|
|
|
GIOVEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Giugno 2009 |
 |
|
 |
ENERGIE RINNOVABILI DALLA COLTIVAZIONE DEL GIRASOLE I RISULTATI FINALI DI UN PROGETTO PILOTA SU CARBURANTI ALTERNATIVI CONVEGNO GIOVEDÌ 11 GIUGNO A FIRENZE |
|
|
 |
|
|
Il progetto Siena - filiera biodiesel è stato promosso dal settore Agricoltura e Foreste della Regione Toscana d’intesa con Arsia, in risposta al bando della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e attivato nel corso del 2007 dalla stessa Arsia con Cispel Confservizi Toscana. I suoi risultati vengono illustrati a Firenze oggi , giovedì 11 giugno, presso la Sala Convegni della Banca Monte dei Paschi di Siena, in via dei Pecori 6/8 a Firenze. Programma Ore 9. 30: Inizio lavori - Presiede e coordina i lavori - Maria Grazia Mammuccini, Direttore Arsia Indirizzi di Saluto: Gabriello Mancini, Presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena - Fabrizio Vigni, Presidente di Apea - Alfredo De Girolamo, Presidente Cispel Confservizi Toscana ore 10. 00: “Il progetto S. I. En. A. - Sottoprogetto Filiera del Biodiesel: i risultati ottenuti” Relazioni: Gianfranco Nocentini, Arsia. E Luciano Zoppi, Regione Toscana - Direzione Generale Sviluppo Economico: “L´impostazione del progetto”; Marco Mazzoncini, Cribe - Centro di Ricerca Interuniversitario sulle Biomasse da Energia dell´Università di Pisa: “Gli aspetti relativi alla parte agricola della filiera del biodiesel”; Adriano Spadi, David Chiaramonti, Crear - Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Energie Alternative e Rinnovabili dell´Università di Firenze: "Aspetti motoristici nell´utilizzo di miscele ad alta concentrazione di biodiesel"; Riccardo Basosi, Dipartimento di Chimica dell´Università di Siena: "I vantaggi energetico/ambientali di una filiera Biodiesel su scala locale nel quadro della nuova direttiva Europea";tommaso Neri, Lorenzo Perra, Cispel Confservizi Toscana: “Considerazioni sull´organizzazione e sulla sostenibilità economica della filiera pilota realizzata”;Beppe Croce, Legambiente To scana: "La comunicazione sul progetto e sul tema dei biocarburanti"; ore 12. 00: “Prospettive di sviluppo del biodiesel in Italia” Gianpietro Venturi, Università di Bologna: “La Piattaforma Nazionale Biofuels Italia”; Marino Berton, Aiel - Associazione Italiana Energie Agroforestali: “I recenti sviluppi normativi per gli incentivi nel settore agrienergetico"; Maria Rosaria Di Somma, Direttore Generale Assocostieri - Unione Produttori Biodiesel: “Biodiesel e Sostenibilità”; Interventi delle Organizzazioni professionali agricole sul “Ruolo del mondo agricolo nella realizzazione di filiere locali del biodiesel”. Ore 12,45: Dibattito - ore 13,00: Conclusione dei lavori Edo Bernini, Regione Toscana - Responsabile Settore Miniere ed Energia - Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUOVO PRESIDENTE PER IL CONSORZIO DEL PROSCIUTTO DI PARMA PAOLO TANARA ALLA GUIDA DEL COMPARTO CHE RAGGRUPPA 164 AZIENDE E VALE 1,7 MILIARDI DI EURO |
|
|
 |
|
|
Parma – Paolo Tanara è il nuovo presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, il consorzio di tutela che raggruppa le 164 aziende produttrici di Prosciutto di Parma . Lo ha deciso ieri il nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio che si è riunito per la prima volta nella sede di Via dell´Arpa. Paolo Tanara ha 43 anni e una vasta esperienza del settore maturata sia sul campo, come vice presidente esecutivo dell’azienda di famiglia Tanara Giancarlo che dal 1968 produce Prosciutti di Parma in Langhirano, sia all´interno del Consorzio del Prosciutto di Parma, in qualità di consigliere di amministrazione dal 2005 ad oggi. Residente a Langhirano, coniugato, con due figli, dal 1986 lavora nell’azienda di famiglia, per la quale ha sviluppato le vendite nei mercati emergenti. Grazie alla specificità delle sue competenze - la Tanara Giancarlo è stata tra le prime aziende ad esportare negli Usa e in Giappone, i due mercati più importanti per il Parma fuori dall’Unione Europea – il presidente darà nuovo impulso alle attività di marketing sui mercati esteri. Tra le esperienze più significative del neo Presidente: dal 2006 è capo gruppo della Consulta dell’Unione Parmense Industriali delle aziende di produzione del Prosciutto di Parma; dal 2004 al 2008 è stato membro della Commissione rilevamento prezzi carne fresca suina e salumi stagionati delle Borsa Merci di Parma e di Milano. Paolo Tanara sarà alla guida di un comparto che vale 1,7 miliardi di euro. Una filiera che comprende, oltre a 164 stagionatori, 5. 000 allevamenti suinicoli, 128 macelli, 3. 000 addetti alla lavorazione. Lo affiancheranno il vice presidente vicario Gianni Mozzoni e il vice presidente Pierluigi Gualerzi. Dopo aver avere ringraziato i colleghi produttori per la fiducia accordatagli, il presidente Tanara ha precisato che “ora l´obiettivo è quello di lavorare insieme a tutta la filiera, dall´allevamento alla macellazione, per rilanciare un comparto che sta soffrendo della crisi generale del settore alimentare”, esprimendo apprezzamento per l’impegno assunto dal Ministro Luca Zaia di trovare una soluzione per una crescita equilibrata del comparto che non sia in contrasto con la legge antitrust. “Il Prosciutto di Parma – ha affermato Tanara – è un prodotto che ha duemila anni di storia e che rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello del Made in Italy. Per fronteggiare la crisi, l’unica via è quella di distinguersi dai competitor, facendo leva sugli alti standard qualitativi, per dimostrare al consumatore quale è la differenza tra un autentico Prosciutto di Parma e un prosciutto generico che non offre alcuna garanzia. Il primo nostro sforzo sarà pertanto quello di prestare particolare attenzione alla qualità, a partire dalla selezione della materia prima. I nostri sforzi e le iniziative di tutta la filiera dovranno coinvolgere anche la moderna Distribuzione per non vanificare i tentativi di recupero di immagine e di valore con politiche di deprezzamento e di massificazione; a tale proposito riteniamo sia indispensabile un dialogo e un´attenzione particolare del Governo per ridistribuire equamente valore a tutta la filiera”. Tra le altre priorità del nuovo Consiglio di Amministrazione: una grandissima attenzione alla valorizzazione del prodotto, un´ulteriore spinta alla penetrazione in nuovi mercati, e una lotta serrata all’agropirateria, nella speranza di sensibilizzare il Wto per ottenere una maggiore protezione delle Dop al di fuori del territorio europeo. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AGRICOLTURA : ESECUTIVO IL BANDO PER ACCEDERE AI CONTRIBUTI EUROPEI DELLA MISURA 125 RICHIESTE ALLE PROVINCE TOSCANE ENTRO IL 31 AGOSTO PROSSIMO 5 MILIONI PER SVILUPPO DI INFRASTRUTTURE, RISPARMIO IDRICO ED ENERGETICO |
|
|
 |
|
|
Poco meno di 5 milioni sono a disposizione della Toscana, tra quest´anno e il 2010, per migliorare la fruibilità delle superfici rurali attraverso lo sviluppo delle infrastrutture a servizio di aziende agricole e forestali, in particolare viabilità interpoderale, vicinale e viabilità forestale; e per promuovere il risparmio idrico, il risparmio energetico e l´uso delle energie rinnovabili. Sono infatti questi gli obiettivi della prima parte della misura 125 destinata allo sviluppo dell´agricoltura e della silvicoltura nell´ambito del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 Regolamento (Ce) 1698/2005, il cui bando è stato pubblicato dal Bollettino ufficiale della Regione Toscana. Possono presentare domanda i consorzi e le associazioni di privati costituti ai sensi di legge, comuni o altri enti pubblici o loro associazioni ad esclusione delle Province. Le domande, da far pervenire tra mite il sistema Artea entro il prossimo 31 Agosto, devono essere presentate alla Provincia competente per territorio. Ma solo se quest´ultima ha previsto l’attivazione della misura inserendo una dotazione finanziaria specifica nell’anno di riferimento della domanda stessa. La stessa amministrazione provinciale provvederà all´istruttoria delle domande presentate, alla formazione della graduatoria fino all’accertamento finale delle opere eseguite e dei costi sostenuti, nonché alla formulazione dell’elenco di liquidazione da inviare all’organismo pagatore. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
L’INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA ASSEGNATA ALL’ACETO BALSAMICO DI MODENA. ZAIA: GRANDE VITTORIA DEL PATRIMONIO AGROALIMENTARE ITALIANO |
|
|
 |
|
|
Un risultato eccellente, pervenuto dopo quasi quindici anni. Soddisfazione da parte di tutti i produttori. “Il riconoscimento dell’Igp per l’Aceto Balsamico di Modena ci riempie di orgoglio. Siamo riusciti in pochi mesi, dopo anni di tentativi falliti, ad arricchire il nostro Atlante di prodotti di qualità e origine riconosciuta con questo principe della tavola, un concentrato di tradizione e storia amato all’estero come in Italia”. Con queste parole, dal padiglione 24 della Fiera di Milano, che ospita il Mipaaf nell’ambito di Tuttofood, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha annunciato l’approvazione della Igp per l’Aceto Balsamico di Modena da parte del Comitato Permanente per le Indicazioni Geografiche e le Denominazioni di Origine Protetta che si è tenuto negli uffici della Commissione Europea a Bruxelles. Dopo anni di attesa, con 26 voti a favore, questo storico prodotto dell’agroalimentare di qualità potrà fregiarsi della Indicazione Geografica Protetta e di tutte le tutele ad essa associate, confermando così il primato europeo dell’Italia per i prodotti di qualità ad indicazione protetta riconosciuti, che salgono a quota 178. “L’aceto Balsamico di Modena – ha aggiunto il Ministro - rappresenta la cultura e la storia di un territorio estremamente ricco di conoscenza e tradizioni. Ai Consorzi va il merito di aver creduto tenacemente in questa battaglia. Con lo stesso impegno e la stessa convinzione che dall’insediamento ad oggi ci hanno visti occupati a sostenere il riconoscimento dell’Igp per l’Aceto Balsamico di Modena, da oggi attiveremo ogni sforzo per affiancare i Consorzi e le imprese, a livello europeo e internazionale, nella tutela di questo prodotto e nel contrasto a qualsivoglia tentativo di imitazione”. Era il 1994 quando venne presentato il primo disciplinare per la registrazione della denominazione “Aceto Balsamico di Modena” da parte del Consorzio Aceto Balsamico di Modena. Il 10 giugno 2009 da Bruxelles è arrivata la ‘fumata bianca’ per la Igp al prodotto di Modena. “Una procedura, quella della registrazione come Igp, che sembrava cosa semplice, afferma Cesare Mazzetti Presidente Consorzio Aceto Balsamico di Modena, e che invece si è snodata in un incredibile percorso di ritiri e presentazioni della domanda, ricorsi e controricorsi, e ritardi, ritardi, ritardi. Complice della situazione, confida Cesare Mazzetti, una certa gelosia, oggi svanita, tra i produttori dell’ Aceto Balsamico di Modena e quelli del più nobile e ricercato Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, oltre che il crescente interesse da parte di molti produttori stranieri e fuori zona a rallentare l’iter, nel tentativo di sfruttare il crescente successo commerciale del prodotto, con tentativi di proporre ‘aceti balsamici’ imitativi. In realtà. Le leggi europee, continua il Presidente, dettano norme precise sulle denominazioni degli aceti (la parola aceto deve sempre essere accompagnata dal nome della materia prima: aceto di vino, di riso, di mele, etc) e non prevedono che un aceto possa chiamarsi ‘balsamico’. Con l’eccezione di quello di Modena, ovviamente”. L’interesse commerciale sul prodotto si è fatto tanto grande, che ben due Paesi, la Grecia e la Germania, hanno fatto opposizione alla registrazione, facendo sapere che essi avrebbero dato il proprio assenso solo quando l’Italia – o la Commissione – avessero riconosciuto loro il diritto di utilizzare le parole ‘aceto balsamico’. “Dopo estenuanti trattative, condotte dal Ministero in pieno accordo con i produttori e con le Istituzioni locali (Regione e Provincia), afferma Mazzetti si è riusciti a convincere la Commissione, ed oggi è stato finalmente rilasciato il nulla-osta all’unanimità dei rappresentanti dei 27 Paesi, con la sola astensione – una astensione ‘tecnica’ della Francia”. Grande soddisfazione è stata espressa dai produttori e dal Consorzio al Ministro Zaia, che ha voluto personalmente dare la notizia durante la Conferenza Stampa organizzata a Milano per l’inaugurazione della manifestazione Tutto Food. Finalmente si potrà operare con regole omogenee ed uguali per tutti, e soprattutto si godrà della protezione europea per il nostro prodotto. La strada non è in discesa, l’aceto balsamico di Modena è molto imitato in tutto il mondo (anche e soprattutto fuori dai confini europei): occorre ora istituire appropriate campagne di difesa e tutela della denominazione, così come attività promozionali tese a far conoscere su tutti i mercati questo eccellente prodotto. Il Consorzio Aceto Balsamico di Modena (Cabm) è stato fondato nel 1993 dai più storici produttori modenesi, e da sempre si è posto come primo obiettivo il conseguimento della Igp al prodotto. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TUTTOFOOD, FORMIGONI: RIFERIMENTO PER EXPO 2015 FERRAZZI: IL NOSTRO AGRO-ALIMENTARE IN GRADO DI BATTERE LA CRISI |
|
|
 |
|
|
"L´auspicio, ma anche la certezza, è che Tuttofood diventi in questi anni che ci separano dall´Esposizione Universale un vero e proprio punto di riferimento per l´intero settore agroalimentare italiano e internazionale". Il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si è rivolto così, in un messaggio letto dall´assessore regionale all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, agli operatori del settore e al pubblico riunito nei padiglioni di Fieramilano per la seconda edizione di Tuttofood, la manifestazione che richiama 1. 500 aziende da 28 paesi. Formigoni non ha potuto intervenire personalmente all´evento per impegni istituzionali, ma ha voluto fare sapere "la vicinanza" del presidente della "prima Regione agricola d´Italia" a questa manifestazione "dell´eccellenza agro-alimentare italiana". E confermare gli interventi che la Regione sta realizzando "al fianco delle organizzazioni dei produttori": "misure anticrisi per favorire l´accesso al credito" e "nuove iniziative per rilanciare la ricerca e aumentare la produttività". Per combattere la crisi che minaccia anche le aziende agricole, "Regione Lombardia - nota Formigoni - sta svolgendo il suo compito di sostegno e promozione dell´agroalimentare con tempestività e incisività; allo stesso tempo chiediamo anche al Governo di non lasciare solo questo settore fondamentale della nostra economia". Tre le linee d´azione strategiche indicate da Formigoni per far crescere la competitività: "valorizzare la distintività; competere globalmente, riposizionando la produzione agro-alimentare italiana sui segmenti di fascia alta del mercato; garantire aggregazioni di filiera per una competizione di sistema". Prima Regione Agricola - La produzione agroindustriale lombarda ha un valore di circa 11 miliardi di euro, ovvero il 15% del totale italiano e la produzione e la trasformazione sono sostenute dal lavoro di 70. 000 aziende con 220. 000 lavoratori. L´export di prodotti alimentari lombardi rappresenta il 19,5% del dato nazionale. E´ quanto ricordato dall´assessore Ferrazzi, nel suo intervento, appunto, su delega del presidente alla cerimonia di apertura. ""Con questa manifestazione prestigiosa, che porta a Milano centinaia di aziende rappresentative del meglio dell´agroalimentare e della tipicità - ha sottolineato Ferrazzi - migliaia di operatori e buyer provenienti da tutto il mondo disporranno di un´eccezionale vetrina per conoscere e promuovere prodotti d´eccellenza". "La Lombardia - ha continuato Ferrazzi - è oggi forte del primato nazionale del suo settore agricolo, attribuibile innanzitutto grazie alla specializzazione, alla capacità di innovazione e alla consistenza strutturale delle proprie imprese". "Va sottolineato - ha ricordato Ferrazzi - che anche in un periodo di generale difficoltà dell´economia, le imprese lombarde credono nella possibilità di superare la situazione e mantenere, se non aumentare, la loro competitività all´Italia e all´estero. Le aziende lo dimostrano anche a Tuttofood, alla quale partecipano 228 nostri espositori, quasi il 30% in più rispetto alla prima edizione, con un tasso di crescita superiore alla media generale della manifestazione". "Le nostre imprese - ha detto il presidente di Unioncamere, Francesco Bettoni - sono supportate dall´azione congiunta di Regione Lombardia e Camere di Commercio lombarde nell´ambito di una più ampia e duratura collaborazione istituzionale attraverso uno specifico ´Accordo di programma per la competitività del sistema lombardo´. La scelta di investire a fianco delle nostre aziende deriva dalla convinzione che l´agricoltura lombarda ha tutte le caratteristiche qualitative e quantitative per competere nello scenario globale". L´eccellenza Di Vini Formaggi E Salumi - "Qualità, sicurezza e identificazione territoriale - ha spiegato l´assessore Ferrazzi - sono i principali assi su cui si muove la nostra azione con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema delle filiere agro-alimentari. La produzione lombarda si caratterizza per una elevata presenza di prodotti di qualità. Le denominazioni di origine (25 tra Dop e Igp) si concentrano tra formaggi e salumi, di cui la regione copre il 25% delle denominazioni riconosciute a livello nazionale, così come la produzione vitivinicola, che vanta 5 Docg e 14 Doc". "Con questa edizione di Tuttofood - ha concluso Ferrazzi - iniziamo anche la strada verso l´Expo, l´Esposizione Universale dove l´agricoltura e l´agroalimentare avranno un ruolo importante. Si tratta di una sfida, ma anche di una grande opportunità e di una vetrina per far conoscere le eccellenze lombarde al mondo. In questa sfida il mondo agroalimentare lombardo avrà al suo fianco tutta la Regione, presidente Roberto Formigoni in testa". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA BASILICATA CHIEDE NUOVI INTERVENTI NEL COMPARTO AGRICOLO |
|
|
 |
|
|
Individuare nuovi strumenti e indennità finalizzate alla gestione del rischio in agricoltura e rendere equa la ripartizione tra le Regioni dei fondi comunitari nel settore primario. Le tematiche sono state sollevate l’altro ieri a Roma dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, in sede di Commissione Politiche Agricole nell’ambito della Conferenza Stato- Regioni. In apertura dei lavori l’on. Viti ha sostenuto come sia necessario riesaminare il testo della normativa 102/2004 inerente la convenzione sul fondo di solidarietà nazionale sui rischi in agricoltura, in particolare nella parte relativa agli interventi sui danni alle strutture arboree e a quelle aziendali. Tutto ciò anche in relazione ai maggiori pericoli dovuti alle calamità causate dai cambiamenti climatici che oramai rappresentano una realtà in atto. La richiesta ha incontrato il supporto di altre Regioni già interessate da similari calamità e sarà approfondita nella prossima riunione dell’Organismo del 24 e 25 giugno. L’assessore ha quindi confermato le forti riserve già espresse sul riparto dei fondi aggiuntivi comunitari per lo sviluppo rurale derivanti dalla modulazione obbligatoria dal Primo al Secondo pilastro Pac (Politica agricola comunitaria) , che per come è stato articolato, penalizzerebbe le Regioni meridionali. In merito Viti ha ricordato che tale suddivisione deve tenere presenti le opzioni e le ipotesi delle proposte sulla riforma della Pac ( il cosiddetto Health check) che riguardano le nuove sfide relative alla biodiversità, ai provvedimenti sui cambiamenti climatici, energie alternative, gestione delle risorse idriche, innovazione tecnologica, banda larga e infrastrutturazione per i nuclei rurali. Sull’argomento Viti ha raccolto il consenso delle altre Regioni del Mezzogiorno e ha impegnato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, a farsi carico nella Conferenza dei presidenti delle Regioni che si terrà domani di portare una nuova proposta di riparto che tenti di emendare, tutelando il Sud, l’attuale iniquo provvedimento. “Provvedimento - ha ricordato l’on. Viti - che ha già diviso gli assessori delle Regioni italiane due versanti opposti: l’uno guidato dalla Lombardia e l’altro sostenuto dalla Basilicata, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LE API SI AFFIDANO A UNA SUPERFICIE "APPICCICOSA" PER LA RACCOLTA DEL NETTARE |
|
|
 |
|
|
Come fanno i calabroni a raccogliere il nettare senza perdere l´equilibrio? Alcuni risultati ottenuti recentemente dall´università di Cambridge (Regno Unito) hanno dimostrato che le cellule con una struttura analoga al velcro presenti sui petali aiutano le api a rimanere attaccate ai fiori. Altrettanto sorprendente è stato scoprire che le api utilizzano il tatto per riconoscere la consistenza della superficie dei petali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Current Biology. Secondo quanto affermato dai ricercatori, guidati dalla dottoressa Beverley Glover del dipartimento di botanica dell´università di Cambridge, le api prediligono i petali che presentano cellule coniche, piuttosto che i petali con superfici piane o levigate, poiché i primi facilitano lo svolgimento del loro lavoro. In natura, afferma l´équipe, le api sfruttano indizi visivi o olfattivi senza avere la necessità di appoggiarsi sul fiore. Gli scienziati si sono chiesti se le cellule coniche svolgono un ruolo diverso, ovvero se forniscono una presa migliore, nel caso in cui la superficie della pianta sia scivolosa. "Normalmente la superficie delle piante è piana e si ritiene che gli sviluppi che divergono da questa condizione possano rivestire una qualche funzione evolutiva favorevole a questi insetti," si legge nello studio. Per l´esperimento sono stati utilizzati modelli di fiori artificiali fatti di resina epossidica. Di questi, la metà presentava cellule coniche, mentre la seconda era caratterizzata da una superficie piana. I ricercatori hanno scoperto che le api non preferivano l´una o l´altra tipologia quando i modelli erano in posizione orizzontale: in questa fase, infatti, il numero delle visite era suddiviso equamente tra entrambi i fiori. Tuttavia, quando aumentava l´angolo del modello, le api preferivano gli esemplari che presentavano cellule coniche. Nel 60% dei casi le api prediligevano le cellule coniche quando i modelli erano in posizione verticale. "I bombi che si occupano di accumulare scorte di cibo sono in grado di distinguere tra diversi tipi di superficie unicamente attraverso indizi tattili," spiegano i ricercatori. "Abbiamo scoperto che le api di questa specie ricorrono ai colori per distinguere i fiori che non presentano cellule coniche, ma solo se la posizione di questi ultimi presenta un grado di inclinazione tale da rendere difficili appoggiarsi. È pertanto probabile che sia questa la causa della prevalenza di cellule epidermiche coniche sui petali della maggior parte delle Magnoliofite. " L´équipe di ricercatori è riuscita a visualizzare il motivo alla base della predilezione delle api per le cellule coniche. Grazie alle tecniche rapide di videofotografia i ricercatori hanno potuto osservare che le api avevano sempre una buona presa sui modelli a cellule coniche, mentre ne cercavano una migliore sulle superfici più lisce. Inoltre, una volta in corrispondenza delle cellule coniche le api possono smettere di sbattere le ali e possono dedicarsi alla raccolta del nettare. I ricercatori hanno poi analizzato se la predilezione delle api per i fiori con cellule coniche avesse una corrispondenza in natura. Le bocche di leone, piante normalmente caratterizzate da cellule coniche, sono state confrontate con gli esemplari mutanti della stessa specie: i ricercatori hanno scoperto che quando i fiori erano in posizione orizzontale, vale a dire una posizione che ne facilita l´approccio, le api si avvicinavano a entrambe le tipologie di fiori. Al contrario, quando i fiori si trovavano in posizioni verticale e richiedevano pertanto una "gestione" più complessa, le visite alla prima tipologia aumentavano del 74%. Secondo gli esperti circa l´80% dei fiori è caratterizzato da cellule coniche. I ricercatori che si sono occupati di questo studio ritengono che tutti gli insetti pronubi, vale a dire gli insetti che trasportano il polline da un fiore all´altro, preferiscono appoggiarsi su fiori con cellule coniche. "Mantenere l´equilibrio e avere la presa sul fiore non è un´attività semplice per le api, specialmente in presenza di vento o precipitazioni," ha spiegato la dottoressa Glover. "È sorprendente vedere che l´evoluzione abbia reagito con una soluzione tanto semplice - come quella di rendere la superficie dei fiori analoga al velcro - in modo da facilitare la presa delle api sugli stessi". Per maggiori informazioni, visitare: Current Biology: http://www. Cell. Com/current-biology University of Cambridge: http://www. Cam. Ac. Uk . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MONZA E BRIANZA - CONCORSO PER IL MIGLIOR CUOCO EMERGENTE DEL NORD |
|
|
 |
|
|
Quali sono i prodotti tipici presenti sulle tavole dei brianzoli, dei milanesi, dei lecchesi e dei lombardi? Con quale frequenza si consumano i prodotti tipici? I lombardi dove acquistano i prodotti tipici? E i brianzoli, e i milanesi? Oltre ai prodotti tipici della enogastronomia italiana quali sono le tendenze etniche più diffuse in Brianza, a Milano, e in Lombardia? Le risposte a queste domande sono contenute nella ricerca "La Lombardia e il consumo dei prodotti tipici" che viene presentata l’ 11 giugno 2009, alle ore 12,00 presso Sala Consiglio della Camera di Commercio di Monza e Brianza. Nel corso dell´incontro sarà presentato Emerge: il concorso per il miglior cuoco emergente del Nord e le eccellenze della Brianza. L’evento, che si svolgerà presso la Villa Mirabello, situata nel Parco di Monza, i giorni 13-14-15 giugno 2009, è organizzato dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, in collaborazione con il Comune di Monza e Witaly sempre nell´ottica di valorizzare le eccellenze enogastronomiche del territorio. Partecipano Luigi Nardi Vicepresidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza, Enrico Origgi Membro di giunta della Camera di Commercio di Monza e Brianza, Pierfranco Maffé Assessore all´Educazione, Parchi e Villa Reale del Comune di Monza Matteo Scibilia Chef e Presidente del Consorzio I cuochi di Lombardia Luigi Cremona critico enogastronomico. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TUTTOFOOD: PRIMO PROGETTO IN ITALIA DEDICATO AGLI OPERATORI B2B DELLA FILIERA AGROALIMENTARE INTERNAZIONALE |
|
|
 |
|
|
Aggiornamenti sulle novità, gli eventi e i trend del settore, flash news, focus e curiosità sui prodotti di maggior consumo e sulle aziende più innovative sullo scenario internazionale, approfondimenti su come cambia la legislazione di riferimento, annunci commerciali, e ancora analisi e interviste con gli operatori e le voci più autorevoli del panorama agroalimentare. Questi e altri ancora, i contenuti della piattaforma on-line che Tuttofood si appresta a lanciare sul web in occasione dell’apertura della Fiera internazionale del business agroalimentare a fieramilano. Accanto al sito ufficiale della manifestazione www. Tuttofood. It, da oggi Tuttofood, la manifestazione organizzata da Fiera Milano International, metterà a completa disposizione della filiera agroalimentare internazionale, uno spazio virtuale finalizzato ad ampliare i canali di relazione e di confronto tra gli operatori del settore italiani e stranieri. Si chiama «Communitytuttofood» ed è stato concepito con l’obiettivo di diventare una «piazza virtuale b2b» dove aziende ed operatori potranno prolungare l’esperienza fieristica tutto l’anno: un vero e proprio «hub dell’agroalimentare» che si prefigge di diventare il sito di riferimento per le aziende con forte vocazione internazionale che guardano all’esportazione come ad un’opportunità di sviluppo, che intendono confrontare le loro esperienze, comprendere l’evoluzione dei consumi e dei comportamenti d’acquisto, mettere in vetrina i loro prodotti d’eccellenza e di qualità. A conferma della sua vocazione internazionale, il portale avrà un interfaccia di comunicazione in lingua inglese: anche gli articoli in italiano o in altre lingue saranno preceduti da un abstract in inglese. Sul portale, che sarà raggiungibile all’indirizzo www. Community. Tuttofood. It o dal sito ufficiale della manifestazione, qualunque utente potrà pubblicati direttamente i propri commenti agli articoli. Nello spirito di una community, inoltre, gli iscritti saranno invitati a contribuire inviando articoli, notizie e segnalare le novità di mercato. Accanto alle sezioni Legislazione, News dal Mondo, Prodotti e Innovazione, Aziende e Persone, gli utenti avranno a disposizione anche la sezione «Marketplace»: uno spazio nel quale domanda e offerta potranno pubblicare liberamente i propri annunci di compra-vendita. Lanciata a Tuttofood in versione “beta”, la Communitytuttofood si propone di crescere con i propri iscritti assecondando le loro esigenze e accogliendo i loro suggerimenti: nel corso della Fiera, all’interno del padiglione 13, ci sarà una specifica postazione dedicata alla Community per presentare il sito ai visitatori e raccogliere i primi feedback. Durante la manifestazione il sito verrà arricchito con contenuti giornalieri (articoli, news, curiosità, interviste, video, foto e commenti) che consentiranno anche a chi è a distanza, di poter seguire, praticamente in presa diretta, lo svolgersi dell’evento. Communitytuttofood, il primo progetto italiano di business community b2b dedicato al settore agroalimentare, è stato realizzato da Expopage Spa, la società del Gruppo Fiera Milano che realizza servizi web a supporto degli operatori del mondo fieristico. Il progetto si inserisce nell’attività di Expopage volta a sviluppare piattaforme di community per il mondo b2b a supporto delle manifestazioni fieristiche. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PANINO GIUSTO: UN SOGNO MILANESE ALLA CONQUISTA DEL MONDO |
|
|
 |
|
|
Sono già passati trent’anni dall’inaugurazione del primo P. G. E ciononostante, giovani e meno giovani riservano all’insegna di questo locale lo stesso entusiasmo di un tempo. Panino Giusto è ormai parte integrante di Milano e della sua storia, nei suoi locali si sono avvicendate generazioni di giovani, che con Pg hanno rivoluzionato il modo di intendere la pausa pranzo della capitale del lavoro italiano. Pasti veloci ma non semplici panini, piuttosto deliziosi involucri arricchiti da specialità nostrane, per mangiare bene e non appesantirsi prima di tornare al lavoro o allo studio con la stessa efficienza di sempre. E alla sera, nel primo P. G. Di Milano , in corso Garibaldi, uno dei pochi locali aperti fino a tarda notte, nel 1979, chiassose serate in spazi ristretti, ma in un ambiente semplice e nello stesso tempo elegante. E tanti i personaggi famosi che mescolandosi a modelle, giovani manager e studenti, negli anni hanno contribuito a fare del Panino Giusto un locale cult, punto di incontro prediletto della Milano bene: da Cesare Maldini con il figlio Paolo, a Raul Gardini con la figlia, alla famiglia Missoni al completo e poi attori e attrici, tanti calciatori del Milan e dell’Inter, ma anche tante persone meno note, legate tutte dal comune desiderio di un buon panino. In una città come Milano, dove ogni 10 anni, c’è un turn over del 85% nel cambio della proprietà di ristoranti e bar, è difficile spiegare come sia stato possibile che un locale, il Panino Giusto, nato quasi per caso, abbia raggiunto oggi la quota di trentacinque locali di cui ben quattro in Giappone ed uno in Turchia. E non si tratta del potere di una multinazionale, ma delle intuizioni di uomini animati da una forte volontà e convinti sostenitori della nostra cucina e dei nostri prodotti tipici. Ma forse la risposta è sotto i nostri occhi. Tutti sappiamo che le aziende di successo sono frutto oltre che delle intuizioni e della forza di volontà, dello spirito di sacrificio e della passione degli uomini che ne fanno parte. Così, se analizziamo i protagonisti che oggi guidano il Gruppo Panino Giusto scopriamo che questi uomini hanno acquisito esperienza dalle famiglie di provenienza e da percorsi lavorativi nel campo dell’alimentare e della ristorazione. A ciò aggiungiamo l’entusiasmo e la voglia di impegnarsi in un settore, quello della ristorazione, che richiede grande spirito di sacrificio e un’autentica passione. Questi personaggi, uniti ai fornitori dei loro prodotti alimentari, che hanno contribuito al successo del marchio, sono legati da un unico filo conduttore, la voglia di esprimere il meglio delle tradizioni gastronomiche italiane. Gli ottimi risultati sin qui ottenuti hanno imposto al Panino Giusto un imperativo categorico, fare della qualità e della genuinità dei cibi un plus irrinunciabile che ieri oggi e domani è stato e sarà alla base delle scelte aziendali. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ESSE’ BRUT, MILLESIMO 2008. IN USCITA LO SPUMANTE ‘RIVELAZIONE’ DI UVE PIGNOLETTO, FRUTTO DI UN’INEDITA SINERGIA FRA LE AZIENDE DEI COLLI BOLOGNESI ISOLA E VALLONA |
|
|
 |
|
|
Bollicine ‘inedite’, fresche e scoppiettanti, dai Colli Bolognesi. Sono quelle dello spumante Essé Brut, fatto con il meglio delle uve autoctone Pignoletto dei terreni vocati di due aziende leader della zona, Isola e Vallona. Il nuovo ‘millesimo’ – il 2008 – dell’ormai famoso Vino Spumante di Qualità (prodotto con un metodo Charmat ‘lungo’) esce in questi giorni, giusto giusto per l’estate: per stupire ancora con uno spettro di profumi sempre più ampio (di frutta bianca matura e frutta secca, che tende verso tenui note di miele), un perlage fitto e persistente, un gusto lungo, nitido e concentrato che si risolve in un finale morbido ed equilibrato. ‘Della serie’: Essé Brut va giù che è un piacere, ma non stanca, grazie a un opportuno grado alcolico moderato (sotto il 12%) e a una bella freschezza di fondo. E non perde nulla della tipicità del Pignoletto, che si sposa perfettamente in ogni occasione, dall’aperitivo alla cerimonia, a tutto pasto, per valorizzare l’abbinamento a materie prime – local e non - e piatti di pregio. Dimostrando appieno le insospettate performance in fatto di attitudine a spumante di questa varietà autoctona dei Colli Bolognesi, già riconosciuta ‘bandiera’ del territorio di leggera e intrigante aromaticità. Dietro Essé, prodotto in 20. 000 pezzi per questa Iii edizione del millesimo 2008, oltre a tanta (viti)cultura, passione e dedizione, c’è anche un tocco di glamour, nato dal sodalizio fra le due aziende con personaggi di rango dello spettacolo e dello sport, che uniscono le forze per dare vita a un prodotto di eccellenza attraverso un innovativo progetto imprenditoriale: Lorenzo Minotti, ex campione del Parma Calcio e della Nazionale, e l’attore comico Max Pisu, volto noto di Zelig, hanno sposato con entusiasmo il progetto Essé, coinvolti dal ‘regista’ dell’operazione Lorenzo Tersi, esperto di mercati del vino, nella società Pdb Wine costituita appositamente con le aziende Isola e Vallona. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BIODIVINO IN CAMPANIA LA PRIMA RASSEGNA DEI VINI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA E LA PREMIAZIONE DEI CAMPANI |
|
|
 |
|
|
Quello dei vini da uve biologiche è un settore che non ha conosciuto flessioni. Anzi, anno dopo anno la qualità organolettica dei vini biologici cresce e conquista i consumatori. È per questo che la Regione Campania - Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive, in collaborazione con l’Associazione “Città del Bio” e l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, ha promosso la 1° Edizione della Rassegna Biodivino in Campania. Un’occasione per far conoscere l’elevato livello di qualità raggiunto in Campania dai vini biologici e sui problemi da affrontare per dare opportunità di crescita a questo importante comparto produttivo. Lunedì 15 Giugno presso Villa Signorini (Ercolano, Via Roma, 41-45) alle 16. 00 prenderà il via la tavola rotonda sul tema “Vino biologico: dalla passione di pochi a realtà di mercato – normative, tecnica e marketing” Interverranno: Giuseppe Allocca, Sviluppo Attività Settore Primario Regione Campania; Ignazio Garau, direttore dell’associazione “Città del Bio”; Giusi Iamarino, del Mipaaf (Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali); Cristina Micheloni, Comitato scientifico Aiab; Giovanni Cicia, Facoltà di Agraria, Università degli studi di Napoli Federico Ii; Nicola Venditti, enologo. Modera l’incontro Antonio Corbo, giornalista de La Repubblica. Al termine dell’incontro la premiazione dei migliori vini campani classificati nella Rassegna Nazionale Biodivino (categorie rossi, rosati e bianchi). Seguirà la degustazione dei vini premiati ed un buffet con pietanze tipiche locali. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CRISI, FINANZIAMENTI DELLA REGIONE CALABRIA PER ARTIGIANI E COMMERCIANTI |
|
|
 |
|
|
Reggio Calabria, 11 giugno 2009 - Misure anti-crisi a sostegno dell´artigianato e del commercio. La Giunta regionale ha approvato due provvedimenti a sostegno dei piccoli imprenditori. Si tratta di finanziamenti ai quali potranno accedere artigiani e commercianti che ne faranno richiesta. Nei prossimi giorni usciranno i bandi per l´assegnazione dei fondi. L´imprenditore potrà richiedere fino a 2 milioni di euro, di cui il 30% a fondo perduto. ´”Sono solo le prime due misure - ha detto l’assessore alle Attività produttive, Francesco Sulla - ma ne abbiamo in cantiere molte altre con l’intento di riportare liquidità nelle imprese che faticano a rimanere in piedi in questo momento di crisi. Il primo provvedimento era molto atteso dagli artigiani e riguarda investimenti con interessi molto bassi con un contributo a fondo perduto fino al 30%. La seconda riguarda i commercianti che verranno sostenuti nel poter chiudere i debiti di impresa”. “Il commercio è stato sempre un settore trascurato - ha concluso - ma stavolta viene preso in seria considerazione. A tutte le microimprese sarà data la possibilità di investire fino a 2 milioni, con un contributo a fondo perduto fino al 30%. È un provvedimento concertato con tutto il mondo delle imprese dal quale ci aspettiamo risultati positivi, soprattutto in un momento in cui le banche hanno ristretto molto l´accesso al credito”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|