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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 27 Marzo 2008 |
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OCCHIO AL CUORE! |
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Bruxelles, 27 marzo 2008 - Indumenti, lenzuola e apparecchi domestici potrebbero ben presto aiutare i cardiopatici ad affrontare meglio la malattia. Il nuovo progetto Heartcycle, finanziato dall´Ue, si propone di creare soluzioni di telemonitoraggio innovative. Lanciato il 1° marzo, è uno dei più vasti progetti di ricerca nell´Unione europea nel campo biomedico e della sanità. Grazie a sensori discreti integrati negli oggetti d´uso quotidiano, il sistema che questo consorzio di ricerca guidato dall´industria intende sviluppare è destinato a migliorare la qualità delle cure a pazienti con cardiopatie coronariche e insufficienze cardiache monitorandone le condizioni in casa. Il sistema invierà dati ai medici affinché possano modificare le terapie e fare raccomandazioni di stile di vita, e, allo stesso tempo, coinvolgerà i pazienti nella cura della propria malattia. Si tratta di una grande sfida, che è anche una grande opportunità, commenta il Professor John Cleland, capo del reparto di Cardiologia dell´università di Hull (Regno Unito), che afferma: ´Investire direttamente nelle persone che hanno bisogno d´aiuto, e non solo in servizi che facciano cose per loro o al loro posto, è una scelta intelligente in termini di cure migliori, ottimizzazione dei costi ed efficace sfruttamento delle scarse risorse di medici e infermiere´. ´Con lo sviluppo di sistemi che controllano a distanza i cardiopatici e li motivano ad aderire alle diete e ad adottare stili di vita sani, speriamo di migliorarne il tasso di sopravvivenza e di contenere i costi complessivi di cura´, spiega Henk van Houten, vice presidente anziano di Phillips Research e direttore del programma Healthcare Research. ´Allo sviluppo di sistemi di questo genere si può arrivare in modo efficiente solo tramite partenariati pluridisciplinari tra ingegneri hardware, ingegneri software, fabbricanti di tessuti, progettisti industriali, esperti clinici e corpo medico, com´è il caso del progetto Heartcycle´, aggiunge van Houten. I 18 partner di progetto pubblici e privati provenienti da Germania, Grecia, Finlandia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Regno Unito, Italia, Svizzera e Cina, vantano numerose e diverse esperienze nei settori della ricerca, accademici, medici e industriali. Nell´ambito del 7° programma quadro, l´Unione europea investirà in 4 anni più di 14 milioni di euro nella ricerca Heartcycle. Il costo totale del progetto è di circa 22 milioni di euro. Heartcycle si avvale dei progressi fatti dal progetto Myheart, che terminerà a dicembre 2008 ed è stato finanziato nell´ambito del programma Ist (Information Society Technologies) del 6° programma quadro. Myheart, che riuniva alcuni degli stessi attori, ha sviluppato tecnologie di telemonitoraggio avanzate e concetti di servizi per mettere le persone in condizione di avere un ruolo attivo nella conservazione della propria salute. Proprio durante questa ricerca, i partner del progetto hanno identificato la gestione della malattia a casa come campo potenziale per il miglioramento degli standard di cure mediche, obiettivo che Heartcycle cercherà di conseguire concentrandosi sulla cardiopatia coronarica. Ogni anno muoiono nell´Ue 1,9 milioni di persone per malattie cardiovascolari, con un costo per la sanità di 105 miliardi di euro. La metà dei decessi riguarda persone che hanno già avuto un attacco cardiaco, ed è il motivo per cui i partner del progetto considerano che ´trovare modi migliori per gestire e trattare le cardiopatie coronariche e le insufficienza cardiache croniche è una dei mezzi più efficienti per ridurre il costo in vite umane e il peso economico di queste malattie debilitanti´. Per maggiori informazioni, visitare: http://research. Philips. Com/ . |
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UNA MALATTIA GENETICA DEL SANGUE SI DIMOSTRA RESISTENTE ALLA MALARIA |
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Bruxelles, 27 marzo 2008 - Alcuni ricercatori finanziati dall´Ue hanno scoperto perché le persone affette da alfa talassemia, una malattia genetica del sangue, sono resistenti all´anemia malarica. Gli alfa talassemici possono tollerare la perdita di una grande quantità di globuli rossi associata con la malaria perché i loro corpi producono un gran numero di emazie di dimensioni più piccole. L´alfa talassemia è causata dalla mutazione di due o più dei quattro geni responsabili della produzione d´emoglobina, la proteina che trasporta l´ossigeno nel sangue. I portatori sviluppano come conseguenza un´anemia leggera. Uno studio condotto alla metà degli anni 90 su bambini in Papua Nuova Guinea, dove più di due terzi della popolazione ha l´alfa talassemia, ha scoperto che questa malattia protegge dalla malaria grave. In origine gli scienziati hanno pensato che la malattia non arrestasse la malaria, ma facesse in modo di interferire con la capacità del suo parassita di entrare nei globuli rossi, moltiplicarsi e diffondersi. Questo avrebbe impedito ai bambini colpiti da malaria di sviluppare l´anemia. I ricercatori di questo studio più recente hanno deciso di rianalizzare i dati degli 800 bambini coinvolti nello studio condotto in Papua Nuova Guinea. Hanno esaminato i conteggi delle emazie in ciascun bambino affetto da malaria e li hanno comparati con i loro profili genetici. Hanno così scoperto che, rispetto alle persone sane, i bambini con alfa talassemia avevano emazie di dimensioni più piccole, contenenti meno emoglobina. Tuttavia avevano anche un numero maggiore di queste emazie, tra il 10 e il 20% in più della norma. Questo significava che i bambini affetti dalla malattia del sangue potevano sopportare di perdere più globuli rossi a causa della malaria perché ne avevano un maggior numero in riserva. ´I bambini colpiti da alfa talassemia si sono adattati alla perdita di globuli rossi associata con la malattia malarica producendo un maggior numero di questi globuli con minore emoglobina´, afferma la Professoressa Karen Day della New York University (Nyu), che ha guidato lo studio. ´Questi bambini si difendono meglio perché, quando hanno un attacco di malaria, si ritrovano con una maggiore quantità complessiva di emoglobina rispetto ai bambini normali. È un fatto notevole, e così semplice´. Sebbene lo studio esamini un solo tipo di parassita della malaria, i ricercatori ipotizzano che il profilo ematico associato con l´alfa talassemia potrebbe prevenire altri tipi di malaria che causano anemia. I risultati dello studio sono pubblicati nell´ultima edizione della rivista a libero accesso Plos Medicine. . |
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DALLA FEDERAZIONE ITALIANA SOCIETÀ UROLOGICHE – FISU - EMERGERZA MALATTIE URINARIE PER I MASCHI ITALIANI OVER 50 :IPERTROFIA PROSTATICA 80 % DELLA POPOLAZIONE MASCHILE , TUMORE ALLA PROSTATA 30% CON 43 MILA NUOVI CASI L’ANNO E INCONTINENZA URINARIA CHE RIGUARDA CIRCA 7 MILIONI DI PERSONE UOMINI E DONNE ANCHE IN GIOVANE ETA’ .GLI ULTIMI PROGRESSI TERAPEUTICI - FARMACI, CHIRURGIA MININVASIVA , VACCINI |
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Milano, 27 marzo 2008 - La Federazione Italiana Società Urologiche – Fisu - in occasione del 23 congresso della Società Europea di Urologia, Milano 26 al 29 marzo 2008 che riunisce a confronto dodicimila specialisti di tutto il mondo lancia l’allarme sulle malattie urologiche più diffuse tra i maschi italiani over 50 : ipertrofia prostatica - 80 % della popolazione maschile , tumore alla prostata 35% degli uomini con 43 mila nuovi casi l’anno , incontinenza urinaria nelle sue due forme da sforzo - Ius – da sempre appannaggio al femminile e ora sempre più frequente anche nell’uomo come conseguenza di interventi alla prostata e da urgenza o sindrome della vescica iperattiva patologia nascosta e trascurata che devasta con ansia, depressione, isolamento fino alla rinuncia della vita sociale e sessuale la qualità della vita di circa 7 milioni di persone. ´´In Italia – spiega il professor Lucio Miano presidente della Fisu , Professore Ordinario e Direttore Clinica Urologica Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia Università La Sapienza, Roma negli ultracinquantenni si registra un picco di queste patologie che possono essere contrastate con una prevenzione corretta - superata la ´´boa´´ dei 50 anni, è consigliabile effettuare una visita urologica all’anno , l´esame del Psa e l’ ecografia per la diagnosi precoce dell’ipertrofia e del tumore alla prostata - e curate con nuovi farmaci sempre più mirati , chirurgia mininvasiva , e vaccini. L’ipertrofia prostatica si può ora risolvere in day surgery e in anestesia locoregionale con la Pvp (photoselective vaporizazion of the prostate) vaporizzazione fotoselettiva della prostata che vaporizza con un laser solo il tessuto prostatico in eccesso tutelando potenza sessuale. Impiegata con successo su oltre centomila pazienti nel mondo, di cui circa 2000 in Italia, dove è disponibile in 15 centri ospedalieri a totale carico del Ssn. “Se l’Ipb si conferma la patologia più diffusa un continuo aumento si registra nel tumore alla prostata”, continua il professor Alessandro Tizzani, direttore di Clinica urologica I all’università di Torino- azienda ospedaliera Le Molinette e responsabile del Progetto Prostata Torino, che si pone primo in classifica per diagnosi e incidenza con 43 mila nuovi casi e 9 mila morti l’anno Le opzioni terapeutiche sono varie : la chirurgia con l’asportazione radicale della prostata, la radioterapia esterna, l’Hifu la brachiterapia interstiziale, la terapia farmacologica ormonale con innovativi farmaci tra i quali una nuova formulazione di leuprolide a rilascio modificato, appartenente agli lhrh-analoghi che bloccano la secrezione del testosterone responsabile della progressione del tumore e, infine, la “watchful waiting”, l’ attesa vigile, con controlli periodici. Per le forme tumorali in progressione e resistenti alle terapie convenzionali e per le recidive alle Molinette di Torino è stato messo a punto un vaccino in grado di distruggere le cellule malate. Sicuro e tollerato viene costruito con un particolare tipo di cellule immunitarie prelevate dallo stesso paziente”. Ma a preoccupare gli esperti Fisu è l’aumento dell’incontinenza urinaria da sforzo maschile conseguente a interventi alla prostata che si aggiunge a quella femminile causata da parti gravidanze e menopausa , e la forma da urgenza o sindrome della vescica iperattiva che invece riguarda uomini e donne. Questa patologia subita con rassegnazione può invece essere risolte con la rieducazione perineale ,ginnastica vescicale, elettrostimolazione , farmaci anticolinergici e nuove tecniche di chirurgia mininvasiva ora estese anche all’uomo. Per l’incontinenza maschile è giunta da pochi mesi in Italia Advance Ams un ‘innovativa metodica approvata dalla severissima Fda americana che si avvale di una sling - una retina di polipropilene (particolare materiale biocompatibile) posizionata sotto l’uretra ripristina la normale continenza. Impiegata con successo negli States e in Europa su circa 2. 000 pazienti è già disponibile in 12 centri ospedalieri italiani a totale carico del Ssn. L’ incontinenza urinaria da sforzo (Ius) che si manifesta a seguito prostatectomia e si verifica con un piccolo sforzo come il tossire è causata dall’indebolimento dello sfintere dell’uretra - muscolo a forma di anello che funziona da "rubinetto " rilasciandosi per la minzione e contraendosi per trattenere le urine. “Adavance riposiziona l’uretra nella sua sede anatomica naturale consentendo allo sfintere di funzionare correttamente nel 70 % dei casi “. La nuova tecnica, “è indicata per i casi di incontinenza moderata con parziale conservazione della funzione sfinterica. Per i casi più gravi si ricorre allo sfintere artificiale ,selezionando i pazienti, circa il 80% riacquista la continenza”. Per le donne la nuova chirurgia mininvasiva prevede l’applicazione di sling intorno all´uretra e risolve il disturbo nell´80-85% dei casi Rispetto ai ´vecchi´ interventi invasivi del passato che richiedono un taglio sull´addome, anestesia generale, ricovero e convalescenza prolungati, i nuovi trattamenti, a totale carico del Ssn, si possono effettuare in day hospital, in anestesia locale con un ritorno alle normali attività entro una settimana”. “Valide soluzioni farmacologiche” continua il professor Miano ,” anche per l’altra forma di incontinenza - la sindrome della vescica iperattiva , caratterizzata da un improvviso e irrefrenabile bisogno e frequenza di urinare diurno e notturno riguarda in Italia oltre 3 milioni di uomini e donne – (spesso in associazione alla forma da sforzo). Arrivano dai farmaci anticolinergici ai quali si è aggiunta recentemente la solifenacina con una maggior efficacia e tollerabilità - l’ 80% dei pazienti rimane in terapia per più di un anno rispetto agli altri farmaci. ” L’incontinenza urinaria che con ansia, depressione e isolamento legati al timore di non riuscire a controllare la vescica incide pesantemente sulla qualità della vita, i rapporti sociali e la sessualità , rimane una patologia nascosta . Solo una minoranza - circa il 25 % - vincendo vergogna e imbarazzo si rivolge al medico mentre gli altri si rassegnano ai pannoloni - 300 milioni di euro l’anno - l’85% a carico del Sistema Sanitario Nazionale , i farmaci sono invece a totale carico del paziente costretto a una spesa media annua di 500 euro. “La patologia “ spiega il professor, “ che si classifica in incontinenza urinaria da sforzo - Ius - La guarigione dall’incontinenza migliora la sessualità . Particolarmente critiche le conseguenze della patologia sulla sessualità. La mancanza di controllo della vescica con inadeguatezza fisica ed emotiva porta alla rinuncia della vita sessuale e a evitare una relazione sentimentale. Il disturbo abbatte il desiderio e l’attività sessuale della coppia - lo dimostra una ricerca europea su 500 donne con vescica iperattiva - che ha evidenziato l’elevata influenza del problema sulla sessualità. Anche nell’uomo i disturbi della minzione e le disfunzioni sessuali causati dall’ asportazione della prostata influiscono pesantemente sulla sessualità. I costi Secondo recenti stime il costo globale dell’incontinenza urinaria nel nostro Paese è di circa 600 milioni di euro all’anno, mentre il paziente spende in media 400 euro all’anno - in Italia infatti tutti farmaci anti- incontinenza sono in fascia C, completamente a carico dei pazienti –i pannoloni - 300 milioni di euro l’anno - l’85% a carico del Sistema Sanitario Nazionale sono invece rimborsati dal Ssn - E sulla rimborsabilità dei farmaci anti – incontinenza e la riabilitazione perineale (disponibile in Italia solo in pochi scentri) la Fisu lancia un appello al Ministero della Salute chiedendo che il Ssn rivaluti la patologia per consentire a tutti i pazienti le terapie più adeguate Il decalogo anti-incontinenza Alimenti . Evitare o limitare il consumo di : cioccolato, uova, frutta secca,pomodori e formaggi stagionati caffè, tè, bibite gasate o alcoliche. Bere con intelligenza più di 1,5-2 litri di liquidi al giorno e smettere almeno un’ora prima di andare a letto. La riduzione drastica di acqua non risolve il problema ma rischia di disidratare. Combattere la stitichezza che sforza le strutture pelviche e regolarizzare le funzioni dell’intestino con una dieta ricca di fibre associata a una regolare attività fisica. Curare bene le infezioni respiratorie, gli starnuti e la tosse aggravano la situazione. Attività fisica: sì a passeggiate, bicicletta ,nuoto e yoga attenzione invece a jogging il sollevamento pesi ed esercizi che coinvolgono i muscoli addominali Spesa,invece di caricarvi di sporte e sacchetti pieni, armatevi di un borsone munito di rotelle. Ginnastica perineale è un’ efficace arma preventiva e curativa consiste nel contrarre rapidamente e intensamente i muscoli pelvici, abituatevi a praticarla a casa dopo averla appresa dallo specialista. Evitare il fumo, la nicotina ha un’azione irritante sulla vescica,inoltre i colpi di tosse di chi esagera col fumo favorire la fuga di urina. Sovrappeso indebolisce il pavimento pelvico e crea una pressione sulla vescica. Perdere peso migliora il disturbo . Imparare il “doppio svuotamento” che consente di “liberare” completamente la vescica. Dopo aver finito di urinare aspettare qualche minuto e riprovare. Non rinunciare ai momenti di intimità: per evitare qualche perdita durante il rapporto sessuale ricordarsi di urinare immediatamente prima. Seguire le indicazioni dello specialista e assumere i farmaci prescritti che consentono di tenere a bada il disturbo . Compilare il diario minzionale aiuta il medico a capire se la terapia impostata agisce. . |
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UN CONVEGNO NAZIONALE PER FARE IL PUNTO SULLA RESIDENZIALIT PSICHIATRICA IN ITALIA |
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Torino, 28 marzo 2008 - Organizzato dal Ministero della salute e dalla Regione Piemonte, si terra´ il 28 e 29 marzo al Bit A trent’anni dall’approvazione della legge 180, il Ministero della salute e la Regione Piemonte promuovono un convegno nazionale per fare il punto sul tema della residenzialità psichiatrica. L’evento, dal titolo Tra comunità e casa: un percorso di guarigione in salute mentale , si terrà a Torino, presso il Bit di via Maestri del Lavoro 10, venerdì 28 e sabato 29 marzo «Il superamento degli ospedali psichiatrici - spiega la psichiatra Caterina Corbascio, una delle organizzatrici del convegno - ha generato soluzioni ed esperienze con caratteristiche disomogenee sul territorio nazionale. Queste esperienze, tuttavia, hanno consentito l’elaborazione e il consolidamento di pratiche di indiscussa validità scientifica ed etica». In questo senso, il convegno intende offrire uno spazio di riflessione e di confronto attivo tra esperienze diverse, finalizzato all’analisi di proposte e approcci innovativi, per arrivare all’elaborazione di un documento conclusivo di indirizzo per lo sviluppo di nuove pratiche. «Ai percorsi di residenzialità psichiatrica - aggiunge Corbascio - viene riconosciuto un ruolo strategico per la guarigione e l’inclusione sociale. Fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi è l’attenzione ai luoghi di vita delle persone, intesi come un contesto privilegiato per promuovere le capacità relazionali e realizzare l’autonomia personale, necessarie per vivere a pieno titolo nella comunità». . |
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GIORNATA DI LOTTA ALL´ALZHEIMER SABATO 29 AL PORTO ANTICO DI GENOVA L´ASSOCIAZIONE ARTIGIANI CONFARTIGIANATO ORGANIZZA, IN COLLABORAZIONE CON LA CROCE ROSSA ITALIANA, UNA GIORNATA DI PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE MENTALI DELLA TERZA ETÀ |
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Genova, 27 Marzo 2008 - Giornata di lotta all´Alzheimer, sabato 29 marzo 2008, al Porto Antico di Genova, promossa dall´Associazione Artigiani della Provincia di Genova e l´Anap Confartigianato (Associazione Nazionale Artigiani Pensionati) in collaborazione con la Croce Rossa Italiana del capoluogo ligure. L´iniziativa punta ad anticipare un progetto che sarà realizzato nel mese di ottobre 2008 per la prevenzione delle patologie mentali della terza età, con particolare riferimento alle demenze senili e all´Alzheimer. Al Porto Antico di Genova, sabato, ci sarà un gazebo dove i cittadini potranno avere informazioni utili sui criteri alla prevenzione di tali patologie. Nel corso della giornata verranno "intervistati" soggetti di età compresa tra 65 e 75 anni (giovani anziani) e soggetti dai 75 anni in poi (vecchi anziani). Tutte le informazioni, raccolte liberamente e in forma anonima, serviranno a curare un questionario, la cui finalità è quella di diagnosticare in tempo utile eventuali patologie mentali. L´iniziativa dell´Associazione Artigiani e della Croce Rossa genovesi è anche l´occasione per diffondere "Sportello Salute", il progetto sperimentale realizzato recentemente da Confartigianato, in collaborazione con la Regione Liguria, per aiutare il cittadino a conoscere meglio i servizi sanitari e sociali della nostra Regione attraverso un apposito servizio di informazione e a creare canali di collaborazione e dialogo con le istituzioni per diffondere la cultura della salute come stato di benessere. . |
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CONFERENZA SU CHIMICA DEI PRODOTTI NATURALI, BIOLOGIA E MEDICINA |
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Acquafredda di Maratea, 28 marzo 2008 - Dal 18 al 23 maggio, la Fondazione europea della scienza (Fes) e la Cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica (Cost) organizzano ad Acquafredda di Maratea una conferenza internazionale ad alto livello su ´Chimica dei prodotti naturali, biologia e medicina´. La conferenza si occuperà soprattutto di sintesi, biologia e medicina delle sostanze naturali e degli analoghi, e di aree collegate quali l´isolamento e le tecnologie di sintesi chimica. Gli organizzatori prevedono la presenza di circa 120 tra oratori e partecipanti, in maggioranza provenienti dall´Unione europea, ma anche in buon numero da Usa, Giappone, Singapore e Australia Per maggiori informazioni, visitare: http://www. Esf. Org/index. Php?id=4498 . |
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CORSO ESTIVO SULL´EMBIC, BARCELLONA |
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Barcellona, 28 marzo 2008 - Dal 2 al 6 giugno, la Rete europea di eccellenza per il controllo del trapianto embrionale (Embic) organizza a Barcellona il quarto corso estivo sul tema "Advances in embryo implantation and pregnancy" (Progressi nell´innesto embrionale e la gravidanza). L´evento - che vedrà riuniti studenti, medici e scienziati di tutta Europa e di altre aree del mondo - intende stimolare l´apprendimento e le discussioni scientifiche. Il programma di questa quarta edizione tratterà le più recenti ricerche nei trapianti, i concetti fondamentali dell´immunologia e la deontologia della riproduzione. Per maggiori informazioni, visitare: http://embic. Med. Uni-jena. De/ . |
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CASE DI RIPOSO E ANZIANI. L’ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI INTERVIENE SULLA GESTIONE DELLE IPAB DI VICENZA, TRENTO E SALVI |
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Venezia, 27 marzo 2008 - L’assessore alle Politiche sociali della Regione del Veneto interviene sul dibattito in merito alla gestione delle strutture per gli anziani di Vicenza e si dice sorpreso da quanto affermato in particolare sul futuro delle Ipab Trento e Salvi. La Regione del Veneto e l´assessorato alle Politiche sociali stanno perseguendo da lungo tempo come linea strategica d’azione l´obiettivo di migliorare la qualità dell´assistenza agli anziani. Pertanto, è inopportuno che si continui a fare confusione tra gli enti gestori dei servizi e le strutture dove vengono di fatto ospitati gli anziani e che dovranno essere sempre più diffuse nei quartieri, più vicino alle famiglie, con dimensioni più piccole e più accoglienti. La Regione del Veneto è, infatti, per il policentrismo dei centri di servizio per gli anziani, e ciò significa che un anziano che decide di trasferirsi in una casa di riposo deve poterla trovare il più vicino possibile a casa e soprattutto deve continuare a vivere in stretto contatto con il mondo dove sino ad allora è vissuto. Si tratta di un processo, per l’assessore alle Politiche sociali, che va di pari passo con l´incentivo che viene dato alle iniziative a sostegno della domiciliarità anche dei non autosufficienti. Si deve, insomma, sviluppare una rete di assistenza omogenea su tutto il territorio e non concentrare gli anziani autosufficienti e non autosufficienti in grandi strutture: la dignità della persona è alla base di questa scelta. Negli ultimi venti anni gli anziani nelle città venete sono aumentati dal 12% al 19%, e la previsione nel medio breve termine è di raggiungere il 26% entro il 2025. Vicenza ha superato la soglia del 20%. Chi non si rende conto di cosa comporti tale situazione non fa, per l’assessore alle Politiche sociali, un servizio agli anziani di oggi e di domani. . |
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CLAUDIO CRICELLI, PRESIDENTE NAZIONALE DELLA SIMG EMERGENZA “MOZZARELLA” NO AGLI ALLARMISMI I MEDICI DI FAMIGLIA GARANTI DELLA SALUTE PUBBLICA |
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Firenze, 27 marzo 2008 -– Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), interviene sul tema dell’emergenza diossina rinvenuta nei prodotti caseari dell’area campana: “È compito anche dei medici di famiglia non contribuire ad incrementare inutili allarmismi: i prodotti che vengono messi in commercio nella grande distribuzione possono considerarsi sicuri perchè i controlli vengono effettuati lungo tutta la filiera produttiva, a partire dagli allevamenti. Ciò non toglie che il problema dell’accumulo di rifiuti, il fatto che vengano bruciati in modo dissennato e il mancato smaltimento siano un problema reale e concreto e un’emergenza di salute pubblica. Da quando la cronaca ha portato alla ribalta la situazione, in tutta la sua drammaticità, siamo subissati da richieste di cittadini che vogliono essere informati su come mettersi al riparo da possibili rischi di contaminazione con sostanze tossiche. Il medico di famiglia si candida quindi ad essere, anche su questo fronte, un punto di riferimento. Un primo consiglio è quello di astenersi dall’acquistare prodotti che non siano certificati. Ma l’appello più importante è al senso civico di ciascuno, per evitare l’abbandono dei rifiuti e la loro combustione, ma soprattutto per contribuire a denunciare situazioni di mancato rispetto delle norme. Come “garanti” della salute dei nostri assistiti vogliamo però fare un richiamo anche alle Istituzioni, perché provvedano al più presto a risolvere l’emergenza e a bonificare le zone ormai contaminate, punendo con sanzioni severe i responsabili e i produttori non in regola. Secondo questi principi abbiamo raccolto le sollecitazioni dell’autorità Sanitaria a farci carico della informazione sanitaria nelle situazioni di emergenza che si stanno verificando in alcune aree del nostro Paese”. . |
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EDILIZIA SANITARIA PIEMONTESE: FIRMATO L´ACCORDO DI PROGRAMMA STANZIATI 260 MILIONI DI EURO |
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Torino, 28 marzo 2008 - È stato sottoscritto ieri mattina a dal ministro della Salute e dalla presidente della Regione Piemonte l’accordo di programma integrativo 2008 per gli investimenti in edilizia sanitaria (integrazione di un precedente accordo del 2000), con il quale vengono stanziati 260 milioni di euro per 47 interventi tra nuove costruzioni, ristrutturazioni e acquisto di attrezzature. Sul totale dei finanziamenti, 195 milioni saranno messi a disposizione dallo Stato, 49 milioni dalla Regione, mentre i restanti 16 milioni circa deriveranno da fondi propri delle aziende sanitarie. «L’accordo - si legge nel documento firmato oggi - è finalizzato alla riqualificazione e integrazione dei servizi di diagnosi e cura attraverso la realizzazione delle Case della salute e dei poliambulatori, l’attivazione di una rete di poli di alta complessità clinica e di una rete di ospedali sul territorio di nuova edificazione, delocalizzati rispetto ai centri urbani e baricentrici rispetto ad altre strutture», nonché alla «realizzazione di interventi finalizzati all’adeguamento, umanizzazione e accreditamento dei presidi ospedalieri e sanitari esistenti e al potenziamento dell’assistenza specialistica e della diagnostica strumentale, anche al fine di realizzare riduzioni dei tempi di attesa». L’obiettivo, in coerenza con gli indirizzi di politica della salute adottati dalla Regione - che pongono il benessere del cittadino, in ogni fase della sua vita, al centro dell’attenzione - è quindi quello di dare avvio, da un lato, a un profondo rinnovamento della rete ospedaliera piemontese, per renderla tecnologicamente avanzata e caratterizzata da elementi di sicurezza e di qualità, e, dall’altro, alla costruzione di una rete di strutture territoriali capaci di intercettare la domanda sanitaria e di fornire un grande impulso sul versante della prevenzione. In questo senso, 3 degli interventi previsti riguarderanno la costruzione di nuovi ospedali (Venaria, Vallebelbo, Novara), 6 l’ampliamento e 29 la ristrutturazione di presidi esistenti, 7 la realizzazione di poliambulatori o Case della salute. Infine, l’accordo di programma prevede un investimento di oltre un milione e mezzo di euro per la fornitura di apparecchiature per le sale operatorie del Regina Margherita e un impegno di 5 milioni e mezzo di euro per la realizzazione di un’infrastruttura telematica di base di sanità elettronica, che consenta alle aziende sanitarie piemontesi l’acquisizione, l’archiviazione e la condivisione di documenti e immagini. . |
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SI PUÒ COMBATTERE IL CANCRO ANCHE BALLANDO |
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Firenze 27 Marzo 2008– Si può rendere un utile servizio civile anche a passo di danza. Si può contribuire alla battaglia contro il cancro anche volteggiando a suon di musica. Ecco il senso del Gran Ballo di Primavera che i volontari di Progetto Firenze e Starwood Hotels organizzano sabato 5 aprile a favore di Airc Toscana, il Comitato regionale dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro. L’iniziativa è stata annunciata nel corso della presentazione dei dati 2007 di Airc Toscana, che con 4,7 milioni di euro di fondi raccolti si distingue al quarto posto tra le regioni nella speciale classifica nazionale della generosità, e al primo assoluto per penetrazione, ossia per numero di soci (ben 100 mila) in rapporto alla popolazione. Con la presidente del Comitato Toscana Airc Anna Mazzini hanno partecipato alla conferenza stampa il presidente di Progetto Firenze Mario Bigazzi insieme alla responsabile delle iniziative speciali Laura Lodigiani e a Valentino Bertolini, direttore del Grand Hotel che, come noto, fa parte del gruppo The Luxury Collection di Starwood Hotels and Resorts. Il Gran Ballo di Primavera si terrà nel Giardino d’Inverno del Grand Hotel (Piazza Ognissanti, ore 21, ingresso da via Montebello) e chiunque potrà partecipare con un contributo minimo di 100 euro. Disponibili solo 350 posti. Per i biglietti occorre rivolgersi ad Airc Toscana (055. 217098, www. Airc. It) o alle volontarie di Progetto Firenze (Lisa Bozzetti 333. 7278661, Lidia Funaro 348. 6502833, Maddalena Gentile 339. 8754968, Cecilia Sandroni 335. 5225711). Collaborano all’evento alcune note griffe fiorentine. Angela Caputi e Ferragamo offriranno a tutti i partecipanti una calla bianca per smoking o scollature e una pochette fiorita. Sarà invece sorteggiato un prezioso pendente floreale realizzato da Paolo Penko in zaffiri e oro ispirandosi alla Primavera di Botticelli. Per i genitori più giovani è previsto un omaggio di Tipo & Tipa. Quanto a Casa Poggesi donerà set di raffinata biancheria per la casa, mentre Milano 25 Onlus offrirà, su prenotazione, taxi gratuito casa-Grand Hotel. A chi si sposta con auto propria il Comune consentirà di parcheggiare gratuitamente in piazza Ognissanti. Completano l’elenco dei collaboratori Cooperativa di Legnaia (per la scenografia floreale della serale), Concessionaria Fiat Lancia Brandini (per l’orchestra di 18 elementi diretta dal maestro Tolmino Mariannini) e Polistampa (per locandine , biglietti, carnet e programma). Media sponsor il periodico Firenze Magazine. Ha spiegato il presidente Bigazzi: “Tra Progetto Firenze, Starwood Hotels e Airc Toscana si tratta ormai di un rapporto felicemente consolidato. Il ballo del novembre 2006 consentì di raccogliere ben 24 mila euro. Quest’anno ci auguriamo di far meglio”. “Starwood Hotels”, ha aggiunto Bertolini, “organizza a favore di Airc eventi analoghi in ogni città con un albergo della catena. Per questo siamo stati recentemente onorati dalla presidenza della Repubblica con il premio Credere nella ricerca 2007”. Ricordando le attività promosse dal Comitato Toscana, la presidente Mazzini ha descritto l’Airc non tanto come associazione di beneficenza, quanto come uno dei motori principali della ricerca oncologia italiana: “Oltre il 40% dei fondi di cui la ricerca dispone proviene dalla nostra raccolta. Ne’ in Italia c’è scoperta in campo oncologico che non porti il contributo dell’Airc. Parliamo, tra l’altro, dei massimi livelli della ricerca, giacché l’Italia è seconda solo agli Usa alla pari con la Gran Bretagna”. I 4,7 milioni raccolti in Toscana confluiranno nel bilancio nazionale Airc, salvo un 20% che resterà a disposizione del Comitato regionale per finanziare attività di studio e ricerca dedicate ai giovani con il doppio scopo di contrastare la fuga di cervelli e di favorirne il rientro in Italia. “Si tratta”, ha spiegato Mazzini, “di borse di studio per l’estero e di un progetto di ricerca start up volto a dare a un giovane ricercatore la possibilità di installare un proprio laboratorio all’interno di una istituzione Toscana. I bandi di concorso sono sul sito Airc. I risultati si sapranno nel secondo semestre 2008”. . |
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PERUGIA CELEBRA I 700 ANNI DELLA SUA UNIVERSITÀ DAL 2 APRILE AL 2 GIUGNO ALLA ROCCA PAOLINA |
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Perugia, 27 marzo 2008 – La città umbra si appresta a vivere un momento di grande valore storico culturale. Nel 2008 cadono i 700 anni dalla fondazione dell’Ateneo. Lo Studium perugino, infatti, venne ufficialmente costituito con Bolla di papa Clemente V, l’8 settembre 1308. Per celebrare questo evento l’Università degli Studi di Perugia ha organizzato, dal 2 aprile al 2 giugno, negli spazi della Rocca Paolina, una mostra dal titolo Storicamente. Scienza e scienziati a Perugia. L’esposizione, prodotta da Skira e curata dal Comitato per le Celebrazioni del Vii Centenario, composto da Antonio Pieretti, Mario Bellucci, Luciano Binaglia, Enrico Menestò, Bruno Romano e Laura Marozzi, col patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Perugia, del Comune di Perugia, col contributo della Fondazione Cassa Risparmio Perugia, di Intesa – Casse del Centro, di Axa Assicurazioni, è pensata come ideale omaggio ai Maestri e agli allievi che hanno contribuito al prestigio plurisecolare dell’Ateneo perugino, e presenta lo straordinario patrimonio di collezioni, strumenti, oggetti raccolti nel corso dei secoli. L’iniziativa diventa quindi un’occasione per ricostruire il ruolo fondamentale dell’Università nella storia delle scienze in Umbria e in Italia e per avvicinare il pubblico alle varie discipline con un approccio storico immediatamente comprensibile. Il percorso espositivo, studiato per aree espositive ordinate per settori di ricerca, raccoglie quei campioni e quegli strumenti in grado d’illustrare l’evoluzione delle discipline scientifiche e delle strumentazioni nel corso dei secoli. Le otto sezioni corrispondono a ‘Medicina e Farmacia’, ‘Botanica’, ‘Fisica’, ‘Matematica’, ‘Mineralogia, Chimica e Scienze della terra’, ‘Zoologia ed Ecologia’, ‘Scienze Veterinarie e Zootecniche’, ‘Scienze Agrarie’. Si inizia dalle scienze mediche, il più antico insegnamento scientifico di Perugia, che rivive attraverso le biografie dei maestri di ricerca e le collezioni del museo di anatomia umana fondato all’inizio del Xix secolo. Tra le personalità di spicco, vengono ricordate quelle di Angelo da Camerino, che tenne i primi insegnamenti a carattere medico, e Gentile da Foligno, che viene unanimemente considerato il fondatore della scuola medica perugina. Accanto a questi nomi, ci sono quelli di altri illustri docenti e straordinari ricercatori come Alessandro Pascoli, Annibale Mariotti, Goffredo Belisari, Cesare Massari e Umberto Rossi. La sezione illustra l’evoluzione dell’anatomia nel Xix secolo attraverso le collezioni più recenti del museo. L’attenzione viene focalizzata sui preparati anatomici della seconda metà dell’Ottocento, sulla collezione osteologica dal 2° mese della vita embrionale fino all´età adulta, preparata dal prof. Pilade Lachi, sulla collezione di crani antichi formata dal prof. Elia Mortara e sulle collezioni dei professori Giulio Valenti e Umberto Rossi di crani moderni, encefali e tatuaggi utilizzati nell’analisi dei comportamenti criminali. Allo stesso modo, la storia della botanica perugina, tra il Xvi e il Xviii secolo, impone di ricordare i primi insegnamenti tenuti da Antonio Nicola Mariottelli e Benedetto Virili. Il percorso è strutturato in due sezioni seguendo due temi principali: nel primo, si ripercorre la storia dei primi secoli dell’insegnamento botanico a Perugia svolto nelle antiche sedi dell’Ateneo e negli Orti botanici di Porta Pesa e di piazza del Sopramuro; nella seconda, si contemplano gli ultimi due secoli della botanica nell’Ateneo, testimoniando i progressi svolti da questa disciplina con l’affrancamento dalla medicina, l’adozione dei criteri linneiani e, all’inizio del Xx secolo, l’adozione di criteri filogenetici nella sistemazione delle collezioni. A tal proposito verranno esposti i ‘taxa’ (categorie tassonomiche) di piante appartenenti a diverse famiglie, coltivate nell’Ateneo, oltre a modelli fiorali tedeschi e a campioni sotto liquido, entrambi della fine dell’800. Per ricostruire l’evoluzione delle Scienze agrarie si ricordano i primi insegnamenti tenutisi nel territorio umbro, le prime raccolte e gli studi di entomologia, nonché le benemerite cattedre ambulanti d’agricoltura. Muovendosi dai risultati della ricerca dei due più influenti professori dell’Istituto Superiore agrario e della Facoltà di Agraria, come Alessandro Vivenza (1869 – 1933) - docente per quarant’anni di coltivazioni e fondatore del Museo Agrario e dell´Orto Agrario di S. Pietro, capostipite della scuola agronomica e di coltivazioni della Facoltà di Agraria di Perugia - e Achille Grimaldi - (docente dal 1937 al 1965) che ha ampliato su basi più strettamente scientifiche le discipline agronomiche – il visitatore, attraverso anche una serie di campioni di piante, può rendersi conto delle radici storiche e tecniche di queste scienze e delle piante coltivate, la loro evoluzione e la loro importanza economica nell’agricoltura del secolo scorso. Per lo sviluppo storico della Matematica, invece, è doveroso ricordare l’istituzione della prima cattedra di geometria, aritmetica e algebra ricoperta da Antonio di Giovanni di Città di Castello, come significativo è l’apporto intellettuale che si deve a frate Luca Pacioli, chiamato ad insegnare a Perugia nella seconda metà del Xv secolo. In questa sezione, si è deciso di scegliere alcuni esempi significativi del materiale matematico che è stato prodotto negli anni, relativi a temi vari (curve, superfici, geometria e prospettiva, topologia), con un particolare interesse alle connessioni fra tali temi e la città di Perugia. Altrettanto importanti sono stati per l’Ateneo perugino gli insegnamenti di Fisica, caratterizzati dalla progettazione, nel 1575, della Sfera armillare di Gerolamo della Volpaia e dall’istituzione del gabinetto di fisica sperimentale da parte di Alessandro Pascoli. La sezione presenta alcuni affascinanti oggetti come il Mappamondo celeste o la Sfera celeste intarsiata, entrambi del Settecento, affiancati ad altri strumenti fondamentali per l’insegnamento della fisica. Per la mineralogia, la chimica e le scienze della terra, occupano una posizione di prestigio i nomi di Nicola Bartoccini, Luca Canali, Sebastiano Purgotti, Giuseppe Bellucci. Mentre, per le Scienze veterinarie, ricoprono un ruolo di primo piano, le figure di Annibale Mariotti e Giovanni Angelo Cocchi. Accanto a costoro, sono da menzionare i nomi di Pietro Valdonio, Eugenio Aruch, Giovanni Battista Caradonna, Ottorino Rook e Albino Messieri. Interessanti sono, a tal proposito, i reperti tassidermizzati (moderna tecnica di imbalsamazione) delle varie specie di animali provenienti dall’Italia e dall’estero. Chiude il percorso, la sezione dedicata alla zoologia e all’ecologia, con un’attenzione particolare riservata al primo insegnamento di interesse naturalistico, che risale al 1537, e alle collezioni offerte in dono da Orazio Antinori, negli anni trenta dell’Ottocento, in virtù delle quali l’Università di Perugia poté formare il primo gabinetto zoologico. . |
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A MILANO AGORáRTE PRESENTA NEL GIARDINO DELL’EDEN MOSTRA PERSONALE DI AGHIM MUKA |
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Milano, 28 marzo 2008 - Giovedi 10 aprile alle 18 Agorárte inaugura nella galleria di Via del Carmine 11 la mostra personale dell’artista albanese Aghim Muka a cura di Simona Vigo, dal titolo Nel giardino dell’Eden. La mostra è realizzata in collaborazione con il Gruppo Camuzzi, Baglietto e Cantieri di Pisa e con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica di Albania a Roma. Il titolo della mostra, Nel giardino dell’Eden, indica una reinterpretazione in chiave assolutamente personale del racconto biblico. La nostalgia di una pace totalizzante infranta dalla cupidigia, dall’avidità intellettuale e materiale degli uomini che hanno disgregato l’equilibrio originario tra l’uomo e la terra provocando guerre e distruzioni, allontanando irrimediabilmente l’uomo dal divino che è in lui e rompendo l’unità del principio maschile e femminile con la conseguente lacerazione della complementarietà tra Amore e Terra. Il nucleo fondamentale delle opere nuove proposte in questa mostra, si apre a diverse letture proponendosi in due modi. Con o senza la luce delle lampade al neon Wood, rendendole così assai versatili anche dal punto di vista formale. Queste opere sono state tecnicamente realizzate in modo da potere essere illuminate dalla luce della lampada acquisendo quindi una particolare solennità cromatica. L’allestimento di tali opere in una sala della galleria Agorarte, è funzionale all’opportunità di farne un’esperienza diretta e polisensoriale. Attraverso la ricostruzione di un ambiente buio e “uterino”: un pavimento morbido, illuminato soltanto dalla luce delle lampade filtrata dalle opere, il visitatore si trova proiettato in una dimensione quasi onirica. In un certo senso, l’intento è quello di cambiare il suo stato di coscienza cercando di farlo entrare nel racconto come parte attiva e non soltanto come osservatore distaccato di una sequenza di opere. Tuttavia, sottratte all’atmosfera favolistica, queste opere divengono tra loro autonome e vivono un presente che si apre ad altre possibilità interpretative. In entrambe le versioni, ogni lavoro mantiene la sua identità e sta solo allo spettatore scegliere come la vuole guardare e quale esperienza vuole farne. Le altre sale della galleria ospitano opere che rientrano sempre nel circuito del Giardino dell’Eden mostrandone un altro, inedito, aspetto. Contemporaneamente alla mostra personale di Agorarte,il Complesso del Vittoriano di Roma gli dedica l’esposizione antologica “Amore & Guerra – Atto Ii”,con il Patrocinio del Comune di Roma, della Regione Lazio, della Ambasciata della Repubblica di Albania a Roma, dell’Osservatorio sui Balcani di Trento. Aghim Muka è uno dei giovani artisti tra i più rappresentativi nel panorama artistico albanese operante in Italia. E’ nato a Fieri (Albania) nel 1965, dal 1995 vive e lavora a Milano e svolge attività espositive sia qui che in Europa. Nel 2006 è invitato da Philippe Daverio, a partecipare alla “Lvii Edizione del Premio Michetti: Laboratorio Italia”, a Francavilla al Mare, nella sezione Bizantini. Lo stesso anno, viene segnalato dalla giuria del Premio “Iconarts, Internazionale delle arti contemporanee” organizzato dall’Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina; selezionato per la sezione a libera partecipazione del “ Premio Suzzara 2006 - 45° edizione” e sia nel 2006 che nel 2007 inserito da Gianluca Marziani nel catalogo del “Premio Celeste”. Nel 2001 è segnalato da Martina Corgnati per il “Premio Suzzara a libera partecipazione”. Sia nel 2005, che nel 2006 e 2007 partecipa alla Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci E Darc (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione generale per l´architettura e l´arte contemporanea). Sempre nel 2005 viene segnalato al “Concorso Artea” dalla giuria composta da Maurizio Coccia, Curatore del Flash Art Museum di Trevi, e Chiara Sarteanesi, Curatrice della Fondazione Burri di Città di Castello. Nel 2007 partecipa all’iniziativa “Melting pot volti e voci della terra”, iniziativa che ha coinvolto più di 400 bambini, nata dalla collaborazione dell’Assessorato alle Politiche Giovanili di Roccafranca, con le associazioni giovanili del territorio per favorire tra i giovani il desiderio di scoperta e approfondimento delle culture del mondo. Nel corso di quest’anno avrà luogo una personale dell’artista presso lo Spazio Guicciardini a cura dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano. Aghim Muka : Nel giardino dell’Eden Con le opere di Aghim Muka si può avere un dialogo a diversi livelli. Come con le favole. Dipende molto dallo stato di coscienza con cui ci avviciniamo loro. Dal tipo di visione che questi lavori ci suscitano e dalle proiezioni che siamo disposti o provocati a riversare su di essi. In molte culture antiche di diversi ceppi antropologici, i “cantori” erano coloro che tramandavano oralmente racconti e favole popolari che in alcune culture più vicine a noi si sono trasformate in miti e leggende più strutturati. Ne sono esempi la mitologia assira o egizia, quella greca e quella romana, quella celtica e medievale. I“cantori” delle culture sud-americane o i Bardi della cultura celtica medievale avevano il compito di raccontare o, appunto, cantare favole e leggende. Leggende che col tempo entravano a far parte di un patrimonio animico comune all’umanità cui appartenevano. Fino ad arrivare alle favole più note della nostra cultura occidentale. Spesso coloro che “cantavano” queste fantastiche storie erano portavoce più o meno coscienti di un messaggio molto antico capace di parlare al cuore delle gente. Con quali intenti e consapevolezze questo messaggio veniva “cantato” e a sua volta recepito da chi ascoltava è una questione molto complessa e qui, di pertinenza secondaria. Quello che importa è il fatto che attraverso immagini semplici e familiari veniva trasmesso un messaggio profondo e con il tempo queste immagini sono diventate un patrimonio psichico comune ad un popolo. Una favola che ci è familiare può essere raccontata a un bambino per intrattenerlo o per farlo addormentare in tutte le varianti possibili di chi la racconta, ma può anche diventare materia di approfondito e accurato studio specializzato in grado di rivelarne la matrice costituzionale della coscienza umana: le sue virtù e le sue bassezze, le sue glorie e le sue miserie. Aghim dipinge, ricrea sulla tela delle storie. Come un “cantore” reinterpreta storie, vicende, attinge ai suoi ricordi personali, alle suggestioni della sua vita passata e presente, suggestioni che vengono dalla sua terra d’origine o dall’incontro con una nuova città, con una nuova persona, con una nuova emozione. Difficile capire quanto degli oggetti evocativi di cui si compongono le sue opere siano là con l’intenzione di alludere a certi simboli e quanto invece sgorghi libero da uno stato di coscienza rapito da una sorta di revêrie in cui emergono da un lontano passato filogenetico, immagini appartenenti ad interi popoli. Ma non è questo l’importante. Non è importante conoscere l’intenzione ma vivere in quelle immagini gustando il messaggio che ci arriva provocato dalla complicità della nostra storia personale. Questo, credo, sia il valore più esclusivo dell’opera di Aghim. Certamente è un’opera che rivela una decisa padronanza della tecnica pittorica arricchita da continue incursioni di materiali diversi, spesso oggetti veri e propri. Una sorta di piccoli ready made integrati in un contesto pittorico. Inedito è il modo in cui queste tecniche sono utilizzate. Affascinanti sono le fonti immaginative che provengono senz’altro dal bacino mediterraneo ma anche dalla conoscenza della cultura indiana, per esempio. Non a caso leggendo le poesie del celebre Tagore, possiamo immaginarci un quadro di Aghim e non a caso Aghim ha realizzato una tavola che illustra il testo di una raccolta di poesie di Tagore. Perché spesso i suoi quadri sono commoventi come quelle poesie e alludono alla stessa complessità sensoriale che attraversa la fruizione visiva per coinvolgere tutti gli altri sensi: l’udito, il tatto, l’olfatto… Così si respira il profumo dei fiori secchi di camomilla o l’aroma dolciastro di una pera marcia. Si sente il tintinnio di orecchini di perle e di argento, si tocca il nocciolo di un seme appena dischiuso o la tenerezza di un velo di lino che nasconde l’intimità di una finestra aperta su un mondo da mille e una notte. Nel giardino dell’Eden Il titolo della mostra Nel giardino dell’Eden indica una reinterpretazione in chiave assolutamente personale del racconto biblico. La nostalgia di una pace totalizzante infranta dalla cupidigia, dall’avidità intellettuale e materiale degli uomini che hanno disgregato l’equilibrio originario tra l’uomo e la terra provocando guerre e distruzioni, allontanando irrimediabilmente l’uomo dal divino che è in lui e rompendo l’unità del principio maschile e femminile con la conseguente lacerazione della complementarietà tra Amore e Terra. L’aspetto più rilevante che domina i suoi lavori è, infatti, l’idea della potenza trasformatrice dell’Amore e della Terra. L’amore per la terra che è principio femminile che pervade tutte le cose. La terra non solo come luogo di appartenenza ma come materia di cui sono fatte le cose. La terra che diviene vaso, contenitore che accoglie e trasforma. L’amore come principio che tutto muove, che tutto ricompone in armonia anche attraverso il passaggio ultimo della morte. La morte naturale che è l’altra faccia della vita. Non vi è vita senza morte e non vi è morte senza vita. Il principio eterno della natura non può prescindere dai suoi opposti ma sicuramente può prescindere dall’ingiustizia e dalla guerra. La guerra che è l’orrore della vita, portatrice di una violenza inaccettabile e distruttiva che l’artista condanna duramente, soffrendo tragicamente nel corpo e nell’anima per ogni vita umana, animale o vegetale, spezzata dall’odio inaudito e incomprensibile che troppo spesso deturpa l’equilibrio di Amore e Terra. Continue suggestioni ci giungono da un lontano passato meta-storico. Come fossero reminiscenze confuse, appena accennate e non archeologicamente definite di antichissime culture… Alcune rappresentazioni femminili sembrano ispirate a lontane geroglifici delle tombe egizie, o a profili di busti greco-romani. Donne dalle lunghe braccia che avvolgono l’intera tela, serpenti che circolano in spazi rotondi, gusci d’uova, piccole gabbiette vuote. E più avanti compaiono frutti essiccati di melograno o ampolle che somigliano ad alambicchi magici in cui gli alchimisti separavano la materia pesante da quella sottile. Un po’ come fa ogni artista: lavora la materia grezza, immerso nella sua trasformazione guidata dalle sue stesse mani, per arrivare ad un messaggio sottile che colpisce il pensiero o il cuore. Dipende da chi ascolta, o da chi osserva. Inutile chiedere all’artista se quelle immagini sono nate da una attenta valutazione delle fonti. Non risponderà. Sulle sue tele si materializzano le sue visioni, quello che l’immaginazione gli suggerisce. Se a lui non interessa capire da dove provengono quelle immagini, perché dovremmo noi accanirci? I suoi quadri sono come le favole, raccontano in episodi la storia della coscienza e della conoscenza - da cui il titolo della mostra - mischiando simboli e ricordi in una coerenza che appartiene solo alla singola opera e non può essere estesa a una forma di pensiero che le domina tutte nello stesso modo e con le medesime intenzioni. La favola della conoscenza Il nucleo fondamentale delle opere nuove che proponiamo in questa mostra, si apre a diverse letture proponendosi in due modi. Con o senza la luce delle lampade al neon Wood, rendendole così assai versatili anche dal punto di vista formale. Queste opere sono state tecnicamente realizzate in modo da potere essere illuminate dalla luce della lampada acquisendo quindi una particolare solennità cromatica. L’allestimento di tali opere realizzato nella galleria Agorarte, è funzionale all’opportunità di farne un’esperienza diretta e polisensoriale. Si entra in una sala buia, illuminata soltanto dalla luce delle lampade filtrata dalle opere. Il visitatore si trova immerso in un ambiente protetto e staccato dalla realtà, cammina su di un pavimento morbido che dovrebbe, inizialmente, fargli perdere per qualche frazione di secondo, il senso della stabilità in modo da aiutarlo ad entrare in un’altra dimensione. Appunto quella della favola. In un certo senso, l’intento è quello di cambiare il suo stato di coscienza cercando di farlo entrare nel racconto come parte attiva e non soltanto come osservatore distaccato di una sequenza di opere. Nondimeno, dispensandole da questa esperienza, le opere vivono ugualmente acquistando un altro volto, più reale forse, nel senso quotidiano del termine. Perdono la suggestione di una luminosità indotta dalla lampada Wood e iniziano a parlare con un altro linguaggio. Sottratte all’atmosfera favolistica divengono tra loro autonome e vivono un presente che si apre ad altre possibilità interpretative. In entrambe le versioni, ogni opera mantiene la sua identità e sta solo allo spettatore scegliere come la vuole guardare e quale esperienza vuole farne. Facciamo un esempio riferendoci ad un lavoro di questa mostra: la donna con l’arco. Non provocherà in tutti gli stessi vissuti immaginativi. Ma a qualcuno, potrà ricordare la dea greca Artemide: dea della caccia e dea della Luna. Avvolta in un riquadro di oscurità con i capelli d’argento raccolti alla maniera greca, illuminati da una fredda luce lunare. Le lunghe gambe forti che le permettono di aggirarsi agile per i boschi sprofondando, come un albero, fino alle più oscure radici della terra. Accanto a lei un arco teso, pronto a scoccare una freccia, sotto di lei un’ampolla o un alambicco che contiene una possibilità di trasformazione… No, l’artista non aveva pensato a questo, ma sorride, compiaciuto… lo affascina questa storia. Una delle tante, probabilmente neanche la più importante, tra la moltitudine di storie che questo quadro può raccontare. . |
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GOLF - F. MOLINARI, CANONICA E TERRENI ALL´OPEN DE ANDALUCIA DEBUTTO STAGIONALE DI COSTANTINO ROCCA NEL SENIORS TOUR |
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Roma, 27 marzo 2008 - Francesco Molinari, Emanuele Canonica e Paolo Terreni disputano il Mapfre Open de Andalucia by Valle Romano (27-30 marzo), il torneo dell´European Tour in programma all´Aloha Golf Club di Marbella, sulla Costa del Sol spagnola. L´attenzione degli appassionati iberici sarà tutta per José Maria Olazabal, Miguel Angel Jimenez e Gonzalo Fernandez Castaño in un buon field del quale fanno parte l´irlandese Darren Clarke, l´inglese Lee Westwood, i danesi Anders Hansen e Thomas Bjorn e il tedesco Martin Kaymer. Il montepremi è di un milione di euro dei quali 166. 660 spetteranno al vincitore. Molinari vuole conferme dopo il quinto posto in Malesia, mentre Emanuele Canonica e Paolo Terreni sono alla ricerca del miglior standard di rendimento. Lpga Tour: Cavalleri E Sergas Al Safeway International - Silvia Cavalleri e Giulia Sergas prendono parte al Safeway International (Lpga Tour, 27-30 marzo, 72 buche) sul tracciato del Superstition Mountain G&cc nella località omonima in Arizona. Dopo un inizio di stagione difficile entrambe hanno necessità di un buon risultato in una gara che vivrà soprattutto sul duello tra la messicana Lorena Ochoa, campionessa uscente e numero uno mondiale, e la svedese Annika Sorenstam che appare intenzionata a riconquistare lo scettro perduto. Non vanno sottovalutate, però, altre autorevoli candidate al titolo quali l´australiana Karrie Webb e le statunitensi Paula Creamer, Cristie Kerr e Morgan Pressel. Il montepremi è di 1. 500. 000 dollari. Il Challenge Tour Torna In Sud America - Ritorno in Sud America per il Challenge Tour con tre tappe, due in Argentina e una in Colombia. Si comincia con l´Abierto del Centro (27-30 marzo) al Cordoba Gc di Cordoba, al quale seguiranno l´Abierto de la Republica (3-6 aprile) a Buenos Aires e il Club Colombia Masters (10-13 aprile) a Bogotà. Tre gli italiani in campo nell´Abierto del Centro, Alessio Bruschi, Michele Reale e Lorenzo Gagli, che hanno buone possibilità di ottenere un posto di rilievo in classifica. La "stella" sarà Angel Cabrera, vincitore di un major, in un contesto che vede favoritissimi gli argentini. Non sorprenda la presenza di Cabrera, perché i tournament players argentini sono molto attaccati alla loro terra e rientrano per giocare tutti i tornei più importanti pure se il montepremi, come in questo caso, è di 130. 000 euro (20. 716 euro per il vincitore). Da seguire anche i paraguaiani Marco Ruiz e Raul Fretes, lo svedese Johan Axgren e lo spagnolo Carlos Del Moral. Seniors Tour: Debutto Stagionale Di Costantino Rocca - Debutto stagionale di Costantino Rocca nell´Azores Senior Open, il secondo torneo nel calendario del Seniors Tour europeo che si disputa al Batalha Golf Course di Ponta Delgada nelle Isole Azzorre. Debutto stagionale di Costantino Rocca, che sarà in campo insieme a Giuseppe Calì. Per Rocca inizierà di nuovo il duello con l´inglese Carl Mason, che lo scorso anno lo ha preceduto in cima alla money list. Altri possibili protagonisti l´australiano Stewart Ginn, l´inglese Nick Job, lo spagnolo José Rivero, lo statunitense Pete Oakley e lo scozzese Bill Longmuir, vincitore della gara d´apertura a Barbados. Il montepremi è di 325. 000 euro. Us Pga Tour In Louisiana - L´us Pga Tour propone lo Zurich Classic of New Orleans (27-30 marzo) al Tpc Louisiana di Avondale nella Louisiana con un montepremi di 6. 200. 000 dollari dei quali 1. 098. 000 riservati al vincitore. Hanno l´occasione per cogliere il primo successo stagionale Jim Furyk, Chris Dimarco, il sudafricano Retief Goosen e il canadese Mike Weir in un torneo molto incerto in cui possono farsi largo altri ottimi giocatori quali, tra gli altri, Stewart Cink, lo svedese Daniel Chopra e l´irlandese Padraig Harrington. Difende il titolo Nick Watney. Internazionali Di Spagna A Schwind E Alla Jennings - Il tedesco Sebastian Schwind e l´inglese Rachel Jennings hanno vinto gli Internazionali di Francia superando in finale rispettivamente il francese Erwan Vieilledent (2/1) e la spagnola Ane Urchegui (2/1). Sono usciti nel primo turno i quattro azzurri, tre ragazzi e una ragazza, che erano entrati nei match play. Nel torneo maschile, al Golf de Toulouse Seilh di Tolosa, Andrea Bolognesi (1 up dal vincitore Sebastian Schwind), Valentino Dall’arche (1 up dal francese Clement Batut) e Claudio Viganò (battuto alla 20ª buca dal portoghese Tiago Rodrigues) hanno comunque offerto una buona prestazione, pagando la poca esperienza in campo internazionale. Nella qualificazione medal Claudio Viganò si è classificato 19° con 154 (76 78), Andrea Bolognesi 20° con 154 (76 78) e Valentino Dall’arche 32° con 156 (71 85). In vetta il francese Clement Batut con 146 (76 70) seguito con 147 dal connazionale Alexander Levy e dal danese Lucas Bjerregaard. Sono stati eliminati Filippo Vianelli 36° con 157 (77 80), Matteo Manassero 44° con 158 (78 80), Gabriele Heinrich 55° con 159 (77 82), Cristiano Terragni 70° con 160 (72 88) e Luca Gobbi 112° con 170 (80 90). Nel campionato femminile, al Golf de Saint Cloud nei pressi di Parigi, Giulia Molinaro è stata superata dalla tedesca Valerie Sternebeck per 3/1. Nella qualificazione medal l’azzurra si è classificata nona con 146 (72 74). In prima posizione la spagnola Carlota Ciganda con 138 (72 66), al secondo posto con 140 la tedesca Lara Katzy, quindi l’altra tedesca Saskia Hausladen e l’iberica Ane Urchegui. Sono uscite: Marianna Causin 41ª con 153 (76 77), Alessia Knight 47ª con 154 (77 77), Chiara Brizzolari 58ª con 156 (77 79), Enrica Prando 63ª con 157 (85 72), Alessandra De Luigi 77ª con 159 (83 76), Valeria Tandrini 92ª con 162 (83 79), Ludovica Carulli 93ª con 162 (82 80). Ha ceduto nel primo turno anche Alessia Knight (3/2 dalla francese Rosanna Crepiat), ammessa al Trophée Claude Roger Cartier riservato alle Under 18 classificate dopo il 32° posto in qualifica. Ha vinto l´irlandese Leona Maguire che ha battuto in finale la belga Valentine Gevers (2/1). . |
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GIOCHI MEDITERRANEO, FIRMATO ACCORDO DI PROGRAMMA
FONDI REGIONALI PER 3 MLN DI EURO PER NUOVE OPERE
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Pescara, 27 marzo 2008 - La Regione ha stanziato tre milioni di euro per la realizzazione degli interventi di viabilità connessa al Villaggio Mediterraneo, riguardanti la nuova piazza su via dei Vestini e il collegamento stradale e svincolo di via Gorizia, tra il campus universitario di Chieti e il Villaggio Mediterraneo. Questa la sostanza dell´accordo di programma firmato stamane tra il presidente della Giunta regionale, il vicepresidente e assessore al Turismo, il rettore dell´Università "d´Annunzio" di Chieti e il sindaco di Chieti, nella Sala giunta della Regione, alla presenza del presidente del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo (Cijm). In particolare la somma di 2. 850. 000 euro sarà erogata dalla Regione al Comune di Chieti per la realizzazione della nuova piazza su via dei Vestini, mentre la somma residua di 150. 000 euro sarà spesa per la realizzazione del collegamento stradale tra l´area dell´Università e quella del Villaggio Mediterraneo. "Con l´accordo di stamane si compie un ulteriore passo avanti per l´organizzazione degli eventi del 2009 e le opere che verranno realizzate resteranno per sempre al servizio dell´Università e dell´Abruzzo - ha commentato il vicepresidente della Giunta - inoltre il presidente del Cijm ci ha fatto i complimenti per questo accordo, dichiarando tutto il suo apprezzamento, senza dimenticare che la Regione per le opere relative ai Giochi del Mediterraneo ha già speso 12 milioni di euro". . |
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