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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Febbraio 2010
SANZIONI UE CONTRO PARADISI FISCALI E FUGA DI CAPITALI  
 
Strasburgo, 11 febbraio 2010 - Potenziare l’azione dell’Ue e adottare misure concrete e immediate, incluse sanzioni, contro i paradisi fiscali, l´evasione fiscale e la fuga illecita di capitali. E’ quanto chiede il Parlamento auspicando l’applicazione dello scambio automatico delle informazioni nell´Ue e con i paesi terzi e la promozione di accordi antifrode. Raccomanda anche la creazione di un sistema di incentivi per recuperare i crediti fiscali transfrontalieri e di una base imponibile comune per i gruppi industriali. Approvando con 554 voti favorevoli, 46 contrari e 71 astensioni la relazione di Leonardo Domenici (S&d, It), il Parlamento "condanna fermamente il ruolo svolto dai paradisi fiscali nell´incoraggiare e nel trarre profitto dall´evasione fiscale, dall´elusione fiscale e dalla fuga di capitali". Esortando pertanto gli Stati membri "a considerare prioritaria" la lotta contro questi fenomeni, invita l´Ue "a potenziare la sua azione e ad adottare misure concrete e immediate, ad esempio sanzioni, contro i paradisi fiscali, l´evasione fiscale e la fuga illecita di capitali". Propone anche l´istituzione di un registro pubblico dell´Ue “che elenchi i nomi delle persone e delle imprese che hanno creato società e aperto conti in paradisi fiscali”, con lo scopo di svelare i veri beneficiari celati dietro alle società off-shore. Esorta inoltre l´Unione europea ad adottare misure che impediscano l´abuso del "principio di residenza" mediante regimi di domicilio e proprietà fittizi che consentono alle holding senza attività o alle società di comodo di evitare ai loro proprietari effettivi di pagare le tasse nel loro paese di domiciliazione. L’ue dovrebbe inoltre adottare un approccio comune all´applicazione di misure anti-abuso, che sia “efficace, equo e coerente con il concetto di costruzione di puro artificio”. Lo scambio automatico d´informazioni per combattere l’evasione fiscale - Per i deputati, una buona governance fiscale - intesa come trasparenza, scambio di informazioni a tutti i livelli, efficace cooperazione transfrontaliera e concorrenza fiscale leale - è "un elemento chiave per la ricostruzione dell´economia globale dopo il crollo finanziario del 2008". A tale riguardo, sottolineano che, al posto del segreto bancario, "si dovrebbe prevedere, in ogni caso, uno scambio automatico di informazioni in tutti gli Stati membri e i territori dipendenti". Il Parlamento ritiene poi che la commercializzazione, nell´Unione europea, di fondi alternativi domiciliati in un paese terzo debba essere subordinata al rispetto delle norme di buona governance fiscale, nonché all´effettiva applicazione - sulla base di norme giuridicamente vincolanti - del principio dello scambio automatico di informazioni. I deputati ricordano che la lotta contro i paradisi fiscali e l´evasione fiscale potrà avere successo “solo se verranno applicate a tutti le stesse regole". In proposito, ritengono che la direttiva 2003/48/Ce sulla tassazione dei redditi da risparmio "costituisca un passo positivo verso la creazione di un quadro globale per lo scambio automatico di informazioni". Ritengono peraltro che le disposizioni di tale direttiva dovrebbero essere estese a Singapore, Hong Kong, Macao, Dubai, Nuova Zelanda, Ghana e ad alcuni stati degli Usa, che sono "un luogo privilegiato per gli evasori fiscali". Lo scambio automatico di informazioni, d´altra parte, agevolerebbe "il recupero dei capitali trasferiti all´estero in modo illecito". Una reale politica dell´Ue in materia di buona governance fiscale - I deputati ritengono che vi sia “necessità di coerenza e di una reale politica dell´Unione europea in materia di buona governance fiscale” e che la sua credibilità dipenda anche dalla sua volontà "di prendere misure rigorose innanzitutto contro i paradisi fiscali esistenti sul proprio territorio”. Esortano quindi l’Ue ad esaminare diverse forme di sanzioni e incentivi per promuovere la buona governance fiscale, "quali un prelievo speciale sui movimenti da o verso giurisdizioni non cooperative, il mancato riconoscimento, all´interno dell´Unione europea, dello status giuridico delle società create in giurisdizioni non cooperative e il divieto per le istituzioni finanziarie dell´Unione europea di stabilire o mantenere filiali e consociate in giurisdizioni non cooperative". Il Parlamento raccomanda poi la creazione "di un adeguato sistema di incentivi per il recupero di crediti fiscali transfrontalieri", al fine di aumentare l´attuale tasso di recupero del 5%. Al riguardo, suggerisce, di ripartire equamente le entrate derivanti dalla riscossione delle imposte non pagate tra l´amministrazione che recupera crediti fiscali per conto di uno Stato membro richiedente e l´amministrazione di quest’ultimo. Sottolineando la necessità di coordinare le politiche degli Stati membri per rafforzare l´applicazione delle norme anti-evasione, il Parlamento ricorda che l´introduzione di una base imponibile consolidata comune contribuirebbe ad affrontare i problemi relativi alla doppia imposizione e al prezzo di trasferimento all´interno di gruppi. Inoltre, per meglio identificare i prezzi di transazione inesatti e le tecniche di evasione fiscale più frequentemente utilizzate, propone che la Commissione dia priorità a una più estesa applicazione del metodo dei profitti comparabili, “spostando così il raggio del controllo dei prezzi di trasferimento dal livello della transazione a quello dell´impresa”. Promuovere accordi anti-frode con i paesi terzi - Il Parlamento invita inoltre tutte le parti interessate ad accelerare la conclusione dell´accordo anti-frode con il Liechtenstein e chiede che sia conferito un mandato alla Commissione per negoziare accordi analoghi con Andorra, Monaco, San Marino e Svizzera. Al contempo, gli Stati membri dovrebbero rivedere i loro accordi fiscali bilaterali con i paesi terzi. Pur accogliendo con favore i primi progressi compiuti in materia di buona governance fiscale a seguito delle iniziative adottate in altre sedi internazionali, il Parlamento ritiene tuttavia che gli impegni assunti dal G-20 sino ad oggi "non siano sufficienti ad affrontare le sfide poste dall´evasione fiscale, dai paradisi fiscali e dai centri offshore". Invita poi l´Ocse a coinvolgere la Commissione nella revisione inter pares del Forum mondiale, "in particolare per quanto riguarda l´identificazione delle giurisdizioni non cooperative e lo sviluppo di una procedura per valutare la conformità e l´attuazione di contromisure dissuasive". I deputati rilevano infine l’esigenza di rivedere le attuali norme contabili internazionali per aumentare la trasparenza e, al riguardo, chiedono che con i conti annuali delle società siano divulgate le informazioni contabili relative ai paradisi fiscali per ciascun paese. L’ue dovrebbe anche garantire la coerenza nell´attuazione, a livello europeo e internazionale, delle norme in materia di vigilanza prudenziale, imposizione fiscale e riciclaggio di denaro nonché di lotta contro il terrorismo. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, ALLARGAMENTO: I CANDIDATI CONTINUINO CON LE RIFORME  
 
Strtasburgo, 11 febbraio 2010 - Il Parlamento valuta positivamente gli sforzi profusi lo scorso anno dalla Croazia e dall´ex Repubblica iugoslava di Macedonia per rispettare i criteri d´adesione all´Ue. Ma sottolinea come siano limitati i progressi compiti dalla Turchia. La Croazia è incoraggiata anche a trovare una soluzione al problema della restituzione delle proprietà confiscate durante la seconda guerra mondiale e sotto il regime comunista. Questioni, come ad esempio lo Stato di diritto, la libertà di espressione, le relazioni di buon vicinato, il trattamento delle minoranze etniche, i diritti delle donne e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, devono ancora essere affrontate dalla Croazia, dalla Repubblica iugoslava di Macedonia e dalla Turchia, secondo le risoluzioni adottate oggi dal Parlamento europeo sui progressi di questi paesi verso l´adesione all´Ue. Croazia - Approvando con 582 voti favorevoli, 24 contrari e 37 astensioni la risoluzione elaborata da Hannes Swoboda (S & D, At), il Parlamento sostiene che i negoziati di adesione con la Croazia possono essere conclusi nel 2010 e il successo dell´adesione della Croazia darebbe "un impulso positivo" al processo di integrazione del resto della regione dei Balcani occidentali in Europa, dice. Esprime tuttavia preoccupazione per la diminuzione del sostegno all´adesione da parte dell´opinione pubblica croata. I deputati chiedono alla Croazia di "cooperare pienamente" con il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia (Icty) e consentire l´accesso della Corte ai documenti da usare nei processi per crimini di guerra. A loro parere, l´accordo concluso l´11 settembre 2009 tra i primi ministri di Slovenia e Croazia sulle modalità di risoluzione della controversia bilaterale sui confini "ha dato un impulso all´apertura di tutti i rimanenti capitoli e a un rapido avanzamento dei negoziati di adesione". Invitano quindi il Consiglio a prendere al più presto una decisione sull´apertura del Capitolo 23 relativo al Settore giudiziario e ai diritti fondamentali. Dei 35 capitoli, 28 sono stati aperti e 17 sono stati provvisoriamente chiusi. Il Parlamento "constata che la restituzione delle proprietà confiscate durante la Seconda guerra mondiale e sotto il regime comunista rappresenta tuttora un problema", pur riconoscendo "che sono stati compiuti progressi verso la restituzione delle proprietà private occupate ai legittimi proprietari". Incoraggiando la Croazia a perseverare negli sforzi volti a raggiungere e mantenere relazioni di buon vicinato, sollecita il governo croato e i governi dei paesi vicini "a intensificare il dialogo al fine di trovare soluzioni definitive a una serie di questioni bilaterali aperte". Tra queste sono menzionate, in particolare, la demarcazione dei confini, le persone scomparse, la restituzione delle proprietà e i rifugiati, nonché l´estradizione dei cittadini nei casi di crimini di guerra e di crimini contro l´umanità". Ex Repubblica iugoslava di Macedonia . Approvando con 548 voti favorevoli, 45 contrari e 35 astensioni una risoluzione redatta da Zoran Thaler (S&d, Sl), il Parlamento si compiace con l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia per i progressi compiuti. Rilevando poi con soddisfazione che la Commissione ha raccomandato l´apertura dei negoziati di adesione, invita il Consiglio a confermare tale inziativa "senza ulteriore ritardo", al vertice di marzo 2010, e "si aspetta l´avvio dei negoziati nel prossimo futuro". I deputati accolgono peraltro con favore l´iniziativa del nuovo governo greco di proporre il traguardo del 2014, "quale data-obiettivo simbolica e avente valore d´incitamento, per l´adesione dei paesi dei Balcani occidentali all´Ue". Sulla questione del nome del paese, il Parlamento incoraggia i governi della ex Repubblica iugoslava di Macedonia e della Grecia a "raddoppiare gli sforzi al più alto livello al fine di trovare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti alla questione del nome, sotto gli auspici delle Nazioni Unite". In tale contesto, l´Unione europea "dovrebbe essere pronta a fornire assistenza nel processo negoziale". Turchia - I progressi su concrete riforme sono rimasti limitati nel 2009, secondo la risoluzione redatta dalla Ria Oomen-ruijten (Ppe, Nl) e adottata per alzata di mano dall´Aula. Il Parlamento ricorda che l´apertura dei negoziati nel 2005 "ha costituito il punto di partenza di un processo di lunga durata e senza limiti di tempo". I deputati deplorano anche il fatto che la Turchia non abbia ancora attuato, "per il quarto anno consecutivo", le disposizioni contenute nell´accordo di associazione Ce-turchia e nel relativo protocollo aggiuntivo. Invitano quindi il governo turco ad applicarlo rapidamente ricordando che, in caso contrario, "il processo negoziale ne risulterebbe seriamente compromesso". I deputati esprimono "profondo rammarico" per la decisione della Corte costituzionale di sciogliere il Partito della società democratica (Dtp) e di abrogare la normativa che limita la giurisdizione dei tribunali militari. Ritengono infatti che ciò rappresenti una "grave battuta d´arresto nell´impegno della Turchia a favore delle riforme" e chiedono quindi una riforma della Costituzione. Il Parlamento invita il governo turco "a sostenere attivamente i negoziati in corso e a contribuire concretamente ad una soluzione globale della questione cipriota, basata su una federazione bizonale e bicomunitaria". La Turchia dovrebbe quindi "favorire un clima idoneo ai negoziati iniziando immediatamente a ritirare le sue forze da Cipro, affrontando la questione dell´insediamento di cittadini turchi nell´isola e consentendo la restituzione della zona chiusa di Famagosta ai suoi legittimi abitanti". D´altro canto, i deputati giudicano positivamente l´ampio dibattito pubblico sulle questioni relative alla cosiddetta apertura democratica e una legge che abolisce le restrizioni sulle trasmissioni in lingua curda. Apprezzano inoltre gli sforzi diplomatici compiuti al fine di normalizzare le relazioni con l´Armenia, ma chiedono la ratifica dei pertinenti protocolli. Riconoscono, poi, il ruolo svolto dalla Turchia nella sicurezza regionale (Mar Nero e Medio Oriente). Infine, i deputati accolgono con favore la firma da parte della Turchia dell´accordo intergovernativo sul gasdotto Nabucco, "la cui applicazione rimane una delle massime priorità dell´Unione europea in materia di sicurezza energetica", e chiedono l´apertura del capitolo sull’energia nei negoziati di adesione. Nel contempo, prendono atto della cooperazione fra Turchia, Russia ed alcuni Stati membri sul progetto South Stream. Al momento sono aperti 12 dei 35 capitoli negoziali. Quello sull´ambiente è stato aperto nel dicembre 2009. .  
   
   
L´EUROBAROMETRO STANDARD 72: GLI ITALIANI SONO PIÙ FIDUCIOSI NELL´UE MENTRE PERSISTE IL PESSIMISMO PER LA SITUAZIONE ECONOMICA  
 
Roma, 11 febbraio 2001 - L´ultimo Eurobarometro Standard dimostra un´inversione di rotta rispetto alla primavera del 2009. Emerge un ritorno di fiducia degli italiani nei confronti dell´Unione europea e le sue istituzioni. Inoltre, la maggioranza degli italiani continua a credere che l´Italia debba farsi sentire di più nell´ambito dell´Ue. Quanto alla situazione economica, gli intervistati tendono ad essere ancora scettici e preferiscono credere che le soluzioni e l´exit strategy sia da ricercare e definire a livello europeo. Il 49%, ovvero la maggioranza relativa, degli italiani ritiene che far parte dell’Unione europea sia una cosa positiva per il paese. È evidente che il trend negativo dei sondaggi si sia invertito in quanto nell´ultimo rilevamento Eurobarometro Standard 72 si registra un aumento dell´1% dei soddisfatti, a fronte della diminuzione dei critici del 16%, attestandosi al 13%. È interessante scoprire inoltre quali, secondo il campione, sono i principali elementi di identità comune. Per la maggioranza relativa degli italiani (37%), l’Unione europea rappresenta principalmente la possibilità di viaggiare, di studiare e di lavorare in Europa. La stessa percentuale riconosce l’Ue primariamente nella moneta comune, l’euro. Non mancano, ovviamente, i valori comuni: democrazia (34%), diritti umani (33%) e stato di diritto (28%). Cresce anche la fiducia degli italiani nei confronti dell´Unione. Il 52% del campione dice di fidarsi dell’Ue, mentre il 32% non si fida. Nell’ultimo rilevamento Eurobarometro della primavera 2009, il tasso di fiducia era al 48% contro il 36% di scettici. Si evince pertanto che l’Ue è considerata dal campione italiano ampiamente più adatta dei governi nazionali a gestire la lotta alla criminalità, la lotta al terrorismo, difesa e affari esteri, economia, immigrazione, lotta all’inflazione, protezione dell’ambiente, energia, ricerca scientifica, protezione dei consumatori, agricoltura e pesca, supporto alle regioni meno sviluppate, concorrenza e trasporti. Tuttavia, nonostante il giudizio positivo e la fiducia riservata all’Ue, il 44% degli italiani ritiene che l’Unione europea sia al momento a corto di idee, mentre il 41% non è d’accordo con questa affermazione. Questa mancanza di capacità propositiva andrebbe anche a detrimento del peso dell´Europa quale attore globale. In quasi tutti i settori elencati nel sondaggio (lotta all´inflazione, economia, trasporti, energia, politica regionale, agricoltura, ricerca, sicurezza, istruzione) gli Stati Uniti precedono l’Unione europea, secondo il parere della maggioranza relativa degli italiani. Sembra quindi comprensibile anche il trend stabile di scetticismo per quanto riguarda la situazione economica attuale. L’80% degli italiani ritiene che la situazione economica del paese sia negativa, seppure la percentuale degli scontenti è calata rispetto all’81% registrato nell’ultimo rilevamento della scorsa primavera. Tra i cittadini europei prevale lo stesso sentimento, con il 75% di critici. Anche l’economia europea è considerata versare in cattive acque. Appena il 22% degli intervistati italiani ritiene che le condizioni siano buone, mentre per un netto 75% (comunque in calo dal precedente 78%) domina una valutazione negativa. In una situazione di crisi generalizzata, l’euro rimane un punto fermo. Il 63% degli italiani è favorevole all’Unione monetaria europea e alla moneta comune. Sono in aumento dal precedente 61%. Gli scettici calano dal 31% al 28%. Lo scetticismo italiano permane anche per quanto riguarda i futuri allargamenti, mentre a livello europeo, dato di fatto, c´è stata un´inversione di rotta: Il 46% degli intervistati europei dichiarano di essere favorevoli a nuovi allargamenti dell’Unione europea negli anni a venire, contro il 43% di contrari. Quanto agli italiani, i contrari (43%) rimangono più numerosi dei favorevoli (42%), seppure la percentuale di scettici verso nuovi allargamenti è in calo. .  
   
   
UE: MINISTRI PER LA RICERCA ADOTTANO UNA DICHIARAZIONE SUL RUOLO DELLA SCIENZA  
 
Bruxelles, 11 febbraio 2010 - I ministri della Ricerca europei si sono impegnati ad aumentare gli investimenti nella ricerca e sviluppo (R&s) e a creare una cultura della fiducia negli scienziati. I ministri erano riuniti in Spagna, a San Sebastiàn, in occasione di un meeting informale nell´ambito del Consiglio Competitività. I delegati hanno inoltre adottato all´unanimità la dichiarazione di Donostia, descritta dalla Spagna come "un documento che lancerà il concetto di scienza ricettiva e responsabile, in grado di fornire soluzioni sul breve termine". "Tutte le scienze, a partire da quelle umanistiche fino alle scienze sociali e naturali, spaziando dalla ricerca di base fino allo sviluppo tecnologico, possono contribuire a qualcosa, qui e ora", ha affermato Cristina Garmendia, ministro per la Scienza. La dichiarazione spiega che oltre ad occuparsi dello sviluppo di nuovi prodotti e servizi, la ricerca fa affidamento su materiali, dispositivi e infrastrutture avanzati, in gran parte messi a punto dalle aziende europee. Evidenziando che la ricerca della conoscenza è una "pietra miliare per la cultura europea", la dichiarazione sottolinea che la scienza è di importanza vitale anche per rispondere adeguatamente a molte delle sfide che la società odierna si trova ad affrontare. "Molte di queste sfide - si pensi alla questione energetica, al cambiamento climatico, all´assistenza sanitaria e all´invecchiamento della popolazione - sono di portata globale e hanno un impatto socio-economico significativo", si legge nella dichiarazione. "La scienza europea mira a progredire passo a passo con coloro che la finanziano e che beneficiano dei suoi risultati, ma è preoccupata per la grave congiuntura economica che ha colpito l´Europa", si conclude nella stessa. "Essa si impegna per creare un´economia più sostenibile e basata sulla conoscenza". Integrare la ricerca nei principali ambiti politici è una delle priorità della presidenza spagnola del Consiglio. "Riteniamo che il piano europeo d´innovazione e il lancio della strategia per il 2020 costituiscano opportunità per porre saldamente scienza e innovazione al centro del futuro dell´Europa", ha spiegato il ministro. Durante l´incontro di San Sebastiàn si è parlato anche di un altro punto in agenda: le carriere e la mobilità dei ricercatori. Parlando alla platea, il ministro Garmendia ha detto: "Dobbiamo concentrarci in modo particolare sulla necessità di riconoscere a un gruppo di persone indispensabili in Europa e caratterizzato da un´elevata mobilità i diritti adeguati sotto il profilo della sicurezza sociale". I ministri europei dell´Occupazione discuteranno proprio della mobilità in occasione del meeting programmato per il prossimo mese di marzo. I delegati hanno inoltre parlato del ruolo che dovrebbe assumere la ricerca per la lotta alla povertà, un´altra priorità della presidenza spagnola del Consiglio. "È necessario analizzare più attivamente il nesso tra scienza e povertà", ha commentato il ministro, aggiungendo che la Commissione europea sta valutando la possibilità di consentire ai cittadini di Haiti di partecipare ai programmi della Commissione. Al meeting di San Sebastiàn hanno partecipato i ministri di 10 nazioni (Belgio, Germania, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna e Ungheria); in rappresentanza di altri paesi erano presenti alcuni vice-ministri. La Spagna lavorerà ora sui risultati di questa riunione informale in previsione del prossimo incontro formale del Consiglio Competitività che si terrà a Bruxelles (Belgio) i primi di marzo. Per maggiori informazioni, visitare: Presidenza spagnola del Consiglio: http://www. Eu2010. Es/en/index. Html Servizio della Presidenza del Consiglio su Cordis: http://cordis. Europa. Eu/spain/presidency2010/home_en. Html .  
   
   
L´UE RAFFORZA I LEGAMI CON L´EGITTO NELL´AMBITO DI R&S  
 
Bruxelles, 15 febbraio 2010 - L´unione europea metterà a disposizione dell´Egitto 20 milioni di euro a favore della ricerca e dell´innovazione, così è stato annunciato da Marc Franco, Ambasciatore della Delegazione europea in Egitto, in occasione della prima edizione dell´evento "European-mediterranean Innovation Marketplace" tenutosi ad Heliopolis (Egitto) lo scorso gennaio. I fondi saranno destinati al programma Ricerca, Sviluppo e Innovazione (Rsi) istituito nel quadro dell´Accordo di cooperazione bilaterale in campo scientifico e tecnologico siglato tra Ce e Egitto nel 2007. Il Daily News Egypt riporta che il programma Rsi, a favore del quale l´Ue ha già stanziato 11 milioni di euro, ha organizzato l´evento con il patrocinio del Primo ministro egiziano Ahmid Nazif. L´evento ha inoltre ospitato il Forum euro-mediterraneo sull´innovazione e la ricerca e l´esposizione euro-mediterranea dell´innovazione. "L´innovazione è la chiave per la ripresa e la creazione di un´economia e di una società più sostenibili una volta superata la crisi", avrebbe affermato l´Ambasciatore rivolgendosi ai partecipanti all´evento, che si è tenuto tra il 26 e il 28 gennaio. L´euro-mediterranean Innovation Marketplace è una piattaforma di comunicazione e rappresenta un punto di raccolta e diffusione di informazioni per ricercatori, inventori, accademici e industria. Il coordinatore del programma, Abdelhamid El-zoheiry, ha affermato: "Con la partecipazione di più di 200 espositori e 5 oratori in rappresentanza di diverse organizzazioni provenienti da 18 paesi europei e mediterranei, l´Euro-mediterranean Innovation Marketplace costituisce una preziosa piattaforma che permetterà ai più importanti attori delle scienze e dell´innovazione di incontrarsi, collaborare e sviluppare ulteriormente idee, progetti e partenariati. Il ministro egiziano dell´Istruzione superiore e della Ricerca scientifica Hany Mahfouz Helal ha detto: "L´euro-mediterranean Innovation Marketplace integra la strategia del Ministero per la promozione della cultura dell´innovazione in Egitto e rafforza i canali di collaborazione tra le parti europee e mediterranee, sia nell´ambito della ricerca che in ambito commerciale". Il ministro Helal, insieme al Ministero e a un professore di mineralogia dell´Università del Cairo, monitorerà la gestione del programma Rsi e dei fondi ad esso associati. Tuttavia, nonostante la volontà del paese di promuovere l´innovazione regionale, coloro che si occupano di innovazione si trovano a fronteggiare numerose difficoltà per poter realizzare le proprie idee. "Disponiamo di un brevetto, ma ha un valore elusivamente locale" hanno spiegato gli inventori Tarek El-bagory e Mohamed El-sayed. "Il brevetto è valido solo in Egitto, non a livello internazionale, come accade invece in America". In occasione dell´evento, gli inventori hanno presentato una nuova stazione di verifica per i gasdotti egiziani. Si preoccupano in particolare di non diffondere una quantità eccessiva di informazioni sulla loro invenzione nei paper di presentazione, in modo che nessuno possa approfittarsene. Gli inventori egiziani hanno inoltre delle lacune per quanto riguarda la gestione dei progetti. "Nella nostra facoltà studiamo ingegneria economica e gestionale, ma non acquisiamo nozioni specifiche sulle invenzioni", hanno sottolineato. "Abbiamo bisogno di corsi di marketing specifici per le invenzioni". Il Professor Bahaa Shawky del Centro nazionale di ricerca egiziano ha affermato che il governo dovrebbe avere una funzione strumentale nella ricerca e nel sostegno delle nuove idee. Il Professore ha inventato una soluzione che facilita il rilascio di energia da biomassa da parte delle piante ricche di cellulosa, un processo che favorisce lo sviluppo di energie rinnovabili pulite. "Dovremmo avviare un impianto pilota per il quale è necessario appena mezzo milione di lire egiziane. Sono in attesa di ricevere questi fondi", ha dichiarato. "Sono uno scienziato. Questo significa che me ne sto nel mio laboratorio. Questa [la ricerca], invece, è su Internet. " I funzionari sottolineano che il Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Unione europea, con il quale sono stati stanziati 53 miliardi di fondi per un periodo di 7 anni, consentirà al Governo egiziano di ottenere con maggiore facilità i fondi per la ricerca. Per maggiori informazioni, visitare: Euro-mediterranean Innovation Marketplace: http://www. Euromed-innovation. Net/ Settimo programma quadro http://ec. Europa. Eu/research/fp7/ .  
   
   
BRUXELLES, SONIA MASINI ELETTA PRIMO VICEPRESIDENTE NELLA CIVEX, LA PIÙ IMPORTANTE DELLE COMMISSIONI DEL COMITATO DELLE REGIONI  
 
Reggio Emilia, 11 febbraio 2010 - Dopo il rinnovo del Parlamento europeo e della Commissione europea, anche il Comitato delle regioni (Cdr), rafforzato nei suoi poteri, ha iniziato ufficialmente il nuovo mandato eleggendo ieri con la prima sessione plenaria, a Bruxelles, il nuovo presidente, il primo vicepresidente e le altre figure direttive che rimarranno in carica per i prossimi due anni e mezzo. Grandi soddisfazioni per la delegazione italiana, che ha portato Mercedes Bresso, governatrice del Piemonte, alla presidenza. Incarico di rilievo anche per la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, eletta su indicazione del Pse primo vicepresidente della Civex, la più importante delle Commissioni. La Civex - che ha inglobato le Commissioni Const e Relex - si occupa infatti dei diritti fondamentali nell´Ue e di immigrazione (argomenti su cui la presidente Masini ha portato nel precedente due distinti pareri all´approvazione da parte del Cdr in sessione plenaria, avviando anche una intensa collaborazione con l´Authority europea per la tutela dei diritti fondamentali di Vienna), nonché di sicurezza e giustizia, cooperazione, politiche mediterranee e relazioni esterne. A conferma dell´importanza della Commissione Civex la nomina, a presidente, del belga Luc Van Den Brande, che per due anni ha presieduto il Cdr. Sonia Masini, prima reggiana a ricoprire questo prestigioso incarico, è stata chiamata nel 2005 a rappresentare le Province italiane in seno al Comitato delle Regioni, l´importante organo consultivo dell´Ue istituito nel 1994 sulla base del Trattato di Maastricht per dar voce ai rappresentanti degli Enti locali di tutta Europa. Dopo essere stata nominata nel 2008 capo della delegazione italiana all´interno del Comitato delle Regioni, lo scorso gennaio la presidente della Provincia di Reggio è stata confermata tra i membri italiani del Cdr fino al 2015. Prima di partecipare, insieme agli altri 343 membri, alla seduta costitutiva del Cdr, la presidente Masini aveva incontrato ieri a Bruxelles Ferdinando Nelli Feroci, rappresentante permanente d´Italia presso l´Unione europea, per alcune valutazioni sul futuro dell´Ue e una analisi delle difficoltà nel rilanciare l´economia dei diversi Paesi, anche a causa della caduta dei Pil e dell´invecchiamento della popolazione, che impongono uno sforzo comune per trovare nuove prospettive di sviluppo. A margine della riunione con il rappresentante permanente presso l´Unione europea, la delegazione italiana ha espresso la propria condanna per l´attacco condotto da alcuni miliziani contro la nostra ambasciata a Teheran, nonché solidarietà e vicinanza all´ambasciatore, Alberto Bradanini. .  
   
   
RUSSIA, PIL 2009 CALA DEL 7,9 PER CENTO  
 
 Mosca, 11 febbraio 2010 - L´istituto nazionale di Statistica russo ha affermato che il Prodotto interno lordo è diminuito del 7,9 per cento durante il 2009: quanto diramato dall´Istituto è pertanto un significativo miglioramento rispetto alle stime preliminari, che davano il Pil in flessione dell´8,5 per cento. Il Pil russo ha totalizzato complessivi 39,016 trilioni di rubli (circa 1,3 trilioni di dollari statunitensi) a prezzi correnti; il suo volume è diminuito del 7,9 per cento in termini reali rispetto al 2008, riporta Ria Novosti. Nel 2008, l´economia russa crebbe del 5,6 per cento. .  
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 11 febbraio 2010 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 5 febbraio 2010, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 12 febbraio. - Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 15 gennaio 2010/15 aprile 2015; terza tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2. 500 milioni di euro a un massimo di 3. 500 milioni di euro decorrenza - scadenza: 1º marzo 2009/1º marzo 2025; sesta tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2. 000 milioni di euro a un massimo di 2. 500 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali non più in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 1º febbraio 2006/1º agosto 2021; ventesima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1. 000 milioni di euro a un massimo di 2. 000 milioni di euro .  
   
   
BANCHE: ABI, ‘INTEGRAZIONE’ LA PAROLA CHIAVE DELLA RESPONSABILITÀ D´IMPRESA SABATINI: “FAVORIRE LA TRASPARENZA NELLA GESTIONE E NELLA COMUNICAZIONE D’IMPRESA, PER UN MIGLIORE CONTROLLO DEI RISCHI E DELLA STABILITÀ DEL MERCATO NEL LUNGO PERIODO”. AL VIA IL QUINTO FORUM SULLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA. FOCUS SU RENDICONTAZIONE, FINANZIAMENTI SOSTENIBILI, INVESTIMENTI E GESTIONE DEL RISPARMIO.  
 
 Roma, 11 febbraio 2010 Disegnare strategie e trasferirle in processi concreti. Prendere impegni e rispettarli. In una parola, rendicontarli. Le banche si confermano attive nei processi che consentono di misurare e rendicontare la propria responsabilità sociale d´impresa. L’80% delle banche in termini del sistema attivo, pari al 71,7% degli sportelli sul territorio, redige un bilancio sociale; il 52% lo allega e lo distribuisce con il bilancio di esercizio. Questi alcuni dei dati che saranno presentati al Forum sulla Corporate Social Responsibility (Csr) al via oggi a Roma, sul tema Responsabilmente trasparente: l’evoluzione del mercato. Banche, istituzioni e stakeholder a confronto. All’appuntamento annuale che l’Abi dedica alla responsabilità sociale d’impresa, giunto alla sua quinta edizione, focus su rendicontazione, investimenti sostenibili e gestione del risparmio, innovazione finanziaria e merito di credito, comunicazione responsabile. “Migliorare la trasparenza nella gestione e nella comunicazione d’impresa per un migliore controllo dei rischi e della stabilità del mercato nel lungo periodo: in questo senso la Csr diventa attività strategica per le banche e le imprese in generale - ha spiegato Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’Abi, in apertura del Forum - La parola d´ordine è ´integrazione´. Integrazione della Csr nelle attività più tipiche della banca: nell´operatività quotidiana, nei vari filoni di business. A valle di questo processo, la rendicontazione è parte determinante della responsabilità sociale. Bisogna definire i propri obiettivi strategici e poi rendicontare i risultati concreti, materiali, rispetto agli impegni presi”. “La crescita della responsabilità sociale – ha proseguito Sabatini – richiede l’impegno dei diversi attori in campo. La particolare congiuntura storica che si sta vivendo richiede trasformazioni profonde, tali da prevenire il ripetersi dei ‘comportamenti’ che sono stati alla base della crisi stessa”. Secondo le ultime rilevazioni Abi, le quasi totalità dell’industria bancaria italiana in termini di totale attivo, pari all’80% del sistema, ha formalizzato l’impegno di Csr. Per il 41% esiste una pianificazione strategica; per il 64% è stata istituita un’unità dedicata alla Csr. Pagina 2 di 2 Obiettivo del Forum è quello di capire se, e in che modo, le conoscenze, le prassi e gli strumenti della responsabilità sociale d’impresa siano in grado di contribuire alla trasparenza nella gestione e nella comunicazione d’impresa, e di agevolare la stabilità del mercato nel lungo periodo. Anche quest’anno esperti provenienti dal mondo bancario, accademico, imprenditoriale e associativo si incontreranno, confrontando opinioni ed esperienze in sessioni plenarie, tavole rotonde di approfondimento e co-building session interattive. Tra i relatori, oltre al Direttore Generale dell’Abi Giovanni Sabatini, Massimo Roccia, Direttore Centrale Responsabile Area Retail Abi e Segretario Generale Consorzio Pattichiari; Enrico Granata, Direttore Centrale Responsabile Area Normativa Abi; Giulio Sapelli, Università degli Studi di Milano; Davide Dal Maso, Segretario Generale Forum per la Finanza Sostenibile; Pedro Ortún Silvan, Director, Dg Enterprise and Industry Commissione Europea; Antonio Vigni, Direttore Generale Banca Monte dei Paschi di Siena; Andrea Linares, Capo Redattore Economico Ansa; Vittorio Maragon, Amministratore Delegato Dnv Italia; Alessandro La Terza, Presidente Commissione Cultura Confindustria; Giuseppe Van Der Helm, Executive Director European Sustainable Investment Forum; Mike Wallace, Director Sustainability Reporting Framework Global Reporting Iniziative. .  
   
   
MONZA, ACCORDO DA 5,5 MILIARDI PER LO SVILUPPO 65 INTERVENTI PER INFRASTRUTTURE, SANITA´, CULTURA E TURISMO FORMIGONI: AZIONI CONCRETE PER FAR CRESCERE LA BRIANZA  
 
Milano, 11 febbraio 2010 - Sessantacinque interventi per lo sviluppo e il rilancio del territorio di Monza e della Brianza in tutti i campi - dalle infrastrutture, alla sanità, alla cultura, al turismo - con un investimento complessivo di 5,5 miliardi di euro. E´ quanto prevede l´Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale della Provincia di Monza e Brianza, che è stato sottoscritto ieri dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, affiancato dagli assessori Massimo Ponzoni (Qualità dell´Ambiente) e Massimo Zanello (Culture, Identità e Autonomie) con i rappresentanti degli enti coinvolti: il presidente Dario Allevi per la Provincia di Monza e Brianza, l´assessore Andrea Arbizzoni per il Comune di Monza e il vice presidente Luigi Nardi per la Camera di Commercio di Monza e Brianza. Presenti anche gli assessori Davide Boni (Territorio e Urbanistica), Luciano Bresciani (Sanità) e Romano La Russa (Industria, Pmi e Cooperazione). "Questo accordo - ha detto Formigoni - è frutto di un metodo sperimentato tante volte e cioè quello del confronto, della discussione con tutti i soggetti coinvolti per ottenere una operatività migliore. Il Tavolo territoriale di Confronto è dunque il punto di riferimento per la formazione delle politiche locali. Si tratta di un´intesa dinamica, in cui sono fissati progetti e azioni concrete e sono indicati gli impegni, anche economici, di ciascuno". "Se c´è un´istituzione - ha aggiunto il presidente - che crede nella responsabilità degli enti locali, nella collaborazione e nel federalismo, questa è Regione Lombardia". Tra gli obiettivi più importanti, oltre a quello generale della crescita del territorio sotto tutti i punti di vista, il presidente ha ricordato "la sfida di Expo 2015 a cui dobbiamo prepararci". Nel ricordare come la Brianza abbia svolto "un percorso di identità istituzionale molto intenso", l´assessore Zanello ha sottolineato in particolare la valenza culturale dell´accordo e la "grande attenzione" del territorio per questo settore. "Progetti come il restauro della cappella della regina Teodolinda nel Duomo o come quelli per la Villa Reale e il sistema delle ville nel nord Milano - ha proseguito l´assessore - sono la testimonianza di una nuova primavera e della capacità della Brianza di non essere solo la terra dell´industria ma anche della grande cultura". "La prima istituzione a credere nella provincia di Monza e Brianza - ha detto l´assessore Ponzoni - è stata proprio Regione Lombardia. Firmare questo importante accordo in chiusura di questa legislatura è dunque motivo di orgoglio, anche perché si è lavorato bene e in breve tempo per scrivere il testo di questo documento, che rappresenta quello che vogliamo per il futuro di questa provincia". Quattro gli assi strategici che caratterizzano l´Accordo: - il potenziamento e la riorganizzazione del sistema infrastrutturale, attraverso il potenziamento dell´asse est-ovest per garantire una connessione più efficace tra i diversi poli del territorio; - lo sviluppo di una competitività policentrica per dare valore alle diverse "anime" che compongono la provincia e contribuire alla riorganizzazione delle esperienze imprenditoriali più significative per legare insieme produzione, ricerca, formazione e innovazione; - l´evoluzione della qualità territoriale mediante la qualificazione del sistema territoriale a scala sovra-locale, anche con strumenti di programmazione territoriale (Ptcp e Pgt) che garantiscano un alto livello della qualità di vita, valorizzando le dotazioni e le risorse paesistico- ambientali; - il consolidamento del welfare e del capitale sociale del territorio, che rappresentano una delle vere e grandi ricchezze della Brianza e caratterizzano l´antico e profondo legame tra comunità e territorio. I progetti, a seconda del livello di avanzamento, sono suddivisi in tre gruppi: su 65 interventi, 43 fanno parte dei primi due programmi (Progetti in corso di attuazione e Progettualità avanzate) per complessivi 2,9 miliardi di euro, in gran parte disponibili, e 22 nel terzo programma per un totale di 2,6 miliardi di euro, che saranno reperiti con il procedere della progettualità. Questo il dettaglio. Progetti In Corso Di Attuazione - Si tratta di 26 interventi già approvati, avviati o pronti per essere avviati, caratterizzati da una progettazione definita, totalmente o parzialmente finanziati. Tra questi: Il sistema integrato di gestione delle ville del nord Milano; Il restauro della cappella della regina Teodolinda nel Duomo di Monza; L´interramento della Ss 36 Monza-cinisello; La riqualificazione della linea ferroviaria Saronno -Seregno; Il prolungamento della linea M1 Sesto Fs - Monza; La Pedemontana; Gli Accordi di Programma per il Polo Istituzionale e il restauro della Villa Reale; Gli Accordi di Programma di edilizia ospedaliera di Vimercate e del San Gerardo di Monza, nonché il campus biomedico di Vedano al Lambro; Lo sviluppo del distretto high tech di Vimercate. Progettualita´ Avanzate - Sono 17 interventi dotati di progetto preliminare o di uno studio di fattibilità Questi i principali: Expo scuola ambiente 2010; I contratti di quartiere in diversi Comuni della provincia; Le metrotranvie di Milano-desio-seregno e di Limbiate; La nuova stazione Fs Monza est; La rete di teleriscaldamento di Monza; I recuperi delle ville nel territorio monzese; Le piste ciclabili e gli itinerari turistico-culturali; Il passaporto del mobile. Progettualita´ Da Sviluppare - L´ultimo gruppo comprende 22 progetti e idee-progetto. Tra questi: Il "V´arco" Villoresi e il parco botanico all´interno del parco di Monza; Il boulevard delle Prealpi; Il patto locale di sicurezza urbana; Dormire in villa - Brianza 2015; La Gronda ferroviaria. .  
   
   
LOMBARDIA. 5% DEI SERVIZI AFFIDATO A COOPERATIVE SOCIALI FORMIGONI FIRMA UN ACCORDO PER RAFFORZARE LE CONVENZIONI  
 
Milano, 11 febbraio 2010 - Ampliare lo spazio e il ruolo delle cooperative sociali, in particolare aumentando la richiesta di forniture e, di conseguenza, dando a loro maggior lavoro. E´ questa la finalità del Protocollo d´Intesa "per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale" che il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni ha sottoscritto ieri con i presidenti della: Confcooperative (Maurizio Ottolini), Legacoop (Luca Bernareggi) e Agci- Associazione Generale Cooperative italiane (Giuseppe Di Giugno). Le cooperative sociali interessate sono quelle (iscritte nell´elenco B dell´Albo regionale delle cooperative sociali) che assumono e mantengono al lavoro le persone svantaggiate: portatori di handicap, malti psichici, ex tossicodipendenti, ex detenuti. "In base a questo Accordo - ha spiegato Formigoni - la Regione si impegna a determinare annualmente l´elenco dei beni e dei servizi, da destinarsi alle convenzioni con queste cooperative sociali, sino a raggiungere tendenzialmente una percentuale del 5% dell´importo complessivo che la Regione destina a terzi per la forniture di beni e/o servizi. La Regione proporrà, inoltre, che anche gli altri enti del sistema regionale (Ersaf, Finlombarda, Enti di gestione dei Parchi, Aler, ecc. ) adottino le medesime modalità". In Lombardia ci sono 1. 531 cooperative sociali iscritte all´Albo regionale, di cui 493 iscritte nella sezione B, che si occupano dell´inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Queste hanno 17. 500 soci, di cui 2. 700 volontari. Nelle cooperative sociali di tipo B lavorano 12. 900 persone: 5. 000 sono quelle "svantaggiate", di cui la maggior parte disabili (3. 081). ,Seguono poi i malati psichici (793), i tossicodipendenti (725), gli ex detenuti 385. In queste cooperative sociali circa il 50% del valore della produzione dipende da contratti e convenzioni con gli enti pubblici (Comuni, province e Asl). "In base a questo Accordo - ha proseguito il Presidente - la Regione si impegna anche a promuovere adeguate iniziative: per la definizione di nuove categorie di persone svantaggiate da inserire nelle cooperative di tipo B e per la conseguente revisione della legge statale di riferimento" "Questo Accordo - ha poi affermato l´assessore regionale Piccole e Medie Imprese e Cooperazione, Romano La Russa, presente alla firma del Protocollo - non è né un punto di partenza, perché in questo campo abbiamo già fatto molta strada, né tantomeno un punto di arrivo; è piuttosto un momento di crescita, un tassello in più verso la valorizzazione di questo settore per il quale la Regione ha sempre avuto grande attenzione". .  
   
   
INDICE DI BIL (BENESSERE INTERNO PERCEPITO): RAPPORTO AUR 2008/09 "DENTRO LA CRISI DUE"  
 
Perugia, 11 febbraio 2010 - Performance significative nella capacità di creare ricchezza; permanenza di stipendi e redditi familiari di livelli inferiori alla media nazionale, “bilanciati” da politiche sociali pubbliche e da un modello di welfare in grado di garantire coesione sociale e una buona qualità della vita, a sua volta espressa da un alto indice di Bil (benessere interno percepito): sono queste le principali connotazioni contenute nel Rapporto Aur 2008/09, “Dentro l’Umbria 2”, sintetizzate e illustrate nell’ampia Introduzione al ponderoso volume, scritta da Claudio Carnieri, presidente dell’istituto regionale di ricerca. La ricerca è stata presentata ieri mattina alla Sala dei Notari. I lavori sono stati aperti da una relazione della Direttrice di Aur, Anna Ascani e conclusi dall’intervento della Presidente della Giunta regionale. Questo ultimo lavoro di Aur e dei suoi ricercatori, scrive Carnieri, giunge a conclusione di un ciclo di studi finalizzato ad indagare gli aspetti strutturali della società regionale e le tendenze di lungo periodo, nella convinzione che questo tipo di contributo possa essere utile alle esigenze di governo delle istituzioni e al protagonismo delle forze sociali. La ricerca si muove nell’ottica di dare risposta agli interrogativi circa la attualità, la praticabilità e gli eventuali caratteri di una nuova politica industriale e a quelli inerenti le modalità e qualità dei rapporti tra pubbliche istituzioni e organizzazioni sociali. Il rapporto, a giudizio del presidente dell’agenzia, è rivolto ad esaminare “il complesso incrocio tra modello produttivo e modello sociale”, nella consapevolezza di come questa connessione, oltre che proporre quantità e qualità come termini inscindibili per un sano sviluppo, sia utile anche per le attività di mercato e impresa. Per redigere il Rapporto si sono quindi percorsi, afferma Carnieri, “piste difficili, non consuete, talvolta ‘scomode’, ma tali da darci un’immagine ‘effettuale’ dell’Umbria”. La parte conclusiva dell’introduzione di Carnieri è ricca di proposte e indicazioni per un prossimo, nuovo ciclo di studi e ricerche su cui cimentare le competenze e le energie di Aur. Il rapporto dell’agenzia rileva che il reddito familiare medio umbro, calcolato al 2007, è di 35. 142euro l’anno, leggermente superiore alla media nazionale (34. 497) ma inferiore a quello delle altre regioni del centro. Critica appare la situazione dei redditi da lavoro dipendente. Fatto 100 per l’Italia, l’indice umbro è del 92,3, inferiore non soltanto alle regioni settentrionali, ma, per la prima volta, anche ad alcune di quelle meridionali, essendo il totale del meridione, isole comprese del 92,4. E’ a questo punto, rileva Carnieri che “viene visualizzato il ruolo compensativo che l’intervento pubblico delle istituzioni e le politiche diffuse di welfare hanno sul modello regionale al fine di radicare una tenuta ed una coesione sociale che, tuttavia, si fa sempre più difficile”. Il rapporto di Aur rileva infatti come, fatto 100 l’indice nazionale, quello umbro sia pari a 96,5 nel caso di reddito primario (al netto cioè delle prestazioni e dei trasferimenti sociali) e salga a 101,3 in termini di reddito disponibile, cioè comprensivo delle prestazioni sociali. L’andamento del Pil umbro negli anni recenti, sostanzialmente in linea con l’andamento nazionale è stato caratterizzato, in talune fasi, da risultati migliori. La nota critica, rileva Carnieri, è rappresentata dal Pil per abitante che, con 24. 455euro, pone l’Umbria al disotto della media nazionale che è di 26. 278. “Si vede chiaramente - scrive il presidente Aur – la maggiore difficoltà che l’Umbria continua ad avere nel produrre ricchezza (reddito) nei nuovi cicli dell’economia nazionale globale”. In termini di “benessere percepito” l’Umbria, nel rapporto Istat 2007, risulta a “soddisfazione alta”, con performance molto positive nei cinque indicatori situazione economica, salute, tempo libero, relazioni amici, relazioni familiari. Nei primi quattro, i valori umbri sono, di gran lunga, superiori alla media nazionale. L’immagine e la realtà dell’Umbria che escono dalla ricerca impongono, a giudizio di Carnieri, l’esigenza di “mettere al centro della vita regionale la scelta dell’innovazione e dello sviluppo di qualità, verso un più avanzato modello di specializzazione produttiva,…capace di introdurre novità anche nei settori più maturi e tradizionali della base produttiva”, tornando anche “a scommettere sul manifatturiero”. .  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER IN KENYA: PRIMI PROGETTI VISITATI A KOROGOCHO  
 
Bolzano, 11 febbraio 2010 - Dal 9 febbraio il presidente della Provincia Luis Durnwalder si trova in Kenya per fare il punto sui progetti di cooperazione internazionale sostenuti dalla Provincia. Ieri negli slums di Nairobi Durnwalder ha visitato strutture nel settore scolastico e della formazione, mentre oggi ha osservato impianti di coltivazione e lavorazione di prodotti agricoli. Accompagnato dalla suora missionaria Lydia Pardeller di Nova Ponente, ieri di prima mattina il presidente Durnwalder ha visitato il centro di formazione di Korogocho, in uno dei più grandi slums della capitale Nairobi, costruito grazie agli aiuti della Provincia di Bolzano e dell´associazione onlus "Eine Welt Gruppe" di Castelrotto. "Con circa 37mila euro sono stati acquistati e ristrutturati due edifici ai margini dello slum, che ora sono diventati un centro di formazione per 170 giovani", sottolinea Durnwalder. Ospita e assiste soprattutto ragazze sieropositive: "Vengono tolte dalla strada e accompagnate verso una formazione che possa garantire loro un lavoro e quindi una forma di sussistenza", prosegue il Presidente. Sempre nell´immensa baraccopoli di Korogocho (abitata da oltre 150mila persone) Durnwalder ha visitato la scuola elementare di St. Martins, dove la Provincia ha ricostruito l´edificio scolastico distrutto alcuni anni fa dalle fortissime piogge. "Nei lavori abbiamo insistito per costruire una struttura che possa resistere anche ad eventuali nuove alluvioni", spiega dal Kenya Durnwalder. La scuola è frequentata da 800 bambini dello slum, ai quali è assicurato anche il servizio mensa: "In tal modo i bambini ricevono almeno un pasto caldo al giorno e non devono cercare il cibo tra le discariche vicine", sottolinea Durnwalder. Oggi invece la delegazione della Provincia - in viaggio anche il capo di Gabinetto Klaus Luther e la direttrice dell´Ufficio affari di gabinetto Elisabeth Spergser - ha visitato il progetto di cooperazione agricola "Meru Herbs" a Meru, un villaggio a nord di Nairobi ai piedi del Mount Kenya. Sostenuto dalla Provincia con 110mila euro, il progetto nato come impianto di irrigazione si è sviluppato con l´aiuto dell´organizzazione "Ctm Altromercato" e ha dato vita alla coltivazione di piante e frutti. "I prodotti vengono trasformati in the e marmellate e commercializzati attraverso la rete del commercio equo e solidale", osserva il presidente. Il modello "Meru Herbs" è significativo, aggiunge Durnwalder, "perchè non si tratta solo di un intervento che crea occupazione, ma è cresciuto fino a diventare una cooperativa di piccoli contadini che ne hanno fatto un´azienda ben funzionante con un export annuale di circa 200mila euro". Il viaggio in Africa prosegue con tappe in Uganda e Sud Sudan. .  
   
   
SICILIA: CIMINO INCONTRA DIRETTORI GENERALI SU FONDI UE  
 
 Palermo, 11 febbraio 2010 - Il vice presidente della Regione con delega all´Economia e alla Programmazione, Michele Cimino, ha iniziato gli incontri con i direttori generali dei dipartimenti interessati alle misure per accelerare l´attuazione dei fondi comunitari e degli accordi di Programma quadro 2000-2006 e per la programmazione e gestione dei fondi Po-fesr 2007-2013. Hanno partecipato il Ragioniere generale, Enzo Emanuele, responsabile attuazione Par-fas; il dirigente generale della programmazione nonche´ autorita´ di gestione dei del Po Fesr 2007-2013, Felice Bonanno; il dirigente generale del dipartimento dell´Acqua e dei Rifiuti, Francesco Delle Nogare; il dirigente generale del dipartimento delle Infrastrutture, Vincenzo Falgares; il dirigente generale della Famiglia e delle Politiche sociali, Letizia Di Liberto; il dirigente generale del dipartimento Urbanistica, Sergio Gelardi, e il dirigente generale del dipartimento Energia, Rossana Interlandi. "Con questi dirigenti generali - afferma Cimino - abbiamo stilato il quadro della situazione attuale. Sono emersi alcuni problemi che presto saranno superati e, in ogni caso, ci sara´ un monitoraggio continuo della spesa per garantire la piena utilizzazione di ogni disponibilita´ finanziaria. Questi incontri con i direttori generali saranno periodici in modo da evitare disimpegni per procedere subito alla eventuale riprogrammazione, accelerazione per la realizzazione delle opere previste nella nuova programmazione. Per il Po-fesr entro la fine del 2010 dovranno essere spesi circa 900 milioni di euro. " .  
   
   
BOLOGNA, VIA LIBERA ALL´INTESA PROVINCIALE DEL DUP. L´INTESA CONTIENE TUTTI GLI INVESTIMENTI, PER OLTRE 430 MILIONI DI EURO, CHE ENTRO IL 2015 INTERESSERANNO IL TERRITORIO BOLOGNESE.  
 
Bologna, 11 febbraio 2010 "Abbiamo condiviso insieme un progetto per il futuro. Un progetto fatto di scelte strategiche per delineare i tratti del cambiamento che vogliamo, per uscire dalla crisi ma soprattutto per portare il sistema territoriale bolognese ai più alti livelli di eccelenza che richiede la competizione globale". Lo ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani, a Bologna, durante la sottoscrizione dell´intesa per l’attuazione della Politica Regionale Unitaria e del Documento Unico di Programmazione (Dup). Per l’intero territorio bolognese saranno destinati circa 430 milioni di euro (europei attraverso i Fondi Fesr e Fse, nazionali Fas, regionali e locali, nonché fondi correlati tra i quali il Feasr) per finanziare investimenti e la realizzazione di progetti. La Provincia di Bologna, attraverso la Conferenza Metropolitana, ha coinvolto tutti i Comuni e le rappresentanze del mondo economico e sociale per definire gli interventi puntuali che daranno corpo alla strategia rivolta soprattutto all’innovazione nei settori dell’ambiente, della mobilità sostenibile, della innovazione e della ricerca industriale, così come definita nel Documento programmatico approvato il 6 aprile scorso. Complessivamente il Dup, considerando anche le risorse che saranno attivate da parte degli Enti locali e dei privati, potrà contare in tutto il territorio emiliano-romagnolo, fino al 2015, su circa 3 miliardi di euro, di cui 1,5 di Fondi comunitari, nazionali e regionali. Ricerca e innovazione Con i finanziamenti dell’obiettivo ricerca e innovazione, verranno realizzati nel territorio Bolognese l´ "Hub" della rete dei tecnopoli regionali, inteso quale punto di riferimento e di raccordo per la Rete, e laboratori specifici su temi quali la meccanica avanzata e automazione, materiali, medicina e scienze della vita, energia e ambiente. Per la realizzazione del tecnopolo sono stati stanziati circa 50 milioni di Euro di contributo pubblico che attiveranno un investimento complessivo di oltre 100 milioni di euro. Valorizzare risorse umane Sono stati previsti oltre 8 milioni di euro (dal Fondo Sociale Europeo), per l’aumento delle conoscenze e competenze dei lavoratori e per facilitare percorsi di carriera, mobilità e riqualificazione. Ambiente ed energia Per sostenere la competitività e la sostenibilità energetica ambientale nel sistema produttivo, con investimenti finalizzati all’innovazione tecnologica di processo delle imprese, sono previsti circa 20 milioni di investimenti (di cui circa 10 di contributo europeo e regionale) per dotare il territorio di aree produttive ecologicamente attrezzate. Infrastrutture viarie e trasporti Particolarmente consistenti i finanziamenti per il potenziamento infrastrutturale e l’accessibilità al territorio. L’investimento complessivo stimato ammonta a circa 180 milioni di Euro, articolati nella cosiddetta “Cura del Ferro” che interesserà l’intera regione, ma troveranno attuazione anche i progetti di messa in sicurezza ed elettrificazione dei percorsi ferroviari che collegano Bologna con Portomaggiore, Vignola ecc. Di particolare significato in questo contesto anche il sostegno con fondi Fas, per 27 milioni, per la realizzazione del People Mover che collegherà l’aeroporto Marconi con la stazione ferroviaria di Bologna e avrà un costo complessivo di 117 milioni di euro. Ambiente e cultura Il Dup prevede anche interventi per la valorizzazione dell’ambiente: biodiversità, rischi naturali, difesa del suolo e della costa) che saranno programmati anche in relazione all’attuazione dal Piano di azione ambientale della Regione Emilia Romagna. Sull’ambiente e cultura – un patrimonio da valorizzare, con il concorso del Fondo Fesr (3,6 milioni di euro) sono in fase di realizzazione investimenti per il progetto Motor valley a Imola, la valorizzazione e accessibilità al parco archeologico di Monte Bibele, la realizzazione del palazzo della cultura e dello sport per la Valle del Reno e la riqualificazione di Villa Edvige-garagnani. I fondi erogati consentiranno di attivare investimenti per quasi 7 milioni di euro. Il Dup consente di valorizzazione le aree ex Obiettivo 2, nonché i territori che presentano eccellenze e specificità da consolidare, sono previsti investimenti dell’ordine di circa 24 milioni di euro (con 11,6 di contributo Fas) per il completamento degli Accordi Quadro per la montagna, il contrasto al digital divide, la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, il rafforzamento della rete museale e storico ambientale oltre alla riqualificazione di edifici pubblici dismessi e il rafforzamento della rete della sentieristica, in prevalenza lungo le aste fluviali. Valorizzazione delle aree cittadine Al sistema metropolitano di Bologna e al Circondario Imolese sono rivolte specifiche misure. Si tratta di oltre 15 milioni di euro di fondi Fas che nell’area metropolitana di Bologna sono finalizzati ad interventi di riqualificazione urbana del centro storico e a sostegno di interventi di social housing, ma i fondi riguardano anche il recupero del comparto dell’Osservanza a Imola e interventi mirati per il circondario imolese. Inoltre, complessivamente saranno attivati investimenti per oltre 30 milioni di euro, già in fase di avvio un primo stralcio per il recupero del centro storico di Bologna. .  
   
   
TERRITORIO, LA REGIONE EMILIA ROMAGNA HA PREDISPOSTO PER I COMUNI E LE PROVINCE UNA CIRCOLARE ILLUSTRATIVA DELLA LEGGE 6 DEL 2009 SULL´URBANISTICA.  
 
 Bologna, 11 febbraio 2010 - È consultabile on-line all’indirizzo www. Regione. Emilia-romagna. It/codiceterritorio/ la circolare illustrativa, rivolta a Comuni e Province emiliano romagnole, della legge regionale n. 6 del 2009 “Governo e riqualificazione solidale del territorio”. Il testo della circolare sarà pubblicata anche sul prossimo numero del Bollettino ufficiale regionale (Bur). La circolare affronta le innovazioni principali apportate da tale legge regionale nel campo del governo del territorio, ed in particolare le tematiche della riqualificazione delle città, il riordino degli strumenti di pianificazione e di negoziazione, il rafforzamento degli strumenti di governance, l’integrazione tra i piani urbanistici e le politiche abitative. "Questo lavoro - ha sottolineato l’assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli - è frutto di un’ampia e approfondita attività di presentazione e di dibattito con la società regionale sui contenuti della legge, che intendiamo proseguire e rafforzare nel futuro come garanzia di qualità ed efficacia delle leggi regionali, in vista della predisposizione del testo unico delle disposizioni regionali in materia di governo del territorio". Cosa contiene la circolare La circolare illustra le novità in tema di riqualificazione urbana e di riforma della legge regionale 20 del 2000, richiamando i principi generali della disciplina sull’edilizia residenziale sociale (Ers) e sul procedimento unico per le opere pubbliche. Sulla riqualificazione urbana ci si sofferma sul nuovo “documento programmatico per la qualità urbana” e sulle modalità di individuazione degli ambiti da riqualificare e degli interventi di interesse generale di cui essi necessitano. Si tratta di un processo che vede la partecipazione dei cittadini e delle associazioni, dove l’individuazione degli ambiti da riqualificare si integra maggiormente con l’attività pianificatoria e con il fabbisogno di dotazioni territoriali e ambientali. Viene evidenziato poi il concorso di architettura quale strumento rivolto ad elevare la qualità urbanistica ed architettonica dei progetti di riqualificazione. La parte più corposa riguarda senz’altro la riforma della legge regionale 20 del 2000 ed in particolare i temi della valutazione ambientale dei piani, degli strumenti di governance, della urbanistica negoziata, del ruolo degli strumenti di pianificazione. L’attenzione della circolare è anche rivolta a coordinare il recepimento della direttiva comunitaria sulla valutazione ambientale di sostenibilità, per la quale il legislatore regionale ha applicato i principi di semplificazione e non aggravamento dei procedimenti, onde evitare l’inutile duplicazione della stessa attività valutativa. Piani Urbanistici Quanto alle modalità di formazione dei piani, è confermato il metodo della concertazione istituzionale, e si richiede alle Province e alla Regione di rafforzare la governance delle trasformazioni del territorio, individuando nei propri piani e programmi le scelte strategiche di interesse sovracomunale che richiedono accordi territoriali fra tutti i livelli istituzionali per coordinarne l’attuazione. A livello comunale è stato confermato l’orientamento della regione verso l’esercizio associato delle funzioni che, per la materia della pianificazione, si realizza attraverso il piano associato e il nuovo piano intercomunale, regolato da un apposito procedimento semplificato di approvazione. E’ stato chiarito il ruolo ed il compito dei diversi piani, in modo da distinguere le diverse competenze pianificatorie di ciascun livello istituzionale e superare la cosiddetta pianificazione a cascata. Per quanto riguarda i piani comunali, la circolare rimarca la distinzione tra il piano strutturale, che non attribuisce diritti edificatori alle aree, ed il piano operativo, che invece ha il compito di regolare, per la durata di cinque anni, la disciplina urbanistica delle trasformazioni, assegnando indici di edificabilità. Viene inoltre chiarito il ruolo del Rue che può assumere i contenuti di piano urbanistico quando contiene una propria cartografia per regolare le trasformazioni degli ambiti consolidati e del territorio rurale. . .  
   
   
ECONOMIA FVG: CIRIANI, GOVERNO SPOSTI INCENTIVI A NORDEST  
 
 Udine, 11 febbraio 2010 - "Spero che il Governo centrale si ricordi del Nord-est al momento di ridestinare gli incentivi previsti per il settore dell´auto, sostenendo con forza ed in maniera concreta la filiera legno, mobile, arredo ed elettrodomestico che vanta un credito importante rispetto alla disparità di trattamento che per troppo tempo ha avvantaggiato il Nord-ovest d´Italia". Sul tema degli incentivi attualmente al vaglio del Consiglio dei ministri a Roma, interviene il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, rivolgendo all´Esecutivo Berlusconi una precisa richiesta in funzione del "credito che l´estremo Nord-est vanta rispetto al Governo, ben consci che il Nord-ovest ha avuto tanto e noi no". Nella rivendicazione formulata a Udine, durante la conferenza stampa servita ad illustrare l´andamento degli strumenti regionali anticrisi nel primo quadrimestre di attività, Ciriani ha anche precisato che "servono incentivi veri, immediatamente fruibili da un sistema in forte sofferenza". .  
   
   
ECONOMIA FVG: AGGIORNAMENTO PREVISIONI 2010  
 
Trieste, 11 febbraio 2010 - Uno spiraglio di positività arriva dalla crescita, seppur minima, del Pil regionale. Nel corso dell´anno il prodotto interno lordo del Friuli Venezia Giulia è previsto in crescita dell´1 per cento, grazie alla ripresa dell´industria e degli investimenti. Il trend si è rivelato più favorevole rispetto a quello stimato nel novembre 2009 quando ci si attendeva una crescita dell´economia regionale pari allo 0,8 per cento. Purtroppo, resta negativo il tasso di disoccupazione, stimato al 7 per cento, un valore più elevato del 6,4 per cento elaborato nella precedente previsione. A comunicare l´aggiornamento delle previsioni economiche fornite dall´Istituto "Prometeia" per l´anno 2010 è il servizio Statistica della direzione centrale Programmazione, Risorse economiche e finanziarie della Regione, che fa capo all´assessore Sandra Savino. La moderata ripresa nell´anno in corso riflette andamenti differenziati nelle singole regioni italiane. Alcune regioni settentrionali mostrano un´evoluzione più dinamica di altre: Veneto ed Emilia-romagna crescono dell´1,3 per cento, la Lombardia l´1,1 per cento, il Friuli Venezia Giulia l´1 per cento. Al Centro si rilevano incrementi compresi tra il mezzo punto percentuale delle Marche e lo 0,7 del Lazio. Nel Mezzogiorno alcune regioni mostrano incrementi più vivaci come la Sicilia (0,6 p. C. ), la Sardegna (0,5 p. C. ), la Campania e la Puglia (0,4 p. C. ), benché inferiori a quelli registrati nel Centro-nord, a fronte di altre che registrano una stagnazione delle attività economiche. Secondo Prometeia, in Veneto, Lombardia, Emilia-romagna e Friuli Venezia Giulia la crescita economica si appoggerà sull´industria: in regione è stimato un aumento del 2,6 per cento del valore aggiunto industriale, mentre una migliore performance di quella prevista in novembre riguarda il comparto dei servizi, in crescita del 1,2 per cento rispetto al precedente 1 per cento. In Friuli Venezia Giulia è stimato il miglior risultato nazionale per l´accumulazione di nuovo capitale: gli investimenti fissi lordi segnano un valore pari a +1,2 per cento sul 2009, in crescita rispetto al +1,0 per cento comunicato a novembre, seguito nell´ordine da Lombardia (+1,1 p. C. ), Trentino-alto Adige, Veneto ed Emilia-romagna (+0,9 p. C. ). Inoltre, la maggior vivacità delle attività produttive permetterebbe anche all´import-export regionale di trarne beneficio. Le importazioni sono previste in crescita del 3,1 per cento, rispetto all´1,7 comunicato nello scorso novembre; le esportazioni, variabile particolarmente significativa per lo sviluppo dell´economia regionale, in aumento del 2,9, contro la precedente previsione del 2,1 per cento. Criticità risultano invece dal mercato del lavoro. Sempre secondo Prometeia, il tasso di disoccupazione nazionale che nel 2009 raggiungeva il 7,7 per cento, quest´anno dovrebbe evidenziare l´incremento più consistente posizionandosi al 9 per cento. Nell´anno in corso l´incremento del tasso di disoccupazione non risparmierà nessuna regione: al Nord il tasso di disoccupazione raggiungerà il valore massimo in Liguria, dove si attesterà all´8,0 per cento, senza posizionarsi al di sotto del 3,7 atteso in Trentino-alto Adige. In Friuli Venezia Giulia la disoccupazione è attesa al 7 per cento, rispetto al 5,3 per cento stimato per l´anno 2009: le unità di lavoro dovrebbero ridursi maggiormente nel settore agricolo, manifatturiero e delle costruzioni, restando invece senza modifiche nel comparto dei servizi. .  
   
   
CRISI FVG: 108 MLN UTILIZZATI PER STRUMENTI SOSTEGNO  
 
Udine, 11 febbraio 2010 - Provengono da 828 aziende del Friuli Venezia Giulia le 1005 domande, presentate tra settembre e dicembre 2009, di accesso al sostegno economico previsto dalla legge regionale ´Anticrisi´, per un controvalore complessivo pari a 108,75 milioni di euro. Fvg Regione Piu´ Attiva - "Nessun´altra Regione italiana ha messo a disposizione del tessuto produttivo così tanti strumenti di intervento a salvaguardia dell´economia territoriale, utilizzando a questo scopo i fondi di rotazione che garantiscono un ritorno nelle casse regionali", ha annunciato il vicepresidente della Giunta Tondo, Luca Ciriani, nel corso di una conferenza stampa a Udine. "Le richieste pervenute - ha precisato - riguardano soprattutto la ristrutturazione del debito ma anche l´allungamento dei termini per il rimborso di mutui e prestiti e la sospensione del pagamento della rata". Non Solo Fondi Rotazione - Tra i principali strumenti regionali anticrisi a disposizione delle imprese locali figurano Frie, Fria, Fricts, Provvista mista Industria-legge 23/01 ed Ebiart. Frie Gia´ Esaurito - Praticamente esaurita la disponibilità straordinaria di 40 milioni assegnata al Fondo di rotazione per le imprese industriali, ma il Frie ha ricevuto ed approvato anche 66 domande di sospensione del pagamento dei finanziamenti agevolati con rata in scadenza fino al 1 gennaio (10 milioni di euro). Provvista Mix Ok - Grande successo, ha sottolineato Ciriani, per la Provvista Mista dell´Industria, creata con la rivisitazione della legge 23/01, che ha caratterizzato 135 domande di ricapitalizzazione (37,1 milioni di euro) da parte di altrettante aziende. Bene Fria E Fricts - Non da meno sono stati il Fondo di rotazione a favore delle imprese artigiane (Fria, 94 domande per 16,9 milioni di euro) ed il Fondo speciale di rotazione a favore delle imprese commerciali, turistiche e di servizio (Fricts, 67 domande per 14,2 milioni di euro). Record Per Ebiart - Molto gettonato dal punto di vista delle domande (643) è stato l´Ente bilaterale artigiano, la cassa integrazione di categoria, che tuttavia influisce solo per lo 0,6 per cento sull´importo totale, ovvero appena 0,55 milioni di euro. Pratiche Piu´ Veloci - Determinante, in questa fase di crisi, è stata l´accelerazione imposta da Ciriani a tutte le procedure di spesa per la ricerca e lo sviluppo industriale, tanto che nel 2009 sono stati erogati 314 contributi (44,2 milioni di euro) contro i 222 del 2008 (25,2 milioni). Sale Capacita´ Spesa - In questo modo, ha sottolineato il direttore centrale delle Attività produttive, Antonella Manca, citando il +50 per cento nell´ambito dei fondi regionali ed il +131 per cento per quelli Fesr, è stato raggiunto un aumento record del livello percentuale di utilizzo delle risorse di 4,2 punti tra il 2008 e il 2009, portando la capacità di spesa da 84,24 a 88,46 per cento della massa impegnabile. Ripresa Molto Lenta - Chiarendo che la ripresa sarà lenta e lo sarà ancora di più per l´occupazione, il vicepresidente della Regione ed assessore alle Attività produttive ha ricordato che la Finanziaria 2010 ha allocato nuove risorse e ulteriori provvedimenti sono allo studio. Pronti A Spostamenti - Due strumenti già attivi ma ancora poco utilizzati, invece, sono il Fondo per lo Smobilizzo Crediti ed il Fondo di Co-garanzia. Ricordando che le banche dovrebbero farli conoscere ai loro clienti, Ciriani ha avvertito che "se tarderanno ancora ad entrare a regime, sposteremo i finanziamenti su altri fondi per renderli subito disponibili". Banche Vero Imbuto - "Noi, il Governo e le associazioni di categoria stiamo viaggiando alla massima velocità possibile - ha concluso - mentre le banche si muovono al rallentatore. Se il problema è tecnico vedremo di risolverlo, ma se è di altra natura sarebbe meglio parlarci chiaro". . .  
   
   
EUROPA: CHIODI, 200 MLN PER LE IMPRESE ABRUZZESI IL PRESIDENTE HA FIRMATO IERI A ROMA L´ACCORDO CON BEI  
 
L´aquila, 11 febbraio 2010 - La Banca Europea per gli investimenti (Bei) sosterrà le micro, piccole e medie imprese abruzzesi (comprese quelle artigiane) con un finanziamento iniziale di cento milioni di euro quale provvista per gli Istituti Intermediari. La Regione infatti è riuscita ad ottenere la somministrazione di fondi per cofinanziare gli investimenti delle imprese che predisporranno progetti efficaci per il recupero o lo sviluppo dell´attività produttiva. Le banche prescelte saranno obbligate a investire risorse proprie per un ammontare almeno equivalente a quello messo a disposizione dalla Bei, mobilitando quindi un totale di 200 milioni di euro. Le imprese beneficeranno di risorse finanziarie a condizioni di grande vantaggio. Il tutto è stato ufficializzato questa mattina a Palazzo Chigi, a Roma, con la firma di un accordo quadro tra il presidente della Regione Abruzzo e Commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi e il vice Presidente della Bei (Banca Europea per gli investimenti), Dario Scannapieco. Data l´importanza strategica dell´iniziativa e considerando i riflessi che questa può avere sulla ripresa dell´intero sistema economico regionale la firma è stata apposta alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi che ha sottolineato la valenza di questa operazione e l´indubbio vantaggio per la zona del cratere. L´intesa raggiunta oggi è frutto di un lungo lavoro preparatorio in cui è stato impegnato in questi mesi il Presidente Chiodi. La Regione, in base all´accordo, individua e seleziona istituti di credito disposti ad intermediare i fondi della Banca. Dovranno essere Istituti dal profilo e dall´esperienza consolidata fortemente radicati sul territorio. "L´iniziativa - ha detto Chiodi - è destinata a costituire un volano per la ripresa dell´intero sistema economico regionale, orientando, da un lato, i settori produttivi presenti verso frontiere tecnologiche più avanzate e, dall´altro, promuovendo e valorizzando le numerose eccellenze del territorio. E´ un risultato importante che ci consente di facilitare l´accesso al credito attraverso prestiti rimborsabili nel medio e lungo termine a condizioni molto vantaggiose. Un primo tassello del rilancio economico della nostra regione appetibile per il nostro sistema imprenditoriale che consente di generare sviluppo in termini di competitività, innovazione e sostenibilità, ma anche per favorire la connessione a dinamiche di sviluppo internazionali in grado di superare il localismo tipico delle piccole e medie imprese. Dobbiamo cogliere al volo l´opportunità di innovare e migliorare per aumentare la competitività e la produttività delle imprese". Si consolida così la collaborazione tra la Regione e la Banca con la possibilità di sviluppare ulteriori iniziative comuni e sinergie allo scopo di coordinare interventi congiunti a favore di finanziamenti di progetti promossi dalle imprese abruzzesi. Altro importante documento sottoscritto oggi è il protocollo d´intesa da cui scaturisce un rapporto di collaborazione tra la Banca e la Regione di concerto con i Comuni Capoluogo finalizzata a promuovere lo sviluppo di strumenti di ingegneria finanziaria per avviare un processo di ricostruzione e di sviluppo urbano sostenibile in Abruzzo. La Commissione Europea e la Banca hanno creato infatti l´iniziativa comunitaria denominata "Jessica" (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas) L´abruzzo vuole attivare così, in tempi rapidi, operazioni Jessica attraverso la costituzione di un Fondo di Partecipazione a conferma della disponibilità della Regione a promuovere un approccio innovativo nell´utilizzazione dei Fondi strutturali. Proprio domani, alle 11, a Palazzo Silone all´Aquila, il Presidente Chiodi firmerà il protocollo d´intesa per il progetto Jessica con i sindaci dei quattro capoluoghi di Provincia. . .  
   
   
"USCIRE DALLA CRISI" GIORNATA SUI PROCESSI DI INNOVAZIONE NELL´AREA FIORENTINA. PRESENTAZIONE DI TRE RICERCHE COMMISSIONATE DALLA PROVINCIA DI FIRENZE AD IRPET, LONDON SCHOOL OF ECONOMICS E CONSORZIO QUINN.  
 
Firenze, 11 febbraio 2010 - Nel Convegno che si terrà in Palazzo Medici Riccardi il 17 febbraio prossimo sul tema "Uscire dalla Crisi. Processi di Innovazione nell’Area fiorentina e nella provincia di Firenze", vengono presentate tre ricerche commissionate dalla Provincia ad Irpet, London School of Economics e Consorzio Quinn sul tema dell’Innovazione. L´appuntamento costituisce la prima di una serie di iniziative che si pongono lo scopo di individuare – anche attraverso il coinvolgimento dei principali soggetti nel campo della ricerca e dell’innovazione nonché delle imprese operanti sul territorio - gli strumenti di azione pubblica più efficaci per accrescere l’innovazione. Le ricerca di Irpet su Processi Innovativi Nella Provincia Di Firenze articola, considerando la specificità del territorio, caratteristiche e relazioni fra mondo della ricerca e delle imprese, in particolare nel settore della meccanica. L’analisi di London School of Economics ha per tema L’innovazione Nell’area Fiorentina Come Leva Di Sviluppo: Valutazione E Identificazione Delle Reti E Dei Modelli Di Innovazione e definisce anche attraverso un’analisi comparata con realtà regionali e l’esame di casi, ipotesi di azioni di policy. Lo studio del Consorzio Quinn sviluppa un esame di ampio spettro sugli attuali Modelli d’Incubazione d’impresa anche attraverso l’analisi comparata di realtà italiane ed estere. .  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI. DA LUNEDÌ 15 FEBBRAIO PROCEDURE ANCOR PIÙ SEMPLICI PER LE PICCOLE IMPRESE CHE SI RIVOLGONO ALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER GLI INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE "IN DEROGA". 9643 LE DOMANDE PERVENUTE NEL 2009 PER 4160 PICCOLE IMPRESE E 30.000 LAVORATORI E LAVORATRICI.  
 
Bologna, 11 febbraio 2010 - L’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli e i Servizi impegnati negli interventi per il lavoro nelle crisi aziendali hanno presentato ieri alla Direzione Inps il risultato di un’ iniziativa della Regione per semplificare ulteriormente le procedure delle imprese per la richiesta di utilizzo degli ammortizzatori sociali “in deroga”. Da lunedì 15 febbraio 2010, per l’invio telematico delle domande, il sistema informativo Sare (Semplificazione amministrativa in rete) della Regione sarà in grado di generare automaticamente ed inviare all’Inps il modulo Ig15, necessario per l’erogazione delle prestazioni da parte dell’Inps. Le imprese non dovranno più compilare tale modulo potendo contare quindi su una concreta ulteriore semplificazione. La Regione ha fatto poi il punto con Inps sui risultati complessivi degli interventi realizzati per il 2009. Sono pervenute alla Regione 9. 901 domande e gli uffici hanno esaminato ed autorizzato con accordi con le parti sociali sulla base delle le procedure di esame stabilite dalle delibere regionali tutte le 9. 643 domande ritenute valide, corrispondenti a 4. 160 imprese interessate con 30. 000 lavoratori e lavoratrici. L’assessore Campagnoli ha anche comunicato all’Inps che la Regione interverrà per risolvere, riconoscendo l’intervento degli ammortizzatori “in deroga”, anche i casi sin qui sospesi relativi al periodo 1° giugno-8 agosto, in conseguenza alla sospensione dell’integrazione da parte dell’Ente bilaterale nell’artigianato. “La Regione con gli uffici regionali e territoriali Inps e le parti sociali – dichiara Campagnoli – hanno svolto un lavoro straordinario, decisivo per attraversare la crisi. Un risultato frutto del Patto sottoscritto e del concreto impegno comune di istituzioni, imprese e sindacato. Va detto poi che – come abbiamo verificato con Inps - per la liquidazione di oltre 1. 000 delle domande 2009 autorizzate e per proseguire gli interventi già per il gennaio 2010 è indispensabile che il Governo metta effettivamente a disposizione tutte le risorse già assegnate ed impegnate per l’Emilia-romagna”. .  
   
   
BILANCIO ENTI LOCALI: IL 15 FEBBRAIO SEMINARIO A VILLA UMBRA  
 
Perugia, 11 febbraio 2010 - E’ dedicato al “Bilancio degli enti locali dopo la legge finanziaria 2010” il seminario che, promosso dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, si terrà lunedì 15 febbraio a Villa Umbra (loc. Pila) di Perugia. Relatore Francesco Zito, vice prefetto del ministero dell´interno, esperto di finanza locale. Argomento dei lavori (con inizio alle ore 9. 00)i contenuti della legge 191 del 2009 (finanziaria 2010) di interesse per gli enti locali, il decreto-legge 194 del 2009 (c. D. Milleproroghe), il decreto-legge 2/2010 in tema di enti locali, le regole per il triennio 2010-2012 per l’impostazione e la gestione del patto di stabilità interno, i trasferimenti erariali agli enti locali e la determinazione contributi 2010, la gestione delle entrate proprie in presenza del blocco dell’autonomia impositiva, i pagamenti da parte degli enti locali, tempestività ed accertamenti preventivi di compatibilità finanziaria e gli effetti del decreto legge cosiddetto “anti-crisi”. .  
   
   
ANCI VENETO: FINANZIARIA 2010, ECCO LE PRIME STIME  
 
Rubano, 11 febbraio 2010 - Dopo la riunione della consulta di finanza locale, Anciveneto ha stimato i dati relativi al patto di stabilità e le conseguenze. Con la promessa di rivolgersi per via del Dpef. I calcoli di Anciveneto di parlano chiaro. Almeno 1. 200. 000. 000 di euro restano bloccati nelle casse dei Comuni veneti, secondo il Patto di stabilità previsto dalla finanziaria 2010. Oltre a queste somme, che non potranno essere impiegati in molti e necessari finanziamenti pluriennali, restano almeno 200 milioni di opere pubbliche da pagare, di cui 150 solo per le ditte edili. I dati sono emersi alla riunione della consulta di finanza locale dell´Associazione Regionale dei Comuni, avvenuta a Rubano lunedì 8 febbraio. <Quello che temevamo si è avverato> spiega Diego Marchioro, sindaco di Torri di Quartesolo e presidente della consulta Anciveneto <La restituzione completa dell´Ici 2008 non ci potrà essere. E dall´altra parte i Comuni rischiano di trovarsi con un´ulteriore riduzione del 12 per cento del potere d´acquisto, per i tagli all´Irpef tra il 10 e il 15 per cento. Proseguiremo perciò con il dialogo con il Governo, ma, come già detto, vogliamo una finanziaria meno pesante per gli enti locali. A maggior ragione adesso che si sta tornando sulla Bozza Calderoli>. Le proposte di modifica andrebbero direttamente sul Dpef di giugno. Intanto Anciveneto ha delineato degli ambiti d´azione. Uno è la rendicontazione, con la creazione di un sistema unico e l´impostazione di un unico referente, evitando la continua richiesta di modulistica. Si tratta cioè di un sistema di valutazione più semplice, con un minor numero di parametri. Un altro consiste in una maggiore cooperazione e unitarietà tra le analoghe consulte di finanza locale interne alle altre Anci del Nord Italia. .  
   
   
ENTI LOCALI, LA REGIONE CHIEDE AL GOVERNO DI RIVEDERE POSIZIONE SU RISORSE E TAGLI AI COMUNI MONTANI. SOLLECITATI I FINANZIAMENTI STRAORDINARI PER LA PROVINCIA DI RIMINI E PER I SETTE COMUNI DELLA VALMARECCHIA PASSATI DALLE MARCHE ALL´EMILIA-ROMAGNA  
 
 Bologna, 11 febbraio 2010 - "Ho provveduto a consegnare alle Commissioni l’ordine del giorno approvato dalla conferenza delle Regioni sulle problematiche relative alla situazione della finanza delle comunità montane”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Cooperazione con Autonomie locali Gian Carlo Muzzarelli, che è intervenuto, oggi, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni, all’audizione in commissione affari Costituzionali e bilancio della Camera dei deputati per l’esame del decreto legge su “Interventi urgenti concernenti Enti Locali e Regioni". "Abbiamo chiesto di eliminare i tagli indiscriminati e il criterio di "montanità" legato esclusivamente all´altimetria prendendo atto delle differenze tra Alpi ed Appennini – ha spiegato Muzzarelli - per procedere ad un vero confronto di merito. Gli stessi Ministri Frattini e Tremonti, venuti a Sestola alcuni giorni fa, hanno riconosciuto che è errato avere tolto dai comuni montani quella stazione sciistica e tanti altri Comuni evidentemente montani, tra i quali Porretta, Bagno di Romagna, Novafeltria. E’ importante un supplemento d’istruttoria e di responsabilità per costruire azioni condivise nell’interesse del buon funzionamento del governo del territorio, così da assicurare una pubblica amministrazione moderna ed efficace, al servizio dei cittadini e delle nostre comunità. I nostri territori hanno grande fascino e bellezza, ma sono anche difficili da abitare. Bisogna tener conto del lavoro legislativo fatto da diverse Regioni che hanno già riorganizzato riducendo gli enti, rendendoli più moderni ed uniti valorizzando il ruolo dei sindaci “volontari per passione” e assicurando l’efficace utilizzo delle risorse per i cittadini". Nell’audizione è stato affrontato anche il tema di risposte alle esigenze dei sette Comuni della Valmarecchia e quelle della Provincia di Rimini in merito allo stanziamento di risorse nazionali dedicate al passaggio, il cambio del patto di stabilità per la Provincia di Rimini, la rideterminazione dei trasferimenti dello Stato. "Occorre una decisione – ha concluso Muzzarelli - urgente per consentire la completa operatività alla luce anche del buon esito delle relazioni tra le Regioni Emilia Romagna e Marche che ha portato in questi giorni all’intesa raggiunta fondamentale per consentire “il completo passaggio dolce” delle comunità della Valmarecchia in Emilia-romagna”. .  
   
   
OPERE PUBBLICHE: REGIONE PIEMONTE E SINDACATI INSIEME PER TRASPARENZA E SICUREZZA NEGLI APPALTI SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO PER LA CONDIVISIONE DEI DATI  
 
 Torino, 11 febbraio 2010 - Prosegue l’impegno della Regione Piemonte per contrastare l’irregolarità nei cantieri e il lavoro nero e ridurre gli infortuni sul lavoro in Piemonte. E’ stato sottoscritto ieri mattina a Torino, il protocollo di intesa per la condivisione dei dati sul ciclo di esecuzione degli appalti pubblici a Torino e Provincia tra l’assessore regionale alle opere pubbliche, Daniele Borioli, e i segretari generali di Fillea-cgil, Feneal-uil e Filca-cisl Torino, Dario Boni, Domenico Paoli e Antonio Castaldo. L’obiettivo è avviare un´attività di monitoraggio del ciclo di esecuzione degli lavori pubblici, dalla gara dei servizi di progettazione, direzione lavori, collaudo in corso d´opera fino alla conclusione dell´appalto. Sono oggetto di monitoraggio, in particolare, i lavori con importi superiori ai 150 mila euro. Si tratta di interventi di un certo peso, soprattutto in campo viabilistico, sanitario ed edilizio, che necessitano di particolare attenzione. Sono circa 1200 gli appalti di questo tipo aggiudicati nel 2009 in Piemonte per un valore di oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro. Circa un terzo del valore, 800 milioni di euro per 500 opere, solo a Torino e provincia. I dati vengono raccolti attraverso la piattaforma informatica regionale Soop (Sistema osservatorio opere pubbliche), un modello di rilevazione informatico che garantisce sia la raccolta dei dati in tempo reale, sia la loro autenticità e qualità. Secondo l’accordo, che avrà durata di tre anni e sarà poi rinnovabile, il database completo su Torino e provincia verrà messo a disposizione delle organizzazioni sindacali che, a loro volta, forniranno alla Regione Piemonte le elaborazioni sui cantieri in loro possesso. “Si crea in questo modo – spiega Borioli - un circolo virtuoso di informazioni che, insieme all’accordo che abbiamo già sottoscritto con l’Antimafia, ci consentirà di avere una maggiore trasparenza degli appalti sul nostro territorio migliorando la sicurezza e la qualità del lavoro nei cantieri piemontesi. Nei prossimi mesi – conclude- l’obiettivo sarà estendere questa collaborazione con i sindacati a livello regionale”. Soddisfatte le organizzazioni sindacali: “Continuiamo un percorso iniziato con la sottoscrizione dell’Intesa in Prefettura qualche settimana fa e che ora si concretizza con uno scambio di informazioni tra i diversi soggetti che si occupano di cantieri che ci consentirà di rappresentare meglio e tutelare di più gli operatori del settore. L’atto di oggi, uno dei primi nel suo genere in Italia, è un esempio di convergenza istituzionale positivo – concludono – che permetterà a un settore delicato come quello dell’edilizia di garantire una maggiore sicurezza dei cantieri e di ridurre gli incidenti sul lavoro”. .  
   
   
INCENTIVI ALLE IMPRESE DEL VCO PER NUOVE ASSUNZIONI ANCHE A TEMPO DETERMINATO E PARZIALE E TRASFORMAZIONE A TEMPO INDETERMINATO DI CONTRATTI A TERMINE.  
 
Verbania, 11 febbraio 2010 - La provincia del Verbano Cusio Ossola assegna 258 mila euro, erogati da Fondo Sociale Europeo, Ministero del Lavoro e Regione Piemonte, a favore delle imprese del territorio quale incentivo all’assunzione con contratti a tempo indeterminato e/o a tempo determinato della durata non inferiore ai 12 mesi. Fino ad esaurimento delle risorse disponibili, per ogni assunzione a tempo indeterminato e full time potrà essere erogato un contributo massimo, al lordo delle ritenute di legge, pari a 6. 300 euro (11. 878/10. 329 euro se persona svantaggiata ovvero,ad esempio, disoccupati con oltre 45 anni di età, donne in reinserimento lavorativo in stato di disoccupazione da oltre 24 mesi ecc…). Per ogni assunzione a tempo determinato di durata non inferiore a 12 mesi full time è previsto un contributo massimo di 1. 800 euro (3. 397/2. 954 euro se persona svantaggiata). Per le trasformazioni da assunzione con contratto a termine a contratto a tempo indeterminato, si potrà richiedere un contributo pari a 4500 euro (8. 481 euro/7. 375 euro se persona svantaggiata). In caso di assunzioni part time i contributi sono ridotti proporzionalmente. A questi incentivi possono concorrere aziende con sede nel Verbano Cusio Ossola che nei dodici mesi antecedenti alla domanda non abbiamo fatto ricorso a cassa integrazione straordinaria o mobilità. “In un momento quale l’attuale, con alle spalle il peggio di una crisi che ha drasticamente compromesso i livelli occupazionali provinciali, riteniamo che possa essere di particolare interesse e stimolo per le aziende poter valutare la possibilità di assumere nuovi lavoratori o regolarizzare il rapporto con collaboratori, dei quali ci si è avvalsi con forme di flessibilità” spiega l’Assessore al Lavoro e Formazione Francomaria Franzi che ricorda come nel triennio precedente (2004-2006) con questo intento e modalità siano state messe a disposizione risorse per Euro 167. 000,00 interamente assegnate. “Un’opportunità dunque da non sottovalutare soprattutto per i piccoli e micro imprenditori che sono la trama portante del tessuto produttivo della nostra Provincia”. Regolamento, moduli e scadenze per la presentazione delle domande sono disponibili sul sito www. Lavorovco. It. Lo staff del Centro per l’Impiego – Servizi alle Aziende è a disposizione presse le tre sedi di Verbania, Omegna e Domodossola per supportare le imprese del Vco con una consulenza mirata, a partire dalla verifica dei requisiti per candidarsi all’assegnazione dei contributi. Per richiedere informazioni e/o fissare un appuntamento è possibile contattare: Centro per l’Impiego di Verbania: Dante Fattalini tel. 0323-407454; Centro per l’Impiego di Omegna: Daniela Gnutti tel. 0323-61527; Centro per l’Impiego di Domodossola: Salima Avignano tel. 0324-242371; Verrà data priorità alle domande presentate secondo il criterio cronologico di ordine di arrivo all’indirizzo: Provincia del Verbano Cusio Ossola - Settore Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro Sede Direzionale - S. S. Del Sempione,4 – Villa Fedora 28831 Baveno (Vb) .  
   
   
BILANCI DELLE PROVINCE E PATTI DI STABILITÀ NELLA PROSPETTIVA DEL FEDERALISMO FISCALE SEMINARIO UPI TOSCANA SUL GRANDE TEMA DELLA FINANZA LOCALE  
 
Firenze, 11 febbraio 2010 - La Provincia di Firenze ospita un seminario della sede regionale dell´Unione Provincia Italiane. A partire dalle ore 10 di venerdì 12 febbraio, amministratori e assessori delle Province toscane si interrogheranno su "Bilanci delle Province e patti di stabilità nella prospettiva di del federalismo fiscale". Hanno garantito la loro partecipazione anche gli Assessori al Bilancio delle Province di Roma e di Milano. Aprono la sessione mattutina i rappresentanti di Palazzo Medici Riccardi. Seguono interventi di enti locali e nazionali. .  
   
   
LE AZIONI PER L´INSERIMENTO LAVORATIVO DI SOGGETTI PARTICOLARMENTE SVANTAGGIATI IN PIEMONTE  
 
 Torino, 11 Febbraio 2010 - La Regione stanzia 3,6 milioni di euro ed affida la gestione a Union Etica La Regione Piemonte ha affidato ad Union. Etica, l’associazione temporanea di scopo costituita da Banca Popolare Etica e Unionfidi, la gestione della “Sovvenzione globale Por Fse 2007-2013” finalizzata al finanziamento di iniziative e progetti per l’inserimento lavorativo di soggetti particolarmente svantaggiati. Dopo l’esperienza positiva maturata nella precedente programmazione 2000-2006 con la gestione della Sovvenzione globale “Piccoli sussidi al capitale sociale delle cooperative” la Regione Piemonte, con specifico bando, ha selezionato e confermato Union. Etica quale Organismo Intermedio per la gestione della Sovvenzione nel periodo 2008-2010. Sono previste quattro linee di intervento, finanziate dalla Regione con 3,6 milioni di euro: · Rafforzamento delle imprese sociali e della loro capacità di inclusione lavorativa. Si intende rafforzare le imprese sociali, attraverso la promozione e il potenziamento di forme di collaborazione tra queste, anche nella prospettiva di creare le condizioni per l’istituzione di nuovi e più competitivi soggetti giuridici. · Promozione di progetti di inserimento lavorativo attraverso il miglioramento del rapporto dei soggetti svantaggiati e delle imprese sociali con i Servizi del Lavoro e con gli altri servizi sociali e sanitari in rete. L’obiettivo è realizzare progetti che migliorino l’occupabilità e l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati attraverso la valorizzazione delle competenze e delle capacità professionali. · Accrescimento della responsabilità sociale delle cooperative e delle imprese sociali. Si intende favorire, da un lato, lo sviluppo di strumenti per promuovere la crescita di forme diverse di responsabilità sociale e dall’altro la sperimentazione di azioni volte a creare nella prassi amministrativa le procedure di inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, attraverso l’individuazione di strumenti amministrativi ad hoc e di settori di lavoro che l’amministrazione pubblica potrà affidare alla cooperazione sociale affinché siano creati nuovi posti di lavoro per le persone svantaggiate. · Sostegno al lavoro autonomo e alla microimpresa, in particolare attraverso il ricorso al microcredito, con l’obiettivo di promuovere iniziative di lavoro autonomo e microimprese proposte da persone svantaggiate che non sono in grado di offrire adeguate garanzie economiche e finanziarie (i cosiddetti "soggetti non bancabili”). I bandi relativi alle varie azioni saranno pubblicati tra marzo e maggio prossimi, mentre Union. Etica e l’Assessorato regionale al Welfare e Lavoro hanno già svolto sul territorio una significativa attività di presentazione dell’iniziativa agli enti ed agli attori interessati e coinvolti. “Nella politica del lavoro della Regione - dichiara l´assessore al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso - la nuova iniziativa, adattandosi anche alle mutate esigenze sociali sul territorio, tende a favorire la coesione sociale attraverso interventi finalizzati a potenziare il ruolo della cooperazione all’interno del sistema regionale dei servizi per il lavoro ponendosi l’obiettivo di accrescere le opportunità di inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati”. Pietro Mulatero, presidente di Unionfidi (capogruppo di Union. Etica), aggiunge: “Il nostro apporto all´iniziativa - dopo l´esperienza vissuta inprima linea con il precedente ciclo di interventi denominato Piccoli Sussidi, dal 2000 al 2006 per complessivi 5. 2 milioni di euro - sarà quello di rendere ancora più accessibili per i soggetti destinatari le risorse disponibili. Da questo punto di vista, l´unione delle professionalità ecompetenze di Banca Etica e di Unionfidi, oltre all´esperienza specifica maturata, costituisce l´effettivo valore aggiunto ed è certamente garanzia di interventi puntuali ed efficaci per il miglior uso dei fondi messi a disposizione”. .  
   
   
UE: RAFFORZARE LE POLITICHE DI PARITÀ TRA I SESSI  
 
Strasburgo, 11 febbraio 2010 - Promuovere l´imprenditorialità femminile, colmare il divario retributivo tra uomini e donne, garantire i servizi di assistenza a bambini e anziani, rivedere il congedo di maternità e introdurre quello di paternità. E´ quanto propone il Parlamento per garantire la parità di genere e conciliare meglio lavoro e famiglia. Chiede poi l´istituzione di "quote rosa", di adottare una direttiva per la lotta alle violenze sulle donne e di garantire un accesso agevole alla contraccezione e all´aborto. Approvando con 381 voti favorevoli, 253 contrari e 31 astensioni, il Parlamento ha adottato la relazione di Marc Tarabella (S&d, Be) che sottolinea l´importanza di "rafforzare le politiche di parità tra i sessi" rilevando la necessità di "un maggior numero di azioni concrete e di nuove politiche". Deplorando che i piani di ripresa economica "si concentrino principalmente sui posti di lavoro in cui prevalgono gli uomini", i deputati incoraggiano gli Stati membri a promuovere l´imprenditorialità femminile nel settore industriale e "a fornire assistenza finanziaria, strutture di consulenza professionale e una formazione appropriata alle donne che fondano imprese". Pongono l´accento, inoltre, sulla necessità di valorizzare, sostenere e rafforzare il ruolo delle donne nell´economia sociale e invitano la Commissione e gli Stati membri a prestare attenzione alla situazione dei coniugi coadiuvanti – nell´artigianato, nel commercio, nell´agricoltura, nella pesca e nelle piccole imprese a conduzione familiare. Il Parlamento osserva poi che il differenziale retributivo medio tra donne e uomini "stagna a un livello importante (tra il 14% e il 17,4%) dal 2000", nonostante le numerose misure attuate e gli impegni assunti. Chiede quindi alla Commissione per quali motivi non ha ancora presentato una proposta legislativa sulla revisione della legislazione vigente sull´applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne. Il Parlamento esorta le istituzioni Ue e gli Stati membri a fare in modo che la crisi economica e finanziaria "non conduca a limitazioni delle prestazioni e dei servizi sociali, soprattutto per quanto riguarda la custodia dei bambini e l´assistenza agli anziani". Anche perché l´accesso a tali servizi "è essenziale per assicurare una partecipazione paritetica degli uomini e delle donne al mercato del lavoro, all´istruzione e alla formazione" e per una "migliore conciliazione tra vita professionale e vita privata". Pur sottolineando l´importanza della proposta di revisione della direttiva 92/85/Cee relativa al congedo di maternità, i deputati ritengono che questa "non sia sufficientemente ambiziosa" per quanto riguarda la promozione della conciliazione tra lavoro e famiglia per gli uomini e le donne. Invitano inoltre la Commissione a sostenere "qualsiasi iniziativa volta all´introduzione di un congedo di paternità a livello europeo". Ritengono infatti che il congedo di maternità debba essere associato a quello di paternità "per garantire alla donna una maggiore tutela nel mercato del lavoro e combattere così gli stereotipi esistenti nella società in merito all´uso di tale congedo". Quote rosa per i posti di responsabilità nelle imprese e in politica - Il Parlamento chiede agli Stati membri e alle parti sociali di promuovere una presenza più equilibrata tra donne e uomini nei posti di responsabilità delle imprese, dell´amministrazione e degli organi politici". Sollecitando pertanto "la definizione di obiettivi vincolanti per garantire la pari rappresentanza di donne e uomini", sottolinea "gli effetti positivi dell´uso delle quote elettorali sulla rappresentanza delle donne". In proposito, si compiace della decisione del governo norvegese di aumentare ad almeno il 40% dei membri il numero di donne nei consigli di amministrazione delle società private e di imprese pubbliche, e invita la Commissione e gli Stati membri "a considerare l´iniziativa norvegese come un esempio positivo e a progredire nella stessa direzione". D´altro canto, i deputati sottolineano con favore che la quota di deputate al Parlamento europeo è passata dal 32,1% al 35% rispetto alla scorsa legislatura, la quota delle presidenti di commissioni parlamentari è passata dal 25 % al 41 % e che la proporzione delle Vicepresidenti del Parlamento europeo è passata dal 28,5 % al 42,8 %. Sostengono poi che la percentuale di donne tra i commissari designati (pari al 33% del totale), "raggiunta con grandi difficoltà", rappresenti "il minimo assoluto". Rilevando quindi che la composizione della Commissione "dovrebbe rispecchiare meglio la diversità della popolazione europea, anche sotto il profilo uomo-donna", invitano gli Stati membri, in occasione delle future nomine, a proporre due candidati – un uomo e una donna – in modo da agevolare la formazione di una Commissione più rappresentativa. Violenza contro le donne e diritti sessuali - Nel chiedere a undici Stati membri, tra cui l´Italia, di ratificare senza indugio la convenzione del Consiglio d´Europa sulla lotta alla tratta di esseri umani, il Parlamento insiste sull´importanza di lottare contro la violenza nei confronti delle donne. Notando che nell´Unione approssimativamente tra il 20 e il 25% di donne subiscono violenze fisiche nella loro vita adulta e più del 10% sono vittime di violenza sessuale, invita la Commissione ad avviare l´elaborazione di una proposta di direttiva globale sulla prevenzione e la lotta contro tutte le forme di violenza nei confronti delle donne, compresa la tratta. Appoggia inoltre le proposte della Presidenza spagnola concernenti il varo del mandato europeo di protezione delle vittime e l´istituzione di un numero di telefono di soccorso alle vittime identico in tutta l´Unione europea. I deputati insistono poi sul fatto che le donne "dovrebbero avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi, segnatamente attraverso un accesso agevole alla contraccezione e all´aborto". Insistono anche sul fatto che le donne "devono godere di un accesso gratuito alla consultazione in tema di aborto e, pertanto, sostengono le misure e le azioni volte a migliorare l´accesso delle donne ai servizi della salute sessuale e riproduttiva e a meglio informarle sui loro diritti e sui servizi disponibili. Infine, invitano gli Stati membri e la Commissione a porre in atto misure e azioni per sensibilizzare gli uomini sulle loro responsabilità in materia sessuale e riproduttiva. .  
   
   
PMI: ARRIVA LA CARTA DELLE PARI OPPORTUNITA’ STUDIATA PER ESSERE ADOTTATA IN OGNI POSTO DI LAVORO,  
 
 Rovigo, 11 febbraio 2010 - Una decina gli obiettivi da raggiungere per l’azienda che la sottoscriverà al fine di “contribuire alla lotta contro tutte le forme di discriminazione” sul luogo di lavoro, genere, età, disabilità, etnia, fede, orientamento sessuale, “impegnandosi a valorizzare le diversità” all’interno dell’organizzazione aziendale con particolare riguardo alle pari opportunità tra uomo e donna. Con la consigliera di Parità Anna Maria Barbierato, la presidente uscente della commissione Pari Opportunità Maria Grazia Avezzù e l’assessore Guglielmo Brusco. La carta che dovrebbe trovare l’adesione più consistente fra le piccole e medie imprese è stata illustrata anche alle organizzazioni sindacali ed al momento in campo nazionale è stata firmata da aziende quali Conad, Poste Italiane, Nestelè, Pirelli, Unipol, Henkel, Ibm, Indesit, Adriaplast, Oreal L’adesione avviene attraverso la compilazione di un modulo e un questionario scaricabili dal sito internet www. Cartapariopportunita. It .  
   
   
PIÙ DONNE NELLE LISTE ELETTORALI APPELLO AI SEGRETARI DI PARTITO  
 
 Mantova, 11 febbraio 2010 - Una maggiore presenza femminile nelle liste per le prossime elezioni regionali e comunali. Con questo obiettivo domani l´assessore provinciale alle pari opportunità Cesarina Baracca, la presidente del Consiglio provinciale Laura Pradella, la presidente della Commissione provinciale pari opportunità Maria Cristina Bertellini, l´assessore provinciale Federica Baroni e le componenti della Commissione donne elette hanno incontrato i segretari dei partiti e movimenti che si presenteranno alle prossime elezioni. Pochi per la verità i segretari "uomini", che hanno colto l´invito: erano presenti infatti solo Fausto Dall´oglio segretario provinciale Udc, Marco Prandini, commissario Lega Nord e Mauro Capucetti per Rifondazione Comunista. Dopo l´ultima tornata elettorale del 2009 le donne sindaco sono 6 (le elette nel 2004 furono 12), mentre aumentano le presenze femminili nelle Giunte comunali: dalle 53 del 2004 si è passati alle 60 nominate l´anno scorso. Trend positivo anche per il gentil sesso nei consigli comunali: dalle 153 consigliere del 2004 si è saliti a 199. "Ci sono però 8 giunte comunali che sono composte da soli uomini - ha rimarcato Laura Pradella presidente del Consiglio Provinciale - sono quelle di Asola, Casalromano, Magnacavallo, Marmirolo, Rivarolo Mantovano, Sustinente, Suzzara e Virgilio. L´appello che rivolgiamo è che in occasione delle regionali e delle amministrative nei comuni di Mantova, Curtatone, Monzambano e Redondesco si tenga conto della parità di genere nelle composizione delle liste". Da patte loro i rappresentanti politici presenti hanno concordato sul fatto che occorrano più donne in politica "anche se spesso si fa fatica a trovarne di disponibili" ha commentato il segretario Udc Dallo´oglio. Dal canto suo la Lega ha ricordato che due delle 6 donne sindaco attualmente in carica nel mantovano sono espressione del partito di Bossi. .  
   
   
MILANO: VIOLENZA DONNE. OGGI IL SINDACO MORATTI E IL MINISTRO CARFAGNA AL CONVEGNO “SICUREZZA E AIUTO”  
 
 Milano, 11 febbraio 2010 – Oggi alle ore 11. 30, nella Sala Alessi di Palazzo Marino, il Sindaco Letizia Moratti parteciperà al convegno “Sicurezza e Aiuto. Azioni di prevenzione e contrasto della violenza e del maltrattamento alle donne”. Sarà presente il Ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna. L’incontro, organizzato a conclusione del progetto che ha interessato 500 tra uomini e donne appartenenti alle Forze dell’Ordine, e che ha fornito strumenti operativi elaborati per affrontare l’emergenza nelle segnalazioni di maltrattamenti e violenze, si aprirà alle ore 9. 30 con il saluto introduttivo di Mariolina Moioli, assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali. .  
   
   
FAMIGLIA. APPROVATE LE NUOVE LINEE GUIDA PER I CONSULTORI DEL VENETO: UN AIUTO A 360 GRADI PER TUTTE LE DIFFICOLTA’ DI RELAZIONE NELLA FAMIGLIA”  
 
 Venezia, 11 febbraio 2010 - La Giunta regionale ha approvato le nuove linee guida per il funzionamento dei Consultori del Veneto. Il provvedimento aggiorna e sostituisce l’atto di indirizzo approvato cinque anni fa dal governo veneto per dare indicazioni precise e puntuali sull’identità del Consultorio familiare e sulle sue finalità, funzioni, modalità organizzative. Ne dà notizia l’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, che illustra gli scopi e le peculiarità del provvedimento. “La rete dei consultori veneti, nata nel 1977, è costituita da 141 servizi, dei quali 114 sono pubblici e 27 privati, in media uno ogni 34. 272 abitanti. E’ una delle principali del sistema dei servizi sociali del Veneto e costituisce uno dei servizi sociali di base per la donna, l’adolescente, la famiglia. Nel tempo i consultori hanno affinato alcune competenze ad elevata specializzazione, in particolare nel settore dell’adozione e dell’affido, con il rischio di perdere di vista l’obiettivo di un aiuto di base, a 360 gradi, dei problemi della famiglia, divenuti più ‘difficili’ da seguire nell’organizzazione del lavoro”. “Ecco perché – spiega ancora l’assessore Valdegamberi – è stato dato mandato ad un gruppo di tecnici di correggere alcune criticità contenute nell’atto di indirizzo approvato nel 2005, con le nuove linee guida che la Giunta regionale ha approvato nei giorni scorsi”. Le nuove “Linee Guida per il servizio di Consultorio Familiare nella Regione del Veneto” riprendono l’idea di base della loro legge istitutiva, quella di mettere i problemi della famiglia e le sue relazioni interne al centro dell’offerta consultoriale, in linea con i sempre nuovi bisogni della comunità. I problemi gestiti non riguardano solo adozioni, affido, protezione e cura dell’infanzia e dell’adolescenza, conflittualità della coppia-separazioni-divorzi, mediazione familiare, spazio neutro, spazi adolescenti/giovani, sostegno alla neogenitorialità e genitorialità, adolescenza, ma anche ogni forma di aiuto per ricostruire i tessuti connettivi nel nucleo familiare, anche con azioni di riconciliazione e di mediazione di fronte ai fenomeni di disgregazione delle famiglie”. Oltre ai numeri citati sopra, l’assessore ricorda che “gli operatori presenti nei consultori sono 789 e le figure maggiormente rappresentate sono gli psicologi, gli assistenti sociali e i ginecologi, seguiti dalle ostetriche, infermieri professionali, assistenti sanitari, educatori e consulenti legali”. Nel 2008 le prestazioni dei Consultori Familiari pubblici sono state 785. 128 di cui 473. 211effettuate nell’ambito ostetrico-ginecologico cioè nell’area della procreazione (45,6%), della contraccezione (28,7%), della sessualità (7,9%), della menopausa (13,6%), dell’Ivg 3,4%; e 311. 917 nell’ambito psicologico e sociale relative ai minori e ai minori stranieri non accompagnati, alle adozioni e all’affido familiare, ai problemi di affidamento dei figli con genitori in procinto di separarsi, di mediazione familiare, problematiche di coppia. Le attività di prevenzione e sostegno dei Consultori Familiari pubblici con la popolazione o gruppi sono hanno contato 18. 285 incontri. .  
   
   
UN FIOCCO IN AZIENDA PER UNA MATERNITA´ PIU´ SERENA: PER LA MADRE, LA FAMIGLIA, L´IMPRESA, LA SOCIETA´.....  
 
Milano, 11 febbraio 2010 - L´arrivo di un bambino nell´ambito del mondo del lavoro costituisce ancora un delicato momento nel rapporto azienda dipendente. Un progetto concreto per aiutare genitori ed aziende ad affrontare serenamente la maternita´, supportare le mamme per non cadere nella depressione post-partum e valorizzare la genitorialita´. Teatro Litta 22 Febbraio 2010 - Ore 18. 00 Corso Magenta, 24 – Milano. Programma Ore 18. 00 Inizio Lavori; Ore 18. 15 Saluto dell´ Assessore alla Salute del Comune di Milano Avv. Gianpaolo Landi Di Chiavenna; Ore 18. 30 - 20. 00 Presentazione Progetto "Un Fiocco in Azienda"; Ore 20. 00 - 20. 30 Cocktail; Ore 20. 45 M´ama - femmine un giorno e poi madri per sempre Spettacolo Teatrale di e con Nicoletta Maragno. Posti limitati. Per informazioni ed iscrizioni: Rsvp Segreteria Manageritalia Milano tel. 02/62535050 mail: milano. Segreteria@manageritalia. It www. Manageritalia. It .  
   
   
NIDI: 15 MILA VOUCHER AI GENITORI CHE LAVORANO PER ABBATTERE LA RETTA DEI NIDI. PER L´ANNO SCOLASTICO 2010-2011 LA REGIONE EMILIA ROMAGNA METTE A DISPOSIZIONE 3 MILIONI E 700 MILA EURO  
 
Bologna, 11 febbraio 2010 - Voucher ai genitori che lavorano per abbattere la retta dei nidi. Per il secondo anno consecutivo la Regione Emilia-romagna mette a disposizione delle famiglie 15 mila voucher per abbattere le rette dei nidi d’infanzia e aiutarle nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Le risorse messe a disposizione con il contributo del Fondo sociale europeo per l’anno scolastico 2010-2011 sono 3 milioni e 700 mila euro, circa 700 mila euro in più rispetto all’anno scorso. Un aumento dovuto all’incremento delle richieste da parte dei Comuni, cresciuto di circa il 61%. Quest’anno saranno circa 1. 400 le famiglie che potranno beneficiare di questo intervento. “Abbiamo deciso di accogliere le richieste di tutti i Comuni, per dare un aiuto concreto alle famiglie dell’Emilia-romagna nel conciliare la vita familiare con gli impegni del lavoro – spiega l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Sedioli – Con questo intervento la Regione intende inoltre contribuire all’aumento della percentuale di bambini inseriti nei nidi d’infanzia, come previsto dall’Unione europea nell’ambito della strategia per l’occupazione, che fissa al 2010 un obiettivo del 33 per cento”. La Regione ha approvato l’elenco delle candidature presentate da 22 associazioni di Comuni, sulla base dei posti disponibili nei nidi privati presenti sul loro territorio e in base alla stima delle esigenze delle famiglie. L’incremento di richieste da parte dei Comuni è dovuto al maggior numero dei posti messi a disposizione dai nidi privati rispetto a quelli del precedente anno scolastico ed alla stima effettuata dai Comuni su una più alta risposta delle famiglie, dopo il rodaggio del primo anno di attuazione. Rispetto allo scorso anno, l’approvazione delle candidature da parte della Regione è stata anticipata, e ciò consentirà ai Comuni di inserire già da adesso l’offerta dei posti con voucher nei loro bandi per i servizi dell’infanzia. Il voucher, del valore massimo di 250 euro al mese, sarà erogato dai Comuni e potrà essere utilizzato per l’accesso a strutture private autorizzate che garantiscano un tempo di frequenza minimo di sei ore giornaliere, i pasti e un minimo di apertura di 190 giorni all’anno, quali nidi, micronidi, sezioni primavera, nidi part-time, nidi aziendali, piccoli gruppi educativi ed educatrici domiciliari. Invariati i requisiti per avere diritto al voucher: i destinatari sono le famiglie in cui entrambi i genitori (o uno solo in caso di famiglie mono genitoriali) siano occupati, ovvero siano lavoratori dipendenti, parasubordinati, autonomi od associati e mantengano questa condizione per tutto il periodo in cui beneficiano dell’assegno. Altro requisito è l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) che non deve essere superiore a 35mila euro. Come già avvenuto nell’anno scolastico 2009-2010, saranno i Comuni a pubblicizzare l’offerta di posti voucher alle famiglie interessate, ad inserirli nei loro bandi pubblici, a ricevere le domande e a costruire le graduatorie, sulla base delle quali la Regione provvederà nei prossimi mesi ad impegnare le risorse finanziarie e a trasferirle alle associazioni di comuni. In aiuto ai Comuni per la pubblicizzazione dell’iniziativa la Regione ha messo a disposizione il materiale grafico aggiornato sul sito http://www. Emiliaromagnalavoro. It/ .  
   
   
SERVIZI PER L´INFANZIA, SEMINARIO A PERUGIA: IN UMBRIA QUALITA´ E FLESSIBILITA´ ECCELLENTI  
 
Perugia, 11 febbraio 2010 - E’ un “percorso virtuoso” quello intrapreso dalla Regione in materia di politiche per la prima infanzia nell’ultimo quinquennio. L’umbria ha raggiunto performance eccellenti anche grazie alla definizione di regole certe ed uguali per tutti: pubblico e privato. E’ quanto affermato nel corso del seminario su “qualità e flessibilità nei servizi della prima infanzia” che, promosso dall’assessorato regionale all’istruzione, si è svolto a Perugia. L’umbria – è stato detto – oggi può contare su 291 servizi pubblici e privati, per un totale di 7 mila 391 posti/bambino. I nidi sono 175, di cui 100 privati. Per numero di posti tuttavia i Comuni dimostrano di avere nidi più grandi perché le 75 strutture comunali accolgono 2 mila 832 bambini, rispetto ai circa 2 mila 400 dei privati. Si tratta di numeri – è stato aggiunto – che testimoniano il grado di eccellenza raggiunto nella regione dove si ha una copertura di bambini da 0 a 3 anni del 36,6%. Un primato che colloca l’Umbria al primo posto sul piano nazionale, con un dato superiore anche a quello chiesto agli stati membri dall’Unione Europea del 33% di copertura. Dei 92 comuni umbri 54 offrono servizi per l’infanzia. In molti di questi comuni fino a pochi anni fa mancavano gli asili nido, ora presenti grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. Il settore occupa circa 1500 persone, la maggior parte donne. Secondo i dati 2008 nei servizi pubblici operano 950 educatori professionali, di cui 235 laureati, 689 con diploma e 56 con altro titolo di studio. Nei servizi privati lavorano 619 addette/i, di cui 274 laureate/i e 345 diplomate/i. A queste figure si aggiungono 137 educatori animatori, la maggior parte nel privato. Per questi operatori la Regione sta definendo il profilo professionale e gli standard formativi, così che le agenzie formative possano attivare corsi riconosciuti. C’è poi il personale ausiliario che conta circa 500 addetti. Per quanto riguarda le attività svolte nel corso degli ultimi anni è stato ricordato che dal 2008 per la prima volta, oltre ai normali contributi per i nidi comunali, la Regione Umbria ha erogato risorse al privato per un importo complessivo di oltre 2 milioni di euro per le annualità 2008/2009. Nel 2009 sono stati inoltre assegnati contributi alle famiglie per circa 700 mila euro erogati a mille 800 nuclei familiari che ne avevano fatto richiesta. Il Piano straordinario per l’ampliamento, promosso dalla Regione nel 2008, ha visto una buona partecipazione sia dei Comuni che dell’iniziativa privata, con un complesso di circa 900 nuovi posti bambino attivati nei servizi. Sul fronte della formazione – tema ampliamente sottolineato nei diversi interventi del convegno - sono state ricordate le attività svolte per gli educatori del settore. E’ stata inoltre annunciata l’attivazione di un percorso di aggiornamento per i coordinatori pedagogici. La formazione degli operatori – è stato evidenziato – costituisce infatti un elemento determinante per garantire la qualità dei nidi. Sulla qualità si basa infatti il percorso di accreditamento delle strutture che verrà applicato nei prossimi mesi. Tra le ultime iniziativa approvate dalla la Giunta regionale va segnalato il “progetto quadro” per la gestione dei nidi familiari (mamme che accudiscono a casa un numero ristretto di bambini n. Dr). Si tratta di un progetto articolato in una fase di formazione e di sperimentazione sul territorio accompagnata da azioni di supporto. . .