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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Ottobre 2010
ROMANIA, DUE NUOVI REATTORI NUCLEARI A CERNAVODA  
 
Bucarest, 20 ottobre 2010 - L´energonuclear ha pubblicato il bando di gara per il progetto di costruzione dei reattori 3 e 4 della centrale elettronucleare di Cernavoda (Romania). La Energonuclear è una project company, costituita nel mese di marzo 2009 per gestire le fasi di aggiudicazione del progetto di cui fanno parte sette investitori, dalla Nuclearelectrica, società dello Stato romeno, che ne detiene la quota del 51 per cento, agli altri 6 partners stranieri: Enel (Italia), Rwe Power (Germania), Cez (Repubblica Ceca) e Gdf Suez (Francia), ognuno con una quota del 9,15 per cento, l´Arcelormittal Romania e la Iberdrola (Spagna) con una quota del 6,2 per cento ciascuno come riferito dall´Ice. La compagnia ceca Cez ha recentemente annunciato (settembre 2010) la decisione di ritirarsi dal progetto alla fine dell´anno corrente e la sua quota di partecipazione sarà redistribuita tra gli altri partners dell´Energonuclear Spa. Secondo l´annuncio di partecipazione, si tratta di un investimento stimato intorno ai 3,2 miliardi di euro, Iva esclusa, che prevede la realizzazione di lavori di ingegneria, acquisizione, costruzione e messa in funzione delle unità nucleari 3 e 4 di Cernavoda. Il progetto che sarà aggiudicato il 15 dicembre 2010, avrà una durata di 64 mesi e sarà finanziato dai fondi provenienti da banche commerciali, varie istituzioni finanziarie e agenzie multilaterali o di credito per l´export. Entrambi i reattori nucleari saranno progettati e realizzati utilizzando la tecnologia Candu-6 con lo scopo di massimizzare la capacità netta di produzione di energia elettrica. La tecnologia Candu utilizza l´acqua pesante come moderatore e agente di raffreddamento, mentre il combustibile usato è l´uranio naturale. Ciascuno di questi due reattori avrà una potenza installata di 700 Mw. La messa in funzione del primo reattore nucleare è prevista per l´anno 2017. Gli altri due reattori nucleari già messi in funzione assicurano al momento circa il 20 per cento della produzione di elettricità al livello nazionale.  
   
   
NUOVO PROGETTO PER LA FILIERA CRISALIDE AL VIA L’ISOLA COGENERATIVA NEL COMUNE DI RONCEGNO TERME  
 
 Trento, 20 Ottobre 2010 - Continua la spinta propulsiva della Filiera Crisalide. Il progetto Isola Cogenerativa, presentato dal comune di Roncegno Terme nel novembre 2009, verrà avviato entro fine anno. È stato ammesso in graduatoria per il finanziamento a valere sulla L.p. 14/1980. Si è parlato anche del progetto Isola Cogenerativa durante l’ultimo incontro tra i protagonisti della Filiera Crisalide, tenutosi il 13 ottobre scorso presso la Sala Stampa della Provincia autonoma di Trento Il meeting è stato coordinato dal Dirigente Generale dell´Agenzia Provinciale per l´Energia Roberto Bertoldi. Il progetto nasce dalla volontà del Comune di Roncegno Terme (Tn) di sperimentare, attraverso una tecnologia emergente, la possibilità di integrare nella rete elettrica diversi sistemi di cogenerazione. Primo esempio in Italia, questa micro-rete a cogenerazione prevede l´installazione ed il monitoraggio costante di 3 moduli cogenerativi Sofc per una potenza termica di 6 Kwh e di circa 3 Kwh elettrici. Sarà installata in un box, come fosse una tradizionale centrale termica, ed andrà ad alimentare il magazzino della nuova stazione dei Vigili del Fuoco del Comune di Roncegno Terme. Il progetto, che verrà avviato entro fine anno, è stato ammesso in graduatoria per il finanziamento a valere sulla L.p. 14/1980. Nell’ambito del progetto “Isola Cogenerativa” Habitech – Distretto Tecnologico Trentino si propone di analizzare e verificare i contributi delle celle a combustibile ad ossidi solidi (Solid Oxide Fuel Cell, Sofc) richiesti per ricevere i crediti della certificazione Leed in un edificio residenziale o industriale, per quel che riguarda l’area Energia e Ambiente. Soddisfatto Michele Gubert, project manager dell’Iniziativa Crisalide: «Dal 2009, anno di partenza, siamo riusciti a far decollare diversi progetti collaborando con i vari partner. Ora la sfida è quella di arrivare nel 2013 a lanciare il prodotto sul mercato, partendo proprio dal Trentino. In questa direzione, abbiamo già concordato con il Comitato Organizzatore dei Mondiali di Sci in Val di Fiemme una strategia di comunicazione bi-laterale per presentare assieme ai partner il sistema a celle a combustibile». L’iniziativa Crisalide ha catalizzato una completa filiera provinciale attorno all´innovazione della micro – cogenerazione per dotare il Trentino di sistemi di riscaldamento innovativi, oggi facilmente applicabili senza pesanti cambiamenti strutturali degli edifici, ma anzi con una riqualificazione degli stessi. Con le moderne tecnologie ad alta efficienza energetica è oggi infatti possibile generare calore ed elettricità direttamente nei luoghi domestici, con il vantaggio tra l’altro di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. A questo settore, chiamato micro-cogenerazione, è dedicato il progetto. All’iniziativa hanno aderito: Habitech - Distretto Tecnologico Trentino, Moratelli Impiantistica, Sofcpower, Consorzio Prometeo, Università di Trento, Dolomiti Energia, Istituto Agrario di San Michele all´Adige, Oil Free Zone Primiero, Acsm, Sit La precisa di Padova, Ici Caldaie di Verona, Electrolux ed il Multiphisics Lab di Padova.  
   
   
CONSUMATORI. IN VENETO PROGRAMMA REGIONALE DI CONTRASTO ALLE FRODI E SPORTELLI SUL TERRITORIO  
 
Venezia, 20 ottobre 2010 - Il Veneto attiverà un programma di misure di contrasto alle frodi, falsificazioni e sofisticazioni e un sistema territoriale di sportelli per il consumatore e gli utenti. Lo ha deciso ieri la Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore Franco Manzato. “E’ il primo atto formale di una politica di tutela dei cittadini consumatori – ha sottolineato Manzato – che punta non solo genericamente a rintuzzare le conseguenze di eventuali fregature, ma soprattutto a prevenirle, per evitare che all’inganno possa aggiungersi la beffa di lunghi contenziosi dalle tardive soddisfazioni”. “Il programma – ha spiegato Manzato – è stato elaborato tenendo presenti le priorità della programmazione regionale in materia e le valutazioni emerse nei tavoli tecnici con le Associazioni dei consumatori. Abbiamo previsto un qualificato servizio di informazione, consulenza e assistenza ai consumatori e agli utenti in modo diffuso sul territorio regionale anche mediante il potenziamento e la riqualificazione del sistema degli sportelli gestiti dalle Associazioni dei consumatori. Gli ambiti d’intervento tengono conto, tra l’altro, delle problematiche emergenti nei settori dei servizi pubblici, delle telecomunicazioni, dei trasporti, del commercio delle assicurazioni e del credito, anche a seguito dei recenti processi di liberalizzazione”. L’intervento si articola nei due moduli funzionali, riguardanti misure di contrasto alle frodi e il sistema territoriale degli sportelli. Il primo prevede la realizzazione di campagne di comunicazione mirate per rendere i consumatori più consapevoli con riguardo alla valenza del made in Italy e alla sua autenticità e dei beni prodotti nel Veneto. Il secondo punta alla riqualificazione e al potenziamento del sistema degli sportelli di informazione, consulenza e assistenza ai consumatori diffusi sul territorio gestiti dalle Associazioni dei consumatori. Per realizzare il programma in questione, saranno utilizzati i finanziamenti statali derivanti dalle sanzioni amministrative irrogate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.  
   
   
BOLZANO: PIETRE NATURALI AL CENTRO DI PROGETTO INTERREGIONALE AUSTRIA-ITALIA  
 
 Bolzano, 20 ottobre 2010 - Alla presenza dell´assessore provinciale lavori pubblici, Florian Mussner, ieri , a Bolzano è stato presentato il progetto Interreg Italia-austria „Risorse in pietre naturali in Tirolo del Nord, dell’Est e Alto Adige: giacimenti, caratteristiche e richiesta”. Scopo del progetto è raccogliere a livello transfrontaliero (sette le regioni coinvolte lungo il confine austro-italico), nell´arco di tre anni, le conoscenze sulle pietre naturali regionali con particolare riguardo ad aspetti economici (redditività) ed ecologici (protezione dell’ambiente, sostenibilità sociale) sensibilizzando i cittadini verso le pietre/materiali naturali regionali e le loro caratteristiche. Il progetto si basa sull’importanza economica e sulla richiesta di materie prime naturali. Prodotti in pietra naturale, come ha sottolineato l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, sono importanti soprattutto nel settore dell’edilizia sia pubblica che privata, ma anche in altri ambiti e sono richiesti in grandi quantità. Quindi è fondamentale assicurare il rifornimento in pietre naturali anche per il futuro privilegiando quelle locali ed il loro riutilizzo evitando così il trasporto da paesi lontani nel rispetto della sostenibilità ambientale. A tal proposito ha citato l’esempio della costruzione della circonvallazione di Ora dove il materiale di scavo è stato impiegato per altri interventi edilizi, o quello della realizzazione della Galleria del Brennero, dove i materiali scavati troveranno il più possibile impiego in altre realizzazioni. Come ha ricordato Ludwig Nössing, direttore dell’Ufficio geologia e prove materiali, le pietre naturali locali sono di alta qualità e gli offerenti risiedono il loco, fattori questi vantaggiosi per i committenti. L’ufficio Geologia e Prove Materiali è il partner capofila e lavorerà a stretto contatto con l’Università di Innsbruck, reparto tecnologia dei materiali per la realizzazione del progetto. Dall’alto Adige sono inoltre presenti l’Ufficio Industria e Cave della Provincia Autonoma di Bolzano nonché l’Istituto per la promozione dello sviluppo economico della Camera di Commercio di Bolzano e la Galleria di Base del Brennero Bbt Se. Il Tirolo del Nord è rappresentato dalla ripartizione Urbanistica e Statistica , dall’Edilizia – Servizio Geologico, Uffici del governo regionale del Tirolo e dalla Camera di Commercio del Tirolo, ufficio Industria ceramica e delle pietre naturali.  
   
   
COMMERCIO IN EMILIA ROMAGNA, ESERCIZI IN CRESCITA. I "PICCOLI" SONO IL 91%  
 
Bologna, 20 ottobre 2010 – Sono 72.731 gli esercizi, tra negozi e centri commerciali, aperti in Emilia-romagna, con un incremento negli ultimi 11 anni pari al 10,8%. I dati elaborati dall’Osservatorio regionale del commercio - con riferimento a due periodi temporali: l’intero periodo di analisi da parte dell’Osservatorio (1998-2009) e l’ultimo anno (2009) - parlano di una “realtà vitale, in moderata crescita nonostante la crisi, e di un sostanziale equilibrio tra le varie forme distributive”, ha sottolineato l’assessore regionale al commercio e turismo Maurizio Melucci nel corso della conferenza stampa in Regione per presentare i dati. La dotazione media regionale di negozi grandi e piccoli è di 4,11 esercizi alimentari ogni 1000 abitanti e di 12,5 non alimentari. Per quanto riguarda la composizione della rete, continua a essere di gran lunga dominante la classe dei negozi più piccoli (quelli con una superficie di vendita fino a 150 metri quadrati) che costituiscono il 91% del numero totale degli esercizi nell’alimentare. I supermercati rappresentano il 37,8% della superficie alimentare. “Una riflessione sui dati qualitativi - ha commentato l’assessore - ci porta tuttavia a dire che anche il commercio ha risentito inevitabilmente della crisi, con una diminuzione dei fatturati dell’1% nel primo trimestre del 2010 rispetto al 2009. L’inversione di tendenza è in atto, ma ancora siamo lontani dalla ripresa. Per questo nei prossimi mesi occorrerebbero interventi a livello nazionale, da un lato, per diminuire il peso fiscale sulle famiglie e, dall’altro, per l’abbattimento delle rendite immobiliari che soffocano i negozi soprattutto nei centri storici con affitti troppo elevati”. “La Regione, da parte sua, compatibilmente con i tagli sul bilancio regionale determinati dalla finanziaria, continuerà a investire risorse per la qualificazione e l’ammodernamento dei centri commerciali naturali nelle città e nei centri minori, soprattutto dell’Appennino. L’altro tema - ha concluso Melucci - riguarda l’attivazione di interventi, sempre in collaborazione con gli enti locali e le categorie economiche, per riqualificare alcune aste commerciali, in particolare nella costa, per garantirne la qualità e la differenziazione dell’offerta”. Il numero degli esercizi (Tab. 1 e 2) - Il numero totale di esercizi nella regione ha proseguito la sua crescita: a fine 2009 le attività commerciali erano 72.731, con un aumento dal 1998 del 10,8% (a fronte di un incremento della popolazione regionale del 10,5%) e un totale di 7107 nuovi esercizi aperti. Anche nel 2009 la tendenza a una lieve e costante crescita del numero di esercizi si è confermata, con un aumento dell’0,64% e 459 nuovi esercizi rispetto all’anno precedente, seppur rallentato rispetto all’1,54% del 2008. Distinguendo tra le tipologie, il numero di esercizi non alimentari cresce negli undici anni del 14,2% (0,47% nel 2009 e 1,3% nel 2008), con un guadagno di circa 6.800 esercizi (da 47.939 a 54.747), gli esercizi alimentari sono stabili (+1,69% negli undici anni, ma con un costante recupero dei precedenti dati negativi a partire dal 2004; nell’ultimo anno l’incremento percentuale è molto superiore a quello dei non alimentari: +1,15%, corrispondente a circa 200 esercizi). La superficie di vendita (Tab. 3) - In aumento costante in Emilia-romagna anche la superficie di vendita complessiva: +20,7% in 11 anni e +1,2% nell’ultimo anno. Come anticipato, per quanto riguarda la composizione, continua a essere di gran lunga dominante la classe dei negozi più piccoli (fino a 150 mq), che costituiscono il 91% del numero totale degli esercizi nell’alimentare (91,7% undici anni fa) e l’89,5% nel non alimentare (91,3% nel 1998). Nel dettaglio, nel settore alimentare, il 58,26% dell’offerta è costituita da esercizi con superficie di vendita maggiore di 250 mq (a fronte del 50,9% nel 1998 e del 57,9% nel 2008) e il 37,4% da supermercati tra 400 e 2.500 mq (il 28,7% nel 1998 e il 37% nel 2008). Nel settore non alimentare, invece, la quota delle medie e grandi strutture è pari al 39,1% (il 38% nel 1998, il 38,9% nel 2008). La capillarità dell’offerta (Tab. 4 e 5) Per quanto riguarda il numero di esercizi ogni 1000 abitanti, la dotazione media regionale è di 4,11 esercizi alimentari per 1000 abitanti (4,47 nel 1998 e 4,10 nel 2008), mentre i non alimentari sono in media 12,5 (12,11 nel 1998 e 12,56 nel 2008). In particolare è aumentato il numero totale di esercizi (alimentari e non) della classe dimensionale più piccola (fino a 150 mq), cresciuta nel 2009 di 484 unità (+0,7%) e negli undici anni dell’8,9% (5.361 esercizi in più). In tutto si tratta di 65.339 esercizi nell’intera regione. Positivo - anche se su quantità più ridotte - è anche l’andamento della classe 150-250 mq (i negozi di vicinato per le città con più di 10 mila abitanti) che, pur essendo stabile negli ultimi due anni (con 5 esercizi in meno), ha registrato una forte crescita nel medio-lungo periodo (negli undici anni da 2.461 a 3.822 esercizi). Quanto ai supermercati alimentari medi (tra i 400 e i 2.499 mq) sono anch’essi in leggero aumento, da 743 a 760 unità tra il 2008 e il 2009 (+2,3%), con +207 unità in 11 anni (+37,4%), un aumento della superficie del 3,5% nel 2009 e del +58,76% in 11 anni. Le strutture non alimentari medie sono cresciute di 5 unità nel 2009 arrivando a 1376 punti vendita totali (+0,4%) e di 204 unità in 11 anni (+17,4%), mentre la superficie dell’1,2% in un anno e del 23,9% dal 2009. Questi, infine, i dati per le grandi strutture (superiori a 2.500). Gli ipermercati alimentari sono in tutto 45, con rispetto al 2008 una sola unità in più (erano 33 nel 1998) e con una superficie di vendita di oltre 263.023 mq (+2,8% dal 2008 e +43,6% dal 1998). Le grandi superfici specializzate non alimentari sono aumentate anch’esse di una sola unità, passando da 77 a 78 nel 2009 (erano 64 nel 1998), la superficie è cresciuta di oltre 17 mila mq (+4,7% dal 2008 e +43,4% dal 1998) attestandosi a 377.078 mq.  
   
   
PER LE FIERE DELL´EMILIA-ROMAGNA LA REGIONE HA PRESENTATO AL GOVERNO E ALL´ICE 22 PROGETTI PER LA DIFFUSIONE IN EUROPA E NEL MONDO DEL "BRAND EMILIA-ROMAGNA". L´IMPORTO COMPLESSIVO È DI 7 MILIONI DI EURO E RICHIEDE IL COFINANZIAMENTO NAZIONALE.  
 
Bologna, 20 ottobre 2010 - La Regione e le società fieristiche dell’Emilia-romagna hanno presentato al Ministero per lo Sviluppo economico del Governo e all’Ice , l’Istituto nazionale per il Commercio Estero, i progetti di internazionalizzazione destinati a favorire la diffusione in Europa e nel mondo del “brand Emilia-romagna”, delle imprese, ed a sostenere la competitività dell’intero sistema. Il “Programma di progetti per l’Internazionalizzazione del sistema fieristico regionale dell’Emilia-romagna” è suddiviso in 22 progetti e comprende tutte le eccellenze dell’Emilia-romagna e le relative filiere dell’agroalimentare, della moda, persona e tempo libero, della meccanica allargata (meccanica strumentale, automotive, tecnologie ambientali) dell’abitare e costruire nonché dell’arte e cultura. «Il numero e la qualità dei progetti - ha sottolineato l’assessore alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli - sono il segnale di un sistema fieristico regionale vivace e in fermento, che si è presentato a Roma compatto ed insieme alle istituzioni per chiedere sostegno. L’export sta trascinando la ripresa, ed è il principale elemento di ottimismo per la nostra economia, anche se il positivo +11% non deve farci dimenticare che non abbiamo ancora recuperato i livelli di export pre-crisi. La competitività a livello internazionale è fondamentale: i progetti presentati dalle Fiere possono contribuire ad assicurare visibilità e marketing, rafforzando la nostra presenza nel mondo». I progetti, presentati dai singoli enti fiera e per i quali la Regione Emilia-romagna è partner pubblico, richiedono un finanziamento di complessivi 6,9 milioni di euro: la Regione cofinanzierà i progetti che passeranno la selezione della commissione giudicatrice. Il budget e i progetti suddivisi per realtà fieristiche vedono: 8 progetti per Bolognafiere (2.442.605 euro); 6 progetti per Rimini Fiera (982.700 euro); 4 progetti per Fiere di Parma (2.647.000 euro); 1 progetto Cesena Fiere ( 244.470 euro); 1 progetto per Fiere di Reggio Emilia (284.200 euro); 1 progetto Fiera di Forlì (165.933 euro); 1 progetto Modena Fiere (182.413 euro). I Progetti Presentati Per Ciascuna Manifestazione Fieristica Filiera agro-alimentare e tecnologie correlate Sapore 2012 (Rimini Fiera); La filiera del gelato e del dolciario artigianale di qualità come eccellenza del Made in Italy nel mondo (Rimini Fiera); Sana 2011 (Bolognafiere); Cibus 2012 (Fiere di Parma); Promozione internazionale per il settore meccano-alimentare, Cibus Tec 2011 (Fiere di Parma); Vinitaly Cibus educational (Veronafiere con Fiere di Parma come partner); Filiera suinicola, dall’allevamento al prodotto finito, una storia di cura, selezione e innovazione nel rispetto della tradizione (Siper – Fiere di Reggio Emilia con Fiere di Parma come partner); Bmm Itaturk per le relazioni imprenditoriali italo-turche nel settore ortofrutticolo e avicunicolo ( Cesena Fiere con Fiera di Forlì come partner); Bmm project per l’innovazione tecnologica nei sistemi di lavorazione, conservazione e distribuzione di carni avicole, suinicole e bovine destinate all’alimentazione umana ( Fiera di Forlì ); Moda, persona e tempo libero Polo wellness (Rimini Fiera); Cosmoprof worldwide beauty tour (Bolognafiere); Lineapelle around the world fashion & business (Lineapelle Spa con Bolognafiere come partner); Meccanica allargata Polo industria del legno sui mercati internazionali (Rimini Fiera); Internazionalizzazione Motorsport Expotech (Modenafiere, Gruppo Bolognafiere); Promozione internazionale per i settori automotive e ricreazionale, Salone del Camper 2011 (Fiere di Parma); Il Polo ambientale a confronto con le economie emergenti (Rimini Fiera); Ambiente multi utilities: Remtech 2011 e H2o 2012 (Bolognafiere con Ferrara Fiere e Congressi Srl come partner); Innotech 2011 by Simac-tanning tech (Bolognafiere); Abitare e costruire Sia Guest – Polo per i luoghi dell’ospitalità (Rimini Fiera); Saie 2011 (Bolognafiere); Arte e cultura Artefiera 2012 (Bolognafiere); Fiera del libro per ragazzi 2012 – Bologna licensing trade fair 2012 (Bolognafiere).  
   
   
CENTRO OLI: CHIODI, SUBITO CONSIGLIO PER NUOVA LEGGE  
 
L´aquila, 20 ottobre 2010 - Una richiesta di convocazione di un Consiglio regionale straordinario e urgente "che discuta il nuovo progetto di legge sul Centro Oli di Ortona" è stata presentata dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, nel corso del consiglio regionale. Il presidente ha spiegato che all´inizio di novembre "la Corte costituzionale dovrà pronunciarsi sulla legittimità della legge regionale 32/2009", che andava a modificare la legge sulla tutela della costa teatina. Chiodi ha spiegato che nel caso in cui la Corte dovesse ritenere fondati motivi di illegittimità sollevati dal Governo, "la Regione si troverebbe di fronte ad un pericoloso vuoto normativo". Da qui la richiesta di convocare un consiglio regionale ad hoc "in grado di valutare, discutere e votare" il nuovo progetto di legge redatto dopo l´impugnazione della legge 32. Il presidente della Regione ha inoltre spiegato che il testo della nuova proposta di legge nasce dall´intesa e dalla collaborazione tra governo e regione per evitare ulteriori problemi nella sfera della competenza. "Faccio questo appello - ha aggiunto Chiodi - perché poi, caso di bocciatura della legge da parte della Corte costituzionale, tutti sappiano come intende muoversi la Giunta regionale in modo che nessuno possa accusarla di lassismo. Posso comunque assicurare al di là delle questioni legislative, - ha concluso il presidente della Regione - che finchè ci sarò io in Regione il Centro Oli a Ortona non si farà". Il presidente del Consiglio, Nazario Pagano, ha assicurato che a breve verrà convocata la conferenza dei capigruppo per discutere la richiesta.  
   
   
CONSORZI INDUSTRIALI:CASTIGLIONE PRESENTA BOZZA DI RIFORMA L´ASSESSORE,LEGGE MANCA DAL´90.L´ABRUZZO NON ATTRAE PIU´  
 
Pescara, 20 ottobre 2010 - Doppia presentazione, mercoledì 20 ottobre, ore 12.00 con le parti sociali e ore 18.00 con la maggioranza (sala Blu, Presidenza della Giunta regionale), della bozza di riforma dei consorzi industriali. "I consorzi abruzzesi - ha anticipato l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, al di là di ogni considerazione sulle singole utilità di intervento, mostrano da tempo un disequilibrio strutturale crescente in termini di capacità di remunerazione dei propri costi di esercizio". Secondo le verifiche effettuate dall´Assessorato è risultato che, rispetto al 31 dicembre 2009, la situazione economica dei consorzi è preoccupante, salvo per i due consorzi di Chieti. La situazione patrimoniale, ad eccezione di Pescara, è abbastanza in equilibrio. "Così come - ha aggiunto Castiglione - l´attività di localizzazione delle imprese è ormai diminuita sensibilmente ed in certi completamente inesistente". Inoltre, solo due consorzi forniscono direttamente servizi relativamente al ciclo delle acque, per le altre utilità si riscontra una forte disomogeneità e, comunque, la qualità dei servizi è definita inadeguata alle esigenze. La struttura organizzativa del personale è fortemente orientata all´urbanistica- gestione aree e progetti e molto meno ai servizi. In Abruzzo sono 7 i consorzi di cui tre in provincia dell´Aquila, 2 in provincia di Chieti, 1 in provincia di Teramo e 1 quella di Pescara. Quarantadue i comuni che hanno sul proprio territorio comunale un´area destinata ad attività produttiva di competenza del consorzio Asi. "Il dibattito sul superamento dei consorzi industriali - ha concluso l´assessore Castiglione - risale almeno agli anni ´90. Nel ´95 vengono temporaneamente commissariati. Ora il tempo dell´incertezza è finito. C´è bisogno di ridare all´Abruzzo attrattiva e una serie di strumenti tecnici e normativi in grado di rispondere alle sfide poste non soltanto dalle legislazioni comunitaria e nazionale ma anche a quella dei mercati globali".  
   
   
TOSCANA PREMIATA PER LA SICUREZZA SUL LAVORO  
 
Firenze, 20 ottobre 2010 - Due premi alla Toscana per l´impegno sul fronte della sicurezza sul lavoro: in edilizia e in agricoltura. Nell´ambito della Vii edizione di "Inform@zione", rassegna/concorso nazionale dei prodotti per l´informazione e la formazione alla salute e sicurezza sul lavoro, organizzata biennalmente dall´assessorato alle politiche per la salute della Regione Emilia Romagna, la Asl di Modena, l´Ispesl e la direzione regionale Inail dell´Emilia Romagna, la Toscana ha ricevuto il premio speciale per "Sicuro non cado", la campagna di comunicazione contro le cadute dall´alto nelle costruzioni, e il premio per la categoria opuscolo/dépliant/poster per l´opuscolo "Le regole indispensabili per l´uso in sicurezza delle macchine agricole". La partecipazione alla rassegna/concorso era aperta a manuali , libri, opuscoli, dépliant, poster, video, cd rom, dvd ed ogni altro prodotto utile alla informazione ed alla formazione di tutti i soggetti coinvolti nella gestione della salute e della sicurezza sul lavoro e vi possono partecipare le aziende sanitarie, gli enti pubblici e privati, le istituzioni, gli editori, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, le società/enti di formazione, le imprese, i consulenti e tutti coloro che producono materiali a carattere informativo o formativo per la salute e la sicurezza sul lavoro. «I premi dati alla campagna e all´opuscolo realizzati dalla Toscana - dice l´assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - sono un riconoscimento dell´impegno profuso dalla Regione perché la sicurezza sul lavoro diventi una realtà concreta e non un obiettivo ancora lontano. Per la sicurezza sul lavoro, la Toscana ha fatto molto, sia sotto il profilo normativo che degli investimenti. In particolare nel settore dell´edilizia, quello in cui si registrano i tassi di infortuni più preoccupanti, è importante che si diffonda, tra i datori di lavoro e i lavoratori, una cultura della sicurezza. Campagne come "Sicuro non cado" contribuiscono senz´altro a diffondere e radicare questa cultura». La campagna "Sicuro non cado" è stata realizzata nel 2009 dall´assessorato al diritto alla salute, in collaborazione con Italcementi e Ance Toscana. Le lavorazioni in quota rappresentano la principale causa di infortunio nel settore delle costruzioni: quasi il 60% di tutti gli infortuni mortali. Il messaggio "Sicuro non cado" è stato stampato su migliaia di magliette e su 150mila sacchi contenenti il cemento utilizzato nei cantieri. Lo stesso messaggio, con l´immagine della campagna (un gancio di sicurezza), è comparso sui teloni usati per la copertura delle impalc ature. E´ stato distribuito un vademecum in otto punti, in cui al datore di lavoro e al lavoratore si indicano i principali accorgimenti da mettere in atto per prevenire le cadute. E poi brochure, locandine, inserzioni sui quotidiani, messaggi sui bus, spot radiofonici. Tutte le informazioni sulla campagna si trovano sul sito della Regione: http://www.Regione.toscana.it/sicurononcado  Per quanto riguarda l´opuscolo "Le regole indispensabili per l´uso in sicurezza delle macchine agricole", è stato distribuito tra i lavoratori del settore agricolo.