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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Ottobre 2008
GLI SCIENZIATI DELL´UE SVILUPPANO POMODORI VIOLA PER LOTTARE CONTRO IL CANCRO  
 
Scienziati di Regno Unito, Italia, Germania e Paesi Bassi hanno utilizzato i geni della bocca di leone per creare dei pomodori viola ricchi di antocianine, antiossidanti del gruppo dei flavonoidi. Questi nuovi pomodori potrebbero offrire una maggiore protezione da una serie di malattie, tra cui il cancro e i disordini cardiovascolari. La ricerca, finanziata dal Quinto e dal Sesto programma quadro dell´Ue (5Pq e 6Pq), è stata pubblicata online il 26 ottobre nella rivista Nature Biotechnology. Le antocianine sono un tipo di flavonoide. Questi potenti antiossidanti sono presenti in elevate concentrazioni nelle piante a frutti porpora, come lamponi, mirtilli, ciliegie, la buccia delle melanzane, il vino rosso e i petali delle violette, e hanno dimostrato di possedere proprietà antinfiammatorie e d´inibizione dei tumori. I pomodori sono già ricchi di un altro antiossidante, il licopene. Cucinandoli in poco olio se ne favorisce il rilascio dalle cellule. L´aumento della concentrazione di flavonoidi, che sono idrosolubili, sarebbe benefico non solo per le singole proprietà di questi composti, ma anche perché si ritiene che la combinazione di antiossidanti idrosolubili e liposolubili negli alimenti offra una maggiore protezione contro le malattie. Lo studio recentemente pubblicato, diretto dalla Professoressa Cathie Martin del John Innes Centre nel Regno Unito, ha scoperto che, con l´espressione dei geni che fanno produrre antocianine ai fiori della bocca di leone, i livelli d´antocianina nei pomodori venivano triplicati. Questo ha portato la concentrazione ai livelli osservati nelle more e nei mirtilli, e rappresenta un notevole miglioramento rispetto ai precedenti tentativi di bioingegnerizzare pomodori più ricchi d´antocianine. I nuovi pomodori, inoltre, sono di un bel viola profondo. Il passo successivo è stato quello di testare se i nuovi pomodori conferivano un qualche vantaggio biologico. I ricercatori hanno studiato topolini predisposti ad ammalarsi di cancro, ed hanno scoperto che quelli nutriti con una dieta arricchita da pomodori a forte contenuto d´antocianina vivevano significativamente più a lungo di quelli alimentati con i normali pomodori rossi. ´Si tratta di uno dei primi esempi di ingegneria metabolica che offre la possibilità di promuovere la salute attraverso la dieta, perché riduce l´impatto delle malattie croniche´, ha commentato la Professoressa Martin. ´Ed è certamente il primo esempio di organismo geneticamente modificato con un carattere che offre davvero un vantaggio potenziale a tutti i consumatori. Il passo successivo sarà passare dai dati preclinici agli studi nell´uomo condotti con volontari, per vedere se possiamo promuovere la salute attraverso strategie alimentari di medicina preventiva´. I flavonoidi, che sono presenti in molte piante e fanno parte della dieta umana, sono stati l´oggetto di innumerevoli ricerche per il modo in cui modificano le reazioni del corpo ad agenti cancerogeni, virus e allergeni; hanno inoltre dimostrato di proteggere dalle malattie vascolari. Le antocianine sono una classe di flavonoidi presenti in forti concentrazioni nelle piante dai frutti violetti. Ricerche recenti sulle antocianine del lampone hanno dimostrato che possiedono effetti antiflogistici e d´inibizione tumorale. Lo studio delle antocianine è pertanto di grande interesse sia per l´industria agroalimentare che per quella farmaceutica. L´ue sostiene questa ricerca attraverso il progetto Profood (5Pq) e il progetto Flora (6Pq), che si sono concentrati entrambi sui flavonoidi e il loro contributo al miglioramento della salute mediante la dieta. Quella dell´antocianina era un´area d´interesse particolare, in quanto le concentrazioni di questo flavonoide nella frutta e verdura di maggior consumo non sono abbastanza elevate da produrre i vantaggi ottimali. Il progetto Profood si proponeva di creare piante di pomodoro con un contenuto elevato di flavonoidi e di sfruttare questa conoscenza applicandola ad altri raccolti. La recente ricerca ha mostrato che si possono ottenere dei benefici consumando quantità relativamente piccole di flavonoidi. Il vantaggio di assumere ingenti supplementi alimentari è discutibile e potrebbe comportare alcuni rischi. Per maggiori informazioni: Norwich Bioscience Institutes http://www. Nbi. Bbsrc. Ac. Uk/ John Innes Centre http://www. Jic. Ac. Uk Flora http://www. Flora-flavonoids. Eu/cms/ Profood http://profood. Ipk-gatersleben. De/ .  
   
   
ALIMENTAZIONE: PRODURRE DI PIÙ RISPETTANDO L’AMBIENTE  
 
Se ne è parlato ieri a Napoli, durante un incontro per la Giornata mondiale dell’alimentazione, organizzato da Cnr e Assessorato alle Politiche sociali del Comune. “Aumentare la produzione alimentare in modo sostenibile”, ha detto il direttore del Dipartimento agroalimentare dell’Ente, Alcide Bertani Analizzare, capire e comunicare con rigore scientifico ma in modo comprensibile i termini del complesso problema dell’alimentazione nel mondo è il dovere della ricerca scientifica di fronte ad uno scenario globale che stima la presenza sul pianeta di 9,1 miliardi di persone nel 2050. E’ una sfida che il direttore del Dipartimento Agroalimentare del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Alcide Bertani, ha raccolto, sottolineando l’impegno dell’Ente, nel corso dell’incontro svolto nell’ambito della Giornata mondiale dell’alimentazione. L’evento, organizzato oggi a Napoli, a Castel dell’Ovo, dal Cnr e dall’Assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili del Comune di Napoli ha visto la presenza, fra gli altri ospiti istituzionali, dell’Assessore alle Politiche Sociali e Giovanili del Comune di Napoli, Giulio Riccio e del Consigliere Ambasciatore Paolo Ducci del Ministero degli Affari Esteri. Bertani ha spiegato, a una platea formata anche da ragazzi di età compresa fra gli 11 e i 13 anni, provenienti dalla Scuola Media Statale “Cortese” di San Giovanni a Teduccio, il rapporto tra le necessità alimentari del pianeta e le risposte fornite o attese dalla ricerca scientifica. “La produzione alimentare mondiale potrebbe essere sufficiente per tutti e, se fosse equamente distribuita, ogni essere umano avrebbe a disposizione il proprio fabbisogno calorico giornaliero” ha Alcide Bertani. “Purtroppo, gli squilibri socio-politici mondiali fanno sì che le persone che oggi vivono in condizioni di sottoalimentazione sono ancora scandalosamente numerose, circa 850 milioni (dati Fao, 2005). Per il futuro, il sistema agricolo, al fine di sostenere l’aumento della popolazione dovrà incrementare fortemente la propria capacità produttiva e ciò comporterà la necessità di un raddoppio della attuale produzione cerealicola mondiale”. A fronte di un generale ottimismo sulla possibilità di sostenere un così forte aumento di produzione, vi sono però incertezza e dubbi sulla sostenibilità di tale processo, che si teme possa portare ad incidere, forse in modo irreversibile, sulla superficie e sui cicli biogeochimici (carbonio, azoto, acqua) della terra e sulle biorisorse. “A questo non roseo scenario, si aggiunge la forte probabilità che i già registrati aumenti nelle calamità naturali (fenomeni di siccità, salinizzazione, allagamenti e dilavamenti dei suoli), la comparsa di parassiti animali e vegetali, con aumentata virulenza, tutti aspetti di un ambiente che cambia, potranno, in futuro, condizionare la produttività e qualità dei prodotti alimentari di intere aree geografiche del pianeta”, ha proseguito Bertani. “In questo generale contesto è comunque imperativo aumentare la produzione primaria vegetale e animale, salvaguardando le risorse ambientali e genetiche per le generazioni future, altrimenti le economie più fragili e più esposte rischiano di essere ancor più compromesse e il numero di persone sottoalimentate rischierà di aumentare considerevolmente, con “Pertanto”, ha concluso il Direttore, “è indispensabile la presa d’atto e la consapevolezza critica della situazione non solo a livello politico, ma anche a livello di singolo cittadino per comportamenti volti al risparmio ambientale, energetico e ad un uso attento e consapevole dei prodotti alimentari”. Andrea Di Vecchia, dell’Istituto di biometeorologia del Cnr di Roma, ha illustrato ai ragazzi l’importanza dell’indagine scientifica, dello studio dei fenomeni legati alle condizioni di vita e di alimentazione delle popolazioni colpite da sottoalimentazione, evidenziando l’impatto dei cambiamenti climatici globali sulle produzioni agricole e invitando i più giovani ad avvicinarsi allo studio della scienza. Maria Grazia Volpe, ricercatrice dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del Cnr di Avellino, ha evidenziato l’importanza di un modello di dieta alimentare corretta, al fine di prevenire malattie e assicurarsi un futuro da adulti sani. “La Campania”, ha ricordato la ricercatrice all’unisono con Vincenzo Armentano della Asl 1 di Napoli, “ha il triste primato della maggior percentuale di bambini e adolescenti obesi o soprappeso. Occorre incoraggiare i comportamenti alimentari corretti, partendo da una capillare informazione sui cibi sani, che sono poi al centro della dieta mediterranea, apprezzata in tutto il mondo”. .  
   
   
IL TAR DECRETA LO STOP ALLA CACCIA DELLO STORNO LA CIA EMILIA ROMAGNA: “NON POSSIAMO AFFRONTARE LA PROSSIMA ANNATA AGRARIA CON IL RISCHIO CHE I DANNI ALLE COLTURE SI MOLTIPLICHINO”  
 
 Lo storno non può più essere un bersaglio delle doppiette. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha infatti sospeso la deroga che consente in Emilia Romagna la caccia ad alcune specie protette di uccelli che arrecano gravi danni all´agricoltura quali lo storno. “Il provvedimento rischia di aggravare la situazione nei campi – sostiene Nazario Battelli, presidente della Cia Emilia Romagna – perché questo volatile arreca danni ingenti alle colture di pregio del nostro territorio”. Lo scorso anno la Regione Emilia Romagna hanno dovuto far fronte ad oltre 437mila euro di danni provocati al settore agricolo dallo storno, particolarmente vorace di frutta. “Se non verrà accolto il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar (annunciato dall´assessore regionale alla caccia dell´Emilia Romagna, Marioluigi Bruschini) il prossimo anno questo dato potrebbe lievitare” precisa ancora Battelli. Attualmente nella Regione Emilia Romagna i fondi arrivano a coprire meno del cinquanta per cento dei danni per cui il “costo” della salvaguardia di un bene “indisponibile dello Stato”, come è ritenuta la selvaggina, in particolare quella protetta, viene sostenuto dai produttori agricoli e dai cittadini. Su due milioni e 650 mila euro di danni all’agricoltura dell’Emilia Romagna rilevati nel 2007, i 437 mila euro a carico della storno rappresentano il 16,4%. E’ la percentuale più alta di danni da selvaggina a carico dell’ente pubblico, maggiore ai 333 mila euro della lepre (12,5%) e ai 304 mila euro del cinghiale (11,4%). Le Province risarciscono i danni da animali selvatici all’interno di aree protette (Zone di ripopolamento, parchi, oasi), mentre un’altra parte di danni viene risarcita dagli Atc (Ambiti territoriali di caccia). “Auspichiamo che al più presto venga fatta chiarezza in materia - conclude Battelli – per evitare che sull’annata 2009 gravi questa ‘ipoteca’ sulle imprese agricole dove il rischio è che si moltiplichino i danni alle colture di pregio” .  
   
   
BOLZANO: CROSS COMPLIANCE IN AGRICOLTURA: AL VIA I CONTROLLI  
 
A novembre partono in Alto Adige i controlli a campione in materia di Cross Compliance, il sistema dell´Ue con le prescrizioni agli agricoltori nella tutela di ambiente e animali per poter godere di contributi europei. Lo comunica l´organismo pagatore provinciale, che sostiene l´Agea (l´agenzia responsabile delle erogazioni in agricoltura) nell´attività di controllo. Cross Compliance è il nome del sistema della condizionalità con le regole che gli agricoltori devono seguire nella tutela di ambiente e animali per poter godere di contributi Ue: sono 500 le aziende agricole in Alto Adige che beneficiano o che hanno fatto richiesta di beneficiare di una qualche forma di contributo nel settore. A novembre partono i controlli della Cross compliance in Alto Adige: interessato è l´1% delle aziende che hanno chiesto un contributo nel 2007 e nel 2008. I controlli sono condotti dall´Agea (Agenzia nazionale responsabile delle erogazioni in agricoltura) affiancata da personale della Forestale e dell´organismo pagatore provinciale. .  
   
   
BASILICATA: AGRICOLTURA, RICERCA CIA SU EFFETTI CRISI FINANZIARIA  
 
La Cia ha realizzato un’indagine per approfondire l’impatto della crisi finanziaria sul sistema produttivo agricolo lucano. I titolari delle piccole e medie imprese agricole lucane, si evince dalla ricerca, fanno ricorso ai servizi creditizi e finanziari. I dati raccolti a riguardo testimoniano la preoccupazione per la crisi della finanza e dei mercati borsistici: con il taglio di mutui bancari e le difficoltà di accesso al credito c’è il rischio di chiusura per alcune centinaia di aziende lucane specie quelle di piccola dimensione. Per la Cia sono oltre 20 mila le Pmi agricole suscettibili di una evoluzione verso l´innovazione e la competitività da sostenere attraverso strumenti e servizi finalizzati tra cui il credito ha un compito essenziale. Particolare rilevanza assumono i contenuti e le modalità di gestione di questi strumenti, in questa fase, nella quale stanno per partire importanti programmi d’investimenti . “Per questo – evidenzia Donato Distefano, presidente della Cia lucana - abbiamo deciso la mobilitazione sull’intero territorio nazionale. La mobilitazione è un’azione per richiamare l’attenzione nei confronti del mondo agricolo italiano che non può continuare ad agire in un contesto sempre più difficile e privo di prospettive. Uno degli aspetti che intendiamo sviluppare – conclude - riguarda l’esigenza di dare vita a disposizioni regionali in grado di concretizzare la politica e i servizi creditizi nella nostra regione”. .  
   
   
“PIACERE MOLISE”, L´EVENTO ENO-GASTRONOMICO APRE I BATTENTI  
 
Debutta oggi mercoledì 29 ottobre alle ore 17,15 la prima edizione della fiera regionale dell´Eno-gastronomia “Piacere Molise”, rassegna del gusto e dei sapori molisani organizzata dal Centro Fieristico Polifunzionale di Selvapiana Spa presso gli spazi espositivi della Cittadella dell´Economia a Campobasso. La manifestazione, dedicata agli operatori del settore e al grande pubblico dei consumatori, sarà completamente dedicata al Gusto con convegni, seminari e tavole rotonde per discutere sulle prospettive del comparto agroalimentare regionale e per proporre una cultura alimentare centrata sulla genuinità e sulla qualità, sensibilizzando gli attori sociali, con eventi sportivi e pedagogici, al tema della Salute. In agenda un calendario ricco di appuntamenti e un´offerta diversificata per tutti, che abbraccia visitatori, istituzioni e imprese attraverso momenti di dibattito, orientamento, informazione e divertimento, con ospiti e testimonial d´eccezione. L’apertura al pubblico della fiera si terrà domani, 29 ottobre alle ore 18,00 presso il Polo Fieristico della Cittadella dell´Economia e sarà anticipata da una prestigiosa cerimonia di inaugurazione, alle ore 17,15, alla presenza dell’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia Ronald P. Spogli, del Console Generale degli Stati Uniti d’America, J. Patrick Truhn e del presidente della Italy- America Chamber of Commerce Southeast, Camera di Commercio italo-Americana di Miami, Giampiero Di Persia. Seguiranno i saluti di benvenuto del presidente del Centro Fieristico Polifunzionale di Selvapiana Spa , Marilina Di Domenico, del Sindaco della Città di Campobasso, Giuseppe Di Fabio, del presidente della Provincia di Campobasso, Nicolino D’ascanio, del presidente della Provincia di Isernia, Raffaele Mauro, dell´ambasciatore degli Stati Uniti d’America, Ronald P. Spogli e del presidente dell’Unioncamere Molise, Paolo di Laura Frattura. Concluderà i saluti il presidente della Regione Molise, Angelo Michele Iorio. A seguire saranno consegnati i Premi “Piacere Molise”: Premio alla memoria di Pasquale di Biase, per aver contribuito alla diffusione dei prodotti molisani nel mondo, Premio al “Gruppo del Gusto” della stampa estera, per aver saputo raccontare il territorio e le eccellenze molisane nel mondo, Premio allo chef “Don Alfonso”, ambasciatore nel mondo della cucina mediterranea e della miglior cucina del Sud Italia. Chiuderà la cerimonia di apertura una degustazione dei sapori molisani. . . .  
   
   
VAL ‘ D’AOSTA: ASSEGNAZIONE QUOTE LATTE PER IL PERIODO 2009-2010  
 
 L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali comunica che, entro lunedì 10 novembre prossimo, è possibile presentare le domande di assegnazione di quantitativi individuali di riferimento aggiuntivi (quote latte) per il periodo 2009/2010. A tal fine i produttori interessati possono rivolgersi, anche attraverso le associazioni di categoria e le organizzazioni professionali, all’Ufficio quote latte dell’Assessorato, in località Grande Charrière n. 66 a Saint-christophe, telefono 0165. 275356/0165. 275398. Si ricorda che i requisiti minimi richiesti per accedere alle assegnazioni di cui sopra sono: non aver proceduto a trasferire, a qualsiasi titolo, la propria quota latte ad aziende situate fuori dal territorio della Regione Autonoma Valle d´Aosta; non superare il limite di 30 mila chilogrammi di quota latte per ettaro di superficie agricola utilizzabile. .  
   
   
GRAZIE AL PROGETTO “EUROPEAN FLAVORS” FINANZIATO DA UNIONE EUROPEA, STATO ITALIANO E CSO L’ORTOFRUTTA EUROPEA AL “FRESH SUMMIT” 2008 DI ORLANDO  
 
Organizzata Da Pma, È La Più Importante Rassegna Mondiale Dedicata Al Settore Ortofrutticolo Dopo il successo registrato all’F. M. I. Di Las Vegas in maggio e al Fancy Food di New York in giugno, importanti rassegne dedicate al settore alimentare, prosegue il “viaggio” oltreoceano dell’ortofrutta europea. Dal 24 al 27 ottobre, infatti, alcune delle migliori produzioni ortofrutticole europee saranno protagoniste al Fresh Summit 2008, uno degli appuntamenti mondiali più importanti dedicati al settore ortofrutticolo, organizzato presso l’Orange County Convention Center di Orlando, nel nord est della Florida, da Pma (Produce Marketing Association). Una rassegna che conta uno spazio espositivo di circa 640. 000 metri quadrati, oltre 17. 000 visitatori provenienti da 70 paesi (media registrata nelle ultime edizioni), quasi 800 espositori provenienti da 23 paesi. Si tratta quindi di una vetrina ideale per presentare ai più importanti buyer, retailer e importatori le caratteristiche dei migliori prodotti ortofrutticoli europei, che alla massima garanzia di naturalezza uniscono eccellenti standard organolettici e nutrizionali, in grado di accontentare anche i consumatori più esigenti. In particolare, questi importanti plus dell’ortofrutta europea saranno al centro di un meeting che si terrà domenica 26 ottobre alle ore 19. 00, presso il Peabody Hotel di Orlando, ed al quale parteciperanno i principali operatori, giornalisti ed opinion leader americani. La grande kermesse in programma a Orlando costituisce la terza tappa statunitense di “European Flavors”, il progetto triennale finalizzato a promuovere sul mercato di alcuni importanti paesi – come Stati Uniti, Giappone e Russia – il consumo internazionale di ortofrutta europea, puntando su prodotti freschi (quali arance, pere, pesche, nettarine, kiwi e susine), in gran parte “firmati” dall’Identificazione Geografica Protetta che certifica l’origine, e trasformati (come derivati del pomodoro, succhi e nettari di frutta, legumi in scatola, frutta allo sciroppo e surgelati) di alta qualità ottenuti con tecniche di coltivazione moderne e rispettose dell’ambiente e della salute dell’uomo. Il progetto (www. Europeanflavors. Eu) prevede un investimento complessivo di 4 milioni di euro ed è finanziato per il 50% dalla Ue, per il 30% dal Ministero delle Politiche Agricole italiano e per il restante 20% dalle imprese associate al Cso. I soci del Cso presenti alla rassegna “Fresh Summit” saranno Alegra, Naturitalia, Granfrutta Zani, Made in Blu, Orogel, Consorzio Kiwigold, tutte realtà di punta operanti nel settore dell’ortofrutta fresca e trasformata. Dal punto di vista operativo, “European Flavors” si basa su una serie di azioni, indirizzate principalmente agli operatori del settore, volte a favorire la conoscenza e l’apprezzamento dei prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati europei, enfatizzando la loro specificità in relazione alla dieta mediterranea, oggi considerata dagli studiosi un modello alimentare sano ed equilibrato. Nell’ambito di questo corretto regime alimentare, la frutta e la verdura rivestono un ruolo decisamente importante per prevenire importanti patologie come le malattie cardiovascolari e per combattere il diffondersi dell’obesità, purtroppo in costante aumento nei paesi occidentali. Facendo leva proprio su quegli elementi che possono indurre i consumatori a mangiare più frutta e verdura, il progetto intende contribuire al raggiungimento del livello ideale di consumi di frutta e verdura, fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in 400 grammi al giorno per persona, attraverso un’azione di promozione ed informazione rivolta agli operatori della grande distribuzione e del dettaglio tradizionale più sensibili a valorizzare prodotti di qualità e certificati. .  
   
   
MOSTRA-MERCATO NAZIONALE TARTUFO BIANCO  
 
Dal 7 Novembre A Fabro (Terni) Xxi Edizione; “Occasione Per Conoscere Il Territorio” Perugia, – Un’occasione, attraverso il tartufo bianco e i prodotti tipici locali, di conoscere, in tutta la sua bellezza e peculiarità, un territorio che si caratterizza per il suo grande valore ambientale, paesaggistico, culturale e storico-artistico. Ha definito così il presidente della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana Giorgio Posti la “Mostra-mercato Nazionale del Tartufo e dei Prodotti Agroalimentari di Qualità”, che (con un’anteprima il 1 novembre) si svolgerà a Fabro (Terni) dal 7 al 9 novembre. L’evento (giunto quest’anno alla sua ventunesima edizione) è stato ufficialmente presentato stamani a Perugia, in una conferenza-stampa a Palazzo Donini, alla quale hanno partecipato il vicepresidente e assessore all’agricoltura della Regione Umbria Carlo Liviantoni, la vicepresidente della Provincia di Terni e presidente del “Palazzo del Gusto” di Orvieto Loriana Stella, il vicepresidente della Comunità Montana Stefano Rosati e l’assessore del Comune di Fabro Germana Monni. Promossa dalla Comunità Montana, dal Comune di Fabro e dal “Palazzo del Gusto”, la mostra-mercato del tartufo bianco si presenta – ha detto Posti – come un vero e proprio “mercato di piazza” ad ingresso libero, dove acquistare tartufo bianco e prodotti agroalimentari di qualità (circa 50 gli espositori), in un ricco programma di “occasioni ghiotte”, convegni, degustazioni di cibi e vini (a cura della Condotta “Slow Food” di Orvieto e dell’Associazione Italiana Sommelier), intrattenimenti musicali ed opportunità di vedere da vicino, grazie a dimostrazioni allestite dagli artigiani locali, le antiche arti ed i mestieri tradizionali dell’Umbria (domenica 9, ci saranno dimostrazioni pratiche di realizzazione di oggetti di artigianato, merletti, tessuti, vetro e cuoio). “Laboratori del gusto” saranno organizzati presso il Centro per Anziani di Fabro (un modo per coinvolgere anche la “terza età” nell’iniziativa, ha sottolineato l’assessore Germana Monni) e previste iniziative con le scuole. I ristoratori del luogo saranno impegnati fin dal 1 novembre nella preparazione di piatti a base del prezioso tubero, né mancheranno vere e proprie “chicche” – ha annunciato Loriana Stella, presidente del “Palazzo del Gusto”, coinvolto in prima persona nella gestione della manifestazione –, come la degustazione, prevista per domenica alle ore 15, del “gelato al tartufo di stagione”, a cura e a firma di Patrizia Pasqualetti. “Per il Palazzo del Gusto – ha aggiunto Loriana Stella – è un salto di qualità, che, insieme a manifestazioni come la recente ‘Orvieto con Gusto’, ci consente di valorizzare il territorio”. “Non è soltanto un momento importante per sostenere un prodotto di altissimo valore, soprattutto… quest’anno – ha scherzato il vicepresidente della Regione Carlo Liviantoni, alludendo alla scarsità della raccolta ed ai prezzi schizzati verso l’alto -, ma anche un’occasione per sottolineare l’importanza economico-sociale della raccolta del tartufo per gli imprenditori agricoli, che in questo modo possono contare su ulteriori modalità di reddito e aumento di valore per l’impresa. La mostra-mercato di Fabro – ha aggiunto – si colloca pienamente nella nostra ‘filosofia’ di legare il prodotto agli altri aspetti del territorio, in modo tale che esso valga non solo per i buongustai, ma per tutti gli amanti della natura, della storia e dell’arte”. .  
   
   
SLOVENIA, TUS SI ESPANDE NEI BALCANI  
 
L´azienda slovena Tus, la terza maggiore azienda del settore drogheria e alimentari in Slovenia, ha investito più di 60 milioni di euro nel corso del 2008 per espandere la propria rete di negozi nei mercati di Bosnia-erzegovina, Serbia e Macedonia. Lo rivela il sito internet del Governo sloveno. Il gruppo ha aperto otto nuovi supermercati nei tre Paesi dei Balcani; il più recente è stato aperto a Sarajevo (Bosnia) ed è costato 11 milioni di euro. L´azienda impiega più di 600 persone nei suoi negozi ed intende aprire altri due supermercati in Bosnia-erzegovina molto presto ed altri tre in Serbia entro la fine di quest´anno. .  
   
   
PASTA COME PRIMO PIATTO, FORMAGGI E LATTICINI PER SECONDO, VERDURA E FRUTTA … E POI VINO, COCA-COLA, LATTE E UN BUON CAFFÉ. ECCO IL MENU PREFERITO DAGLI ITALIANI NELL’IPOTESI DI UN NAUFRAGIO  
 
Cosa porterebbero con sé gli italiani, costretti a vivere soli per cinque anni su un atollo del Pacifico? Questo il titolo di un’insolita ricerca commissionata da Assolatte ad Astra prima dell’estate. Naufraghi, isolati da tutto e da tutti. Solo dopo 5 anni una nave di passaggio li salverà e li riporterà a casa. Cosa vorrebbero avere nella loro valigia per sopravvivere in questo periodo? Quali alimenti, bevande, abbigliamento, letture, ricordi, tecnologia? Contrariamente al più noto “Robinson Crusoe” o ai protagonisti di fiction di successo e del famoso reality televisivo, i nostri naufraghi non avranno problemi di approvvigionamenti o di salute, ma dovranno affrontare i 5 anni in assoluta solitudine. “Le scelte effettuate dagli italiani intervistati per affrontare questa rara esperienza hanno fatto emergere l’effettiva appetibilità di una serie di prodotti in condizioni estreme. – ha dichiarato Enrico Finzi, presidente di Astra – Le più significative riguardano, ovviamente, i prodotti indispensabili alla sopravvivenza: cibo e bevande, ma vi sono alcune curiosità davvero divertenti anche per altre categorie merceologiche. La biancheria intima, perfino il baby doll per le signore e i pantaloni per gli uomini risultano essere fra i capi di abbigliamento vincenti; l’orologio fra gli oggetti personali e la radio fra gli apparecchi elettrici superano ampiamente il coltello o le forbici in un caso e il cellulare o l’i-pod nell’altro” In ambito alimentare, agli intervistati è stato chiesto di indicare cinque prodotti che vorrebbero avere con sé sull’isola, ritrovandoli miracolosamente sempre freschi e pronti appena consumati. Evitando, insomma, il problema delle scorte. Scopriamo che il gruppo Latte e Latticini (formaggi, latte, yogurt, altri) ha totalizzato ben il 39% delle preferenze e che indiscutibilmente i formaggi rappresentano il “secondo piatto” ideale del naufrago medio italiano. Tra i più gettonati: il parmigiano reggiano, il grana padano, il provolone, il pecorino, la mozzarella, il taleggio, il mascarpone. “Mi fa piacere constatare che gli italiani sanno riconoscere gusto, tradizione e varietà e non vogliono rinunciare ad un alimento di così alto valore nutritivo. Latte e derivati da millenni godono infatti di grandissimo rispetto. – ha affermato il Prof. Eugenio Del Toma – Pediatri, medici e specialisti in scienza dell’alimentazione da sempre raccomandano il consumo del latte (non importa se intero, scremato o in forma di burro, latti fermentati, yogurt – tra l’altro particolarmente adatti ai climi caldi – o formaggi) per un insieme di vantaggi: proteine di nobile qualità, grassi e soprattutto calcio altamente biodisponibile. Oggi che l’aspettativa di vita ha raggiunto un’età così avanzata da rendere quasi inevitabile l’osteoporosi senile, la carenza di calcio si tramuterebbe in una moltiplicazione del numero delle fratture ossee e quindi un aumento reale della mortalità. Non dimentichiamo però i giovani, ai quali bisognerebbe insegnare che il picco osseo del calcio si completa fra i 20/25 anni. Le linee guida dell’alimentazione sottolineano la necessità di aumentare l’introduzione di calcio nei giovani e negli over 60. Senza il consumo di latte e dei suoi derivati – che nella dieta italiana forniscono circa il 70% dell’apporto di calcio – queste direttive sarebbero vanificate”. Come “primo piatto” il naufrago ha optato, senza grandi sorprese, per la pasta e/o il pane (76%: solo pochi hanno citato il riso o la pizza, mentre minoranze amano i cracker, le fette biscottate, i cereali in fiocchi, ecc. ). A seguire – a pari merito – troviamo la frutta (38%: la classifica specifica vede nell’ordine le mele, seguite dagli esotici ananas e banane, poi dalle arance e dalle pere, infine dalle fragole, dal kiwi, dai limoni, dalle pesche e dalle noci di cocco) e la verdura (37%: in primis le patate, seguite dai pomodori e dall’insalata, con piccole nicchie di adoranti - in ordine calante - cipolle, peperoni, finocchi, carote, asparagi, cavoli, cavolfiori, spinaci, funghi e lenticchie). “Da questi dati emerge un punto interessante e rassicurante – aggiunge il prof. Del Toma – l’alimentazione del naufrago si avvicina ai dettami della cosiddetta dieta mediterranea che, con i suoi “sani” alimenti, favorisce il corretto bilanciamento di entrate caloriche e spese energetiche. Tuttavia é bene non dimenticare che nessun cibo, isolato dal contesto delle abitudini alimentari e dello stile di vita di ciascuno di noi, può rendere salutare una dieta: la dieta di per sé non fa miracoli e per rimanere in salute sarà bene mantenersi in forma con una regolare attività fisica". Scendendo in classifica, troviamo la carne (32%) che batte il pesce (10%) 3 a 1. C’è poi chi da spazio ai condimenti (21%: l’olio extravergine di oliva, prima di tutto, ma non pochi pensano ai sughi/conserve/passate di pomodoro, qualcuno ai sughi/ragù di carne, pochi al sale, aceto, pepe, aglio, origano, noce moscata, pesto alla genovese, dadi da brodo). Su livelli appena inferiori c’è chi privilegia i dolci (19%, nell’ordine: cioccolato/cioccolatini, biscotti, zucchero, Nutella, marmellate, gelati, merendine industriali, miele, torte pronte, budini, caramelle, gomme da masticare, con un soggetto che ordina in cucina solo i profiteroles…). Emergono anche due minoranze piccole ma agguerrite: i fan dello scatolame (8%) e quelli dei salumi (8%: prima il prosciutto crudo, poi il salame, il prosciutto cotto, la mortadella, lo speck e persino il cotechino) e - poco - dei wurstel (di maiale ma anche di pollo e tacchino). Passando alle bevande - ed esclusa l’acqua corrente e pulita, presente sul nostro atollo del Pacifico – le preferenze sono assai frammentate. Il dominio è del vino (18%: il rosso è più citato del bianco ma il tipo di vino più evocato in assoluto è il prosecco), seguito dalla Coca Cola (11%: le altre cole risultano quasi irrilevanti), dal caffè (11%), dal latte (10%), dalla birra (9%), dal tè, dai succhi di frutta, dalle aranciate, dalle acque minerali, dalle gassose, dal chinotto, dalla limonata, dalle spremute di frutta fresca e – su livelli infimi – dai superalcolici, dalle bevande energetiche, dal caffè d’orzo, dai bitter, dalla camomilla, dalle tisane, dal karkadé, dal succo di mela/sidro. “Il latte è un alimento ad alto valore biologico: il primo che l’uomo assume come fonte di nutrimento alla nascita, grazie alla completezza dei suoi principi nutritivi; – ha commentato Del Toma – interessante, trovarlo sull’isola deserta associato alle bevande e non al solito canone che lo vede protagonista della prima colazione e lo associa ad un alimento per bambini. Ancor più curioso, se pensiamo che un’isola del Pacifico avrebbe potuto suggerire latte di cocco … Un litro di latte copre, da solo, il fabbisogno proteico e lipidico quotidiano dell’organismo: il 32% di proteine, il 48% di zuccheri, il 36% di lipidi (grassi), oltre a minerali, vitamine e acqua”. L’unica domanda ‘chiusa’ rivolta agli intervistati è stata “Mi dica la verità: ma Lei, con tutte le cose che mi ha indicato, starebbe cinque anni da solo, seppur sano e senza gravi problemi, in una piccola isola deserta dell’oceano Pacifico?” Ebbene, il 67% del campione non ci penserebbe neppure e risponde “sicuramente no”. Il totale rigetto coinvolge 32. 1 milioni su 48.  
   
   
BOLZANO: INFORMAZIONI SUL TRASPORTO DI EQUINI E REGISTRI DI STALLA  
 
Mercoledì 5 novembre è in programma a Bolzano una manifestazione informativa a cui l´assessore provinciale all´Agricoltura Hans Berger invita i possessori di cavalli: si parlerà di tenuta dei registri di stalla e dei documenti per il trasporto di equini. L´appuntamento è fissato per mercoledì 5 novembre alle 10 a Bolzano nella sede del Servizio veterinario provinciale, in via Bivio 59. Agli allevatori interessati verranno illustrati gli aggiornamenti in materia di tenuta del registro di stalla per equini e documenti di accompagnamento nel caso di trasporto degli animali. Nell´occasione verranno anche consegnati i registri di stalla. .  
   
   
LO CHEF ANDREA MATTEI PREMIATO DALLA GUIDA IDENTITÀ GOLOSE 2009 LA “GIOVANE STELLA” CONDUCE IL RISTORANTE LA MAGNOLIA DELL’HOTEL BYRON A FORTE DEI MARMI  
 
In occasione del lancio dell’edizione 2009 della Guida Identità Golose, Andrea Mattei, chef del Ristorante La Magnolia dell’Hotel Byron di Forte dei Marmi, è stato premiato come “giovane stella” nella sezione “Birra in cucina”, in cui Mattei si è esibito con un piatto di foie gras macerato con un’inedita birra al farro prodotta artigianalmente in Garfagnana, accompagnato da confettura dolce-amara, pane al farro, fior di sale. È quindi proprio il caso di dire che il giovane chef sta andando “a tutta birra”. Il famoso giornalista enogastronomico Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose, congresso italiano annuale di cucina d’autore, lo definisce un nome nuovo nella cucina che conta e lo include tra i premiati nella sua guida ai Ristoranti d’autore di Italia, Europa e Mondo, già in vendita online e in libreria, e distribuita inoltre in tutti gli Autogrill e Aeroporti. Mattei è uno chef dalla cucina armoniosa, misurata ed essenziale. “I miei piatti sono sobri, saporiti, eleganti, provati e riprovati per cercare l’equilibrio del buono e poi anche quello del bello”, commenta. La base della sua cucina è tradizionale, personalizzata dalla sua creatività, dalla sua esperienza e anche in base al luogo in cui si trova, nel rispetto della clientela. In confronto all’inizio della sua esperienza al ristorante La Magnolia dell’Hotel Byron, cinque anni fa, la sua cucina è più attuale e ricercata, ma anche più spontanea, leggera e disinvolta, frutto di maturazione e di una maggiore sicurezza di se stesso. “È un momento importante questo per me, sospira Mattei, cucinare è un mestiere in cui non si arriva mai”. Rimane inalterato il suo obiettivo prioritario: i sapori non devono essere intaccati né aggrediti. Poi si può “giocare”, cercare nuovi abbinamenti, forme, consistenze, mantenendo sempre però la pulizia e l’essenzialità del piatto. Anche un piatto non troppo carico, con pochi ingredienti, può essere buonissimo, senza usare tecniche estreme, solo con un’esecuzione perfetta e materie prime di altissima qualità. L’ingrediente nuovo molto selezionato nel piatto premiato nel contesto di Identità Golose è la birra di farro, prodotta da un piccolo birrificio artigianale della Garfagnana, che viene abbinato ad un prodotto classico di pregio come il foie gras, in un gioco di sapori dolce-amaro. Il foie gras viene marinato con sale e pepe, cognac, marsala, cotto sotto vuoto a vapore a 60 gradi poi raffreddato. Ottenuta la terrina, la si taglia a fette e si alterna con cialde al farro, con l’accompagnamento di confettura di birra al farro con chicchi di farro soffiato. Andrea Mattei, 29 anni, nativo di Pietrasanta (Lucca), ha maturato importanti esperienze all’Enoteca Pinchiorri, al San Domenico di Imola, e al Ristorante “Carpaccio” di Paracucchi e poi tra i migliori fornelli francesi. A Parigi ha lavorato all’Hotel Royal Monceau e poi in due ristoranti a 3 stelle Michelin: il “Taillevent” e il ristorante dell’Hotel Plaza Athénée con il grande maestro Alain Ducasse. Il ristorante “La Magnolia” è il ristorante dell’Hotel Byron, 5 stelle di Forte dei Marmi. Situato in una dépendance a due livelli, affaccia sul giardino e sulla piscina dell’albergo. Il Ristorante La Magnolia ha 40 coperti (90 d’estate con lo spazio a bordo piscina). S. Madonna@hotelbyron. Net – Internet www. Hotelbyron. Net .  
   
   
ENOLOGICA 2008 SALONE DEL VINO E DEL PRODOTTO TIPICO DELL’EMILIA ROMAGNA FAENZA, 21, 22, 23 NOVEMBRE 2008  
 
Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, che ha visto la trasformazione di Enologica da “classica” fiera ad evento enogastronomico a tutto tondo, l’edizione 2008 è connotata da un ricco calendario di appuntamenti. Appuntamenti tutti dedicati alle eccellenze del buon mangiare e del bere bene dell’Emilia Romagna. Nei giorni 21, 22 e 23 novembre la città di Faenza, grazie ad Enologica, diventerà quindi la “capitale del gusto emiliano romagnolo”. L’obiettivo di Enologica è infatti quello di promuovere il prodotto tipico regionale attraverso un’esperienza di rapporto diretto tra produttori e pubblico, ma anche tra pubblico e grandi personaggi del mondo della cucina, dell’enologia e della comunicazione. Al fianco della parte espositiva (incrementata rispetto al 2007 ma “limitata” ad una rappresentativa delle migliori 100 cantine della regione, e a diverse decine di artigiani del prodotto tipico) Enologica propone un ricchissimo carnet di appuntamenti golosi e curiosi, pensati e realizzati appositamente per soddisfare le esigenze del pubblico. Un pubblico di appassionati, di amanti del buono ma, vista la qualità dell’offerta, anche un pubblico specializzato e di operatori del settore. Alla frase «Ogni giorno l’atto del cibarsi muta la natura in cultura» di Michael Pollan si è infatti ispirato Giorgio Melandri, curatore di Enologica, nel delineare il programma 2008 di Enologica. Ecco quindi: “Are you experienced?”, un ricco programma di degustazioni guidate da relatori di livello nazionale; lo spazio “Toccata e Fuga” dedicato alle piccole realtà artigianali e ai prodotti eccellenti che prevede appuntamenti con abbinamenti cibi-vini; “Caravanserraglio” ovvero uno spazio di incontri, interviste, confronti; “Un mare di sapori… in inverno”, un’iniziativa che vede il coinvolgimento diretto dell’Assessorato all’agricoltura della Regione Emilia-romagna. Si tratta di un calendario di interventi dove una selezione di 11 cuochi regionali proporrà, in un teatro-cucina allestito per l’occasione, dei piatti costruiti su un paniere di prodotti emiliano romagnoli, con il doppio obiettivo di esaltare la classicità della nostra cucina tipica e di creare dei riferimenti che possano essere dei modelli. Il Programma In Sintesi Caravanserraglio 21 novembre ore 19, “Un mondo di rapporti. Quando il marketing non serve”. Incontro con Filippo Polidori, responsabile pubbliche relazioni delle Aziende Josko Gravner e Tenuta San Guido. Conduce Antonio Gramentieri. 21 novembre ore 21, Andrea Grignaffini intervista Gian Vittorio Baldi, regista e produttore. 22 novembre ore 16, Carlo Bozzo intervista Ernesto Gentili, curatore della guida dei vini dell’Espresso. 22 novembre ore 18, “Elogio del vino imperfetto”. Con Alberto Adolfo Fabbri, Alberto Farinasso, Filippo Volpi. Conduce Mario Emiliani. 22 novembre ore 20,30 “Sottile sarà lei!!”. Una riflessione sullo stile del vino con tre giovani enologi: Federico Giotto, Francesco Bordini e Franco Calini. Conduce Alice Tognacci 23 novembre ore 18,30, “Identità, equilibrio difficile tra cultura e libertà”. Conversazione con Guido Tampieri. Conduce Massimo Isola 23 novembre ore 20,00, Maurizo Magni intervista Natascha Lucenti, giornalista che alterna esperienze di lavoro in redazioni importanti, come ad esempio quella di Anno Zero, alla conduzione di un programma storico di Raisat Gambero Rosso Channel. Un mare di sapori… in inverno La promozione di un territorio e dei suoi prodotti enogastronomici ha bisogno di riferimenti, di luoghi speciali, di personaggi e di storia: in poche parole ha bisogno di modelli. L’emilia Romagna, in particolare, è un territorio che ha bisogno di evidenziare e riconoscere il ruolo dei ristoratori che rappresentano la tradizione e la capacità di testimoniarla. Questo progetto ha l’obiettivo di stimolare un riconoscimento pubblico di questo ruolo attraverso un momento che coinvolga anche i prodotti eccellenti della nostra regione, a partire dai vini per andare molto oltre. La personalità dei cuochi è lo strumento per proporre il territorio, quell’entità complessa che deve essere promossa in modo multiplo (prodotti, vini, paesaggi, esperienze, accoglienza). Ogni schef proporrà un piatto della tradizione del locale e un piatto nuovo costruito a partire dai prodotti tipici del suo territorio. Presenta Lele De Leo, divulgatore, esperto di enogastronomia, specialista di prodotti regionali. 21 novembre: ore 18. 00 “Il mare nel piatto”. Aperitivo di inaugurazione con il Ristorante La Capanna, Codigoro (Fe) e il Ristorante Azzurra, Riccione (Rn); ore 21. 30 Alberto Faccani, Ristorante Magnolia, Cesenatico (Fc). 22 novembre: ore 16. 00 Giuliana Saragoni, Locanda al Gambero Rosso, S. Piero in Bagno (Fc); ore 18. 30 Stefano Ciotti, Ristorante Vicolo Santa Lucia, Cattolica (Fc); ore 21. 30 Guido, Osteria del Mare, Rimini. 23 novembre: ore 13. 00 Pier Luigi Di Diego, Il Don Giovanni-la Borsa, Ferrara; ore 16. 00 Pier Giorgio Parini, Il Povero Diavolo Osteria e Locanda, Torriana (Rn); ore 18. 00 “Doppia personalità. Viva i classici” con Valentino Marcattili, Ristorante San Domenico, Imola (Bo), e Marco Cavallucci, Ristorante La Frasca, Milano Marittima (Ra); ore 19. 30 Alberto Bettini, Trattoria Da Amerigo, Savigno (Bo) e gruppo Vita. Are you experienced? I laboratori… tra lezione e degustazione. I posti disponibili per ogni degustazione sono 30. Costo 14 euro. 21 novembre: ore 19 Personaggi - Francesco Bordini, è nata una stella”. Relatore Gianni Fabrizio; ore 20 Verticale di Avi, San Patrignano. Relatore Giancarlo Mondini Ais; ore 21 Personaggi -Adriano Galli (Az. Agr. Valturio) L´invenzione del Montefeltro. Relatore Gianni Fabrizio; ore 22 I territori del Sangiovese di Romagna. Identità in purezza. Fabio Giavedoni e Giorgio Melandri. 22 novembre: ore 15 Verticale di Ombroso, Giovanna Madonia. Relatore Aurora Endici; ore 16 Colli bolognesi - piccoli produttori, grandi merlot. Relatore Fabio Giavedoni; ore 17 Personaggi -Federico Giotto, enologo filosofo. Relatore Aurora Endici; ore 18 Sorbara. Un condannato a morte è fuggito. Relatore Fabio Giavedoni; ore 19 Sangiovesi emergenti - Chianti Rùfina. Relatore Bruno Piccioni Ais, co-relatore Marco Bernabei; ore 20 Gutturnio, quattro valli, mille terroir. Relatore Vittorio Barbieri; ore 21 "Un certain regard". Sangiovese in stile Marche. Relatore Fabio Giavedoni. 23 novembre: ore 15 Personaggi - Umberto Cesari. Relatore Giorgio Amadei Ais; ore 16 Pignoletto. Ritratto di un vitigno. Relatore Fabio Giavedoni; ore 17 Personaggi - Fabio Ravaioli e Beppe Caviola. Relatore Piero Fiorentini; ore 18 Stile di terroir per il sangiovese. Dalle argille pure della prima quinta collinare ai vini delle arenarie più alte. Relatore Fabio Giavedoni; ore 19 Rimini come Bolgheri. Relatore Piero Fiorentini; ore 20,00 Vin Santo di Vigoleno, raro, prezioso, straordinario. Relatore Vittorio Barbieri. Toccata e fuga, prodotti e abbinamenti. Uno spazio di appuntamenti per conoscere in modo divertente i prodotti eccellenti dell’Emilia Romagna, un viaggio a tappe fatto di abbinamenti e scoperte e di artigiani che hanno lavorato per tradurre in pratica nel modo più autentico il concetto di tipicità. 21 novembre: ore 19 Ostriche di Cattolica selvagge & Champagne selezione Capagio; ore 21,30 Culatello e Strolghino di Spigaroli & Sorbara; ore 22,30 Battuta di Bianca Romagnola, Scalogno di Romagna e Olio extravergine di Oliva & Pignoletto. 22 novembre: ore 15 Parmigiano reggiano & Malvasia dei colli piacentini; ore 17 Baccalà e passata di pomodoro piacentino & Albana; ore 20 Salumi piacentini "Antica Locanda del Falco" & Gutturnio frizzante; ore 22 Prosciutto di Parma, piadina con strutto di "mora romagnola" & Lambrusco di Modena. 23 novembre: ore 12 Freddo con gusto. Polpette di lesso, Galantina, Giardiniera, Scalogno di Romagna sott´olio. In abbinamento Sangiovese di Romagna superiore; ore 15 Battuta di Bianca modenese… e non solo! In abbinamento i lambruschi di Lini910; ore 17 Pane, Burro e Marmellata, Ricotte. In abbinamento Lato B, Leone Conti; ore 19 Profondo Adriatico. Marinate & affumicate. In abbinamento Vigna del Cristo Rosè, Cavicchioli; ore 21 Marroni, Pere Volpine, Alloro. In abbinamento Uva Appesa, Ancarani Claudio. Presi per la gola! All’interno di Enologica sarà allestita una vera e propria osteria tipica dove si potranno mangiare le tradizionalissime tagliatelle, i cappelletti faentini di solo formaggio e la piadina con il prosciutto di Mora Romagnola prodotto dal Copaf di Brisighella. A gestire l’osteria, sempre in funzione durante gli orari di apertura della manifestazione, sarà la Cooperativa Sociale Botteghe e Mestieri (www. Botteghemestieri. It) che produrrà in diretta tutta la pasta e la piadina e che sarà affiancata dall’Associazione Italiana Sommelier con un banco d’assaggio dedicato alla zona ospite di questa edizione: il Chianti Rufina. Tutti i piatti saranno cucinati a partire da prodotti eccellenti del territorio - la farina, le uova, la carne per il ragù, l’olio, i formaggi per i ripieni, lo strutto di Mora Romagnola per la piadina - nella convinzione che la semplicità sia davvero un lavoro complicatissimo! Enologica si arricchirà poi di un’appendice riservata agli operatori del settore (solo su invito). Lunedì 24 novembre (dalle 12 alle 19) ci sarà un incontro con quattro grandi cuochi che arrivano da fuori regione ai quali è stato dato un tema che coinvolga i prodotti tipici emiliani romagnolii Ad introdurre i cuochi e le loro creazioni gastronomiche ci saranno alcuni dei massimi esperti del territorio emiliano-romagnolo. Gli chef protagonisti saranno: Pino Cuttaia, Ristorante La Madia, Licata (Ag), Paolo Masieri, Ristorante Paolo e Barbara, Sanremo, (Im), Gennaro Esposito, Ristorante Torre del Saracino, Vico Equense, (Na), Loretta Fanella, Enoteca Pinchiorri, Firenze. Inoltre, la giornata sarà arricchita da un Workshop permanente, dove un esperto sarà a disposizione per spiegare ed approfondire alcuni prodotti regionali, e un banco degustazione dei vini delle aziende dell’Emilia Romagna presenti ad Enologica. Enologica 2008, Centro Fieristico Provinciale di Faenza venerdì 21 novembre 18 - 23,30; sabato 22 dalle 14,30 alle 23,30, domenica 23 dalle 11 alle 22. Biglietto: Ingresso intero 16 euro, ridotto 12 euro; Bracciale abbonamento 3 euro (supplemento al biglietto). Calice degustazione: su cauzione Per informazioni 0546 621111 www. Enologica. Org .  
   
   
LA REGIONE DEL LEMANO, CAPITALE SVIZZERA DELL’ALTA GASTRONOMIA  
 
La guida Gaultmillau2009 premia sei ristoranti, ne accoglie ben quattordici nuovi nella sua lista e promuove David Tarnowski « scoperta romanda dell’anno ». La Regione del Lemano (cantone di Vaud) si afferma ancora una volta come prima regione gastronomica della Svizzera ed una delle più ricche d’Europa per la buona tavola. L’edizione 2009 della prestigiosa guida gastronomica Gaultmillau, pubblicata il 14 ottobre, presenta risultati eccellenti per l’offerta gastronomica della Regione del Lemano (cantone di Vaud). Sei ristoranti guadagnano un punto in più e quattordici nuovi – di cui 5 a Losanna - fanno la loro apparizione nella guida. Ottimo risultato anche per il ristorante « Le Montagne » a Chardonne (Vevey): David Tarnowski, ottiene 15 punti e viene incoronato « scoperta dell’anno »* In totale sono 90 i ristoranti vodesi che insieme raggiungono ben 1236 punti Gm**. Un vero record per la regione che celebra il numero più elevato di buone tavole e di punti di tutta la Svizzera. Risultati che sostengono la reputazione gastronomica della regione e confermano la sua eccellenza nelle arti della tavola. Da notare inoltre che il cantone di Vaud vanta gli unici due chefs della Svizzera che sommano 19 punti Gm e 3 stelle Michelin: Philippe Rochat a Crissier e Gérard Rabaey a Brent. Il settore turistico è entusiasta di questi risultati, come spiega Charles-andré Ramseier, direttore dell’Ufficio del Turismo vodese : « Il cantone vanta un’offerta gastronomica molto varia e ricca che non ha eguali nel panorama europeo. L’art de vivre fa parte integrante del nostro patrimonio culturale. La presenza di grandi chefs come Frédy Girardet (consacrato « cuoco del secolo » nel 1989) e di numerose scuole alberghiere contribuiscono certamente ad influenzare l’eccellenza in questo settore . Inoltre l’inserimento di Lavaux nel patrimonio mondiale dell’Unesco nel 2007 completa l’offerta combinando i piaceri della cucina ai vini locali. Un matrimonio che i nostri visitatori apprezzano particolarmente scoprendo le quattro regioni viticole del Lemano. Siamo molto contenti di constatare che nuove tavole golose siano state selezionate e che gli sforzi dei talenti culinari vodesi siano ricompensati da un istituzione così prestigiosa come Gaultmillau. In termini di punti e stelle i risultati Gm 2009 sono in rialzo se comparati al 2008, un annata già allora definita come eccellente. » .  
   
   
LA LUNGA MARCIA DEL TARTUFO DI SAN MINIATO  
 
In principio era la Sagra del tartufo (1969) organizzata dalla Pro Loco e dal ristorante Miravalle. E così la Sagra del tartufo fu per alcuni anni come ci appare,ancora oggi, dalle foto in bianco e nero anche negli anni successivi con quelle tavolate di tartufo e Tozzi che dispensava a tutti il prelibato risotto al tartufo. La festa si è svolta nei primi anni in vari luoghi di San Miniato (Piazza del Duomo, Piazza del Seminario, Loggiati di San Domenico, giardino della Misericordia, convento di San Francesco), fino a che piano piano, dagli anni Novanta, non ha abbracciato, varie parti di San Miniato ed infine ha invaso tutte le piazze principali della città e le vie del centro storico. Nei primi anni Ottanta l’Amministrazione Comunale si è impegnata in prima persona rilanciando la Sagra, insieme all’Associazione Tartufai. Il Comune investì fortemente sulla festa e la manifestazione decollò e si trasformò in Mostra Mercato Nazionale. Dal 1992 l’Ente Locale affidò la gestione dell’evento alla Società Consortile Promozione Risorse Sanminiatesi, che aveva appositamente creato. La Mostra Mercato Nazionale, dalla metà degli anni Novanta prende quota e comincia a decollare ad alti livelli. Nel 2000 San Miniato Promozione elabora il piano di marketing ed il tartufo diventa l’elemento di punta di questo piano ed insieme si sviluppano altri prodotti e prende campo un’economia turistica, che diventa sempre più importante per il territorio. La Mostra Mercato si “depura” di elementi impropri e puntando decisamente sulla qualità riesce a caratterizzarsi come una delle più importanti manifestazioni del tartufo e dell’enogastronomia. Anche la stampa a livello nazionale se ne è accorta ed i mass media le hanno dedicato sempre più spazio, San Miniato ha raggiunto un posizionamento invidiabile sui giornali e sulle televisioni . Si tratta di proseguire in questa lunga marcia della qualità con il re tartufo, che fa da capofila d’eccellenza a molti cortigiani di buona casata. In questo senso l’abbinamento che proponiamo nella Xxxviii edizione fra il tartufo ed i diamanti sta a significare l’incontro fra due elementi di pregio: uno vegetale e l’altro minerale, che sono tutti e due nascosti sotto terra e che rappresentano l’uno il diamante della tavola, per la sua prelibatezza, e l’altro il numero uno dei gioielli, per la sua purezza. Alla mostra di quest’anno avremo nel primo week end molte Città Slow, non solo italiane, che presenteranno i loro prodotti unici e d’eccellenza, e la Città dei Sapori con i prodotti sanminiatesi. Negli altri due fine settimana avremo prodotti tipici d’eccellenza della gastronomia regionale, lo stand del tartufo, dei vini locali e dei prodotti tipici, punti di ristoro, gustosi assaggi al tartufo, le botteghe della città completeranno il ricco panorama enogastronomico della festa. Si potranno seguire sul palco spettacoli di 3 chef di San Miniato che presenteranno le ricette al tartufo di tre ristoranti e faranno assaggiare a tutti queste specialità Si tratta di proseguire in questa direzione, l’appeal della mostra mercato non è dato dalla presenza di veline o di personaggi illustri, ma proprio dalla ricchezza e dalla qualità del tartufo e dei prodotti enogastronomici, che caratterizzano la nostra Mostra e che la rendono originale e riconoscibile a tutti i livelli. .  
   
   
THE BEST OF LOACKER : UNA COLORATA COMPOSIZIONE FORMATA DA 43 DOLCETTI SCELTI TRA LE PRELIBATEZZE LOACKER PIÚ AMATE E CONTENUTA IN UNA PRATICISSIMA CONFEZIONE CHE UNA VOLTA APERTA, SI TRASFORMA IN UN ALLEGRO VASSOIO PARTY.  
 
Adatta sia per una scorpacciata in famiglia, la festa di compleanno o il picnic nel verde: a ogni gusto la sua prelibatezza fatta di wafer appena sfornati e ripieni di sofisticate creme. La confezione di 400 g contiene oltre 40 dolcetti: Dai classici Napolitaner e Cremkakao, ai fragranti wafer ricoperti di puro cioccolato al latte o extra fondente. E per i palati piú raffinati naturalmente le amatissime Tortina Mini Original, Patisserie Coconut e Creme Noisette. 7 diverse specialità Loacker, tutte quante nel pratico formato mini. In termini di qualitá, Loacker si accontenta solo dei migliori ingredienti senza grassi idrogenati, senza conservanti, senza coloranti e senza organismi geneticamente modificati. Con tutto il gusto del prodotto appena sfornato, assicurato dagli incarti riciclabili d’alta qualità, che offrono una protezione al 100% dall’umidità e mantengono i prodotti freschi fragranti. Www. Loacker. It .  
   
   
PER UN INVERNO RICCO DI BENESSERE E DOLCEZZA ARRIVA “FRUTTA VIVA” DI ZUEGG  
 
Il modo più naturale, e trendy, di gustare mirtillo e melograno, due frutti della salute e alimenti naturalmente funzionali Una buona notizia per tutti coloro che stanno attenti alla propria salute, senza però rinunciare al gusto. Dalla tradizione e l´innovazione che da sempre caratterizzano Zuegg e dalla sua attenzione a qualità e naturalità, nasce Frutta Viva, con le sue due gustose varianti al Mirtillo e al Melograno. Due frutti che coniugano perfettamente bontà e benefici nutrizionali, diventando così alimenti naturalmente funzionali! Sia il Mirtillo che il Melograno, infatti, sono ricchi di antiossidanti, sostanze utili per contrastare il danno ossidativo, ossia il processo degenerativo di invecchiamento cellulare. Le bacche di mirtillo nero selvatico, dall’aroma intenso e dal sapore delicato, sono ricche di una speciale classe di antiossidanti, gli antociani, che aiutano a mantenere tonici i vasi sanguigni, rinforzando i capillari. Mentre i chicchi di melograno, dal sapore fresco e deciso, contengono i polifenoli in grado di contrastare il processo d’invecchiamento cellulare. Mirtillo e Melograno sono a base di frutta selezionata 100% italiana garantita dalla filiera produttiva Zuegg. Il Mirtillo è un nettare di frutta poiché contiene il 40% di frutta, acqua e zucchero, per contrastare il gusto agrodolce del frutto. Il Melograno, invece, è una bevanda alla frutta, poiché contiene il 45% di frutta, succo di mela e zucchero. «In oltre cent’anni di esperienza, la nostra azienda ha accumulato un’altissima competenza nella lavorazione della frutta - commenta il dr. Fulvio Tintinaglia, Direttore Commerciale Zuegg -. Attraverso una ricerca mirata e un costante investimento nell’innovazione dei processi produttivi cerchiamo di mantenere al massimo i contenuti naturali della frutta limitando al minimo l’uso di zuccheri aggiunti ed eliminando i conservanti e aromi. In questo modo creiamo prodotti in grado di dare un apporto positivo alla salute e al moderno stile di vita dei consumatori». La linea “Frutta Viva” si caratterizza anche per il nuovissimo e distintivo packaging, dai colori vivi e intensi che richiamano quelli dei due frutti. La bottiglietta di vetro, nel formato da 125 ml, garantisce un prodotto di qualità, igienico e sano, ma soprattutto meglio si adatta alle caratteristiche dei nutrienti contenuti dai due frutti. Tante le occasioni di consumo di Mirtillo e Melograno "Frutta Viva": ottimi a colazione come complemento nutrizionale quotidiano, ma anche come rompi-digiuno o snack, anche prima dell´attività sportiva. «Tra le abitudini generali della corretta alimentazione - spiega Evelina Flachi, esperta di nutrizione - sono fondamentali il numero e la frequenza dei pasti. Alternando ai tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) due spuntini significa aumentare il proprio benessere e il rendimento nelle diverse attività quotidiane. Spesso, invece, i ritmi della vita moderna inducono a mangiare solo due o tre volte al giorno, aumentando così i rischi derivanti dal sovrappeso e da altre patologie». Clicca su www. Zuegg. It e vivi il mondo della frutta con Zuegg. .  
   
   
PERRIER-JOUËT LANCIA IL SUO NUOVO SITO WWW.PERRIER-JOUET.COM A TRULY UNIQUE CHAMPAGNE EXPERIENCE  
 
La Maison Perrier-jouët, da sempre all’avanguardia per creatività ed eleganza, lancia il suo nuovo sito internet. Un concept interattivo e contemporaneo che coniuga innovazione ed estetica, un sito con una forte connotazione di stravaganza che immerge il visitatore nel visionario mondo Perrier-jouët, un’esperienza dalla potente forza magnetica. Nasce www. Perrier-jouet. Com. Con questo lancio la Maison svela il suo mondo intriso di lusso, sensualità e ricercata originalità, interpretato dall’occhio di un’artista. Un sito multisensoriale che attraverso testi, immagini e musiche, introduce il navigatore in un universo parallelo, in una dimensione onirica, racconto moderno dove muse e dandy invitano a condividere una “truly unique Champagne experience”. Cinque diversi tableaux viventi che portano alla luce il mondo Perrier- Jouët e la sua raffinata cuvée Belle Epoque, tramite i temi della degustazione e della scoperta, dove ogni episodio illustra le poliedriche sfaccettature di questo champagne eccezionale. Un vero tesoro artistico e sensoriale, www. Perrier-jouet. Com invita il visitatore a creare la sua storia: come un artista, potrà orchestrare i suoni e le immagini per dare vita al proprio mondo perfetto. Un’opera d’arte multimediale, unica e originale, che racchiude in sè le più innovative e sofisticate tecniche di realizzazione in fatto di sound e immagini; un’unica, intensa esperienza interattiva. Il nuovo sito Perrier-jouët interpreta perfettamente il posizionamento della Maison, in quanto geniale espressione di estetica e stravaganza, avanguardia ed eccellenza. Fondata nel 1811, la Maison Perrier-jouët conferma ancora una volta quella sensibilità artistica e quel gusto artigianale propri dei fondatori, uniti a un rigoroso focus sull’expertise e a uno spirito pionieristico pervaso di contemporaneità e luxury. .  
   
   
IL PINÒ CLUB PONE L’ACCENTO SU UN GRANDE ROSSO DELL’OLTREPÒ PRESENTATO A MILANO IL PINÒ CLUB, LA PRIMA ASSOCIAZIONE DI PRODUTTORI DI PINOT NERO, ROSSO DOC DELL’OLTREPÒ PAVESE  
 
Il cuore nobile della viticoltura dell’Oltrepò Pavese ha un nome: pinot nero. Qui, in questa provincia “a forma di grappolo d’uva”, il pinot noir è coltivato da sempre. Centocinquanta anni di storia ed una sfrenata passione per quegli acini hanno spinto sei lungimiranti ed entusiasti produttori dell’Oltrepò a puntare energie, risorse e impegno su questo antichissimo e nobile vitigno la cui coltivazione su queste colline risalirebbe nientemeno che all’epoca romana. Non esiste in altre parti d’Italia una zona che possa vantare storicamente un legame con questo vitigno così consolidato nel tempo ed una tale estensione di vigneti coltivati a pinot nero, quanto l’Oltrepò Pavese. Secondo solo alla Borgogna a livello europeo, in Oltrepò ben 2. 500 ettari sono attualmente vitati a pinot nero. Su questi morbidi pendii che separano Lombardia e Piemonte, caratterizzati da terreni marnosi e calcarei - ideali per accogliere questo difficile quanto affascinante vitigno - e da un microclima particolarmente fresco la notte che ne consente la lenta maturazione e lo sviluppo elegante ed ottimale dei profumi, molte aziende hanno investito nella coltivazione del pinot nero, individuando i cloni migliori per la sua vinificazione in rosso e costruendo sul pinot nero il proprio blasone enologico. Vinificato in rosso, infatti, questo aristocratico vitigno esprime vini raffinati, dal forte appeal e dall’inconfondibile eleganza. Dalla consapevolezza e dalla convinzione che in questa terra di elezione il pinot nero ha trovato dimora, i sei fondatori del Pinò Club hanno deciso di unire le proprie forze, i propri know how e, perché no, anche le proprie diversità, per concretizzare un progetto di valorizzazione e crescita di questo importante rosso che rappresenta una delle espressioni più interessanti ed autentiche del territorio d’Oltrepò. Conte Vistarino, Frecciarossa, La Versa, Marchese Adorno, Tenuta Il Bosco e Tenuta Mazzolino sono le sei aziende che hanno ideato e dato vita all’Associazione Pinò Club, la prima nel territorio, animati dalla volontà di identificare così in un unico vino il punto di riferimento e il prodotto di eccellenza dell’Oltrepò Pavese. Un gruppo compatto di produttori dunque, una èlite enologica, con un unico comune denominatore: la produzione di Pinot nero di altissima qualità. Tre gli obiettivi fondamentali che il Pinò Club intende realizzare: - promuovere, difendere e valorizzare l’immagine e la visibilità del Pinot nero vinificato in rosso come prodotto di eccellenza dell’Oltrepo’ Pavese; - costituire un fronte comune che si adoperi per la diffusione e la conoscenza delle tecniche di coltivazione e lavorazione del vitigno pinot nero ai fini di un miglioramento qualitativo generale nella produzione del Pinot nero doc dell’Oltrepò; - promuovere l’adozione di standard qualitativi che garantiscano l’elevata qualità del Pinot nero e sensibilizzare i produttori in tal senso. Tra i progetti futuri dell’Associazione, infatti, c’è l’allargamento a nuovi soci e ad aziende che lavorano con convinzione per la qualità sul territorio e credono profondamente nel vino Pinot nero Doc O. P. Ma anche la collaborazione ed il dialogo con gli enti e le istituzioni presenti sul territorio, in primis con il Consorzio di Tutela dell’Oltrepò Pavese, l’organizzazione di workshop ed aggiornamenti sulle innovazioni tecnologiche e produttive, viaggi di studio ed occasioni di incontro con i colleghi viticoltori (in Italia e all’estero) al fine di acquisire e scambiare esperienze culturali e professionali, la partecipazione come gruppo compatto ed unito ad eventi e manifestazioni. .  
   
   
BORDOLESI CABERNET MERLOT 2008: UN VIAGGIO NEL GUSTO, ALL´INDIETRO NEL TEMPO SINO ALLE RADICI DELLA NOBILTÀ EUROPEA  
 
Assaporare un taglio bordolese, questa mescolanza di Merlot e Cabernet Sauvignon, qualche volta di Franc, è raccontare al proprio palato una tradizione vitivinicola di secoli. Ai vini bordolesi sarà dedicato “Bcm, Bordolesi Cabernet Merlot”, il grande evento vitivinicolo e mondano in programma per il 21, 22 e 23 novembre a Villa Da Porto “La Favorita” a Monticello di Fara di Sarego, nella cornice dei Colli Berici, a sud della città di Vicenza. Le preziose etichette presenti a Bcm rappresentano dunque, per l´appassionato degustatore, la possibilità di fare un autentico viaggio nel gusto, un cammino all´indietro nel tempo, fino alle radici della nobiltà europea. Originario del Bordeaux, la regione degli châteaux, dei cru e dei terroir, questo matrimonio di mosti fiore ci porta lontano nelle epoche e nell´arte enologica. Le prime testimonianze scritte del valore di questa regione risalgono al 1152, con le nozze di Eleonora di Aquitania con Enrico Plantageneto poi re d´Inghilterra nel 1154. Esperienza secolare che si tramuta in un taglio che, sapientemente dosato nei suoi due componenti, sa dare sensazioni complesse sia all’esame olfattivo che gustativo. Il tipico rosso rubino intenso, con riflessi granato, indice di invecchiamento e passaggio in legno, ci fanno capire da subito con che cosa abbiamo a che fare. E’ questa perizia e capacità tecnica, nonché la loro fama, che probabilmente hanno spinto alcuni produttori vitivinicoli italiani nella seconda metà dell’Ottocento, per lo più nobili, ad introdurre in Italia i due vitigni base di questo taglio: Merlot e Cabernet. L´azione venne intrapresa anche per rilanciare la nostra viticoltura, all’epoca flagellata da diverse malattie. Sembra che la più antica importazione in Italia di Cabernet risalga al 1820, da parte del conte Sambuy, che lo introdusse nelle sue vigne di Valmagra, nella pianura di Marengo, presso Alessandria. In Italia questi vitigni hanno trovato ambienti pedoclimatici simili e allo stesso tempo diversi dal Bordeaux, loro zona d’origine, aspetto questo non di poco conto, perché ha permesso nel corso degli anni di avere in Italia tagli bordolesi con caratteristiche sensoriali peculiari. Così, alla perizia enologica bordolese, i vini italiani hanno aggiunto le peculiarità dei suoli, dei microclimi, di un’attenta maturazione: tutti fattori che insieme al lavoro dell’enologo, all’uso del legno o alla scelta dell’acciaio hanno creato vini spesso unici. Ogni componente è fondamentale per la creazione di un buon vino. Assaporare un taglio bordolese vuol dire, al naso, giocare con sentori tostati e speziati, derivati dal processo di maturazione e d’invecchiamento del vino; in bocca, con morbidezze e durezze dei tannini legate al periodo di maturazione che il vino ha avuto in barriques, o in botti grandi, oppure in acciaio. Tanti elementi che rendono questi vini intriganti e allo stesso tempo impegnativi: come tutte le cose “nobili”, del resto. “Bcm - Bordolesi Cabernet Merlot”, giunta alla terza edizione, metterà in mostra oltre 250 etichette delle più blasonate bottiglie del panorama enologico italiano e mondiale. I prestigiosi vini verranno proposti in degustazione al pubblico nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 novembre, biglietto di ingresso 15 euro. La terza edizione di “Bcm” è realizzata dal Co. Vi. Vi - Consorzio Vini Vicentini “Palazzo del Vino” con il contributo di Camera di Commercio di Vicenza, Provincia di Vicenza e Regione Veneto, in collaborazione con Vicenza Qualità e l’associazione di ristoratori “Le Buone Tavole dei Berici”. L’evento quest’anno porta, non a caso, il sottotitolo “Vini aristocratici, nobili produttori” per dare risalto al mondo della nobiltà e allo stretto legame che esso ha con il bordolese. Saranno presenti infatti una ventina di produttori “di sangue blu” ed accanto a questi anche autorevoli firme della moda. .