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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 03 Dicembre 2010
LA CULTURA DELL´OSPITALITÀ: LE COLLEZIONI D’ARTE DEGLI ALBERGATORI IN VALLE D´AOSTA  
 
Venerdì 3 dicembre 2010, alle ore 18.00, al Museo Archeologico regionale di Piazza Roncas, ad Aosta, viene inaugurata "La cultura dell´ospitalità", un’inedita esposizione di opere collezionate dagli albergatori valdostani. La mostra, organizzata dall´Assessorato istruzione e cultura e promossa in collaborazione con l´associazione degli Albergatori della Valle d´Aosta, indaga un aspetto poco noto del collezionismo in Valle d’Aosta, legato alla nascita dell´industria turistica e allo sviluppo della cultura dell´accoglienza. L´esigenza di ospitalità evidenziata dai primi viaggiatori sul finire del Settecento diventa in Valle d’Aosta il motore per la creazione di strutture ricettive ad opera dei più intraprendenti valligiani. Se la domanda iniziale era dovuta alla ricerca di paesaggi incantevoli che facessero dimenticare i disagi da affrontare in quell´epoca per raggiungerli, la richiesta di ospitalità crebbe con l´offerta di cure termali e trovò nuova linfa con la nascita e la diffusione dello sci nel secolo appena trascorso. Accanto alle montagne e ai paesaggi incantevoli, la Valle d’Aosta offriva inoltre al visitatore numerose e ben conservate vestigia romane, monumenti e opere d’arte. Nelle oltre ottanta opere, tra quadri e sculture, selezionate per la mostra da un’équipe di esperti con la cura di Alessandro Parrella, il percorso espositivo permetterà di scoprire il volto artistico del Sen. Amintore Fanfani accanto ai grandi paesaggisti del tardo Ottocento e ai pittori del Novecento (Mario Sironi, Andrea Tavernier, Alessio Nebbia, Cesare Maggi, Luigi Balzola, Leonardo Roda, Leonardo Bazzaro e Giovanni Giani, e altri). Sono presenti inoltre opere di autori valdostani: Italo Mus, Francesco Nex, Franco Balan, Etto Margueret, Chicco Margaroli, Massimo Sacchetti, Barbara Tutino Elter, Franco Grobberio, Tonino Yaku, Giancarlo Zuppini, Siro Viérin, tra gli altri. L’assessore Laurent Viérin sottolinea «Sono particolarmente lieto di presentare al pubblico questa esposizione che nasce da un’idea condivisa con l’associazione degli Albergatori della Valle d’Aosta e vuole far scoprire un aspetto poco noto del collezionismo della nostra regione, favorendo la fruizione e la valorizzazione del patrimonio artistico locale. Il visitatore potrà così ripercorrere le sale di un albergo ideale e soffermarsi ad ammirare le opere in mostra costituite da una selezione di dipinti e sculture. Nel corso degli anni le strutture alberghiere valdostane non si sono solo limitate a fornire servizi attraverso la cultura dell’ospitalità ma hanno cercato di appagare anche la sensibilità degli ospiti attraverso l’arte». La mostra, che resterà aperta sino al 25 aprile 2011, sarà accompagnata da un catalogo-agenda bilingue italiano-francese, che contiene un testo critico del prof. Marco Cuaz, edito dalla Tipografia Duc, Saint-christophe, e posto in vendita al costo di euro 12,00. Biglietti: 3,00 euro intero, 2,00 euro ridotto, riduzione 50 per cento soci Tci, gratuito per i minori di 18 anni e per gli over 65. Per ulteriori informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Servizio attività espositive: tel. 0165.274401 E-mail: u-mostre@regione.Vda.it  Museo Archeologico Regionale: tel.0165.275902 Internet: www.Regione.vda.it ; www.Parellarte.com    
   
   
MILANO (PALAZZO DELL’ARENGARIO IN PIAZZA DUOMO): MUSEO DEL NOVECENTO  
 
Nel cuore di Milano, in piazza Duomo, l’arte del Xx secolo. Apre al pubblico il 6 dicembre, negli storici ambienti del Palazzo dell’Arengario, il Museo del Novecento, nuovo spazio museale del Comune di Milano dedicato all’esposizione di oltre 400 opere d’arte del Xx secolo. Gratuito fino al 28 febbraio 2011, il Museo inaugurerà con una grande festa dedicata alla città: musica e intrattenimento per festeggiare l’arte e la cultura. L’appuntamento è alle ore 16.00 del 6 dicembre quando, in concomitanza con l’apertura delle porte del nuovo spazio, avrà inizio una serie di eventi dentro e fuori il Palazzo dell’Arengario. L’ultimo ingresso è in programma alle ore 24.00. “Il Museo del Novecento, nato dalla trasformazione del Palazzo dell’Arengario, rappresenta una delle più grandi opere europee dedicate alla cultura – spiega il Sindaco di Milano, Letizia Moratti – Un luogo prestigioso, nel cuore della città, dove poter conoscere e approfondire l’arte del Novecento ammirando le grandi collezioni che Milano ha ereditato e costruito nel tempo incrementando le Civiche Raccolte milanesi. Un patrimonio della città che con questo museo diventa opportunità di conoscenza per tutti”. “Collezioni importanti all’interno di un edificio che è parte della storia del Xx secolo – prosegue il Sindaco Moratti – destinato a diventare un punto di riferimento per i milanesi rafforzando l’identità di Milano e, allo stesso tempo, il suo prestigio internazionale a livello culturale”. “Un’installazione non un’architettura. Uno spazio da visitare con il corpo per entrare in contatto con una serie infinita di capolavori, che abbiamo visto tante volte riprodotti sulle copertine dei libri di tutto il mondo – dichiara l’architetto Italo Rota -. Una installazione per attivare il b-side di piazza del Duomo che ha sempre vissuto dell’eterno successo della Galleria. Un riequilibrio necessario per un centro a trecentosessanta gradi, religioso e profano, che riflette l’anima della nostra città”. “Milano, il Museo e l´Arengario sono racchiusi in un percorso che si attraversa come una grande installazione che incorpora l´osservatore per mostrargli passo per passo gli incroci con gli episodi della Storia dell´Arte più alti del secolo Novecento – spiega l’architetto Fabio Fornasari -. É un museo che accompagna alla visione e all´osservazione non delle sole opere d´arte, ma anche alle "visioni" degli artisti”. “Tutti noi siamo figli del Novecento che è tutt’altro che un secolo breve. È un secolo sconfinato. Un ponte ideale fra un passato che non passa e un futuro di cui abbiamo bisogno – dichiara l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory - E questo museo vuole riconoscere e rappresentare tale relazione che pone interrogativi sulla nostra identità”. “Tre anni di lavori per 140mila ore di attività complessive e una media di 80 operai e di 25 di restauratori altamente specializzati in cantiere al giorno. Questi sono alcuni numeri che rendono l’idea della grande attenzione che questa Amministrazione ha dedicato al recupero di un luogo emblematico della nostra città – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture Bruno Simini - Con la trasformazione dell’Arengario ridiamo vita a un lato di piazza Duomo che fino ad oggi ha vissuto in un buio quasi profondo – prosegue - e apriamo alla città uno spazio sempre e solo dedicato a funzioni di ufficio e, quindi, mai oggetto di una vera e propria valorizzazione”. “I musei nascondono per mostrare: abbiamo cercato di ribaltare questo assioma pensando ad un museo proiettato verso la città, che si snoda intorno a più fulcri – dichiara Marina Pugliese, direttore del progetto scientifico e coordinatrice del Comitato - Il percorso, sviluppato in successione cronologica, parte dall’inizio del secolo e attraversa i maggiori movimenti e correnti dell’arte italiana per chiudersi simbolicamente con il 1968, anno di svolta sociale ed artistica verso nuove forme di espressione”. Il Museo del Novecento si estende su una superficie di 8.200 mq di cui 4mila dedicati allo spazio espositivo. Il progetto, vinto dal Gruppo Rota, composto da Italo Rota, Fabio Fornasari, Emmanuele Auxilia, Paolo Montanari e Alessandro Pedretti prevedeva una modifica, la riorganizzazione e il restauro del Palazzo dell’Arengario in perfetta armonia con le opere, modellando gli spazi in funzione del grande patrimonio della città. Quattrocento le opere in mostra, tutte appartenenti alle Civiche Raccolte Artistiche del Comune di Milano. Si tratta di una collezione imponente che trova casa al Palazzo dell’Arengario esito di una rigida selezione. Un percorso complesso ed articolato, che parte dal Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, studiato da un comitato scientifico di altissimo livello, creato ad hoc per lo spazio milanese, presieduto dal Direttore Centrale Cultura Massimo Accarisi e dal Direttore Settore Musei del Comune di Milano Claudio Salsi, coordinato da Marina Pugliese, Direttore del Progetto Museo del Novecento e composto da Piergiovanni Castagnoli già direttore della Gam di Torino, Flavio Fergonzi, Docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Udine, Lucia Matino, ex Direttore delle Raccolte d’Arte, Antonello Negri, Docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano e Vicente Todolì, già Direttore della Tate Modern di Londra. Installata sulla rampa elicoidale, realizzata al centro dell’Arengario, l’opera di Pellizza da Volpedo, che fu dipinta tra il 1898 e il 1902, venne acquistata per pubblica sottoscrizione dal Comune di Milano nel 1920. E’ da qui che parte uno straordinario percorso alla scoperta dell’arte del Xx secolo e in modo particolare di quelle correnti che hanno fatto grande la città di Milano. Prima di immergersi nel Futurismo, movimento che si è sviluppato proprio nel capoluogo lombardo a partire dal 1909, si attraversa un’ampia sezione dedicata alle Avanguardie internazionali della collezione Jucker, acquisita dal Comune di Milano nel 1992 e di cui numerose opere sono presenti, oltre che in questa prima parte, in altre sezioni del museo. La prima grande sala del Museo del Novecento, detta “delle Colonne”, è dedicata, con criterio monografico, a Umberto Boccioni, con una collezione unica al mondo che comprende il manifesto pittorico del futurismo Elasticità (1912). Quindi una sezione interamente dedicata al Futurismo con opere di Giacomo Balla, Carlo Carrà, Gino Severini, Ardengo Soffici, Achille Funi, Fortunato Depero, Mario Sironi. La sezione si chiude con Natura morta con squadra di Carrà del 1917 che anticipa i cambiamenti di linguaggio del dopoguerra. La sezione dedicata a Boccioni è la prima di otto monografie che vedono protagonisti Giorgio Morandi, Arturo Martini, Giorgio de Chirico, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Marino Marini. Passato il Futurismo e le sale monografiche di de Chirico, Morandi e Martini, ci si immerge nel Novecento italiano con l’arte degli Anni Venti e Trenta, con opere di Mario Sironi, Carlo Carrà, Virgilio Guidi, Piero Marussig, Felice Casorati, seguono l’Arte Monumentale e Antinovecento con opere tra gli altri, di Renato Birolli, Aligi Sassu, Massimo Campigli, Scipione e Filippo De Pisis. Chiude la manica lunga del secondo piano una sezione di opere degli anni trenta di Fausto Melotti e di astratti comaschi. A Lucio Fontana è stato dedicato il salone della torre dell’Arengario. La sala è stata progettata come un’enorme opera ambientale allo scopo di allestire il soffitto del 1956 proveniente dall’Hotel del Golfo di Procchio all’Isola d’Elba, concesso in deposito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonché la Struttura al neon (1951) di proprietà della Fondazione Fontana e i Concetti spaziali degli anni Cinquanta. Da qui, ultimo piano della torre dell’Arengario, ci si affaccia su piazza del Duomo. Una vista panoramica di 180 gradi che permette di osservare la piazza e la Cattedrale avvolti in un silenzio surreale e suggestivo. Successivamente, al terzo piano, si trova una sala dedicata ad Alberto Burri e alle opere degli anni Cinquanta dei maggiori maestri italiani quali Emilio Vedova, Giuseppe Capogrossi, Gastone Novelli, Osvaldo Licini, Tancredi Parmeggiani, Carla Accardi. La sezione conclusiva, oltre 1200 metri quadri situati nella manica lunga al secondo piano di Palazzo Reale e collegati all’Arengario da una passerella sospesa, è dedicata agli anni Sessanta e termina con senza titolo(Rosa nera) del 1964 di Janis Kounellis. Passata la passerella aerea si incontra una Scultura d’ombra (2010) realizzata ad hoc per il museo da Claudio Parmiggiani. Quindi segue una grande sezione riservata all’Arte Cinetica e Programmata anticipata da Aconà Bicombì di Bruno Munari e seguita da una serie di opere di Enzo Mari, Getulio Alviani, Dadamaino e opere e ambienti degli artisti del Gruppo T: Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele Devecchi e Grazia Varisco. Segue la sala dedicata alle nuove figurazioni dal Realismo esistenziale alla Pop Art con Valerio Adami, Bepi Romagnoni, Franco Angeli, Alik Cavaliere, Enrico Baj, Emilio Tadini e Mimmo Rotella, con Decisioni al tramonto (1961) e una selezione di artisti della Pittura Analitica con opere di vari artisti tra cui Rodolfo Aricò, Claudio Verna e Giorgio Griffa . La fine del percorso espositivo è dedicata all’Arte Povera e a Luciano Fabro in omaggio al quale è stato ricreato, per allestire un nucleo di opere degli anni sessanta, l’ambiente Habitat ideato per il Pac nel 1980. Presenti in questa sezione Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Pier Paolo Calzolari, Giulio Paolini, Mario Merz, Giuseppe Penone, Jannis Kounellis, Giovanni Anselmo e Gilberto Zorio. A lato la sezione dedicata a Marino Marini. Questa collezione è stata infatti trasferita dalla Galleria d’Arte Moderna di Villa Reale all’Arengario, in coerenza con il patrimonio artistico novecentesco valorizzato nel Museo del Novecento. La sala degli Archivi del Novecento ospita fino al 12 febbraio “Scaffali futuristi. Libri e documenti dalle collezioni della biblioteca d’arte di Milano” a cura di Luigi Sansone. In mostra un’ampia selezione di libri, manifesti, cataloghi, riviste, opuscoli, documenti, oltre ad una preziosa raccolta di sette disegni futuristi dell´architetto e artista Luciano Baldessarri. Al piano terra, accanto alla biglietteria, vi è la sala Focus che inaugura con un approfondimento su Ennio Morlotti dal 1945 al 1947 a cura di Francesco Guzzetti e la sala Esposizioni Temporanee che, in occasione dell’inaugurazione del museo ospita una installazione, Still Life, di Italo Rota ovvero una serie di sedute “Concept Morandi” disegnate per l’occasione dall’architetto e un giardino d’inverno con al centro la scultura Cavallo e cavaliere di Marino Marini. Nello spazio sarà anche allestita una preview di fotografie provenienti dalla collezione di Bank of America che saranno parte di un’ampia mostra dal titolo Conversations: photography from the Bank of America Collection in programma per l’autunno 2011. Lo spazio mostre verrà di volta in volta dedicato ad esposizioni ispirate da opere della collezione non esposte, in modo da offrire al pubblico una visione più ampia del patrimonio delle Civiche Raccolte d’arte approfondendo anche i movimenti successivi al 1968, anno ideale di chiusura del percorso del museo. Sempre al piano terra una delle sale più piccole sarà dedicata ad approfondimenti specifici su un artista della collezione o su un piccolo nucleo di opere. Si tratta di una trattazione specialistica, realizzata con un alto livello critico, adatta ad un pubblico di specialisti e ad appassionati. E’ in programma per marzo 2011 la mostra Alla conquista del territorio. Arte e spazio urbano 1968/1976 a cura di Silvia Bignami e Alessandra Pioselli. L’esposizione intende presentare alcuni momenti emblematici del rapporto tra arte e spazio urbano in Italia tra 1968 e 1976. La finalità è far luce su un periodo cruciale della storia dell’arte pubblica in Italia, prendendo in considerazione gli interventi realizzati dagli artisti all’aperto nella città e negli spazi non museali, con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza in azioni non ordinarie attraverso performance, animazioni, installazioni, sculture. Contestualmente la sezione dedicata agli archivi approfondirà I disegni della Collezione Boschi- Di Stefano a cura di Renata Ghiazza. Per la prima volta verrà esposta una importante selezione di disegni della Collezione Boschi Di Stefano che include opere di Dova, Fontana, Baj, Carmassi e Chighine. Un focus sarà dedicato ad Aldo Carpi con una mostra, a cura di Antonello Negri che approfondisce l’opera di un artista cruciale nella compagine culturale della Milano degli anni venti e trenta, insegnante a Brera e membro della Commissione Consultiva della Galleria d’Arte Moderna. Il percorso espositivo del Novecento è stato concepito in complementarietà con la Casa Museo Boschi Di Stefano, abitazione dei munifici collezionisti che nel 1974 donarono al Comune di Milano oltre duemila opere tra cui capolavori di Sironi, Morandi e Fontana. Anche recentemente le collezioni di proprietà del Comune di Milano sono state integrate da donazioni e depositi di opere e materiale d’archivio, ritenuti di grande rilevanza ed eccellenza per il percorso espositivo. Grazie ad una proficua rete di collaborazione sia con altre istituzioni cittadine, sia con collezionisti e istituzioni private, la sala dedicata al Futurismo è stata arricchita da disegni di Boccioni in prestito dal Gabinetto dei Disegni e da libri del Fondo Piazzoni in prestito dalla Civica Biblioteca Sormani. Dalla Galleria d’Arte Moderna, in particolare dalla Collezione Grassi, è stato accordato il prestito di due dipinti che sono stati ritenuti fondamentali per la coerenza del percorso: Bambina che corre sul balcone di Giacomo Balla e Uomo che dorme di Renato Guttuso. Il Museo del Novecento di Milano diventa la casa degli Archivi del Novecento dedicati allo studio e alla conservazione di materiali e di documentazione sull’arte del Novecento e sulle raccolte museali. L’istituto sarà dedicato alla memoria di Ettore e Claudia Gian Ferrari. Infatti, oltre ad una serie di acquisizioni di archivi futuristi effettuata dal Comune di Milano, la gallerista Claudia Gian Ferrari aveva donato al museo, per via testamentaria, l’importantissimo archivio e la biblioteca della storica Galleria d’Arte. Farà parte delle collezioni anche l’Archivio di Ugo Piatti, donato nel 2010 da Biffi Arte, che raccoglie fotografie, lettere, medaglie, disegni e varie testimonianze relative alle attività del Battaglione Lombardo dei Volontari Ciclisti Automobilisti. Nell’archivio è conservata anche una curiosa cassetta contenente gli attrezzi utilizzati da Ugo Piatti e Luigi Russolo per la costruzione degli Intonarumori. I fondi ad oggi conservati sono: Archivio Bisi Fabbri. Il fondo è stato acquisito nel 2005 dai fratelli Crotti, eredi di Marco Bisi Fabbri figlio di Giannetto Fabbri (1881/ 1919) e della pittrice Adriana Bisi (1881/ 1918) cugina di Umberto Boccioni ed è costituito da: “Quaderno [di] Guerra Cuoco Battaglione V.c.a. – Valsecchi – 1915. Diario di Guerra”; 26 cartoline datate, firmate o siglate da Umberto Boccioni; 15 cartoline indirizzate a Umberto Boccioni; 1 cartolina indirizzata a Marinetti con saluti per Boccioni; 34 fotografìe con Boccioni; 27 fotografie con opere di Boccioni e persone a lui legate; 1 curvilinea in legno, con firma “Umberto Boccioni”. Fondo Piazzoni. Il fondo è stato acquistato dalle Civiche Raccolte d’Arte nel 2007 da Filippo Piazzoni Marinetti, nipote dell’illustre futurista e conserva: 121 libri di autori futuristi (anni 1905 – 1945); 42 manifesti futuristi (1910 – 1930 ca.); 4 numeri di riviste futuriste; alcune carte sparse di argomento futurista. Fondo Cangiullo. Nel 2007 le Civiche Raccolte d’Arte hanno ricevuto in dono da Gennaro Cangiullo i documenti d’archivio dell’artista futurista Francesco Cangiullo (1884 – 1977). Il fondo è costituito da numerosi materiali dattiloscritti e manoscritti di Francesco Cangiullo relativi alle sue opere e alla sua attività; corrispondenza di Cangiullo con altre personalità tra cui Martinetti, Pratella, Palazzeschi. Lettere di Filippo Tommaso Marinetti a Paolo Buzzi. Il Fondo è stato donato nel 2008 dalla Fiat Group – Alfa Romeo alle Civiche Raccolte d’Arte di Milano per gli Archivi del Museo del Novecento e conserva dieci lettere autografe inviate da Filippo Tommaso Martinetti a Paolo Buzzi in tempo di guerra. Un Museo della città per la città. Non solo opere d’arte e visite per il Palazzo dell’Arengario destinato a diventare luogo di incontro e punto di riferimento di milanesi e turisti. La torre dell’edificio, infatti, sarà sempre aperta alla città indipendentemente dall’ingresso al museo, rendendo visibili opere quali gli elaborati originali del pesce e de I Bagnanti dal gruppo I Bagni Misteriosi di Giorgio de Chirico, posti all’uscita della metropolitana (fermata Mm1 Duomo) o Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. Aperto fino a tarda sera anche il ristorante, fiore all’occhiello dei servizi offerti dal Museo del Novecento, che si estende su una superficie di oltre 220 metri quadrati, con circa 70 coperti. Metallo dorato, marmo, legno lucidato, lacche: sono solo alcuni degli aspetti relativi all’allestimento del ristorante, progettato da Laura Sartori e Roberto Peregalli, gestito dal cuoco Giacomo Bulleri, proprietario dello storico locale “Da Giacomo” a Milano, che vogliono ricordare le tracce e i segni architettonici distintivi del progetto di Muzio Griffini, Portaluppi e Magistretti, cui si deve il palazzo dell’Arengario. Approfondimenti e intrattenimento anche al bookshop, spazio progettato da Michele De Lucchi. Situato al piano terra, accanto alla biglietteria, e gestito dalla casa editrice Mondadori Electa questo spazio si estende su una superficie totale di circa 170 metri quadrati. Si tratta di due piani collegati da una scala di forma elicoidale, con ingresso indipendente. In quest’area, delimitata da grandi e luminose vetrate, i visitatori possono trovare – insieme a un ampio assortimento di titoli - spazi di informazione e approfondimento relativi a mostre ed eventi del Museo, oltre alla guida del Museo del Novecento. Al piano interrato, infine, una sala proiezioni e conferenze ospiterà convegni, letture e incontri di vario genere. Il Museo del 900 è sostenuto da Amichae - Associazione Milano Cultura Heritage Arte Educazione - che già sostiene le Civiche Raccolte Storiche della Città di Milano attraverso attività di mecenatismo a livello nazionale e internazionale  
   
   
MILANO: APERTURE STRAORDINARIE AL MUSEO POLDI PEZZOLI  
 
La casa museo di Via Manzoni resterà aperta martedì 7 e mercoledì 8 dicembre. Un´occasione per visitare la raccolta del Museo e la mostra Botticelli nelle collezioni lombarde. L´esposizione presenta, per la prima volta riunite insieme, le opere di uno dei più grandi maestri del Rinascimento italiano conservate nelle collezioni pubbliche lombarde. I visitatori potranno così ammirare e riscoprire l’arte di Botticelli, l’evoluzione del suo linguaggio e seguire la fortuna del pittore nel collezionismo lombardo dell’Ottocento. Informazioni: Museo Poldi Pezzoli Via Manzoni 12 | 20121 Milano Tel. 02 794889 | 02 796334 Apertura: da mercoledì a lunedì, dalle 10.00 alle 18.00 Chiuso il martedì Ingresso:9.00 € - 6.50 € ridotto - bambini fino ai 10 anni gratuito www.Museopoldipezzoli.it   
   
   
VENEZIA (MUSEO CORRER): L’AVVENTURA DEL VETRO. UN MILLENNIO D’ARTE VENEZIANA - 11 DICEMBRE 2010 / 25 APRILE 2011  
 
Dopo quasi trent’anni il Museo Correr dedica gli spazi espositivi ad un prestigioso capitolo dedicato al vetro che riprende, con diverso e specifico taglio, l’omonima mostra “L’avventura del vetro” appena conclusasi al Castello del Buonconsiglio a Trento. Da quell’esposizione la grande edizione veneziana mutua una parte dei materiali, aggiungendone però molti altri, davvero importanti, per celebrare adeguatamente il millennio e più di storia del vetro a Venezia e in Laguna. Infatti “L’avventura del vetro”, allestita dall’11 dicembre 2010 al 25 aprile 2011 al Museo Correr, per iniziativa della Fondazione Musei Civici di Venezia, a cura di Aldo Bova e Chiara Squarcina, rappresenta la più ampia rassegna sul tema dopo la grande esposizione del 1982 a Palazzo Ducale, Museo Correr e Museo del Vetro. Sullo sfondo di questo evento la prossima ricorrenza dei 150 anni della nascita del Museo avvenuta nel 1861 grazie all’Abate Zanetti, nonché la prospettiva di espandersi nei futuri spazi delle vicine Conterie con la speranza di incentivare ulteriori donazioni di opere novecentesche. Catalogo Skira. Organizzata cronologicamente in quattro sezioni - vetri archeologici; dal Xv al Xviii secolo; Xix secolo, Xx secolo - e con oltre trecento opere esposte, la grande rassegna al Correr ripercorre tutte le tappe della straordinaria “avventura del vetro” a Venezia, dall’arrivo in laguna, in età classica, di vetri provenienti da aree anche lontane, fino al connubio sempre più stretto tra vetro e design che rappresenta il presente e il futuro della produzione vetraria muranese. Quanto il vetro sia connaturato a Venezia lo conferma la sezione d’apertura della mostra che presenta un’inedita sequenza di vetri antichi recuperati dai fondali della laguna e tra la sabbia dei canali della città. Disseminati per casi fortuiti, per la caduta in mare dei carichi o semplicemente per l’eliminazione di manufatti non più integri. Questi capolavori fragilissimi, di fattura spesso raffinatissima, saranno esposti per la prima volta al pubblico dopo essere emersi dalla coltre d’acqua che li ha preservati per secoli. Fanno parte di questa sezione anche i vetri archeologici identificabili con la Collezione Manca, che faranno mostra di sé non tanto con la funzione di “archivio di memoria” quanto oggetti d’ispirazione per quella che sarà destinata a diventare un’attività simbolo di Venezia. Furono queste forme ad influenzare il gusto dei maestri vetrai veneziani per buona parte dell’Età dell’Oro del vetro a Venezia, dal Quattrocento a tutto il Seicento quando i vetri veneziani erano contesi e copiati. A quest’importante periodo la mostra riserva una serie ricchissima di capolavori. Poi l’evoluzione settecentesca con i fortunati nonché geniali tentativi di proporre il vetro per quello che non è ma che, lavorato con maestria ed ingegno, può suggerire materiali diversi come la porcellana senza dimenticare l’ingresso nella lavorazione della calcedonia e dell’avventurina. 2 L’ottocento fu un secolo ambivalente dove si susseguiranno decadenza e rinascita. La prima “favorita” anche dalla perdita di un ruolo politico della Serenissima, la seconda stimolata dai nuovi stili che solcando l’Europa contaminarono anche Venezia e da una riflessione sulla passata grandezza, si giunse a rivisitazioni declinate al nuovo. E, proprio per supportare questo “rinascimento”, nasce il Museo del Vetro. Infine il Novecento, con il design che contamina e contagia la produzione vetraria, indirizzandola verso lidi nuovi dove il vetro non è più oggetto d’uso ma opera d’arte, da godere ed ammirare per le sue forme e colori. Proprio su questo nuovo fronte la mostra al Correr si sofferma con l’attenzione che il nuovo merita. Per la prima volta, ad esempio, si cercherà di ricostruire il Novecento secondo anche dei capitoli insoliti e rari con opere provenienti dalla Fucina degli Angeli di Egidio Costantini e un’altra dalla collezione di Carlo e Giovanni Moretti. Questa importante sezione, che non vuole assolutamente ritenersi esaustiva, mira piuttosto a tracciare le linee identificative di un secolo. La mostra espone anche altri esempi di manifattura sempre legata al mondo vetrario: quelli appartenenti alle collezioni Sarpellon, Dinon, Fuga e Panini, spaziando da un rarissimo erbario vitreo, ad una raccolta di borsette di perline di vetro. Sorpresa nelle sorprese - in concomitanza con il Carnevale di Venezia 2011, dedicato all’Ottocento - verrà ad aggiungersi un’ulteriore selezione di più di un centinaio di opere provenienti dalla collezione Maschietto, per la prima volta presentata in città. Si tratta di figurine di vetro, con maschere veneziane e della Commedia dell’Arte, deliziosi nudini femminili, costumi e soggetti di fantasia che, insieme a una selezione di disegni ottocenteschi sul Carnevale, dalle collezioni del Correr, troveranno spazio in uno dei sontuosi ambienti al primo piano del Museo Correr (dal 26 febbraio 2011). Capitoli di un’avventura millenaria che da questo confronto con le infinite sfaccettature di una grande storia può trarre stimoli per declinare lo scintillante futuro del vetro a Venezia. Info: www.Museiciviciveneziani.it    
   
   
BRAND NEW:ART: LA MUSICA DI MTV E L’ARTE METROPOLITANA DI CERES4ART INSIEME IN UN INNOVATIVO PROGETTO  
 
Ceres, il celebre marchio di birra amato dai giovani, incontra l’universo musicale di Mtv in un esclusivo progetto che vuole avvicinare le nuove generazioni alla cultura e all’arte contemporanea. L’iniziativa si chiama Brand New:art e nasce dall’incrocio fra l’esperienza internazionale di Mtv, che ha portato la musica di importanti dj set in luoghi inusuali come musei e spazi d’arte e design, e il premio Ceres4art, che dal 2008 promuove il talento artistico e la creatività di giovani artisti emergenti. Per lanciare la 4° edizione di Ceres4art, Ceres e Mtv hanno scelto un format nuovo, delle location d’eccezione, un noto critico d’arte e curatore, e i più interessanti dj set del momento per mettere insieme musica, arte e cultura, integrando il fascino e gli stimoli di mezzi espressivi diversi per inaugurare una nuova tendenza. A partire da novembre 2010 e fino a novembre 2011, un tour di 7 eventi aprirà ai giovani i musei e gli spazi d’arte contemporanea d’Italia. Fra le location scelte La Rocca Paolina di Perugia, il Mambo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Il Madre - Museo d´Arte contemporanea Donna Regina di Napoli. Le serate, aperte a tutti gratuitamente, saranno animate dai più noti dj set del momento e da artisti live e daranno la possibilità di visitare le mostre in corso. Durante tutte le serate sarà possibile visionare una selezione della opere della collezione Ceres4art appartenenti alle passate edizioni del premio. Le finaliste della nuova edizione, selezionate dal curatore Luca Beatrice e da una commissione di selezione, saranno esposte da maggio 2011 nelle ultime tappe del tour, dando la possibilità al pubblico di vedere dal vivo le nuove creazioni artistiche fra cui verrà scelta la vincitrice della nuova edizione. “Il progetto Brand New:art e il premio Ceres4art, che quest’anno arriva al quarto anno, riconfermano il legame speciale fra Ceres, i giovani e il loro mondo, un legame che nasce in un comune territorio, nel mondo della strada, della musica e della creatività”, ha dichiarato Davide Chiodini, Responsabile Marketing di Ceres. “Quello che vogliamo comunicare con questo progetto è un concetto di arte accessibile a tutti, in cui Ceres da la possibilità a giovani artisti emergenti di esprimersi e di mettersi in mostra nei più importanti palcoscenici nazionali di arte contemporanea”. “Mtv Brand:new Art sono eventi che rappresentano al meglio la capacità di Mtv di creare da un lato momenti di aggregazione per i giovani,” afferma Alberto Mazzieri, Direttore Clienti Mtv Pubblicita’ “e dall’altro di supportare i nostri partner per entrare in diretto contatto con il mondo dei giovani, attraverso progetti di comunicazione integrata che sfruttano tutte le piattaforme del network. Le scorse edizioni di Mtv Brand:new Art sono state un successo e siamo quindi molto orgogliosi di aver chiuso la partnership esclusiva e della durata di un anno proprio con Ceres, azienda da sempre vicina ai giovani ed alle nuove tendenze in fatto di musica ed arte.”  
   
   
LANIFICIO CONTE DI SCHIO: ELDA CECCHELE. IN FORMA DI TESSUTO, A CURA DI MARIA LUISA FRISA - DAL 4 DICEMBRE 2010 AL 20 FEBBRAIO 2011  
 
Dal 4 dicembre il Lanificio Conte di Schio ospita la mostra “Elda Cecchele. In forma di tessuto” dedicata all’attività della tessitrice veneta che, fra gli anni cinquanta e settanta, ha contribuito con i suoi tessuti ricercati all’affermazione di stilisti come Roberta di Camerino, scomparsa lo scorso maggio, Salvatore Ferragamo, Franca Polacco, Jole Veneziani. La mostra è realizzata dal Comune di Schio, con il sostegno della Regione del Veneto, ed è curata da Maria Luisa Frisa, direttore del corso di laurea in Design della moda presso la Facoltà di design e arti di Venezia (Università Iuav di Venezia), con Gabriele Monti, docente di Concept design presso il corso di laurea in Design della moda. La mostra è un’occasione per scoprire per la prima volta lo straordinario lavoro di Elda Cecchele (1915-1998) che, con le proprie stoffe realizzate nel laboratorio di Galliera Veneta (Padova), ha collaborato con i grandi designer italiani del Novecento. Le prime tappe significative della carriera di Elda Cecchele sono rappresentate dalla partecipazione alla Sezione delle Arti Decorative delle Biennali di Venezia del 1956 e del 1960 e all’Italian Festival di Tokyo come rappresentante dell’artigianato tessibile italiano. Durante la sua carriera quarantennale si è poi dedicata alla produzione tessile artigianale per abbigliamento, accessori e arredamento, che si distingue per la qualità di superficie dei tessuti, frutto di una continua sperimentazione di colori e materiali non usuali (cellophane, fettucce in pelle, strisce di pelliccia, tulle). La mostra è ideata a partire da tessuti, campioni, materiali, abiti, accessori, quaderni e fotografie conservati presso l’archivio Elda Cecchele, di proprietà della famiglia della tessitrice. Il progetto allestitivo della mostra è di Mario Lupano, docente della Facoltà di design e arti allo Iuav, storico e critico dell’architettura contemporanea. Su una serie di tavoli sono disposti paesaggi costruiti da matasse di filati e soutaches, innumerevoli varietà di cordoli, passamanerie e campioni di tessuti. Ritmano questa infilata di tavoli alcune costellazioni di abiti, in prevalenza realizzati dalla sartoria di Franca Polacco, che permettono di rileggere in modo spettacolare i tessuti. Esporre l’archivio Elda Cecchele significa restituire un’interpretazione contemporanea dell’attività della tessitrice: la diretta visione dei suoi tessuti, mai sufficientemente apprezzabili nella restituzione fotografica, permetterà di comprendere come la loro originalità e la loro ricercatezza fossero fondamentali per la confezione di indumenti e accessori che, con la loro moderna linearità, ne esaltavano le caratteristiche. La qualità e la dignità artistica del lavoro di Elda Cecchele permettono di tracciare uno spaccato socioculturale e imprenditoriale del Nord-est negli anni cruciali del suo sviluppo. Negli anni cinquanta e sessanta Elda Cecchele diede avvio al sistema della manifattura dedicata al nascente sistema moda italiano. Oggi Elda Cecchele incontra Schio, un centro di innovazione attiva dove, con la dinastia Rossi, nacque la grande industria tessile italiana. Con questa mostra non si legge solo un pezzo della nostra storia, ma si attiva la vera natura di questo territorio: saper trasformare i materiali immettendo costantemente nel lavoro quotidiano ricerca, innovazione e creatività. Il catalogo è realizzato da Marsilio Editori di Venezia e sarà inserito nella collana “Libri illustrati”, promossa e distribuita sul mercato nazionale attraverso la Rcs Libri. Fra le altre iniziative di successo della casa editrice ricordiamo la collana “Mode”, dedicata alle idee e alle figure della moda e realizzata in collaborazione con la Fondazione Pitti Discovery. La mostra è realizzata con il supporto di Associazione Artigiani della Provincia di Vicenza, Cna Vicenza, Confindustria Vicenza, Unicredit. Insieme alla Fabbrica Alta, al Giardino Jacquard, all’Asilo Rossi, al Teatro Civico, il Lanificio Conte di Schio fa parte di una delle aree a maggior concentrazione di archeologia industriale al mondo. Nel corso del diciottesimo secolo Schio è diventata una culla della moderna industria italiana. In questo contesto è nato, nel 1757, il Lanificio Conte, che ha conservato nel corso dei secoli la tipica impostazione paleoindustriale di compenetrazione tra area privata (abitazione padronale con parco romantico) e momento produttivo (l’opificio) che associa alle recenti strutture in cemento armato gli impianti sette-ottocenteschi. Catalogo Marsilio Editori, Venezia Il progetto è realizzato da Regione del Veneto e Comune di Schio In collaborazione con il Dipartimento Iuav per la ricerca (Università Iuav di Venezia), nell´ambito dell´unità di ricerca: "Il progetto nella moda / Italian Studies in Fashion Design", responsabile scientifico Mario Lupano  
   
   
AFFASCINANTI ESCURSIONI ALLA SCOPERTA DEI PARCHI  
 
Il 3 dicembre - attività per tutti al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell´Abbadessa (Emilia-romagna) Il Parco Attraverso I 5 Sensi Nell´ambito della sesta edizione della Giornata dei diritti delle persone con disabilità. Ore 16.00: Visita guidata al Centro Visita di Villa Torre. Ore 16.30: laboratorio sensoriale per tutti, adulti e bambini: i mieli e i suoi sapori, i frutti e le loro forme, i colori del Parco, i diversi profumi delle piante aromatiche, il canto degli uccelli del Parco. Ore 17.30: breve proiezione per illustrare le possibilità di visite guidate nel Parco. Ore 18.00: fine delle attività. Iniziativa gratuita ma occorre la prenotazione obbligatoria entro il 2/12/2010. A cura del Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell´Abbadessa in collaborazione con l´Associazione Selenite e la Provincia di Bologna. Per ulteriori informazioni: Parco Gessi, Via Jussi 171 - 40068 Farneto - San Lazzaro di Savena (Bo) - Tel. 051/6254821 - www.Parcogessibolognesi.it  Altre info sul Parco dei Gessi Bolognesi http://www.Parks.it/parco.gessi.bolognesi  Il 4 dicembre - storia e natura al Parco Naturale Regionale Valle del Treja (Lazio) I Luoghi Di Culto Della Valle Del Treja Dopo un breve spostamento in macchina, ripercorriamo i luoghi sacri, dagli antichi falisci, passando per il Medioevo, fino ai giorni nostri. Appuntamento alle ore 9.30 all´incrocio principale di Mazzano Romano (farmacia). Difficoltà: media. Abbigliamento: sportivo da trekking. Accessibilità: bambini in età scolare. Passeggini: no. Informazioni e prenotazioni: Ufficio Parco - Tel. 069049295 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 14.00). Altre info sul Parco Valle del Treja http://www.Parks.it/parco.valle.treja  Il 4 dicembre - escursione alla scoperta delle Aree Protette della Provincia di Arezzo (Toscana) Ponti Di Storia Lungo L´arno: Ponte Romito - I Escursione nella Riserva Naturale Valle dell´Inferno e Bandella con ritrovo alle ore 15.00 presso il Ristorante il Romito. Informazioni e prenotazioni: Centro Visita di Monticello - Tel. 393 8353089 - e-mail: info@alcedoambiente.Com  Altre info sulle Aree Protette della Provincia di Arezzo http://www.Parks.it/parchi.arezzo  Il 4 e 5 dicembre - laboratori ed escursioni al Parco Regionale La Mandria (Piemonte) Il Soffice Manto Del Bosco Al.bo Speciale muschi ed epatiche. Alla scoperta del lato più morbido che la natura ci offre. Laboratori ed escursioni a tema dedicati a famiglie curiose per natura: sabato e domenica dalle ore 14.00 presso il museo interattivo "Al.bo - conoscere e giocare con l´albero e il bosco". Per ulteriori informazioni: Tel. 011/4993381 - E-mail: info@parcomandria.It  Altre info sul Parco La Mandria http://www.Parks.it/parco.mandria  Il 5 dicembre - passeggiata storica al Parco di Veio (Lazio) Isola Farnerse, Il Borgo, La Chiesa E Il Castello Una passeggiata all´interno dell´antico borgo che fu fortilizio medievale, di proprietà della potente famiglia baronale degli Orsini, passato in seguito ai Farnese. Tipo di attività: storica. Appuntamento alle ore 10.00 a Isola Farnese (Roma), piazza della Colonnetta. Lunghezza in km e durata: 500m - 2 ore. Grado di difficoltà: basso. Dislivello: dal punto d´incontro circa 200m. Abbigliamento: comodo. Accessibilità ai bambini: dai 6 anni. Accessibilità ai passeggini: sì. Accessibilità a persone con disabilità motorie e con carrozzine: sì. Prenotazione obbligatoria: 800727822 - 06 9042774. Altre info sul Parco di Veio http://www.Parks.it/parco.veio  Il 5 dicembre - escursione faunistica al Parco Naturale Regionale dell´Aveto (Liguria) Sulle Tracce Del Lupo ...Con l´esperto del Parco. Una gita suggestiva alla scoperta di questo straordinario carnivoro, tornato a vivere nel Parco. L´escursione porterà alla conoscenza del comportamento e della biologia del lupo nel Parco e di tutti gli aspetti storici, ecologici e culturali scaturiti dal difficile rapporto con l´uomo e con le sue attività. Ritrovo alle ore 9.30 a Santo Stefano d´Aveto (piazza del Castello; si proseguirà poi in macchina fino al punto di inizio del sentiero). Rientro alle ore 16.00 circa. Difficoltà: media. Costo: 10 Euro. Per ulteriori informazioni: Tel. 0185343370 - Email: ce.Aveto@libero.it  Altre info sul Parco dell´Aveto http://www.Parks.it/parco.aveto  Il 5 dicembre - escursione invernale faunistica al Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie (Friuli Venezia Giulia) La Vita Dello Stambecco D´inverno Nel periodo dell´amore, osservare questi splendidi esemplari e capire come e dove vivono durante i rigidi inverni. Ritrovo presso la Sede del Parco delle Prealpi Giulie di Resia (Ud), alle ore 9.30. Durata: 6 ore. Quota individuale di partecipazione: 10,00 Euro. Prenotazione entro le ore 17.00 di venerdì 3 dicembre presso l´Ufficio educazione-ambientale e promozione dell´Ente Parco telefonando al numero 0433 53534 oppure scrivendo a info@parcoprealpigiulie.It  Altre info sul Parco delle Prealpi Giulie http://www.Parks.it/parco.prealpi.giulie  Il 5 dicembre - escursione con racchette da neve al Parco Regionale del Corno alle Scale (Emilia-romagna) Ciaspolando Ritrovo con la guida alle ore 9.30. Rientro alle ore 13.30 circa. Costi: Euro 15,00/adulto; Euro 10,00/minore di anni 14 (compreso il noleggio racchette). I percorsi sono pensati per bambini di età superiore a 10 anni e adulti, anche di prima esperienza. L´itinerario varia a seconda della neve, quindi il punto esatto di ritrovo viene stabilito dalla guida in seguito a sopralluogo due giorni prima. Non esistono delle piste dedicate solo a passeggiate con ciaspole, per questo motivo è molto importante il sopralluogo, inoltre siamo sempre in contatto con il soccorso alpino che ci informa sulla stabilità della neve. Tutti i prenotati saranno contattati telefonicamente il giorno prima per informarli del punto di ritrovo e delle previsioni meteo. Pagamento: al momento. Attività della Cooperativa Madreselva patrocinata dal Parco Corno alle Scale- Prenotazione entro il venerdì presso il Parco: Tel. 0534/51761 - e-mail: promozione@parcocornoallescale.It  ; Iat Lizzano in Belvedere: Tel. 0534/51052 - e-mail: iat.Lizzano@comune.lizzano.bo.it  ; Iat Vidiciatico: Tel. 0534/53159 - e-mail: iat.Vidiciatico@comune.lizzano.bo.it  Altre info sul Parco Corno alle Scale http://www.Parks.it/parco.corno.scale  Il 5 dicembre - laboratorio natalizio alla Riserva Naturale Monte Rufeno (Lazio) Le Composizioni Floreali Natalizie Laboratorio per creare una composizione a tema natalizio o dei piccoli regali da fare agli amici. Appuntamento alle ore 10.30 presso il Museo del Fiore in Località Casale Giardino (Torre Alfina - Vt). Grado di difficoltà del percorso: bassa. Lunghezza in km del percorso: 6 km (percorso circolare). Abbigliamento/attrezzatura particolari (specificare): scarpe da trekking, zaino con acqua, pranzo al sacco. Informazioni e prenotazioni: la prenotazione è obbligatoria; informazioni presso Cooperativa L´ape Regina 800-411834/0 - Centro Visite Riserva Naturale Monte Rufeno (orario dal lunedì al sabato: 9.00-13.00/16.00-18.30 - domenica e festivi: 9.30-12.30). Altre info sulla Riserva Monte Rufeno http://www.Parks.it/riserva.monte.rufeno    
   
   
MUSEO ANTICO TESORO DEL SANTUARIO DI LORETO: 20 VEDUTE DELLA BASILICA DI LORETO. MOSTRA DI ANDREA SOCRATI - INAUGURAZIONE VENERDÌ 3 DICEMBRE ORE 15.30, FINO AL 15 GENNAIO 2011  
 
20 vedute della Basilica di Loreto. Mostra di Andrea Sòcrati, inaugurazione venerdì 3 dicembre, ore 15.30, presso il Museo Antico Tesoro del Santuario di Loreto alla presenza dell´Arcivescovo Monsignor Giovanni Tonucci, con il patrocinio del Museo Tattile Statale Omero e della Delegazione Pontificia di Loreto. Fino al 15 gennaio 2011. Il santuario di Loreto vanta nelle sue raccolte d’arte una ricca serie di Vedute, per lo più a incisione, ma anche pitture, che spaziano dal Xvi al Xx secolo. Esse costituiscono un documento di notevole interesse per definire la genesi e lo sviluppo architettonico del Santuario e della città che lo racchiude dentro un’articolata cinta muraria. Le vedute di Andrea Sòcrati si distaccano da tutte quelle precedenti per la tecnica e la finalità: essa è infatti mutuata dai sistemi con cui si realizzano i disegni a rilievo per le persone non vedenti. Con particolari accorgimenti è stata evidenziata la potenzialità estetica di tale tecnica unendo così la forza della visione ai valori della tattilità. Nel dettaglio, si parte da una fotografia che poi viene disegnata e rielaborata al computer manualmente e poi ancora poi viene stampata in rilievo con colori a mano. Il profilo della Basilica della Santa Casa, appare nelle immagini di Socrati immersa nel verde e nella natura, oppure assalita da ridenti vigneti, o contaminata dalle palme. Ma ci sono anche vedute del sacro, come quelle delle processioni. Tutti elementi che fanno di Loreto un luogo dove la religiosità invade e determina il paesaggio. L´immagine è dunque fruibile non solo attraverso la vista ma anche attraverso l´esplorazione aptica, consentendo ai non vedenti un approccio diretto all´opera, che prevede anche una breve descrizione in Braille, ai vedenti di godere con la vista dei particolari effetti dati dalla tecnica a rilievo e di superare il tabù del toccare l´opera avendo un approccio intimo con la stessa e cogliendone, allo stesso tempo, anche le sensazioni delle texture e della particolare carta impiegata. Farà parte dell´esposizione anche un piccolo modello della basilica realizzato in terracotta. La mostra è documentata da un catalogo i cui testi sono costituti da una prefazione dell´Arcivescovo Monsignor Giovanni Tonucci e una nota critica di Padre Giuseppe Santarelli. Andrea Sòcrati nasce a Roma il 30 novembre 1965 e risiede ad Ancona. E´ storico dell´arte, docente specializzato per il sostegno negli istituti secondari di secondo grado e esponsabile della didattica speciale per minorati della vista del Museo Tattile Statale Omero, per il quale cura i progetti speciali per la didattica e la formazione. Promuove progetti artistici inclusivi delle diverse tipologie di pubblico, i cui linguaggi attingono alle tecniche di comunicazione e di espressione rivolte ai sensi vicari alla vista e utilizzate dalle persone con disabilità sensoriale, esplorandone e valorizzandone le potenzialità estetiche