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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Settembre 2010
TGR RAI LOMBARDIA,FORMIGONI: NO SPOSTAMENTO EDIZIONE NOTTE  
 
Milano, 13 settembre 2010 - "Il Tg regionale della Rai, con le sue tre edizioni quotidiane, rappresenta un fondamentale strumento di informazione per tutti i cittadini. Per questo sono contrario a qualunque ipotesi di spostamento o chiusura dell´edizione della notte". E´ quanto afferma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che si dice "molto preoccupato" per l´annunciata decisione della Rai di cancellare di fatto la terza edizione del Tg regionale. "Un territorio come la Lombardia - prosegue Formigoni - con la ricchezza del suo tessuto economico, sociale e culturale ha bisogno di vedere moltiplicati gli spazi di informazione. Qualunque riduzione di questi spazi - e a maggior ragione se si tratta del servizio pubblico - rappresenta un fatto molto negativo". "Invito perciò i responsabili della Rai - conclude Formigoni - a ripensarci e a confermare questo spazio importantissimo di informazione, a cui moltissimi cittadini sono particolarmente legati".  
   
   
ZAIA: “BRUTTO SEGNALE LA SOPPRESSIONE IN RAI DI UN’EDIZIONE DELL’INFORMAZIONE REGIONALE. HO INTERPELLATO I VERTICI”.  
 
 Venezia, 13 settembre 2010 - “La soppressione di un’edizione dell’informazione regionale è un brutto segnale che viene dato in questi giorni dall’Azienda Rai, cui vale sempre la pena di ricordare che lo spazio privilegiato di servizio pubblico è sempre di più ravvisabile nell’informazione che produce servizio al territorio”. Lo dichiara il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia in merito all’annunciata soppressione dell’edizione della notte dei Tg regionali. “Da tempo – prosegue Zaia - sto chiedendo ai vertici di viale Mazzini che si incominci a cambiare rotta rispetto a una produzione complessivamente legata a stereotipi e priva di quel vento di novità che arriva da luoghi e culture sempre di più marginalizzate e considerate non interessanti dall’offerta della Rai”. Secondo Zaia, “va sottolineato come la questione riguarda un segmento della produzione giornalistica. Ho interpellato, a questo proposito, i vertici della Rai che confermano che la linea su cui si stanno muovendo va, appunto, nella direzione auspicata e che stanno chiedendo alle Redazioni regionali un sacrificio a fronte di un forte contenimento dei costi e a un arricchimento dell’offerta anche regionale sui canali tematici che stanno per completare l’offerta aziendale”. “Ritengo - conclude Zaia - si debba continuare a vigilare sulla reale consistenza di tali assicurazioni e sulla tenuta delle culture territoriali nell’ambito di una riforma complessiva dell’informazione regionale della Rai”.  
   
   
LIGURIA: BURLANDO: “NON VA IMPOVERITA L´INFORMAZIONE REGIONALE RAI”  
 
Genova, 13 Settembre 2010 - "Trovo davvero assai singolare – ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando – che in previsione di una determinante innovazione tecnologica come il digitale terrestre, la Rai preveda intanto una riduzione dell´informazione regionale, in Liguria e in altre regioni, eliminando l´ultima edizione del telegiornale dai programmi tv. Condivido le osservazioni avanzate a questo proposito dai giornalisti della sede regionale ligure della Rai e da altri presidenti regionali. Unisco quindi il mio auspicio – ha proseguito Burlando – perché la Rai riveda questa decisione e non privi il pubblico di un servizio prezioso per l´informazione locale. Mi chiedo se della questione non sia il caso di investire la stessa Conferenza delle Regioni, la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai e naturalmente il Cda della Rai e la direzione dell´azienda".  
   
   
BASILICATA: RIDUZIONE SPAZI INFORMATIVI RAI, INTERVIENE ASSOSTAMPA  
 
Potenza, 13 settembre 2010 - L’associazione della Stampa di Basilicata condivide le preoccupazioni espresse dal Presidente della Regione, Vito De Filippo e dal Presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino in relazione alla riduzione degli spazi informativi della Rai che finirà per penalizzare, in particolar modo, l´informazione regionale. "La Rai - afferma il presidente del sindacato dei giornalisti lucani, Serafino Paternoster - sembra ormai sempre di più una nave che naviga a vista. Tant’é che da una parte bandisce un nuovo concorso pubblico per il reclutamento di altri giovani giornalisti e, dall´altra riduce gli spazi informativi favorendo fra l´altro, in questo modo, la concorrenza privata. La scelta di ridurre gli spazi informativi rappresenta un altro schiaffo in faccia al diritto dei cittadini a essere informati e va a mortificare la professionalità dei giornalisti Rai già impegnati, soprattutto negli ultimi tempi, in una strenua difesa della loro autonomia. L´associazione della Stampa di Basilicata, pertanto, si associa alle posizioni ufficiali già espresse dalla Fnsi e dall´Usigrai, sostiene le iniziative di protesta che saranno messe in campo nei prossimi giorni e auspica che i presidenti di tutte le altre regioni italiane - conclude Paternoster – si associno a quanto dichiarato dal Presidente De Filippo mettendo in atto una vibrata protesta anche all´interno di luoghi istituzionali come la Conferenza Stato-regioni".  
   
   
FVG: TONDO, MANTENERE LIVELLI INFORMAZIONE TGR  
 
Trieste, 13 settembre 2010 - ´´L´informazione regionale della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo è un patrimonio di competenze e professionalità da valorizzare soprattutto nella fase in cui il federalismo rafforza la necessità di una informazione locale sempre più puntuale, accanto ad una visione globale della realtà nazionale´´. Lo afferma il presidente della Regione Renzo Tondo, rilevando che ´´le vicende della terza edizione del telegiornale della Tgr, che appare prima annullata dai palinsesti e poi trasferita su Rai News, porta una certa confusione e fa pensare a poca chiarezza sia di obiettivi che di rapporto con i telespettatori´´. ´´Auspico e chiedo ai vertici della Rai - conclude il presidente - che si mantengano e si incrementino i livelli di informazione regionale, sia nella qualità che nella quantità. Pare inoltre opportuno che tutte le edizioni dell´informazione regionale siano collocate sulla stessa rete, in modo da non disorientare il telespettatore rischiando una diminuzione, probabilmente significativa, di ascolti´´.  
   
   
PIEMONTE: COTA SULLA CANCELLAZIONE DELL´EDIZIONE NOTTURNA DEL TG REGIONALE SERVE UN PIANO PER POTENZIARE L´USO DELLE SEDI RAI E GARANTIRE L´INFORMAZIONE ANCHE ATTRAVERSO LE RETI TEMATICHE  
 
 Torino, 13 settembre 2010 - Il presidente della Regione, Roberto Cota, interviene in merito alla cancellazione dal palinsesto di Rai 3 dell’edizione notturna dei Tg regionali: «Ho parlato con la consigliera d’amministrazione Rai Giovanna Bianchi Clerici e parlerò con il presidente Paolo Garimberti. Si tratta di mettere in campo un piano complessivo di potenziamento dell´uso delle sedi Rai regionali e dell´informazione regionale utilizzando tutto lo spettro di soluzioni possibili, ovvero i canali tradizionali generalisti, facendo però una valutazione degli orari per assicurare una maggiore presenza dell´informazione, ma anche le reti tematiche, con particolare riferimento a Rainews 24».  
   
   
TGR UMBRIA, PRESIDENTE MARINI “INACCETTABILE E GRAVE TOGLIERE TG NOTTE REGIONALE DA RAI3”  
 
Perugia, 13 settembre 2010 – “È davvero incomprensibile la decisione annunciata dall’azienda di eliminare dalla programmazione della terza rete televisiva la terza edizione dei telegiornali regionali. Se poi pensiamo che da anni stiamo parlando di federalismo, di valorizzazione delle autonomie locali, del protagonismo dei territori, questa decisione appare davvero inaccettabile e grave”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. “Oltretutto, con l’eventuale trasferimento della terza edizione sulla piattaforma digitale – sottolinea - si produrrebbe anche una violazione palese del diritto di ogni cittadino ad una corretta informazione, perché – come sa bene la stessa azienda – per ora il servizio di trasmissione in digitale è assicurato solo ad una parte degli utenti e del territorio nazionale”. “Chiederò al presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani – conclude la presidente Marini - di farsi parte attiva nei confronti del Cda della Rai per rappresentare le giuste proteste dei tanti Presidenti di Regioni a difesa della qualità dell’informazione locale da parte di una azienda che – non lo si dimentichi – è pubblica e svolge un servizio pubblico”.  
   
   
CORECOM BASILICATA, PUBBLICATO BANDO CONTRIBUTI EMITTENTI PRIVATE  
 
Potenza, 13 settembre 2010 - E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7/9/2010 il bando del Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per le Comunicazioni per l´attribuzione di contributi alle emittenti locali televisive per l´anno 2010. Lo rende noto la presidente del Corecom Basilicata, Loredana Albano, la quale fa sapere che il bando è consultabile all’indirizzo: http://www.Gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2010-09-07&task=dettaglio&numgu=209&redaz=10a10896&tmstp=1284015218523  e che per maggiori informazioni è possibile contattare il numero telefonico 0971/447088. Albano rende noto, altresì, che il Coordinamento Nazionale dei Corecom ha un nuovo indirizzo ( www.Corecomitalia.it/ ). “Il sito - precisa – è stato concepito come uno strumento utile ad incrementare la comunicazione con i cittadini e le istituzioni, contribuendo così a diffondere la conoscenza del ruolo e dei risultati dei Corecom”.  
   
   
TV, ZANELLO: SISTEMA DIGITALE MEZZO DI LIBERTA´  
 
Venezia, 13 settembre 2010 - "Regione Lombardia vuole consolidare, sempre di più, il suo rapporto con l´Osservatorio per la Comunicazione Culturale e l´Audiovisivo nel Mediterraneo e nel Mondo, perché la sfida del digitale nella cultura e nell´informazione è enorme e riguarda la libertà dei popoli". E´ quanto detto dal sottosegretario di Regione Lombardia, con delega al Cinema, Massimo Zanello, a margine del suo intervento all´interno della 16esima conferenza euro mediterranea sul cinema che si è svolta il 10 settembre a Ca´ Giustinian a Venezia, avente per tema: "Cinema, Tv, Web: il nuovo spazio di libero scambio euro mediterraneo". "Tutti coloro che sono intervenuti nelle diverse sessioni della conferenza - ha spiegato Zanello - hanno ravvisato che il tema della digitalizzazione della cultura non è solo un problema di carattere tecnico o lo è per i Paesi europei, mentre per quelli del Nord Africa si pongono, invece, temi più forti che vanno a toccare aspetti delicatissimi come quelli della libertà di espressione, della libertà di approccio ad altre culture, della libertà di informazione. Un sistema che cambia e che può essere particolarmente temuto da alcuni Paesi che soffrono un ampliamento di orizzonti e di vedute dei loro cittadini. Ed è proprio attraverso la collaborazione con l´Osservatorio che Regione Lombardia può essere un motore importante anche in queste grandi partite culturali". Ma il sottosegretario al Cinema ha voluto sottolineare anche aspetti più pratici alla vigilia della svolta digitale che coinvolgerà le principali regioni del Nord da qui a poche settimane. "La Lombardia - ha detto Zanello - ha messo in campo un serio impegno, anche di natura economica, per aiutare le televisioni locali a passare al sistema digitale e sta mettendo a punto una serie di bandi per contributi di natura tecnica all´emittenza; non ultima è l´operazione rivolta alla trasformazione delle piccole sale dove vengono ancora proiettati i film". "E´ stato - ha concluso Zanello - un appuntamento importante anche in virtù dell´arrivo definitivo nelle case dei Lombardi del digitale terrestre televisivo; si è fatto il punto dello stato dell´arte in Europa e nel Mediterraneo e, come sempre, la Lombardia risulta essere tra le regioni più avanzate".  
   
   
FEDERLAZIO: “DIVIETO CRONACHE UCCIDE LE RADIO PRIVATE”  
 
Roma, 13 settembre 2010 - “Il divieto per le radio locali di trasmettere le radiocronache delle partite, mi ricorda un pò quanto accade con le Pmi di produzione o di servizio quando esse vengono escluse dai bandi di gare a favore dei grandi operatori”. Così il Direttore generale della Federlazio Giovanni Quintieri commenta gli effetti della vendita in esclusiva a Radio Rai dei diritti di radiocronaca da parte della Lega di serie A. “E’ singolare – prosegue il direttore generale della Federlazio - che mentre da una parte la cultura politica ed economica di questo paese pone al centro il territorio, le comunità locali e le stesse Pmi, poi vengano assunte decisioni che di fatto impediscono a questa radiofonia diffusa di continuare a svolgere un servizio che è storicamente intrecciato con la cultura sportiva di questo paese”. “Senza contare – conclude Quintieri – che il divieto di trasmettere le partite da parte delle emittenti private significa immediatamente un netto ridimensionamento del loro appeal pubblicitario, con conseguenti rischi serissimi di chiusura. Ci auguriamo che da parte dei soggetti interessati si vogliano prendere in seria considerazione tutte le possibili soluzioni per restituire alle emittenti private e ai milioni di ascoltatori un servizio che è ormai entrato a far parte delle abitudini domenicali degli italiani”.  
   
   
VENEZIA: CHIODI,ALLA MOSTRA GRANDE LAVORO ACCADEMIA IMMAGINE  
 
L´aquila, 13 settembre 2010 - L´accademia dell´Immagine protagonista alla 67° edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Il 10 settembre è stato infatti presentato il cortometraggio "L´aquila. Un anno dopo - memory Hunters 1", realizzato da 14 allievi del terzo anno di corso dell´Accademia dell´Immagine. A Venezia insieme con gli studenti che hanno realizzato il cortometraggio e il presidente dell´Accademia, Marcello Foti, c´erano anche il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l´assessore alla Cultura, Mauro Di Dalmazio, a conferma della vicinanza dell´Ente Regione all´istituzione dell´Accademia. "E´ stata una giornata importante per l´Accademia dell´Immagine - ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, al termine della conferenza di presentazione del cortometraggio - perché ha dato la possibilità all´istituzione culturale ma anche alla città dell´Aquila e all´Abruzzo di essere protagonisti in quella che è una delle manifestazioni più importanti nel panorama del cinema internazionale. Posso dire, anche raccogliendo le impressioni della Mostra, che l´iniziativa degli allievi dell´Accademia dell´Immagine è una delle novità più interessanti registrate qui a Venezia". Il cortometraggio della durata di circa 25 minuti è stato inserito, fuori concorso, nella sezione ufficiale del Festival "Orizzonti", dedicata alle nuove tendenze del cinema mondiale. L´idea alla base del lavoro degli studenti è di raccontare - a partire dalla fiaccolata che il 6 aprile 2010 ha ricordato le vittime, la paura e lo smarrimento della notte dell´anno precedente - il cambiamento subito dalla città dell´Aquila, ancora una volta ad opera di un evento sismico: uno stravolgimento umano, urbanistico e sociale. "A Venezia abbiamo presentato un progetto forte e credibile - ha aggiunto l´assessore alla Cultura Mauro Di Dalmazio - che fa parte di un patrimonio che la Regione Abruzzo per il tramite dell´Accademia intende tutelare e sostenere. Un esperimento che dato i suoi frutti visto soprattutto il gradimento ottenuto oggi a Venezia. Mi sembra un segnale importante che ci aiuta ad andare avanti su questa strada pur nella consapevolezza delle difficoltà che affliggono l´istituzione culturale". Su questo aspetto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, insieme con il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, ha assicurato che "per il futuro questa scuola rimarrà in vita, ma si dovrà pretendere la destinazione delle risorse finanziarie pubbliche verso una programmazione che guardi al futuro dell´Accademia visto soprattutto le grandi potenzialità che questa struttura culturale riesce ad esprimere e che qui a Venezia hanno avuto una straordinaria consacrazione".  
   
   
A ROVERETO LO SCRITTORE E GIORNALISTA DI "REPUBBLICA" STAGLIANO´: “SENZA GLI IMMIGRATI SAREMMO PERDUTI”  
 
 Rovereto, 13 settembre 2010 - Piazza Loreto gremita di pubblico il 9 settembre a Rovereto per l´incontro con Riccardo Staglianò. Lo scrittore e giornalista de “la Repubblica” ha aperto “Aspettando Terre 2011” presentando il libro “Grazie. Ecco perche senza gli immigrati saremmo perduti”. L’iniziativa, inserita all´interno della manifestazione “Orienteoccidente” e organizzata dal Cinformi, Centro informativo per l´immigrazione della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Slow Food Trentino, con il coinvolgimento delle associazioni di immigrati attive sul territorio provinciale. Il libro di Staglianò affronta la tematica del contributo dei lavoratori stranieri al mercato occupazionale italiano. In particolare, l´autore focalizza l’attenzione sui lavori ormai “snobbati” dalla comunita autoctona, perche poco remunerativi o perche particolarmente faticosi, ma fondamentali per il “sistema Italia”. Il libro analizza la realta del Paese nei piu svariati settori produttivi. Ne esce un quadro nitido e documentato sul ruolo ormai indispensabile dei cittadini stranieri nel mercato del lavoro. Ciò vale tra l´altro anche in Trentino, dove Staglianò ha analizzato da vicino i settori delle mele e del porfido. Qualche dato generale: quasi il 10% del Prodotto interno lordo del Paese e riconducibile al lavoro degli immigrati; una famiglia su 10 “dipende” dalle cosiddette “badanti”; c´e una concentrazione degli stranieri nei lavori a bassa qualifica; interi settori produttivi si fermerebbero, o si troverebbero in enorme difficolta, senza i “nuovi italiani”. Una verita, questa, di cui poco si parla e che pochi conoscono, cadendo spesso in un pregiudizio a volte strumentalizzato. Una grande responsabilita – e stato detto ieri a Rovereto – appartiene anche al mondo dell´informazione. Troppo spesso non viene sottolineato l´apporto fondamentale degli immigrati all´economia del Paese. Un contributo evidenziato dai dati di autorevoli istituti di ricerca. Dove sono invece gli studi – e stato detto – a supporto di chi sostiene che gli stranieri “pesano” sul welfare e portano via il lavoro agli italiani? Alla presentazione ha partecipato anche l’assessore provinciale alla Solidarieta internazionale e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami. Un sentito grazie – ha affermato l´assessore – va rivolto ai “nuovi trentini” e piu in generale a tutti i cittadini immigrati che danno quotidianamente il loro contributo. Non si tratta solo di un apporto all´economia del Paese: queste persone si spendono moltissimo anche sul piano umano. Basti pensare, ad esempio, al delicato e impegnativo compito svolto dalle assistenti familiari. Ma anche al di fuori del mercato del lavoro i nuovi italiani, attraverso l´attivita delle associazioni, favoriscono l´incontro fra le comunita all´insegna di quell´interculturalismo che rappresenta uno dei punti chiave del Piano Convivenza elaborato in Trentino e gia preso ad esempio anche al di fuori dei confini provinciali. Accanto alla presentazione con Staglianò, nel cuore di Rovereto fino al 12 settembre i pomeriggi si animeranno con musiche, balli e canti tradizionali, intervallati da dibattiti letterari e culturali e assaggi dal mondo. L´iniziativa ha come obiettivo quello di stimolare la conoscenza reciproca attraverso il piacere della musica, della letteratura e del cibo che accomuna tutti i popoli del mondo, valorizzando le differenze di ognuno. “Aspettando Terre 2011” nasce dall´esperienza “Note comuni, identita diverse - in tour”, il percorso artistico e interculturale tra le piazze del Trentino.  
   
   
PRESENTATO DDL CHE RIORGANIZZA BIBLIOTECHE IN SICILIA  
 
Palermo, 13 settembre 2010 - "Il disegno di legge per l´Organizzazione del Servizio bibliotecario regionale (Sbr) e´ stato pensato e redatto per colmare un vuoto normativo nel settore dei beni culturali in Sicilia. L´obiettivo e´ creare una rete di soggetti attuatori, riservando alla Regione i compiti di indirizzo politico e di coordinamento". Lo ha detto l´assessore dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana, Gaetano Armao, spiegando i cardini del provvedimento, nel corso della conferenza stampa, che si e´ svolta alla Biblioteca centrale della Regione siciliana. "La Regione - ha sottolineato Armao - intende garantire a tutti i cittadini la possibilita´ di documentarsi e partecipare alle trasformazioni che investono il mondo della conoscenza, vincolando con disposizioni specifiche anche province e comuni a investire nel nuovo ´sistema integrato´ bibliotecario". Province e comuni, secondo il disegno di legge, sono messi nelle condizioni di intervenire, anche con le loro risorse, per promuovere lo sviluppo dei servizi bibliotecari e informativi. Per Armao, "non dovra´ piu´ accadere quello che e´ successo alla biblioteca di Palermo, che si e´ vista assegnare una dotazione di poco piu´ di 270 euro". Secondo il ddl, le province, ad esempio, dovranno destinare nei loro bilanci almeno il 2,50 per cento dei trasferimenti regionali e dovranno concorrere, con proprie risorse al coordinamento dei sistemi bibliotecari urbani ed intercomunali. Per i comuni e´ previsto un impegno economico non inferiore al 3,50 per cento degli stessi trasferimenti. Lo stanziamento a carico della Regione per il 2010 viene fissato in 10 milioni di euro. "Utilizzeremo risorse Fas per realizzare le infrastrutture informatiche", ha precisato Armao. Il disegno di legge definisce le finalita´ e gli obiettivi dell´organizzazione bibliotecaria regionale e fissa le competenze che la Regione attua attraverso i propri uffici centrali, le biblioteche regionali e le soprintendenze: compiti di programmazione, finanziamento, promozione e diffusione. Prevede l´aggiornamento e la riqualificazione professionale del personale esistente, da attuarsi anche attraverso convenzioni con le universita´ e le associazioni di settore. Due le novita´ introdotte: la creazione di una biblioteca digitale affidata alla Biblioteca centrale della Regione, che censira´ e coordinera´ tutti i progetti di digitalizzazione di materiale librario di interesse siciliano realizzati nel territorio, e l´istituzione dell´Archivio storico della Regione per la conservazione degli atti amministrativi prodotti in questi 60 anni di attivita´.  
   
   
TEATROLITTA: STA GIONETEATRALE 2010/2011. 12 PEZZI FACILI  
 
Milano, 13 settembre 2010 - Vediamola così: i nostri 12 pezzi facili non vogliono fare certo il verso al film Cinque pezzi facili di Bob Rafelson del 1970, ma ispirarsi alla musica e in qualche modo anche auspicare un’aria di cambiamento che porti alla voglia di ‘suonare una nuova musica’ nonostante i tempi di incertezze che stiamo vivendo. Del resto anche il titolo del film di Rafelson si ispirava ai ‘cinque pezzi facili’ di Chopin per riuscire a raccontarci del cambiamento di quella società e di quell’epoca. “E allora se il teatro fosse un grande spartito musicale da interpretare non solo sonoramente ma anche visivamente i nostri 12 pezzi facili si snoderebbero sulle note dell’amore, inteso nelle sue forme familiari, relazionali, misteriose e affascinanti”. Come fossero brani musicali questi pezzi facili si trasformano e si evolvono nelle memorie collettive di una nazione che compie 150 anni, come nello spettacolo intelligente, raffinato e divertente di Stefano Massini, L’italia s’è desta (catalogo No-strano), o all’inverso, nei racconti più intimi e minimalistici di padri e di figli come nel testo di Angela Dematté, in Avevo un bel pallone rosso, vincitore del Premio Riccione 2009, con la regia di Carmelo Rifici e la produzione del Teatro Stabile di Bolzano, oppure ancora in narrazioni di memorie fra nonni e nipoti, come nello spettacolo Gioco di mano di Gabriele Di Luca di Carrozzeria Orfeo, o ancora negli intrighi amorosi di mariti, mogli e amanti come in Cruel+tender di Martin Crimp, testo mai rappresentato in Italia, ma struggente e affascinante per linguaggio e trama. Sono pezzi facili nel senso del fluire dei loro audaci snodi esistenziali, come nello spettacolo vincitore del festival Nuove Creatività dal titolo Land Lover – viaggio per amore di Gianfranco Berardi, oppure nel trasparire di infelicità e ombre del passato nell’ispirato testo dell’autore ebreo americano Amos Kamil, Il venditore di sigari, e cosi pure per le rocambolesche acrobazie d’amore e seduzione di una Mirandolina moderna, come nella messa in scena di Jurij Ferrini de La locandiera di Carlo Goldoni. Se vogliamo pensare che ci sono altri pezzi di questo mosaico di stagione dobbiamo certo sottolineare le virtuosità teatrali caratterizzate da Tu (non) sei il tuo lavoro di Rosella Pastorino, per la regia di Sandro Mabellini, già novità italiana al Festival di Napoli, oppure e ancora dobbiamo annunciare le affascinanti affabulazioni familiari e le improvvise accensioni narrative e drammatiche di Vespro della Beata Vergine di Antonio Tarantino, o le inafferrabili e misteriose coincidenze del nuovo spettacolo di Giovanni Scacchetti, La vita in un giorno ispirato da uno dei romanzi cult del ‘900 americano: Malcom di James Purdy. Questo è anche la seconda creazione del regista all’interno del progetto Work in progress – Master di regia teatrale, giunto al suo 11° anno di età. Ma va anche detto che in un ‘fuori orario di stagione’ il Teatro Litta presenta a Milano, al Teatro Dell’arte - in co-produzione con il Crt e con il Festival di Napoli – la regia di Scacchetti di un testo di Antonio Skármeta dal titolo Napoli Diciotto carati, commissionato all’autore de Il Postino dallo stesso Festival e accolto con grande successo di pubblico a giugno di quest’anno nella città partenopea. E se nella vita di pezzi divertenti e nello stesso tempo intriganti ne abbiamo ascoltati, fossero musica, e vissuti, fossero fatti di vita stessa, così anche la giovane e davvero brava regista Silvia Mendola ne ‘suona’ ben 2 di pezzi facili: uno è tratto da Otto donne di Robert Thomas, Otto donne e un delitto, da cui il regista francese Francois Ozon trasse un bellissimo film nel 2002, e l’altro pezzo facile è una versione reinventata della figura di Don Giovanni, ispirata da Anatol di Schnitzler con il titolo giocoso di Don Giovanni a mosca cieca. Se così pare (ma purtroppo non è solo un’apparenza) che il teatro in Italia stia attraversando uno dei momenti più brutti finanziariamente parlando per via di tagli e riduzioni di fondi da parte di Ministero e Istituzioni, il Teatro Litta si sente di continuare con volontà e determinazione – e con davvero enormi sacrifici economici – a investire in questi anni proprio sul futuro: i giovani. Ed è per questo che sono giovani gli autori, i registi, gli interpreti e i collaboratori artistici quelli che ritroviamo in questi 12 pezzi facili. Loro forse saranno il teatro dei prossimi dieci o venti anni se troveranno forza e coraggio per navigare nelle burrascose acque di un mare sempre più abbandonato alle intemperie e alle forze dei venti. Ma proprio perchè il Teatro Litta - nella sua direzione artistica e con la tenace collaborazione di tutto il suo staff - crede ancora nella possibilità di ‘suonare’ una musica che possa emozionare, ma anche far crescere nuove personalità artistiche, dando loro una possibilità concreta di lavoro e di espressione, il percorso di questa nuova stagione si presenta come un ensemble di suonatori in grado di offrire al pubblico tutta la potenza di un suono che nella sua semplicità – nella sua facilità – possa ancora raccontare sul palcoscenico di un teatro tutta la forza e anche tutta la fragilità dell’uomo contemporaneo.  
   
   
A POLICORO LA MOSTRA DEL LIBRO ARCHEOLOGICO  
 
Potenza, 13 settembre 2010 - Nelle giornate del 24-25-26 settembre 2010, avrà luogo presso il Museo Archeologico Nazionale della Siritide di Policoro, la quinta edizione della Mostra del Libro Archeologico – Arte Etnografia Archeologia Sperimentale. Si parlerà, attraverso delle mostre fotografiche, di arte antica e contemporanea, di archeologia sperimentale con gruppi di lavori per i più piccoli e per gli adulti, oltre a conferenze scientifiche e alla possibilità di visitare gratuitamente, con servizio guida, lo splendido Museo Nazionale della Siritide di Policoro. L’evento è organizzato dall’Archeoclub d’Italia “Siritide” di Policoro e si avvale della collaborazione del Museo della Cultura Arbëreshe di San Paolo Albanese.  
   
   
VENEZIA E NORDEST, CAPITALE EUROPEA CULTURA 2019. AVVIATE PROCEDURE PER PRESENTARE CANDIDATURA  
 
Venezia, 13 settembre 2010 - La Regione del Veneto formalizzerà, con un proprio provvedimento, l’adesione al progetto di presentazione della candidatura di Venezia e del Nordest a capitale europea della cultura 2019. Ad anticiparlo è il vicepresidente della giunta veneta e assessore alla cultura Marino Zorzato, annunciando anche che, dopo una serie di incontri sul territorio, per martedì 21 settembre è stato convocata una riunione operativa presso il comune di Venezia, in accordo con il sindaco Giorgio Orsoni, per iniziare a concordare le procedure per l’attivazione della candidatura. Saranno presenti anche gli assessori alla cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e Bolzano. Il provvedimento che sarà adottato nei prossimi giorni dalla Regione del Veneto prevede la costituzione di un tavolo di lavoro istituzionale con il compito di elaborare e proporre un protocollo d’intesa per la costituzione del Comitato Promotore della Candidatura. “E’ necessario un progetto – conclude Zorzato condiviso, in particolare con il sindaco Orsoni, e di grande spessore”.  
   
   
AL VIA A SANREMO LA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA, DANZA E POESIA “UN BOSCO PER KYOTO” IMPORTANTE OCCASIONE EDUCATIVA E DI RILANCIO ANCHE PER IL SANTUARIO DEI CETACEI ATTUALMENTE SOSPESO  
 
 Genova 13 settembre 2010 - Si svolgerà al Teatro Ariston di Sanremo giovedì 25 novembre il primo Festival di cultura e arte "Musicambiente", legato al premio internazionale "Un bosco per Kyoto", con la collaborazione del Comune di Sanremo e la partecipazione degli assessorati al turismo e all´ambiente della Regione Liguria. Lo hanno comunicato quest´oggi gli assessori competenti, Angelo Berlangieri e Renata Briano, insieme al sindaco di Andora, Franco Florio, e al responsabile dell´accademia Kronos, Ennio La Malfa, ideatrice del festival. L´iniziativa, rivolta al mondo della musica, della danza e della poesia, non prevede limiti di età, a eccezione della danza (massimo 30 anni), né vincoli di nazionalità. Il tema di ogni opera presentata deve contenere un messaggio di sensibilizzazione a favore della difesa dell´ambiente, con l´obiettivo di diffondere il rispetto ambientale attraverso i temi della musica, della danza e della poesia. I primi classificati al premio "Un bosco per Kyoto" verranno premiati a Roma in Campidoglio con una borsa di studio. "Si tratta di un´iniziativa meritevole – ha sottolineato l´assessore regionale al turismo, Angelo Berlangieri – perché un ambiente di qualità è alla base delle motivazioni che spingono i turisti stranieri a venire in Liguria, come testimoniano anche le ricerche internazionali che sottolineano come nella nostra regione ci sia ancora una natura fruibile". "L´occasione del Festival - ha continuato l´assessore regionale all´ambiente, Renata Briano, - servirà anche a rilanciare il tema del santuario dei cetacei, la cui sede di Genova è attualmente chiusa, con il rischio che alcune attività possano rovinare l´area compresa tra la Toscana, la Liguria e la Costa Azzurra: per questo chiedo agli artisti che parteciperanno di associarsi alla nostra battaglia per riaprire il Segretariato del santuario dove ogni anno si radunano per la riproduzione oltre 1000 balene mediterranee".  
   
   
LA DIVINA COMMEDIA LO SPETTACOLO DELLE GRANDI EMOZIONI IN TOUR DAL 2 OTTOBRE ARENA DI VERONA  
 
 Milano, 13 settembre 2010 - Dopo il successo delle precedenti stagioni, per la stagione 2010/2011 La Divina Commedia si presenta al grande pubblico in un nuovo ed emozionante allestimento teatrale firmato dal regista Maurizio Colombi con le coreografie di Manolo Casalino. Queste le prime date Sabato 2 ottobre – Verona – Arena Dal 12 ottobre – Roma – Teatro Sistina Dal 30 ottobre – Napoli – Teatro Bellini Dall’ 11 novembre – Bari – Teatro Team 17 novembre – Lecce – Politeama 2-3 dicembre – Sanremo – Teatro Ariston Dal 14 dicembre – Torino – Teatro Alfieri Il tour prosegue nel 2011 La Divina Commedia, opera musicale basata sull’omonimo poema di Dante Alighieri, racconta il viaggio del Sommo Poeta tra Inferno, Purgatorio e Paradiso alla ricerca dell´Amore. Un susseguirsi di incontri con personaggi straordinari: i dannati e i beati più famosi della storia entrati nell’immaginario collettivo, in un’indimenticabile e suggestiva cornice di proiezioni e coreografie. Marco Frisina è l’autore delle emozionanti musiche che, partendo dalle sonorità del rock esprimono la drammaticità dell’Inferno e, attraverso le struggenti melodie del Purgatorio, giungono al Paradiso, dove arie sinfoniche accompagnano un’esplosione di colori e luci. In quest’opera lo spartito si fonde con le immagini, che riprendono le incisioni di Gustav Dorè. Il libretto, sul testo originale di Dante, è di Gianmario Pagano. La regia è di Maurizio Colombi; le coreografie di Manolo Casalino. Prestigiosa è, infine, la collaborazione del Premio Oscar Carlo Rambaldi, che per lo spettacolo ha disegnato le Tre Furie, il Volto di Lucifero e il Grifone, realizzati da Sergio Stivaletti. Www.ladivinacommediaopera.it/    
   
   
"BHARATI", UNA PRODUZIONE ORIGINALE INDIANA GIGANTESCA QUANTO SPETTACOLARE, IN ARRIVO AGLI ARCIMBOLDI. NARRATORE PER L’ITALIA L’ATTORE PIETRO PIGNATELLI  
 
Milano, 13 settembre 2010 - Un´esperienza teatrale indiana dal sapore spirituale e mistico. Un viaggio attraverso i colori, i profumi e gli aromi dell´India con 60 attori, 900 costumi, megaschermi, elementi di scena originali indiani, danza, musica dal vivo, arti marziali, acrobazie, commozione e risate. Narratore per l’Italia l’attore Pietro Pignatelli. Preparatevi ad essere sopraffatti da ballerini ricchi di grazia, bellezza ed energia, capaci di esprimere la sensualità e la sincerità dell´arte coreografica tradizionale e classica indiana, combinata con la forza e il ritmo della danza moderna. Preparatevi ad essere trascinati dal battito di ritmi esotici e raffinati, suonati dal vivo da musicisti eccellenti, mentre ascoltate voci degne delle divinità indiane. "Bharati", una produzione originale indiana gigantesca quanto spettacolare, che riscuote un successo strepitoso in Francia e nei maggiori paesi europei già visitati, porterà tutto questo al Teatro degli Arcimboldi a Milano dal 22 al 27 ottobre 2 010 con 6 show - organizzati da Barley Arts. Bharati, uno spettacolo di musica e danza che ritrae sotto forma di musical un mosaico realistico e genuino dell´India tradizionale e contemporanea, è sicuramente il tentativo più spettacolare, ambizioso e innovativo mai messo in scena per far conoscere al mondo la cultura popolare indiana. Fa esplodere l´India nella sua esuberanza, ricchezza di contenuti e di colori, con una grandezza e una profondità mai visti prima, presentando al pubblico lo splendore e la varietà mozzafiato di questo paese incantevole. Ma Bharati non riguarda solo l´India, riguarda qualunque essere umano che si trovi costretto dalle circostanze ad allontanarsi dalle proprie radici. Si può distaccare una persona dalle dalla propria Terra, ma non si può strappare il suo cuore. Non importa dove questa persona vive fisicamente, il suo cuore appartiene alle sue origini, alla sua terra natia. E per qualsiasi Indiano, la Madre Terra è Madre India - Bharat Maa. La colonna sonora di Bharati si compone di musiche tradizionali e di alcune delle canzoni di maggiore successo del cinema Hindi e Tamil. Sette dei professionisti più famosi dell´industria cinematografica hanno creato coreografie originali in vari stili diversi per queste canzoni, tutte suonate e interpretate dal vivo sul palco. Ogni scena musicale di Bharati dipinge la tradizione di una specifica regione dell´India attravesro la scelta di ritmi, strumenti tipici, arrangiamenti vocali, caratteristiche melodiche, stili coreografici, costumi e immagini video che creano un ritratto culturale unico. Infine Bharati fa propri tutti gli ingredienti della cultura popolare indiana e li usa allo stesso tempo sia come fonte di ispirazione, sia come forte legame con l´eredità e la tradizione dell´India. E´ allo stesso tempo una celebrazione della vitalità dell´India e un invito a partecipare delle sue tradizioni gustandole al meglio nella loro energia inimitabile. Ogni Paese visitato da Bharati ha un narratore locale che ha il compito di condurre il pubblico alla scoperta del mondo indiano. Il narratore italiano o meglio, il Sutradhar scelto personalmente dal creatore di Bharati, Gashash Deshe, è l’attore Pietro Pignatelli, noto per essere stato protagonista o co-protagonista di diversi musical tra cui “Grease”, “Scugnizzi”, “Pinocchio” fino al più recente “Il Pianeta Proibito”. Pietro, 39 anni, napoletano, commenta: “Sono felicissimo. Ho visto immagini dello spettacolo che trovo, a dir poco, esaltante. Namasté a tutti!. Bharati, la tua anima appartiene al luogo al quale il cuore ti conduce.  
   
   
TEATRO MANZONI DI MILANO: UN CARTELLONE CHE OFFRE DIVERTIMENTO MA ANCHE MOMENTI DI RIFLESSIONE.  
 
Milano, 13 settembre 2010 - Anche in questa stagione è intenzione del Teatro Manzoni offrire un cartellone che sia una vera garanzia per lo spettatore il quale ama il teatro e che al teatro chiede divertimento ma anche momenti di riflessione. Un ventaglio variopinto composto di tante belle e curiose proposte, oculatamente scelte. Testi classici e, così deve essere, titoli e “novità” di genere diverso. Commedie famose, altre da scoprire. Con una galleria di interpreti, volti femminili e visi maschili, nonché registi, tutti molto conosciuti e tutti molto apprezzati. Si parte con un capolavoro inossidabile per brillantezza, “Spirito allegro” di Noel Coward, cioè l’autore britannico che mise la sua vita al servizio dell’umorismo più raffinato. Una commedia che gira per il mondo da quasi settant’anni e ha avuto versioni cinematografiche (famosa quella di David Lean con Rex Harrison e adattata dallo stesso autore), musicali e televisive e che anche in casa nostra ha sempre goduto di larga popolarità. La interpretarono fra gli altri Aldo Giuffré e la Masiero, Tieri e la Lojodice con accanto una spassosissima Paola Borboni, Ugo Pagliai e Paola Gassman. Ora, a far rivivere con altrettanto smalto la vicenda dello scrittore che appassionato di spiritismo incautamente evoca il fantasma della prima moglie, e saranno equivoci a non finire, sono Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio affiancati da Marioletta Bideri sapientemente guidati da Patrick Rossi Gastaldi. Un cocktail di sorrisi e lacrime, siamo nel territorio romantico, riserva invece “Voglia di tenerezza”. Frutto del romanziere di grido americano (anche un Premio Pulitzer) Larry Mcmurtry, pure famoso sceneggiatore cinematografico (Oscar 2006 per “I segreti di Brokebak Mountain”). Molti ricorderanno il film (1983, tre Oscar e uno per la strepitosa Shirley Maclaine). E dunque ricorderanno il soggetto che mette al centro il rapporto conflittuale tra una madre (Aurora) e una figlia (Emma) destinato però a risolversi in un grande atto d’amore materno quando la morte le strapperà la figlia. Mette in scena con forte e bella sensibilità teatrale il regista Marco Carniti. Nel ruolo di Aurora un’attrice di gran classe e di bellissimo temperamento, Anna Galiena, affiancata dagli ottimi Valentina Carnelutti e Fabio Sartor. Si ritorna alla commedia brillante con “Cena a sorpresa” di Neil Simon. “The Dinner Party” è stato uno dei maggiori successi degli ultimi anni a New York, andato in scena a Broadway nel 2000 al Music Box Theatre. Nel cast figurava anche Henry Winkler conosciuto dal pubblico italiano come il Fonzie della serie “Happy Days”. Una “novità” per l’Italia che vede protagonisti un terzetto di attori tra i più adatti per dar vita a quella comicità intelligente ed elegante di cui Simon è maestro, Giuseppe Pambieri, Giancarlo Zanetti e Lia Tanzi. I tre, insieme ad altri attori ben scelti dal regista Giovanni Lombardo Radice, a sedersi a quella “cena al buio”, anzi “a sorpresa” nella quale nessuno sa che incontrerà il suo ex e come tutto poi si concluderà. Un’altra commedia anch’essa dall’humour puntuto dell’autore francese Jean Claude Carrière, noto anche per aver collaborato con Peter Brook e al cinema con un genio quale Bunuel, è “Il catalogo” (in francese L’aide mémoire). In Francia ne furono protagoniste femminili a teatro dal 1968 al 1993 Delphine Seyrig, Fanny Ardant, Jane Birkin e nei ruoli maschili Henry Garcin, Bernard Giraudeau, Pierre Arditi. In una bella versione televisiva (1984) anche Hanna Schygulla con Andrè Dussolier. In Italia fu già rappresentata da Renzo Montagnani e Micol Pambieri (1993) per la regia di Giampiero Solari. Ora a cimentarsi è un’attrice raffinata e ricca di talento quale é Isabella Ferrari. E’ lei in questa occasione, la giovane che si intrufola, anzi si insedia proditoriamente fino a invaderne il cuore, nella casa di Jean Jacques il cui personaggio calza a pennello a un attore di razza come Ennio Fantastichini. Un maturo avvocato, scapolo impenitente e donnaiolo, possessore di un “catalogo” con ben 134 nomi e indirizzi. A Valerio Binasco, uno dei registi di punta delle ultime generazioni, a regolare il match fra i due e mettere in risalto tutte le sfumature di un testo divertente e sofisticato. Siamo a metà cammino quando il sipario si aprirà su uno degli spettacoli più attesi della stagione: “La Ciociara”. Tutti abbiamo letto il romanzo di Moravia, tutti abbiamo visto il film (1960) con una grande Sophia Loren (premiata con l’Oscar) e diretto da Vittorio De Sica sulla sceneggiatura di Zavattini. La Loren tornò alla “Ciociara” nel 1989 con una versione televisiva di Dino Risi. Un dramma naturalistico “La Ciociara”, alternato da scene madri e parentesi bozzettistiche. La vicenda di una giovane vedova (Cesira) e della figlia Rosetta in fuga da Roma e dai bombardamenti degli alleati e che saranno aggredite da soldati marocchini aggregati all’esercito americano. Ora è Roberta Torre , regista affermata al cinema (“Tano da morire”), che la riporta alla ribalta fruendo della riduzione del drammaturgo Annibale Ruccello (1956 - 1986) apprezzata dallo stesso Moravia. Riduzione utilizzata per la prima volta per la messa in scena da Aldo Reggiani (1985). Ora con grande carica emotiva ad affrontare il personaggio di Cesira è la brava Donatella Finocchiaro al cui fianco è Daniele Russo nei panni dell’uomo che si innamorerà di lei, Michele l’idealista partigiano che morirà per salvare altre vite umane. E’ una “novità” stuzzicante lo spettacolo successivo “Niente progetti per il futuro”. Per il soggetto ma anche perché ci fa trovare insieme due beniamini del pubblico Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti. Come dire due campioni dell’umorismo surreale. Vincitrice del Premio Flaiano 2009 la commedia porta la firma di Francesco Brandi, una fra le voci più interessanti della nuova drammaturgia italiana. Brandi lavora a stretto contatto con registi come Sergio Fantoni e Cristina Pezzoli e collabora come autore agli spettacoli di Gioele Dix (un successo “Edipo.com”). Per l’occasione è anche regista di questo suo dramma sottile e coinvolgente, spesso imprevedibile, di cui protagonisti sono due uomini che una notte su un ponte della periferia di una grande città s’incrociano per caso. Diversa la loro vita e il loro modo di pensare. L’uno si chiama Tobia ed è un Vip della tv, tuttologo e opinionista, uomo colto e intelligente e supremamente egocentrico ma ora in crisi profonda tanto da meditare il suicidio. L’altro Ivan, è un garagista, un uomo semplice e concreto ma con una vena di filosofo che vede la vita secondo una visione diversa e che a poco a poco distoglierà Tobia dall’insano gesto. Nessuno meglio di Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti potrebbero essere i protagonisti migliori di questo lavoro tragicomico da cui sembra uscire il ritratto di una società intera. Dopo di loro troviamo quell’attore, regista, autore (idolo anche del nostro cinema) che come pochi altri riesce a portare sulla scena una ventata di festosa allegria, Vincenzo Salemme. Maestro Salemme del meccanismo comico farsesco che discende da tanti rivoli, dal teatro napoletano e dall’avanspettacolo e non solo. Basta ricordare i suoi numerosi lavori ospitati dal Teatro Manzoni. E come dimostra anche con “L’astice al veleno” commedia appena uscita dalla sua straripante fantasia dove si raccontano, e questa volta ci sono anche siparietti musicali, le vicissitudini di un’attricetta Barbara, amante, addolorata e delusa, del regista dello spettacolo che sta provando e di Gustavo, un pony express che porta in giro regali per il Natale imminente, ma dove entrano in campo, con quel segno surreale che è tipico di Salemme, anche altre figure molto particolari, a cominciare da una lavandaia del Cinquecento e un poeta rivoluzionario del Regno delle Due Sicilie. Hanno i due tempi un ritmo spiritato e sono un ennesimo atto d’amore a Eduardo alla cui scuola Salemme si è nutrito. A chiudere la stagione quell’Eduardo, sempre vivo fra noi, con un omaggio dal bellissimo titolo: “Eduardo, più unico che raro!” che gli dedicheranno due fuori classe come Rocco Papaleo e Giovanni Esposito. Sulla ribalta, a firmarne la regia con mano esperta e raffinata il regista napoletano Giancarlo Sepe, a sfilare quattro splendidi ma quasi sconosciuti atti unici del Maestro tutti contenuti nella “Cantata dei giorni pari”. Quattro pièces – storie brevi ma folgoranti – dove, tra concretezza realistica e sussulti onirici, sfugge tutta la poesia e la magia dell’autore. Nell’ordine essi sono “Il dono di Natale” (1932) che nasce da un delizioso racconto di O. Henry , e qui si racconta, con garbo e lepidezza, di come due sposi con sacrificio si fanno un dono di Natale. “Filosoficamente” (1928), fra l’altro dall’autore mai messo in scena. E’ la storia di un padre che vuole accasare le due figlie e dà una festa, compaiono due spasimanti, ma l’uno è cieco, l’altro fortemente miope. Segue “Pericolosamente” (1938) che col titolo “L’ora di punta” divenne anche il secondo episodio del film “Oggi, domani, dopodomani” diretto dallo stesso Eduardo. Inoltre conosce una versione televisiva nel 1956 per la regia di Vieri Bigazzi insieme al “Dono di Natale”. Per domare la bisbetica moglie un marito spara in continuazione, ma la pistola non è che uno scacciacani. Una piéce paradossale dove Eduardo dà tutto il meglio della sua fantasia. Infine, quasi uno scherzo comico, “La Voce del padrone” (1932), il cui titolo originale era “L’incisione di dischi”. Un atto divertentissimo dove prima di iniziare l’incisione succede di tutto e di più.  
   
   
AL TEATRO CIAK BIAGIO IZZO IN UN TÈ PER TRE DI BRUNO TABACCHINI E BIAGIO IZZO  
 
Milano, 13 settembre 2010 - Biagio Izzo presenta “Un Tè Per Tre”, commedia esilarante scritta a quattro mani insieme a Bruno Tabacchini. “Questa volta Biagio Izzo si fa in due per divertirci. Ed esattamente due fratelli, due gemelli, i fratelli Ferdinando e Michele Scapece. Ma la farsa nasce dal fatto che nessuno dei due sa dell´esistenza dell´altro. Due fratelli che scatenano equivoci senza fine, cinismo ironico, continui travestimenti e scambi di persona. Lo spettacolo è pieno di personaggi e la storia vuole che anche questi siano persone simili ma diverse! Due avvocati: uno finge di esserlo e l´altro vorrebbe non esserlo. Due donne: una tirchia in cerca di risparmio e l´altra avida in cerca di un continuo guadagno. Due ragazze: una cresciuta in una famiglia per bene innamorata del gemello più educato e l´altra arrabbiata e ignorante innamorata del gemello più volgare. Quindi, il numero due torna più volte in questa commedia per mettere in moto un meccanismo che, per certi versi, al di là della trama, ricorda "I Due Gemelli Veneziani", per altri "Rumori Fuori Scena", senza dimenticare Plauto e Feydeau. Una pièce divertentissima, una macchina infernale di comicità, un ingranaggio studiato in ogni particolare….Per creare una perfetta scansione comica, Biagio Izzo moltiplica la sua comicità, interpretando una farsa classica. E ci riesce!!!” Claudio Insegno .  
   
   
AL TEATRO SMERALDO MASSIMO RANIERI IN CANTO PERCHÉ NON SO NUOTARE… DA 40 ANNI…  
 
Milano, 13 settembre 2010 - “Canto perché non so nuotare…da 40 anni” è lo spettacolo record di Massimo Ranieri che ha totalizzato più di un milione di spettatori in tre anni e quattrocentottanta repliche in un tour interminabile. Solo al Teatro Ventaglio Smeraldo nella scorsa stagione ha esaurito il teatro per otto serate (sei a febbraio e due aggiunte a maggio) replicando e aumentando il successo dell’anno precedente quando aveva esaurito cinque serate. La chiave del successo di Massimo Ranieri è uno spettacolo che semplicemente racconta la sua storia, i suoi quarant’anni di carriera, passando attraverso i suoi celeberrimi brani, ma anche attraverso interpretazioni di Mina, Battiato, Battisti, Tenco e altri. Ci sono tutte le sue canzoni storiche (“La voce nel silenzio”, “Erba di casa mia”, “Rose rosse”, “Perdere l’amore”), i classici della canzone napoletana (“Mi troverai”, “Ti voglio bene assai”, “Reginella”) e i brani vicini alla sua crescita artistica: da “Il cielo in una stanza” a “Io che amo solo te”, da “’Istrione” a “Ti penso”, fino ad “Almeno tu nell’Universo” e a tante altre pietre miliari della canzone italiana. Con lui sul palco, un’orchestra e un corpo di ballo, tutti al femminile. Le coreografie sono di Franco Miseria, arricchite dagli splendidi costumi di Giovanni Ciacci. Nello spettacolo, scritto con Gualtiero Peirce, lo showman canta, balla e recita, raccontando tappe emozionanti della sua vita. In questo ideale viaggio attraverso quaranta anni, lo accompagna anche il piccolo Federico Pisano che interpreta un amico immaginario che sorprenderà gli spettatori con un numero di tip tap degno di Broadway.  
   
   
ATTORE PER UN GIORNO CON LA PUGLIA CREATIVA  
 
Bari, 13 settembre 2010 - I visitatori della Fiera del Levante potranno diventare attori per un giorno. All’interno del Padiglione istituzionale della Regione Puglia, quest’anno dedicato al tema “Puglia Creativa”, una postazione interattiva permetterà ai visitatori della Fiera di comprendere la complessità della “macchina cinema”, diventando per un giorno protagonisti di un film. Nella postazione i visitatori della Fiera potranno scegliere, tra alcuni modelli proposti, un personaggio di famosi film da interpretare. Un pool di tre professionisti, composti da una costumista, una truccatrice e una parrucchiera, li trasformeranno nel personaggio prescelto, svelando il duro e lungo lavoro di preparazione che c’è dietro ciascun personaggio di film. Con la complicità del sistema chroma key, sarà possibile recitare scene memorabili magicamente immersi nelle scenografie virtuali di alcune delle pellicole più note della storia del cinema, scoprendo così uno degli espedienti tecnici più utilizzati nella lavorazione dei film contemporanei. L’industria dell’audiovisivo non è solo realtà, per questo motivo la Fondazione Apulia Film Commission sostiene da tempo anche la produzione di videogame. Un’area attrezzata con tre postazioni di gaming sarà la piattaforma ideale per divertire attraverso i videogame made in Puglia distribuiti in tutto il mondo. Infine, attraverso una parete attrezzata con numerose postazioni video e un server centrale, i visitatori potranno visionare una selezione di film sostenute da Apulia Film Commission, girate in parte o interamente in Puglia. Con questo servizio interattivo, sarà lo stesso spettatore a selezionare quale opera vedere potendo scegliere tra diversi generi e durate, tra film di lungometraggio, cortometraggi, film di animazione e anche videoclip.  
   
   
IL FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANO PRESENTA LA MOSTRA L´INFINITO PAESAGGIO MOSTRA DI DIPINTI INEDITI E RECENTI DI TULLIO PERICOLI A VILLA NECCHI CAMPIGLIO, MILANO  
 
 Milano, 13 settembre 2010 - Il Fai – Fondo Ambiente Italiano presenta la mostra L’infinito paesaggio di Tullio Pericoli, artista marchigiano, noto disegnatore e ritrattista: dall’8 ottobre al 7 novembre 2010, nell’elegante cornice di Villa Necchi Campiglio, proprietà del Fai nel cuore di Milano, saranno esposte quaranta fra le ultime creazioni dell’artista, di cui la metà assolutamente inedite. In mostra l’ultima produzione artistica del pittore Tullio Pericoli, cui il Fai rende omaggio per il legame che unisce l’artista alla città di Milano e per il suo continuo e costante riferimento al paesaggio italiano, soggetto principe delle sue opere in un arco di oltre 40 anni di attività. ”L’attenzione per il paesaggio – racconta Pericoli - credo sia in gran parte dovuta al fatto che esso contiene una storia, una storia di cui siamo partecipi; ma è proprio il paesaggio ad offrirci questo senso di partecipazione. Quando ci troviamo davanti a un paesaggio che, per la sua grandiosità o bellezza, ci colpisce, la sensazione di piacere che proviamo deriva anche da un moto di appartenenza. Vogliamo esserne parte, percepiamo una sorta di unità con quello che vediamo, un’apparenza di totalità che in quell’istante sentiamo armonica.” Il tema del paesaggio si lega anche all’iniziativa di raccolta fondi legata alla mostra: sarà possibile infatti acquistare le opere esposte a Villa Necchi e una parte dei fondi raccolti sarà devoluta al Bosco di San Francesco ad Assisi, bene tutelato dalla Fondazione, che durante tutto il 2010 è stato al centro delle attività che il Fai ha dedicato alla conoscenza e alla tutela del paesaggio italiano. Tullio Pericoli nasce a Colli del Tronto (Ascoli Piceno) e dal 1961 vive a Milano dove si afferma come pittore e disegnatore. Espone le sue opere in Italia e all´estero presso gallerie private e musei. Nel 1995 la sua attività di scenografo e costumista lo porta a lavorare per l´Operahaus di Zurigo, il Teatro Studio e il Teatro alla Scala di Milano. Pur nella diversità di tecnica e stile adottati in più di 40 anni di attività, dalle “geologie” della fine degli anni ’60 alle realizzazioni più segniche, sintetiche, dell’ultima produzione, l’interrelazione dell’uomo con il paesaggio rimane il tema principale della sua produzione. Protagonista è quindi il paesaggio che, nelle prime opere, è descritto più in forma di racconto, e successivamente in modo sempre più astratto. Nei suoi titoli Pericoli allude ai paesaggi italiani, più spesso marchigiani, ma vi allude cautamente in quanto paesaggi reinventati, che diventano scenario della fantasia e dell’anima: una sorta di linguaggio di valore universale. Da qui l’omaggio al conterraneo Leopardi nei titoli delle sue opere e delle sue esposizioni. “L’infinito Paesaggio” dà il nome a una quarantina di opere di recentissima realizzazione, fra cui molti inediti, che rappresentano la riflessione dell’autore sulla propria produzione artistica, sintesi della sua opera precedente. In mostra saranno esposte tele di grandi e di piccole dimensioni, particolarmente dense, in cui la materia diventa il soggetto del quadro, condensata e raggrumata sulla tela e poi incisa, “plasmata”. Questo procedimento è particolarmente accentuato nelle tele più piccole, dove il tratto si fa più tormentato e le tinte si sposano e confondono. “Nei miei dipinti e nella stratificazione dei segni e della materia che vi è stesa, - continua Pericoli - è racchiusa la mia personale storia di artista e, insieme ad essa, anche la mia conoscenza del mondo dell’arte: quanto ho visto, studiato e imparato entra nell’opera e vi si deposita in strati, proprio come succede nel paesaggio con i segni dell’opera dell’uomo e del tempo.” Durante il periodo della mostra il Fai organizza un ciclo di incontri sul paesaggio: tra i relatori Salvatore Settis, Cesare Segre, Giuseppe Barbera e Paolo Pejrone. La mostra è corredata da un catalogo, a cura di Lucia Borromeo, responsabile scientifico del Fai, edito da Corraini Edizioni. L´allestimento della mostra è a cura di Gae Aulenti. La mostra è gratuita  
   
   
BICENTENARIO, VERDI 2013: IL TEMPO STRINGE  
 
Parma, 13 settembre 2010 - “È necessario che il Governo nazionale s’impegni immediatamente per Verdi 2013”. Lo sostiene il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, a poco meno di un mese dall’avvio dell’appuntamento annuale con il Festival dedicato al Maestro di Busseto. “Il bicentenario della nascita sarà un appuntamento fondamentale per tutto il nostro territorio, capace di promuovere a livello internazionale l’immagina del nostro Paese. Non può essere né sottovalutato né affrontato con ritardi e approssimazioni che inevitabilmente ne pregiudicherebbero la riuscita”. “In Italia – prosegue Bernazzoli – esistono provvedimenti nazionali che finanziano gli eventi legati a Puccini e Rossini. Chiediamo che il Governo riservi analoga attenzione al bicentenario di Verdi, il compositore emblema in tutto il mondo della musica lirica, tanto più in una fase come l’attuale in cui gli Enti locali si trovano ad affrontare gravi difficoltà di bilancio per i tagli subiti. Il tempo stringe, ormai. Per organizzare al meglio un appuntamento come Verdi 2013, che deve coinvolgere tutto il nostro territorio, è necessario poter contare su risorse certe”. “La società che aveva organizzato Verdi 2001 – propone Bernazzoli – e che riunisce Regione, Provincia di Parma, Provincia di Piacenza, Comune di Parma e Comune di Busseto è ancora formalmente attiva e ha al proprio interno risorse pari a circa 400mila euro. Possiamo attivarla come Comitato organizzatore per Verdi 2013 e avere a disposizione una prima dotazione da utilizzare per mettere in moto la macchina”.  
   
   
LUCCA E L’EUROPA. UN’IDEA DI MEDIOEVO (V-XI SECOLO). ALLA FONDAZIONE CENTRO STUDI SULL’ARTE LICIA E CARLO LUDOVICO RAGGHIANTI. COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN MICHELETTO - LUCCA  
 
Lucca, 13 settembre 2010 - Si inaugura sabato 25 settembre alle ore 17.30 presso la sede della Fondazione Ragghianti a Lucca l’esposizione Lucca e l’Europa. Un’idea di Medioevo (V-xi secolo). La mostra, organizzata in occasione delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Carlo Ludovico Ragghianti, è stata progettata da un Comitato Scientifico costituito da: Clara Baracchini, Carlo Bertelli, Antonino Caleca, Maria Teresa Filieri, Marco Collareta e Gigetta Dalli Regoli. Un’ attenta selezione di oltre cento opere prodotte dal V all’Xi secolo, allestite in undici sezioni, esplora la produzione artistica lucchese attraverso puntuali riferimenti al contesto europeo. Un interessante percorso espositivo dove l’opera d’arte, come Ragghianti ci ha insegnato, è valutata in relazione dinamica con i fenomeni circostanti secondo un metodo che prende in esame i materiali senza giudizi preconfezionati. La rassegna si avvale anche di recenti studi sulle tipologie decorative e sul loro retroterra intellettuale e culturale. Lucca e l’Europa. Un’idea di Medioevo. V-xi secolo apre il suo percorso espositivo con una meditata, quanto significativa, selezione di antiche monete. I reperti numismatici si configurano fra quei privilegiati indici dello sviluppo artistico dai quali si evince il passaggio dall’estetica naturalistica all’indirizzo astratto prevalente in età medievale. Questo storico passaggio è ben visibile nel Decanummo di Atalarico, conservato a Firenze al museo del Bargello, nel denaro argenteo per Carlo Magno e nel denaro argenteo per Ottone Ii, entrambi custoditi presso il Museo di Villa Guinigi a Lucca. Il percorso prosegue con la sezione dei preziosi manufatti in avorio, materiale pregiato e raro destinato alle più raffinate produzioni nell’arte tardo-antica, fra cui spiccano la pisside in avorio proveniente dal Museo Civico di Livorno, il Dittico del 480 commissionato dal console Basilio e il Dittico consolare di Aerobindo del Vi secolo. Da questi importanti capolavori si coglie con chiarezza la nuova e diversa dimensione creativa dell’arte tardo-antica, sotto la cui spinta tramonta l’estetica classica. L’affermarsi della decorazione “astratta” con il simbolismo che talvolta le è connesso, trova piena affermazione nell’oreficeria, dagli ornamenti dell’abito civile alle decorazioni delle armi. Di questa produzione, riservata alle classi dominanti, si presentano a Lucca notevoli ed emblematici esempi del Vii secolo quali, il frontale di elmo che reca inciso il nome del re longobardo Agilulfo del Museo del Bargello di Firenze, la fibula a disco proveniente dal Museo Archeologico di Parma e quella a staffa conservata presso il Museo di Villa Guinigi a Lucca. La sezione successiva presenta una straordinaria raccolta di sculture in pietra: colonne, pilastrini, capitelli, architravi, transenne e timpani che, nell’insieme, documentano lo sviluppo della decorazione architettonica dal Vii al X secolo entro il suo contesto intellettuale e culturale. Raffinati esempi ne sono la lastra con croce di Aquilea (Lucca), il pilastrino proveniente dal Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo e le lastre dell’antica cattedrale di Torino. Nel periodo altomedievale il culto per le reliquie dei Santi si colloca con forza negli usi del popolo cristiano e la devozione che ne deriva avvia una produzione specifica di preziosi reliquiari sia monumentali che mobili. Significativi esempi di questa produzione artistica sono il reliquiario di Cividale, la cassetta-reliquiario della cattedrale di Sarzana e quelli a croce di Vigevano e Volterra. La mostra affronta anche il ruolo capitale che l’arte del libro occupa nella cultura del periodo. Oltre ad un testimone d’eccezione, il celeberrimo manoscritto 490 della Biblioteca Capitolare di Lucca, che reca la data 787, sono esposti codici e fogli sciolti di produzione altomedievale tra cui particolarmente rari e significativi l’evangelario della Biblioteca Capitolare di Perugia, il foglio di produzione insulare (irlandese o britannico) con Cristo fra gli Apostoli della Biblioteca Nazionale di Torino, l’ornatissimo omeliario dell’abbazia di Montecassino e l’insigne manoscritto Amiatino 3 della Biblioteca Laurenziana di Firenze. Nello spirito della mostra, anche in questo caso gli apparati decorativi dei codici sono suggestivamente confrontati con importanti manufatti di altre tipologie, quali il cosiddetto “cavallino” da Corteolona dei Musei Civici di Pavia, il dittico di Rambona dei Musei Vaticani e il marmoreo rilievo con Arcangelo di Capua. La “rinascita” carolingia, avviata nel mondo del libro con l’introduzione della minuscola carolina, nel giro di una generazione arriva a coinvolgere tutte le “arti diverse”, qui testimoniate da capolavori assoluti quali il capitello di Malles e la Madonna di Brescia, in stucco, e il Santo ad affresco e la testina in avorio da San Vincenzo al Volturno. Un’intera sezione è dedicata poi ad una raffinata selezione di preziosi tessuti serici di provenienza orientale, quali l’eccezionale se pur poco noto telo di Ascoli Piceno e due più famosi frammenti del Museo Vaticano e del Bargello. Il tema degli animali affrontati, tipico di questi tessuti, viene ripreso nella scultura in pietra coeva: ne sono esempi in mostra le formelle del Museo Barracco di Roma, le lastre del Museo Provinciale Campano di Capua e del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Questo motivo svolge un ruolo importante nello sviluppo del capitello medievale, di cui la mostra testimonia i momenti cruciali con esempi significativi che vanno dall’enigmatico e affascinante capitello di Gello, oggi a Villa Guinigi, fini a quello ormai pienamente romanico di Pavia. Il fascino dell’Oriente, così importante per gli uomini del medioevo, non è testimoniato in mostra solo dai tessuti ma anche da altre tipologie di oggetti che dimostrano l’eccellenza artistica di Bisanzio e dell’Islam: è il caso dello splendido Falco in bronzo, sicuramente fra i più notevoli metalli islamici che ci siano pervenuti (affiancato dal suo travestimento in foggia di gallo realizzato quando l’oggetto fu utilizzato come banderuola sulla chiesa di San Frediano di Lucca), nonché dei bacini ceramici che ornavano le chiese romaniche lucchesi e pisane. La mostra si conclude con testimonianze artistiche appartenenti agli anni di passaggio tra Xi e Xii secolo: codici, sculture e monete che alludono in forma sintetica alla nascita della civiltà comunale lucchese. Un rarissimo bronzo raffigurante un leone con volto umano ci proietta poi idealmente verso la realizzazione di una seconda mostra, che illustrerà lo svolgimento dell’arte lucchese nei secoli centrali del Romanico (Xii- Xiii secolo). Il percorso espositivo prosegue idealmente nella quattrocentesca Villa Guinigi sede del Museo Nazionale a pochi metri della Fondazione Ragghianti. La Villa ospita infatti una ricchissima collezione di reperti valorizzata da un recente nuovo allestimento che ha coinvolto tutta la sezione medievale del museo.  
   
   
AL VIA LA QUARTA EDIZIONE DI CONCRETA, CERAMICHE OGGI UN PROGETTO E UNA MOSTRA DEDICATI ALLA SCULTURA CONTEMPORANEA  
 
Firenze, 13 settembre 2010 - E’ stata inaugurata il 10 settembre la quarta edizione di Concreta, un progetto ed una mostra dedicati alla scultura ceramica contemporanea organizzato in modo diffuso sul territorio della Valdelsa fiorentina; cinque sono i comuni coinvolti, a partire da Certaldo, sede storica della mostra, per proseguire con Castelfiorentino, Gambassi Terme, Montaione e Montespertoli. Il progetto Concreta, presentato a Firenze in una conferenza stampa, punta a valorizzare la ceramica come materiale e strumento per la produzione artistica contemporanea; la ceramica – dalla creta, alla terracotta, alla ceramica artistica decorata – fa parte della storia del territorio e della sua architettura, ed è ancora oggi un materiale che caratterizza il paesaggio, un materiale che dà lavoro agli artigiani, che valorizza la tradizione, ma si presta alla sperimentazione. «Tra le idee c he hanno convinto quattro anni fa l’amministrazione di Certaldo, e anche la Regione – ha detto nel suo intervento l´assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti - ad investire in Concreta c’è quella di un progetto di arte contemporanea non effimero, ma legato alla storia, alla tradizione, al lavoro di queste terre. Una scelta anche in controtendenza rispetto ad un panorama artistico contemporaneo oggi dominato dalla performance e dai new media, perché riporta al centro l’importanza della manualità e di una formazione di tipo artigianale indispensabile per maneggiare questi materiali e al tempo stesso dimostra che non per questo il prodotto finale è meno competitivo e contemporaneo. Insomma, l´integrazione funziona anche nell´arte, anzi nell´arte da sempre il confronto tra stili diversi attiva una dialettica positiva, che tende a far crescere e a non chiudere la mente». L´iniziativa è stata illustrata inoltre da Sara Bini, assessore alla cultura del Comune di Montespertoli e referente di area del Sistema Museale della Valdelsa fiorentina, da Giacomo Cucini, assessore alla cultura del Comune di Certaldo e Gian Lorenzo Anselmi, curatore della mostra. Le prime tre edizioni si sono svolte a Certaldo in Palazzo Pretorio; grazie al contributo della Regione Toscana al Sistema Museale della Valdelsa fiorentina, nell’ambito del piano della cultura per il settore Arte contemporanea, che premia la sinergia che c’è stata fra i Comuni e la loro volontà e capacità di aggregazione, quest´anno la mostra può svolgersi in contemporanea in tutti e cinque i Comuni della Valdelsa fiorentina.