovi pesticidi dovranno essere autorizzati a livello nazionale. La proposta della Commissione prevede che la maggior parte delle nuove sostanze sia autorizzata in un primo tempo per un periodo di dieci anni, mentre quelle che presentano minori rischi lo sarebbero per 15 anni. Quelle, invece, che possono essere sostituite da sostanze meno tossiche, sarebbero autorizzate per soli sette anni. A questo proposito, i deputati chiedono che tale periodo sia ridotto a cinque anni per promuovere il ricorso ad alternative non chimiche. Se la Commissione propone che i rinnovi ulteriori delle autorizzazioni abbiano durata illimitata, i deputati chiedono invece che non eccedano dieci anni. Per quanto riguarda l´autorizzazione dei prodotti, la Commissione europea suggerisce di dividere l´Unione europea in tre zone geografiche (Nord, Centro e Sud): ogni prodotto autorizzato da uno Stato membro sarebbe automaticamente autorizzato in tutta la sua zona geografica. I deputati però sono contrari a questa proposta, preferendo un sistema unico di mutuo riconoscimento in cui gli Stati membri godrebbero di un certo margine di manovra per confermare, respingere o restringere l´autorizzazione in funzione delle proprie situazioni nazionali. I deputati, inoltre, insistono affinché siano attentamente valutati gli eventuali effetti che possono risultare dalla miscela di diverse sostanze in un prodotto. D´altra parte i deputati sostengono la proposta di vietare le sostanze genotossiche, cancerogene, tossiche per la riproduzione o che hanno un impatto sul sistema endocrino, ma propongono di aggiungere alla categoria di sostanze vietate quelle che hanno effetti neurotossici o immunotossici. Chiedono poi che un´attenzione particolare sia attribuita alle categorie vulnerabili. Inoltre, auspicano che siano rafforzate le disposizioni relative ai test sugli animali che, a loro parere, dovrebbero essere effettuati solo in ultima istanza. Infine, i deputati hanno accettato la proposta della Commissione secondo sui l´autorizzazione può comprendere le condizioni d´uso. .  
   
   
INVITO A MANIFESTARE INTERESSE RELATIVO ALLA DIAGNOSI DELL´EST NEI RUMINANTI  
 
La Commissione europea, direzione generale Politica dei consumatori e protezione della salute, ha pubblicato un invito a manifestare interesse per partecipare ad un programma di valutazione di test di diagnosi dell´encefalopatia spongiforme (Est) trasmissibile nei ruminanti. L´obiettivo dell´invito è l´individuazione e la selezione di nuovi test che possano essere inclusi in un programma per la valutazione di test per la diagnosi dell´Est nei ruminanti. Il programma di valutazione riguarda solo i test che siano sufficientemente sviluppati per essere commercializzati dopo l´approvazione e che dimostrino potenzialità in base alla valutazione eseguita in precedenza dallo sviluppatore direttamente o da altri in sua vece. La priorità sarà accordata ai test che dimostrano elevata sensibilità, elevata specificità e bassi limiti di rilevamento. Per ulteriori indicazioni sul bando consultare il seguente indirizzo web: http://ted. Europa. Eu/udl?uri=ted:notice:247339-2007:text:it:html .  
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE E TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ CONVEGNO IL 24 OTTOBRE A TORINO PER LA GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE  
 
Slow Food e Regione Piemonte da molto tempo lavorano insieme per il sostegno alla sovranità alimentare di ogni popolo. E per raggiungere questo obiettivo la condizione necessaria è promuovere l’autonomia nella produzione agroalimentare, una soluzione reale per affrontare efficacemente la fame nel mondo. Su questi temi si è volto stamattina, presso il Centro Incontri Regione Piemonte a Torino, il convegno a celebrazione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2007, organizzato da Regione Piemonte e Slow Food Italia. Sono intervenuti Mino Taricco, Assessore Agricoltura Regione Piemonte, Roberto Burdese, Presidente Slow Food Italia, Giuseppe Quaranta, dell’Università di Torino, Serena Milano, responsabile Presìdi Slow Food, Zoubida Charrouf, referente Comunità dell’Olio d’Argan, Pietro Schirrippa, Presidente Cooperativa Valle del Bonamico, Federico Boario, Conservatoria Piemontese delle Cucine del Mediterraneo. “L’alimentazione riflette il modello di vita e di sviluppo di una popolazione e di un territorio – ha affermato l’assessore Taricco - è dunque un elemento di indicazione primario e importante della condizione economica e sociale che la gente quotidianamente vive. Credo che l’agricoltura, primo anello della catena per l’alimentazione umana, possa essere protagonista del ripensamento di un modello di sviluppo, più equo, più giusto, e più attento alle risorse e ricchezze intrinseche dei territori. E’ su questi presupposti che la Regione Piemonte ha promosso, nell’ambito della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, questa iniziativa a Torino insieme a Slowfood e che lavora ogni giorno per valorizzare le produzioni d’origine del territorio, la loro storia, la storia degli uomini che vi lavorano e dell’ambiente naturale che va salvaguardato. Le molteplici esperienze che oggi sono state illustrate e raccontate, dal Marocco alla Locride, da Capo Verde ai Presidi, testimoniano di questa ricerca di identità territoriale, da difendere dal rischio di una massificazione produttiva, in ogni parte del mondo. ” “Bisogna creare le condizioni affinché i popoli siano in grado di autosostenersi, una nuova dimensione culturale, economica e sociale per cui si possa accedere autonomamente al cibo” ha esordito Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia. “Se parliamo in termini di percentuale vediamo che l’85% della popolazione mondiale non soffre la fame, ma se guardiamo i numeri assoluti, ci accorgiamo che gli 854 milioni di persone che vivono in emergenza alimentare sono la cifra più alta mai registrata (nel 1990 erano 800 milioni). Dalla nostra esperienza come associazione e come Fondazione abbiamo visto l’importanza della tutela della biodiversità e il filo diretto che la lega alla sicurezza alimentare. Perché difendere la biodiversità significa promuovere modelli agricoli su piccola scala, i quali attuano pratiche sostenibili e a basso impatto ambientale. Il primo obiettivo di queste comunità di produttori infatti è raggiungere l’autosufficienza, per poi affacciarsi sul mercato locale e in alcuni casi trovare canali di sbocco più estesi. Un modello diametralmente opposto a quello promosso dal Wto, il quale ha subordinato una regola elementare, quella dell’autosufficienza, al mercato globale, con il risultato che sempre più gente muore di fame. La via della tutela della biodiversità, di metodi di produzione su piccola scala, dell’economia locale sono una valida soluzione affinché il Sud del mondo possa combattere la piaga della sottonutrizione, risollevarsi economicamente, preservare le proprie identità culturali e proteggere gli ecosistemi. All’incontro con la stampa ha parlato Iliana Martinez, rappresentante del Presidio Slow Food caffé delle terre alte di Huehuetenango (Guatemala). Iliana si è detta entusiasta di vedere che in tutto il mondo si sta creando una rete di piccoli produttori, dai Paesi ricchi a quelli più poveri, che operano insieme per promuovere le varie peculiarità dei territori, i patrimoni agroalimentari e le identità culturali. “Grazie a progetti come quello del Presidio, sostenuto dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità e Pausa Cafè, il nostro lavoro si è arricchito non solo sotto l’aspetto economico, ma anche sotto quello culturale e sociale. Incontri come questi ci incoraggiano ad andare avanti, perché vediamo che non siamo soli, ma in tutto il mondo diverse comunità si stanno muovendo per un nuovo modello di agricoltura”. A fine incontro Marco Ferrero di Pausa Cafè ha illustrato l’ultima esperienza di economia sociale, le “sbarrette”, cioccolato prodotto con cacao biologico della cooperativa Associazione piccoli produttori di Talamanca (Costa Rica), lavorato e confezionato, con la collaborazione di Guido Gobino mastro cioccolattiere piemontese, dai detenuti della Casa Circondariale le Vallette di Torino. .  
   
   
SALAME CREMONA: VIA LIBERA ALL’IGP (INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA) A BREVE LA PUBBLICAZIONE SULLA GAZZETTA UFFICIALE DELLA COMUNITÀ EUROPEA  
 
 Il Salame Cremona, che grazie al decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 13 novembre 2003 gode della tutela transitoria nazionale (ovvero può fregiarsi della Denominazione Igp - Indicazione Geografica Protetta – solo sul territorio italiano), ha finalmente ottenuto il benestare dell’Unione Europea per l’ottenimento a pieno titolo del riconoscimento Igp a livello comunitario, vale a dire in tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea. L’iter per il conseguimento della Igp europea aveva infatti incontrato non poche difficoltà in sede comunitaria, specie da parte di alcuni Paesi quali Germania e Paesi Bassi che si erano opposti al riconoscimento per ragioni essenzialmente di natura economica. Ora finalmente, dopo un lungo e articolato confronto, è stato reso noto che le questioni sono state risolte, per cui si attende in tempi brevi la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea del Regolamento che conferirà a pieno titolo l’Igp al Salame Cremona. Si attende adesso la traduzione del Regolamento nelle differenti lingue comunitarie e la pubblicazione definitiva sulla Gazzetta Ufficiale. “Lo sforzo del Consorzio è stato premiato - ha affermato Franco Negroni, Presidente del Consorzio Salame Cremona. Ciò consentirà al prodotto di godere di una tutela ancora più forte ed estesa che potrebbe ragionevolmente far incrementare le esportazioni, configurando scenari finora impensabili. ” Nei primi 8 mesi del 2007 sono stati prodotti quasi 130. 000 Kg di Salame Cremona Igp con un incremento, rispetto all´anno precedente di circa il 60%. .  
   
   
LATTE,REGIONE A FIERA CREMONA PER AFFERMARE PRIMATO BECCALOSSI: 8.000 ALLEVAMENTI PER 40% DELLA PRODUZIONE NAZIONALE ROSSONI:DA GIOVEDI´ CREMONA RIFERIMENTO PER MONDO AGRO-ZOOTECNIA  
 
"Sessantadue anni di passioni ed ambizione, un pubblico sempre più numeroso e qualificato che ha potuto apprezzare un´offerta qualitativa cresciuta nel tempo, aggiudicandosi il meritato consenso di consumatori, operatori ed esperti del settore". Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, presenta così l´edizione 2007 della "Fiera Internazionale del Bovino da Latte" in programma a Cremona da giovedì 25 ottobre a domenica 28. Saranno 827 le aziende espositrici, il 10% delle quali provenienti dall´estero (con 17 paesi rappresentati) e 145 gli allevatori che presenteranno i loro capi. In Fiera si potranno apprezzare prodotti e attrezzature per l´allevamento dei bovini, macchine per la lavorazione del terreno, prodotti per l´igiene della filiera agroalimentare e per i veterinari. "Un´autorevole rassegna nazionale, una delle più apprezzate a livello internazionale - ha aggiunto l´assessore Gianni Rossoni, responsabile del Tavolo Territoriale della provincia di Cremona, anch´egli presente alla conferenza stampa svoltasi oggi in Regione - . Da giovedì Cremona diventa a tutti gli effetti, il più importante punto di riferimento per il mondo agro-zootecnico, rappresentando un modello per quanti desiderano approfondire le tematiche relative al comparto lattiero- caseario" "I quasi 8. 000 allevamenti lombardi - ha proseguito Viviana Beccalossi - producono il 40% del latte italiano, ovvero 4 milioni di tonnellate, generano una produzione di assoluta qualità per un valore stimato in oltre 1,4 miliardi di euro, e consentono la produzione dei nostri numerosi formaggi a Denominazione di Origine Protetta per i quali si utilizza il 50% del latte Lombardo". A Cremona ragionerà intorno ai dati oggettivi e statistici, ci si interrogherà sulle richieste del comparto e sulle aspettative degli operatori. "E lo faremo - ha sottolineato la vicepresidente Beccalossi - partendo dalla questione del prezzo del latte. Ricordo che in occasione della scorsa edizione si dibatteva su un ipotetico prezzo del latte e sulle tabelle qualità. Un balzo in avanti, in questa direzione, è stato fatto". "L´accordo raggiunto nelle scorse settimane - ha concluso Viviana Beccalossi - è stato fortemente voluto dai principali attori del settore e raccoglie tutta la mia piena soddisfazione". .  
   
   
OGM: MAIS HERCULEX RW L’EUROPA TIRA DRITTO - L’ITALIA RESTA A GUARDARE  
 
“Il via libera alla commercializzazione di tre nuovi mais transgenici dimostra da parte della Commissione Europea un approccio pragmatico basato sulle raccomandazioni scientifiche formulate dall’Efsa, e sull’esigenza di mantenere la competitività dell’industria agroalimentare europea. L’europa, come ampiamente dimostrato da un recente studio della Dg Agricoltura, rischia il collasso delle filiere zootecniche se i processi di approvazione delle nuove varietà geneticamente modificate dovessero subire ritardi rispetto a quanto accade negli altri paesi” ha dichiarato Patrick Trancu, coordinatore Cedab. Mentre il pragmatismo caratterizza le decisioni dell’Unione europea, in Italia prosegue la campagna di disinformazione in tema di agrobiotecnologie promossa da Mario Capanna, espressione della potente lobby che sta condizionando le scelte politiche del nostro paese. Invece di costruire una società basata sulla conoscenza l’Italia accumula ritardi che rischiano di essere presto incolmabili” ha proseguito Patrick Trancu. .  
   
   
CARO-MANGIMI E PREZZO DEL LATTE, LA REGIONE SARDA LAVORA PER UN´INTESA  
 
 "Occorre trasformare il momento difficile che sta attraversando il mercato dei cereali e dei mangimi in opportunità sia per chi produce materie prime sia per chi le utilizza. Servono soluzioni operative che consentano nel breve termine di favorire un equilibrato e organizzato sviluppo delle produzioni per stringere positive sinergie con il comparto zootecnico. La Regione si farà garante di questo processo e accompagnerà ogni percorso che consenta di ipotizzare intese tra la filiera mangimistica e quella zootecnica". È la proposta che ieri mattina (lunedì 22 ottobre) a Cagliari, nel corso di una riunione, l´assessore regionale dell´Agricoltura Francesco Foddis ha avanzato alle organizzazioni di categoria, alle cooperative e alle Organizzazioni produttori dei settori cerealicolo e zootecnico. "Oggi assistiamo - ha spiegato l´assessore illustrando sinteticamente lo scenario internazionale e le sue conseguenze su quello della Sardegna - a una domanda straordinaria alla quale però non corrisponde, a livello locale, un´offerta altrettanto dimensionata e che sconta il gap organizzativo isolano. In queste settimane sulla filiera cerealicola è in corso un processo di aggregazione che speriamo in tempi brevi possa andare in porto consentendo alle nostre produzioni, in questa particolare congiuntura, di trovare la giusta remunerazione. Certo, dall´altro, gli operatori zootecnici devono fare i conti con gli aumenti dei costi di alimentazione del bestiame. Due esigenze, quella di chi produce materie prime e dei titolari di aziende zootecniche, che è possibile far incontrare se tutti insieme condivideremo un progetto di accompagnamento al mercato. Occorre, in altri termini, orientare la produzione agricola a vantaggio degli utilizzatori delle materie prime. La Regione, con tutta la sua struttura e con le Agenzie, cercherà di fornire quegli strumenti che consentano di raggiungere questo obiettivo, di arrivare a intese negoziali tra gli attori per individuare quantità di produzione, obiettivi di acquisti e riferimenti contrattuali". Una mano tesa arriva anche nei confronti dell´industria mangimistica: "L´incontro di oggi è solo il primo di una serie che vedrà seduti allo stesso tavolo anche gli industriali: auspico che da parte loro ci sia la volontà ad assumere posizioni più virtuose, lontane da speculazioni", ha detto l´assessore. "Occorre comunque avere ben presente - ha chiarito Foddis - anche quelli che sono i vincoli comunitari: l´Unione europea non ammette più aiuti o sovvenzioni: è necessaria una nuova mentalità, una nuova cultura. La parola chiave è sinergia: accordi tra chi produce e chi utilizza le materie prime. Per fare questo, occorre lavorare su diversi fronti: la razionalizzazione dei processi colturali da una parte e la razionalizzazione delle pratiche di alimentazione del bestiame, finalizzate entrambe alla riduzione dei costi di produzione. Contestualmente, le Organizzazioni produttori (Op) possono determinare nuove relazioni contrattuali con l´industria lattiero-casearia per una giusta remunerazione del latte, oggi consentita dagli incrementi delle quotazioni dei formaggi". Nel corso del suo intervento, Foddis ha parlato anche delle possibilità contenute nel Programma di sviluppo rurale 2007-13: "Una misura in particolare, quella sulla difesa del suolo, favorisce la rotazione colturale tra cereali e leguminose che potrebbe interessare tra i 74 e gli 80 mila ettari: un´opportunità che incentiverebbe la ripresa della coltivazione anche in terreni oggi incolti". "L´incontro di oggi - ha concluso Foddis - vuole essere l´inizio di un percorso le cui soluzioni arriveranno nel medio e lungo periodo: è auspicabile dunque la partecipazione di tutti gli attori delle filiere cerealicola e mangimistica e delle organizzazioni di categoria. È per questo che sarà attivato un gruppo di lavoro ristretto e autorevole che possa subito studiare strategie in grado di rispondere alle esigenze di chi produce e di chi utilizza le materie prime. Le competenze professionali e accademiche in capo alla Regione e alle Agenzie Agris e Laore saranno a disposizione per supportare questo lavoro". .  
   
   
DIFESA DEGLI ALVEARI DA PARASSITI  
 
Trieste - "Quali interventi in Friuli Venezia Giulia per la difesa degli alveari dal parassita varroa destructor?" E´ quanto chiede con un´interrogazione il capogruppo dell´Udc in Consiglio regionale Roberto Molinaro. "Nel territorio regionale - ricorda il consigliere - operano circa 1. 500 apicoltori che detengono oltre 27 mila alveari e tale attività impegna sempre più soggetti alla ricerca di una integrazione del reddito, oltre a numerose persone non più in lavoro attivo. Sono molte le patologie che colpiscono gli alveari e tra queste il parassita varroa destructor, diffuso in tutte le regioni italiane. Per contrastare efficacemente tali patologie - prosegue Roberto Molinaro - è da tempo avviata la ricerca di prodotti che non abbiano effetti letali per le api stesse. Tra questi vi è anche l´acido ossalico, utilizzato da diversi anni in Italia per diversi scopi e in Paesi europei quali Austria, Germania e Svizzera, ma non è utilizzabile per gli animali da produzione alimentare in quanto sprovvisto delle necessarie autorizzazioni". Molinaro ricorda anche che è operativo un laboratorio apistico regionale al dipartimento di biologia applicata alla difesa delle piante dell´Università di Udine e vuol sapere dalla Giunta quale considerazione abbiano i nuovi prodotti per la difesa degli alveari, in particolare da questo parassita. Inoltre, chiede se per l´acido ossalico, nelle diverse forme di utilizzo, sia ipotizzabile una sperimentazione con il coinvolgimento del laboratorio apistico regionale e se, e in quali tempi e circostanze tale prodotto possa essere considerato esente dalla prescrizione veterinaria. .  
   
   
LUCCA – PIANO DI SVILUPPO PER FINANZIAMENTO DI IMPRESE AGRICOLE  
 
 E’ in programma, per il 5 novembre prossimo, un convegno rivolto a tutti coloro che operano in ambito agricolo, organizzato dalla Camera di Commercio di Lucca, con la collaborazione della Regione Toscana, della Provincia di Lucca e delle Associazioni di Categoria. Il Piano di Sviluppo Rurale (Psr) è la principale fonte di finanziamento pubblico per le imprese agricole ed a breve usciranno i primi bandi a valere sulla programmazione 2007/2013. Il Psr si articola in tre Assi e trenta Misure con le quali si finanziano molteplici interventi nel settore agricolo, tra cui ricordiamo quelli previsti per l’insediamento dei giovani agricoltori, per il prepensionamento, per l’utilizzo di servizi di consulenza, l’acquisto di macchinari, di attrezzature informatiche, per interventi di miglioramento fondiario e delle condizioni di igiene e sicurezza sul posto di lavoro. Sono previste, inoltre, misure specifiche con riguardo ad interventi finalizzati all’accrescimento del valore economico delle foreste, all’introduzione ed al mantenimento dell’agricoltura biologica e integrata ed allo sviluppo delle attività agrituristiche. Il Psr predispone anche finanziamenti volti ad agevolare la creazione e lo sviluppo di imprese operanti nel settore dell’artigianato, del commercio e del turismo. Questo seminario è un’occasione per conoscere in anteprima finalità, spese ammissibili e tempistica dei bandi sul Piano di Sviluppo Rurale, nonché per cogliere tempestivamente le molteplici opportunità che offre a tutti coloro che operano in ambito agricolo. La partecipazione al seminario è gratuita e le iscrizioni (on line o via fax) devono pervenire entro il 2 novembre p. V. .  
   
   
PRESENTATO IL CONCORSO “PANE IN ARTE” SI SVOLGERÀ A MATERA IL 3 E 4 NOVEMBRE 2007. FOOD DESIGN PER UN FINE SETTIMANA A MATERA.  
 
 A presentare il concorso “Pane in arte” c’erano il 24 ottobre il poeta Roberto Linzalone, il vicepresidente di Poliedrica, Giovanni Martemucci e l’assessore alle attività produttive del Comune di Matera, Tito Di Maggio. L’evento si svolgerà nella città dei Sassi il 3 e 4 novembre. Un’iniziativa durante la quale artisti e panificatori saranno in gara per dare forma alle loro idee creando un nuovo prodotto alimentare che allarga la tradizionale sfera dei consumatori e degli estimatori del rinomato pane di Matera. L´obiettivo è quello di arrivare ad un modo nuovo di rappresentare il pane di Matera attraverso una pezzatura che interpreti uno stile di vita contemporaneo. La manifestazione, è rivolta soprattutto ai ragazzi delle scuole di design o degli istituti artistici e alberghieri che potranno mettere in mostra le loro doti creative. Una forma che potrebbe portare con se nuovi modi di consumare il pane o essere motivo di ulteriore promozione della città o di attrazione per i turisti. Il pane sarà una scultura, fatta al momento e cotto secondo la tradizione: un innovativo esperimento di “food design” che sempre più sta diventando un canale di comunicazione ed una strategia di marketing. Un nuovo modo di vedere il pane di Matera per consumatori esigenti che a tavola impongono un gusto per la qualità che non bada solo al sapore e alla tradizione ma anche al modo di presentare il prodotto. La forma che vincerà il concorso “Pane in Arte” diventerà la leva per proiettare sul mercato globale un prodotto di indiscussa genuinità come il pane di Matera. Dalle piazze principali della città il profumo del pane riempirà Matera fino a tarda notte e accompagnerà i visitatori attraverso lo spettacolo della panificazione. Un affascinante e articolato viaggio nella storia e nella geografia del pane, per renderlo uno dei punti di forza dell´offerta turistica e culturale di Matera a livello nazionale e internazionale. Questo appuntamento con la qualità, la tipicità ed i sapori della tradizione panificatoria sarà motivo di sicura attrazione per decine di migliaia di visitatori che sceglieranno di trascorrere una “settimana bianca” alternativa. Per 2 giorni alcuni dei luoghi più emblematici e belli della Città dei Sassi come Piazza Sedile e Piazza San Francesco saranno valorizzati dalla presenza di questo evento unico nel suo genere. I caratteristici Ipogei di Piazza San Francesco ospiteranno una mostra con oltre 20 timbri del pane, tipici della tradizione materana, realizzati dall’artista Antonio Cosola. Inoltre saranno esposti una serie di stampe in grande formato di Ugo Annona raffiguranti i timbri da pane, come omaggio al pittore che si è occupato per primo dell’arte pastorale. In piazza San Francesco saranno installati i forni dove avverrà la cottura del pane prodotto durante i laboratori d´arte. Domenica 4 novembre (ore 18,30) sarà premiata la forma di pane più originale o più innovativa (per il vincitore un weekend per due persone in un residence nei Sassi di Matera). In più la forma vincente potrà essere messa in produzione dal “Consorzio per la Promozione e la valorizzazione del Pane di Matera” e diventare un nuovo simbolo alimentare per la città dei Sassi. Durante i due giorni della rassegna i maestri panificatori e gli artisti metteranno in scena uno spettacolo di arte, gestualità e fragranze, preparando il pane davanti al pubblico, raccontando le diverse tecniche, l´evoluzione e le tradizioni di questa antica arte. I visitatori potranno osservare, assaporare, chiedere, annotere ricette e segreti di questa antica arte che è alla base dell’alimento principe di ogni cultura. “Pane in Arte” sarà anche una due giorni ricca di eventi collaterali che ruoteranno attorno al laboratorio creativo. Musica, animazione, mostre, stand di degustazioni del pane e di prodotti agroalimentari della tradizione regionale faranno da contorno all’evento che prevede anche la presentazione del libro “Sassi di Pane” di Giuseppe Miriello. Tutti i prodotti realizzati per il concorso saranno esposti a dal 5 all’11 novembre 2007 in una mostra presso gli ipogei di Piazza San Francesco. La scheda di partecipazione e il regolamento possono essere scaricati dal sito internet www. Paneinarte. It. .  
   
   
ALMA E IL PROGETTO "PESCE DELL´ADRIATICO". SI RINNOVA CON IL PROGRAMMA D´AGGIORNAMENTO LA COLLABORAZIONE DELLA SCUOLA CON LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA  
 
Quattro chef d´eccezione e un avanzato programma di aggiornamento sul pesce dell´Adriatico per cuochi emiliano-romagnoli, proposto da Alma, la scuola internazionale di cucina italiana, in collaborazione con la Regione Emilia-romagna. Alma, che ha sede nel Palazzo Ducale di Colorno, mantiene con la Regione costanti rapporti molto stretti di collaborazione. Gli assessorati più coinvolti sono quelli della Formazione Professionale, delle Attività Produttive e dell´Agricoltura. In particolare con l´assessorato Attività produttive, Alma ha collaborato per iniziative all´estero (Cina) e ora mette a disposizione le proprie abilità formative per un avanzato programma di aggiornamento dedicato al pesce dell´Adriatico e riservato a cuochi di ristoranti e trattorie dell´entroterra emiliano. "Abbiamo informato 500 ristoratori e ottenuto 48 iscrizioni al corso", ha sottolineato il presidente di Alma Ivano Ganapini. "L´alto numero delle richieste ha portato Alma, d´accordo con l´assessorato regionale, a programmare un secondo corso a novembre, dopo il primo che si tiene dal 22 al 25 ottobre. Il successo dell´iniziativa ci ha portato ad avere più richieste d´iscrizione dell´effettiva capienza dei corsi. L´auspicio è, quindi, che questa esperienza si possa ripetere a breve". L´assessore regionale alle Attività produttive ha ricordato il grande successo della campagna regionale "Occhio al marchio - La strada del pesce", programma di promozione finalizzato a promuovere il pesce e la cultura ittica dell´Adriatico. "Anche quest´anno proseguiremo con la realizzazione dell´associazione delle imprese con il marchio del prodotto certificato alto Adriatico, che comprende sia le imprese di pesca, che della distribuzione commerciale, che i ristoratori; e con l´iniziativa per promuovere la cultura culinaria e gastronomica del pesce adriatico in tutta la regione, comprese le città dell´entroterra e non solo costiere". Alma ha puntato su quattro docenti di assoluto rilievo nel panorama italiano: Mauro Uliassi dell´omonimo ristorante a Senigallia; Vincenzo Cammerucci del "Lido Lido" di Cesenatico; Igles Corelli della "Locanda della Tamerice" di Ostellato e Giovanni Ciresa del Ristorante "De Pisis" dell´Hotel Bauer di Venezia. Questi grandi Chef proporranno nell´Aula Demo 3 di Alma, a Colorno, la loro interpretazione di ricette tradizionali di pesce, crostacei e molluschi dell´Adriatico ma anche nuove ricette frutto della loro professionalità e creatività. .  
   
   
DIABETE: IN CRESCITA NUMERO DEI MALATI E SPESA SANITARIA; ASSOCIAZIONE MEDICI DIABETOLOGI E SLOW FOOD INSIEME PER LA PREVENZIONE. TAVOLA ROTONDA “COME MANGIARE SANO E GUSTOSO”  
 
Cresce il numero di persone con diabete nel nostro Paese: secondo le più recenti stime, confermate dalle rilevazioni condotte dal Consorzio Interuniversitario Cineca nel rapporto dell’Osservatorio Arno Diabete che analizza le prescrizioni di farmaci, è colpito da questa condizione il 4,5% della popolazione assistita dal Sistema sanitario nazionale (Ssn). “In numeri assoluti, ciò significa che circa 3 milioni di Italiani hanno il diabete. Il dato è comunque sottostimato, poiché è noto che esiste una quota di persone con diabete, pari a circa 1 milione di Italiani, che lo è senza sapere di esserlo”, ha detto Umberto Valentini, Past-president dell’Associazione Medici Diabetologi (Amd), presentando oggi il Xvi Congresso Nazionale Amd che si svolgerà a Sorrento dal 21 al 24 novembre prossimi. Al centro dei lavori sarà il tema della prevenzione: “Prevenzione della malattia, per evitare che aumenti a dismisura il numero dei malati, e prevenzione delle sue complicanze, serie e invalidanti, causa di peggioramento della qualità della vita di chi già soffre di diabete, di aumento difficilmente controllabile dei costi per il sistema sanitario e, non dimentichiamolo, di morti”, ha proseguito Valentini. Poco meno di 1 persona con diabete su 10 è colpita dalla forma di tipo 1, che compare durante l´infanzia, ma può presentarsi fino ai 40 anni di età, quando il pancreas è incapace di produrre insulina o ne produce quantità scarsissime. Le restanti persone sono interessate dal diabete di tipo 2, che si sviluppa nel caso l’organismo non sia più in grado di utilizzare in maniera adeguata l´insulina che produce. Questa forma appare di solito nell´adulto, ma di recente ne è stato riscontrato un aumento, legato soprattutto al sovrappeso e all’obesità, tra i giovani, una delle ragioni alla base dell’aumento anno dopo anno del numero di persone che mostrano la malattia. Infatti, nel 1997 le persone con diabete rappresentavano il 3% della popolazione, e se la quota di persone con tipo 1 è abbastanza stabile, intorno alle 180. 000 unità, sono aumentate quelle con il tipo 2, passate da circa il 2,7% di 10 anni fa al 4,1% di oggi. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità che stima 350 milioni di diabetici nel mondo per il 2025, la crescita in Italia per tale data sarà del 50%. Si prevede, cioè, che tra 20 anni sarà diabetico quasi 1 italiano su 10. Oltre alla crescita del numero di persone con diabete, ciò che deve preoccupare è l’aumento della spesa sanitaria. Secondo il rapporto Arno, una persona con diabete costa annualmente al Ssn in media 2. 589 euro: 827 (31,9%) per farmaci, 1. 274 (49,2%) per ricoveri dovuti alle complicanze, 488 (18,9%) per prestazioni specialistiche e diagnostiche. Una persona con diabete assorbe il 54% di risorse in più di un assistito non diabetico, anche e soprattutto per malattie e disturbi concomitanti (ipertensione, dislipidemia, ecc. ) e per l’incidenza delle inevitabili complicanze: la malattia coronarica (angina, infarto) è da 2 a 4 volte più frequente rispetto ai non diabetici; le persone con diabete contribuiscono per circa un terzo ai nuovi casi di dialisi; la metà di tutte le amputazioni non legate a traumi è causata dal diabete; la patologia è un´importante causa di disfunzione sessuale; infine, il diabete rappresenta la prima causa di cecità fra gli adulti. “Secondo i dati elaborati dalla Asl (Azienda sanitaria locale) di Brescia, nella quale opero, e che conduce un programma di gestione strategica (disease management) della malattia, le persone con diabete rappresentano circa il 4% degli assistiti, ma “consumano” l’11% delle risorse sanitarie. Grazie a questo programma, coinvolgendo le diverse figure professionali mediche e non mediche e organizzandone l’azione, è possibile attuare interventi di prevenzione delle complicanze attraverso un miglior controllo del profilo metabolico del diabetico. Agendo così si è passati da un costo medio pro capite di circa 2. 650 euro nel 2000 a un costo di 2. 500 euro nel 2003, con una drastica diminuzione del costo per ricoveri (-28,8%), indice proprio di una minor presenza di complicanze. In altre parole, si è ottenuto un duplice risultato: miglior qualità della vita delle persone con diabete e impatto positivo sui costi per il sistema”, ha concluso Valentini. “Questo, tuttavia, non è sufficiente”, ha aggiunto Adolfo Arcangeli, Presidente Amd. “Infatti, è necessario un intervento più incisivo a monte. Si deve ridurre l’incidenza della malattia, ossia il numero di nuovi casi, attraverso quella che viene chiamata prevenzione primaria. Il diabete - naturalmente il tipo 2 - può essere prevenuto adottando corretti stili di vita, cioè alimentazione equilibrata e attività fisica”, ha spiegato. In questa direzione opera l’alleanza che Amd ha recentemente stretto con Slow Food. “L’accordo, il primo di questo tipo tra organizzazioni appartenenti a universi apparentemente distanti, nasce da una radice comune: l’impegno a diffondere la cultura della vita ‘sana’. Ha per obiettivo il sensibilizzare i cittadini ad alimentarsi con gusto, ma in modo corretto e bilanciato, nel rispetto delle tradizioni del nostro Paese”, ha continuato Arcangeli. Il progetto educativo che oggi vede la luce si chiama “Diabete? No grazie!”. “Nasce con un sito - www. Diabetenograzie. It - sviluppato dall’Associazione Medici Diabetologi e dedicato alle persone che ritengono o scoprono, con l’apposito test disponibile on-line, di essere a rischio di diabete e vogliono fare qualcosa per evitarlo”, ha spiegato Luca Monge, Direttore di Amdcomunicazione. Attraverso sei sezioni che corrispondono ad altrettanti ‘passi’, sotto l´attenta guida di un simpatico topino (in realtà uno Psammomys obesus, un topo che se sta fermo sviluppa facilmente il diabete, ma se riprende a fare esercizio fisico. Gli passa!) il navigatore raccoglie informazioni interessanti veicolate attraverso interventi e dialoghi immaginari con medici ed esperti. Non mancano ‘testimonial’ d´eccezione: il grande cuoco, Alfonso Iaccarino del Don Alfonso di Sant’agata, l’esperto di turismo alternativo, il prof. Duccio Canestrini, Silvio Barbero, segretario generale di Slow Food Italia. “Il sito rappresenta il primo momento di un’azione che Amd e Slow Food intendono proseguire con iniziative vicendevolmente sostenute, nell’interesse delle persone con e senza diabete”, ha detto ancora Monge. Il progetto proseguirà con la collaborazione di esperti di Amd a congressi e pubblicazioni promossi da Slow Food e vivrà un interessante momento di confronto e dibattito proprio al congresso scientifico Amd di Sorrento, dove si svolgerà la tavola rotonda “Come mangiare sano e gustoso” cui prenderanno parte esponenti del mondo scientifico, enogastronomico, della ristorazione e del turismo. .  
   
   
AUTOGRILL SI AGGIUDICA LA RISTORAZIONE NEL NUOVO HUB DI HYDERABAD, SECONDA SILICON VALLEY INDIANA  
 
Il Gruppo si rafforza in India, dov’è attesa una crescita a due cifre del traffico aeroportuale • Fatturato cumulato di 70m€ nei 7 anni di durata del contratto per tutti i servizi di food&beverage • 15 nuovi punti vendita previsti per marzo 2008 Il Gruppo Autogrill (Milano: Agl Im) rafforza la presenza in India aggiudicandosi, attraverso la divisione nordamericana Hmshost Corp. , la gara per la gestione dei servizi di ristorazione nel nuovo aeroporto internazionale Hyderabad Rajiv Gandhi a Shamshabad. Il contratto, operativo dal 1° marzo 2008, data d’inaugurazione dello scalo, genererà un fatturato cumulato di oltre 70m€ nei 7 anni di durata della concessione. L’operazione si inserisce nel piano di espansione del Gruppo in un Paese che registra i maggiori tassi di crescita economica del continente asiatico, con incrementi a due cifre del traffico aeroportuale, anche grazie alla già forte operatività del comparto low-cost. Iniziato al termine del 2006 con l’aggiudicazione, sempre attraverso Hmshost, dei servizi di ristorazione nel nuovo scalo internazionale di Bangalore, lo sviluppo in India è proseguito attraverso Aldeasa S. A. Agli inizi del 2007 con il contratto per la gestione dei duty-free nell’hub di Mumbai, per poi procedere, nel corso del primo semestre dell’anno, con l’acquisizione di Alpha Airports, già attiva con i servizi di retail e dutyfree negli altri scali indiani. All’interno dei locali del nuovo aeroporto internazionale Hyderabad Rajiv Gandhi, collocati nelle aree voli internazionali e nazionali, Autogrill inserirà 15 punti vendita con un mix di concept originali indiani, cui si affiancheranno marchi europei e insegne di ristorazione e caffetteria noti a livello mondiale. Il primo locale ad aprire sarà ad insegna Coffee Bean & Tea Leaf, seguito da marchi di proprietà del Gruppo Autogrill quali The Coffee Club, Grab&fly ed Espresso-to-go. A questi si aggiungeranno progressivamente i ristoranti con cucina tradizionale indiana Bollywood themed bar e Indian Paradise Hyderabad Birmani e i marchi Kfc e Pizza Hut Express. Il Rajiv Gandhi International Airport, conosciuto come New Hyderabad International Airport, è ancora in costruzione vicino Shamshabad, a circa 22 Km dalla città di Hyderabad, e sarà completato entro il 1° marzo 2008. Si stima che l´aeroporto possa raggiungere circa 7 milioni di passeggeri l´anno nella prima fase di sviluppo, per poi crescere in maniera esponenziale una volta a regime. Con una popolazione di 6 milioni di abitanti Hyberabad, capitale dello stato di Andhra Pradesh, è la sesta area metropolitana dell´India. Conosciuta per una forte presenza di industrie farmaceutiche e del settore It, è considerata la seconda Silicon Valley dopo Bangalore. Il Gruppo Autogrill, presente in 230 aeroporti in 34 Paesi nel mondo, ha chiuso l’esercizio 2006 con ricavi pari a €3. 929,4m, in crescita dell’11,3% rispetto ai €3. 528,9m del precedente esercizio. Il canale aeroportuale, nel 2006 ha registrato ricavi per €1. 910m, in crescita del 15,7% rispetto ai €1. 650,4m del 2005, con un’incidenza del 49% sul fatturato consolidato totale, rispetto al 47% del 2005. .  
   
   
SLOW FOOD, ETICHETTE VINO QUOTIDIANO, OTTO I LIGURI PREMIATI CINQUE AZIENDE SONO DELL´IMPERIESE, DUE IN PROVINCIA DI SAVONA, UNA NELLO SPEZZINO; SABATO 27 CERIMONIA AL LINGOTTO CON CARLIN PETRINI  
 
La Liguria conquista otto segnalazioni nella nuova "Guida al Vino Quotidiano" di Slow Food. Il volume recensisce circa duemila aziende vinicole italiane che producono vini con un ottimo e convincente rapporto qualità-prezzo, a costi inferiori a otto euro. La guida registra un grande interesse tra i lettori curiosi del mondo del vino, non impegnati soltanto nella ricerca di etichette blasonate, ma che vogliono apprezzare bottiglie di buon livello a prezzi equi. L´elenco dei vini liguri premiati con l´etichetta sono, nell´Imperiese, il Pigato 2006 Riviera Ligure di Ponente dell´azienda A Maccia di Ranzo, il Pigato 2006 Riviera Ligure di Ponente prodotto da La Rocca di San Nicolao di Chiusanico, l´Ormeasco di Pornassio 2006 di Lorenzo Ramò, il Rossese di Dolceacqua dell´azienda Poggi dell´Elmo di Soldano, il Pigato Cycnus 2006 di Poggio dei Gorleri di Diano Marina. Le etichette premiate nel Savonese sono il Vermentino Aimone 2006 Riviera Ligure di Ponente dell´azienda Bio Vio di Albenga e il Rossese 2006 Riviera Ligure di Ponente dell´azienda Sancio di Spotorno. Nello Spezzino il vino premiato è il Vermentino 2006 Colli di Luni de Il Torchio di Castelnuovo Magra. La sesta edizione della Guida al Vino Quotidiano di Slow Food verrà presentata sabato 27 ottobre, alle 15, nella Sala Gialla del Lingotto di Torino con i curatori Tiziano Gaia e Giancarlo Gariglio e il presidente internazionale di Slow Food Carlo Petrini. .  
   
   
SANA E CORRETTA ALIMENTAZIONE, PREVENZIONE DEL SOPRAPPESO, EDUCAZIONE AL GUSTO, CONOSCENZA DEI CIBI BIOLOGICI E EDUCAZIONE AL CONSUMO SONO I TEMI DI SCUOLA DEI SAPORI 2007.  
 
Come aumentare la qualità e la sostenibilità della ristorazione scolastica è la domanda alla quale questa fiera, unica in Italia, intende rispondere. Ristorazione scolastica ed educazione alimentare dal 29 al 31 ottobre a genova la 4^ edizione della scuola dei sapori. 65 incontri, eventi, laboratori, giochi educativi e workshop per vivere il mondo della ristorazione scolastica a 360°. Il terzo campionato di ristorazione scolastica. “La mensa dei sogni” e la “Carovana delle spezie”, il Progetto Biobenessere e la nutraceutica Qualità e sostenibilità sono le parole chiave su cui si fonda l’intero progetto di Scuola dei Sapori, primo progetto fieristico italiano dedicato alla ristorazione scolastica e all’educazione alimentare, in programma alla Fiera di Genova, dal 29 al 31 ottobre prossimi. La rassegna, strutturata in una sezione espositiva che vede la partecipazione di tutta la filiera della ristorazione scolastica e in una sezione info-dimostrativa, avrà come protagonisti delle tre giornate gli esperti delle tematiche alimentari, i Comuni e le aziende della ristorazione scolastica. 65 gli incontri previsti tra convegni, laboratori, seminari, giochi educativi e workshop. Sana e corretta alimentazione, prevenzione del soprappeso, educazione al gusto, conoscenza dei cibi biologici e educazione al consumo sono i temi che saranno affrontati nel corso della rassegna con proposte diversificate, rivolte sia al mondo degli educatori, delle famiglie e degli operatori del settore sia direttamente ai bambini che saranno coinvolti in laboratori e degustazioni e chiamati a giudicare la qualità dei prodotti e dei servizi. I numeri della ristorazione scolastica I volumi di settore della refezione scolastica sono molto interessanti. Si calcola che, ogni giorno, nelle scuole italiane vengono serviti più di tre milioni di pasti e ciascun bambino consuma a scuola, in un periodo di tempo compreso tra l’asilo e le medie inferiori, fino a duemila pasti. Inoltre, secondo una ricerca condotta da Ristorando a cavallo tra il 2004 e il 2005, il giro di affari della ristorazione collettiva sfiora i 775. 800. 000 Euro, di cui il 29% è rappresentato dalle aziende italiane leader nella refezione scolastica. Per quanto riguarda i costi sostenuti dalle famiglie italiane, l’Osservatorio prezzi e tariffe 2007 di Cittadinanzattiva ha evidenziato un costo medio pro capite per i servizi di ristorazione che va da un costo minimo di 478 Euro e un costo massimo di 1. 106 Euro per la scuola dell’infanzia, e di un costo minimo di 478 Euro e un costo massimo di 1. 104 per la scuola elementare. Quasi sestuplicato il numero delle mense che utilizzano cibi biologici: si è passati dalle 110 del 1999 alle 658 del 2006 (Fonte Biobank), con una forte concentrazione in Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Questi dati bastano a rendere evidente l’importanza del pasto scolastico per la crescita dei più giovani, importanza che si estende oltre gli aspetti di salubrità, equilibrio e completezza dei menù proposti: la legge sul diritto allo studio, riconosce infatti alla refezione scolastica lo status di momento educativo. Dentro Scuola dei sapori: incontri, eventi, iniziative La Qualità in mensa è il titolo della conference organizzata dal Comune di Genova, che quest’anno presenta due importanti iniziative. Da un lato, nella sessione Diamo un volto alla mensa, verranno esposte le Linee Guida per la Ristorazione Scolastica, realizzate dal Comune di Genova in collaborazione con un comitato di redazione composto da esperti appartenenti a vari settori (dalla tecnologia alimentare alla pediatria). Nella seconda sessione, si parlerà di Prodotti di qualità per la soddisfazione degli utenti nella ristorazione scolastica. Scuola dei Sapori sarà inoltre luogo eletto per la presentazione dell’Osservatorio Nazionale Permanente sulla Ristorazione Scolastica, cui parteciperanno tutti i soggetti coinvolti nel campo della ristorazione. Per il terzo anno consecutivo i cuochi delle cucine comunali si daranno battaglia all’ultimo boccone nel Campionato nazionale di ristorazione scolastica, mentre i cuochi delle aziende gareggeranno nella preparazione di menù per i visitatori. Tema del contest l’agricoltura biologica, la salute, il gusto e la cultura in tavola. Giudicati da una giuria esperti e da una interamente composta da bimbi, i primi si sfideranno - martedì 30 ottobre - sui menù bio, mentre i secondi proporranno, mercoledì 31 ottobre, vivande prive di glutine cucinate in modo divertente e gustoso. Numerosi i meeting e gli incontri in programma nelle tre giornate di manifestazione. Da ricordare l’incontro Tutti a tavola (anche i celiaci) organizzato dall’Associazione Italiana Celiachia, il convegno sull’obesità infantile della Società Italiana di Pediatria, l’appuntamento con Andid dal titolo Guadagnare salute, diete e sicurezza e, infine, la sessione congressuale di Biobenessere. Per coinvolgere attivamente anche i più piccoli Parmalat si farà promotrice di un ciclo di workshop, mentre Uisp – Unione Italiana Sport Per tutti, organizzerà una serie di laboratori nell’ambito dell’iniziativa Diamoci una mossa. A Scuola dei Sapori parteciperanno inoltre aziende della ristorazione collettiva, produttori alimentari e della filiera, Slow Food e molte altre realtà. .  
   
   
TOGLIETEMI TUTTO…MA NON IL FORMAGGIO! UN SONDAGGIO REALIZZATO DAL CONSORZIO FORMAGGI SVIZZERI HA EVIDENZIATO PENSIERI, DUBBI E INCERTEZZE SU UNO DEGLI ALIMENTI PIÙ AMATI - IL FORMAGGIO - SCOPRENDO CHE… L’80% DEGLI INTERVISTATI NON VI RINUNCEREBBE MAI E, CHI VI RINUNCIA, LO FA (ERRONEAMENTE) PER IL RISCHIO D’INTOLLERANZE.  
 
Solletica il palato e, nelle giuste quantità (2-3 volte alla settimana), è anche un toccasana per la salute. È il formaggio, protagonista di un sondaggio indetto dal Consorzio Formaggi Svizzeri ed elaborato da Coesis, che, intervistando un campione di 700 persone tra i 18 e i 70 anni, ha analizzato luoghi comuni, dubbi e incertezze su questo alimento, molto amato (e gustato) dagli Italiani. Due italiani su tre (75%) hanno affermato che non rinuncerebbero mai al formaggio e l’80% degli intervistati ha dichiarato che “piccole quantità di formaggio possono essere adatte anche in caso di diete ipocaloriche”. Insomma, un vero e proprio “amore”. E, come ogni amore che si rispetti, è caratterizzato anche da alcune, piccole, false verità. Eccole. Formaggio fresco = frigorifero? Alla domanda “cosa distingue un formaggio fresco (mozzarella, primo sale, latticini etc. ) da uno stagionato (emmentaler, gruyer, parmigiano, grana etc…)”, un italiano su 3 pensa che la differenza sia relativa alla modalità di conservazione: il formaggio fresco è quello che sta in frigo. Il 16% del campione intervistato riconosce, però, quale differenza tra formaggi freschi e stagionati, la quantità di acqua contenuta (inferiore in quelli stagionati) e un altro 16% è a conoscenza del fatto che il formaggio stagionato non contenga lattosio. Intolleranza al lattosio, niente paura! Le intolleranze riguardano un numero ogni giorno più alto di italiani. Anche in questo caso la poca informazione è alla base di un’alimentazione non corretta, come dimostrato dai dati emersi dal sondaggio. Ben il 63% del campione è convinto che chi è intollerante al lattosio debba evitare di consumare qualsiasi tipo di formaggio. Solo il 13% infatti sa che nei formaggi stagionati il lattosio è assente perché si “disperde” proprio nella fase di stagionatura e che quindi sono da evitare solo i formaggi freschi. La maggior parte dei dietisti e dei medici specialisti in scienze dell’alimentazione, infatti, introduce i formaggi nelle diete, così come anche nei piani alimentari privo di lattosio, fornendo cosi una valida integrazione per il necessario apporto di calcio. Questo perché molti formaggi nel processo di caseificazione, perdono gran parte del lattosio che finisce nel siero. La rimanenza viene eliminata completamente durante la stagionatura. Tra i formaggi svizzeri stagionati che non contengono lattosio, ad esempio, si trovano l’Emmentaler Dop, lo Sbrinz Dop e Le Gruyère Dop. Attenzione muffa La muffa del formaggio è meglio conoscerla per non averne paura. Questa viene infatti percepita come un “pericolo” dal 72% degli intervistati. Le muffe sono funghi microscopici che si sviluppano in presenza di umidità ad una temperatura di 15-30°, ma anche, a volte, all’interno del frigo. Se per la maggior parte dei prodotti le muffe sono un segnale di pericolo, in alcuni casi possono risultare utili in quanto coinvolte nella produzione di alcuni antibiotici e attive nella maturazione del prodotto e nell’accrescimento del valore di quest’ultimo. E’ il caso di alcuni formaggi (ad esempio il gorgonzola, il roquefort, il camembert) in cui la muffa è da considerarsi un elemento di pregio. Negli altri prodotti, tuttavia, può essere pericolosa in quanto è responsabile della produzione di micotossine, sostanze estremamente dannose per la salute. La muffa provoca quindi un’alterazione del prodotto. E’ bene quindi non consumare i formaggi freschi quando appaiono macchie strane mentre nei formaggi stagionati (grana padano, gruyere, pecorino etc. ) questo può non essere un problema. I buchi fatti a mano… Ma come si formano i famosissimi buchi dell’Emmentaler? Il più famoso dei formaggi svizzeri è diventato “di casa” per i consumatori italiani. Infatti più di un italiano su due (64%), afferma correttamente che i buchi dell’Emmentaler si formino naturalmente, ma esiste un 14% convinto che vengano prodotti con un macchinario apposito (18% tra i maschi) e addirittura un 5% crede che siano fatti a mano. I “buchi” sono invece provocati dall’anidride carbonica sviluppata durante la fase della fermentazione: l’omogeneità della loro disposizione e delle loro dimensioni rappresenta un indice di qualità di questo formaggio. Il consorzio dei Formaggi dalla svizzera, nell’ultimo triennio ha sviluppato campagne al servizio ai consumatori promuovendo un’informazione sempre più consapevole sui nove prodotti della tradizione e della cultura contadina svizzera e sulle valenze positive negli apporti nutrizionali che il formaggio ha in una dieta equilibrata. Nelle edizioni passate con il supporto dell’ Adi, Associazione Italiana di dietetica e nutrizione clinica Onlus - Sezione Lombardia (Medici Specialisti in Scienza dell´Alimentazione e Dietisti Laureati), è stato attivato un numero verde per rispondere a tutti i dubbi e le incertezze relativi a dieta, intolleranze, apporto calorico dei formaggi per una corretta e sana alimentazione. .  
   
   
EXPO SAPORI DI MONTAGNA DAL 2 AL 5 NOVEMBRE A DARFO BOARIO TERME  
 
Si svolgerà dal 2 al 5 novembre 2007 presso il Palazzo dei Congressi di Darfo Boario Terme la quarta edizione di , collaudata rassegna di Sycomor Events, dedicata ai prodotti tipici della montagna. Ed è con orgoglio che lo Staff di Sycom Events, ripensa all’autunno e ripresenta al pubblico questa attesa passerella tra i sapori di altra quota, dove per gli appassionati oltre alle numerose degustazioni di prodotti di altura, è prevista la partecipazione a laboratori con chef e maestri pasticceri che insegneranno a preparare prelibate ricette della tradizione alpina (i piatti invernali, i dolci delle feste). Oltre ai sempre più numerosi produttori di montagna che presenzieranno all’evento, tante sono le novità che accompagneranno le quattro giornate di apertura degli stand. A cominciare da Gusto in Quota, il primo congresso degli chef di montagna, che ha come obiettivo quello di favorire la circolazione e conoscenza dei prodotti di montagna attraverso la ristorazione di qualità. Gli chef, tutti con locali al di sopra dei 1. 000 metri di altitudine, saranno ambasciatori e veicolo del turismo e dei territori rappresentati nell’esposizione. Obiettivo del congresso è fare capire come anche ad oltre mille metri sia possibile fare una grande cucina. Una cucina che non prescinde dal territorio in cui si trova, ma che ne diviene anzi, ambasciatrice. I maestri che sono strati scelti sono alleati della montagna. Ogni chef che salirà sul palco verrà accompagnato dai produttori che si trovano nel suo territorio: producono ciò che egli avrà sapientemente scelto come ingredienti del suo elaborato. Sarà inoltre l’occasione per i buongustai di ritrovare a portata di mano prodotti unici nella Borsa del Prodotto di Montagna, un’idea voluta fortemente da Sycomor e sostenuta anche dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Brescia per fare convergere domanda ed offerta dei prodotti agricoli di montagna. Saranno presenti all’iniziativa infatti trenta Comunità Montane provenienti da tutta Italia e chef e consumatori potranno così conoscere realtà uniche e irripetibili. Un altro grande appuntamento con il gusto è l’iniziativa “Occhio al Consumatore” un idea di Riccardo Lagorio promossa e realizzata da Sycomor che diventa Progetto Pilota della Regione Lombardia – Assessorato Commercio, Fiere e Mercati. L’idea è di raggruppare, promuovere e valorizzare quei ristoratori che si impegnano a rispettare un patto etico con il proprio territorio, diventando egli stessi ambasciatori dei prodotti che scelgono. Un coordinamento che ha l’unico obiettivo di fare dialogare l’ultimo anello della filiera (il consumatore) con il produttore, tramite il ristoratore. Questo progetto si concretizzerà nella realizzazione di una Guida, uno strumento ad uso e consumo del consumatore, in cui saranno indicati una ventina di locali lombardi che si impegneranno ad inserire nel proprio menù informazioni basilari riguardo alla provenienza delle materie prime (nome, cognome ed indirizzo e telefono del produttore da cui si approvvigionano). La guida insieme ai confini del progetto saranno presentati nel dettaglio a Boario Terme. Franco Nicoli Cristiani, Assessore Regionale, si dice certo che questo progetto pilota migliorerà il rapporto tra ristoratore e consumatore ed avrà benefiche ripercussioni sul mercato. Giornata ideale per i ristoratori lunedì 5 novembre. Www. Sycomor. It .  
   
   
DA OLIO&FARINA IL MEGLIO DELL’ENOGASTRONOMIA ITALIANA  
 
A Natale regala un Parisi! E’ questo lo slogan scelto da Olio&farina, con la supervisione artistica del fotografo Oliviero Toscani, per lanciare il meglio dell’enogastronomia italiana per le prossime feste natalizie. Paolo Parisi, il celebre allevatore di carni di cinta senese, per la prima volta confeziona i suoi prodotti in esclusive confezioni griffate e distribuite da O&f. Olio&farina ne ha curato il packaging, portando per la prima volta sul mercato in confezioni natalizie una selezione della produzione di Paolo Parisi abbinata ad esclusivi oggetti da cucina, come coltelli forgiati a mano e taglieri in legno di ulivo. Sarà possibile acquistare gli esclusivi regali nei due punti vendita italiani di Olio&farina a Genova Nervi e a Porto Cervo in Sardegna, oppure on line tramite il sito internet: www. Olioefarina. Com Gli scatti che riprendono Parisi con i suoi salami e i suoi prosciutti sono firmati Oliviero Toscani e verranno utilizzati per la campagna pubblicitaria che anticipa il Natale nei mesi di novembre e dicembre. .  
   
   
SEI BIRRE, SEI SAPORI DIFFERENTI…PERCHE’ CON CERES C’E’ SEMPRE PIU’ GUSTO DALLO CHEF FAUSTO CARRARA SUGGERIMENTI PER ABBINARE LA BIRRA GIUSTA CON IL PIATTO GIUSTO  
 
Ceres presenta un’ampia gamma di prodotti per soddisfare i palati dei consumatori più esigenti. Strong Ale, Old9, Top Pilsner, Stout, Red Erik e Weiss: sei birre differenti per un’infinità di occasioni e di possibili abbinamenti culinari. Perché conoscere meglio le caratteristiche di ogni birra Ceres permette di scegliere la birra giusta al momento giusto. Birra corposa, la Strong Ale si propone con una personalità ricca e articolata e una straordinaria capacità di essere sempre al passo con i tempi. Old9 si caratterizza invece per il suo sapore intenso, distintivo e persistente: una vera birra da meditazione. Dissetante, con un gusto delicato ed un corpo leggero: ecco le caratteristiche della Top Pilsner, una birra ottima da servire come aperitivo. La Stout si caratterizza invece per un corpo ed un sapore inconfondibili, particolarmente apprezzati dagli intenditori. Beverina ed equilibrata, la Red Erik ha un piacevole aroma dolce, ideale per un tutto pasto informale. La Weiss si distingue infine per la particolare freschezza e digeribilità, che le conferiscono un elevato potere dissetante. Tutte le birre Ceres sono prodotti di grandissima qualità e consentono al consumatore di vivere un’esperienza gustativa senza pari, sia bevute da sole ma ancora meglio se proposte in abbinamento con il piatto giusto. Prodotti di grande personalità, le birre Ceres esprimono infatti il massimo delle potenzialità gustative quando accompagnate da cibi capaci di esaltarne le caratteristiche più nascoste. E da oggi non si corre più il rischio di abbinamenti azzardati e casuali, grazie alle proposte originali ed innovative, ma semplici da realizzare, di Fausto Carrara, chef e patron del ristorante “Operti 1772, da Fausto” di Cherasco (Cn). Con lui Ceres ha avviato una fruttuosa collaborazione basata sulla sua lunga esperienza in cucina e la grande attenzione verso l’armonia dei sapori. Fausto Carrara ha quindi studiato una serie di ricette speciali e di abbinamenti ad hoc per la degustazione delle birre Ceres. La birra giusta insieme al piatto giusto sarà quindi l’arma vincente per stupire a tavola i propri ospiti, ogni volta con una proposta originale e gustosa. .  
   
   
FERRARI E RIGONI DI ASIAGO INSIEME  
 
Un particolare percorso di degustazione è il tema confezione regalo firmata dalla collaborazione tra Ferrari e Rigoni di Asiago. Due tipi di formaggio Ferrari, il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, vengono così abbinati, su consiglio dello chef Pietro Leemann, alle confetture Fiordifrutta e ai Mieli Rigoni di Asiago in un elegante e comodo astuccio colorato. Una proposta regalo semplice e nello stesso tempo raffinata che invita a degustare il dolce con il salato. L’idea di questo accostamento nasce dalle particolari affinità tra le due aziende; entrambe vantano antichi natali, entrambe hanno scelto la qualità e hanno deciso di privilegiare la naturalità e la bontà degli ingredienti. A tutela del consumatore garantiscono la completa tracciabilità della propria filiera alimentare e si sottopongono a severi controlli qualità e ad altrettanto severe certificazioni. Da sempre l’abbinamento gastronomico tra formaggio e miele, così come quello tra formaggio e frutta, è particolarmente apprezzato dai gourmet nostrani che hanno imparato dagli avi a degustare l’armonia di sapori che ne deriva. Dice a questo proposito un antico proverbio “al contadino non fare sapere quanto è buono il formaggio con le pere”. I prodotti Rigoni di Asiago, con il loro gusto dolce e naturale esaltano i sapori decisi dei formaggi selezionati da Ferrari. Ferrari, per queste nuove confezioni, ha appositamente selezionato i migliori formaggi della tradizione casearia italiana e li ha affinati con una sapiente stagionatura per esaltarne al massimo le peculiarità organolettiche. Il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano Ferrari dopo una attenta stagionatura rispettivamente di 24 mesi e 16 mesi, vengono porzionati con il tradizionale taglio a mano e confezionati sottovuoto al fine di conservare la fragranza e la bontà della forma appena tagliata fino alla tavola dei nostri consumatori. I Mieli Rigoni di Asiago provengono da arnie situate in aree dove la flora è esente da trattamenti chimici ed il tasso di inquinamento è ridotto al minimo. Il miele rigorosamente selezionato in base alle sue caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche mantiene oltre alle sue specifiche proprietà nutritive, anche il gusto e l’aroma dei fiori e delle piante da cui le api mellifere hanno succhiato il nettare. La confettura biologica Fiordifrutta, prodotto di punta di Rigoni di Asiago, utilizza un metodo di lavorazione brevettato che cuoce la frutta a bassa temperatura e ne conserva intatto il contenuto di vitamine e sali minerali. Inoltre per la preparazione delle ricette usa, al posto dello zucchero tradizionale, solo succo di mele biologiche concentrato, esaltando così il gusto naturale della frutta. Le due confezioni, in vendita presso la Gdo, contengono un pezzo di Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi, o un pezzo di Grana Padano stagionato 16 mesi, confezionati sottovuoto, abbinati a 2 vasetti da 30 g di “Fiordifrutta” (Mirtilli Neri e Ciliegie per il Parmigiano Reggiano; Frutti di Bosco e Lamponi per il Grana Padano) e a 2 vasetti da 30 g di Miele “Rigoni di Asiago” (Abete e Eucalipto per Parmigiano Reggiano; Tiglio e Miele di Bosco per il Grana Padano). .  
   
   
CACCIA AL PIANO 1868, L’AZIENDA TOSCANA DI ENOSFERA BERLUCCHI: IL MEGLIO DELLA PRODUZIONE VINICOLA ITALIANA AL MERANO WINE FESTIVAL  
 
Caccia al Piano 1868 selezionata per il Merano Wine Festival: ennesima riconferma dell’ottima qualità di Ruit Hora Bolgheri Doc 2004, il rosso toscano che quest’anno ha già fatto il pieno di riconoscimenti. Anche in occasione della mostra-manifestazione che si terrà dal 10 al 12 novembre 2007 a Merano, il Ruit Hora 04 è stato scelto insieme ai migliori vini della penisola all’interno della categoria “Italia Top Selected”. Caccia al Piano 1868 è l’azienda toscana di Enosfera Berlucchi, ed è situata proprio nel cuore della zona vocata di Bolgheri, a Castagneto Carducci. La maison franciacortina ha acquisito l’azienda toscana nel 2003, con l’obiettivo di completare la propria gamma con vini rossi di grande qualità. La Tenuta Caccia al Piano 1868 comprende tre vigneti, per complessivi 20 ettari, dai quali si ottengono due grandi vini: Ruit Hora e Levia Gravia, entrambe Bolgheri Doc. Il Merano Wine Festival sarà l’occasione per degustare non solo Ruit Hora 2004 e 2005, ma anche la Riserva Levia Gravia 2004 , il Bolgheri Doc con prevalenza di Cabernet Sauvignon, che sarà presentato all’interno dell’esclusivo evento “Spiriti di Notte”, nelle splendide sale dell’Hotel Terme Steigenberger di Merano. .  
   
   
VITIVINICOLTURA STRUMENTI INNOVAZIONE, VENERDI CONVEGNO A PERUGIA  
 
Venerdì 26 ottobre si terrà a Perugia presso l’Aula Magna della Facoltà di Agraria il convegno sul tema “Tecnologie per l’agroindustria – strumenti a sostegno dell’innovazione nel settore vitivinicolo”, organizzato da 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria (3A-pta) e dalla Facoltà di Agraria di Perugia nell’ambito del Programma Vision. Il programma, promosso dalla Regione Umbria nell’ambito del programma comunitario Docup Ob. 2, è stato finalizzato a incrementare, attraverso la ricerca, la capacità competitiva delle Pmi umbre ed è pervenuto a risultati rilevanti sia sul panorama nazionale che internazionale. È grazie alla collaborazione sempre più stretta e alla integrazione del lavoro e delle attività fra i poli di eccellenza umbri, che è stato possibile creare progetti di innovazione tecnologica che promuovessero realmente le specificità del nostro territorio. In questo quadro si inserisce il convegno organizzato per il prossimo venerdì. Si tratta di un momento importante di scambio e condivisione sui risultati ottenuti e sulle prospettive future per la ricerca e l’innovazione tecnologica nel settore vitivinicolo umbro. Al Convegno interverranno autorità istituzionali, esponenti del mondo scientifico ed accademico e rappresentanti di importanti aziende vitivinicole umbre. La giornata è articolata in due sessioni, seguite da una tavola rotonda. Il convegno aprirà al mattino con la prima sessione “Lieviti autoctoni e migliorati: una nuova prospettiva per la filiera del vino”. Gli interventi dei relatori verteranno sull’attività di selezione di lieviti vinari autoctoni e sul miglioramento genetico degli starter senza ricorrere all’ingegneria genetica. I lieviti isolati, così ottenuti, potranno essere utilizzati dalle aziende vitivinicole per produrre vini di qualità. Tutte le aziende che effettueranno le proprie vinificazioni con microrganismi autoctoni e migliorati saranno iscritte all’interno del Libro delle Vinificazioni Autoctone. Le attività descritte rappresentano un preludio di ulteriori azioni per la tracciabilità e la valorizzazione dei vini. La sessione pomeridiana presenterà i risultati del progetto “Caratterizzazione territoriale: studio della vocazione viticola di alcune zone di produzione dell’Umbria”. Lo studio quadriennale, finanziato dalla Regione Umbria, ha riguardato la Zona Doc Montefalco e la Zona Doc Colli Perugini. Il progetto, coordinato da 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria è stato realizzato dal gruppo di lavoro interdisciplinare composto da 3A‐pta, dall’Università degli Studi di Perugia, dal Centro Regionale di Servizi alla Vitivinicoltura di Orvieto e dal Laboratorio Analysis s. R. L. Nella seconda sessione, oltre ai risultati dello studio della zona Doc Montefalco, verranno presentate anche alcune innovazioni tecnologiche applicate recentemente al settore vitivinicolo. Nel corso della giornata saranno distribuite copie della pubblicazione con i risultati dello studio. La giornata sarà conclusa da una tavola rotonda sul tema “Le prospettive del settore vitivinicolo regionale”, alla quale interverrà, fra gli altri, il Prof. Carlo Liviantoni, assessore regionale alle politiche agricole ed agroalimentari. .  
   
   
TORINO: AL SALONE DEL VINO LA CDC PREMIA I PRODUTTORI DEL TERRITORIO  
 
 Il primo giorno del Salone del Vino (26-29 ottobre 2007, sito web http://www. Salonedelvino. It) si aprirà con un evento importante per la viticoltura torinese: 31 aziende produttrici, delle quattro aree produttive della provincia (Canavese, Collina Torinese, Pinerolese e Valsusa), saranno premiate per aver superato la selezione della Commissione di degustazione della Camera di commercio di Torino per l’anno 2007. La premiazione avrà luogo alle ore 15 di venerdì 26 ottobre presso lo spazio incontri dello stand della Camera di commercio di Torino che, nei suoi 700 mq. Nel padiglione 3, ospiterà consorzi e aziende vitivinicoli e produttori di distillati e liquori del torinese, l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino e la mostra Food design ideata da One Off. Ci sarà, inoltre, uno spazio per il Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino e la Fondazione Torino Wireless. Sarà Alessandro Barberis, presidente della Camera di commercio di Torino, a premiare le 31 aziende selezionate: “Premiamo il lavoro e la tenacia quotidiana dei nostri produttori nel rafforzare la qualità, l’identità e la tradizione del nostro ricco e differenziato patrimonio vitivinicolo. La selezione di quest’anno si distingue in modo particolare per la qualità dei vini. Un segnale ottimo per la Camera di commercio di Torino che da sempre rivolge una speciale attenzione al settore, sia svolgendo l’importante compito di certificazione dei vini a denominazione di origine della provincia sia valorizzando le produzioni, selezionando le migliori realtà”. La premiazione sarà l’occasione per presentare la Guida ai vini Doc della provincia di Torino, che rappresenta la fase conclusiva di un percorso di selezione. Sono 89 i vini delle colline e delle valli torinesi, che hanno superato la selezione e che sono stati valutati secondo tre fasce di merito. Su 113 campioni analizzati presentati da 35 aziende, sono stati 52 i vini giudicati “buoni”, 26 gli “ottimi”, mentre 11 sono i vini che rientrano nella fascia di qualità più elevata, gli “eccellenti”. Un risultato che conferma la ricchezza e la peculiarità del patrimonio enologico della provincia torinese, con 7 Doc e 25 tipologie di vino, e delle quattro aree produttive: il Canavese, la Collina Torinese, il Pinerolese e la Valsusa. Dopo il successo del 2006, la seconda edizione della Guida è stata arricchita di informazioni tecniche relative ai vitigni autoctoni, ma anche di curiosità e preziosi consigli per apprezzare al meglio il vino. La Guida verrà distribuita gratuitamente al Salone e successivamente presso l’Ufficio Relazioni con il pubblico della Camera di commercio di Torino. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Federazione tra Consorzi di Tutela Vini Doc Alto Piemonte e l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino. Alla presentazione parteciperanno anche Mauro Chianale presidente Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, Agostino Tarditi presidente Federazione Alto Piemonte, Tullio Cotta presidente Commissione di degustazione vini Doc della Camera di commercio di Torino, Luca Rolle Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali - Food sector dell´Università degli Studi di Torino, Giovanni Peira Dipartimento di Scienze Merceologiche dell´Università degli Studi di Torino. Al termine della premiazione sarà possibile degustare i vini premiati presso l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino ospitato all’interno dello stand della Camera di commercio di Torino. Elenco aziende premiate suddivise per area di produzione Canavese: Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema – Carema; Cantina Sociale del Canavese – Cuceglio; Cantina Sociale della Serra sca – Piverone; Caretto Loris Livio Azienda Agricola - San Giorgio Canavese; Cieck Azienda Agricola – Agliè; Cantina Produttori Erbaluce di Caluso – Caluso; Favaro Le Chiusure – Piverone; Ferrando Azienda Vitivinicola – Ivrea; La Campore – Caravino; Podere Macellio Azienda Agricola – Caluso; Massoglia Azienda Agricola – Agliè; Orsolani Azienda Agricola - San Giorgio Canavese; Piatti Antonella Azienda Agricola – Mazzè; Santa Clelia – Mazzè; Silva Azienda Agricola Vitivinicola – Agliè. Collina Torinese: Balbiano Melchiorre snc di Balbiano Dr. Francesco & C. - Azienda Vitivinicola – Andezeno; Cantina Sperimentale Istituto Bonafous - Città di Torino- Chieri; Ronco Casimiro Azienda Vitivinicola - Baldissero Torinese; Rossotto Stefano Azienda Agricola – Cinzano; Rubatto Guido Azienda Agricola di Rubatto Enrico – Chieri. Pinerolese: Bruno Daniela Azienda Agricola – Pinasca; Castagnè Gros Azienda Frutticola di Chiabrando Riccardo e Francesco – Pinerolo; Coutandin Giuliano - Perosa Argentina; Cantina Dora Renato – Frossasco; Il Tralcio srl – Bricherasio. Valsusa: Carlotta Azienda Agricola - Borgone Susa; Casa Ronsil Azienda Agricola di Thollet Franck- Chiomonte; La Chimera Azienda Agricola – Chiomonte; Martina Azienda Agricola – Giaglione; Occitania – Mattie; Pelissero Azienda Agricola - Meana di Susa. .