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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Novembre 2008
VENDOLA AVVIA AZIONE RISARCITORIA CONTRO RIZZO, STELLA, SANTORO E CORRIERE DELLA SERA  
 
Bari, 17 Novembre 2008 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha deciso di avviare un’azione risarcitoria nei confronti di Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella, Michele Santoro e del quotidiano “Corriere della Sera”. L’iniziativa è stata presa per mirare alla tutela dell’integrità della propria immagine, a seguito della replica fornita dagli autori del libro “La Casta” alla lettera pubblicata sul Corriere della Sera di oggi e alle dichiarazioni fornite dagli stessi nella puntata di ieri, Giovedi’ 13 Novembre, della trasmissione televisiva Rai “Annozero”, nel corso della quale si è continuato a fornire dati e cifre non corrispondenti al vero relativi agli emolumenti percepiti nel ruolo di Presidente della Giunta Regionale. . .  
   
   
UNA RIVOLUZIONE NELL´AMBITO DELLE SCIENZE DIAGNOSTICHE: IDENTIFICARE LE MALATTIE SFRUTTANDO LA NANOTECNOLOGIA.  
 
Bruxelles, 17 novembre 2008 - Un team di scienziati dell´Università di Leeds, nel Regno Unito, ha inventato un biosensore in grado di identificare le malattie sfruttando la nanotecnologia. Il dispositivo, che potrebbe rivoluzionare le scienze diagnostiche, utilizza gli anticorpi per il rilevamento dei biomarcatori, molecole presenti nell´organismo utilizzate per identificare le patologie. Questo ambizioso progetto, denominato Elisha, e sostenuto dall´Ue con un finanziamento pari a 2,7 milioni di euro, ambisce a ridurre a 15 minuti il tempo di diagnosi. La nuova invenzione potrebbe essere immessa sul mercato in appena tre anni. L´attuale metodo di diagnosi, sviluppato negli anni Settanta del Novecento, presenta numerosi difetti e si basa sull´analisi di campioni ematici e di urina. Gli esami devono essere effettuati in un laboratorio medico da parte di personale altamente qualificato, hanno una durata di circa due ore e costi elevati. Una tecnica semplificata, che permetterebbe una diagnosi più rapida a fronte di costi minori e in un luogo più comodo come un ambulatorio medico, intimorirebbe meno i pazienti e sarebbe economicamente più conveniente per gli ospedali e per i servizi sanitari. Questo è Elisha ("Electronic immuno-interfaces and surface nanobiotechnology: a heterodoxical approach" - "Nanobiotecnologia delle superfici e delle interfacce immuni elettroniche: un approccio non convenzionale") con il suo nuovissimo biosensore per la diagnosi. Un gruppo costituito da nove partner provenienti da cinque paesi dell´Unione europea, tra i quali vi sono università, istituti di ricerca e Pmi, ha sviluppato un dispositivo che renderà la diagnosi meno costosa e ne aumenterà al contempo il campo di applicazione. Il dott. Paul Millner della Facoltà di scienze biologiche dell´Università di Leeds afferma "Siamo convinti che questo dispositivo rappresenti la prossima generazione dei test diagnostici. Ora siamo in grado di rilevare pressoché tutti gli analiti (sostanze associate alla malattia) in modo più rapido, economico e semplice di quanto non lo facciano i metodi diagnostici attualmente in uso. Crediamo che questo potrebbe rivoluzionare il rilevamento delle malattie. " Il dispositivo Elisha (che potrebbe essere in vendita tra tre anni) ha attualmente le dimensioni di un consueto dispositivo per il pagamento con carta di credito, ma il consorzio ha in programma di ridurle fino a raggiungere le dimensioni di un telefono cellulare. Sfrutta la nanotecnologia (vale a dire la manipolazione della materia su scala microscopica) per rilevare i biomarcatori nel sangue o nell´urina. Il risultato è poi costituito da una risposta positiva ("si") o negativa ("no") sulla presenza di una specifica malattia. All´interno dello strumento sono posizionati diversi microchip per l´analisi di varie patologie. Il dott. Millner afferma: "Abbiamo progettato uno strumento semplice per rendere facile sia l´impiego che la comprensione dei biosensori. Il loro impiego sarà simile a quello dei kit con biosensore per il monitoraggio del glucosio attualmente utilizzati dai pazienti diabetici". Lo strumento potrebbe trovare impiego per l´identificazione di numerose malattie, tra le quali vi sono il cancro alla prostata e alle ovaie, ictus, malattie cardiache, sclerosi multipla e infezioni micotiche. Il consorzio Elisha ritiene che la sua versatilità potrebbe permettere il rilevamento della tubercolosi e della presenza del virus dell´immunodeficienza umana (Hiv). La sua rapidità di risposta si tradurrà in una diagnosi più rapida della malattia e in un corretto indirizzamento del paziente verso gli specialisti più adeguati. La tecnologia Elisha ha grandi potenzialità per il futuro. Il project manager di Elisha, il dott. Tim Gibson dice: "Gli analiti utilizzati nella nostra ricerca rappresentano solo una minima parte delle potenziali applicazioni. Abbiamo dimostrato che il dispositivo può essere utilizzato anche per applicazioni ambientali, ad esempio per rilevare la presenza di erbicidi e pesticidi nell´acqua o di antibiotici nel latte". Per ulteriori informazioni, visitare: Elisha http://www. Immunosensors. Com/ Università di Leeds http://www. Leeds. Ac. Uk .  
   
   
PROGETTO IMMIDIET AVVERTE: CONTROLLARE L´IPERTENSIONE IN EUROPA  
 
Bruxelles, 17 novembre 2008 - Uno studio della popolazione, finanziato dall´Ue, ha rivelato che l´ipertensione, un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, rappresenta un serio problema in Europa. I risultati del progetto Immidiet indicano che la pressione del sangue alta è ormai più comune in Italia che in Inghilterra o in Belgio, un inversione di rotta rispetto al trend comunemente accettato. Dimostrano anche che la consapevolezza è abbastanza limitata e coloro ai quali viene diagnosticata l´ipertensione non gestiscono in maniera adeguata la propria malattia. I risultati sono stati pubblicati online nella rivista Journal of Hypertension. Il progetto Immediet ("Dietary habit profile in European communities with different risk of myocardial infarction: the impact of migration as a model of gene/environment interaction") è stato finanziato dall´Unione europea nell´ambito del programma tematico "Qualità della vita e gestione delle risorse viventi" del Quinto programma quadro (5°Pq). Il presente studio è stato eseguito da ricercatori in Italia, Belgio, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito. I ricercatori Immediet hanno esaminato 1. 604 pazienti, lavorando a stretto contatto con medici di base della zona sud-ovest di Londra, del Limburgo in Belgio e dell´Abruzzo in Italia. I pazienti sono stati sottoposti ad un esame medico completo che includeva la misurazione della pressione sanguigna ed è stato chiesto loro di compilare un questionario sul loro stile di vita e la percezione dello stato di salute. Essi hanno definito "ipertensione" la pressione sistolica del sangue di almeno 140mmHg o pressione diastolica del sangue di almeno 90mmHg, o "attuale trattamento antiipertensivo". I ricercatori sono stati attenti agli effetti di fattori sia genetici che legati allo stile di vita sulla malattia cardiovascolare e hanno reclutato sia coppie sposate formate da coniugi provenienti dalla stessa zona (italiani sposati con italiani nella regione Abruzzo, e così via), che coppie formate da coniugi di nazionalità diversa, nelle diverse fasi del progetto. Le loro scoperte hanno rivelato, a sorpresa, che la pressione sanguigna alta era meno comune in Inghilterra che in Belgio o in Italia. Questa differenza regionale rappresenta un´inversione del cosiddetto "gradient cardiovascolare" nord-sud. "Questa inversione è sorprendente," ha detto la dott. Essa Licia Iacoviello dell´Università cattolica di Campobasso (Italia). "Potrebbe riflettere i cambiamenti nello stile di vita in atto. Paradossalmente, i paesi del nord Europa, dove il rischio cardiovascolare era più alto che in Italia, stanno ora modificando le loro abitudini, avvicinandosi alla cultura alimentare e allo stile di vita dell´Italia del passato, vivendo quindi in maniera più sana. [Tuttavia], in Italia si stanno perdendo le abitudini tradizionali e gli effetti negativi si potrebbero ripercuotere sulla salute. " Complessivamente, lo studio ha rivelato che la consapevolezza dell´ipertensione era scarsa: il 24% dei partecipanti allo studio era iperteso e il 56% di questi non era cosciente della propria malattia (un terzo era sotto terapia). Tra coloro a cui era stata diagnosticata una pressione del sangue alta, meno della metà sono riusciti a riportare la pressione sanguigna a livelli accettabili. Secondo il progessor Francesco Cappuccio dell´Università di Warwick nel Regno Unito, "Tutti i sistemi sanitari nazionali dovrebbero fare di più per aiutare a controllare l´ipertensione. Nonostante in Inghilterra la pressione alta venga gestita meglio rispetto ad altri paesi (in parte grazie agli incentivi offerti ai medici di base per raggiungere gli obiettivi stabiliti per la pressione sanguigna), ci sono comunque troppi pazienti trattati in maniera inadeguata e l´incidenza dell´ipertensione è ancora in crescita. " Lo studio Immidiet ha anche rivelato che la consapevolezza delle malattie cardiovascolari, in particolare l´ipertensione, è maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Inoltre, le donne erano più inclini al trattamento contro l´ipertensione e riusivano meglio a ridurre la loro pressione sanguigna verso tassi considerati "accettabili" a livello internazionale. I ricercatori hanno attribuito questa "gestione più riuscita" alla volontà crescente delle donne di partecipare al sistema sanitario. La dott. Ssa Iacoviello ha ammonito: "Osservando questi dati e altri studi condotti in anni recenti, temiamo che l´Europa si trovi una situazione pericolosa. L´ipertensione è un fattore scatenante critico per malattie gravi come l´infarto e l´ictus, ma è ancora largamente sottovalutata. C´è quindi un urgente e intenso bisogno di iniziative in questo settore, per introdurre nuove e efficaci strategie per riuscire a controllare questa minaccia. " Il professor Cappuccio ha aggiunto: "Lanciamo un appello per un´azione integrata non solo per una migliore gestione dell´ipertensione, ma per l´attuazione di strategie di ampia portata per la sua prevenzione, prima di tutto. " Per ulteriori informazioni, visitare: Per una descrizione del progetto Immidiet, fare clic: qui Journal of Hypertension http://www. Jhypertension. Com Università Cattolica del Sacro Cuore http://www. Unicatt. It/ .  
   
   
I MECCANISMI CEREBRALI DIETRO LE DECISIONI SEMPLICI SONO MENO COMPLESSI DI QUANTO SI PENSASSE  
 
 Bruxelles, 17 novembre 2008 - Secondo una nuova ricerca finanziata dall´Ue, l´attività legata alle decisioni semplici non avviene nella parte del cervello responsabile degli aspetti più avanzati della cognizione, quali l´autocoscienza, come si pensava in precedenza. Avvengono invece nelle regioni del cervello che ricevono i relativi stimoli e ne controllano la risposta del corpo. Il lavoro, pubblicato online dalla rivista Nature Neuroscience, è stato in parte finanziato attraverso il progetto finanziato dall´Ue "Investigations in Brain Sciences Education Network", sostenuto attraverso lo schema Marie Curie nell´ambito del Sesto programma quadro (6° Pq). "È importante capire come il cervello prende le decisioni in condizioni normali per acquisire conoscenze su malattie come il morbo di Alzheimer, le lesioni cerebrali traumatiche o gli ictus, nelle quali la capacità di prendere decisioni viene compromessa," ha spiegato il professor Maurizio Corbetta della facoltà di medicina della Washington University negli Stati Uniti. "Ci piace pensare alle nostre decisioni come se si trattasse di atti volontari, ma ciò potrebbe rivelarsi un´illusione. Molte decisioni potrebbero essere prese molto più direttamente e automaticamente da ciò che il nostro cervello percepisce. " Per molto tempo i ricercatori hanno pensato che gli uomini avessero una specie di modulo delle decisioni nel cervello che coinvolgesse il lobo frontale, la parte del cervello responsabile di processi cognitivi più avanzati. La ricerca ha però recentemente rivelato che nelle scimmie le attività semplici sono mediate da meccanismi relativamente semplici contenuti nelle regioni del cervello sensoriali-motorie. In quest´ultimo studio, scienziati provenienti da Italia e Usa si sono impegnati per vedere se lo stesso valeva per gli uomini. Hanno insegnato a volontari a svolgere un compito che prevedeva la distinzione tra una fotografia di un viso e quella di un edificio. Se vedevano un viso, i volontari dovevano muovere gli occhi in una determinata direzione; se vedevano un edificio, dovevano tendere la mano verso la stessa direzione. "Tale decisione non è automatica. Richiede attenzione verso lo stimolo e controllo della reazione," ha detto il professor Corbetta. Variazioni nel livello di rumore confondevano le figure per il poco tempo in cui erano visibili. Mentre i volontari svolgevano il compito, il loro cervello veniva esaminato con una risonanza magnetica funzionale per immagini (fMri). Gli esami hanno rivelato che l´attività nella parte del cervello responsabile della progettazione di attività come il movimento degli occhi o delle mani aumentava a seconda del tipo di figura che veniva mostrata (un viso o un edificio) e il tipo di reazione che il cervello stava progettando (movimento degli occhi o della mano). Quando la figura era associata a meno rumore, rendendo la decisione più facile, l´attività cerebrale nella relativa area del cervello aumentava in proporzione. "Questo suggerisce che tali regioni del lobo parietale elaboravano tutti i segnali sensoriali, decisionali e motori necessari per prendere e mettere in atto la decisione," ha commentato l´autrice principale dello studio Annalisa Tosoni, specializzanda presso l´Università di Chieti, in Italia. "Al contrario, nessuna area del lobo frontale, che si pensava fosse coinvolta nella decisionalità, ha aumentato significativamente la propria attività al momento della decisione. " "Anche per decisioni visive arbitrarie e in qualche modo complesse, sembra che sia una questione di quantità di informazioni sensoriali che spinge il cervello verso una scelta piuttosto che un´altra," ha aggiunto il professor Corbetta. Secondo i ricercatori, i risultati sostengono l´idea di una "cognizione incorporata", in cui funzioni cognitive astratte sono basate su semplici meccanismi di elaborazione sensoriali-motori. Più semplicemente, "vedere e decidere consiste, in effetti, nel pianificare una risposta motoria," hanno scritto gli scienziati. Il team ha adesso in programma di studiare se le decisioni più complesse sono elaborate dallo stesso meccanismo sensoriale-motorio, e se le decisioni sono influenzate dalla quantità di ricompensa che il soggetto si aspetta quando prende decisioni semplici e complesse. Per ulteriori informazioni, visitare: Nature Neuroscience: http://www. Nature. Com/neuro/index. Html Washington University a St Louis, facoltà di medicina: http://medschool. Wustl. Edu/ .  
   
   
STUDIO PANEUROPEO SCOPRE CHE AVERE UN GIROVITA SUPERIORE AI 120 CM AUMENTA IL RISCHIO DI MORTE PREMATURA  
 
 Bruxelles, 17 novembre 2008 - Uno studio finanziato dall´Ue, che ha coinvolto circa 360. 000 persone in 9 paesi europei, ha rivelato che avere un girovita molto largo quasi raddoppia il rischio di morte prematura, anche nelle persone con una massa corporea "normale". I risultati sono pubblicati online nella rivista New England Journal of Medicine. I ricercatori hanno suggerito che, visto il notevole rischio che comporta il fatto di accumulare grasso intorno al girovita, i controlli sanitari di routine dovrebbero includere la misurazione del girovita e dei fianchi. Essi concludono che i risultati "suggeriscono di aggiungere all´uso dell´Imc (indice di massa corporea) anche quello della larghezza del girovita o il rapporto girovita-fianchi nella valutazione del rishio di mortalità, in particolare tra le persone con un Imc basso. " Lo studio è stato svolto come parte del progetto Epic ("European prospective investigation into cancer, chronic diseases, nutrition and lifestyle"), che ha ricevuto un finanziamento di circa 1 Mio Eur dal Sesto programma quadro (6°Pq) nell´ambito dell´area tematica "Ricerca a sostegno delle politiche". L´indice di massa corporea (Imc, il rapporto tra peso e altezza) è stato spesso usato negli studi per associare la presenza di grasso corporeo al rischio di morte prematura. Tuttavia, l´Imc è una misurazione generale e non tiene in considerazione il modo in cui il grasso è distribuito nel corpo. L´attuale studio ha affrontato il fatto che, mentre il grasso accumulato intorno al girovita può essere più facilmente correlato a malattie croniche rispetto a quello depositato sui fianchi, pochissimi studi hanno indagato il rapporto tra distribuzione del grasso corporeo e morte prematura. I ricercatori hanno osservato l´Imc, la larghezza del girovita e il rapporto girovita-fianchi in 359. 000 partecipanti allo studio con un´età media di 51 anni. Il 65,4% del campione in esame era costituito da donne. Dopo circa 10 anni, 14. 723 degli esaminati erano deceduti: tra questi, un Imc più alto era correlato a malattie cardiovascolari e cancro, e un Imc più basso era legato a malattie respiratorie. Durante l´analisi dei dati, i ricercatori hanno applicato una suddivisione in categorie per livello d´istruzione, uso di tabacco, consumo di alcol, attività fisica e altezza. Il principale risultato ottenuto è stato che la larghezza del girovita aumenta il rischio di morte prematura, indipendentemente dall´indice di massa corporea (Imc). Le persone che avevano un girovita più largo (più di 120 cm per gli uomini e più di 100 cm per le donne), correvano un rischio raddoppiato di morire prematuramente rispetto a chi possedeva un girovita più ridotto; ogni 5 cm in più di girovita aumentava il rischio di mortalità del 17% negli uomini e del 13% nelle donne. Secondo il dott. Tobias Pischon dell´Istituto tedesco della nutrizione: "Il risultato più importante dello studio è che non è solo il fattto di essere in sovrappeso che influisce sul rischio di morte prematura, ma anche il modo in cui il grasso è distribuito nel corpo. " Egli ha spiegato che il grasso addominale non è "un semplice deposito di energia", ma rilascia anche citochine, ormoni e componenti metabolicamente attivi che possono contribuire allo sviluppo di malattie croniche. "Questa potrebbe essere la ragione del collegamento. " ha detto. Lo studio ha anche fornito ulteriori prove sul fatto che un indice di massa corporea più alto è strettamente collegato alla mortalità, e ha stabilito che un Imc di circa 25,3 negli uomini e di 24,3 nelle donne comportava il rischio minore di morte prematura. "Il nostro studio indica che accumulare grasso superfluo nel girovita può mettere a rischio la salute, anche se il peso corporeo è nei limiti secondo l´indice di massa corporea," ha detto il professor Elio Riboli dell´Imperial College London, nel Regno Unito. "Non esistono molte caratteristiche individuali semplici capaci di aumentare a questi livelli il rischio di morte prematura di una persona, al di fuori del consumo di tabacco e alcol. " "La buona notizia è che non occorre sottoporsi a test costosi e lunghe attese dei risultati per valutare questo aspetto della nostra salute," ha detto il dott. Riboli. "Misurare il girovita e la larghezza dei fianchi non costa praticamente nulla. Medici e infermieri possono facilmente individuare le persone che hanno bisogno di adottare determinate misure per migliorare il loro stato di salute attraverso l´esecuzione periodica di queste misurazioni. Se si ha un girovita largo, probabilmente è necessario aumentare la quantità di esercizio fisico giornaliero, evitare il consumo eccessivo di alcol e migliorare la dieta. Questo potrebbe contribuire notevolmente a ridurre il rischio di una morte precoce. " Per ulteriori informazioni, visitare: New England Journal of Medicine: http://content. Nejm. Org/ Imperial College Londra: http://www3. Imperial. Ac. Uk Istituto tedesco della nutrizione: http://www. Dife. De .  
   
   
SANITÀ FVG: GIUNTA APPROVA LINEE DI GESTIONE 2009  
 
Trieste, 17 novembre 2008 - Dopo il via libera della Conferenza permanente per la programmazione sociosanitaria, su proposta dell´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, la Giunta regionale del Friuli venbezia Giulia ha approvato le Linee per la gestione del servizio sanitario regionale nel 2009. Si tratta di un documento di 30 cartelle dattiloscritte che, ribadisce l´assessore, "non definisce né la pianificazione sanitaria né la programmazione degli investimenti, ma più semplicemente indica quanto dovrà essere fatto nel 2009, tenendo conto degli orientamenti espressi negli indirizzi pluriennali (licenziati dall´Esecutivo a metà settembre, ndr), ma anche cercando di dare attuazione a quanto della programmazione precedente è rimasto solo sulla carta". Le Linee sono dunque, per Kosic, "strumento di gestione annuale all´interno di un processo più ampio e complesso di pianificazione del Sistema sanitario e sociale regionale che la Regione intende concretizzare guardando al medio-lungo termine per definire le priorità di intervento, per individuare il modello di ´governance´ più idoneo, per garantire al cittadino/paziente qualità e sicurezza delle prestazioni e certezza nelle risposte ai propri bisogni di salute, per conciliare lo sviluppo alla necessaria sostenibilità economica e finanziaria". Un processo, questo, iniziato appunto con gli indirizzi pluriennali, e "destinato a concludersi nella prossima primavera con un nuovo Piano sociosanitario regionale - annuncia Kosic - per la cui stesura desideriamo il contributo di tutti gli attori del sistema, in un confronto che auspico aperto e costruttivo, e che prenderà avvio con la diffusione del Libro verde sul welfare, che abbiamo iniziato a predisporre. Nel Libro verde illustreremo la nostra ´vision´ sulla sanità e sulle politiche sociali del futuro per aprire intorno ad esso un dibattito approfondito". L´obiettivo finale è dunque il nuovo Piano sociosanitario, "da raggiungere attraverso un autentico patto per la salute, un´alleanza terapeutica per condividerne contenuti e responsabilità". In questo contesto, di ampio respiro, le Linee di gestione per il 2009 indicano le risorse che le diverse Aziende, territoriali ed ospedaliere, avranno a disposizione il prossimo anno, e sulle quali dovranno elaborare i propri piani aziendali entro la fine di novembre, mentre il 9 dicembre verrà avviata la fase di negoziazione con l´Agenzia regionale per la Sanità. "Non poteva dunque, in questo documento, esserci spazio per l´attribuzione di finanziamenti a favore di nuove opere", precisa ancora l´assessore Kosic riferendosi soprattutto al nuovo ospedale e alla Cittadella della salute di Pordenone, e alla nuova sede del Burlo Garofolo a Trieste. "Fondi che non mancheranno al momento opportuno". Ad ogni modo le Linee 2009 dedicano comunque grande attenzione in particolare alle liste d´attesa, alla riduzione delle disparità territoriali nel sistema dell´emergenza, all´assistenza farmaceutica e alle terapie innovative. Proseguirà inoltre lo sviluppo dei servizi informatici per la condivisione dei dati clinici rilevanti. Sul piano infine della continuità rispetto alla programmazione precedente, "abbiamo indicato la necessità di dedicare maggiore attenzione al piano della riabilitazione, che non ha saputo garantire l´indispensabile integrazione tra le diverse componenti del sistema, presupposto fondamentale per la continuità assistenziale, e al piano materno infantile, nel quale non vi è stata una analisi adeguata degli aspetti relativi proprio a qualità e sicurezza, che sono le parole d´ordine della nostra azione". .  
   
   
SALUTE: INCONTRO TRA ASSESSORI DI FVG E VENETO SULLA CONSERVAZIONE DEL SANGUE PLACENTARE ALLA BANCA DEL CORDONE OMBELICALE  
 
Trieste , 17 novembre 2008 - Le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto firmeranno un accordo quadro che consentirà il trasporto e la conservazione del sangue placentare alla Banca del cordone ombelicale, che ha sede presso l´Azienda ospedaliera di Padova. L´argomento è stato affrontato nel corso di un incontro, il 13 novembre a Trieste, tra gli assessori alla Salute delle due Regioni, Vladimir Kosic e Sandro Sandri. Il Friuli Venezia Giulia, ha infatti spiegato Kosic, intende favorire ed incentivare la donazione del sangue del cordone ombelicale, fonte di cellule staminali emopoietiche, che hanno la capacità di rigenerare le cellule del sangue e dunque sono particolarmente efficaci in diversi patologie, anche tumorali, e in casi di deficit del sistema immunitario. In quest´ottica sarà costituita una "rete regionale di raccolta" del sangue placentare, con il coinvolgimento di tutti gli 11 Punti nascita ospedalieri. Per il trasporto tempestivo alla Banca di Padova ci si avvarrà della collaborazione con la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. La bozza di accordo quadro è già stata concordata con i coordinatori delle attività trasfusionali delle due Regioni e ricalca le convenzioni già in atto tra l´Azienda ospedaliera di Padova e alcune Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia. Sulla base di questo accordo la Banca del cordone di Padova, come ha precisato l´assessore Sandri, potrà essere adeguatamente potenziata. Nel corso dell´incontro tra due Regioni dove, è stato sottolineato, la sanità è di eccellenza e la sua gestione è virtuosa, sono state analizzate diverse altre tematiche di comune interesse e definite strategie d´azione comune. Tra i temi affrontati, la necessità di condividere i criteri per l´accreditamento delle strutture sanitarie e per la formazione dei valutatori. Parallelamente è stata ravvisata la necessità di un continuo scambio di informazioni sulle cosiddette "fughe" di pazienti da una regione all´altra, che riguardano in special modo gli abitanti a ridosso del confine. Si tratta di un´attrazione che riguarda in particolare ortopedia e oculistica, verso il Veneto, e oncologia verso Aviano. Anche considerato il peso economico di queste prestazioni, è stato ipotizzato di adottare strumenti di valutazione e appropriatezza univoci e di introdurre anche una pianificazione sanitaria congiunta lungo tale fascia confinaria. Nel corso del colloquio, cui erano presenti diversi dirigenti, tra cui il direttore dell´Agenzia della sanità del Friuli Venezia Giulia, Lionello Barbina, e il segretario generale della sanità del Veneto, Giancarlo Ruscitti, si è parlato anche della possibile collaborazione a livello europeo, a seguito del ruolo assegnato al Veneto nel "G6" delle Regioni Ue per la definizione delle politiche per la salute. Non è mancato un approfondimento sulla formazione delle professioni sanitarie, sia per quanto riguarda corsi di laurea che per una possibile Scuola di alta formazione del Nord Est per il management sanitario, amministrativo e del sociale. .  
   
   
INCONTRO TRA ASSESSORI DI FVG E VENETO PER LA CONSERVAZIONE DEL SANGUE PLACENTARE ALLA BANCA DEL CORDONE OMBELICALE  
 
Trieste 13 nov - Le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto firmeranno un accordo quadro che consentirà il trasporto e la conservazione del sangue placentare alla Banca del cordone ombelicale, che ha sede presso l´Azienda ospedaliera di Padova. L´argomento è stato affrontato nel corso di un incontro, il 13 novemrbe a Trieste, tra gli assessori alla Salute delle due Regioni, Vladimir Kosic e Sandro Sandri. Il Friuli Venezia Giulia, ha infatti spiegato Kosic, intende favorire ed incentivare la donazione del sangue del cordone ombelicale, fonte di cellule staminali emopoietiche, che hanno la capacità di rigenerare le cellule del sangue e dunque sono particolarmente efficaci in diversi patologie, anche tumorali, e in casi di deficit del sistema immunitario. In quest´ottica sarà costituita una "rete regionale di raccolta" del sangue placentare, con il coinvolgimento di tutti gli 11 Punti nascita ospedalieri. Per il trasporto tempestivo alla Banca di Padova ci si avvarrà della collaborazione con la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. La bozza di accordo quadro è già stata concordata con i coordinatori delle attività trasfusionali delle due Regioni e ricalca le convenzioni già in atto tra l´Azienda ospedaliera di Padova e alcune Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia. Sulla base di questo accordo la Banca del cordone di Padova, come ha precisato l´assessore Sandri, potrà essere adeguatamente potenziata. Nel corso dell´incontro tra due Regioni dove, è stato sottolineato, la sanità è di eccellenza e la sua gestione è virtuosa, sono state analizzate diverse altre tematiche di comune interesse e definite strategie d´azione comune. Tra i temi affrontati, la necessità di condividere i criteri per l´accreditamento delle strutture sanitarie e per la formazione dei valutatori. Parallelamente è stata ravvisata la necessità di un continuo scambio di informazioni sulle cosiddette "fughe" di pazienti da una regione all´altra, che riguardano in special modo gli abitanti a ridosso del confine. Si tratta di un´attrazione che riguarda in particolare ortopedia e oculistica, verso il Veneto, e oncologia verso Aviano. Anche considerato il peso economico di queste prestazioni, è stato ipotizzato di adottare strumenti di valutazione e appropriatezza univoci e di introdurre anche una pianificazione sanitaria congiunta lungo tale fascia confinaria. Nel corso del colloquio, cui erano presenti diversi dirigenti, tra cui il direttore dell´Agenzia della sanità del Friuli Venezia Giulia, Lionello Barbina, e il segretario generale della sanità del Veneto, Giancarlo Ruscitti, si è parlato anche della possibile collaborazione a livello europeo, a seguito del ruolo assegnato al Veneto nel "G6" delle Regioni Ue per la definizione delle politiche per la salute. Non è mancato un approfondimento sulla formazione delle professioni sanitarie, sia per quanto riguarda corsi di laurea che per una possibile Scuola di alta formazione del Nord Est per il management sanitario, amministrativo e del sociale. .  
   
   
MOLISE: IORIO SUL PIANO DI RIENTRO SANITARIO: OCCORE FARE PERSTO PER ADEMPIERE ALLE RICHIESTE DEL GOVERNO NAZIONALE  
 
Campobasso, 17 novembre 2008 - "Occorre stringere i tempi per l´approvazione del Piano Sanitario Regionale e per gli altri adempimenti chiestici dal Governo nazionale; questo anche in relazione alla sollecitazione prevenutaci in tal senso in queste ore dal Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi. L´assessorato alla sanità sta lavorando con impegno per assistere opportunamente la Giunta nelle azioni di sua competenza. Mi auguro che il Consiglio Regionale, dal canto suo, approvi quanto prima il Piano Sanitario e la riduzione delle Zone". Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio in relazione agli adempimenti chiesti dal Governo Nazionale per quanto riguarda il Piano di rientro del debito sanitario. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: ERRANI AL CONVEGNO SUI TRENT´ANNI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE: "NELLA GESTIONE DEI PIANI DI RIENTRO NON È SUFFICIENTE FARE UNA CONDUZIONE ´RAGIONIERISTICA´: NON BASTA TAGLIARE LE STRUTTURE INEFFICIENTI, MA OCCORRE RAFFORZARE IN PARALLELO LA RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI"  
 
Bologna, 17 novembre 2008 – Un nuovo Patto per la sanità di respiro triennale e nuove sfide su cui lavorare. Sono alcuni dei punti toccati dal presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani durante la tavola rotonda al termine del convegno sui trent’anni del Servizio sanitario nazionale, che si è tenuto il 14 novembre a Bologna, a cui è intervenuto il sottosegretario di Stato al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali Ferruccio Fazio. “Credo – ha detto Errani – che ci siano pochissime riforme portatrici di una profonda innovazione come la legge 833, che ha fondato il Servizio sanitario nazionale cercando di interpretare alcuni diritti di cittadinanza e creando un sistema efficiente e sostenibile a livello economico. Certo – ha aggiunto il presidente – ho ben presente le criticità, a partire dalla disparità tra nord e sud Italia; ma se si vuole riorganizzare e migliorare, occorre prima di tutto rafforzare il sistema e dunque promuovere investimenti”. In particolare “nella gestione dei Piani di rientro delle Regioni in difficoltà – ha sottolineato Errani – non è sufficiente fare una conduzione ‘ragionieristica’: non basta tagliare le strutture inefficienti, ma in parallelo occorre rafforzare la rete dei servizi territoriali, perché i cittadini abbiano risposte concrete”. Da qui il Nuovo patto per la salute 2010-2012, “per cui occorre definire i finanziamenti. Per il 2010 e 2011 – ha ribadito il presidente – le risorse stabilite dalla manovra economica del Governo sono insufficienti. Tutte le Regioni sono d’accordo nel ritenere sottostimate le risorse, che vanno quindi ridiscusse al tavolo fra Regioni e Governo”. Errani ha concluso elencando tre sfide nazionali: prima, l’appropriatezza del servizio, “e cioè recuperare la capacità di costruire un rapporto sulla salute con i cittadini”; seconda, quella tecnologica, per cui “occorre garantire a tutti qualità del servizio ed alte tecnologie”. Terza sfida, l’integrazione socio-sanitaria, per costruire un welfare comunitario. “In Emilia-romagna stiamo lavorando intensamente su questi tre obiettivi – ha concluso il presidente – . Penso, in particolare, all’integrazione socio-sanitaria: la sfida è personalizzare, e fare in modo che l’anziano non autosufficiente o il disabile grave non si sentano mai di peso, ma parte integrante della nostra comunità. Pensiamo di aver raggiunto già dei buoni risultati, anche se si può ancora migliorare. Qui il sistema dimostra di funzionare, e in questo modo si smentisce la tesi di chi sostiene che un impianto universalistico non può reggere”. .  
   
   
RIPARTO SANITA’: SANDRI (VENETO), “ATTO DI GIUSTIZIA. IL PRIMO DI TANTI PASSI ANCORA DA COMPIERE”  
 
Venezia, 17 novembre 2008 - “Quello che è accaduto ieri a Roma in sede di riparto del Fondo Sanitario Nazionale è un atto di giustizia, che deve essere il primo di una lunga serie, verso i cittadini veneti, e delle altre Regioni virtuose, che tanto hanno dato accettando anche sacrifici per far quadrare i conti della nostra sanità, e verso una Regione come il Veneto che ha sempre fatto dell’equilibrio tra qualità delle prestazioni e spesa un suo criterio informatore”. Lo sottolinea l’Assessore alla Sanità del Veneto, Sandro Sandri, commentando l’accordo raggiunto sulla dotazione finanziaria nazionale da riservare alla sanità che, per il Veneto, porta un maggior finanziamento di 6,5 milioni di euro e la certezza di ricevere entro l’anno più di 400 milioni di euro di crediti pregressi con lo Stato, a saldo degli anni 2006 e 2007. “Adesso – aggiunge Sandri – i veneti hanno la certezza che i rappresentanti della loro Regione a Roma sanno farsi valere e che Roma sta imparando ad ascoltare. Ora – prosegue l’Assessore – non bisogna mollare la presa, e non lo faremo, perché l’abbandono del criterio della spesa storica nel riparto è per noi irrinunciabile, così come è irrinunciabile che il criterio del ‘chi rompe paga’ venga d’ora in poi applicato con fermezza. Se una Regione come il Lazio ha un deficit che è addirittura superiore all’intero bilancio sanitario del Veneto – aggiunge Sandri – un motivo ci sarà, e sono questi ‘motivi’ che vanno indagati a fondo e rimossi”. “Aldilà del pur importante aspetto contabile – conclude Sandri – chiederò ora ai colleghi di Giunta, al Presidente Galan e all’Assessore Coppola, di avviare un ragionamento comune valutando tutte le possibilità concrete di far ricadere sui cittadini, in termini di politiche di salute oltre che di fiscalità, l’esito del successo ottenuto dal Veneto a Roma”. .  
   
   
PAPILLOMA VIRUS UMANO: DAL 17 NOVEMBRE AL VIA IN PIEMONTE LA CAMPAGNA SARANNO COINVOLTE LE RAGAZZE NATE NEL 1993 E NEL 1997  
 
Torino, 17 novembre 2008 - Prenderà il via ufficialmente il 17 novembre nelle Aziende sanitarie piemontesi la campagna di vaccinazione contro il Papilloma virus umano (Hpv), responsabile del carcinoma alla cervice uterina. L’offerta vaccinale è gratuita ed è doppia rispetto a quanto previsto dal Ministero della salute: si rivolge, infatti, attraverso un´iniezione intramuscolo nella parte alta del braccio con tre dosi ad intervalli stabiliti, non soltanto a tutte le ragazze di 11 anni (16. 935 in Piemonte), nate cioè nel 1993, ma anche alle quindicenni (17. 656), nate nel 1997, due fasce d’età per le quali la vaccinazione risulta più efficace, in quanto si presume non sia ancora cominciata l’attività sessuale. La vaccinazione contro l’Hpv, infatti, serve a prevenire le infezioni ma non a curare quelle in atto, pertanto nelle donne che hanno già avuto rapporti sessuali l’efficacia potrebbe essere minore. Il programma di vaccinazione prevede che dal 2008 al 2012 siano chiamate le ragazze nate nei seguenti anni:
Anno di vaccinazione Anno di nascita Anno di nascita
2008 1993 1997
2009 1994 1998
2010 1995 1999
2011 1996 2000
2012 2001
In questo modo, entro il 2012 si otterrà la saldatura delle coorti di nascita e ci saranno nove coorti di giovani donne immunizzate, rispetto alle quali negli anni successivi si potranno cominciare a fare valutazioni d’impatto del vaccino: sicurezza, durata della protezione e incrocio con i dati dei programmi di screening. Poiché i vaccini attualmente disponibili sono efficaci contro i due tipi di Hpv responsabili del 70% dei tumori del collo dell’utero, è indispensabile che tutte le donne, vaccinate e non, a partire dai 25 anni, comincino ad eseguire il pap-test per diagnosticare precocemente le lesioni precancerose. Le ragazze coinvolte nel programma sono invitate alla vaccinazione tramite una lettera inviata dai servizi vaccinali dell’Asl di residenza. .
 
   
   
CONVEGNO AD ISERNIA DAL TITOLO PROGETTO ALZHEIMER PER LA REGIONE MOLISE. REALTÀ E PROSPETTIVE  
 
Isernia, 17 novembre 2008 - "L´ alzheimer è una malattia di tale complessità che abbisogna di un approccio multiforme attraverso la fornitura di servizi incisivi ed adeguati che non facciano sentire le famiglie sole nell´affrontare questo problema. Le famiglie, infatti, sono gli elementi più sensibili e si trovano ad essere le maggiori responsabili di un primo e lungo confronto con cure ed assistenza. Occorre, quindi, che esse sentano vicino le Istituzioni e che queste ultime percepiscano forte la responsabilità di trattare in modo particolare questa malattia. " Lo ha detto il Presidente della Regione Molise Michele Iorio intervenendo al convegno tenutosi il 14 novembre ad Isernia dal titolo "Progetto Alzheimer per la Regione Molise. Realtà e prospettive", organizzato dall´Asrem - zona territoriale di Isernia e dal coordinamento regionale per lo studio delle malattie neurogenerative della Regione Molise. "Avendo consapevolezza quindi della gravità e dell´incidenza di questi tipo di patologia –ha continuato Iorio- come Governo regionale abbiamo posto in essere idonee iniziative in termini di assistenza domiciliare, di centri diurni e di possibilità di ricovero dei pazienti con opportune prestazioni di cure per malattie acute e croniche. Abbiano infatti individuato nel Piano Sanitario quasi 100 posti letto nelle varie strutture regionali per fronteggiare questa peculiare patologia. Mi sento anche di assicurare in questa sede che, pur dovendo confrontarci con logiche di tagli e ridimensionamenti, questi non interesseranno le cure per l´alzheimer . " .  
   
   
PROTEZIONE SOCIALE FVG: REGOLAMENTO STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI  
 
Trieste, 17 novembre 2008 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute e Protezione sociale Vladimir Kosic, ha approvato in via preliminare il "Regolamento di definizione dei requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi nonché delle procedure per il rilascio dell´autorizzazione alla costruzione, ampliamento, adattamento, trasformazione o trasferimento delle strutture residenziali per anziani e per il rilascio dell´ autorizzazione all´esercizio delle relative attività". Il documento passa ora all´esame della Conferenza permanente sanitaria e sociosanitaria e del Consiglio delle Autonomie locali, per acquisire i previsti pareri prima dell´approvazione definitiva. "Con questo provvedimento - spiega l´assessore - sono diversi gli aspetti che l´Esecutivo vuole definire, in un´ottica complessiva di ´riqualificazione´ dell´offerta. Si deve infatti partire dall´individuare in maniera corretta i profili di bisogno delle persone anziane, per poi definire le caratteristiche minime che devono avere le case di riposo, in termini non solo di posti letto, ma anche di personale, dotazioni tecnologiche, tipologia delle prestazioni fornite. Requisiti che dovranno essere garantiti sia dalle strutture che già esistono, sia dalle nuove che intendono essere autorizzate". In questo senso il Regolamento definisce anche le procedure per la conferma o il rilascio delle autorizzazioni e stabilisce anche quali attività di vigilanza e controllo andranno effettuate. La delibera, la cui adozione si è resa peraltro necessaria a seguito di una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha contestato il blocco delle autorizzazioni in atto da sette anni, in sostanza segna l´avvio di un processo "con il quale - precisa ancora Kosic - si vuol organizzare un sistema di servizi ad alta integrazione sociosanitaria, in grado di rispondere ai bisogni assistenziali complessi delle persone anziane. Non dunque una semplice razionalizzazione o una pura quantificazione dei posti letto, ma un´autentica riqualificazione, da completare entro il 2010, che deve mettere al centro le esigenze delle persone". . .  
   
   
GOLF – FINALE QS EUROPEAN TOUR: GAGLI, M.REALE E COLOMBO AI GIRI FINALI FUORI N. MAESTRONI, E. MOLINARI E CANONICA  
 
 Roma, 17 novembre 2008 - Tre giocatori italiani hanno avuto accesso ai due giri finali della Qualifying School dell´European Tour che si sta svolgendo sui due percorsi, il Red (par 71) e il Green (par 72), del Pga Golf de Catalunya, a Girona in Spagna. Sono Lorenzo Gagli, salito dal 23° al 13° posto con 278 (73 66 69 70), Michele Reale sceso dal 15° al 29° con 281 (69 72 66 74) e il dilettante Federico Colombo (68 67 76 70) che si trova nella stessa posizione avendo recuperato dalla 40ª. Sono usciti al taglio Nicola Maestroni, 91° con 288 (68 74 70 76), Edoardo Molinari, 124° con 293 (73 72 75 73), ed Emanuele Canonica, 140° con 297 (72 72 82 71). In vetta alla graduatoria l´inglese Danny Willett (270 - 70 67 63 70) ha rilevato lo svedese Oskar Henningsson (271 - 66 66 65 74), leader per tre giri. Seguono con 272 lo svedese Ake Nilsson, con 273 il norvegese Eirik Tage Johansen e l´austriaco Bernd Wiesberger, con 275 lo spagnolo Carlos Del Moral. Hanno giocato sul percorso Green: Lorenzo Gagli, che per il 70 ha realizzato quattro birdie, di cui tre consecutivi, contro due bogey; Michele Reale (74 di giornata), che è partito molto male con un doppio bogey e un bogey e poi ha contenuto i danni con due birdie a fronte di un altro bogey; Federico Colombo con tre birdie e un bogey nel suo 70; Nicola Maestroni (76), che non ha saputo reagire dopo un doppio bogey in partenza a cui sono seguiti cinque bogey e tre birdie. Hanno girato sul Red: Molinari, con tre birdie, tre bogey e un doppio bogey per il 73, e Canonica (71) che dopo due birdie e quattro bogey ha chiuso con un eagle. Al termine dei due turni finali i primi 30 classificati e i pari merito al 30° posto riceveranno la "carta" per il circuito continentale con categoria 11, mentre gli altri avranno la categoria 14 per l´European Tour, con poche possibilità di giocare, e la categoria 7 per il Challenge Tour. Per quanto riguarda i pro italiani eliminati avranno nel 2009 le seguenti categorie: Molinari la 12 per l´European Tour, Canonica e Maestroni rispettivamente la 9 e la 12 per il Challenge Tour. Let: Dominano Le Coreane, 15ª Zorzi, 17ª Rigon - Dominio delle giocatrici di casa, con 15 presenze nelle prime sedici posizioni di classifica nel Saint Four Ladies Masters, torneo organizzato in collaborazione tra il Ladies European Tour e la Korean Lpga al Saint Four G&r di Jeju Island, in Corea. Ha vinto con 202 colpi Hee Kyung Seo (69 67 66), che ha preceduto di due colpi Sun Ju Ahn (204 - 65 70 69), leader nei primi due giri. Al terzo posto con 205 So Yeon Ryu, al quarto con 207 Hye-yong Choi e Da Ye Na. Hanno ceduto nel turno finale Veronica Zorzi, da quinta a 15ª con 212 (69 69 74) con un 74, prima delle giocatrici europee, e Margherita Rigon, da decima a 17ª con 213 (70 70 73) dopo un 73. La veronese è stata penalizzata da cinque bogey nelle prime otto buche, poi ha realizzato tre birdie; la Rigon ha segnato tre birdie e quattro bogey, dei quali tre consecutivi. Non hanno superato il taglio Anna Rossi, 70ª con 148 (72 76) e fuori per due colpi, e Vittoria Valvassori, 100ª con 157 (83 74). Alla vincitrice sono andati 47. 592 euro su un montepremi di 220. 000 euro. Lpga Tour: Annika Sorenstam Sale Al Secondo Posto - La statunitense Angela Stanford (206 - 68 66 72) ha mantenuto il comando nel terzo giro del Lorena Ochoa Invitational, il torneo organizzato dalla numero uno mondiale Lorena Ochoa che si disputa nella città messicana dove è nata, a Guadalajara, sul percorso del Guadalajara Golf Club. La Stanford, trentunenne texana, ha contenuto il ritorno della svedese Annika Sorenstam, seconda con 207 (68 72 67) dopo aver recuperato alla leader cinque colpi. Al terzo posto con 208 Katherine Hull, al quarto con 209 Jee Young Lee, al quinto con 210 Sun Young Yoo. Hanno recuperato la messicana Lorena Ochoa e la statunitense Paula Creamer, 13. E con 214, ma sono ormai fuori gioco per il titolo. In bassa classifica la norvegese Suzann Pettersen, 24ª con 217, e l´inglese Laura Davies, 25ª con 218. Alla gara prendono parte 36 selezionate proettes, le prime dell´ordine di merito e cinque invitate dagli sponsor. Il montepremi è di un milione di dollari. Non partecipano giocatrici italiane. Finale Qs Seniors Tour In Algarve - Franco Ripamonti, dopo aver superato lo Stage 1, partecipa alla finale della Qualifying School del Seniors Tour (17-20 novembre, 72 buche) in programma sul Pinta Course del Pestana Golf Resort a Carvoeiro, nell´Algarve in Portogallo. Vi prendono parte 78 giocatori che si contenderanno 14 "carte", delle quali solo le prime sei permettono la partecipazione a tempo pieno nel circuito. Sono tra i favoriti lo statunitense John Benda, lo spagnolo Mariano Aparicio e il francese Philippe Dugeny. .