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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 06 Giugno 2008 |
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PIANI RESINELLI (LC): SI´ A RECUPERO AREE MINERARIE SEI PROGETTI PRIORITARI PER SVILUPPARE IL TURISMO E LA RICERCA |
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Dodici progetti di recupero delle aree minerarie dismesse dei Piani Resinelli, in provincia di Lecco, per promuovere il turismo nella zona e realizzare attività di alto profilo scientifico, grazie all´apporto del Politecnico di Milano, che realizzerà un laboratorio sotterraneo e un campo prova per la Protezione Civile. Sono questi in sintesi i punti principali dell´Accordo di Programma per "la valorizzazione integrata di aree minerarie in località Piani Resinelli", approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Qualità dell´Ambiente, Marco Pagnoncelli. L´accordo coinvolge, oltre a Regione Lombardia, la Comunità montana del Lario Orientale, la Provincia di Lecco, i Comuni di Abbadia Lariana, Ballabio, Lecco e Mandello del Lario e il Politecnico di Milano (Polo Regionale di Lecco). Dei dodici progetti individuati (dal costo complessivo di 1,6 milioni di euro), sei sono ritenuti prioritari e sono già finanziati con 620. 000 euro, messi a disposizione da Regione Lombardia (250. 000 euro), Comunità montana del Lario Orientale (319. 968 euro) e Provincia di Lecco (50. 000 euro). Altri sei progetti saranno finanziati e realizzati in un secondo momento. Questi in dettaglio i sei progetti prioritari con i relativi finanziamenti. "Sistemazione degli accessi esterni alla Miniera Anna" di Abbadia Lariana (150. 000 euro). Tra gli altri interventi, sistemazione della vegetazione, realizzazione di una nuova staccionata e di gradini in pietra nei tratti dove mancano o dove quelli in legno sono vecchi. "Un turismo intelligente: museo virtuale" (100. 000 euro). Questo intervento, legato allo sviluppo turistico, prevede la realizzazione di cinque sotto-progetti: un museo virtuale che permetta a chi non ha la possibilità di effettuare la visita di vedere la miniera attraverso immagini e filmati proiettati in una sala; un percorso didattico per le scuole e le università; sala di emergenza per il rischio idrogeologico; consorzio virtuale per le miniere dismesse che consenta di mettere insieme diverse ricerche ed esperienze; sito web. - "Laboratorio sotterraneo meccanica delle rocce" (150. 000 euro). Realizzato dal Politecnico di Milano, affronterà due filoni principali di ricerca: la stabilità e il monitoraggio delle aree instabili (laboratorio geomeccanica e monitoraggio integrato), con la realizzazione di attività sperimentali legate ai movimenti di ammassi rocciosi; il problema delle comunicazioni (laboratorio "Comunicazioni in sotterraneo"), con la possibilità di testare e migliorare sistemi di comunicazione tramite sensori wireless. A questa attività di ricerca sarà affiancato inoltre un laboratorio e un campo prova di Protezione Civile per migliorare la gestione delle emergenze in sotterraneo. - "Opere di sistemazione piazzale Miniere Piani Resinelli" di Abbadia Lariana (87. 168 euro). Le opere da realizzare hanno lo scopo di adattare il luogo al contesto circostante, formato da boschi di alberi autoctoni (con la realizzazione ad esempio di un tappetino di copertura verde) e renderlo più agevole per i turisti e i visitatori (con una adeguata illuminazione). - "Sistemazione aree sportive" di Abbadia Lariana (98. 000 euro). L´area sportiva, di proprietà del Comune di Lecco, sarà interessata da una serie di lavori tra cui: rifacimento servizi igienici e spogliatoi, ripristino del manto in terra battuta, delle gradinate e della pista di pattinaggio. - "Interventi di riqualificazione delle aree di promozione turistica" di Abbadia Lariana e Ballabio (34. 800 euro). Sono previsti interventi di manutenzione delle aree di sosta, sistemazione della segnaletica, nuove panchine, ecc. Questi invece gli altri sei interventi: riqualificazione idrogeologica e ambientale Piani Resinelli, opere di realizzazione pista ciclabile, opere di qualificazione della strada dei Resinelli, adeguamento edificio Pro Loco, recupero Galleria Caloldino, pozzo Miniere Resinelli. . . |
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RIO PUSTERIA: "ALMENCARD" PER L´AREA DI VALGIOVO |
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La destinazione turistica di Valgiovo-gitschberg (Monte Cuzzo) sopra Rio Pusteria ha avviato il rilancio: uno degli strumenti sarà la "Almencard", che gli operatori turistici della zona hanno presentato il 29 maggio all´assessore provinciale al Turismo Thomas Widmann. La card permette ad altoatesini e ospiti di utilizzare con una tariffa forfettaria gli impianti di risalita dell´area durante l´estate. "Con gli operatori turistici, le società degli impianti di risalita e il Comune abbiamo elaborato già l´anno scorso un piano per lo sviluppo turistico di Rio Pusteria e dintorni", spiega l´assessore Widmann. Si tratta ora di sfruttare gradualmente questo potenziale per riposizionare la zona come meta di escursioni e area di alpeggio: "Ben venga dunque la Almencard - sottolinea Widmann - che garantirà la mobilità a locali e vacanzieri e contribuirà a non far aumentare il volume del traffico. " La "Almencard" è una carta stagionale estiva valida per le cabinovie di Valgiovo e Gitschberg nel periodo tra il 1° giugno e il 19 ottobre. Può essere richiesta da tutti gli altoatesini, mentre gli ospiti che soggiornano nella zona la ricevono al loro arrivo nell´esecizio ricettivo prescelto. Il ticket garantisce, a un prezzo forfettario, l´utilizzo dei due impianti: costa 20 € per adulti, 15 per giovani dagli 8 ai 16 anni, mentre i bambini sotto gli 8 anni di età possono viaggiare gratis con i loro accompagnatori. I rappresentanti delle società degli impianti di risalita hanno inoltre spiegato all´assessore Widmann che hanno in cantiere un´ulteriore offerta: tutti i possessori di una carta stagionale invernale riferita alla val d´Isarco possono utilizzare le due cabinovie gratuitamente nella stagione estiva. . |
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BASILICATA: VENOSA, IN WORKSHOP PROPOSTE TURISTICHE E CULTURALI |
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Presentare il territorio del Vulture-alto Bradano, partendo dall’esperienza dei viaggiatori stranieri di fine Ottocento. È quanto si prefigge il workshop dedicato ai tour operator italiani e stranieri in programma il prossimo 6 giugno, con inizio alle 17. 30, a Venosa nel Castello Pirro del Balzo Orsini. “L’iniziativa – speigano gli organizzatori - rientra nel progetto Culture in loco. Le tracce del sacro – Territorio ed identità, ideato dalla Regione Basilicata (Dipartimento Formazione, Lavoro e Cultura) in collaborazione con il Pit Vulture-alto Bradano. Protagonisti dell’iniziativa saranno gli allievi dei corsi di formazione per manager del turismo ed operatore turistico-culturale, che hanno creato itinerari finalizzati alla scoperta del Vulture-alto Bradano. Prima del workshop di Venosa, i tour operator e i giornalisti dei settori viaggi, cultura, enogastronomia, saranno accompagnati lungo un itinerario che farà rivivere il grand tour dei poeti e scrittori di fine ‘800 in terra lucana”. “Il progetto Culture in loco – afferma Tonio Bufano, presidente del Pit Vulture-alto Bradano – rappresenta una grande opportunità. Il traguardo che si intende raggiungere è quello di creare i presupposti per un rafforzamento dello sviluppo dell’area Nord della provincia di Potenza attraverso iniziative nel settore della cultura. Il nostro auspicio è che Culture in loco rappresenti una forte spinta lavorativa ed occupazionale, in grado di stimolare le dinamiche del sistema produttivo locale”. Analogo il parere di Patrizia Minardi, dirigente dell’Ufficio progettazione strategica del Dipartimento regionale alla Formazione: “Culture in loco è il risultato di una brillante partnership strategica di livello locale e nazionale, capace di intrecciare competenze diversificate: formazione specialistica, creazione di eventi culturali animazione e promozione territoriale. L’azione è vincente perché mira a far scoprire l’unicità di alcuni degli angoli più belli della Basilicata”. . . |
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ALTO ADIGE / INAUGURATO IL “GIARDINO PROIBITO” A CASTEL TRAUTTMANSDORFF
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Il Giardino proibito presenta una raccolta di oltre 100 varietà e specie di piante velenose che fioriscono alle nostre latitudini e ha lo scopo primario di informare il pubblico sulle caratteristiche e il grado di veneficità di queste piante. Spesso poco considerate e sconosciute dai profani da questo punto di vista, le piante velenose oggi sono onnipresenti: l’albero della Vita o Tuja, impiegato nelle recinzioni di numerosi giardini privati, e il bosso, spesso lavorato come una “scultura” o piantato ai margini delle aiuole, non sono affatto innocui, mentre sono molto frequenti i sintomi di avvelenamento causati dalla confusione tra mughetto e maggiociondolo. L’aconito, la mandragora, il prezzemolo (se utilizzato in grandi quantità), la belladonna e numerose altre piante sono raccolte nel “Giardino proibito” di Castel Trauttmansdorff. Con questa raccolta di piante velenose, i Giardini di Castel Trauttmansdorff vogliono dare attualità e significato alle piante curative e velenose nella nostra vita quotidiana, assumendo, nel contempo, un ruolo educativo nel loro riconoscimento e nella loro catalogazione e dei rischi legati a un loro uso scorretto. E non ultimo, questa tematica (a volte emozionante, a volte raccapricciante) vuole recuperare un significato artistico e mitologico, dai martiri al rogo delle streghe, nonché un posto artistico-letterario, al fine di divertire ed affascinare il pubblico. Il “Giardino proibito” con le sue figure e le sue storie, è visitabile dal pubblico in autonomia, con l’ausilio di una guida magica che offre delucidazioni in merito alle figure centrali del Giardino. Si possono prenotare anche visite guidate in piccoli gruppi. . |
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UMBRIA / CONCLUSI I LAVORI DEL TEATRO CUCINELLI DI SOLOMEO (PG) CHE PRESTO ENTRERÀ NEL CIRCUITO DEI TEATRI STABILI
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L´Umbria saluta l´arrivo di un nuovo Teatro che entrerà presto nel circuito dei teatri stabili e verrà inaugurato a Solomeo (Pg), in settembre, con lo spettacolo in prima assoluta Nel Bosco degli Spiriti, a cura di Luca Ronconi, Ludovico Einaudi e Cesare Mazzonis. E´ il Teatro Cucinelli, un progetto avviato nel 2001 da Brunello Cucinelli, imprenditore-filosofo umbro che gli ha dato il nome. «Questo Teatro, cui ho dedicato tanta parte della mia attività e della mia passione, è il simbolo altamente espressivo di quell´ideale di tipo illuministico che coltivo - nella scia della testimonianza dei santi Francesco d´Assisi e Benedetto - per realizzare il miglioramento dell´uomo, attraverso il recupero e la ricongiunzione dei suoi valori a quelli dell´Arte e della Spiritualità» afferma Cucinelli. Il Teatro Cucinelli nasce come parte importante del programma di valorizzazione del Borgo di Solomeo, voluto dall´imprenditore famoso in tutto il mondo per i meravigliosi capi di cashmere e da lui immaginato e condotto nel corso degli anni con una serie di interventi di riqualificazione e di restauri che hanno già interessato il Castello medioevale, sede dell´omonima azienda, il Parco Settecentesco di Villa Antinori, Piazza della Pace e, oggi, il Foro delle Arti. Uno straordinario complesso di opere, quest´ultimo, costituito oltre che dal Teatro stesso, da un Ippodromo (di circa 500 posti) e da un Ginnasio: estesi giardini e passeggi, pensati secondo i modelli antichi, nati per favorire gli incontri e il dialogo nello Spirito della grande tradizione culturale classica. L´edificio del Teatro è lungo 38 metri per 13 di larghezza e 10 di altezza. Le sue eleganti e misurate forme rinascimentali, ispirate ai modelli dei teatri di Sabbioneta (V. Scamozzi, 1588 - 90) e Farnese di Parma (G. B. Aleotti, 1618), sono il simbolo parlante del momento culturale italiano ed europeo che esaltò i valori umanistici qui onorati, e può ospitare fino a 240 spettatori. "L´insieme di queste opere - aggiunge Cucinelli - si sviluppa secondo un itinerario che è lo specchio terreno di un corrispondente percorso metafisico, destinato a celebrare i valori non materiali dell´Uomo". L´attività del Teatro avrà inizio con lo spettacolo Il Bosco degli Spiriti, messo in scena da Luca Ronconi su testi di Cesare Mazzonis e musiche di Ludovico Einaudi. Lo spettacolo nasce dalla commistione di due romanzi brevi dello scrittore nigeriano Amos Tutuola, dove la favola convive con la cronaca, il mito con il racconto picaresco, l´ancestrale e tribale con dati e usi contemporanei, che nel contesto diventano esilaranti. "Nel Bosco degli Spiriti - grottesca chimera generata dal montaggio delle due narrazioni appena ricordate esplicitamente concepita per il rito battesimale del nascente teatro di Solomeo, utopia seducente frutto dei sogni, delle curiosità e del versatile eclettismo di Brunello Cucinelli - nasce quindi di lontano, nel cuore dell´Africa misteriosa, ma non ci sarà nulla di etnico nel nostro spettacolo e nulla di prodigiosamente immaginifico", spiega Luca Ronconi. "L´esotismo, laddove farà capolino, sarà solo ludica citazione, opportunamente deviata e ´en travesti´ o, al più, sapido ingrediente di un succulento timballo drammaturgico cucinato sulle variazioni del mito". Il linguaggio musicale de Nel Bosco degli Spiriti è un progetto di Ludovico Einaudi, raffinato interprete della grande koinè sonora contemporanea. Osserva ancora Ronconi "Se per taluni aspetti la musica può darsi di per sé come un diretto riverbero delle cadenze della favola (nella mobilità di certa sua sintassi, nel suo spingersi ai confini estremi di razionalità ed emozione, in alcuni suoi giochi appassionati di improvvisazione), allora il canto potrà diventare il ponte tra la parola e la musica; e la danza, a sua volta, l´anello di congiunzione della musica con l´azione scenica, in una stimolante riflessione intorno ai nuovi modi e alle nuove possibilità del teatro musicale". "Le mie passate esperienze con la musica africana - aggiunge Ludovico Einaudi - mi hanno messo in contatto con una cultura che ancora oggi ha un filo diretto ed estremamente vivo con una storia molto antica, che si perde nel tempo. E´ per questo che quando ho letto il libro di Tutuola ho ritrovato la stessa natura fiabesca che avevo incontrato nelle antiche ballate cantate dai griot, i cantastorie dell´Africa Occidentale. Per la musica di Nel Bosco degli Spiriti ho creato un gruppo di lavoro composto da musicisti con delle caratteristiche diverse tra loro, alcuni africani, altri occidentali. Strumenti etnici, un pianoforte, altri strumenti inventati utilizzando barili, pezzi di bicicletta, ventilatori, conchiglie, fischietti, incudini e martelli insieme a strumenti elettronici, una tavolozza di colori per rendere musicalmente l´intricata foresta popolata da creature terribili descritta da Tutuola". Il Ginnasio di Solomeo è un Giardino dei Filosofi che fa parte di un sistema costituito dall´Ippodromo e dal Teatro, i quali, nel loro insieme configurano un luogo della Cultura, denominato ´Foro delle Arti´. L´edificio del Teatro, momento centrale, misura 38 per 13 metri ed è alto 10 metri alla gronda. Si entra per un pronao curvilineo di ordine ionico in un ridotto colonnato, con a destra un servizio di caffetteria e a sinistra la biglietteria e il guardaroba. Attraverso un breve passaggio sotto la galleria si entra in platea. Il teatro può ospitare oltre 240 posti, compresi quelli nelle gradinate della cavea sottostante la galleria. Il palcoscenico è largo 12 metri e profondo 8, con un boccascena di 7 metri. Il sistema di botole che interessa quasi tutta la sua superficie e la macchina scenica prevista permettono una consistente flessibilità di trasformazione e di adattamento alle diverse esigenze sceniche. L´esterno del Teatro è di filaretto di pietra locale, con una sfinestratura continua tale da garantire una completa illuminazione della sala, la quale all´occorrenza è integralmente oscurata per mezzo di un sistema automatico di tende cieche. La copertura è a tetto a padiglione con tegole e coppi. L´interno si articola nella successione del Palcoscenico, della Sala e della Galleria. Questa termina in un´ampia esedra ritmata da un ordine di lesene ioniche con soprastante balaustrata e sottostante cavea gradinata. La parete del palcoscenico, in contrasto con la decorazione della galleria, è quasi priva di aggettivazioni, tranne due lesene con capitello eolico a definizione del boccascena ed un grande stemma di Solomeo nella parte alta centrale. Le capriate del tetto sono a vista, ed un sistema differenziato di materiali insonorizzanti garantisce l´ottimizzazione dell´acustica. Uscendo dal teatro segue in asse l´area del cosiddetto Ippodromo, ispirato alle omonime strutture dei giardini classici. E´ profondo 28 metri e largo 14. La sua forma, in accordo con gli impianti romani, è determinata da un giro di olivi, e chiusa, con una citazione dall´ippodromo pliniano della villa tusculana, da un´esedra gradinata con funzione di cavea o, alternativamente, di sfondo scenico; di conseguenza l´arena definita dagli olivi può servire flessibilmente da area di spettacolo o da platea. Dalla parte opposta rispetto all´edificio del Teatro, su di un terreno che si apre verso lo stupendo paesaggio lontano con due terrazze digradanti, è costruito il "Ginnasio", un giardino formale ispirato alle forme rinascimentali di 28 per 26 metri, dedicato liberamente al passeggio e al colloquio, con un ulteriore richiamo ideologico alle corrispondenti strutture ellenistiche. Il costante richiamo ideologico e formale a diverse fasi storiche e stilistiche del passato, suggerisce qui, come già verificato nei restauri e nella riqualificazione del borgo di Solomeo, l´intento "umanistico" e un´aspirazione al classicismo che si concretizza nella riproposizione di tipi e di forme dell´antichità e nel recupero della tradizione dei materiali e della qualità artigianale ancora viva in questi luoghi. Si tratta di una scelta consapevole che non intende imitare (diverse targhe in pietra documentano l´epoca di costruzione e di restauro) ma traghettare al futuro lo spirito di una tradizione preziosa diversamente destinata all´oblio, e, attraverso quello di epoche trascorse, riproporre l´opzione di una qualità umana da reimpiantare nella vita di ogni giorno. . |
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ALTO ADIGE / TRA RELIGIONE E NATURA, NEI PERCORSI A TEMA DELLA VALLE ISARCO
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La Valle Isarco, in Alto Adige/Südtirol, è da millenni il passaggio naturale più agevole di tutte le Alpi centro-orientali. Un punto d’incontro, quindi, tra le culture del Nord e il Mediterraneo. Questo la rende una terra di contrasti intriganti e ben assortiti… Storia e hi tech, architettura antica e moderna, gastronomia sia tipica che ricercata, clima dolce ma anche severo in quota… Uno dei modi per conoscere la valle, nelle sue più intime ‘nature’ e contraddizioni, è percorrerla a piedi: allo scopo, si possono seguire nuovi e vecchi sentieri tematici. Tavole interattive su piante, fiori, animali per conoscere l’eco-sistema del Parco naturale di Puez-Odle si trovano lungo il percorso-avventura che parte da Malga Zannes in Val di Funes. Il percorso è adatto anche per non-vedenti (grazie alle tavole scritte in braille) e per disabili con carrozzelle. In questa valle c’è anche il pittoresco Sentiero dei contadini di montagna, tutto lastricato, che una volta collegava i vari masi con il paese. Lungo il Sentiero delle Api a Rodengo varie stazioni illustrano il mondo di questo insetto tanto utile: presso il maso Locherhof si può vedere l’interno di un’arnia; al maso Lechnerhof si visita una colonia e un apicoltore racconta il suo lavoro. Al termine degustazione di vari prodotti. Tutto il percorso è lungo 7 chilometri (con una guida, 10 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini). Flora e fauna rara, ma anche rocce e pietraie caratterizzano il Sentiero di Dolomieu, che collega Monte Cavallo con Ladurns passando per sei malghe fino al tratto terminale della Val di Fleres. Gran vista sull’aguzzo Tribulaun, la montagna oggetto degli studi di colui che diede il nome alle Dolomiti. La riva del torrente, la vegetazione del bosco, lo stagno, sono invece alcuni degli argomenti approfonditi lungo il percorso didattico di Castel Wolfsthurn a Mareta/Racines. Lo storico Cammino di San Giacomo passa anche per la Valle Isarco (da Vandoies di Sotto fino al Brennero) toccando l’Abbazia di Novacella, a nord di Bressanone, il più grande convento del Tirolo con la chiesa di stile tardo-barocco, il chiostro gotico, l’antica pinacoteca e altre meraviglie. Molti alberghetti e pensioncine lungo il sentiero ospitano i pellegrini a prezzi minimi. Il depliant con tutte le informazioni può esser richiesto gratuitamente al Consorzio Turistico Valle Isarco (www. Jakobsweg. It). Altro sentiero di pellegrinaggio è quello a Campo di Trens, su un antico percorso del 1646, con diverse stazioni di preghiera. Partendo dalla Parrocchiale di Vipiteno si percorre invece il Sentiero di Nostro Signore con sette stazioni fino alla chiesa di San Giacomo a Tunes. Il Sentiero dei Tigli porta i pellegrini lungo l’antico tracciato dei Reti che sale da Rio di Pusteria a Maranza fino alla chiesetta delle Tre Vergini (Aubet, Cubet e Guerre), un piccolo capolavoro di arte barocca. Il Sentiero europeo della fede, nei pressi di Bressanone, dopo 14 stazioni della Via Crucis, arriva alla deliziosa chiesetta alpina di San Cirillo. Corre invece sulla passeggiata ‘Karlspromenade’, in direzione Luson, il Sentiero dei Salmi con nove stazioni. L’Alta Valle Isarco, ai piedi del Brennero, offre anche spettacolari escursioni in quota, su scenografiche alte vie. Come l’“Alta Via del Tirolo” che parte da Mayrhofen nel Tirolo del Nord e porta fino a Merano, passando per l’Alta Valle Isarco. Oppure il “Sentiero Europeo 2”: 340 km in 22 tappe, lungo un percorso che parte da Innsbruck e arriva a Feltre in Veneto, passando appunto per la Valle Isarco. Una via che unisce l´Austria a tre province italiane e crea un collegamento ‘ideale’ non soltanto di sentieri, ma anche di culture. Per entrambi i percorsi esiste la possibilità di iniziare o terminare il cammino in vari punti o di fare singole tappe. In una zona inedita e poco battura, l’Alta Via di Fundres da Prati di Vipiteno porta in sei giorni attraverso un paesaggio incontaminato verso i rifugi Bressanone, Ponte di Ghiaccio e Lago della Pausa fino a Falzes in Val Pusteria. Un percorso tematico di circa 60 km che attraversa boschi misti, prati e castagneti, a mezza costa da Varna fino a Velturno, Chiusa, Villandro, Barbiano e per l’altipiano del Renon, con termine a Castel Roncolo a Bolzano. Locali per il Törggelen (in autunno) e ‘Buschenschank’, i masi con ristoro, invitano a soste golose durante tutte le stagioni. La cartina con guida e descrizione del sentiero è acquistabile a 7 euro presso il Consorzio Turistico Valle Isarco. Info: Consorzio Turistico Valle Inarco, tel 0472/802232, info@valleisarco. Info
www. Valleisarco. Info
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EMILIA ROMAGNA / GALLERIA FERRARI DI MARANELLO, VERO E PROPRIO CUSTODE DEL MITO
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Accanto allo storico stabilimento della Ferrari a Maranello nel 1990 è nata la Galleria Ferrari, il luogo dove migliaia di appassionati delle vetture del Cavallino (oltre 204. 000 visitatori nel 2007) possono ammirare la storia di questa grande Azienda. La Galleria Ferrari di Maranello, esposizione dinamica e in costante rinnovamento, raccoglie al suo interno le auto, le immagini ed i trofei che hanno scritto la storia della Marca. La Galleria è idealmente strutturata in cinque aree, ognuna in grado di soddisfare le aspettative sia dell’appassionato di competizioni sia del competente conoscitore di auto storiche: la Formula 1, dedicata appunto alle Monoposto di Formula 1 di ieri e di oggi, l’area Granturismo e innovazione tecnologica, che comprende anche le vetture stradali speciali, le vetture Sport tra le più gloriose, le mostre temporanee e fotografiche. Al suo interno anche un ampio shop con merchandising originale Ferrari, un ricco bookstore ed una confortevole caffetteria. Oltre ai pezzi storici più significativi, tra i quali la prima Ferrari, la 125 S del 1947, e l’ufficio di Enzo Ferrari a Modena con oggetti e arredamento originali, la Galleria propone i modelli monoposto e stradali più recenti. Sono sempre esposte le vetture Ferrari tra le più prestigiose della sua storia e della sua produzione: circa 40 modelli a rotazione sono a disposizione dei visitatori, grazie al patrimonio dell’Azienda e alla collaborazione con i più importanti musei d’auto italiani ed internazionali, e i collezionisti di tutto il mondo. Arricchiscono l’esposizione permanente mostre temporanee a tema, che intendono dare risalto e approfondire un particolare periodo della storia dell’Azienda, un evento, un modello prodotto, un pilota oppure un aspetto specifico della produzione. Parte dell’esposizione è dedicata all’evoluzione tecnologica Ferrari in 60 anni di storia e di produzione, cioè allo sviluppo e alle innovazioni conseguite grazie agli studi tecnici e aerodinamici operati attraverso l’esperienza delle competizioni e trasferite poi alle vetture Granturismo. Tra le vetture esposte, di particolare interesse sono le vetture speciali, come la Enzo Ferrari (2002) la F50 (1995), la F40 (1987) e la 288 GTO (1984), vetture da strada con caratteristiche e performance particolarmente sportive, frutto del cosiddetto ‘transfer tecnologico’ e prodotte in un numero limitato di esemplari. Accanto a queste vetture, alcuni di quei componenti che mostrano proprio il trasferimento delle più importanti innovazioni implementate sulle vetture da competizione alle vetture Granturismo, motori sperimentali, modelli in scala e di stile. Sede: via Dino Ferrari 43 – 41053 Maranello (MO), tel 0536/949713, galleria@ferrari. It Sito web www. Galleria. Ferrari. Com Orari di apertura: tutti i giorni 9. 30-18. Fino al 30 settembre orario prolungato fino alle 19. . |
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VENETO / A VILLAFRANCA IN PROVINCIA DI VERONA IL MUSEO NICOLIS
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Il Museo Nicolis dell’Auto, della Tecnica e della Meccanica di Villafranca, alle porte di Verona, è una delle più importanti realtà museali in Italia e in Europa. Privato ma costantemente aperto al pubblico, è un innovativo esempio di Museo-Impresa che fa della cultura il proprio prodotto, collocandosi come una delle istituzioni più rappresentative del territorio. E’ stato creato nel 2000 dall’imprenditore veronese Luciano Nicolis (a capo della holding industriale Lamacart che opera nel settore della carta), appassionato collezionista che ha fatto confluire in questa opera la sua competenza e passione per la tecnica e la meccanica. Il Museo occupa oltre 6000 mq. Di uno spettacolare edificio dalle forme avveniristiche. Attraverso le sue collezioni racconta la storia dei mezzi di trasporto e l’evoluzione della società negli ultimi due secoli. Realizzato con criteri ergonomici che lo rendono accessibile anche ai portatori di handicap, il Museo ospita anche un Centro Congressi moderno e attrezzato, con reception e terrazza panoramica, e un Bookshop fra i più forniti in Italia sul mondo dell’automobilismo. Di recente, il Nicolis ha inaugurato “Lo Spazio delle Idee”, nuova sezione aperta a sperimentazioni, Mostre tematiche, spettacoli, eventi culturali e istituzionali. E’ proprio lo “Spazio delle Idee” l’area che ospita la Mostra su Alberto Ascari. L’auto storica è il fulcro del Museo che ospita ben 7 collezioni, costituite prevalentemente da pezzi unici. Centinaia di vetture delle più famose case italiane e internazionali ma anche moto, biciclette, macchine per scrivere e fotografiche, strumenti musicali, opere inedite dell’ingegno umano forniscono una sorprendente rassegna di cultura, emozioni e divertimento. Le vetture sono tutte perfettamente funzionanti, restaurate e riportate all’antico splendore: dalla Cottereau Populaire, all’Isotta Fraschini, alla Bugatti, alla Lancia Astura Mille Miglia, sino alle più recenti Ferrari e Rolls Royce. La sezione dedicata alle moto e alle biciclette presenta esemplari che ne ripercorrono le origini: dalle prime moto con serbatoio sottocanna, alle biciclette dei campioni che hanno fatto la storia del ciclismo. Completano la raccolta preziose macchine fotografiche e per scrivere, strumenti musicali, piccoli velivoli, motori e innumerevoli accessori legati al mondo della meccanica. All’attività Museale e congressuale, il Museo affianca visite guidate, percorsi didattici per studenti, itinerari turistici, mostre ed eventi. Collabora attivamente con numerose istituzioni del territorio, musei, collezionisti privati, editori ed esperti del settore automobilistico. La biblioteca e un archivio di preziosi documenti, brevetti e immagini, soddisfano le esigenze di studiosi e appassionati. Gestito con criteri imprenditoriali, diretto da Silvia Nicolis, è associato a Museimpresa (l’associazione Italiana dei Musei e archivi d’impresa promossa da Confindustria e Assolombarda); AISA (Associazione Italiana Storia dell’Automobile); ASI (Automotoclub Storico Italiano), Confindustria Verona e a numerose organizzazioni industriali e istituzionali. Per saperne di più www. Museonicolis. Com Museo Nicolis (viale Postumia, 37069 Villafranca di Verona) tel 045/6303289, museonicolis@museonicolis. Com Aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 - Chiuso il lunedì. . |
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PIEMONTE / A TORRE PELLICE (TO) SI PATTINA SUL GHIACCIO TUTTO L´ANNO
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Per gli appassionati di pattinaggio su ghiaccio estate non è sinonimo di riposo. Presso il palazzetto di Torre Pellice si potrà pattinare per tutta la stagione con i seguenti orari: il mercoledì, il venerdì il sabato dalle 21 alle 23,30, la domenica dalle 15 alle 18. Per chi lo necessità sarà possibile affittare l’attrezzatura in loco. I prezzi: Adulti Ingresso 6€; 4€ affitto pattini. Bambini (sotto i 12 anni) Ingresso 3€; 2€ affitto pattini. E poi tutti a giocare a broomball. Il divertimento è assicurato, così come la gioia di giocare senza freni e sul filo dell’equilibrio scivolando sul ghiaccio. Stiamo parlando del Broomball letteralmente palla-scopa, è un gioco di squadra che si pratica sul ghiaccio, una specie di hockey che si gioca senza pattini, ma con normali scarpe da ginnastica. Due squadre di 6 giocatori dotate di una speciale scopa, casco e guanti si affrontano cercando di mandare la palla nella porta avversaria seguendo regole molto simili a quelle dell’hockey. Il divertente sport ha molti appassionati e praticanti in tutto il mondo, la sua patria principale è il Canada. In Italia si gioca nelle aree dove è diffuso il classico Hockey su ghiaccio e si svolge un campionato nazionale. L’abilità sta nel trovare l’equilibrio sul ghiaccio, cosa per niente facile che rende questo sport assai divertente. Si consiglia di portare calzature che assicurino un buon grip sul ghiaccio. Gli incontri durano due tempi di 20 minuti ciascuno. L’attività estiva presso il Palaghiaccio di Torre Pellice partirà il 30 giugno e si protrarrà fino al 31 agosto. Si potrà giocare previa prenotazione e disponibilità della pista. Le tariffe sono di € 10 a persona all’ora, comprensivi di casco, bastone e pallina. Www. Torinolympicpark. Org
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LOMBARDIA / 30 METRI DI ARTE IN MOVIMENTO NEI CORRIDOI DEL MACEDONIO MELLONI DI MILANO
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Si apre un nuovo sipario presso il Macedonio Melloni di Milano e nel corridoio che collega due reparti con il teatrino dell’Ospedale entra in scena una giungla a colori popolata di animaletti paffuti e bambini sorridenti. E’ una distesa animata e affollata di elefantini, pulcini, leprotti, cerbiatti, bambini, che scalda il cuore solo a guardarla. Tutti sono in movimento, c’è chi zampilla nei verdi prati lussureggianti e chi vola alto nelle mongolfiere alla scoperta dell’infinita bellezza dei cieli azzurro turchese. La passerella è un inno alla gioia e al movimento. E’un’opera d’arte realizzata da Gregorio Mancino, artista affermato, ideatore della Movimentart: l’arte in movimento. Mancino, infatti, sulle scale mobili, in bicicletta, sui pattini a rotelle, realizza i suoi lavori ottenendo molti riconoscimenti anche per il suo impegno nel sociale (Cuore d’Oro, Ass. Naz. Medici Brianza – Clown d’Oro Dottor Sorriso – Ambrogino d’Oro Ass. Pittori Via Bagutta Milano). Greg mette spesso a disposizione le sue capacità e il suo talento anche per scopi benefici e umanitari che lo hanno visto e lo vedono al fianco di Amref, Unicef, Dottor Sorriso, Medicuore, Telethon, carceri, in tutti i luoghi (non-luoghi) che pur facendo parte dei contesti sociali spesso sono ambiti abbandonati a loro stessi. "L´idea è nata in Macedonio Melloni, grazie all´impegno dell´Associazione Il Sipario dei Bambini - ONLUS. ". Lo sponsor è DWA Health, l’agenzia di comunicazione, specializzata in prodotti etici, OTC, wellness/cosmetici, partner del gruppo americano InVentiv. L’obiettivo dell’iniziativa come hanno dichiarato Alessandra Toscano, General Manager, e Peter John Comber,Vice President Chief Creative Director, è quello di trasformare i luoghi dove vivono mamme, bambini, donne e operatori sanitari, spesso anche in condizioni difficili, in contesti più rasserenanti. L’arte quindi diventa “arte-terapia” a sostegno di tutte le persone, che possono ritrovare in questi dipinti il proprio “fanciullino” e la voglia di vivere con più gioia a colori. . |
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PIEMONTE / A CESANA CON IL BOB KART IL DIVERTIMENTO È ASSICURATO
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Assomiglia a un go kart ma non ha il motore e scende per forza di gravità. Il bob kart si guida col volante che funge anche da freno ed è l´ultima novità per chi è a caccia di forti emozioni. Chi sale deve essere pronto per affrontare un´avventura mozzafiato. Sì, perché la discesa è adrenalina pura. Una sfida fatta di cemento e ruote che parte dalla cima della pista di bob-skeleton-slitino di Cesana (1500 m circa). 2 o 3 minuti per registrare il proprio record su un siluro gommato che scende per 19 curve mozzafiato, prima quelle strette, poi le ultime, quelle larghe, il tratto più veloce della pista. E al volante ci sei tu!
CESANA TORINESE – Punto di snodo dell´alta valle di Susa, ai piedi del valico del Monginevro e a due passi dal Sestriere, la rinomata località turistica di Cesana alla confluenza con la Piccola Dora occupa il centro del grande comprensorio sciistico della Via Lattea in contatto con le piste del Monginevro attraverso gli impianti dei Monti della Luna e collegata agli skilift di Sestriere attraverso le piste della stazione di Sansicario. All’ombra della imponente piramide dello Chaberton, sulla cui vetta (3130 metri) al termine di un’impervio tracciato stradale si scorgono i ruderi del forte che ospitava una potente batteria di artiglieria, Cesana affianca ai servizi turistici un centro storico ben conservato, e tra XX e XXI secolo magnificamente ristrutturato, attorno alla parrocchiale del Battista, nel cuore di una conca di grande suggestione. A valle, prima dell´ingresso in paese, sulla statale 24, il delizioso borgo alpino di Fenils e sulla sponda opposta della Dora le baite di Solomiac con la stupenda Casa Dipinta. Sulla strada per il Sestriere si alternano i meravigliosi balconi naturali di Champlas Seguin. Seguendo la Dora, sul fondovalle s’incontra l’affascinante villaggio di Bousson con la Casa delle lapidi e la chiesa di Nostra Signora della Neve. Alla confluenza col torrente Thuras, all’imbocco di un’area naturale di straordinaria bellezza, il villaggio di Thures con la sua antica fontana, le splendide grange occitane di Rhuilles. Sui Monti della Luna, Sagnalonga e le grandi foreste, la conca del Lago Nero e quello dei Sette Colori in vista del Queyras francese, paradiso di escursionisti e sci-alpinisti tra montagne stupende, dalla Dormilleuse alla Ramière coi suoi 3307 metri. Www. Cesana. Info
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