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Notiziario Marketpress di Venerdì 10 Ottobre 2008
RAPPORTO SULLA STAGIONE TURISTICA ESTIVA 2008  
 
Il Sottosegretario con delega al turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha presentato il Rapporto sulla stagione estiva del turismo 2008. A testimonianza di un preciso impegno del Governo, che individua nel turismo una grande risorsa per lo sviluppo della nostra economia, il Rapporto segnala "i problemi che il nostro turismo sta affrontando". Nella conferenza stampa di presentazione del Rapporto, il Sottosegretario Brambilla - accompagnato dai Presidenti dell´Istat, Biggeri, di Unioncamere, Mondello, e dell´Osservatorio Nazionale del Turismo, Canale - ha illustrato il lavoro che, per la prima volta, ha visto riunite le risorse di dati e competenze del Dipartimento del turismo, dell’Istat, di Unioncamere, e della Banca d’Italia. “Conoscere permette di intervenire” - ha spiegato il Sottosegretario Brambilla - cogliendo dal segno negativo dei dati uno strumento per orientare le azioni da mettere presto in campo. I dati emersi permettono infatti di non fermarsi alla registrazione di una stagione poco brillante, ma anche di individuarne le cause. Al di là della congiuntura internazionale difficile ovunque, ciò che si evince – ha detto Brambilla - è che “di fronte ad una domanda turistica che, rispetto 10 anni fa, si è decuplicata, non riusciamo né a mettere insieme idee né a realizzare quelle strategie innovative che sono necessarie per posizionarci in questo nuovo mercato e poi sfruttarne tutte le potenzialità”. Un punto chiaro cui si è giunti in questa ricognizione è la necessità di coordinare la programmazione turistica del nostro Paese, innanzitutto tra le Regioni: “ Senza l’intervento delle Regioni le cose sarebbero potute andare pure peggio. Però sono proprio le Regioni a convenire sul fatto che il nostro turismo non potrebbe mai avere forza competitiva con 20 o 21 politiche di gestione del turismo, l’una disancorata dall’altra e spesso anche in contraddizione tra loro” – ha sottolineato il Sottosegretario. La nostra industria turistica - ha continuato - oggi opera “sotto sforzo” per almeno tre ordini di motivi: L’insufficienza, se non l’assenza, di una programmazione che consenta di coordinare e di pianificare le politiche necessarie a rilanciare una serie di interventi su logistica, infrastrutture, reti di trasporto e di servizi e, insieme, di individuare aree da valorizzare (come il settore del turismo congressuale); Leggi, paletti fiscali e barriere burocratiche che ostacolano l’afflusso di quei capitali che oggi sono necessari per l’ammodernamento delle imprese e per la messa in rete delle nostre strutture di accoglienza; Un livello ancora scarso di professionalità degli addetti e un’offerta dei servizi che, nel rapporto qualità/prezzo, non riesce ad essere competitiva con quella di altri paesi. A suggerire l’urgenza di comporre una politica per il turismo efficace e rinnovata, uno sguardo attento agli altri Paesi europei, che stanno programmando le strategie e gli investimenti utili ad intercettare i flussi turistici. Osservazioni particolarmente importanti per il nostro Paese, che – in virtù delle sue ricchezze naturali e culturali - può fare leva sul turismo più che su altri settori come volano per l´economia. Anche il funzionamento del trasporto aereo determina l´andamento turismo in Italia. Dall´osservazione dei dati sul flusso degli stranieri, infatti - e in particolare dei turisti provenienti dai paesi del sud est asiatico - è possibile mettere in relazione i due aspetti. Sottolineando la necessità di realizzare una programmazione di sistema che coinvolga il trasporto aereo e i suoi vettori principali, il Sottosegretario ha messo in evidenza che “solo una nuova Alitalia può consentirci di intercettare i flussi del turismo internazionale, specialmente quelli a lungo raggio”. . .  
   
   
L’ECONOMIA DEL TURISMO E LA GLOBALIZZAZIONE: INCONTRO OCSE, RIVA DEL GARDA, ITALIA, 9-10 OTTOBRE 2008 SARANNO 39 I PAESI PARTECIPANTI CON UNA FOLTA RAPPRESENTATIVA DI MINISTRI E SEGRETARI DI STATO  
 
 Le nuove sfide globali dell’industria del turismo e le azioni a disposizione dei governi per sostenere la competitività dei paesi Ocse nel mercato globale saranno due dei temi che ministri, leader del settore industriale ed esperti in campo turistico affronteranno in occasione dell’Incontro ad alto livello del comitato turismo dell’Ocse, “Economia del turismo e globalizzazione: un motore per l’innovazione, la crescita e l’occupazione” che si terrà al Palazzo dei congressi di Riva del Garda, Italia, il 9 e il 10 ottobre 2008. All’incontro di Riva del Garda saranno presenti le delegazioni di 39 paesi, in gran parte paesi aderenti all’Ocse, per un numero complessivo di circa 150 partecipanti. In particolare saranno quattro gli ambasciatori e un console, la cui presenza è stata confermata: Helmy Bedeir, Ambasciatore per le relazioni internazionali del Ministero del turismo, Egitto; Ashraf Rashed, Ambasciatore dell’Egitto in Italia, Egitto; Antonio Armellini, Ambasciatore dell’Italia presso L’ocse, Italia; Jana Kotová, Ambasciatrice della Repubblica Slovacca presso l’Ocse, Repubblica Slovacca; e Mohiedine El Kadiri Boutchich, Console Generale del Regno del Marocco. Due saranno, invece, i ministri che parteciperanno ai lavori: Zoheir Garranah, Ministero del turismo, Egitto; e Rodolfo Elizondo Torres, Ministero del turismo, Messico. Molte nazioni, in cui non è previsto il ministero del turismo, invieranno a Riva del Garda i Segretari di Stato, ovvero i responsabili delle politiche turistiche. L’elenco comprende Guillermo Brooks, Sottosegretario di Stato al turismo, Segretariato del turismo, Argentina; Hervè Novelli, Segretario di Stato, Ministero dell’economia, dell’industria e del lavoro, Francia; Michela Vittoria Brambilla, Sottosegretario di Stato al turismo, Italia; Øyvind Slåke, Segretario di Stato, Ministero del commercio e dell’industria, Norvegia; Katarzyna Sobierajska, sottosegretario di Stato, Ministero dello sport e del turismo, Polonia; Ivan Rybárik, Segretario di stato, Ministero dell’economia, Repubblica Slovacca; Miklós Kovács, Segretario di Stato, Ministero per il governo regionale, Ungheria. . . .  
   
   
INCONTRO OCSE, RIVA DEL GARDA: INTERVENTO DELL’ONOREVOLE MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, SOTTOSEGRETARIA DI STATO AL TURISMO DEL GOVERNO ITALIANO  
 
 Ed è evidente quindi che i temi che rappresentano il focus di questo convegno non potranno che essere tarati su una situazione che, rispetto a soli pochi mesi fa, appare oggi sostanzialmente mutata e assai densa di nuove incognite. E intendo riferirmi alle incognite che ora si prospettano per la solidità dei sistemi bancari, per le prospettive di sviluppo dell’economia, per il risparmio delle famiglie e per la tenuta del mercato dei consumi. E, di converso, le stesse incognite rischiano di addensarsi anche su un settore come quello del turismo che, per poter produrre sempre maggiore ricchezza ed occupazione, ha oggi, ancor più di altri, assoluto bisogno di capitali che servano ad ampliare e a modernizzare tutto il suo sistema di offerta e a potenziare, in particolare, servizi, infrastrutture, reti di trasporto e modelli di impresa in modo che siano idonei a soddisfare le sempre più variegate esigenze di una domanda che, grazie alla globalizzazione, sta ormai crescendo in misura esponenziale. Fino a ieri la finanza internazionale aveva operato per soddisfare, almeno in parte, queste esigenze e altrettanto, avevano cercato di fare,pianificando interventi e mettendo in bilancio risorse, i governi di tutti quei paesi che oggi giustamente considerano il turismo una grande opportunità per lo sviluppo delle loro economie. Ma, proprio a causa della drammatica crisi che ora ha colpito il sistema finanziario, quello che si prospetta è un domani pieno di incertezze. Anche perché i governi – parlo di quel che sta accadendo negli Stati Uniti, in Europa ma anche in altri continenti- sono ora costretti a fronteggiare ben altre priorità. Per sostenere una ripartenza dell’economia che, allo stato delle cose, si presenta difficile. Una ragione in più per riflettere su come questo importante settore dell’economia possa oggi contribuire a fronteggiare questa crisi E’ certo infatti che il rilancio dell’economia reale possa oggi proprio contribuire a un maggiore e più pianificato impegno nella vendita di quei beni e servizi che sono strettamente legati all’offerta turistica. E’ da questo settore che può venire un recupero di quelle risorse che il sistema finanziario è riuscito a polverizzare in così poco tempo mettendo a rischio dei sistemi economici. Detto questo credo che la particolare situazione di criticità finanziaria imponga almeno tre riflessioni: 1-In primo luogo, vi è la necessità di elaborare strategie che servano ad ottimizzare i vantaggi economici ma poi anche di carattere sociale ed ambientale che l’internazionalizzazione della domanda turistica può oggi offrire a difesa e per lo sviluppo di ogni singolo mercato. Per questo considero una grande opportunità l’incontro che si apre oggi e che ci consente un largo e motivato scambio di idee e di esperienze E’ evidente, infatti, che le strategie di sviluppo di questo settore hanno, in gran parte, matrici comuni. E se le potenzialità di questo settore sono state solo in parte sfruttate è perché i programmi fino ad ora adottati- mi riferisco sia alla quantità e alla qualità dei beni e dei servizi offerti che ai modelli di impresa che operano in questo settore- non appaiono, in buona parte dei casi, adeguati alle esigenze ma soprattutto ai volumi di una domanda che , se nel 1950, dava un fatturato mondiale di poco superiore ai due miliardi di dollari, ora è in grado di produrre un fatturato complessivo che supera i 570 miliardi di euro con un numero di turisti in giro per il mondo che è passato dai 25 milioni del 1950 ai 939 milioni del 2007 che, secondo le più recenti stime, diventeranno più di un miliardo nel 2010 ed un miliardo e mezzo entro il 2020. L’internazionalizzazione del turismo ritengo che sia uno dei risultati più positivi prodotti dalla globalizzazione 2- Vantaggi che mi paiono innegabili anche da un altro punto di vista. La circolazione di questa considerevole quota di ricchezza ha, difatti, prodotto non solo molta più economia reale e molti più posti di lavoro ma anche forme di dialogo e poi di socializzazione e di comunicazione fra paesi e popoli diversi, fattori che mi pare che rappresentino, sotto molteplici aspetti, l’unica vera novità culturale che il mondo abbia saputo produrre nel corso degli ultimi 20 o 30 anni. 3- Ma non va nemmeno trascurato il fatto che l’esplosione della domanda turistica ha favorito anche i paesi in via di sviluppo che, difatti, oggi , senza sottrarre ricchezza a economie già consolidate, possono finalmente far leva su proprie fonti di crescita che anche noi dobbiamo concorrere a stimolare in ogni modo. Insomma questo settore ha oggi responsabilità maggiori di quelle che aveva ieri. Ma per assumersele veramente e per metterle a frutto bisogna ora lavorare con molto più impegno e con maggiore chiarezza di idee Sviluppo del turismo e solidità del mercato dell’economia reale sono strettamente legati far loro Ecco perché bisogna ora cominciare a riflettere seriamente tutti insieme su quali iniziative intraprendere per poter sfruttare, nel modo più strategico e programmato possibile, l’enorme e in buona parte ancora inutilizzato bacino di risorse di cui ancora dispone il settore del turismo. Il che vuol dire chiarirsi le idee sostanzialmente su quattro cose: Primo,dove individuare e poi come poter rapidamente movimentare i capitali che oggi servono per il potenziamento delle infrastrutture, dei servizi di base e delle reti di trasporto che sono ormai indispensabili per aumentare il valore aggiunto. Secondo, mettere in campo logistiche adeguate per lo sfruttamento delle risorse di carattere culturale, paesaggistico ed ambientale che ogni area di ciascun paese è oggi in grado di offrire per soddisfare le sempre più multiformi ed eterogenee esigenze della nuova domanda turistica. Se il nostro capitale è rappresentato, ad esempio, dalle nostre città d’arte, bisogna fare il modo che esse, con il potenziamento dell’offerta turistica, possano essere maggiormente produttive di ricchezza. E poi, come giustamente sottolinea il documento dell’Ocse elaborato in preparazione di questa riunione, individuare altre aree ed altri tipi di offerta che, a questo fine, possono essere oggi sicuramente valorizzati. Terzo, fare il possibile per riqualificare anche sotto il profilo strutturale le imprese che operano in questo settore in modo che esse possano essere in grado di fare offerte che siano maggiormente competitive nel rapporto qualità-prezzo. E, su questo versante, la realizzazione di reti o di consorzi di imprese che possano strutturarsi in modo da ampliare la gamma delle loro offerte prezzi e servizi più competitivi che siano più adeguati alla domanda, deve essere un primario obiettivo. Il fatto che possa cominciare ad esistere una rete internazionale dell’offerta non danneggia la competitività, anzi la esalta. Quarto, studiare e al più presto porre in essere – e qui mi rivolgo soprattutto ai paesi dell’Unione europea- politiche di tipo normativo e incentivi di carattere fiscale che possano favorire programmi di innovazione anche sul versante delle nuove tecnologie e della formazione del personale. Perché solo così si potranno stimolare nuovi investimenti di capitale. .  
   
   
L’ECONOMIA DEL TURISMO E LA GLOBALIZZAZIONE, COORDINAMENTO, PIANIFICAZIONE E CAPACITÀ DI ANALISI LE PAROLE D’ORDINE CON LE QUALI ALAIN DUPEYRAS IERI POMERIGGIO HA APERTO I LAVORI  
 
«Questo incontro ad alto livello intende discutere le principali questioni ed affrontare le grandi sfide davanti alle quali ci pone la globalizzazione dell’economia del turismo, al fine di avanzare proposte e raccomandazioni precise ai governi e agli operatori del settore, nonché identificare le future aree di lavoro dell’Ocse». Alain Dupeyras, responsabile del Comitato Turismo dell’Ocse, ha aperto con queste parole ieri pomeriggio, presso il Centro Congressi di Riva del Garda, l’incontro di alto livello Ocse sul tema “L’economia del turismo e la globalizzazione”. Per due giorni, le delegazioni ufficiali di 39 nazioni (27 appartenenti all’Ocse e 12 esterne), ministri, leader del settore industriale ed esperti in campo turistico si confronteranno sulle nuove sfide globali che l’industria del turismo sarà chiamata ad affrontare e su quali azioni possono intraprendere i governi per sostenere la competitività di questi stati nel mercato globale. Nel suo intervento, Dupeyras ha introdotto i temi chiave dell’incontro di Riva del Garda. L’adeguamento delle politiche alla globalizzazione dell’economia del turismo è – a detta del responsabile Ocse – uno dei grandi temi che i governi presenti a Riva del Garda, dovranno trattare. «Mi preme innanzitutto sottolineare – ha cominciato – che questo è più importante incontro di alto livello del Comitato Turismo dell’Ocse che viene organizzato da quando esso esiste, e se ciò avviene è perché questo settore occupa un posto sempre più rilevante nell’economia mondiale. Ci sembra necessario esaminare il modo in cui le politiche per il turismo possono contribuire a rendere più competitive le mete turistiche dei paesi industrializzati. In essi il nuovo contesto globale potrebbe richiedere una ridefinizione dei programmi e delle politiche al fine di stimolare la crescita del settore». Dupeyras ha dapprima evidenziato le sfide che pone la globalizzazione dell’economia. «Ci troviamo di fronte a nuove opportunità, dato che esiste un rilevante potenziale di crescita, ma anche a condizionamenti con i quali in passato gli operatori non si trovavano a fare a i conti, come le forti pressioni sui costi dei beni e dei servizi (si pensi all’energia). Abbiamo stimato una crescita annua dell’economia turistica mondiale del 6,5%, dal 1960 ad oggi, ed anche se questo tasso nei paesi più sviluppati è destinato a calare non c’è dubbio che le prospettive siano interessanti, a patto di affrontare seriamente questione chiave come la difficoltà di coordinare l’azione di imprese medie e piccole (che costituiscono la spina dorsale del sistema turistico), la necessità di ammodernare i pacchetti, quella di potenziare la formazione delle risorse umane e di integrare le politiche seguite dai governi nazionali, regionali e locali. «I governi – ha osservato Dupeyras - possono avviare diverse iniziative per sfruttare maggiormente le potenzialità del turismo e, così facendo, incrementare i risultati economici, sociali e ambientali di paesi e regioni. Politiche per il turismo efficaci possono creare un ulteriore vantaggio competitivo per i paesi coinvolti». Ecco, allora, le linee guida che il Comitato propone agli stati membri dell’Ocse. «In primo luogo - ha spiegato Dupeyras – è necessario dotarsi di strategie a lungo termine, che consentano di pianificare con maggiore oculatezza. In secondo luogo serve una “governance” forte, capace di guidare con efficacia l’azione dei tanti soggetti che si occupano di turismo in ciascun paese. Si sono mossi in questa direzione il Portogallo e il Giappone, che di recente hanno dato vita ad agenzie turistiche nazionali. Il terzo punto è rappresentato dalla necessità di attivare collaborazioni strategiche tra diversi comparti, penso soprattutto a quelle fra turismo e cultura. Il quarto dall’opportunità di rinnovare l’offerta, sul piano commerciale, in maniera creativa ed infine, l’ultimo caposaldo può essere individuato nell’attivazione di studi e analisi di mercato approfondite: oggi, purtroppo, le Università non si occupano molto di questi temi e la ricerca è insufficiente». Di questi temi si parlerà in queste due giornate di lavoro attraverso le tre sessioni inserite nell’agenda. La prima dedicata all’adattamento che le politiche devono conoscere per rispondere alla globalizzazione dell’economia, la seconda al coordinamento fra i soggetti che operano in questo campo, la terza alle sfide poste dall’aumento dei costi energetici e dalla necessità di tutelare l’ambiente. .  
   
   
COORDINARE L’AZIONE DI TUTTI GLI ATTORI COINVOLTI E MONITORARE IN MANIERA PIÙ SISTEMATICA L’ECONOMIA TURISTICA È QUESTA L’OPERA CHE SPETTA AI GOVERNI NAZIONALI PER VINCERE LE SFIDE PROPOSTE DALLA GLOBALIZZAZIONE  
 
 Come possono contribuire le politiche del turismo nel rendere più competitive le mete turistiche dei paesi industrializzati e creare un ulteriore vantaggio competitivo? Visto da latitudini differenti – Norvegia, Svizzera, Egitto ed Irlanda – il problema dell’adeguamento delle economie turistiche alla globalizzazione, tema della prima sessione dell’Incontro Ocse che si è aperto ieri a Riva del Garda, trova risposte diverse ma convergenti ed interdipendenti. Per Øyvind Slåke, Segretario di Stato del Ministero dell’industria e del commercio norvegese, il compito dei paesi tradizionalmente vocati al turismo è innanzitutto quello di sfruttare al meglio l’enorme potenziale offerto dai nuovi mercati del turismo. «Per attirare nuovi visitatori è indispensabile pensare a nuove tecniche di branding e di posizionamento, al fine di concentrare gli sforzi di promozione del turismo. Le aziende locali del settore devono sviluppare nuovi servizi che riescano a contrastare la concorrenza internazionale in maniera più efficace». Slåke ha elencato sette fronti sui quali dovrebbero impegnarsi i governi nazionali: innovazione, rapporto qualità-prezzo, sostenibilità ambientale, formazione dei lavoratori, marketing, infrastrutture e integrazione fra comparti. Ma soprattutto ha ricordato che «il turismo è un tipo di economia molto particolare, dove a mettersi in gioco è una intera comunità, un mondo dove non sempre valgono le strategie utilizzate nella vendita di beni di consumo e non sempre è il prezzo a fare la differenza». Anche per il turismo, che sconta nella stagionalità, in un’offerta spesso frammentata e nella prevalenza di piccole imprese le proprie debolezze strutturali, vale la parola d’ordine, che la globalizzazione impone, della produttività. «I costi di produzione sempre più elevati – sostiene Peter Keller, direttore dell’Istituto per il turismo dell’Università di Losanna, Svizzera – impongono alle aziende, che comunque dovrebbero aumentare le proprie dimensioni, di sfruttare al meglio le risorse disponibili e di vendere i loro servizi sul mercato ad un buon prezzo. Ciò che si può fare è, ad esempio, legare il prezzo al valore, incoraggiare l’imprenditorialità e sviluppare meccanismi efficienti per l’innovazione, utilizzando reti informatiche sia per la domanda che per l’offerta». Di fronte alla standardizzazione e industrializzazione dell’offerta turistica, che ha elevato gli standard globali di confort e servizio, le piccole medie imprese locali dei paesi tradizionalmente turistici si trovano spesso in affanno, potendo contare su strutture spesso obsolete, nel soddisfare la domanda internazionale. È quanto sostiene Zoheir Garranah, ministro del turismo dell’Egitto: «Gli attuali distretti turistici devono essere rivitalizzati con nuove attrazioni, e le aziende legate al turismo devono offrire servizi ed esperienze di qualità eccellente, in linea con l’elevato livello di sviluppo dei loro paesi». Il vero problema «sta nel fatto che non abbiamo lavoratori specializzati, in grado di rispondere alla domanda degli imprenditori. Non ci sono scuole di formazione e chi gestisce le catene di alberghi deve ricorrere a collaboratori stranieri. Per noi si tratta di grandi opportunità perdute e di un terreno sul quale ci stiamo impegnando a fondo». Ma non è sufficiente aumentare la produttività, occorre anche misurarne le performances, attivare strumenti di monitoraggio e di valutazione, e dunque compito delle autorità pubbliche è quello di implementare politiche in tal senso, giacché – come sostiene Paul Bates, Sotto segretario di Stato irlandese per il turismo – «solo politiche e strumenti efficienti possono contribuire alla maggiore competitività di una destinazione turistica, incrementando la spesa da parte dei visitatori e il valore aggiunto per addetto». Secondo Bates servono politiche di lungo termine e servono direttive precise in grado di costruire un “framework” all’interno del quale si muove la libera impresa e questa funzione può essere assolta solo dai governi. Non può essere demandata agli imprenditori. Elementi e sollecitazioni, queste, che si sono arricchite, a conclusione di questa prima sessione dell’Incontro Ocse di Riva del Garda, grazie ai commenti finali di Ray Spurr, direttore del Centro per l’economia e le politiche del turismo dell’Australia, e di Merike Kompus-van Der Hoeven, Vice segretario generale del Ministero degli affari economici e delle comunicazioni dell’Estonia. Interessante anche l’intervento di Jean Claude Baumgarten, presidente del World Travel & Tourism Council, che ha sottolineato l’importanza di trasferire competenza dai paesi più avanzati a quelli che hanno cominciato a scommettere sul turismo da poco. Nella giornata di domani sono in programma altre due sessioni di lavoro. Quella della mattina sarà dedicata al coordinamento delle politiche di sviluppo turistico, quella del pomeriggio al tema dei costi dell’energia e della tutela ambientale. .  
   
   
INCONTRO OCSE, RIVA DEL GARDA, ITALIA, 9-10 OTTOBRE 2008 ITALIA IN CERCA DI UN MARCHIO, MA IL VERO BRAND DEL BEL PAESE STA NELL’”ESPERIENZA DEL TERRITORIO”  
 
Esiste un brand Italia, un “marchio unico” che promuove il Bel Paese sui mercati turistici internazionali? E su quali valori aggiunti può contare l’attrattività dell’Italia? La risposta alla seconda domanda sembra smentire in parte l’idea sottesa alla prima, ovvero che l’Italia possa contare su un marchio forte che la identifichi, cosa che hanno invece altri paesi. Ciò che gli altri non hanno, e che l’Italia possiede invece in grande quantità, è la variabilità e la differenziazione dei territori (regioni) che la compongono. Ognuna con la sua storia, la sua cultura, il suo ambiente, le sue bellezze architettoniche, la sua gastronomia, persino la sua lingua o dialetto. Una ricchezza, certo, ma che “impedisce” all’Italia di posizionarsi sul mercato globale del turismo con un proprio marchio fortemente distintivo e caratterizzato. Sono le conclusioni, necessariamente provvisorie giacché sul tema i punti di vista sono assai differenti, della tavola rotonda dedicata all’”esperienza italiana” nell’arena globale del turismo che ha chiuso la prima giornata dei lavori dell’incontro Ocse sul turismo in corso a Riva del Garda. A discuterne, moderati dal direttore del Mattino di Padova, Omar Monestier, il presidente dell’Enit Matteo Marzotto, il direttore creativo dell’agenzia “Marini Associati” Lorenzo Marini e le docenti universitarie Magda Antonioli (Università Bocconi di Milano) e Mariangela Franch (Università di Trento). “L’italia – sostiene Marzotto – è uno dei brand più forti del mondo ma in questa fase c’è poca incisività nel presentare sui mercati l’eccellenza italiana. Oggi noi non abbiamo bisogno di portare un milione di turisti in più a Venezia, Firenze o Roma ma di mostrare alcuni aspetti di noi stessi, le nostre province, i nostri stili di vita, le nostre culture e le nostre gastronomie. La provincia italiana è molto più interessante delle grandi città storiche e merita il “secondo viaggio”. C’è o non c’è dunque un marchio che sintetizzi l’Italia e che possa essere speso in efficaci campagne di marketing? Marini non ha dubbi: “Non c’è, perché non abbiamo una forte identità nazionale. Siamo una nazione ideale per il turista perché siamo un popolo estetico, fatto di sorrisi, canzoni e tivù, dove il regionalismo convive con il centralismo, abbiamo tante perle sciolte senza che vi sia un filo di seta che le raccolga, siamo inventori di idee ma non le sappiamo monetizzare e ci manca un senso di orgoglio per le tante belle cose che possediamo ma che non sappiamo di possedere”. Dunque? Dunque – afferma Marini - un buon modo per vendere il marchio Italia è prima di tutto quello di raccontarlo a noi stessi, promuovere l’Italia agli italiani, “perché è impensabile competere sui numeri sapendo che abbiamo lo stesso numero di posti letto di Sharm el Sheik”. Diverso l’accento posto da Magda Antonioli, che ha richiamato la necessità, per un paese diversificato qual è l’Italia, d puntare sulla formazione degli operatori turistici. “Su questo si è investito poco e c’è molto da fare, ma l’aspetto forse più importante è che abbiamo perso autenticità: un tempo eravamo più spontanei e naturali, e sono anche questi gli aspetti che la formazione dovrebbe coltivare, nel confronto con altri paesi è questo un aspetto molto importante”. Fare marketing – ha però avvertito Mariangela Franch – non significa solo comunicare un’idea, questa è solo la fase finale, prima occorre partire da un’analisi del mercato e dai bisogni. E’ vero che abbiamo perso competitività ma se andiamo a guardare bene dove, scopriremo che non è per le strutture, per le quali sono posizionati abbastanza bene nel mondo, quanto piuttosto per la capacità imprenditoriale e per il quadro normativo di riferimento. Per diventare più competitivi, o diventiamo più bravi a vendere il prodotto turismo a minor costo, oppure dobbiamo segmentare e differenziare la nostra offerta e attrarre segmenti della domanda ad essa interessati. Si tratta di trovare il modo di vendere ai segmenti interessati e quelli che appaiono in crescita sono quelli legati all’arte, alla cultura, all’esperienza del territorio, un elemento quest’ultimo davvero differenziante”. .  
   
   
INCONTRO OCSE, RIVA DEL GARDA, ITALIA, 9-10 OTTOBRE 2008 SESSIONE 2: POLITICHE COORDINATE, FORMAZIONE, VIAGGI “A BASSO IMPATTO ENERGETICO”, UNICITÀ DELLE METE  
 
Riva del Garda, 10 ottobre, 2008 - Coordinamento, integrazione, trasversalità: sono queste le parole chiave che devono informare le strategie e le politiche per un turismo competitivo. Coordinamento a livello politico, integrazione e trasversalità con i mondi dell’economia, dell’ambiente, della cultura. Di questi imperativi si è discusso stamane a Riva del Garda nella seconda Sessione dell’Incontro Ocse. Hanno portato il proprio contributo al dibattito Isabel Hill, vicedirettore del Dipartimento per l’industria dei viaggi e del turismo del Ministero del Commercio Usa, nonché presidente del Comitato Turismo dell’Ocse, che ha esposto la relazione preparata per l’occasione da Mark A. Brady, Sottosegretario di Stato ai servizi del Ministero del commercio Usa; Hervé Novelli, Segretario di Stato per l’economia, il commercio, le Pmi, il turismo e i servizi della Francia; Henri-luc Thibault, direttore del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, e il coreano Jee-chul Oh, presidente e direttore generale di Korea Tourism Organisation, con le conclusioni del Ministro del turismo del Messico Rodolfo Elizondo Torres, e del direttore del Dipartimento sviluppo sostenibile dell’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite Luigi Cabrini. Mark A. Brady, al quale ha dato voce Isabel Hill, si è occupato di sicurezza, quella di chi viaggia per andare in vacanza e quella di chi lavora nel settore turistico, un problema che si è fatto sempre più rilevante negli ultimi dieci anni. Il miglior modo di affrontarlo, a suo modo di vedere, è quello di identificare il viaggiatore fin dalla sua partenza e di renderlo consapevole dei passaggi che dovrà affrontare. Si tratta dunque di un modo di operare che necessita della collaborazione fra pubblico e privato e che negli Stati Uniti è stato sperimentato in 20 aeroporti attraverso il Model Ports Initiative. Il suggerimento è di estendere anche le strutture alberghiere questa trasmissione di informazioni per raggiungere un “customer service training” soddisfacente. Altro rilevante ostacolo, il cui peso è destinato ad aumentare nei prossimi anni, allo sviluppo del turismo nei paesi industrializzati è quello messo in luce da Hervé Novelli, che ha parlato della necessità di reclutare e mantenere professionisti capaci e qualificati per tutte le destinazioni. Obiettivo che può essere raggiunto solo se si migliorano l’attrattiva e le condizioni generali di lavoro in ambito turistico attraverso la promozione di strategie specifiche per le risorse umane. «Le caratteristiche di questo mercato del lavoro con le quali bisogna fare i conti – ha spiegato – sono la grossa quantità di manodopera necessaria, l’aumento costante dei servizi richiesti, l’alto turnover del personale e la bassa considerazione che la gente ha per queste professioni». Alla luce di questa situazione «occorrono dunque istruzione e formazione professionale, trasferimento di conoscenze dagli istituti di ricerca agli operatori e formazione sul posto di lavoro, sia nell’ambito della singola impresa che della destinazione turistica». Novelli ha anche suggerito di attivare delle partnership fra diversi paesi in modo da far circolare questo tipo di professionisti, che possono portare nuove conoscenze (si pensi ai cuochi e agli chef) ed apprenderne di nuove da riportare in patria. Ma per fare questo bisogna anche intervenire sulle politiche migratorie e non sottovalutare la formazione linguistica. Al termine di questo intervento Jean Claude Baumgarten, presidente del World Travel & Tourism Council, ha aggiunto che esistono dei pregiudizi da combattere, come quello secondo il quale in queste professioni non esistono opportunità di carriera: «Bisogna spiegare a chi vi si affaccia – ha detto – che le cose non stanno così, i casi di persone che passano dalla reception alla direzione di un albergo non sono così rari». Il delegato austriaco ha ricordato che accanto alla necessità di internazionalizzare il mercato del lavoro c’è anche quella di disporre di personale autoctono, in grado di conferire autenticità all’esperienza di vacanza. Henri-luc Thibault è partito dall’esperienza del Plan Bleu, un osservatorio sulla salute del Mediterraneo (la prima destinazione turistica mondiale) al quale aderiscono 21 paesi, per dimostrare i benefici che porta una concertazione a più livelli: internazionale, nazionale e regionale. «Bisogna mettere in campo politiche più coerenti, che prendano in considerazione l’uso che si fa delle risorse naturali e che riconoscano attraverso certificazioni la qualità di chi lavora bene». Ciò che alla fine forse più conta per il turista è però sapere di aver scelto una meta “unica”. E cosa rende tale una destinazione? Il coreano Jee-chul Oh non ha dubbi: «Le differenze culturali, i monumenti, i paesaggi o la normale vita quotidiana di un luogo». E dunque obiettivo comune dei decisori politici e delle autorità della società civile e dell’economia locale deve essere quello di «valorizzare l’attrattiva delle proprie specificità», anche perché l’unicità di un luogo può contribuire al benessere dei residenti, attrarre investimenti e stimolare l’export di prodotti locali. Bisogna tenere in considerazione, secondo Jee-chul Oh, le esigenze della popolazione locale prima ancora di quelle dei turisti, coinvolgendo il settore privato. «Per farlo è necessario che esista in tutti i paesi un Ministero del Turismo, unica struttura in grado di fornire una regia forte» ha concluso. Al termine Rodolfo Elizondo Torres ha messo in evidenza il ruolo chiave della cooperazione orizzontale, che avviene su un piano locale, Luigi Cabrini ha auspicato che il turismo diventi terreno di scambio fra Nord e Sud del mondo, Jean Claude Baumgarten ha invitato i governi ad affiancare ai ragionamenti che riguardano il medio periodo, provvedimenti semplici in grado di ridare subito vigore al mercato turistico. .  
   
   
INCONTRO OCSE, RIVA DEL GARDA, ITALIA, 9-10 OTTOBRE 2008 AI GOVERNI LOCALI LE LEVE DELLO SVILUPPO MA LO STATO DEVE GARANTIRE RISORSE E INFRASTRUTTURE  
 
Il decentramento può aiutare lo sviluppo locale del turismo? Quali i livelli decisionali che vanno attivati? C’è contraddizione tra l’efficienza delle decisioni operative assunte a livello centrale e le politiche attuate a livello locale? Ne hanno parlato oggi, alla seconda giornata dell’Incontro Ocse sul turismo in corso a Riva del Garda, in una tavola rotonda moderata da Dennis Bederoff, responsabile degli affari turistici dell’Agenzia svedese per la crescita economica e regionale, Miklòs Kovács, Segretario di Stato per il turismo dell’Ungheria, Alexander Radkov dell’Agenzia federale per il turismo della Federazione Russa, Henrik Räihä direttore del dipartimento turismo del Ministero dell’economia e del lavoro della Finlandia, il presidente del Forum Ocse-leed sui partenariati e la governance locale Michael Förschner e Carlo Dellasega, direttore della Federazione trentina della Cooperazione. Una chiave importante, a livello locale, per lo sviluppo del turismo – questo il dato di partenza - la offre la stessa comunità locale, il suo grado di autoresponsabilità nei confronti del proprio futuro. In questo il Trentino è una sorta di modello, un “caso di successo” – come lo ha definito Dennis Bederoff – non solo per il grado di sviluppo raggiunto ma anche di decentramento. E proprio dal caso trentino ha preso le mosse il confronto di oggi. “La nostra – ha affermato Carlo Dellasega – è una storia che parte da lontano, dalla secolare lotta della nostra comunità per l’autonomia. Abbiamo maturato nel tempo un’abitudine all’auto aiuto, fin da quando il Trentino era terra di povertà ed emigrazione, ed abbiamo da sempre sperimentato che partire dal basso, stimolando la responsabilizzazione delle persone, è la formula vincente. Ci siamo dati un obiettivo: creare progresso per evolvere l’intera comunità e non per arricchire pochi. Per questo abbiamo sempre privilegiato il coinvolgimento di tutte le componenti della società, garantendo servizi per tutti, anche nelle zone più periferiche. Un percorso che ha garantito al Trentino una notevole crescita ed una ricchezza diffusa, ed anche la capacità di guardare oltre i nostri confini, accogliendo ad esempio istituti di ricerca internazionali e cercando relazioni più ampie. In questo l’incontro Ocse rappresenta per noi un’ulteriore stimolo a migliorarci ed a saper guardare oltre ed al di sopra delle nostre montagne”. “Quando le politiche del turismo sono generate dal livello centrale – afferma Förschner - portano a risultati diseguali per le diverse regioni ed aree territoriali, perché nascono da differenti condizioni di base, mentre invece le diverse esigenze territoriali richiedono politiche e strategie specifiche, ed il governo centrale deve adattarsi a queste singole esigenze e rispettarle. Noi dobbiamo elaborare questo percorso, giacchè è a livello locale che si ha più il polso della situazione, che si è maggiormente in grado di individuare esigenze ed obiettivi, che ci può essere maggiore efficienza, ed è per questo che il livello locale dovrebbe poter contare di più. Vi sono però paesi che governano il turismo solo a livello centrale ed è in particolare in queste realtà che l’Ocse può sviluppare suggerimenti utili”. Una conferma di questa necessità è arrivata dal finlandese Henrik Räihä: “In Finlandia è l’amministrazione centrale che sovrintende al settore turistico, anche se vi sono organizzazioni regionali e subregionali. Possiamo però contare sulla capacità di collaborazione di queste organizzazioni. Il governo centrale dovrebbe in ogni caso sviluppare una maggiore integrazione tra i diversi ministeri, anche perché non tutto è organizzabile a livello locale, e prevedere maggiori risorse per la formazione degli operatori. Nel mio paese esiste un programma d’azione che definisce il ruolo di ogni attore, il chi fa che cosa, e che si rivolge anche al settore privato che da questo programma può trarre buoni esempi per sviluppare partnership. Dobbiamo però migliorare ancora molto. Una cosa che va chiarita, ad esempio, è il grado di compartecipazione finanziaria tra i diversi livelli e componenti dell’economia turistica”. Dunque è il solo livello regionale che può garantire uno sviluppo del turismo? “No - risponde Räihä – la presenza del governo centrale è indispensabile per garantire, in particolare, la tenuta e la sostenibilità dell’ambiente oltre che il necessario sostegno finanziario”. Di “collaborazione forte” tra governo centrale e livello locale ha parlato il russo Alexander Radkov: “Il governo centrale deve creare le condizioni per uno sviluppo che abbia successo. La via scelta nella federazione russa è quella di creare zone turistiche dove il governo centrale provvede ad implementare infrastrutture (trasporti, reti energetiche, eccetera) e le compagnie private, che hanno sede in queste zone, possono godere di riduzioni fiscali per promuovere la realizzazione di ristoranti, strutture ricettive, alberghi. Riteniamo che questo possa rappresentare una buona pratica, tanto è vero che molte sono le richieste di poter istituire nuove “zone turistiche”. Il problema per noi principale è però l’insufficienza delle risorse finanziarie, un problema che può essere affrontato e risolto solo con la collaborazione di tutti”. Maggior potere viene riconosciuto, a livello locale, in Ungheria, dove la competenze per il turismo è incardinata all’interno del Ministero per gli affari regionali. “Il ruolo del governo centrale – ha sostenuto Miklòs Kovács – dev’essere quello di promuovere i processi, elevare gli standard e fornire supporto per le azioni di marketing, oltre che finanziare gli investimenti nel settore turistico. L’importante è ribaltare l’approccio dall’alto per privilegiare un approccio dal basso. Lo Stato deve incoraggiare le comunità locali nella loro ricerca di soluzioni, lasciando che siano le stesse comunità locali ad individuare le strade per il proprio sviluppo. Perché – questa la conclusione di Kovàcs – piccolo è ancora bello!”. .  
   
   
INCONTRO OCSE, RIVA DEL GARDA, ITALIA, 9-10 OTTOBRE 2008 INTERVENTO CONCLUSIVO DI MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, SOTTOSEGRETARIA DI STATO AL TURISMO DEL GOVERNO ITALIANO  
 
 Lo scambio di informazioni e di esperienze che questi due giorni di dibattito hanno prodotto penso che sia stato per tutti noi assai stimolante. Da questo dibattito due fatti sono emersi in tutta la loro evidenza Il primo, decisamente positivo, è che , con la globalizzazione, il turismo è ormai diventato un importante acceleratore per la produzione di ricchezza Il secondo è che la crescita di questo settore dell’economia è però sempre più strettamente vincolata alle variabili imposte da una globalizzazione che talvolta riesce a produrre effetti certamente non prevedibili. Come quello di essere riuscita a distruggere, in poche settimane , una ricchezza quattro, cinque, sei e forse anche dieci volte superiore a quella che il turismo internazionale dei grandi numeri era riuscito-e con grande fatica- a produrre nell’arco di un intero anno. Non c’è gara purtroppo oggi, nella globalizzazione, fra le cicale che operano nel mondo della finanza e le parsimoniose formiche che cercano di produrre, invece, nell’alveo dell’economia reale E, difatti- lo ha annunciato l’altro ieri la Fed con più che motivate ragioni- siamo già sulla soglia di una recessione economica globale che potrebbe mettere a rischio l’assetto di molte imprese e poi anche i consumi delle famiglie e i livelli di occupazione. Come è prevedibile che essa incida negativamente, nel breve e forse anche nel medio periodo, sul tasso di crescita del nostro settore Negli Stati Uniti, in Europa ma anche altrove perché la globalizzazione è in grado di produrre effetti pervasivi ed invasivi ormai ovunque. In attesa che vengano finalmente introdotti, nei mercati, regole che possano impedire il ripetersi, su scala mondiale, di fenomeni simili a quelli ora avvenuti nel campo bancario e in quello della finanza, penso che il settore del turismo debba cominciare ad elaborare strategie che servano, da un lato, a meglio difendere il patrimonio di ricchezza che già possiede ma , dall’altro , a tutelare maggiormente anche quelle che sono le sue potenziali prospettive di crescita. Muovendosi quindi su diversi fronti e vorrei provare a citarne alcuni Una programmazione sistemica, in primo luogo, di tutte le strutture, le energie e le risorse di cui il settore del turismo dispone. E’ stato giustamente rilevato in alcuni degli interventi di questi giorni che, senza una più stretta ed organica collaborazione , di carattere sia logistico che operativo, tra strutture pubbliche ed imprese private, sarà sempre più difficile produrre un’offerta che possa continuare ad essere davvero competitiva. Saranno, difatti, i mercati in cui si consoliderà questa stretta cooperazione ad attirare anche maggiori capitali da investire nel comparto turistico. Più semplici normative per la creazione di nuovi impianti e aree già dotate di servizi di base efficienti saranno sempre di più, in questo settore, il combinato vincente. E’ poi indispensabile che i paesi, per quanto riguarda le reti di trasporto, la grande logistica e le reti Web operino in maggiore sinergia fra loro. Ciò vale soprattutto per le reti del trasporto aereo che sono poi quelle che, entro pochi anni, assorbiranno la maggior parte dei flussi turistici soprattutto di provenienza intercontinentale. Che i mercati continuino a farsi la guerra su questo versante non è soltanto inutile ma anche dannoso per una promozione turistica che voglia essere di grande presa e di lungo respiro. Nella competizione prevarrà poi chi saprà utilizzare queste reti nel modo più funzionale ed efficiente. Terzo, bisogna cominciare a differenziare di più l’offerta. Preso atto della crescita esponenziale della domanda, penso che sia arrivato il momento di selezionare quella parte della domanda che può essere giudicata più congeniale al tipo di bene o servizio che quello specifico mercato o quella specifica area del territorio sono in grado di offrire. Chi, ad esempio, ha cercato di potenziare il turismo di tipo congressuale coniugandolo insieme a quello del turismo di massa ha ottenuto scarsi risultati. Come il tipo di offerta che può essere più idoneo al turista cinese o coreano non lo sarà mai abbastanza per il turista proveniente dai paesi del Nord Europa. L’italia , con il patrimonio di offerta di cui dispone, è in grado di selezionare dieci, cento, mille offerte differenziate e tutte in grado di soddisfare un particolare tipo di domanda. Ma perché ciò avvenga e porti ad una crescita dei volumi della domanda occorre una programmazione che sia assai più intensa e pianificata. Quarto, occorre maggiore professionalità da parte degli addetti che operano all’interno delle strutture di accoglienza ed anche su questo si potrebbero trovare intese fra paesi per l’istituzione di corsi di adeguata specializzazione. Di una iniziativa del genere ne beneficerebbero tutti i mercati. Come è vero che ci sono oggi, in questo settore, imprenditori assai capaci, ma è altrettanto vero che ce ne sono purtroppo anche altri che non hanno ancora idee chiare su quali siano le esigenze di un turista. Quinto, è indispensabile che soprattutto le piccole imprese che operano in questo settore si consorzino in modo da creare maggiori e assai più convenienti economie di scala per quanto riguarda sia il sistema degli approvvigionamenti e delle forniture che l’erogazione di una larga serie di servizi di supporto. Per assumere l’identità di una vera industria il turismo deve sapersi dare strutture assai più salde e pianificate. E lo Stato ha oggi il dovere- non la facoltà ma proprio il dovere- di programmare ogni forma di sostegno che potrà rivelarsi necessaria per il raggiungimento di questo obbiettivo. Si prospetta una congiuntura economica per nulla favorevole. E la cosa che più preoccupa è che nessuno sa ancora quanto essa potrà durare. E quanto essa potrà incidere negativamente su questo settore. In termini sia di risorse che di posti di lavoro Per questo, amici, penso che non ci sia nemmeno un minuto da perdere. Dunque, diamoci da fare! I miei migliori auguri di buon lavoro e di proficui risultati sul fronte turistico nel vostri Paesi. Vi ringrazio ancora a nome mio e del governo italiano per averci onorati della vostra presenza a questo importante evento ed arrivederci a presto. . .  
   
   
RIVA DEL GARDA: SECONDO L’OCSE È NECESSARIO UN APPROCCIO “CHE COINVOLGA TUTTO IL GOVERNO” PER GARANTIRE LA COMPETITIVITÀ E LA SOSTENIBILITÀ DEL TURISMO.  
 
 I governi devono mettere in atto strategie esaustive che rendano l’industria del turismo più competitiva e che cooperino con l’industria e le regioni nel promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile. Questo è il messaggio di fondo dell’incontro ad alto livello del Comitato Tourismo dell’Ocse, tenutasi in Italia il 9 e 10 ottobre 2008, a cui hanno preso parte ministri ed esperti dell’industria di 27 paesi Ocse e di 12 paesi non membri dell’Ocse. “La necessità sempre più sentita di un quadro generale di interventi per il turismo che sia coerente e intellegibile nasce come risposta alle rapide trasformazioni indotte dal cambiamento climatico e della globalizzazione sulla domanda turistica, sui trasporti, sull’informazione e sulla vulnerabilità del turismo verso fattori esterni, quali l’attuale crisi finanziaria, l’aumento dei costi dell’energia, o i recenti attacchi terroristici a danno di turisti”, ha affermato il vice Segretario generale dell’Ocse Pier Carlo Padoan. “Un’ampia gamma di politiche d’azione per tutti i governi è l’elemento fondamentale per incentivare, nel lungo periodo, la produttività nel settore dei servizi e un’economia del turismo che sia sostenibile e competitiva. L’ocse intende assumere un ruolo chiave nell’aiutare le economie dei paesi membri a fare passi avanti in questa direzione”. Michela Vittoria Brambilla, Sottosegretario al turismo dello Stato italiano, ha sottolineato la necessità di sviluppare la politica del turismo con un sistema di tipo network che veda la partecipazione dei differenti stakeholder, dei governi, del settore privato e delle comunità locali. I principi d’azione sulla politica del turismo trattati durante il meeting invitano i paesi a considerare una gamma di politiche che incentivino lo sviluppo dell’industria del turismo. Alcune raccomandazioni: Politiche d’azione– Attuare meccanismi di valutazione dell’efficacia delle politiche del governo e dei programmi rivolti al turismo, come la promozione, l’innovazione o l’educazione e la formazione. Sviluppo sostenibile – Stimolare gli investimenti in sistemi e servizi di mobilità e turismo più efficienti dal punto di vista energetico, per ridurre i costi e aumentare la redditività delle imprese operanti nel settore, minimizzando allo stesso tempo i potenziali effetti negativi sull’ambiente. Innovazione – Promuovere la condivisione di prassi innovative in tema di organizzazione, imprenditorialità o sviluppo di processi (per es. Nuovi canali di distribuzione) per un utilizzo migliore delle capacità esistenti, una maggiore produttività del lavoro e il rinnovamento dell’offerta turistica (per es. Nuovi prodotti). Occupazione – Rafforzare le capacità imprenditoriali/manageriali delle Pmi del settore turismo tramite un adeguato sostegno alle piccole aziende e programmi di formazione professionale. Autenticità – Sviluppare programmi di lungo periodo che promuovano l’autenticità delle esperienze turistiche, tramite la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali e culturali e le culture locali. Accessibilità – Eliminare inutili impedimenti amministrativi e normativi al turismo e alla mobilità, attraverso la semplificazione e l’armonizzazione. Conoscenza- Sviluppare e promuovere un sistema di strumenti statistici e di raccolta di informazioni (per es. Il Conto Satellite del Turismo) che copra la vasta gamma di ambiti economici, sociali e ambientali collegati al turismo, al fine di soddisfare la domanda degli operatori e sostenere le decisioni e gli interventi nel settore. I partecipanti invitati dall’Ocse a lavorare a stretto contatto con gli stakeholder per individuare politiche turistiche adatte ai bisogni futuri del turismo, per incentivare l’educazione e lo sviluppo di abilità in campo turistico, per sostenere un uso consapevole dell’energia e delle energie alternative da parte dei servizi turistici, e per sviluppare indicatori che misurino l’efficacia e la coerenza delle strategie delle politiche turistiche. Il rapporto su Il turismo nei paesi Ocse 2008 mette in luce che nei paesi Ocse il turismo copre il 30% dell’export dei servizi, l’11% del Pil e il 12% dell’occupazione a livello dei singoli paesi. I paesi Ocse rappresentano circa il 60% del mercato mondiale del turismo. Le previsioni a livello globale indicano che il turismo continuerà a crescere del 4% annuo durante la prossima decade, questa crescita potrebbe essere inferiore alle previsioni per alcuni paesi Ocse dove il turismo è giunto ad una fase di relativa maturità e che ora stanno affrontando la sfida della competitività turistica. . .  
   
   
L’ECONOMIA DEL TURISMO E LA GLOBALIZZAZIONE: INCONTRO OCSE, RIVA DEL GARDA, ITALIA, 9-10 OTTOBRE 2008 SESSIONE 3: TAVOLA ROTONDA CON IL SETTORE PRIVATO SU ENERGIA E CAMBIAMENTO CLIMATICO  
 
L’ultima sessione di lavoro della due giorni rivana organizzata dalla Commissione Turismo dell’Ocse ha focalizzato la propria attenzione sui temi del risparmio energetico e dell’impatto ambientale del settore. A portare le proprie esperienze sono stati chiamati il presidente di una compagnia che organizza crociere, il direttore di una catena di hotel e il dirigente di una compagnia aerea. Ad aprire i lavori è stato chiamato Jean Claude Baumgarten, che ha ricordato lo stretto legame esistente fra il turismo e l’energia. Un nesso doppio, dato che il costante aumento del prezzo del petrolio influisce non poco sul costo degli spostamenti e dato che il turismo contribuisce per 10% alla produzione del Pil mondiale e può quindi contribuire non poco alla salvaguardia dell’ambiente. Il primo a raccontare la propria esperienza è stato Raphael Von Heereman, responsabile degli affari politici aziendali della Tui Fly, una compagnia aerea dei Paesi Bassi che possiede una flotta di 157 aeromobili. «Da qualche tempo l’aviazione viene messa spesso sotto accusa per l’inquinamento che produce – ha cominciato – senza considerare i dati reali. I voli commerciali contribuiscono nella misura del 2% alle emissioni globali, un valore limitato, tuttavia è importante contribuire alla loro riduzione attraverso le innovazioni tecnologiche, ma anche attraverso la pianificazione. Il nostro comparto non può fare a meno del kerosene, perché è un carburante che non cambia volume né stato in presenza di forti escursioni termiche, ma può fare in modo di limitare i consumi rettificando le rotte, che troppo spesso devono essere allungate per evitare gli spazi di volo militari (per fare questo sé stato avviato un progetto chiamato “Single European Sky”), limitando il peso complessivo degli aeromobili e volando a velocità inferiori a quelle attuali. Poi la parola è passata a Manfredi Lefebvre d’Ovidio, presidente della Silversea Cruises, una compagnia che organizza crociere di lusso. «Nel nostro caso non è impossibile pensare di utilizzare carburanti diversi dai derivati del petrolio – ha affermato, agganciandosi al discorso di Von Heeremann – ed inoltre possiamo utilizzare l’energia solare. Per questo investiamo molto in ricerca. Cerchiamo di progettare motori più efficienti, di utilizzare nuovi tipi di vernice a basso impatto ambientale, di pianificare le rotte in modo da accorciare i percorsi e di ottimizzare la velocità di spostamento: più essa è costante, meno si consuma». Poi ha lanciato un appello ai governi: «Questo è il momento giusto per cambiare, per rendere le case e gli uffici più efficienti. La gente è pronta per affrontare questa svolta, serve solo un po’ di coraggio». Giorgio Boscolo, direttore generale del Boscolo Group, ha invece guardato a questa problematica dal punto di vista dei complessi alberghieri. «Rappresento un gruppo che possiede 25 strutture – ha spiegato – ma anche una accademia di formazione e un tour operator. Da tempo noi puntiamo sulla sostenibilità e sul rispetto dell’ambiente quando costruiamo i nostri hotel. Rispetto non solo per la natura, ma anche per la storia che gli edifici e le città custodiscono. Ci rendiamo conto, sempre più, che questa attenzione paga sul piano del marketing e permette anche di conseguire un sensibile risparmio. Puntiamo sempre più sui prodotti biologici, di stagione e locali, cerchiamo di migliorare l’isolamento delle strutture, di utilizzare l’energia solare e, in alcuni casi, di sfruttare le falde acquifere presenti». Insomma, qualcosa si può fare, ha concluso Jean Claude Baumgarten, purché si coinvolgano tutti gli attori di questo gioco. E il coordinamento fra soggetti diversi, è stato certamente il leit motiv del meeting rivano, visto che anche in questa circostanza non si è potuto fare a meno di rilevare che «produttori e consumatori devono fare la propria parte, ma a definire la cornice entro la quale devono operare possono essere solo i governi». Un approccio olistico che la Commissione Turismo dell’Ocse suggerisce di adottare per risolvere tutti i problemi più significativi di questo comparto. .  
   
   
L’EUROREGIONE SI INCONTRA NELLE CINQUE TERRE  
 
I presidenti della Liguria, Piemonte, Provence Alpes Côte d’Azur, Rhône Alpes e Valle d’Aosta, che costituiscono l’Euroregione Alpi Mediterraneo, si incontrano l’11 e 12 ottobre a Riomaggiore, per la creazione del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale. Il vertice sarà trasmesso in diretta streaming su http://press. Parconazionale5terre. It/receiver. Htm. Sabato 11 ottobre a Riomaggiore si svolgerà un vertice tra i cinque presidenti delle Regioni che costituiscono l’Euroregione Alpi Mediterraneo. Saranno presenti i presidenti della Liguria, Claudio Burlando; del Piemonte, Mercedes Bresso; di Provences Alpes Côte d´Azur, Michel Vauzelle; della Valle d’Aosta, Augusto Rollandin; e il vicepresidente di Rhône Alpes, Bernard Soulage. I cinque presidenti faranno il punto sull´attività svolta nel semestre di presidenza ligure di Euroregione, che si concluderà a fine anno, e discuteranno l’approvazione della convenzione e lo statuto del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect), per arrivare alla firma dello strumento operativo comune, che servirà a promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale. Il vertice sarà trasmesso in streaming su http://press. Parconazionale5terre. It/receiver. Htm. Sarà inoltre possibile porre domande in diretta tramite la mail diretta@parconazionale5terre. It, i numeri 0187/921035 o 334/6618064 o il collegamento Skype "parcocinqueterre". Il Gect è uno strumento giuridico istituito il 5 luglio 2006 con un regolamento europeo, con lo scopo di agevolare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra i suoi membri. Le cinque Regioni dell’Euroregione Alpi-mediterraneo, avendo un’esperienza pluriennale di cooperazione territoriale in Europa, caratterizzata anche da numerose iniziative Interreg, si sono molto impegnate nel dare attuazione effettiva al Gect. Il percorso è stato lungo e laborioso: iniziato a Bard in Valle d’Aosta il 18 luglio 2007 con la firma da parte dei presidenti delle cinque Regioni, del “Protocollo d’Intesa per la cooperazione nello spazio Alpi Mediterraneo”, verrà concretizzato proprio in quest’occasione con l’approvazione dello statuto del Gect. Nell’incontro si parlerà anche della prossima presidenza semestrale di Rhône Alpes, e dei prossimi impegni dell’Euroregione e delle sue prospettive. Domenica 12 i presidenti delle cinque Regioni, accompagnati dal presidente del Parco, Franco Bonanini, visiteranno le Cinque terre, con escursioni a piedi, percorsi sulla monorotaia e una uscita in mare. . .  
   
   
CONFINDUSTRIA ALBERGHI E STR GLOBAL: UNA STAGIONE ESTIVA 2008 DIFFICILE PER GLI ALBERGHI ITALIANI ANALISI DEL SETTORE A LIVELLO EUROPEO: L’ITALIA IN CODA RISPETTO AI COMPETITORS  
 
 Una stagione estiva in flessione rispetto al 2007 per gli alberghi italiani: è questo l’elemento principale che emerge dai dati che Confindustria Alberghi ha elaborato in collaborazione con Str Global, la società internazionale leader nel benchmarking alberghiero. “I risultati della nostra analisi confermano le preoccupazioni degli operatori e l’allarme lanciato dal Presidente di Federturismo Confindustria che ha chiesto l’intervento del Presidente del Consiglio”, commenta il Presidente di Confindustria Alberghi Maria Carmela Colaiacovo. “Non solo i dati relativi all’occupazione - come già sapevamo - si presentano in seria flessione rispetto allo stesso periodo del 2007, anche i dati Revpar (ricavo medio per camera disponibile)sono fortemente negativi. Un dato, questo, che rischia di generare pesanti riflessi anche in termini occupazionali per il settore”. Particolarmente interessanti i dati a livello europeo: se è vero che la difficile congiuntura economica sta impattando tutti i Paesi del continente, i dati raccolti da Str Global evidenziano una sostanziale difficoltà dell’Italia rispetto ai principali competitor. Infatti, nel periodo gennaio-agosto 2007 rispetto allo stesso periodo 2008 tutta l´area euro registra una certa difficoltà (- 2% sull´occupazione e - 1,5% sul Revpar), ma l’Italia soffre particolarmente con un -5,1% sull’ occupazione e un -7,4% sul Revpar. Dato ancora più evidente se confrontato con i principali competitor: la Francia è in positivo con +0,7% sull’occupazione e +7,1% sul Revpar, mentre la Spagna registra un -3,6% sull’occupazione e un -2,2% sul Revpar. Guardando al solo mese di agosto 2008 rispetto allo stesso mese dell´anno precedente, i dati sono anche più netti con un -5,1 sull´occupazione e un -6,6 sul Revpar per l’area euro, a fronte di un -11,7 e un -11,9 per l´Italia. Francia e Spagna fanno registrare rispettivamente -8,2 e -5,6 per l´occupazione e -5,3 e -2,2 per il Revpar. “Tra i dati che abbiamo elaborato” precisa Marco Malacrida, Direttore Italia di Str Global, “il vero indicatore dello stato di salute dell´azienda albergo è rappresentato dal Revpar, che in Italia ha registrato una flessione importante. ” Alla luce del confronto negativo con il resto dell’Europa, il Consiglio Direttivo di Confindustria Alberghi riunitosi a Roma ha sottolineato la necessità di un intervento immediato e organico a sostegno del settore. Ha inoltre nuovamente espresso, in piena sintonia con Federturismo Confindustria, la propria preoccupazione per l’assenza di provvedimenti finalizzati al turismo nella legge finanziaria, oltre che per l’inserimento nel ddl sul federalismo fiscale della tassa di scopo sui flussi turistici, che l’organo confindustriale vede come un possibile ulteriore indebolimento della competitività del settore . .  
   
   
PUGLIA: INCONTRO REGIONE TRADEMARK ITALIA  
 
L’ 8 ottobre, negli uffici della Regione, l’assessore al Turismo Massimo Ostillio, ha incontrato Aureliano Bonini, presidente di Trademark Italia, società specializzata in studi e ricerche nel settore turistico. “Si è trattato di una riunione di lavoro – ha dichiarato l’assessore Ostillio al termine dell’incontro – nel quadro degli approfondimenti ad ampio raggio che l’amministrazione regionale sta svolgendo per valutare nel modo più accurato e dettagliato le dinamiche del comparto, anche con riferimento all’andamento della stagione estiva e alla possibile attrazione di investimenti nella nostra regione per la realizzazione di strutture ricettive di qualità in grado di intercettare flussi turistici internazionali”. “Sono molto soddisfatto dell’incontro avuto con l’assessore Ostillio – ha detto il professor Bonini – in questa regione che rappresenta una delle realtà più dinamiche e interessanti a livello nazionale. Proprio le caratteristiche di questo territorio hanno consentito alla Puglia di reggere l’urto della non facile situazione economica nazionale. I risultati positivi conseguiti dall’amministrazione regionale e le iniziative a forte carattere innovativo avviate nel campo del turismo, pongono oggi la Puglia nelle migliori condizioni per un rilancio del settore anche attraverso nuovi investimenti che valuteremo e proporremo all’assessorato”. “Mi sembra – ha concluso Ostillio – che gli esiti dell’incontro odierno, al quale ne seguiranno altri, nei prossimi giorni, con esperti e aziende specializzate di livello nazionale, siano di particolare valore. Dimostrano l’attenzione per la nostra regione, sotto il profilo turistico e il nostro posizionamento nel rank delle regioni italiane, che suscita interesse e determina una capacità attrattiva indubbiamente più elevata di altri territori che hanno sofferto non poco nei mesi scorsi. A tal proposito è forse utile sottolineare che sono significativi i dati rilevati circa l’andamento della stagione estiva e che renderemo pubblici a breve”. Tali elementi sono il frutto di un’attività realizzata su più livelli, in modo particolarmente accurato, mediante interviste agli operatori, rilevazioni dell’Osservatorio nazionale del turismo, acquisizione diretta di dati da parte delle Apt e del Gruppo di lavoro istituito presso l’assessorato al Turismo. Una mole così significativa di elementi consentirà di avere un riscontro più che attendibile sui flussi incoming nei mesi estivi, verificandone gli aspetti rilevanti e considerevoli per ogni provincia. Si tratta di un lavoro delicato e difficile da fare con rigore e serietà per essere attendibili, evitando scostamenti e difformità, sulla base di panel stratificati secondo metodologie scientifiche. . .  
   
   
BIELLA: CORSI DI AGGIORNAMENTO PER LE PROFESSIONI TURISTICHE OGNI CINQUE ANNI GLI ISCRITTI AGLI ELENCHI DEVONO FREQUENTARE DEI CORSI DI AGGIORNAMENTO.  
 
Sarà l’Agenzia formativa Enaip Piemonte di Biella a tenere i corsi di aggiornamento professionale per gli iscritti agli elenchi provinciali degli abilitati alle professioni turistiche. I corsi partiranno in questi giorni, come previsto dalla legge regionale 33 del 2001: per il mantenimento dell’abilitazione professionale, ogni cinque anni gli iscritti agli elenchi devono frequentare dei corsi di aggiornamento. Nel Biellese si tratta di 16 accompagnatori turistici, 6 accompagnatori di turismo equestre, 50 accompagnatori naturalistici e 8 guide. Chi è interessato a mantenere l’abilitazione professionale deve dimostrare, entro il 31 dicembre di quest’anno, di avere frequentato il corso di aggiornamento della professione di riferimento comunicandolo all’ufficio turismo della Provincia di Biella. La pena è la cancellazione d’ufficio dagli elenchi. L’atl biellese ha coordinato la ricerca e l’affidamento dell’incarico. Per informazioni telefono è 015/8497874 .  
   
   
JOERG HAIDER: TONDO, HO PERSO UN AMICO E UN GRANDE INTERLOCUTORE VIENE A MANCARE IL PRINCIPALE INTERLOCUTORE PER L´EUROREGIONE  
 
Trieste - "La Carinzia ha perso un ottimo governatore, l´Austria un politico di riferimento in un momento di grandi cambiamenti in Europa, al Nordest viene a mancare il principale interlocutore per l´Euroregione ed io ho perso un amico che mi è sempre stato vicino, anche e soprattutto nei momenti peggiori della mia carriera politica". Il presidente del Friuli Venezia Giulia, avvisato di prima mattina della tragica scomparsa di Joerg Haider, governatore della Carinzia e leader del partito austriaco Bzoe, esprime il suo dolore attraverso un ricordo personale e diretto, frutto di un rapporto di lunga data con il collega carinziano "che, nel 2003, una settimana prima delle elezioni regionali vinte da Illy, quando io da presidente uscente non ero stato ricandidato, mi invitò in Carinzia dedicandomi un´intera giornata e consegnandomi la massima onorificenza del Land austriaco". Nel porgere le condoglianze alla famiglia, "alla moglie ed alla figlia che ha sposato un italiano che incontro spesso a Roma", il pensiero di Tondo va agli ultimi incontri con Joerg Haider, da quello informale a Klagenfurt in occasione della partita degli Europei di calcio tra Polonia e Croazia, alla conferenza stampa congiunta di Udine a fine agosto ed alla festa a Tarvisio, in occasione del compleanno di Gabriele Massarutto e Maria Giovanna Elmi. "Haider ha voluto e saputo creare un rapporto umano vero al di là della politica e dei ruoli, una caratteristica - afferma ancora Tondo - che ha contribuito a renderlo così amato e votato nella sua terra, dove per vent´anni è stato il leader indiscusso". Sottolineando quanto Haider sia stato un elemento di rottura rispetto al sistema austriaco, storicamente fondato sull´asse popolari-socialdemocratici, il presidente della Regione individua le ripercussioni "su tutto il Nordest Italia, non solo sul Friuli Venezia Giulia, perché viene a mancare il principale interlocutore per la costruzione di un´Euroregione concreta, fondata sulle azioni che avevamo interpretato e condiviso". "Haider ha sempre creduto nella cooperazione transfrontaliera, superando con i fatti anche le barriere costituite da pregiudizi nei suoi confronti. Tra i suoi meriti - conclude Tondo - c´è stato quello di saper scindere l´istituzione dalle convinzioni politiche che, nei contatti con i territori confinanti, non ha imposto ad alcuno, lavorando sempre in funzione di obiettivi comuni". .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA: CORDOGLIO CONSIGLIO REGIONALE PER MORTE JOERG HAIDER SOSTENITORE DELL´AREA MITTELEUROPEA  
 
Trieste - Il cordoglio del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia per la morte di Joerg Haider è stato espresso dal presidente Edouard Ballaman. Mi piace ricordare - ha detto Ballaman - come il governatore della Carinzia guardasse alla nostra regione dal punto di vista istituzionale come un partner privilegiato, e da quello personale ne apprezzasse cultura e tradizioni. Sostenitore dell´area mitteleuropea - ha aggiunto Ballaman - Haider ha rappresentato un momento di svolta a livello politico internazionale, proponendo e difendendo idee scomode che all´inizio hanno suscitato una grande reazione, ma sulle quali molti, con il trascorrere del tempo, hanno dovuto ricredersi. Alle istituzioni austriache, ai cittadini della Carinzia, alla sua famiglia giungano i sentimenti di grande dispiacere e di amicizia per questa improvvisa scomparsa - ha concluso Ballaman - proprio in virtù dei forti legami che accomunano da sempre le nostre due realtà. Haider, 58 anni, era da solo a bordo della sua automobile a sud di Klagenfurt, capoluogo della Carinzia, quando la vettura è uscita fuori strada per cause ancora sconosciute. Secondo la polizia, Haider è stato trovato con gravi ferite alla testa e al torace, e sarebbe morto poco dopo l´incidente, avvenuto nelle prime ore del giorno. .  
   
   
BOLZANO: PRESIDENTE DELLA PROVINCIA SULLA MORTE DI JöRG HAIDER GOVERNATORE DELLA CARINZIA  
 
"Un talento politico che ha segnato la vita pubblica austriaca per decenni, con profonde ripercussioni in Europa": così il Presidente della Provincia ricorda Jörg Haider, il governatore della Carinzia scomparso avvenuta questa notte in un incidente stradale. Il Presidente ricorda la buona collaborazione istituzionale nei settori dell´economia e del turismo, "anche se sulle questioni politiche avevamo opinioni diverse. " Appreso della tragica morte di Haider, il Presidente della Provincia esprime il suo cordoglio ai familari e ricorda lo scomparso come "un talento politico", che con le sue posizioni ha segnato la politica interna per decenni con effetti anche a livello europeo. Il Presidente sottolinea che "i contatti istituzionali con il governatore Haider sono stati improntati alla collaborazione, anche se sulle questioni politiche avevamo opinioni divergenti, a partire dalla minoranza slovena di Carinzia. " Della collaborazione istituzionale, Alto Adige e Carinzia hanno beneficiato "sul piano dei rapporti economici e del turismo, degli scambi culturali e dei progetti transfrontalieri in ambito Ue. Sono stato alcune volte a Klagenfurt e Haider ha ricambiato le visite a Bolzano. " .  
   
   
PRESENTATA A MOSCA LA CAMPAGNA "CAPRI, ISCHIA, PROCIDA. IL PIACERE DI VIVERE"  
 
 Si è tenuta , il 2 ottobre presso l´Ambasciata d´Italia a Mosca, la conferenza stampa di presentazione della campagna di promozione delle isole del golfo di Napoli. Alla presenza dell´ambasciatore Vittorio Claudio Surdo e del direttore dell´Enit, Carlo Biraschi, l´assessore al Turismo della Provincia di Napoli, Giovanna Martano, ed Ermando Mennella, in rappresentanza dell´Unione industriale di Napoli, sezione Turimo, e della Federalberghi di Capri e di Ischia hanno presentato la campagna di promozione, denominata "Capri, Ischia, Procida. Il piacere di vivere". I giornalisti intervenuti, 19 della stampa di settore e non solo, ed i 18 tour operator presenti, dopo aver posto numerose domande hanno potuto godere di un buffet finger food con ricette tipiche. "Iniziative come queste sono particolarmente appropriate sul mercato russo, che sta mostrando un´attenzione sempre maggiore verso il nostro Paese" ha osservato soddisfatto l´ambasciatore Surdo. "Il Governo, difatti, ha potenziato i servizi forniti dal Consolato per il rilascio dei visti che l´anno scorso per quanto riguarda l´Italia - ha concluso l´ambasciatore - hanno raggiunto il 30% della totalità dei visti emessi". L´assessore Giovanna Martano, intanto, guarda già avanti: "Mosca rappresenta la prima tappa delle azioni di promozione all´estero dei "gioielli di casa", ossia le tre isole del golfo di Napoli, perle incastonate in una cornice preziosa. - spiega - La Russia rappresenta un mercato di grandissimo interesse per il nostro territorio, in crescita costante proprio verso le isole. Per questo, insieme a mercati consolidati come la Germania e la Gran Bretagna e con la Spagna, altro mercato in crescita, la Russia è stata individuata come uno dei mercati-obiettivo della campagna". "Le isole del golfo rappresentano una delle eccellenze dell´offerta turistica italiana - aggiunge il direttore dell´Enit, Carlo Biraschi -proporle sul mercato russo con forza e determinazione costituisce un´operazione lungimirante, dal momento che i flussi turistici russi sono in grande crescita nel nostro Paese. I russi, peraltro, da qualche tempo viaggiano anche in modo diverso dal passato: prediligono long weekend in destinazioni facilmente raggiungibili. Pertanto, è di vitale importanza potenziare i collegamenti aerei diretti da e per la Campania". Concetti questi che trovano d´accordo anche Ermando Mennella (Unione Industriale di Napoli sezione Turimo e Federalberghi Capri e Ischia): "Iniziative come questa consolidano ancora di più il rapporto avviato alcuni anni fa tra le tre isole, che ha portato alla scelta di promuoverle insieme, come un ´unicum´ nel panorama turistico italiano. Esempio di collaborazione tra l´imprenditoria e le istituzioni, questa campagna di promozione può dare frutti nel futuro per l?intero territorio". .  
   
   
BARCOLANA, SI PARTE DOMENICA ALLE 10. E´ LA FESTA DELLA VELA ISCRITTI A QUOTA 1587  
 
Trieste - Domenica 12 ottobre il Golfo di Trieste si tingerà di bianco. Un quadro in movimento animato dalle vele spiegate della Barcolana. Lo spettacolo della regata con il più alto numero di partecipanti al mondo si rinnova per la quarantesima volta e il record di iscrizioni - fissato nel 2001 con 1965 barche - dalle ultime proiezioni della Società velica di Barcola e Grignano potrebbe essere abbattuto sul filo di lana. Il dato definitivo però si saprà solo domani mattina, un paio d´ore prima della partenza, prevista alle 10. I meteorologi prevedono, per la mattinata di domani, vento leggero sul campo di regata. Si tratta della condizione ideale per permettere a tutti gli iscritti, compresi velisti improvvisati e regatanti della domenica, di prendere parte alla festa della vela italiana in massima sicurezza. Accanto ad Alfa Romeo, lo scafo neozelandese di Neville Crichton che punta alla quinta vittoria e a battere record di percorrenza della regata (fissato a 55´30´´ l´anno scorso dagli stessi "alfisti"), e al team di Coppa America di Shosholoza, con il napoletano Paolo Cian al timone, ci saranno, infatti, migliaia di imbarcazioni da crociera, barche d´epoca e gozzi che avranno l´opportunità di confrontarsi, sulla linea di partenza, con alcuni mostri sacri della vela internazionale. Al timone, in mezzo alla flotta, ci saranno anche Cino Ricci e Mauro Pelaschier che, nel venticinquennale della sfida di Azzurra in Coppa America a Newport, saranno in regata sull´imbarcazione dell´Esercito Italiano. I due miti della vela italiana dovranno vedersela con altri tre scafi identici di 80 piedi, tra cui Banca Generali, che ha ingaggiato Francesco De Angelis, skipper di Luna Rossa nell´ultima campagna di Coppa, per tentare di battere la concorrenza. "Ogni volta che vengo a Trieste per la Barcolana l´immagine di questo Golfo imbiancato di vele mi rimane nel cuore"- ha spiegato De Angelis nel corso del question-time di stamani. "La bellezza di questa regata è legata al fatto che, seppure sia una festa, in partenza tutti sono comunque agguerriti, nemmeno le barche più piccole si tirano indietro mostrando un vero spirito sportivo e la tradizione marinaresca della città". Sulla linea di partenza, lunga oltre un chilometro, ci sarà anche il tre volte vincitore della Americas´ Cup, Russel Coutts. Il neozelandese proverà a stupire ancora una volta il mondo della vela con il suo Rc44: uno fra i dieci velocissimi monotipi che saranno al via dopo aver dato vita, negli ultimi giorni, alla Friuli Venezia Giulia Rc44 Cup. Www. Barcolana. It .  
   
   
IL BISOGNO DI RISPARMIO FA VIAGGIARE GLI ITALIANI… SEMPRE PIÙ ONLINE!  
 
Mai come nei periodi di crisi economica il risparmio diventa un must. Se rinunciare alle vacanze è difficile anche in momenti di forte recessione come quello che sta attraversando il nostro Paese, quello che emerge è la ricerca sempre più spiccata di soluzioni per risparmiare. Vacanze più brevi e meno costose: da una parte si assiste alla contrazione della durata media dei soggiorni di vacanza, ormai attestata ad una settimana, dall’altra alla scelta di pacchetti vacanze meno cari. E’ proprio in questo contesto che va letta la crescita del travel online nell’ultimo anno e in modo particolare nel mese di luglio appena trascorso. Vacanze sì, ma prenotazioni fai-da-te, che consentono di risparmiare a 360°: si risparmia tempo, potendo navigare sui siti di viaggi online in qualsiasi momento della giornata, scegliendo le proprie vacanze, evitando le code in agenzia e si risparmia denaro, grazie alle sempre più numerose offerte, dai last minute e dalle formule roulette alle offerte per i single o per i più giovani. Ma spesso la prenotazione online dei viaggi non viene scelta solo per le opportunità di risparmio: anche il divertimento a navigare tra le migliaia di offerte disponibili e la soddisfazione di trovare un mix ottimale tra destinazione, alloggio e mezzo di trasporto fanno la loro parte. Nel mese di luglio 2008, quasi 15 milioni di italiani hanno visitato almeno un sito legato al turismo online, il 19% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Su un totale navigatori attivi in Italia di circa 25 milioni, questo significa che quasi il 60% degli internauti ha utilizzato la rete per organizzare i propri viaggi. In una comparazione a livello europeo si tratta di un dato di penetrazione in crescita ma inferiore rispetto a quello registrato in altri paesi come Francia (+67%), Regno Unito (+63%) e Spagna (+62%), ad indicare che nel nostro paese ci sono ancora potenzialità di sviluppo per i siti legati al mondo del turismo. Quello del travel online è un mercato articolato, costituito da diverse tipologie di siti tra cui emergono le agenzie viaggi virtuali, i siti relativi al trasporto aereo, ferroviario e su strada e i siti per la ricerca e prenotazione di hotel. Sono tutte categorie in crescita: in particolare, si segnala un aumento del 24% degli utenti dei siti delle compagnie aeree e del 16% di quelli delle agenzie viaggi online. Oltre un terzo di tutti i navigatori attivi nel mese ha visitato almeno un’agenzia di viaggi online La prima tipologia di siti all’interno della categoria travel online è quella delle mappe e informazioni di viaggio (oltre 11 milioni di utenti a luglio), che però non sono esclusivamente legati al turismo essendo molto utilizzati anche per ragioni di utilità pratica. A rappresentare il cuore dell’organizzazione dei viaggi online sono invece i siti delle cosiddette agenzie virtuali, che a luglio di quest’anno sono stati visitati da ben 8,7 milioni di italiani, vale a dire che più di un navigatore su tre attivi nel mese ne ha visitato almeno uno. A trainare questa categoria sono tre grandi big, da tempo affermati e che di mese in mese si contendono la leadership: al primo posto Lastminute. Com con 2,6 milioni di utenti a luglio (+25% rispetto allo stesso mese del 2007), seguita da eDreams e Expedia molto vicini con circa 2 milioni di visitatori (+18% e +8% rispettivamente). Un modo di viaggiare “femminile” Da sempre quello dei viaggi online è un comparto tipicamente femminile. Le donne mostrano in particolare una propensione per l’organizzazione dei viaggi online, con una forte presenza proprio sui siti delle agenzie virtuali. Se infatti in generale gli internauti attratti da questa tipologia di siti sono il 34% dei navigatori totali, nel caso delle donne la percentuale sale al 36% delle navigatrici. Percentuale che arriva addirittura al 48% per le donne in età compresa tra i 25 e i 34 anni, un dato molto superiore rispetto al 37% dei loro coetanei uomini. .  
   
   
BORSALAVORO SULL´ADRIATICO, UN SUCCESSO ANCHE IN QUESTA STAGIONE  
 
Bolzano - Ha dato risultati molto positivi anche quest´anno l´iniziativa di Borsalavoro promossa a settembre a Lignano e, per la prima volta anche a Grado, dalla Ripartizione provinciale Lavoro in collaborazione l´Unione albergatori. Obiettivo della trasferta sull´Adriatico è stato quello di informare circa le possibilità occupazionali presenti in Alto Adige durante la stagione invernale. Nel corso dell´ultima Borsalavoro sull´Adriatico sono state illustrate le possibilità di impiego in Alto Adige durante la prossima stagione invernale nel settore dei pubblici esercizi, in particolare per quanto riguarda la Val Pusteria, la Val Badia e la Val Venosta. Il bilancio dell´iniziativa è più che positivo, visto che il numero dei candidati ha superato quota 100 persone, per la maggior parte camerieri, baristi e cuochi. "Per i datori di lavoro altoatesini - commenta il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn - questa iniziativa consente di ricorrere a collaboratori qualificati in modo semplice dal punto di vista burocratico. E dall´altro lato offre ai lavoratori del settore la possibilità di trovare un´occupazione anche nei mesi invernali. Le esperienze che abbiamo accumulato negli anni con la Borsalavoro confermano che la mobilità del lavoro rappresenta un fattore positivo, visto che molti lavoratori, una volta terminato il proprio impiego estivo, decidono di cercare un´ulteriore occupazione in Alto Adige anche nei mesi invernali". Dati e referenze vengono registrate nella Borsa lavoro online all´indirizzo www. Provincia. Bz. It/borsalavoro della Rete civica, dove possono essere visionate dai datori di lavoro interessati, i quali possono rivolgersi direttamente anche ai centri di mediazione lavoro (Nadja Moriggl a Silandro e Giorgio Costabiei a Brunico) .  
   
   
TURISMO: WORKSHOP A ROMA IL 17 OTTOBRE LO SVILUPPO DI UNA DESTINAZIONE TURISTICA: UN APPROCCIO INTEGRATO TRA POLITICHE DI DISTRIBUZIONE E MARKETING TERRITORIALE I PROTAGONISTI DEL SETTORE ANALIZZANO IL MERCATO DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE  
 
 Si terrà il 17 ottobre 2008 a Roma (ore 16. 00 - “Sala Chiesa” della Luiss Guido Carli, viale Romania 32) il Workshop “Lo sviluppo di una Destinazione Turistica: un approccio integrato tra Politiche di distribuzione e Marketing Territoriale”, promosso da Luiss Business School e Turisma Hospitality Consulting. Parteciperanno al dibattito alcuni dei protagonisti del settore turistico, che analizzeranno il mercato delle destinazioni turistiche e possibili scenari di sviluppo. Tra questi, sono previsti gli interventi di Daniel John Winteler, Presidente Federturismo Confindustria, Josep Ejarque, Consulente sui temi di gestione delle Destinazioni turistiche, Andrea Babbi, Amministratore Delegato Apt – Rimini, Padre Cesare Atuire, Amministratore Delegato Opera Romana Pellegrinaggi, Alberto Camandona, Docente Luiss Business School, Matteo Caroli, Vice preside Facoltà di Economia Università Luiss Guido Carli, Massimiliano Cordeschi, Direttore Generale Comune de L’aquila, Paolo Cuccia, Vicepresidente Gambero Rosso, Fabio Lazzerini, Amministratore Delegato Amadeus Italia, Roberto Spingardi, Presidente Italia Turismo. Apriranno i lavori i due promotori del workshop, il Prof. Franco Fontana, Direttore di Luiss Business School, e Nicola Costantino, Amministratore Delegato di Turisma Hospitality Consulting, la cui la collaborazione si colloca nell’ambito di un progetto più ampio volto ad unire il mondo della formazione ad elevate competenze didattiche della Luiss con l´esperienza di consulenza ventennale nel settore turistico di Turisma. In questa occasione, Luiss Business School e Turisma presenteranno i nuovi progetti formativi “Destination Management” e “Tour Operating Management” realizzati da con il patrocinio di Federturismo - Confindustria. .  
   
   
VENERDÌ 10 OTTOBRE 2008 NELLE 14 STRUTTURE SPECIALIZZATE DELLA RETE TOSCANA COBIRE PORTE APERTE PER SCOPRIRE LE BIBLIOTECHE REGIONALI LIBRI E STUZZICHINI, RIVISTE E DRINK PER MOSTRARE CHE BIBLIOTECA È BELLO E UTILE  
 
Firenze - Una massa di volumi specializzati (almeno 160 mila), banche dati a elevato contenuto tecnico in cui si trova di tutto, oltre 4 mila riviste molte delle quali introvabili: chiunque abbia necessità di testi altrove difficilmente reperibili può provare in una delle 14 biblioteche e strutture documentarie della Regione Toscana. Il giorno buono per saperne di più, può proprio essere venerdì 10 ottobre: il coordinamento fra queste strutture regionali “di nicchia” si presenta con un appuntamento (“Cobire porte aperte”) voluto nel quadro di “Tipi da biblioteca”, la campagna di comunicazione coordinata dalla Regione Toscana “per promuovere le biblioteche – sottolinea l´assessore Paolo Cocchi - nei confronti di chi, verso le biblioteche, ha qualche pregiudizio o non le conosce”. Cobire associa 14 fra biblioteche e c! entri regionali di documentazione che si occupano dei più svariati argomenti, giuridici, sanitari, tecnici, massmediali: fanno sinergia le biblioteche di Giunta e Consiglio, quelle di Irpet e Corecom, quelle di Mediateca e Commissione per le Pari Opportunità. Non mancano centri di documentazione in ambito medico e socio-sanitario: il Centro di prevenzione oncologica, Arpat e Arsia, la biblioteca dell´Agenzia di sanità e quella dell´Istituto fiorentino degli Innocenti. Varie le iniziative, in programma venerdì 10 ottobre, per stuzzicare l´attenzione dei cittadini (previsti anche “stuzzichini” e aperitivi) facendo conoscere meglio un enorme patrimonio di informazione disponibile gratuitamente per tutti (www. Regione. Toscana. It/cobire) e spesso fonte di sorprese e di utilità. Mediateca, ad esempio, propone (ore 16) un progetto (“Lanterne Magiche”) per far conoscere meglio, in ambito scolastico, l´arte cinematografica e l´! uso dei mezzi audiovisivi. La Biblioteca del Consiglio Regionale lancia visite guidate nello storico palazzo che la ospita: il Palazzo Gerini, in via Ricasoli. A partire dalle 10 la Biblioteca della Giunta Regionale (Novoli) presenta servizi rivolti agli utenti (c´è anche Aquabrowser Library, un sistema che consente a chiunque, dal computer di casa, facili ricerche sui testi depositati nelle 14 biblioteche della rete). La Biblioteca sulla Cultura della legalità democratica (via Val di Pesa, 1) presenta (ore 11) fondi relativi a terrorismo e criminalità. In Piazza Santissima Annunziata la “Innocenti Library” apre il suo ricco patrimonio specializzato sull´infanzia e così per tutte le altre biblioteche della rete Cobire. Recente la pubblicazione del catalogo collettivo periodici: un´autentica miniera di informazioni per “tipi da biblioteca” che potranno soddisfare curiosità, trovare testi non sempre facili ! da reperire, avere informazioni utili per la vita quotidiana (! dall´ele nco completo delle norme europee ai bandi di concorso). I volumi possono essere chiesti in prestito. In tutte le biblioteche del circuito ci sono liberi accessi a internet. Per l´intera giornata del 10 ottobre tutte le biblioteche restano aperte al pubblico con orario allungato (fino alle 18) rispetto all´orario normale. Lo slogan fa presente che “l´accesso ai non addetti ai lavori” è tassativamente “permesso”. .  
   
   
PARCHI - EMILIA-ROMAGNA TERRA DI BIODIVERSITÀ: AVVISTATI IL GATTO SELVATICO NELLE FORESTE CASENTINESI E IL ROSPO NOTTURNO NEL DELTA DEL PO. A BOLOGNA IL CONVEGNO "COME STA LA NATURA?".  
 
Bologna - Ci sono specie rarissime che si credevano estinte, quale il rospo notturno dei fossi padani, avvistato recentemente in almeno quattro diverse stazioni del Parco del Delta del Po, o come il gatto selvatico, la cui presenza eccezionale è stata segnalata nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Senza dimenticare, naturalmente, il lupo, che ormai risulta presente in quasi tutto il crinale appenninico. L’emilia-romagna continua a confermarsi terra di biodiversità, particolarmente ricca di piante e animali rari, se non talvolta unici in Europa, grazie alla sua particolare collocazione geografica, che ne fa il principale punto di incontro e di passaggio tra l’area continentale europea e l’area mediterranea. E’ quanto è emerso dal convegno svoltosi ieri a Bologna “Come Sta la Natura in Emilia-romagna?” promosso dalla Regione Emilia-romagna proprio per fare un primo bilancio sullo stato della biodiversità in regione, in vista della definizione del primo “Programma regionale del sistema delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000”. Proprio per tutelare questo straordinario patrimonio, la Regione sta predisponendo un nuovo sistema di monitoraggio permanente della biodiversità che sarà affiancato da un sistema informativo in grado di raccogliere dati e tendenze. Sarà solo una delle iniziative previste nel prossimo Programma regionale per le aree protette. “Stanzieremo in tre anni circa 20 milioni di euro - ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente e sviluppo sostenibile Lino Zanichelli – per una politica che non si limiterà alla pura salvaguardia, ma punterà a creare un vero e proprio sistema delle aree protette, per dare maggiore qualità ai territori e combattere la perdita di biodiversità. E’ un impegno per noi prioritario cui non intendiamo venir meno nonostante gli attacchi che questo Governo fa ai Parchi, considerati semplici fonti di spesa e non strumenti essenziali per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio. ” Tra gli altri settori di interventi strategici per la Regione Emilia-romagna, quello dell’educazione ambientale “verso gli adulti e verso i più giovani – ha sottolineato Zanichelli – perché conoscere è il primo passo per diventare soggetti attivi nella tutela della natura”. In Emilia-romagna è tutelato – considerando i 15 Parchi regionali e nazionali, le 134 Riserve naturali, i 127 Siti di Importanza Comunitaria e le 75 Zone di Protezione Speciale della Rete Natura 2000 - circa il 13% del territorio regionale . Ben 70 sono gli habitat naturali di interesse europeo. Si tratta in particolare di ambienti costieri, di acqua dolce, salmastra e salta, di fiumi, laghi, zone umide. Tra gli altri risultano di prioritario interesse europeo gli habitat delle Lagune costiere e le Dune fisse a vegetazione erbacea, presenti nelle province di Ferrara e Ravenna. Delle 130 specie faunistiche tutelate da nome europee, sono 8 quelle classificate di interesse prioritario da Bruxelles. Tra di esse vi sono anche la Rosalia alpina, coleottero localizzato sull’Alto appennino emiliano; lo scarabeo Osmoderma eremita e la farfalla Euplagia quadripunctaria di ambienti collinari; la testuggine di mare Caretta caretta, elusiva presenza di alcune spiagge ferraresi e ravennati ancora poco frequentate. Sono invece 237 le specie di piante di interesse conservazionistico e 10 di esse sono considerate di prioritario interesse perché presenti quasi esclusivamente in Emilia-romagna. E’ il caso della Felcetta Persica, piccola felce presente nel Parco regionale della Vena del gesso Romagnola, della Veccia del Cusna, leguminosa che vive nell’Alto Appennino Reggiano e della Viola Pumila, specie ormai rarissima ritrovata nelle valli mirandolesi (Modena) e nella bassa reggiana. Un patrimonio naturale importante dunque anche se nel corso degli ultimi secoli ed in particolare del secolo scorso, si è registrato un considerevole impoverimento della diversità biologica e paesaggistica, soprattutto nelle aree di pianura che più di altre hanno subito le conseguenze dello sviluppo industriale, della infrastrutturazione e urbanizzazione del territorio. Anche oggi sono proprio questi i rischi maggiori che incombono su habitat, piante e animali della Regione, determinando in alcuni casi situazioni di conservazione insoddisfacente. Così ad esempio per lo Storione, pesce rarissimo, legato ad acque limpide, il Mignatino Piombato una piccola sterna ormai molto rara e presente quasi esclusivamente nella nostra regione e l’Ululone Appenninico, un rospetto un tempo assai diffuso ma la cui popolazione risulta oggi drasticamente ridotta. Un altro pericolo è rappresentato dalle cosiddette specie aliene provenienti da Paesi lontani se non da altri continenti, che minacciano gli animali autoctoni. I casi più famosi sono quelli del gambero americano, della nutria e del pesce siluro. Solo tra i pesci le specie aliene in Emilia-romagna sono 26. .  
   
   
STREET MUSEUM, NASCE IL PRIMO MUSEO DEI GRAFFITI ED È 2.0  
 
La street Art non può essere chiusa in un museo. Ma può un museo contenere tutta la street art? Vogliamo infatti realizzare il più grande museo italiano di Street Art, lasciando però le opere lì dove si trovano, nella strada, dove sono state create. Street Museum sarà il primo museo on line a cielo aperto le cui opere, corredate di schede informative sugli autori, saranno localizzabili lungo tutta la penisola grazie alle mappe di Google Sono necessarie le azioni come quella avvenuta nella notte del 2 ottobre a Milano e del 5 ottobre a Roma per far capire quello che è sotto gli occhi di tutti: la street art è una forma d´arte della contemporaneità , un´autentica forma d´arte che spesso riesce a mettere insieme estetica e senso, azione e pensiero, riflessioni sull´oggi e genio artistico. Pensiamo che anche in Italia sia arrivato il momento di guardare alla street art in modo diverso, con gli occhi sgombri dai pregiudizi e con la voglia di comprenderne davvero il senso profondo e l´indubbio valore. Consapevoli che la street art debba oggi essere considerata per quello che è: la più grande espressione artistica della cultura urbana contemporanea. Www. Streetmuseum. It .  
   
   
ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE PER PROMUOVERE FVG  
 
"L´archeologia industriale è tra i segmenti fondamentali dell´azione di promozione culturale del Friuli Venezia Giulia e quindi a buona ragione possiamo considerare l´iniziativa che si svolgerà a Monfalcone attorno al tema ´Da territori industriali a paesaggi culturali´ come una tappa importante di un percorso per la cultura dell´intera regione che l´Amministrazione condividerà assieme ai promotori". Un pieno sostegno alle iniziative e ai percorsi progettuali di valorizzazione, riconversione e recupero del patrimonio e dei siti dell´archeologia industriale è giunto dall´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, in occasione della presentazione alla stampa del convegno internazionale in programma alla Galleria comunale d´Arte Contemporanea di Monfalcone il 9, 10 ed 11 ottobre. La tre giorni, organizzata in collaborazione con la Regione e il Consorzio Culturale del Monfalconese, presenterà idee e progetti sulle fabbriche che hanno fatto la storia, approfondendo i due volti dell´archeologia industriale, ossia la cultura e l´economia, sul riuso dei luoghi del passato. "Si tratta di una peculiarità importante di questa iniziativa il fatto di mettere assieme la riflessione sul dato culturale e su quello d´impresa", ha notato Molinaro aggiungendo che il compito del convegno sarà quello "di produrre una sintesi, sulla base delle esperienze non solo italiane, nell´intento di creare una rete regionale, ma anche transfrontaliera, che progetti assieme una proposta da condividere con le realtà della Comunità europea". Il programma del convegno prevederà, infatti, le trattazioni di alcuni esempi tipici della realtà regionale, rappresentati dalla storia produttiva dei Cantieri monfalconesi, dall´urbanizzazione e dagli impianti industriali di Torviscosa fino al complesso del Porto Vecchio di Trieste. Il convegno internazionale "Da territori industriali a paesaggi culturali" in programma a Monfalcone viene organizzato proprio nell´anno che celebra il centenario di fondazione dei Cantieri navali monfalconesi. "Già da quasi un decennio l´attività di ricerca e di recupero di materiale sulla storia dei Cantieri Navali ha impegnato l´Amministrazione comunale di Monfalcone - ha spiegato l´assessore alla Cultura, Finanza e Marketing territoriale Gianluca Trivigno - che si è posta l´obiettivo di realizzare un ´centro di documentazione´ dedicato all´archeologia industriale, per raccontare e rappresentare la versione pubblica di un territorio e di un ´distretto produttivo´ così particolare. Da qui la necessità di riflettere, anche tramite un convegno pubblico che cade in questa annata speciale, sullo stato dell´arte della musealizzazione dell´archeologia industriale e sulla creazione di un circuito di promozione per l´inserimento delle nuove realtà museali nei piani di offerta turistico culturale". Partendo dall´analisi delle caratteristiche di un grande sito industriale specifico, l´area dei Cantieri navali di Monfalcone con il villaggio operaio di Panzano, "i contributi e gli approfondimenti portati in questo convegno, alcuni di taglio internazionale come quello di Massimo Negri, direttore dell´European Museum Forum, che analizzerà le esperienze di qualità nel panorama dei musei industriali europei, si prefiggono di allargare la visuale sull´intero panorama del contesto regionale, acquisendo e confrontando contemporaneamente esperienze e conoscenze nazionali e internazionali", ha ricordato la curatrice scientifica e direttrice del Cid Museo territoriale della Bassa Friulana, Gianna Ganis. Massima collaborazione all´iniziativa è giunta, infine, da Fincantieri. "Ci auguriamo - è stato l´auspicio di Alessandro Bais - che l´evento possa attivare un percorso nuovo che permetta al territorio non solo ´di tollerare un cantiere´, ma anzi di valorizzare il suo patrimonio in collaborazione con le istituzioni". Il programma del convegno offre anche la possibilità ai partecipanti di visitare in prima persona i siti archeologici più importanti del Friuli Venezia Giulia: giovedì 9 ottobre, a fine lavori, è previsto il trasferimento con visita alla Mostra "Cantiere 100, cent´anni di navi a Monfalcone" presso lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone e a seguire visita "sottobordo" alla nave Ruby Princess, in consegna il 18 ottobre; venerdì 10 ottobre sarà la volta di Torviscosa, con la visita al Museo Territoriale della Bassa Friulana ed agli stabilimenti del 1938 e per finire, sabato 11 ottobre a fine convegno, si visiteranno le strutture del Porto Vecchio di Trieste. .  
   
   
VENEZIA – CONVEGNO "YOUR PRIVATE SKY: IL DIRIGIBILE DI VENEZIA SULLA POSSIBILITÀ DI STAZIONAMENTO PERMANENTE DELL´AERONAVE DI NUOVA TECNOLOGIA ZEPPELIN NT 07 ALL´AEROPORTO NICELLI.  
 
La Camera di Commercio di Venezia ha organizzato il Convegno “Your private sky: il dirigibile di Venezia", per domenica 12 ottobre 2008, dalle ore 14. 30, all’aeroporto “G. Nicelli” del Lido di Venezia, in collaborazione con l´Associazione Zeppelin Venezia, con la partecipazione di Zeppelin Luftschifftechnik Gmbh & Co. Kg, Friedrichshafen, e Deustche Zeppelin Reederei Gmbh, Friedrichchafen, e con l´intervento della Associazione Dirigibili Archimede, Roma: l’iniziativa rientra tra le manifestazioni inserite nel "Festival dell´Aria 2008" promosso da Expo Venice S. P. A. Nel corso dei lavori, che saranno introdotti dal presidente della Camera di Commercio di Venezia, Ing. Massimo Albonetti, come da programma allegato, alcuni tra i massimi esperti del settore relazioneranno e si confronteranno sulla fattibilità e sulle opportunità economiche dello stazionamento permanente dell´Aeronave di Nuova Tecnologia Zeppelin Nt 07 all´aeroporto Nicelli. Perfettamente manovrabile, quasi come un elicottero, estremamente sicuro in volo, veloce - raggiunge i 125 km/h -, dal basso impatto ambientale, questo modello di aeronave di assoluta avanguardia tecnologica, realizzato dalla Zeppelin Luftschifftechnik Gmbh & Co. Kg, Friedrichshafen, Germania, e già attivo con grande successo a Tokyo, in Germania, in Svizzera e prossimamente anche a San Francisco in California, negli U. S. A. , rappresenta una opportunità turistica di primissimo piano, tanto più in una cornice quel è la città più bella del mondo, Venezia, la sua Laguna e il suo entroterra, altrettanto ricco di bellezze artistiche e naturali. E in tal senso, l’aeroporto “G. Nicelli” ne costituirebbe la “base” ideale. Non solo. Il Dirigibile Zeppelin Nt 07 si propone in maniera innovativa e altrettanto interessante per almeno altri due ambiti, quello pubblicitario e quello scientifico, data la peculiarità di eseguire telerilevamenti e monitoraggi ambientali e di scattare fotografie ad alta definizione, volando a bassa quota e in totale assenza di vibrazioni. Se a ciò aggiungiamo che esso non ha bisogno di piste per decollare e atterrare, il suo “valore aggiunto” è facilmente comprensibile. Il convegno di domenica sarà il primo di una serie di eventi per illustrare questo affascinante progetto, attualmente in fase di studio di fattibilità, che sta già destando l’interesse di numerosi soggetti, pubblici e privati. A coordinarlo è l’ufficio di Rappresentanza a Venezia della Deutsche Zeppelin Reederei Gmbh, a supportarlo la Associazione Zeppelin Venezia, che si occuperà della promozione tramite, appunto, convegni, mostre, corsi, audiovisivi e strumenti multimediali, sul turismo ecologico e innovativo, i concetti di salvaguardia e monitoraggio del territorio e la nuova immagine del territorio stesso favorita dalle aeronavi. .  
   
   
TURISMO SPORTIVO ALLA RICERCA DEL BENESSERE PSICOFISICO IL GIORNO 15 SEMINARIO NAZIONALE SUL CICLOTURISMO E LA SUA DOMANDA IN CRESCITA  
 
Firenze - «Se il turismo sportivo da nicchia di mercato si è trasformato in un motore trainante per l´economia regionale, una parte del merito va anche alla Borsa del turismo sportivo di Montecatini, giunta alla sua sedicesima edizione, che ha saputo rinnovarsi di anno in anno nelle proposte e nell’immagine, dedicando ogni edizione a qualche specialità sportiva. Ma sempre con un concetto di fondo ad ispirare le sue scelte, e cioè quello di fare del benessere un valore del turismo, usando come leva la ricerca in aumento - anche attraverso il viaggio - di un equilibrio fisico e psichico dell’individuo». Lo ha affermato il 9 ottobre l´assessore al turismo, cultura e commercio della Regione Toscana, Paolo Cocchi, presentando il programma della Borsa 2008, che si svolgerà il 16 e 17 ottobre alla Terme Tettuccio. «Basta dare un´occhiata – ha proseguito l´assessore Cocchi - ai numeri di quest´a nno, e al record di registrazioni di operatori internazionali della domanda provenienti da 25 paesi e arrivati a quota 180, con un incremento del 12% rispetto all´anno scorso e una forte presenza della Francia e dei Paesi scandinavi. Sono in crescita anche gli operatori dell´offerta italiana, circa duemila (+10%) e quelli dei settori specifici da quest´anno dedicati al golf e al “Mind & Body Wellness”, cioè a quelle pratiche, dallo yoga alla meditazione, che si stanno sempre più espandendo anche in Toscana, arricchendo l´offerta delle strutture ricettive e contribuendo a potenziare quel turismo slow che è in particolare sintonia con il sistema toscano». E proprio a due forme di turismo slow, il cicloturismo e il trekking, sono dedicati i due eventi che mercoledì 15 ottobre precedono l´apertura della Borsa: il terzo Seminario nazionale "Pedalitalia", organizzato dalla Regione Toscana, capofila di un progetto ch! e coinvolge altre sei Regioni, che farà il punto sul cicloturismo italiano e sulle tante iniziative in cantiere per venire incontro al boom di domanda internazionale di turismo in bicicletta. «Un turismo – ha detto Cocchi - che in questo periodo sembra mantenere un interessante ritmo di espansione, soprattutto rispetto ai mercati esteri, ma non solo, e vede svilupparsi una rete sempre più efficiente di piste ciclabili, di strutture ricettive per ciclisti, di carte e manuali specifici. Tra i contributi concreti del progetto interregionale ci sono le linee guida per un’offerta di cicloturismo di qualità, un dossier tecnico rivolto alle Regioni italiane, agli Enti locali, alle imprese turistiche per dare risposte specifiche, coordinate e innovative a questa importante domanda». Da segnalare sempre il giorno 15, nel pomeriggio, il primo convegno nazionale della "mobilità dolce", cioè del camm! inare come modo naturale di viaggiare, che darà g! rande sp azio a trekking, escursionismo, alpinismo, e nordic walking, cioè forme di sport in cui l´attività fisica si abbina alla scoperta di ambienti e paesaggi suggestivi. Affiancato dal presidente della Bts, Dante Simoncini, e da Francesca Taddei, presidente di Montecatini Expo, l´assessore Cocchi ha poi evidenziato la lungimiranza e il coraggio della Regione Toscana, dell’Enit e del sistema turistico locale che sedici anni fa decisero di puntare su un settore, come quello sportivo, che non era ancora visto come una opportunità turistica e non rientrava dunque nelle strategie di sviluppo. «Da allora di strada – ha detto Cocchi - ne abbiamo fatta tanta. A confermarlo basta un dato: nel 2007 gli italiani hanno speso per il turismo sportivo ben 6,3 miliardi di euro». .  
   
   
GIOTTO RINNOVA CASA E DISEGNA IN COMPUTER GRAFICA VIDEO FILM, POSTAZIONI INTERATTIVE, ATELIER: SI PARTE SABATO 11 OTTOBRE  
 
 Firenze - Nuovo allestimento a forte tasso di creatività, a Vicchio in Mugello, per la casa di Giotto: viene inaugurato sabato 11 ottobre (ore 15) presenti il sindaco di Vicchio, Elettra Lorini, l´assessore regionale alla cultura, Paolo Cocchi, il presidente dell´Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Edoardo Speranza. La mattina (ore 10:30) tavola rotonda sulle prospettive di lavoro (“Un futuro da costruire insieme”) della rinnovata struttura culturale toscana: moderati dallo storico dell´arte Giuseppe Basile discutono i rappresentanti istituzionali dei luoghi legati all´opera giottesca (Comune e Musei Civici di Padova, Assisi, Firenze; Soprintendenza per il patrimonio storico e artistico di Firenze; Università di Firenze; Opera di Santa Croce; Regione Toscana, Comunità Montana del Mugello). La festa, nel pomeriggio, prosegue con altri momenti e con il coinvolgimento di varie associazioni ! locali: un laboratorio sul colore, per bambini da 5 a 12 anni;! una esc ursione naturalistica sulla “Terra di Giotto” per scoprire il paesaggio dei dipinti di Giotto; la proiezione non stop di video d´arte contemporanea realizzati alla “Casa di Giotto”; un saluto (ore 18:30) in musica. A 35 km da Firenze, Vicchio è patria di personaggi chiave per il Medioevo e il Rinascimento: non solo Giotto ma anche Benvenuto Cellini e il Beato Angelico. E nel luogo dove, secondo la tradizione, nel Xiii secolo nacque l´artista che ha rivoluzionato il modo di fare pittura, il nuovo allestimento museale è frutto di un progetto realizzato dal Comune grazie ai contributi di Regione Toscana, Ente Cassa di Risparmio di Firenze e di Giotto-fila. Progettata per essere – come evidenzia l´assessore regionale Paolo Cocchi - «luogo di conoscenza, incontro e stimolo alla creatività», la nuova Casa di Giotto, sul Colle di Vespignano, è dotata di postazioni multimediali interattive, ! video e laboratori che si animeranno durante le gite scolastiche e i fine settimana. Tre le aree tematiche: Giotto (il visitatore potrà fruire di un video-film sul pittore mentre una serie di postazioni multimediali interattive permetteranno a ciascuno di delineare il proprio percorso di conoscenza dell´opera giottesca); il territorio (con il linguaggio contemporaneo dei video-environments sarà ad esempio possibile all´ambiente “entrare” nella casa e al visitatore “uscire” nel territorio e nel paesaggio del Mugello); i laboratori (in accordo con l´idea di “bottega medievale” il piano superiore della struttura diventa spazio per esperienze artistiche con possibilità di atelier per giovani, scuole, artisti, famiglie, turisti). Forte la soddisfazione del sindaco Elettra Lorini: “Vicchio accresce così la sua già significativa offerta culturale, con ricadute economiche sull´intero territorio,! di cui fanno parte il museo del Beato Angelico, la casa di Be! nvenuto Cellini e l´esperienza legata a don Lorenzo Milani”. .  
   
   
IPPOVIE, ABRUZZO CAPOFILA DI UN PROGETTO NAZIONALE  
 
 Un accordo di programma per la promozione del progetto denominato "Ippovie italiane, la rete degli itinerari turistici qualificati" è stato sottoscritto tra la Regione Abruzzo e l´Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali (Engea). Lo ha annunciato l’ 8 ottobre l´assessore ai Parchi, Fernando Fabbiani. Alla conferenza di presentazione dell´accordo di programma sono intervenuti anche il Presidente del Consiglio regionale, Marino Roselli, il presidente nazionale dell´Engea, Mauro Testarella e il responsabile nazionale del coordinamento delle ippovie certificate, Antonio Filippi. "L´accordo sottoscritto riveste particolare importanza perchè l´Abruzzo è capofila di un progetto nazionale mirato allo sviluppo e alla valorizzazione delle ippovie e di tutto il territorio che esse attraversano con le sue peculiarità ambientali, culturali ed enogastronomiche - ha sottolineato l´assessore Fabbiani - un progetto che quindi si lega bene con il progetto Appennino Parco d´Europa, di cui lo stesso Abruzzo è capofila e che troverà partner anche europei". L´accordo prevede l´impegno della Regione Abruzzo a promuovere presso i ministeri competenti il progetto sulle ippovie contribuendo a realizzare la rete nazionale delle ippovie, l´agenzia di coordinamento nazionale delle ippovie per la progettazione, classificazione, certificazione, promozione, incoming e controllo delle ippovie e degli itinerari turistici qualificati e l´accademia nazionale di equitazione da campagna, allo scopo di uniformare la formazione e l´aggiornamento professionale dei quadri tecnici e delle professioni del settore. Regione ed Engea s´impegnano infine a realizzare congiuntamente la promozione delle attività previste nell´accordo di programma attraverso incontri, studi, ricerche, convegni, seminari, mostre, pubblicazioni ed eventi e a tale scopo saranno presi contatti anche con gli Stati membri dell´Unione Europea al fine di collegare il progetto delle ippovie italiane ad iniziative analoghe già in atto o in fase progettuale per realizzare partnership finalizzate alla partecipazione ai bandi dell´Ue. .  
   
   
IL ROCK TROVA CASA A MILANO PRESENTATA CON RED RONNIE LA MOSTRA ITINERANTE “ROCK’N’MUSIC PLANET” IN PIAZZA DUOMO DAL 18 OTTOBRE AL 15 MARZO  
 
“Aprirà in occasione dell’Expo 2015, alla Fabbrica del Vapore, il museo permanente del rock. Il progetto verrà realizzato grazie alla generosità di Red Ronnie, che ha messo a disposizione la sua personale collezione di memorabilia appartenute agli artisti che hanno segnato la storia della musica di tutti i tempi”. A dare l’annuncio il Sindaco Letizia Moratti che questa mattina, con l’assessore allo Sport e Tempo Libero Giovanni Terzi, Red Ronnie e Giovanni Perosino di Alfa Romeo, ha presentato la mostra “Rock’n’ Music Planet”, iniziativa promossa e sostenuta dall’assessorato allo Sport e Tempo Libero in collaborazione con Alfa Romeo Mito e organizzato da Sicom Eventi, che si terrà in piazza del Duomo dal 18 ottobre al 15 marzo e farà da anteprima a ciò che verrà esposto alla Fabbrica del Vapore. “Si tratta di una delle collezioni più importanti d’Europa - ha continuato Letizia Moratti – e con il suo sostegno l’amministrazione comunale vuole evidenziare il ruolo sociale della musica, alternativa sana scelte sbagliate. Per questo l’esposizione di piazza del Duomo verrà a aperta agli studenti delle scuole medie e superiori della città che tutte le mattine avranno la possibilità di visitarla, gratuitamente, e di ascoltare interessanti lezioni sul rock. A marzo, poi, la mostra inizierà un tour mondiale itinerante per cinque anni, fra Africa e altri Paesi che durerà fino alle celebrazioni di Expo 2015 ” L’esposizione si lega infatti al progetto di Milano per l’Esposizione Universale grazie a un nome, Rock’n ‘Music Planet, che richiama il titolo del dossier Expo, Feeling the Planet – Energy for Life, e a una sezione dedicata ai grandi appuntamenti a scopo benefico e ai personaggi che ne hanno fatto parte, da Sting a Pavarotti fino a Yoko Ono e John Lennon. “Questa mostra – ha dichiarato l’assessore Terzi – è il segno tangibile dell’impegno della nostra città nei confronti della musica. Un progetto che è riuscito a coniugare gli sforzi da tutti, collaboratori e partner, senza dimenticare l’accordo con la Sovrintendenza per l’occupazione di piazza del Duomo, nel segno della valorizzazione di iniziative di qualità nel centro cittadino. Non solo. Un euro del biglietto a prezzo pieno sarà devoluto alla Veneranda Fabbrica del Duomo per la Cattedrale. A dimostrazione di come gli eventi possano sostenere i monumenti storici di Milano”. In mostra – 730 metri quadrati all’interno di una struttura di acciaio e vetro nel cuore della città – strumenti musicali, locandine, autografi, poster, oggetti, foto, riviste d’epoca, interviste video, vestiti ma anche scritti, poesie, pensieri dei personaggi che hanno fatto grande la storia del rock. Tutti gli appassionati potranno ammirare, in nove sezioni, le chitarre di Jimi Hendrix, George Harrison e Kurt Cobain, i testi di Jim Morrison, gli scritti di John Lennon, la batteria degli Animals o l’armonica di Bob Dylan. Un viaggio che passa anche attraverso l’impegno sociale di artisti come Bob Geldof e Luciano Pavarotti. Ad arricchire l’esposizione le opere luminose di Marco Lodola, artista neofuturista contemporaneo. Cinque euro il costo del biglietto a prezzo intero, tre il ridotto. Una politica che rientra nelle finalità del progetto, improntate alla diffusione della storia del rock tra tutte le fasce d’età: per questo verranno coinvolte anche le scuole medie e superiori, che tutte le mattine, gratuitamente, avranno l’occasione di visitare la mostra e ascoltare una “lezione” privata (per informazioni: Sicom, tel. : 02/43983255). Non solo: 1 euro sul biglietto a tariffa piena sarà devoluto alla Veneranda Fabbrica del Duomo per i lavori di conservazione e restauro della Cattedrale. Aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 22, Rock’n’music Planet comprenderà anche una zona a ingresso libero con un Planet Store - in cui sarà possibile acquistare libri, cd, poster, biglietti per i concerti – e una riedizione del Roxy Bar, che darà la possibilità di ascoltare musica dal vivo e consumare cibi e bevande ricercate. .  
   
   
NUOVO OSTELLO A CORNIGLIA PER TURISMO GIOVANILE  
 
Nell´ex scuola elementare sorgerà la nuova struttura ricettiva che offrirà 24 nuovi posti letto. Il costo di 360 mila euro sostenuto dal Ministero dell’Ambiente. Il nuovo ostello di Corniglia sta per aprire i battenti. La struttura, realizzata grazie ad un´intesa fra Comune di Vernazza e Parco Nazionale Cinque Terre, verrà ospitata nell´ex scuola elementare del paese e sarà gestita dai ragazzi delle cooperative del parco. La riqualificazione dell’intero edificio che si estende su due piani, prevede nel piano superiore l’ostello con 24 posti letto, mentre in quello inferiore, ad uso dell´Amministrazione Comunale di Vernazza, verranno mantenuti gli uffici comunali distaccati, e realizzata una sala polivalente per riunioni, incontri e manifestazioni e soprattutto sarà dotata di un ambulatorio e relativo alloggio per il medico. La somma necessaria per la ristrutturazione, 360 mila euro, è stata interamente stanziata dal Ministero dell´Ambiente e del Territorio e della Tutela del Mare. I lavori per la realizzazione del nuovo ostello della gioventù di Corniglia termineranno a breve e la nuova struttura potrà essere inaugurata entro il mese di settembre. A dare una forte accelerazione al progetto, in cantiere già da tempo, è stato l’enorme successo ottenuto dai due ostelli di Manarola e Biassa, che negli ultimi tre anni hanno visto le presenze crescere notevolmente, segno della necessità di non voler rinunciare alle vacanze avendo l´opportunità di poter viaggiare a costi contenuti. Si tratta di un turismo prevalentemente giovane ed internazionale, a soggiornare sono soprattutto Americani, Australiani ed Europei, anche se in questi ultimi anni sono aumentate le presenze fra gli Italiani e stanno iniziando ad arrivare numerose famiglie. ”Con la realizzazione di questo progetto, accolto immediatamente con favore dal Ministero dell´Ambiente, - spiega il sindaco di Vernazza, Gerolamo Leonardini - oltre ad incrementare il turismo, soprattutto giovane, possiamo garantire il recupero e la conservazione di un edificio molto importante per il paese di Corniglia, che sarà così utilizzato al meglio. Inoltre saranno creati nuovi posti di lavoro per i giovani della zona. ” .  
   
   
A INNSBRUCK LA GIORNATA TIROLESE DEGLI IMPIANTI DI RISALITA  
 
Per rimanere competitivi e redditizi, gli impianti di risalita devono essere in grado di trasformare la propria offerta e rendere le località montane non solo il paradiso dello sci, ma di tutti gli sport invernali a 360 gradi. Ne è convinto l´assessore provinciale al turismo, che ha partecipato ad Innsbruck alla sesta giornata tirolese degli impianti di risalita. Attualmente, in Alto Adige, sono in funzione 377 impianti di risalita: rispetto al 1980 il numero è sceso di 60 unità, ma contemporaneamente la capacità e la portata degli stessi è aumentata enormemente. Solo dal 2000 la crescita è stata dell´11%, tanto che ora, in tutto l´Alto Adige, possono essere trasportate ogni ora 494. 116 persone, in pratica tutti gli abitanti della provincia. "Questi dati - ha commentato l´assessore - confermano l´enorme progresso infrastrutturale delle nostre zone sciistiche e il dirompente sviluppo tecnologico dell´industria che si occupa degli impianti". Ma affinchè funivie e seggiovie continuino ad operare con bilanci positivi, è necessario che le zone sciistiche intercettino nella maniera corretta i segnali provenienti dal mercato. "La richiesta non va nella direzione di più zone sciistiche, ma di un´offerta maggiormente ampia e diversificata, in grado di abbracciare tutti gli sport invernali". Sempre per quanto riguarda il futuro, l´assessore al turismo indica un paio di strade da seguire: "Rivolgersi in maniera sempre più massiccia ai giovani, e sfruttare gli impianti di risalita anche nei mesi estivi. L´alto Adige ha comunque tutte le carte in regola per continuare ad avere un ruolo fondamentale in questo settore grazie ad un innevamento garantito pressochè ovunque, impianti moderni e funzionali, e una positiva collaborazione fra tutti gli attori coinvolti". .  
   
   
 
 

 

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