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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Aprile 2010
STOP ALLE TARIFFE POSTALI AGEVOLATE PER L’EDITORIA - POLILLO (AIE): “SIAMO ALLIBITI: AVRÀ RICADUTE PESANTI PER LA VITA DELLE CASE EDITRICI LIBRARIE E ANCHE PER LA CULTURA DEL PAESE”  
 
Milano, 6 aprile 2010 - “Siamo profondamente indignati per un provvedimento improvviso, non annunciato e che per la sua applicazione immediata sconvolge tutte le pianificazioni commerciali del mondo dell’editoria libraria”. E’ dura la reazione del presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Marco Polillo dopo la lettura in Gazzetta Ufficiale del decreto, pubblicato ieri sera, che abolisce da un giorno all’altro le tariffe agevolate postali per tutta l’editoria libraria, quotidiana e periodica. “Al di là del merito e delle ragioni dell’iniziativa – ha proseguito Polillo - siamo allibiti del fatto che in nessuna occasione né Poste, né gli organi istituzionali competenti ci abbiano dato la minima indicazione di una decisione imminente e sconvolgente per il nostro settore. Le ricadute saranno pesanti non solo in termini economici per la vita delle case editrici, ma anche per la cultura e l’informazione del paese: il canale postale è infatti uno strumento fondamentale di diffusione dei libri, soprattutto in quelle zone d’Italia non servite da librerie”. “Risulta quindi indispensabile – ha concluso Polillo - un ripristino immediato delle tariffe agevolate e un’apertura del dialogo per l’individuazione di soluzioni sostenibili per tutti i settori interessati”.  
   
   
IL GOVERNO, DAL 31/03/2010, SENZA PREAVVISO, SENZA ALCUNA CONSULTAZIONE, HA ELIMINATO LE TARIFFE AGEVOLATE PER LA SPEDIZIONE DI LIBRI  
 
Lecce, 6 aprile 2010 - Tutto è successo nel silenzio generale: con decreto del 30 marzo 2010, viene eliminata la tariffa ridotta editoriale e spedire un libro in pacco contrassegno passa dai circa € 2,84 (0,97 senza contrassegno) agli attuali € 5,50 fino a 2 chili e € 8,17 dai 2 ai 5 chili. Ora come faremo? Come faranno i lettori? Questo provvedimento pregiudica il rapporto diretto con il lettore e quella vendita online che per le case editrici indipendenti è un’indubbia risorsa, ma in realtà colpisce duramente tutti coloro che operano nel settore editoriale. Librerie, grossisti, distributori saranno ancora più ostacolati nel reperimento e invio dei libri. Il danno per il Paese intero nella sua dimensione culturale è incalcolabile. Facciamo nostra la posizione dell’Associazione Italiana Editori, secondo la quale, con le parole del suo presidente Marco Polillo: “Le ricadute saranno pesanti non solo in termini economici per la vita delle case editrici, ma anche per la cultura e l’informazione del paese: il canale postale è infatti uno strumento fondamentale di diffusione dei libri, soprattutto in quelle zone d’Italia non servite da librerie.” Secondo Giovanni D’agata componente nazionale del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore di Italia dei Valori di fronte a provvedimenti di tal fatta crediamo sia lecito domandarsi quale sia il significato di tanti proclami sulla cultura e quale sia la funzione di tanti responsabili che a diversi livelli, compreso quello governativo, si occupano di cultura. È indispensabile che la decisione sia dunque rivista e ripristinate le agevolazioni al più presto.  
   
   
260 GIORNALISTI E PIÙ DI 400 ARTICOLI PORTANO IL SOCIALE IN PRIMA PAGINA A MILANO FONDAZIONE SODALITAS PREMIA I MIGLIORI PROTAGONISTI DEL GIORNALISMO SOCIALE  
 
Milano, 6 aprile 2010 – Il Premio Sodalitas Giornalismo per il Sociale ha conosciuto quest’anno una significativa crescita di partecipazione: oltre 260 giornalisti con più di 400 tra articoli, servizi televisivi e registrazioni radiofoniche hanno permesso di registrare un aumento delle candidature pervenute superiore al 60%. Come spiegare questa crescita di partecipazione? Senza dubbio la crisi che sta attraversando il Paese ha avuto il suo ruolo, rendendo diffusa anche tra gli operatori dell’informazione la necessità di affrontare operativamente le problematiche più attuali e socialmente rilevanti, portandole “in prima pagina”, cioè all’attenzione della collettività. Gli articoli presentati parlano di integrazione ed immigrazione, ambiente e sostenibilità, di solidarietà, di persone. Di esperienze di riscatto sociale e di mutuo aiuto, di emergenze cui dare voce e di risorse umane e professionali cui attingere in modo virtuoso. Più di 100 professionisti del settore hanno deciso di aderire alla “Community dei Giornalisti per il Sociale”, per riflettere insieme sul senso del proprio ruolo e sulle problematiche più urgenti del mondo dell’informazione. Obiettivo dell’iniziativa promossa da Fondazione Sodalitas è permettere ai giornalisti, attraverso la creazione di un forum, di condividere materiali ed opinioni, dubbi e punti di vista rispetto ad un settore – quello dell’informazione appunto – che non di rado suscita perplessità e preoccupazione per la poca “propensione al sociale” che lo caratterizza. L’incontro svoltosi oggi in Assolombarda è stato l’occasione per presentare questa realtà già estremamente popolata e vivace e per condividerne le prospettive di sviluppo. In linea con quanto emerso all’interno della Community - cioè la necessità non soltanto di raccontare il sociale ma di agirlo, sensibilizzando su buone pratiche e comportamenti sostenibili - è stato l’intervento di Massimo Cirri e Filippo Solibello, conduttori di Caterpillar, i quali hanno confermato che nonostante le difficoltà di cui spesso si parla il giornalismo sta conoscendo un’evoluzione positiva in termini di coscienza critica e di responsabilità. Proprio per l’impegno mostrato in questo senso la Giuria del Premio Sodalitas Giornalismo per il sociale, presieduta da Stefano Zamagni – Presidente dell’Agenzia per le Onlus - ha attribuito ai due giornalisti il Premio Speciale della Giuria. I vincitori del Premio Giornalismo per il sociale - Durante l’incontro sono stati assegnati i premi per i vincitori dell’ottava edizione del Premio: Marco Ratti (Club3) per la categoria Stampa; Maurizio Torrealta (Rainews24) per la categoria Tv; Gabriella Lepre (Giornale Radio Rai) per la categoria Radio; Sauro Legramandi (Tgcom) per la categoria web e Antonio Jr Ruggiero (Master in Giornalismo di Torino) per la categoria Giovani Giornalisti. Inoltre, una Menzione Speciale è stata attribuita ad Ilaria Roberta Sesana per la categoria Stampa: il suo articolo dal titolo “Gioco di sponda” (Terre di Mezzo) ha suscitato diffusi apprezzamenti all’interno della Giuria per la sua complessità e completezza; altra Menzione è stata assegnata ad Emanuela Zuccalà, che nel suo “Mamma non c’è, lavora in Italia”, pubblicato sul mensile Io Donna, ha raccontato con estrema delicatezza e sorprendente umanità la vita degli “orfani da migrazione”, cioè di una generazione di bambini costretti a crescere senza genitori, emigrati in Italia per mantenere la famiglia. Ha ricevuto una menzione speciale per la Categoria Tv Luca Chianca (Report – Rai3) con un servizio interessante ed ironico dal titolo “All’asta i premi di Report”; menzionato per la Categoria Radio Paolo Matteo Maggioni (Radio Popolare) con “Onde Road”, dedicato alla prima competizione ciclistica che lo scorso novembre ha attraversato le strade del Ruanda.  
   
   
“TUTTO MODO”: IL 24 APRILE L’ANTEPRIMA DELLA NUOVA PRODUZIONE TARGATA CAPRI ART FILM FESTIVAL NEL PROGRAMMA PER LA QUARTA EDIZIONE DELLA KERMESSE ANCHE L’EVENTO “FINESTRE APERTE” DEDICATO AL MONDO DELLA PUBBLICITÀ SOCIALE.  
 
 Capri, 6 aprile 2010 - Dopo il grande successo del docufilm su Rino Gaetano “E cantava le canzoni”, una nuova produzione targata Capri Art Film Festival sarà presentata in anteprima nel corso della giornata conclusiva della kermesse, la cui quarta edizione si terrà sull’isola azzurra dal 21 al 24 Aprile prossimo. Si tratta di un prodotto mai realizzato prima, a cavallo tra il genere documentaristico e quello graphic novel, che segna la nascita della collaborazione tra l’associazione organizzatrice del Festival e la Scuola Comix di Napoli, una delle più importanti scuole di fumettistica di Italia. Il lavoro, denominato “Tutto modo”, è stato scritto e diretto anche quest’anno dal giovane regista isolano Luca Federico, con i disegni di Andrea Bolognino e la direzione artistica delle animazioni di Marco Gasperetti: i disegni e le animazioni daranno un’immagine alla voce di una anziana sopravvissuta al dramma dei campi di concentramento, che racconta la sua incredibile storia ambientata nella Croazia del regime nazi-fascista degli anni ’40, tra colpi di scena e imprevedibili coincidenze. Un altro importante appuntamento legato al tema della diversità, filo conduttore degli eventi del Festival, è in programma Venerdì 23 Aprile. L’evento, denominato “Finestre Aperte”, approfondirà il ruolo della pubblicità nella promozione dell’impegno sociale e dell’integrazione fra “diversi”, e sarà caratterizzato dalla proiezione di alcuni tra i più suggestivi ed emozionanti spot sociali mai visti in Italia. All’evento parteciperanno tra gli altri Francesco Taddeucci, direttore creativo dell’agenzia “Ddb” di Milano, Maria Grazia Smiraglia, responsabile per la comunicazione di “Medici Senza Frontiere”, ed Ernesto Spinelli, copywriter e regista, autore dei libri Il prodotto inesistente e Il paradosso sul copywriter (Edizioni Accademia, 2010).  
   
   
FELLINI. DALL´ITALIA ALLA LUNA AL MAMBO – MUSEO D´ARTE MODERNA DI BOLOGNA  
 
Bologna, 6 aprile 2010 - Fellini. Dall’italia alla luna, progetto di coproduzione di Mambo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Cineteca di Bologna, ripercorre la quarantennale carriera cinematografica di un genio assoluto del cinema con una grande mostra negli spazi del museo e una retrospettiva sugli schermi del cinema Lumière e di Piazza Maggiore. Fellini. Dall’italia alla luna, curata da Sam Stourdzé, analizza la nascita e lo sviluppo del mito felliniano liberandosi dall´approccio cronologico per avvicinarsi al regista attraverso le sue ossessioni: la cronaca popolare che lo ha ispirato, il suo immaginario onirico, le scene, le location e i backstage dei film, l´iperproduzione iconografica della cultura contemporanea. L´esposizione mette in relazione estratti di film, documenti fotografici, resoconti giornalistici, immagini televisive, disegni, documenti e materiali legati al lavoro del regista e arriva negli spazi del Mambo nell´anno in cui ricorre il 50° anniversario dell´uscita de “La Dolce Vita” con un allestimento completamente rivisto. Dal Jeu de Paume di Parigi - dove è rimasta allestita con grande successo di pubblico fino al gennaio scorso con il titolo Fellini, la Grande Parade – l´esposizione approda a Bologna con un diverso titolo, una sezione del tutto nuova - Magie del fuori sink, curata da Tatti Sanguineti e Roberto Chiesi e dedicata a “Fellini e la voce”, con numerosi materiali audiovideo - e una serie di manifesti originali dei principali film del maestro riminese, provenienti da una collezione privata ed ora acquisiti dalla Cineteca di Bologna. Cultura popolare, Fellini al lavoro, La città delle donne e Invenzione biografica sono le principali aree tematiche del percorso espositivo, che si caratterizza per il coinvolgente impatto multimediale. All´interno sono visibili oltre 200 fotografie, 50 disegni autografi, 30 postazioni audio-video di cui 12 videoproiezioni, centinaia di documenti, estratti da riviste, locandine, manifesti, diapositive, copertine. Attraversando le sale, i visitatori avranno modo di prendere confidenza con i temi che hanno dato forma al lavoro del Fellini regista e che hanno affascinato il Fellini uomo: il circo, le caricature, i fotoromanzi, le donne, la ri-creazione della realtà a Cinecittà, l´ambivalenza del sentimento religioso, l´immaginazione che sfida la realtà, la psicanalisi e il sogno, la relazione con i media, la fascinazione per le riviste illustrate, il rifiuto per la televisione, l´invenzione delle parole. Particolare spazio è riservato alle immagini in movimento messe in rapporto dialettico con le immagini fisse: una serie di schermi e proiezioni presentano estratti e montaggi di lavori di Fellini, accanto a nastri di prova, scene tagliate, filmati e cinegiornali dell´epoca. Un fil rouge attraversa le diverse sezioni espositive apportando suggestioni sulla vita onirica e sulla vena fantastica di Fellini: brani e disegni autografi tratti da Il Libro dei Sogni , peculiare diario in cui il regista ha registrato, dagli anni Sessanta fino all´agosto 1990, i propri sogni e incubi notturni, su consiglio dello psicoanalista Ernst Bernhard. La profonda applicazione di Fellini nel riempire di disegni e appunti due grandi libri mastro della produzione riservati alla contabilità, la ricchezza dei colori e l´uso degli acquerelli dimostrano come non si trattasse di un esercizio realizzato rapidamente al risveglio o in momenti di insonnia, ma di una ricerca che lo impegnava lungamente seppur in maniera discontinua. Il Libro dei Sogni si presenta anche come un repertorio di forme, di motivi e di storie, un esercizio di stile a cui Fellini si dedicava per alimentare il proprio immaginario. Un volume che raccoglie questa peculiare produzione felliniana è stato pubblicato nel 2008 a cura della Fondazione Federico Fellini di Rimini. Trovano ampio spazio in mostra l´universo femminile e la donna nelle sue polimorfe incarnazioni: le dive che hanno preso parte ai film di Fellini o hanno avuto un ruolo importante nella sua vita - Giulietta Masina, Anita Ekberg, Anouk Aimée www.Mambo-bologna.org/  www.Cinetecadibologna.it/    
   
   
CHIESA IN RETE 2.0 ATTI DEL CONVEGNO NAZIONALE – ROMA, 19,20 GENNAIO 2009 DI CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA  
 
Milano, 6 Aprile 2010 - Il Web 2.0 è uno strumento che divide spesso l’opinione pubblica. In questo volume la Chiesa si confronta con le potenzialità che la rete offre e per sfruttarle alla luce della Fede. Il Convegno nazionale “Chiesa in rete 2.0”, promosso dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e dal Servizio informatico della Cei, si è svolto a Roma il 19 e 20 gennaio 2009, e si colloca in una fase di accresciuta consapevolezza di partecipazione a un fenomeno ampio che offre nuove e diffuse possibilità di supportare l’azione pastorale e culturale delle diocesi. Il fenomeno identificato come World Wide Web sta attraversando la sua “seconda fase” di vita definita dagli esperti “Web 2.0”. Davanti a questo ambiente telematico si registrano approcci differenti spesso oscillanti tra l’esaltazione e la diffidenza. All’interno di questo quadro i credenti sono chiamati a vivere il Web: da una parte, la sua forza ci condiziona e non possiamo tirarci fuori; dall’altra, siamo stimolati a interpretare questo mondo con discernimento e con la consapevolezza che nella Rete ogni pericolo può “nascondere” anche nuove opportunità. (Dalla Prefazione di Mons. Mariano Crociata, Segretario generale della Cei). Edizioni San Paolo Pagine: 224 Prezzo: e 18,00.  
   
   
IL 9 APRILE A MATERA RASSEGNA LETTERARIA "IN LIBRO VERITAS"  
 
Matera, 6 aprile 2010 - Finalmente una rassegna letteraria che, oltre ai libri, utilizza diversi linguaggi espressivi, la musica, il teatro, i video, per raccontare le parole. La rassegna sarà realizzate nei mesi di Aprile e Maggio animando le serate di: Sede Associazione Tiaso, Via S.stefano, 29 - Grotta di Bacco, Via Delle Beccherie , 49 - Tisaneria Pietra Viva, Via Fiorentini, 48 - Osteria Malatesta, Via S. Biagio, 45 - Viaggio itinerante sulla Murgia e nei Sassi di Matera, in una notte di luna piena Tra teatro, cene con l´assassino e musica daremo un nuovo corpo alle parole, in una rassegna differente dalle altre! Questi gli incontri della rassegna “In Libro Veritas”: 9 Aprile 2010 Luogo: La Grotta di Bacco - Via delle Beccherie 49; Romanzo: “Niente più Niente al Mondo” di Massimo Carlotto. 23 Aprile 2010 Luogo: Tisaneria Pietra Viva - Via Fiorentini, 48/50 Romanzo: “Sogni di Cartone” di Mauro Antonio Albrizio; 21 Maggio 2010 Luogo: Osteria dei Malatesta Romanzo a sorpresa; 29 Maggio 2010 Luogo: Viaggio itinerante al chiaro di luna nei Sassi con guida turistica, a cura di Sassiemurgia Romanzo: “Il Grande Albero”di Marco Bileddo.  
   
   
FIGLIO DELLA FORTUNA DI ANNE-LAURE BONDOUX  
 
Milano, 6 Aprile 2010 - Il nuovo emozionante romanzo di Anne-laure Bondoux, un viaggio alla ricerca delle radici e della felicità. - Kumail è un ragazzino che vive in un vecchio edificio diroccato nel cuore del Caucaso infestato dalla guerra. A prendersi cura di lui c’è Galya, che lo ha salvato da morte certa quando era ancora in fasce. Kumail non si chiama veramente Kumail, ma Blaise Fortune ed è cittadino francese. Quando scoppiò la guerra il treno su cui viaggiava insieme a sua madre fu vittima di un attentato terroristico e i due vennero separati; ma Galya ha promesso di riportarlo a casa, a Parigi. Il confitto divampa e Kumail e Galya si mettono in cammino: tra mille pericoli e peripezie, dopo aver viaggiato, essere stati traditi e abbandonati, i due trovano il modo di arrivare fino in Francia, ma a giungere a destinazione è il solo Kumail, che viene spedito in un orfanotrofio: che fine hanno fatto Galya e sua madre? Per ottenere le risposte che cerca Blaise dovrà tornare in Caucaso, da adulto, da cittadino francese. L’autrice Anne-laure Bondoux è nata nel 1971 e vive nella provincia di Parigi. Ha iniziato a scrivere le prime storie verso i 10 anni e questa passione non l’ha mai abbandonata. Dopo aver fatto, in modo disordinato, studi letterari, teatro e due figli, ha scoperto la narrativa per ragazzi nel 1996, dopo essere entrata nella casa editrice Bayard Presse. I suoi primi racconti sono stati pubblicati su varie riviste (“Astrapi”, “J’aime Lire”, “Dlire”…). Dal 2000, si dedica esclusivamente alla scrittura dei suoi romanzi. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Le lacrime dell’assassino vincitore del Premio Andersen e del Super Andersen 2009 e La vita come viene. Edizioni San Paolo Pagine: 208, Prezzo: e 15,00.  
   
   
LEDRO – BOEMIA: UN’ALLEANZA DI PACE A LOCCA DI CONCEI, IN VAL DI LEDRO, LA PRESENTAZIONE DEL DVD  
 
Trento, 6 marzo 2010 - Proseguono i contatti stabilitisi fra la popolazione della val di Ledro e quella dalla Boemia con un’altra tappa importante dopo il gemellaggio del 2008: ieri a Locca di Concei, è stato presentato alla popolazione il dvd: “Ledro - Boemia: un’alleanza di pace”, con le autorità della valle e l’assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione. L’evento, allietato dal locale corpo bandistico e dal coro Cima d’Oro, ha visto anche la partecipazione di una rappresentanza della scuola boema “Waldorf“ di Příbram. Nelle parole degli amministratori locali e provinciali la descrizione, intensa, di questa alleanza sorta spontaneamente fra i comuni boemi e i paesi della val di Ledro: “È stata una grandissima emozione, due anni fa – ha commentato l’assessore provinciale alla cultura – visitare i paesi della Repubblica Ceca che accolsero i profughi ledrensi, vedere un’intera valle trasferirsi in Boemia, autorità amministrative, cittadini, banda, coro, parroci e tutti i rappresentanti dell’associazionismo, decine e decine di persone che hanno voluto tornare sui luoghi dei propri progenitori. La comunità di Ledro si identifica con la propria storia e cerca di costruire, su radici storiche comuni che partono dalla guerra, un rapporto di pace fra il Trentino e la terra boema”. Nonostante siano passati 95 anni dal tragico esodo del maggio 1915, il ricordo di quelle drammatiche giornate e dei quattro anni di “esilio” non è ancora scomparso nella popolazione trentina. Fotografie, diari e testimonianze, contribuiscono a tenere viva la memoria. Per la val di Ledro il rapporto fra i profughi ledrensi e i boemi fu, forse, ancor più intenso, al punto che, fra le due popolazioni, si è ormai costruita un’intensa amicizia, suggellata nel 2008 da un patto di gemellaggio fra la valle di Ledro e i comuni boemi che accolsero i profughi. Ed è questa storia che il dvd: “Ledro – Boemia: un´alleanza di pace”, racconta, una storia iniziata il 23 maggio del 1915, con l’esodo dei ledrensi dalla valle. Poche ore prima dell’entrata in guerra dell’Italia e, dunque, dell’apertura del fronte trentino, l´Impero austro-ungarico diede ordine di evacuare i paesi lungo la linea di guerra. I piani per la val di Ledro prevedevano al mattino del 23 maggio il trasferimento della popolazione della bassa valle (Pregasina, Biacesa Prè, Molina e Legós), seguito da quello della media valle (Mezzolago, Pieve, Bezzeca e i comuni della val Concei) nel primo pomeriggio e, infine quello dell’alta valle (ovvero i comuni di Tiarno di Sopra e di Sotto) sul finire della giornata. L’evacuazione fu naturalmente afflitta da ritardi inevitabili, vista la portata dell’evento, di conseguenza l’ultimo settore non ebbe il decorso previsto e le popolazioni di Tiarno rimasero nelle loro case durante le prime fasi del conflitto, furono evacuate soltanto il 3 agosto. L’esodo fu tragico, con la popolazione costretta a prendere con sé il minimo indispensabile e a dover abbandonare tutte le proprietà, case e animali. Stipati sui treni diretti nelle regioni interne dell’Impero, i ledrensi raggiunsero la Boemia il 27 maggio 1915. Al loro arrivo, ogni comune boemo era obbligato a trovare un alloggio per i profughi ma, data l’eccezionale situazione di emergenza, i ledrensi non poterono che essere accolti in alloggi per gruppi e osterie, trasformati in dormitori. In breve le due etnie superarono le iniziali diffidenze e si andò costruendo un rapporto di amicizia e solidarietà che divenne sempre più intenso. I ledrensi, infatti, complice anche il sussidio governativo non sufficiente per sopravvivere, si impegnarono alla ricerca di un’occupazione. Col tempo essi si trasferirono in case private e via via il rapporto con i boemi divenne sempre più intimo, i legami di amicizia si strinsero sempre di più al punto che, quando nel gennaio 1919 i ledrensi fecero ritorno nella loro valle, essi si lasciarono con i boemi come tra familiari. In quell’esodo, durato quasi quattro anni, non furono pochi i ledrensi che per vecchiaia, malattia o altre circostanze, trascorsero lontano da casa i loro ultimi giorni di vita, e la Boemia li accolse per l’eterno riposo. Il patto di gemellaggio tra la valle di Ledro e i comuni boemi, siglato nel 2008, ha consolidato e rinvigorito questo legame di amicizia e solidarietà, come illustrato nel dvd, sottotitolato in boemo, che si avvale di immagini e filmati storici, abbinati con le cerimonie del 2008 e del 2009 e con interviste ad alcuni personaggi che hanno vissuto, seppur nell’infanzia, l´esodo.  
   
   
IL SACRAMENTO DELLE NOZZE FONTE DI SPIRITUALITÀ DI RENZO BONETTI  
 
Milano, 6 aprile 2010 - Uno strumento di formazione, riflessione e preghiera per sposi e fidanzati sul tema della spiritualità del matrimonio. La relazione d’amore tra un uomo e una donna è presenza di Dio, una presenza che santifica la coppia cristiana e il mondo familiare, ecclesiale e sociale nella quale essa vive. Don Renzo parla agli sposi cristiani, partendo dal cuore generatore del loro amore e della loro santità, il sacramento del matrimonio, e mostra come il germoglio della santità seminato nel giorno del matrimonio, cresce e si sviluppa giorno dopo giorno, portando frutti ai coniugi, ai figli, e a tutti gli uomini e le donne che incontrano questa splendida icona di Dio che è la coppia. Il volume raccoglie nove catechesi sul matrimonio e sulla famiglia trasmesse da Radio Maria, scritte in linguaggio divulgativo e stile appassionato e accattivante che non perde la vivacità espositiva del parlato. L’autore Mons. Renzo Bonetti è parroco di Bovolone (Vr) e consulente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. È stato Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Cei e ha coordinato il Progetto Parrocchia- Famiglia che ha coinvolto trentadue parrocchie di ogni regione d’Italia. Ha promosso il Master biennale per coppie che vogliono approfondire la teologia e la pastorale della famiglia e le Settimane Nazionali di studi sulla spiritualità coniugale e familiare. Tra le sue opere ricordiamo: Quando il sì è per sempre. Dire l’amore con corpo e anima (Edizioni San Paolo, 2002), Innamorati e fidanzati (Edizioni San Paolo, 2003) e i volumi Famiglia, sorgente di comunione (Edizioni San Paolo 20052) e La fecondità degli sposi oltre la fertilità (Edizioni San Paolo 2007) che raccolgono la prime due serie di catechesi per gli sposi trasmesse su Radio Maria. Edizioni San Paolo Pagine: 136, Prezzo: e 11,00.  
   
   
A PARMA DA TUTTA EUROPA LA RISCOSSA DEI GIOVANISSIMI TALENTI PRENDE AVVIO DAL REGIO DI PARMA IL PRESTIGIOSO TOUR ITALIANO DELLA EUROPEAN UNION YOUTH ORCHESTRA, CON IL GRANDE VLADIMIR ASHKENAZY  
 
Parma, 6 aprile 2010 - Comincia dal Teatro Regio di Parma mercoledì 7 aprile 2010, ore 20.30, il prestigioso tour italiano della European Union Youth Orchestra diretta dal grande Vladimir Ashkenazy. Con la formazione composta dai giovanissimi talenti raccolti da tutti i paesi d’Europa e guidati dal grande musicista, il programma del concerto spazia fra i poemi sinfonici di Ottorino Respighi, Richard Strauss, e Pëtr Il’ič Čajkovskij, un eccezionale viaggio alla scoperta di una forma musicale privilegiata dai compositori per evocare immagini e vicende, grazie alle straordinarie potenzialità di cui dispone una grande orchestra sinfonica. La serata prende avvio dall’esuberanza sonora rappresentata da Respighi nel famoso ciclo sinfonico Le Fontane di Roma, concepito come parte di un più ampio affresco dedicato alle bellezze e alla storia della Città Eterna, per poi toccare il poema sinfonico Till Eulenspiegels lustige Streiche - I tiri burloni di Till Eulenspiegel - che Strauss compose ispirandosi agli episodi di un popolare romanzo tedesco. Finale con il Manfred che Čajkovskij ideò come una vasta sinfonia dedicata al protagonista del famoso dramma scritto da Lord Byron. La European Union Youth Orchestra è una delle orchestre più prestigiose e più versatili del mondo, che unisce i giovani musicisti di maggior talento degli Stati dell’Unione, sotto la direzione di maestri di prestigio mondiale. Fondata nel 1978 da Lionel e Joy Bryer, la Euyo ha saputo mantenere alto l’obiettivo di creare un gruppo di musicisti che travalichi i confini nazionali e rappresenti gli ideali europei comuni di solidarietà e lavoro per raggiungere la pace e l’integrazione sociale. Claudio Abbado, direttore musicale dell’Orchestra dalla sua fondazione ha collaborato alla sua affermazione quale istituzione internazionale. Bernard Haitink nel 1994 è succeduto ad Abbado alla direzione della Euyo, attualmente affidata alla cura di Vladimir Ashkenazy. I musicisti sono selezionati ogni anno tra migliaia di candidati e hanno tutti un’età compresa tra i 14 e i 24 anni. L’orchestra raduna ogni anno 140 musicisti a rappresentare tutti e 27 gli stati membri e l’Italia si è sempre distinta per essere uno dei maggiori sostenitori del progetto sin dalla sua fondazione.  
   
   
SIPARI FURLAN: ASPETTANDO LO SPETTACOLO "ODISSEE" "ODISSEE" FRIULANA NUOVI ORIZZONTI TEATRALI FRA TRADIZIONE CULTURALE, TRADUZIONE E DRAMMATURGIA  
 
Udine, 6 aprile 2010 - Mercoledì 7 aprile 2010 (ore 17.30) al Teatro Nuovo Giovanni da Udine c´è l´ opportunità di di un incontro per far conoscere, discutere e avvicinarsi allo spettacolo teatrale "Odissee" che debutterà nell´ambito di Sipari Furlan ed è frutto di una sinergia tra il Teatro Nuovo "Giovanni da Udine e la Civica Accademia d´Arte Teatrale "Nico Pepe". Si parlerà di "Odissea, Storia Di Una Traduzione Dal Greco Al Friulano E Della Sua Trasformazione In Drammaturgia" con Alessandro Carrozzo, Claudio de Maglio, Carlo Tolazzi, Alessandra Kersevan coordinati da Mario Turello . Dopo il successo registrato dai primi appuntamenti di "Sipari Furlan" - la storia del teatro friulano dall´800 ai giorni nostri e lo spettacolo per bambini "Mari Aghe" - ecco l´opportunità di un incontro per far conoscere, discutere e avvicinarsi allo spettacolo teatrale "Odissee", che debutterà sul palcoscenico del Nuovo il 20 aprile. Aspettando il debutto dello spettacolo "Odissee" frutto della sinergia tra la Fondazione Teatro Nuovo "Giovanni da Udine" e la Civica Accademia d´Arte Drammatica "Nico Pepe" previsto per il 20 aprile (ore 20.45). Mercoledì 7 aprile (ore 17.30, ingresso libero fino esaurimento dei posti), nel foyer del Nuovo Giovanni da Udine, verrà presentata la genesi del testo, a cominciare dalla traduzione in friulano della versione originale greca a opera di Alessandro Carrozzo e Pierluigi Visintin, fino a svelare i vari passaggi di riscrittura drammaturgica, necessari alla messa in scena, di Claudio de Maglio con la collaborazione di Carlo Tolazzi per la versione friulana. L´incontro a più voci, ha l´obiettivo di rendere riconoscibili i significati di un´operazione molto complessa che lega a doppio filo - in una ricca tessitura di rimandi culturali - le caratteristiche di forma, di stile, di lingua e di contenuti dell´Odissea nell´originale greco, e la traduzione in lingua friulana. Se la letteratura greca non si può immaginare senza Omero, allo stesso modo non si può pensare la letteratura latina senza quella greca e nemmeno la letteratura europea senza i modelli classici. Restituire l´Odissea alla contemporaneità significa dunque riconoscere che anche Omero deriva da una tradizione letteraria, frutto di un riconoscibile ambito culturale che si trasmette in seguito con caratteri di originalità, di novità e di derivazioni diversi, specifici della rilettura dell´originale che ogni epoca successiva mette in atto. Ecco che l´occasione di presentare i vari momenti che portano alla messa in scena di Odissee è un modo per rendere manifesti i tratti caratteristici della traduzione in lingua friulana ma anche, e forse ancor di più, i tratti di un´impostazione drammaturgica, curata da Claudio de Maglio, che restituisce la novità del Friuli di oggi, con le dinamiche culturali e le figure umane che gli appartengono, nei suoi rapporti con la tradizione e la modernità, riscrivendo ed arricchendo il modello originale omerico sotto la lente della contemporaneità. Coordinati da Mario Turello, dopo il saluto introduttivo di Tarcisio Mizzau, Presidente della Fondazione Teatro Nuovo "Giovanni da Udine" e di Lorenzo Zanon, Presidente dell´ A.r.le.f., partecipano all´incontro Claudio de Maglio, regista e autore della drammaturgia, Carlo Tolazzi, che ha curato la traduzione in friulano, Alessandro Carrozzo e Alessandra Kersevan, che per conto della casa editrice Kappavu ha pubblicato l´edizione friulana, e accanto a loro Alessandra Bertolissi.  
   
   
MUSICA, TEATRO, DANZA E ARTI VISIVE MOSTRA ALBINO MANCA A ROMA, BAIRE: "UNO DEGLI SCULTORI PIÙ RAPPRESENTATIVI DELL´ARTE CONTEMPORANEA"  
 
Cagliari, 6 Aprile 2010 - "Il talento di Albino Manca non conosce confini, al pari della sua vita artistica che ha percorso gran parte della storia e delle vicende del ventennio in Italia e del dopoguerra negli Stati Uniti, affermandosi come una delle figure più rappresentative nel panorama culturale contemporaneo, andando ben oltre le frontiere della sua amata Sardegna". Lo ha detto l’assessore dei Beni culturali, Maria Lucia Baire, inaugurando nel Complesso del Vittoriano, a Roma, la mostra antologica "Albino Manca. L´officina di uno scultore dal mito di Roma al sogno americano", ospitata nella sala Zanardelli dall’ 1 aprile fino al 2 maggio prossimo. L’esposizione, organizzata dalla Federazione dei circoli sardi in Italia (Fasi) con il patrocinio della Regione Sardegna, della Provincia dell’Ogliastra e dei Comuni di Roma, Tertenia e Cagliari, conta un centinaio di opere tra sculture, gioielli, dipinti, stampe, medaglie e disegni dello scultore sardo che, dopo un iniziale periodo di formazione artistica nella capitale, conquistò la definitiva consacrazione a New York. "Sono certa che la mostra contribuirà ad accrescere la conoscenza delle opere dell’artista che, forte della sua popolarità internazionale, ha però mantenuto intatto e vivo il legame con le sue radici e, in particolare, con il suo paese natio Tertenia che, proprio nel Museo civico dedicato allo scultore, ospita per volontà di Albino Manca una collezione dei lavori del suo studio newyorkese", ha sottolineato l’assessore Baire durante l’evento al quale, oltre ai rappresentanti della Fasi, hanno partecipato anche il Capo di Gabinetto dell’assessorato del Lavoro Anselmo Piras, il presidente della provincia dell’Ogliastra Pier Luigi Carta, il sindaco di Tertenia Guido Pisu e i familiari dell’artista. Tra le opere di Albino Manca si ricordano il gigantesco monumento ai caduti "The Diving Eagle", che sovrasta il Memorial Battery Park di fronte alla Statua della Libertà a Manhattan, il cancello di ingresso “Gate of life” del Children’s Queens Zoo di New York e le imponenti sculture bronzee collocate sulla facciata del Palazzo della Legione dei Carabinieri di Cagliari.  
   
   
SVILUPPO LAZIO, IL 15 APRILE PRENDONO IL VIA I CAFFÈ DELL´INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Roma, 6 aprile 2010 - Il 15 aprile alle ore 18 si terrà a Roma presso lo Spazio Informale di via dei Cerchi, 75 il primo appuntamento dei ‘Caffè dell´internazionalizzazione’, intitolato ‘Cina, le frontiere di sviluppo del Sistema Lazio’. Il Caffè dell’Internazionalizzazione è un’iniziativa promossa dalla Regione Lazio, attraverso Sviluppo Lazio, nell´ambito delle politiche regionali per lo sviluppo dell´internazionalizzazione e si inserisce tra gli strumenti a supporto delle Pmi del Lazio come evoluzione di Internetwork, il business network dedicato alle aggregazioni di imprese dove, ad oggi, oltre 140 tra imprese, associazioni, consorzi e istituzioni dialogano via web. Attraverso gli appuntamenti mensili de Il Caffè dell’Internazionalizzazione gli operatori economici del territorio possono valutare opportunità imprenditoriali, condividere esperienze e definire programmi di internazionalizzazione tra reti di imprese, in un contesto informale dove le testimonianze aziendali e i contributi degli esperti vengono trasmessi al pubblico anche attraverso performance di teatro d’impresa. Dopo il primo appuntamento, ogni secondo giovedì del mese dalle 18,30 alle 20,30, si svolgeranno presso lo Spazio Informale di via dei Cerchi ulteriori incontri dedicati a temi e settori specifici, o a paesi esteri. Gli incontri saranno: 15 aprile, 13 maggio, 10 giugno, 8 luglio e 9 settembre.  
   
   
POTENZA, IN MOSTRA GLI "SCATTI" DI MAURIZIO CIMINO  
 
Potenza, 6 marzo 2010 - Maurizio Cimino, visual artist e docente di fotogiornalismo napoletano, espone presso la Galleria Teknè le fotografie più rappresentative del suo percorso artistico negli ultimi 10 anni. Le opere selezionate provengono da lavori in bianco e nero ed a colori che esplorano la marginalità, la relazione tra l’uomo e l’ambiente e l’identità nei gruppi sociali: Campi Rom, manifestazioni francesi del 2006, street photography per le strade di Parigi, Napoli, Buenos Aires. La sua ricerca è ispirata alla fotografia documentaria americana ed al surrealismo. Tra le tante mostre, personali e collettive, di Cimino, piace ricordare la personale dal titolo “Il mondo di Vesna”, esposta la prima volta nel complesso museale di Santa Chiara, un reportage sul mondo e la cultura dei Rom condotto attraverso il volto di una bambina del campo di Secondigliano; e la mostra su un’altra periferia, quella di Parigi, durante la rivolta studentesca francese e la successiva rivolta degli immigrati che sfilano contro le nuove leggi sull’immigrazione, sostenuta dai lavoratori, la prima e abbandonati a loro stessi la seconda; unica continuità tra le due manifestazioni, la presenza degli studenti. Attraverso questa retrospettiva di Cimino, possiamo seguire il filo del suo racconto fotografico e vedere l’affermasi di un’estetica che fa di lui, come lo definisce Pino Bertelli, “un fotografo della vita quotidiana struccata di ogni artificio e banalità ordinarie”. Secondo Pasquale Lettieri, “Cimino si colloca tra quella schiera di artisti che hanno, appunto, scelto di fare della foto uno strumento di indagine linguistica, esplorando il vissuto in tutte le sue possibilità e potenzialità espressive più estreme.” Le sue immagini al di là delle mode e del mercato dell’arte, ci offrono uno sguardo singolare e fresco sul mondo, sono degne di essere chiamate “fotografie”.  
   
   
BASILICATA: UN PROGETTO PER IL MUSEO MULTIMEDIALE DEI NUCLEI ANTICHI  
 
Potenza, 6 aprile 2010 - Piccoli comuni in rete. Cinque comuni lucani della Val Camastra (Anzi, Abriola, Calvello, Laurenzana e Trivigno), hanno sottoscritto l’accordo di partenariato del progetto “Nuclei antichi della Basilicata. Gli insediamenti extraurbani minori connessi allo sviluppo degli insediamenti urbani maggiori”. L’obiettivo del progetto è la realizzazione di un Museo Multimediale dei Nuclei antichi della Basilicata a partire dai cinque comuni promotori, recuperando con giovani studiosi un patrimonio di conoscenza da mettere a valore per i lucani residenti, per gli emigrati, per i turisti e per le giovani generazioni. E’ Calvello il comune capofila e responsabile della realizzazione del progetto da candidare al Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci). Oltre all’aggregazione dei comuni, il protocollo è stato sottoscritto dal dipartimento regionale Formazione, Lavoro, Cultura e sport con l’assessore Antonio Autilio e il presidente Silvestro Lazzari dell’Associazione Archeoclub d’Italia. Il progetto candidato al bando nazionale vuole recuperare fondi da destinare ai territori lucani. Il coordinamento scientifico del progetto sarà assunto dalla prof.Ssa Ina Macaione dell’Università degli studi della Basilicata che ha già elaborato studi sui piccoli comuni lucani secondo le caratteristiche naturalistiche e geoantropomorfe. Obiettivo del progetto è evitare lo spopolamento dei piccoli centri.  
   
   
DAL 3 AL 15 APRILE 2010 AUGURI DI LUCE PER LA CHIESA DI S. RITA A TRIESTE  
 
Trieste, 6 aprile 2010 - Una delicata e raffinata Resurrezione di Cristo, dipinta da Giotto con grande modernità, illuminerà scenograficamente ogni sera (dalle 20.30 all’una del giorno successivo) fino al 15 marzo 2010 la facciata della Chiesa dei Santi Andrea e Rita a Trieste (via Locchi 22): è il “Noli me tangere”, realizzato dal grande maestro toscano tra il 1304 e il 1306 nell’ambito degli affreschi per la Cappella degli Scrovegni di Padova e trasformato in una magica performance augurale dall’architetto Marianna Accerboni - light designer che, dalla metà degli anni novanta, lavora in Italia e all’estero sul tema della luce nell’ambito della public art, avvalendosi delle più sofisticate tecnologie - invitata da Vincenzo Mercante a creare un evento inedito per la Pasqua. Nel periodo delle festività pasquali Santa Rita risulterà così l’unica “chiesa di luce” della città e nelle prossime occasioni festive e natalizie speciali effetti luministici continueranno a rendere magica la chiesa, secondo un linguaggio che, sostenuto e favorito dal continuo evolversi della tecnologia, rappresenta oggi una delle più innovative e interessanti tendenze dell’avanguardia nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. La chiesa di Santa Rita, grazie alla sensibilità di Mercante, critico d’arte, insegnante di lettere, scrittore e pubblicista, è infatti da anni anche un luogo d’arte e di cultura e ha spesso ospitato manifestazioni in tale ambito: teatro fin dal 2006 di altri eventi di luce firmati da Accerboni, è stata sede di alcune esposizioni pittoriche ed è oggi abbellita da diverse opere scultoree e di pittura e da una splendida vetrata artistica a colori di grandi dimensioni promossa da Giorgio Tombesi e ideata dalla pittrice triestina Maria Visconti. Attualmente don Mercante, la cui ultima fatica letteraria è stata dedicata a Carlo I d’Asburgo (Gribaudi editore), sta ultimando un importante pubblicazione su “La conquista del Messico e Guadalupe” e sui “40 milioni di martiri del Xx secolo”. L’immagine della resurrezione di Cristo, proiettata in grande scala sulla facciata della Chiesa, rappresenta la locuzione “Noli me tangere”, attribuita a Gesù, che l´avrebbe rivolta a Maria Maddalena subito dopo la resurrezione (Vangelo secondo Giovanni), divenendo quindi tema ricorrente dell´iconografia sacra dal tardo Medioevo al Rinascimento. L’interpretazione di Giotto si situa in un momento della creatività dell’artista, in cui il suo stile si fa più largo e dolce, si attenua l’incisività del contorno e la composizione diventa più morbida, mentre la drammaticità dell’azione si palesa più pacata ma, in fondo, più intensa.  
   
   
FAI PRESENTA “LA MANO DEL DESIGNER” OLTRE 460 DISEGNI AUTOGRAFI DI 150 DESIGNER NAZIONALI E INTERNAZIONALI A VILLA NECCHI CAMPIGLIO E TRIENNALE BOVISA  
 
Milano, 6 aprile 2010 - Sabato 10 aprile 2010 apre al pubblico “La mano del designer”, mostra organizzata dal Fai - Fondo Ambiente Italiano e alterstudio partners. Saranno esposti oltre 460 disegni e schizzi autografi di 150 fra i più autorevoli designer italiani e internazionali, donati al Fai. L’iniziativa, lanciata dopo il grande successo dell’edizione 2009 de “La mano dell’architetto” è ideata e curata nuovamente da Francesca Serrazanetti e Matteo Schubert, e si avvale quest’anno della supervisione scientifica di Doia Giovanola, esperta di design. 150 fra i più grandi designer contemporanei di tutto il mondo hanno risposto positivamente all’appello, donando disegni e schizzi autografi dei loro progetti per sostenere il Fai. Una selezione di disegni esposti sarà la base di un’asta battuta da Sotheby’s che si terrà giovedì 13 maggio a Villa Necchi Campiglio, proprietà della Fondazione nel cuore di Milano, aperta al pubblico da due anni. Anche se non si potrà essere presenti quel giorno, sarà comunque possibile acquistare direttamente i restanti disegni. I materiali raccolti raccontano modi personali di inseguire un’idea, a volte di forma, a volte di funzione, a volte di un colore o di una materia. Sottolineano la qualità del disegno come pensiero scritto, come linguaggio personale ma universale, come descrizione vitale di qualcosa che non c’è ancora, ma che vorrebbe esserci. Proseguire con la “La mano del designer”, dopo l’iniziativa dedicata al mondo dell’architettura, è stato un percorso quasi obbligato, un naturale prolungamento di un discorso progettuale analogo e complementare. Infatti, il progetto nel campo dell’industrial design è del tutto simile a quello che si usa in architettura. A volte l’attenzione minuziosa è più evidente nelle rappresentazioni di architettura, altre in quelle di design, i linguaggi espressivi, più spiccatamente artistici in una sfera professionale piuttosto che nell’altra. Una differenziazione disciplinare e professionale difficile da marcare. La totale libertà lasciata ai singoli professionisti nella scelta dei materiali da inviare ha consentito di raccogliere una documentazione estremamente eterogenea: schizzi rapidissimi o scarabocchi di linee che si inseguono quasi senza che la matita si stacchi dal foglio; grafie compulsive che nella velocità dello schizzo riescono a restituire il carattere dell’opera con un’efficacia che nessun disegno esecutivo o rendering riuscirebbe a raggiungere; ma anche collage e bassorilievi in carta; segni tracciati per raccontare un’idea o annotazioni frettolose su un tovagliolo di carta. Tra i designer che hanno partecipato (in allegato elenco completo): Ronan & Erwan Bouroullec, Barber Osbergy, Luisa Bocchietto, Sebastian Bergne, Francesco Binfarè, Aldo Cibic, Matali Crasset, Alberto Meda, Werner Aisslinger, Enzo Mari, Makio Hasuike, Mario Bellini, Carlo Bartoli, Cini Boeri, Alvaro Siza, Mario Botta, Antonio Citterio, Fernando e Humberto Campana, Michele De Lucchi, Karim Rashid, Alessandro Mendini, James Irvine, Ross Lovegrove, Satyendra Pakhalé, Jean-marie Massaud, Massimo Iosa Ghini, Michael Graves, Jerszy Seymour, Johanna Grawunder, Martí Guixé, Marc Sadler, Denis Santachiara, Oscar Tusquets. La mostra sarà accompagnata anche per questa edizione da un prezioso catalogo realizzato da Moleskine (www.Moleskine.com) che in occasione di questo evento si presenterà in una nuova versione con la copertina bianca. 361 pagine in cui vengono presentate tutte le opere, la genesi del progetto e alcuni importanti contributi per fare il punto sul fondamentale rapporto fra creatività, progetto e disegno. Il catalogo è completato da un sketch-book Moleskine: 120 pagine bianche in attesa di nuovi disegni, schizzi e progetti.