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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Giugno 2008
I RICERCATORI SULLA PISTA DEGLI ANTICORPI RESPONSABILI DELLA SCLEROSI MULTIPLA  
 
Bruxelles, 18 giugno 2008 - Una malattia autoimmune è quella in cui gli anticorpi che dovrebbero proteggere dagli invasori esterni il corpo umano ne attaccano invece le cellule e i tessuti. Nella sclerosi multipla (Ms), gli anticorpi cominciano ad attaccare le cellule nervose, e questo porta alla degenerazione delle fibre di mielina, la guaina che riveste i neuroni. Sappiamo ben poco dell´origine di questi anticorpi, ma adesso gli scienziati hanno trovato il modo di risalire alle loro cellule sorgente, consentendo così di seguire le tracce di queste molecole maligne. In un individuo sano, il sistema immunitario difende strenuamente il corpo dagli invasori, come batteri e virus. Il sistema produce milioni di anticorpi che ci difendono da questi patogeni, ma nella malattia autoimmune gli anticorpi non riconoscono più le loro stesse cellule e le scambiano per intrusi, che devono quindi essere attaccati. Nella sclerosi multipla, quando le cellule attaccano la mielina, una sostanza grassa che riveste le fibre nervose, gli anticorpi causano infiammazione nel sistema nervoso centrale. La conseguente degenerazione e le lesioni inflitte alla mielina modificano il funzionamento degli impulsi neurologici del cervello. I malati di sclerosi multipla (´sclerosi´ in greco significa indurimento) presentano svariati sintomi, tra cui intorpidimento e formicolio nelle dita, visione confusa e perdita di memoria. Scoprire da dove provengono gli anticorpi aggressivi che attaccano la guaina di mielina è un passo importante per comprendere la sclerosi multipla. Se, come gli altri anticorpi, le molecole della Ms hanno origine nel sangue o in organi linfatici come milza, midollo osseo o linfonodi, sono veicolate dal sangue per raggiungere il liquido che circonda le cellule nervose. Presso gli Istituti Max-planck di Neurobiologia e Biochimica e l´Ospedale universitario di Grobhadern a Monaco, in Germania, gli scienziati hanno sviluppato un metodo per monitorare questi anticorpi e risalire fino alle loro cellule originali. Per farlo, i linfociti B sono stati isolati dal liquido dei neuroni e il codice genetico della regione del Dna responsabile della produzione di anticorpi è stato analizzato. Questo ha permesso di calcolare peso e dimensioni dei frammenti d´anticorpi prodotti da ciascun linfocita B analizzato. Anche gli anticorpi trovati nel liquido dei neuroni sono stati analizzati, e le due serie di dati sono state comparate. I risultati sono stati conclusivi: gli anticorpi trovati nel liquido dei neuroni sono prodotti dai linfociti B presenti. Un elevato livello di variabilità genetica in certe aree del Dna ha mostrato che i linfociti B nel liquido erano già entrati in contatto con le strutture bersaglio nel sistema nervoso. ´Adesso il passo successivo sarà assemblare i frammenti per farne anticorpi completi, cosa che dovrebbe permetterci di identificare le loro strutture bersaglio nel sistema nervoso. Un vantaggio supplementare di questa nuova procedura è che non si limita alle analisi della sclerosi multipla´, commenta Klaus Dornmair, che ha diretto lo studio. Lo scopo ultimo della ricerca è identificare le strutture bersaglio che potrebbero condurre alla rimozione degli anticorpi più distruttivi, attenuando in tal modo i sintomi della sclerosi multipla. Per maggiori informazioni: Max Planck Society: http://www. Mpg. De/ European Multiple Sclerosis Platform: http://www. Ms-in-europe. Org/news/ .  
   
   
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO FAVORISCE IN EUROPA LE MALATTIE INFETTIVE TRASMESSE DA VETTORI  
 
Bruxelles, 18 giugno 2008 - In futuro i focolai di malattie infettive trasmesse da vettori diventeranno probabilmente più frequenti, afferma l´Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control). Secondo una valutazione promossa dall´Ecdc, la globalizzazione e i cambiamenti climatici e ambientali, sotto forma di temperature e umidità più elevate, favoriscono il diffondersi di vettori o ospiti intermedi e, in ultima analisi, delle infezioni stesse. In epidemiologia il termine ´vettore´ indica organismi che non causano direttamente la malattia ma la trasmettono da un ospite all´altro. Il vettore e l´ospite intermedio non si ammalano, e l´infezione colpisce solo l´ultimo ospite. Tra le malattie infettive trasmesse da vettori si annoverano la febbre emorragica dengue, il virus della Valle del Nilo, la febbre Chikungunya, la nefropatia epidemica e l´encefalite da zecche (Tbe), che si trasmettono all´ospite umano grazie a zanzare, pappataci, zecche e roditori. ´I cambiamenti climatici e ambientali preannunciati dagli esperti modificheranno in Europa il rischio d´infezioni trasmesse da vettori´, afferma il dottor Zsuzsanna Jakab, direttore dell´Ecdc. ´Assisteremo molto probabilmente al diffondersi di malattie infettive, ad esempio l´encefalite da zecche o la febbre Chikungunya, in aree in cui non erano mai state presenti prima´. ´Non si tratta solo di fattori ambientali´, aggiunge il dottor Jakab. ´Anche la globalizzazione, e il più elevato numero di viaggi e traffici commerciali che comporta, sta accelerando la velocità alla quale i focolai possono diffondersi in nuove aree´. L´accresciuto rischio è ben illustrato dalla diffusione nell´estate 2007 della febbre Chikungunya nella zona di Ravenna, sulla costa nord occidentale italiana: quasi 250 persone furono infettate quando un viaggiatore che, di ritorno dall´India, trasportava il virus Chikungunya venne punto da una zanzara tigre asiatica (Aedes Albopictus). La zanzara tigre - che si è diffusa in vaste aree dell´Asia, Africa e America, e negli ultimi decenni anche in Europa - è nota come vettore della febbre Chikungunya. Anche se di solito non è letale, il virus Chikungunya provoca febbre alta, numerosi malesseri, dolori muscolari e cefalea, e in alcuni pazienti può causare serie complicazioni e malesseri cronici. Umidità e temperature più elevate agevolano la diffusione di vettori come le zanzare, ma si è scoperto che la zanzara tigre asiatica è stata introdotta in Europa dall´industria dei pneumatici usati, che costituiscono un buon terreno di coltura di questi insetti. Un´altra epidemia in rapida crescita negli ultimi anni è la Tbe, un virus che infetta il sistema nervoso centrale e viene diffuso dalle zecche. Il numero di focolai in alcune aree europee in cui è endemica è aumentato di circa il 400% negli ultimi 30 anni, rendendo la Tbe una importante sfida alla sanità pubblica. Il dottor Jakab riassume: ´Dobbiamo capire meglio come questi cambiamenti modificheranno il rischio di malattie infettive trasmesse da vettori, in modo da poter arrivare a una sorveglianza e a un controllo più mirati e migliorare il livello di preparazione nei paesi europei´. Per maggiori informazioni, visitare: http://www. Ecdc. Europa. Eu/ .  
   
   
GIORNATA NAZIONALE IN VISTA DEL TERZO BANDO DEL 7° PROGRAMMA QUADRO (2007-2013) INERENTE IL TEMA SALUTE  
 
 Roma, 18 giugno 2008 - Il 27 Giugno prossimo si svolgerà la giornata nazionale in vista del terzo bando del 7° Programma Quadro (2007-2013) inerente il tema Salute. L´evento avrà luogo a Milano presso la Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori, in Via Venezian, 1. Il convegno è organizzato da Apre per conto del Ministero Università e Ricerca (Miur) e della Presidenza del Consiglio Cnbb, in collaborazione con Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori , Università degli studi di Milano, Politecnico di Milano, Camera di Commercio di Milano. Il 7° Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico dell’Unione Europea (7Pq) è il principale strumento di attuazione della politica di ricerca e di innovazione dell’Unione Europea. Con i suoi 50. 521 milioni di Euro, stanziati per i sette anni di attività (2007-2013), ai quali andranno aggiunti altri 2. 700 per Euratom, il Vii Pq rappresenta uno stimolo importante alla collaborazione scientifica in Europa, oltre ad una risorsa finanziaria ingente sia per la ricerca di base sia per la ricerca applicata: un passo in avanti verso la creazione dello Spazio Europeo della Ricerca. Il primo tema “Salute” avrà a disposizione un budget totale di 6. 050 milioni di euro per raggiungere l’obiettivo proposto: migliorare la salute dei cittadini europei e rafforzare la competitività delle industrie e delle aziende europee del settore della salute. I pilastri di ricerca identificati per il primo tema del Vii Pq sono i seguenti: Biotecnologie, strumenti e tecnologie generiche per la salute; Trasferire la ricerca per la salute umana; Ottimizzare la prestazione delle cure sanitarie per i cittadini europei. L’iscrizione gratuita alla giornata, è accessibile attraverso il sito Apre al seguente indirizzo: http://www. Apre. It/eventi/default. Asp .  
   
   
CONFERENZA ESMO (EUROPEAN SOCIETY FOR MEDICAL ONCOLOGY)  
 
Lugano, 18 giugno 2008 - Dal 3 al 6 luglio l´Esmo (European Society for Medical Oncology) organizza a Lugano una conferenza. Per la seconda volta, esperti e malati di cancro si riuniranno in Svizzera per discutere i più recenti progressi nel trattamento e la prevenzione di malattie che colpiscono milioni di persone in tutto il mondo. Nel corso dei quattro giorni della conferenza si parlerà dei tipi di tumore più comuni, e alcune sessioni di formazione tratteranno temi fondamentali quali cancro e gravidanza, vaccini contro il virus del papilloma umano, biomarcatori e cellule staminali del cancro. Nel corso dei simposi in programma e di ulteriori sessioni saranno illustrati i più recenti dati sulla prevenzione, il trattamento e la sopravvivenza al cancro. In particolare verranno presentati: - uno studio che dimostra come i cambiamenti nel conteggio delle cellule tumorali possano indicare quali pazienti con un cancro alla prostata stiano traendo benefici dal trattamento; - un ampio studio sul cancro alla mammella nell´uomo; e - un´analisi dei dati per confrontare i vari trattamenti del linfoma aggressivo non-Hodgkins. Nella giornata inaugurale, un simposio curato dall´Eso (European School of Oncology) affronterà in particolare l´importante tema del trattamento del cancro alla mammella nelle donne in giovane età, e sarà seguito da una relazione di base su come aiutare i pazienti che sopravvivono alla malattia. Nelle giornate successive, esperti di livello mondiale presenteranno i più recenti progressi sui tumori al polmone, alla prostata, colorettali, alla mammella, alla testa, al collo e al cervello. In parallelo alla conferenza scientifica, l´Esmo animerà anche un seminario destinato ai pazienti, che rappresenta un´importante occasione per i malati di tumore e per le famiglie di interagire e comunicare con i medici e con altri pazienti sulle possibilità di cura e sugli aspetti psicosociali legati alla malattia. Per maggiori informazioni, visitare: http://www. Esmo. Org/activities/ecluconference/ .  
   
   
EPATITE B CRONICA, QUANDO L’EPIDEMIA È SCONOSCIUTA A NAPOLI UN CONVEGNO PER COMPRENDERE LE REALI DIMENSIONI DEL FENOMENO  
 
Napoli, 18 giugno 2008 – La parola d’ordine è sensibilizzare e informare. La comprensione del fenomeno epatite B non raggiunge ancora livelli adeguati, anche tra i professionisti della salute. Ma sono sufficienti pochi dati per cogliere le dimensioni del problema: in Italia vi sono un milione di portatori cronici del virus e ogni giorno 57 persone muoiono per cirrosi o tumore del fegato. Se non trattata, infatti l’infezione, nella forma cronica, evolve in cirrosi nel 10-20% dei casi ed in quasi la metà di questi si verifica il decesso per insufficienza epatica o epatocarcinoma. Per fare il punto sui dati epidemiologici e sulle cure disponibili, si è tenuto ieri a Napoli, all’Hotel Renaissance Mediterraneo dalle 9 alle 19. 30, il meeting “Epatite B, un’epidemia sconosciuta?”, promosso da Paolo Ascierto e Vincenzo Montesarchio (presidente onorario Marcello Piazza), con la collaborazione dell’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione G. Pascale” e dell’ Azienda Ospedaliera Cotugno. Vi sono armi efficaci per arrestare il decorso della malattia, rappresentate dalle terapie antivirali; perché la cura funzioni però è fondamentale che non si sviluppi resistenza virale. Da poco è disponibile anche in Italia, entecavir, molecola di nuova generazione, che ha dimostrato di avere elevata potenza e alta barriera genetica con un bassissimo rischio di sviluppare resistenza. Infatti, per sfuggire ad entecavir il virus dell’epatite B cronica deve sviluppare almeno tre mutazioni. Al contrario, per gli altri antivirali oggi disponibili la perdita di efficacia si sviluppa con una o due sole mutazioni del virus. Questo significa poter iniziare a trattare i pazienti prima e meglio, così da ridurre i rischi di insorgenza di cirrosi o di epatocarcinoma. Nel corso del convegno sono state affrontate affrontate diverse tematiche di estrema attualità, quali la gestione infettivologica del paziente trapiantato, il trattamento dell’infezione da virus B nei pazienti oncologici sottoposti a terapie con farmaci citotossici, le indicazioni alla profilassi e al trattamento dell’epatite B nei pazienti immunocompromessi e la coinfezione Hiv/hbv. Non va inoltre dimenticato il ruolo delle Istituzioni, strettamente legato al problema dei costi sociali ed economici. La patologia non opportunamente trattata implica costi di gestione rilevanti: si passa dai 2. 000 euro per un paziente con epatite compensata agli 81. 000 euro richiesti per un trapianto di fegato. La diffusione delle terapie più moderne disponibili per la cura dell’epatite B cronica non è ancora sufficiente e non è assolutamente in linea con quanto ci si dovrebbe aspettare in un Paese moderno e con un Servizio Sanitario Nazionale che a detta dell’Oms è ai primi posti della graduatoria mondiale. Nel nostro Paese solo ventimila persone sono in terapia, ma molte di più potrebbero trarre beneficio da trattamenti efficaci per arrestare l’evoluzione della malattia. I timori di insorgenza di resistenze – comuni con le vecchie terapie disponibili fino ad oggi - hanno ritardato il ricorso ai trattamenti, ora non si deve più rimandare: curare oggi un malato di epatite B significa non dover trattare domani un paziente con cirrosi epatica o con tumore del fegato. La spesa di oggi rappresenta il risparmio di domani senza, ovviamente, contare i costi in termini di qualità della vita e di sofferenza fisica e psichica cui vanno incontro il cittadino ammalato e la sua famiglia. I provvedimenti terapeutici farmacologici oggi disponibili, opportunamente sostenuti da protocolli diagnostici standardizzati, sono utili strumenti per prevenire gravi conseguenze come cirrosi e tumore del fegato, consentendo al cittadino di vivere meglio e più a lungo e al Servizio Sanitario Nazionale di contenere i costi causati dalle complicanze citate. Per approfondimenti visita il sito www. Epatiteb. Info .  
   
   
MILANO, SANTA RITA: INCONTRO POSITIVO BRESCIANI-SINDACATI  
 
Milano, 18 giugno 2008 - "Se le verifiche dei requisiti (in particolare della terzietà rispetto alla proprietà) del nuovo Amministratore Unico del ´Santa Rita´ avranno riscontro positivo, la Regione Lombardia procederà in tempi brevi al graduale ripristino dell´accreditamento in modo da garantire la stabilità dei posti di lavoro degli oltre 900 dipendenti, oltre che l´erogazione di servizi medici fondamentali in una zona significativa di Milano". E´ quanto ha dichiarato l´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, nel corso dell´incontro di ieri avuto con le organizzazioni sindacali e con una delegazione di dipendenti della Casa di Cura milanese. Ai sindacati Bresciani ha spiegato che da parte sua, la Regione Lombardia ha da subito attivato tutte le misure necessarie a un ripristino dell´operatività del Santa Rita in tempi brevi, "non prima però che i riscontri sui requisiti del nuovo Amministratore, condotti in sinergia dall´Asl e dalla magistratura, abbiano dato esito positivo". Quanto agli stipendi dei dipendenti, la Regione ha avuto garanzia dalla proprietà che verrà senz´altro pagato il salario del mese di giugno. .  
   
   
BITONTO. IL SINDACO CHIAMA A RACCOLTA LA CITTÀ IN DIFESA DELL’OSPEDALE.  
 
Bitonto, 18 giugno 2008 - Incontro con i medici di base, giunta e consiglio monotematici. Si sviluppa su questa direttrice la linea di azione in difesa dell’Ospedale cittadino, messa a punto dal sindaco di Bitonto, Raffaele Valla, all’indomani dell’approvazione in Giunta regionale del Piano Sanitario che ridisegna la mappa ospedaliera pugliese. “Apprendo oggi dalla stampa locale che il nostro Ospedale è stato inserito dalla Giunta regionale in una «lista nera» che non preannuncia niente di buono per la città. Sono convinto che sia mio preciso dovere avviare un confronto aperto con i cittadini e gli operatori della sanità locale – spiega il Sindaco – per far emergere elementi utili per intervenire sul governo pugliese a difesa delle legittime aspettative di assistenza sanitaria della nostra comunità”. L’incontro con i medici di base è fissato alle 20 di giovedì 19 giugno. A Palazzo di Città si punta ad una mobilitazione dal basso della città, per focalizzare esigenze e richieste che l’amministrazione Valla farà sue, avviando un confronto serrato con la Regione già nelle prossime settimane. Obiettivo dichiarato: il mantenimento di un livello dignitoso dei servizi ospedalieri per un territorio che ha già pagato in passato un prezzo alto alle esigenze di razionalizzazione della sanità pugliese. .  
   
   
WELFARE: CON NUOVA LEGGE REGIONALE, RUOLO DI MILANO ANCORA PIU’ STRATEGICO  
 
Milano, 18 giugno 2008 - Quali opportunità si aprono per Milano dall’applicazione della nuova legge regionale n. 3/2008 sui servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario? Se n’è discusso ieri a Palazzo Marino in un seminario di aggiornamento per dirigenti e funzionari della Direzione Famiglia, a cui ha partecipato, su invito dell’assessore Mariolina Moioli, il consigliere regionale Margherita Peroni, relatrice della legge. “Si tratta di una legge che abroga le precedenti disposizioni risalenti al 1986 – ha spiegato il consigliere Peroni -. La finalità è quella di promuovere condizioni di benessere e inclusione sociale della persona, della famiglia, della comunità, nonché di prevenire, rimuovere e ridurre situazioni di disagio nel tessuto sociale”. La nuova legge regionale disegna in modo puntuale il modello di welfare lombardo individuando le finalità, i principi ed i soggetti che, in base al principio di sussidiarietà, partecipano alla programmazione e alla realizzazione delle attività per la creazione di una rete di strutture che operano in ambito socio-sanitario e per operare un vero e proprio snellimento delle procedure per rendere più fluida la collaborazione tra istituzioni, terzo settore e cittadini. “L’obiettivo è anche quello – ha spiegato l’assessore Moioli – di creare opportunità di sperimentazione sul territorio, che si pongano come esempio per tutta la regione”. “Grazie a questa nuova legge – ha spiegato l’assessore intervenendo al seminario – il ruolo dei comuni è cambiato e il ruolo di una città come Milano è diventato ancor più strategico. Gli elementi forniti dalla nuova legge rappresentano anche un importante contributo per l’attività di accreditamento di strutture e servizi che l’Amministrazione ha di recente avviato. In questo modo – ha concluso Moioli - i milanesi potranno scegliere in modo consapevole la prestazione più adeguata al proprio bisogno. E lo faranno avendo a disposizione una gamma di servizi sempre più vasta e di qualità”. .  
   
   
ROMA: PIÙ SERVIZI PER LE FAMIGLIE DEI TOSSICODIPENDENTI  
 
Roma, 18 giugno 2008 - L’assessore alle Politiche Educative e Scolastiche del Comune di Roma, con delega alle tossicodipendenze, Laura Marsilio, ha incontrato, ieri mattina, il consiglio di amministrazione dell’Agenzia comunale per le tossicodipendenze (Act): “È un incontro conoscitivo per individuare gli ambiti relativi al fenomeno delle tossicodipendenze al quale è necessario apportare un intervento immediato, e per delineare un’azione concertata, in linea con quanto realizzato fino ad oggi dall’Agenzia” . “Tra i punti critici – ha proseguito Marsilio – c’è lo stato di precarietà di alcuni servizi. Si tratta di progetti non permanenti, ma rinnovati di anno in anno, che non consentono di organizzare una stabile progettualità. È, invece, necessario partire da un’analisi dei bisogni dei cittadini e creare servizi stabili, maggiormente rispondenti alle esigenze di carattere sanitario, sociale e psicologico”. “Oltre a confermare i servizi essenziali – ha concluso Marsilio - intendo implementare la tipologia dell’offerta sviluppando servizi rivolti alle famiglie che hanno figli tossicodipendenti, troppo spesso lasciate a se stesse e senza un supporto reale da parte delle istituzioni, e incentivare la valorizzazione delle comunità e dei programmi terapeutici adeguandoli ai nuovi consumi di sostanze stupefacenti”. .  
   
   
ALBANIA, PRODOTTI UE DOMINANO MERCATO FARMACI  
 
Tirana, 18 giugno 2008 - Secondo i dati forniti dall´Acit (Albanian Center for International Trade), nel 2007 le importazioni dei medicinali in Albania hanno raggiunto il valore di 90 milioni di euro circa, con un incremento del 22 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Lo comunica l´Ice. Le esportazioni albanesi invece, che hanno riguardato principalmente le essenze e le altre materie prime dell´industria farmaceutica, hanno raggiunto l´importo di 664. 000 euro circa, con una variazione positiva dell´86 per cento rispetto al 2006. Il 14 per cento del totale delle importazioni dei medicinali proviene dalla Svizzera. L´italia è posizionata al secondo posto, con una quota di mercato pari al 13 per cento. .  
   
   
INAUGURERÀ AL RAVELLO FESTIVAL LA PRIMA MOSTRA DELLA PERNA FOUNDATION IL MEDITERRANEO RACCONTATO ATTRAVERSO LE OPERE DI 17 ARTISTI  
 
Ravello, 18 giugno 2008 - Verrà inaugurata il 27 giugno prossimo nei suggestivi spazi di Villa Rufolo a Ravello la mostra Mediterraneo 2008, inserita all’interno del folto programma del Ravello Festival, nella sezione Arti Visive diretta da Achille Bonito Oliva. La rassegna espositiva, che sarà aperta dal 27 giugno al 24 agosto 2008, raccoglie le opere di 17 artisti, selezionate dalla Perna Foundation e dal suo Comitato scientifico composto da: Alanna Heiss (Direttrice del P. S. 1 Moma di New York), Vicente Todolì (Direttore della Tate Modern di Londra), Marc Mayer (Direttore del Musée d’Art Contemporain di Montréal) e Paolo Colombo (già curatore del Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del Xxi Secolo di Roma, e attuale Art Advisor dell’Istanbul Modern e del Museo Benaki di Atene). Gli artisti coinvolti, tutti provenienti da paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, raccontano, attraverso le loro opere, la complessità e la ricchezza di quest’area geografica. “Il Mediterraneo è mille e una cosa nello stesso tempo. Non è un paesaggio, ma diversi paesaggi. Non è un mare, ma diversi mari. Non una civiltà, ma diverse civiltà in comunicazione le une con le altre” (Fernand Braudel). “Di questa complessità ci rende e ci renderà ogni anno conto la Perna Foundation, interamente dedicata alla documentazione e promozione dei giovani artisti dei paesi del Mediterraneo. Attraverso una mostra che presenta un panorama articolato, complesso e differenziato di opere sperimentali di artisti che tendono a coniugare contemporaneamente un genius loci supportato sempre da un linguaggio internazionale. L’evento espositivo mette in evidenza e celebra l’uso sistematico della memoria per rappresentare il valore tipico dell’arte del Mediterraneo, la coesistenza delle differenze”, afferma Achille Bonito Oliva. Con la mostra Mediterraneo 2008 la Perna Foundation presenta al pubblico la sua collezione aggiornata all’anno in corso. Una raccolta di opere che essa considera oggi espressione primaria del dialogo tra le arti, con la quale intende rappresentare, seppur parzialmente, uno scorcio dello stato storico-artistico contemporaneo nel Mediterraneo. Inoltre, la mostra, inserita all’interno del Festival di Ravello che ha quest’anno per tema la ‘diversità’, mette in evidenza tutti gli aspetti di questa realtà: le differenti realtà politiche, religiose, etnografiche, le varie matrici intellettuali e psicologiche, le memorie collettive di popoli diversi che convivono nel Mediterraneo, infatti, emergono nelle trame della mostra. Gli artisti che partecipano alla rassegna praticano i più diversi linguaggi dell’espressione artistica: pittura, scultura, installazione, fotografia, video. Concentrata sull’arte e la cultura contemporanea del Mediterraneo, la Perna Foundation è un organismo no profit che si configura come un vero e proprio osservatorio sul Mediterraneo. Creata nel 2006 da Giovanna Palumbo Perna - da oltre 25 anni attenta collezionista e generosa mecenate - la Perna Foundation ha l’obiettivo di affidare proprio all’arte contemporanea una voce autorevole di commento del presente geografico, antropologico e intellettuale di questo territorio. Saranno esposte opere di: Haluk Akakce (Turchia); At Las Group (Libano); Yto Barada (Francia/marocco); Massimo Barto Lini (Italia); Guy Ben-ner (Israele); Bleda Y Rosa (Spagna); Paolo Canevari (Italia); Roberto Cuoghi (Italia); Emily Jacir (Palestina); Sabrina Mezzaqui (Italia); Adrian Paci (Albania); Diego Perone (Italia); Jorge Queiroz (Portogallo); Pietro Roccasalva (Italia); Elisa Sighicelli (Italia); Christiana Soulou (Grecia); Vedovamazzei (Italia); .  
   
   
BELLA ESTATE DI MILANO. A PALAZZO REALE LE MOSTRE DEDICATE A SASSU E AL MOVIMENTO CORRENTE  
 
 Milano, 18 giugno 2008 - Due mostre, un solo percorso. Quello del panorama artistico milanese negli anni Trenta. Dal 18 giugno al 7 settembre, Palazzo Reale ospita “Aligi Sassu: dal mito alla realtà. Dipinti degli Anni Trenta” e “Corrente: le parole della vita. Opere 1930/1945”, presentate questa mattina dall’assessore allo Sport e Tempo Libero Giovanni Terzi e promosse dall’Assessorato alla Cultura. “Queste due importanti esposizioni – ha dichiarato Terzi - fanno parte del programma della Bella Estate di Milano e pongono l’attenzione su due diverse realtà che, come spesso accade nell’arte, hanno potuto trovare numerosi punti di contatto. A cominciare da quel realismo cui Aligi Sassu ambiva che sarà proprio di alcuni nuclei tematici di Corrente, rivista e poi movimento che seppe dare voce ad artisti come Fontana, Guttuso, Vedova”. Aligi Sassu: dal mito alla realtà Dipinti degli Anni Trenta Palazzo Reale, Milano 18 giugno – 7 settembre 2008 la mostra Aligi Sassu: dal mito alla realtà. Dipinti degli Anni Trenta. Realizzata in collaborazione con la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares di Lugano e lo Studio-archivio Sassu di Milano. Gli Anni Trenta rappresentano, nella lunga ricerca artistica di Sassu (Milano, 1912 – Pollensa, Maiorca 2000) la stagione più ricca, sia dal punto di vista della sperimentazione linguistica, sia dal punto di vista della messa a fuoco dei soggetti, ai quali l’artista tornerà ciclicamente per tutta la vita. Come scrive Spies, “durante gli anni trenta il mito rappresenta l’espressione simbolica delle illusioni e delle paure di un’intera generazione di giovani, che si affacciava alla vita nel difficile periodo tra due guerre mondiali”. La mostra, secondo Sgarbi, “offre un osservatorio privilegiato per cogliere il viraggio dal mito alla realtà, dall’esigenza di ridurre la realtà a forma all’esigenza di dare una forma alla realtà”. Un viraggio che, come acutamente aveva colto Renato Guttuso, è anche una ripetuta oscillazione: conosce entusiastiche scoperte e meditati ritorni. “La questione essenziale per Sassu giovane era decidere la sua oscillazione tra mito e realtà, era vestire quei suoi uomini nudi”, aveva scritto infatti Guttuso nel 1959 (nella presentazione della personale di Sassu, alla Galleria delle Ore, a Milano). “Tutto il periodo è dominato in Sassu da quella oscillazione, tra la spinta verso una generalizzazione atemporale e la necessità di parlare chiaro sulla vita e sulla realtà”. Questa è la ragione per cui gli Uomini rossi poi “vestono i panni dei ciclisti, calzano le scarpette dei pugili, oziano vestiti in giacchetta e cravatta nei caffè milanesi o parigini”. Per poi tornare, però, ad abbandonare gli abiti del tempo storico e affrontare, di nuovo nudi, battaglie fuori del tempo. Che non sono altro che il racconto della nostra quotidiana battaglia contro il nulla. Il nostro tentativo di scalfire l’eternità con la nostra presenza breve. Sassu è stato un artista estremamente precoce. Scoperto da Marinetti, espone a soli sedici anni alla Biennale di Venezia, nella sala riservata ai Futuristi. Il dipinto I costruttori, del 1929, che apre la mostra, risente ancora della lettura futurista della realtà, per la sintesi rigorosa delle forme e la geometrizzazione spaziale che propone. Attraverso la splendida e composita saga degli “Uomini rossi” – rappresentata in mostra da un’accurata selezione di Argonauti, Suonatori, Cavalieri, Giocatori di dadi – che esibiscono nella loro gioiosa nudità il rifiuto del tempo storico, l’artista approda, verso la fine degli anni trenta, alla messa a punto di quel linguaggio realista che segnerà la sua adesione al movimento di Corrente: del quale è uno degli ispiratori e protagonisti. Esito ideale di questa ricerca è Il Grande Caffè, iniziato nel 1936, ma portato a termine solo nel 1939, dopo la lunga interruzione dovuta all’arresto di Sassu, accusato di cospirazione. Il grande dipinto (141 x 200 cm) è emblematico dell’approdo di Sassu a una scrittura del reale che rifiuta ormai sovrapposizioni formali. “Quanto a me, ambirei di essere chiamato realista”: aveva scritto l’artista nel 1936, rispondendo a un referendum curato da Lamberto Vitali per la rivista “Domus”. Anche se il realismo di Sassu non si riduce mai a cronaca del vero e tenta spesso le strade del “racconto di una possibilità esemplare”. Come accade nella splendida Sortita dei cavalieri veneti a Famagosta, del 1940, il grande dipinto che chiude la mostra, dove un episodio del 1571 (la battaglia davanti alla città cipriota di Famagosta, dominio di Venezia, stretta d’assedio dai turchi) diventa pretesto per una battaglia che l’artista vorrebbe contro i tiranni del suo tempo. “Nell’attuale situazione postmoderna, accanto a Fetting, Paladino, Salomé e Cucchi, i dipinti di Sassu, proprio come quelli dei suoi amici di Corrente, costituiscono un modello inconfessato”. Così Spies, sottolineando appassionatamente l’attualità della ricerca di Sassu, conclude il suo testo. La scelta di circoscrivere l’esposizione alla pittura – Sassu fu anche un validissimo scultore, autore di numerose opere monumentali, come fu ceramista, illustratore, scenografo – risponde alla volontà di esplorare proprio l’evoluzione del linguaggio dell’artista, dalle forme del mito a quelle della realtà. Evoluzione che trova nella pittura le sue pagine più indicative. In mostra sono ordinati un’ottantina di dipinti provenienti da collezioni private, italiane e straniere. Il nucleo più consistente, quasi quaranta dipinti, proviene dalla Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares di Lugano, che conserva un corpus di oltre trecentocinquanta opere di Sassu. Corrente: le parole della vita Opere 1930/1945 Palazzo Reale, Milano 18 giugno – 7 settembre 2008 - La mostra vuole esplorare il complesso movimento che nacque attorno alla rivista “Corrente”, fondata a Milano dal diciassettenne Ernesto Treccani nel 1938. L’artista fu il giovanissimo direttore della rivista, finanziata inizialmente dai mezzi del padre: quel conte Giovanni Treccani degli Alfieri al quale si deve la fondazione dell’omonimo Istituto Enciclopedico. “Corrente” ebbe solo due anni di vita. La sua pubblicazione venne, infatti, soppressa d’autorità dal regime in corrispondenza dell’entrata in guerra dell’Italia, il 10 giugno 1940. Attorno alla rivista si formarono comunque, in accesa dialettica, molti degli intellettuali che avrebbero dominato la scena italiana del dopoguerra: da Giancarlo Vigorelli a Dino Del Bo, da Raffaele De Grada a Dino Formaggio, da Alberto Lattuada a Luigi Comencini. Del complesso movimento, che conobbe anche aspetti letterari, filosofici, critici e politici, viene ricostruito il clima artistico attraverso l’esposizione di dipinti e sculture dei suoi protagonisti e degli artisti che si riconobbero, anche se per poco tempo, nello spirito del movimento, partecipando alle due grandi mostre organizzate, sempre a Milano, da “Corrente” o alle mostre ordinate alla Bottega di Corrente, la piccola galleria in via della Spiga, che continuò in pratica l’attività artistica ed editoriale della rivista, fino al 1943. A Palazzo Reale sono quindi ordinate oltre un centinaio di opere provenienti da collezioni private e fondazioni, italiane e straniere, e dalle Civiche Raccolte d’Arte di Milano. Gli artisti sono Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Luigi Broggini, Bruno Cassinari, Sandro Cherchi, Lucio Fontana, Piero Gauli, Genni Wiegmann Mucchi, Renato Guttuso, Dino Lanaro, Mario Mafai, Manzù, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Gabriele Mucchi, Giovanni Paganin, Fausto Pirandello, Giuseppe Santomaso, Aligi Sassu, Scipione (Gino Bonichi), Fiorenzo Tomea, Ernesto Treccani, Italo Valenti ed Emilio Vedova. Le opere appartengono a un arco temporale allargato, rispetto alla vita della rivista: gli anni compresi tra il 1930 e il 1945. Questo per avere modo di ricostruire l’humus culturale dal quale nacque. “Corrente”, infatti, è il centro dove convergono vettori di un’opposizione, culturale e politica, provenienti da un area geograficamente e ideologicamente vasta. Un’area che nella stratigrafia del tempo comprende sia la Torino dei Sei, sia la Roma della Scuola di via Cavour, fino alla Milano di Edoardo Persico: la Milano dove Sassu, Birolli e Manzù intorno alla metà degli anni trenta vivono la loro prima stagione. Come termine ultimo si è preferito non il 1943, che segna la fine dell’attività editoriale ed espositiva della Galleria della Spiga (che aveva raccolto l’eredità della rivista e poi della Bottega di Corrente), bensì il 1945, inteso come ideale cesura storica nel percorso poetico dei singoli artisti. Il titolo della mostra si rifà a una pagina scritta da Treccani nella primavera del 1943. “Sento in me crescere la vita e la volontà di comunicare. Ho in mente un quadro, che dovrà essere pieno di vita e di morte. Neri, bianchi, grigi, e qualche rosso come un lampo. Dobbiamo parlare agli uomini le parole della vita”. E sono proprio “le parole della vita” quelle che ritroviamo nelle immagini delle opere in mostra. Contro l’allegoria della metafisica, il mito di Novecento, il gelo dell’astrazione o la magniloquenza dell’arte di regime, ecco il realismo di Corrente che, nello sprofondare nella tragedia di quegli anni di guerra, trova finalmente i termini primi di un discorso che tocca il cuore dell’uomo. Ecco la vitalità di Signorina seduta di Fontana (Milano, Civiche Racolte d’Arte, Museo del Novecento), l’intenso Ritratto di Mario Alicata, di Guttuso, la congestione segnica del Caffè alle Zattere di Vedova, del 1943, che anticipa potentemente la sua ricerca a venire. Il clima letterario e artistico del movimento di Corrente trova una ricostruzione attraverso l’esposizione, accanto alle opere, di una ricca selezione di documenti originali provenienti dagli Archivi di Corrente, dal Fondo Vittorio Sereni, dall’Archivio Salvatore Quasimodo, dall’Archivio Piero Gauli e da altri archivi pubblici. La cura della mostra e il coordinamento scientifico sono affidati a Marina Pizziolo, che negli ultimi dieci anni ha curato le principali esposizioni dedicate al movimento di Corrente (al Museo della Permanente, a Milano; a Roma, a Castel Sant’angelo; alla Fondazione Bandera, a Busto Arsizio), nonché grandi antologiche dedicate ai suoi protagonisti. .  
   
   
IN MOSTRA LA COLLEZIONE "GIUSEPPE BIASI" DELLA REGIONE SARDEGNA  
 
Cagliari, 18 Giugno 2008 - Sarà per la prima volta esposto al pubblico il corpus completo dei lavori di Giuseppe Biasi di proprietà della Regione Sardegna: 283 fra oli, tempere, pastelli, chine, linoleografie, xilografie, alcuni dei quali acquisiti di recente a significativa integrazione del Fondo Biasi, per interpretare l´istanza sempre più viva di conoscere, capire e approfondire i temi del contemporaneo. Un percorso espositivo capace di dar conto della vicenda artistica di uno dei più eminenti rappresentanti del Novecento sardo. La mostra della collezione Biasi della Regione, organizzata dall´Assessorato della Cultura (curata da Giuliana Altea con l´allestimento di Antonello Cuccu e realizzata da Ilisso Mostre), sarà inaugurata giovedì 19 giugno alle ore 18 a Sassari, al Convento del Carmelo, e rimarrà aperta fino al 20 gettembre. La collezione documenta quasi al completo il percorso del maggior pittore sardo del Novecento. Acquistata nel lontano 1956 e finora conservata in due depositi diversi, la collezione non era mai stata riunificata prima d´ora, e aveva figurato solo in parte nelle mostre dedicate all´artista. Alcuni dei dipinti più importanti, finora in precarie condizioni di conservazione e mal visibili sotto uno spesso strato di sporco, sono stati inoltre restaurati. Per la prima volta si espongono alcune nuove opere di Biasi, parte di un gruppo più ampio di lavori dell’artista e di altri autori che la Regione ha recentemente acquistato per destinarli al museo sassarese. Tra questi, vanno ricordati il "Ritratto di Germana Lonati" del 1923, pezzo di bravura del Biasi ritrattista eseguito sotto l´influsso di Klimt e della secessione viennese; "Dopo il Rosario", un bel dipinto inedito della rara stagione giovanile dell´artista e una splendida serie di disegni. La Mostra è anteprima, nel segno innovativo e accattivante dell´artista, del Museo del Novecento e del Contemporaneo di Sassari, prezioso tassello del sistema museale della Sardegna, che apre per la prima volta al pubblico con i suoi locali appena restaurati. Nella sede dell´ex convento del Carmelo - 1600 metri quadri di spazi espositivi - troveranno posto, dopo questa prima mostra dal carattere temporaneo, oltre al fondo di opere di proprietà regionale nella sua interezza che costituirà il nucleo base delle raccolte del Museo, le opere provenienti dalle collezioni di Provincia, Comune e Camera di Commercio. In occasione della Mostra sarà pubblicato il catalogo scientifico della raccolta, con schede analitiche di tutte le opere e una ricca documentazione fotografica. Il vecchio catalogo - realizzato nel 1984, quando gli studi sull´artista erano agli albori, e oggi introvabile - conteneva date e informazioni inesatte e aveva foto di dimensioni molto ridotte. .  
   
   
ALLA SALA GIUBILEO DI TRIESTE VENERDÌ 20 GIUGNO TRIPLICE EVENTO DEDICATO ALLA FOTOGRAFIA AL FEMMINILE.  
 
Trieste, 18 giugno 2008 - Dopo il successo dell’anno scorso verrà inaugurata la seconda edizione della mostra “Ritratto e autoritratto”, ideata e organizzata da Marisa Ulcigrai, che sarà presentata sul piano critico dall’architetto Marianna Accerboni: alla presenza della Consigliera Regionale di Parità del Fvg,: un autoritratto, quello proposto in mostra, che le autrici non rivolgono solo a se stesse, ma allargando anche la propria sfera d’immagine all’esterno, ad altri soggetti e al territorio, i quali vengono affrontati secondo spunti interpretativi diversi. La rassegna propone infatti un’ampia e variegata sequenza di immagini fotografiche realizzate soprattutto attraverso il mezzo digitale, da tredici artiste. Un’iniziativa questa, che rappresenta il risultato di un lungo e approfondito itinerario di lavoro, svolto con passione da Marisa Ulcigrai assieme a un gruppo numeroso e variegato di personalità femminili, riuscendo alfine a decrittarne l’animo. Espongono: Margherita Ballicora, Nidia Bianco, Donatella Davanzo, Adriana De Caro, Fabiola Faidiga, Martina Kocevar, Michela Novel, Ester Olivo, Valentina Oppezzo, Bruna Rota, Lara Savron, Marisa Ulcigrai. Durante l’inaugurazione della mostra che rimarrà visitabile fino al 28 giugno (orario 16. 30¬ - 20. 00) verrà presentato anche il catalogo “ritratto e autoritratto” curato da Marisa Ulcigrai: un “libro d’argento” che ripropone brillantemente il concetto dell’autoritratto attraverso un’originale copertina dall’effetto di specchio riflettente, realizzata con tecnica di assoluta avanguardia dalla tipografia Graphart di Trieste, unica azienda in grado di stamparla nel triveneto. L’elegante volume testimonia il risultato di due anni di percorso sperimentale, condotto dalla Ulcigrai con le autrici delle immagini presenti e nato dall’incontro tra ricerca artistica e progetto didattico. In concomitanza con la vernice della rassegna avrà luogo la presentazione ufficiale dell’ Associazione Fotografaredonna, fondata e presieduta da Marisa Ulcigrai, quale naturale evoluzione dei workshop da lei condotti negli ultimi anni. L’associazione - che riunisce fotografe professioniste, artiste, cultrici e appassionate dell’arte del terz’occhio – si propone la promozione a livello locale, nazionale e internazionale della cultura e della creatività femminile in campo fotografico e artistico mediante attività di formazione, produzione fotografica e organizzazione di mostre fotografiche e artistiche e di convegni atti ad approfondire la conoscenza della produzione artistica di genere. Le sue finalità infatti sono ispirate a principi di pari opportunità tra uomini e donne e rispettose dei diritti inviolabili della persona. Il 26 giugno avrà luogo all’interno della mostra un workshop che ripercorrerà i momenti laboratoriali dell’esposizione. .  
   
   
A LODI DAL 21 GIUGNO AL 3 AGOSTO 2008 LA MOSTRA CAMERAPHOTO IL VOLTO DEL NOVECENTO  
 
Lodi, 18 giugno 2008 - Sarà come immergersi in una Venezia di cinquant’anni fa in compagnia dei più grandi artisti internazionali e degli attori più celebrati, quello che propone la mostra Cameraphoto. Il volto del Novecento. Arte, cinema e spettacolo alla Biennale e al Festival di Venezia (1946 – 1976), allestita nel nuovo spazio espositivo Bipielle arte di Lodi. Alberto Sordi, Sophia Loren, Alberto Giacometti, Braque, Vittorio De Sica, Orson Welles, Ingrid Bergman, Charlton Heston, Antony Quinn, Salvador Dalì, Joan Mirò, Walt Disney, non sono che alcune delle star, ritratte nelle fotografie, che il pubblico potrà ammirare dal 21 giugno al 3 agosto 2008. Cento immagini in bianco e nero che catturano questi personaggi calati nella realtà della città più bella del mondo, durante i loro soggiorni in occasione della Biennale delle Arti Visive e del Festival del Cinema di Venezia. Le opere, firmate da alcuni dei più famosi autori della fotografia moderna, sono tratte dall’archivio di Cameraphoto di Venezia, storica agenzia fotogiornalistica presente alle Biennali tra il 1946 e il 1976. L’appuntamento rappresenta l’avvio di un progetto triennale promosso dalla Banca Popolare di Lodi, sostenuto dalla Provincia di Lodi e patrocinato dal Comune di Lodi, che vedrà Alef – cultural project management impegnata nella direzione artistica e nella gestione del nuovo centro espositivo per valorizzare una delle architetture più significative della città lodigiana: il centro Bipielle City, progettato dal famoso architetto Renzo Piano. La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo Ken Damy di fotografia contemporanea e la Galleria Massimo Minini di Brescia, espone opere in cui i più famosi luoghi comuni dell’immaginario collettivo veneziano, come le gondole e i piccioni di piazza San Marco, diventano protagonisti delle immagini, nobilitando e nobilitandosi con i mostri sacri del Novecento, in esse ritratti. Il percorso restituisce dunque una rappresentazione fedele e variegata della Venezia dell’epoca, città in forte fermento artistico e culturale con una prepotente e viva presenza sui palcoscenici mondiali, permettendo di rievocare atmosfere private e vissuti di icone di cultura e stile del Novecento. Catalogo Silvana Editoriale. .  
   
   
MURMUR&BLABLA O´A.I.R. ARTISTI E TEORICI IN RESIDENZA  
 
Milano, 18 giugno 2008 - Il 16 maggio è iniziato il settimo programma di residenza O’a. I. R. Che ospita gli artisti Heldi Pema (Al) e Line Bruntse (Dk/usa) e la curatrice Maria Paola Mosca. La residenza, aperta ad artisti e teorici ha durata di circa 2 mesi e si svolge a Milano nella sede di O’, idealmente un contenitore di esperienze, dove vengono messi a disposizione spazio, tempo e risorse per sostenere tutto il processo creativo. I partecipanti sono selezionati attraverso un bando di partecipazione scaricabile sul sito www. O-artoteca. Org e tramite invito. Murmur&blabla, l’appuntamento che conclude questo settimo programma di residenza, aprirà al pubblico il 19 giugno presentando le ricerche ed i progetti sviluppati dai tre ospiti nel corso della loro permanenza milanese. Appuntamenti extra sono previsti lungo la durata della mostra. Heldi Pema è il vincitore del premio Artist In Residence per l’edizione Onufri Prize 2007. Vive e lavora a Tirana dove da molti anni si concentra sulle conseguenze e le trasformazioni sociali determinate dalle espansioni urbane. A Milano svolge gran parte del suo lavoro all’esterno, spesso al cimitero Monumentale e in altri luoghi vicini al quartiere Isola, sviluppando una riflessione territoriale osservando la città anche da un punto di vista architettonico. La fotografia è uno dei medium prescelti dall’artista per mostrare i processi di trasformazione con estrema immediatezza, ironia e cinismo insieme, anche se la sua ricerca artistica si traduce in una produzione diversificata che spazia tra pittura, produzioni video e installazioni. Line Bruntse, vive e lavora negli Stati Uniti, realizza sculture ed installazioni che suggeriscono una complessa esperienza percettiva. Line si è concentrata nella realizzazione di un’installazione site-specific (nata dal disegno, passaggio primario di tutta la sua produzione) dal momento che il suo lavoro influenza e si lascia influenzare dall’ambiente che lo accoglie. Nel tentativo di trovare una propria posizione a Milano, la sua ricerca si è trasformata in esplorazione della fugace qualità dell´ombra come prova d’esistenza, considerando che un’ombra non esiste quando scompare la sua fonte. Maria Paola Mosca, è giornalista pubblicista dal 2001 e collabora regolarmente con Arte e Critica e Juliet. Ritrovandosi a vivere l’esperienza della residenza divisa tra due città (Roma e Milano) ha trovato nella Rete lo strumento per trasformare difficoltà e limiti in opportunità. Sempre più interessata allo sviluppo delle tecniche di comunicazione, diffusione e scambio basato su internet ha sviluppato per O’a. I. R. Il progetto moscablu. Wordpress. Com, attraverso cui si rende virtualmente presente, sempre in contatto con i due artisti e con quanti seguono l’iniziativa. Attraverso il blog, ha l’occasione di riflettere in modo trasparente e spontaneo e di vivere apertamente il suo contributo che segue il divenire della residenza. .  
   
   
BUON COMPLEANNO SAN PATRIGNANO  
 
San Patrignano, 18 giugno2008 - La 12° edizione del Csi 5* Challenge Vincenzo Muccioli, in programma dal 18 al 20 luglio nel centro ippico del più grande centro di recupero dalla droga d’Europa, cade quest’anno in un momento importante della storia di San Patrignano: il 30° anniversario della sua fondazione. Proprio nell’ottobre del 1978 Muccioli fece diventare la sua casa di campagna sulle alture di Rimini una comunità per l’accoglienza e il recupero di giovani tossicodipendenti ed emarginati. E da subito la storia di Sanpa si è intrecciata con quella dei cavalli allevati dai ragazzi della comunità. “Mio padre intuì il grande potenziale terapeutico del rapporto tra l’uomo e questi straordinari animali – spiega Andrea Muccioli, dal 1995 responsabile della comunità – e da allora centinaia di ragazzi hanno svolto il loro percorso di recupero nella nostra scuderia facendo crescere cavalli destinati a diventare dei campioni del salto ostacoli. ” “Inoltre, grazie ai cavalli e agli straordinari successi ottenuti dalla nostra squadra agonistica, dal doppio oro mondiale (individuale e a squadre) del ’94° Hague, alle medaglie ai Giochi olimpici di Barcellona e Atlanta, ci siamo fatti conoscere in tutto il mondo – continua Andrea Muccioli – e soprattutto siamo riusciti a comunicare a milioni di persone, come nel caso nel Campionato Europeo da noi ospitato nel 2005, il messaggio umano sociale che è alla base di tutto ciò che facciamo: è possibile uscire dalla droga. ” E’ così dal 18 al 20 luglio i nomi più prestigiosi dell’equitazione mondiale saliranno sulla collina riminese per prendere parte al concorso ippico. Fra le prime conferme di partecipazioni inviate a Sanpa risaltano in nomi di cavalieri quali il tedesco Ludger Beerbaum n° 4 del ranking mondiale e i suoi connazionali Marcus Ehning (10) e Marco Kutscher (31). Fra i belgi invece il campione del mondo in carica Jos Lansink (12) e Judyann Melchior (33), gli olandesi Albert Zoer (3) e Gerco Schröder (11), gli americani Laura Kraut (15) e Richard Spooner (18) e il fuoriclasse britannico John Whitaker (13). Naturalmente, ai nastri di partenza ci sarà anche un binomio tutto azzurro: quello formato da Jerry Smit e Nadir di San Patrignano, Campioni italiani assoluti nel 2007. Nadir, un maschio grigio di origine tedesca è nato e cresciuto nella scuderia della comunità e torna così ancora una volta a gareggiare sul terreno di casa. .