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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Novembre 2008
GARANTIRE IL NOSTRO FUTURO ENERGETICO: LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA PROPOSTE PER LA SICUREZZA, LASOLIDARIETÀ E L´EFFICIENZA IN MATERIA ENERGETICA  
 
Bruxelles, 17 novembre 2008 - La Commissione europea ha presentato il 13 novembre un ampio pacchetto di strumenti in campo energetico inteso a dare nuovo impulso alla sicurezza energetica dell´Europa. In questo senso il pacchetto sostiene le proposte sui cambiamenti climatici, che dovrebbero essere approvate in dicembre, destinate a realizzare l´obiettivo del 20-20-20. La Commissione propone una nuova strategia per la solidarietà in campo energetico tra gli Stati membri e una nuova politica sulle reti energetiche volta a incentivare gli investimenti in reti più efficienti e che distribuiscano energia a basse emissioni di carbonio. La Commissione presenta un nuovo piano d´azione dell´Ue in materia di sicurezza e solidarietà energetica che definisce cinque ambiti in cui sono necessari ulteriori interventi per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile. La Commissione esamina anche le problematiche che l´Europa dovrà affrontare tra il 2020 e il 2050. Inoltre, un pacchetto di proposte a favore dell´efficienza energetica punta a far risparmiare energia in alcuni settori chiave, ad esempio rafforzando la normativa riguardante l´efficienza energetica degli edifici e dei prodotti che consumano energia e dando maggiore importanza alla certificazione delle prestazioni energetiche oltre che alle relazioni sulle ispezioni per gli impianti di riscaldamento e condizionamento. Presentando il secondo pacchetto sul riesame strategico della politica energetica, il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha dichiarato: "Nell´ultimo anno il prezzo dell´energia è aumentato mediamente del 15% nell´Unione europea. Il 54% dell´energia utilizzata in Europa viene importato, con un costo di 700 euro per ogni cittadino dell´Ue. Dobbiamo affrontare con urgenza questa situazione, con misure che migliorino l´efficienza energetica e riducano la nostra dipendenza dalle importazioni. Dobbiamo investire e diversificare. Le proposte adottate oggi ribadiscono in modo inequivocabile che la Commissione intende garantire un approvvigionamento energetico sicuro e sostenibile, che dovrebbe consentire all´Ue di raggiungere gli obiettivi cruciali del 20-20-20 che ha fissato per combattere i cambiamenti climatici". Il commissario all´energia, Andris Piebalgs, ha sottolineato le opportunità che verranno a crearsi in termini di nuovi investimenti, risparmi sui costi e occupazione. "L´ue si è presentata unita come non mai nell´affrontare problemi quali i cambiamenti climatici, l´aumento del prezzo dell´energia e la sicurezza energetica. Ma dobbiamo fare ancora di più, puntare più in alto ed essere sempre più coraggiosi se in futuro vorremo evitare il rischio di interruzioni dell´approvvigionamento. Per questo serviranno investimenti: investire in energia, anche in efficienza energetica, significa dare alla nostra economia quella spinta di cui ha bisogno in tempi d´incertezza come questi. ". La commissaria europea responsabile delle relazioni esterne e della politica europea di vicinato, Benita Ferrero-waldner, si è così espressa: "Una maggiore attenzione per l´aspetto energetico nel contesto delle relazioni internazionali dell´Ue è un elemento determinante per la sicurezza energetica dell´Unione. Lo sviluppo di partenariati forti e affidabili in materia di energia con i paesi fornitori, i paesi di transito e altri importanti paesi consumatori è cruciale e per questo le nuove disposizioni proposte oggi sull´interdipendenza energetica sono un importante passo avanti in tal senso. Il riesame presentato oggi propone anche di rafforzare la capacità dell´Ue di mobilitarsi a favore della realizzazione delle infrastrutture essenziali per distribuire le forniture provenienti dai paesi terzi. ". Il secondo riesame strategico ha individuato una prima priorità, cioè la necessità di adottare e di mettere in atto in tempo brevi misure che permettano di realizzare gli obiettivi di politica energetica fissati dal Consiglio europeo: riuscire a ridurre le emissioni di gas serra del 20%, raggiungere una percentuale del 20% di energie rinnovabili rispetto al consumo complessivo di energia e ridurre la domanda di energia del 20% entro il 2020. La Commissione ha presentato questo pacchetto sui cambiamenti climatici nel gennaio 2008 e nelle prossime settimane il Consiglio e il Parlamento saranno chiamati ad adottarlo. Garantire un´energia più pulita, maggiormente diversificata e più efficiente sarà un fattore positivo per l´approvvigionamento energetico e per l´economia dell´Europa. Le nuove disposizioni serviranno infine a creare un contesto più stabile, coerente e trasparente per i nuovi investimenti in campo energetico. La seconda priorità del pacchetto riguarda la necessità di far fronte alla crescente precarietà dell´approvvigionamento energetico in Europa. Anche dopo aver raggiunto gli obiettivi sulle energie rinnovabili, l´Europa probabilmente dipenderà dalle importazioni ancor più di oggi. L´ue deve dunque perfezionare le politiche in vigore per realizzare l´obiettivo di efficienza energetica e rafforzare la propria capacità di rispondere all´unisono in caso di crisi. Nel nuovo piano d´azione dell´Ue in materia di sicurezza e solidarietà energetica la Commissione definisce cinque ambiti in cui l´intervento dell´Ue è più necessario che altrove per pervenire, in futuro, ad un approvvigionamento energetico sicuro e sostenibile e per evitare il rischio di crisi che coinvolgano tutta l´Ue. Più precisamente occorre sostenere in maniera più efficace i progetti per la realizzazione delle infrastrutture necessarie; sfruttare al meglio le risorse energetiche interne dell´Ue, sia rinnovabili che fossili; dare maggiore spazio alla solidarietà, compresi i meccanismi di crisi di cui dispone l´Ue, le scorte petrolifere e vari meccanismi di intervento in caso di eventuali interruzioni nella fornitura del gas, e attivarsi con maggiore impegno e urgenza per migliorare l´efficienza energetica. Un altro elemento importante per realizzare gli obiettivi della politica dell´Ue nel settore dell´energia sarà la maggiore attenzione riservata all´aspetto energetico nelle relazioni internazionali dell´Ue, che si esplicherà anche attraverso l´istituzione di relazioni con i paesi fornitori, di transito e consumatori in funzione dell´interdipendenza; in tal modo sarà anche possibile rafforzare l´influenza esercitata dall´Ue sugli sviluppi internazionali in ambito energetico. A questo proposito sarà determinante potenziare il coordinamento tra gli Stati membri e tra questi e la Commissione nel contesto delle relazioni esterne nel settore dell´energia. Contemporaneamente la Commissione presenta anche una serie di documenti che sviluppano queste linee di azione. L´argomento in primo piano è l´efficienza energetica. Viene pertanto presentato un pacchetto di proposte a favore dell´efficienza energetica che punta a risparmiare energia in alcuni settori, ad esempio rafforzando la normativa riguardante l´efficienza energetica degli edifici e dei prodotti che consumano energia e dando maggiore importanza alla certificazione delle prestazioni energetiche oltre che alle relazioni sulle ispezioni per gli impianti di riscaldamento e condizionamento. Per migliorare l´efficienza nell´approvvigionamento energetico la Commissione ha adottato linee guida che permettono la diffusione di impianti di cogenerazione ad alto rendimento energetico per la produzione di elettricità. Nel 2009 la Commissione intende procedere ad un´approfondita valutazione del piano d´azione europeo per l´efficienza energetica del 2006. Un altro elemento fondamentale del pacchetto di proposte è costituito dagli investimenti. In Europa è necessario investire miliardi di euro per sostituire infrastrutture obsolete e per passare ad un´energia a basse emissioni di carbonio e basata su fonti rinnovabili. Un Libro verde sulle reti energetiche definisce sei iniziative strategiche ritenute determinanti per la sicurezza energetica dell´Ue: un piano d´interconnessione del Baltico, un anello mediterraneo dell´energia, adeguate interconnessioni sull´asse nord-sud per la trasmissione di gas ed elettricità nell´Europa centrale e sudorientale, una rete offshore nel Mare del Nord, un corridoio meridionale per il trasporto del gas e forniture efficaci di gas naturale liquefatto per l´Europa. .  
   
   
MACEDONIA, GARA PER CENTRALI IDROELETTRICHE  
 
Skopje, 17 novembre 2008 - La Macedonia, al fine di superare la scarsità di energia, ha lanciato un bando pubblico per la costruzione di centrali idroelettriche lungo il fiume Vardar, il maggiore del Paese. Lo comunica l´Ice. Il bando è stato pubblicato il 27 ottobre scorso anche sul "Financial Times". Il progetto, denominato Valle del Vardar, prevede la costruzione di 12 centrali per una potenza complessiva di 325 megawatt e capaci di una produzione media annua di 1. 050 Gwh. La scadenza per la manifestazione d´interesse è il 16 marzo 2009. Secondo il ministero dell´Economia macedone, si tratta della prima fase di un progetto più ampio, che prevede la costruzione di centrali in 65 località. Attualmente, la produzione macedone è di 6 mila Gwh e soddisfa soltanto il 70 per cento del fabbisogno di energia elettrica nazionale. .  
   
   
ALBANIA, NUOVI INVESTIMENTI NELLA RETE ELETTRICA  
 
Tirana, 17 novembre 2008 - Per migliorare l´infrastruttura per la distribuzione dell´energia elettrica in Albania servono grandi finanziamenti. Alcuni dei problemi in cui versa il settore dell´energia albanese sono passati a carico della società ceca Cez, che ha comprato il 76 per cento delle azioni di Ossh (Operatore del Sistema di Distribuzione), scrive l´Ice. Ultimamente, la direzione regionale di Tirana ha deciso di organizzare un appalto finalizzato all´acquisto di contatori. Per il loro acquisto è stato messo a disposizione il fondo limite di 97. 530. 740 leke (pari a circa 800 mila euro), Iva esclusa. La data per la consegna dei documenti e lo svolgimento dell´appalto è stata fissata al 19 novembre 2008. Secondo gli organizzatori dell´appalto, il contratto sarà realizzato entro 70 giorni. .  
   
   
RILANCIATO IL PROGETTO DI TRASFORMARE IN PARCO SOLARE IL TRATTO AUTOSTRADALE SCILLA-PALMI  
 
Reggio Calabria, 17 novembre 2008 - Produrre energia alternativa utilizzando una delle vecchie carreggiate del tratto reggino della Salerno-reggio Calabria trasformandola in parco solare. A rilanciare la proposta è Michelangelo Tripodi, segretario del Pdci calabrese e assessore regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio, che definisce il progetto “innovativo e utile non solo per la nostra regione”. “Abbiamo da tempo avanzato la proposta - spiega Tripodi - e come assessorato abbiamo già costituito un gruppo di lavoro, per dire sostanzialmente che sarebbe un grave errore demolire, come è attualmente previsto, la vecchia sede dell’autostrada nel momento in cui si costruirà il nuovo tracciato. Al contrario, noi chiediamo e riteniamo utile che la vecchia arteria venga trasformata e riconvertita”. “Una delle due carreggiate, a nostro avviso, deve diventare una vera e propria centrale solare - sostiene l’assessore al Governo del Territorio - per produrre energia alternativa attraverso appositi pannelli già ampiamente utilizzati con riscontri positivi in altre zone del nostro Paese e soprattutto del nord Europa. Oggi sappiamo, infatti, quanto è importante produrre energia pulita. Si parla tantissimo di ambiente, si parla tanto di bolletta petrolifera, si parla insistentemente della necessità di riconvertire anche l’apparato industriale e di avere fonti di energia rinnovabile. Quale occasioni, quindi, se non quella di avere un tratto d’autostrada disponibile, importantissimo, quello che va da Scilla fino a Palmi, pronto per essere trasformato in un vero e proprio parco solare che garantirebbe, prove e dati tecnici alla mano, la possibilità di alimentare entrambe le carreggiate e tutti gli autogrill che saranno installati sulla nuova Salerno-reggio Calabria”. Secondo Tripodi, poi, i benefici non si limiterebbero alla sola A3. “I pannelli solari installati - sostiene - saranno in grado, infatti, di produrre energia che potrà essere utilizzata per altre attività di carattere produttivo oltre che per uso civile”. E c’è di più. “L’altro tratto della vecchia carreggiata - prosegue Tripodi - sarebbe utilissimo destinarlo a sede stradale di collegamento intercomunale per la viabilità tra i centri abitati di Scilla, Bagnara Calabra, Palmi e via discorrendo. Considerando oltretutto che, in tal senso, c’è già una richiesta dei comuni interessati. Per cui la proposta della Regione, non solo tiene conto di quella che è l’indicazione dei comuni della Costa Viola, ma mette insieme un progetto avanzato sull’utilizzazione alternativa del tratto che dovrebbe essere dismesso con un costo di ben 40 milioni di euro già stimato dall’Anas”. “Noi diciamo che invece di spendere tutti questi soldi per demolire – afferma l’assessore - sarebbe sicuramente più utile e produttivo impiegare queste risorse per fare il parco solare chiuso. Utilizzare, in sostanza, l’ultimo tratto della A3 per questo obiettivo che ci sembra faccia parte di una strategia economico-ambientale che non riguarda solo la nostra regione ma tutta l’Italia”. “Per portare avanti questa iniziativa conclude Tripodi - ho inviato già da tempo una lettera, corredata da tutta la documentazione, al ministro Prestigiacomo e nei giorni scorsi una delegazione del gruppo di lavoro, che ho costituito ad hoc, ha avuto un incontro a Roma con il capo della segreteria tecnica del ministro dell’Ambiente, avvocato Pelaggi, per approfondire il confronto e per stabilire assieme un percorso operativo al fine di rimuovere gli ostacoli esistenti e per potere attivare il progetto del Parco solare Sud. È stato programmato, infine, un incontro tecnico-operativo nella sede dell’assessorato regionale all’Urbanistica con l’ingegnere Morrone del compartimento regionale dell’Anas”. . .  
   
   
PIANO ENERGETICO REGIONALE SICIALINO: TRASMESSE IN GIUNTA LE LINEE GUIDA  
 
Palermo, 17 novembre 2008- L´assessore regionale all´Industria, Pippo Gianni, ha trasmesso a palazzo d´Orleans per l´apprezzamento della giunta, le linee guida della politica energetica regionale, al fine di adeguare lo schema di Piano energetico regionale (Per) alle dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione. Nell´atto di trasmissione si evidenzia come lo schema di piano allegato, conserva pienamente i caratteri di attualità sotto il profilo tecnico e scientifico, e dunque si rende necessaria una valutazione politica del governo per la scelta delle strategie di attuazione. “Per completezza - afferma Gianni nella nota - appare utile ricordare che il P. O. Fesr 2007-13, prevede che, a decorrere dal gennaio 2009, gli obiettivi relativi alle linee di intervento concernenti l´energia debbano essere coerenti con il Per, presupponendo quindi, per quella data, l´entrata in vigore del Piano”. Pertanto, l´assessore Gianni chiede che il documento venga esaminato nella prima riunione utile di giunta. .  
   
   
AI GIOVANI TOSCANI L´EOLICO PIACE SE PIÙ PARTECIPATO IL GIUDIZIO DEI 330 GIOVANI ITALIANI PRESENTI AL PRIMO TOWN MEETING EUROPEO E CHIEDONO CHE CITTADINI, POLITICI, ESPERTI E TECNICI PARTECIPINO ALLE SCELTE  
 
 Firenze, 17 novembre 2008 - L´energia eolica è importante, ma lo è anche il paesaggio: occorre far convivere queste due esigenze, per esempio localizzando gli impianti in aree industriali ed evitando le zone di pregio e i parchi naturali. La pensano così 3 giovani toscani su 4 (il 75,44%) seguiti (20%) da coloro che ritengono quella eolica l´energia rinnovabile più efficiente e che per proteggere l´ambiente anche in Toscana vada sviluppata il più possibile. Complessivamente rappresentano oltre il 95% dei 330 giovani toscani di età compresa tra i 15 e i 35 anni che hanno partecipato al primo electronic town meeting alla Fortezza da Basso di Firenze. I contrari perché ritengono che quel tipo di impianti danneggi il paesaggio e riduca il turismo, sono soltanto l´1,42%. Nella sessione pomeridiana ciascun gruppo nazionale aveva un tema specifico e i toscani hanno dibattuto prima e si sono espre ssi poi sulla produzione di elettricità attraverso il vento. Il 40% dei partecipanti, che provenivano da tutte le province della Toscana, ha giudicato fondamentale nella localizzazione degli impianti eolici, il coinvolgimento dei cittadini insieme ad esperti e tecnici di valutazione di impatto ambientale. E per giungere a criteri condivisi nella progettazione e localizzazione degli impianti eolici, giudicano importante che a partecipare al processo siano in primo luogo e insieme (per il 51,6%) cittadini, politici, esperti e tecnici, seguiti (per il 18,9 %) da amministrazioni pubbliche insieme alle associazioni e ai comitati di cittadini, e per il 13,9% da tutte le amministrazioni pubbliche e le principali associazioni regionali che tutelano ambiente e paesaggio. Già, ma che cos´è per loro il paesaggio toscano? Per 7 su 10 è “un territorio su cui possono avvenire trasformazioni, ma che vanno attentamente valutate insieme alle popol azioni che vi abitano”. Alla domanda se gli impianti eolici siano compatibili con il paesaggio molte le risposte originali e curiose come quella che ritiene che i parchi eolici siano i mulini del Xxi secolo, o l´altra che li giudica brutti ma utili. C´è poi chi dice che non compromettono il turismo visto che alle Canarie si è puntato sull´eolico e il turismo non è diminuito. Non manca però chi ritiene che le pale deturpino il paesaggio e che andrebbero posizionate solo in zone poco visibili. Tra i suggerimenti spiccano quello di ridurre la dimensione delle torri e delle pale, di usare tecniche di mimetizzazione o di concedere sgravi fiscali ai comuni che ospitano gli impianti. .  
   
   
TOWN MEETING: IL 55% DEI GIOVANI DICE NO AL NUCLEARE MA I FRANCESI E GLI SPAGNOLI SONO PIÙ ANTIATOMICI DEGLI ITALIANI  
 
 Firenze, 17 novembre 2008 - Il 55% dei circa 600 giovani europei che hanno partecipato al primo town meeting elettronico continentale considera “irresponsabile” promuovere l´uso dell´energia nucleare. Ma il più convinto “no” all´atomo viene dagli spagnoli (63%) e dai francesi (59%) mentre gli italiani contrari sono esattamente la metà (50%) del campione. E´ questo uno dei più interessanti responsi uscito dall´iniziativa che si è svolta il 15 novembre alla Fortezza da Basso di Firenze e che ha visto riuniti poco più di 200 giovani toscani tra i 15 e i 35 anni e, collegati via web, altri loro coetanei della Catalogna e del Poitou-charentes. «Spesso si pensa che l´avversione verso il nucleare – afferma l´assessore regionale alla partecipazione, Agostino Fragai – sia il segno di un certo provincialismo italiano. Emerge invece con una certa chiarezza che chi conosce il nuclea re lo vorrebbe evitare ed è più contrario, mentre i nostri ragazzi sostanzialmente non hanno a che fare con le centrali ed è quindi logico che siano meno preoccupati della loro presenza. L´altro dato che esce con evidenza è che 6 giovani su 10 sono favorevoli a consumare meno energia, ridurre bisogni e migliorare l´efficienza energetica e 2 su 3 giudicano l´attuale sistema non sostenibile e non rispettoso delle generazioni future. Mi pare un indice di grande maturità e consapevolezza, di livello davvero europeo». Le altre opinioni espresse dai giovani italiani, francesi e spagnoli hanno riguardato la necessità di sviluppare le energie rinnovabili (con il 40% di favorevoli), sostenere quelle imprese che investono in efficienza e creare leggi per punire gli sprechi energetici (suggerito dal 73%). E alla domanda se l´attuale crisi economica abbia cambiato il loro punto di vista sul riscaldamento globale, il 71% ris ponde che tutti gli Stati dell´unione devono essere messi in condizione di raggiungere l´obiettivo europeo per arrivare entro il 2020 a ridurre del 20% consumi ed emissioni in atmosfera e aumentare della stessa percentuale la produzione di energia da fonti rinnovabili. «Esamineremo i dati con maggiore calma – conclude l´assessore Fragai – ma per il momento ciò che mi preme sottolineare è che questo primo town meeeting europeo è stato molto positivo perché ha fatto emergere un alto livello di confronto ed una partecipazione, attenta, informata, intelligente. Direi che questo strumento ha superato a pieni voti il suo primo esame europeo». .  
   
   
LA GIUNTA MILANESE HA STANZIATO 9 MILIONI DI EURO PER IL RECUPERO DI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA ATTUALMENTE SFITTI.  
 
 Milano, 17 novembre 2008 - Gli alloggi recuperati verranno utilizzati per i piani di mobilità e per la rotazione degli assegnatari in graduatoria. Molti di questi appartamenti – quasi tutti costruiti prima degli anni Sessanta – sono al di sotto degli standard, che prevedono una superficie minima di 36 metri quadrati. La disposizione degli appartamenti verrà quindi rivista e adeguata alle nuove esigenze abitative, con l’obiettivo di aumentare il numero degli alloggi disponibili, rendendoli nel contempo perfettamente a norma. “Uno stanziamento di fondi molto importante – commenta l’assessore ai Lavori pubblici e Infrastrutture Bruno Simini -. Con questi investimenti potremo proseguire il percorso già cominciato quest’anno. Sono, infatti, 159 gli appartamenti già recuperati per una spesa di 689. 000 euro, tra cui Dateo, Tofano e Lombardia, e 52, per ulteriori 826. 000 euro, quelli su cui stiamo intervenendo attualmente. Nel 2009 è previsto un piano di recupero per 350 appartamenti”. “E’ un provvedimento importante - ha aggiunto l’assessore alla Casa Gianni Verga – che dimostra la nostra attenzione al problema dell’abusivismo e della sicurezza degli inquilini degli edifici di residenza pubblica. Infatti non lasciare sfitti gli alloggi significa anche non renderli disponibili alle possibili occupazioni abusive. Non solo, la situazione abitativa richiede la massima attenzione e avere più appartamenti a disposizione significa anche aiutare più nuclei familiari tra quelli in graduatoria”. .  
   
   
TERRITORIO, PRESIDENTE BURLANDO: "FINANZIAMENTI PUBBLICI AI COMUNI CHE SCEGLIERANNO L´ OPZIONE ZERO"  
 
Genova, 17 Novembre 2008 - Finanziamenti pubblici, regionali e statali, ai Comuni che rinunceranno a costruire nuove residenze per autofinanziarsi. E´ questa la proposta presentata il 13 novembre dal presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, rivolgendosi ai sindaci liguri presenti, nel corso del Meeting organizzato dalla Regione Liguria sul paesaggio svoltosi fino a sabato 15 novembre all´archivio di Stato nel complesso monumentale di Sant´ignazio, in via Santa Chiara a Genova. "Diteci di cosa avete bisogno - ha detto il presidente Burlando - che tipo di investimenti volete attivare sul territorio e noi li finanzieremo con soldi pubblici, evitando la costruzione di seconde case. Una leva troppo spesso attivata dai comuni per recuperare risorse che scarseggiano anche per una riforma dell´Ici che spinge i comuni all´incremento delle seconde case". Dalla ricerca infatti presentata emerge come i Comuni liguri traggano dalle tasse sugli immobili una parte significativa delle loro risorse, con il conseguente e progressivo divario tra capacità economica fra comuni della costa e dell´entroterra. I proventi derivanti dal gettito di oneri e tasse per nuove costruzioni ammontano a 55. 571. 019 per i 63 comuni della costa, pari al 75,87% del gettito complessivo, lasciando 17. 671. 522 euro pari al 24,13% ai restanti 172 comuni. "Non è solo una provocazione - ha ribadito il presidente Burlando - ma questa nostra proposta rappresenta una modalità per capire e conoscere lo sviluppo futuro del territorio". La Regione è in possesso di strumenti quali: l´aggiornamento del piano territoriale di coordinamento paesistico che passerà in Giunta entro l´anno e si prefigge di rafforzare i vincoli lungo la fascia costiera e il Piano territoriale regionale che ha introdotto il concetto di "demanio dei valori" e si prefigge di valorizzare il riuso del territorio. Burlando ha però sostenuto l´esigenza di un pieno coinvolgimento delle Province che sono titolari del controllo delle varianti ai Puc, i piani urbanistici della costa. Secondo il presidente della Regione Liguria "esiste una forte preoccupazione per la spinta alla "cementificazione" a cui la Regione deve rispondere concretamente, che è dettata da un genuino amore per il nostro territorio così fragile, anche se le cifre parlano di un rallentamento del fenomeno e la Liguria è agli ultimi posti per numero di nuove costruzioni". " Il punto vero - ha continuato Burlando - non è tanto avventurarsi sulle figure geometriche di costruzioni come quella di Fuksas a Savona che non ha ancora preso forma di un progetto definitivo e non è pertanto ancora stato presentato in Regione, quanto piuttosto favorire progetti quali quello del Parco costiero del Ponente gestito da Area 24 che si propone di favorire il recupero delle aree dismesse della ferrovia sul quale la regia pubblica ha evitato la vendita a pezzi. E aiutare il processo di ripopolamento dell´entroterra, favorendo progetti agricoli e sugli itinerari enogastronomici". .  
   
   
D’ONOFRIO NUOVO PRESIDENTE DEL SETTORE EDILE FEDERLAZIO  
 
Roma, 17 novembre 2008 - L’assemblea della Sezione Edile della Federlazio, che raggruppa le piccole e medie imprese del settore costruzioni, convocata per il rinnovo delle cariche associative, ha eletto Antonio D’onofrio nuovo presidente della categoria per il prossimo triennio. D’onofrio prende il posto di Furio Patrizio Monaco a capo degli edili Federlazio dal 2002. Vicepresidenti della categoria sono stati eletti Lorenzo Grani, Carlo Vellucci, Giacomo Stradaioli e Fabrizio Marchi. Antonio D’onofrio, 61 anni, è titolare della Edilgamma srl, impresa edile con un fatturato annuo di circa 10 milioni di euro. La Sezione Edile della Federlazio rappresenta oltre 600 aziende che danno lavoro a più di 6. 500 addetti. Nel corso dell’assemblea sono state descritte le varie iniziative intraprese durante negli ultimi anni dalla categoria, tra cui il potenziamento dell’Edilcassa - che ha visto aumentare il numero dei lavoratori di oltre il 40% e delle imprese di circa il 30% - e un’intensa attività a favore della modifica del Decreto Legislativo 190 (Legge Obiettivo), in senso più favorevole alle pmi. “Ringrazio il mio predecessore, Furio Monaco, per l’ottimo lavoro svolto in questi ultimi anni in piena sinergia con tutti – ha dichiarato il neo presidente, Antonio D’onofrio –. L’impegno primario che ci aspetta sarà quello di esaltare ancor più il ruolo di rappresentanza della piccola e media impresa nella nostra regione, mettendo al centro della politica le necessità della categoria e di tutti i settori produttivi che ruotano intorno all’edilizia”. .  
   
   
TERRITORIO, NON È LIGURE IL PRIMATO DEL CEMENTO IN ITALIA  
 
 Genova, 17 Novembre 2008 - Con 642 metri cubi ogni 1000 abitanti la Liguria risulta all´ultimo posto in Italia nel 2006 per numero di nuovi fabbricati residenziali costruiti in rapporto agli abitanti, un valore diminuito ulteriormente rispetto al 2004 quando si attestava a 727,33 metri cubi; la regione è infatti passata dal quart´ultimo posto occupato nel 2004 in rapporto alle altre regioni italiane per nuove volumetrie costruite (1. 147. 350 metri cubi) al terz´ultimo del 2006 con 1. 033. 704 metri cubi di nuove costruzioni, diminuendo ulteriormente il numero di nuovi fabbricati costruiti. Dal confronto con le altre regioni nel periodo 2004-2006 emerge che è la Lombardia in testa alla classifica per numero di fabbricati residenziali nuovi in rapporto alla superficie totale del territorio con 956,01 mc per chilometro quadrato e la Liguria al sest´ultimo posto con 211,77 mc/kmq. Nel 2006 è la Lombardia ancora al primo posto con 989,32 mc per Km quadrato e la Liguria scende al quint´ultimo posto con 190,79 mc/Kmq. Sono questi alcuni dei dati emersi nel corso del Meeting della Regione sul paesaggio in svolgimento fino a sabato 15 novembre all´Archivio di Stato nel complesso monumentale di Sant´ignazio, in via Santa Chiara a Genova. Il convegno organizzato dal Dipartimento Pianificazione Territoriale che fa capo all´assessorato all´Urbanistica ha voluto analizzare il territorio ligure in rapporto alla ricerca di un equilibrio tra le esigenze dello sviluppo economico e le condizioni dettate dalla peculiare delicatezza del paesaggio di Liguria. Dalla risultato di questa azione dipende in gran parte l´immagine stessa della regione, così come percepita dai turisti e dai cittadini. Per quanto riguarda la superficie urbanizzata sul totale del territorio la Liguria risulta in linea con il resto d´Italia con il 4,9% a fronte di una media italiana del 4,7%. Ma il territorio ligure offre differenti anomalie. A cominciare dalla superficie boscata che, se nella media nazionale è pari al 42,1%, per la Liguria risulta il 78,9%. Mentre le aree pianeggianti di fondovalle e costiere rappresentano appena il 5,78% del totale della superficie del territorio. In pratica il 91% dei residenti occupa il 5% del territorio e circa l´80% del territorio presenta una densità inferiore ai 20 abitanti per chilometro quadrato, ospitando solo poco più dell´1% della popolazione, mentre la popolazione dei 63 comuni costieri è pari all´80% del totale. Da questi dati emerge dunque la distanza che ancora intercorre tra territorio costiero e entroterra. L´entroterra ligure è interessato da un fenomeno di ripresa e ritorno all´attività agricola e turistica che va incrementato con un intervento strategico per eliminare le aree di abbandono e la scarsità di risorse. Una differenza non geografica, ma economica in quanto i Comuni costieri traggono dalle attività di trasformazione del territorio e dalle tasse sugli immobili una parte significativa delle loro risorse, con il conseguente e progressivo divario nella capacità economica tra comuni della costa e dell´entroterra. Dai dati raccolti dal Dipartimento dell´Urbanistica attraverso l´agenzia del territorio emerge come siano tutti costieri i primi 10 comuni liguri per valore immobiliare. Con al primo posto Portofino (11. 030 euro al mq) seguita da Finale Ligure (8. 860 euro/mq), Alassio (8. 630 euro/mq), Santa Margherita Ligure (8. 200 euro/mq), Camogli (8. 60 euro/mq), Loano (7. 200 euro/mq), Diano marina (6. 500 euro/mq), Ceriale (5. 920 euro/mq), Varazze (5. 800 euro/mq) e Andora (5. 750 euro/mq). E i proventi derivanti dal gettito di oneri e tasse per nuove costruzioni per i 63 comuni della costa ammontino a 55. 571. 019 pari al 75,87% del gettito complessivo, lasciando 17. 671. 522 euro, pari al 24,13% ai restanti 172 comuni. Ai primi posti in Liguria tra i comuni con i maggiori proventi derivanti dagli oneri per nuove costruzioni figurano: Toirano, Castellano, San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare, Spotorno, Leivi, Villanova d´Albenga, Bordighera, Alassio, Vezzi Portio, mentre gli ultimi dieci risultano: Airole, Bormida, Cosio d´Arroscia, Valbrevenna, Testico, Carro, Lorsica, Triora, Vendone, Armo tutti comuni dell´entroterra. Garantire la salvaguardia dell´ambiente in Liguria significa dunque ridurre anche il divario tra costa e entroterra attraverso, da un lato la valorizzazione del sistema dei parchi e delle areee protette e dall´altro la riduzione della pressione immobiliare sulla costa. Dal canto suo la Regione Liguria nell´esaminare gli ultimi 7 Puc (Piani urbanistici della costa) provenienti dai comuni della Provincia di Savona ha ammesso solo 688. 735 mc. , su un ammontare complessivo di 1. 122. 485 metri cubi richiesti. Così come per quanto riguarda i posti barca previsti dal Piano territoriale di coordinamento della costa approvato nel 2000, con validità 10 anni, l´incremento ammesso è stato di 7. 500 a fronte dei 10. 000 posti barca previsti. E la Regione è inoltre pronta a varare nuove misure di tutela e valorizzazione del territorio, a seguito dell´aggiornamento del Piano territoriale di coordinamento paesistico che passerà in giunta entro l´anno che si prefigge di rafforzare i vincoli lungo la fascia costiera e dell´approvazione del Piano territoriale regionale, strumento di pianificazione della Regione, pronto ad essere approvato dalla Giunta regionale, che ha introdotto il concetto di demanio dei valori e si prefigge di valorizzare il riuso a fini ambientali del territorio attraverso progetti come: il ripascimento delle spiagge, la valorizzazione dell´aurelia, la realizzazione dei parchi costieri e delle piste ciclabili con il riuso delle aree dimesse delle ferrovie, la valorizzazione dell´alta via dei monti liguri e la fruizione del sistema delle aree parco regionali. Accanto all´abbattimento di "mostri" storici come lo scheletrone dell´isola Palmaria, del viadotto delle Cinque terre (Riomaggiore) e dell´edificio dogana di Ponte San Ludovico (Ventimiglia). .  
   
   
CONVEGNO GIOVANI COSTRUTTORI – CHISSO: AVANTI CON LE OPERE STRATEGICHE. REGOLE CERTE PER PORTARE AVANTI I LAVORI  
 
Venezia, 17 novembre 2008 - “Lavoriamo assieme per regole e tempi certi, per uscire prima da questo momento difficile”. E’ l’impegno – invito lanciato il 14 novembre dall’assessore agli investimenti strategici del Veneto Renato Chisso al X convegno nazionale dei giovani imprenditori edili dell’Ance, ospitato all’Hilton Molino Stucky di Venezia. Quello di Chisso è stato un intervento di saluto della Regione, anche a nome del presidente Giancarlo Galan, tutt’altro che di circostanza per una categoria di imprenditori cui pure in questa fase dell’economia mondiale non mancano le difficoltà. “Siete nella regione che oggi sta investendo di più in opere – ha ricordato l’assessore – con interventi strategici per oltre 11 miliardi di euro, mentre in generale le infrastrutture costruiranno a livello mondiale, secondo l’Ocse, il 2,5 per cento della ricchezza prodotta. E alle infrastrutture si aggiungono i piani residenziali”. “Quello che serve a voi come a noi sono regole e tempi certi – ha aggiunto – con lo snellimento delle procedure e l’accorciamento dei tempi burocratici. In Veneto l’esperienza dei Commissari ha dimostrato di essere in questo senso efficace, sancendo peraltro il fallimento delle norme ordinarie esistenti, frutto di una stagione posttangentopoli non ancora risolta, se non in parte e in taluni settori, dalla Legge Obiettivo. Lavoriamo assieme per le nuove regole – ha concluso Chisso – in una Regione che è e vuole restare collegata al territorio e dove ci sono imprenditori che hanno voglia di lavorare e di rischiare”. . .  
   
   
ACCORDO IN REGIONE PER CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA ALLA “RAPANELLI” DI FOLIGNO  
 
Perugia, 17 novembre 2008 – Si è tenuto il 12 novembre nella sede dell’Assessorato alle Politiche del lavoro della Regione Umbria l’incontro, presieduto dall’assessore regionale Maria Prodi, tra le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dei lavoratori e l’azienda “Rapanelli Fioravante spa” di Foligno, assistita dalla Confindustria Umbria, finalizzato all’ottenimento della Cassa integrazione guadagni straordinaria. È stato siglato l’accordo, grazie al quale – sottolineano dall’Assessorato regionale – “si è evitato il ricorso alla mobilità degli 87 dipendenti della ‘Rapanelli’, con conseguente attuale mantenimento del loro posto di lavoro”. L’accordo ha validità a decorrere dal 10 novembre 2008 e per i successivi 12 mesi. .  
   
   
INDUSTRIA, FERRANIA, ASSESSORE GUCCINELLI A MINISTRO SCAJOLA: "SUBITO UN TAVOLO DI CONFRONTO FRA ISTITUZIONI E PROPRIETÀ SUL PIANO INDUSTRIALE"  
 
Genova, 17 Novembre 2008 - Un tavolo di confronto fra Istituzioni, firmatarie dell´accordo di programma, e i nuovi proprietari di Ferrania, presso il Ministero dello Sviluppo Economico per verificare i contenuti del piano industriale. Lo chiede con una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola l´assessore regionale all´Industria, Renzo Guccinelli sottolineando "l´importanza di un confronto immediato per verificare i contenuti del progetto industriale presentato nei giorni scorsi da Ferrania Technologies alle organizzazioni sindacali che deve dar corso all´accordo di programma sottoscritto nel mese di aprile". Un accordo che prevedeva anche la realizzazione di un laminatoio. L´assessore sottolinea inoltre al Ministro Scajola "l´utilità di coinvolgere nel tavolo anche le organizzazioni sindacali". .  
   
   
PROGETTO SGL CARBON, SPACCA: "ATTENZIONE DELLA REGIONE VERSO IL PICENO".  
 
Ancona, 17 Novembre 2008 - ´L´inserimento del progetto Sgl Carbon nella lista ristrettissima delle iniziative in Italia di riconversione industriale che saranno finanziate e` un risultato importantissimo per il Piceno: si tratta di una ulteriore dimostrazione di attenzione del Governo regionale verso questo territorio, che favorira` anche il rilancio dei livelli occupazionali nell´area interessata. Il Governo regionale, infatti, ha definito tale progetto prioritario per le Marche e seguito a Roma l´istruttoria e la selezione specifica. Sono stati addirittura 115 i siti presentati dalle Regioni al Ministero allo sviluppo per l´ammissione a finanziamento. La qualita` progettuale dell´iniziativa di riconversione e` anche testimoniata dagli impegni finanziari: al progetto Sgl Carbon verrebbero destinati 30 milioni di euro, con uno stanziamento superiore del 50% rispetto alla quota teoricamente riservata alla nostra regione. Ma non dobbiamo abbassare la guardia: stiamo seguendo il completamento definitivo dell´iter istruttorio, che prevede l´emanazione di uno specifico decreto interministeriale previa intesa con la Conferenza Stato-regioni proprio per la definizione ufficiale dei siti contaminati di interesse pubblico oggetto di intervento di riconversione industriale´. .