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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 09 Ottobre 2008 |
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PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA ASSEGNATO A TRE EUROPEI |
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Bruxelles, 9 ottobre 2008 - Il 6 ottobre l´Assemblea dei Nobel ha assegnato il premio Nobel per la fisiologia o la medicina per il 2008 ad Harald zur Hausen per la scoperta del papillomavirus umano (Hpv), che causa il cancro della cervice, e a Françoise Barré-sinoussi e Luc Montagnier per la loro scoperta del virus dell´immunodeficienza umana (Hiv). Il vincitore tedesco e i due vincitori francesi si divideranno il premio di 10 milioni di corone svedesi (1,03 milioni di euro), di cui la metà andrà al professor zur Hausen e l´altra metà sarà divisa tra i dottori Barré-sinoussi e Montagnier. La scoperta del retrovirus Hiv da parte dei co-ricercatori Barré-sinoussi e Montagnier, nel 1983, ha reso possibile una rapida clonazione del genoma Hiv-1 e ha portato allo sviluppo di un test di screening per i pazienti e per i prodotti sanguigni, limitando lo spargersi di una pandemia di Hiv/aids. La loro conosenza del ciclo di replicazione virale dell´Hiv ha condotto allo sviluppo di varie categorie di medicine antivirali. Secondo la Fondazione dei Nobel, "Il significato delle loro scoperte dovrebbe essere visto nel contesto di un´epidemia globale, che colpisce quasi l´1% della popolazione". Il professor zur Hausen ha individuato vari tipi di papillomavirus umano (Hpv) e ha isolato i ceppi Hpv 16 e 18. Le sue scoperte hanno portato alla comprensione del cancro della cervice, che ha spianato la strada allo sviluppo di vaccini preventivi. L´hpv è direttamente collegato al cancro della cervice, un forma di cancro comune nelle donne, che provoca più decessi in giovane età del cancro del seno. La dott. Ssa Barré-sinoussi, direttrice dell´Unione per il regolamento delle infezioni retrovirali all´Istituto Pasteur in Francia, è coinvolta nella ricerca sui retrovirus dagli anni 70 e si è dedicata instancabilmente all´instaurare collegamenti permanenti tra la ricerca sull´Hiv/aids di base e quella clinica. In un´intervista del 2006 con Women in Technology International, ha dichiarato che da quando ha fatto la sua scoperta, la ricerca sull´Aids è diventata la sua maggiore preoccupazione personale e professionale, ricoprendo il posto centrale nella sua vita. Ha spiegato: "È difficile essere soddisfatti della situazione da allora, visto che dopo 25 anni di sforzi congiunti, l´epidemia continua a propagarsi in tutto il mondo [. ] Sicuramente sono stati fatti dei progressi, ma complessivamente è triste vedere la devastazione provocata da questa malattia. Ogni anno milioni di persone contraggono il virus, altri ne muoiono. È difficile per un ricercatore convivere con questo sentimento di distruzione, ma fa parte del lavoro. Un po´ come questo ottimismo maniacale che ci caratterizza. " La dott. Ssa Barré-sinoussi promuove l´integrazione della ricerca e dell´azione nel campo dell´Hiv/aids nei paesi in via di sviluppo già dagli anni 80, attraverso la Rete internazionale dell´istituto Pasteur, e lavora al coordinamento dei programmi dell´Anrs (Agenzia nazionale francese per la ricerca sull´Aids) in Cambogia e Vietnam. Stava lavorando in Cambogia quando è arrivato l´annuncio della sua premiazione. Il dott. Montagnier, direttore della Fondazione mondiale per la ricerca sull´Aids nella prevenzione, ha fatto la scoperta sull´Hiv insieme alla dott. Ssa Barré-sinoussi. Prima della loro scoperta aveva anche contribuito in modo significativo alla comprensione di come i virus possono alterare le informazioni genetiche dell´organimo che li ospita, offrendo così un importante aiuto alla ricerca sul cancro. È interessante notare come nel 1964, mentre collaborava con Ian Macpherson, scoprì che l´agar, un´estratto delle alghe, poteva essere usato per la coltura delle cellule cancerogene; la loro tecnica divenne lo standard nei laboratori mondiali. Nel 1986, il dott. Montagnier e i suoi colleghi scoprirono anche l´Hiv-2, un virus simile ma non identico all´Hiv-1. Il dott. Montagnier è tuttora fortemente coinvolto nell´indagine delle cellule T e nella ricerca farmacologica per combattere l´Aids. Il dott. Zur Hausen, professore emerito e ex presidente e direttore scientifico del Centro tedesco per la ricerca sul cancro in Germania, è stato per molti anni molto convinto e certo della sua ipotesi che l´Hpv, e non l´herpes virus, ricopriva un ruolo importante nel cancro della cervice. Le sue teorie non ottennero il dovuto sostegno fino a quando stabilì che l´Hpv è in realtà una famiglia eterogenea di virus e che soltanto alcuni tipi provocano il cancro. Nel 1984 clonò due tipi di Hpv (16 e 18); successivamente questi 2 tipi di Hpv sono stati trovati in circa il 70% delle biopsie di cancro della cervice in diverse parti del mondo. (Oggi si conoscono più di 100 diversi fenotipi di Hpv. ) Rendendo il suo materiale accessibile alla comunità scientifica, ha permesso lo sviluppo eventuale di vaccini per il cancro della cervice, che offrono una protezione di circa il 95% dalle infezioni da Hpv-16 e 18. Questo potrebbe ridurre significativamente il peso globale attribuibile all´Hpv, un virus che causa più del 5% dei tumori a livello mondiale. Ricevere il premio Nobel è in estremo contrasto con le esperienze vissute dal dr. Zur Hausen nel 1974, quando fu rifiutata (in modo piuttosto imbarazzante) la sua asserzione che l´herpes virus non era implicato nel cancro della cervice; e con quelle degli anni 80, quando le circostanze indussero le aziende farmaceutiche allo scetticismo rispetto al ruolo dei virus nel cancro, perdendo così un´opportunità preziosa. "Se fosse stata accolta favorevolmente la nostra convinzione originaria che questo virus era coinvolto nel cancro, avremmo potuto iniziare molto prima a lavorare allo sviluppo di un vaccino," si è lamentato in un intervista con Cancer World. I premi Nobel, istituiti da Alfred Nobel, l´industriale svedese scopritore della dinamite, vengono assegnati a "coloro che, nel corso dell´anno precedente, hanno offerto il massimo beneficio all´umanità. " La cerimonia di premiazione ufficiale avrà luogo a Stoccolma il 10 dicembre. Per ulteriori informazioni, visitare: Fondazione Nobel http://nobelprize. Org Istituto Pasteur http://www. Pasteur. Fr Centro tedesco per la ricerca sul cancro http://www. Dkfz. De . |
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UN TEAM DI RICERCATORI DEL CNR-LUMSA-EBRI MOSTRA COME NEURONI ‘APPENA NATI’ NEL CERVELLO ADULTO DIVENGANO AGENTI ATTIVI NEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO E MEMORIA. |
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Roma, 9 ottobre 2008 - La nascita di nuovi neuroni (neurogenesi) non cessa totalmente dopo lo sviluppo, ma continua per tutta la vita in alcune zone del sistema nervoso adulto. Ricerche recenti hanno mostrato che la neurogenesi è indispensabile per la formazione della memoria e interessa in particolare l’ippocampo, una parte del cervello che si trova nel lobo temporale e che è sede di funzioni cognitive di vitale importanza. Gli studi, tuttavia, non sono riusciti ancora a chiarire in che modo i neuroni ‘neonati’ vadano ad integrarsi nei circuiti già esistenti, contribuendo di fatto alla formazione di nuovi ricordi e al buon mantenimento dei vecchi. Il team di ricercatori del Cnr-lumsa-ebri presso il Centro Europeo di Ricerca sul Cervello, struttura nata con il fondamentale contributo della Fondazione Santa Lucia, ha fatto un ulteriore ed importante passo verso la comprensione delle condizioni necessarie affinché i neuroni neonati si attivino nel favorire e migliorare alcuni tipi di apprendimento e memoria. I neuroscienziati, coordinati da Felice Tirone dell’Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare (Inmm) del Cnr, in collaborazione con il prof. Vincenzo Cestari dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr e dell’Università Lumsa e del dr. Alberto Bacci dell’European Brain Research Institute, hanno dimostrato con il loro studio che un fattore di fondamentale importanza per la neurogenesi è rappresentato dalla velocità con cui i progenitori (le cellule staminali che daranno luogo ai neuroni) si differenziano nell’ippocampo. Da questa velocità dipenderà infatti il buon esito di tutto il processo. “I nuovi neuroni devono maturare secondo una corretta sequenza temporale affinché divengano funzionali per l’acquisizione di nuove memorie e per il recupero di memorie già esistenti”, spiega Tirone. Alla base dello studio vi è un approccio sperimentale differente da quelli precedenti in letteratura. I ricercatori hanno infatti sviluppato sui topi un nuovo paradigma sperimentale che accelera la differenziazione dei neuroni neonati senza alterarne il numero, ottenuto mediante l’espressione selettiva nei progenitori neurali dell’ippocampo di Pc3/tis21, un gene specifico nell’accelerare il differenziamento di questi e di altri tipi di progenitori neurali. “Forzando i nuovi neuroni a bruciare le tappe della loro differenziazione per un periodo predefinito, abbiamo potuto osservare che un piccolo numero di neuroni di 2-3 settimane di età è critico per l’apprendimento”, prosegue il ricercatore dell’Inmm-cnr. “Infatti i topi così trattati non solo falliscono nell’apprendere nuove informazioni spaziali, ma sono anche incapaci di utilizzare quelle precedentemente acquisite”. “Pc3/tis21, di cui già abbiamo osservato in passato una azione contro i tumori cerebrali dovuta proprio alla sua capacità di fare differenziare i progenitori neurali, potrebbe in effetti avere anche altre potenziali ricadute applicative della ricerca”, continua Tirone, “in quanto è attivato dal Nerve Growth Factor, molecola la cui deprivazione sembra essere una importante componente nella malattia di Alzheimer. In effetti l’ippocampo è una delle prime strutture cerebrali che risulta danneggiata nell’Alzheimer, morbo caratterizzato in maniera precipua da disorientamento spaziale e deficit di memoria. Si potrebbero quindi guadagnare informazioni utili anche alla comprensione dei meccanismi alla base di questa malattia”. E’ quindi una questione aperta e di rilievo nelle neuroscienze comprendere i meccanismi di controllo ed i fattori che influenzano la neurogenesi adulta, nel campo della memoria come indicano ora queste ricerche, ma anche della depressione, la quale, come alcuni ricercatori hanno recentemente proposto, potrebbe instaurarsi a causa di una neurogenesi adulta difettiva. I tre co-autori responsabili dei laboratori Cnr-lumsa-ebri segnalano con gratitudine il ruolo essenziale che i ricercatori precari loro collaboratori hanno avuto in questo lavoro, di cui hanno svolto per intero gli aspetti sperimentali. . |
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LE DEMENZE: CONOSCERE PER CURARE. 1° INCONTRO DI STUDIO: MARCATORI BIOLOGICI TRA PATOGENESI E DIAGNOSI. 10 OTTOBRE 2008, AL COLLEGIO VOLTA DI PAVIA. |
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Pavia, 9 ottobre 2008 - Si terrà il 10 Ottobre 2008 presso il Collegio Volta di Pavia (via Ferrata) il 1° incontro della serie “Demenze: Conoscere per Curare” organizzato dal Dipartimento di Farmacologia Sperimentale e Applicata dell’Università di Pavia. Il convegno, che ha l’egida di tre società scientifiche (Associazione Italiana di Psicogeriatria, Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, Società di Neuropsicofarmacologia, e dello Iuss, tratterà il tema dei marcatori per la diagnosi della malattia di Alzheimer. Relatori tra gli altri Giovanni Frisoni, neurologo e ricercatore di fama internazionale per i temi di neuroradiologia e diagnostica per immagini, e Sandro Sorbi, neurologo e genetista, tra i più noti nel campo della ricerca genetica della malattia di Alzheimer. Il convegno discuterà anche di novità nel campo della ricerca di marcatori biologici periferici dell’Alzheimer descrivendo le attività congiunte dei laboratori di Pavia (Racchi – Govoni) e di Brescia (Memo – Uberti) che lavorano assieme ad altre tre università (Firenze, Catania e Foggia) nell’ambito di un programma nazionale coordinato da Pavia e finanziato fin dal 2000 dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Infine Mariagrazia Grilli dell’Università di Novara discuterà del contributo della ricerca sulle cellule staminali nella terapia delle patologie neurodegenerative. L’incontro è aperto alla partecipazione di ricercatori, medici e professionisti del settore sanitario interessati allo sviluppo della ricerca nel campo delle demenze e sarà momento di aggiornamento avanzato anche per dottorandi e specializzandi. Ma gli obiettivi sono più ambiziosi e a lungo termine. L’incontro del 10 ottobre sarà infatti il primo di una serie che avrà per filo conduttore il tema: Le Demenze Conoscere Per Curare in modo da valorizzare una esperienza di ricerca sulla malattia di Alzheimer di più di tre lustri e da rendere fruibili, anche a pubblici non esperti, diversi aspetti della ricerca sulle demenze. Gli incontri saranno organizzati in collaborazione con altri gruppi nazionali e pavesi, come l’unità di valutazione della malattia di Alzheimer (Uva) del Mondino della quale è responsabile la dottoressa Elena Sinforiani e quello di Geriatria coordinato dal prof. Giovanni Ricevuti con il quale continua la storica tradizione di collaborazione tra farmacologia e geriatria iniziata con il prof. Ettore Ferrari. Programma Apertura dei lavori, 9. 00 - Saluto ai partecipanti: E. Gherardi (Rettore Collegio Volta), Note introduttive - G. Ricevuti, E. Ferrari. Sessione I 9. 15 - 10. 45 - Chair: G. Racagni, G. Ricevuti, Giovanni B. Frisoni: Marcatori di malattia di Alzheimer per la diagnosi precoce Sandro Sorbi: Prospettive e novità dalla genetica. Sessione Ii 11. 00 - 12. 30 - Chair: L. Manzo, M. Memo, Daniela Uberti: p53: un percorso a 360° nella neuropatologia e nelle demenze degenerative Marco Racchi: Alterazione conformazionale di p53 e diagnosi della malattia di Alzheimer Mariagrazia Grilli: La neurogenesi: quale rilevanza per la diagnosi e la terapia delle malattie neurodegenerative? 12. 30 -13. 00 Note di chiusura – S. Govoni. . |
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SANITA’: IL VENETO A BRUXELLES NEL “G6” DELLE REGIONI EUROPEE SANDRI: “SVOLTA STORICA: PER LA PRIMA VOLTA LE REGIONI INTERLOCUTRICI DELLA COMMISSIONE UE”. AL LAVORO CON CATALOGNA, SCOZIA, NORTH WEST ENGLAND, FIANDRE E BASSA AUSTRIA. CONCORDATI TRE TAVOLI DI LAVORO. |
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Venezia, 9 ottobre 2008 - Per le politiche sanitarie regionali in ambito europeo arrivano ottime notizie dagli “Open Days 2008” di Bruxelles, settimana in corso di svolgimento dedicata ai contatti tra le realtà regionali dei Paesi membri e le Istituzioni dell’Unione Europea. E’ infatti nato il “G6” delle Regioni europee in campo sanitario, un gruppo ristretto di Regioni unanimemente riconosciute come leaders del settore, che si porranno come interlocutore tecnico diretto con la Commissione Europea, in un momento fondamentale per le politiche di salute in campo comunitario, alla vigilia del “via” al Programma Europeo di Salute 2008-2013, dotato tra l’altro di 5 miliardi di euro di finanziamenti. Le sei Regioni sono il Veneto, la Catalogna, la Scozia, il North West England, le Fiandre e la Bassa Austria che, su iniziativa dell’Assessore veneto, Sandro Sandri, hanno incontrato il Direttore Generale della Salute Europea, l’inglese Robert Madeline e successivamente illustrato le loro posizioni alla Commissaria Europea di settore, la cipriota Androulla Vassiliou. “Un risultato – commenta un più che soddisfatto Sandri – al quale lavoravamo in silenzio da mesi e che è stato possibile concretizzare anche grazie alla presidenza veneta della rete europea Euregha (European Regional and Local Ealth Authorities) che riunisce oltre 100 Regioni di 17 Paesi. Per la prima volta nella sua storia di contatti esclusivi con gli Stati Membri – aggiunge Sandri – la Commissione Ue ha accettato di avere come interlocutori diretti le Regioni, anche se per ora sul piano tecnico, ed ha accolto con favore la nostra scelta di costituire un gruppo ristretto molto rappresentativo. Ora – aggiunge Sandri - inizia un lavoro tanto delicato quanto importante, che parte però da una base molto solida: il fatto che si riconosca che in materia di sanità sono le Regioni il livello di interlocuzione ideale tra i popoli e le Istituzioni europee. Questo ‘G6’ – aggiunge Sandri – è nato forte e compatto, con Regioni esemplari in fatto di autonomia come la Catalogna, con una Regione italiana come il Veneto che si attende moltissimo dall’avvento oramai irreversibile del federalismo fiscale, con altri partners i cui sistemi sanitari, come quello veneto, sono dei veri e propri modelli per l’intera Europa”. Il “G6” delle Regioni europee in sanità non è però solo nato: è già stata infatti concordata con il Direttore Madeline l’attivazione nelle prossime settimane di 3 tavoli specifici di confronto: uno sugli stili di vita salutari, uno sulla prevenzione, ed uno sulla mobilità dei pazienti. Quest’ultimo tema è stato anche al centro di un incontro che le Regioni in questione hanno avuto con alcuni parlamentari Europei, tra i quali i veneti Lia Sartori e Iles Braghetto, tecnici della Commissione Europea, presente anche una delegazione di Direttori Generali delle Ullss venete composta da Claudio Dario (Ulss 9 Treviso), Giusy Bonavina (Ulss 20 Verona) e Paolo Stocco (Ulss 10 San Donà). In proposito Veneto e Catalogna, che hanno questo tema in testa all’agenda del loro Protocollo di Cooperazione Bilaterale siglato a fine settembre, hanno ipotizzato la possibilità di superare le molte disuguaglianze organizzative attualmente esistenti tra le Regioni europee procedendo, pur se con le necessarie cautele, alla definizione di un prontuario di prestazioni riconosciute in tutta Europa ed alla costituzione di un fondo europeo di perequazione per superare le diversità esistenti in materia di costo e di modalità di pagamento delle prestazioni. . |
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LEGGE 194, FORMIGONI: PER I NOSTRI OSPEDALI NON CAMBIA NULLA QUELLA CHE LA CGIL CELEBRA E´ SOLO UNA VITTORIA DI PIRRO BRESCIANI: SEGUIAMO LA SCIENZA. PIU´ SOLDI ALLE NEONATOLOGIE |
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Milano, 9 ottobre 2008 - "Non cambia nulla per le nostre Aziende Ospedaliere, che hanno da tempo incominciato a muoversi in questa direzione (aborto terapeutico non oltre la 22ma settimana, ndr. ) sulla base dei deliberati dei propri comitati etici e continueranno a farlo". Lo dichiara il presidente della Regione Lombardia, Roberto Fomigoni, dopo la notizia, diffusa dalla Cgil, che il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Regione contro la sentenza del Tar Lombardia di "sospensiva" delle linee di indirizzo sull´interruzione della gravidanza. "L´azione che come Regione Lombardia abbiamo intrapreso e continueremo a difendere - prosegue Formigoni - aveva ed ha lo scopo di fornire uno stimolo alla scienza medica ad andare avanti nella ricerca e di aprire un ulteriore spazio di modernizzazione al Paese. Conservatorismi e parrucconismi di vario tipo si sono opposti. E´ sorprendente che si sospendano linee di indirizzo, peraltro non vincolanti, che fotografano una realtà già evidente non solo alla gran parte del mondo sanitario lombardo ma anche ad altre parti del Paese". "L´ideologia - insiste Formigoni - si illude di aver vinto contro l´evidenza scientifica, che viene invocata solo quando fa comodo. E´ una vittoria di Pirro perché negli ospedali lombardi tutto continuerà secondo quanto ampiamente condiviso con i medici". "Il dibattito comunque - sottolinea Formigoni - non si ferma qui: la nostra azione e la realtà del progresso scientifico e di una cultura orientata alla vita lo faranno proseguire". "Le linee di indirizzo lombarde - gli fa eco l´assessore alla Sanità Bresciani - indicano infatti la soglia della 22ma settimana più tre giorni per l´aborto terapeutico, sulla base delle conoscenze scientifiche e cliniche e sulla base di quanto liberamente già praticato negli ospedali lombardi in seguito alle valutazione dei loro comitati etici". E fa notare, l´assessore, che la sentenza appare in contrasto anche con le linee guida emanate a suo tempo dal ministro Livia Turco sull´assistenza neonatale: anche lì si parlava di 22 settimane e tre giorni". "Regione Lombardia - conclude Bresciani - sta già destinando altre risorse alle neonatologie lombarde proprio per stimolare ulteriormente la ricerca applicata, che significa maggior tranquillità e sicurezza per le mamme e i loro bambini e maggiore speranza di vita". . |
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LEGGE 194: LA BUROCRAZIA CONTRO LA VITA |
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Milano, 9 ottobre 2008 - "Il Consiglio di Stato con questa ordinanza ha bloccato un provvedimento di Regione Lombardia nato dall´esperienza di molti ginecologi negli ospedali lombardi, facendo così prevalere una visione ideologica rispetto a uno sguardo attento alla realtà e ai progressi della medicina. I dati scientifici oggi a disposizione, infatti, indicano che a 22 settimane e 3 giorni di gestazione è possibile la vita autonoma del neonato" Lo ha detto l´assessore regionale alla famiglia e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli. "È gravissimo questo pronunciamento che dà ragione a tesi ideologiche di un sindacato che a picco di consensi tra i lavoratori cerca di recuperarlo con battaglie radicaleggianti. L´assessorato alla Famiglia - ha concluso Boscagli - sostiene da anni iniziative di associazioni famigliari volte a scongiurare il ricorso all´aborto e a sostenere le donne in difficoltà, queste derive ideologiche ci spingono ad intensificare i nostri interventi a tutela della vita sin dal suo inizio". . |
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INAUGURAZIONE OSPEDALE DI ALBENGA, PRESIDENTE LIGURIA BURLANDO: "BUONA GIORNATA PER LA POLITICA, LA SALUTE STIA AL RIPARO DA SCONTRI DI PARTE" |
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Albenga, 9 Ottobre 2008 - "Di fronte a tante immagini di ospedali iniziati e mai aperti l´inaugurazione oggi del nuovo ospedale di Santa Maria di Misericordia di Albenga, a soli quattro anni dall´apertura dei cantieri, rappresenta un fatto importante e positivo". Lo ha detto ieri il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, intervenendo all´inaugurazione dell´ospedale di Albenga insieme, tra gli altri, all´assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, al sindaco di Albenga, Antonello Tabbò, al presidente della Provincia di Savona, Marco Bertolotto e al direttore generale della Asl 2 Savonese, Flavio Neirotti. "Questa è una bella giornata per la politica - ha rimarcato il presidente Burlando - perché la salute deve stare al riparo dagli scontri di parte. Cosa che non è avvenuta con la vicenda della deaziendalizzazione dell´ospedale Santa Corona di Pietra Ligure che è stata vissuta come uno scontro politico. E a questo proposito penso che sia più facile gestire un nuovo ospedale con una mano unica, la stessa che gestisce anche l´ospedale Santa Corona, due strutture che devono offrire un servizio integrato al territorio". Per avere un alta qualità del servizio sanitario secondo il presidente della Regione Liguria "è necessario tenere i conti in ordine, senza questo elemento tutte le famiglie, anche le più povere pagano un prezzo drammatico in termini di tasse con gravi ripercussioni sullo sviluppo della regione". A questo proposito il presidente ha ricordato, secondo fonti Istat come "la Liguria, insieme all´Umbria nel 2007 sia cresciuta più di altre regioni in Italia, cosa che non sarebbe avvenuta se le famiglie avessero dovuto pagare tasse più alte per coprire il deficit sanitario". "Lo sforzo che stiamo facendo come Regione - ha continuato il presidente - nell´azzerare il debito sanitario è doloroso, ma necessario, perché non possiamo dimenticare che le regioni che hanno i conti dissestati hanno anche la sanità dissestata". Il presidente Burlando, concludendo il suo intervento, ha ricordato che "è la prima volta che inauguro un ospedale, si tratta di un´esperienza lunga, c´è chi l´avvia e chi la conclude: penso che siano tre gli elementi fondamentali affinché un ospedale sia efficiente, le strutture nuove, buoni medici e il benessere del paziente. Per questo mi sono raccomandato al direttore generale Neirotti e mi raccomando ora di fare in modo che in questo ospedale si mangi bene con pasti cucinati e non precotti e magari utilizzando prodotti tipici della zona". . |
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INAUGURAZIONE OSPEDALE DI ALBENGA: ATTO CONCRETO DI MODERNIZZAZIONE DELLA RETE, DEFINITO L´ASSETTO DEI SERVIZI OSPEDALIERI NEL PONENTE SAVONESE |
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Albenga, 10 Ottobre 2008 - Questo nuovo ospedale è il primo ad essere inaugurato tra quelli previsti dal piano di rinnovo e di modernizzazione degli edifici ospedalieri liguri, altre nuove costruzioni sono in programma in tutta la regione: tra un anno sarà pronto l´ospedale di Rapallo in sostituzione di quello di S. Margherita Ligure e sarà integrato con la struttura di Sestri Levante, quindi sarà presentato il progetto del nuovo ospedale della Spezia, in sostituzione del vecchio S. Andrea e del Felettino, poi verrà l´ospedale del Ponente genovese, il nuovo Galliera, il nuovo blocco chirurgico dell´ospedale S. Martino di Genova e il nuovo ospedale di Imperia". L´assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo, intervenendo ieri all´inaugurazione del nuovo ospedale Santa Maria della Misericordia di Albenga, ha elencato tutte le nuove strutture indicate dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera volute dalla Giunta e approvate dal consiglio regionale nel 2008. "Il nuovo ospedale di Albenga costruito in soli quattro anni - ha detto Montaldo - rappresenta l´avvio del processo di modernizzazione della rete regionale, sarà fortemente integrato con l´ospedale Santa Corona di Pietra Ligure per aumentare l´offerta di servizi sanitari e ospedalieri nell´area del savonese; insieme le due strutture offriranno ai cittadini un´alta qualità sanitaria caratterizzata da nuove tecnologie e dalle professionalità dei medici, cui si aggiungeranno i servizi sul territorio, case della salute, piastre ambulatoriali, residenze sanitarie". "Quello di oggi - ha continuato l´assessore - è un momento importante per la sanità ligure, sia perché rappresenta un atto concreto di modernizzazione della rete, sia per la logica di condivisione che ha animato la costruzione di questo ospedale". L´assessore regionale alla Salute nel corso dell´inaugurazione ha ricordato come gli ospedali liguri "siano per lo più strutture datate, per questo serve un programma di rinnovamento che consenta anche l´innovazione delle tecnologie che richiede tempo e che necessariamente deve traguardare il proprio ciclo amministrativo". . |
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NEL 2010 ENTRERA’ IN FUNZIONE A TRENTO SUD IL TERZO CENTRO PER L’ASSISTENZA AI MALATI TERMINALI FIRMATO IERI UN PROTOCOLLO D’INTESA TRA PROVINCIA, AZIENDA SANITARIA, COMUNE DI TRENTO E FONDAZIONE HOSPICE TRENTINO |
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Trento, 9 ottobre 2008 – Ieri in Provincia è stato firmato un protocollo d’intesa per la realizzazione di una struttura residenziale Hospice per l’assistenza palliativa e antalgica a Trento Sud. Il protocollo è stato siglato dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, dai rappresentanti del comune di Trento nella persona del suo vicesindaco, dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari nella persona del dott. Franco Debiasi, e della Fondazione Hospice Trentino, nella persona del suo presidente Geremia Gios. Questo centro, che entrerà in funzione nel 2010, di affianca a quello già esistente presso l’ospedale di Mezzolombardo e a quello presso la Rsa di Mori in avanzata fase di progettazione. A regime, il Trentino potrà quindi contare su un totale di trenta posti letto per malati terminali bisognosi d’assistenza. Nell’ambito di un vasto progetto di respiro nazionale che prevede la realizzazione in ogni regione e provincia autonoma di una o più strutture dedicate all’assistenza palliativa e di supporto, a favore di pazienti affetti da patologie neoplastiche allo stadio terminale che necessitano di cure finalizzate ad assicurare una miglior qualità della vita e il conseguente servizio di sostegno ai loro familiari, oggi in Provincia è stato siglato un protocollo d’intesa che prevede la realizzazione di una nuova struttura a Trento Sud, l’ultima delle tre preventivate. La prima è già in funzione a Mezzolombardo presso il presidio ospedaliero, mentre la seconda, all’interno della Rsa di Mori, è in avanzata fase progettuale. Il nuovo centro, la cui realizzazione previa variante al Prg di Trento è prevista nei pressi dell’attuale “Casa del Sole” per malati psichiatrici in località Man, avrà una capienza di dieci posti letto per un totale di ottomila metri cubi di volumetria e verrà realizzato indicativamente entro il 2010; sarà gestito dalla Fondazione Hospice Trentino tramite una cooperativa di solidarietà sociale. La proprietà dell’immobile sarà della Patrimonio Spa, mentre il comune di Trento per parte sua s’impegna a sottoporre al consiglio comunale la proposta di variante per la modifica della destinazione urbanistica dell’area interessata . |
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SANITÀ: ECCO I PUNTI SALIENTI DEL DDL SUL RIORDINO DEL SISTEMA REGIONALE APPROVATO DALLA GIUNTA REGIONALE SICILIANA |
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Palermo, 9 ottobre 2008 – Il disegno di legge per il riordino del servizio sanitario regionale, approvato ieri pomeriggio dalla giunta di Governo, si propone di mettere il cittadino al centro del sistema e intende garantire una assistenza sanitaria efficace, appropriata ed omogenea, partendo dal territorio e “avvicinando” i servizi sanitari all’utente. Due Dipartimenti: La legge prevede una nuova articolazione funzionale dell’assessorato che si svilupperà non più su cinque dipartimenti bensì su due: il dipartimento regionale per la pianificazione strategica e il dipartimento regionale per le attività sanitarie. Con l’entrata in vigore della nuova legge decadranno i manager e saranno nominati i nuovi direttori generali. Istituzione A. S. P. E A. O. : Cesseranno le loro funzioni le attuali Ausl e le aziende ospedaliere e verranno istituite le Asp (aziende sanitarie provinciali) e le Ao (aziende ospedaliere) che diventeranno operative con la nomina dei nuovi manager. Il numero delle Aziende passerà dalle attuali 29 a 17, e poi a 14 con l’accorpamento delle Aziende Universitarie di Palermo, Catania e Messina con alcune Aziende Ospedaliere dei tre capoluoghi. Organizzazione: Ciascuna A. S. P. Assicura l’assistenza sanitaria attraverso le attività ospedaliere (con i presidi ospedalieri) e le attività territoriali (con i Pta, punti territoriali di assistenza), con l’obiettivo di garantire in modo omogeneo su tutto il territorio regionale la capillare e appropriata copertura di servizi sanitari, assicurando dunque la piena integrazione territorio-ospedali, e riducendo così l’incidenza di ricoveri ospedalieri inappropriati che sono la principale causa del deficit sanitario della Sicilia. Previste integrazioni fra servizi sanitari e servizi sociali con riferimento agli interventi in favore di portatori di handicap, anziani, minori e le loro famiglie. Bacini: Vengono previsti due bacini di riferimento: quello della Sicilia Occidentale riferito alle province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani e quello della Sicilia Orientale, riferito alle province di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna. In ciascun bacino è costituito un comitato composto dai direttori generali delle Asp, delle Ao e delle Aziende ospedaliero-universitarie. Emergenza – Urgenza: Il sistema, che mantiene l’articolazione in “sistema territoriale di emergenza” e “sistema ospedaliero”, avrà una centrale operativa del 118 all’interno di ciascuno dei due grandi bacini regionali dotata di risorse tecnologiche e professionali. E’ prevista anche l’istituzione di un comitato regionale per l’emergenza-urgenza e sarà individuato un referente del 118 all’interno di ciascuna Asp. Servizi In Rete: Le Aziende sanitarie opereranno in rete al fine di garantire, attraverso il sistema telematico, il collegamento e il coordinamento delle funzioni socio-sanitarie ed assistenziali per assicurare al cittadino l’appropriatezza dell’intero percorso di accoglienza. Sistema Dei Controlli: Viene delineato un efficace sistema di controlli che mira a verificare l’adeguatezza dell’azione svolta dai manager rispetto agli indirizzi programmatici del piano sanitario e dei piani attuativi. In particolare le Aziende devono verificare la qualità, la congruità e l’appropriatezza delle prestazioni, dei tassi di occupazione dei posti letto e dei livelli di utilizzazione delle dotazioni tecnologiche e attivano altresì le procedure di “governo clinico” anche per contenere il “rischio clinico” connesso all’espletamento delle funzioni sanitarie. E’ anche previsto il controllo del decoro ambientale e delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture sulla base di precisi parametri. Sul sistema dei controlli vigilerà costantemente l’Assessorato alla Sanità con un apposito ufficio. L’assessorato regionale determinerà la distribuzione delle risorse finanziarie disponibili alle varie aziende tenuto conto dei fabbisogni e dei programmi interaziendali di razionalizzazione e qualificazione dell’offerta. Divieto Di Consulenze: E’ previsto il divieto per le Aziende di affidare l’espletamento di funzioni proprie attraverso appalti di servizi. In particolare saranno vietate le consulenze esterne, ammesse solo in caso di comprovata necessità “previo provvedimento adeguatamente motivato da sottoporre alla preventiva approvazione dell’assessorato alla Sanità e da comunicare successivamente alla Corte dei Conti". Consulta: Sarà istituita la consulta regionale della sanità che avrà compiti di consulenza sanitaria su questioni di interesse diffuso e della quale faranno parte anche rappresentanti dei collegi e degli ordini professionali, di associazioni di volontariato e di associazioni sindacali del settore sociosanitario. Liquidazione: Saranno poste in liquidazione le Fondazioni “Gesualdo Clementi” di Catania, “Saverio D’aquino” di Messina e “Michele Gerbasi” di Palermo: il piano sanitario individuerà i soggetti a cui attribuire le loro funzioni. La Giunta regionale di governo ha anche approvato un atto di indirizzo riguardante il “Programma di sviluppo del servizio sanitario regionale” con cui le politiche di investimento nel settore sanitario sono considerate priorità trasversali per l’impegno di spesa dei fondi europei 2007-2013 la cui programmazione non sia stata ancora stabilita. L’obiettivo è quello di imprimere un forte sviluppo alla sanità, una filiera capace di generare anche un nuovo processo economico virtuoso. . |
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TERZO SETTORE PROTAGONISTA RIFORMA WELFARE |
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Milano, 9 ottobre 2008 - Sono oltre 40. 000, in Lombardia, i soggetti impegnati nel Terzo Settore: associazioni e organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni di famiglie, fondazioni ed enti senza scopo di lucro. Un numero che negli ultimi dieci anni è aumentato di circa il 90% a riprova della grande vitalità della società lombarda e delle norme regionali che hanno saputo promuovere e incoraggiare questa ricchezza. "In Lombardia - ha affermato l´assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, aprendo questo pomeriggio i lavori del Tavolo del Terzo Settore - questo comparto viene valorizzato come in nessun altro luogo perché viene considerato per quello che è. Non semplicemente il sostituto dello Stato quando lo Stato non riesce a rispondere ai bisogni ma, al contrario, una risposta originale, efficace e nuova alle domande di salute, cura, istruzione e lavoro. Una risposta che d´ora in poi, come previsto dalla legge sui servizi sociali da poco approvata in Consiglio regionale, avrà un ruolo di rilievo nell´ambito delle decisioni regionali in materia socio-sanitaria. Da oggi, infatti, compiamo un passo ulteriore nella valorizzazione di questo importante strumento: attraverso il Tavolo di consultazione permanente vedremo la partecipazione del Terzo Settore in modo stabile e formalizzato. " Nel corso della riunione del Tavolo del Terzo Settore l´assessore Boscagli ha presentato le "Linee di indirizzo per la programmazione dei Piani di Zona - 3° triennio (2009-2011)" e le "Linee guida in materia di esercizio, accreditamento, contratto, vigilanza e controllo delle Unità d´offerta sociosanitarie". "Possiamo affermare - ha continuato Boscagli - che il Terzo Settore è diventato nel tempo a pieno titolo un attore strategico per la realizzazione di politiche di effettivo benessere sociale, nell´ambito del welfare plurale, civile e societario che indirizza tutta l´azione della Regione Lombardia. Il Governo regionale ha da sempre sostenuto il Terzo Settore e la straordinaria capacità di ´risposta organizzata´ che parte dal basso, dalla società civile, promuovendo una politica basata sul metodo della sussidiarietà in tutti gli ambiti, specialmente in quelli socio-sanitari e socio-assistenziali, formativi ed educativi". Per quanto riguarda la nuova programmazione delle Linee di indirizzo dei Piani di Zona, l´assessore Boscagli ha sottolineato la volontà della Regione di muoversi su due assi: l´una di continuità e consolidamento, l´altra di innovazione. "Bisogna - ha detto l´assessore - innanzitutto confermare il sistema dei titoli sociali, con l´obbiettivo di mantenere la diffusione dei buoni e dei voucher sociali e migliorare la capacità di utilizzo delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e la gestione del budget unico. Per quanto riguarda l´innovazione, ci siamo posti, invece, alcuni punti specifici a partire dalla promozione di azioni di sostegno al nucleo familiare, dalla tutela della vita in tutte le sue fasi e dal sostegno alla domiciliarità, attraverso la valorizzazione del lavoro di cura che viene svolto in famiglia. Il fine - ha concluso Boscagli - è quello di riconoscere la centralità della famiglia come ´valore sociale´". . |
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A CAGLIARI II APPUNTAMENTO CON "I GIOVEDÌ DELLA SALUTE" |
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Cagliari, 9 Ottobre 2008 – Oggi alle 17, nell’Auditorium di Banca Cis, secondo appuntamento del ciclo “I giovedì della Salute: incontri pubblici in tema di sanità e salute”, promossi dall’Assessorato regionale alla Sanità. Tema della serata è “Donare la vita”, confronto pubblico sui trapianti e le donazioni in Sardegna. Relatori il chirurgo del Centro regionale Trapianti del Brotzu, Fausto Zamboni, e il responsabile del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa. Moderatore sarà il professor Gianluigi Gessa. . |
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CONFERENZA MINI MED SUGLI ACUFENI LUNEDÌ 13 OTTOBRE A MERANO |
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Bolzano, 9 ottobre 2008 - Sono più numerose di quanto si pensi le persone che sentono nell’orecchio sibili o rumori non prodotti da fonti sonore esterne. Si tratta degli “acufeni”, un fenomeno non ancora del tutto chiarito dalla scienza medica. Lunedí 13 ottobre, il prof. Patrik Zorowka, primario di otorinolaringoiatria della Clinica universitaria di Innsbruck, il dott. Rolando Füstös, primario di otorinolaringoiatria all’Ospedale di Bolzano, e la dott. Ssa Karin Gufler, psicologa di Merano, riferiscono sul tema: “Quei sibili nell’orecchio – Gli acufeni, un segnale d’allarme del nostro organismo”. La conferenza, seguita da dibattito col pubblico, si svolgerà presso il Teatro civico di Merano, con inizio alle 20. L’ingresso è gratuito e non occorre la prenotazione. Gli acufeni, noti anche come “tinnìto”, sono un disturbo che ci fa udire nell’orecchio o nella testa dei sibili o dei rumori non prodotti dall’esterno, ma dal sistema uditivo stesso, e quindi percepibili solo da chi ne soffre. Ma non sono certo un fenomeno recente, anzi, erano conosciuti fin dall’antichità, quando si credeva che fossero voci degli dei. Fu solo nel ventesimo secolo, però, che il fenomeno fu descritto in termini scientifici. Si calcola che dal 10 al 20% della popolazione conviva più o meno costantemente con acufeni, che possono essere di varia natura: sibili, fischi, fruscii, crepitii, ronzii, brusii, tintinnii ecc. Nella medicina, gli acufeni non sono considerati una malattia a sé stante, ma un sintomo che può comparire in seguito a patologie diverse. A volte, anche lo stress, un disagio costante o un problema psichico possono scatenare o amplificare rumori più o meno prolungati nell’orecchio, ma gli acufeni diventano patologici quando si trasformano in un tormento costante che distrae dalle occupazioni vitali, causando disturbi gravi del sonno o della concentrazione, ansia, isolamento sociale, depressione e così via. È bene ricordare che nell’apparato uditivo umano non esiste il silenzio assoluto. Di solito, però, il rumore di fondo non si percepisce grazie alla presenza di un filtro acustico nel cervello, che in pratica elabora – e ci fa “sentire” - soltanto le informazioni sonore più rilevanti. Una delle cause degli acufeni, quindi, è un disturbo di questa funzione di filtro, che una volta compromessa rende percepibili e fastidiosi anche i segnali acustici prodotti all’interno dell’orecchio. Il più delle volte, comunque, gli acufeni insorgono in seguito a una sollecitazione acustica eccessiva dell’orecchio interno, per esempio per effetto di un trauma sonoro o di un’esposizione cronica a rumori elevati, per esempio in persone che svolgono professioni “a rischio“ come i falegnami o i fabbri. Ma ci sono anche una serie di patologie che possono scatenare gli acufeni. Ecco perché ogni singolo caso richiede un approfondimento medico accurato e individuale. A prescindere dalla tipologia e dall’insorgenza, comunque, il problema principale degli acufeni è dato dalla loro intensità e da quanto questo disturbo – che di solito giunge all’improvviso – pregiudica la qualità della vita del paziente. L’evoluzione della specie umana ha fatto sì che il nostro udito fosse programmato per amplificare i rumori inusuali, in modo da attrarre la nostra attenzione su eventuali pericoli. Inoltre, un rumore d’origine sconosciuta è sempre percepito come fonte di fastidio. Tutti questi fattori, quindi, rendono piuttosto difficile abituarsi agli acufeni, anzi, a volte ne aggravano il disagio col passare del tempo. Ecco perché, non appena compare questo disturbo, è essenziale affrontarlo tempestivamente con un trattamento specialistico, con informazioni sulle varie opportunità terapeutiche, ma anche con una consulenza psicologica sugli effetti che la malattia può comportare nella vita del paziente. Solo così si può interrompere il circolo vizioso tra acufene e soglia d’attenzione, imparando a convivere in modo accettabile con questo disturbo. Per ulteriori informazioni: Ufficio igiene e salute pubblica, via Gamper 1, Bolzano, Tel. 0471/418169, Fax: 0471/418189, igiene@provincia. Bz. It , www. Minimed. It. . |
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IL PARTNER DI MOLMED IN ASIA, TAKARA BIO INC., AVVIA UNO STUDIO DI FASE I IN GIAPPONE DELLA TERAPIA TK PER I MALATI DI LEUCEMIA IN RECIDIVA |
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Milano, 9 Ottobre 2008 – Molmed S. P. A. Annuncia che il proprio partner strategico per i mercati asiatici, la società biotech giapponese Takara Bio Inc. Quotata alla Borsa di Tokyo (Otcpk:tkbif), ha concluso un accordo con il National Cancer Center (Ncc) - l’istituzione nazionale giapponese per lo studio e la cura dei tumori - per l’avvio di uno studio clinico di Fase I della terapia cellulare Tk in pazienti affetti da leucemia in recidiva curati con un trapianto di cellule staminali emopoietiche (Hsct) da donatori pienamente compatibili. L’accordo fa seguito all’autorizzazione dello studio da parte dell’autorità regolatoria nazionale giapponese. L’obiettivo dello studio, condotto presso il centro clinico dell’Ncc di Tokio, è la valutazione della sicurezza dei linfociti T del donatore modificati con il gene Tk, nonché la loro efficacia come meccanismo di controllo di eventuali aggressioni del trapianto contro l’ospite (Gvhd) in pazienti affetti da leucemia in fase di recidiva, trattati con Hsct da donatore compatibile. Si si tratta della prima sperimentazione clinica di una terapia cellulare con modificazione genica ex vivo in Giappone, ed è quindi ritenuta di grandissima importanza per lo sviluppo delle terapie cellulari e geniche nel Paese. Lo sviluppo di Tk viene condotto a livello mondiale in base all’alleanza tra Molmed e Takara Bio Inc. , che prevede la cessione in licenza a Takara dei diritti di sviluppo di Tk per le neoplasie del sangue in Giappone ed in altri Paesi asiatici. Nel contesto dell’alleanza, Molmed ha acquisito da Takara la licenza per l’Europa e gli Stati Uniti di Retronectin, un reagente cruciale nella produzione di medicinali di terapia cellulare e genica ad uso clinico mediante l’uso di vettori retrovirali, impiegata nel processo di trasduzione dei linfociti T del donatore con il gene Tk. L’alleanza prevede anche lo scambio dei dati relativi allo sviluppo clinico di Tk. Nella primavera del 2008, Molmed ha avviato uno studio clinico multicentrico randomizzato di Fase Iii di Tk, per pazienti affetti da leucemie acute ad alto rischio trattati con Hsct da donatore parzialmente incompatibile (aplo-Hsct). Lo studio, iniziato in Italia e destinato ad estendersi a centri clinici di altri Paesi europei, è volto a confermare i risultati molto positivi ottenuti nello studio europeo di Fase I/ii nella medesima indicazione, condotto su più di 50 pazienti, in cui grazie alla terapia Tk è stato ottenuto un eccezionale miglioramento della sopravvivenza dovuto ad una rapida e sostenuta promozione dell’immuno-ricostituzione dei pazienti. Dimostrando sicurezza ed efficacia dell’aplo-Hsct con i linfociti del donatore tenuti sotto controllo dal sistema Tk, lo studio ha mostrato la fattibilità del trapianto da donatori familiari parzialmente incompatibili senza dover rinunciare agli effetti benefici dei linfociti T del donatore. Tk ha ottenuto la designazione di Medicinale Orfano in Europa dal 2003, e negli Stati Uniti dal 2005. . |
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ANZIANI, FORMIGONI: PIU´ FAMIGLIA, MENO RICOVERI IL MODELLO DI WELFARE LOMBARDO PRESENTATO AL CONVEGNO DELLA CEI PERSONA AL CENTRO, RESIDENZE GRATUITE PER I SOGGETTI IN COMA |
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Milano, 9 ottobre 2008 - Il modello lombardo di welfare, tutto impostato sulla "via virtuosa della sussidiarietà", è stato illustrato oggi a al convegno della Conferenza episcopale italiana "Quale welfare per la salute? Prevenzione e Programmazione in sanità" dal presidente Roberto Formigoni. Non welfare state ma welfare society. Centralità assoluta della persona umana, protagonismo della famiglia, servizi erogati attraverso una rete diffusa e integrata di solidarietà: questi i cardini del modello esposto da Formigoni, anzi dell´"esperienza realizzata - ha detto - che diventa proposta per tutto il Paese". Parlare di welfare oggi vuol dire parlare innanzitutto degli anziani. Gli over 75 sono oggi in Lombardia il 9% della popolazione, ma rappresentano il 22% dei ricoveri e il 28% della spesa sanitaria e tutti gli indicatori fanno prevedere una crescita forte e continua. E quindi "un carico crescente per le famiglie", annota Formigoni: il dovere del "prendersi cura" ha richiesto "la creazione di strumenti nuovi e flessibili per sostenerlo". Ne è sortita "una rete integrata dei servizi", dove si punta sempre più sulla integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali, che parte dall´attenzione generale alla persona, specie alle categorie più fragili, e dal ruolo decisivo che noi riteniamo abbia la famiglia". Formigoni ha spiegato che le politiche per gli anziani si sono tradotte in Lombardia nella riforma delle Residenze assistenziali e nel potenziamento della domiciliarità. Le residenze per anziani (54. 000 posti letto, la metà dei posti letto esistenti in Italia) si basano, ha sottolineato Formigoni, "su una nuova classificazione più flessibile e aderente ai reali bisogni, quindi un sistema di remunerazione personalizzato e dinamico e su una platea di partner ampia, fatta di privato sociale oltre che di istituzioni pubbliche". L´assistenza domiciliare, contemporaneamente, è stata potenziata proprio per "salvaguardare e valorizzare quelle relazioni familiari e affettive che sostengono l´anziano e che, come dimostrano i più importanti studi clinici, consentono una maggiori soddisfazione del paziente e una maggior qualità percepita dell´assistenza". Da qui, per esempio i voucher e i buoni sociosanitari e sociali. Calano in Lombardia, di fatto, i ricoveri degli anziani, mentre cresce l´assistenza a casa. "In questo modo - ha scandito Formigoni - vogliamo attuare un concreto riconoscimento della dignità assoluta e irriducibile della persona, qualunque sia la sua condizione, qualunque sia la sua età, la sua condizione di salute dall´inizio alla fine naturale della vita". E´ per questa logica di affermazione integrale della persona, che presiede al welfare lombardo, "che abbiamo voluto sottolineare con forza - ha detto ancora Formigoni - il principio della indisponibilità della vita ridotta in stato vegetativo". La Regione Lombardia, del resto, per le persone in stato terminale o affette da malattie rare e degenerative, "eroga livelli di assistenza superiori a quanto accade nelle altre Regioni", ha detto il presidente lombardo. E Formigoni ha citato il ricovero gratuito nelle strutture residenziali (con reparti attrezzati e strutture ad hoc)per i soggetti in come vegetativo, come pure l´assegno di cura e l´esonero da ogni spesa sanitaria per i soggetti affetti da malattie rare e da sclerosi laerale amiotrofic (Sla). . |
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GOLF - NEL MONDIALE FEMMINILE A SQUADRE L’ITALIA AL 20° POSTO DOPO UN GIRO LADIES PGAI: STEFANIA CROCE LEADER A MARGARA
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Roma, 9 ottobre 2008 - L’italia (Marianna Causin 76, Alessia Kinght 75, Giulia Molinaro 76) è al 20° posto con 151 colpi, sette sopra par, dopo la prima giornata del Women’s World Amateur Team Championship/espirito Santo Trophy ossia il Campionato Mondiale a squadre che si sta svolgendo ad Adelaide, in Australia sui due percorsi del Grange Golf Club, l’East Course (metri 5. 724, par 73) e il West Course (5. 622, par 72), dai par differenti. In grande spolvero la Svezia (East Course), che ha chiuso il turno al comando con 137 colpi (-9), e un bel vantaggio sulla Spagna (145, +1). Al terzo posto il Giappone (146, +2), al quarto con 147 (+3) Canada, Nuova Zelanda, Scozia, e Sudafrica, che difende il titolo. Queste compagini hanno giocato tutte sul West Course. Hanno però lo stesso “+3”, ma i colpi sono 149 Brasile e Austria in campo sull’East. Le svedesi sono state trascinate dalla scatenata Caroline Hedwall (67 colpi) e da Anna Nordqvist (70), che sono nelle prime due posizioni della classifica individuale, e si sono concesse il lusso di scartare il 72 di Pernilla Lindberg, terza insieme alla scozzese Krystle Caithness, alla cinese di Taipei Yi-ling Hsieh e alla spagnola Azahara Muñoz. Al 31° posto la Knight, al 44° la Causin e la Molinaro. Le azzurre, in campo sul West Course il tracciato sicuramente più difficile, hanno comunque ampie possibilità di recupero perché la graduatoria è molto corta e sono a sei colpi dalla seconda posizione. Quanto alle svedesi, il loro vantaggio è consistente, ma per avere una classifica veramente attendibile occorrerà aspettare la fine del secondo turno, quando tutte le formazioni si saranno espresse sui due percorsi. Nel 75 della Knight due birdie, cinque bogey; nel 76 della Causin un birdie, cinque boigey, nel 76 della Molinaro quattro bogey. Nel 67 della Hedwall sette birdie e un bogey. La prossima settimana, dal 16 al 19 ottobre, avrà luogo il World Amateur Team Championship/eisenhower Trophy sui tracciati del Royal Adelaide Golf Club (metri 6. 593, par 72) e ancora del Grange Golf Club (West Course, metri 6. 335, par 72). La squadra azzurra sarà composta da Nino Bertasio, Federico Colombo e Andrea Pavan e sarà guidata dal capitano Lorenzo Silva e dall’allenatore Alberto Binaghi. Margara Ladies Pgai Championship: In Vetta Stefania Croce - Stefania Croce è al comando con 64 colpi dopo il primo giro del Margara Ladies Pgai Championship, che si disputa sulla distanza di 36 buche sul percorso del Golf Club Margara a Fubine (Al). La bergamasca nel turno conclusivo potrà difendere un buon margine di vantaggio su Veronica Zorzi, seconda con 67, Diana Luna, terza con 69, Isabella Maconi, campionessa uscente, quarta con il 72 del par, e su Federica Piovano quinta con 73. Seguono Barbara Paruscio (74), Monica Cosenza e Monica Quartana (76), Anna Nistri e Germana Zanardi (77), Annamaria Miliè (78) Paola Quartana (82) ed Elena Polloni (88). “Sono partita con un bogey - ha detto la Croce - poi con tre birdie sono passata alla buca nove due colpi sotto il par. Nella seconda parte del tracciato ho attaccato con decisione e quando ho potuto giocare il sand iron al green non ho perso l’occasione di birdie. Ne sono venuti tre insieme a un eagle al par cinque dove ho imbucato un putt di otto metri. ‘Meno 8’ è il mio score migliore: eguaglia quelli ottenuti a Roma nell’Open d’Italia, a Villa Carolina e in America. ” “Quest’anno – ha proseguito – ho avuto un calo di rendimento a metà stagione dovuto alle troppe aspettative, all’eccessiva pressione e a una tensione esagerata. Solo alleggerendo l’approccio alla gara sono riuscita a ritrovare il risultato: in Francia a fine settembre sono stata infatti in testa per tre giri e ho chiuso al quarto posto. ” Gli obiettivi di Stefania Croce – 38 anni di cui 16 sul tour – sono quelli di chiudere l’anno tra le prime trenta classificate nell’ordine di merito e di vincere una gara. Rimangono dunque, Margara e Dubai. Al termine della turno le proettes hanno incontrato i ragazzini del club dei giovani, dedicando loro una divertente e istruttiva seduta in campo pratica dove hanno dato consigli di tecnica e comportamento, hanno mostrato colpi speciali e anche sfidato i ragazzi stessi. . |
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L´EUROPA A GONFIE VELE CON IL PROGETTO "ESIMIT" |
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Bruxelles, 9 Ottobre 2008 - Le Presidenze della Commissione e del Parlamento Europeo hanno patrocinato un progetto che mira alla cooperazione tra i popoli dell´Europa Unita, promuovendo il lavoro di squadra al fine di raggiungere insieme obiettivi d´eccellenza. Esimit Europa - questo il suo nome - è nato inizialmente dalla cooperazione di due città confinanti tra Italia e Slovenia - Gorizia e Nova Gorica - e si fonda su l´aiuto reciproco e la collaborazione, principi cardine della filosofia di uno sport interculturale quale la vela. "E´ per me un vero onore - ha dichiarato il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso - sostenere il progetto Esimit Europa, che pur rappresentando la diversità dei popoli Europei, si prefigge di raggiungere uno scopo comune attraverso il lavoro di squadra. " Nasce così Esimit, un´imbarcazione a vela battente bandiera Europea con a bordo velisti di fama mondiale provenienti da diverse nazioni che insieme dimostrano la loro competitività nelle regate internazionali e nazionali. "E´ proprio questo il significato del nostro progetto - ha commentato Igor Simcic, ideatore e project manager di Esimit - l´unione di tanti uomini provenienti da diverse parti d´Europa, uniti per vincere ogni sfida, ogni regata. Se Esimit vince, vince l´Europa!" Lo sport della vela è dunque il mezzo attraverso il quale Esimit intende esprimere la propria filosfia e raggiungere il suo obiettivo, portando a conoscenza dei popoli il messaggio di collaborazione e volontà tra i diversi stati rappresentati. Ultimamente, nella stagione agonistica corrente, Esimit ha preso parte a due manifestazioni di importante livello agonistico quali la Giraglia Rolex Cup e la regata Palermo-montecarlo, conquistando in entrambe le manifestazioni la piazza d´onore. Il prossimo appuntamento per il Progetto Esimit Europa sarà la partecipazione alla 40° Bacolana, regata di fama internazionale che ogni anno raduna a Trieste oltre 1800 imbarcazioni di diverse categorie. Nel 2007 Esimit, timonata dal giovane talento Alberto Bolzan, ha conquistato la medaglia di bronzo nella classifica assoluta e il primo posto nella categoria Maxi. Website: www. Esimit. Com . |
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