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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 22 Gennaio 2010
IN VAL D’AOSTA FIERA DI SANT’ORSO: MILLE ANNI E NON SENTIRLI!  
 
Torna il 30 e 31 Gennaio 2010 ad Aosta l’appuntamento con le tradizioni valdostane. Da oltre mille anni nelle strade di Aosta il 30 e 31 Gennaio (nel 2010 coincideranno con Sabato e Domenica) si ripete un evento che mette in luce i "fiori" del lavoro artigianale valdostano: la Fiera di Sant’orso, una delle più famose e antiche fiere di prodotti tradizionali di tutto l’arco alpino. Nel Medio Evo la Fiera si svolgeva nel Bourg, in quell´area circostante la Collegiata che porta il nome di Sant´orso. Racconti leggendari narrano che tutto ha avuto inizio proprio di fronte la Chiesa dove il Santo, vissuto presumibilmente nei primi anni del Vi secolo, sarebbe stato solito distribuire ai poveri indumenti e "sabot", i tipici zoccoli in legno della Val d’Ayas. Da allora la Fiera si è estesa anche al centro cittadino, così che tutte le strade dell´antica Augusta Pretoria sono animate dalla presenza di un migliaio di espositori, tra artisti ed artigiani valdostani, che presentano i frutti del loro lavoro di stampo artigianale: scultura ed intaglio su legno, lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio, tessitura del “drap”, ricami, merletti, vimini e oggetti per la casa. Se la scultura e l’intaglio di legno e pietra ollare rappresentano l’espressione più alta della cultura valdostana, una delle tradizioni più antiche rimane la lavorazione del cuoio, che si sviluppò in Valle già in epoca romana, mentre è medioevale l’origine dell’artigianato del ferro battuto, necessario per la realizzazione di oggetti d’uso quotidiano seppur con alcuni esempi artistici di gran pregio (la fontana del melograno del Castello di Issogne). Tra le attività tradizionali rimangono vive la produzione di “vannerie” (intrecci di salice o vitalba), la tessitura del Drap, tessuto grezzo proveniente dalla lana di pecora tipico degli abitanti della Valgrisenche, e la tessitura della tela, mentre la lavorazione del pizzo al tombolo, parte integrante della tradizione di Cogne, sarebbe stata importata nel Xvi secolo da alcune monache benedettine, fuggite dal Monastero di Cluny e stabilitesi nella regione. La Fiera di Sant’orso è anche il momento in cui si manifestano le caratteristiche peculiari dell´identità della popolazione valdostana: non si tratta infatti semplicemente di un mercato o di manifestazione commerciale, bensì soprattutto della celebrazione di un´appartenenza storico-culturale ben definita. Le bancarelle degli artigiani si snocciolano fra le vie della città in un’atmosfera festosa, con musica, spettacoli di folklore e degustazioni di prodotti tipici. Una vera e propria festa popolare che trova il momento clou nella "Veillà", la veglia, nella notte fra il 30 e 31 Gennaio, con le vie illuminate e piene di gente fino all´alba. La Fiera prenderà il via già Venerdì 29 Gennaio 2010 alle 21, con il concerto di apertura presso la collegiata di Sant´orso del coro omonimo. Il giorno successivo, Sabato 30 nella piazzetta di Via Vevey è organizzata la Veillà dei bambini, mentre alle 18, sempre presso la chiesa di Sant’orso, si terrà la messa dedicata agli artigiani e a seguire la tradizionale Veillà con la partecipazione di gruppi folkloristici, distribuzione gratuita di brodo e "vin brulé". Domenica 31 Gennaio in Piazza Chanoux è allestito il vero è proprio "Atelier": la mostra mercato riservata alle imprese artigiane. Lungo il percorso della Fiera sarà possibile degustare i prodotti locali presso i punti gestiti dalle Pro Loco valdostane, mentre in Piazza Plouves saranno esposti i prodotti degli ospiti della fiera. La festa si chiude Domenica sera con il concerto presso il Teatro Giacosa di Aosta. Www. Lovevda. It Tel. 0165 236627.  
   
   
AOSTA: FIERA DI SANT’ORSO: MILLE ANNI E NON SENTIRLI!  
 
Da oltre mille anni nelle strade di Aosta il 30 e 31 Gennaio (nel 2010 coincideranno con Sabato e Domenica) si ripete un evento che mette in luce i "fiori" del lavoro artigianale valdostano: la Fiera di Sant’orso, una delle più famose e antiche fiere di prodotti tradizionali di tutto l’arco alpino. Nel Medio Evo la Fiera si svolgeva nel Bourg, in quell´area circostante la Collegiata che porta il nome di Sant´orso. Racconti leggendari narrano che tutto ha avuto inizio proprio di fronte la Chiesa dove il Santo, vissuto presumibilmente nei primi anni del Vi secolo, sarebbe stato solito distribuire ai poveri indumenti e "sabot", i tipici zoccoli in legno della Val d’Ayas. Da allora la Fiera si è estesa anche al centro cittadino, così che tutte le strade dell´antica Augusta Pretoria sono animate dalla presenza di un migliaio di espositori, tra artisti ed artigiani valdostani, che presentano i frutti del loro lavoro di stampo artigianale: scultura ed intaglio su legno, lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio, tessitura del “drap”, ricami, merletti, vimini e oggetti per la casa. Se la scultura e l’intaglio di legno e pietra ollare rappresentano l’espressione più alta della cultura valdostana, una delle tradizioni più antiche rimane la lavorazione del cuoio, che si sviluppò in Valle già in epoca romana, mentre è medioevale l’origine dell’artigianato del ferro battuto, necessario per la realizzazione di oggetti d’uso quotidiano seppur con alcuni esempi artistici di gran pregio (la fontana del melograno del Castello di Issogne). Tra le attività tradizionali rimangono vive la produzione di “vannerie” (intrecci di salice o vitalba), la tessitura del Drap, tessuto grezzo proveniente dalla lana di pecora tipico degli abitanti della Valgrisenche, e la tessitura della tela, mentre la lavorazione del pizzo al tombolo, parte integrante della tradizione di Cogne, sarebbe stata importata nel Xvi secolo da alcune monache benedettine, fuggite dal Monastero di Cluny e stabilitesi nella regione. La Fiera di Sant’orso è anche il momento in cui si manifestano le caratteristiche peculiari dell´identità della popolazione valdostana: non si tratta infatti semplicemente di un mercato o di manifestazione commerciale, bensì soprattutto della celebrazione di un´appartenenza storico-culturale ben definita. Le bancarelle degli artigiani si snocciolano fra le vie della città in un’atmosfera festosa, con musica, spettacoli di folklore e degustazioni di prodotti tipici. Una vera e propria festa popolare che trova il momento clou nella "Veillà", la veglia, nella notte fra il 30 e 31 Gennaio, con le vie illuminate e piene di gente fino all´alba. La Fiera prenderà il via già Venerdì 29 Gennaio 2010 alle 21, con il concerto di apertura presso la collegiata di Sant´orso del coro omonimo. Il giorno successivo, Sabato 30 nella piazzetta di Via Vevey è organizzata la Veillà dei bambini, mentre alle 18, sempre presso la chiesa di Sant’orso, si terrà la messa dedicata agli artigiani e a seguire la tradizionale Veillà con la partecipazione di gruppi folkloristici, distribuzione gratuita di brodo e "vin brulé". Domenica 31 Gennaio in Piazza Chanoux è allestito il vero è proprio "Atelier": la mostra mercato riservata alle imprese artigiane. Lungo il percorso della Fiera sarà possibile degustare i prodotti locali presso i punti gestiti dalle Pro Loco valdostane, mentre in Piazza Plouves saranno esposti i prodotti degli ospiti della fiera. La festa si chiude Domenica sera con il concerto presso il Teatro Giacosa di Aosta. Informazioni per il lettore: www. Lovevda. It Tel. 0165 236627.  
   
   
VAL SARENTINO: GIOIELLO D’INVERNO  
 
Armonia, silenzio, libertà di fare e di andare, energia per la mente e per lo spirito. Dopo giornate frenetiche e a tutta velocità, tra i tanti impegni che pretendono tempo e tempestività, abbiamo bisogno di ritrovare un po’ di noi, di concederci il lusso di ritmi al passo con. I nostri tempi. E così, durante i week-end e le vacanze d’inverno, ricerchiamo dimensioni nuove, per viziarci un po’ e per passare del tempo con gli amici, con la famiglia, con la persona amata o solo con noi stessi. La Val Sarentino è una meravigliosa valle, ad appena mezzora da Bolzano, che svela l’incanto di atmosfere sospese e di luoghi dove lo sguardo si perde tra panorami di grande suggestione e bellezza. Qui vengono tramandate con passione antiche tradizioni che si riscoprono nei prodotti dell’artigianato locale: cinture in cuoio ricamate con rachidi di penne di pavone, pipe intagliate a mano, cuscini di fieno, calde pantofole in feltro “Sarner Toppar“ e ancora, i prodotti aromatici al pino mugo, i dolci tipici preparati secondo antiche ricette; tanti piccoli e preziosi segreti che continuano a rendere questo luogo magico, ogni volta da scoprire e riscoprire. D’inverno sono tante le situazioni per gli appassionati di montagna, come i 20 km di piste per lo sci da fondo di facile e media difficoltà; le opportunità per lo sci-alpinismo da praticare su un totale di 14 km, di difficoltà prevalentemente media e difficile, scegliendo gli itinerari più belli proposti dall’Ass. Turistica Val Sarentino; il divertimento sullo slittino scegliendo una delle piste più lunghe dell’Alto Adige; il calore delle coperte di una romantica slitta trainata dai cavalli; la scoperta di incantevoli scenari durante le passeggiate e le escursioni a piedi, anche indossando le ciaspole per scoprire con lentezza le meraviglie della natura. L’area sciistica di “Reinswald” (San Martino, 1570 m – 2460 m) si trova proprio al termine della bellissima Val Sarentino, a solo mezz’ora da Bolzano e fa parte del comprensorio sciistico Ortler Skiarena. Piste da sci soleggiate e perfettamente preparate entusiasmano gli appassionati dello sci come pure dello snowboard. La pista più impegnativa e ripida è la nera “Jochpiste”: parte dal “Sattele” a 2. 460 m (il punto più alto del comprensorio) per arrivare a Malga Pfnatsch, 400 metri di dislivello per 1,5 km e, una sezione della pista, presenta addirittura una pendenza del 58%. La pista “Pichlberg-plankenhorn” è invece più lunga e piacevole: dal “Sattele” arriva alla stazione e valle (1570 m) e copre su 3,7 km un dislivello di circa 900 metri, una pista idonea alle gare di Coppa del Mondo. E dopo lo sport e il tempo all’aperto, una situazione di divertimento per tutti: l’assaggio delle specialità di una cucina gustosa e tradizionale, con piacevoli après-ski nelle baite e negli accoglienti punti di ristoro di Sarentino e dintorni. Tra gli appuntamenti da non perdere in Val Sarentino nel 2010: le slittate al chiaro di luna nelle notti di luna piena, un’esperienza da vivere per immergersi in atmosfere uniche: il 29-30 gennaio e 26-27 febbraio 2010, dalle ore 20 alle ore 22, è in funzione la cabinovia per provare l’emozione delle slittate notturne lunghe ben 4,5 km; lo sci di fondo notturno nel tratto circolare di “Asten”, ogni martedì e giovedì dalle ore 20 alle ore 22. Inoltre, tutti i giovedì divertimento nelle baite e discese a valle con le fiaccole. E dopo il tempo dedicato allo sport o passato all’aperto, per coccolarsi il prezioso Pino Mugo della Val Sarentino, protagonista di bagni di bellezza e prodotti di alta cosmesi che hanno scoperto questa materia prima proprio in questa valle. La grande seduzione di questi luoghi e le indimenticabili atmosfere, faranno vivere giornate serene, divertenti, uniche. Di vero lusso. Info@sarntal. Com - www. Sarntal. Com La Val Sarentino è nota per il profondo senso della tradizione dei suoi abitanti, che hanno scelto di conservare l’identità e il fascino di un tempo tramandando antiche passioni e professioni come l’intaglio del legno, la tessitura a mano, le pipe fatte a mano e la lavorazione con le rachidi di pavone. In questa zona rimangono vive antiche usanze altrove dimenticate, tra tutte la realizzazione della “Fatsch„ la cintura di cuoio trattata con le rachidi delle penne di coda di pavone. Quest’arte tradizionale viene praticata nella Val Sarentino da più di duecento anni, tramandata di generazione in generazione da famiglie di ricamatori e ormai scomparsa nel resto dell´arco alpino. Durante la lavorazione le penne di pavone vengono tagliate verticalmente con dei coltelli particolari in diverse dimensioni. Seguendo poi i disegni decorativi della sua fantasia, l’artigiano pratica dei buchi sulla cintura, attraverso cui infila le rachidi per realizzare il disegno, senza l’uso di aghi. La creazione di una cintura necessita dalle 150 alle 200 ore di lavoro, per un risultato di alta manifattura e senso artistico. La tradizione artigianale della Val Sarentino continua a vivere grazie a quattro giovani artigiani che hanno imparato tale maestria dai loro discendenti e deciso di tramandarla alle nuove generazioni. Vengono chiamati “Sarner Gschick”, ovvero abili Sarentini, per la loro arte nelle antiche tecniche di lavorazione utilizzando solamente materiali naturali nel rispetto della tradizione. Ogni prodotto dei quattro maestri diviene così un esemplare unico, costruito con cura e pazienza nel laboratorio artigiano, oggetto unico che porta con sè gli usi e costumi di questa valle d’altri tempi .  
   
   
PARMA (TRECASALI, SAN SECONDO, FONTEVIVO): MERCATI E BUONA CUCINA SUL “PONTE DEI SAPORI” LUNGO IL FIUME TARO, ALLA RISCOPERTA DEI PRODOTTI DI CASA NOSTRA  
 
Festival gastronomico-culturale della Bassa Parmense, la Provincia a Tavola - 26/27/28 febbraio; 27/28 marzo; 17/18 aprile - tre straordinari weekend di gusto. Eccellenze cucinate e servite a Co2 zero: bue tra bolliti e ripieni di carne, carne di maiale, cotechino, salumi come culatello, fiocchetto, violino, spalla cotta, oca e ocotto, pane lievitato e cotto in piazza, Parmigiano Reggiano, pasta fatta in casa, zucchero in torte e biscotti di alta pasticceria. Innaffiati da Barbera, Malvasia, Lambrusco, Moscato, Fortanina e Dolcetto e Vino Ponte dei Sapori. Gran finale speziato con liquore Bargnolino e Tabacco con le Sigaraie Toscane. Tre paesi ricchi di storia, castelli, fontanili, barchesse e tradizioni gastronomiche – legate ai prodotti tipici della terra e del lavoro agricolo – diventano grandi cucine per mettere a tavola tutta l’Italia: turisti italiani, stranieri e gente dell’Emilia si ritroveranno così seduti a mangiare piatti unici e originali del parmense, tirati fuori dai migliori ricettari antichi della Bassa, che cotti e serviti così si trovano soltanto al Festival “Il Ponte dei Sapori”, giunto alla quinta edizione. Un weekend al mese da febbraio ad aprile (venerdì 26, sabato 27 febbraio e domenica 28 febbraio 2010 a Trecasali per un fine settimana di gusto tra oca, bue, maiale e zucchero; sabato 27 e domenica 29 marzo a San Secondo tra Spalla Cotta, maiale e Fortanina; e sabato 17 e domenica 18 aprile a Fontevivo con il Parmigiano Reggiano dei Monaci Cistercensi) in cui Il Ponte dei Sapori – un lungo festival culturale-enogastronomico che unisce i Comuni di Fontevivo, San Secondo e Trecasali nel parmense, accomunati dal fiume Taro (raggio di 10 km di distanza l’uno dall’altro, possibilità di ampi parcheggi e aree camper, servizio di noleggio biciclette Nolobike Parma per vivere la manifestazione da cicloturisti) – promuove, valorizza, presenta e cucina i prodotti tipici del territorio, abbinando l’identità della Bassa all’enogastronomia di qualità, la riscoperta della cultura locale e le produzioni in loco, i mercati contadini, l’acquisto e il consumo a Co2 zero. Animazione e festa lungo il Ponte dei Sapori. Nei tre paesi, durante i weekend di festa, ci saranno degustazioni, cene a base di prodotti tipici, dimostrazioni di lavorazione all’aperto dei prodotti (lavorazione del maiale e arte dei norcini; lavorazione del Parmigiano in piazza e arte dei mastri casari; lavorazione del pane in piazza, lievitazione naturale e cottura all’aperto, lavorazione dell’oca, dimostrazioni di creazioni di zucchero e decorazioni di alta pasticceria, dimostrazione della lavorazione del tabacco), mostre-mercato e mercatini biologici con prodotti tipici regionali, artigianato locale, rievocazioni storiche in costume, mostre d’arte a tema, concerti ed eventi in piazza a tema popolare, presentazioni di curiosi ricettari. Il tutto condito dal calore parmigiano di ritrovarsi attorno ad una tavola imbandita per assaggiare l’ospitalità di una terra accogliente e bella, la Bella Provincia italiana. Per bambini e famiglie. Tante sono le proposte per le famiglie con figli. Eccone alcune. Biciclettate con il servizio di Noleggio Nolobike Parma (punti nolo: Rocca Sanvitale di Fontanellato e Rocca dei Rossi di San Secondo; tragitti San Secondo-trecasali 6 km; Fontanellato-fontevivo 3 km; Fontanellato-san Secondo 7 km). Info: per prenotazioni, Parma Turismi tel. 0521. 228152. Marcia dei Fontanili da Trecasali, Ronco Campo Canneto e Viarolo. Già i nomi dei luoghi evocano il paesaggio della campagna con casali e rustici sparsi, i canneti, vie minori e strade bianche in ghiaia. Nasce allora a Trecasali la prima marcia dei fontanili (12 km), accompagnati da una guida ambientale esperta che illustrerà flora, fauna, fontanili e risorgive. Cottura e lievitazione del pane in piazza a Trecasali:i più piccoli abituati a vedere il pane negli scaffali dei supermercati, scopriranno un rito semplice fatto di acqua, sale, lievito e farina. Vedranno la lavorazione del pane a mano così come lo facevano le bisnonne. Antichi mestieri. Aratura di un campo con i buoi. Assisterete alla lavorazione della terra con aratro e buoi, con i tempi lenti della campagna, quando la tecnologia meccanica non era ancora entrata nelle stalle né nella vita dei contadini. I bambini potranno vedere un bue da vicino e scoprire quanto sia diverso da un toro o da una mucca. Sfileranno e si mangeranno prelibatezze da leccarsi le dita in barba al bon ton: un salume da sogno come la “Spalla di San Secondo” che viene servita calda e cotta, a volte anche cruda, quando ben stagionata. Della Spalla era un grande estimatore anche Giuseppe Verdi che spesso la regalava e nelle sue lettere spiegava come cucinarla; non mancherà l’arte dei norcini di Trecasali con gustose fette di affettato derivate dal maiale che si sciolgono in bocca come il Fiocchetto, il Culatello e il Violino, che è di fatto il Culatello antico con l’osso; l’oca trecasalese arrosto ripiena allevata alla maniera contadina, genuina e l’Ocotto una sorpresa per tutti, che non si mangia in nessun ristorante, ma soltanto al festival; il Parmigiano Reggiano di varia stagionatura, il re dei formaggi italiani che leggenda vuole sia nato dalla sapienza dei monaci cistercensi della Badia di Fontevivo e fu “brevettato” con tanto di marchio poi a inizio Seicento dal Duca Ranuccio I Farnese che a Fontevivo trascorreva lunghi periodi d’estate; e ancora il pane preparato, lievitato e cotto in piazza che ben si abbina a ogni piatto della cucina semplice della pianura, in omaggio alla Lievitalia di Trecasali azienda che produce lievito e al Rotary di Gonzaga che partecipa all’evento; e infine lo zucchero per omaggiare l’unico stabilimento dello zucchero dell’Eridania in Emilia Romagna che è proprio a Trecasali. Il tutto innaffiato dal vino Fortanina di San Secondo, da Malvasia, Lambrusco, Dolcetto, Moscato, Barbera e dal vino Il Ponte dei Sapori, una etichetta che già ha il gusto della festa e della convivialità in omaggio a chi farà un giro alla kermesse del gusto. La novità 2010. Il Bue, risorsa per la campagna dall’aratro al bollito misto. Il Festival “Il Ponte dei Sapori” si apre a Trecasali: qui verrà proposto – accanto a piatti a base d’oca e maiale – un ricettario dedicato al bue, grazie alla collaborazione della proloco di Carrù (Cuneo) che sta riscoprendo tradizioni e piatti tipici che rendono onore a questo bovino, come la provincia di Parma. In tavola: raviolino ripieno di carne di bue brasato, 5 bolliti misti (tra cui testina, coda, lingua, scaramella), salumi, carne macinata. Quinta edizione: attese 20. 000 presenze ogni weekend A mettere sul tavolo i “primi assaggi” della quinta edizione de Il Ponte dei Sapori sono stati gli organizzatori della grande festa: i Comuni di Fontevivo, di San Secondo e di Trecasali con il contributo della Provincia di Parma, dell’Agenzia per il Marketing Territoriale e di Parma Turismi. Sulla base delle stime delle scorse edizioni – dal trend in crescita – si attendono sul territorio oltre 20. 000 persone ogni fine settimana. Ecco perché Il Ponte dei Sapori è pronto a fare il grande salto e proporsi, dopo un buon rodaggio emiliano, a turisti, gourmet e visitatori da tutta Italia e dall’estero. La filosofia della manifestazione: prodotti tipici a Co2 zero e a Km0 Prodotti del territorio, mangiati in loco. Promuovere il territorio attraverso l’enogastronomia ha un duplice fine: riscoprire le tradizioni culinarie e i sapori di un tempo, che hanno sempre contraddistinto la Bassa Parmense, e dare visibilità ai produttori e a tutti coloro che nella ristorazione fanno dell’eccellenza e della genuinità una filosofia in cucina. Gli abitanti del parmense come i turisti avranno un itinerario di sapori da percorrere idealmente e dunque un invito in più a venire a Fontevivo, a Trecasali e a San Secondo, ad assaggiare, degustare e mangiare prodotti tipici unici. La manifestazione realizzata dai Comuni di Fontevivo, Trecasali e San Secondo con il contributo della Provincia di Parma, Agenzia per il Marketing Territoriale, Parma Turismi, vede la collaborazione e il sostegno di Banca Monte Parma, Eridania Sadam, Lievitalia, associazionismo locale (Arci, Alpini, Gruppo San Quirico, Gs Tartaruga) realtà produttive del territorio, esercenti commerciali e mondo del volontariato socio-solidale, la proloco di Carrù (Cuneo) e il Rotary Club di Gonzaga. Sostengono l´evento Confesercenti di Parma, Cassa Padana, Eridania Sadam, Banca Monte Parma, I. Cec Costruzioni, Ceci Cantina dal 1938, Massey Ferguson. L’elenco completo dei sostenitori su www. Pontedeisapori. It.  
   
   
IL CARNEVALE SVEVO-ALEMANNO: TRA RITI E TRADIZIONE  
 
Feste, rappresentazioni e divertimenti fino al 16 febbraio, martedì grasso. Gli appuntamenti in tutta la regione del Baden-württemberg. Alla fine dell’inverno, prima che il ciclo della natura ricominci, bisogna scacciare gli spiriti maligni, liberarsi dal Freddo e dal Buio demoniaci, in modo che la vita possa tornare a fiorire. Riti propiziatori pagani, antichi culti agrari e credenze cristiane sono alla base del Carnevale Svevo-alemanno, che affonda le sue radici nella tradizione medievale e che si caratterizza per il suo risvolto mistico e simbolico, a differenza di molte altre feste carnevalesche, più burlesche e goliardiche. Diffuso in vaste aree del Baden-württemberg, dell’Austria, della Svizzera e dell’Alsazia – terre originarie dei popoli Svevi e Alamanni appunto – questo carnevale trova espressione soprattutto nelle sue bellissime maschere che sfilano nei tanti cortei, ognuna delle quali rappresenta un archetipo o un ruolo sociale. La strega, il matto, il diavolo sono da un lato entità diaboliche capaci di scacciare il male, dall’altro essi stessi personificazioni del mondo luciferino che si vuole annientare. Fatte prevalentemente di legno intagliato e dipinto, le maschere possono arrivare a pesare diversi chili, e richiedono una lavorazione attenta e paziente, tramandata di padre in figlio. Durante tutto il periodo della Quaresima in molte località del Baden-württemberg si tengono sfilate, cortei, manifestazioni e balli organizzati dalle corporazioni carnevalesche (qui chiamate Narrenzunft, ossia “corporazioni dei matti”) che si susseguono fino al mercoledì delle ceneri, quando le maschere vengono deposte e i simboli delle follie carnevalesche sono bruciati o dispersi. Nell’area della Foresta Nera, del Giura Svevo e del Lago di Costanza ogni cittadina ha una propria, singolare tradizione carnevalesca. Chi visita la regione in questo periodo non mancherà di incontrare maschere e cortei, balli e giochi in piazza. Il carnevale di Rottweil/rottweiler Fasnet - Il carnevale della deliziosa cittadina medievale di Rottweil, ai margini della Foresta Nera, è uno dei più fastosi e più antichi di tutta la regione: i primi documenti scritti che ricordano i festeggiamenti datano del Xv secolo, ma la tradizione è probabilmente anteriore. Protagonisti del carnevale sono le maschere dei Narren, ossia i matti di Rottweil, e il loro Narrensprung, o “salto dei matti” il lunedì e il martedì grasso, quando circa 3000 maschere si riversano nelle stradine della città. I festeggiamenti cominciano la mattina del lunedì alle 08. 00, con il suono delle campane, quando il sindaco consegna simbolicamente le chiavi della città al Narrensprung, che, nella piazza principale, rende note pubblicamente le proprie intenzioni per i giorni successivi. Il corteo, i festeggiamenti e la sfilata delle maschere si ripetono anche il pomeriggio del martedì grasso, e rappresentano il capovolgersi delle regole e dei costumi, perché, come dicevano già i romani, una volta all’anno è lecito trasgredire. Le eleganti maschere di Villingen - I Narren o “matti” di Villingen sono considerati gli aristocratici del carnevale, per i loro preziosi costumi, ornati di fiori e ornamenti primaverili, dal caratteristico foulard bianco e dalla spada di legno. La maschera ha qui un’unica declinazione, e rappresenta il viso di una donna anziana che accenna un sorriso cortese. Inoltre, ogni partecipante al corteo porta sul petto e sulle spalle pesanti campane di bronzo, che permettono solo movimenti cauti, lenti e misurati: il corteo del lunedì grasso è anche per questo particolare e, a suo modo, maestoso. Streghe a Löffingen - Ogni anno, da 76 anni, le streghe di Löffingen si raccolgono attorno al falò della piazza principale di Löffingen per festeggiare la loro Notte di Valpurga (che più a Nord e in Scandinavia si festeggia il 1 maggio, e saluta simbolicamente l’inverno). Ma prima di lasciarsi andare ai loro balli, le maschere di legno, che rappresentano vecchie rugose con il fazzoletto rosso al collo e la scopa, devono rivaleggiare con il Diavolo, che odia le streghe e i loro festeggiamenti. Alla fine è Belzebù a cedere, e le streghe possono celebrare la loro Notte di Valpurga. La suggestiva rappresentazione si tiene la sera, ogni lunedì grasso , nella piazza del mercato di Löffingen. Altri cortei e feste di Carnevale si tengono in quasi tutte le località del Baden-württemberg, grandi e piccole; conosciuto e celebrato è anche il Carnevale di Costanza e quello di Friburgo. Offerta di soggiorno - L’ufficio del Turismo di Villingen propone un pacchetto soggiorno che comprende tre pernottamenti con colazione, drink di benvenuto in hotel, materiale informativo, visita guidata della cittadina a tema “Carnevale”, skipass di ½ giornata per il comprensorio sciistico di Schonach (in alternativa: ingresso alle terme Hallenbad), ingresso ai cortei in maschera a partire da 215€ a persona in camera doppia Per ulteriori informazioni su questa offerta: Tourismus-marketing Villingen-schwenningen, Tel. 0049 (0)7721 822344, www. Tourismus-vs. De La regione del Baden-württemberg, nel sud-ovest della Germania, confina con Francia e Svizzera ed è facilmente raggiungibile dall’Italia in macchina, treno o aereo. Uno dei Länder più popolosi del Paese, il Baden-württemberg vanta diversi primati: è la regione con il maggior reddito pro-capite della Germania e quella con il miglior sistema scolastico, ed è conosciuta per l’eccellente offerta culturale, così come per la lunga tradizione termale, i vini e la cucina gourmet. Una delle aree più visitate della Germania, offre una grande varietà di panorami e paesaggi, che vanno dagli incontaminati boschi della Foresta Nera alla vivacissima Stoccarda, dal Lago di Costanza alle storiche cittadine di Friburgo, Calw e Breisach sul Reno, con le sue famose cantine, dai castelli fiabeschi delle dinastie imperiali tedesche ai deliziosi borghi medievali del Giura Svevo. Che si tratti di una vacanza-benessere o di ferie attive fatte di sport e movimento, soggiorni con bambini in hotel “kids-friendly” o vacanze culturali, esperienze culinarie o grande shopping, il Baden-württemberg vi aspetta .