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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Luglio 2009
IT: MISURE URGENTI PER SOSTENERE DOMANDA E SVILUPPO PRESENTATA A MILANO LA 3° INDAGINE CONGIUNTURALE ASSINFORM OLTRE IL 70% DELLE IMPRESE ITALIANE STA TAGLIANDO I BUDGET IT. IN DIMINUZIONE FATTURATI, ORDINATIVI E OCCUPAZIONE DEL SETTORE. L’ITALIA SPENDE IN INFORMATICA IL 40% MENO DEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI.  
 
Milano, 22 luglio 2009 – “Occorre mettere in campo sia misure urgenti per sostenere il settore dell’Information Technology, per il quale nella seconda metà del 2009 i contraccolpi della crisi globale si faranno sentire in modo pesante, sia una politica strategica di sviluppo della domanda It e valorizzazione delle sue filiere, per aprire nuove opportunità di crescita all’economia italiana”. E’ quanto affermato da Paolo Angelucci, alla sua prima uscita pubblica quale neo presidente di Assinform, l’Associazione Nazionale dell’Information Technology aderente a Confindustria, nel presentare a Milano i risultati della “3° terza indagine congiunturale” svolta su un campione rappresentativo di imprese associate. “La nostra indagine – ha precisato Angelucci – evidenzia come sia in atto una generale e forte riduzione dei budget It che oggi interessa oltre il 70% delle imprese italiane dell’industria e dei servizi, che stanno sia rinunciando a investire in nuovi progetti It, che rinviando a tempi migliori il rinnovo del parco tecnologico. Ciò è destinato ad avere importanti ripercussioni sul nostro settore. Ci attendiamo infatti che il calo del trend di crescita scenderà ben oltre il - 5,9% previsto a febbraio. Ma le conseguenze del fenomeno vanno valutate a più ampio raggio. Esiste una correlazione tra investimenti It e crescita della produttività e competitività del sistema economico. L’italia vive questa correlazione in termini assolutamente deficitari, considerando che spende in Information Technology circa il 40% in meno di quanto spendono Regno Unito, Germania, Francia e Spagna. Si tratta di una caratteristica strutturale negativa dell’economia italiana alla base delle nostre difficoltà competitive e della crescita zero del trend nazionale della produttività. A fronte di questi dati non possiamo non esprimere allarme e preoccupazione, sottolineando innanzitutto la necessità di mettere in campo interventi urgenti per sostenere la domanda It e creare le premesse per un rinnovato sviluppo. Nell’immediato, da una parte ribadiamo la necessità di estendere alle tecnologie digitali la detassazione degli utili delle imprese che investono in macchinari, misura prevista nel decreto anti-crisi (tremonti-ter), oggi in Parlamento per la trasformazione in legge. Dall’altra ci rivolgiamo al mondo del credito affinché si aprano specifiche linee di finanziamento per agevolare gli investimenti in tecnologie digitali da parte delle imprese industriali e di servizi”. Rispetto ai risultati dell’indagine svolta a febbraio, questa terza rilevazione ha messo in evidenza una situazione in rapido peggioramento. La restrizione degli ordinativi e il calo del fatturato riguarda oltre il 50% del campione. Un quarto delle imprese interpellate prevede una diminuzione dell’occupazione dipendente e un minor impiego di consulenti. Ciò significa che si sta riducendo la quantità di lavoro appaltata dai committenti più grandi verso le imprese più piccole, con ripercussioni occupazionali in realtà più ampie di quanto si possa oggi valutare, non solo in termini dimensionali, ma qualitativi, data la natura dell’It, il cui patrimonio è la forza lavoro intellettuale altamente qualificata. “Se la crisi sta imponendo alle imprese la scelta di tagliare sui costi – ha concluso il Presidente di Assinform - al fine di non tagliare anche le opportunità per uscirne il più rapidamente possibile e riprendere la via dello sviluppo, è necessario poter distinguere fra costi e investimenti, fra spesa corrente e spesa per crescere. L’investimento in Information Technology non è un costo, è un fattore strategico di accelerazione della crescita e di modernizzazione, e allo stesso tempo, di risparmio, perché migliora l’efficienza dei processi e delle perfomance. Il Paese deve essere messo nelle condizioni di investire di più in Information Technology per aumentare il suo livello di resistenza alla crisi e aprire nuove percorsi di sviluppo. E’ bene considerare che quando parliamo dell’It, ci riferiamo a un settore di oltre 390. 000 addetti e 92. 000 imprese, un mercato del valore totale di oltre 20 miliardi di euro. Si tratta di una delle realtà industriali più importanti a livello nazionale e per dimensione una delle prime a livello europeo. In quest’ottica l’Associazione è impegnata a mettere a punto un progetto nazionale in cui lo sviluppo della domanda e dell’offerta It, la valorizzazione della sua filiera, assumano per il Paese il valore di un’opportunità strategica per crescere e modernizzarsi”. .  
   
   
EUROPA E INDIA: IL PANORAMA POLITICO INTERNAZIONALE SUL TEMA DELLA PROTEZIONE DEI DATI IL CONSORZIO RISE ORGANIZZA UN MEETING A NEW DELHI PER DISCUTERE DI BIOMETRIA ED ETICA NEW DELHI, INDIA 24 ¨C 25 SETTEMBRE 2009  
 
 Roma, 22 luglio 2009 - Sono due tra le pi¨´ grandi democrazie del mondo, ancorate al loro ricco passato e nello stesso tempo proiettate verso il futuro, unioni di stati che comprendono lingue, religioni e culture differenti. Europa ed India sono un esempio unico di storia e valori condivisi e non c¡¯¨¨ da stupirsi che abbiano di recente trasformato la loro secolare relazione in una partnership privilegiata. Componenti essenziali della partnership euro©\indiana sono i comuni obiettivi politici ¨C combattere il terrorismo, risolvere i pi¨´ gravi conflitti internazionali e regionali, cooperare contro la povert¨¤ e i disastri naturali ¨C e un forte legame economico, che ha portato l¡¯Unione Europea ad essere il pi¨´ grande investitore straniero e il principale partner commerciale dell¡¯India. Il 24 e 25 settembre 2009, il progetto europeo Rise (Rising pan©\European and International Awareness on Biometrics and Security Ethics) promuove un evento di alto livello a New Delhi organizzato dal Data Security Council of India (Dsci), per affrontare temi come la sicurezza, la privacy e la protezione dei dati. Principale obiettivo dell¡¯evento ¨¨ quello di sostenere il dialogo internazionale tra i due paesi su queste delicate e tanto attuali tematiche. Negli ultimi anni l¡¯India ha giocato un ruolo chiave nell¡¯economia internazionale. L¡¯outsourcing (letteralmente, esternalizzazione di alcune fasi del processo produttivo) ¨¨ uno dei settori che hanno maggiormente contribuito alla grande crescita economica indiana. L¡¯india rimane una delle destinazioni preferite delle societ¨¤ europee e statunitensi che fanno outsourcing, soprattutto nel settore dell¡¯informatica. In linea con la crescita di questo mercato, sono tuttavia cresciute anche le preoccupazioni sulla sicurezza dell¡¯enorme flusso internazionale di dati. La necessit¨¤ di un accordo con il governo indiano sugli standard per la protezione dei dati e il rispetto della privacy sembra dunque essere di cruciale importanza al fine di sostenere lo sviluppo di uno dei principali settori dell¡¯economia indiana. Ma la protezione dei dati non riguarda soltanto l¡¯outsourcing. E¡¯ di pochi giorni infatti la notizia che il governo indiano ha deciso di avviare il progetto Uid (Unique Identification) che avr¨° lo scopo di assegnare ad ogni cittadino una Carta d¡¯Identit¨¤ Nazionale che, tra le altre informazioni personali, conterr¨¤ anche i suoi dati biometrici. Il progetto Uid ¨¨ uno dei maggiori programmi di identificazione collettiva mai organizzati, e vedr¨¤ coinvolti 1. 2 bilioni di cittadini. ¡°Per la prima volta avremo la possibilit¨¤ di dare un¡¯unica identit¨¤ ai nostri cittadini. Avremo la possibilit¨¤ di trasformare il nostro Paese¡±, sottolinea Nandan Nilekani, nominato dal governo a capo del progetto. Le carte di identificazione biometriche serviranno a dare un¡¯identit¨¤ sicura anche a chi oggi non esiste per lo Stato, e si spera possa essere uno strumento in pi¨´ nelle mani del governo per la lotta contro la criminalit¨¤ e il terrorismo. Tuttavia, molti mettono in guardia sulla grave minaccia che questo progetto potrebbe portare alla privacy e sicurezza di milioni di persone, visto la grande quantit¨¤ di dati personali presenti in un unico e immenso database. L¡¯evento organizzato dal Consorzio Rise si svolger¨¤ presso il Taj Mahal Hotel, New Delhi il 24 & 25 settembre 2009. Tra gli speakers, parteciperanno autorit¨¤ europee, statunitensi e indiane e importanti esponenti del mondo accademico e dell¡¯industria operanti nel settore delle tecnologie di identificazione e della protezione dei dati. Il progetto Rise (Rising pan©\European and International Awareness on Biometrics and Security Ethics) ¨¨ un progetto finanziato dall¡¯Unione Europea con l¡¯obiettivo di svolgere un¡¯azione di supporto alle politiche europee esplicitamente dedicata alla biometria e alle tecnologie per la sicurezza. Il progetto, lanciato il 1 marzo 2009 e di durata triennale, segue le due precedenti iniziative (i due progetti Bite ¨C www. Biteproject. Org ¨C e Hide ¨C www. Hideproject. Eu ) che hanno dato il via al dialogo internazionale tra Europa e Stati Uniti su etica e biometria, culminato nelle due conferenze internazionali di Bruxelles nel 2005 e Washington nel 2006. Rise vuole continuare questo dialogo ed ampliarlo all¡¯emergente continente asiatico, portando all¡¯organizzazione della terza Conferenza Internazionale di Hong Kong nel gennaio 2010. Il progetto Rise vede coinvolti nove partner, tra universit¨¤ e centri di ricerca europei, statunitensi ed asiatici, coordinati dal Centro per lo studio della Scienza, Societ¨¤ e Cittadinanza (Cssc) di Roma. Per ulteriori informazioni, visitare il sito internet del progetto: www. Riseproject. Eu. .  
   
   
TELECOM ITALIA: ACCORDO CON I SINDACATI COLLOCAZIONE IN “SOLIDARIETÀ” DI 470 LAVORATORI DELLA DIRECTORY ASSISTANCE  
 
 Roma, 22 luglio 2009 - Telecom Italia comunica che si è svolto con le Organizzazioni Sindacali e le R. S. U, presso il Ministero del Lavoro, l’incontro conclusivo della procedura di mobilità ex lege 223/1991 avviata dall’Azienda il 26 maggio 2009 per 470 lavoratori eccedenti rispetto alle proprie esigenze tecnico-organizzative in ambito Directory Assistance (12. 54, Assurance Dati Elenchi, Centro Lavoro Servizi Internazionali-clsi, Centralini, Supporto territoriale). Al fine di evitare la riduzione del personale, le Parti hanno condiviso il ricorso ai contratti di solidarietà difensivi. Il confronto si è concluso, infatti, con la sottoscrizione di un accordo sindacale nel quale è previsto che a partire dal 1° settembre 2009 e fino al 31 agosto 2011 saranno applicati contratti di solidarietà a 1. 054 lavoratori della Directory Assistance, con una riduzione massima dell’orario di lavoro individuale settimanale pari al 47% per il personale con orario di lavoro full-time, al 33% per quello part-time 75% e al 23% per i part-time 65%. Restano esclusi dall’applicazione dei contratti di solidarietà i lavoratori con rapporto di lavoro part-time 50%, i lavoratori operanti nella Direzione Generale con attività di indirizzo, coordinamento e controllo dei processi, i lavoratori addetti al coordinamento di attività senior del front end e dei back office, i coordinatori delle regie territoriali, i responsabili delle strutture della Directory Assistance territoriali, del Clsi e del Centralino. Nell´ambito delle intese complessive, Telecom Italia si è impegnata a porre in essere tutte le azioni necessarie per ridurre i disagi derivanti dal programma di chiusura delle sedi di Customer Care, prevedendo uno specifico momento di verifica entro il primo semestre 2010. L’azienda si è resa, inoltre, disponibile ad aprire un tavolo di monitoraggio con le Organizzazioni Sindacali sul processo di efficientamento delle aree di Staff e a svolgere con le stesse un incontro nel mese di settembre 2009 per approfondire i temi relativi alla formazione. L’accordo siglato ieri si inserisce nel più ampio ambito dei programmi di efficienza e riorganizzazione annunciati con il Piano Strategico 2009-2011. .  
   
   
BASILICATA, PALAZZO,INAUGURAZIONE POSTAZIONE INFORMATICA PER NON VEDENTI  
 
Potenza, 22 luglio 2009 - L´ A. C. I. I. L. (Associazione ciechi, ipovedenti e invalidi lucani) comunica che giovedì 23 alle 18,00, la sezione comunale di Palazzo San Gervasio celebrerà l´ inaugurazione di una postazione informatica dedicata alla categoria dei non vedenti e in tale occasione sarà presentato un computer in grado di leggere qualsiasi testo, sostituendo in tal modo l´ audio-book in quanto non tutti i non vedenti ne sono provvisti poiché oneroso. .  
   
   
COSMOFON E ONNET (TELEKOM SLOVENIA) UNICA OFFERTA  
 
Lubiana, 22 luglio 2009 - - La prima offerta comune sul mercato macedone, con il nome "Allonet", è stata presentata ieri dalle compagnie Cosmofon e Onnet, controllate da Telekom Slovenia. Lo rende noto il sito internet "Rinascita Balcanica". La nuova offerta riguarda la linea mobile fissa dalla Cosmofon e l´accesso mobile a internet Adsl dalla Onnet. Gli utenti potranno scegliere tra i due modelli Allonet 899 e Allonet 1099, con un´unica tariffa durante tutto il giorno a un prezzo molto basso per le chiamate verso i numeri Onnet o Cosmofon. Il pacchetto Allonet 899 si vince con 200 minuti inclusi per le chiamate e 10 Gb inclusi per 899 dinari macedoni, il secondo pacchetto Allonet 1099 include 300 minuti per chiamate e 30 Gb. .  
   
   
RICERCA: VINCENTE CAPACITÀ PROGRAMMATORIA DI SISSA  
 
Trieste, 22 luglio 2009 - "A monte di questo risultato c´è stata la sinergia tra le amministrazioni di centro-destra e di centro-sinistra oltre che tra pubblico e privato, ma un ruolo fondamentale è stato svolto dalla Sissa, che ha avuto la caparbietà e la capacità di programmazione necessarie a far volare il suo sogno". Così l´assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen ha sottolineato la validità dell´azione congiunta che ha portato ieri alla consegna ufficiale alla Scuola Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste della sua nuova sede di Via Bonomea, nell´ex ospedale Santorio realizzato nel 1958 per la cura delle malattie polmonari. "Oggi Trieste e la Regione hanno una Scuola superiore paragonabile alle altre in Italia, dato non trascurabile e che non si discosta dalla programmazione regionale per il mondo dell´Università e della Ricerca" ha proseguito l´assessore, evidenziando che "negli ultimi quattro anni le Amministrazioni regionali hanno messo a bilancio impegni ventennali per oltre 4,5 milioni di euro a favore dell´edilizia universitaria". "La consegna della nuova sede - ha continuato Rosolen - avviene in vista della realizzazione dell´aula magna per cui la Regione, nell´ultima manovra di assestamento di bilancio, ha previsto la concessione di un finanziamento pluriennale con obbligo di restituzione, in modo da garantirne l´avvio dei lavori". Ricordando che la Sissa ha ottenuto, a fronte di una programmazione accurata, anche i fondi per dotazioni scientifiche, l´assessore ha confermato che lo stesso trattamento sarà riservato alle Università di Udine e Trieste, alle quali è stata chiesta una programmazione che copra i prossimi 10 anni. "In tutti gli interventi che abbiamo finanziato e nelle azioni sostenute abbiamo cercato di attivare le sinergie necessarie affinché Università, Centri di Ricerca, e Consorzi possano avviare la programmazione necessaria non al risparmio, ma alla possibilità di dare risposte concrete al territorio ed agli studenti" ha spiegato l´assessore, sottolineando l´urgenza di un´analogo lavoro di pianificazione per l´utilizzo degli immobili che la stessa Sissa libererà con il suo trasferimento in Via Bonomea. Oggi è stata infatti ufficializzata la consegna (il rogito notarile è di questa mattina) alla Sissa della struttura che, nel dicembre 2005, era stata acquisita dall´impresa di costruzioni di Giuseppe Maltauro che si era aggiudicata l´asta per l´acquisizione del Santorio, messo in vendita dalla Società Gestione Immobili F. V. G. Spa al prezzo base di 14 milioni e 250 mila euro. Il 20 marzo 2007 la firma dell´accordo di programma tra Sissa, Regione e Comune di Trieste aveva dato il via al cantiere per la ristrutturazione dell´intero comprensorio ospedaliero, operazione che si è conclusa nel giugno 2009. Ora la Sissa è ufficialmente proprietaria del complesso (un parco di 114. 000 mq in cui sorgono 8 edifici per una superficie interna calpestabile di circa 26. 000 mq destinati a ospitare aule, laboratori, uffici, biblioteca, palestra, asilo nido, mensa e l´aula magna in costruzione con annesso un anfiteatro all´aperto) che ha acquistato per 35 milioni e 499 mila euro. Di questi, 23,7 milioni sono stati finanziati dalla Regione e 7 milioni dal ministero dell´Università e della Ricerca, mentre restano a carico della Scuola 12,7 milioni di euro ricavati in parte dalla permuta, dalla vendita o dall´affitto degli immobili di cui è proprietaria, compresi l´edificio dell´attuale sede principale di Grignano, la palazzina Bellavista e i locali situati nel complesso di via Stock. Il percorso amministrativo che in due anni ha portato alla realizzazione del progetto è stato definito, dagli attori che vi hanno contribuito, fantasioso e complesso ma, come ha rilevato Enrico Maltauro che oggi con l´assessore Rosolen, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il direttore della Scuola Stefano Fantoni ha partecipato alla conferenza stampa organizzata nel palazzo della Regione a Trieste per la consegna della struttura, "non si è trattato di un bizantinismo, bensì della ricerca di una soluzione in grado di garantire questo risultato". Un obiettivo colto a due anni dalla posa della prima pietra di cui, ha confermato Fantoni, invitando i presenti all´inaugurazione della nuova sede della Sissa il prossimo febbraio, "siamo molto soddisfatti perché nei tempi prestabiliti è stata completata l´opera di recupero degli edifici e del parco che, per continuare il dialogo con la città di Trieste, doteremo di installazioni artistiche ed exhibit scientifici, rendendolo liberamente fruibile dai cittadini". .  
   
   
SCUOLA IN LOMBARDIA: ECCO LE NOVITA´ PER IL FUTURO IERI CONFERENZA DEI SERVIZI IN REGIONE: PROPOSTE PER 2010-2011  
 
Milano, 22 luglio 2009 - Programmazione dei servizi scolastici da parte delle Province entro ottobre 2009 per l´anno scolastico 2010-2011, anagrafe degli studenti lombardi entro il 2009, assegnazione degli organici in capo alla Regione, sperimentazioni innovative per migliorare la scuola secondaria di primo grado. Sono questi i principali temi toccati dall´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Gianni Rossoni, durante la Conferenza dei servizi tenutasi oggi presso la sede dell´assessorato. All´incontro era presente anche il neo direttore dell´Ufficio scolastico, Giuseppe Colosio, i dirigenti degli Uffici scolastici provinciali e gli assessori di tutte le Province lombarde con i propri funzionari. Rossoni ha ricordato che l´anno scolastico 2010-2011 sarà caratterizzato da un complessivo riordino del secondo ciclo dell´istruzione, con la forte riduzione degli attuali indirizzi per gli Istituti tecnici e professionali, oltre che l´eliminazione, per questi ultimi, della qualifica al terzo anno. "In quest´ottica - ha osservato Rossoni - si inserisce la possibilità per questi Istituti di erogare i percorsi di Istruzione e Formazione professionale regionale, come indicato nell´Intesa sottoscritta dal presidente Formigoni e dal ministro Gelmini a marzo di quest´anno. Ciò consentirà a questi Istituti di allargare la propria offerta formativa mantenendo la qualifica al terzo anno". Per permettere alle scuole, ma soprattutto agli studenti e alle loro famiglie, di poter scegliere verso quale indirizzo orientarsi per l´anno 2010/2011, è necessario che le Province, insieme a Istituti e Centri di formazione professionale, mettano a punto la programmazione dei servizi scolastici nel proprio territorio almeno entro ottobre. Altro tema ´caldo´ dell´incontro è stata la realizzazione dell´anagrafe degli studenti lombardi, prevista dalla legge regionale n. 19, "che consentirà - ha detto Rossoni - di conoscere la situazione scolastica di ogni singolo studente e quindi di mettere in campo ogni possibile strumento di lotta alla dispersione scolastica". Rossoni ha fatto poi cenno alla possibilità, prevista tra l´altro anche dalla Costituzione, "di attuare pienamente le competenze regionali in materia di gestione e organizzazione del personale docente dell´intero sistema scolastico". "La previsione verso cui andiamo - ha detto - è quella di una assegnazione dell´organico dallo Stato alle Regioni. Sono queste ultime, poi, d´intesa con gli Uffici scolastici regionali, ad assegnare i docenti sul proprio territorio". Infine, Rossoni ha sottolineato la necessità di sperimentare progetti innovativi per il miglioramento della scuola secondaria di primo grado (scuola media inferiore), "il vero anello debole del sistema educativo del nostro Paese". Da questo punto di vista, "la volontà di Regione Lombardia - ha sottolineato Rossoni - è quella di mettere in campo sperimentazioni su base volontaria con tutti quegli istituti, statali o paritari, che vogliano innovarsi sul piano didattico e pedagogico e in merito alla scelta, all´organizzazione, alla formazione e alla valutazione dei propri docenti. Esistono già esperienze di questo tipo a Milano, Genova e Firenze, da cui possiamo prendere spunto". .  
   
   
FORMAZIONE FVG :NUOVO PIANO ISTRUZIONE.E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE  
 
 Trieste, 22 luglio 2009 - Il nuovo piano triennale dell´istruzione tecnica superiore ha ricevuto ieri il parere favorevole del Comitato regionale del Friuli Venezia Giulia, di Programmazione Ifts. Interessanti, ed inerenti alcuni aspetti non formali, come la possibilità di inserire tra gli enti che erogano formazione anche le Aziende di sviluppo dei distretti industriali, i suggerimenti espressi dal Comitato a completamento del piano, che allarga il ventaglio di prospettive previste dal programma 2006-2008. "Ai quattro Poli Ifts (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) già attivi in regione - ha rilevato l´assessore all´Istruzione e Formazione Roberto Molinaro - il piano ne aggiunge un quinto, mirato allo sviluppo di specifiche e più approfondite competenze in ambito agroalimentare". "L´iniziativa è in linea con gli obiettivi di sviluppo economico del nostro territorio - ha spiegato Molinaro - oltre che di qualificazione dell´offerta formativa e ci sembra strategico il coinvolgimento di questo settore, caratterizzato in Friuli Venezia Giulia da un alto grado di specializzazione e qualità dei processi produttivi". Gli altri poli di riferimento della filiera Ifts sono ancora quelli relativi all´economia del mare, all´industria meccanica, all´industria del legno e del mobile (tra le proposte del Comitato, l´inserimento in questo polo dell´arredamento in ogni sua forma, da quello abitativo al navale), dell´Information and Comunication Technology (Ict). Comunque, ha confermato l´assessore, il sistema individuato dal programma resta aperto ad altre possibilità, dal momento che sarà possibile individuare, lungo il percorso, nuovi ambiti settoriali funzionali. Le candidature degli enti interessati a proporre i loro progetti (i corsi passano dalle 1200 ore del precedente triennio a 800 ore) dovranno venir presentati entro settembre, i relativi bandi saranno pronti tra la fine di questo mese e l´inizio del prossimo. Nel corso della riunione sono stati illustrati i risultati ottenuti nel triennio appena passato. Nel complesso, i corsi formativi, molto personalizzati ed in grado di venir capitalizzati da singole persone, sono stati una ventina, con 345 allievi di cui il 78 per cento con più di 25 anni. Prima dei lavori del Comitato, Molinaro aveva presieduto la riunione della Commissione regionale della Formazione professionale, al suo primo incontro operativo in questa legislatura. L´utilizzo di una parte consistente del Fondo Sociale Europeo (27 milioni) a copertura degli ammortizzatori in deroga, l´allocazione delle competenze della Formazione professionale tra Regione e Province, la contrattazione, ancora in atto, tra Stato e Regione per una più ampia autonomia del Friuli Venezia Giulia in tema di istruzione e maggiori connessioni tra il mondo della formazione e quello degli istituti superiori sono stati alcuni degli argomenti al centro di questo incontro. Molinaro ha accolto infine la proposta di Adele Pino, assessore della Provincia di Trieste, per un tavolo di lavoro e di confronto tra Regione, Province e Ufficio Scolastico Regionale sul riordino degli istituti tecnici statali .  
   
   
SCUOLE AD AREZZO: MILLE GENITORI CONTRO I MAXI-ISTITUTI COMPRENSIVI  
 
Arezzo, 22 lugli o2009 - Ancora un atto della lotta dei genitori aretini contro gli istituti comprensivi “mostro”: 6 nuove istituzioni scolastiche al posto delle 9 esistenti; 6 nuovi istituti che vanno ben oltre il numero di alunni indicato dal Regolamento dell’autonomia scolastica e che, esperienza insegna, sono destinati a non funzionare come una scuola dovrebbe. Giovedì 23 luglio sarà discussa in Consiglio Comunale la proposta di delibera popolare sottoscritta da oltre 1. 000 genitori: una proposta monca, perché il Comune di Arezzo ha dichiarato inammissibili i primi due punti, che prevedevano il rinvio di un anno nell’avvio del dimensionamento, così come ripetutamente richiesto non solo dai genitori ma anche dall’Associazione dei Dirigenti scolastici Anp e dallo stesso Provveditore agli Studi dott. Alfonso Caruso. Sarà dunque nelle mani del Consiglio Comunale di Arezzo la possibilità di dare il via ad un tavolo di concertazione aperto a tutte le componenti scolastiche, compresi i genitori, nel quale disegnare la scuola aretina del futuro. “Siamo fiduciosi che il Consiglio Comunale terrà nella giusta considerazione il parere dei cittadini e recupererà quegli spazi di discussione che sono mancati in passato” dichiara Giuseppe Argirò, presidente della Consulta Provinciale dei Genitori di Arezzo. Ad infiammare gli animi dei genitori è stata la riunione del luglio 2008 in cui un gruppo di dirigenti scolastici, insieme all’assessore alla Pubblica Istruzione Francesca Tavanti e a qualche funzionario comunale, dettero una svolta imprevista alla programmazione della rete scolastica aretina, partorendo l’idea dei 6 istituti comprensivi sovradimensionati. Di tutto questo non si è saputo nulla finché nel marzo scorso la Regione Toscana non ha approvato il piano per l’anno scolastico 2009/2010 e sono emerse chiare responsabilità: il Comune che ha fatto dietrofront rispetto al percorso di consultazioni già effettuato; la Provincia di Arezzo e la Regione Toscana che hanno approvato il piano senza rilevare l’eccessivo numero di alunni e i disservizi che ne sarebbero inevitabilmente derivati; i dirigenti scolastici che prima hanno dato il loro avallo e poi hanno abbandonato il campo, chi andando pensione chi per trasferimento. “E’ grave che si dica che con i 6 istituti comprensivi non ci saranno danni per i bambini -afferma Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione Genitori A. Ge. Toscana – Chi sostiene questo conosce la scuola solo per sentito dire o attraverso ideologie precostituite. I parametri dell’autonomia scolastica non sono lì per caso ed è un fatto che la continuità fra maestri e professori difficilmente viene attuata anche negli istituti comprensivi esistenti da tempo. In realtà le segreterie si trovano con un sovraccarico di lavoro per l´organizzazione, che è radicalmente differente nella scuola media ed elementare, e il dirigente scolastico fa fatica a tenere dietro a due ordini di scuole così diversi”. “Tutto questo diventa drammatico –conclude Di Goro- quando gli istituti comprensivi sono così enormi. Dà da pensare il fatto che, rispetto ai 12 istituti comprensivi di oltre 1. 100 alunni attualmente esistenti in Toscana, ne nascano adesso 6 nella sola città di Arezzo”. .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA LOIERO INCONTRA GLI STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ PISA  
 
Pisa, 22 luglio 2009 - “Vorrei che portaste con voi un ricordo smagliante di questa regione, diverso dagli stereotipi che purtroppo esistono sulla Calabria e che ritraggono solo una parte della realtà”. Così il presidente della Regione Agazio Loiero si è rivolto agli studenti del Corso di Orientamento Universitario della Scuola Normale Superiore di Pisa, che si svolge fino al 27 luglio al Parco Old Calabria di Camigliatello Silano. “Quella che vi accingete a compiere è un’esperienza importante, di qualità che è destinata a germogliare – ha detto il Presidente Loiero parlando agli studenti. Vorrei davvero che per voi fosse un’esperienza bella quella che vivrete in Calabria, perché in questa regione ci sono tante cose da scoprire”. Il presidente Loiero, nell’inaugurare il corso a cui partecipano 90 studenti di diverse regioni del sud Italia, ha ricordato il calore e l’accoglienza della Regione Calabria. “Questa è la terra dell’accoglienza – ha affermato. Abbiamo tanti problemi, ma non dimentichiamo la nostra identità. Siamo stati sempre un territorio aperto a culture diverse: uno dei primi “immigrati” accolti in questo territorio fu lo stesso Pitagora. Siamo la terra dell’accoglienza ancora oggi e – ha concluso il presidente Loiero - anche se c’è una tendenza a livello nazionale che respinge, invece, chi viene da fuori, il consiglio regionale ha licenziato la legge sull’accoglienza”. Il presidente ha infine ringraziato il direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, Salvatore Settis, originario della Calabria, per aver inserito la nostra regione tra le sede dei corsi di orientamento, augurando ai giovani aspiranti studenti della prestigiosa università pisana di portare con loro “un ricordo più tenero di questo territorio”. .  
   
   
MIX DI CALDO E INQUINAMENTO IN PIANURA PADANA UN MONITORAGGIO DELL’ISAC-CNR CONFERMA QUEST’AREA COME UNO DEI ‘PUNTI CALDI’ IN EUROPA PER I LIVELLI DI INQUINAMENTO. IL 75% DELLE POLVERI SOTTILI IN ESTATE RISULTA ESSERE DI NATURA SECONDARIA  
 
 Roma, 20 luglio 2009 - L’istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Isac-cnr) ha organizzato presso la propria Base Sperimentale di S. Pietro Capofiume (Bologna) una campagna internazionale per individuare i meccanismi responsabili delle polveri sottili. La Pianura Padana, come è noto, è uno dei ‘punti caldi’ in Europa anche per i livelli di inquinamento, dovuti alla concentrazione di attività industriali, agricole e di allevamento, alla rete viaria e al fatto che la pianura è circondata su tre lati da alte catene montuose. “Uno dei risultati più immediati di questa campagna di misura”, spiega il responsabile Sandro Fuzzi, ricercatore Isac-cnr, “è che il particolato di fondo nella Pianura Padana durante la stagione estiva risulta essere di natura prevalentemente secondaria. Circa il 75% delle polveri sottili non è emesso direttamente in atmosfera come tale, ma si forma per reazioni chimiche in aria, catalizzate dalla elevata radiazione solare”. La produzione di aerosol secondari ha due picchi di inquinamento, uno tra le 4 e le 8 del mattino - dovuto alla formazione di nitrati originati dall’ossidazione degli ossidi di azoto - e l´altro nelle ore centrali della giornata, tra mezzogiorno e il primo pomeriggio. “Si tratta di due tipi diversi e riconoscibili chimicamente di aerosol secondari”, prosegue Fuzzi. “Il primo picco è dovuto alla formazione di nitrati originati dall’ossidazione di ossidi di azoto, il secondo alla conversione di composti organici volatili a particelle fini in condizione di intensa radiazione solare ed elevati livelli di ozono”. La dotazione strumentale di misura avanzata messa in campo in questa campagna non ha precedenti in Europa ed è stata messa a disposizione grazie all’interesse di gruppi di ricerca stranieri per la Pianura Padana, considerata un laboratorio ‘ideale’ per studiare l’inquinamento. “La strumentazione innovativa utilizzata, attualmente non disponibile in Italia, comprende moderni spettrometri di massa (aerosol mass spectrometers) per la misura della composizione chimica del particolato”, precisa Fuzzi, “e rende possibile monitorare la concentrazione e la composizione chimica del particolato praticamente in tempo reale e la sua evoluzione nel tempo, al variare dei parametri meteorologici”. La campagna consente dunque di stabilire precisi legami clima-ambiente. “La ricerca”, conclude il ricercatore, “ha importanti implicazioni dal punto di vista delle politiche di limitazione dell’inquinamento da polveri sottili, in quanto indica che è opportuno intervenire non solamente limitando le sorgenti dirette di particolato ma anche considerando, contemporaneamente, gli inquinanti gassosi precursori del particolato stesso. Inoltre, questi studi dimostrano che non siamo lontani dal momento in cui diventerà comune avere, assieme alle previsioni del tempo anche previsioni puntuali riguardanti l’inquinamento atmosferico”. Alla campagna - organizzata nell´ambito del progetto europeo Eucari (Aerosol Cloud Climate and Air Quality Interactions) - hanno partecipato anche ricercatori dell’Ibimet-cnr, dell’Iia-cnr, dell’Arpa Emilia Romagna, dell’Università di Milano e – a livello internazionale - l’Osservatorio Meteorologico di Hohenpeissenberg (Germania), le Università di Helsinki e Kuopio (Finlandia), Galway (Irlanda), Birmingham e Manchester (Inghilterra), oltre che la compagnia americana Aerodyne Research Inc. . .  
   
   
ABRUZZO: AMIANTO,OK A DDL SENSIBILI A TEMI AMBIENTALI  
 
L´aquila, 22 luglio 2009 - . "Esprimo soddisfazione per l´approvazione di questo provvedimento. La collaborazione e la condivisione che si è dimostrato per l´analisi di questo provvedimento mette in evidenza come le problematiche ambientali siano fortemente sentite da tutte le forze politiche. E´ su questo percorso di condivisione che desidero sviluppare le prossime azioni del mio settore". L´assessore all´Ambiente, Daniela Stati ha commentato così l´approvazione del disegno di legge in discussione ieri in consiglio su "Norme per la protezione dell´ambiente, decontaminazione, smaltimento e bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall´amianto". "Mi preme sottolineare - ha proseguito - l´ottimo e proficuo lavoro svolto dal presidente Nicola Argirò e da tutti i componenti della commissione. Il provvedimento è stato discusso e valutato e si è giunti all´approvazione di un testo condiviso. Ringrazio anche il settore ambiente regionale che ha lavorato su questa iniziativa". Il provvedimento detta disposizioni per l´elaborazione e l´approvazione del Piano Regionale Amianto. E´ composto da n. 11 articoli, che intendono dare unitarietà ed organicità al settore, sia per completare il quadro delle disposizioni regionali in materia, sia per dispiegare politiche ambientali più efficaci in un contesto in cui bisogna recuperare alcuni ritardi accumulati nel tempo. L´amianto si è rilevato nocivo per la salute dell´uomo per la sua proprietà di rilasciare fibre che, se inalate, possono provocare patologie gravi e irreversibili a carico dell´apparato respiratorio e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi). .