|
|
|
GIOVEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Giovedì 07 Maggio 2009 |
 |
|
 |
SECONDO I RICERCATORI BISOGNA COMINCIARE IL TRATTAMENTO DELL´HIV PRIMA |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 7 maggio 2009 - Una nuova ricerca dimostra che i pazienti infettati con l´Hiv-1 dovrebbero ricevere la terapia antiretrovirale combinata (cArt) più precocemente. Secondo lo studio pubblicato online su The Lancet, attualmente la soglia della conta delle cellule dei linfociti T (i globuli bianchi) usata per determinare quando è opportuno iniziare la cura con antiretrovirali è troppo bassa. Dovrebbero esserci non meno di 350 linfociti T contenenti la glicoproteina Cd4 per microlitro (?L) di sangue. Questa scoperta dovrebbe aiutare a guidare medici e pazienti nel determinare quando è opportuno iniziare il trattamento. I ricercatori hanno ottenuto, per questo studio, i dati di 45. 691 pazienti in Europa e Nordamerica. In particolare, spiegano i ricercatori, sono stati seguiti 21. 247 pazienti durante il periodo pre-cArt (compresi soggetti del progetto, finanziato dall´Ue Cascade ("Azione concertata sulla sieroconversione in Aids e la morte in Europa"), mentre 24. 444 pazienti sono stati seguiti dall´inizio del trattamento. Secondo loro, ritardare la terapia combinata fino ad una conta delle cellule Cd4 di 251-350 per ?L era legata a tassi di Aids e di morte più alti: Rispetto a pazienti che hanno ricevuto la cura a 351-450 cellule per ?L, un 28% di pazienti in più ha sviluppato l´Aids ed è morto quanto la cura è stata iniziata più tardi. I ricercatori hanno notato che ad un minore numero di cellule Cd4 corrispondeva un maggiore effetto nocivo di una cura ritardata. Ad un inizio differito della terapia combinata corrispondevano anche tassi di mortalità più alti (13%). Gli autori dello studio hanno esaminato dati provenienti da 18 studi prospettici in Europa e Nord America e 15 di essi hanno fornito pazienti adatti cui non erano stati somministrati farmaci antiretrovirali. I pazienti aventi i requisiti adatti avevano cominciato la cArt il 1 gennaio 1998 o prima. I dati dei pazienti seguiti in sette coorti durante il periodo precedente alla cArt sono stati usati per valutare il rapporto tra il momento in cui è stata iniziata la cura e gli avvenimenti legati all´Aids o alla morte, hanno spiegato i ricercatori. "Quando i pazienti e i loro medici valutano se iniziare o meno la cura con antiretrovirali, devono metterne in relazione gli effetti benefici sui tassi di progresso dell´Aids e di morte con diversi altre questioni," hanno scritto i ricercatori in questo articolo. "Non è attualmente possibile eliminare l´Hiv da un individuo; per questo motivo la cura è a vita. I farmaci antiretrovirali possono essere scomodi da assumere ed hanno effetti collaterali che comprendono nausea, diarrea e mal di testa," hanno aggiunto. "La terapia antiretrovirale combinata è associata a seri effetti tossici come epatite, collasso renale e tossicità mitocondriale e ad un maggiore rischio di malattie cardiovascolari. " Hanno sottolineato che la scelta del regime farmacologico può aiutare ad evitare questi effetti tossici. La conta delle cellule Cd4 è sempre stata un mistero nel cercare di determinare il trattamento dei pazienti infettati da Hiv-1. "Le nostre scoperte dovrebbero aiutare a guidare i medici e i pazienti nella decisione riguardo quando iniziare il trattamento antiretrovirale," hanno scritto gli autori. "L´evoluzione delle direttive è stata paragonata alle oscillazioni di un pendolo, dall´entusiasmo iniziale per una cura precoce, attraverso la cautela a causa dei preoccupanti effetti tossici e del rischio di resistenza e perdita di possibilità di cura, ai più recenti inviti ad una cura più precoce. " Secondo i ricercatori, la diagnosi dell´Hiv nei pazienti non viene fatta finché la loro conta di Cd4 non scende sotto le 350 cellule per ?L o persino sotto le 200 cellule per ?L. È importante sottoporre ad analisi regolari le persone a rischio, hanno detto, aggiungendo che prima viene fatta la diagnosi prima si possono iniziare le cure. Hanno partecipato a questo studio ricercatori provenienti da Canada, Francia, Germania, Sud Africa, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: The Lancet: http://www. Thelancet. Com/ . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
STUDIO RIVELA L´IMPORTANZA DELL´ASSUNZIONE DI PROTEINE NELLA GESTIONE DEL PESO |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 7 maggio 2009 - Secondo uno studio finanziato dall´Ue e diretto dall´università di Copenaghen (Danimarca) l´assunzione di proteine è il fattore principale per il mantenimento di un peso forma ideale dopo aver seguito una dieta. I risultati sono l´esito del progetto Diogenes ("Diet, obesity and genes") che è finanziato con14,5 milioni di euro nell´ambito dell´area tematica "Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari" del Sesto programma quadro (6°Pq). L´obiettivo dello studio, durato sei mesi, era definire metodi per prevenire l´obesità, in particolare attraverso l´alimentazione. I ricercatori hanno analizzato 548 adulti sovrappeso o obesi, e i loro figli, provenienti da otto paesi diversi, ovvero Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito. Tutti gli individui adulti osservati nell´ambito dello studio si sono sottoposti per otto settimane a un programma per la perdita di peso che prevedeva un apporto calorico fisso contenuto. Una volta completato il programma, sono stati suddivisi in cinque gruppi, contraddistinti da regimi alimentari diversi per apporto di carboidrati, indice glicemico (Ig) e proteine. I risultati hanno rivelato che coloro che hanno seguito il regime caratterizzato dal maggiore apporto proteico sono riusciti a non riprendere il peso perso in seguito alle otto settimane del programma per la perdita di peso. "L´apporto di proteine è l´elemento chiave per riuscire a mantenere efficacemente il peso raggiunto in seguito a un dieta," afferma il professore Arne Astrup dell´università di Copenaghen, coordinatore del progetto Diogenes. "Consolidando i risultati provenienti dagli 8 centri e dai 548 individui adulti, abbiamo potuto osservare che i soggetti [arbitrariamente assegnati] al regime alimentare a maggiore contenuto proteico, dopo aver perso peso, sono riusciti a mantenere più efficacemente il peso raggiunto. Anche alcuni dei soggetti [arbitrariamente assegnati] al regime alimentare con minore Ig sono riusciti a mantenere il peso raggiunto, ma i risultati sono stati meno evidenti di quelli raggiunti dai soggetti che hanno assunto quantità maggiori di proteine. " I risultati dello studio confermano quanto sostenuto da numerose diete recenti: un maggiore apporto di proteine è fondamentale per perdere peso. Secondo i ricercatori la sensazione di sazietà raggiunta consumando proteine è maggiore di quella avvertita con l´assunzione di grassi e carboidrati; inoltre, le proteine stimolano maggiormente il consumo calorico rispetto ai grassi e ai carboidrati. "Questo studio conferma l´opinione secondo cui l´alimentazione scelta dopo la dieta aiuta a mantenere il peso raggiunto, diversamente da quanto affermato da altri studi di recente pubblicazione che hanno concluso che l´alimentazione è ininfluente," aggiunge il professor Astrup. "Possiamo ritenere affidabili i risultati e le conclusioni raggiunte poiché ogni individuo è stato monitorato da vicino durante lo svolgimento dello studio e, inoltre, il tasso di abbandono è stato molto più basso nel gruppo con regime ad alto contenuto di proteine, probabilmente a causa dell´efficace "gestione" del peso durante lo svolgimento dello studio". Il professor Astrup conclude: "Per i consumatori la buona notizia è che i risultati positivi sotto il profilo della gestione del peso ottenuti con un´alimentazione a elevato apporto proteico sono stati conseguiti con modifiche relativamente lievi della dieta. La maggior parte delle famiglie sarebbe in grado di apportare queste modifiche alla propria alimentazione, tutelando la propria salute attraverso una migliore gestione del proprio peso. " Per maggiori informazioni, visitare: Università di Copenaghen: http://www. Ku. Dk/english/ Diogenes: http://www. Diogenes-eu. Org/ . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NESSUN CASO DI INFLUENZA DA VIRUS A H1N1 IN EMILIA-ROMAGNA. PROSEGUONO LE ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO. STUDENTI E PERSONALE SCOLASTICO A CASA DA SCUOLA PER 7 GIORNI SE DI RITORNO DAL MESSICO. |
|
|
 |
|
|
Bologna, 7 maggio 2009 - Nessun caso di influenza da virus A H1n1. Ma continua l´attività di sorveglianza: a casa sette giorni se si torna dal Messico. "In Emilia-romagna non ci sono casi di influenza da virus A H1n1. Anche le persone sottoposte ad accertamenti perché presentavano sintomatologia influenzale, al ritorno da zone interessate dall’epidemia, sono risultate estranee all’infezione da virus A, la famiglia di virus a cui appartiene il sottogruppo A H1n1. E, dunque, non è stato necessario inviare i campioni – già analizzati dai laboratori di riferimento regionali (Policlinico S. Orsola-malpighi di Bologna e Istituto Igiene Università di Parma) - all’Istituto superiore di sanità”. Lo riferisce il responsabile del Servizio sanità pubblica della Regione Emilia-romagna Pierluigi Macini, aggiungendo che “considerato l’incremento dei casi a livello internazionale e il progressivo coinvolgimento di diversi Paesi europei, compresa l’Italia, proseguono le attività di sorveglianza e controllo, secondo le indicazioni del Ministero della salute”. Recependo infatti la nota aggiornata del 2 maggio sulla sindrome influenzale e le Ordinanze ministeriali del 4 e 5 maggio, la Regione ha fornito alle Aziende sanitarie nuove indicazioni, con una nota dell’assessore alle politiche per la salute. In via precauzionale, si suggerisce a tutte le persone che rientrano in Italia (e in Emilia-romagna), dopo una permanenza in Messico, di restare a casa per 7 giorni: tale è il periodo che permette di escludere il contagio da virus influenzale. Gli studenti (delle primarie e secondarie), i bambini che frequentano le scuole dell’infanzia e il personale scolastico non sono ammessi alla frequenza delle attività scolastiche per 7 giorni dal rientro. La nota della Regione alle Aziende sanitarie riconferma, con le relative indicazioni e in collegamento con gli Uffici sanitari di frontiera negli aeroporti, tutte le procedure da seguire nell’eventualità di casi sospetti (presenza di criteri clinici, cioè sintomi influenzali, e di criteri epidemiologici, cioè provenienza da zona epidemica), di casi probabili (oltre ai criteri clinici ed epidemiologici, positività a virus influenzale A), di casi confermati (conferma da laboratorio della presenza di virus A H1n1). . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CATANZARO: ELISOCCORSO, SOSPESI DUE MEDICI DEL SUEM 118 PER MORTE ANZIANO |
|
|
 |
|
|
Catanzaro 7 maggio 2009 - Mancata valutazione obiettiva della circostanza, reiterato diniego al trasferimento in elisoccorso dall’ospedale di Rossano a quello di Cosenza dell’anziano paziente vittima di un incidente, in imminente pericolo di vita e successivamente deceduto, gravissimo inadempimento agli obblighi contrattuali, carenza di autonomia decisionale rispetto al contenuto della nota della società Elitaliana: con queste contestazioni l’Asp di Catanzaro ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di due medici del Suem 118 che, nel frattempo, sono stati sospesi dal lavoro per trenta giorni. I provvedimenti portano la firma del direttore generale Pietro Morabito e del direttore sanitario Maurizio Rocca, i quali hanno informato il presidente della Regione Agazio Loiero. Come è noto il presidente Loiero - si legge in una nota del portavoce - appresa la notizia del mancato trasferimento con l’elisoccorso dell’anziano paziente di Rossano, ha subito convocato i dirigenti del dipartimento della Salute e dell’Azienda sanitaria provinciale da cui dipende la centrale regionale del 118, sollecitando una accurata e immediata indagine per accertare eventuali carenze e responsabilità, cosa che è stata fatta in tempi rapidi, anche grazie alla testimonianza del comandante dell’elisoccorso che aveva dato la sua disponibilità ad effettuare il servizio ma è stato bloccato dalla centrale di Catanzaro. Nell’attesa dei definitivi accertamenti (i due sanitari sono stati convocati, ovviamente, per sostenere le loro ragioni) la direzione sanitaria dell’Asp ha affidato al dottor Guglielmo Curatola, con decorrenza immediata e sino a nuova contraria disposizione, contestualmente all’incarico attualmente svolto, la responsabilità della centrale operativa del 118. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RETTE PER NON AUTOSUFFICIENTI: LA REPLICA DELLA REGIONE MARCHE. |
|
|
 |
|
|
Ancona, 7 Maggio 2009 - Le sollecitazioni che ci arrivano periodicamente dal Comitato Associazioni di Tutela, in questo caso stranamente insieme ai rappresentanti dei gestori delle Strutture per anziani, esprimono un punto di vista che solo parzialmente rappresenta la realta` delle cose, se non altro perche` ignora che la Regione Marche corrisponde ai suddetti Enti Gestori 22 milioni di Euro l´anno per remunerare le prestazioni sanitarie erogate. La Regione Marche ha avviato da tempo un percorso di riqualificazione dell´assistenza residenziale per gli anziani non autosufficienti che si colloca nel piu` generale processo di riordino del sistema dei servizi sanitari e sociali. Un processo che pur dovendo fare i conti con la complessa situazione del finanziamento del sistema sanitario ( che in questi anni, lo ricordiamo, e` stato riportato in equilibrio ) e` progressivamente continuato con considerevoli investimenti sia nel sociale che nel sanitario che nell´integrazione tra i due sistemi. Questa la situazione: i posti letto ´autorizzati´ nelle Marche come Residenze Protette sono 4. 200. Il precedente Piano Sanitario Regionale fissava in 2. 500 posti letto, il tetto di quelli convenzionabili (e quindi pagabili). Con l´applicazione delle Dgr 323/05 e 704/06 da parte delle Zone Territoriali dell´Asur e una serie di assestamenti e consolidamenti collegati ai budget degli anni scorsi, complessivamente i posti letto convenzionabili nel 2005 sono diventati 2. 641, con un investimento finanziario annuale della Regione pari a 7,6 milioni di euro che si aggiungevano ai circa 10,5 milioni di euro gia` impiegati in precedenza. Non ci si e` pero` fermati li`, dato che si e` provveduto, nel 2008, ad un finanziamento aggiuntivo di 6,5 milioni di euro, di cui 4,5 milioni destinati all´aumento del numero di posti letto convenzionabili, nella misura di 770, e 2,5 milioni per il potenziamento dell´Assistenza Domiciliare Integrata. In forza di questa deliberazione i posti letto delle Residenze Protette convenzionabili a partire dal novembre 2008 sono diventati 3. 411. Con questo ulteriore finanziamento il fondo per la non autosufficienza ammonta a circa 22 milioni di euro. Questo significativo allargamento del numero dei posti letto convenzionati dovra` confrontarsi con l´emanazione imminente dell``Atto di fabbisogno che individuera`, anche per le Residenze Protette, il nuovo numero di posti letto convenzionabili nella regione, in base ai criteri di bisogno assistenziale. L´attuale tariffa in Residenza Protetta stabilita dalla Dgr 323/2005 prevede in effetti che la parte alberghiera di essa sia di 33 euro al giorno : questa viene regolarmente percepita dagli Enti Gestori e pagata dagli utenti e dalle loro famiglie; per la parte sanitaria la Regione paga attualmente l´intera quota di 33 euro per il 15 % dei posti convenzionati, mentre paga il 50% di essa per i restanti posti : ma deve essere chiaro che le convenzioni fatte con i gestori prevedono una erogazione di prestazioni sanitarie che viene interamente pagata dalla Regione. Inoltre il sistema sanitario eroga direttamente prestazioni ulteriori, naturalmente fuori dalla convenzione. Se, come spesso accade, l´utente deve pagare piu` di 33 euro per la parte alberghiera, lo fa per il ricarico imposto dagli Enti Gestori sulla retta, peraltro consentito dalla convenzione in vigore. La definizione della tariffa giornaliera per l´assistenza nelle Residenze Protette e` demandata ad un futuro atto della Giunta che raccogliera` le indicazioni del gruppo di lavoro per la costruzione del sistema tariffario complessivo della residenzialita` e semiresidenzialita`. Il percorso di costruzione del sistema tariffario per la residenzialita` prevede, tra l´altro, una rilevazione dei costi effettivamente sostenuti da un campione di strutture e il confronto con i diversi ´portatori di interessi qualificati´ (tra cui anche i firmatari della lettera), prima di arrivare alla formalizzazione dell´atto da parte della Giunta regionale. Se e` vero che la corresponsione della quota sanitaria relativa al livello di 100 minuti di assistenza al giorno per ogni anziano accolto in una Residenza Protetta convenzionata, definito dalla L. R. 20/02, riguarda ancora una quota di posti letto ridotta rispetto al totale, e` anche vero che la Regione Marche e` impegnata a predisporre un piano di finanziamento che permettera`, progressivamente nel corso di alcuni anni, di arrivare a coprire l´intera quota dei posti convenzionati a 100 minuti. Al progressivo incremento della quota sanitaria dovra` corrispondere la diminuzione della quota aggiuntiva tariffaria alberghiera messa attualmente a carico degli ospiti, quella per intenderci superiore ai 33 euro al giorno. Un´attenzione specifica inoltre sara` posta, alle residenze per gli anziani con forme di demenza grave. E´ bene inoltre precisare che la Regione ha recentemente impegnato 23 milioni di euro per il prossimo triennio da utilizzare per assegni di cura e servizi di assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA’: INAUGURATA NUOVA UTAP A SANDRIGO (VI) COMPLETATA LA RETE DI 4 STRUTTURE PREVISTE NELL’ULSS 6 |
|
|
 |
|
|
Sandrigo (Vicenza), 7 maggio 2009 - Alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri, del presidente del Consiglio regiona Marino Finozzi, del direttore generale dell’Ulss 6 di Vicenza Antonio Alessandri e di numerose autorità regionali e locali, è stata inaugurata ieri a Sandrigo (Vicenza) una nuova struttura di medicina di gruppo – unità territoriale di assistenza primaria, che vede quattro medici di base della zona riuniti con lo scopo di fornire una migliore e più estesa assistenza a ben 5. 300 cittadini, dei quali 4. 000 residenti nel Comune di Sandrigo e i rimanenti nei Comuni limitrofi di Pozzoleone e Bressanvido. Gli ambulatori sono collocati presso il Centro sanitario polifunzionale di Piazza Zanella. L’attività ambulatoriale garantirà una copertura media di 9 ore al giorno, tra le 8. 00 e le 20. 00, con la presenza anche di un collaboratore di studio. Con la medicina di gruppo avanzata di Sandrigo si completa il progetto approvato con delibera della Giunta regionale, che prevedeva l’attivazione di una di queste nuove strutture in ciascuno dei quattro Distretti Socio-sanitari dell’Ulss 6 di Vicenza. Da oggi la rete è quindi completa e comprende sedi di Medicina di Gruppo Avanzata a Vicenza per il Distretto “Vicenza”; a Sovizzo per il Distretto “Ovest”; ad Arcugnano per il Distretto “Sudest”; a Sandrigo per il Distretto “Est”. “Questo è il classico esempio di medicina territoriale moderna alla quale la Regione punta – ha detto Sandri – e alla quale anche nel riparto del Fondo sanitario 2009 che ho presentato alla Giunta riserviamo attenzione e altre risorse, pari a circa 20 milioni di euro per due progetti obiettivo specifici. Rafforzare la medicina sul territorio come hanno fatto nell’Ulss 6 – ha aggiunto – raggiunge alcuni obiettivi che ritengo fondamentali: il primo è avvicinare la medicina moderna alla gente sul proprio territorio; il secondo è ridare al medico di medicina generale il suo fondamentale ruolo di interfaccia tra il sistema sanitario e il territorio; senza contare sulla capacità di questo tipo di organizzazione di allontanare dall’ospedale moltissimi accessi impropri”. La struttura di Sandrigo, attiva dal 15 dicembre ha già compiuto 12 mila visite. Numeri elevati anche per le altre tre attive a Vicenza, Sovizzo e Arcugnano: nel 2008 hanno registrato 100 mila accessi e 80 mila contatti; effettuato 5. 000 prelievi e 2. 000 medicazioni. Gli accessi al pronto soccorso da parte dei cittadini assistiti sono di conseguenza calati di circa il 50%. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL MASSAGGIO ACCELERA LO SVILUPPO CEREBRALE DEI NEONATI UNA ÉQUIPE DI RICERCATORI GUIDATA DA LAMBERTO MAFFEI (SCUOLA NORMALE DI PISA E ISTITUTO DI NEUROSCIENZE – CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE) HA DIMOSTRATO PER LA PRIMA VOLTA GLI EFFETTI BENEFICI DELLA “MASSAGE THERAPY” SULLA CRESCITA POST NATALE, IN PARTICOLARE SULLA MATURAZIONE DEL SISTEMA VISIVO. |
|
|
 |
|
|
Roma, 7 maggio 2009 - Arricchire l’ambiente in cui vivono i neonati con il massaggio ("massage therapy") promuove lo sviluppo cerebrale ed in particolare stimola la maturazione del sistema visivo. E’ il risultato di uno studio condotto in parallelo su neonati umani e cuccioli di ratto pubblicato dalla rivista scientifica The Journal of Neuroscience. La ricerca è stato realizzata grazie alla collaborazione fra la Scuola Normale Superiore di Pisa, l’Istituto di Neuroscienze del Cnr, l’Istituto Stella Maris (gruppo del prof. Cioni), il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Firenze (prof. Berardi) e la Divisione di Neonatologia di Pisa (prof. Boldrini e prof. Ghirri) e grazie a un finanziamento del Miur e della Fondazione Mariani. Per la prima volta è stata scientificamente provata l’importanza della ricchezza dell’ambiente, in questo caso sotto forma di stimolazione tattile, come forza motrice dello sviluppo postnatale precoce. Nonostante il massaggio sia sempre più spesso incluso nella cura dei neonati umani, con qualche evidenza per un suo effetto positivo sul tasso di crescita corporeo, né negli animali né nell’uomo era noto se potesse influenzare lo sviluppo del cervello. Per rispondere a questa domanda sono stati esplorati gli effetti del massaggio sullo sviluppo cerebrale, ed in particolare sullo sviluppo visivo, in un gruppo di bambini pretermine sani e, in parallelo, in cuccioli di ratto appena nati. I risultati mostrano che il massaggio influenza la maturazione dell’attività cerebrale evocata dalla visione e dell’acuità visiva sia nei bambini che nei cuccioli di ratto. Nei bambini è stata inoltre valutata l’attività elettroencefalografica, che è risultata avere una maturazione più rapida nei bambini massaggiati. L’équipe di ricercatori, coordinata da Lamberto Maffei, ha dimostrato come il massaggio agisca modulando i livelli di specifici fattori già presenti nell’organismo, in particolare dell’Igf-1 (Insulin like growth factor 1), conosciuto anche con il nome di somatomedina, un ormone di natura proteica con una struttura molecolare simile a quella dell’insulina che viene prodotto soprattutto a livello epatico. L’igf-1 riveste un ruolo importantissimo nei processi di crescita del bambino e mantiene i suoi effetti anabolici anche in età adulta. «Nei bambini – spiega Lamberto Maffei del Cnr-sns la massage therapy aumenta i livelli ematici di Igf-1. I risultati nel ratto mostrano che il massaggio aumenta i livelli di Igf-1 nel cervello, mentre il blocco dell’azione dell’Igf-1 elimina gli effetti del massaggio sullo sviluppo dell’acuità visiva. Questo suggerisce che Igf-1 potrebbe essere uno dei mediatori degli effetti del massaggio sullo sviluppo visivo anche nei bambini». . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SEMINARIO TRIVENETO SU RUOLO MEDICI DI PREVENZIONE. SANDRI: “FONDAMENTALE E DA INCENTIVARE |
|
|
 |
|
|
Venezia-mestre, 7 aprile 2009 - Chi temeva che il ruolo dei dipartimenti di prevenzione e dei medici igienisti fosse in crisi si sbagliava: mai come ora è un ruolo centrale e la positiva gestione delle ultime emergenze in Veneto, come la meningite di qualche tempo fa e la recentissima nuova influenza, ne sono una prova indiscutibile”. Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità del Veneto Sandro Sandri, intervenendo ieri a Mestre ad un seminario sul ruolo del medico di sanità pubblica organizzato dalla sezione triveneta della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, nel corso del quale sono stati anche confrontati i sistemi di prevenzione del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Più in generale, Sandri ha sottolineato che, “appare chiaro che il ruolo del medico di sanità pubblica deve essere centrale in ogni sistema sanitario che si rispetti, perché rappresenta la figura che fa da collegamento tra la comunità e il decisore politico. Le azioni di promozione e prevenzione sulla popolazione sana sono fondamentali e sui dipartimenti di prevenzione è quindi necessario investire in termini non solo economici, ma soprattutto di formazione e attenzione”. In tema di formazione, Sandri ha posto l’accento sulla necessità di migliorare il collegamento con l’Università. “Il territorio – ha detto – ha bisogno dell’università e l’università ha bisogno del territorio. In materia di sanità pubblica la ricerca e l’applicazione devono andare di pari passo, perché il decisore politico e quello gestionale hanno bisogno di entrambi per una programmazione condivisa e coerente con i bisogni del cittadino”. “La formazione dentro l’università – ha concluso Sandri – è poi fondamentale per preparare le nuove leve: gli specializzati che escono dalle scuole di igiene vanno preparati e affiancati ai medici igienisti in servizio prima che, per usare un termine caro agli igienisti, la coorte dei cinquantenni vada in pensione nel giro pochi anni e vada perduto quindi un prezioso bagaglio di esperienza di sanità pubblica”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUOVA ORGANIZZAZIONE TAGLIA-ATTESE AL PRONTO SOCCORSO STANZIATI DALLA GIUNTA REGIONALE TOSCANA CIRCA QUATTRO MILIONI DI EURO |
|
|
 |
|
|
Firenze, 7 maggio 2009 - Presi d´assalto da circa un milione e 300 mila cittadini ogni anno, i Pronto Soccorso delle strutture ospedaliere toscane hanno l´esigenza di interventi continui di potenziamento e miglioramento. Ci vogliono però risorse adeguate. A questo ha provveduto nuovamente la giunta regionale stanziando, su proposta dell´assessore regionale per il diritto alla salute, 3. 844. 000 euro che vengono messi a disposizione delle Aziende per realizzare le cosiddette “discharge room” (camera delle dimissioni), acquistare arredi e attrezzature e pagare il personale necessario. Una robusta iniezione di liquidi che possono essere subito spesi a vantaggio dell´accoglienza e delle prestazioni riservate ai cittadini. La “discharge room” nasce per facilitare lo scorrere del flusso dei pazienti in uscita dall´ospedale e quindi per ridurre l´attesa di coloro che, entrati in ospedale dalla “porta&rdquo ; del pronto soccorso, vengono destinati ai vari reparti. L´esperienza effettuata l´anno scorso dall´Azienda Ospedaliera Universitaria Le Scotte di Siena, che l´ha introdotta per prima, ha fatto registrare un netto miglioramento dei tempi di permanenza al Pronto soccorso di circa 10 punti percentuali, passando dal 72% all´83% dei pazienti trattati e dimessi entro le 4 ore. La nuova organizzazione, sancita da una delibera regionale del primo dicembre scorso e ora finanziata per tutte le Asl, funziona in pratica così: le dimissioni dei pazienti dai reparti di degenza viene comunicata con un giorno di anticipo al personale della discharge room. Questo ha così il tempo di organizzare con le associazioni di volontariato il trasporto di quei pazienti che hanno bisogno di ambulanza o pulmino attrezzato per poter tornare a casa. La mattina i pazienti in dimissione vengono trasferiti dal reparto alla discharge room, che si trova al piano stradale e vicina al Pronto Soccorso. Per l´attesa dei pazienti sono previste delle poltrone o dei letti, l´ambiente è aperto ai familiari, sono disponibili riviste e televisione, una sala per il pranzo e la sorveglianza è garantita da personale tecnico/infermieristico. Nella fase di attesa è possibile la consegna diretta dei farmaci, la spiegazione della terapia o degli atti assistenziali necessari al paziente o ai familiari. C´è anche una “camera calda” che facilita le operazioni di trasferimento all´esterno soprattutto nei casi di pazienti costretti a letto o con difficoltà di movimento. Intanto nei reparti si preparano i letti lasciati liberi, che così sono immediatamente pronti ad accogliere i pazienti in arrivo dal Pronto Soccorso. Queste nuove risorse si aggiungono a imponenti investimenti decisi negli ultimi anno dalla giunta regionale per cambiare il volto dei Pronto soccorso: la delibera 140 del febbraio 2 008 stanziava 12. 388. 000 euro per il miglioramento organizzativo (personale) e circa 60 milioni per la componente strutturale e tecnologica, tutti fondi ormai reperiti e assegnati ai progetti presentati dalle Asl. Finanziamenti assegnati alle Asl e Aou per strutture, arredi, attrezzature e personale dei Pronto Soccorso (importo in euro): Asl 2 Lucca 320. 000, Asl 3 Pistoia 442. 000, Asl 4 Prato 277. 000, Asl 5 Pisa 180. 000, Asl 6 Livorno 300. 000, Asl 8 Arezzo 160. 000, Asl 9 Grosseto 203. 000, Asl 10 Firenze 608. 000, Asl 11 Empoli 354. 000, Asl 12 Viareggio 121. 000, Aou Careggi 370. 000, Aou Meyer 170. 000, Aou Siena 227. 000, Aou Pisa 112. 000, Totale 3. 844. 000. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INNOVAZIONE E TUTELE NELLA SANITA’ |
|
|
 |
|
|
Firenze, 7 maggio 2009 - In Europa la sanità si sta evolvendo con una serie di nuove specializzazioni e con terapie sempre più personalizzate e mirate per i pazienti. “La neuro-urologia in Italia e in Europa è in continua evoluzione,” dice il dottor Giulio Del Popolo, Responsabile Sod Neuro-urologia, Dipartimento Agenzia Regionale Unità Spinale, Azienda Ospedaliero-universitaria Careggi, Firenze. La sua attività è prevalentemente dedicata allo studio e trattamento della vescica neurologica, dei disturbi funzionali del basso tratto urinario, delle disfunzioni del pavimento pelvico, del dolore pelvi-perineale ed alla neurostimolazione sacrale e neuromodulazione sacrale. Docente Corso di Diploma Universitario in Fisioterapia dell’Università degli Studi di Firenze, titolare del Corso di Riabilitazione delle disabilità viscerali e delle disabilità speciali, docente in Neuro-urologia urodinamica e uroginecologia alla Scuola di Specializzazione di Urologia dell’Università degli Studi di Firenze è uno dei massimi esperti anche a livello europeo. Segretario della sezione di Neurourologia della Società Italiana Urodinamica (Siud) è anche Presidente della Società Medica Italiana di Paraplegia (Somipar) dal 2002 ed è autore di circa 210 pubblicazioni tra abstract, pubblicazioni su riviste e video in ambito nazionale e internazionale su temi concernenti la neurourologia urodinamica e neuroandrologia. “Fin dall’inizi della mia attività,” dice,” mi sono in particolare dedicato alle persone con lesione midollare per ideare e costruire un sistema di cura e riabilitazione per questa condizione, portando avanti nel tempo un approccio personalizzato al Paziente, con il fine di garantire soddisfazione e sicurezza nel lungo periodo. Gli studi in Italia e in Europa evidenziano come tutti gli interventi terapeutici dovrebbero essere giudicati dall’insieme delle evidenze sulla loro efficacia, tollerabilità, sicurezza, rapporto rischi/benefici e costi/benefici. Vi sono inoltre degli algoritmi diagnostico-terapeutici che rappresentano la sintesi delle Raccomandazioni emerse nelle più recenti consultazioni internazionale in tema di incontinenza. Si pensi che solo in Italia presentano incontinenza urinaria circa tre milioni di soggetti e molti di più sono a rischio di svilupparla. Ė più frequente nelle donne (ne è affetto oltre il 14% dopo i 30 anni) e tende ad aumentare con l’età. Anche se spesso considerata una conseguenza fisiologica dell’invecchiamento e del parto, la perdita spontanea di urine è in realtà una condizione patologica, cui deve sempre essere riservato un trattamento adeguato. In Europa due recenti studi hanno confermato un incremento della prevalenza con l’aumentare dell’età, con un’incidenza cumulativa crescente più rapidamente negli uomini anziani che nelle donne anziane. Due terzi degli individui europei affetti da sindrome della vescica iperattiva ed un quarto degli asiatici hanno riportato un impatto negativo sulla qualità di vita, ma solo il 60% degli europei ed il 21% degli asiatici ne ha parlato con un medico o ha richiesto un trattamento. “Vi sono”, dice” tutta una serie di nuove metodiche (quali il cateterismo a intermittenza e nuove metodiche, quali la terapia botulinica, o interventi mininvasivi, una serie di trattamenti terapeutici innovativi). Si tratta comunque di applicare trattamenti personalizzati per il paziente. Un neurourologo rispetto ad altre figure risolve problemi organici specifici , la risoluzione va mirata nel contesto della persona per migliorarne la qualità di vita. Oggi ci sono nuove metodiche che possono far recuperare l’intero ciclo funzionale. Servono sempre maggiori studi per soluzioni efficaci e sicure”. A livello europeo si segnala inoltre all’interno della Campagna “L’europa per i pazienti”, una nuova iniziativa della Commissione europea Dg Salute in particolare sulle cure mediche all’estero. Quando si è malati, nella stragrande maggioranza dei casi ci si rivolge al sistema di assistenza sanitaria del proprio paese. Qualche volta, invece, si sceglie di farsi curare all’estero: o perché si ha bisogno di cure altamente specializzate che sono disponibili solo in un altro paese, o perché si abita in una zona di frontiera e la struttura adatta più vicina si trova al di là del confine. Attualmente le regole che si applicano per le prestazioni di assistenza sanitaria all’estero e per il loro rimborso non sono sempre perfettamente chiare o facili da capire. La Commissione ha perciò preparato una proposta di atto legislativo per chiarire la situazione per quanto riguarda le possibilità di farsi curare in un altro paese dell’Ue. La proposta, che il parlamento europeo ha adottato, precisa anche le responsabilità in tema di qualità e di sicurezza dell’assistenza sanitaria quando il paziente, da un lato, e i medici e le strutture sanitarie, dall’altro, sono di paesi diversi. È inoltre previsto un rafforzamento della cooperazione in diversi campi, ad esempio per costituire reti di tra centri di riferimento per cure specializzate. Per i malati diventerà più facile ricevere le cure di cui hanno bisogno, mentre gli Stati membri saranno più facilmente in grado di garantire l’accessibilità, la qualità e la sostenibilità finanziaria dei loro sistemi sanitari e il benessere dei loro cittadini. Quando i cittadini varcano i confini nazionali per ricevere cure mediche è importante che sia chiaro quali siano le responsabilità di ciascun paese: attualmente questa chiarezza manca. I singoli Stati membri non possono definire le proprie responsabilità senza un accordo con gli altri paesi interessati. Anche per risolvere questo problema occorre quindi un accordo a livello comunitario riguardante le responsabilità (Sito Internet ec. Europa. Eu/health). Inoltre a proposito dei recenti problemi di emergenza sanitaria in messico, si segnala che in Europa funziona l’Earss (European Antimicrobial Resistance Surveillance System) un sistema di eurosorveglianza cofinanziato dalla Dg Salute della Commissione europea ed un programma di tutela della salute e dei consumatori in vigore sino al 2013 con un budget di 321 500 000 euro. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SMI-LAZIO: RIUNIONE PER LA RIVISITAZIONE DELL´ACCORDO INTEGRATIVO REGIONALE DELLA MEDICINA GENERALE NON CHIACCHIERE, MA FATTI. IL SINDACATO MEDICI ITALIANI PRESENTA ALCUNE PROPOSTE ALLA REGIONE LAZIO |
|
|
 |
|
|
Roma, 7 maggio - Conclusa la riunione preliminare dedicata al nuovo accordo integrativo regionale per la medicina generale. Il piano di rientro della Regione Lazio prevede una totale ristrutturazione della rete sanitaria che andrà gestita necessariamente con la fattiva collaborazione di tutte le parti in causa. Nel corso dell´incontro lo Smi-lazio ha pertanto garantito una concreta partecipazione nella valutazione delle proposte, previa applicazione definitiva del precedente accordo integrativo regionale (anno 2006): Pagamento arretrati delle Unità di Cura Primarie (Ucp); Pagamento delle competenze arretrate dei medici tutor; Pagamento degli incentivi previsti dalla Continuità Assistenziale(ex guardia medica) per la mancata applicazione delle piante organiche In particolar modo lo Smi-lazio chiede garanzie per la copertura economica relativa alle aperture prolungate degli studi di medicina generale come impropriamente pubblicizzate attraverso testate giornalistiche e telegiornali nazionali. «La famosa apertura degli 800 studi "sentinella" per 12 ore al giorno e durante il sabato per 6 ore é molto onerosa - ha dichiarato Paolo Marotta esponente Smi-lazio - ed oltretutto è parzialmente inutile perché va a duplicare dei servizi già preseti sul territorio, come ad esempio quello della Continuità Assistenziale (ex guardia medica). In merito all´argomento Norberto Cau, coordinatore ufficio Commissario ad acta per la realizzazione del piano di rientro dal disvanzo del settore sanitario, ha ribadito come sia da considerare pari a zero quanto recentemente riportato dai media relativamente all’apertura H12 degli studi di medicina generale. Nessun fondo andrà stanziato e nessuna iniziativa verrà presa in considerazione senza il coinvolgimento di tutte le parti sindacali. Esprimiamo, inoltre – conclude Paolo Marotta - piena soddisfazione relativamente alla volontà di Norberto Cau di pagare le pendenze economiche dei medici di medicina generale. Lo Smi-lazio chiede fatti, non chiacchiere». . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
A ROMA I GENITORI TRAPIANTATI E I LORO FIGLI ANCHE UNA DONNA TRENTINA L’ ALTRO IERI DAL PRESIDENTE NAPOLITANO E IERI DAL PAPA BENEDETTO XVI "UN DONATORE MOLTIPLICA LA VITA" LO SLOGAN DEL MINISTERO. IL SOSTEGNO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO |
|
|
 |
|
|
Trento, 7 maggio 2009 – L’altro ieri dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; ieri in udienza generale dal Papa, Benedetto Xvi, assieme ad alcune famiglie di donatori e ad un folto gruppo di trapiantati diventati genitori. In questo modo anche l´assessore alla salute, ha voluto testimoniare l’adesione della Provincia autonoma di Trento alla Campagna nazionale 2009 su donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule, promossa dal Ministero del Lavoro, della salute e delle Politiche sociali e dalle Associazioni di settore. Tra i trapiantati che hanno partecipato, infatti, anche una signora trentina, Claudia Caon di Scurelle Valsugana, a Roma con il marito Luca Cerato e con le due figlie di otto e sei anni. La manifestazione principale di quest’anno si è infatti concretizzata con un significativo raduno a Roma di genitori trapiantati e loro figli. La delegazione è composta da 40 famiglie di trapiantati provenienti da tutte le regioni italiane e una decina di familiari di donatori rappresentativi di nord, centro, sud e isole. Queste persone hanno incontrato per l’occasione il Presidente della Repubblica Italiana nella mattina di ieri, martedì 5 maggio ed il Santo Padre questa mattina. Anche quest’anno, infatti, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, insieme alle associazioni e il Centro nazionale trapianti, ha promosso la Giornata Nazionale Donazione e Trapianto il 10 maggio 2009. La arricchiranno manifestazioni ed eventi, durante l’intera settimana, con il sostegno e la collaborazione delle Regioni e Province Autonome – il Trentino tra queste -, gli enti locali e le istituzioni sanitarie. La manifestazione di quest’anno si caratterizza con lo slogan: “Un donatore moltiplica la vita”, che è il messaggio centrale presente su manifesti e locandine, come su bandane e magliette. Il messaggio vitale, intrinsecamente legato alla donazione di organi ,trova ulteriore realtà e forza dai tanti trapiantati che, ritrovando normalità di vita, sono potuti diventare madri e padri felici. Ciò a significare, anche a consolazione dei familiari dei donatori, che la donazione del proprio corpo dopo la morte può non solo salvare molte vite minacciate o limitate da gravi malattie, ma è un gesto che permette di contribuire a dare un nuovo impulso alla vita. Scheda / Le donazioni di organi in Trentino Complessivamente - dal 1979, data di "inizio" della raccolta di dati sui trapianti - sono stati utilizzati in Trentino, nel periodo 1979-2007, 109 donatori (su 140 donatori complessivi segnalati), per un totale di 316 organi utilizzati. Negli anni, a partire dal 1979, si è registrato un trend di costante crescita del numero dei donatori, di pari passo con lo sviluppo delle attività di trapianto: negli ultimi 10 anni le attività di donazione e prelievo a scopo di trapianto hanno fatto registrare negli ospedali provinciali un totale di 69 donatori segnalati, dei quali 56 effettivi utilizzati. Nel 2008, dopo un periodo di leggera flessione, è stata registrata su tutto il territorio nazionale una crescita del numero dei donatori. Per quanto riguarda il Trentino, si riportano , a partire dal 2005, i valori in percentuale di donatori sulla popolazione: 4,2 donatori per milione di abitanti nel 2005 6. 3 nel 2006, 16,8 nel 2007. Fino al valore del 18,9 nel 2008, che ci avvicina ai valori ottimali europei (25 per milione) nei primi tre mesi del 2009, abbiamo registrato uno straordinario incremento del numero dei donatori (6 donatori segnalati e utilizzati, a fronte dei 9 donatori di tutto il 2008). La recente attivazione di un reparto di neurochirurgia, anche se non operativo per la trattazione delle urgenze, permette di trattenere in Trentino i pazienti che non possono beneficiare di intervento neurochirurgico e questo ha determinato un aumento degli accertamenti di morte al S. Chiara con aumento dei potenziali donatori di organi. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
POTENZA, AL VIA "ARTE IN TRANSITO. PAESAGGIO URBANO E ARTE" |
|
|
 |
|
|
Potenza, 7 maggio 2009 - E´ tutto pronto per l´evento “Arte in Transito. Paesaggio urbano e arte contemporanea”. Il progetto ideato e curato dall’Associazione Basilicata 1799, con la Regione e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La "regia" è affidata alla Noeltan Film . Da maggio a settembre, il capoluogo vivrà un’intensa esperienza artistico - culturale. I luoghi pubblici, i quartieri storici - preziosi e ricchi di memoria -, ma anche i quartieri più periferici o più “abbandonati”, diventeranno luoghi in cui l’arte contemporanea entrerà in stretta relazione con i cittadini, con le diverse architetture e con il differenziato paesaggio urbano. Previsti, oltre le installazioni siti specifici creati da artisti di assoluto livello internazionale, workshop, momenti di riflessione teorica, e spettacoli di grande suggestione. Il progetto si presenta molto articolato. Sei le sezioni: Arte in transito / 4 opere d’arte site specific; Learning cities / Nuovi paradigmi per la città contemporanea; Narrazioni urbane / Lectio magistralis, Dialoghi, Incontri, Seminari ; Attenzioni / La cura della città; Danza e paesaggio urbano / L’incanto del ritmo, la danza dei corpi, il volteggiare dei muri ; L’occhio e lo sguardo / Percorso di formazione per "traduttori" culturali di arte contemporanea A prendere il via è la sezione Learning cities. Nuovi paradigmi per la città contemporanea, con un workshop curato e diretto dal famoso architetto Franco Purini. Una "città che apprende" è una città che sa guardare criticamente alle proprie contraddizioni, accogliere dentro di sé le trasformazioni in atto e proiettarsi verso il futuro. Il workshop si svolgerà dal 18 al 27 maggio. Il titolo, estremamente suggestivo: Potenza luogo dell´innovazione. La cultura come energia primaria della città nell´età della globalizzazione, evidenzia l’importanza ed il ruolo che il sapere - con le sue molteplici competenze e professionalità - deve svolgere in una comunità che intende costruire e progettare un proprio futuro all’interno dei grandi processi di trasformazione ed innovazione che l’attraversano. Il workshop è rivolto a 10 giovani architetti ed ingegneri. Il tema basilare è la sostenibilità nelle sue varie accezioni. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MES DE CHILE A MILANO ARTE RECENTE DAL CILE 7-12 MAGGIO |
|
|
 |
|
|
Milano, 7 maggio 2009 – Nell’ambito del Mese del Cile a Milano si apre la mostra “Arte recente dal Cile”, a cura di Antonio Arévalo. L´evento anticipa la prossima 53a edizione della Biennale d’Arte di Venezia, dove il Cile parteciperà con un proprio padiglione con l’artista Ivan Navarro, presente in mostra dal 7 al 12 maggio, e segue la grande antologica dell’artista anche lui cileno, Alfredo Jaar, recentemente svoltasi a Milano. “Arte recente dal Cile” vuole raccontare una pulsione generazionale, iniziata negli anni Sessanta attraverso il lavoro e l’atteggiamento di un artista come Juan Downey (Santiago del Cile, 1940 – New York, 1993), il quale ha svolto un discorso totalmente attuale, multidisciplinare e transculturale, che lo colloca tra i promotori dell’arte d’avanguardia nel Xx secolo. In Cile la dittatura di Augusto Pinochet operò nel paese una cesura drammatica nell’evoluzione dell’arte e della cultura. La repressione, il controllo sulle istituzioni culturali e sull’istruzione, la scomparsa o l’esilio di intellettuali, furono alcuni dei fattori che interruppero violentemente i percorsi della cultura e furono il detonatore per nuovi processi artistici. Questo periodo storico riguarda l’affermarsi in Cile di poetiche postmoderne e neoavanguardiste, che segnano l’arte che ha inizio durante il regime militare. In mostra sono presenti opere di Felipe Aquila, Marcella Bonfanti, Erich Breuer, Patrich Hamilton, Ivan Navarro, Giancarlo Pazzanese, Carolina Saquel, Francisca Sanchez e Manuela Viera-gallo. Artisti cileni che attraverso le loro opere esplorano alcuni temi propri della post-dittatura e indagano nuove idee che provengono dal mercato, diventando mediatori delle informazioni e delle intersezioni tra i diversi codici estetici che operano nel mondo dei consumi. Antonio Arévalo è nato a Santiago del Cile. Dal 1975 vive e lavora a Roma. Poeta, ideatore di progetti, consulente e curatore d’arte indipendente; ha organizzato numerose rassegne internazionali, mostre ed eventi culturali in importanti istituzioni museali e gallerie private in Italia, Cile, Francia, Argentina, Ecuador, Messico, Usa, Spagna, Germania, Slovenia, Svezia, e Repubblica Ceca. Nel 2001 è stato Curatore-commissario del primo Padiglione del Cile nella 49° edizione della Biennale d’Arte di Venezia (Menzione d’Onore) e nel 2006 Curatore della Biennale Adriatica Arti Nuove di San Benedetto del Tronto. È Curatore del Padiglione del Cile nell’edizione 2009 (53° Edizione) della Biennale d’Arte di Venezia. Ex Chiesa di San Carpoforo Via Formentini, 12 – Milano | Ingresso gratuito. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GOLF - THE PLAYERS CHAMPIONSHIP CON TIGER WOODS |
|
|
 |
|
|
Roma, 7 maggio 2009 - Al Tpc Sawgrass di Ponte Vedra Beach, in Florida, è in programma il The Players Championship (Us Pga Tour, 7-10 maggio), considerato un quinto major. Vi prendono parte quasi tutti i migliori giocatori del mondo, tra i quali Tiger Woods che per la prima volta, dopo il rientro all´attività, giocherà il secondo torneo consecutivo. La sua condizione di forma è buona, ma non ottimale e di conseguenza dovrà dividere i favori del pronostico con gli avversari di sempre: Phil Mickelson, Ernie Els, Jim Furyk, Sergio Garcia, Angel Cabrera, Retief Goosen, Vijay Singh, Geoff Ogilvy, Camilo Villegas, David Toms e Mike Weir. Il The Players Championship ha un montepremi di ben 9,5 milioni di dollari ($ 1. 710. 000 per il vincitore), ma ha perso la prerogativa di torneo più ricco del mondo perché è stato superato dal Dubai World Championship, gara conclusiva dell´European Tour che metterà in palio 10 milioni di dollari. Lpga Tour: Cavalleri E Sergas Al Michelob Ultra Open - Silvia Cavalleri e Giulia Sergas partecipano al Michelob Ultra Open (7-10 maggio), il torneo del Lpga Tour che avrà luogo al Kingsmill Resort & Spa a Williamsburg in Virginia. Al via quattro delle prime cinque giocatrici del ranking mondiale: la messicana Lorena Ochoa, leader della graduatoria, Yani Tseng di Taiwan (n. 2), la coreana Jiyai Shin (n. 3) e la norvegese Suzann Pettersen (n. 5), mentre sarà assente la statunitense Paula Creamer (n. 4). Il montepremi è di 2. 200. 000 dollari. Lo scorso anno la gara è stata vinta dalla svedese Annika Sorenstam, che alla fine del 2008 ha lasciato l´attività agonistica. Il Senior Tour Fa Tappa In Spagna - Terzo torneo stagionale del Senior Tour che fa tappa in Spagna per il Son Gual Mallorca Senior Open (8-10 maggio, 54 buche) sul percorso del Son Gual Golf a Palma di Mallorca. Unico italiano in gara Giuseppe Calì, ma potrebbe entrare all´ultimo momento Alberto Croce, che è terza riserva. Non ci sarà invece Costantino Rocca impegnato nel Bmw Italian Open. Possibile duello per il titolo tra lo scozzese Sam Torrance e il gallese Ian Woosnam, ma hanno ottime chances anche gli inglesi Gordon J. Brand, Carl Mason, Nick Job e Peter Mitchell, gli spagnoli José Rivero e Juan Quiros, l´irlandese Eamonn Darcy e il giapponese Katsuyoshi Tomori. In palio 300. 000 euro dei quali 45. 000 gratificheranno il vincitore. Alps Tour In Austria Con Undici Giocatori Italiani - L´alps Tour resta in Austria per la disputa del Lyoness Open (7-10 maggio) sul tracciato del Gc Gut Freiberg a Weiz. Scenderanno in campo undici giocatori italiani: Simone Brizzolari, Marco Crespi, Niccolò Giusti, Marco Guerisoli, Lorenzo Magini, Alessio Mastriforti, Andrea Perrino, Angelo Regno, Andrea Rota, Giacomo Tonelli e Michele Zanini. Quest´ultimo è reduce dal quarto posto la settimana scorsa nel Gosser Open. Il montepremi è di 60. 000 euro, tra i più alti del circuito, con prima moneta di 8. 293 euro. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL 24 MAGGIO A MILANO FINALI DI MINIVOLLEY PER 1.500 RAGAZZI |
|
|
 |
|
|
Milano, 7 maggio 2009 - Con un occhio ai Mondiali di pallavolo che si apriranno a Milano nell’autunno del 2010 e il cuore ai tanti campi dove si pratica questo sport, soprattutto in giovane età, Milano si prepara ad accogliere, sabato 24 maggio in piazza del Cannone, le finali provinciali di minivolley. Quest’anno i tornei sono inseriti nella tappa lombarda della “Chevrolet Little Champions”, giornata di sport, divertimento e solidarietà per 1. 500 bambini e ragazzi tra i 7 e i 13 anni. Organizzate dal comitato regionale della Federazione italiana pallavolo, le finali di minivolley sono la conclusione del lavoro di promozione svolto a Milano e provincia in ambito giovanile, a cui hanno partecipato circa 2. 200 piccoli atleti, divisi in 568 squadre e in rappresentanza di 123 società. “La realizzazione di manifestazioni come questa – ha detto l’assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi – che premiano e promuovono la diffusione dello sport tra i bambini e i giovani saranno un impegno costante del mio Assessorato. La pallavolo è una disciplina praticata a tutti i livelli, dalle scuole alle società agonistiche. Fra poche settimane inaugureremo a Milano il primo centro federale”. La domenica del minivolley milanese è un appuntamento importante, tappa di avvicinamento al grande evento dei Mondiali 2010 che partiranno da Milano il 24 settembre. “È dal 1978, quando si svolse l’edizione degli Europei di pallavolo, che Milano, con i suoi tifosi e i suoi atleti, attende una manifestazione di livello internazionale - ha dichiarato il Presidente del Comitato regionale lombardo della Federazione italiana pallavolo, Adriano Pucci Mossoti -. Le finali provinciali di minivolley, a cui parteciperanno 1. 500 tra bambini e ragazzi, testimoniano la passione dei milanesi e dei lombardi per questo sport, che conta oltre 900 società in tutta la Lombardia, 240 delle quali solo a Milano”. Chevrolet Little Champions è organizzato in collaborazione con la nota casa automobilistica che curerà l´allestimento di un villaggio dove sono previsti i campi per i piccoli pallavolisti, aree per provare a praticare altre discipline (basket, rugby, golf), zone commerciali e aree espositive. Oltre allo sport sarà possibile assistere a spettacoli teatrali e partecipare ai molti eventi proposti dall’animazione Chevrolet. “Chevrolet Little Champions 2009”, è un progetto di avvicinamento allo sport che si sviluppa in dieci tappe nazionali in altrettante città d’Italia. Nel villaggio di piazza del Cannone sarà allestito anche uno stand della “Lega del Filo d’Oro”, l’associazione che aiuta la ricerca e raccoglie fondi per il sostegno delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. La vendita di magliette, palloni e gadget contribuirà a finanziare le iniziative dell’associazione. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|